Edilizia & Territorio · Testata: Edilizia & Territorio – Ilsole24ore.com Data: 20.04.2017 Link: ...
Edilizia 2 2014
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EDILIZIA PIACENTINA 1
EDILIZIA PIACENTINA2
EDILIZIA PIACENTINA 3
Direttore responsabileGiuseppe De Petro
Direzione e RedazioneVia XXIV Maggio, 4 - Piacenza
Tel. 0523.458174 - Fax 0523.754369E-mail: [email protected]
PubblicitàVia XXIV Maggio, 4 - Piacenza
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StampaCSQ - Brescia
RegistrazioneTribunale di Piacenza n. 545 del 31/07/2000
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ultime notizie
Ance news pagina 5
i nostri servizi
Lo spread basso fa ripartire i mutui pagina 9Bisotti: “La scommessa è sul recupero dell’esistente” pagina 11“Dissesto idrogeologico, servono più risorse” pagina 14“Scuole, dissesto, città: c’è moltissimo da fare” pagina 17“Expo e San Colombano, Piacenza si apra al mondo” pagina 21Patto di stabilità, arriva una boccata d’ossigeno pagina 25Colore, a Piacenza Expo un’edizione di transizione pagina 27La Via Francigena oggi in un libro del Politecnico pagina 29
Consumo di suolo, l'Italia perde 8 mq al secondo pagina 30
dall’esterno
Coordinatori di sicurezza, l'allarme di Federarchitetti pagina 31
rubriche
Agenda pagina 4Block Notes pagina 32Le scadenze di Confedilizia pagina 34
Edilizia n.2Gli articoli di apertura di questo numerodi Edilizia Piacentina sono dedicati allequestioni relative alla riqualificazionedelle città, alle urgenze dell’ediliziascolastica e alle ferite causate dal dissestoidrogeologico.Su questi temi, promettendo al piùpresto proposte concrete, ha deciso dimuoversi la task force lanciata da Anceed Anci, ma per la complessità deiproblemi in essere occorrerà l’apportoanche di altre forze: sarà, comunque, unaricerca del terreno perduto.
EDILIZIA PIACENTINA4
Architetture
Il nuovo mercatodel Encants di Barcellonadi b720 ArquitectosUna copertura che riflette lacittà all'interno del mercato
È stato inaugurato da poco il nuovomercato del Encants di Barcellona, unodei più antichi e amati mercati dellepulci della città catalana. Il progettoporta la firma dello studio b720 Ar-quitectos di Fermin Vazquez, già autoredi altri prestigiosi interventi come laTorre Agbar progettata con Jean Nou-vel o la Porta Fira Towers con Toyo Ito. Ilprogetto si propone come obiettivoprincipale di mantenere il carattere a-perto e informale dell'attuale mercato.Circa 8.000 mq per un progetto chepunta ad evitare la costruzione di unedificio sul genere dei centri commer-
ciali multilivello.Il risultato è uno spazio commercialecontinuo, con piani leggermente in-clinati che si intrecciano ad anello crean-do un percorso, senza soluzione di con-tinuità, tra i empori e piccoli negozi inun'esperienza simile al passeggiare inuna strada pedonale. Una grande co-pertura, sospesa come una vela, alta
quasi 25 metri, conferisce al mercatoriconoscibilità “urbana”, oltre a pro-teggere rivenditori e utenti dal sole edalle intemperie. La copertura è divisain fasce di larghezza variabile. La parteinferiore è composta da più livelli fram-mentati che diventano un meccanismodi riflessione della città all'interno delmercato.
EDILIZIA PIACENTINA 5
Rapporto congiunturale 2014 sull'industriadelle costruzioni in Emilia-Romagna
Il 13 marzo scorso è stato presentato alla stampa il Rapporto
congiunturale sull'industria delle costruzioni in Emilia-Roma-
gna, promosso da Ance Emilia-Romagna e curato dal Centro
Studi dell’Ance.
Lo studio è stato introdotto dal presidente dell'Ance Emilia-Ro-
magna Giovanni Torri ed illustrato da Flavio Monosilio del Cen-
tro Studi dell’Ance.
Il rapporto conferma la crisi in atto nel settore che ha visto in sei
anni una caduta degli investimenti del 30% pari a circa 5 miliardi
di euro. Quasi tutti i comparti di attività hanno registrato flessio-
ni significative: la produzione di nuove abitazioni, in sei anni ha
perso il 55%, l’edilizia non residenzia-
le privata ha segnato una riduzione
del 37%, mentre le opere pubbliche,
hanno registrato una caduta del
36,6%. Solo il comparto della riqualifi-
cazione degli immobili residenziali ha
mostrato una crescita dei livelli pro-
duttivi (+11,7%).
In Emilia-Romagna la contrazione de-
gli investimenti in costruzioni conti-
nuerà anche nel 2014 con una flessio-
ne tendenziale del 2,2% in termini
reali, in rallentamento rispetto agli
anni precedenti.
Anche sotto il profilo occupazionale il
quadro rimane difficile. La perdita di
occupazione nel settore, dall’inizio
della crisi, è molto rilevante: tra il IV trimestre 2008 e il IV trime-
stre 2013 le costruzioni hanno perso 31.900 occupati per un calo
in termini percentuali del 19,2%. Tale caduta è esclusivamente
attribuibile ai dipendenti che si sono ridotti di 33.800 unità
(-35,6%) a fronte di un aumento di 1.800 lavoratori indipenden-
ti (+2,5%).
I dati delle Casse Edili evidenziano, in Emilia-Romagna, un’ulte -
riore contrazione del 9,9% delle ore lavorate nei primi 11 mesi
del 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; gli o-
perai iscritti si sono ridotti del 7,4% e le imprese iscritte del 5,9%.
Il trend negativo peggiora le già significative flessioni rilevate
nel quadriennio precedente (ore lavorate -34,1% tra il 2009 e il
2012; operai iscritti -29,2%, imprese -32,2%).
Lo studio prosegue facendo il punto sul significativo raziona-
mento del credito alle famiglie ed alle imprese, sul rischio sismi-
co ed idrogeologico del territorio e sull'andamento dei bandi di
gara per lavori pubblici e del project financing. Completano il
quadro l’analisi della manovra di finanza pubblica per il 2014,
delle risorse dei fondi strutturali e ex-Fas e del problema dei ri-
tardati pagamenti alle imprese, con particolare riferimento al
Patto di Stabilità interno.
Ance e Architetti: bene appello Anci.La riqualificazione è il futuro delle nostre città
Ance e Architetti, da sempre promotori di politiche a tutela del
territorio e contro l’abusivismo, condividono pienamente l’al -
larme dell’Anci sulla proposta di legge del Governo per la salva-
guardia del territorio. La riqualificazione è il futuro delle nostre
città sotto il profilo energetico, ambientale ed economico. E’ il
commento dell’Associazione dei costruttori e del Consiglio na-
zionale degli Architetti in merito alle dichiarazioni del delegato
Anci all’Urbanistica, Andrea Ferrazzi,
sul disegno di legge del Governo sul
consumo del suolo attualmente all’e-
same della Camera.
“Si tratta di un provvedimento condi-
visibile negli obiettivi ma non nei me-
todi utilizzati per raggiungerli” di -
chiara il presidente dell’Ance, Paolo
Buzzetti, " che rischiano di bloccare o-
pere utili e importanti investimenti e-
conomici necessari per la modernizza-
zione e riqualificazione delle aree ur-
bane.”
“Per ottenere la riduzione del consu-
mo di suolo – commenta Leopoldo
Freyrie Presidente del Consiglio Na-
zionale Architetti PPC –bisogna passa-
re necessariamente dal RIUSO delle aree urbanizzate: in assenza
di norme che promuovano effettivamente la rigenerazione ur-
bana sarà impossibile rispondere alle esigenze abitative e sociali
e si bloccherà ogni trasformazione delle città.”
Il testo in esame al Parlamento, infatti, così come formulato, non
contiene norme chiare, non dà certezza del diritto e non incen-
tiva la riqualificazione bloccando indiscriminatamente tutti gli
interventiprevisti dai piani regolatori dei Comunisenza ade-
guati criteri. In questo modo, secondo Ance e Architetti, si met-
tono a rischio investimenti importanti per il territorio, anche e-
steri, che possono essere utili a perseguire gli obiettivi che il Go-
verno stesso ha annunciato come il Piano scuole e il Piano di pre-
venzione contro il dissesto idrogeologico.
Infine l’Ance e il Cnappc sottolineano che la legge deve tutelare
i diritti acquisiti.“Troppo spesso, invece, abbiamo assistito a ri-
mandi a decreti attuativi che, in barba alle scadenze previste, si
sono prolungati per mesi e anni, paralizzando imprese e citta-
dini.”
ultim
e no
tizie
EDILIZIA PIACENTINA6
Eventi
A Milano Solarexpo -The Innovation CloudPiattaforma espositivainternazionale dedicata atutte le tecnologieenergetiche innovative
Dal 7 al 9 maggio 2014 torna a FieraMilano SOLAREXPO - THE INNOVA-TION CLOUD, l’evento dedicato a tuttele tecnologie energetiche low carbone alla loro ‘ibridazione’: dalle rinno-vabili elettriche alle tecnologie per lo storage e le smartgrid, dalla mobilità elettrica alle smart city, dalle rin-novabili termiche all’efficienza energetica in edilizia.L’edizione 2013 ha visto la presenza a Milano di 500aziende e player istituzionali, oltre 31.000 visitatori pro-fessionali e buyer provenienti da 83 paesi europei edextraeuropei, 6.000 partecipanti al programma tecni-co-scientifico.A maggio 2014 seconda tappa del progetto per dotare
l’Italia di una piattaforma multi-tecnologica di rangointernazionale come THE INNOVATION CLOUD, ma al suointerno tutta l’esperienza dell’evento specializzato SO-LAREXPO, che raggiunge il traguardo della 15a edizione, aconferma del suo ruolo di manifestazione irrinunciabileper tutta la business community del solare in Italia.Da sempre i fattori chiave del successo dell’evento sono:specializzazione, approccio trasversale a tutte le tecno-logie energetiche innovative e la loro integrazione, in-ternazionalizzazione, contatti di qualità.SOLAREXPO - THE INNOVATION CLOUD punta a sostenerele imprese anche nella loro proiezione internazionale, eMilano è ovviamente il luogo più adatto a questo scopo.
