Formazione - Ottantaventi · professionale. Attraverso il tuo profilo crei la tua rete che è, in...
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Ciao! Mi presento: sono Adriana
Galgano, partner di Ottantaventi Formazione e autrice di questo e-book.
Ho l’account Linkedin dal 2008. Oggi nella classifica
del Social Selling Index di Linkedin sono nel primo 1% del
mio settore e nel primo 1% della rete.
L’e-book è tratto dal Corso Linkedin Lead Generation.
Entrambi sono il frutto della mia esperienza sul campo.
L’e-book è pratico, concreto e veloce da leggere. È
dedicato a te che vendi o che supporti le vendite. Ti
presenta il metodo LEADS che usiamo in Ottantaventi.
Applicalo e avrai risultati.
Clicca qui per visitare il mio profilo e connetterci su
Linkedin perché le nostre condivisioni possano essere
un’occasione per stimolare crescita e idee innovative. Per
scrivermi la mia mail è: [email protected]
Buona lettura!
Adriana
Adriana Galgano
LINKEDIN LEAD
GENERATION
OTTANTAVENTI E-BOOKS
Grazie a:
mia sorella Eden
per il costante stimolo che rappresenta
al miglioramento di tutto ciò che faccio
mio padre Vittorio Galgano
al quale devo molto per ispirazione e apprendimento
mia madre Gabriella e Massimo Brizzi
per la loro pazienza nel revisionare il libro
Pamela Cocilovo e Edoardo Pannacci
per il lavoro di impostazione del testo
LINKEDIN LEAD GENERATION
I edizione. Copyright 2019 Ottantaventi
https://ottantaventi.it/
ISBN 978-88-902321-3-8
Prezzo di copertina € 15,00
Questo e-book è protetto dalla legge sul diritto d’autore. È vietata ogni
duplicazione, anche parziale, se non autorizzata.
Indice
1. Il Social Selling
1. Linkedin 2. I numeri di Linkedin 3. La tua rete su Linkedin 4. Contatto, prospect, connessione e lead 5. Linkedin e la generazione lead 6. Per avere successo 7. Profilo base e gli abbonamenti 8. Il percorso di generazione lead
1 2 3 5 6 8 8 9
11
2. Lavora sul target 1. Il target 2. Quali informazioni trovi su Linkedin? 3. La ricerca: gli operatori boleani 4. La ricerca: i filtri 5. La ricerca: le parole chiave 6. Avvertenza d’uso
13 14 17 18 20 22 23
3. Energizza il tuo profilo 1. Crea il tuo url personale 2. L’efficacia del profilo 3. La foto 4. Il sommario 5. Il riepilogo 6. Esperienze lavorative 7. Le segnalazioni 8. La conferma di competenza 9. Personalizza il tuo profilo
25 26 27 28 29 33 36 37 38 39
4. Allarga la tua rete 1. Collegamenti o follower?
40 40
2. I numeri 3. La pertinenza 4. I LION 5. Gli inviti 6. Il messaggio (nota) all’invito 7. Quando l’invitato sei tu 8. Scadenza degli inviti
41 43 47 48 50 52 53
5. Definisci il piano per acquisire popolarità 1. La reputazione 2. La popolarità 3. La piattaforma di pubblicazione 4. Quando pubblicare 5. Creare engagement 6. Il piano editoriale 7. La distribuzione di contenuti 8. L’analisi dei risultati 9. Gli hashtag 10. I gruppi
54 55 57 59 61 63 64 67 69 71 72
6. Sviluppa la relazione 1. La connettiquette 2. Il lead funnel 3. La consapevolezza 4. La relazione 5. La conversione 6. Buon lavoro
75 76 77 78 81 84 87
1
1. Il Social Selling
l Social Selling è la ricerca, la connessione e
l’interazione sui social network con clienti acquisiti e
potenziali. Ha l’obiettivo di stabilire e coltivare relazioni che
creino valore per le vendite.
È un’attività che diventa sempre più importante. Internet
e i social network hanno contribuito a modificare
significativamente le abitudini e il percorso di acquisto del
tuo cliente. Da una parte gli forniscono una mole di
informazioni considerevole, dall’altra lo connettono con
facilità all’azienda e alle persone dalle quali comprare. Ci
sono ricerche che evidenziano che chi ha intenzione di
comprare, quando si rivolge a un’azienda, in media ha già
compiuto autonomamente il 60% del percorso di acquisto.
Diventa quindi tuo obiettivo entrare in relazione con il
cliente durante il percorso che compie da solo. E quale
miglior posto per farlo se non sui social network? Una
buona parte dei tuoi clienti li frequenta ogni giorno!
I
2
Nel 2019 tre miliardi e mezzo di persone stanno usando i
social media e la quasi totalità lo fa attraverso il cellulare.
Sono dati che rendono obsolete molte tecniche di
marketing e di vendita, tra le quali quelle tradizionali di
generazione lead.
Come vedrai, Linkedin è invece un social molto adatto
per generare lead in modo innovativo.
1.1 Linkedin
Fin dalla sua nascita Linkedin è stato progettato per il
business. Nel corso degli anni ha realizzato notevoli
miglioramenti e oggi è il social network che riscuote più
fiducia. The Digital Trust Report, che analizza la fiducia
riposta nei principali social, ha decretato il primato di
Linkedin sia per il 2017 che per il 2018. Un risultato
prevedibile visto che è frequentato per motivi di business
da imprenditori, professionisti, manager e tantissimi altri tra
i quali Linkedin ha l’obiettivo esplicito di costruire fiducia e
relazioni sane.
È un aspetto talmente importante che Linkedin stesso lo
chiarisce che propone a chi si registra.
3
Ecco cosa scrive rispetto alla propria finalità nel contratto
di licenza:
“La nostra missione è collegare i professionisti di tutto il
mondo per aiutarli ad essere più produttivi e ad avere più
successo. L’obiettivo dei nostri servizi è promuovere
opportunità economiche per i nostri membri, consentendo a
Lei e a milioni di altri professionisti di incontrarsi, scambiare
idee, imparare, trovare opportunità professionali o
dipendenti, lavorare e prendere decisioni in una rete di
relazioni fidate.”
1.2 I numeri di Linkedin
I numeri sono di tutto rispetto. È Linkedin stesso a
fornirli. Qui puoi seguire il loro aggiornamento.
Linkedin è presente in oltre 200 paesi e gli utilizzatori
registrati sono diventati:
645 milioni nel mondo
206 milioni in Europa
165 milioni negli Stati Uniti
62 milioni in India
4
13 milioni in Italia che è in terza posizione in Europa,
dopo Inghilterra e Francia.
Chi sono gli utilizzatori di Linkedin? Rispetto al loro ruolo
sappiamo che:
40 milioni sono decisori
61 milioni sono influencer
3 Buyers su 4 usano i Social Media, il 45% utilizza
Linkedin.
Rispetto a come lo usano, ecco alcune informazioni utili:
303 milioni sono membri attivi e di questi il 40% lo usa
tutti i giorni (il 23% in Italia);
3 milioni condividono contenuti ogni settimana. Pochi
rispetto al numero totale e questo crea molte
opportunità per chi lo fa, tienilo presente ;
il 50% compra più volentieri da aziende con cui ha
relazioni sui social.
Nel mondo, in questo momento 2 persone al secondo si
stanno iscrivendo a Linkedin: è in piena espansione e le
previsioni sono di continua crescita.
5
1.3 La tua rete su Linkedin
Su Linkedin si è presenti con il proprio profilo che
contiene la posizione lavorativa attuale e la storia
professionale. Attraverso il tuo profilo crei la tua rete che è,
in primo luogo, composta dai tuoi collegamenti. Essi
possono essere di primo, secondo e terzo grado. Quando fai
una ricerca su Linkedin, un'icona accanto al nome che stai
visualizzando, ti segnalerà qual è il grado di collegamento
che condividete.
I gradi di collegamento sono importanti perché a seconda
del grado puoi utilizzare funzionalità come, per esempio,
mandare messaggi diretti.
Per creare un collegamento di primo grado, ci deve
essere un invito che mandi o ricevi. Quando l'invito è stato
accettato, il collegamento di primo grado è creato. I
collegamenti di primo grado possono scambiarsi messaggi
diretti.
I collegamenti di secondo grado sono invece i
collegamenti dei tuoi collegamenti. Puoi inviare loro un
invito ma non puoi mandare messaggi diretti. Puoi inviare
solo messaggi InMail.
La funzionalità InMail, per l'appunto, ti permette di
inviare messaggi anche a chi non è collegato con te in primo
grado. Per mandare messaggi InMail occorre avere un
6
abbonamento a pagamento. Hai a disposizione un numero
mensile di questo tipo di messaggi che dipende
dall’abbonamento che scegli. Tieni presente comunque che
nessuno è obbligato a ricevere messaggi InMail e che quindi
puoi scegliere nella sezione “Impostazioni e privacy” di non
ricevere più questo tipo di comunicazione.
I collegamenti di 3° grado sono coloro che sono collegati
ai tuoi collegamenti di 2° grado. Se visualizzi il loro nome
puoi mandare un invito a collegarti. Anche in questo caso
puoi mandare loro solo messaggi InMail.
Della tua rete fanno parte anche i componenti dei gruppi
Linkedin ai quali sei iscritto. Questo ti dà la possibilità di
mandare messaggi anche se non sono tuoi collegamenti di
primo grado.
1.4 Contatto, prospect, connessione e lead
Esistono molte definizioni di contatto, prospect,
connessione, e lead. È il momento di darti, per ognuno dei
quattro termini, quella che utilizzerò nell’e-book e che è
funzionale al nostro obiettivo: generare lead su Linkedin!
Il contatto è una persona contattabile perché ne conosci
il profilo su Linkedin.
7
Il prospect è un contatto che è anche un potenziale
cliente. È colui o colei che, quindi, ha le caratteristiche per
diventare tuo cliente. Lo abbiamo identificato grazie a una
ricerca in base a determinati parametri e/o l’analisi del
profilo.
La connessione è un prospect che ha accettato l’invito a
collegarsi o che ti ha inviato un invito a collegarti (che
naturalmente hai accettato!). Una connessione è sempre un
collegamento di primo grado mentre un collegamento di
primo grado non è necessariamente una connessione. Nella
tua rete, infatti, puoi avere anche fornitori, consulenti,
compagni di scuola o di università.
Il lead è un prospect che:
ha manifestato interesse per la tua proposta. Può averlo
fatto rispondendo a un tuo messaggio, commentando un
tuo post o articolo o mandandoti un messaggio;
ti ha fornito i suoi dati di contatto, telefono e email;
ti ha dato il consenso a comunicare anche al di fuori di
Linkedin.
Un prospect diventa lead attraverso un percorso di
conversione che si definisce ‘generazione lead’.
Linkedin è uno strumento favoloso per generare lead!
8
1.5 Linkedin e la generazione lead
Una delle attività del social selling è appunto la
generazione di lead. Le statistiche parlano chiaro: Linkedin è
il social network che garantisce i migliori risultati per questa
attività. Una recente ricerca, condotta da HubSpot su oltre
5.000 aziende, ha evidenziato che il traffico proveniente da
Linkedin ha generato il tasso di conversione da visitatore a
lead più elevato: 2,74%, contro lo 0,69% di Twitter e lo
0,77% di Facebook.
Inoltre, secondo quanto dichiarano i diretti interessati
interpellati, l’80% dei lead B2B generati dai social media
proviene da Linkedin.
Stai perciò leggendo l’e-book giusto!
1.6 Per avere successo
“Sono su Linkedin e non ho risultati.”
“Ho attivato Sales Navigator e dopo alcuni mesi di
utilizzo sono molto delusa.”
“Ho attivato Sales Navigator ma non ho avuto il tempo di
usarlo.”
