Famiglia e matrimonio - DIR · • Discendenza unilineare (patrilineare e matrilineare) ‐clan o...
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Sociologia II modulo – 2010/2011
Paolo Parra Saiani 1
Famiglia e matrimonio
Paolo Parra Saiani
Famiglia e parentela
• Famiglia: insieme di persone unite fra loro da legami di parentela, di affetto, di servizio o di ospitalità che vivono insieme sotto lo stesso tetto.
• Parentela: gruppo composto da tutti coloro che, sia che convivano o no, sono legati da vincoli di filiazione, matrimonio o adozione.
2Paolo Parra Saiani
Parentela e discendenza• Discendenza unilineare (patrilineare e matrilineare)
‐ clan o lignaggio: entità collettiva i cui membri sono legati da diritti e doveri e possiedono beni in comune, agendo collettivamente in molte occasioni
• Discendenza cognaticaDiscendenza cognatica
‐ parentado: rete di relazioni parentali, dai confini fluidi, che si attiva in determinate situazioni, non svolgendo funzioni permanenti né agendo di norma come un attore collettivo
‐ persistente rilievo del parentado nella società moderna (matrilateralità/patrilateralità)
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Importanza dei legami di parentado
Per quanto sottovaluto in sociologia, il ruolo del parentado è fondamentale, in quanto fornisce quella rete di relazioni che hanno enorme importanza ad esempio nei fenomeniimportanza ad esempio nei fenomeni migratori.
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Esogamia ed endogamia
Ci si riferisce alle norme societarie che impongono di scegliere il coniuge all’interno (endogamia) o all’esterno (esogamia) di un gruppo.
L’esogamia familiare è un universale legato al tabu’ dell’incesto.
L’esogamia di clan vige solo in alcune società africane.L’endogamia è diffusa soprattutto in India (casta) e in Arabia, ove vige la regola del matrimonio fra cugini paralleli (amm e khal).
Si distingue quindi fra monogamia e poligamia (poliandria e poliginia), diffusa in molte società.
5Paolo Parra Saiani
Tipi di famiglia monogamica
La tipologia di Le Play(criteri: autorità del pater familias e regole di residenza)
F i li t i l
La tipologia di Laslett:(criteri: regole di residenza e composizione della famiglia)– Famiglia nucleare
(completa o l )‐ Famiglia patriarcale
(patrilocale)‐ Famiglia instabile (neolocale)‐ Famiglia ceppo (patrilocale/neolocale)
monoparentale)– Famiglia senza struttura
coniugale– Famiglia del solitario– Famiglia estesa (orizzontale
o verticale)– Famiglia multipla
(orizzontale o verticale)
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Sistemi di formazione della famiglia (La teoria di J. Hajnal)
Il sistema europeo nord‐occidentale
• Nozze dopo i 23 anni per le donne ed i 26 anni per gli uomini
• Creazione di una nuova
Il sistema extra europeo e dell’Europa meridionale
• Nozze in giovane età per gli uomini e per le donne
• Ingresso dei neo‐sposi in una famiglia multipla• Creazione di una nuova
famiglia nucleare• Vita individuale autonoma
prima del matrimonio
una famiglia multipla• Assenza di vita autonoma
pre‐matrimoniale
7Paolo Parra Saiani
• Il caso dell’Italia: presenza storica di entrambi i sistemi e varianti locali
Due modelli opposti di concepire la famiglia
Approccio funzionalista
• la famiglia è funzionale alla socializzazione primaria ed alla stabilizzazione della
lità
Approccio femminista
• la famiglia è un luogo ove si riproducono le disuguaglianze collegate a:
personalità – Divisione domestica del lavoro
– Disuguaglianza nei rapporti di potere
– Attività di cura
8Paolo Parra Saiani
La nascita della famiglia moderna