Grazie anche all’importante programma convegnistico ealla presenza di visitatori professionali italiani ed esteri, lamanifestazione è la sede ideale per comprendere le ten-denze in atto, condividere e rielaborare nuovi modelli dibusiness in un mercato in profonda mutazione, fare net-working di alto livello.Info: www.innovationcloud-expo.comwww.solarexpo.com/
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Concorsi
Revising cinema: contestper un’arena all’apertoConcorso per studenti,neo-laureati e professionistiunder 30 a Catania
L'Associazione per la promozione dellacultura del Giardino e del Paesaggio diValverde (CT) bandisce il 4° concorso diprogettazione rivolto a studenti,neo-laureati e giovani professionisti un-der 30 provenienti dalle facoltà o scuoledi Agraria, Architettura ed Ingegneriadal titolo Revising cinema.Il concorso verte sulla progettazione diun’arena all’aperto che sarà realizzataper consentire lo svolgimento di uncineforum estivo con tema Il Giardinonel Cinema.Il programma prevede la progettazionee realizzazione di un cinema all’apertoche possa ospitare un numero massimodi 60 persone. La realizzazione del pro-getto è parte integrante del concorso edè portata avanti esclusivamente dalgruppo concorrente. L’installazione de-ve avere carattere temporaneo, inquanto permarrà attiva per la duratadella manifestazione estiva Il Giardinonel Cinema. Il budget messo a dispo-sizione dall’organizzazione è di euro600,00. I gruppi di lavoro potrannoscegliere se accettare questa soglia co-me tetto massimo di spesa o se su-perarlo. Qualora le spese preventivatedovessero essere superiori ai 600,00 eu-ro i gruppi hanno la possibilità di cercaredegli sponsor che potranno affiggeredei pannelli pubblicitari di dimensioni50cm x 100cm.Il progetto vincitore riceverà in premioeuro 300,00 ed abbonamento alla rivistaArchitettura del Paesaggio.Iscrizioni entro domenica 4 maggio alleore 24,00, il costo per l’iscrizione di ognigruppo è di 50,00 euro. Le iscrizionirimarranno aperte fino a domenica 1giugno ma il costo di iscrizione per igruppi iscritti in questo secondo pe-riodo sarà di euro 80,00.
Il materiale prodotto dai gruppi devepervenire entro e non oltre giorno 10giugno 2014.La giuria si riunirà entro e non oltregiorno 15 giugno 2014 per scegliere ilprogetto migliore che sarà realizzatoentro e non oltre giorno 10 luglio 2014in occasione del Cineforum estivo.
Concorso di ideeLyda Türck –Città d’opera e d’acquaRiassetto urbanistico dell’areadell’ex Merlettificio Türcka Pinerolo
Il “Concorso di idee Lyda Türck – Cittàd’opera e d’acqua. Area dell’ex Mer-lettifico Türck” è promosso dalla SezionePinerolese di Italia Nostra e nasce dallavolontà di avviare un confronto persollecitare e raccogliere proposte da sot-toporre al Comune di Pinerolo e alleproprietà dell’area dell’ex MerlettificioTürck, al fine di definire un nuovo as-setto urbanistico della zona.Il concorso nasce con il contributo e ilsupporto degli eredi della famiglia Türckche intendono così ridare all’area, cheporta ancora il loro nome, l’immagineche gli compete, fatta di innovazione esviluppo per la città anziché di degrado.Una città – o parte di essa - in cui possanoriconoscersi i valori culturali ed ambien-tali delle “vie d’acqua” uniti all’ope -rosità della migliore tradizione indu-striale di cui i Türck sono stati esempio.
La partecipazione al concorso, in formaanonima, è gratuita ed è consentita apersone fisiche da 18 a 35 anni, inpossesso del titolo di studio diploma dilaurea in architettura, ingegneria, ur-banistica, pianificazione territoriale.I progetti dovranno pervenire impro-rogabilmente entro e non oltre le ore 12del giorno 31 maggio 2014 presso lasede della Sezione Pinerolese di ItaliaNostra.L’esame e la valutazione delle proposteverrà demandata ad apposita Commis-sione giudicatrice, composta dall' arch.Eros Primo (componente designato daItalia Nostra Sezione Pinerolese), prof.arch. Agostino Magnaghi (esperto de-signato dalla famiglia Türck) e dall'arch.Antonio Montanaro (esperto nominatodall’Ordine degli Architetti della Pro-vincia di Torino). L’assegnazione del pre-mio, se attribuito, avverrà in occasione diun evento aperto al pubblico correlato aldibattito sull’area Türck. Al primo clas-sificato è riconosciuto, un premio di euro5.000,00 euro, al secondo un premio dieuro 2.000,00 e al terzo un premio dieuro 1.000,00.
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Curiosità
Expo 2015: viaalla costruzionedi Palazzo ItaliaLa pelle esterna ramificatasarà sintesi e astrazionedell'architettura naturale
Sono iniziati lo scorso 18 febbraio aMilano i lavori di realizzazione del Pa-lazzo Italia, uno dei due spazi che co-stituiscono il Padiglione che rappresen-terà la nostra nazione all'Expo 2015.Palazzo Italia sarà il cuore simbolicodell’intero progetto, destinato a rima-nere anche nel post-Expo, essendo in-dividuato come uno degli edifici per-manenti del Sito che ospiterà l’Espo -sizione universale del 2015.Il progetto esecutivo di Palazzo Italia èstato elaborato dal raggruppamentotemporaneo di imprese costituito da
Nemesi & Partners S.r.l., Proger S.p.A.,BMS Progetti, Prof. Livio de Santoli, chenel mese di aprile 2013 si era aggiu-dicato il Concorso internazionale di pro-gettazione.
Il Padiglione Italia è costituito da Pa-lazzo Italia e dagli edifici affacciati sulCardo, per un totale di circa 25.000 mqdi spazi espositivi, uffici istituzionali,auditorium e aree eventi.Il progetto di Palazzo Italia interpreta ilTema di Expo Milano 2015 “Nutrire ilPianeta, Energia per la Vita”, decli-nandolo secondo i caratteri peculiaridell’Identità Italiana, da sempre iden-tificata con l’energia che scaturisce dallostare insieme, che vuol dire amicizia,comunità, accoglienza: l’energia dellacomunità è rappresentata dalla Piazzacentrale coperta di Palazzo Italia, cuoresimbolico e partenza del percorso e-spositivo.Il progetto di Palazzo Italia è un rac-conto esperienziale in cui il visitatore siperde a contatto con un’architettu -ra-paesaggio ricca di percorsi densi disuggestioni visive e vibrazioni luminose.Il progetto ricerca, attraverso il disegnodella pelle esterna ramificata, una sin-tesi e un’astrazione che richiamano l’es -senzialità e la naturalezza di alcuneopere di artisti della Land Art, definite“Architetture Naturali”. Palazzo Italiarappresenta a suo modo una “Archi -tettura Naturale”, in cui poetica pro-gettuale e sperimentalità tecnologica sifondono, dando vita ad un organismospettacolare ed energeticamente soste-nibile.
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B uone notizie per chi ha in mente
di chiedere un mutuo vantag-
gioso: l’abbassamento dello
spread ha risvegliato la richiesta, pro-
mettendo di rilanciare anche il merca-
to delle compravendite di case.
Il mercato, infatti, sembra pronto per il
ritorno al confronto delle offerte: come
spesso accade, necessità fa virtù e allo-
ra a causa del lungo periodo nero delle
sofferenze bancarie registrate dal mer-
cato dei prestiti e dei mutui, questi pro-
tagonisti volubili decidono di ritornare
a investire nel settore immobiliare,
messo all’angolo per ben tre anni.
Lo spread tra l’altro continua la sua di-
scesa: sono dati lontani rispetto al pe-
riodo pre-crisi, ma dal 2013 ad oggi si
passa dal 3,5% dei tassi al 2%.
In particolare i mutui per le famiglie ar-
rivano al tasso del 3%, un livello stan-
dard che risulta molto più vantaggioso
rispetto alle offerte di prestiti non ipo-
tecari e dei mutui rivolti all’economia,
dunque alle imprese.
Merito delle manovre volte ad abbassa-
re lo spread, che a quanto pare agiscono
specificatamente sui tassi variabili,
non di rado più convenienti dei tassi fis-
si.
A bilanciare infatti quella “i n c e r t e z-
za” della rata mensile da versare alla
banca c’è spesso un prezzo molto van-
taggioso che non sale mai, anche in fase
di forte rialzo dei tassi, oltre i livelli del
fisso.
La forbice tra le due tipologie di offerte
è dunque molto ampia, con un panora-
ma particolarmente sfavorevole per
chi h optato per un tasso fisso: si stima
infatti che la distanza in termini econo-
mici tra un mutuo a tasso variabile e u-
no a tasso fisso si concentri su più di 125
euro (555 euro una rata mensile con un
variabile, 682 per una rata fissa).
All’orizzonte, inoltre, il mercato immo-
biliare freme letteralmente in attesa
del Piano Casa e dell’effettiva eroga-
Buone notizie per chi vuol comprare casa
Lo spread bassofa ripartire i mutui
abitare
EDILIZIA PIACENTINA10
zione dei tanto decantati 2 miliardi di
euro stanziati dalla Cassa depositi e
prestiti per famiglie in difficoltà e per
chi decide di spingersi sulla riqualifi-
cazione energetica della propria abita-
zione o di privilegiare la scelta di una
casa più costosa
ma con l’equivalente della classe A++
degli elettrodomestici quanto a rispar-
mio d’energia.
La domanda dalla scorsa estate si fa più
pressante e nel corso dello scorso anno
i dati sull’erogazione hanno lasciato
ben sperare: infatti, cresce rispetto al-
l’anno ancora precedente la percen-
tuale delle case acquistate grazie a un
finanziamento ipotecario (37,6% con-
tro il 37% del 2012) anche se si guarda
sempre con un sospiro malinconico al
50% del periodo precedente alla crisi
economica.
Grazie alla discesa dello spread scende
il tasso medio per la prima rata di 30
centesimi di euro.
Infine, la Fiaip –nell’ambito di uno stu-
dio effettuato somministrando un son-
daggio agli agenti immobiliari – rivela
che il mutuo non va a coprire una per-
centuale elevata del valore ipotecario
dell’immobile.
Da dati esatti ecco quindi che si appren-
de che solo il 31% dei casi è riuscito a
stipulare un mutuo coprendo più del
50% del valore dell’abitazione.
Si confida però anche per questo nell’e-
voluzione, a quanto pare tendenzial-
mente positiva, del mercato in seguito
all’effettivo funzionamento del Piano
Casa.
EDILIZIA PIACENTINA 11
“ La scommessa del futuro? Non
consumare ulteriore suolo per
nuove costruzioni ma, al contra-
rio, puntare sul recupero dell’esisten -
te”. Questa la base, secondo Silvio Bi-
sotti, assessore alla Pianificazione Ur-
bana, per il nuovo volto di Piacenza; i-
dea che non a caso è un punto fondamen-
tale del nuovo Piano strutturale comu-
nale, attualmente in via di adozione. Il
PSC dà infatti le linee guida per quella
che sarà la città di domani, ma alcune a-
zioni in zone di intervento in esso con-
template non sono lontane.
