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Mappa del ‘600 della Valchiavenna, particolare. G o r d o n a. a.s .20 05-’06 , Scuola Media “G.Garibaldi“ – Gordona - classe 3° -“ Studi per il Museo del Tesoro ” - Progetto, Coord., Impaginazione: Prof. Arch. I. Davì ; Collaboratori : Prof.ri Rustici & Dellamano. - PowerPoint PPT Presentation

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ISTITUTO COMPRENSIVO “GARIBALDI”, SEDE di GORDONA

Scuola Media

la 3° classe dell’anno scolastico ’05 -’06 & dell’anno scolastico ’04 -’05

in collaborazione conla PARROCCHIA di S. MARTINO

10 giugno 2006

progetto e coordinamento, il professore di Educazione Artistica, Ignazio Davì architetto

collaboratori Professore di Italiano, Storia e Geografia Fabio Rustici Prof. ssa di Inglese Paola Dellamano

il COMUNE di GORDONA

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PARTE 1°

il Museo nella Storia

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In tempi molto lontani, nell’antica Grecia, il termine museo identificava un luogo sacro nel quale si praticava la filosofia, cioè la ricerca dei fondamenti della realtà, della conoscenza e dell’agire umano.

Strabone, nella sua monumentale opera “Geografia”, ci parla del Museion esistente ad Alessandria d’Egitto nel IV sec. a.C., come del luogo in cui risiedeva una piccola comunità di sapienti dediti allo studio, alla ricerca e all’osservazione scientifica. La famosa biblioteca, i giardini botanici e zoologici, l'osservatorio astronomico e il laboratorio di anatomia, erano a disposizione degli ospiti del museo, ed erano luoghi utili e necessari alla ricerca del sapere. Questa comunità di studiosi era dunque esclusivamente dedita alla ricerca del vero, ossia al culto delle muse.

Da qui il nome, prima ricordato, di Museion.

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I patrizi romani, conquistata militarmente la Grecia, furono soggiogati dalla raffinatezza estetica ellenica e realizzono raccolte o copie delle sculture greche e adottono gli edifici greci quali modelli per le architetture di Roma.

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Opere e "tesori" erano conservati anche nei templi antichi e, successivamente, nelle chiese medievali e nei monasteri .

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Un passo importante si compie in epoca rinascimentale con la nascita dello “studiolo” dei principi e dei signori italiani che, oltre a circondarsi a corte di artisti, letterati e sapienti, e a realizzare nelle città capolavori d’arte, amavano nei loro “piccoli studi” raccogliere libri, manoscritti, opere d’arte e specialmente ricercare e conservare oggetti dell’antichità, le tracce materiali lasciate dalla Roma classica, dimostrando così un forte amore per il passato e riconoscendo valore alla storia.

In quell’epoca possiamo dire che nascono e si moltiplicano le attività archeologiche, gli scavi o i rilievi topografici degli edifici e, fatto importante, nel 1462 papa Pio II pone il veto al riutilizzo dei materiali ricavati dai monumenti antichi per le nuove costruzioni, pratica fino allora consueta.

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Le raccolte di opere dei prìncipi furono destinate secoli dopo alla funzione pubblica.

È il caso esemplare degli Uffizi, progettati dall’architetto dei medici Giorgio Vasari, destinati a raccogliere nella “galleria” vari oggetti d’arte.

Naturalmente i prìncipi avevano le proprietà personali su tali gallerie, che nelle loro raccolte avevano, oltre agli oggetti d’arte, anche collezioni di utensili e strumenti scientifici per perfezionare e far conoscere i mestieri, e nei gabinetti di storia naturale curiosità naturali o artificiali e rarità esotiche, come coralli, fossili, fiori e frutti di mondi lontani, animali mostruosi o leggendari.

Questi gabinetti di storia naturale, realizzati nel XVI secolo, sono chiamati nei paesi del Nord “Wunder Kammer” (stanze delle meraviglie) e dimostrano, oltre al gusto per lo stravagante e l’esotico, la tendenza ad una cultura enciclopedica, cioè l’intento di conoscere, studiare e catalogare erbari o piante, minerali ed animali, anche a scopi curativi e farmaceutici.P

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I sovrani o i ricchi collezionisti cercano dunque di ricostituire fra le mura delle loro stanze un microcosmo, un luogo delle meraviglie deputato allo studio, alla meditazione o alla contemplazione delle bellezze del mondo intero, un "Theatrum Mundi " ovvero "un vasto teatro che abbraccia le materie rare e le mirabili immagini della totalità delle cose".

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Eredi di tali gabinetti sarannoi musei della scienza e della tecnica che nasceranno alla fine del XVIII sec.