9
Ti ho riportato alcune frasi che mi sento ripetere. È bene
quindi ricordare che da sempre, ma in particolare oggi,
niente dà risultati senza un impegno costante e duraturo.
Linkedin non fa eccezione. La bacchetta magica non è
ancora stata inventata!
Essere su Linkedin con un profilo statico, magari
aggiornato al 2016, non è sufficiente, occorre pianificare e
agire con costanza.
Sales Navigator è la modalità di abbonamento a Linkedin
che offre più possibilità ma è, comunque, solo uno
strumento. I risultati, come sempre, dipendono da come lo
si utilizza.
Importante: per la generazione lead è possibile avere
successo anche solo con il profilo base. È sufficiente
lavorarci ogni giorno. Tu hai la motivazione e il tempo di
farlo? È questa la domanda alla quale rispondere!
1.7 Profilo base e gli abbonamenti
Linkedin offre la possibilità di attivare un profilo base
gratuito che consente di:
creare la rete
richiedere e fornire segnalazioni
10
pubblicare contenuti
ricevere messaggi InMail illimitati.
Gli abbonamenti offrono possibilità in più. Ne esistono di
diversi tipi. Linkedin ti offre un mese di prova gratuito. È un
buon periodo per verificarne il funzionamento e per
mettere alla prova la tua costanza. Gli abbonamenti
vengono continuamente aggiornati e/o modificati. Per
seguire la loro evoluzione clicca qui.
Una delle loro funzionalità più importanti è, come
abbiamo visto, la possibilità di mandare messaggi InMail a
tutti, indipendentemente dal grado di collegamento. I
messaggi InMail hanno queste caratteristiche:
l’oggetto può essere composto da un massimo di 200
caratteri;
il testo del messaggio, invece, non può superare i 1.900
caratteri.
Tutto ciò che ti suggerisco di fare in questo e-book, lo
puoi fare, comunque, anche con il solo profilo base. Il mio
consiglio è di iniziare con il profilo base, allenarti ad
utilizzarlo, seguire la metodologia LEADS e una volta deciso
di inserirlo nella propria attività, iniziare con il periodo di
prova di un abbonamento.
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1.8 Il percorso di generazione lead
La generazione lead su Linkedin è un percorso in 5 tappe.
In Ottantaventi abbiamo creato l’acronimo LEADS per
memorizzarli facilmente.
Le 5 tappe sono:
L avora sul target
E nergizza il tuo profilo
A ccresci la tua rete
D efinisci il piano per conquistare popolarità
S viluppa le relazioni
Seguili con costanza e avrai risultati. Il tempo che dedichi a
LEADS ti tornerà in produttività. Vedrai che, poco a poco,
eliminerai le faticose chiamate a freddo al centralino che,
oltre ad avere un risultato spesso frustrante, richiedono
molte telefonate a vuoto. Per sviluppare il metodo LEADS è
indispensabile avere del tempo iniziale da dedicare
all’impostazione della strategia. Poi è sufficiente un’ora al
giorno.
12
Tieni presente che Linkedin è uno strumento attivo 7
giorni su 7, 24 ore al giorno. Alcuni miei post fatti di sabato
hanno ottenuto ottimi risultati! Alcuni importanti prospect
mi hanno contattato alle 11 di sera.
Pronto per il percorso LEADS? Iniziamo!
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2. Lavora sul target
na bella frase di Lucio Anneo Seneca che mi ripete
sempre mio padre è che “non esiste vento
favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Questo
è particolarmente vero per l’attività di vendita, specie su
Linkedin dove ti troverai a navigare in un mare di milioni di
clienti.
È dunque estremamente importante per la produttività
delle tue vendite definire prima di tutto il target della tua
azione di generazione lead.
Farlo significa rispondere alla domanda:
“Con quali profili Linkedin è proficuo creare un
collegamento?”
dando loro un nome e cognome. Definire il target ti
consentirà anche di scegliere le parole chiave più adatte per
essere individuato nelle ricerche. Su Linkedin potrebbe
anche darsi che cerchino te!
U
14
In alcune aziende c’è un reparto apposito per la
definizione del target.
Lavori per una di queste aziende? Se sì, puoi andare
direttamente al paragrafo 2.2.
2.1. Il target
Identificare il target della tua azione di generazione lead
significa individuare le caratteristiche del profilo da cercare.
Il prospect è infatti la persona che:
lavora in un’azienda e in un settore che trae vantaggi dal
tuo prodotto/servizio;
ha o può sviluppare le motivazioni per acquistare ciò che
proponi;
ha le risorse economiche per farlo;
ha l’autorità di disporre delle risorse.
Non sempre questi elementi risiedono nella stessa
persona. Per esempio, Bianchi, il direttore commerciale, è
convinto della necessità di far fare un Corso sulla
generazione lead su Linkedin ai propri venditori per
migliorarne i risultati. Invece Rossi, l’amministratore
delegato, non ama il mondo digitale ed è altrettanto deciso
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a eliminare tutto ciò che non ritiene indispensabile. È lui ad
avere l’ultima parola per l’inserimento dell’investimento nel
budget. È chiaro, quindi, che fare la trattativa solo con
Bianchi non garantisce il risultato.
Il prospect ideale è, ovviamente, colui nel quale risiedono
contemporaneamente motivazioni, risorse e autorità. Un
rilevante numero di vendite, infatti, fallisce perché la
trattativa è stata condotta solo con chi ha le motivazioni per
acquistare ma non con chi ha il potere di decidere.
L’esperienza ci insegna che ogni realtà aziendale è un
mondo a sé. Quando perciò contatti una nuova azienda non
puoi desumere, a priori, chi decide per l’acquisto del tuo
prodotto e servizio.
Nella individuazione del prospect, quindi, il mio consiglio
è di seguire queste due semplici regole:
parti dal massimo livello decisionale per il
prodotto/servizio che tratti;
definisci più profili.
Nelle aziende infatti, oltre al decisore e a colui che ha le
motivazioni per comprare, possono essere presenti:
l’influenzatore; per esempio, chi ha la competenza per
consigliare o respingere l’acquisto;
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la persona che non ha alcuna autorità ma può, con la sua
opposizione, impedirlo.
Vediamo un caso concreto. Feliciani, responsabile per
l’estero della Alfa Mobili è interessato a far fare un corso di
perfezionamento di tedesco agli operatori del Servizio
Clienti. Il titolare, il Signor Bruno, è d’accordo e insieme
decidono che sarà Katharina Hansel, responsabile del
marketing, di madrelingua tedesca, ad aiutarli ad effettuare
la scelta della scuola a cui affidare l’incarico. Il progetto
cade per l’indisponibilità degli operatori a modificare i turni
per frequentare il corso. Farlo durante i turni, infatti,
avrebbe creato disagi alla copertura del servizio e disservizi
ai clienti.
Per definire, quindi, il profilo del tuo prospect “allargato”
i passi opportuni sono:
stabilire le tipologie di aziende di interesse: il settore
dove operano e la loro localizzazione;
definire il profilo delle persone che all’interno delle
aziende hanno le motivazioni ad acquistare il tuo
prodotto/servizio;
individuare, contemporaneamente, il profilo dei decisori,
il profilo delle persone che potrebbero influenzare la
decisione e il profilo degli utilizzatori.
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Una volta che hai definito i profili di tuo interesse, il
grande vantaggio che ti offre Linkedin è renderti possibile
identificare e collegarti con tutte queste persone con pochi
click del mouse. Se non ci fosse Linkedin, ti immagini che
fatica e quanto tempo impiegheresti per individuarle e
contattarle?
2.2. Quali informazioni trovi su Linkedin?
Chi è presente su Linkedin indica nel suo profilo il settore,
la sua funzione, le esperienze, la storia professionale e
molto altro.
Puoi raggruppare le informazioni in queste quattro aree:
1) area aziendale: il settore e la tipologia dell’azienda;
2) area professionale: la funzione, le esperienze, le
competenze, la formazione, le referenze, i traguardi
raggiunti, la conoscenza delle lingue etc., etc.;
3) area personale: le ambizioni, gli hobby, le passioni, i
progetti, le attività extra-lavoro; Linkedin segnala solo
alcuni interessi del profilo ma ognuno può aggiungere
ciò che ritiene. Per esempio, nel sommario c’è anche
chi ha scritto:
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“appassionato d'arte e sport, pittura. Seguo con passione il
pugilato”.
4) area semantica: le frasi o parole che utilizza il
potenziale cliente nel suo profilo possono darti
informazioni preziose sul suo tipo di personalità. Le
puoi individuare facilmente attraverso gli operatori
boleani. Come leggerai nel prossimo paragrafo, essi ti
consentono, per esempio, di individuare tutti i
marketing manager che hanno scritto nel loro profilo
‘orientato ai risultati’.
Tutte le informazioni che ti forniscono le quattro aree
sono molto utili per valutare il grado di potenziale che un
profilo rappresenta per la tua azione di generazione lead.
Non sempre tutte le quattro aree sono presenti. In alcuni
casi, può essere utile integrare le informazioni mancanti
grazie a Google.
2.3 La ricerca: gli operatori boleani
Per dare un nome e cognome al tuo cliente potenziale,
hai a disposizione gli operatori boleani che ti permettono di
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combinare più termini nella stessa ricerca nella barra di
ricerca di Linkedin (in alto a sinistra).
Essi sono:
“Virgolette”: digita il testo che cerchi tra le virgolette per
trovarlo esattamente come lo hai scritto. Per esempio:
“sales and marketing manager”
AND: collega due o più termini e indica che devono
essere tutti presenti per esempio
“marketing manager” AND “orientato ai risultati”
OR: si utilizza per ampliare la ricerca perché indica che
deve essere presente almeno uno dei termini cercati ma
possono anche essere presenti tutti. Per esempio:
“amministratore delegato” OR “direttore generale”
NOT: digitato prima del termine di ricerca, lo elimina dai
risultati della ricerca. Ad esempio:
“marketing manager” NOT sales
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(Parentesi): sono da usare per ricerche complesse che
utilizzino più operatori e più termini. Per esempio:
(marketing OR sales) AND (Milano OR Padova OR
Bologna) NOT (International)
2.4 La ricerca: i filtri
La barra di ricerca in alto a sinistra che trovi in più pagine
di Linkedin ti consente di cercare persone, aziende, post e
molto altro. Oltre alla barra, per la ricerca relativamente alla
categoria ‘persone’ hai a disposizione più filtri. I filtri sono
molto utili per identificare i tuoi prospect.
Essi sono:
Collegamenti: puoi decidere di filtrare solo i
collegamenti di 1° o 2° livello, con i quali hai almeno 1
collegamento condiviso.
Collegamenti di: puoi filtrare i collegamenti dei tuoi
contatti.
Località: puoi identificare un paese, un’area geografica
o una città.
Aziende attuali.
Aziende precedenti.
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Settori.
Servizi.
Lingue del profilo. Attualmente puoi fare la ricerca
per: inglese, italiano, francese, spagnolo, tedesco.
Scuole o università.
Interessi del contatto: qui hai due possibilità, quella
di trovare chi offre consulenze pro bono e volontariato o
aderisce al consiglio di una organizzazione senza scopo di
lucro.
Infine hai una scheda che ti consente anche di fare
ricerche singole:
Nome e Cognome.
Qualifica.
Azienda.
Scuola o Università.
Compilando il campo qualifica e lasciando vuoti tutti gli
altri, potrai trovare tutti i profili che la indicano.
I filtri sono facili da usare e consentono di definire liste di
nominativi di prospect in pochi click.
A questo proposito, il profilo base e l’account premium
hanno il solo limite di non consentire di salvare la ricerca né
di esportare il risultato.
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Il mio consiglio è dunque di creare una procedura per
trasferire i dati utili dei profili sui quali lavori sul tuo
database. Utile anche riportare le note sull’interazione.
È bene inoltre lavorare per ottenere anche dati di
collegamento “reale” come il telefono e l’email, quando
non indicati nelle informazioni di contatto su Linkedin.
