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Fratel Biagio nel suo Santo Cammino arriva a Siculiana Di
Alphonse Doria – Siculiana, 11 maggio 2015
Incontrare, oggi 11 maggio 2015 alle ore 17,00 a Siculiana Fratel
Biagio è stata una bella emozione. Un sentimento profondo e di fede.
Leggendo sulla sua vita si hanno notizie come il Signore è
intervenuto continuamente. Biagio Conte, è nato a Palermo il 16 settembre
del 1963 e da ragazzo inizia a lavorare nell’impresa edile di famiglia, dopo
una profonda interiorizzazione spirituale mette in discussione la sua
quotidianità e decide così di intraprendere il 5 maggio del 1990 il suo
cammino di fede addentrandosi in luoghi solitari tra montagne all’interno
della Sicilia, come gli antichi eremiti basiliani; poi ancora spinto dallo
Spirito Santo intraprende la via per Assisi. Una tappa importante per
ricevere le sue risposte. Inseguito torna a Palermo con l’intenzione di
salutare la propria famiglia e partire in missione in Africa. La sua famiglia
preoccupata perché non aveva avuto sue notizie aveva fatto un appello alla
nota trasmissione Chi l’ha visto? Fratel Biagio rispose immediatamente
rassicurandoli.
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Arrivato a Palermo ha visto le condizioni di miseria dei molti
bisognosi che vivevano in quella città. Fu così che fratel Biagio decide di
restare in quella Palermo che aveva voluto allontanarsi, perché il prossimo
è proprio lì a due passi non occorre andare lontano. Il Signore ha voluto
che la sua Missione fosse compiuta proprio in Sicilia. Così sempre spinto
dalla forza che solo lo Spirito Santo può dare si mette in opera.
Dopo l’arrivo ad Assisi, davanti la tomba di San Francesco, nei luoghi dove il Santo
ha dedicato e donato la sua vita, sentii nel mio cuore di vivere la mia vita da
missionario. Ebbi una reazione impulsiva, volevo andare in Africa o in India, ed
invece mi sento riportare nella città dove non volevo più tornare, ma Gesù ha voluto
che la Missione nascesse proprio nelle strade di Palermo;
partendo dalla stazione centrale tra i vagoni e le sale
d’aspetto, angoli di strada, marciapiedi, panchine dove tanti
fratelli dormivano e passavano intere giornate tra
l’indifferenza più assoluta.
La società li chiama: barboni, vagabondi, giovani sbandati,
alcolisti, ex detenuti, separati, prostitute profughi, immigrati;
ma dal momento che ho sentito il coraggio di incontrarli ed
abbracciarli, li ho chiamati fratelli e sorelle, senza farli
sentire inferiori o diversi da noi tutti. Ero felice di vivere con
loro alla stazione, di aiutarli e confortarli, mi prodigavo a
portare loro thermos con latte e the caldo, panini e coperte per ripararli dal freddo (Dalle parole di Fratel Biagio nel sito: http://www.pacepace.org/chisiamo.html)
Nasce così la Missione Speranza e Carità. Fratel Biagio chiede
all’arcivescovo Pappalardo un suo intervento, il quale celebra una messa
proprio tra i bisognosi. Visto che nei pressi della stazione centrale
ferroviaria di Palermo vi era uno stabile abbandonato da più “di 30 anni”
che mostrava solo bruttura e spreco, Fratel Biagio ha chiesto
l’autorizzazione a chi di dovere per riparare i fratelli che molti dormivano
al freddo sotto le stelle. Le istituzioni si facevano sorde e allora dopo
l’insistenza e il digiuno durato ben 12 giorni il 23 maggio 1993 è iniziata
la ristrutturazione “dell’ex disinfettatoio comunale di via Archirafi”.
Come San Francesco d’Assisi pietra dopo pietra, da diroccata e senza
finestre oggi è un alloggio confortevole per ben 140 fratelli senza tetto.
Nel 2001 inizia l’emergenza profughi e incominciano a sbarcare nella
nostra Sicilia tantissimi fratelli bisognosi. Sono proprio in tanti a chiedere
aiuto a Fratel Biagio il quale individualizza nell’ex caserma
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dell’aereonautica di via Decollati la possibilità di accogliere ancor più
bisognosi. Inizia una occupazione pacifica e dopo tante lotte con le
istituzioni riesce ad aprire i loro cuori e gli concedono il 50% di quella
struttura dove riesce ad ospitare ben più di 500 persona arrivate da diversi
nazioni. Diviene così “La cittadella del Povero e della Speranza” dopo
una grande ristrutturazione dei locali.
“ (…) grazie all’aiuto e alla Provvidenza di Dio sta diventando una grande casa di
pace e di accoglienza per tutti i popoli che fuggono da guerre e dalla fame del terzo
mondo”.
(Dalle parole di Fratel Biagio nel sito: http://www.pacepace.org/chisiamo.html)
Fratel Biagio si diede tutto al Signore Gesù Cristo con le preghiere
e le penitenze, ma anche fisicamente con tutte le sue forze lavorò nella sua
Missione nei lavori vari, tanto che ha avuto delle vertebre schiacciate e fu
costretto a restare su una sedia a rotelle. Nell’estate del 2013 si è immerso
nelle acque di Lourdes ed è ripreso a camminare per grazia ricevuta. Il 16
gennaio del 2014 è stato reso noto il miracolo che la Curia di Palermo ha
riconosciuto ufficialmente.
Oggi più che mai il Popolo Siciliano ha bisogno di speranza e
mentre le strade dell’isola si vanno sgretolando una dopo l’altra fratel
Biagio dopo essere stato per otto giorni in una grotta a fare penitenza in
montagna, si è messa la croce sulle spalle ed il 16 settembre del 2014 da
Palermo si è messo in cammino. Alcuni giorni prima aveva dichiarato di
essersi stancato dopo 25 anni di lottare contro il disinteresse delle
istituzioni.