L’industrializzazione come causa dell’affermazione della famiglia mononucleare e coniugale?Ipotesi e critiche
• Il caso dell’Europa centro‐settentrionale: pre‐esistenza della famiglia neolocale e nucleareg
• Il caso dell’Europa meridionale: rilevanza dell’industrializzazione per le trasformazioni della famiglia– Il caso dell’Italia: eterogeneità dei modelli familiari
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Mutamenti nelle relazioni familiari
• La famiglia tradizionale:– Allevamento dei bambini
– Abbandono dei neonati
– Rapporti tra i coniugi
A t ità d i it i– Autorità dei genitori
• La crisi del modello patriarcale e l’affermarsi del modello di famiglia coniugale intima
10Paolo Parra Saiani
Il declino della famiglia coniugale nei paesi occidentali (1)
• Diminuzione del tasso di nuzialità• Libertà sessuale• Aumento delle convivenze more uxorio prenuziali e delle
unioni libere• Crescita del numero dei single• Permanenza dei giovani nella famiglia d’origine• Calo del tasso di natalità
C i d ll i li• Crescita delle coppie omosessuali• Aumento dell’instabilità coniugale• Lavoro extra‐domestico delle donne• Aumento delle famiglie ricostituite• Trasformazioni nel diritto di famiglia Aumento delle famiglie
monoparentali• Seconde nozze• Famiglie ricostituite
11Paolo Parra Saiani
Il declino della famiglia coniugale nei paesi occidentali (2)
• La famiglia: da unità produttiva a unità di consumo
• La crisi della famiglia e il problema della riproduzione della società le politiche inriproduzione della società le politiche in sostegno della famiglia
12Paolo Parra Saiani
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Cambiamenti nella famiglia moderna
• Declino autorità patriarcale;• Diminuzione famiglie complesse• Miglioramento nella condizione dei figli;• Diminuizione della natalità (’60‐’70) per:
– Aumento giovani single;– Propensione a vivere più a lungo a casa dei genitori;– Scarso equilibrio di genere: pochi secondi figli– Instabilità economica;– Aumento convivenze more uxorio (come sperimentazione; come scelta flessibile)
13Paolo Parra Saiani
Perché aumenta l’instabilità coniugale?
L’aumento dell’instabilità coniugale (dal divorzio sanzione, al divorzio fallimento o rimedio) è dovuto a:– Secolarizzazione– Secolarizzazione
– Aumento tasso di attività femminile
– Mutamenti legislativi
14Paolo Parra Saiani
Nuove forme familiari
• Famiglie di persone sole• Famiglie nucleari incomplete• Famiglie ricostituite o patchwork. Esse comprendono: i figli nati dalla prima unione, i nuovi partner, i loro figli eventuali, la rete parentale dipartner, i loro figli eventuali, la rete parentale di entrambi. Nel 60% dei casi sono unioni non coniugate.
• Famiglia tana: 7/10 uomini fino ai 29 anni vive ancora con la famiglia, 9/10 in alcune regioni; 55% delle donne fino a 29anni. Ciò, oltre che alle difficoltà economiche, è dovuto anche alle proiezioni di vita dei genitori sui figli.
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Le ‘nuove’ famiglie: le unioni di fatto
• Esistevano anche in passato MA avevano un significato molto diverso rispetto ad oggi
• Molti fattori hanno contribuito al cambiamento del significato delle convivenze e alla loro diffusione: – è cresciuta la loro accettazione sociale; – le coppie in attesa di un figlio hanno meno incentivi a sposarsi se come
spesso avviene i figli nati fuori dal matrimonio hanno lo stesso
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spesso avviene, i figli nati fuori dal matrimonio hanno lo stesso riconoscimento sociale e giuridico di quelli legittimi;
– il matrimonio è sempre meno visto come un’istituzione che dura tutta la vita e il divorzio sempre più praticato e accettato.