2.5 La ricerca: le parole chiave
Le parole chiave sono i termini o le frasi che le persone
digitano nei motori di ricerca per trovare informazioni su
qualcosa di loro interesse.
Linkedin è esso stesso un motore di ricerca. Tu lo usi per
individuare i prospect ma allo stesso modo può essere
utilizzato dai tuoi prospect per trovarti. Perché questo
accada è indispensabile che tu scelga le parole chiave con
cui posizionarti e grazie alle quali essere rintracciato.
Lo puoi fare rispondendo a queste domande:
“Quali sono i prodotti/servizi che propongo?”
“Quali sono mie competenze che mi distinguono dagli
altri?”
“Quali sono le parole chiave che digiterà il mio prospect
per identificare il meglio di ciò che propongo?”
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Per rispondere all’ultima domanda, puoi chiedere aiuto a
colleghi, clienti e amici. Chiedi a loro come cercherebbero
informazioni sui prodotti, servizi o competenze che offri.
Un giretto dalle parti della concorrenza può essere molto
utile per verificare su quali parole chiave puntano e
lavorano. Naturalmente per capire come fare meglio!
2.6 Avvertenza d’uso
Linkedin è popolato da umani perciò attenzione agli,
diciamo, abbellimenti artificiali del profilo. Solo per fare un
esempio, la qualifica descritta potrebbe non essere quella
effettivamente posseduta. Il responsabile vendite potrebbe
in realtà essere un venditore che ha deciso di attribuirsi un
ruolo più altisonante.
Come leggerai nel prossimo capitolo, Linkedin lavora in
modo molto serio per garantire la sicurezza delle
informazioni. Tuttavia può succedere di imbattersi in un
profilo farlocco. Il Tribunale di Trapani ha recentemente
sancito (sentenza n. 522/2019) che il lavoratore, assunto
per aver superato una selezione su Linkedin e che dopo
l'assunzione risulti privo dei requisiti richiesti per il ruolo da
ricoprire, è licenziabile senza alcun diritto al risarcimento.
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È importante, dunque, capire subito se il profilo che hai
selezionato appartiene effettivamente alla persona che ha
le caratteristiche che stai cercando. Inutile perdere tempo.
Il mio consiglio è di leggere sempre con attenzione i
profili e integrare, in caso di dubbi, la ricerca con
informazioni su Google.
Identificati i tuoi prospect, verificata la loro attendibilità,
scelte le keywords… bene, adesso partiamo per energizzare
il tuo profilo!
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3. Energizza il tuo profilo
nergizzare il tuo profilo è alla base del tuo successo
su Linkedin. Non redarlo come un curriculum ma
focalizzalo sui tuoi clienti. Non comporlo come una grigia
lista di esperienze ma scrivilo perché comunichi energia,
fiducia e competenza. Leggendolo, i tuoi potenziali clienti
devono essere entusiasti di accettare la tua richiesta di
collegamento, punto di partenza di ogni risultato. Una volta
che lo hai pubblicato non te lo dimenticare! Come ogni altra
pagina su Internet, per comparire nelle ricerche anche il
profilo va alimentato e aggiornato.
Come abbiamo visto nel precedente capitolo, su Linkedin
cerchi prospect ma i prospect possono cercare te perciò
ricordati di inserire nel testo le parole chiave utili a far
indicizzare il tuo profilo.
Le parole chiave vanno introdotte con intelligenza nelle
sezioni del profilo, non disseminate qua e là per fare
numero. Non darebbero certo una bella impressione a chi
legge!
E
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Anche l’indirizzo (Url) del tuo profilo è importante e su
Linkedin puoi averlo personale.
3.1 Crea il tuo url personale
L’url è l’indirizzo che viene digitato su Internet da chi
cerca il tuo profilo Linkedin sul web. Ecco per esempio il
mio:
https://www.Linkedin.com/in/adrianagalgano
(a proposito, se clicchi sull’indirizzo qui sopra, raggiungi il
mio profilo e puoi inviarmi richiesta di connessione! Se mi
scrivi anche che stai leggendo il mio e-book, mi regalerai
una bella emozione).
Per verificare qual è il tuo attuale indirizzo e modificarlo
segui le istruzioni dell’assistenza di Linkedin che trovi qui. Se
Linkedin non te lo avesse già attribuito, lo puoi
personalizzare.
Non penso di doverti convincere a farlo perché l’url con il
proprio nome e cognome è certamente più piacevole da
leggere. Aggiungo comunque, per completezza, che la
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presenza del tuo nome e cognome è importante per una
migliore indicizzazione della pagina. Inoltre, il link
personalizzato, inserito in documenti, in messaggi e nelle
email, contribuisce a dare un’immagine di maggiore
professionalità.
3.2 L’efficacia del profilo
In ogni profilo Linkedin indica il grado di efficacia
raggiunto; la misura, principalmente, in relazione alle
sezioni che hai compilato e ai contenuti che aggiungi.
Linkedin ti consiglia e ti incoraggia ad aumentarla perché
più il tuo profilo è efficace e più cresceranno le sue
visualizzazioni: sarà fatto comparire nelle ricerche più
spesso e soprattutto in una posizione migliore.
Linkedin, giustamente, premia i profili più efficaci!
Quando avrai raggiunto il massimo risultato ottenibile,
sul tuo profilo comparirà il badge Efficacia massima!
Anche quando comparirà il badge, sarà comunque
importante continuare ad aggiornare il proprio profilo.
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3.3 La foto
La foto sul tuo profilo è importante per due motivi:
1. La sua presenza facilita la connessione e l’acquisizione di
fiducia. Non a caso, un noto detto è ‘metterci la faccia’.
Chi non pubblica la foto, può far sorgere il sinistro
sospetto che abbia qualcosa da nascondere;
2. la sua assenza penalizza le visualizzazioni del tuo profilo
anche perché non ti consente di raggiungere l’efficacia
massima. La presenza della foto è, infatti, uno dei
parametri utilizzati per deciderne la visibilità nelle
ricerche: un profilo con foto, ci avverte Linkedin, ha 14
volte più probabilità di essere visualizzato.
Dal momento che la foto nel profilo è così importante, il
mio caldo consiglio è di fartela scattare da un fotografo.
Una bella foto è più efficace di una che non ti valorizza. È un
concetto intuitivo ma non sempre molto seguito su Linkedin
dove, più spesso di quanto ci si potrebbe aspettare in una
community professionale, si vedono foto respingenti.
Inutile dire che è bene che la foto sia recente. Chi poi ti
dovesse incontrare, deve poterti riconoscere. E’ una regola
base dei documenti di identificazione ma anche una seria
regola di Linkedin.
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Ecco quanto è scritto nelle Linee guida e condizioni per la
foto del profilo:
“Linkedin considera la foto un elemento importante per la
fiducia e la sicurezza e può rimuovere la tua foto qualora
l’immagine del tuo profilo non ti somigli o non sia una
fotografia del tuo viso.”
E ancora:
“Se rimuoviamo la tua foto, puoi caricare una foto diversa
di te per rimediare a questa situazione. Se rimuoviamo la
tua foto 3 volte, non potrai più nuovamente caricare una
foto al tuo profilo.”
Infine, per trasmettere professionalità, attenzione allo
sfondo della foto che pubblichi! È bene che non mostri altri
elementi come per esempio, persone in costume da bagno,
bidoni della nettezza urbana, lavori in corso etc., etc.
3.4 Il sommario
È il testo di 120 caratteri che si trova sotto il tuo nome e
cognome e che compare sempre a chi legge i tuoi post o a
30
chi ti trova attraverso il motore di ricerca. Ha l’obiettivo di
far capire cosa fai. Quando mandi un invito al collegamento
può essere l’unico elemento di valutazione di chi lo deve
accettare perché lo vede subito sotto la foto. Contribuisce
in maniera determinante alla prima impressione.
È un elemento altamente sottovalutato. Ci sono 120
caratteri da usare che sono spesso sprecati dal momento
che contengono solo la qualifica. Quelli che seguono sono
alcuni esempi reali presi del tutto casualmente
EPC Account Manager – Acronimo iniziale per iniziati che
non facilita l’accettazione di una eventuale richiesta di
collegamento. In questo caso, perché non usare un po’ di
caratteri per illustrare meglio cosa può fare per chi legge?
Inoltre manca l’azienda. Lavorerà oppure sarà in cerca di
nuova occupazione? Per chiarirlo è necessario cliccare per
entrare nel profilo. Non è detto che chi sta valutando
l’invito ricevuto ne abbia il tempo. Il rischio quindi di essere
scartati perché non è chiaro cosa si faccia c’è!
Internet sales manager – Così ampio il campo che delinea
da fare l’effetto opposto, cioè apparire misero. Al
momento in cui scrivo ci sono 28.311 profili che appaiono
con questa qualifica. Ho scorso le prime 10 pagine e non ho
trovato, oltre all’azienda, nessuna altra informazione.
Diventa molto difficile per chi sta cercando un Internet sales
31
manager scegliere chi contattare. Questo esempio rende
inoltre chiaro perché è importante massimizzare l’efficacia
del profilo. Se non lo fai, finirai in fondo alla lista e chi mai ti
troverà?
Niente – Ci sono profili addirittura senza sommario. Una
domanda sorge spontanea: perché sono su Linkedin dal
momento che vogliono mantenere segreta la loro attività?
Libero professionista - sono MOLTI coloro che indicano
solo questo. Digitando le due parole senza operatori boleani
ho ottenuto 351.131 risultati. Tutti loro perdono
opportunità ogni giorno.
Questi esempi non sono da imitare! È invece importante
che il tuo sommario sia:
chiaro per chi legge
personalizzato per il tuo target
motivante per farti scegliere
utile per farti trovare e quindi seleziona con attenzione
le parole chiave da inserire.
Per esempio, il primo termine con il quale mi sono
descritta è stato ‘Owner’, tristissimo … ma all’inizio Linkedin
32
ti costringeva a scegliere tra pochi termini e questo era il
più adatto.
Sono passata, poi, a una versione descrittiva molto più
ricca di parole chiave.
Eccola:
Personal company training | Management/Sales/Retail
| CX populizer | Key note speaker | Ottantaventi
Formazione
Obiettivamente, mi descrive molto bene ma, mi sono
domandata, a quanti sarà chiaro cosa significa CX populizer
e quanti cercheranno questi termini??
Ho quindi elaborato da poco un nuovo sommario, più
personalizzato e motivante.
Personal company training | Ti supporto in scelte
strategiche con training experience uniche | Ottantaventi
Formazione
Ti aggiornerò sul suo risultato. Se non l’hai già fatto, però,
ricordati di mandarmi l'invito a collegarci così seguirai in
tempo reale gli aggiornamenti del mio profilo che ti
potranno servire da esempio.
33
Per collegarci clicca qui:
https://www.Linkedin.com/in/adrianagalgano
3.5 Il riepilogo
Sotto al sommario, trovi il riepilogo dove sintetizzare il
contenuto del profilo. Hai a disposizione 2000 caratteri.
Sono ancora molti i profili che non lo usano.
Quando un visitatore arriva al tuo profilo, visualizza
subito, senza dover fare altri click i primi 300 caratteri.
Importante perciò iniziare bene mirando al tuo target
obiettivo.
Prima di iniziare scegli le parole chiave che vuoi che
vengano indicizzate. Al fine dell’indicizzazione il riepilogo è
meno importante del sommario e delle esperienze, ma
comunque aiuta.
Ovviamente, è bene che il suo contenuto sia collegato a
quanto espresso nel sommario.
Il riepilogo ci parla di te, di cosa puoi fare per chi ti legge,
dei tuoi valori, della tua storia professionale e del perché è
una buona idea creare un collegamento.
Come il sommario, anche il riepilogo deve essere
credibile e motivante. Non orientarlo solo alla vendita.