“A breve potrebbe esserci la cessione in
uso di una parte dell’area Ex Pertite pari
a 23mila metri – racconta l’assessore Bi-
sotti –e il piano caricatore di Piazzale Ro-
ma dove, ufficialmente, è ancora in esse-
re l’attività di carico/scarico di mezzi pe-
santi per conto dell’Esercito, ma che di
fatto è attualmente inutilizzato. Si tratta
di interventi strategici e certamente so-
no tra i più immediati in termini di tempi-
stica. In particolare la possibilità di utiliz-
zare il Piano Caricatore ci permettereb-
be di procedere con la riqualificazione di
Borgo Faxhall, uno degli obiettivi più im-
portanti dell’Amministrazione”. Finali-
tà principale del Piano è di dare una nuo-
va ripartenza alla città, valorizzandone i
punti di forza e frenando il consumo di
territorio agricolo (la città resterà quindi
entro i limiti della tangenziale). Concetti
che ben si inseriscono in un quadro nazio-
nale in cui sempre più associazioni di set-
tore, assieme ad enti locali e non, punta-
no sulla riqualificazione degli immobili
già presenti nelle città italiane, evitando
di costruire ex novo. Ottimizzare l’esi -
stente adattandolo a modelli più “smart”
da molteplici punti di vista (in primis
quello energetico), insomma, è una prio-
rità messa in campo da più fronti. “In ge-
nerale – conferma l’assessore – filone
portante della riqualificazione cittadina
resta quello della rigenerazione del tes-
suto urbano, sia pubblico che privato; per
quanto riguarda quest’ultimo, anche
l’amministrazione cerca di incentivarne
l’attuazione attraverso provvedimenti
inseriti nel RUE, dalla scontistica sugli o-
neri, agli incentivi volumetrici per inter-
Rigenerare Piacenza, la disamina dell’assessore
Bisotti: “La scommessa èsul recupero dell’esistente”
Nella foto l’assessore alla
Pianificazione Urbana del Comune
di Piacenza, Silvio Bisotti.
A pagina 12, l’area ex Pertite
costanza alberici
la città che verrà
EDILIZIA PIACENTINA12
venti di demolizione e ricostruzione con
criteri di sostenibilità”.
In questo contesto di rigenerazione della
città prendono vita e si concretizzano
progetti che riguardano grandi ambiti di
trasformazione: “le aree di intervento so-
no davvero molte e toccano anche le zone
periferiche – continua l’assessore Bisotti
– si va infatti dal comparto di Le Mose al
recupero di Borgo Faxhall e al comparto
fieristico, senza dimenticare la valorizza-
zione del lungo Po e il Polo del ferro”. Re-
centemente, seguendo principi simili,
Ance e Anci si sono posti un obiettivo co-
mune: dare vita ad una sorta di “task for-
ce”per realizzare interventi pubblici ne-
cessari, in tempi brevi con costi adeguati;
il tutto al fine di riqualificare le città, an-
che dal punto di vista dell'edilizia scola-
stica e dell’adeguamento sismico. Una si-
nergia tra amministrazioni locali e im-
prese che sarà tradotta in proposte con-
crete da sottoporre alle apposite unità di
missione previste dal Governo. Segno di
come, da più parti, si desideri far riparti-
re il comparto edile dando contestual-
mente un volto migliore alle nostre cit-
tà.
A Piacenza l’Amministrazione comunale
si sta muovendo attivamente in questo
senso: il Psc in via di adozione darà le li-
nee guida per la città del futuro, il cui svi-
luppo è strettamente legato alle questio-
ni aperte degli immobili demaniali, su
cui “si sta accelerando”, e delle aree mi-
litari. Queste ultime corrispondono al
4,5% della superficie urbanizzata del Co-
mune di Piacenza; il PSC vuole attivare
un processo graduale e sostenibile di va-
lorizzazione promuovendo le necessarie
sinergie: “l’obiettivo è di riattivare un ta-
volo di confronto con il Ministero della
Difesa, con priorità per l'Area ex Pertite
(da destinare a verde pubblico), il Com-
plesso Caserma Nicolai (da destinare a fi-
nalità pubbliche e di servizio alla città) e
l’area dell’ex Ospedale militare, oltre al
Castello e al vallo Farnesiano.
Per quanto riguarda gli immobili storici e
tutelati -proprietà dello Stato è prevista
la possibilità di richiederne l’acquisizio -
ne da parte dell’amministrazione locale
a seguito di progetti che ne prevedano un
utilizzo di interesse pubblico e privato. In
questa direzione, stiamo elaborando di-
EDILIZIA PIACENTINA 13
verse proposte”.
Gli immobili demaniali di interesse co-
munale sono Palazzo Farnese, Torrione
Fodesta, Bastioni San Sisto, Porta del
Soccorso o dei Pontieri, Torrione Bor-
ghetto-Bastione Porta Borghetto, Bastio-
ne Sant’Agostino, Bastione Corneliana,
Rimessa dei locomotori, Ex Caserma Za-
nardi, Convento San Bernardo-Caserma
Gazzola, Chiesa Convento di Sant’Anna;
alcuni beni fanno già parte del Program-
ma Unitario di Valorizzazione Territoria-
le (PUVaT), e precisamente sono la Ca-
serma Vittorio Alfieri, l'ex Chiesa e Con-
vento delle Benedettine, la Caserma Ja-
copo dal Verme, l'ex Chiesa di San Loren-
zo, Palazzo Madama - carcere Giudizia-
rio, Palazzo Landi - ora dei Tribunali, Pa-
lazzo della Posta, Palazzo Costa Ferrari,
Palazzo Serafini, l'ex Convento del Car-
mine, la Caserma de Sonnaz e la Caserma
Generale Cantore. Grazie al PUVaT, il
nuovo strumento di co-pianificazione in-
trodotto dalla recente normativa, gli im-
mobili potranno essere restituiti alla cit-
tà con nuove destinazioni d’uso, al termi-
ne di un processo finalizzato al riutilizzo
dei beni e alla rigenerazione del tessuto
urbano nel suo complesso.
Inoltre, e non ultimo per importanza, il P-
SC favorirà le politiche per la casa, consi-
derando l’edilizia residenziale sociale co-
me dotazione territoriale da assicurare
per ogni nuovo insediamento.
Nella foto, la caserma Nicolai a Piacenza
EDILIZIA PIACENTINA14
“ Sul tema del dissesto idrogeologico
la Regione è pronta a fare la sua par-
te per le iniziative in cui sarà coinvol-
ta: il nodo è la disponibilità di risorse, per-
ché i 5 milioni di euro stanziati per l’inizio
del 2014 sono praticamente già stati spesi
tutti per far fronte alle tante emergenze del
territorio”. L’assessore regionale a Sicurez-
za territoriale, difesa del suolo e della costa
e protezione civile, la piacentina Paola Gaz-
zolo (nella foto a pagina 15), va dritta al pun-
to nel commentare la proposta –lanciata in-
sieme da Anci, con il presidente Piero Fas-
sino, e da Ance, con il presidente Paolo Buz-
zetti –di dar vita una task force che veda in-
sieme Comuni e imprese con l’obiettivo di
“definire un modello di realizzazione di in-
terventi pubblici con costi adeguati e tempi
rapidi”. La task force, muovendo “dalla ri-
cognizione delle risorse che finora lo Stato
non è riuscito a spendere e dalla individua-
zione di procedure snelle e trasparenti che
consentano di realizzare in tempi certi ope-
re indispensabili per le collettività”, con-
centrerà su tre campi d’azione (scuole, dis-
sesto idrogeologico, riqualificazione delle
città) le proposte “da consegnate alle ‘unità
di missione’ previste dal Governo Renzi
proprio per la realizzazione degli obiettivi
annunciati.Sugli aspetti che più diretta-
mente coinvolgono il suo assessorato, Paola
Gazzolo vede con favore “la proposta di Fas-
sino, al vaglio del Governo, di coinvolgere le
Regioni sul tema del dissesto idrogeologi-
co”.
Due sono gli aspetti che l’unica piacentina
della Giunta Errani evidenzia: “Occorre
muoversi verso norme e procedure che aiu-
tino ad accelerare i tempi di intervento, ma
non basta: occorre la disponibilità di risor-
se, per cui mi auguro che quanto promesso
dal premier Renzi venga davvero messo al
più presto a disposizione delle Regioni, che
sia sul dissesto idrogeologico che sull’edili -
zia scolastica hanno vaste competenze”.
Un motivo in più - secondo la Gazzolo - per
auspicare che la ormai famosa ‘unità di
missione’tratteggiata da Renzi “non sia so-
lo ministeriale, ma includa anche le Regio-
ni”: del resto il quadro di riferimento è
complesso perché include “il tema delle ri-
sorse, i paletti del patto di stabilità e la ne-
cessità di norme che rendano più veloci in-
terventi, spesso sviluppati per stralci, il cui
tempo di realizzazione è a volte di anni”.
La nota dolente - ed è in fondo lì che tutti i
nodi verranno al pettine, cioè è da questo
che si capirà che se davvero la “svolta buo-
na”, delineata da Renzi con le ormai famo-
Il punto con l’assessore regionale Paola Gazzolo
“Dissesto idrogeologico,servono più risorse”
andrea dossena
Nella foto, una frana nel Piacentino.
A pagina 16, la sede della Regione
Emilia Romagna
terr
ito
rio
EDILIZIA PIACENTINA 15
se slide, può essere concreta realtà - riguar-
da le incertezze sui denari a disposizione.
“Per la Regione Emilia Romagna, e quindi
anche per il territorio piacentino, stiamo
già usando – spiega l’assessore regionale -
tutte le risorse a disposizione per l’inizio
del 2014 sul fronte del dissesto idrogeologi-
co. Sono stati usati per riaprire strade e mo-
nitorare le grandi frane sparse un po’ dap -
pertutto, ma specialmente nelle zone Ap-
penniniche, senza dimenticare che gli e-
venti climatici della primavera 2013, così
come di quella precedente, sommati al ter-
remoto che ha sconvolto l’Emilia, hanno ri-
chiesto alla Regione uno sforzo ai limiti del-
le disponibilità”.
“Ci dobbiamo mettere nelle condizioni –
auspica la Gazzolo – di assegnare alle Re-
gioni ulteriori risorse, perché i 5 milioni di
euro stanziati per l’inizio del 2014 sono già
alla fine e ne servono altri: basti pensare al-
la recente alluvione nel Modenese, per la
quale ancora si attende la risposta alla ri-
chiesta della dichiarazione di un nuovo sta-
to di emergenza, al pari della risposta anco-
ra mancante sui gravi problemi risalenti al-
EDILIZIA PIACENTINA16
la primavera scorsa”. Tempi troppo lun-
ghi, senza dubbio, sui quali è lo Stato che
può e deve migliorare: “Attendiamo rispo-
ste certe e rapide – riflette la Gazzolo – an -
che perché occorrono più risorse pure sul
tema della prevenzione. I cambiamenti cli-
matici certamente porteranno a nuove e-
mergenze, ed è per questo che bisogna es-
sere pronti. Se davvero c’è l’intenzione di
invertire la rotta, la Regione Emilia Roma-
gna c’è e ha tanto da dare”.
