Esercizio03 vinagli serena

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ESPRESSIONISMO Eravamo esaltati … lavoravamo per creare ‘l’arte del secolo ‘, un’arte incomparabile, fuori dal tempo, sovrastante tutte le arti di tutti i secoli passati”. Johannes R. Becher

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ESPRESSIONISMO

“Eravamo esaltati … lavoravamo per creare ‘l’arte del secolo ‘,

un’arte incomparabile, fuori dal tempo, sovrastante tutte le arti di

tutti i secoli passati”.Johannes R. Becher

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LINEE COMUNI DEL MOVIMENTO

v esigenza di esprimere attraverso la pittura stati d’animo più che oggetti e fenomeni della visione;

v ritorno ai primitivi (arte naife);v rivalutazione dell’arte gotica tedesca;v valorizzazione dell’arte folkloristica;v liberazione della forza del colore;v distorsione ed esagerazione dei tratti figurativi;v eliminazione dell’illusionismo prospettico.

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I FAUVES• non avevano una vera unità di

intenti;• obbiettivi erano il gusto di

descrivere il gusto di vivere, di sentire, di esercitare al massimo il potere di emozionarsi;

• ispirati da Van Gogh e Gauguin;• antinaturalisti, rifiuto delle

coordinate prospettiche e spaziali, negazione del rigore composito, de volume e del chiaroscuro;

• uso smoderato e fortemente simbolico dei colori.

DIE BRÜCKE• desiderio di provocazione e di

polemica sociale ;• gruppo formato nel 1905 grazie a

4 studenti di architettura;• ispirati dai fauves francesi, per lo

stile di vita invece dai miti bohémien e dallo Sturm und Drang;

• “artisti di ponte” lanciati verso il futuro.

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ESPRESSIONISMO AUSTRIACO

VIENNA : metropoli emancipata , mosaico di etnie e di nazionalità, crocevia geografico tra occidente e oriente. Mentalità puritana e conservatrice. Ospitò SIGMUND FREUD, ARTHUR SCHNITZLER, GUSTAV KLIMT , GUSTAV MAHLER e

ARNOLD SCHÖNBERG.

L’espressionismo non si sviluppa come in Germania, gli artisti non sono in relazione tra loro e frequentano circoli culturali diversi. I due esponenti sono OSKAR KOKOSCHKA e EGON SCHIELE, personalità molto forti , entrambi non credono alla valenza collettiva dell’arte e per questo saranno portati all’autoritratto e a una figurazione di carattere autobiografico.

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OSKAR KOKOSCHKA• nasce nel 1886• Condizionato dall’incontro con Adolf

Loss• Fonti d’ispirazione sono : Art Nouveau,

Van Gogh , El Greco • 1915 Parte volontario nella prima

guerra mondiale ma viene ferito • 1937 la sua arte viene considerata

“degenerata” dal regime nazista

Elabora uno stile espressionista molto

personale , caratterizzato da colori innaturali e violenti e a

volte da tratti aggressivi.

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Autoritratto

Non si preoccupa della verosimiglianza ma piuttosto di fare un’indagine psicologica del soggetto.Voleva trasmettere il suo tormento personale.

Mani tremanti,nodose contratte in una gestualità innaturale, volto diafano

Pennellate curvilinee , sembrano rendere la visione allucinata e distorta, senso di angoscia.

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La sposa del vento

Potenza espressiva e sensuale del colore. Predilezione dell’elemento curvilineo.

Sembra avere un tono apocalittico, come se l’estasi dell’amore derivasse dal tormento che esso provoca.

L’uomo è vigile e riflessivo. Le mani sembrano quasi deformate e sottolineano una tensione nervosa.

La donna serena , si abbandona all’abbraccio in un profondo sonno. Sembra ignorare cosa ci sia intorno.

I due amanti sembrano distesi su una barca che ondeggia. Non sentono gli elementi tempestosi che li circondano.

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Pietà

Manifesto del suo dramma teatrale “Assassino, speranza

delle donne”.

La tradizione iconografica viene interpretata come lotta tra i sessi,

un’icona funesta a forma di teschio fa da sfondo ad un corpo esanime e

disarticolato del colore del sangue.Le figure sembrano vittime di un Eros

che mira alla distruzione.

Zona inferiore e superiore destinate alle parole, i

colori dei caratteri e dello sfondo sono invertiti.

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EGON SCHIELE

• fu allievo di Gustav Klimt • la morte del padre, avvenuta nel 1905

segnò tutta la sua produzione artistica• influenzato da Klimt e da Toulouse-

Lautrec• morì di spagnola poco tempo dopo il suo

riconosciuto successo come artistaII temi che ricorrono più frequentemente nelle sue opere sono: la MORTE associata alla SESSUALITA’ e al SENSO DI COLPA e la ricerca di un RISCATTO.Aveva un’idea TRAGICA dell’ESISTENZA e del MONDO.

la sua pittura doveva mostrare la caducità della vita

Anno Numero quadri

1910 3

1911 6

1912 7

1913 0

1914 4

1915 6

1916 0

1917 10

1918 2

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autoritratti

Si presenta nudo davanti al pubblico.Introspezione psicologica acutissima e quasi spietata.

Posa innaturale, corpo magrissimo e contorto, muscolatura asciutta.Denuncia l’ansia dell’isolamento.

NUDITA’ DEL CORPO = NUDITA’ DELL’ ANIMA.

Chi osserva il quadro riconosce la propria anima, rinuncia alla bellezza per la verità di una realtà che è comune a tutti gli uomini.

Linee sottili e taglienti, definisce i corpi con contorni affilati e taglienti. Manca l’ombreggiatura e lo sfondo.Figure tese e tormentate che danno l’impressione di essere angosciate.

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Nudo femminile• Posizioni innaturali e a volte rigide• Usa colori come il verde, il giallo e il rosso• Il sentimento della sofferenza annulla la carica

erotica per esprimere piuttosto esasperate pulsioni

• A volte colpisce la magrezza delle modelle• Per dare più importanza al soggetto lascia lo

sfondo vuoto,privo di ogni decorativismo.

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L’abbraccioUsa più punti di osservazione. Frequenti sono le deformazioni prospettiche che accentuano la carica espressiva.

Mostra la lotta e la morsa dei due corpi, legati da amore e odio disperati.

Emerge il senso tragico della morte, nonostante il sentimento amoroso traspare la sensazione di solitudine

Il colore è ridotto al minimo, il carnato chiaro e dolcezza del volto della donna rimandano a una luce di speranza

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La famiglia

Rappresenta se stesso con la moglie accovacciata tra le sue gambe, la quale, a sua volta, tiene tra le gambe un bambino come se lo avesse appena partorito.

Schiele ha un’anatomia dilatata come se facesse posto alla moglie, solo il suo sguardo è rivolto verso lo spettatore come se fosse un intermediario tra il mondo e la sua famiglia.La madre e il bambino guardano verso un punto a destra.

I colori vanno dal più scuro al più chiaro.

Voleva sottolineare l’importanza della sua famiglia nella vita privata e

l’assunzione di responsabilità nei confronti del bambino che stava per

arrivare.

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Con Schiele la nudità non viene più interpretata come un’astrazione classica ma come una realtà quotidiana e spesso cruda. Si iniziano ad abbattere i tabù.