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DOSSIER Servizio di igiene ambientale. A cura di Sandro Baraggioli

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DOSSIER

Servizio di igiene ambientale.

A cura di Sandro Baraggioli

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AVVERTENZA

> L’indagine qui presentata è stata svolta tra luglio 2011 e febbraio 2012. Le informazioni raccolte dalle diverse fonti, imprese e associazioni di categoria regionali, vanno pertanto riferite al quadro strategico e istituzionale allora presente.La proroga delle autorità d’ambito ottimale al 31.12.2012 e l’istituzione dell’authority sul trasporto pubblico locale, i cui caratteri non sono ancora stati dettagliati, rappresentano elementi in grado di produrre una modificazione degli approcci strategici per le imprese che operano il servizio ambientale o il trasporto pubblico locale.Va tuttavia sottolineato come persistano ancora profondi vuoti normativi e incertezze,relativamente alla prossima cessazione degli affidamenti assegnati con procedure diverse dalla gara a evidenza pubblica (31.03.2012). L’estrema fluidità del contesto normativo in cui agiscono le imprese deve spingere il lettore ad interpretate con cautela le opzioni di sviluppo di seguito esposte.

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IL CONTESTO

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Il ciclo ambientale

Il ciclo dei rifiuti si è rapidamente evoluto negli ultimi anni, da servizio di raccolta e conferimento di materiali a una sempre più complessa attività industriale che concentra tecnologie, competenze e conoscenze, specialmente nella fase post-raccolta (lavorazione, riciclaggio, smaltimento).Tale sviluppo ha comportato investimenti e, di conseguenza, costi crescenti per pubbliche amministrazioni e cittadini: il peso della gestione dei rifiuti nell’economia nazionale è aumentato, in rapporto al PIL, dallo 0,40% (2000) allo 0,47% (2007).

In linea con il rapporto tra gettito complessivo e PIL, il numero complessivo degli addetti rappresenta circa lo 0,5% dell’occupazione nazionale (83.000 unità, di cui oltre 44.000 con il contratto collettivo nazionale di lavoro Federambiente).La dimensione degli operatori, in continua crescita, ha in alcuni casi raggiunto un livello transnazionale. Il fatturato dei top-15 sul mercato europeo rappresenta, da solo, quasi 31 miliardi di euro. I top-3, Suez, Veolia Environnement, Remondis (la quale ha recentemente incorporato le attivitàdi Rwe), rappresentano circa il 61% del totale (Davies, 2003; Hall, 2009).

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Principali operatori europei e italiani

I maggiori gruppi europei – Veolia Environment e Gdf Suez – sono leader mondiali nel servizio di igiene ambientale e nei servizi idrici. Entrambi vedono la partecipazione dello Stato francese o dalla Caisse des Dépôts et Consignations. Il mercato internazionale è composto da leader nazionali cresciuti all’estero, investendo in particolare nelle attività a maggior valore aggiunto: gestione discariche, impianti di termovalorizzazione e di recupero biogas.

I leader italiani invece mostrano una focalizzazione sul mercato domestico, ad eccezione di alcuni timidi tentativi recenti fatti dal Gruppo A2a. Le maggiori imprese italiane si configurano come soggetti multiutility: Hera, A2a Iren, Acegas-Aps. Tra i gruppi monobusiness, Amiat Torino è al secondo posto nazionale dopo Ama Roma. I principali player italiani sono imprese a controllo pubblico, unica eccezione il Gruppo Biancamano.

Il mercato italiano resta fortemente frammentato, complice l’instabilità normativa e le resistenze locali. Questa condizione è una delle principali cause dell’inefficienza del mercato nazionale e della scarsa capacitàdi produrre investimenti nelle infrastrutture di smaltimento.

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Dati 2010. Elaborazione su dati di bilancio dei diversi gruppi.

Principali operatori europei e italiani

Valore della produzione (milioni di euro)nel settore waste dei principali operatori internazionali

9312

58635300

3672

2700

790 703 699265 222 221 161 116 1140

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

9000

10000

VEOL

IA E

NVIR

ONM

ENT

-F

SUEZ

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IRON

MEN

T - F

REM

ONDI

S -D

FCC

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GRUP

PO A

2AGR

UPPO

HER

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UPPO

IREN

AMIA

T - T

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QUAD

RIFO

GLIO

-FI

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GRUPPO MERCATI

VEOLIA Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia, Svizzera, UK, Ucraina

SUEZ Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera, UK

REMONDIS Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Olanda, Polonia, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, UK, Ucraina, Russia

FCC Francia, Portogallo, Spagna, UK, Austria, Bosnia, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia

ALBA Bosnia, Germania, Polonia, Slovacchia

A2A Italia, Francia, UK, Grecia

HERA Italia

IREN Italia

BIANCAMANO Italia

ACEGAS-APS Italia

La presenza internazionale delle imprese leader in Europa e in Italia

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FORME DI GESTIONE NUMERO COMUNI

ABITANTI(MLN)

%

GESTIONI DIRETTE 1.547 6,0 10,1

IMPRESE PUBBLICHE 3.738 35,3 59,2

OPERATORI PRIVATI 2.816 18,3 30,7

Quota (%) di mercato primi 3 operatori nazionali in Ue

2010. Distribuzione nazionale degli affidamenti

Il mercato interno evidenzia una bassa concentrazione tra gli operatori.Il mercato è polverizzato in oltre 4000 imprese, per la gran parte di dimensione locale.A differenza di quanto avviene in Spagna, Francia e Germania, i maggiori operatori coprono una quota estremamente contenuta del mercato nazionale.Questa condizione rappresenta un freno per la costruzione di economie di scala, elemento centrale per l’aumento di produttivitàdel settore.

La frammentazione del mercato italiano

57

42

36

23

12

0

10

20

30

40

50

60

SPAGNA FRANCIA GERMANIA UK ITALIA

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La focalizzazione strategica. Smaltimento e valorizzazione del waste-to-energy

I gruppi leader hanno da tempo sviluppato un posizionamento multiutility e investito nelle attivitàdi smaltimento dei rifiuti; in particolare nella produzione di energia (waste-to-energy) attraverso le attività di cogenerazione via termovalorizzazione. L’assenza di attività di smaltimento rappresenta per un gruppo come Amiat un indubbio fattore di debolezza e un elemento di anomalia rispetto al trend dei comparables nazionali e internazionali.

GRUPPO RIFIUTI ACQUA WTE BONIFICHE TPL

VEOLIA √ √ √ √ √

SUEZ √ √ √ √

REMONDIS √ √ √ √

FCC √ √ √ √ √

ALBA √ √ √

A2a √ √ √ √

HERA √ √ √ √

IREN √ √ √ √

AMIAT √ √

ACEGAS-APS √ √ √ √ √

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Dati 2009, fonte Civicum

Incidenza delle attività di smaltimento su totale fatturato

Il segmento finale del ciclo ambientale è l’attività che consente alle imprese di ricavare i margini più consistenti. La presenza internazionale degli operatori è, di norma, legata all’esportazione di competenze nella realizzazione e nella gestione di impianti di smaltimento.

Peso % delle attività di smaltimento sul totale del valore della produzione

73

65

5652 51

0

10

20

30

40

50

60

70

80

SHANKS - GBSUEZ ENVIRONMENT- F

VEOLIA ENVIRONMENT - FVEOLIA ENVIRONMENT - UK

SITA - D

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96,9

10,9

41,8

62,258

9

76,6 58,2

66,9

20,7

31,9

3,1

23,430,9 33,1 37,5 37,8 42

59,1

ASIA - NA AMA - RMVERITAS - VE AMIU - GE HERA - BO AMIAT - TO AMSA - MI ASM - BS

Dipendenza dal contratto di servizio

Il presidio del segmento finale del ciclo ambientale consente agli operatori di ridurre la propria dipendenza dal contratto di servizio, e migliorare la sostenibilità economica e finanziaria del business.

Dati 2009, fonte Civicum

Dal 2008 al 2011, complice la chiusura del sito di Basse di Stura, l’incidenza del contratto di servizio sui ricavi del Gruppo Amiat è passata dal 66,9% all’88,3%.

