Esplorazioni Partecipate on Line per Demopraxia a Lecce ... … · In questa fase ciò si svolgerà...

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Esplorazioni Partecipate on Line per Demopraxia a Lecce: Aria Sana e Casermette Un’introduzione In tempi di emergenza sanitaria il progetto Demopraxia Palestra di resilienza urbana (nel link tutti i dettagli di questo “cantiere”) si sta riconfigurando in un format inedito: le Esplorazioni Partecipate On Line. In questa fase ciò si svolgerà in un webinar con l’attività di Design Thinking basata sul rilevamento dati (tratto da appunti di Andrea Pignataro) dei territori supportato da un particolare shooting fotografico di Andrea Laudisa. La sequenza delle foto (cogliendo immagini emblematiche e altre che rilevino sia dettagli sia “sguardi d’insieme”) permetterà di articolare il set di brainstorming di co-progettazione, teso a interpretare la condizione dei territori esplorati nell’ottica della resilienza urbana, con esperti e studenti sulla base di tre chiavi interpretative: 1. Mancanza (le criticità da risolvere) 2. Desiderio (la proiezione ideale che colma la mancanza) 3. RiScatti (le tracce di memoria del territorio, comparando antichi scatti fotografici con quelli attuali, dalla stessa angolazione). Un’indicazione da esercitare quando le esplorazioni si faranno sul campo, realizzando i “riScatti” con i nuovi punti vista (lo sguardo partecipato) dei luoghi trasformati dall’evoluzione urbana. Durante i sei webinar si presenterà un report di ricognizione basato su una sequenza di foto , articolate come uno storyboard (una sorta di “sceneggiatura” basata su immagini e didascalie con concetti chiave e domande) che introdurrà l’Esplorazione Partecipata On Line per indirizzare l’attenzione del gruppo di lavoro. L’obiettivo è quello di trarre dal confronto con gli studenti e gli stakeholder coinvolti, gli spunti su cui articolare un percorso ludico-partecipativo di co- progettazione per delineare una rigenerazione urbana di quei territori, nel corso di sei esplorazioni senzienti. 6. Aria Sana e Casermette Casermette, incrocio bar “stop” in via Monteroni

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Esplorazioni Partecipate on Line per

Demopraxia a Lecce: Aria Sana e Casermette

Un’introduzione

In tempi di emergenza sanitaria il progetto Demopraxia – Palestra di resilienza urbana (nel link tutti

i dettagli di questo “cantiere”) si sta riconfigurando in un format inedito: le Esplorazioni

Partecipate On Line. In questa fase ciò si svolgerà in un webinar con l’attività di Design Thinking

basata sul rilevamento dati (tratto da appunti di Andrea Pignataro) dei territori supportato da un

particolare shooting fotografico di Andrea Laudisa. La sequenza delle foto (cogliendo immagini

emblematiche e altre che rilevino sia dettagli sia “sguardi d’insieme”) permetterà di articolare il set

di brainstorming di co-progettazione, teso a interpretare la condizione dei territori esplorati

nell’ottica della resilienza urbana, con esperti e studenti sulla base di tre chiavi interpretative:

1. Mancanza (le criticità da risolvere)

2. Desiderio (la proiezione ideale che colma la mancanza)

3. RiScatti (le tracce di memoria del territorio, comparando antichi scatti fotografici con quelli

attuali, dalla stessa angolazione). Un’indicazione da esercitare quando le esplorazioni si faranno sul

campo, realizzando i “riScatti” con i nuovi punti vista (lo sguardo partecipato) dei luoghi

trasformati dall’evoluzione urbana.

Durante i sei webinar si presenterà un report di ricognizione basato su una sequenza di foto ,

articolate come uno storyboard (una sorta di “sceneggiatura” basata su immagini e didascalie con

concetti chiave e domande) che introdurrà l’Esplorazione Partecipata On Line per indirizzare

l’attenzione del gruppo di lavoro. L’obiettivo è quello di trarre dal confronto con gli studenti e gli

stakeholder coinvolti, gli spunti su cui articolare un percorso ludico-partecipativo di co-

progettazione per delineare una rigenerazione urbana di quei territori, nel corso di sei esplorazioni

senzienti.

6. Aria Sana e Casermette

Casermette, incrocio bar “stop” in via Monteroni

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Aria Sana e Casermette hanno bisogno di maggiori connessioni con la città a partire dal

potenziamento del trasporto pubblico. Questi quartieri risentono della presenza di strade di ingresso

e uscita dalla città che compromettono le loro relazioni interne: via Monteroni e via San Cesario

infatti, sono strade che accolgono importanti flussi e che per la loro attuale conformazione non

facilitano gli spostamenti pedonali.

Caserma Zappalà

L’assetto urbano di Casermette è stato per tanti caratterizzato da una sequenza di caserme (tra cui

alcune destinate al servizio militare di leva, la cosiddetta naja) che in parte sono oggi ampiamente

sottoutilizzate, dal 2004, da quando il servizio di leva non è più obbligatorio. Troneggia la caserma

Zappalà: importante Scuola di Cavalleria (oggi definito Polo blindo corazzato) che ha come

ricorrenza ideale il 30 ottobre, anniversario del combattimento di Pozzuolo del Friuli nel 1917,

quando la cavalleria italiana fece la carica più coraggiosa della sua storia, per fermare l’esercito

austriaco che aveva sfondato a Caporetto.