Fratel Biagio in un video: Marcella Chirchio SiciliaInformazioni dice:
“Io chiedo preghiera in un mondo egoistico ed indifferente. Non abbandonate i
poveri. Questa società è in crisi perché ha lasciato indietro i più deboli. Questo è
l’errore che l’uomo ha fatto. Ecco! Dobbiamo ammetterlo. Ma noi possiamo
riprendere … Ognuno deve fare la sua parte, questa è la risposta. La città sembra
sorda, sembra non avere più speranza. Ma io sento nel mio cuore che c’è la
speranza. Solo che trovo muri, difficoltà e indifferenza però chiedo preghiera a tutti:
religiosi, non, chiunque può, una preghiera, un conforto datelo ai poveri! Datelo ai
poveri! Anch’io sono un uomo mi sono scoraggiato, accade. Però mi rialzo, il
Signore mi rialza perché è Lui la mia forza. La nostra forza, la nostra speranza, la
http://www.pacepace.org/chisiamo.html
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nostra salvezza. Sono stato nella montagna, nella grotta, ma voglio stare vicino alle
persone per dire che c’è ancora
speranza, non ci fermiamo. Lo so’ non ho
dato un incoraggiamento in questi giorni
ho avuto un calo, ma anche il Signore ha
avuto un momento di scoraggiamento in
momento del percorso. Ognuno di noi ci
scoraggiamo. C’è tante persone
scoraggiate, tante persone sfiduciate.
Abbiamo speranza, veramente! portiamo
la croce! Io preferisco portare la croce
che sono tutte le sofferenze e il grido del
povero. Pace e Speranza.
(http://www.canicattiweb.com/2014/09/16/sicilia-biagio-conte-con-una-croce-in-spalla-sulla-
circonvallazione-di-palermo-video/ - visione dell’11.05.2015 ore 18,53)
IN UNA LETTERA APERTA Fratel Biagio scrive:
“Sento nel mio cuore di continuare il Santo Viaggio portando la croce della
speranza, un peso prezioso. Mi sento di caricarmi le sofferenze e i dolori di questa
martoriata terra Sicilia, dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero. Mi sono caricato
una parte, ma è giusto che ognuno faccia la sua parte per poter rialzare questa
società cadente. [...] spero di incontrare i tanti peccatori, i traviati, i persecutori, gli
smarriti, gli sfiduciati, gli ammalati, i carcerati, gli abbandonati, i poveri, gli
immigrati e i perseguitati. Spero di visitare il ragazzo che ha ucciso in una discoteca
a Palermo un altro ragazzo dell’agrigentino; spero di fare visita al brigante Totò
Riina e a tutti quelli che hanno imboccato questa strada sbagliata, affinchè si
convertano e seguano la giusta via che è Cristo Gesù [...]. San Francesco convertì
anche il lupo, cioè il brigante che metteva terrore nel paese di Gubbio e di Assisi;
anch’io credo e spero in questa possibile grazia nella terra di Sicilia [...]. Il buon
Dio dice, in uno dei comandamenti, di non desiderare la roba o i soldi degli altri.
Meditiamo questo comandamento e facciamone prezioso bagaglio, affinchè non
cadiamo più nel peccato, cioè nel male. A tutti i peccatori il buon Dio si rivolge: non
voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva. [...] la divina misericordia è
costruttrice di vera pace e di vera speranza."
(Fonte: http://www.retesicomoro.it/Objects/Pagina.asp?ID=7327 – Presa visione 11.05.2015 ore
19,30)
Già è stato a Palermo, Trapani, Enna, Caltanissetta, Catania, Siracusa,
Ragusa, Agrigento è arrivato a Siculiana ed ora è diretto verso Messina.
http://www.canicattiweb.com/2014/09/16/sicilia-biagio-conte-con-una-croce-in-spalla-sulla-circonvallazione-di-palermo-video/http://www.canicattiweb.com/2014/09/16/sicilia-biagio-conte-con-una-croce-in-spalla-sulla-circonvallazione-di-palermo-video/http://www.retesicomoro.it/Objects/Pagina.asp?ID=7327
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Ci siamo incontrati nella discesa di Piazza Umberto I° , Via
Circonvallazione. Con la sua croce sulle spalle insieme ad un altro fratello
africano. Le auto si fermavano per salutarlo, per un sorriso e lui era
prodigo di ricambiare con gioia. La sua
fatica è enorme, la sua penitenza, per
testimoniare la speranza evangelica. Ci
è venuto spontaneo abbracciarci come
due fratelli che si conoscono da una
vita, benedetto colui che viene nel
nome del Signore. E’ stata una ventata
di speranza, di gioia quella grande,
quella vera, quella che da
consapevolezza che Dio ci ama. Mi ha
detto che abbiamo un magnifico
Santuario, ed è rimasto preso dal
simulacro del SS. Crocifisso.
Capisco di essere un po’stupido,
ma ho voluto farmi una foto con lui,
per testimonianza a me stesso soprattutto di questo incontro. Rispecchia la
Via Evangelica pienamente e ne sono grato di questo incontro. La Sicilia è
la sua Missione! E più che mai in Sicilia è tempo di Missione, nello spirito
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dell’accoglienza. Dopo avergli indicato la strada per Montallegro, prima di
salutarci mi ha voluto fare dono di questa “santuzza”.
Fratel Biagio con il tuo Santo Cammino benedici questa Terra di
Sicilia, grazie per essere passato dalla nostra Siculiana.