Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

66
1 “Tecniche di monitoraggio e valutazione dell’impatto sull’ambiente e sulla salute da Rischio chimico” PARTE I Prof. Margherita Ferrante

Transcript of Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Page 1: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

1

“Tecniche di monitoraggio e valutazione dell’impattosull’ambiente e sulla salute da Rischio chimico”

PARTEI

Prof. Margherita Ferrante

Page 2: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

2

INTRODUZIONE/1

Risk management

La gestione del rischio (risk management) è un processodecisionale che comprende tre elementi:•stima del rischio•controllo dell’emissione e dell’esposizione•controllo dei rischi (IPCS 2004).

La stima del rischio dunque deve evolvere in gestione del rischioche si configura come una valutazione più ampia e, tenendo contonon solo dei dati scientifici, ma anche di considerazioni diordinesociale, economico e politico, consente di prendere decisioni perproteggere la comunità da rischi.

Page 3: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

3

INTRODUZIONE/2

Il coinvolgimento del pubblico soggetto alrisk managementdovrebbe essere parte integrante della stima e gestione deirischi non solo perché la comunità ha il diritto di sapere, maanche perché ha le conoscenze locali riguardo alle fonti diesposizione, ai modelli di comportamento e agli interessi.Lanatura e la portata del rischio deve quindi essere comunicata inmodo comprensibile da tutte le parti attive nelriskmanagement.

La comunicazione del rischio circa la stima dei rischi è unprocesso essenziale che dovrebbe essere inserito prima edurante la stima e la gestione dei rischi.

Page 4: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

4

INTRODUZIONE/3

La gestione del rischio comprende dunquel’insieme dei provvedimenti che contribuiscanoad evitare il verificarsi di pericoli/minacce o, seinevitabili, ridurre la loro potenziale capacità di

ledere (Aven e Renn 2009).

Page 5: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

5

L’approccio al rischio si basa su più componentiprincipali:

• l'incertezza rispetto ad un evento (tra cui laprobabilità)

• le sue conseguenze

• la gravità delle conseguenze

Page 6: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Fra gli strumenti da utilizzare per la gestione del rischio,la CommissioneEuropea (1998) descrive ilprincipio di precauzione da utilizzare nelcaso di incertezza scientifica o nel caso di necessità di agire per lagestione di rischi potenzialmente gravi, per i quali non si possonoattendere i risultati e i tempi della ricerca scientifica.

Come gestire il rischio:

6

Quando esiste una forte incertezza circa i rischi e i benefici la decisionedeve tendere più verso l’estremità della cautela per l’ambiente e lasalute pubblica.

Oggi le agenzie governative sono poste nella condizione di doverattendere la chiara dimostrazione del danno, prima di poterintervenire, per noi trasformare l’approccio reattivo in unoprecauzionale è pienamente in linea con l’idea fondamentale dellapratica di Sanità Pubblica (Kriebel e Tickner, 2003).

Page 7: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Alcuni punti cardine ed elementi positivi per la SanitàPubblica:

• evitare di creare nuovi problemi durante la soluzione diquelli esistenti;• stimolare lo sviluppo di nuove tecnologie;

7

• avere capacità di spostare le domande che spesso vengonorivolte dai politici;

• riuscire a spostare l’attenzione dei politici chegeneralmente si focalizzano sulla quantificazione di unpotenziale pericolo piuttosto che sulla prevenzione.

Page 8: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Essi, infatti, ci pongono domande del tipo:

• qual è il rischio posto da questa attività?

• E’ significativo?

• Qual è il rischio accettabile?

A loro dobbiamo rispondere:

8

• l’attività proposta è necessaria?

• Quanta contaminazione possiamo evitare , pur raggiungendo glistessi obiettivi previsti?

• Esistono alternative che escludono del tutto il pericolo?

Page 9: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

9

Lo scopo della gestione del rischio è quello di garantire chesianoadottate misure adeguate per proteggere le persone, l'ambiente e ibeni dalle conseguenze dannose delle attività umane o deglieventi naturali. I provvedimenti per la riduzione del rischio sonogiustificati in base al bilancio in termini di maggiore sicurezza tracosti intrapresi e benefici ottenuti.

Il concetto dirisk management ha riconosciuto l'importanza di unapproccio "orientato all’effetto" (es. le norme standard di qualitàambientale e gli effetti standard) oltre ad un approccio "orientatoalla sorgente" (es. le norme di emissione basate sulle miglioritecniche disponibili che non comportino eccessivi costi oBATNEEC -Best Available Technology Not Entailing Excessive Cost).

Page 10: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

LA POLITICA DI RISK MANAGEMENTLa politica dirisk management definisce i criteri per valutare i rischi derivanti dai pericoli tecnologici basatisulle seguenti nozioni:•può essere identificato un livello massimo accettabile dirischio che non deve essere superato a prescinderedal vantaggio economico o sociale che potrebbe derivare dall’attività tecnologica in esame.•può essere identificato un livello di rischio trascurabile per il quale non appare sensato cercare di ridurloulteriormente.•tra questi due livelli il rischio dovrebbe essere ridotto al livello più basso ragionevolmente possibile (as low asreasonably practicable ALARP o ALARA as low as reasonably achievable). I criteri del rischio derivanti datale politica sono definiti esplicitamente nelle “Premesse per la gestione dei rischi”, che fa parte del PianoNazionale Ambientale dei Paesi Bassi (Health Council of theNetherlands).L’accettabilità del rischio dipende strettamente dalla sua percezione, o meglio, dalla percezione di un pericolo.Benché spesso confusi, rischio e pericolo (vedi glossario)non sono però sinonimi; mentre quest’ultimo èlegato ad una stima personale del possibile danno, e quindi alla paura di subirlo, il primo è invece la stima delpericolo stesso, ossia la determinazione dell’effettiva possibilità di accadimento di conseguenze negative nonvolute di un qualunque evento. Da qui la distinzione tra “rischio percepito” e “rischio oggettivo”.Il livello di rischio accettabile è il costo (sanitario, economico o altro) che si è disposti a sostenere a fronte dialcuni eventi indesiderati, e questo è funzione:•del danno probabile;•dei vantaggi direttamente conseguibili;e convenzionalmente si pratica con “soglie di accettabilità”.

Page 11: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

RISK ASSESSMENT

La necessità di gestire il rischio ha portato alla creazionedi unprocesso per la identificazione, stima e gestione dei rischi(Rackwitz, 2007).Qualunque modalità di gestione dei rischi deve partire dallarilevazione e “misurazione del peso” di tutti i potenziali rischi(risk assessment). Sulla base di una classificazione rigorosaoccorre rappresentare graficamente i rischi su un diagrammaprobabilità/impatto.Tutti gli interventi di prevenzione/protezione o elusione,potenzialmente in grado di ridurre la probabilità e/o l’impattodei rischi, devono essere vagliati sulla base di opportunestrategie di gestione dei rischi, al livello di “rischio tollerabile”formalmente definito e nel rispetto di una scala costi/benefici,dando priorità, ovviamente, a quegli interventi che, a parità dicosto, sono forieri di maggiori benefici.