TASSA

TARIFFA

ALTRO

Dipendenza dei ricavi dal contratto di servizio in % sui ricavi

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Termovalorizzatori

I principali operatori nazionali hanno investito, o stanno investendo, nella realizzazione di impianti di termovalorizzazione. A2a ha ampliato il suo parco impianti con il termovalorizzatore di Acerra ed è in corsa per il nuovo impianto di Napoli Est. Quadrifoglio con gara internazionale ha assegnato ad Hera il ruolo di socio industriale per realizzare l’impianto di Case Passerini; l’avvio dei lavori attende l’Autorizzazione integrata ambientale e la Valutazione di impatto ambientale; impianto a regime nel 2015. Iren ha fissato al 2013 l’ultimazione del Polo Ambientale Integrato di Parma; i numerosi ricorsi rischiano tuttavia di posticiparne l’entrata a regime. Amiu ha in progetto un gassificatore per il 2015, ma ad oggi i problemi riscontrati a livello progettuale non consentono di fare previsioni sull’ultimazione dei lavori.

I maggiori gruppi italiani nel ciclo ambientale790

703 699

222 221

161116 114

262

195

138

45 43 33 25

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

GRUPPO A2AGRUPPO HERA

AMA ROMAGRUPPO IREN

AMIAT TOAMIU GE

ACEGAS APSQUADRIFOGLIO

VALORE DELLA PRODUZIONE

EBITDA

Dati 2011 in milioni di euro

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51,1 50,447,8

45,543,0 42,4

40,839,0

36,0 35,9

24,1 23,020,9

0

10

20

30

40

50

60

IREN

AMIA

-VR

HERA A2

A

QUAD

RIFO

GLIO

AMIA

T - T

O

QUAD

RIFO

GLIO

-FI

HERA

–SO

T BO

A2A

- MI

ACEG

AS A

PSAM

A - R

M

AMIU

ACEG

AS -

TR

La raccolta differenziata (2010) Torino, con il 42,4%, primeggia per quota di raccolta differenziata fra tutte le città metropolitane, seguita da Firenze (pur tuttavia restando sotto le richieste di legge). Il risultato testimonia la capacità operativa del gruppo e rappresenta un punto di forza competitivo in ottica di esportazione delle competenze in altri contesti metropolitani. Roma, con la maggiore impresa monobusiness, e Trieste mostrano invece i risultati peggiori tra le grandi città, con quote di rd tra 20% e 24%.Tra le multiutility, Iren raggiunge il risultato medio più alto, seguito da Hera e A2a.

% raccolta differenziata dei maggiori gruppi nazionali e delle maggiori città italiane (Dati 2010)

L’eccellenza torinese nella raccolta differenziata

GRUPPI

CITTÀ

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CASI STUDIO

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I gruppi

Il confronto nazionale, che proponiamo nella pagine seguenti, intende mostrare alcuni aspetti utili a inquadrare l’evoluzione strategica dei maggiori soggetti del settore. In particolare sono stati considerati: la storia, le caratteristiche operative, gli assetti proprietari, le dotazioni impiantistiche e le linee strategiche di sviluppo oggi osservabili.

Multiutility A2a, Hera e Iren, Aps-AcegasMonobusiness Ama Roma, Quadrifoglio Firenze, Amiu Genova, Amiat

GRUPPO PORTAFOGLIO AZIONISTI PRINCIPALI

A2A Multiutility quotata Comune Milano (27,5%) - Comune Brescia (27,5%)

HERA Multiutility quotata Comune Bologna (14%) - Comune Modena (13%)

AMA Monobusiness locale Comune Roma (100%)

IREN Multiutility quotata Fsu (33,3%) - Comune Torino (7,4%) - Comune Reggio Emilia (7,7%)

AMIAT Monobusiness locale Comune Torino (100%)

QUADRIFOGLIO Monobusiness locale Comune Firenze (100%)

ACEGAS-APS Multiutility quotata Comun e Padova (31%) - Comune Trieste (31%)

AMIU Monobusiness locale Comune Genova (100%)

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116 mln221 mln

114 mln

699 mln

790 mln

703 mln151 mln

222 mln

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Gruppo A2a

Amsa – storica impresa di igiene urbana della Città di Milano, socio fondatore del gruppo con Aem Milano e Asm Brescia.Ad Amsa è dedicato l’approfondimento delle prossime pagine perché utile termine di paragone con la situazione torineseEcodeco - società che sviluppa sistemi per il trattamento dei rifiuti, per la produzione di energia e per il corretto smaltimento o recupero dei prodotti di combustione.Aprica - raccolta e spazzamento in 72 comuni delle province di Bergamo, Brescia e Mantova. Gestione degli inceneritori di Bergamo e Brescia.Partenope Ambiente - inceneritore di Acerra (Napoli).

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Proprietà e storiaAmsa è nata più di cento anni fa (1907) come servizio in economia per la nettezza urbana; è rimasta attiva fino al 1970, anno in cui è creata l’Azienda Municipalizzata per la Nettezza Urbana (Amnu) con 2.205 addetti.Nel 1985 l’azienda diventa una società per azioni e assume la ragione sociale di Amsa. La nuova forma societaria risponde anche all’esigenza di individuare nell’ex-municipalizzata lo strumento a disposizione dell’amministrazione per realizzare tutte le politiche di tutela dell’ambiente.Tra il 1990 e il 1995 la gestione dei rifiuti per la Città di Milano entra in crisi a causa dell’esaurimento delle due discariche “storiche” di Gerenzano e di Cerro Maggiore, e a una percentuale di raccolta differenziata ferma al 3%. Nel 1995 la Giunta Formentini rende obbligatoria per tutti i milanesi la differenziazione dei rifiuti domestici porta a porta. Nel 2003 la percentuale di raccolta differenziata effettiva nell’area metropolitana milanese raggiunge il 35%. Nel 2001 intanto era entrato in funzione il termovalorizzatore di Milano “Silla 2”. Il 21 marzo 2001 Amsa ha assunto la forma giuridica di Società per Azioni.Nel 2008 si è fusa per incorporazione in A2a, che la controlla al 100%.

Comuni serviti 8Milano, Basiglio, Bresso, Novate M.se, Pero, Segrate, Settimo M.se, Trezzano sul NaviglioAbitanti serviti>1.500.000 utentiProduzione totale rifiuti701.000 ton/annoPercentuale RDMilano 36%Personale dipendente3.383 (al 2007)Valore della produzione

352.249.000 euro (2010)

Gruppo A2a (Amsa Milano)

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IMPIANTI E ATTREZZATURE

Impianto di selezione e compattazione “Maserati Light” di Via ZamaImpianto di termovalorizzazione Silla 2 per il trattamento dei rifiuti non recuperabili e non riciclabili, utilizzati come combustibile per la produzione di energia elettrica e teleriscaldamento. A pieno regime, la centrale (450.000 t/anno di rifiuti solidi urbani) è in grado di produrre calore per riscaldare oltre 20.000 famiglie. L’energia elettrica prodotta dall’impianto può far fronte al consumo energetico annuo di 130.000 famiglie.Impianto di valorizzazione del vetro di trattamento delle lampade fluorescenti di MuggianoImpianto di depurazione di OlgettinaPer il trattamento dei rifiuti provenienti dalla pulizia delle strade (spazzamento, spurgo pozzetti stradali) e delle acque utilizzate per il lavaggio dei mezzi di raccolta RSU.Impianti per il recupero ambientale dell’area GerenzanoCostituiti da impianti di trattamento del percolato, impianti di depurazione delle acque di falda, Impianti di captazione e utilizzo del biogas nella centrale di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e calore. ad uso dei presidi ambientali realizzati (produzione 2007: 12.446 MWh).6 aree attrezzate di conferimento gestite da Amsa nel Comune di Milano

Il Gruppo A2a è proprietario di altri 3 inceneritori:> Impianto di termovalorizzazione di Brescia> Impianto di termovalorizzazione di Bergamo> Impianto di termovalorizzazione di Acerra (Na

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AFFIDAMENTI

Amsa svolge il servizio di pulizia delle strade e di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel territorio del Comune di Milano in regime di affidamento diretto. L’affidamento ha durata ventennale ed è disciplinato da un Contratto di Servizio triennale (oltre 700 mln euro l’ultimo firmato nel 2011).

