Esistere significa poter scegliere - upcampagnola.org pregh... · Tu hai parole di vita eterna 69e...

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Dal Vangelo secondo Giovanni cap. 8 Crisi tra i discepoli 60 Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». 61 Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? 62 E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? 63 È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. 64 Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65 E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». 66 Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. 67 Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». 68 Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna 69 e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». 70 Gesù riprese: «Non sono forse io che ho scelto voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». 71 Parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: costui infatti stava per tradirlo, ed era uno dei Dodici. Esistere significa "poter scegliere" Cerchiamo di entrare nel brano di Vangelo che è appena stato proclamato. Queste persone, alcune di loro hanno già cominciato a frequentare Gesù con costanza, sono messe davanti alla necessità di fare una scelta. Quante persone evitano, con maestria, questa situazione. Vivono e basta! Piace, emoziona, dà qualcosa, fa stare bene, rilassa, fa sentire più sicuri, permette di essere accettati dall'ambiente. Queste, e molte altre, le motivazioni che spingono a fare o a evitare determinate cose. A guardare con attenzione ci si rende conto che dietro a queste esistenze manca un riferimento chiaro, un progetto, e di conseguenza una scelta. Si vive la vita sulla bidimensionalità dello stare bene, sentirsi tranquilli. Tutto ciò che è profondità, ricerca di senso, prospettive che escano dal semplice vivere l'immediato quotidiano, sono evitate con le solite difese del superattivismo e della distrazione sistematica. Tutto questo però si paga con insicurezza, instabilità di umore e rassegnazione. Ciò che manca, soprattutto è il senso di pienezza che accompagna le vite di chi ha avuto il coraggio di fare delle scelte. L'assoluta necessità di una scelta la si comprende quando ci si trova dinanzi a situazioni difficili. I discepoli di Gesù, dopo averlo ascoltato, affermano: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Vi sono persone che nella vita non hanno mai incontrato difficoltà e questo ha permesso loro di evitare, in molti casi senza rendersene veramente conto, scelte significative. Anche il seguire Gesù, nella prima parte del suo ministero, è stato per molti la moda del momento. Si stava bene con Lui, lo si ascoltava volentieri, c'era il fascino della novità e l'interesse per ciò che era diverso. Ma ora che questa parola diventa "dura" ci si rende conto che le motivazioni che avevano spinto a cercare Gesù e stare con Lui non bastano più: occorre una scelta. In questi momenti si rimane come sospesi e si sente come non sia possibile procedere senza la fiducia, senza il credere in qualcosa. Ecco che Gesù stesso lo fa notare: «Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Non si possono fare scelte 28 marzo 2014 Scuola di Preghiera

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Dal Vangelosecondo Giovanni cap. 8

Crisi tra i discepoli60Molti dei suoi discepoli, dopo averascoltato, dissero: «Questa parola èdura! Chi può ascoltarla?». 61Gesù,sapendo dentro di sé che i suoidiscepoli mormoravano riguardo aquesto, disse loro: «Questo viscandalizza? 62E se vedeste il Figliodell'uomo salire là dov'era prima? 63Èlo Spirito che dà la vita, la carne nongiova a nulla; le parole che io vi hodetto sono spirito e sono vita. 64Ma travoi vi sono alcuni che non credono».Gesù infatti sapeva fin da principiochi erano quelli che non credevano echi era colui che lo avrebbe tradito.65E diceva: «Per questo vi ho dettoche nessuno può venire a me, se nongli è concesso dal Padre».66Da quel momento molti dei suoidiscepoli tornarono indietro e nonandavano più con lui. 67Disse alloraGesù ai Dodici: «Volete andarveneanche voi?». 68Gli rispose SimonPietro: «Signore, da chi andremo? Tuhai parole di vita eterna 69e noiabbiamo creduto e conosciuto che tusei il Santo di Dio». 70Gesù riprese:«Non sono forse io che ho scelto voi,i Dodici? Eppure uno di voi è undiavolo!». 71Parlava di Giuda, figlio diSimone Iscariota: costui infatti stavaper tradirlo, ed era uno dei Dodici.