Page 12: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

BENEFICIO=SALUTEBisogna tenere presente che ci sono elementi quantificabili, come i benefici per ilproduttore, i benefici per la società, i costi connessi allacessazione o modifica, laperdita di ore di lavoro per danni, i costi di ospedalizzazione, ed elementi nonquantificabili, come il valore della vita umana e la qualitàdella vita.Spesso si contrappongono i benefici sociali ai costi privati. Per es. è indubbiamentevero che la prevenzione primaria e secondaria possono essere più onerose deltrattamento (diagnosi precoce, allungamento vita, prolungamento periodo uso farmaci,tecnologie ecc...).Le prime risulterebbero più vantaggiose, però, se nei costidegli interventi venisseroinclusi tutti i costi ambientali e sanitari dell’inquinamento.Le attività di governance della salute pubblica e ilrisk management non sono a lorovolta esenti da rischi in quanto i programmi di intervento introdotti possono nonriuscire a realizzare i miglioramenti previsti in fase di pianificazione di riskmanagement o addirittura arrecare danni alla popolazione (Suckling etAl., 2003;Faculty of Public Health Medicine - 1997).È l'incertezza intorno alla definizione di “ciò che è il rischio” che conferisce lapossibilità di modificare, definire e ridefinire in modo particolare e del tutto differentele attività dirisk management. La mancanza di inequivocabili definizioni conferisce aiconcetti di rischio e di governance la caratteristica di avere ampie possibilità dieffettuare cambiamenti organizzativi. Le ambiguità sul termine rendono, infatti,attuabili e praticabili varie interpretazioni e concedonoliceità atte a ridefinire i confiniche delimitano le azioni organizzative e gli obiettivi di nuove strategie.

Page 13: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

CORPORATE GOVERNANCETrasparenza e responsabilità sono le caratteristiche che perprime vengono richieste nellacorporate governance, ma sonoimportanti anche caratteristiche comedivulgazione, capacità,economia, efficacia ed efficienza.

La gestione del rischio non è più una questione privata tra esperti,ma è sempre più visibile e documentata alla popolazione(Bhimani 2009).Se una volta il concetto di rischio implicava laprevedibilità completa degli effetti (e quindi una ideapositiva di progresso), oggi è accettato che:•nessuna decisione è totalmente priva di rischi,•maggiore conoscenza e ricerca non comportano

necessariamente una maggiore sicurezza eminor rischio. 13

Page 14: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

14

SINDROMENIMBYÈ comune ad esempio la sindrome NIMBY(Not In My Back Yard) “non nel mio cortile”,la popolazione non condivide la stimaoggettiva degli impatti e del rischio chepropongono i tecnici e tende a porre maggioriresistenze ad accettare un rischio privatoanziché pubblico, a parità di probabilità diaccadimento. È assunto ormai che lapercezione del rischio non ha una relazionediretta con gli effetti fisici dell’eventonegativo che lo genera, ma quando gli eventisono molto frequenti rischio oggettivo erischio percepito coincidono, man mano chegli eventi divengono meno frequenti neconsegue una errata percezione in eccesso,mentre quando gli eventi divengonoestremamente rari la percezione è in difetto(Starr 1969).

Page 15: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

È in corso nel mondoscientifico una totalerivisitazione deimodelli tradizionali

La salute passa anche dall’ambiente...

15

basata sulla necessità diriaffermare unaconcezione della saluteallargata e inserita nelcontesto ambientale esocio-economico

Page 16: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

16

Un approccio olistico che consiste nella capacità di inserire idanni alla salute nel contesto delle alterazionidell’ambiente prodotte dall’uomo e delle (conseguenti)trasformazioni (epi)genomiche che avvengono nelle primefasi dello sviluppo del feto e del bambino; di effettuarev alutazioni eco-tossicologiche e tossico-genomiche ispiratealla biologia molecolare e all’epi-genomica sistemica,insieme alle valutazioni di rischio ed impatto basate sucriteri e metodi propri dell’epidemiologia tradizionale,chetendono a confrontare popolazioni più o meno direttamenteesposte a fonti di inquinamento, ma che non possonoessere di aiuto nella comprensione e stima degli effetti diuna trasformazione chimico-fisica e biologico-sanitaria,riguardante non solo l’intera popolazione, ma la specieumana e la stessageno/bio-sfera.

Page 17: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Belpomme et al. (2007) hanno recentemente pubblicato un articolo nel qualesi sottolinea come i metodi di indagine tradizionali non sonopiù sufficienti avalutare il danno trans-generazionale dei cancerogeni ambientali.Basti anche pensare ai danni da deregolatori endocrini che vengono immessinell’ambiente bioaccumulandosi e biomagnificandosi e rendendo pertantodifficile la determinazione del danno diretto e puntuale sull’uomo.

Limiti dei metodi di indagine tradizionali per l’analisi del rischio/1

17

In questo contesto diventa sempre più limitata e limitante l’analisi del rischiodi situazioni puntuali, dato che è sempre più chiaro chel’avvelenamento deibambini rischia di diventare un fatto sistematico e progressivo: basti pensareche vari studi recenti, condotti in Europa e negli USA, hanno rilevato lapresenza di centinaia di molecole chimiche di sintesi, molte delle qualiestremamente tossiche (mercurio e metalli pesanti in genere,ritardanti difiamma, pesticidi, PCBs, diossine e altriendocrine disruptors) in placenta,nel sangue cordonale di centinaia di neonati (scelti a caso), nel latte materno.

Page 18: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Limiti dei metodi di indagine tradizionali per l’analisi delrischio/2

Questi limiti dell’approccio tradizionale, già evidenziati da Tomatis (2006), eriproposti nell’ultimo lavoro di Battaglia et Al. (2009) derivanosostanzialmente dalla complessità della situazione attuale caratterizzata daun diffuso livello di inquinamento e dalla “convergenza di agenti ad effettimultipli con meccanismi d’azione multipli”.

18

Secondo gli autori succitati “non esiste uno studio interruttore in grado difornire un si o un no conclusivo ma si configura piuttosto come un processocontinuo i cui risultati spostano le lancette dell’evidenza adestra o asinistra a seconda che i risultati siano positivi o negativi soprattutto se si haa che fare con relazioni complesse quali sono quelle multi causali tra fattoriambientali ed effetti sulla salute”…“Emerge la consapevolezza intelligentedi chi sa di non sapere. L’epoca attuale dell’epidemiologia sista perchiudere.”

