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PosizioneLa Spagna è uno stato dell’Euro-pa meridionale, nella penisolaiberica. Lo Stretto di Gibilterrala separa dal continente africanocon una distanza minima di 14km. A nord-ovest e sud-ovest si affaccia sull’Atlanti-co. A est e sud è bagnata dal Mediterraneo. Ha confiniterrestri a nord con la Francia e a ovest con il Porto-gallo. Fanno parte dello stato spagnolo, pur godendodi autonomia, l’arcipelago delle Baleari nel Mediter-raneo e l’arcipelago delle Canarie nell’Atlantico da-vanti alla costa africana, oltre alle città di Ceuta e Me-lilla, due possedimenti situati sulla costa del Marocco.
Caratteristiche fisiche e climaticheIl territorio è occupato quasiper la metà dalla Meseta, unvasto tavolato di antichissimaorigine diviso in due parti dauna serie di rilievi trasversali.A nord i Monti Cantabrici siaffacciano direttamente sul-l’oceano con cime aspre escoscese. Le catene più eleva-te, di origine alpina, si trova-no all’estremità nord-est coni Pirenei, e all’estremità sud-est con la Cordigliera Beticanella quale spicca la vetta piùalta della penisola, la cimaMulharèn (3478 m). Le pia-nure, per la maggioranza di
Nome ufficiale Reino de España
Forma di governo Monarchia costituzionale
Capitale Madrid
Superficie 505 957 km2
Popolazione 45 milioni
Densità 90 ab/km2
Popolazione urbana 77%
Vita media M 78 / F 84
Lingua Spagnolo (uff.), catalano, basco, gallego
Religione Cattolici 67%
Reddito nazionale pro capite 31 960 $
Moneta Euro
1 EuropaF
SpagnaF4
Is. Columbretes
IbizaMaiorca
Minorca
Formentera
I s o l e B a l e a r i
Cabrera
Alborán
Somport1632
Ga l i z i a
A s t u r i e
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C a s t i g l i a L a M a n c h a
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L a R i o j a
N a v a r r a
C a n t a b r i aP r o v . B a s c h e
Cos taBrava
Golfo diCadice
Stretto di Gibilterra
Júcar
EbroEbro
Duero
Tago
Guadiana
Guadalquivir
Golfo di
Valencia
O C E A N O
A T L A N T I C O
M A R M E D I T E R R A N E O
G o l f o d iB i s c a g l i a
3404Pico de Aneto
3355M. Perdido
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2226
2313
S I S T E MA
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2430Peñalara
S . r a d e G r e d o s2592
Pico deAlmanzor
S I S T E M A C E N T R A L E
3478 2083Sierra Nevada
FilabresS.ra de Los
S.ra de SeguraS.r
a de Alcaraz
S I S T E M A B E TI
CO
S i e r r a M o r e n aS.ra de Aracena
2536Peña Prieta
2124
S.ra de la Cabrera
C O R D I G L I E R A C A N T A B R I C A
1445Puig Mayor
CerroMulhacén
P
IR
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Badajoz
Vigo
La Coruña El Ferrol
Gijón
Oviedo
León
Salamanca
Lugo
Santander
Bilbao
VitoriaBurgos
Arandade Duero
Irún
Pamplona
Saragozza
Lérida
Terrassa
BarcellonaTarragonaTortosa
Alicante
Gandía
Valencia
Cuenca
Albacete
Teruel
Almería
Cartagena
Murcia
Córdoba
Granada
MálagaRonda
Cadice
Gibilterra
SivigliaHuelva
Valladolid
Toledo
Talaverade la Reina
Ibiza
PalmaLa Puebla
Ceuta
Santiagode Compostela
Girona
Melilla
ANDORRA
F R A N C I A
S P A G N A
P O R T O G A L L O
MAROCCO
(GB)
(Sp)
A L G E R I A(Sp)
Minho
ANDORRALA VELLA
MADRIDLISBONA
2000km
natura alluvionale, occupano uno spazio limitatolungo le coste. Le uniche due più ampie sono la pia-nura dell’Ebro a est e la pianura Betica a sud.