La Scuola di Cavalleria lungo via Monteroni

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Per quanto ancora non si sia ancora delineata una prossima, auspicabile, revisione della

destinazione d’uso delle caserme in disuso, ci viene da pensare a quanto sarebbe importante iniziare

a considerare un’interazione con questi mondi militari. Visto anche le risorse di cui godono sarebbe

interessante iniziare a considerare delle possibili collaborazioni con queste realtà tradizionalmente

intese come separate dalla vita pubblica. Abbiamo in mente alcune esperienze avviate anni fa in

Friuli, in terra di confine, con infrastrutture militari in totale abbandono riconvertite alla vita sociale

e culturale.

Torre dell’Acquedotto Pugliese

E’ dal 1902 che esiste un Consorzio fra lo Stato e le tre province di Bari, Foggia e Lecce, cui è

affidato il compito della “Costruzione, manutenzione e l’esercizio perpetuo dell’Acquedotto

Pugliese”. Un’infrastruttura formidabile che gestisce reti idriche per oltre 21 000 km, anche se

soffre di percentuali significative di perdite fisiche che ammontano a circa il 36% del flusso idrico.

Gli assetti monumentali delle torri dell’acqua e alcuni complessi edilizi campeggiano nella zona di

Casermette e ci fanno interrogare a quanto sarebbe importante progettare una loro riconsiderazione

pensando ad un nuovo assetto degli spazi pubblici.

Sede degli uffici dell’Acquedotto Pugliese

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La presenza degli uffici dell’Acquedotto pugliese, nella loro ampiezza e imponenza sono da

considerare come un asset importante di questa zona insieme alle Caserme. Dopotutto non c’è molta

vita pubblica ( beh…un certo traffico di “donne di vita” c’è) a Casermette: uno dei fenomeni più

attivi è la squadra di calcio che milita con successo nel torneo di “calcio a 8”. Tra i progetti

culturali c’è “Bibliozaino” (per Lecce città che legge) iniziativa che prevede la realizzazione di una

piccola biblioteca di quartiere, coinvolgendo gli scout, due cooperative che si occupano di disabilità

e l’associazione che organizza la festa rionale delle Casermette.

Verso Monteroni

Casermette è di fatto un quartiere sviluppato lungo la via d’uscita da Lecce verso Monteroni, le

destinazioni principali sono una serie di importanti strutture sanitarie, per la maggior parte private e

poi, importante, l’Ecotekne. Gli studenti che orbitano verso il complesso universitario Ecotekne

potrebbero trovare decisamente comodo abitare alle Casermette, basterebbe prendere un’autobus di

linea per quel campus, ma da quanto pare non si trovano affitti per studenti.

Le tre colline

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Nel quartiere Casermette pensando ad un’azione di riqualificazione urbana possono essere

individuati alcuni obiettivi, come quello di ridisegnare la strada delle tre colline, asse oggi molto

frequentato dai podisti, perchè venga pensato come corridoio verde, una “strada parco”;

riqualificare la sezione viaria di via Monteroni per facilitare attraversamenti pedonali e percorsi

ciclabili; il completamento della viabilità minore di alcuni ambiti del quartiere (ad esempio via

Caretta); il ridisegno dell’incrocio del Bar Stop; il recupero di alcune testimonianze storiche

all’interno della sede dell’Acquedotto Pugliese su via Monteroni; riqualificazione degli spazi

pubblici e di alcune attrezzature di quartiere con la sostituzione delle pavimentazioni e l’incremento

delle alberature e zone verdi.

Viale Gino Rizzo

La zona di Aria Sana soffre delle stesse criticità di Casermette in un contesto urbano “disintegrato”

lungo le vie provinciali d’uscita da Lecce. Tra i problemi individuati, da affrontare nel nuovo Piano

Urbanistico si rileva: l’urgente riqualificazione di strade come via San Cesario; l’assestamento della

viabilità minore; la realizzazione di un parco a verde attrezzato lungo via Gino Rizzo. Un segnale

d’allarme arriva dal rischio scomparsa di una scuola elementare. Aria Sana è anche carente di

servizi di prossimità e attende con urgenza la ridefinizione dei propri margini urbani con gli spazi

aperti della campagna che li cinge.

Viale Gino Rizzo

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Un dato rilevato sul territorio è il senso di insicurezza dovuto all’oscurità di alcuni luoghi

pubblici. Una risposta a questa mancanza prevede la realizzazione di illuminazioni in spazi che

siano individuati dagli abitanti come insicuri. Tali illuminazioni potrebbero inserirsi nel contesto

urbano, anche attraverso opere artistiche che interpretino il luogo, cercando di valorizzarlo. I sistemi

di illuminazione adottati dovrebbero essere a basso impatto ambientale, mediante innovativi

meccanismi di risparmio energetico, con sensori che attivano le luci al passaggio di auto e pedoni,

per ridurre i consumi energetici. Ci piace pensare che una progettazione creativa e partecipata di

arte pubblica possa illuminare una strada buia. Avete delle idee a riguardo? Interpretare le criticità

di una periferia è una missione importante da compiere, no? Dopotutto la nostra “palestra di

resilienza urbana” si basa su questo principio: liberare la migliore energia sociale ponendo uno

sguardo partecipato e sodale per colmare le mancanze dei territori con il desiderio di progettualità

creativa.

PAROLE CHIAVE: percorsi pedonali e ciclabili, spazi pubblici, caserme, vie

d’uscita, Acquedotto Pugliese, strada parco, illuminazione creativa e sostenibile,…