Gli autori citando altri autorevoli studiosi esplicitano l’esigenza di unrinnovamento dell’epidemiologia in particolare auspicando un superamentodella prospettiva basata unicamente sui “fattori di rischio”.

Page 19: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Questa breve premessa ci consente di affermare che la gestionedel rischio è un processo complesso e articolato che va affrontatosulla base di un attento studio del rischio secondo una azioneprogrammata, congiunta e condivisa, che può essere condottasecondo i seguenti 7 livelli:

•stabilire gli obiettivi;•identificare le esposizioni a rischio;•valutare gli aspetti misurabili delle esposizioni;

19

•scegliere il miglior metodo o i migliori metodi per la gestionedei rischi;•evitare la perdita di prevenzione, di riduzione, di mantenimentoe di trasferimento;•implementare il programma di gestione del rischio•rivedere il programma continuamente.

Page 20: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

20

Tenendo presente che monitoraggio, previsione ecultura organizzativa sono alla base e sono i

principali aspetti del processo diriskmanagement, dopo avere stabilito quali siano

gli obiettivi da perseguire, è necessario avviareun processo mirato di identificazione e stima

del rischio o dei rischi in oggetto.

Page 21: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Per una corretta stima del rischio...

Nel campo della relazione tra ambiente e salute si potrebbe procederenel seguente modo:

a)Censire e rilevare i dati salienti sui siti a rischio ambientale.

b)Scegliere adeguati indicatori di pressione e di stato perottenere unquadro sintetico dello stato ambientale e sanitario del sito considerato equantificare l’esposizione della popolazione agli inquinanti.

21

c)Cercare di fare una previsione delle situazioni per capire quando sianecessario passare dall’analisi di rischio di primo livello alla stimaapprofondita con un disegno dello studio e con risorse ad hoc.

d)Valutare l’esposizione agli inquinanti ambientali, la loro tossicità el’effetto dose-risposta, misurando l’incertezza nella caratterizzazionedel rischio.

e)Progettare i possibili interventi di prevenzione e di comunicazioneper una più oggettiva percezione della popolazione.

f)Verifica dell’efficacia della comunicazione del rischio e degliinterventi di prevenzione.

Page 22: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Per una corretta stima del rischio...Censire e rilevare i dati salienti sui siti arischio ambientale.

22

1. La fase a è un momento della stima del rischio cherichiede un censimento condiviso dei siti che, per le

loro caratteristiche di pericolosità potenziale o dielevata percezione del rischio, vanno monitoratitanto dal punto di vista ambientale che sanitario.

Per sito a rischio ambientale/sanitario s'intende un territorio abitato da unapopolazione che si ritiene possa, al di là delle emergenze, essere espostain modo permanente e rilevante ad uno o più fattori di rischio ambientali

Page 23: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Per la realizzazione del censimento necessario ad avviare un concreto ed efficaceprocesso di gestione del rischio è richiesta una integrazione ai vari livelli traricercatori, rappresentanti dei cittadini, degli insediamenti produttivi, deiDipartimenti di Prevenzione e delle Istituzioni.

Per ognuno di questi siti si ritiene debbano essere disponibilie possibilmentetrasferibili su mappa (georeferenziati) i seguenti dati:

23

• dati territoriali: mappe aggiornate del sito sullo stesso supporto informatico,complete di confini amministrativi, rilievi, corpi idrici,manufatti, destinazioned'uso del territorio etc.;

• dati meteorologici;• dati idro-geologici;• dati sulla popolazione (nel rispetto della privacy): via, numero civico, sesso ed

età dei residenti, residenze turistiche, siti sensibili (scuole,ospedali ecomunità), dati socio-economici e sulla mobilità della popolazione;

• dati qualitativi e quantitativi sugli insediamenti produttivi e di stoccaggio dimateriali non inerti nel sito considerato (sostanze prodotte epossibiliinquinanti liberati nell'ambiente, descrizione dei cicli produttivi);

• dati ambientali (modellistica delle emissioni, strategie di campionamento,calendari e programmi di monitoraggio ambientale, concentrazioni degliinquinanti pericolosi nelle matrici interessate).

Page 24: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

24

Si ritiene inoltre necessario che le Aziende Sanitarieprovvedano a far confluire i flussi informativi sanitariin loro possesso (mortalità, ricoveri, prescrizionifarmaceutiche ed ambulatoriali, malformazioni,ecc...) in un sistema integrato (datawarehouse)utilizzabile in modo semplice e diretto (nel rispettodella riservatezza) per le verifiche degli eventuali

effetti sanitari 'avversi' sui residenti nel sito consideratoa potenziale rischio (Blengio et Al. 2009).

Page 25: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

2. La fase b consiste nell’individuazione di indicatori sinteticicondivisi quali:

• indicatori ambientali: nazionali (Linee guida del Ministerodell'Ambiente); internazionali ed europei (secondo quantoindicato dal WHOe dal VI programma quadro della C.E.);regionali (secondo quanto indicato dai Piani TerritorialiRegionali); sito-specifici adatti per descrivere trendstemporali;

Scegliere adeguati indicatori di pressione e di stato per ottenere unquadro sintetico dello stato ambientale e sanitario del sito considerato equantificare l’esposizione della popolazione agli inquinanti.

25

• indicatori degli effetti sanitari legati ai: rischi ambientalisito-specifici;

• indicatori degli effetti sanitari legati a sottopopolazioni piùsensibili ai fattori di rischio ambientali rispetto allapopolazione generale;

• indicatori e markers di dose e di esposizione per le patologieacute e croniche ambiente correlate.

Page 26: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Cercare di fare una previsione delle situazioni per capire quando sia necessario passaredall’analisi di rischio di primo livello alla stima approfondita con un disegno dellostudio e con risorse ad hoc.

26

3. La fase c viene messa in atto quando le risorseordinarie non sono sufficienti per un'adeguata stimadel rischio in caso di superamenti rilevanti e ripetutidelle soglie di concentrazione normative oraccomandate, in caso di peggioramento significativodegli indicatori ambientali e/o sanitari, in caso di unaaccentuata percezione del rischio nella popolazioneresidente, in caso di richiesta motivata ecircostanziata da parte delle AmministrazioniTerritoriali Locali (Linee guida del Ministerodell'Ambiente).

Page 27: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

27

Valutare l’esposizione agli inquinanti ambientali, la loro tossicità e l’effetto dose-risposta,misurando l’incertezza nella caratterizzazione del rischio.

4. La fase d consiste nell’applicazione di strumenti di stima delrischio al fine di individuare eventuali impatti ambientali esanitari relativi alla presenza di specifici pericoli in determinatearee geografiche.In tale fase è di preminente importanzal’analisi di rischiosanitario nei siti contaminati.