Amsa opera in due ambiti di attività, strettamente connessi: generazione di energia e calore mediante termovalorizzazione dei rifiuti, e servizi ambientali. Per quanto riguarda questi ultimi, segue direttamente tutte le attività del ciclo, dai servizi di pulizia delle strade alla raccolta e smaltimento dei rifiuti (conferimento in discarica o termovalorizzazione).

Nel 2001 sono fondate Amsadue srl e Amsatre srl. La prima offre servizi di raccolta rifiuti, pulizia e smaltimento non previsti nel Contratto di Servizio; la seconda risponde all’esigenza di alcuni Comuni confinanti con la città di Milano di affidare ad Amsa il servizio di raccolta, spazzamento e smaltimento dei rifiuti urbani.

Nel 2005 si aggiunge una terza società satellite, Amsa-Consulting, che vende servizi di consulenza alle amministrazioni pubbliche o alle società gestrici del servizio, interessate a rivedere l’organizzazione dei servizi nel proprio territorio. Amsa-Consulting ha partecipato al gruppo di lavoro che ha definito le caratteristiche principali di progetto del termovalorizzatore di Torino.

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TARIFFAZIONE

Al momento il Comune di Milano utilizza la Tarsu come la maggior parte dei Comuni della provincia di Milano. Sulla base dei dati più recenti dell’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Milano risulta che i Comuni in regime tariffario siano 67 come nel 2008 (nel 2004 erano 34).

TRASFORMAZIONI E PROSPETTIVE

La Regione Lombardia costituisce un unicum nella regolazione del settore, poiché non opera attraverso il ruolo delle Ato-r. Questo lascia supporre che esista un vantaggio rispetto alle altre regioni che saranno chiamate a riorganizzare il governo dei rifiuti. Tuttavia è in discussione una bozza di riforma presso l’Assessorato che ipotizza una nuova organizzazione del settore.In questo quadro le imprese e le province si stanno muovendo in ordine sparso e non esistono ipotesi serie di concentrazione degli operatori né partnership industriali per partecipare alle prossime gare.

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Proprietà e storiaHera nasce il 1° novembre 2002 dalla fusione di 12 multiutility operanti in aree confinanti del Nord Italia. Nel giugno 2003 si è quotata in Borsa, con un flottante pari al 44,5% del suo capitale.La storia di Hera è caratterizzata da un percorso di espansione: la crescita per linee esterne, attraverso fusioni e acquisizioni con altre multi-utility regionali. I soci oggi sono 183 Comuni nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Forlì, Cesena e Imola.

Dove operaIl Gruppo Hera opera il servizio ambientale direttamente, attraverso 7 Sot-Strutture Operative Territoriali (Bologna, Ferrara, Ravenna, Rimini, Modena, Forlì-Cesena e Imola-Faenza) cui sono delegate la gestione dei servizi e il rapporto con la clientela, lo sviluppo delle relazioni con gli enti e le organizzazioni territoriali.Hera gestisce il servizio integrato in 6 Ato dell’Emilia-Romagna, per un totale di 142 Comuni; attraverso Marche Multiservizi serve 39 comuni nella provincia di Pesaro e Urbino.Rispetto al 2009, si rileva la crescita del bacino servito in conseguenza del consolidamento della società Naturambiente, che gestisce la raccolta rifiuti in 8 comuni della provincia di Pesato e Urbino (23.664 abitanti).

Comuni serviti 181 Abitanti serviti2,75 milioniProduzione totale rifiuti5.703 (ktons = migliaia di tonnellate)Rifiuti termovalorizzati801 ktonsPercentuale RD47,8% (2010)Personale dipendente1.849 (6.656 totali di Gruppo)Valore della produzione3.668 milioni di euroUtile netto (perdita)142 milioni di euro

GLI ALTRI SETTORI Idrico1.181.000 clienti250.000.000 metri cubi di acqua venduta3.066 Km di lunghezza delle retiEnergia382.000 clienti7.744 gigawattora energia vendutaGas1.081.000 clienti2.914 milioni metri cubi di gas venduto

Gruppo Hera

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Sot BolognaServizi energetici 798mila (94%)Servizi idrici 832mila (98%)Servizi ambientali 676mila (79%)

Sot ModenaServizi energetici 470mila (68%)Servizi idrici 459mila (66%)Servizi ambientali 488mila (70%)

Sot FerraraServizi energetici 200mila (56%)Servizi idrici 254mila (71%)Servizi ambientali 135mila (38%)

GRUPPO HERAServizi energetici 2,5 mln (72%) 170 comuniServizi idrici 3,1 mln (87%)226 comuniServizi ambientali 2,8 mln (78%) 181 comuni

Sot RavennaServizi energetici 239mila (86%)Servizi idrici 276mila (100%)Servizi ambientali 276mila (100%)

Sot RiminiServizi energetici 36mila (10%)Servizi idrici 326mila (96%)Servizi ambientali 310mila (91%)

Marche MultiserviziServizi energetici 249mila (68%)Servizi idrici 283mila (77%)Servizi ambientali 224mila (61%)

Sot Forlì-CesenaServizi energetici 324mila (83%)Servizi idrici 392mila (100%)Servizi ambientali 392mila (100%)

Sot Imola-FaenzaServizi energetici 193mila (76%)Servizi idrici 254mila (100%)Servizi ambientali 254mila (100%)

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Lo spin-off HERAmbiente e l’acquisizione del partner finanziario

Il 1° luglio del 2009 è nata Herambiente per scorporo della dotazione impiantistica, per lo smaltimento rifiuti e di una parte del personale del Gruppo Hera. L’obiettivo promuovere la nuova società a leader nazionale dello smaltimento dei rifiuti con:> 5,7 milioni di ton smaltite (5703 ktons nel 2010) > 2,7 milioni di cittadini serviti> 77 impianti, di cui 7 termovalorizzatori (4 di recente costruzione ), 13 discariche controllate, 10 impianti compostaggio, 12 impianti di selezione

Nel 2010, Ambiente Arancione Cooperatief Ua, società controllata da Eiser Infrastructure Limited ha acquisito il 25% del capitale di Herambiente.

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Igiene urbana, raccolta indifferenziata e differenziata dei rifiuti, gestione e manutenzione del verde pubblico, arredo urbano, pulizia degli arenili, disinfestazione e derattizzazione, gestione degli impianti di illuminazione pubblica, servizi funerari e cimiteriali.

Attività di trattamento dei rifiuti solidi e liquidi, urbani e speciali anche pericolosi, attraverso un complesso sistema impiantistico basato sulle più moderne tecnologie: 1. Separazione meccanica 2. Selezione3. Termovalorizzazione 4. Compostaggio e biostabilizzazione 5. Trattamento e recupero di rifiuti speciali

liquidi e fangosi1. Smaltimento in discarica controllata dei rifiuti non recuperati

The Eiser Infrastructure Fondo di private equity per l’investimento in essential facilities.

25%

75%

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HERAmbiente

La creazione di una società degli impianti cui conferire il patrimonio costruito negli anni è dovuta al bisogno di reperire risorse per gli investimenti. La scelta di un partner puramente finanziario come Eiser ricalca il processo che in Iren ha dato vita alla nuova Mediterranea delle Acque con F2i.Il Gruppo Hera riconosce ad Herambiente l’uso di strutture di sua proprietà, posizionandosi sulle attività di raccolta e spazzamento gestite a livello locale attraverso il coordinamento delle Sot.

HERA è oggi in attesa di valutare il quadro strategico del nuovo piano regionale sui rifiuti: le concessioni in scadenza (Modena) saranno con tutta probabilità messe a gara; la volontà sarebbe mantenere i presidi territoriali attivi.La strategia di espansione su nuovi territori segue la via dell’esportazione di know-how ed expertisenella realizzazione e gestione degli impianti di termovalorizzazione. Hera è risultata la vincitrice della gara indetta da Quadrifoglio per selezionare il partner industriale per l’impianto di Case Passerini.

È aperto un dossier per la possibile integrazione con il gruppo veneto-friulano Acegas-Aps.