In questo senso la proposta lanciata da An-
ce e Anci può essere più incisiva – secondo
la Gazzolo – nel momento in cui le Regioni
potranno essere appieno della partita:
“Nei giorni del terremoto e della alluvione
abbiamo capito che imparare a lavorare di
squadra, nella gestione delle emergenze, è
fondamentale. Mettere insieme nel mi-
glior modo possibile le competenze di enti,
imprese, professionisti e cittadini, direzio-
nandole verso un obiettivo comune, è il mi-
glior modello possibile: il recente protocol-
lo con l’Ordine dei Geologi è un’ulteriore
conferma del fatto che noi ci crediamo. Del-
le risorse, però, non si può fare a meno”.
EDILIZIA PIACENTINA 17
S cuole, dissesto idrogeologico,
riqualificazione delle città. Di
questo si occupa la nuova 'task
force' creata da Ance ed Anci: Comuni
e imprese di costruttori definiranno u-
na serie di proposte da consegnare alle
ormai note 'unità di missione' lanciate
dal premier Renzi, partendo da un mo-
dello di realizzazione di interventi
pubblici che preveda “costi adeguati e
tempi rapidi” e individuando “proce -
dure snelle e trasparenti che consenta-
no di realizzare in tempi certi opere in-
dispensabili per le collettività”.
Vista l'importanza dei temi in gioco è i-
nevitabile chiedere una valutazione a
Giuseppe Baracchi, presidente dell'Or-
dine degli Architetti di Piacenza. “Capi -
remo nelle prossime settimane – spiega
Baracchi –se e come gli Ordini professio-
nali e altri enti (dalle Regioni ai Comuni)
verranno coinvolti nel lavoro di questa
'task force', ma certamente i problemi di
scuole, dissesto idrogeologico e riquali-
ficazione delle città, complessi già singo-
larmente, considerati nel loro insieme
presentano problematiche ancora più
grandi viste anche le evidenti connessio-
ni tra loro”.
Scuole sventrate dai terremoti, Italia fe-
rita da frane e valanghe, città “malate”:
da dove si comincia?
“In occasione di calamità naturali, si
sente parlare di dissesto idrogeologico
come se il problema fosse nato all’im -
provviso. I guai sono iniziati quando è ve-
nuta a mancare quella attenta, paziente
e giornaliera gestione del suolo da parte
del singolo contadino , che non aveva stu-
diato ma che forte di una cultura del ter-
ritorio fatta da nozioni tramandate nel
tempo, sapeva gestire perfettamente i
tempi della natura tra semina e raccolto,
rifaceva il muro a secco di contenimento
terra, sistemava il canale irriguo, potava
le piante abbattendo quelle ammalorate
(senza l’aiuto di agronomi o botanici), le
innestava trasformandole in piante da
frutto (contaminazione genetica ante
litteram? Direi dover vivere nel rispetto
della natura) e teneva pulito il bosco. Il
dissesto idrogeologico, poi peggiorato
da tante scelte amministrative e politi-
che disastrose, è iniziato quando è scom-
parsa la generazione dei nonni , la gene-
razione di coloro che erano nati e cre-
sciuti in collina e in montagna in una eco-
nomia di sussistenza, che portava rispet-
to ad una natura a cui hanno preso molto
L’analisi di Baracchi, presidente degli Architetti
“Scuole, dissesto, città:c’è moltissimo da fare”
andrea dossena
pro
spettive
EDILIZIA PIACENTINA18
ma a cui hanno anche dato con pazienza e
rispetto . E’iniziato il suo declino quando
si sono spopolate le montagne dietro al
boom economico ed alla necessità di tra-
sformare l’Italia in industriale richia-
mando forza lavoro nelle città ma crean-
do l’effetto opposto di spopolamento.
Un esempio del nostro territorio è la no-
stra montagna. Non si raggiungono i 400
residenti nei comuni di Ottone, Zerba e
Cerignale accorpati in un territorio va-
stissimo e la nostra Statale 45 ne è l’e-
sempio lampante, specialmente dalla
media valle in su. Regimentazione at-
tenta delle acque del Trebbia, piene im-
provvise, difese spondali non più esegui-
te con erosioni che vanno a scalzare la ba-
se della strade, movimenti franosi che
modificano lo stato dell’oggi: tutto gioca
un ruolo, ma è innegabile che il dissesto
si accompagna alla mancanza di quella
tutela del suolo garantita dagli abitanti
che vi svolgevano anche l'attività di so-
stentamento, ma soprattutto a previsio-
ni e scelte urbanistico-politiche prive di
visione”.
Poi ci si è messa anche la politica.
“Sono stati fatti errori gravissimi: basti
pensare ai tagli degli enti (e non in tempi
di revisione della spesa oggi così pres-
sante) che hanno portato alla scomparsa
della figura dei “cantonieri” , forte rife-
rimento sul territorio per la tempestiva
segnalazione e la sistemazione dei pro-
blemi che via via si presentavano. Per ri-
durre le spese, ci si è trovati a doverne af-
frontare ben più pesanti per l'assenza di
queste “sentinelle” del territorio allon-
tanando lo stesso dalla popolazione e
dalle istituzioni. Scendendo a valle, il
quadro non migliora. C'è stata una piani-
ficazione efferata: piani regolatori nati
con profili di tutela ma con sviluppi ur-
banistici portati all’eccesso (si pensi che
Piacenza veniva pensata come città da
140.000 abitanti). Piani redatti con visio-
ni distribuite ed attente sul territorio, e
sistematicamente disattesi a colpi di va-
rianti, osservazioni, modifiche, cambi
d'uso “urbanistici”. Piani nati con idee
alte, sono così terminati in altro, con i
pessimi risultati per le città (Piacenza
non è diversa dal resto d'Italia, in que-
sto) e i territori che conosciamo tutti”.
Un futuro diverso passa anche per citta-
dini di domani diversi, e in questo le
scuole sono decisive. Cosa fare per l'edi-
lizia scolastica?
“Sicuramente è essenziale mettere in si-
curezza le scuole, e in questo gli architet-
ti insieme alle altre figure tecniche di ri-
ferimento,sono in prima fila, però non
basta. Il sistema sta in piedi si, se reggo-
no e vengono migliorati gli edifici. Ma
l’edifico è il ruolo in cui si sviluppa istru-
zione, per cui migliorare l’edificio signi-
fica dare una istruzione migliore perché
è chiaro e certo che “lavorare” in un am-
biente piacevole produce effetti miglio-
ri e istruire in ambienti belli e conforte-
voli produce una capacità di apprendi-
mento migliore, per cittadini di domani
nuovi. Ma serve una visione più comples-
siva: può lo Stato permettersi di tenere
ancora aperte tutte le scuole esistenti,
anche quelle con pochissimi studenti, o
dovrà accorparle in comprensori per ra-
zionalizzare i costi? Riaprire le scuole,
EDILIZIA PIACENTINA 19
anche nelle zone terremotate, alluviona-
te o di montagna, non è un problema che
possa essere risolto solo in termini di agi-
bilità o meno di un singolo edificio, ma va
esaminato partendo da una visione più
ampia: come colleghiamo le scuole ac-
corpate con chi le dee frequentare, stu-
denti, insegnanti e dipendenti vari, in
termini di trasporti? In quali e quante
possono offrire mense o strutture ade-
guate ? E perché non incominciare a pen-
sare allo sport come vero asset migliora-
tivo dotando le scuole di strutture sulla
scorta dei campus nord europei inter-
pretando la nostra cultura? Possiamo
pensare a una migliore conciliazione dei
tempi di vita e di lavoro? Non è possibile
immaginare un 'piano-scuola' senza una
disamina del territorio nazionale, fatta
magari per singole province o singoli co-
muni, e senza pensare a norme più chiare
e più snelle”.
Rigenerare le città: altrove hanno già co-
minciato, noi siamo ancora ai dibattiti.
“Esempi virtuosi di dinamiche di rigene-
razione urbana vera di comparti ex indu-
striali o anche di zone agricole (attenzio-
ne nel non cadere nel vizio italico di tra-
sformare in tabù una eventuale risorsa
ma da affrontarsi con molta attenzione e
cautela attraverso norme chiare) per
riequilibrare i costi di intervento ci sono:
dalla Francia alla Danimarca alla Sve-
zia, alla Germania. Soluzioni di vario ti-
po (pubblica, pubblico-privata, solo pri-
vata) hanno puntato sulla leva fiscale
per attrarre i privati, e i risultati si sono
visti, anche nel livellamento dei prezzi
(che previene il rischio di operazioni pu-
ramente speculative) tra zone nuove, ri-
generate o consolidate di centro storico.
Bisogna però che ci creda lo Stato per pri-
mo, il resto segue: in Francia, con 12 mi-
liardi di euro di intervento pubblico, in
pochi anni (e parliamo dei primi anni
2000) si sono attirati investimenti priva-
ti per 48 miliardi. Altro passo da compie-
re, per attirare fondi UE, è ragionare in
termini europei partendo anche dalla
professione che vuol dire progettualità.
A Malmoe, città di 300mila abitanti, un
giovane architetto italiano è socio con al-
tri 14 di uno studio che ha 105 dipenden-
EDILIZIA PIACENTINA20
ti, studio che a sua volta si consocia in A-
TI temporanee con altri di simili dimen-
sioni per partecipare e magari aggiudi-
carsi appalti e concorsi di livello interna-
zionale: come facciamo a competere da
questo punto di vista , noi studi profes-
sionali Italiani, se la nostra professione è
per circa il 90% con studi singoli? E’ ne -
cessario un cambio assoluto di mentalità
in cui risulta necessario accorparsi per
singole competenze e capacità per reg-
gere il passo, consapevoli però che tutto
ciò in Europa si è attivato già da parecchi
anni. Ultimo ma non ultimo, il tema delle
norme. Devono essere più snelle (in Ita-
lia servono almeno 10 anni per dismette-
re una sola area) con approccio normati-
vo semplice e su tutto il territorio nazio-
nale uguale (si pensi alla L 457/78) ma
con attenzione a regolamenti locali che
tutelino i singoli territori, perchè - per e-
sempio - il territorio di Ragusa è diverso
da quello di Aosta: si facciano leggi qua-
dro, ma si punti su strumenti urbanistici
agili, precisi, veloci e puntuali, altrimen-
ti la ripresa vera - che Nomisma data al
2026 - sarà veramente databile a quel-
l’anno”.