Esistere significa "poter scegliere"Cerchiamo di entrare nel brano di Vangelo che è appena statoproclamato.Queste persone, alcune di loro hanno già cominciato a frequentare Gesùcon costanza, sono messe davanti alla necessità di fare una scelta.Quante persone evitano, con maestria, questa situazione. Vivono ebasta! Piace, emoziona, dà qualcosa, fa stare bene, rilassa, fa sentirepiù sicuri, permette di essere accettati dall'ambiente. Queste, e moltealtre, le motivazioni che spingono a fare o a evitare determinatecose. A guardare con attenzione ci si rende conto che dietro a questeesistenze manca un riferimento chiaro, un progetto, e di conseguenza unascelta. Si vive la vita sulla bidimensionalità dello stare bene, sentirsitranquilli. Tutto ciò che è profondità, ricerca di senso, prospettive cheescano dal semplice vivere l'immediato quotidiano, sono evitate con lesolite difese del superattivismo e della distrazione sistematica. Tuttoquesto però si paga con insicurezza, instabilità di umore e rassegnazione.Ciò che manca, soprattutto è il senso di pienezza che accompagna levite di chi ha avuto il coraggio di fare delle scelte.L'assoluta necessità di una scelta la si comprende quando ci si trovadinanzi a situazioni difficili. I discepoli di Gesù, dopo averlo ascoltato,affermano: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Vi sono personeche nella vita non hanno mai incontrato difficoltà e questo ha permessoloro di evitare, in molti casi senza rendersene veramente conto, sceltesignificative. Anche il seguire Gesù, nella prima parte del suo ministero, èstato per molti la moda del momento. Si stava bene con Lui, lo siascoltava volentieri, c'era il fascino della novità e l'interesse per ciò cheera diverso. Ma ora che questa parola diventa "dura" ci si rende conto chele motivazioni che avevano spinto a cercare Gesù e stare con Lui nonbastano più: occorre una scelta. In questi momenti si rimane comesospesi e si sente come non sia possibile procedere senza la fiducia,senza il credere in qualcosa. Ecco che Gesù stesso lo fa notare: «Ma travoi vi sono alcuni che non credono». Non si possono fare scelte

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significative, scelte chefanno fare un salto di qualità,che introducono inun'esistenza tridimensionale,fatta di profondità, dipienezza di senso, senzafiducia. O ci si fida di Gesù,anche se le sue parole sonodure, o si smonta dal treno e siritorna alla tranquilla, piatta eillusoria vita di tutti i giorni. «Èstato bello, ma non chiedetemidi rinunciare a tutto ciò cheho». Così ha risposto anchequel tale ricco che si era rivoltoa Gesù pieno di buoneintenzioni (Mc 10,17-22).L'illusione del tutto subito, delbello senza sforzo, senzarinuncia (che oggi si nascondeanche dietro allo scandalo delgioco d'azzardo), haaccompagnato l'uomo dallasua nascita.È la difficoltà che ci facomprendere che se sidesidera una vita bella e

piena è necessario fare dellescelte. Un filosofoesistenzialista ateo comeJean-Paul Sartre già affermavache: «Ciò che non èassolutamente possibile è nonscegliere»; "per vivere una vitapiena", potremmo aggiungerenoi.

Ecco perché ho scelto questobrano nel tempo di quaresima.Fra pochi giorni ci ritroveremodavanti alla Croce, a quelterribile e atroce supplizio.Tutto dentro di noi griderà: no,no! Se saremo sinceri evivremo in modo nonsuperficiale questi giorni didolore, uscirà anche dal nostrocuore l'affermazione: «Questaparola è dura! Chi puòascoltarla?». Come aidiscepoli, il Signore ci dirà:«Volete andarvene anchevoi?». Provando a tradurrequeste parole possiamo dire:«Volete passare la solitaPasqua dove con abilitàeviterete di scegliere?».Lasciamo che la speranza diCristo e le sue promesse ci