La Spagna è ricca di corsi d’acqua, ma sono per lopiù a carattere torrentizio a causa delle precipitazioniirregolari (figura ). Un solo fiume è navigabile, ilGuadalquivir, che sbocca a sud nel Golfo di Cadice.L’unico grande fiume che sfocia nel Mediterraneo èl’Ebro (910 km). Seguono la Guadiana, il Tago e ilDuero che sfociano nell’Atlantico dopo aver attraver-sato il Portogallo. I laghi naturali sono pochi e piccoli,notevoli dimensioni hanno invece i numerosi laghi ar-tificiali derivati da opere di sbarramento dei fiumi. Losviluppo costiero della Spagna (escluse le isole) rag-giunge quasi 4000 km. A nord le coste sono in preva-lenza alte e rocciose, in alcune zone incise da profondeinsenature. A est e sud, sul fronte mediterraneo, si al-ternano coste rocciose e sabbiose. A sud, sull’Atlantico,il litorale è basso e in alcuni tratti paludoso.
Nel clima della Spagna si distinguono tre zoneprincipali: atlantica, mediterranea e centrale. I fortiventi oceanici portano umidità e abbondanti preci-pitazioni, con estati fresche e inverni miti grazie allaCorrente del Golfo. A mano a mano che si procedeverso l’interno il clima diventa continentale arido,con estati calde e inverni freddi. La fascia mediterra-nea è invece temperata. La vegetazione è molto variaa seconda del clima. Un terzo del territorio è coper-
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Le rive dell’Ebro nella regionede La Rioja
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Barcellona
L’ospitalet de Liobregat
Saragozza
Valencia
Alicante
Murcia
Granada
Málaga
Siviglia
Córdoba
Fuenlabrada
Madrid
Valladolid
Vigo
BilbaoGijónLa Coruña
Vitoria- Gasteiz
Palma de Mallorca
Principali città
Più di 1 000 000 ab.
Tra 500 000 e 1 000 000 ab.
Tra 300 000 e 500 000 ab.
Tra 200 000 e 300 000 ab.
Tra 150 000 e 200 000 ab.
Abitanti per km2
Più di 500
Tra 250 e 500
Tra 100 e 250
Tra 50 e 100
Tra 25 e 50
Tra 10 e 25
Meno di 10
Las Palmas de Gran Canaria
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2F4 • Spagna
to da boschi di faggi, lecci, querce; nelle zone umidee sulle pendici dei monti predominano le zone er-bose, sulla fascia mediterranea prevalgono la mac-chia e le querce da sughero. Parchi nazionali e regio-nali e aree protette coprono il 9% del territorio.
Assetto istituzionale e popolazioneSecondo la costituzione del 1978 lo stato spagnolo èuna monarchia costituzionale ereditaria. Il parla-mento (Cortes), eletto a suffragio universale ogni 4anni, è composto dal congresso dei deputati e dalsenato in cui trovano posto anche rappresentantiregionali designati dalle comunità autonome. Il ca-po del governo viene designato dal sovrano ma devericevere la fiducia del parlamento. Il territorio ècomposto da 17 comunità autonome. Statuto spe-ciale con l’uso della propria lingua come ufficiale èconcesso a Catalogna, Province Basche e Galizia, inconsiderazione di differenze storiche e linguistiche.
Le maggiori densità demografiche si registrano, ol-tre che nelle città, nelle zone di forte industrializza-zione, in quelle costiere e sulle isole dove c’è stato unnotevole sviluppo delle attività legate al turismo (fi-gura ). Un calo si è avuto nelle zone aride e pocoindustrializzate della Meseta e nelle aree montuose.Nel corso del Novecento fino gli anni Settanta, si so-no verificati flussi migratori in uscita; dagli anni Ot-tanta in poi la Spagna ha visto un afflusso notevole diimmigrati, che hanno superato i 5 milioni, equiva-lenti a oltre l’11% della popolazione residente.