34
Linkedin è una piattaforma per lo sviluppo della relazione
perciò attenzione anche a questo importante aspetto.
Ecco il mio riepilogo:
Desideri condividere riflessioni su temi di tendenza,
per esempio, su come aumentare le vendite con la Lead
generation su Linkedin o come migliorare la Customer
Experience Excellence? Colleghiamoci!
Vuoi un progetto di formazione molto personal e
orientato ai risultati per il management, le vendite o la
Customer Experience? Sono felice di ricevere un tuo
contatto.
In Ottantaventi dal 1997 mi occupo del
coordinamento e della realizzazione di progetti di
consulenza e formazione. Ho una solida esperienza. I
progetti sui quali lavoro sono unici come unica è ogni
azienda.
In Ottantaventi sviluppiamo progetti di formazione
innovativi, dinamici e orientati ai risultati.
Abbiamo lavorato, tra gli altri, per Wind, Prenatal,
Michelin, DHL, Vodafone, Luisa Spagnoli, Piaggio, Coin,
Fastweb, PosteMobile, Media World, Merloni, Mettler
Toledo, Allianz, Campus Bio-Medico, Tattini, Inglesina,
35
Silhouette, Bang & Olufsen, Bioactiva, A2A, Sandvik,
RSA.
Connettendoci, sarà interessante leggerci e potresti
anche ricevere l’invito a un Training cafè gratuito su un
argomento di tendenza sul management, le vendite o la
Customer Experience perché una connessione virtuale si
rafforza con incontri nel reale.
Il più recente Training cafè che ho tenuto sulla
Customer Experience Excellence ha totalizzato un NET
PROMOTER SCORE di 85.
Sono stata coautrice di ‘Come vendere su Internet’
(Sperling e Kupfer), primo libro uscito in Italia
sull’argomento. Sono stata co-fondatrice della prima
start-up che ha erogato software in modalità ASP.
Scrivo articoli per giornali e riviste. Il più recente è
stato pubblicato su Harvard Business Review Italia e si
intitola: ‘La Customer Experience e il ruolo della
formazione’.
Ho appena pubblicato l’e-book Linkedin Lead
Generation.
Sono stata anche deputata della XVII legislatura nel
gruppo CIVICI E INNOVATORI. Ho fatto parte
dell’intergruppo Innovazione. Per affrontare con serenità
36
il futuro è importante diffondere fiducia e apertura nella
conoscenza e nella innovazione. Io ce la metto tutta.
3.6 Esperienze lavorative
Le esperienze lavorative sono importanti perché indicano
a chi legge se hai un’adeguata preparazione/credibilità
professionale per fare ciò che proponi. Perciò non
risparmiarti nel descriverle!
Anche nella descrizione delle esperienze ricordati di
inserire le parole chiave per l’indicizzazione.
È, inoltre, indispensabile che tutto ciò che scrivi sia vero.
Sembra una frase scontata ma non lo è. Linkedin,
comunque, lo chiede espressamente nella sua “Informativa
sulla community professionale”:
“A differenza di altri servizi online, i nostri membri devono
essere persone reali, che dichiarano il loro vero nome e
forniscono informazioni accurate su se stessi. Non puoi
fornire sui nostri Servizi informazioni fuorvianti su di te o
sulle tue qualifiche, esperienze di lavoro, affiliazioni o
traguardi raggiunti.”
37
Proprio perché tu possa documentare ciò che scrivi,
Linkedin ti consente di inserire link, immagini, video e
slideshare ad ogni esperienza lavorativa inserita sul profilo.
Farlo lo rende più credibile ed interessante.
3.7 Le segnalazioni
Oggi su Internet uno degli argomenti più cercati sono le
recensioni. Prima di scegliere un ristorante, un albergo o un
fornitore andiamo a leggere cosa hanno scritto persone che
ne hanno fatto esperienza diretta.
Più clienti scrivono bene di una determinata esperienza,
più saremo portati a sceglierla.
Su Linkedin le recensioni si chiamano segnalazioni ma
svolgono la stessa funzione. Forniscono credibilità al tuo
profilo.
Una segnalazione è infatti una dichiarazione scritta di
conferma di competenza da parte di un collegamento.
Per ottenere le segnalazioni, Linkedin ti offre la possibilità
di chiederle. Per farlo, è sufficiente andare nella sezione
“Segnalazione”, cliccare sull’icona della matita, selezionare
il destinatario della richiesta, compilare i campi e scrivere il
messaggio di accompagnamento. Per essere certo di
ottenerle, però, è meglio fare una telefonata!
38
Puoi richiedere una segnalazione ai tuoi collegamenti di
primo grado.
Non esiste un numero massimo di segnalazioni che puoi
dare o ricevere. È importante, però, che le segnalazioni
siano di qualità. Sono di qualità quando sono:
dettagliate ma sintetiche;
descrivono quando e perché si è entrati in contatto;
menzionano gli aspetti della collaborazione e della
preparazione che si sono apprezzati.
Una volta ricevuta, per farla comparire sul profilo, la
segnalazione va accettata.
3.8 La conferma di competenza
La conferma di competenza consente ai tuoi collegamenti
di validare con un solo clic le tue competenze. Esse sono
utili all’indicizzazione. Un profilo Linkedin con una lista di
competenze viene visitato circa 10 volte in più del profilo
che non ha questa sezione.
Puoi aggiungere fino a 50 competenze al profilo ed è
possibile scegliere quali far comparire per prime ma non è
39
possibile chiederle attraverso Linkedin. E’ Linkedin che le
propone ai tuoi contatti.
3.9 Personalizza il tuo profilo
Puoi personalizzare il tuo profilo nella sezione “modifica
contenuto” (che trovi sotto la sezione “personalizza l’url del
tuo profilo”):
decidendo quali sezioni mostrare semplicemente
mettendo la spunta a quelle che vuoi siano visualizzate e
salvando le impostazioni;
stabilendo l'ordine delle diverse aree. Cliccando sulla
freccia a sinistra di ogni sezione del profilo potrai
spostarle a piacimento mettendo in alto quella che ritieni
più importante vedere prima.
Hai fatto tutto questo mentre leggevi il capitolo? Sì?
Ottimo, hai completato il lavoro sul tuo profilo. Prossima
tappa? Allarga la tua rete!
40
4. Allarga la tua rete
reare una intelligente e ampia rete di collegamenti
su Linkedin è una delle più importanti attività da
realizzare per generare lead. A questo proposito, rispondo a
una domanda che mi fanno spesso e che potresti avere in
mente anche tu: “Quanto dovrebbe essere grande la mia
rete, quanti collegamenti dovrei avere?” La risposta non è
uguale per tutti. È bene, invece, che sia tu stesso a darti un
primo obiettivo, tenendo presente alcuni criteri di scelta.
Una volta che lo hai raggiunto, lavora comunque per
allargare la tua rete. Una rete intelligente che cresce è
sinonimo di vitalità e di successo.
4.1 Collegamenti o follower?
Come abbiamo già visto, su Linkedin, le persone che
compongono la tua rete si chiamano “collegamenti”.
C
41
Linkedin li definisce così:
“membri che si sono connessi su Linkedin perché si
conoscono e si fidano reciprocamente”.
Per collegarti devi accettare un invito o ne deve essere
accettato uno tuo. Una volta che sei collegato a una
persona, ne puoi vedere i post, gli articoli, gli aggiornamenti
di lavoro e le foto. Lo stesso potrà fare questa persona.
Inoltre potrete scambiarvi messaggi.
Linkedin, comunque, ti consente di vedere i post e gli
articoli anche di chi non è un tuo collegamento. Per farlo è
sufficiente diventare un follower di quella persona che però
non visualizzerà i tuoi post e potrà mandarti solo messaggi
InMail. A loro volta, altre persone potranno decidere di
diventare tue follower. Ciò ti consentirà di raggiugere un
pubblico più ampio.
4.2 I numeri
Il numero minimo. Ci sono studi empirici che dicono che
siano sufficienti 30 collegamenti perché Linkedin dispieghi
tutte le sue funzionalità. Un numero che puoi facilmente
raggiungere con colleghi e compagni di scuola!
42
Il numero massimo. Hai il limite di trentamila
collegamenti. A questo proposito, Linkedin è molto più
generoso di Facebook, visto che quest’ultimo pone un limite
6 volte più basso, pari a 5000. Comunque, una volta che hai
raggiunto la soglia massima puoi sempre accettare nuovi
follower.
La media. Un indicatore a cui far riferimento è
sicuramente la media di collegamenti per profilo. Linkedin
dichiara che ammonta a 400.
500+. Una volta che hai raggiunto e superato i 500,
Linkedin fa comparire la scritta “500+ collegamenti” nel
box, sotto il tuo nome. Da quel momento in poi, il
contatore smette di aggiornarsi, anche se i tuoi
collegamenti crescono. Per conoscerne il numero reale è
sufficiente cliccarci sopra. Non è noto il motivo per il quale
Linkedin smetta di mostrare il numero reale di
collegamenti, una volta che sia arrivato a 500.
La rete dei tuoi collegamenti di primo grado può quindi
ammontare a un numero variabile tra 30 e trentamila. Il mio
suggerimento, qualunque sia il tuo obiettivo iniziale, è
questo: lavora sempre per allargare la tua rete.
Ampliare la rete ti offre questi vantaggi:
maggiori opportunità di essere cercato e di entrare in
contatto con collegamenti interessati a ciò che proponi.
Una volta che attivi un nuovo collegamento, hai infatti la
43
possibilità di conoscere tutta la sua rete; Linkedin stesso
ti esorta a farlo:
“aggiungi collegamenti per espandere la tua rete e farti
trovare per un maggior numero di opportunità”
maggiore probabilità che i tuoi contenuti siano letti,
condivisi e consigliati, il che fa sì che Linkedin li faccia
visualizzare maggiormente, aumentando la tua
popolarità.
La crescita della tua rete deve però essere collegata ad un
tuo reale utilizzo di Linkedin. Sono inutili quei profili che
hanno tanti collegamenti ma non aggiornano il profilo, non
postano e non utilizzano tutte le possibilità che Linkedin
offre.
E’ ovvio, ma è meglio chiarirlo: è importante che tu faccia
crescere la tua rete con collegamenti di qualità, selezionati
in virtù del concetto di pertinenza.
4.3 La pertinenza
L’algoritmo di Linkedin è la “formula” che fa sì che il tuo
profilo appaia nelle ricerche o che il tuo post appaia nei
44
feed (il flusso di contenuti che compare quando clicchi
sull’home page). Uno degli elementi della formula è la
‘pertinenza’ di tutto ciò che fai su Linkedin con la tua
attività. Più le persone con le quali ti colleghi e i post e
articoli che pubblichi o commenti sono rilevanti per la tua
attività, più sarai premiato nelle ricerche.
L’obiettivo di Linkedin è infatti quello di creare un
ambiente proficuo per l’attività di tutti noi e pertanto tende
a scoraggiare tecniche di allargamento della rete
meramente quantitative.
Chiedere il collegamento a persone che non c’entrano
niente con la nostra attività o che trattano temi di nessuna
rilevanza per noi, danneggia la nostra possibilità di
comparire nelle ricerche.
Ecco cosa scrive Linkedin a proposito:
“Valutando con attenzione chi invitare e con chi
collegarti, creerai la tua rete con persone che condividono
valori comuni ed esperienze di lavoro con te e persone che
potranno aiutarti a crescere professionalmente. Questo
migliorerà notevolmente anche la rilevanza dei contenuti
mostrati nel tuo feed, ti aiuterà a trovare corrispondenze più
appropriate nelle tue ricerche e ti fornirà un supporto
migliore per altre funzionalità Linkedin, consentendoti di
scoprire le opportunità offerte.”
45
Per quanto riguarda gli inviti che mandi, fatti guidare dal
target che hai definito in base ai suggerimenti del secondo
capitolo: Lavora sul target.