L’ambiente rappresenta uno dei determinanti fondamentalidello stato di salute ebenessere degli individui. Proprio a causa della stretta relazione con l’uomo,l’ambiente, se “inquinato”, può diventare veicolo di agenti nocivi. Le ripercussionisanitarie dell’inquinamento sono determinate dal contatto (esposizione) tra l’uomo e ifattori di pericolo e dal conseguente aumento del rischio per la salute che si traduce inun aumento della morbosità e della mortalità.Le modalità con cui si realizza l’interazione ambiente – uomo sono molteplici e,spesso, di complicata identificazione.

Page 28: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

In questa fase gli sforzi dei vari enti preposti alla sorveglianza sanitaria e ambientale vanno integrati inmodo da:

• operare una stima dell'esposizione ambientale sito-specifica, multi-sorgente, multiroute e che tengaconto della possibile interazione di diversi inquinanti nell’insorgenza di una determinata patologiaallo scopo di definire gli inquinanti da monitorare, i modelli per la descrizione del loro destinoambientale e le strategie di campionamento, che tengano conto non solo del comportamento degliinquinanti nell'ambiente ma anche delle attività della popolazione che hanno effettosull'esposizione;

• operare una stima delle esposizioni umane che consenta il calcolo delle dosi che vengono assunteattraverso le matrici ambientali utilizzando modelli adeguati e calcoli statistico-matematici;

• assicurare la massima integrazione nella produzione dei documenti valutativi ufficiali con valenzasanitaria e ambientale;

• assicurare tracciabilità e rintracciabilità di tutti i percorsi, con i quali si realizza l'integrazione

Ambientale-Sanitaria, per ogni sito a rischio;• consentire una stima della tossicità e uno studio della stima dose-risposta;• consentire un continuo scambio dei dati tossicologici ed epidemiologici, dedotti dalla produzione

scientifica più autorevole, tra le Istituzioni Sanitarie ed Ambientali, con incontri periodici ( per lacostruzione di curve dose-risposta e per la definizione di soglie condivise di concentrazione e/o didose per la sicurezza della popolazione generale e delle sottopopolazioni più vulnerabili) escambio in rete;

• stimare con particolare attenzione l'incertezza nella caratterizzazione del rischio;• effettuare una comunicazione del rischio congiunta da parte delle Istituzioni Ambientali e Sanitarie

per garantirne l’efficacia e migliorare la percezione da parte della popolazione.

28

Page 29: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

29

Pertanto bisogna tenere conto della percezione del rischio preesistente e dellebasi culturali della popolazione per le quali alcuni rischi sono più accettatidi altri, differenziare per i diversi target della popolazione, affidare ilmessaggio ad esperti della comunicazione, essere trasparenti nelcomunicare il metodo seguito e nel quantificare l'incertezza delleconseguenti valutazioni, coinvolgere in modo interattivo,fin dall'inizio delpercorso valutativo, i diversi gruppi di opinione ed i mezzi dicomunicazione di massa, essere autorevoli nelle valutazioni per indiscussaprofessionalità degli specialisti il cui aggiornamento va curato da precisipercorsi formativi, dare certezza che i dati sanitari ed ambientaliprovengono da strutture accreditate sotto il profilo dell'assicurazione dellaqualità, rispettare i principi etici preventivamente condivisi dalle Istituzionicoinvolte nella comunicazione congiunta del rischio sanitario ambientecorrelato, dare insieme alle informazioni sul rischio suggerimenti suicomportamenti individuali per la sua riduzione e sui possibiliprovvedimenti da attuare per proteggere la popolazione esposta.

Page 30: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

5. La fase e consiste nella progettazione di interventi di

Progettare i possibili interventi di prevenzione e di comunicazione per una piùoggettiva percezione della popolazione.

30

prevenzione che, partendo dalle competenze in materia digestione del rischio dei competenti organi decisori politico-amministrativi, sfruttino l’impegno degli Organi Tecniciambientali e di prevenzione sanitaria per raggiungere il più ampioconsenso circa i possibili interventi tecnici suggeribili. Gliinterventi di prevenzione tendenti alla diminuzione del rischio odel danno sanitario interessano la popolazione (comportamenti), idecisori pubblici (diverso utilizzo del territorio, dellestrutture edei servizi pubblici), la protezione ambientale, le imprese.Naturalmente è importante che nella progettazione di taliinterventi siano consultate tutte le istituzioni coinvolte, ancheindirettamente, ed i gruppi d'opinione che rappresentano lavolontà della popolazione interessata.

Page 31: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

6. Nella fase f gli interventi di prevenzione, sopraindicati, dovrebbero essere sottoposti a verifichedell'efficacia attraverso opportuni indicatoripreventivamente individuati. Nei casi sfavorevoli laverifica dell'efficacia potrà permettere correzioni initinere condivise dalle Istituzioni coinvolte.

Verifica dell’efficacia della comunicazione del rischio edegli interventi diprevenzione.

31

L’iter menzionato così come tutte le nuove sceltetecnologiche, produttive, sociali, ambientali, ecc…avendo sempre risvolti di carattere sanitario-ambientale,vanno fatti sulla base di valutazioni preventiveutilizzando appropriati strumenti di stima e gestione delrischio.

Page 32: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

STRUMENTI DI STIMA E GESTIONEDEL RISCHIO

Strumenti di indagine preliminari al percorso di gestione del rischio

Il tema ambiente e salute umana si presenta come un laboratoriodi sperimentazione di forme innovative di indagine volte aidentificare e misurare i diversi livelli di interazione tra Uomo eAmbiente.

32

Un modello di riferimento che può essere adottato nel percorsoconoscitivo che porta alla gestione del rischio è quelloDPSIR(Determinanti, Pressioni, Stato, Impatto, Risposta). Si tratta di unmodello di sintesi concettuale che aiuta la comprensione dellacomplessità delle interazioni fra le attività umane e gli ecosistemi.

Page 33: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

DPSIR

Secondo la definizione fornita dell’Agenzia Europea per l'Ambiente (EPA), ilmodello DPSIR rappresenta uno schema causale per definire le interazionifra la società e l'ambiente e viene preso come riferimento per la stesura deireport ambientali da utilizzare a tutti i livelli di scala (locale, nazionale,globale). Attraverso questo modello concettuale viene fornito il quadrodelle criticità ambientali di un territorio e ne vengono indicati possibilicause ed effetti.

33

In particolare vengono messi insieme gli elementi e le relazioni checaratterizzano un fenomeno ambientale relazionandolo conle politicheintraprese verso di esso.

Lo schema impiegato tiene conto di quei fattori legati alle attività umane, pococontrollabili e difficilmente quantificabili, (trend economici, culturali,settori produttivi) e che incidono indirettamente ma in modorilevante, neldeterminare le condizioni ambientali. Lo studio sulle variecomponentiviene effettuato attraverso l'uso degli indicatori ambientali quali-quantitativi specifici distinti in: indicatori dei Determinanti, indicatori diPressione, Indicatori di Stato, indicatori di Impatto e indicatori di Risposta.

