Dossier ALBANIA

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1 SANGRO-AVENTINO Soc. Cons. a r.l. SIL APPENNINO CENTRALE Soc. Cons. a r.l. PROGETTO Azioni Sperimentali di Sviluppo ed Internazionalizzazione “ASSI” Dossier paesi obiettivo ALBANIA

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SANGRO-AVENTINO

Soc. Cons. a r.l.

SIL APPENNINO CENTRALE

Soc. Cons. a r.l.

PROGETTO Azioni Sperimentali di Sviluppo ed Internazionalizzazione “ASSI”

Dossier paesi obiettivo

ALBANIA

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La Repubblica d’Albania è situata nel sud-est del continente europeo, e nel sud-ovest della penisola balcanica; confina a nord e a nord-est con il Montenegro, ad est con la Macedonia (FYROM), con la Grecia a sud ed a sudest, ed infine con il Mar Adriatico ed il Mar Ionio ad ovest. Il territorio Albanese si estende per 28.748 km2 (equivalente circa all’estensione del Belgio) di cui oltre i tre quarti sono montagne e colline; la zona costiera è invece pianeggiante. L’Albania ha un clima tipicamente mediterraneo, con inverni freddi umidi ed estati calde e secche. Tirana (con una popolazione di circa 750.000 abitanti) è la capitale ed è anche il principale centro economico e finanziario. Il paese è diviso in 12 distretti e le sue altre grandi città sono: Elbasan (218.000 abitanti), Fier (208.000 abitanti), Durazzo (200,000 abitanti). La capitale è Tirana. L’Albania è paese membro di: Consiglio d'Europa, EBRD, OCI, ONU, OSCE, associato UE e WTO

L’Albania ha una popolazione di circa 3,5 milioni di abitanti, composta principalmente da etnia albanese (98%). Le restanti etnie presenti sono quella greca, macedone, ed altre. L’Albania ha una popolazione relativamente giovane. La sua età media è di 32,5 anni (32,1 anni la media per la popolazione maschile e 33 anni quella femminile).

Ci sono tre principali confessioni religiose in Albania: Islam (nominalmente il 70% della popolazione, per lo più sunniti), Ortodossa (18%, inclusi i greco-ortodossi) e Cattolica (12%). Il numero totale delle confessioni religiose registrate è di 245 (189 cristiane e 56 islamiche od orientali). La mappa religiosa ha mantenuto nel tempo la distribuzione storica. I cattolici si trovano principalmente nell'Albania del Nord, i musulmani hanno una zona più ampia con forte presenza nelle zone centrali e rurali, mentre gli ortodossi (Albanesi e Greci), appaiono nelle zone meridionali del Paese. La migrazione interna intanto ha fatto in modo che si creassero molte zone dove la popolazione si divide in più comunità religiose. L’Albania è rinomata per la pacifica e tollerante convivenza delle sue comunità religiose.

Paese

Popolazione

Religione

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La lingua ufficiale è l’albanese, (scritta in alfabeto latino e composta da 36 lettere). Grazie alla vicinanza dell’Albania con l’Italia, la maggior parte degli albanesi parlano l’italiano. Anche la lingua inglese si sta diffondendo soprattutto tra gli operatori economici; il greco è invece più diffuso nel sud del paese.

La moneta albanese è il Lek (ALL), anche gli Euro ed i dollari statunitensi sono spesso utilizzati nelle transazioni commerciali. Ad inizio Aprile 2011, i tassi di cambio sono: - Euro 1 = ALL 140 - USD 1 = ALL 98 - GBP 1 = ALL 161 Non esiste alcuna legge specifica che disciplina il sistema di pagamento in Albania. I pagamenti tra privati ed altre entità sono considerati un rapporto di diritto civile e sono soggetti al Codice Civile Albanese. L’uso di valuta estera è consentito come mezzo di pagamento. Non vi sono vincoli al commercio con valuta forte. Tutte le banche commerciali autorizzate dalla Banca d’Albania possono effettuare pagamenti all’estero. La Banca d’Albania, che è responsabile della gestione delle riserve in valuta estera, è attiva anche nell’esecuzione dei pagamenti internazionali. Chiunque, stranieri inclusi, può detenere un numero illimitato di conti correnti in qualsiasi valuta, in qualunque banca del paese.