La lingua ufficiale è lo spagnolo (castigliano). So-no ufficialmente riconosciute, ma solo nelle rispet-tive comunità autonome, il catalano, il basco e il gal-lego. Lo spagnolo è anche lingua ufficiale nella mag-gioranza dei paesi dell’America Latina, e viene usatonegli Stati Uniti dalle comunità immigrate. La reli-gione cattolica, che è stata religione di stato fino al1978, è oggi considerata alla stregua delle altre fedie, a un 67% che la professa, si affianca un 30% che sidichiara non religioso.
Principali cittàSull’altopiano della Meseta, al centro della Spagnalungo il corso del fiume Manzanares, si trova la ca-pitale Madrid: ha oltre 3 milioni di abitanti che,compresa l’area metropolitana, salgono a quasi 6. Lesue origini risalgono molto indietro nel tempo: si hanotizia di primi insediamenti fin dal paleolitico.Successivamente la zona venne occupata da vari po-poli fino agli arabi, che vi costruirono una cittadellafortificata dandole il nome di Magrìt o Mayrit, da
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Il monastero dell’Escorial, costruito nei pressi di Madrid per volere di Filippo II
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La densità di popolazione2
cui deriva il nome attuale della città. Fu il re di Spa-gna Filippo II che nel 1561 la scelse come capitaledell’impero per la sua posizione centrale (figura ).Da allora essa cominciò ad espandersi e ad arric-chirsi di monumenti grandiosi e innumerevoli teso-ri d’arte, fino a raggiungere la sua condizione attua-le di grande e vivace metropoli.
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nella Spagna meridionale sulla riva sinistra del Gua-dalquivir, attivo centro portuale e commerciale, riccadi monumenti storici che richiamano turisti da tuttoil mondo; Saragozza (630 000 ab.), sulla riva destradell’Ebro (figura ), nodo ferroviario, industriale ecommerciale che ha attirato anche numerose indu-strie automobilistiche estere; Malaga (550 000 ab.),sulla Costa del Sol nella parte più meridionale del-l’Andalusia, porto commerciale di esportazione diprodotti agricoli fra cui il famoso vino da dessert cheporta il suo nome. Importanti le località turistichedelle isole Baleari, in particolare Palma di Maiorca, edelle isole Canarie con i centri di Las Palmas e SantaCruz.
Economia e trasportiL’economia della Spagna è, in base alvalore del PIL, la quinta nell’Unioneeuropea e l’ottava nel mondo. Anchequi, come in altri paesi sviluppati,prevale il settore dei servizi, che as-sorbe il 70% dei lavoratori occupati,rispetto al 26% dell’industria e al 4%dell’agricoltura. Nei servizi, le princi-pali attività sono il turismo, la finan-za, il commercio e le telecomunica-zioni. Nel turismo internazionale, laSpagna è al terzo posto mondiale do-po gli USA, con circa 60 milioni di ar-rivi annui. Nelle attività finanziarie,possiede la Borsa di Madrid, una del-le principali nell’Unione europea, edue grandi banche internazionali(Banco Santander e Banco Bilbao)che figurano tra le quindici maggioridel mondo.
Le principali branche dell’indu-stria spagnola sono quelle energetica,petrolchimica, automobilistica e ali-mentare, cui si aggiunge il settore del-le costruzioni che ha avuto anni fa unfortissimo sviluppo. Le aree maggior-mente industrializzate sono le Pro-vince Basche, dove grazie a ricchi de-positi di ferro e carbone si sviluppòl’industria metallurgica, e la Catalo-gna, dove si sviluppò l’industria tessi-le. Nonostante il declino della metal-lurgia e del tessile, queste aree hannoconservato un ruolo preminente nel-la produzione industriale (figura ).6
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La seconda città come numero di abitanti (un mi-lione e 600 000, oltre 5 milioni compresa l’area me-tropolitana), è Barcellona, capoluogo della regioneautonoma di Catalogna. Si affaccia sul Mediterra-neo, dove costituisce il maggiore porto spagnolo. Lacittà è anche meta turistica perché conserva impor-tanti tesori architettonici (figura ). Vanta un’uni-versità che risale al 1450. La terza città è Valencia(circa 800 000 abitanti). Situata anch’essa nell’areaautonoma catalana, è un attivo centro commercialedei prodotti ortofrutticoli delle fertili huertas che lacircondano e di industrie alimentari, meccaniche etessili. La città è anche ricca di monumenti del passa-to. Altre importanti città sono: Siviglia (700 000 ab.),