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Gruppo Iren

Proprietà e storiaIren nasce il 25 maggio 2010 attraverso un atto di fusione per incorporazione di Enia, gruppo multiutilities nato dall’integrazione tra le imprese pubbliche di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e di oltre 180 Comuni emiliani, in Iride spa.Il Gruppo, attivo nell’area Nordovest del paese, opera attraverso le sue controllate nei settori: elettricità, gas, teleriscaldamento, servizio idrico integrato e ambiente e fornisce anche altri servizi di pubblica utilità come le reti di telecomunicazione, l’illuminazione pubblica e la gestione degli impianti semaforici.Nell’area di business Ambiente, Iren raccoglie il patrimonio di esperienza proveniente dalla componente emiliana del Gruppo. Il servizio di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati copre 111 Comuni e serve un bacino di oltre 1.200.000 abitanti. La gestione dei rifiuti è regolata da convenzioni di affidamento stipulate con le Autorità di ambito territoriali.

Comuni serviti 111Abitanti serviti1.200.000Produzione totale rifiuti1.005 (ktons = migliaia di tonnellate) Materiali avviati al riciclo dopo differenziazione187.600 ton/annoPercentuale RD54,1% Personale dipendente4752Valore della produzione222 milioni di euro

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Iren Emilia e Iren Ambiente

Il Gruppo è strutturato in una holding cui fanno capo le attività strategiche, di sviluppo, coordinamento e controllo e 5 società operative, che garantiscono il coordinamento e lo sviluppo delle linee di business: > Iren Acqua Gas nel ciclo idrico integrato.> Iren Energia nel settore della produzione di energia elettrica e termica e dei servizi tecnologici.> Iren Emilia nel settore gas, raccolta rifiuti, igiene ambientale e gestione dei servizi locali.> Iren Ambiente nella progettazione e gestione degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti, nella gestione degli impianti di produzione calore per il teleriscaldamento in territorio emiliano.

> Iren Mercato nella vendita di energia elettrica, gas e teleriscaldamento.

I rifiuti trattati nel 2009 sono stati pari a 1005 ktons, nel sistema impiantistico del Gruppo (al terzo posto in Italia dopo Hera e A2A) che comprende 2 termovalorizzatori per la produzione di energia elettrica e calore per il teleriscaldamento dai rifiuti non utilmente recuperabili, 2 discariche controllate, 11 impianti di trattamento e un impianto di selezione. Il Gruppo non ha al momento concessioni attive su territori diversi rispetto a quelli portati in dote da Enia.

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Polo ambientale integrato di Parma (PAI)

Il principale investimento prodotto negli ultimi anni da Enia (oggi Iren Ambiente) è il Polo Ambientale Integrato di Parma, di cui è prevista l’apertura nel 2012. Si tratta di un centro che comprende impianti di trattamento meccanico biologico dei residui della raccolta differenziata, un termovalorizzatore cogenerativo per lo smaltimento dei rifiuti e la produzione di energia termica per il teleriscaldamento, un impianto di trattamento e recupero di rifiuti speciali, autorimesse e officine per i mezzi adibiti alla pulizia e alla raccolta dei rifiuti.

Il termovalorizzatore, secondo le stime, sarà in grado di produrre energia elettrica per circa 75.000 cittadini ed energia termica per circa 38.000 abitanti. Il completamento del Polo Ambientale Integrato consentirà alla provincia di Parma di raggiungere l’autonomia nello smaltimento dei rifiuti urbani, l’investimento completerà la presenza di termovalorizzatori nel territorio emiliano con conseguente sviluppo del settore dello smaltimento e del teleriscaldamento. I lavori hanno subìto un’interruzione prolungata a causa del blocco amministrativo disposto dal Comune di Parma. Il Tar ha recentemente imposto la riapertura del cantiere, perché ritiene l’opera imprescindibile per la gestione dei rifiuti in ambito provinciale.

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PROSPETTIVE STRATEGICHE

L’asset ambientale oggi conta il 5% del fatturato di gruppo (7% su Ebitda, dati 2010) ma rappresenta un settore su cui, come dimostra il piano industriale, si vuole crescere.Il settore del resto è strategico per lo sviluppo del Gruppo in quanto sinergico rispetto a uno dei principali core business: la cogenerazione e lo sviluppo del teleriscaldamento.La maturata competenza in questi settori di business (nel teleriscaldamento in particolare Iren è il leader nazionale, e Torino una delle città più teleriscaldate in Europa) trova nuove possibilità di sviluppo grazie agli investimenti nel WTE.Interessanti sinergie possono crearsi in ambito torinese dove il radicamento di Iren è forte ed esistono importanti spazi di crescita, sia per le attività di cogenerazione sia per lo smaltimento dei rifiuti.

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Proprietà e storiaAcegasAps è la principale azienda multiutility del Nordest. Opera nella gestione e distribuzione delle risorse idriche, dell’energia elettrica e del gas, nella raccolta e trattamento rifiuti e nei principali servizi municipali, da quelli funerari all’illuminazione pubblica, dalle reti per telecomunicazioni al teleriscaldamento. Nata il 19 dicembre 2003 dalla fusione tra Acegas e Aps, la società opera principalmente nei due territori di Trieste e Padova, ma sta progressivamente estendendo il suo raggio di attività in Italia e all’estero. Azionisti: 62.8% Acegas-Aps Holding srl (50.1% al Comune di Trieste; 49.9% al Comune di Padova); 28,5% mercato; 5% CR Trieste; 3,8% Equiter

Dove operaAcegasAps gestisce i termovalorizzatori di Trieste e Padova, la stazione di trasferenza dei rifiuti a Padova e assicura l’attività post mortem delle discariche di Vasco de Gama (PD) e Ponte San Nicolo (PD).

Comuni serviti 9 Duino Aurisina, Saonara, Ponte San Nicolo, Noventa Padovana, Abano Terme, Padova, TriesteUtenti476.895Tonnellate di rifiuti raccolti284.623.000 tonTonnellate di rifiuti trattati361.97 ton/annoTonnellate di rifiuti termovalorizzati234.538 ton

Acegas-Aps Trieste e Padova

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IMPIANTI E ATTREZZATURE

La società garantisce la termovalorizzazione di tutti i rifiuti da raccolta indifferenziata prodotti in Provincia di Trieste, Gorizia, Padova (Padova, Abano Terme, Noventa, Ponte San Nicolo e Saonara), grazie all’avvio della Linea 3 dell’inceneritore di Padova attraverso due impianti. I rifiuti provenienti da altre province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia rappresentano il 21% dei rifiuti conferiti.

Il Gruppo dispone di due impianti di termovalorizzazione:> Il termovalorizzatore di San Lazzaro (Pd)> Il termovalorizzatore Errera3 di Trieste

Gestisce la stazione di trasferenza dei rifiuti a Padova.Assicura l’attivita post mortem delle discariche di Vasco de Gama (PD) e Ponte San Nicolo (PD).

TARIFFAZIONE

Le città controllate dal Gruppo utilizzano sistemi differenti per il calcolo: Trieste applica la Tarsu, al contrario di Padova dove la Tia è stata introdotta dal 2001.

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TRASFORMAZIONI E PROSPETTIVE

Le strategie di AcegasAps nei settori regolati sono fortemente influenzate dalla natura interregionale del Gruppo e della necessità di seguire disposizioni normative spesso diverse. In Veneto è da tempo aperto un confronto sostenuto dalla Regione (Veneto Sviluppo) per l’integrazione tra operatori. Vincoli normativi limitano la capacità di importazione di rifiuti al termovalorizzatore di Padova da altre province venete. Questa sovraccapacità è in parte ridotta attraverso l’importazione di rifiuti speciali da altre regioni. Il Gruppo è in attesa che l’Ato trovi concreta operatività. Allo stesso modo il Friuli Venezia Giulia è in attesa del piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.

INCENERITORE

Naonis Energia srl è la società di scopo nata per realizzare e gestire il secondo polo regionale di termovalorizzazione. L’attuale assetto prevede il controllo di Acegas Aps al 54% e la partecipazione di Atap ed Exe al 20,5% (ciascuna in rappresentanza dei territori delle Province di Pordenone e Udine). Attualmente Naonis Energia è impegnata sul fronte della localizzazione dell’impianto in un comune appartenente ad una delle province citate. Il principale investimento negli ultimi anni è stata la prosecuzione dei lavori per la terza Linea dell’impianto di Padova. Al 31 dicembre 2010 risultano consuntivati 90,1 milioni di euro, pari all’89% del quadro economico complessivo di 101,1 milioni di euro.