Valutazione gratuita scuole, funzionerà cosìIn tema di edilizia scolastica,
argomento di stretta attualità, il
presidente dell’Ordine degli Architetti
di Piacenza, Giuseppe Baracchi (nella
foto), ci aiuta a chiarire al meglio il
senso vero dell'offerta di disponibilità
dei professionisti ad eseguire la
valutazione tecnica gratuita delle
condizioni in cui versano le scuole
presenti nel territorio dei piccoli
Comuni
“La proposta, presentata durante la
recente Conferenza nazionale degli
ordini provinciali degli Architetti
svoltasi a Padova e alla presenza di
Renzo Piano, è che - spiega Baracchi -
nei Comuni più piccoli (quelli nei quali
non c'è un ufficio tecnico) i
professionisti che usualmente
affiancano la Protezione Civile in caso
di calamità (ossia coloro che hanno
prestato a titolo volontario la loro
opera per la valutazione dell'agibilità
degli edifici danneggiati nelle zone
terremotate), potranno fare le
valutazioni dello “stato di salute” dei
singoli edifici scolastici tramite la
compilazione gratuita delle schede
Aedes predisposte per la valutazione:
queste ultime saranno inviate dai
Comuni al Ministero competente per
poi rientrare nel meccanismo di
eventuale retribuzione ai Comuni dei
fondi per la rimessa a sistema delle
scuole. Fermo restando che 'gratuità'
non fa rima con 'professionalità', in
quanto la Professionalità e la Qualità
progettuale devono essere sempre
retribuite pariteticamente all'enorme
responsabilità che un tecnico si prende
nel fare valutazioni estremamente
delicate, se i paletti sono quelli di cui
sopra è una strada percorribile.
Consideriamo il nostro territorio
Provinciale. I Comuni senza Ufficio
Tecnico non sono tantissimi , anzi
credo che si possono contare tra le dita
di una mano e proporzionalmente le
scuole su cui concentrarsi sono di tale
numero che si può comprendere come
il problema in effetti si possa
veramente circoscriversi a pochi casi”.
EDILIZIA PIACENTINA 21
L ’Expo 2015 come grande chance
per mettere in rete Piacenza e i
paesi europei che condividono
con il nostro territorio cultura e tradi-
zione. Va in questa direzione il progetto
di valorizzazione del Cammino di San
Colombano promosso dall’Ordine degli
architetti piacentini in vista dell’impor -
tante appuntamento fieristico milane-
se, al fine di creare sinergie tra i territori
‘toccati’ dal monaco irlandese nel corso
della sua vita. ‘E’ nostra intenzione, af-
ferma il vicepresidente dell’Ordine de-
gli architetti, Filippo Armani - che è an-
che coordinatore delle attività culturali
– avviare un confronto di progettazione
tra i progettisti delle città che si snoda-
no lungo il ‘percorso’di San Colombano,
coinvolgendo oltre agli Ordini profes-
sionali italiani anche i colleghi architet-
ti francesi e irlandesi nell’ottica di quel-
l’integrazione tra i popoli europei forte-
mente voluta anche da San Colomba-
no’. L’obiettivo del concorso sarà quello
di valorizzare le tappe del circuito cultu-
rale (ed in particolare il suo tratto fina-
le, coincidente con il territorio di Bob-
bio e della Valtrebbia) e creare elemen-
ti identitari capaci di rendere immedia-
tamente riconoscibile il ‘tragitto’ per
poterlo divulgare. Tema centrale del
concorso sarà la progettazione di una
piccola struttura usufruibile dai pelle-
grini in viaggio lungo il tracciato euro-
peo: ‘tale manufatto edilizio - spiega Ar-
mani - potrebbe diventare luogo in cui
sostare, risposarsi e acquisire informa-
zioni turistico-culturali sulle tappe del
percorso’. L’idea di fondo è quella di
creare un prototipo di manufatto da col-
locare sul territorio piacentino e da e-
sportare all’estero, su ogni luogo del
Cammino: ‘Potrebbe divenire anche
punto divulgativo delle innumerevoli
ricerche condotte su San Colombano da
ricercatori internazionali e nazionali’,
spiega l’architetto che anticipa: ‘Entro
giugno intendiamo anche realizzare
due importanti convegni su San Colom-
bano intercettando gli studiosi – anche
internazionali - che si sono occupati del-
la figura del Santo e che saranno invitati
ad aprire un dibattito sul tema’. Ma l’E-
xpo 2015 non va inteso solo come oppor-
tunità turistica: ‘Al di là del tema del-
l’accoglienza turistica – che è indubbia-
mente molto importante - Piacenza de-
Filippo Armani: spazi pubblici e cultura per il rilancio
“Expo e San Colombano,Piacenza si apra al mondo”
A fine 2013 Filippo Armani ha
portato a compimento l'intervento
di restauro di una parte del
comparto di San Sisto: canonica
e locali di servizio alla parrocchia
francesca gazzola
l’architetto
del m
ese
EDILIZIA PIACENTINA22
ve saper approfittare di questa grande
occasione per rilanciare il territorio e
valorizzare il suo centro storico, imma-
ginando piccole trasformazioni (anche
microinterventi ma significativi) capa-
ci di consentire agli abitanti di riappro-
priarsi di spazi pubblici strategici e di
poterne usufruire anche dopo l’Expo’,
afferma l'architetto Filippo Armani che
pensa – ad esempio – 'alla valorizzazio-
ne degli assi storici e dei percorsi del
centro città che mettono in comunica-
zione chiese e monumenti di pregio arti-
stico e che potrebbero diventare nuovi
luoghi ‘vivi’, a beneficio della collettivi-
tà intera’.
Temi che bene si sposano con la riqualifi-
cazione della città futura (nuovo Psc) e
con la partita aperta delle aree militari
ma anche con la restituzione alla città di
beni artistici non sempre usufruibili dai
cittadini. Il tema del restauro è tra quelli
che caratterizzano maggiormente –insie -
me all’edilizia scolastica – l’attività del-
l’architetto Armani che ha concluso –a fi-
ne 2013 – il recupero di una parte impor-
tante del comparto di San Sisto, che viene
così restituita alla città. ‘Nel restauro è
essenziale trovare il giusto equilibrio tra
l’aspetto conservativo di un bene archi-
tettonico (da tramandare alle generazio-
ni future) con la possibilità di rilanciarlo
in chiave nuova, restituendolo così alla
comunità’, afferma Armani i cui inter-
venti mirano a salvaguardare la memoria
di ciò che è stato e alla continua ricerca
dell’autenticità. Il recupero di una parte
del comparto di San Sisto (canonica e lo-
cali di servizio alla parrocchia) ha per-
messo alla città di riappropriarsi di un'a-
rea non più utilizzata da tempo e che oggi
assume finalità pastorali e ricreative e
viene destinata ai ragazzi del quartiere.
‘L’intervento ha anche consentito – ag -
giunge – di ripensare agli ambienti di in-
gresso e di porre in comunicazione i chio-
stri con la parte retrostante degli orti, sot-
to la supervisione della Soprintendenza
ai Beni architettonici'. L’attenzione alla
formazione e agli aspetti culturali sono
A sinistra un particolare dell’interno di San Sisto. A destra l'asilo nido Girotondo alla Baia del Re, progettato insieme all'architetto Fabio Boiardi
EDILIZIA PIACENTINA 23
tematiche prioritarie per il Direttivo del-
l'Ordine che sta ragionando sulla ‘valo -
rizzazione della figura dell’architetto al-
l’interno del panorama locale per rinvi-
gorire il rapporto tra professionisti e so-
cietà civile affinché l’esperienza profes-
sionale e la formazione continua siano al
servizio del bene comune’, aggiunge Ar-
mani che sottolinea – a tale proposito –
l’importanza dei concorsi di progettazio-
ne: ‘I concorsi sono lo strumento fonda-
mentale per la progettazione urbanistica
ma sono poco applicati dalle amministra-
zioni pubbliche: conosciamo le difficoltà
che incontrano gli enti locali ma tale for-
mula rappresenta il percorso migliore
perchè apre nuovi dibattiti e confronti di
idee che sono una grande risorsa per la
comunità’, aggiunge il vicepresidente
dell’Ordine degli architetti. ‘Fortunata -
mente –aggiunge - anche i privati si stan-
no avvicinando allo strumento dei con-
corsi e in Svizzera esiste perfino un vade-
mecum per chi deve costruire la propria
abitazione ed intende avviare un con-
fronto di idee tra i progettisti’. L’edilizia
scolastica è tra gli ambiti di progettazio-
ne sui quali bisogna maggiormente inve-
stire in futuro, sperimentando nuovi ap-
procci. Nel 2009 l’architetto Armani ha
progettato – insieme all'architetto Fabio
Boiardi - l’asilo nido ‘Girotondo’alla Baia
del Re: ‘Si è trattato di un intervento mol-
to significativo inserito all’interno di un
contesto urbano anomalo, caratterizzato
dalla presenza di un grande parco tra i pa-
lazzi e le vie cittadine. La sfida è stata pro-
prio quella di sfruttare tale elemento a
Filippo Armani si racconta
Da settembre 2013 l'architetto Filippo Armani (in foto) è vicepresidentedell'Ordine degli Architetti piacentini con delega di coordinatore delleattività culturali. Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel1997, l'architetto Armani si specializza in restauro architettonico, e avvia –
nel 2000 - lo studio professionale in viaMosca a Piacenza insieme all'architettoFabio Boiardi. Armani ha partecipato anumerosi concorsi di progettazione sulterritorio nazionale sia nel campo del-l'edilizia scolastica sia in quello del re-stauro di beni architettonici, ambito chepredilige e che sperimenta coniugando gliaspetti conservativi del luogo con la re-stituzione di beni di pregio artistico allacittà. A fine 2013 ha portato a compimentol'intervento di restauro di una parte delcomparto di San Sisto (canonica e locali diservizio alla parrocchia) che ha reso pos-sibile il riuso di ambienti non più utilizzatida tempo e la loro interconnessione conaltre aree importanti del complesso. Nel2009 l'architetto Armani ha progettato,
insieme all'architetto Fabio Boiardi, l'asilo nido 'Girotondo' alla Baia del Re,un'area di grande trasformazione dotata di un vasto parco urbano, idealead accogliere una struttura per bambini. Tra i numerosi concorsi di ediliziascolastica a cui l’architetto Armani ha partecipato, ricordiamo il concorsoper la progettazione di un plesso scolastico a Talamona (SO) con rea-lizzazione di una biblioteca e di un edificio ad uso scolastico: il progetto èstato segnalato dalla giuria per la grande attenzione all’utilizzo degli spazipubblici come luoghi a beneficio della collettività intera.(fg)
Il complesso di San Colombano a Bobbio
EDILIZIA PIACENTINA24
favore dei fruitori della struttura (i bam-
bini del nido), lavorando molto anche sul-
lo spazio esterno’, spiega Armani secon-
do il quale la progettazione di edifici sco-
lastici è strettamente legata alla pedago-
gia: ‘Quando si progetta una scuola o un a-
silo non vanno dimenticati gli ospiti che si
collocheranno all’interno di tali struttu-
re e che sono i veri interlocutori del pro-
gettista. Lavorando su aree destinate a
bambini molto piccoli - aggiunge - abbia-
mo bisogno di confrontarci costantemen-
te con i pedagogisti che ci guidano a com-
prendere le esigenze degli alunni, stu-
diando i loro comportamenti e il loro rap-
porto con i colori e la luce: la nostra idea –
conclude – è stata quella di realizzare un
ambiente che attraverso stimoli senso-
riali e cromatici, favorisse il benessere e
la crescita dei bambini’.