Page 34: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

DPSIR

34

1. I Determinanti sono le attività economiche e socialiche generano fattori di pressione. A ciascuna attivitàpuò essere associato un certo numero di interazionidirette con l'ambiente naturale; ad esempio la domandadi mobilità è un determinate che genera traffico(pressione).

Page 35: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

DPSIR

2. Le Pressioni sono le conseguenze delle attivitàumane che generano pressioni sull’ambiente:sono pressioni le emissioni di inquinanti inatmosfera (es. il traffico).

35

Page 36: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

DPSIR

36

3. Lo Stato rappresenta la stima, attraverso attività dimonitoraggio e controllo, della qualità delle matriciambientali usate direttamente dall’uomo. Le pressionitendono a modificarle negativamente (es. presenza diinquinanti nell’ aria, nelle acque, negli alimenti).

Page 37: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

37

DPSIR

4. Gli Impatti, generalmente negativi, sono la conseguenzadiretta dell’uso di risorse contaminate; si possono avereimpatti sulle risorse ambientali (perdita di biodiversità,alterazione dell’ecosistema, ecc.) o sulla salute umana(morbosità, mortalità, ecc.) legati al modificarsi dello stato diuna matrice (es. aria, acqua ecc). Ad esempio, la presenza inconcentrazioni elevate di un contaminante atmosferico inuna determinata area geografica può causare un aumento dimalattie respiratorie in quel territorio. L’impatto sanitariodell’inquinamento potrà essere valutato o attraverso lamisura degli eventi sanitari e quindi con opportuni studiepidemiologici o attraverso la stima degli impatti e quindicon l’applicazione dell’analisi del rischio.

Page 38: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

5. Le Risposte, sono le azioni (leggi, regolamenti, interventi di

DPSIR

38

sanità pubblica, interventi di bonifica) che vengono intrapresiin modo da regolare e/o limitare i determinanti, ridurre lepressioni, migliorare lo stato delle matrici e mitigare gliimpatti. Possono essere azioni a breve termine (ad esempiotarghe alterne come intervento di emergenza per contrastare unepisodio acuto), oppure a medio/lungo termine (obiettivi diqualità ambientale).

Page 39: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Quindi il modello DPSIR come illustrato anche graficamente in Fig. 1, rappresentala più accreditata "griglia di lettura" dell'origine dei problemi ambientali e del lorolegame con le forze determinanti dell'economia.

39

Come detto, tale modello è in grado di descrivere attraversoinformazioni sintetichee sensibili anche le complesse relazioni tra le attività antropiche, le relative pressionisull’ambiente e le loro conseguenze sulla salute pubblica e può essere, pertanto,impiegato come strumento di base nelle strategie di gestione delrischio e diprevenzione primaria. L’introduzione della stima degli effetti sulla salute umana hacomportato, recentemente, l’affinamento del modello con una migliore definizionedi Impatto suddiviso in “Esposizione” ed “Effetto” (DPSEEA - Driving forces,Pressure, Status, Exposure, Effect, Action) e la costruzione di indicatori ambiente-salute. A livello europeo di deve alla Regione Europea dell’OMS l’iniziativa di averavviato, con la collaborazione degli Stati Membri, attività finalizzate allacostruzione di un sistema informativo sanitario ambientale paneuropeo “ambiente esalute” e lo sviluppo di un primo “core set” di indicatori (Progetto ECOEHIS –Environment and Health Information System).

Page 40: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Figura. 1: Schema del modello DPSIR

40

Page 41: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Strumenti di valutazione del rischio

L’applicazione di strumenti divalutazione del rischio al fine di individuareeventuali impatti ambientali e sanitari relativi alla presenza di specificipericoli in determinate aree geografiche, rappresenta un passo fondamentalenel quadro generale di gestione del rischio e, tenendo conto dei risvolti dicarattere sanitario-ambientale, dovrebbe essere fatto sullabase di

considerazioni preventive. Le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale(VIA), di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), di Valutazione di ImpattoSanitario (VIS) e l’Analisi del Rischio (AdR), rappresentano l’espressione piùsignificativa della prevenzione primaria e vengono eseguite preliminarmente aqualsiasi intervento sul territorio. Quindi l’applicazionedi questi processiprevede uno spostamento dell’attenzione ancora più “a monte” cioè passandodal concetto di “controllo dell’ambiente” a quello di “prevenzione degli eventiperturbativi” attraverso la valutazione dei rischi e dei benefici legatiall’introduzione di un intervento (VIA), all’applicazione di un programma(VAS), all’attuazione di politiche ambientali.

41

Page 42: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

VIA

La VIA è uno strumento di politica ambientale viene introdotta in Europa conla direttiva del Consiglio della Comunità Europea n. 85/337 del 1985concernente “la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progettipubblici e privati” modificata ed integrata dalla direttiva CEE 97/11,attualmente recepita dallo Stato italiano con ilD.Lgs 152/2006"Norme inmateria ambientale" successivamente sostituito nella ParteSeconda dalD.Lgs.4/2008 recante "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs.152/2006".

42

La procedura di VIA viene strutturata sul principio dell’azione preventiva, inbase al quale la migliore politica ambientale consiste nel prevedere gli effettinegativi legati alla realizzazione dei progetti anziché combatternesuccessivamente gli effetti. La VIA nasce, quindi, come strumento perindividuare, descrivere e stimare gli effetti diretti ed indiretti di un progetto sualcune componenti ambientali quali la fauna, la flora, il suolo, le acque, l’aria,il clima, il paesaggio e il patrimonio culturale e sull’interazione fra questifattori. Obiettivo del processo di VIA è contribuire con un migliore ambientealla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e conservare lacapacità di riproduzione dell’ecosistema in quanto risorsa essenziale per lavita.

Page 43: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

VAS

43

La VAS a differenza della VIA è uno strumento di valutazione dellescelte di programmazione e pianificazione; è stata introdotta dallaDirettiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglioconcernente la stima degli effetti di determinati piani e programmisull'ambiente, ed è obbligatoria per gli Stati Membri dal 21luglio 2004.L’attuale norma di recepimento da parte dello Stato italiano è il D.Lgs152/2006"Norme in materia ambientale" successivamente sostituitonella Parte Seconda dalD.Lgs. 4/2008recante "Ulteriori disposizionicorrettive ed integrative del D.Lgs. 152/2006".Negli anni 80 si individua la necessità di introdurre un strumento

specifico per lo studio dei rischi sanitari e in particolaredi predire,stimare e valutare gli impatti dello sviluppo sui determinanti ambientalidi salute umana. Nel solco tracciato dalla VAS si inserisce quindi laValutazione di Impatto Sanitario (VIS).