• In Europa le convivenze hanno cominciato a diffondersi verso gli anni’70 ma con molte diversità da Paese a Paese
Paolo Parra Saiani
Nuovi percorsi: % convivenze su prime unioni per anno di nascita (Nord‐Centro)
20
25
30
Fonte: ISTAT e Indagine IDEA
0
5
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15
1945 1950 1955 1960 1965 1970
Nuovi percorsi: nascite fuori ed entro il matrimonio (migliaia)
500
550
600
Fonte: www.demo.istat.it
300
350
400
450
2000 2001 2002 2003 2004
Nascite fuori dal matrimonioNascite entro il matrimonio
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Figli: bambini (0‐2 anni) in servizi di cura all’infanzia
40
50
60
70
Fonte: OECD (2005), dati riferiti al 2000/01
0
10
20
30
Grecia
Spagn
aIta
lia
German
ia
Irland
a
Austria
Paesi
Bassi
Portog
allo
Finlan
dia
Regno
Unit
oBelg
io
Franc
ia
Danim
arca
Svezia
Figli: numero medio di figli per donna (2004)
1
1.5
2
2.5
Fonte: Eurostat
0
0.5
1
Italia
Gre
cia
Spag
na
Ger
man
ia
Aust
ria
Porto
gallo
EU15
Belg
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Luss
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Fran
cia
Irlan
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Figli: tasso di rischio di povertà% di famiglie con reddito inferiore al 60% del reddito mediano
30
40
50
60
2 adulti, 2bambini2 adulti, 3 o piùbambini
Fonte: Eurostat (2005), dati riferiti al 2001
0
10
20
Portog
allo
Italia
Irland
a
Spagn
a
Regno
Unit
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Grecia
Francia
Luss
embu
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Austria
German
ia
Paesi
Bassi
Danim
arca
Svezia
Belgio
Finlan
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Le differenze tra Paesi EuropeiIn un primo gruppo di Paesi ( tra cui Svezia e Danimarca) le famiglie di fatto sono ben radicate nel costume sociale e sono ormai quasi un’istituzione, con riconoscimenti sociali e giuridici. Attualmente costituiscono la regola fra le giovani coppie: quasi la totalità dei matrimoni è preceduta da una convivenza.In un secondo gruppo di Paesi fra cui la Francia, la Gran Bretagna, la Germania e gli Stati Uniti la convivenza ha cominciato ad emergere come fenomeno giovanile, come fase di transizione – di solito breve e senza figli – verso il matrimonio. Questa transizione può essere letta come matrimonio di prova o nuova forma di fid t i i t d ll f d ll’ tà
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fidanzamento in vista delle nozze, oppure come nuova fase dell’età giovanile a sé stante precedente alla vita matrimoniale più adulta (ad esempio le convivenze tra studenti).
Esiste infine un terzo gruppo di Paesi mediterranei (in cui vi è anche l’Italia) in cui le famiglie di fatto sono molto più rare e si diffondono più lentamente.
Paolo Parra Saiani
Le coppie di fatto in Italia
Secondo i dati dell’ultimo censimento le coppie in cui i due partner
non sono coniugati fra loro sono 510.251 e costituiscono il 3,6%del totale delle coppie; esse sono in aumento rispetto al 1991, quando rappresentavano soltanto l'1,6% (216.005 unità).
La loro distribuzione territoriale mostra forti differenziazioni tra il
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Nord con valori nettamente più elevati (5,1% nel Nord-ovest e 4,9%
nel Nord-est) e il Sud (1,6%) e le Isole (2,1%) con valori più bassi. A livello regionale, i valori massimi e minimi si riscontrano
rispettivamente in Valle d’Aosta (8,2%) e in Molise (1,1%).
Paolo Parra Saiani
Italia: famiglia in cifre(Rapporto presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano 8‐10 Novembre 2010, Istat)
• Meno matrimoni e in età più avanzata• Italia, paese a bassa fecondità• Crescono i matrimoni e nascite della popolazione
immigrata• Aumenta l’instabilità matrimoniale• Aumenta l instabilità matrimoniale• Famiglie sempre più piccole• La lenta transizione allo stato adulto dei giovani• Single non vedovi, monogenitori non vedovi, coppie
non coniugate e famiglie ricostituite in crescita• La famiglia che accoglie: affidi e adozioni
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Italia: famiglia in cifre(Rapporto presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano 8‐10 Novembre 2010, Istat)
• Meno matrimoni e in età più avanzata
360.000
400.000
440.000
Matrimoni totali Primi matrimoni
Numero di matrimoni e di primi matrimoni celebrati in Italia.
Anni 1952-2008
200.000
240.000
280.000
320.000
1952
1954
1956
1958
1960
1962
1964
1966
1968
1970
1972
1974
1976
1978
1980
1982
1984
1986
1988
1990
1992
1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
Età media degli sposi al primo matrimonio.Anni 1952‐2008
30
32
34Sposi Spose
22
24
26
28
1952
1954
1956
1958
1960
1962
1964
1966
1968
1970
1972
1974
1976
1978
1980
1982
1984
1986
1988
1990
1992
1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
Età
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Italia: famiglia in cifre(Rapporto presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano 8‐10 Novembre 2010, Istat)
• Italia, paese a bassa fecondità
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Italia: famiglia in cifre(Rapporto presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano 8‐10 Novembre 2010, Istat)
• Crescono i matrimoni e nascite della popolazione immigrata
Italia: famiglia in cifre(Rapporto presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano 8‐10 Novembre 2010, Istat)
• Aumenta l’instabilità matrimoniale
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Matrimoni, separazioni e divorzi. Anni 1995‐2008 (valori assoluti)
248.969264.097270.013264.026
284.410280.330280.034277.738278.611290.009
247.740 245.992 250.360 246.613
54.35150.66949.53447.03645.09743.85641.83540.05137.57334.34133.51033.34232.71727.038
84.16581.35980.40782.29183.17981.74479.64275.89071.96964.91562.73760.28157.53852.323
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
divorzi separazioni matrimoni
Numero medio di separazioni e di divorzi per 1.000 matrimoni (tassi di separazione e divorzio totale).