Prima di mandare un invito a un potenziale
collegamento, comunque, meglio valutare se ti conviene
esserne solo un follower.
Per esempio, puoi incominciare a seguire una persona
per:
valutare prima se i suoi post/articoli sono così
interessanti come pensi;
superare le barriere al collegamento. Trovi una barriera
quando le preferenze email del destinatario prevedono
l’autorizzazione alla ricezione degli inviti solo se
provenienti da persone che conoscono il suo indirizzo
email.
Qui invece seguono i suggerimenti per quando ti
mandano un invito. Innanzitutto, prima di accettarlo, ecco
un elenco di utili domande da farti. Per esempio:
conosco la persona che mi ha invitato o è il
collegamento di qualcuno che io conosco?
se non la conosco e non abbiamo collegamenti in
comune, ci sono elementi che mi fanno capire di
trovarmi di fronte a un profilo serio?
la sua attività è pertinente?
46
ci sono esperienze in comune nel nostro percorso
professionale?
ha delle competenze interessanti per la mia crescita
professionale?
Se la risposta a queste domande è no, puoi sempre
accettare la richiesta ma non è ti è utile farlo. Per esempio,
ho ricevuto un invito da un esperto legale di una città
distante 500 km dalla mia. Il profilo indicava una qualifica
generica, non avevamo nessun collegamento e nessuna
esperienza in comune, non aveva neanche un post che mi
consentisse di valutare i suoi interessi/competenze. Ho
ovviamente declinato. La sua intenzione era probabilmente
di diventare collegamento di secondo livello dei miei
collegamenti, cosa che era utile solo a lui. In questo caso
comunque la mia valutazione è che il profilo fosse reale. Un
esempio, invece, di un caso in cui ho valutato che il profilo
non fosse reale? Eccolo. Profilo senza foto. Executive di una
azienda sconosciuta a Google. Di Seattle. Cliccando sul
nome dell’azienda dal profilo, si rimane sul profilo, quindi
nessuna informazione sull’azienda neanche su Linkedin.
Nessuna informazione di contatto. Nessun post, nessuna
attività. Abbiamo in comune 150 collegamenti. Segno che
più di qualcuno lo ha accettato senza grandi filtri. Invito
respinto!
47
In alcuni casi non essere selettivo può addirittura
danneggiarti. Un responsabile marketing mi ha chiesto un
suggerimento dal momento che, essendo stato un po’ di
manica larga nell’accettare gli inviti, gli era successo che
nella parte del suo profilo “Gli utenti che hanno visualizzato
questo profilo hanno anche visualizzato…” comparisse al
secondo posto una ballerina per feste di addio al celibato.
Non proprio una referenza pertinente per un esperto di
marketing.
Il mio consiglio è di essere quindi selettivi
nell’accettazione degli inviti. In caso di dubbio, puoi sempre
mandare un messaggio a chi ti chiede il collegamento per
conoscerne il motivo. E, se comunque decidi che non sia il
caso, per lenire il sottile disagio che potrebbe provocare il
rifiutare un invito gentile, puoi sempre mandare un cortese
messaggio con il quale spieghi il motivo del rifiuto.
4.4 I LION
Non tutti però, nella ricerca di collegamenti, si attengono
al principio della selettività. Su Linkedin, dopo il nome di un
tuo potenziale collegamento potresti, infatti, trovare il tag
LION. È l’acronimo di “Linkedin Open Networker” che viene
usato da coloro che hanno una 'politica' di disponibilità nei
48
confronti di tutti coloro che non conoscono, che non hanno
contatti in comune, attività o competenze interessanti per
loro. Questo non significa comunque che accettino tutti.
I LION possono essere ponti verso persone con le quali
non hai altri collegamenti in comune e/o essere interessanti
di per sé.
Avevo visitato un profilo LION per pura curiosità e senza
grande attenzione a ciò che avevamo in comune. Dopo
averlo visitato, mi ha mandato lei la richiesta a connetterci.
L’ho riguardato con più attenzione per accorgermi che
avevamo un forte, comune interesse per l’innovazione. Ho
accettato la richiesta.
4.5 Gli inviti
Come abbiamo visto, per provare a collegarti a una
persona è sufficiente mandare un invito. A proposito degli
inviti Linkedin scrive:
“Ti consigliamo di inviare inviti solo alle persone che
conosci bene e delle quali ti fidi, come indicato nel Contratto
di licenza di Linkedin e nell’Informativa sulla community
professionale.”
49
L’obiettivo di Linkedin è di creare un ambiente sicuro e
proficuo ed è per questo che dà questo consiglio.
Naturalmente l’interesse di chi genera lead è quello di
allargare la propria rete oltre le proprie conoscenze. È
indispensabile pertanto mandare inviti anche a persone che
non conosci personalmente, dopo averne fatto un’attenta
analisi del profilo.
Attenzione però a:
inviarli in modo ragionato, avendo valutato prima
interessi e collegamenti in comune;
farli accompagnare da un messaggio perché le persone
che non ti conoscono ti potrebbero segnalare a Linkedin
come spammer. Inoltre chi fa click su Ignora, può anche
selezionare "Non conosco questa persona". Se in diversi
lo fanno, Linkedin ti potrà richiedere di inserire l’indirizzo
email del destinatario prima di mandare un invito e
questo limiterà la tua operatività;
non spedirne troppi al giorno poiché Linkedin potrebbe
temporaneamente limitare la tua possibilità di mandare
inviti ad altre persone. Linkedin ti avverte infatti che ciò
ti potrebbe succedere perché molti dei tuoi inviti sono
stati rifiutati, ignorati o lasciati in sospeso dai destinatari.
Inoltre, una volta che il blocco è attivato, per ragioni di
privacy, non ti farà sapere né perché né che tipo di
blocco ti ha messo.
50
4.6 Il messaggio (nota) all’invito
Mandare la richiesta di invito su Linkedin è facile e quindi
si potrebbe essere presi dall’entusiasmo. Per farlo non è
neanche necessario scrivere un messaggio. Far
accompagnare l’invito da un messaggio (che Linkedin
chiama nota) è una scelta. Un invito privo di messaggio va
bene se conosci la persona destinataria del tuo invito. Se
non la conosci è meglio scriverlo. La psicologia ci dice infatti
che una qualsiasi richiesta ha molte più probabilità di essere
accettata quando è accompagnata dalla spiegazione di chi
sei e del perché la fai.
La nota può essere al massimo lunga 300 caratteri. Il tuo
destinatario può rispondere al tuo messaggio
personalizzato, anche senza che il tuo invito sia stato
accettato.
Ecco un esempio di un messaggio personalizzato che ho
inviato.
Buongiorno (NOME),
sono Adriana Galgano e mi occupo di formazione. Sono
esperta di Linkedin.
Ho visto la community che hai creato, ti chiedo il
collegamento perché le nostre condivisioni possano essere
51
per noi un’occasione per stimolare crescita, idee innovative
e business!
A presto,
Adriana
Quando il tuo invito è stato accettato è cortese mandare un
messaggio di ringraziamento. Il messaggio di ringraziamento
può essere anche l’occasione per fare subito un passo
avanti nella conoscenza e raccogliere riferimenti “reali”.
Per esempio:
Grazie (NOME),
per aver accettato l’invito! Sto per pubblicare un e-book
su Linkedin, mi mandi la tua email, così te ne mando un
estratto, appena pubblicato?
Il collegamento è solo il primo passo verso la creazione
della relazione che consente di trasformare un
collegamento in una opportunità di business.
52
4.7 Quando l’invitato sei tu
Anche tu riceverai inviti. Accettarli inviando un messaggio
con il quale farti conoscere meglio significa rendere più
veloce il processo di creazione della relazione. Anche in
questo caso il messaggio va personalizzato. Per farlo è
sufficiente consultare il profilo di chi ci ha chiesto il
collegamento per capire quali sono gli interessi e mandargli
un messaggio che ne tenga conto. Ecco un esempio di
messaggio di ringraziamento che ho inviato ad un
Responsabile Formazione:
Grazie (NOME) per l’invito a collegarci.
Per conoscerci meglio, ti invio il link del mio contributo
“LA GAMIFICATION NELLE ATTIVITÀ FORMATIVE” pubblicato
su Harvard Business Review Italia:
https://ottantaventi.it/2019/04/08/la-gamification-nelle-
attivita-formative/
Sono autrice di Corsi innovativi. Ecco uno dei più recenti:
COME MIGLIORARE LA CUSTOMER EXPERIENCE PER
RESPONSABILI DI FUNZIONE
https://ottantaventi.it/corsi-classic/come-migliorare-
customer-experience-responsabili-funzione
53
Sarò contenta di leggere informazioni sulla tua attività o
le tue riflessioni anche via mail.
A presto!
Adriana
4.8 Scadenza degli inviti
Linkedin ti avverte che gli inviti che hai inviato scadono
dopo sei mesi.
Fino a che l’invito non scada, lo potrai visualizzare come
“In sospeso” sul profilo della persona alla quale lo hai
mandato. Prima che l’invito scada, il destinatario riceverà
dei promemoria della richiesta di invito.
Un volta che Linkedin cancella la tua richiesta di
collegamento, puoi comunque inviare un nuovo invito alla
stessa persona.
Dopo aver ottimizzato il profilo e mentre lavori per
allargare la rete, puoi finalmente definire il piano per
acquisire popolarità!
54
5. Definisci il piano per acquisire
popolarità
l risultato delle tue azioni di generazione lead sarà
anche determinato dalla popolarità che riuscirai a
raggiungere presso la tua rete su Linkedin.
Hai molti strumenti per renderti popolare. Puoi
commentare, postare, consigliare, condividere, pubblicare
articoli, partecipare ai gruppi, creare hashtag, creare e
gestire tu stesso un gruppo.
Naturalmente non sto parlando della popolarità da
rockstar o da influencer! Per quel che riguarda il nostro
obiettivo, è molto più importante diventare noto per la tua
competenza e preparazione nel tuo campo.
È bene anche che la tua popolarità cresca di pari passo
con la tua reputazione. Essere considerati credibili,
autorevoli e degni di fiducia è un grande supporto per lo
sviluppo delle vendite. Generare lead è molto più facile
I
55
quando le persone hanno già sentito parlare di te e legano il
tuo nome a considerazioni e idee positive.
5.1 La reputazione
Costruire la tua reputazione professionale è un’attività
importante. Publilio Siro, scrittore romano, già nel I secolo
avanti Cristo scriveva:
“Una buona reputazione ha più valore del denaro.”
Ecco alcuni suggerimenti per farla crescere su Linkedin:
scrivi cose vere e verificabili. È intuitiva l’importanza di
essere considerate persone serie. Chi vorrebbe mai
iniziare una relazione di affari con un truffatore? Se non
bastasse l’intuito, ci sono ricerche recenti che
evidenziano che l’onestà è al primo posto tra i
comportamenti apprezzati dai clienti sui social. Se non
fosse ancora sufficiente, aggiungo che l’onestà è
comunque anche richiesta espressamente da Linkedin
sulla sua “Informativa sulla community professionale”:
56
“A differenza di altri servizi online, i nostri membri devono
essere persone reali, che dichiarano il loro vero nome e
forniscono informazioni accurate su se stessi. Non puoi
fornire sui nostri Servizi informazioni fuorvianti su di te o
sulle tue qualifiche, esperienze di lavoro, affiliazioni o
traguardi raggiunti.”
E ancora:
“Non puoi rappresentare in modo non veritiero la tua
identità o le tue informazioni, né ingannare o confondere
altri membri. Non fornire informazioni inesatte.”