In alto, un’immagine del progetto di Filippo
Armani che ha partecipato al concorso per
la realizzazione di un plesso scolastico a
Talamona (SO). Nelle foto sotto, l’esterno
e l’interno di una villa in campagna
EDILIZIA PIACENTINA 25
P ronti per Piacenza e provincia 16 dei
circa 150 milioni di euro di potenzia-
lità di spesa che la Regione Emilia
Romagna ha sbloccato, nel mese di marzo,
grazie alla legge regionale in materia di patto
di stabilità territoriale: si tratta di risorse che
Comuni e Province avevano già in cassa ma
che, senza l’intervento delle norme previste
nella legge regionale, sarebbero rimaste
bloccate a causa della legge nazionale in ma-
teria di patto.
In termini di numeri, a fare la parte del leo-
ne sono il Comune di Piacenza (l’importo to-
tale è di 4.723.403 euro) e la Provincia di Pia-
cenza (la cifra è di 2.948.688). Nove, in par-
ticolare, sono gli interventi già in corso che
potranno beneficiare dell’allentamento dei
lacciuoli del patto di stabilità: l’itinerario
turistico ciclabile "Po fiume d'Europa" nei
tratti da Castelsangiovanni a Castelvetro;
strada provinciale di alta Valnure, palestra
di Fiorenzuola (per 1 milione 635mila euro:
si tratta dell'intervento più rilevante tra
quelli previsti, insieme a quelli sulla 654R).
strada provinciale dell'Aserei a Farini, stra-
da provinciale di Statto di Travo (costruzio-
ne di un marciapiede dal centro abitato di
Rivalta di Gazzola al castello), nuova roton-
da a Pianello, piazzola per i bus a I Casoni di
Podenzano, allargamento della strada pro-
vinciale di bassa Valnure, strada provincia-
le di Bardi nel territorio del Comune di Ver-
nasca.
Lo sblocco consente quindi all’ente di via
Garibaldi di spingere ulteriormente nell'a-
vanzamento dei cantieri delle opere pubbli-
che, già beneficiati dalla messa in vendita,
decisa dalla Provincia, delle quote di Seta e
Centropadane che ha fruttato 8 milioni di
euro.
Come si può evincere dalla tabella a pagina
26, gli importi più importanti per il territo-
rio piacentino, in forza dello sblocco deciso
dalla Regione, saranno resi disponibili per
Alseno (710mila euro), Lugagnano (679mi-
la) e Cortemaggiore (525mila), ma quasi
tutti i 48 Comuni del piacentino avranno al-
meno una fettina della torta.
“Se la Regione non avesse aumentato la
propria quota di risorse a disposizione dei
Comuni, oggi - ha spiegato Simonetta Salie-
ra (nella foto a pagina 26), vicepresidente e
assessore regionale al Bilancio - molti Enti
locali si sarebbero trovati fortemente pena-
lizzati. Se si vuole continuare a dare risposta
ai problemi degli Enti locali bisogna che si
superino le difficoltà imposte dalla legge di
I Comuni piacentini necessitano di ulteriori sblocchi
Patto di stabilità, arrivauna boccata d’ossigeno
andrea dossena
enti lo
cali
EDILIZIA PIACENTINA26
stabilità 2014: spero davvero che le Associa-
zioni degli Enti locali (Anci, Upi, Legauto-
nomie, Uncem), le parti sociali e i parlamen-
tari si impegnino insieme a noi affinché il
Governo e il Parlamento rivedano le norme
recentemente introdotte ristabilendo per
la Regione Emilia-Romagna quegli spazi di
autonomia che nell’ultimo triennio hanno
permesso di raggiungere obiettivi molto im-
portanti per la nostra economia e di soddi-
sfare i bisogni e le richieste dei nostri Comu-
ni”.
Poco da esultare c’è però secondo diversi
sindaci piacentini: il primo cittadino di Po-
denzano, Alessandro Ghisoni, ha dichiarato
al quotidiano locale che “queste risorse so-
no solo fumo negli occhi, perché si riporta
semplicemente la situazione ai vincoli del
2013. Siamo in una situazione ancora diffici-
lissima, non è così che si risolvono i proble-
mi: i Comuni virtuosi devono poter dare ri-
sposte ai territori”.
In attesa di mosse davvero decisive da parte
del Governo, gli interventi che i Comuni pia-
centini realizzeranno con i fondi sbloccati
sono i più diversi: si va da cimitero e zona in-
dustriale (Podenzano) a palazzetto dello
sport (Castell’Arquato), dalla prevenzione
del dissesto idrogeologico (Lugagnano) al-
l’edilizia scolastica (Cortemaggiore).
Il sindaco di Pontedellolio Roberto Spinola
ha evidenziato l’esigenza di un nuovo edifi-
cio (per un importo di tre milioni di euro)
per la secondaria di primo grado, mentre il
primo cittadino di Carpaneto, Gianni Za-
nrei, ha ammesso chiaro e tondo che per non
sforare dal patto il suo Comune ha previsto
la messa in vendita del campetto da rugby e
della scuola di Ciriano, spiegando però che
“dovranno passare sul mio cadavere, prima
che io li venda realmente”.
Se la politica nazionale ha ancora una chan-
ce di recuperare un pizzico di credibilità, il
primo terreno su cui ritrovarla non può esse-
re che questo.
EDILIZIA PIACENTINA 27
“ Piacenza Expo, pur in una situa-
zione di sofferenza economica
generale e di forte pressione sul
mercato di riferimento, ha deciso di
mantenere l’appuntamento in pro-
gramma per il 2014 con ‘Colore’. Ab-
biamo quindi accolto le richieste, che
ci provenivano dal mercato, di confer-
mare la manifestazione, ma con una
formula rinnovata”. Questo il com-
mento del presidente di Piacenza Expo
Angelo Manfredini su “Colore”, l’uni -
ca manifestazione italiana dedicata e-
sclusivamente alla filiera del settore di
riferimento. Dopo l’edizione itineran-
te dello scorso anno, che ha fatto tappa
a Catania, la manifestazione “Colore”
è infatti ritornata a Piacenza Expo, do-
ve si è svolta il 4 e 5 aprile, con una for-
mula rinnovata e più snella. “Abbiamo
mantenuto l’appuntamento con la ma-
nifestazione –ci racconta Anna Belloc-
chi, dell’ufficio commerciale di Pia-
cenza Expo – adattandolo al momento
di impasse del mercato e di tutto il set-
tore dell’edilizia, a cui la filiera del co-
lore è strettamente legata. Diciamo
che questo è stato un anno di transizio-
ne che comunque ha permesso di tene-
re fede all’appuntamento; lo conside-
riamo un punto di ripartenza per la
prossima edizione”.
“Colore”è l’unica manifestazione italia-
na dedicata esclusivamente a finiture,
decorativi, sistemi e accessori dedicati;
rappresenta in maniera verticale e spe-
cifica i temi, i contenuti e le eccellenze di
un mercato protagonista sia a livello na-
zionale che internazionale. Un progetto
chiaro e di valore: l’incontro/confronto
tra il mondo dei produttori, dei distribu-
tori, degli utilizzatori e dei progettisti.
Gli operatori hanno così potuto confron-
tarsi a tutti i livelli all’interno di un even-
to costruito esclusivamente sulle loro ne-
cessità.
L’edizione di quest’anno ha visto un fo-
rum con due importanti convegni. Nella
prima giornata si è svolto quello naziona-
le di AITIVA, in cui è stato discusso il ruo-
lo dell’associazione nel settore dei pro-
Formula snellita per far fronte alla crisi
Colore, a Piacenza Expoun’edizione di transizione
costanza alberici
eventi
EDILIZIA PIACENTINA28
dotti vernicianti e la nuova direttiva Bio-
cidi. Relatrice Olga Bottaro, responsabi-
le AITIVASVILUPPO, assieme ad e-
sperti del settore.
Il secondo convegno, “Colore e proget-
to”, organizzato dall’Ordine degli Archi-
tetti di Piacenza, è stato protagonista
della giornata di sabato. L’incontro ver-
teva, appunto, sul ruolo del colore nel
progetto architettonico. Molti, infatti,
sono i professionisti che nell’ultimo se-
colo si sono dedicati al colore, rendendo-
lo elemento identificativo dei propri
progetti. Il suo utilizzo ha infatti un gran-
de valore comunicativo: oltre a modifi-
care la percezione dello spazio, il colore
ha effetti anche sulla psiche.
La manifestazione è stata poi arricchita
dall’esposizione, in galleria, di aziende
specializzate del settore, nonché da in-
contri B2B su vari temi. Il Gruppo Ga.Ni
ha curato il convegno “Resine a basso
spessore per pavimenti e pareti”, confe-
renza tecnico-formativa, con dimostra-
zione pratica, di come applicare e pro-
porre le resine a basso spessore per pavi-
menti e pareti, partendo da diversi sup-
porti tra i quali piastrelle, massetto, car-
tongesso e parquet. “Verso gli edifici a e-
nergia quasi zero” è stato invece propo-
sto da IVAS - Industria Vernici, in colla-
borazione con Wienerberger - Building
Material Solution. Senza dimenticare i
seminari “La decorazione dipinta” del -
l’Associazione “Accademia Gin Paro-
di”, dove sono state presentate le princi-
pali tematiche legate alla decorazione
dipinta tradizionale e, contemporanea-
mente, è stato possibile assistere a picco-
le dimostrazioni pratiche. Dalla struttu-
razione della facciata dipinta alla tridi-
mensionalità come risultato del gioco di
luci, ombre e colori - passando per gli
strumenti del decoratore - i seminari
hanno toccato i punti fondamentali di
questo affascinante mondo.
“La manifestazione – ha aggiunto Fede-
rico Picone, direttore scientifico di Colo-
re –deve essere, quest’anno più che mai,
l’occasione per una riflessione traspa-
rente sul futuro del mercato del settore
dell’edilizia leggera. È infatti giunto il
momento di individuare una strategia
comune che faccia crescere il comparto e
tutti i suoi protagonisti”.
EDILIZIA PIACENTINA 29
L ’internazionalizzazione del Politecni-
co – che è tra le priorità che il Polo ter-
ritoriale di Piacenza ha posto alla base
del processo formativo - arricchisce il dibattito
locale sulla trasformazione urbanistica della
città e sulla valorizzazione del suo patrimonio
storico-culturale.