Il sistema politico dell'Albania si basa sulla divisione del potere legislativo, esecutivo e giudiziario.Il potere legislativo è esercitato dal parlamento unicamerale, composto da 140 deputati (uno ogni circa 25.000 persone), eletti secondo un sistema semi-proporzionale, ogni 4 anni, in base alle 12 contee in cui è diviso lo stato. Un progetto di legge può essere proposto da un membro dell'Assemblea, oppure da qualsiasi cittadino che raccoglie 20.000 firme di votanti. In altri casi di importanza nazionale, una raccolta di 50 000 firme concede l'ultima parola ad un referendum. Ottenuta l'approvazione dal Parlamento, il progetto di legge viene indirizzato al Presidente della Repubblica, il quale ha il diritto di veto, con la dovuta giustificazione, e può rimandare la legge in una seconda votazione, o coinvolgere la Corte Costituzionale, che ne stabilisce la legittimità, nel caso il capo dello Stato ritenga che la Costituzione sia stata violata. La Costituzione che è in vigore è stata adottata ufficialmente nel 28 novembre 1998, dopo l'esito di un referendum. Il potere esecutivo viene esercitato dal Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio è nominato dal Presidente; i ministri sono anche essi nominati dal Presidente sulla base di raccomandazioni del Primo Ministro su proposta della maggioranza parlamentare. L'Assemblea del Parlamento dà l'approvazione definitiva alla composizione del Consiglio. Il Consiglio è responsabile sia della politica interna che estera. Dirige e controlla l'attività dei Ministeri e di altri organi dello Stato. Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento per una durata di cinque anni, con facoltà di essere rieletto una sola volta. La suddivisione amministrativa è articolata in 12 circoscrizioni (Berat, Dibër, Durazzo, Elbasan, Fier, Gjirokastër, Korçë, Kukës, Lezha, Scutari, Tiranëa, Valona) suddivise in 36 regioni e 374 tra municipi e comuni. L’attuale sistema amministrativo albanese, delineato dalla Costituzione del 21 ottobre 1998, si articola in un livello centrale, con le sue strutture periferiche, ed in uno locale. Del sistema fanno parte anche le agenzie pubbliche e le autorità indipendenti recentemente costituite. Presso l’ufficio del primo ministro è stata istituita una direzione per il controllo amministrativo che ha il compito di monitorare le performance della pubblica amministrazione in linea con quanto previsto dal Codice amministrativo.

Lingua

Moneta

Quadro istituzionale

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Scopo del Codice è quello di: - controllare l’organizzazione e il funzionamento della pubblica amministrazione ed accrescerne

l’efficienza; - regolare i processi decisionali nelle pubbliche amministrazioni; - garantire alle parti interessate il diritto di accesso e la partecipazione ai procedimenti amministrativi; - garantire la trasparenza dell’azione amministrativa; - promuovere la semplificazione amministrativa.

Espressione del decentramento funzionale, i prefetti sono nominati dal Consiglio dei ministri in ciascuna delle 12 Regioni in cui si articola la Repubblica. Il prefetto rappresenta il governo a livello locale (art. 114 C.). Le funzioni del prefetto sono:

- controllare e garantire la legalità delle decisioni e degli atti amministrativi adottati dalle unità di governo locale (municipi e comuni), coinvolgendo, ove necessario, il Tribunale distrettuale;

- coordinare le attività degli enti e delle amministrazioni operanti a livello periferico dei municipi e dei comuni;