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Proprietà e storiaAma spa è il più grande operatore monobusiness in Italia nella gestione integrata dei servizi ambientali. Con 7.500 dipendenti, serve un bacino di utenza di quasi 3.300.000 persone. La lunghezza totale delle strade raggiunte è di 3.370 km, mentre l’area di operatività si estende su una superficie di 1.285 kmq, da cui annualmente si raccolgono circa 1.780.000 tonnellate di rifiuti.I servizi di igiene urbana, erogati sulla base del contratto di servizio vigente con il Comune di Roma, consistono in: pulizia delle strade; raccolta, selezione, trattamento, recupero, smaltimento dei rifiuti. Con la Divisione Cimiteri Capitolini, gestisce i servizi cimiteriali nel Comune di Roma.Da Ottobre 2010, svolge servizi aggiuntivi per il Comune: pulizia e manutenzione delle aiuole spartitraffico; rimozione dei manifesti abusivi dai muri e dagli impianti; cancellazione delle scritte murarie; sanificazione e lavaggio delle aree di interesse storico e delle grandi arterie cittadine.

Comuni servitiRoma più altri 41 comuni (tot 300.000 abitanti)Abitanti serviti3.169.000Produzione totale rifiuti1.700.000 ton/annoMateriali avviati al riciclo dopo differenziazione360.000 ton/annoPercentuale RD24,1%Personale dipendente7.400 addettiValore della produzione699 milioni di euroUtile (perdita)2,3 milioni

Ama Roma

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IMPIANTI E ATTREZZATURE

Impianto di selezione e produzione CDR Salario.Termovalorizzatore per Rifiuti Speciali ospedalieri di Ponte Malnome. Inserito all’interno dello stabilimento di Roma Ovest, entrato a regime nel 1996, costituito da due linee di incenerimento con forno a tamburo rotante, seguite da due linee di trattamento e depurazione fumi. La potenzialità di trattamento per ogni linea è 60 ton/giorno di rifiuti ospedalieri e di farmaci scaduti, provenienti dalle strutture sanitarie e dalla specifica raccolta differenziata effettuata dall’azienda. Dotato di un sistema di recupero energetico con produzione di circa 3 MW di energia elettrica e, dal 2002, di un sistema di monitoraggio per il controllo continuo delle emissioni gassose.Impianto di selezione Multimateriale di via Laurentina – Pomezia.Piattaforma intermodale di Roma Ostiense.Polo Impiantistico di Rocca Cencia.Impianto di compostaggio di Maccarese.

Conferimento su impianti di terzi ancora elevato. Discarica di Malagrotta, proprietà di Manlio Cerroni, prorogata dal 2007 in avanti, oggi in fase di chiusura, in attesa dell’individuazione dei siti temporanei che accompagneranno l’avvio di nuovi impianti di smaltimento.

TARIFFAZIONE

A partire dal 2003, in applicazione del Decreto Ronchi, il Comune di Roma ha introdotto la Tariffa Rifiuti (Tari) in sostituzione della Tarsu. La Tariffa viene calcolata in base a metri quadrati dell’immobile e al numero di persone del nucleo familiare che vivono nell'immobile.

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RISULTATI ECONOMICI

L’impresa ha costantemente migliorato i conti dopo un periodo di profondo dissesto finanziario: > Risultato 2007: -36 milioni di euro> Risultato 2008: -256 milioni di euro > Risultato 2009: +2 milioni di euro

Il risultato industriale, espresso dal Margine Operativo Lordo (18,6% del valore della produzione), è il frutto dell’attività operativa caratterizzata dall’incremento della produzione complessiva dei rifiuti (+3,2%), dal proseguimento dell’implementazione del modello di pulizia sull’intero territorio, dall’attivazione del nuovo modello di raccolta differenziata “porta a porta” nell’area monumentale e dalla progettazione del modello di raccolta domiciliare in altri 6 quartieri.Dal secondo semestre 2010 Ama Roma è titolare del credito da tariffa sui rifiuti.

CHIUSURA 2010

> Fatturato - 699 milioni> Ebitda - 138 milioni> Utile - 2,3 milioni> Contratto di servizio - 630 milioni> Incenerimento rifiuti ospedalieri: -5,6 milioni> Carta – 6,5 milioni> Servizi cimiteriali - 23 milioni

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Riconfigurazione degli assetti proprietari. Il progetto Holding Roma Capitale

Ama opera in house con un affidamento diretto fino al 31.12.2015. Ama Roma è una società al 100% di proprietà di Roma Capitale. Le recenti evoluzioni organizzative della Capitale hanno destinato le attività di controllo, valutazione monitoraggio delle partecipazioni al Dipartimento Partecipazioni e Controllo Gruppo Roma Capitale-Sviluppo Economico, in attesa dell’avvio della Holding Roma Capitale, società di partecipazioni, i cui tratti son stati da tempo delineati anche se l’avvio non c’è ancora stato.

Servizi pubblici locali

�Servizi a rilevanza economica soggetti a scadenze decreto Ronchi: Ama, Atac, Acea, Acea Ato2.Reti e patrimonio: Roma Patrimonio verso fusione con Atac Patrimonio.Altri servizi a rilevanza economica non soggetti a scadenze decreto Ronchi: Car, Cif, Investimenti, Eur.

Servizi strumentali

Risorse per Roma, Roma Servizi per la Mobilità, Roma Servizi Economici e Finanziari, Aequa Roma, Roma Metropolitane, Zetema.

Holding

Roma Capitale

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Il progetto Holding Roma Capitale

Il progetto di Holding è stato presentato il 29 novembre 2010. Coinvolge le 86 società comunali (il numero è dato da partecipazioni dirette e partecipazioni di secondo livello attraverso le partecipate) con l’obiettivo di mettere in efficienza l’intero sistema, in quanto la creazione della holding permetteràdi compensare le perdite e i redditi delle diverse controllate.

La road map di intervento elaborata dal Comune di Roma prevede una maxi-delibera di Giunta con le linee guida di razionalizzazione, l’individuazione dei settori strategici e del piano di dismissioni, la costituzione della holding con conferimento delle partecipazioni da mantenere, previsione di regole comuni per tutte le controllate, revisione delle regole per i contratti di servizio.

I settori strategici sui quali l’amministrazione intende mantenere un presidio sono: trasporti pubblici e servizi ausiliari; tutela del territorio e dell’ambiente; promozione dell’immagine di Roma, del patrimonio culturale e dell’attività turistica; gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare; servizi economici per la razionalizzazione della spesa delle partecipate e promozione dello sviluppo locale; servizi di accertamento e riscossione dei tributi; captazione e distribuzione di acqua ed energia; settore agroalimentare e florovivaistico; gestione e valorizzazione del sistema fieristico, espositivo, congressuale.

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LA STRUTTURA PROPRIETARIA

Al 2010 il Comune di Roma possedeva la maggioranza in Atac (100%), Ama (100%), Risorse RpR (100%), Roma Entrate (100%), Servizi azionisti Roma (100%), Zetema progetto cultura (100%), Acea (51%), Roma Patrimonio (100%), Roma Servizi per la Mobilità (100%), Roma Metropolitane (100%), Centrale del Latte (81,72%). Partecipazioni di minoranza sono in Eur (10%), in Investimenti (27,61%), nel CAR-Centro Agroalimentare Roma (31%), in Acea Ato2 (3,53% ma controllo attraverso Acea), nel Centro Ingrosso Fiori (20%), in Aeroporti di Roma (1,33%).

Situazione finale e dismissioni in corsoIn Roma Capitale Holding, società con socio unico Roma Capitale, saranno raggruppate le quote detenute nelle societàdi servizi pubblici locali (servizi di interesse generale), cioè in Ama (100%), Atac (100%), Acea (51%), Acea Ato2 (3,5369%),Investimenti (22,565%), Centro Agroalimentare Romano (31%), Centro Ingrosso Fiori (20%), Eur (10%); nelle società di servizi strumentali strettamente necessari per il perseguimento delle finalità istituzionali di Roma Capitale e cioè Risorse RpR (100%), Aequa Roma (100%), Roma Metropolitane (100%), Servizi Azionista Roma (100%), Roma Servizi per la Mobilità (100%), Zétema (100%). Alla holding saranno conferite anche le partecipazioni in Aeroporti di Roma e Centrale del Latte, per essere poi dismesse. Per Aeroporti di Roma sarà dato mandato alla holding di avviare le procedure per la dismissione con procedure ad evidenza pubblica.