Ed ecco le sanzioni, in caso di violazione delle regole:
“Linkedin si riserva il diritto di limitare, sospendere o
chiudere il Suo account nel caso in cui ritenga che Lei stia
violando il presente Contratto o la legge, ovvero che stia
utilizzando i Servizi in modo improprio (per esempio, stia
violando qualsivoglia attività consentita e non consentita
e l’Informativa sulla community professionale).”
non diffondere e non contribuire a diffondere fake news,
ovvero notizie false e ingannevoli, messe in giro con
l’intento di disinformare. Oggi incappare in una fake
57
news è piuttosto facile. Prima di pubblicare cerca
conferme dei fatti e dei dati che vuoi citare;
non postare solo messaggi promozionali/pubblicitari;
non condividere mai solo contenuti di altri; può essere
preso come indice di poca personalità;
accompagna sempre le tue condivisioni di contenuti di
altri con un commento personale;
scrivi su argomenti sui quali hai competenza/esperienza
anche per gestire il contraddittorio;
diffondi i tuoi contenuti originali e di qualità. A questo
proposito Linkedin ti chiede di condividere contenuti
professionali, rilevanti e pertinenti;
aggiorna il profilo con i traguardi raggiunti: nuovi clienti,
nuovi prodotti, nuovi servizi, nuove conoscenze,
allegando documenti che provino che ciò che scrivi è
vero;
rispondi sempre ai messaggi;
mantieni le promesse.
5.2 La popolarità
Cosa significa essere popolare su Linkedin? Significa che
le tue richieste di collegamento vengono accettate, i tuoi
contenuti commentati, consigliati e condivisi, i tuoi
58
messaggi ricevono risposta e ti contattano per quello che
offri.
Perché questo avvenga devi dire addio all’auto-
referenza! Essere autoreferenti significa essere rivolti su sé
stessi. Significa essenzialmente essere concentrati su
pubblicare e controllare quanti consigli e condivisioni hanno
i tuoi post e i tuoi articoli. Significa avere poca attenzione
per gli altri.
È un po’ come andare a passeggio per la via centrale della
città senza salutare o parlare con qualcuno. Non si diventa
popolari così! Così si diventa antipatici. Per diventare
popolari è inoltre importante interagire e curare le
relazioni.
Interagire fa scattare il principio di reciprocità:
Do ut des
(io do affinché tu dia) dicevano i romani, grandi maestri
del principio di reciprocità. Le persone hanno una spinta
emotiva a desiderare di ricambiare le emozioni, sia positive
che negative, che un interlocutore suscita. Se tu consigli un
post, l’autore si sentirà molto più disponibile ad essere
attento alle tue pubblicazioni, a commentarle e a
consigliarle. E se proprio non fosse motivato a farlo, è molto
probabile che sia spinto a ricambiare perché è la società che
gli ricorda di farlo con storie, aneddoti e aforismi.
59
Ecco, per esempio, cosa scriveva Seneca:
“Ingrato è colui che nega il beneficio ricevuto; ingrato è
chi lo nasconde, più ingrato ancora è chi non lo restituisce, e
il più ingrato di tutti è colui che si dimentica di esso.”
5.3 La piattaforma di pubblicazione
Linkedin definisce la sua piattaforma di pubblicazione un
luogo ideale per sviluppare e rafforzare la tua identità
professionale. E lo è!
Sulla piattaforma puoi pubblicare:
post
articoli.
I post sono pubblicazioni brevi (massimo 1300 caratteri)
ai quali puoi aggiungere fattori di interesse quali video, foto,
link e menzioni. Ti consentono aggiornamenti veloci sulla
tua attività, i tuoi prodotti, i tuoi servizi, le tue competenze
e i tuoi eventi. Puoi raccontare aneddoti e ispirare con
massime, riflessioni, esempi.
Gli articoli sono testi più approfonditi e ragionati. Hai a
disposizione la bellezza di 125.000 caratteri. Puoi parlare di
60
progetti, di soluzioni, di case history, di tendenze del tuo
settore, etc., etc. Linkedin però ti avverte che:
“Le pubblicità e le promozioni di eventi, prodotti o servizi
non sono contenuti appropriati per la pubblicazione di
articoli.”
Anche sull’articolo puoi aggiungere foto, video,
diapositive ed altri contenuti multimediali.
Tutti i post e gli articoli che condividi verranno trasmessi
nei feed dei tuoi collegamenti.
Il tuo obiettivo è che Linkedin dia massima visibilità a ciò
che pubblichi e che quindi il tuo contenuto compaia in
quanti più feed possibile. Questo dipende anche dal
gradimento che ha il tuo contenuto appena pubblicato.
Su Linkedin vengono apprezzati i contenuti di qualità,
chiari, diretti, che arrivino subito al punto.
L’obiettivo di Linkedin è di far comparire sul feed dei
suoi utenti notizie e contenuti relativi alla loro sfera
professionale che sono utili per la crescita delle loro
competenze e rilevanti per il loro settore. Se pubblichi
perciò la foto del gattino (tanto per citare un soggetto che
su altri social va per la maggiore), non puoi aspettarti un
successo di visualizzazioni.
Quando sei interessato a massimizzare la diffusione di un
tuo contenuto è preferibile pubblicarlo direttamente sulla
61
piattaforma anziché condividere un articolo del tuo sito e
del tuo blog perché Linkedin premia ciò che è pubblicato
attraverso i suoi strumenti nativi.
La responsabilità e il copyright su ciò che pubblichi sono
tuoi.
Importante da sapere: puoi chiedere la rimozione dei tuoi
contenuti dalla piattaforma in qualsiasi momento.
5.4 Quando pubblicare
Su Linkedin non c’è un super affollamento di
pubblicazioni come su altri social. Quando pubblichi è
meno probabile che il tuo post o il tuo articolo scompaia in
mezzo alla ressa dei post. Ciò fa sì che duri più a lungo nei
feed dei tuoi collegamenti e che l’orario di pubblicazione
non sia così importante.
Trattandosi di social frequentato da chi lavora, in teoria
(molto in teoria!) gli orari migliori potrebbero essere questi:
prima mattina
pausa pranzo
la sera.
62
C’è anche chi sconsiglia di postare il sabato e la
domenica.
Nella mia esperienza, non ho verificato differenze di
risultati rispetto agli orari ma piuttosto rispetto ai
contenuti. Per esempio, uno dei post recenti di maggior
successo l’ho postato il sabato, poco prima di pranzo.
Eccolo:
Chiamo un rivenditore per conoscere la disponibilità di un
prodotto. Mi risponde la voce automatica che mi prega di
digitare il codice prodotto. Non ho la più pallida idea di dove
trovare il codice e neanche voglia di cercarlo. Chiamo un
altro rivenditore. Mi risponde un ‘umano’ che mi dice che il
prodotto è disponibile. Lo sto per andare a comprare.
Umano contro macchina: 1 a 0 😊
L’obiettivo del mio post era far riflettere sull’importanza
della Customer experience. Le aziende riducono i costi con
l’automazione, ma quando, così facendo, rendono
l’acquisto complicato, riducono anche il numero dei clienti!
Ho postato subito dopo che mi era successo ed ho avuto
ottimi risultati!
Il mio consiglio è quindi di postare quando ne hai la
possibilità e di verificare i risultati. È molto probabile che gli
orari siano anche influenzati da abitudini personali e dal
settore di attività dei tuoi collegamenti.
63
5.5 Creare engagement
Engagement significa “coinvolgimento”. Creare
engagement significa far interessare i tuoi collegamenti ai
tuoi contenuti e portarli a compiere un'azione per
dimostrarlo. Quante più persone reagiranno positivamente
ai tuoi post, meglio sarà per la tua reputazione e popolarità.
Rispetto ai temi da sviluppare per sollecitare engagement
c’è una ricerca condotta da Linkedin in tutto il mondo che ti
dà utili indicazioni. Secondo questa ricerca:
l’89% degli intervistati dichiara di preferire notizie sulla
propria sfera lavorativa;
l’86% spera in “trucchi” e strategie innovative;
il 79% preferisce leggere di lavoro e di competenze.
Naturalmente queste sono indicazioni di massima. La
regola aurea da tenere presente è che più il contenuto è
pertinente e rilevante per la tua rete, più engagement
otterrà.
Indicazioni utili su ciò che crea engagement lo abbiamo
indirettamente anche dalle nuove icone delle reazioni che
possiamo utilizzare su Linkedin.
64
Eccole:
Icona “Applausi”. Da usare per congratularti per il
raggiungimento di un traguardo importante come una
promozione o l’annuncio di un premio.
Icona “Cuore”. Per esprimere emozioni su temi e
avvenimenti coinvolgenti.
Icona “Lampadina”. Da utilizzare per idee innovative e
originali.
Icona “Faccina Curiosa”. Per esprimere interesse e
desiderio di saperne di più.
Con i tuoi post e articoli il tuo obiettivo è ottenere più del
semplice “Consiglia”, l’icona con il pollice alzato!
5.6 Il piano editoriale
Il tuo obiettivo è creare engagement con i tuoi contenuti
perché questo contribuisce agli obiettivi di trasformare:
un prospect in una connessione
una connessione in un lead.
65
Redigere il tuo piano editoriale ti aiuta a raggiungere questi
obiettivi. Per definirlo, segui questi passi:
1. definisci i temi più rilevanti per i tuoi prospect. È
importante farlo per tutti i protagonisti del processo
decisionale. Ritornando all’esempio nel capitolo 2,
nella vendita del Corso Linkedin Lead Generation ho
tre diverse tipologie di interlocutori da persuadere, il
direttore commerciale, l’amministratore delegato e i
venditori. Sono persone che hanno motivazioni,
situazioni, mentalità diverse. Pertanto, per fare passi
avanti nel processo decisionale, è utile dare a ognuna
di loro dei contenuti diversi. Per esempio, per il
direttore commerciale post e articoli sull’aumento dei
risultati di vendita che l’introduzione dell’utilizzo di
Linkedin comporta, per i venditori post e articoli su
come eliminare le chiamate a freddo, grazie a
Linkedin, per l’amministratore delegato post e articoli
sull’ineluttabilità del digitale e sui rischi che comporta
non affrontare per tempo il cambiamento;
2. prepara/raccogli il materiale. Naturalmente non è
detto che debba essere sempre tu a scrivere i
contenuti; puoi fare ricognizione di materiale
esistente in azienda e/o suggerire a chi si occupa di
marketing di scrivere su temi che ti possano aiutare.
Puoi, inoltre, cercare su Google. Digitando su Google
66
le tue parole chiave e cliccando su news, sarai sempre
aggiornato su innovazioni, ricerche, video di esperti;
3. dividi tutto ciò che hai raccolto tra:
- materiale per diffondere la conoscenza di ciò che
proponi e sollecitare fiducia, come articoli
divulgativi, white paper, notizie sulla stampa e sui
blog specializzati;
- materiale per sollecitare attenzione e interesse
come casi di successo dei propri clienti, inviti alle
fiere, presentazioni del prodotto/servizio;
- materiale come inviti alla prova, proposte,
promozioni per convertire le connessioni in lead;
4. fai il piano di pubblicazione, un obiettivo ragionevole
che puoi darti è di almeno un post a settimana.
L’articolo, invece, quando ritieni di avere contenuti
che lo meritano. Ho dato questi parametri in un’aula
di venditori e mi hanno guardato simpaticamente
come stessi proponendo di andare sulla luna. Come
ho detto loro, sia per la redazione di contenuti che
per il piano di pubblicazione si può collaborare con i
colleghi. Usa la forza del team, se ne hai uno!
67
5.7 La distribuzione di contenuti
“Ci adoperiamo per far sì che la piattaforma sia utilizzata
principalmente per discussioni correlate a interessi e attività
professionali. I contenuti che non risultano pertinenti a
questi argomenti potrebbero non raggiungere un pubblico
vasto. I contenuti che non soddisfano il Contratto di licenza
di Linkedin e l’Informativa sulla community professionale
sono soggetti a rimozione.”