Page 44: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

VIS

44

Attraverso la VIS vengono fornite informazioni che consentanoa chi deve pianificare un intervento di adottare tutte quelle misureche tendano ad incrementare gli effetti positivi di un progetto oprogramma e nello stesso tempo di ridurre o eliminare gli impattinegativi associati. La VIS è, quindi, un importante strumento ingrado di fornire, attraverso opportuni indicatori di salute,informazioni specifiche, a supporto delle decisioni politiche chesono alla base dello sviluppo economico di un’area e il suocostante impiego potrà contribuire alla formazione di unamaggiore coscienza collettiva riguardo l’importanza diconsiderare la salute a tutti i livelli decisionali politici.

Page 45: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

.

Gli aspetti fondamentali di questa procedura sono:• il principio di precauzione;• il modello sociale della salute e del benessere;• i determinanti di salute biologici (età, origine etnica etc.), personali o

familiari e gli stili di vita (reddito, occupazione, esercizio fisico ecc.),l’ambiente fisico (aria, alloggi, trasporti ecc.), l’ambiente sociale(cultura, reti sociali, partecipazione ecc.), i servizi pubblici (accesso equalità);

• l’equità e la giustizia sociale (la VIS è basata su un sistema esplicito divalori focalizzato sull’eguaglianza e sulla giustizia sociale);

VIS

45

• l’approccio partecipativo multidisciplinare (modello egualitario e nonelitario) ;

• l’utilizzo di prove qualitative oltre che quantitative (incluso opinioni,esperienze e aspettative di coloro che sarebbero interessati direttamentedalle politiche pubbliche).

La VIS può essere usata in vari modi: in modo prospettico, retrospettivo, insiemealla realizzazione di un’opera.Nella grande maggioranza dei casi quando si parla di VIS si intende la prospettica.

Page 46: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

46

L'evoluzione del panorama normativo ambientale, avvenutoaseguito dell'entrata in vigore del già citato D. Lgs. 3 aprile2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e s.m.i., hadeterminato, come detto, una profonda trasformazione inmateria di siti contaminati con particolare riferimentoall'approccio con cui vengono affrontate le procedure divalutazione del rischio e di bonifica. L’approccio, rigidamentetabellare, si è trasformato in un metodo basato sulla stima delrischio sanitario associato allo stato di contaminazione del sitostesso. In particolare, è cambiato in modo sostanziale il ruoloche l’analisi del rischio riveste all’interno del procedimento dibonifica e sono stati introdotti principi essenziali come laconservatività, la sitospecificità, il calcolo in funzione delladestinazione d’uso del sito e degli strumenti diprogrammazione territoriale.

Page 47: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

47

Con il D. Lgs. 152/06, l’analisi del rischio deve essere condottasistematicamente su tutti i siti in cui siano presenti sostanzecontaminanti in “concentrazione superiore ai limiti tabellari”(CSC) al fine di calcolare le “concentrazioni soglia di rischio”(CSR), le quali costituiranno gli obiettivi di bonifica o messain sicurezza del sito. Il punto di partenza per la suaapplicazione resta lo sviluppo del “Modello Concettuale delSito” (MCS), basato sull’individuazione e parametrizzazionedi tre elementi principali: la sorgente di contaminazione,ipercorsi di migrazione degli inquinanti attraverso le matriciambientali, ed i bersagli o recettori della contaminazionenelsito o nel suo intorno.

Page 48: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

48

Analisi del rischio (AdR)

L’ambiente rappresenta uno dei determinanti fondamentalidello stato di salute ebenessere degli individui. Proprio a causa della stretta relazione con l’uomo, l’ambiente,se “inquinato”, può diventare veicolo di agenti nocivi. Le ripercussioni sanitariedell’inquinamento sono determinate dal contatto (esposizione) tra l’uomo e i fattori dipericolo e dal conseguente aumento del rischio per la saluteche si traduce in un aumentodella morbosità e della mortalità.Le modalità con cui si realizza l’interazione ambiente – uomo sono molteplici e, spesso,

di complicata identificazione.Il modello generale (Figura. 2) individua l’uomo come principale responsabile dei

cambiamenti ambientali. Le attività umane quando esercitano pressioni sull’ambiente,attraverso l’immissione di contaminanti, vengono considerate sorgenti primarie dicontaminazione.Dalle sorgenti primarie gli inquinanti possono giungere nei diversi comparti ambientali

(aria, acqua, suolo) causandone una contaminazione la cui entità dipende dalla quantità dicontaminanti riversati nonché dalla capacità di dispersione e accumulo degli stessi nellamatrice considerata. I siti contaminati rappresentano la sorgente secondaria da cui icontaminanti possono raggiungere tutti gli organismi esposti (bersagli), e quindi anchel’uomo.

Page 49: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Figura 2. Modello generale dell’interazione contaminanti-uomo.

49

Page 50: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

VAS, VIA, VIS e AdR costituiscono, quindi un corpo unico distima di tutti i possibili effetti sulla salute umana e degliecosistemi, di opere/infrastrutture e/o politiche di gestione delterritorio potenziali portatori di impatto ambientale.

50

In sintesi, è importante riuscire a formulare politiche efficacied efficienti in materia di tutela della collettività dai rischiambientali, per il monitoraggio e la valutazione delle strategiee dei progetti a vari livelli e, contemporaneamente, favorire emantenere condizioni di dialogo permanente, tanto a livellocentrale che sul territorio, tra le strutture preposte allatutelaambientale e sanitaria e tra queste e i cittadini. Ciò al finedimantenere una costante attenzione alle problematiche descritte,strettamente integrate fra loro, ed assicurare interventierisposte per quanto possibile rapidi, omogenei, condivisiecredibili.

Page 51: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

L’entità dell’esposizione (dose) e la tossicità delle sostanzepresenti nel comparto ambientale determinano un rischio per lasalute umana in termini di effetti acuti (per esposizioni brevi aconcentrazioni elevate) o cronici (per esposizioni di lungadurata a basse concentrazioni).

51

Le conseguenze sanitarie non si verificano solo in seguito aduna esposizione diretta alle sorgenti secondarie (aria, acqua,suolo), ma anche indiretta per assunzione di alimenticontaminati e comprendono sia patologie infettive cheintossicazioni.Le prime sono causate dall’ingestione di microrganismipatogeni in dosi superiori alla carica infettante, le secondedall’ingresso di sostanze tossiche attraverso la via dermica,respiratoria o alimentare in concentrazioni superiori alla doseminima capace di creare danni.

Page 52: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

L’impatto sanitario dell’inquinamento puòessere valutato attraverso la misura deglieventi sanitari o attraverso la loro stima.