I. Claire De Lune - ClaudeDebussy

II. Sonata "Al Chiaro Di Luna" -Ludwig Van Beethoven

III. Cavalleria Rusticana:Intermezzo - P. Mascagni

Gam Gam - Elie BotbolVersione di Morricone

“Dietro ad ogni poesia d’amore sinasconde qualcosa della Passione

di Dio per l’uomo, per noi

Restai insaziatadi Emily Dickinson

Restai insaziata tutti i miei anni.Arrivato il pomeriggio, tremanteavvicinai il tavolo per mangiaree assaggiai un vino strano,

quello che avevo visto sulle tavolequando affamata tornando acasaguardavo attraverso i vetri laricchezzache non speravo di possederemai.

Non conobbi l'abbondanza delpaneera diversa la briciolache avevo divisa con gli uccellinella sala da pranzo della natura.

Il troppo mi urta - è così insolito.Mi sentivo a disagio, spaesatacome una bacca ai fratta montanatrapiantata sulla strada.

E non avevo fame. Allora capiiche la fame è un istintodi chi guarda le vetrine dal difuori.L'entrare, la disperde.

Riccardo Muti

diano la forza, la fiducia, perlasciare tutto e seguirlo:«Signore, da chi andremo? Tuhai parole di vita eterna». Delresto questo è l'unico modo perrimanere padroni della propriavita e liberi. Come ci ricordaPaulo Coelho: «A ogni essereumano è stata donata unagrande virtù: la capacità discegliere. Chi non la utilizza, latrasforma in una maledizione -e altri sceglieranno per lui».

Sac. Carlo Sacchettii

Gam Gam è il titolo di una canzonescritta da Elie Botbol che riprende ilquarto versetto del testo ebraico delSalmo 23. Questo canto veniva fattocantare dalle maestre ebreedeportate nei campi diconcentramento ai bambini. Il testotradotto è il seguente: "Anche seandassi nella valle della morte nontemerei male alcuno, perchè tu seisempre con me. Perchè tu sei il mioappoggio, il posto più sicuro per me.Al tuo cospetto io mi sento tranquillo".

TRE VERITÀ DEL CUOREDI DIO

I Vangeli sono un tesoro inesauribilenel rivelarci il mistero di Dio ed ilmistero dell'uomo.Fissando lo sguardo su Gesùtroviamo una tale sovrabbondanzadi luce che davvero ogni altra luce(pur rispettabile) non è che unfiammifero in rapporto al sole.Ecco tre verità molto evidenti delcuore di Dio. Se lo Spirito leimprimesse a fuoco in noi, noidiventeremmo le persone più felicidel mondo e la nostra vitacomunicherebbe a tutti la felicità diDio.- Dio è impaziente di perdonare.- Il cuore di Dio fa festa ogni voltache può perdonare.- Dio non aspetta che siamo buoniper amarci; amandoci(perdonandoci) crea in noi labontà

1) DIO È IMPAZIENTE DI PERDONARE

È impossibile trovare nel vangelo unsolo incontro di Gesù con i peccatoriche non si risolva nel perdonoimmediato.L'adultera, Zaccheo, il paralitico,Levi, Pietro... tutti incontri nei qualivediamo brillare la misericordia diGesù, cioè di Dio. Ogni gesto dischiettezza, ogni lacrima dipentimento provocano il cuore diDio, irresistibilmente.Perché succede questo? Perchél'AMORE di Dio è impaziente diperdonare; perdonare è un'esigenzadel suo cuore. Usando un linguaggio(troppo) umano diciamo: Dio, se nonperdona, non sta bene!Quando si ama si soffre nel vederesoffrire la persona che si ama. Dio"soffre" nel vederci peccatori, perchésa bene che il peccato è la peggioredelle tristezze e delle sofferenzeumane.