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Con la nascita di una nuova classe sociale, quale è la borghesia del secolo XVIII, si affermerà ben presto una nuova concezione di museo, vicina al nostro tempo.

Raccolte di opere d’arte e collezioni naturali saranno aperte al pubblico perché la cultura dell’epoca affermerà con decisione che per conoscere si deve osservare, si deve vedere per sapere; si assiste così, inoltre, alla nascita di laboratori artistici per il disegno dal vero o di laboratori scientifici per la dimostrazione con esperimenti.

Il 1753 è l’anno di nascita del British Museum di Londra, aperto al pubblico, seguito di lì a poco dal Louvre di Parigi, ampliato grazie ai ben noti e tristi saccheggi napoleonici, di cui l’Italia fu la principale vittima.

Alla fine del secolo XVIII è tutto un susseguirsi di nuovi musei, da Berlino e Vienna .

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nei Musei i laboratori artistici per il disegno dal vero

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Con l’affermarsi della Rivoluzione Francese i beni ecclesiastici diventeranno proprietà della nazione e andranno ad arricchire molte istituzioni museali.

Ma è importante sottolineare che è con la Rivoluzione Francese che nasce la consapevolezza che la conservazione è compito dello Stato. In nome della "storia nazionale”, di cui le opere sono i “monumenti”, "i capolavori delle arti costituiscono grandi strumenti per l'istruzione”, e le loro qualità costituiscono “un arricchimento costante per le generazioni future.“

Anche gli imponenti scavi archeologici effettuati a Pompei ed Ercolano nella metà del 1700 contribuiscono a rinnovare l’amore per l’arte antica e la storia.

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Il XIX secolo è l'età d'oro dei musei. Agli inizi di questo secolo è la scultura antica che si eleva a sommo valore nell'arte; e le opere trasportate dalla Grecia e dall'Egitto sono oggetto di un vero e proprio "culto dell'arte e dell’antichità" di cui i musei diventano i templi, e ogni nazione è fiera di detenere la sua parte di quel tesoro sottratto ai paesi culla delle antiche civiltà; é nel 1824 che nasce il Museo Egizio di Torino.

Non dobbiamo dimenticare che in questo secolo nascono anche i musei d’arte moderna, si determina cioè un’attenzione anche all’arte presente nel tempo contemporaneo. (Noi abbiamo visitato il Museo dell’Arte Moderna di Torino, primo museo di questo tipo nato in Italia, nel 1863).

Le sculture di Fidia del Partenone di Atene trasportate al British Museum di Londra

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Nel nostro mondo contemporaneo assistiamo al recupero di edifici storici da destinarsi a luoghi museali ( a Torino noi abbiamo visto il recupero, degli anni ’80, dell’antico Castello di Rivoli). Assistiamo anche alla nascita di musei per oggetti un tempo trascurati (ad esempio della civiltà contadina o dell’archeologia industriale) ma anche al trasformarsi dei musei in centri più articolati, con maggiore offerta, centri cioè polifunzionali, con molte attività e possibilità di relazioni al loro interno. Nei musei di oggi, agli spazi dedicati alle mostre si aggiungono istallazioni multimediali che ampliano l’offerta conoscitiva con video o consultazioni in Internet.

Nei musei più grandi, oltre alle collezioni, troviamo centri di ricerca, di documentazione o di restauro delle opere, altre volte biblioteche pubbliche, auditorium, sale audiovisive, laboratori pedagogici, servizi commerciali, librerie, negozi, bar, ristoranti, o ancora estese aree per l'accoglienza, l'informazione e l'orientamento dei visitatori...C

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THE MUSEUM THROUGH THE CENTURIES

In ancient Greece, the word “museum” meant a sacred place where philosophy was practised.In his work “Geography”, Strabone wrote about a “museion” in Alexandria of Egypt, where a small community of learned people dedicated themselves to research and scientific observation.The Roman patricians were conquered by the refinement of Greek art, and copied Greek sculptures and buildings in their architecture.During the Renaissance, Italian princes and lords used to collect and preserve books, manuscripts and works of art in their homes. In that time, archaeological activities such as excavations started to spread all over Europe.In the XVIIIth century, many collections of arts were opened to the public because, according the culture of the time, “in order to know it is necessary to observe”.The British Museum of London and the Louvre of Paris were founded in that period.The XXth century was the golden age of museums: at the beginning of the century, ancient sculpture was considered the highest form of art, and many works were brought to European museums from Greece and Egypt.In our contemporary world, many historical buildings are being renovated and used as museums. In today’s museums, together with the exhibits, videos and internet positions provide very useful information about the works of art.

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