52

La misura dell’impatto viene eseguitasolitamente mediante gli studi epidemiologici.È un calcolo reale che viene effettuato aposteriori rispetto all’evento sanitario erisponde alle domande: quanti individui sisono ammalati a causa dell’inquinamento diuna determinata area? Quanti individui sonomorti? A quanto ammontano i costi sanitari esociali?

Page 53: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

53

La stima dell’impatto, invece, prevedel’applicazione dell’Analisi del rischio. È uncalcolo probabilistico effettuato prima che glieventi sanitari si manifestino e permettere dirispondere alle domande: quanti individuipotrebbero ammalarsi in conseguenzadell’inquinamento di una determinata area?Quanti individui potrebbero morire? Qualespesa sanitaria e sociale si prevede?

Page 54: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

L’AdR relativa ad un sito potenzialmente contaminato viene eseguita inaccordo con quanto previsto dall’Allegato 1, Titolo V, ParteQuarta del D.Lgs. 152/06.L’AdR per la valutazione dei siti contaminati è in uso da alcune decine dianni ed ha ricevuto un forte impulso dapprima in USA e poi in Europa conl’emergere del problema del risanamento di numerose aree contaminate. Adoggi, l’AdR è una delle procedure più avanzate per la stima del grado dicontaminazione chimica di un’area e per la definizione delle priorità emodalità di intervento nel sito stesso.

54

L’AdR assoluta è rivolta alla stima di rischi cronici o a lungo termineassociati alla contaminazione presente nelle diverse matriciambientalidovuta a una o più sorgenti identificabili e delimitabili edè determinata infunzione delle caratteristiche della sorgente secondaria dell’inquinamento,dei meccanismi di trasporto e dei bersagli della contaminazione.Questi ultimi, possono essere adulti o bambini e, a seconda dellalocalizzazione e della distanza dalla sorgente, “in-site” o “off-site”. Letipologie d’uso del suolo compreso nell’area del sito potenzialmentecontaminato, invece, possono essere residenziali, ricreativi, industriali ocommerciali (solo adulti).

Page 55: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

55

L’AdR viene di norma effettuata in accordo con quantoprevisto dalla proceduraRBCA (Risk-Based CorrectiveAction) proposta dall’ASTM (American Society forTesting and Materials) nel 1995 e aggiornata negli annisuccessivi.La procedura RBCAfa riferimento ad unapproccio basato su tre livelli di stima. Il passaggio alivelli successivi prevede una caratterizzazione piùaccurata del sito e l’abbandono di alcune ipotesiconservative. È importante sottolineare che il grado diprotezione della salute dell’uomo e dell’ambiente nonvaria nei diversi livelli di analisi ma all’aumentare dellivello di analisi aumenta il numero di dati e indaginirichieste, nonché la quantità di risorse e l’efficaciaeconomica degli interventi correttivi, mentre si riduce laconservatività delle assunzioni.

Page 56: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

L’AdR condotta aLIVELLO 1 fa riferimento a condizionisito-generiche e rappresenta quindi una stima discreening. Applicando tale livello di analisi si derivano ilivelli di screening delle concentrazioni nelle matriciambientali.

56

Il LIVELLO 2 di analisi fa riferimento a condizioni sito-specifiche ed è quindi una stima di maggior dettaglio.Applicando tale livello si derivano i valori diconcentrazione nelle matrici ambientali (ConcentrazioneSoglia di rischio o CSR) che possono essere consideratiquali obiettivi di bonifica. Necessita di una quantitàmaggiore di dati rispetto all’analisi di primo livello, evengono considerati più scenari e parametri diesposizione sito-specifici.

Page 57: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

57

Il LIVELLO 3 di analisi permette una stima sito-specifica dimaggior dettaglio. Utilizza modelli numerici e analisiprobabilistiche che consentono di poter considerare l’eterogeneitàdel sistema. La sua applicazione richiede però una fase di “SiteAssessment” più approfondita con una maggiore quantità di dati.Come per il livello precedente è possibile derivare gli obiettivi dibonifica sito-specifici.Il livello 2, essendo intermedio tra i tre proposti dalla proceduraRBCA, rappresenta, in genere, un buon compromesso ed è perquesto maggiormente utilizzato nell’analisi del rischio ea cuifanno riferimento anche le linee guidaAPAT.

Page 58: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

58

L’AdR assoluta può avere un dupliceobiettivo finale: stimare quantitativamente ilrischio per la salute umana connesso ad unospecifico sito, in termini di valutazione dellepossibili conseguenze legate alla suasituazione di inquinamento, ovvero definiregli obiettivi di risanamento vincolati allecondizioni specifiche del singolo sito (CSR).I due risultati derivano dall’applicazionedella procedura secondo due modalità:

DIRETTA O “FORWARD MODE”eINVERSA O “BACKWARD MODE”.

Page 59: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Il Forward Mode, permette il calcolo del rischioassociato al recettore esposto derivante da unasorgente di contaminazione di concentrazione nota.

Il rischio (R) (vedi glossario) è la concomitanzadella probabilità di accadimento di un evento dannosoe dell’entità del danno provocato dall’evento stesso,ed è espresso dalla seguente relazione:

R=ExT

dove E rappresenta l’assunzione cronicagiornaliera del contaminante e T la tossicità dellostesso.Il fattore E è dato dal prodotto tra la concentrazione, calcolata in

corrispondenza del punto di esposizione, e la portata effettiva diesposizione (ad esempio, la quantità d’aria inalata al giorno per unità dipeso corporeo, se si sta considerando l’esposizione aerea).La procedura per la determinazione del rischio prevede in prima istanza la

caratterizzazione del sito e la definizione del modello concettuale conl’identificazione di tutti i possibili scenari di esposizione. Si considera, poi,la tossicità delle sostanze in termini di relazione dose-rispostaed infine sicalcola il rischio. 59

Page 60: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

60

La Caratterizzazione del sito consiste nella raccolta ed analisipreliminare dei dati rilevanti sul sito e nell’identificazionedelle sostanze chimiche presenti pericolose e/o rilevantiper lastima del rischio sanitario. È importante, in questa fase,definire con estrema precisione il modello concettuale (Figura.3) basato sull’individuazione e parametrizzazione dellasorgente di contaminazione, dei percorsi di migrazione degliinquinanti attraverso le matrici ambientali (falda,catenaalimentare, ecc.) e dei bersagli o recettori della contaminazionenel sito o nel suo intorno. In particolare si tiene conto dellecaratteristiche fisiche, geografiche, idrogeologiche del sito,delle attività umane, dell’uso delle risorse, delle sostanzetrattate e delle possibili modalità di rilascio, delle possibili viedi diffusione, delle matrici-bersaglio degli inquinanti,dellapopolazione esposta e delle tipologie di esposizione.