VANTAGGI ATTESI

La holding è uno strumento messo a punto per creare dei benefici fiscali. In pratica non saranno più le singole società a pagare le tasse ma la Capogruppo che sarà libera di compensare utili e perdite. Allo stato attuale, l’unica società della galassia Comune di Roma che genera utili consistenti è Acea. La nuova struttura consentirà ad Acea di pagare meno tasse, ma questo non si tradurrà affatto in un incremento di profitti e quindi degli utili a beneficio dei soci. Il maggiore utile sarà infatti rigirato proprio a favore delle società in perdita mentre all’utility capitolina andrà l’equivalente del vantaggio fiscale.

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Quadrifoglio Firenze

Proprietà e storiaNasce come Consorzio Quadrifoglio nel 1997, riunendo i Comuni di Calenzano, Campi, Sesto Fiorentino (seguiti da Signa nel 1999) e Firenze per la gestione dei servizi ambientali. Nel 2001 cambia ragione sociale, divenendo Quadrifoglio Servizi Ambientali Area Fiorentina spa. Nel 2007 alcuni Comuni soci di Safi spa (Bagno a Ripoli, Fiesole, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano Val di Pesa, Scandicci, Tavernelle Val di Pesa) entrano nella compagine sociale. Al 2010 il capitale sociale è di 53.819.124 euro (con la fusione con Safi arriverà a 61.089.246). Le azioni, del valore nominale di 1 euro, sono possedute dai Comuni e il Comune di Firenze detiene il 92,35% del capitale. I Comuni che beneficiano del servizio sono gli unici azionisti; per statuto la proprietàpubblica è vincolata almeno al 51% del capitale azionario.Dal 16 giugno 2011, Quadrifoglio incorpora Safi spa, diventando gestore per i servizi di raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti e servizi accessori anche nei comuni già serviti da Safi (Bagno a Ripoli, Fiesole, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle in Val di Pesa, Scandicci).

Comuni serviti 12Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Firenze, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano V.P., Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa, Tavarnelle V.P.Abitanti serviti642.800 Produzione totale rifiuti454.600 ton/anno Materiali avviati al riciclo dopo differenziazione187.600 ton/annoPercentuale RD46,85% Personale dipendente1.084Valore della produzione150,3 milioni di euro

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IMPIANTI E ATTREZZATURE

Impianto Case Passerini. Selezione e compostaggioTratta rifiuti solidi urbani indifferenziati e rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata: circa 120.000 ton/anno di RSU e 45.000 ton/anno di rifiuti organici e vegetali. Le lavorazioni effettuate all’interno dell’impianto permettono di produrre un combustibile CDR, Combustibile da Rifiuti in forma pelletizzata o sciolta, triturato e confezionato in balle pressate e legate, utilizzato successivamente da moderni impianti termovalorizzatori per la produzione di energia elettrica. Impianto recupero Biogas: presso impianto Case PasseriniImpianto Fotovoltaico: presso impianto Case PasseriniImpianto di S. Donnino: recupero varie tipologie di rifiutiProgetto ArielIn partnership con Publiambiente, Asm, Helios e Pia, progetto per la riduzione degli impatti ambientali e la gestione sostenibile del ciclo di smaltimento dei rifiuti.

Prevista la realizzazione di un termovalorizzatore entro il 2014.

TARIFFAZIONE

Viene applicata la Tia, riscossa direttamente dal gestore, salvo nei Comuni di Bagno a Ripoli, Tavarnelle in Val di Pesa e Impruneta, dove è ancora in vigore la Tarsu, riscossa dal Comune.

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Trasformazioni e prospettive. Incorporazione di Safi e progetto gestore unico

A livello locale, la nascita dell’Ato Toscana Centro (ambito territoriale ottimale che comprende le province di Firenze, Prato, Pistoia) segna l’avvio di un processo di integrazione tra gli operatori locali. Dal 16 giugno 2011, Quadrifoglio incorpora Safi, diventando gestore per i servizi di raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti e servizi accessori anche nei 7 comuni già serviti da Safi.È attivo il processo di integrazione tra i soggetti oggi concessionari: Quadrifoglio-Safi, l’empolese Publiambiente, l’Asm di Prato, l’Aer di Pontassieve, il Cis di Montale che nell’arco di un anno intendono fondersi in Helios (scatola vuota oggi, costituita nel 2000 da Publiambiente per sviluppare attività di gestione dei servizi ambientali al di fuori dei confini regionali). Helios nei progetti parteciperàalla gara d’ambito, da 5 miliardi di euro, che assegnerà il servizio per i prossimi 20 o 24 anni per il gestore unico dei rifiuti dell’Ato centro.

L’inceneritore

Il 23 giugno si è chiusa la raccolta delle offerte per la newco, a maggioranza pubblica con partner privato, che costruirà e gestirà l’inceneritore di Case Passerini con Quadrifoglio. Alla prequalifica sono state accolte le offerte di Hera e Veolia Environmnet, ma solo la prima ha preso parte alla gara.L’impianto, secondo i progetti, dovrebbe entrare in funzione nel 2015.

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Il progetto Helios

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Proprietà e storiaLa società (100% Comune di Genova) nasce nel 1986 come Azienda Municipalizzata di Igiene Urbana, assorbendo le attività precedentemente svolte dal servizio comunale di nettezza urbana. Nel 2002 Amiu, nel frattempo diventata Azienda Multiservizi e d’Igiene Urbana, diventa una società per azioni, controllata al 100% dal Comune di Genova. Lo sviluppo nel campo dei servizi ambientali, nel decennio successivo, la trasforma in Gruppo, con la creazione di specifiche società di scopo grazie alle quali può coprire l’intero ciclo della gestione dei rifiuti, dalla raccolta al riciclo allo smaltimento.Il Gruppo Amiu è composto da 4 aziende controllate e 1 partecipata (Sater) che operano nella gestione del ciclo dei rifiuti e in attività di tutela e valorizzazione della qualità ambientale:> Amiu Bonifiche – servizi di consulenza tecnica per monitoraggio, bonifica, ritiro e smaltimento dei rifiuti contenenti amianto.

> Ecolegno – il maggiore operatore sul territorio regionale attivo nell’attivitàdi raccolta e preparazione dei rifiuti legnosi.

> Ge.Am. Gestioni Ambientali spa – ciclo integrato dei rifiuti in ambito portuale.> Quattroerre – 49% di partner privati; si occupa della gestione, promozione e sviluppo di tutte le tipologie di raccolta differenziata effettuate nella provincia di Genova.

> Sater – società al 49% Amiu e al 51% Comune di Cogoleto, costituita nel 2004 per curare la gestione del ciclo dei rifiuti nel territorio comunale.

Comuni serviti 1GenovaAbitanti serviti>700.000Produzione totale rifiuti335.000 ton/anno (dati 2008)Percentuale RD45%Personale dipendente1.737 (dati 2008)Valore della produzione 2010161 milioni di euroUtile (perdita) 2010500 mila euro

Amiu Genova

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IMPIANTI

Discarica di Scarpino I rifiuti indifferenziati vengono conferiti nella discarica cittadina di Monte Scarpino, nata nel 1968, che si sviluppa su una superficie di 400.000 mq e smaltisce circa 265.000 ton di RSU. Dai rifiuti smaltiti in discarica, Amiu estrae biogas per generare energia elettrica. L’impianto di Scarpino ha capacità produttiva annua di circa 54 milioni di KW/h di energia elettrica. Discarica di BusallaAmiu gestisce l’impianto di conferimento dei rifiuti solidi urbani nel comune di Busalla. Attraverso una convenzione di affidamento da parte della Comunità Montana Alta Valle Scrivia, ha risanato e bonificato la preesistente discarica, e predisposto un nuovo impianto per raccogliere i rifiuti di 10 Comuni.Impianto di compostaggioAmiu gestisce un impianto di produzione di compost “verde”, con capacità di trattare annualmente fino a 9.000 ton di rifiuti organici provenienti prevalentemente da mercati ortofrutticoli, ramaglie e sfalci erbosi.Impianto di riciclo inertiDal trattamento dei rifiuti “inerti” (detriti, calcinacci …) raccolti in larga parte presso le isole ecologiche cittadine, Amiu produce calcestruzzo e manufatti per l’edilizia, effettuando in tal modo un’attività di recupero e riciclo.