Dalla Summer School (la Scuola estiva inter-
nazionale che accoglie ogni anno centinaia
di studenti provenienti da tutto il mondo) e
dai numerosi workshop che si susseguono
durante l’intero anno accademico scaturi-
scono nuove esperienze che contribuiscono
a potenziare i rapporti con le università eu-
ropee e incentivano l’interscambio cultura-
le tra studenti e docenti dei diversi Paesi del
mondo. E’ proprio dalla circolazione dei sa-
peri e dal confronto di idee che nasce il volu-
me 'Sulle tracce della Via Francigena: punti
di vista sullo spazio pubblico' (Maggioli Edi-
tore), pubblicato dal gruppo di ricerca della
Scuola di Architettura e Società, coordinato
da Guya Bertelli. Il libro – presentato ad ini-
zio aprile al Campus Arata - descrive storia e
attualità della Via Francigena nel territorio
piacentino con uno sguardo progettuale, e
quindi trasformativo, interpretando gli spa-
zi urbani collocati lungo il percorso come oc-
casione per approfondire il tema dello spa-
zio pubblico contemporaneo. La pubblica-
zione è il frutto della fortunata collaborazio-
ne tra la Scuola di Architettura piacentina e
la Scuola di Architettura di Marsiglia (EN-
SA), avvenuta in occasione di diversi wor-
kshop internazionali che si sono svolti in
questi anni sulle tematiche urbanistiche e
paesaggistiche delle città di Piacenza e Mar-
siglia: ‘Anche nel 2014 alcuni studenti fran-
cesi parteciperanno ai seminari organizzati
dalla Scuola di Architettura piacentina e
frequenti sono i workshop in Scuole estere
con protagonisti i giovani architetti del Polo
di Piacenza del Politecnico’, spiega Guya
Bertelli, coordinatrice della Scuola di Archi-
tettura di Piacenza, che è autrice del libro in-
sieme al docente Hervé Dubois (della Scuola
di Architettura di Marsiglia) e ai docenti e ri-
cercatori del Politecnico, Pasquale Mei e Mi-
chele Roda. ‘La pubblicazione, che integra
approfondimenti teorici con immagini e pro-
getti sviluppati dagli studenti, vuole essere
una summa di 3 anni di impegno didattico e
scientifico su un fronte –quello della proget-
tazione dello spazio pubblico lungo la Via
Francigena – che coinvolge questioni di
grande attualità per la qualità della città
contemporanea, quali ad esempio - afferma
Bertelli - la mobilità ciclo-pedonale, l’ inte -
grazione tra città e natura, la valorizzazione
delle risorse ambientali e architettoniche e
la vocazione turistica dei territori’.
Studenti marsigliesi e piacentini al lavoro insieme
La Via Francigena oggiin un libro del Politecnico
Nell’immagine un particolare
della copertina del libro
francesca gazzola
no
vità
EDILIZIA PIACENTINA30
N on si ferma il consumo di suolo.
Anzi, il ritmo in Italia procede spe-
dito da qualche anno, alla velocità
di 8 metri quadrati al secondo. Soltanto tra
il 2009 e il 2012 sono stati divorati da ce-
mento e infrastrutture ben 720 km quadra-
ti di aree naturali. Questa la fotografia
scattata dal nuovo rapporto dell'Istituto
superiore per la protezione e la ricerca am-
bientale (Ispra) sul consumo di suolo, che
bollina come "ormai perso irreversibil-
mente" il 7,3% del territorio del nostro
Paese.
Il consumo di suolo è legato a doppio filo sia
al dissesto idrogeologico che ai cambia-
menti climatici. Per questo il ministro del-
l'Ambiente Gian Luca Galletti immagina
com e sareb be "un esempio da offrire agli
altri Paesi" se l'Italia si presentasse alla
guida del semestre Europeo con "la legge
sul consumo di suolo già approvata. Dob-
biamo esportare buone pratiche; senza u-
n'azione comune europea e globale il risul-
tati sono parziali".
I 720 km quadrati persi tra il 2009 e il 2012
- spiega l'Ispra - corrispondono a un'area
grande quanto la somma dei comuni di Mi-
lano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo.
Si è così passati da poco più di 21.000 kmq
'divorati' nel 2009 a quasi 22.000 nel 2012.
Ma non tutta la colpa è dell'edilizia. Il con-
sumo di suolo è addebitale anche alla co-
struzione di infrastrutture che insieme a-
gli edifici ricoprono quasi l'80% del terri-
torio artificiale: strade asfaltate e ferrovie
al 28%, strade sterrate e infrastrutture di
trasporto secondarie al 19%, edifici al
30%, parcheggi, piazzali e aree di cantiere
al 14%. Il report parla anche di "forti im-
patti sui cambiamenti climatici: la cemen-
tificazione galoppante ha comportato dal
2009 al 2012 l'immissione in atmosfera di
21 milioni di tonnellate di CO2 per un costo
stimato di 130 milioni di euro".
Ed effetti di questa trasformazione si han-
no anche "sull'acqua e sulla capacità di
produzione agricola", tanto che per esem-
pio tra il 2009 e il 2012 a causa dell'imper-
meabilizzazione abbiamo perso "una ca-
pacità di ritenzione pari a 270 milioni di
tonnellate d'acqua", con un costo di gestio-
ne che in questi tre anni viene stimato in-
torno ai 500 milioni di euro. Per il presiden-
te della commissione Ambiente alla Came-
ra Ermete Realacci è necessario fermare il
consumo di suolo tenendo presente che la
riqualificazione rappresenta ormai non
più una frontiera ma la nuova economia su
cui punta anche il settore dell'edilizia: "Si
tratta di elemento chiave, perfino di valo-
rizzazione del patrimonio esistente".
"La prevenzione contro il dissesto idrogeo-
logico - osserva poi Galletti - dobbiamo
metterlo come uno dei punti prioritari per
l'inserimento nei Fondi Ue 2014-2020".
Dati allarmanti nel nuovo rapporto Ispra
Consumo di suolo, l'Italiaperde 8 mq al secondo
amb
ien
te
EDILIZIA PIACENTINA 31
Il sindacato dei tecnici invoca un cambio di passo
Coordinatori di sicurezza,l'allarme di Federarchitetti
L a Quinta Giornata Nazionale per la sicurezza nei cantieri edili,
svoltasi a Roma, è stata l'occasione per sottolineare i problemi
dei professionisti del settore, chiamati a salvaguardare l'inco-
lumità dei lavoratori, ma poco valorizzati dalle istituzioni e messi in
difficoltà dalla crisi. Poco valorizzati sul lavoro, privi di un'autentica
rappresentanza nelle istituzioni, ma con elevate responsabilità nella
tutela dei lavoratori in edilizia. E' la realtà dei coordinatori della si-
curezza, descritta da Federarchitetti, il sindacato dei tecnici dell'ar-
chitettura, nel dibattito organizzato a Roma alla Casa dell'Architet-
tura, in occasione della V Giornata
Nazionale della sicurezza nei can-
tieri edili. Il dibattito, che ha coinvol-
to rappresentanti delle istituzioni e
del settore edile, si è concentrato
sulla figura del coordinatore della
sicurezza, in genere un ingegnere o
un architetto che attua, sia con atti-
vità di controllo in cantiere sia con
specifici piani per la sicurezza, le
norme sulla salvaguardia dei lavo-
ratori. In caso di violazioni o irrego-
larità, la legge prevede sanzioni pe-
santi: si va dalla multa di 1500 euro
all'arresto. Eppure, i compensi sono
esigui, non soltanto per la crisi del-
l'edilizia, ma anche perché le azien-
de, nei contratti d'appalto, scelgo-
no spesso la via del massimo ribasso.
“E' grazie al lavoro sottopagato e misconosciuto dei coordinatori
della sicurezza che le morti in edilizia sono in diminuzione”, ha affer-
mato Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma, che
ha organizzato l'evento. Inoltre, il coordinatore non gode della ne-
cessaria autonomia operativa, perché, come ha ricordato lo stesso
Maussier, “la sua è la situazione di un 'vaso di coccio', stretto tra due
vasi di ferro: il committente, da una parte, pubblico o privato, che
vuole spendere il minimo possibile, e l'impresa, dall’altra, che invece
cerca il massimo guadagno”.
Per questo, Maussier propone di far nominare il coordinatore da un
ente terzo come la ASL. I numeri sono significativi: dei 160mila archi-
tetti e ingegneri liberi professionisti, almeno il 50% si dedica alla sal-
vaguardia della sicurezza in cantiere. A Roma, dal '96, Federarchitet-
ti ne ha abilitati circa 2mila.
Inoltre, proprio i professionisti del settore sono esclusi dagli organi-
smi preposti alla vigilanza sui cantieri. Un caso esemplare è quello
della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza
sul lavoro, istituita presso il Ministero del Lavoro (art. 6 del Dlgs 81/08)
per elaborare misure di prevenzione e protezione per i lavoratori,
che pur contemplando la presenza delle parti sociali coinvolte, non
ha al suo interno alcun rappresentante delle professioni tecniche. I-
dentica la situazione nei CTP, i Comitati Territoriali Paritetici, orga-
nismi preposti alla sicurezza di cui, per consuetudine, fanno parte
soltanto le associazioni dei costruttori
ed i sindacati dei lavoratori. Ecco per-
ché, ha osservato il presidente di Fede-
rarchitetti Roma, “è necessario che i
coordinatori della sicurezza si pro-
pongano come 'categoria', con il so-
stegno delle associazioni dei profes-
sionisti”.
A confermare la difficile situazione
professionale della categoria, soprat-
tutto per quel che riguarda i giovani, il
sindacato degli architetti e degli inge-
gneri ha presentato il video “Loreda -
na se ne va”, in cui si racconta la diffi-
cile situazione dei giovani professioni-
sti.
Al dibattito organizzato alla Casa del-
l'Architettura di Roma, presentato da
Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma, e moderato
dalla giornalista Simona D'Alessio, hanno preso parte Paolo Grassi,
presidente nazionale di Federarchitetti, Gabriella Galli, responsabile
Salute e Sicurezza della UIL, Claudio Iannilli, responsabile Salute e Si-
curezza nella contrattazione di 2° livello della Cgil, Franco Turri, se-
gretario della Filca-Cisl, Paolo Varesi, vicesegretario dell’Ugl, Caloge-
ro Lo Castro, presidente di Confedertecnica, Matteo Capuani, espo-
nente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Antonio Napolitano,
direttore generale di Inail Lazio, On. Serena Pellegrino, componente
della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera dei De-
putati, Alessandro Ridolfi, vicepresidente dell'Ordine degli Architet-
ti di Roma, Paolo Santià, ispettore del lavoro della AUSL di Latina, Al-
fredo Simonetti, direttore Cefme-Ctp Lazio, Andrea Tomasi, presi-
dente della Fondazione Architetti Ingegneri Liberi Professionisti i-
scritti a Inarcassa.
no
rmativa
EDILIZIA PIACENTINA32
blo
ck n
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s
Debiti Pa, Ance:“Allentare il Patto perpagare tutte le imprese”“Registriamo con favore che le azioni per risolvere il problema dei
pagamenti PA che l’Italia ha illustrato a Bruxelles riprendono molte
delle proposte avanzate dall’Ance un mese fa in occasione del-
l’incontro con il Vice Presidente della Commissione Ue, Antonio
Tajani.” Pagamento di tutti i debiti pregressi, certificazione au-
tomatica dei debiti PA, monitoraggio costante dei tempi di
pagamento e sanzioni dissuasive per gli enti che non pagano o non
certificano i crediti “sono misure fondamentali per ristabilire la
correttezza dei rapporti tra Stato e imprese”, sottolinea Buzzetti.
