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Forze che intervengono nel realizzare il gesto e l’atteggiamento
Perché i vari elementi scheletrici del corpo umano possano realizzare un atteggiamento (equilibrio) od un gesto (movimento) è necessario che intervengano una o più forze.Forze positive: forze che realizzano un movimento utile e finalisticoForze negative le forze che si oppongono alle prime
Forze che intervengono
Forza di gravità o pesoForze esterneForza d’attritoForza muscolare
Ognuna di queste forze può essere positiva o negativa a seconda dei casi.
Scambio di ruolo utile ai fini funzionali
Nell’atto di chinarsi :la gravità forza positiva la funzione muscolare che contrasta il movimento forza negativa.
Nell’atto di rialzarsi la forza muscolare è positiva mentre la gravità negativa.
Non esistono veri antagonismi fra le forze in gioco ma un utile reciproco aiuto in grado di modulare il movimento
La forza muscolare nel suo ruolo antigravitario sviluppa contrazioni eccentriche di allungamento regola e controlla la discesa del corpo migliorando così il gesto in una precisa gradualità fasica ed evitando la caduta
Il cammino definito come un continuo tentativo di caduta che non si realizza per l’intervento muscolare
L’intervento della sola forza muscolare non controbilanciata dalla gravità realizzerebbe il gesto secondo schemi dinamici sproporzionati come accadrebbe in assenza di peso.
Forza di gravità o pesoOgni elemento del corpo umano è dotato di un peso quindi di una forza detta di gravità orientata dall’alto al basso e che costantemente sollecita alla cadutaLa caduta si arresta se interviene: *una forza contrastante (forza muscolare: mm.antigravitari) *una base di appoggio *un punto in sospensione
La G nel corpo umano
Può determinare ogni movimento di un elemento anatomico,non in equilibrio, dall’alto verso il basso (forza positiva)
La G nel corpo umano
Si oppone a tutti i movimenti diretti dal basso verso l’alto (diventa una resistenza o forza negativa)
La G nel corpo umano
Se agisce su un segmento anatomico in equilibrio (appoggio o sospensione) perde gli effetti dinamici e svolge effetti statici di pressione e trazione
GravitàRappresentata da un vettore diretto verticalmente
dall’alto verso il basso la grandezza è proporzionale
al peso del segmento anatomicoHa il punto di attacco a livello
baricentro del segmento stesso
BaricentroVaria da individuo ad individuo in rapporto alla sua struttura ed alla posizione assuntaVa dalla 5° sacrale alla 2° sacrale
Nel corpo umano ogni segmento anatomico non poggia mai sul sottostante in corrispondenza del baricentro.
Ogni segmento anatomico è squilibrato rispetto al suo piano di appoggio in modo tale che la forza di gravità è sempre libera di agire sul corpo umano nel senso della cadutaQuesto condiziona una costante attenzione muscolare al fine di conservare l’equilibrio.
Attriti interniFulcri articolari agiscono da vincolo Capsula, legamenti, tendini, muscoli oppongono resistenzaStrutture che tendono a diminuire gli attriti (cartilagine,liquido sinoviale,borse mucose)
Attriti interniGli attriti aumentano fisiologicamente con l’età Sotto il carico (per le
componenti statiche longitudinali della forza muscolare e della forza di gravità)
Per effetti patologici (artrosi)
Attriti interniSono vere e proprie forze che svolgono un opportuno lavoro volto alla coesione ed alla stabilità dell’articolazione e dei vari segmenti scheletrici
Forze esterneDebbono essere considerate come fattori determinanti situazioni statico-dinamicheI piani d’appoggio possono consentire un equilibrio indipendentemente dall’intervento della forza muscolareUn urto esterno può rompere un equilibrio e realizzare un movimento
Forze esterneForze rappresentate da un vettore di grandezza proporzionale alla forza e di direzione diversaSollecitano l’immediata entrata in azione della forza muscolare o per dosare il movimento o per arrestarlo o contrastarlo o per cercare un equilibrio
Forze esternePossono realizzare dei movimenti che né la gravità né la forza muscolare sono in grado di realizzare: movimenti abnormi ma che spesso risultano utili in campo chinesiterapico (manipolazioni)
Forza di un muscoloÈ espressa dal carico che esso può sollevare in una contrazione tetanica massimaForza: esprime la capacità del m. a compiere una determinata prestazione
Lavoro: prodotto della forza per lo spostamento del punto di applicazione della forza
Forza muscolare assoluta
La forza liberata dall’unità di sezione di un m. precedentemente a riposoDipende: * dal numero delle fibre che costiituiscono il m.* dalla densità delle miofibrille
Potenza muscolareQuantità di lavoro eseguita dal m. nell’unità di tempoVaria in rapporto alla durata della prestazione ( di breve o lunga durata)
Potenza: rapporto tra energia cinetica e tempo
Prestazione di breve durata
Tutto il debito d’ossigeno contratto durante l’esercizio potrà essere pagato nel succssivo riposoIl m. potrà sviluppare il massimo della sua potenza affidandosi esclusivamente ai processi energetici anaerobici che producono notevoli quantità di energia ma per tempi limitati
Esercizio fisico prolungatoIl debito di ossigeno deve essere pagato quando l’esercizio si sta ancora svolgendo ( esiste un limite invalicabile all’indebitamento)La contrazione diviene di tipo aerobico e dipende dall’apporto di adeguate quantità di ossigeno che portano al ristoro muscolare
Esercizio fisico prolungato
La capacità di lavoro è strettamente collegata alle possibilità del m. e dell’intero organismo di captare ossigeno
FORZA MUSCOLARE
Realizzare direttamente un determinato gestoRegolare il movimento realizzato da altra forzaMantenere in equilibrio un determinato segmento anatomico sollecitato da altre forze
Tipi di contrazione in rapporto alle leve scheletriche
Il muscolo inserito sulla leva scheletrica determina un effetto rotatorio che comporta un avvicinamento dei segmenti scheletrici
Il muscolo pur contraendosi non provoca alcun movimento ma compensa il movimento impresso allo stesso segmento dal muscolo antagonista (flessori ed estensori)
Tipi di contrazioneContrazione concentrica :
completa - incompletaContrazione eccentrica :
completa - incompletaContrazione isometrica, statica o tonica
Contrazione muscolare concentrica C.C.