TARIFFAZIONE

Dal 2006 a Genova è attiva la Tia.

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Trasformazioni e prospettive

Nel corso del 2011 era stato avviata la ricerca di un partner privato cui vendere il 40% del Gruppo. L’esito del referendum ha ispirato prudenza e invitato gli amministratori a rimandare la decisione al 2012 con l’insediamento della nuova Giunta.Nel frattempo sono migliorati i risultati della raccolta differenziata (dall’11 al 32% in un anno) anche per merito dello stretto controllo esercitato dalle “guardie ecologiche” che hanno comminato un numero estremamente alto di multe, al punto da generare episodi di contestazione.

Gassificatore di Scarpino

Da oltre due anni il Consiglio Comunale ha approvato la realizzazione di un termovalorizzatore a Scarpino, nella stessa località della discarica. Si tratta di un impianto con tecnologie giapponesi profondamente diverso rispetto al classico inceneritore a griglia.Costo stimato di 244 milioni di euro; l’operazione è fatta in project financing. Tbf (Svizzera), capofila di un consorzio partecipato anche da aziende italiane, si è aggiudicata la gara. È il primo terminale di incenerimento in tutta la Liguria.L’impianto secondo i progetti dovrebbe entrare a regime nel 2015 (avvio previsto nel 2013), ma le difficoltà progettuali rischiamo di produrre una dilatazione dei tempi.

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AMIAT LA SITUAZIONE TORINESE

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Gli operatori in ambito torinese

Le analisi economiche indicano la soglia dei 500.000 abitanti come la dimensione industriale adeguata per realizzare robuste economie scala, sia dal punto di vista degli approvvigionamenti sia soprattutto nell’ottimizzazione degli input produttivi.La parcellizzazione dell’ambito torinese, condizione che in linea generale, anche se per ragioni differenti, contraddistingue tutto il Piemonte, rappresenta un limite alle potenzialità di efficientamento delle gestioni e un limite strutturale alla riduzione dei costi al cittadino.Secondo elemento di debolezza sono le caratteristiche mono-business delle imprese (ad eccezione di Acea Pinerolese)e l’attuale bassa dotazione infrastrutturale dell’ambito torinese se confrontata con gli esempi eccellenti dei territori lombardi ed emiliani.

BACINO CONSORZIO (RACCOLTA)

ABITANTISERVITI

12 ACEA PINEROLESE INDUSTRIALE

151.554

13 CCS 123.478

14 COVAR 258.527

15 CIDIU 345.924

16 SETA 225.392

17 A CISA 99.049

17 B-C-D ASA SERVIZI 191.757

18 AMIAT 907.563

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Trm. Impianto di termovalorizzazione del Gerbido

Terzo impianto piemontese, in ordine di tempo dopo i termovalorizzatori di Vercelli (di dimensione ridotte: 72.000 ton/anno smaltite) e Mergozzo (che necessita tuttavia di forti investimenti per l’ammodernamento tecnologico), quello del Gerbido è l’impianto più grande della Regione. Smaltirà a regime (dopo il 2014) circa 421.000 tonnellate all’anno ponendosi in parte come alternativa alla discarica, alla luce della prossima saturazione di alcuni impianti (Cambiano, Pianezza).

Trm abbinerà l’attività di smaltimento a quella di cogenerazione e teleriscaldamento, in linea con la direttiva europea 98/2008, coprendo secondo le stime le esigenze energetiche di 175.000 famiglie e assicurando calore a 17.00 famiglie. L’impianto si candida a diventare un punto di riferimento per il riassetto strategico del ciclo di igiene ambientale in ambito torinese per quanto concerne la fase finale di smaltimento.

Una criticità del contesto torinese è la separazione tra le imprese della filiera a monte: raccolta e spazzamento, e il futuro assetto impiantistico sullo smaltimento. Le esperienze nazionali dimostrano la possibilità di conseguire importanti economie nella gestione del ciclo integrato, ottimizzando la logistica dei rifiuti conferiti e le attività di selezione per una miglior resa dell’impianto.

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Comuni serviti 1TorinoAbitanti serviti1.530.000 (903.00 residenti)Produzione totale rifiuti497.000 ton/anno (dati 2010)Percentuale RD42,4%Personale dipendente2.010 (dati 2010)Valore della produzione 2010217 milioni di euroUtile (perdita) 201014 milioni di euro

Gruppo Amiat

Proprietà e storiaAmiat, spa dal 2000, è interamente posseduta dal Comune di Torino e opera per affidamento diretto (in house) i servizi di igiene del suolo, raccolta dei rifiuti e smaltimento per un bacino di utenza di oltre1.530.000 persone, su una superficie totale di 130 km quadrati.Amiat è il maggior gruppo nazionale monobusiness dopo la romana Ama, che dispone di un bacino di utenza superiore e una presenza nella fase di smaltimento, meno labour intensive e con margini operativi superiori.Il Gruppo ha conseguito importanti risultati economici (utile netto degli ultimi due esercizi è stato rispettivamente di12,1 mln euro nel 2009 e14 mln di euro nel 2010) pur in assenza degli introiti della discarica di Basse di Stura, operando importanti efficientamementi.L’affidamento diretto ha termine il 31.12.2014. Tuttavia, secondo le ultime disposizioni governative il rapporto con il Comune decadràautomaticamente al termine dell’anno (31.12.2012), imponendo il ricorso ad una gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di igiene ambientale.

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Prospettive di sviluppo

La separazione del ciclo ambientale determinata dalla legge regionale rappresenta un unicuma livello nazionale. Il maggior gruppo per dimensioni del sistema torinese, mantiene una posizione di leadership a livello nazionale, ma in assenza di una capacità propria di smaltimento ha accresciuto in maniera consistente la sua dipendenza dal contratto di servizio con il Comune di Torino.

La condizione determinata dall’affidamento in house impone ad Amiat di vincolare le sua attività al territorio di elezione privandola della possibilità di esportare il proprio know-howall’esterno sia sul territorio nazionale che internazionale, al pari di quanto stanno facendo i maggiori gruppi nazionali. La caratterizzazione monobusiness riduce la possibilitàdi valorizzare le sinergie tra settori che da alcuni anni rappresentano il driver principale di sviluppo delle imprese del ciclo ambientale.

Il futuro di Amiat è necessariamente vincolato a quello di un ridisegno strategico delle partecipazioni in capo al Comune di Torino, e soprattutto alla ridefinizione strategica dell’organizzazione degli operatori nell’ambito torinese.

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IN SINTESI

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Evoluzione del quadro normativo di livello nazionale

ART. 25 DECRETO LIBERALIZZAZIONI

Le novità introdotte dal Decreto Salva Italia e dal Decreto Liberalizzazioni prefigurano importanti scenari sul futuro riassetto del sistema ambientale in Italia:>Proroga degli affidamenti al 31.12.2012, rispetto alla precedente disposizione che ne vincolava la scadenza al 31.03.2012.>Incentivo alla concentrazione degli operatori dello stesso ambito “In deroga, l’affidamento per la gestione «in house» può avvenire a favore di azienda risultante dalla integrazione operativa, perfezionata entro il termine del 31 dicembre 2012, di preesistenti gestioni dirette o in house tale da configurare un unico gestore del servizio a livello di ambito o di bacino territoriale ottimale ai sensi dell’articolo 3-bis”.>Abbassamento della soglia per l’in house a 200.000 euro rispetto ai 900.000 precedenti.>Le società affidatarie in house sono assoggettate al patto di stabilità interno.>Le Regioni organizzano lo svolgimento dei servizi pubblici locali in ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei individuati in riferimento a dimensioni comunque non inferiori alla dimensione del territorio provinciale e tali da consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l’efficienza del servizio, entro il termine del 30.06.2012.

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IL RUOLO STRATEGICO DELLE REGIONI

In questo scenario di profonde trasformazioni le Regioni sono chiamate a pronunciarsi, ma solo alcune hanno avviato processi di riassetto strategico delle gestioni dei servizi pubblici locali, andando nella direzione di favorire la concentrazione degli operatori e la nascita di operatori di grandi dimensioni.