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Il porto di Barcellona4
La basilica di Nuestra Señora del Pilas, sul fiume Ebro a Saragozza5
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F4 • Spagna
Nel settore energetico la Spagna, dipendente quasidel tutto dalle importazioni per il petrolio e il gas,punta sulle fonti alternative: l’eolico, che già fornisceoltre il 10% dell’elettricità generata, e il solare sia fo-tovoltaico sia termico (� D4). Ha deciso, allo stessotempo, di chiudere le centrali nucleari entro il 2030.Nell’industria automobilistica, è al terzo posto in Eu-ropa e al settimo nel mondo, ma quasi tutte le fab-briche sono di proprietà straniera. Gli investimentistranieri nell’industria manifatturiera spagnola sonoperò calati, in quanto si sono diretti in Asia e nell’Eu-ropa orientale, soprattutto in Polonia, Ungheria eRepubblica Ceca, i cui salari sono tre volte più bassiche in Spagna. L’industria delle costruzioni, soprat-tutto nelle zone turistiche, ha registrato un boom nelperiodo 1997-2007 (solo in quest’ultimo anno furo-no edificate in Spagna 760 000 case), ma è successi-vamente entrata in crisi.
Nel settore agricolo, prevale la produzione di oliod’oliva, vino, frutta e verdura. La Spagna è il maggio-re produttore mondiale di olio d’oliva e il terzo pro-duttore europeo di vino. Il sud-est del paese, grazieal vasto uso di serre e al clima favorevole, è divenutouno dei maggiori fornitori europei di frutta e verdu-ra fresche. Fiorente anche la pesca: la Spagna possie-de la maggiore flotta peschereccia dell’Europa, che siconcentra per circa la metà nella regione nord-occi-dentale della Galizia. La forza lavoro di questo settore è costituita da circa 60 000 pescatori, cui siaggiungono 375 000 occupati nelle attività collegate(figura ).
La rete dei trasporti è in espansione. Nel traspor-7
Palma de Malorca
Girona
Tarragona
BarcellonaLleida
Huesca
Pamplona
BurgosPalencia
Valladolid
Logroño
BilbaoSantanderOviedo
Vitoria-GasteizLéon
Zambra
Salamanca
Avila
Segovia
Guadalajara Teruel
Cuenca
Toledo
Cáceres
MéridaBadajoz
Ciudad Real
Albacete
Castellón de la Plana
Valencia
Alicante
MurciaJaén
Granada
Cordoba
Huelva
Cadice
Siviglia
Almería Málaga
Ceuta
Melilla
Madrid
Ourense
Pontevedre
Santiago de Compostela
Soria
Donostia/San Sebastián
Saragoza
Popolazione occupata nell’industria(% sulla popolazione totale)
Più di 6,5
Tra 3 e 6,5
Tra 1,5 e 3
Tra 0,5 e 1,5
Meno di 0,5
Centrali nucleari
Centrali termoelettriche
Centrali idroelettriche
Energia eolica
Gasdotti
Energia
Oleodotti
Las Palmas de Gran Canaria
Santa Cruz de Tenerife
Petrolchimica
Siderurgica
Mineraria
Chimica
Metallurgica
Industria
Meccanica
Automobilistica
Tessile
Navale
Elettronica e delle comunicazioni
Degli pneumatici
Conserviera
Alimentare
Del legname e sughero
L’industria spagnola6
4F4 • Spagna
QUESITI
• Che cosa è la Meseta?• Qual è l’unico fiume navigabile della Spagna?• Che cosa distingue la Catalogna, le Province Basche e la Galizia dalle altrecomunità autonome che costituiscono la Spagna?• La Spagna è terra di immigrazione?• Perché i finanziamenti stranieri, che hanno permesso il decollo economicodella Spagna, negli ultimi anni sono diminuiti?• Come è organizzato il sistema dei trasporti in Spagna?
to terrestre viene privilegiato quello su strada: se-condo il piano governativo la rete autostradale saràaumentata da 9 000 a 15 000 km entro il 2020. Nelleferrovie sono state costruite linee ad alta velocitàche collegano Madrid a Siviglia, Barcellona e altre
città. Quella Madrid-Barcel-lona sarà collegata alla reteTGV della Francia. In espan-sione anche il trasporto ae-reo: il piano prevede il rad-doppio della capacità aero-portuale della Spagna, so-prattutto attraverso il poten-ziamento degli aeroporti diMadrid e Barcellona.