Page 61: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Figura 3. Schema generale del modello concettuale

61

Page 62: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Si selezionano, quindi gli inquinanti da ricercare, e si stabilisce accuratamente ilpiano di campionamento al fine ottenere un set di dati significativi erappresentativi della contaminazione dell’area interessata.

62

L’applicazione di un livello 2 di analisi del rischio richiedel’individuazione di ununico valore di concentrazione rappresentativa in corrispondenza ad ogni sorgentesecondaria di contaminazione (suolo superficiale, suolo profondo, falda, ecc.).Tale valore, definito “Concentrazione Rappresentativa alla Sorgente” (CRS),rappresenta un input primario per l’analisi del rischio e va determinato sulla basedi criteri legati ad assunzioni che variano più o meno sensibilmente a seconda delgrado di approssimazione richiesto, del numero e tipo di rilevamenti disponibili,della loro rappresentatività.Nella determinazione della CRS occorre dapprima suddividere il data-set infunzione di ogni sorgente secondaria di contaminazione (suolo superficiale, suoloprofondo, acqua profonda, ecc.) ed effettuare la validazione dei dati.È necessario considerare che tutte le valutazioni devono essereimprontate alprincipio del “Caso peggiore (Worst case)” o della “Massima RagionevoleEsposizione (Reasonable Maximum Exposure-RME)”, in modo da esseresufficientemente cautelative da un punto di vista igienico sanitario.

Page 63: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

63

Seguendo il principio di cautela, pertanto, i valori analitici inferiori al limite di rilevabilitàdello strumento sono posti pari al corrispondente limite dirilevabilità.Quindi, per data-set dati <10, non essendo possibile alcunastima statistica attendibile e inaccordo con il principio di massima conservatività, si ponela CRS uguale alla concentrazionemassima riscontrata.Per data-set dati >10, invece, si procede con l’identificazione ed eliminazione degli outliers,l’individuazione della distribuzione di probabilità (normale, logonormale, ecc.) cheapprossimi meglio l’insieme dei dati disponibili e l’individuazione del criterio di calcolo piùappropriato.A questo punto si determina il valore del limite superiore dell’intervallo di confidenza (UCL)che rappresenta il valore che con un maggior grado di attendibilità permette di stimare laconcentrazione rappresentativa alla sorgente: CRS = UCL.Una volta determinata la concentrazione del contaminante si determina l’Intake” ossia lastima quantitativadell’esposizione espressa in termini di massa di contaminante in contattocon l’organismo per unità di peso corporeo e per giorno (mg/Kg-giorno). Ciò implica ilpassaggio del contaminante attraverso la barriera corporea; tale passaggio può avvenireattraverso diversi percorsi di esposizione: per contatto dermico, per inalazione di ariacontaminata o per ingestione di alimenti contaminati.L’esposizione E [mg (kg d)-1] e data dal prodotto tra la concentrazione rappresentativainsorgente, calcolata in corrispondenza del punto di esposizioneCpoe e la portata effettiva diesposizione EM definita come la quantità giornaliera di matrice contaminata alla quale ilrecettore risulta esposto, per unita di peso corporeo:

E = Cpoe x EM

Page 64: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

L’equazione generica per il calcolo della portata effettiva di esposizioneEM [mg/kg/giorno] e la seguente:

Dove:CR tasso di contatto con il mezzo contaminato e dipende dallamodalità di esposizione (contatto dermico, ingestione,inalazione);EF = frequenza di esposizione (giorno/anno);ED = durata di esposizione (anni)BW = peso corporeo (Kg)AT indica il tempo medio di esposizione di un individuo ad una data

sostanza.

Per le sostanze cancerogene l’esposizione è calcolata sulla durata media della vita(AT = 70 anni), mentre per quelle non cancerogene è mediata sull’effettivo periodo diesposizione (AT = ED).Ne consegue che il rischio per sostanze cancerogene è relativo non al periodo ditempo della diretta esposizione, bensì a tutto l’arco dellavita.

Page 65: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Il calcolo del rischio per la salute umana associata a sostanze chimiche inquinanti sidifferenzia a seconda della tipologia degli effetti (cancerogeni e/o tossici) che lesostanze possono avere sull’uomo.

Nel caso di effetti tossicinon cancerogeni, il rischio è definito “Indice di pericolo” (HQ)ed esprime di quanto l’esposizione alla sostanza supera la dose tollerabile o diriferimento (RfD), ossia, l’esposizione media giornaliera che non produce effetti avversio apprezzabili sull’organismo umano durante il corso dellavita.

Per le sostanzecancerogene, a differenza di quelle semplicemente tossiche, si ritieneche non esista un valore di soglia (concentrazione) al di sotto del quale non vi sianoeffetti. Si ritiene, cioè, che non esista un livello di esposizione alla sostanza che nonponga una probabilità anche se minima, di generare una risposta cancerogena. Inpratica non esiste una dose senza rischi. Tale concetto, è peraltro, affermato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il valore di tossicità viene fornito sullabase della correlazione lineare dose-risposta mediante l’SF (Cancer Slope Factor) ossiail coefficiente angolare del tratto rettilineo della relazione dose-risposta definito come ilcoefficiente di correlazione tra l’effetto incrementale di comparsa di nuovi casi di tumoreed esposizione (dose). Nel caso di effetti cancerogeni, pertanto, il rischio rappresenta laprobabilità di casi incrementali di tumore nel corso della vita, causati dall’esposizionealla sostanza rispetto alle condizioni di vita usuali.

Page 66: Ferrante Tecniche Di Monitoraggio e Valutazione Del Rischio Chimico 1

Riguardo agli effetti cancerogeni sulla salute umana, nell’ambito della procedura dianalisi assoluta di rischio, e necessario definire un criterio di tollerabilità del rischio,ossia un valore soglia di rischio al di sotto del quale si ritiene tollerabile la probabilitàincrementale di effetti cancerogeni sull’uomo. Tale valore di rischio tollerabile, nelcaso di applicazione del metodo forward, viene utilizzato,a valle di tutta laprocedura, come termine da porre a confronto con il valore dirischio calcolato (R);mentre, nel caso di applicazione del metodo backward, vieneutilizzato, a monte ditutta la procedura, per derivare da esso i corrispondenti valori degli obiettivi dibonifica sito specifici o Concentrazioni Soglia di Rischio(CSR).In generale, porre il rischio per la per la salute umana pari a10-6 significa che ilrischio incrementale di contrarre il tumore è per 1 individuo su 1.000.000. Se ilrischio per la salute umana è uguale o inferiore alla soglia di 10-6 lo stesso vieneconsiderato “accettabile”.Inoltre è stato posto a 10-5 il valore di rischio cancerogeno incrementale tollerabileper la sommatoria di più sostanze (rischio cumulativo).Per il rischio derivante da sostanze non cancerogene il valore di riferimento è 1.