- gestire le emergenze di protezione civile. Il prefetto esercita anche compiti di supervisione sui fondi di provenienza governativa e sui fondi esteri derivanti da accordi bilaterali. Gli atti del prefetto hanno la forma delle decisioni o delle ordinanze. Alcuni ministeri hanno uffici decentrati presso i municipi e i comuni, i quali svolgono la funzione del relativo ministero sul territorio di propria competenza. L’art. 13 della Costituzione della Repubblica albanese prevede che l’organizzazione e il funzionamento del governo locale si fondi sui principi dell’autonomia e del decentramento. Il governo locale si articola in comuni (komuna), municipi (bashki) e Regioni (qarqe). I comuni e i municipi costituiscono il livello base dell’amministrazione pubblica locale, mentre le regioni il secondo. La Regione ha il compito di elaborare e realizzare politiche comuni a tutte le unità di governo locale in essa comprese (municipi e comuni) e di armonizzarle con la politica dello Stato. L’organo rappresentativo della Regione è il Consiglio regionale i cui membri sono eletti col sistema proporzionale tra i consiglieri comunali e municipali. I Presidenti dei municipi e dei comuni ne fanno parte di diritto. In merito alle funzioni, le Regioni hanno competenze specifiche, di tipo gestionale, in materia di sanità ed istruzione pubblica. A livello locale l’unità di governo di base è il municipio, mentre i comuni costituiscono le più piccole unità di governo locale. Municipi e comuni possono a loro volta dividersi in circoscrizioni territoriali. In Albania si contano 65 municipi e 309 comuni. In merito alle funzioni, le amministrazioni locali possono creare al loro interno strutture amministrativo-territoriali finalizzate a una migliore gestione delle risorse. In particolare possono:

- gestire il proprio budget in maniera autonoma (autonomia finanziaria); - collaborare tra loro attraverso appositi accordi per l’esercizio comune di funzioni; - stipulare contratti con soggetti terzi e costituirsi in associazioni, conformemente alle leggi vigenti.

È inoltre prevista la possibilità di collaborare con le unità governative locali di altri Paesi. In particolare municipi e comuni hanno funzioni proprie, collettive e delegate. Hanno funzioni proprie in materia di: infrastrutture (acqua, strade, illuminazione pubblica), trasporti urbani, cimiteri, ambiente, servizi sociali, sport e cultura, sviluppo economico locale, protezione civile e ordine pubblico. Le funzioni collettive sono esercitate dal governo locale in linea con quanto predisposto dal governo centrale, sulle seguenti materie: scuola dell’obbligo, assistenza sanitaria e salute pubblica, welfare, ordine pubblico e protezione civile, ambiente. Le funzioni delegate sono invece quelle che il governo centrale delega al governo locale sulla base di un accordo che delinea i contenuti della funzione da esercitare e le sue modalità di esercizio. In caso di delega, il governo è tenuto a dotare le amministrazioni locali delle relative risorse, salva comunque la possibilità per l’unità di governo locale di utilizzare risorse finanziarie proprie. Gli organi rappresentativi di municipi e comuni sono, rispettivamente, il Consiglio municipale e il Consiglio comunale, eletti per tre anni (art. 109). Organi esecutivi sono, rispettivamente, il sindaco della Bashkia e il sindaco del comune, eletti a suffragio universale diretto per 4 anni.