Un banco del pesce al mercato la Boqueira di Barcellona7
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Età antica La penisola iberica, abitata originaria-mente dagli iberi, fu colonizzata primadai fenici (fra l’XI e il VI secolo a. C.),poi da greci e cartaginesi (V secolo a. C.).In seguito alla seconda guerra punica, laregione entrò a far parte dei domini ro-mani, rimanendovi fino al V secolo d. C.In questo periodo la penisola fu unifica-ta e furono gettate le basi di una culturacomune.
Età medievaleAll’inizio del V secolo iniziarono le inva-sioni barbariche. La penisola fu conqui-stata da vandali e alani, passando poi aivisigoti (507) e infine agli arabi (714)provenienti dalle coste africane dove sierano da poco insediati. Quasi tutta laSpagna, ad eccezione di alcuni territori anord, venne unificata in un potente ericco regno musulmano (emirato), sottoil quale iniziò un periodo di notevolesviluppo economico e culturale.
Fra l’XI e il XIII secolo, con l’appoggiodel papato, i regni cristiani del nord(León, Navarra, Castiglia e Aragona)condussero una lunga lotta contro il re-gno musulmano (figura ). Dalla Re-conquista la penisola uscì divisa in unaserie di regni indipendenti: León, Casti-glia, Aragona-Catalogna, Navarra e Por-togallo. A questi si aggiunse il regno diGranada, ultimo possedimento musul-mano (figura ). I regni di Castiglia e diAragona erano particolarmante svilup-pati e vi si erano state create assembleedei ceti feudali (aristocrazia, clero, città)denominate Cortes.
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A partire dalla fine del XV secolo, con ilmatrimonio dei due sovrani di Aragona eCastiglia,Ferdinando e Isabella,e la succes-siva riconquista di Granada, i regni iberici,ad eccezione del Portogallo, dettero vita auna potente e stabile monarchia nazionale.
Età modernaCome finanziatrice dell’impresa di Co-lombo, la monarchia spagnola fu la prin-cipale beneficiaria della scoperta dell’A-merica (1492), organizzando, nel secolosuccessivo, le prime campagne di con-quista del nuovo mondo. Sconfitti l’im-pero azteco, quello inca e le città statomaya, ridotti gli indios in servitù, la Spa-gna divenne il centro del più vasto impe-ro coloniale dell’epoca.
Ben presto ingenti quantità di oro eargento cominciarono ad affluire dalcontinente americano. Tali ricchezze,
però, non si tradussero in effettivi bene-fici per l’economia spagnola. L’aristocra-zia feudale, infatti, sperperò il danaroper elevare i propri consumi di lusso eper finanziare imprese belliche.
In seguito alla distruzione della flottada guerra spagnola – la Invencible Arma-da – ad opera della flotta inglese (1588),la Spagna cominciò a declinare, perden-do gradualmente gran parte del proprioimpero coloniale, principalmente a van-taggio dell’Inghilterra e, più tardi in etàcontemporanea, degli Stati Uniti.
Il declino del paese proseguì nel corsodei secoli successivi. I sovrani tentaronoa più riprese di superare la crisi attraver-so la guerra, cercando di far pagare losviluppo economico del regno a qualchepaese straniero, ma l’esito negativo dellecampagne militari non fece che aggrava-re la situazione.
Nel 1808 la Spagna fu conquistata dalletruppe di Napoleone. Mantenere il con-trollo del territorio si rivelò però moltoarduo, data la resistenza della popolazio-ne che finì per logorare l’esercito france-se, contribuendo a fiaccarne il morale giàprima della campagna di Russia.