Il muscolo si accorcia avvicinando i punti di inserzione.
Contrazione isotonica
Contrazione concentrica
Il muscolo si contrae determinando un effetto cinetico che ha lo stesso senso della contrazione muscolare
Contrazione muscolare concentrica C.C.
Completa: il m.parte dal suo massimo allungamento e raggiunge il massimo accorciamento
Incompleta: se il m. non parte dalla sua massima lunghezza o non raggiunge il suo massimo accorciamento
Breve: se la contrazione inizia partendo da un atteggiamento già accorciato
Lunga: se la contrazione inizia partendo dal suo massimo allungamento ma non raggiunge il suo totale accorciamento
Contrazione muscolare concentrica incompleta .
Contrazione eccentrica
Il muscolo si contrae facendo solo parzialmente equilibrio alla contrazione dell’antagonista dalla quale viene progressivamente disteso
Si ha un semplice rallentamento del movimento ed effetto cinetico invertito rispetto all’azione del muscolo antagonista
completa: allungamento totale del muscolo partendo dal suo massimo accorciamento
incompleta: il muscolo si allunga parzialmente oppure parte da una posizione già allungata
Contrazione muscolare eccentrica C.E.
breve: allungamento incompleto del muscolo che parte da un massimo accorciamentolunga: allungamento completo del muscolo che parte da un atteggiamento già allungato
Contrazione muscolare eccentrica incompleta
Contrazione isometrica Il muscolo non modifica la sua lunghezza e
blocca il movimento dei segmenti scheletrici su cui si inserisce evitando che altre forze li trascinino in uno spostamento
Contrazione isometrica, statica, tonica
Il muscolo si contrae facendo completamente equilibrio all’azione di un muscolo antagonista o all’azione della forza di gravità
Inibisce qualsiasi movimento
Ha funzione stabilizzatrice sull’articolazione
Contrazione lenta Dotata di scarsa velocità È sviluppata dal muscolo gradualmente Il segmento è spostato o tenuto in equilibrio sotto una
costane assistenza muscolare sviluppata per gradi Può essere concentrica ed eccentrica,breve e lunga
Contrazione rapida o a fionda Contrazione improvvisa del muscolo. Può essere concentrica ed eccentrica Detta balistica: impegno esplosivo del muscolo
che si contrae e lancia il segmento su cui si inserisce senza accompagnarlo con una graduale contrazione
Contrazione rapida, contrazione lenta : due modi diversi di comportamento muscolare che condizionano un diverso comportamento degli antagonisti
L’antagonista deve consentire la contrazione a fionda realizzando un immediato allungamento al fine di liberare il segmento scheletrico e di consentirgli il lancio
Solo al termine della escursione articolare entra in una contrazione brusca,in grado di bloccare a tempo utile il movimento ed evitare distorsioni o lussazioni
Salto, corsa, lancio.
Durante la contrazione lenta gli antagonisti si allungano in contrazione eccentrica graduata in armonia con la contrazione degli agonisti
Allenamento muscolare: contrazioni lente e protratte
Ipertrofia sarcoplasmatica che rende torpida e vischiosa la contrazione e riduce la possibilità di allungamento impoverendo il muscolo della sua elasticità
Diminuisce le sue proprietà elastiche,si ipertrofizza ed aumenta la sua tensione tonica di base
Allenamento muscolare: contrazioni rapide
Seguite da un immediato rilassamento
Il muscolo riduce le sue riserve sarcoplasmatiche ma acquista una maggiore possibilità di allungamento,una più vivace contrattilità, una migliorata elasticità
Esalta le sue proprietà elastiche,si assottiglia e riduce la sua tensione tonica di base
La nutrizione del muscolo
Nei 2 tipi di contrazione avviene secondo schemi diversi
Contrazione lenta: ossigeno e glicogeno dalla riserva nutritizia sarcoplasmatica
Contrazione rapida: fase nutritiva al momento del rilassamento quando riattiva l’afflusso ematico ed il muscolo attinge ossigeno e glicogeno direttamente dal circolo
È sufficiente osservare un muscolo per sapere :
quanto, come lavora (la maggiore o minore obliquità di impianto sulla leve scheletrica suggerisce l’efficacia statica o dinamica del muscolo)
in che direzione lavora ( il percorso del movimento suggerisce la direzione del movimento che il muscolo è in grado di realizzare)
a che compito è stato destinato in che modo lo svolge
Il muscolo può modificare la sua morfologia (accorciarsi, allungarsi, assottigliarsi, ingrossarsi) e plasmare il suo profilo anatomico a seconda del lavoro che gli viene abitualmente richiesto
Il muscolo è un elemento anatomico estremamente plastico acquistando una forma adeguata in rapporto alle richieste funzionali
Legge della massima economia: il corpo umano amministra saggiamente e parsimoniosamente le sue risorse evitando inutili sprechi.Il muscolosi ipertrofizza se è molto sollecitato, si atrofizza se è messo a riposo.
Si modifica il profilo morfologico del muscolo in base a:
stile di contrazione (rapida o lenta) ampiezza di contrazione
La morfologia del muscolo è sempre coerente con la funzione che gli viene richiesta