Ti ho riportato qui quanto Linkedin scrive sulla
distribuzione dei contenuti. Per farli conoscere al pubblico
devono innanzitutto essere pertinenti. Se il tuo post o
articolo non rispetta questo principio, tutto ciò che segue
non servirà a molto.
Una volta che hai pubblicato post e articoli pertinenti,
come hai già letto, è importante far arrivare il loro
contenuto al maggior numero di persone. L’obiettivo di
Linkedin è di aiutarti ad essere individuato per opportunità.
Ti consente perciò di rendere visibile il tuo profilo e i tuoi
contenuti anche al suo esterno. Significa che potranno
comparire anche nei motori di ricerca e nei servizi di terze
parti come nei calendari, quando presenti nelle applicazioni
68
di posta elettronica. Saranno pertanto visibili anche a chi
non ha un account Linkedin.
Rendere pubblico il tuo profilo è una scelta. La prima
cosa perciò da fare è controllare che su Linkedin
l’impostazione del tuo profilo sia ‘pubblico’. Per farlo, clicca
sulla tua foto a destra della barra di navigazione. Ti
comparirà un sottomenù. Clicca su Impostazioni e privacy
per vedere comparire la sezione “Modifica il tuo profilo
pubblico”.
Puoi scegliere tu quali sezioni far visualizzare a chi è al di
fuori di Linkedin. Il mio caldo consiglio è di rendere pubblici,
come minimo, sia il tuo profilo che la sezione Articoli e
attività.
Una volta che hai reso pubbliche queste due sezioni, puoi
sempre scegliere a chi rendere visibili i tuoi post. Se già
utilizzi Facebook, è facile perché il meccanismo è molto
simile. Una volta che scrivi un post in alto a destra trovi, già
impostata, la scritta “Tutti”. Se vuoi quindi che il tuo post
sia visibile a chiunque, prima di pubblicare non modificare
questa impostazione.
Altrimenti hai queste altre opzioni:
Tutti + Twitter: il post comparirà automaticamente anche
su Twitter, una volta che hai autorizzato Linkedin a farlo.
La richiesta di autorizzazione ti compare appena selezioni
l’opzione;
69
Collegamenti: il post sarà visibile solo ai tuoi collegamenti
di primo grado;
Membri del gruppo: il post sarà visibile soltanto ai
membri del gruppo che hai selezionato e apparirà sulla
pagina del gruppo.
Una volta che hai impostato la visibilità di un post, non
puoi più modificarla.
Quando invece pubblichi un articolo, puoi decidere di
condividerlo su Linkedin, Facebook o Twitter.
5.8 L’analisi dei risultati
Su Linkedin puoi visualizzare i risultati dei tuoi post e dei
tuoi articoli. Puoi conoscere:
quante visualizzazioni hanno avuto;
quante e quali reazioni hanno sollecitato;
quante volte sono stati condivisi;
le qualifiche professionali e le aziende di coloro che
l’hanno visualizzato;
le località da dove sono stati visualizzati.
70
Linkedin ti segnala che non su tutti i post e articoli potrai
trovare tutte le suddette informazioni. Per esempio, esse
riguardano solo i post e gli articoli che abbiano ricevuto
almeno 10 visualizzazioni. Solo in questo caso, sotto il post
o articolo apparirà il pulsante “Analisi” (l’icona “diagramma
con freccia a curve in salita” che compare vicino al numero
di visualizzazioni sotto al post o sotto all’anteprima
dell’articolo).
Linkedin ci avverte che le analisi del post rimarranno
visibili per 60 giorni mentre quelle degli articoli per 2 anni.
In realtà in questo momento sui miei post su Linkedin sono
riuscita a visualizzare statistiche anche di 5 mesi fa. Sul
pulsante ‘Analisi’ dei post che vanno oltre i 5 mesi, Linkedin
mi ha fatto, invece, comparire questo simpatico messaggio:
Non possiamo mostrare informazioni sulle visualizzazioni
del tuo post dopo 179 giorni.
Quando qualcuno clicca sul tuo articolo, ne viene contata
una visualizzazione. Per avere una visualizzazione su un
post, invece, basta che esso sia scorso da qualcuno nel
proprio feed. Infine, le visualizzazioni di un video
corrispondono al numero di volte che è stato visualizzato
per tre secondi o più.
Controllare l’analisi di Linkedin è molto importante
soprattutto per:
71
verificare se i tuoi post o articoli raggiungono il tuo
target;
fare le opportune modifiche, qualora ciò non avvenga!
5.9 Gli hashtag
Con il termine hashtag si intende Il simbolo del
cancelletto (#) associato a una o più parole chiave. Esso
rende più agevole la ricerca di contenuti in un blog o in un
social network. Per esempio l’hashtag #adrianagalgano
organizza in una sola pagina tutto il contenuto che lo
contiene. Gli #hashtag possono avere follower.
Puoi aggiungere hashtag al commento del tuo articolo,
prima di pubblicarlo o all’interno dei tuoi post. Le parole
che sceglierai aiuteranno le persone a capire gli argomenti
che tratti.
Ecco alcuni consigli per scegliere gli hashtag:
valuta con attenzione gli hashtag che ti suggerisce
Linkedin e usali se ha senso farlo;
aggiungi il cancelletto a parole che siano pertinenti, non
metterlo a parole “civetta” perché rischi che l’algoritmo
riduca la visibilità del contenuto non coerente;
72
non aggiungerlo a parole non utili come preposizioni,
congiunzioni e articoli;
non esagerare. Utile seguire la regola aurea “non più di
5”;
verifica quali sono gli hashtag dei post che hanno avuto
più visualizzazioni; è un’attività valida anche per capire su
quali argomenti orientare la redazione dei tuoi post e
articoli;
crea il tuo hashtag personale! Naturalmente perché
abbia successo è importante far conoscere la sua
esistenza ai tuoi collegamenti.
5.10 I gruppi
I gruppi sono uno strumento Linkedin molto utile per
aumentare la tua popolarità e la tua reputazione. Offrono
uno spazio di reciproca conoscenza e di condivisione di
contenuti a coloro che sono interessati allo stesso
argomento o sono dello stesso settore.
Per aumentare la tua popolarità e reputazione,
naturalmente, è indispensabile diventarne un partecipante
attivo: condividi contenuti, commenta post altrui e
interagisci. Soprattutto non postare solo notizie
pubblicitarie!
73
Puoi iscriverti ad un massimo di 100 gruppi e un gruppo
può avere un massimo di 20.000 membri. Tali limiti possono
però essere superati contattando l’assistenza. Uno dei
gruppi a cui partecipo, infatti, il gruppo “Customer
Experience Management & Innovation” ha più di 100.000
membri. Si descrive come un gruppo elencato. Ciò significa
che, quando lo cerchi, compare nella barra di ricerca di
Linkedin e puoi chiedere di iscriverti inviando una richiesta
di adesione. I gruppi non elencati invece sono gruppi privati,
individuabili solo dai membri. Puoi accedervi unicamente
per invito.
Per decidere quali gruppi frequentare, ti suggerisco
anche di verificare a quali gruppi sono iscritti i tuoi
prospect. Li trovi nella sezione “interessi” di un profilo.
Una volta diventato membro del gruppo, potrai prendere
parte a conversazioni, trovare risposte e inviare messaggi
gratuiti ad altri partecipanti al gruppo. In questo modo avrai
comunque un canale di comunicazione con i tuoi prospect
che non hanno accettato la tua richiesta di collegamento.
Per poter mandare i messaggi è sufficiente essere iscritto
al gruppo da almeno 4 giorni e hai un massimo di 15
messaggi al mese per ogni gruppo al quale partecipi.
Tieni presente che ogni gruppo ha le sue regole, quindi
leggile e rispettale, sempre!
Anche tu puoi creare un gruppo ma, soprattutto se sei
all’inizio, te lo sconsiglio. Far funzionare un gruppo è un
74
impegno notevole, da intraprendere dopo aver lavorato
bene sul percorso “LEADS”. Avere già creato popolarità e
reputazione ti aiuterà infatti a far decollare il gruppo, cosa
non facile da ottenere. Basta fare un giro per i gruppi di
Linkedin per verificare che sono relativamente pochi quelli
attivi e utili.
Forza che stai per passare all’ultima tappa del nostro
percorso: sviluppa la relazione!
75
6. Sviluppa la relazione
iù volte ho ricevuto la classica e inutile richiesta di
appuntamento da parte di un venditore, subito dopo
aver accettato la sua richiesta di collegamento su Linkedin.
Questo comportamento, oltre a non dare risultati, infrange
la "connettiquette", l'insieme di buoni comportamenti che
definiscono “le buone maniere” sul nostro social network.
Recentemente mi è successo addirittura che uno dei
venditori in questione, oltre a infrangere la connettiquette,
non fosse neppure al corrente che siamo già clienti della sua
azienda! Gliel'ho segnalato e puff ... è sparito!
Lo devo ringraziare perché è stato lui a darmi la
consapevolezza dell’esigenza di un e-book sulla lead
generation su Linkedin. Perché, va bene non conoscere la
connettiquette, ma addirittura sparire dopo aver appreso
che il nuovo collegamento è già cliente è troppo! Sarebbe
come fare una chiamata a freddo a un prospect, riuscire a
parlargli al telefono, apprendere che è già cliente e a quel
punto buttare giù la chiamata senza neanche salutare! Così
P
76
non solo non si avrà l’appuntamento ma si rischia anche di
far perdere alla nostra azienda il cliente già acquisito. In un
mondo di agguerrita concorrenza, la capacità di creare e
nutrire la relazione è tutto.
Su Linkedin, aver ottenuto un collegamento è come aver
ricevuto un biglietto da visita. È solo un inizio, non è la
conclusione. E perché l’inizio abbia un seguito, è
indispensabile conoscere la connettiquette!
6.1 La connettiquette
Linkedin è anche una codifica di comportamenti positivi
che si è creata nel tempo.
Ecco i 7 comportamenti importanti per partire bene con
la relazione:
1. chiedi il collegamento perché sei interessato
realmente a un profilo e non per fare numero;
2. aggiungi un messaggio personale all’invito;
3. rispondi alle richieste di invito che contengono un
messaggio personale;
4. invia un messaggio di benvenuto;
5. rispondi sempre ai messaggi;
6. non inviare subito informazioni commerciali a meno
che non ti siano state espressamente richieste;
77
7. non chiedere un appuntamento a un collegamento
appena aggiunto alla tua rete;
8. non cercare subito di vendere il tuo prodotto!
Che possibilità hai di avere risposte positive, qualunque
sia la tua richiesta, se è la prima volta che sentono parlare
di te?
6.2 Il lead funnel
Funnel è un termine inglese che indica l’imbuto. È un
modello per definire le fasi del processo di conversione di
un nome/cognome in un cliente. È importante sottolineare
che nell’imbuto entra molta acqua ma ne esce poca alla
volta! Solo una parte dei nomi/cognomi entrati nel
processo di conversione acquisterà.
Nell’imbuto il cliente sperimenta il percorso che lo
conduce dalla consapevolezza dell’esistenza di un
prodotto/servizio al suo acquisto.
Il concetto di imbuto può essere applicato alla
generazione lead su Linkedin. Il “lead funnel” su Linkedin si
compone di tre fasi che sono:
la consapevolezza
la relazione
78
la conversione.
Ogni fase è importante per il raggiungimento del
risultato. In alcuni fortunati casi, il nostro prospect passerà
autonomamente dalla consapevolezza alla conversione. Se
lo fa lui è ottimo, se glielo proponi tu, saltando la fase della
relazione, la probabilità di ricevere un 2 di picche è molto
alta!
6.3 La consapevolezza
La consapevolezza è la prima fase in cui il contatto
Linkedin, che non ti conosce, acquisisce consapevolezza
della tua esistenza. È la fase in cui comincia a leggerti,
magari perché hai postato in un gruppo, o perché un suo
collegamento ha commentato un tuo post, oppure perché
hai visitato il suo profilo.