Anni 1995‐2008
Separazioni per tipo di affidamento dei minori.
Anni 2000‐2008 (valori percentuali)
80,783,283,984,985,686,7
58,3
78,8
72,1
15,4
4,14,6 4,5 1,51,62,43,43,8 3,6
19,125,6
8,0 9,4 10,5 11,9 12,7
38,8
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Al padre Alla madre Congiunto/condiviso
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Numero medio di separazioni per 1.000 matrimoni (Tassi di
separazione totale) per regione. Anni 1995 e 2008
Matrimoni, separazioni e divorzi di coppie miste. Anni 2000‐2008 (valori assoluti)
17.127
20.052 20.40221.835
23.303 24.020 23.56024.548
Matrimoni Separazioni Divorzi
5.996
3.246
15.95817.127
4.266 4.540 4.5995.834
6.6857.536
6.4535.447
1.940 2.200 2.279 2.531 2.617 2.883 2.933 2.926
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Italia: famiglia in cifre(Rapporto presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano 8‐10 Novembre 2010, Istat)
• Famiglie sempre più piccole
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Italia: famiglia in cifre(Rapporto presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano 8‐10 Novembre 2010, Istat)
• La lenta transizione allo stato adulto dei giovani
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Media 2008-2009
Italia: famiglia in cifre(Rapporto presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano 8‐10 Novembre 2010, Istat)
• Single non vedovi, monogenitori non vedovi, coppie non coniugate e famiglie ricostituite in crescita
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Italia: famiglia in cifre(Rapporto presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia, Milano 8‐10 Novembre 2010, Istat)
• La famiglia che accoglie: affidi e adozioni
Impossibile v isualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere danneggiata. Riavviare il computer e aprire di nuovo il file. Se v iene visualizzata di nuovo la x rossa, potrebbe essere necessario eliminare l'immagine e inserirla di nuovo.
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Trasferimenti finanziari dagli anziani ai figli adulti in alcuni paesi europei (percentage)
3035404550
50-59
05
1015202530
SE DK NL DE AU FR CH IT ES GR
Source: SHARE 2004 (1st Wave, release 1), weighted
60-69
70-79
80+
Paolo Parra Saiani
Traferimenti finanziari dai figli adulti agli anziani in alcuni paesi europei
10
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20
50-5960-6970-79
0
2
4
6
8
SE DK NL DE AU FR CH IT ES GR
Source: SHARE 2004 (1st Wave, release 1), weighted
80+
Paolo Parra Saiani
Percentuale di chi riceve aiuto strumentale da figli adulti non co‐residenti‐ SHARE
40
60
80
100
50-5960-6970-7980+
Age groups:
0
20
40
SE DK NL DE AU FR CH IT ES GR
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In Italia
• La generazione di mezzo appare più sotto pressione che altrove: è quella che dà più sostegni finanziari sia ai figli che, in misura minore, agli anziani
• E’ anche quella che – per quanto concerne in particolare le donne ‐ fornisce cura in entrambe le direzioni
• In generale, in termini comparativi, appare che vi siano meno persone in ciascuna generazione che forniscono qualche tipo di sostegno;
• Ma la più lunga co‐residenza dei figli con i genitori configura una forma di sostegno da parte di questi ultimi verso i primi
• Inoltre, se si controlla per l’intensità (e l’indispensabilità) del sostegno, invece esso appare, come in altri paesi mediterranei, più intenso e più indispensabile.