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La rete viaria è lunga circa 18.000 km di cui 7.450 km sono considerate arterie principali. Solo il 32% della rete stradale è pavimentata; in tale ottica, il Governo ha lanciato, e completato in parte, il programma National Highway Corridors, concentrando l’attenzione soprattutto verso numerosi progetti tra cui il collegamento stradale Durazzo-Kukes (al confine con il Kosovo) e i collegamenti nord-sud (con eventuale collegamento alle infrastrutture del Corridoio paneuropeo V). Di particolare importanza il completamento del Corridoio intermodale VIII, progetto per il quale il Governo ha richiesto l'appoggio italiano in sede europea per l'attivazione dei fondi necessari. Numerose sono, inoltre, le iniziative previste o in corso di realizzazione nel settore stradale nel breve-medio periodo: la costruzione di un collegamento di 70 km tra Tirana e Diber (strada Arbri), della superstrada Tirana-Elbasan di 32 km, oltre che dell’asse meridionale, la cui conclusione è prevista a fine del 2012. Recentemente sono iniziati i lavori di costruzione per le prime due sezioni della superstrada, inclusa la sezione da 7,7 km da Ura e Vashes a Bulqiza. Dal punto di vista della distribuzione il porto di Durazzo e tutta l’area circostante sono da sempre considerati una delle aree di accesso privilegiate - secondo quanto previsto dal Corridoio 8 – alla zona balcanica, in particolare verso la direttrice Kukes/Morine/Pristina (Kosovo) e verso Skopje (Macedonia). L’Italia si è impegnata con un finanziamento a credito d’aiuto di mln/euro 15 per la riabilitazione del Porto di Valona. Gioca un ruolo importante anche il Porto di Saranda che collega l’Albania con Corfù e il Porto di Shengjin, via di accesso del Paese verso numerosi porti dell’Adriatico. In totale la rete ferroviaria (3 linee principali) conta circa 447 km su un’unica rotaia. Le ferrovie albanesi versano in una situazione generale di degrado determinata per la maggior parte da un’assoluta assenza di politiche di manutenzione e sviluppo. Risulta quindi evidente la necessità di provvedere ad una completa opera di riqualificazione del servizio, soprattutto della rete tra Tirana e Durazzo. Quest’ultimo riveste infatti particolare importanza ai fini della realizzazione del Corridoio VIII, la direzione di trasporto intermodale che intende svilupparsi da Bari ai porti bulgari sul Mar Nero, passando per Albania, Macedonia e Bulgaria per una lunghezza complessiva di circa 1.270 km di linee ferroviarie e di 960 km di strade. Il costo della riabilitazione integrale della linea Tirana-Durazzo-Lin (in prossimità del confine macedone) sono stimati, dal Segretariato del Corridoio VIII, in circa mln/euro 250, cui vanno aggiunti mln 6 per la costruzione della tratta che collega la stazione di Lin stessa al confine macedone. Necessari saranno inoltre proprio gli interventi per il miglioramento delle condizioni delle infrastrutture sulla linea Tirana-Durazzo-Elbasan e gli investimenti (quantificati in uno studio finanziato dall’UE in oltre mln/euro 80) per l’installazione dei sistemi di segnaletica e di comunicazione dell’intera rete ferroviaria nazionale. La Commissione Europea, nell’ambito dei fondi di preadesione IPA, ha già previsto un primo finanziamento di mln/euro 8 per la tratta Tirana-Durazzo, i cui lavori sono in corso, e un ulteriore finanziamento di mln 20 formalizzati dal Comitato IPA. La BEI ha inoltre espresso la volontà di rafforzare il tratto ferroviario tra il Kosovo e Durazzo.

Infrastrutture e trasporti

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Per quanto attiene al settore del trasporto aereo, nel 2004 il Governo ha firmato il contratto di concessione per venti anni con il Consorzio tedesco-americano (TIA), per la gestione dell’aeroporto internazionale di Tirana-Rinas. Inaugurato il nuovo aeroporto nel 2007, il consorzio ha, da allora, realizzato la costruzione di due nuovi terminal (merci e passeggeri) e di un altro di più recente inaugurazione. Attualmente sono circa tredici le compagnie aeree operanti in Albania. Non risultano progressi in merito alla costruzione di altri aeroporti minori nel Paesi.