2) IL CUORE DI DIO FA FESTAOGNI VOLTA CHE PUÒ PERDONARE

Dio non soltanto è impaziente diperdonare, ma gioisce nelperdonare. Il suo cuore fa festa ognivolta che può accogliere un

peccatore e perdonarlo.Il cap.15 di Luca ci dice questaverità con un'insistenza martellante.Gesù ci mostra il cuore di Diopresentandoci un padre che quandopuò riabbracciare il figlio, quasiperde il controllo di sé; è così presoda un'incontenibile gioia checontinua a ripetere: festa, festa,rallegriamoci... bisogna fare festa...Quanto ci fa bene credere a questa

verità! Se dopo una mancanza,sapessimo pensare subito al cuoredi Dio che ci aspetta per perdonarcie fare festa non perderemmo unsolo istante a ripiegarci su noi stessie a piagnucolare. Ci alzeremmo etorneremmo pieni di fiducia a lui,fiduciosi e decisi a tagliare col male.Cadiamo mille volte al giorno? Millevolte possiamo venir fuori dallenostre debolezze e dare gioia alcuore di Dio che ci attende conimpazienza.

3) DIO NON ASPETTA CHE SIAMOBUONI PER AMARCI; AMANDOCI(perdonandoci) CREA IN NOI LA BONTÀ

È forse la verità più grande delcuore di Dio, così grande emeravigliosa che fatichiamo acrederla. È probabile che in qualcheangolo del nostro cuore sonnecchiun pregiudizio:

- Dio mi ama se io lomerito- Dio mi ama quando iocomincerò a prenderlosul serio- Dio mi amerebbe seio fossi così o cosà...

PREGIUDIZIVELENOSI! chedevono esseresradicati ad ogni costo.La VERITÀdell'AMORE di Dioprescinde da ogni "se"e da ogni "quando".Dio MI AMA e basta.Prima di ogni miarisposta. È un amoreincondizionato.Quando un bambinonasce, Cristo è giàmorto in croce per lui;fino a questo punto Dioha già amato e amaquel bambino.S. Paolo ha espressoquesta verità nel modopiù efficace:"Dio dimostra il suoamore verso di noi,perché mentreeravamo ancorapeccatori, Cristo èmorto per noi...quand'eravamo nemicisiamo stati riconciliaticon Dio per mezzodella morte del Figliosuo".(Rom 5, 6 ss)Cfr. anche I Gv 4,9-10.Ed è appunto amandoci che Diosuscita in noi la risposta dell'amore.L'amore crea amore. Prendendocoscienza di essere amati da Dio,scatta in noi la volontà di tagliare colpeccato, per amore a Dio. Perquesto è tanto urgente scoprirequanto Dio ci ama!Chi ha la grazia di sperimentare labellezza di queste tre verità delcuore di Dio, non ha grosse difficoltànel vivere la preghiera di pentimentoe di perdono.

A cura del movimento ContemplativoMissionario: Padre De Foucauld fondato

da Andrea Gasparino

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Perdonare pertrovaremisericordiaPerdonare per trovaremisericordia: questo èil cammino che porta lapace nei nostri cuori enel mondo: è quanto,in sintesi, ha dettoPapa Francesconell'omelia di lunedìmattina durante laMessa presieduta aSanta Marta.

“Siate misericordiosicome il Padre vostro èmisericordioso”: il Papacommental’esortazione di Gesù,affermando subito che“non è facile capirequesto atteggiamentodella misericordia”perché siamo abituati agiudicare: “non siamopersone che dannonaturalmente un po’ dispazio allacomprensione e anchealla misericordia”. “Peressere misericordiosi –osserva - ci sononecessari dueatteggiamenti. Il primoè la conoscenza di sestessi”: sapere che“abbiamo fatto tantecose non buone: siamopeccatori!”. E di fronte

al pentimento, “la giustizia di Dio …si trasforma in misericordia eperdono”. Ma è necessariovergognarsi dei peccati:

“E’ vero, nessuno di noi haammazzato nessuno, ma tantepiccole cose, tanti peccati quotidiani,di tutti i giorni… E quando unopensa: ‘Ma che cosa, ma che cuorepiccolino: ho fatto questo contro ilSignore!’. E vergognarsi!Vergognarsi davanti a Dio e questavergogna è una grazia: è la grazia diessere peccatori. ‘Io sono peccatoree mi vergogno davanti a Te e tichiedo il perdono’. E’ semplice, ma è

tanto difficile dire: ‘Io ho peccato’”.