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Donazioni ed eredità
• Cannari e D’Alessio (2006) calcolano che la quota di famiglie che avevano ricevuto eredità o donazioni fosse pari al 26 per cento nel 1991 e al 34 per cento nel 2002. In generale la quota di ricchezza derivante da questi trasferimenti oscilla tra il 35% e il 55% della ricchezza complessiva delle famiglie, con una tendenza all’aumento
• Secondo le stime di Guiso e Jappelli (2002), ricevere un’eredità o una donazione rende più probabile acquistare una casaS d i d ti d ll I d i ISTAT “f i li tti i li” 2003• Secondo i dati della Indagine ISTAT “famiglie e soggetti sociali” 2003, circa il 70% delle persone 18-34 che, non vivendo più con i genitori, hanno avuto serie difficoltà economiche sono state aiutate da qualcuno, hanno ricevuto tale aiuto – come dono o come prestito - da genitori o suoceri e in minor misura da altri parenti (ma oltre il 35% non ha ricevuto aiuto da nessuno).La famiglia, e in particolare i rapporti verticali di generazione, sembrano costituire la risorsa fondamentale a fronte di difficoltà economiche o anche per prendere decisioni di lungo periodo (vedi anche la possibilità di sostenere periodi di esplorazione e precariato nel mercato del lavoro)
Paolo Parra Saiani
Apparentemente, quindi, nei trasferimenti entro le reti generazionali familiari c’è più equilibrio che nei
trasferimenti del welfare (anzi quasi un rovesciamento). Ma a che costi?
• Lunga dipendenza dei giovani
• Forte riproduzione intergenerazionale della disuguaglianzadisuguaglianza
Ed insieme
• Scarso diritto individuale alla cura degli anziani fragili (e sovraccarico sulla generazione di mezzo femminile)
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Infatti
• Sempre secondo Cannari e Franco (2006), la ricchezza media delle famiglie che avevano ricevuto una eredità era superiore a quella delle altre famiglie del 72 per cento nel 1991 e del 122 per cento nel 2002.
• E secondo Guiso e Jappelli (2002) ricevere una donazione o una eredità non solo facilita l’acquisto della casa, ma permette di acquistarne una di valore superiore
di i i iù t i i d bit d i die a condizioni più vantaggiose, indebitandosi di meno.• Chi è in affitto ha un reddito familiare equivalente
mediamente più basso di chi è in proprietà ed allo stesso tempo ciò che spende per la casa è “a fondo perduto” (doppio svantaggio). E’ in affitto il 36,9% delle famiglie nel primo quintile di reddito equivalente, a fronte del 7,9% delle famiglie con reddito equivalente superiore all’ultimo quintile (Indagine Eu-Silc 2004).
........Paolo Parra Saiani
• Dei 924 mila lavoratori a termine tra 20 e 29 anni, oltre il 40 per cento vive in contesti familiari che non sono in grado di sostenerli adeguatamente (Indagine Forze di Lavoro).
• I giovani con lavoro a termine e in possesso di laurea si ritrovano più frequentemente in famiglie che presentano situazioni più vantaggiose (68,4 per cento dei laureati),laddove al contrario si registra una più forte incidenza di giovani con bassi titoli di studio che vivono in famiglie in condizioni più critiche (56,5 per cento).
• Infine, i trasferimenti intra-familiari ed intergenerazionali sono di importo molto diverso nei vari ceti sociali (anche se la loro rilevanza per chi li riceve può essere inversa alla loro entità oggettiva).
Paolo Parra Saiani
Per concludere• Entro la parentela gli anziani sono spesso nel ruolo di chi dà, piuttosto che di chi
riceve (e questo può anche spiegare certe altrimenti paradossali difese delle attuali regole pensionistiche da parte dei più giovani, che vedono intaccate le loro “riserve familiari” potenziali)
• Le reti tri‐ e quattro‐generazionali possono essere un importante strumento di solidarietà, apprendimento reciproco, elaborazione del cambiamento sociale
• La visione degli anziani come beneficiari puri alle spalle dei più giovani non ha fondamento
MaMa
• Un affidamento esclusivo sui trasferimenti (finanziari e di tempo/cura) intra‐generazionali (più che su una responsabilità mista pubblico‐privato, come in altri paesi), più che rafforzare la solidarietà familiari (vedi dati comparativi), ne rafforza l’indispensabilità. Ma per ciò stesso
• Rafforza la riproduzione intergenerazionale delle disuguaglianze• Lascia scoperto chi su quelle solidarietà non può contare
Alcuni lucidi sono tratti da “Famiglia e invecchiamento. Come cambiano i rapporti tra le generazioni”, relazione di Chiara Saraceno al meeting Oecd 2007.