L’obiettivo perseguito dalla Regione Toscana è ricomporre la frammentazione degli operatori locali al fine di favorire la crescita dimensionale dei soggetti concessionari, la valorizzazione delle economie di scala e la razionalizzazione nell’utilizzo degli input produttiviIn Emilia-Romagna è stata deliberata la creazione del’ambito regionale unico e istituita una Authority con compiti di controllo e indirizzo sui settori ambientale e idrico.In Veneto, in Piemonte e in Liguria, stante le contrapposizioni tra i diversi livelli di governo e le rappresentanze degli operatori, manca invece ancora un disegno strategico diretto a ridurre la frammentazione delle gestioni e a valorizzare le economie di dimensione tra gli operatori.

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TOSCANA - CONCENTRAZIONE DEGLI OPERATORI

L.R 69 del 28 dicembre 2011 Istituzione della Autorità idrica toscana e delle Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.“La presente legge conferma a regime un unico gestore per ambito territoriale ottimale sia nell’idrico che nei rifiuti […] Art. 30 - Al fine della gestione integrata dei rifiuti urbani, gli ambiti territoriali ottimali (ATO) (…) sono i seguenti: ATO Toscana Centro, costituito dai comuni compresi nelle province di Firenze, Prato e Pistoia, con esclusione dei comuni di Marradi, Palazzuolo sul Senio e Firenzuola; ATO Toscana Costa, costituito dai comuni compresi nelle province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno; ATO Toscana Sud, costituito dai comuni compresi nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto.”

Per ciascun ambito territoriale è istituita l’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, ente rappresentativo di tutti i comuni appartenenti. Le Autorità svolgono le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio.Gli organi delle Autorità sono: a) l’assemblea; b) il direttore generale; c) il consiglio direttivo; d) il revisore. L’assemblea è composta da tutti i sindaci dell’ambito. Alle sedute dell’assemblea sono inviatati a partecipare, con funzioni consultive e senza diritto di voto l’Assessore regionale competente ovvero, in caso di sua assenza, il dirigente della struttura regionale competente nonché i presidenti delle province o loro delegati.

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EMILIAROMAGNA - RIORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DELLE FUNZIONI DI GOVERNO

L.R. 23 del 23 dicembre 2011 Norme di organizzazione territoriale delle funzioni relative ai servizi pubblici locali dell’ambiente.

L’intero territorio regionale costituisce l’ambito territoriale ottimale.Per l’esercizio associato delle funzioni pubbliche relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione dei rifiuti urbani, già esercitate dalle Autorità d’ambito territoriali ottimali quali forme di cooperazione degli Enti locali, è costituita un’Agenzia denominata “Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti” cui partecipano obbligatoriamente tutti i Comuni e le Province della Regione.

1)Consiglio d’Ambito, nominato dal Consiglio locale ed è costituito da Sindaci, Presidenti della Provincia o Amministratori. Competenze: approvazione della ricognizione delle infrastrutture; definizione e approvazione dei costi totali del servizio; assunzione delle decisioni relative alle modalità di affidamento del servizio; etc.2)Consigli locali costituiti dai Comuni della provincia. Competenze: individuazione dei bacini di affidamento dei servizi, nelle more del riallineamento delle scadenze delle gestioni in essere; proposta al Consiglio d’ambito di modalità specifiche di organizzazione e gestione dei servizi; approvazione del piano degli interventi, definizione ed approvazione delle tariffe all’utenza. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza assoluta delle quote di partecipazione presenti. La quota di partecipazione della Provincia è pari ad un decimo dei voti complessivamente a disposizione del Consiglio locale. Le quote di partecipazione dei Comuni sono determinate per un decimo in ragione del loro numero e per nove decimi sulla base della popolazione residente.

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Alcune conclusioni

I maggiori operatori nazionali e internazionali del ciclo ambientale hanno intrapreso percorsi strategici di sviluppo caratterizzati da:

> Approccio multiutility e valorizzazione delle sinergie tra settori di business (wte), equilibrio industriale attraverso la diversificazione settoriale e l’ampliamento del portafoglio clienti.

> Sviluppo focalizzato sul segmento dello smaltimento ed esportazione delle competenze o della pratiche di gestione.

> Valorizzazione del know-how: vendita di servizi, partecipazione a gare nazionali e internazionali o compartecipazione ad investimenti nella realizzazione e gestione di impianti di smaltimento.

Le maggiori multiutility hanno concentrato gli investimenti su questo settore allargando i propri bacini di riferimento su una soglia superiore al milione di abitanti. Amiat è l’unica impresa monobusiness di dimensione metropolitana a non avere un posizionamento significativo sul ramo impiantistico. Questo punto di debolezza si traduce non soltanto in una eccessiva dipendenza dal contratto di servizio ma anche e soprattutto in una impossibilità di valorizzazione ed esportazione delle competenze al di fuori del territorio locale.

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Il Gruppo A2a ha aggregato al suo interno il patrimonio storico e di conoscenze di Amsa Milano e di Aprica, settore ambientale facente capo originariamente ad Asm Brescia, leader nazionale e pioniera nelle tecnologie di termovalorizzazione. Con l’acquisizione di Ecodeco si è venuto a costituire un soggetto in grado di vendere servizi .

Il gruppo Hera è il leader di settore per volumi di rifiuti trattati, nonché proprietario del parco impianti più ampio d’Italia. La strada seguita è fondata sulla creazione di economie di scala, sul lato sia della raccolta che dello smaltimento e sinergie territoriali tra i business del gruppo. L’acquisizione del partner finanziario si iscrive in una strategia diretta allo sviluppo del settore impiantistico e alla possibilitàdi diventare il player di riferimento nella progettazione, gestione e sviluppo della fase finale del ciclo ambientale.

Il Gruppo Iren raccoglie un territorio esteso ma composto da piccoli e medi centri urbani. Il numero di clienti è paragonabile a quello di Amiat ma la possibilità di valorizzare expertise nel w-t-e e nel teleriscaldamento e il futuro posizionamento nell’impiantistica con l’avvio del PAI di Parma offrono opportunità di crescita che il gruppo torinese oggi non possiede.

Il maggior operatore monobusiness, Ama Roma, conta sul bacino metropolitano più ampio di Italia, ma le grandi difficoltà che la Regione Lazio incontra nel gestire l’incombente emergenza rifiuti rischiano di limitarne lo sviluppo. La forte dipendenza da impianti di smaltimento di terzi unita alla mancata valorizzazione delle attività w-t-e, come nel caso di Amiat rappresentano fattori di stagnazione ed espongono il gruppo all’eccesso di dipendenza dalle altalenanti disponibilità dell’azionista.

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L’ambito torinese

Sebbene il nuovo quadro legislativo offra una possibile soluzione per ridurre la frammentazione degli operatori nazionali, il principale punto di debolezza del sistema torinese è la scarsa propensione allo sviluppo multiutility delle aziende locali. L’integrazione tra gli operatori locali, favorita dalle norme oggi in discussione, non risolve il problema della sostenibilità delle imprese locali perché: 1) il posizionamento sul segmento labour intensive e la scarsa remunerazione delle attività di raccolta e spazzamento impongono un’eccessiva dipendenza dai contratti di servizio; 2) il regime in house rappresenta un limite alla possibilità di esportare il patrimonio di know-how delle imprese, in particolare per Amiat.

La valorizzazione delle sinergie e lo sviluppo del w-t-e sono invece la chiave strategica di sviluppo della maggiori imprese nazionali. In questo senso, la costruzione dell’inceneritore apre una possibilità di riconfigurazione del sistema locale perché: 1) la presenza di una grande infrastruttura di smaltimento consente al territorio di dotarsi di una nuova risorsa strategica; 2) la chiusura del ciclo ambientale e lo sviluppo nella cogenerazione e nel teleriscaldamento possono contribuire alla nascita di un operatore di sistema capace di competere per dimensioni e redditività con i leader nazionali Hera e A2a.

La Regione è chiamata ad esprimersi su un ridisegno strategico del settore alla luce delle potenzialitàche il sistema torinese esprime e dei vincoli che le normative hanno posto e pongono tutt’oggi, innanzitutto la L.R. 24/2002.