Spesso – osserva Papa Francesco –giustifichiamo il nostro peccatoscaricando la colpa sugli altri, comehanno fatto Adamo ed Eva. “Forse –ha proseguito - l’altro mi ha aiutato,ha facilitato la strada per farlo, ma loho fatto io! Se noi facciamo questo,quante cose buone ci saranno,perché saremo umili!”. E “con questoatteggiamento di pentimento siamopiù capaci di essere misericordiosi,perché sentiamo su di noi lamisericordia di Dio”, come diciamonel Padre Nostro: “Perdona, comenoi perdoniamo”. Così, “se io nonperdono, io sono un po’ fuori gioco!”.

L’altro atteggiamento per esseremisericordiosi – ha poi affermato ilPapa – “è allargare il cuore”, perché“un cuore piccolo” ed “egoista èincapace di misericordia”:

“Allargare il cuore! ‘Ma io sonopeccatore’. ‘Ma guarda cosa ha fattoquesto, quello…. Io ne ho fatte tante!Chi sono io per giudicarlo?’. Questafrase: ‘Chi sono io per giudicarequesto? Chi sono io perchiacchierare di questo? Chi sono ioper? Chi sono io che ho fatto lestesse cose o peggio?’. Il cuoreallargato! E il Signore lo dice: ‘Nongiudicate e non sarete giudicati! Noncondannate e non sarete condannati!Perdonate e sarete perdonati! Date evi sarà dato!’. Questa generosità delcuore! E cosa vi sarà dato? Unamisura buona, pigiata, colma etraboccante vi sarà versata nelgrembo. E’ l’immagine delle personeche andavano a prendere il granocon il grembiule e allargavano il

grembiule per ricevere più, piùgrano. Se tu hai il cuore largo,grande, tu puoi ricevere di più”.

Il cuore grande – ha detto PapaFrancesco – “non condanna, maperdona, dimentica” perché “Dio hadimenticato i miei peccati; Dio haperdonato i miei peccati. Allargare ilcuore. Questo è bello! - esclama ilPapa - Siate misericordiosi”:“L’uomo e la donna misericordiosihanno un cuore largo, largo: semprescusano gli altri e pensano ai loropeccati. ‘Ma hai visto cosa ha fattoquesto?’. ‘Ma io ne ho abbastanzacon quello che ho fatto io e non miimmischio!’. Questo è il camminodella misericordia che dobbiamochiedere. Ma se tutti noi, se tutti ipopoli, le persone, le famiglie, iquartieri, avessimo questoatteggiamento, quanta pace cisarebbe nel mondo, quanta pace neinostri cuori! Perché la misericordia ciporta alla pace. Ricordatevi sempre:‘Chi sono io per giudicare?’.Vergognarsi e allargare il cuore. Cheil Signore ci dia questa grazia”.

Omelia in S. Marta di Papa Francesco del 17marzo 2014

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Preghiera di Papa Francesco

Maria, donna dell’ascolto, rendiaperti i nostri orecchi; fa’ chesappiamo ascoltare la Parola deltuo Figlio Gesù tra le mille paroledi questo mondo; fa’ chesappiamo ascoltare la realtà in cuiviviamo, ogni persona cheincontriamo, specialmente quellache è povera, bisognosa, indifficoltà.Maria, donna della decisione,illumina la nostra mente e il nostrocuore, perché sappiamo obbedirealla Parola del tuo Figlio Gesù,senza tentennamenti; donaci ilcoraggio della decisione, di nonlasciarci trascinare perché altriorientino la nostra vita.

Maria, donna dell’azione, fa’ chele nostre mani e i nostri piedi simuovano “in fretta” verso gli altri,per portare la carità e l’amore deltuo Figlio Gesù, per portare, comete, nel mondo la luce del Vangelo.Amen.