Ma per avere certezza che nella nuova tranche di pagamento che
il Governo si appresta a varare ci sia spazio anche per le imprese di
tutta la filiera edile, tra le più tartassate dalla piaga dei mancati
pagamenti, l’Ance torna a ribadire la necessità di predisporre un
allentamento mirato del Patto di stabilità.
“L’azione sui pagamenti deve necessariamente comprendere un
forte intervento sul Patto di stabilità interno in due direzioni: una
immediata per pagare tutto il pregresso ed una riforma strutturale
del Patto, che ancora oggi blocca 5 miliardi di euro già disponibili
nelle casse degli enti”, chiede con forza il Presidente dei co-
struttori.
Cittadinanzattiva: “Sicurezza,avviare l'anagrafedell'edilizia scolastica”“Il Presidente del Consigli Renzi avvii al più presto l'Anagrafe
dell'edilizia scolastica come strumento duraturo per tenere sotto
controllo la stato di sicurezza delle nostre scuole". Lo chiede
Cittadinanzattiva valutando "molto positivamente" le misure
approvate dal Consiglio dei Ministri. "Recuperare fondi già stan-
ziati e non usati e reperire nuove risorse per circa 3 miliardi e
mezzo, istituire una cabina di regia interministeriale, attribuire
poteri straordinari a Sindaci e Presidenti di Provincia - afferma
Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola di Cit-
tadinanzattiva - sono impegni importanti che apprezziamo par-
ticolarmente considerate le difficoltà attuali.
Chiediamo al Presidente di avviare contestualmente l'Anagrafe
dell'Edilizia scolastica nazionale e per regioni, per avere un quadro
completo della situazione e perché si possa investire da subito sulle
scuole in condizioni più gravi, garantendo seri controlli sugli appalti
e sui lavori. Chiediamo, inoltre - aggiunge - che si individui un piano
decennale e delle linee di indirizzo per costruire nuove scuole e
garantire la manutenzione ordinaria, anche facendo tesoro del
lavoro che da anni svolgono associazioni come CittadinanzAttiva.
EDILIZIA PIACENTINA 33
Osservatorio sicurezzasul lavoro, dall'inizio 2014una vittima al giornoRilevato un significativo incremento rispetto a gennaio 2013 (+
34,8 per cento). “Un esordio negativo questa proiezione
dell’emergenza – commentano gli esperti dell’osservatorio
vega engineering – per questo è sempre più indispensabile ed
urgente che il nuovo governo agisca concretamente sul fronte
della sicurezza sul lavoro”
“Il primo mese dell’anno è stato segnato da 31 morti sul lavoro.
Con un incremento rispetto a gennaio del 2013 pari al 34,8 per
cento. Tragedie che si sono consumate da Nord a Sud del
Paese, nei campi e sulle impalcature. E la caduta dall’alto
continua ad essere la causa di morte più frequente. Un dato
davvero preoccupante soprattutto perché è la più drammatica
testimonianza di una profonda lacuna che da anni con-
tinuiamo a rilevare sul fronte della sicurezza per i lavori in
quota”.
A disegnare con puntualità contorni e contenuti dell’emer -
genza ‘morti bianche’ è l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro
Vega Engineering di Mestre che invita il nuovo Governo “a
sostenere la maggiore diffusione della cultura della sicurezza
nei luoghi di lavoro. Perché - spiegano gli ingegneri mestrini -
il lavoro non debba più essere sinonimo così frequente di
morte”.
E a contare il maggior numero di vittime a gennaio 2014 è il
Lazio (6 infortuni mortali); seguito da: Sicilia, Toscana, Pie-
monte ed Emilia Romagna (3), da Abruzzo, Liguria, Campania
e Veneto (2). Una vittima in Trentino Alto Adige, in Calabria, in
Sardegna, nelle Marche e in Puglia.
Il 25,8 per cento degli incidenti si è verificato nel settore
agricolo, il 22,6 per cento nelle costruzioni, quasi il 10 per cento
nel settore dei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni.
La prima causa di morte è la caduta dall’alto (38,7 per cento dei
casi di gennaio), seguita dal ribaltamento di un mezzo/veicolo
in movimento (22,6 per cento) e dallo schiacciamento (12,9 per
cento).
Diversa invece la fotografia della tragedia sulla base delle
incidenze della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa e
dove a condurre le fila in questo primo mese del 2014 si trova
l’Abruzzo (con un indice di incidenza pari a 3,9 contro una
media nazionale di 1,4).
Guardando alle classifiche provinciali è Roma ad emergere con
il dato peggiore di tutto il Paese con 3 morti bianche seguita da
Viterbo e Firenze (2).
Analizzando il panorama provinciale delle morti bianche
rispetto alla popolazione lavorativa, la maglia nera spetta a
Nuoro (17,5).
Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 4 pari al 12,9 per cento del
totale. La fasce d’età più colpite sono sempre quelle in cui
l’esperienza dovrebbe insegnare a non esporsi al rischio (tra i
45 e i 54 anni e tra i 55 e i 64 anni).
Energia: ogni anno in Italiasi spendono 47 miliardi perconsumi elettrici e termiciL'Italia spende 45,2 miliardi di euro ogni anno per consumi
termici ed elettrici negli 11, 8 milioni di edifici residenziali; 1,3
miliardi nelle 52 mila scuole; 644 milioni nei 13,7 mila edifici
pubblici.
Sono i numeri che ha raccolto il Cresme in una ricerca presentata
al forum Ri.u.so03 organizzato oggi a Roma da Ance, Consiglio
nazionale architetti e Legambiente.
Questo alto valore è dovuto all'anzianità degli edifici con il 49%
degli edifici per uffici pubblici che ha più di 70 anni il 35% delle
scuole con il vetro singolo fra quelle costruite più di 50 anni fa.
Proprio su questi edifici maggiormente energivori è necessario
partire per ridurre la bolletta energetica e lo studio propone una
simulazioni secondo cui, in media, è sufficiente intervenire sul
20% delle costruzioni per abbattere del 10% i consumi com-
plessivi e i relativi costi. Proprio per questo dal forum arriva
l'appello a le risorse che devono essere destinate al risparmio
energetico non possono più essere considerate come mere spese
quanto invece entrare a pieno titolo nel capitolo investimenti.
Consiglio Ingegneri: “Bandidi gara: irregolarità diffuse,situazione inaccettabile”Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri denuncia il mancato
rispetto, da parte delle stazioni appaltanti, del dm sui cor-
rispettivi da porre a base di gara nell’affidamento di servizi
relativi all’architettura e all’ingegneria.
Com’è noto, il decreto del Ministero della Giustizia n.143, entrato
in vigore lo scorso 21 dicembre, fissa parametri ben precisi ai quali
è obbligatorio fare riferimento. Tuttavia, l’attività sistematica di
monitoraggio dei bandi svolta dal Centro Studi del CNI, ha
dimostrato come tale obbligo sia largamente disatteso.
Dei 129 bandi pubblicati nel corso del mese di gennaio, appena
14 fanno preciso riferimento a quanto stabilito dal decreto. Poco
meno dell’11%. In 19 casi l’importo è stato determinato facendo
riferimento ad altre norme.
Nella stragrande maggioranza dei casi (96) il bando non specifica
in che modo è stata determinata la base d’asta. Il CNI, pertanto,
ha assunto l’iniziativa di scrivere una lettera a tutte le stazioni
appaltanti che hanno pubblicato bandi irregolari, inviandola per
conoscenza all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, al
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministero della
Giustizia e ai presidenti degli Ordini degli Ingegneri delle
province interessate. La lettera contiene l’invito a verificare la
conformità del bando rispetto al decreto e, in caso di conferma
dell’irregolarità, a sospendere la gara.
EDILIZIA PIACENTINA34
Le prossime scadenze fiscaliLe prossime scadenze fiscali30 Aprile 2014 - Mercoledì
Irpef - Presentazione Modello730 al sostituto d’impostaUltimo giorno per la presentazione delModello 730/2014 (redditi 2013) al so-stituto d’imposta (datore di lavoro oente pensionistico).
Tosap e Cosap -Versamento rataUltimo giorno per il versamento dellaseconda rata (se l’importo complessi-vamente dovuto è superiore a 258,23euro) della tassa occupazione spazi earee pubbliche.Per gli adempimenti relativi al canoneper l’occupazione di spazi e aree pub-bliche (Cosap), dovuto nei Comuni chel’hanno istituito in sostituzione dellaTosap, si rinvia alle relative disposizionilocali.
16 Maggio 2014 - Venerdì
Imposte e contributiUltimo giorno per il versamento daparte del condominio delle ritenute fi-scali e dei contributi previdenziali eassistenziali relativi a dipendenti, la-
voratori autonomi nonché a contratti diappalto, con riferimento al mese diaprile 2014, nonché dei premi Inail re-lativi al saldo 2013 e all’anticipo 2014.
Addizionali IrpefUltimo giorno per il versamento daparte del condominio della rata delleaddizionali regionale e comunale al-l’Irpef trattenute ai dipendenti sullecompetenze di aprile 2014 a seguitodelle operazioni di conguaglio di fineanno nonché per il versamento dellarata dell’acconto dell’addizionale co-munale all’Irpef 2014 trattenuta ai di-pendenti sulle competenze di aprile2014; ultimo giorno, inoltre, per il ver-samento in unica soluzione delle pre-dette addizionali trattenute, sempresulle competenze di aprile 2014, a se-guito di cessazione del rapporto di la-voro.
31 Maggio 2014 - Sabato
Irpef - PresentazioneModello 730 al CafUltimo giorno per la presentazione delModello 730/2014 (redditi 2013) al Caf(Centro di assistenza fiscale) o a unprofessionista abilitato.
TASI
Il Comune stabilisce il numero e lescadenze di pagamento del tributo,consentendo di norma almeno due ratea scadenza semestrale. È comunqueconsentito il pagamento in un’unicasoluzione entro il 16 giugno di ciascunanno.
TARI
Il Comune stabilisce il numero e lescadenze di pagamento del tributo,consentendo di norma almeno due ratea scadenza semestrale. È comunqueconsentito il pagamento in un’unicasoluzione entro il 16 giugno di ciascunanno.
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