Età contemporanea Durante i primi decenni dell’Ottocento,la Spagna perse un’altra importante fettadel suo impero coloniale (indipendenzadi Colombia, Argentina, Cile, Messico) etoccò il punto più basso della propriacrisi. Lo scontro tra le forze liberali e lamonarchia assoluta divenne inevitabile.La guerra civile del 1833-38 fra i duepretendenti al trono (Isabella II e Carlo
APPUNTI DI STORIA Spagna
L’Alhambra di Granada2
Raffigurazione risalente al XVI secolo della consegna delle chiavidella città di Granada ai re cattolici
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6F4 • Spagna
di Borbone) ne fu un esempio. Le forzeborghesi e liberali appoggiarono Isabel-la, quelle aristocratiche e assolutiste ap-poggiarono Carlo.
Il XIX secolo proseguì in un clima diinsicurezza, dal quale infine la Spagnauscì, ai primi del Novecento, come unamonarchia costituzionale relativamentestabile e in graduale sviluppo. Al terminedella Prima guerra mondiale – nella qualeera rimasta neutrale – e dopo una brevedittatura instaurata dal generale Primo deRivera (1923-30), la Spagna proclamò larepubblica, provocando la fuga del re.
Le elezioni del 1936 furono vinte dalFronte popolare: una alleanza di repub-blicani, socialisti, comunisti e anarchici.Una parte dell’esercito, guidata dal gene-rale Francisco Franco e sostenuta da for-ze monarchiche e clericali, non accettòl’esito delle elezioni e tentò di prendere ilpotere con la forza. Ne scaturì una san-guinosa guerra civile. Dopo tre anni dicombattimenti Franco, appoggiato dallaGermania nazista e dall’Italia fascista,riuscì a sconfiggere le truppe repubblica-ne (figura ) e i numerosi volontari ar-rivati da tutta Europa (brigate interna-
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Palazzo RealeIl palazzo, la cui costruzione fu completata nel1764, sorge dove un tempo si trovava una for-tezza araba utilizzata come dimora dal re FilippoII dopo aver proclamato Madrid capitale dellaSpagna. Quando un incendio distrusse il prece-dente palazzo, si procedette alla costruzionedell’attuale imponente edificio. I sovrani ogginon vivono più qui e il palazzo è visitabile tutti igiorni, eccetto quando vi si svolgono cerimonie
ufficiali. Delle circa 2000 stanze che lo compon-gono, solo 50 sono aperte al pubblico, ma i lorostucchi, gli arazzi, le porcellane, gli specchi chele adornano sono sufficienti a dare un’idea dellaricchezza e della maestosità complessive.
zionali). Fra il 1939 e il 1975 la Spagnarimase sotto la dittatura.
Le ragioni della longevità di tale regi-me sono molteplici. Se ne possono citaredue: il fatto che Franco, essendo rimastoneutrale durante la Seconda guerramondiale, non fosse stato travolto dallasconfitta tedesca e il consenso che il regi-me riscuoteva presso ambienti militari,aristocratici e clericali. Alla morte diFranco (1975), fu ripristinata la demo-crazia. L’alleanza di re Juan Carlos diBorbone con le forze politiche liberali e
Plaza MayorÈ una grande piazza dove si svolgevano eventiimportanti come la proclamazione dei sovrani,ma anche eventi terribili come i processi dell’In-quisizione e i supplizi dei cosiddetti eretici. Oggi visi svolgono numerose manifestazioni: in estatediventa un teatro all’aperto e sede di concerti; ininverno, durante le feste di Natale, viene invasadalle bancarelle dei venditori ambulanti in un’alle-gra festa di colori.
Madrid: i monumenti della storia
socialiste permise il varo di una costitu-zione che fece della Spagna una moder-na monarchia parlamentare. Nonostantela nuova costituzione garantisse ampieautonomie regionali, le tendenze indi-pendentiste di alcune aree (Paese Basco eCatalogna) non sono cessate, arrivando,nel caso dell’organizzazione militare ba-sca (ETA), a veri e propri attentati terro-ristici. Nel corso degli ultimi decenni sisono succeduti governi liberali e governisocialisti, che hanno portato il paese nel-l’Unione europea.
Repubblicani spagnoli fatti prigionieri dalle truppe nazionaliste durante la guerra civile
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