Chi visita un profilo ed è all’interno di Linkedin verrà
visualizzato nella sezione “Chi ha visitato il tuo profilo”.
Consultando quella sezione, vedo la foto di chi ha visitato il
mio profilo e leggo il suo nome e ciò che fa, se le sue
impostazioni lo consentono.
La sezione mostra tutti i profili degli ultimi 90 giorni a chi
ha l’abbonamento. Chi ha il profilo base gratuito ne vede
79
solo i 5 più recenti nella settimana considerata. Gli account
a pagamento sono il 39% del totale.
Non vedrai, naturalmente, i nomi dei visitatori che hanno
impostato il profilo in modalità privata.
Questa sezione è sul tuo profilo, nella dashboard
(cruscotto) che si trova sotto le informazioni. Il primo
numero a sinistra, è il numero complessivo di chi ha visitato
il tuo profilo: la somma dei visitatori univoci e delle
visualizzazioni del profilo pubblico, che per esempio è stato
consultato grazie ai motori di ricerca esterni a Linkedin o
perché qualcuno ha cliccato sul link al tuo profilo in un
messaggio di posta che ha ricevuto.
Come ho scritto, perché qualcuno possa vedere che lo hai
visitato, è indispensabile che le tue impostazioni della
privacy lo consentano. Vediamo subito quali sono poiché è
tuo interesse, infatti, controllare come Linkedin fa
visualizzare le tue informazioni. Per farlo, vai su:
“impostazioni e privacy” (sotto la tua foto, in alto a
destra nel menù)
sotto la sezione “Come gli altri vedono la tua attività su
Linkedin” trovi “Opzioni di visualizzazione del profilo”.
Controlla che sia selezionata l’opzione “il sommario” che
è quello che lo rende visibile nella sezione “chi ha visitato
il mio profilo” di chi visiti.
80
Visitare il profilo della persona alla quale vuoi inviare
l’invito a collegarti è un’ottima strategia. Naturalmente non
puoi essere certo che consulti la sezione, ma è altamente
probabile.
A tua volta, anche tu vedrai chi ha visitato il tuo profilo.
Saperlo, ti dà informazioni importanti su come la tua attività
su Linkedin stia funzionando. Importante farti queste
domande: “coloro che visitano il mio profilo, corrispondono
al/i profilo/i del target che ho individuato?” Se sì, stai
andando benone. Se no, c’è sicuramente qualcosa che puoi
fare per migliorare. Linkedin, infatti, ti avverte che:
“gli aggiornamenti del profilo e la sua completezza, i
contenuti che pubblichi, condividi o consigli possono far
aumentare le visualizzazioni del tuo profilo.”
Inoltre, conoscere chi ha visualizzato il tuo profilo ti
consentirà di avere profili da inserire nel tuo funnel!
Non commettere però l’errore di pensare che chi
consulta il tuo profilo è subito pronto a trasformarsi in un
tuo lead. Magari ti cerca per lo stesso motivo. Perciò calma
e gesso. Se il profilo è interessante, mandagli l’invito al
collegamento. Naturalmente, sempre con il messaggio di
accompagnamento.
L’invito a collegarsi è infatti anche l’invito a entrare nel
tuo funnel. Se prima di collegarvi avete avuto modo di
81
capire chi siete e cosa fate, avrete molte più probabilità di
proseguire insieme il cammino.
6.4 La relazione
Una volta che il tuo profilo target ha accettato il tuo
invito, il tuo obiettivo diventa informare, interagire,
emozionare per costruire una relazione più coinvolgente.
Naturalmente, alla base della relazione, ci deve essere un
sincero interesse per l’altro, per la soddisfazione delle sue
esigenze e, se vogliamo parlare in termini di Customer
experience, per la sua felicità. Cose un po’ diverse dal
mandare via mail o postare un volantino di un prodotto.
Tutto inizia con il primo messaggio dopo il collegamento.
In questo primo messaggio, oltre a ringraziare per il
collegamento, puoi mandare informazioni su di te, su cosa
tratti oppure link a contenuti utili. L’obiettivo è presentarsi
gradevolmente, fornire informazioni e richiederle.
Ecco un messaggio che ho usato recentemente:
“Grazie per il collegamento!
82
Per una migliore prima conoscenza t’invio il link del mio
contributo sulla Customer experience e il ruolo della
formazione, pubblicato su Harvard Business Review Italia:
LA CUSTOMER EXPERIENCE E IL RUOLO DELLA
FORMAZIONE
https://ottantaventi.it/2019/07/04/customer-experience-
ruolo-della-formazione/
Sono autrice di Corsi innovativi. Ecco uno dei più recenti:
COME MIGLIORARE LA CUSTOMER EXPERIENCE PER
RESPONSABILI DI FUNZIONE
https://ottantaventi.it/corsi-classic/come-migliorare-
customer-experience-responsabili-funzione/
Sarò contenta di leggere informazioni sulla tua attività o
le tue riflessioni anche via mail.
A presto!
Adriana
Come vedi, uso il “tu”. È il pronome che ritengo più
adatto in una community professionale del 2019. La quasi
totalità dei miei contatti risponde, usandolo con
83
disinvoltura. Il “tu” rende la comunicazione e la relazione
più diretta e piacevole.
Quasi 20 anni fa, nell’allora Omnitel, dove avevo preso un
importante incarico di formazione, mi avvertirono
gentilmente che ci si dava tutti del tu. Lo stesso quando
entrai in Parlamento nel 2013. Volete non usarlo in una
social business community?
Dopo esserti collegato, inizia la fase della relazione in cui
puoi:
leggere cosa condivide il tuo profilo target per conoscerlo
meglio e per inviargli contenuti personalizzati;
consigliare e commentare i suoi post (se lo meritano,
vediamo di evitare inutili adulazioni, siamo nel 2019 )
rispondere ai suoi commenti sui tuoi post;
via messaggio, puoi chiedere i riferimenti reali (email e
telefono) in cambio di un invito ad un evento, l’invio di
una newsletter, di un webinar gratuito etc., etc.
rispondere ai suoi messaggi, anche se di natura
commerciale. Anche il tuo profilo target può essere
interessato a trasformarti in un lead. Ricordi il venditore
che all’inizio del capitolo mi voleva proporre qualcosa che
avevamo già? Il mio obiettivo adesso è trasformarlo in un
lead di questo e-book perché ne diventi un lettore!
Inoltre, come principio generale, è difficile chiedere
84
qualcosa a qualcuno al quale non abbiamo risposto.
Anche perché la mancata risposta rimane visibile nel
tempo. Non puoi, infatti cancellare un singolo messaggio
sia dalla tua messaggistica che da quella del destinatario.
Puoi solo eliminare tutto il thread nel quale il messaggio
è contenuto.
Durante lo svolgersi della relazione, il profilo target potrà
spontaneamente e naturalmente trasformarsi in un lead.
Per esempio, gli mandi un invito a un evento e potrebbe
risponderti “Grazie, conosco il prodotto X che presentate.
Ho un altro impegno per quella data. Sono interessato a
valutarlo in primavera. Rimaniamo in contatto.” Facendo
così un passo avanti verso l’uscita dall’imbuto.
6.5 La conversione
Non tutti potrebbero avere reazioni all’invio o alla
condivisione di contenuti sulla nostra proposta durante la
fase della relazione. A questo punto diventa indispensabile
passare alla fase della conversione. Importante tenere
presente: è bene passare alla fase della conversione dopo
aver creato la relazione. Il nostro profilo target deve averti
85
dato un segno di vita, fosse solo un ok al tuo messaggio di
richiesta collegamento.
Possiamo partire con la richiesta di un appuntamento per
una telefonata, una videoconferenza o una visita. Quale
modalità preferire è da selezionare in relazione alla sede e
alla tipologia del cliente, tradizionale o innovativo. Ci sono
coloro che vogliono incontrarti per forza.
In questa fase sono evidenti tutti i vantaggi di operare su
Linkedin:
grazie alla fase della relazione, chiedi l’appuntamento a
una persona che già ti conosce e della quale hai già
potuto avere dei segnali rispetto alle esigenze;
non devi affrontare insuperabili filtri killer come la
segretaria, il centralino, il collega per riuscire a parlare
con il tuo profilo target;
infine sai subito se il destinatario ha visto il tuo
messaggio, perché il fatto che lo abbia letto ci viene
segnalato da Linkedin grazie ad una “miniatura” della
foto del profilo del destinatario al termine del messaggio.
Tutti coloro che hanno provato l’ebrezza delle chiamate a
freddo, sanno certamente valutare il valore di questi
vantaggi!
86
Dopo aver mandato un messaggio, come visto nel
paragrafo precedente, alla mancata risposta possiamo far
seguire la proposta di appuntamento. Ecco un esempio:
Tu: “Buongiorno Carlo, hai avuto modo di leggere il
(articolo, scheda prodotto, programma, white paper) che ti
ho inviato?”
Carlo: “No, conto di farlo nel week end.”
Tu: “Che ne dici se la prossima settimana ci incontriamo così
vediamo insieme quanto puoi risparmiare sui trasporti con
le nostre soluzioni? Preferisci mercoledì o giovedì?”
Carlo può accettare o fare un’obiezione. In quest’ultimo
caso la potremo tranquillamente gestire come facciamo in
una trattativa di vendita.
Durante la visita avrai la possibilità di lavorare per
trasformarlo in un lead e magari, già subito, in un cliente.
Mai dire mai! La mia prima visita si concluse subito con una
vendita, ma fu la fortuna della principiante.
La durata media del processo di conversione sarà in
relazione al prodotto/servizio e al settore nel quale operi.
In questo periodo è importante seguire il cliente, continuare
ad informarlo e a sollecitarlo. Linkedin è perfetto, oltre che
per fornire stimoli alla decisione di acquisto, anche per
mantenere attiva la relazione!
87
6.6 Buon lavoro!
Adesso, hai tutti gli strumenti per lavorare con successo
alla generazione lead su Linkedin. Dedica un’ora al giorno a
lavorarci con impegno e avrai degli ottimi risultati.
Se sei arrivato fino a qui, è molto probabile che tu abbia
letto tutto il libro. Aspetto quindi la tua recensione e anche
la tua autorizzazione a pubblicarla.
Sarò felice di ricevere tuoi commenti e osservazioni. La
mia mail è [email protected]
Se mi mandi la tua email, il mio impegno è di aggiornarti
sulle novità rispetto alle funzionalità di Linkedin.
Infine, tutto ciò che hai letto, lo puoi mettere in pratica
nel Corso Linkedin Lead Generation da cui è tratto questo
libro.
Clicca qui per il programma e scoprire che sconto sulla
quota di partecipazione ti ho riservato per aver letto il libro.
Per avere maggiori informazioni su Ottantaventi
Formazione vai, invece, a pagina seguente.
88
Appassionati di formazione, da 40 anni
sviluppiamo nuove tecniche e nuove
conoscenze per aumentare i risultati.
Siamo al tuo fianco per far crescere le
vendite, sviluppare le abilità manageriali
e rendere unica l’esperienza del tuo cliente.
Siamo autori di metodi innovativi che puoi conoscere
leggendo i nostri libri e orgogliosi di aver lavorato e
sviluppato competenza in molti settori grazie alla fiducia dei
nostri clienti.
Nel 2018 il valore medio, da 1 a 5, dei feedback dei
partecipanti è stato 4,6. Il 98% dei partecipanti ritiene che i
nostri Corsi rappresentino un perfetto mix tra teoria e
pratica e il 99% dichiara che ne applicherà i contenuti nella
propria attività lavorativa. Il Net Promoter Score della
nostra iniziativa formativa più recente è stato 85.
Desideri organizzare il Corso Linkedin Lead Generation in
azienda? Chiamaci allo 02/46.71.22.22 o il 351/9496284
Buon lavoro e a presto!
Adriana