Settori produttivi Il settore privato controlla ormai oltre l'80% dell'economia, con un tessuto di circa 120 mila imprese, di cui il 99% va da uno a massimo 4 addetti. L'agricoltura continua ad avere dei margini di crescita interessanti finora frenati dall'assenza di una adeguata modernizzazione e di un pressoché inesistente piano di sviluppo nazionale. Il settore continua a rappresentare un’ampia porzione del Pil albanese con il 20,2%. Secondo i dati forniti dal Ministero dell'Agricoltura sono in aumento la produzione degli ortaggi, quella della frutta e quella dell' olio d'oliva. Nel campo dell'industria agro-alimentare operano circa 2.100 aziende. Le piccole medie imprese sono maggiormente concentrate nella lavorazione del pane, del latte, dell'acqua, ecc. Il settore industriale è scarsamente sviluppato e la crisi del 1991 seguita da quella del 1996-97 e dal conflitto nei Balcani del 1999, non hanno certo contribuito al suo sviluppo, portando al contrario a qualche decremento dei suoi valori produttivi. Il contributo industriale alla formazione del PIL, ancora scarso nel 1996, è tuttavia raddoppiato alla fine degli anni '90 e soprattutto nel 2000, grazie al rinnovato interesse da parte degli investitori esteri che hanno recuperato molti degli impianti industriali albanesi. Nonostante questo il peso dell’industria nel 2011 è stimato al 19,5% del Pil (negli anni '80 la percentuale era pari al 45%). Il cambiamento riflette la riduzione dell’importanza dei settori minerari e manifatturieri sin dal periodo comunista, quando le autorità perseguivano una politica aggressiva di industrializzazione. Il settore dei servizi rappresenta più della metà del Pil albanese con il 60,3% del totale. Al suo interno rivestono grande importanza il turismo e il settore dei servizi finanziari, in continua espansione. In particolare, nel futuro, il turismo potrebbe rappresentare una risorsa importante ed attraente per gli operatori esteri, sebbene dipenda dagli sviluppi delle frequenti crisi socio-politiche del Paese. La crescita del PIL attestatasi negli ultimi anni ad un ritmo superiore al 6% annuo, ha subito un ridimensionamento nel 2009 (+3%). Nel 2010 la crescita è risultata pari al 4,1%. Oltre alla scarsa incidenza delle esportazioni sulla bilancia commerciale albanese ed alla limitata dipendenza dal mercato finanziario, i principali fattori alla base della tenuta dell’economia sono da attribuirsi, secondo le istituzioni internazionali, alle politiche di incentivazione fiscale adottate dal Governo ed alla solidità dimostrata dal sistema bancario, sorretto da un’attenta e lungimirante politica monetaria attuata dalla Banca d’Albania. L’economia continua, inoltre, a trarre beneficio dalle rimesse dei numerosi emigranti (mln/euro 392, in diminuzione del 7,3% rispetto al 2009), residenti soprattutto in Europa ed in particolare in Italia e Grecia. Tali rimesse, di fatto, contribuiscono a coprire il disavanzo commerciale. Il tasso di povertà registra un incremento dell’1,1% in coincidenza con un sostanziale incremento dei costi dei generi alimentari (+ 4,4%) e dell’energia elettrica (+27%). Il tasso di disoccupazione, che a fine 2008 aveva mostrato segnali di ripresa (dal 13,2 al 12,6%), ha segnato un’inversione di tendenza attestandosi, secondo gli ultimi dati relativi al secondo quadrimestre 2010, sul 13,8% (144.641 unità). Le Autorità comunque continuano ad impegnarsi, pur nel difficile clima di crisi globale, sulla strada del consolidamento dell’economia di mercato e dell’attrazione di investimenti esteri (da ultime, la creazione dell’Agenzia Albanese per lo Sviluppo degli Investimenti e l’approvazione della Legge sugli Investimenti Esteri). Nel 2010 è proseguito il piano del Governo per completare il programma di privatizzazioni dei principali asset statali già avviato nell’ultimo biennio che ha sinora riguardato la telefonia fissa (Albtelecom), la distribuzione dell’energia (OSSH) e la compagnia di raffinazione del petrolio, ARMO. Oltre a completare la vendita delle residue partecipazioni statali del Governo nelle aziende già privatizzate, sono in

Quadro dell’economia

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atto le procedure di vendita dell’ente petrolifero ALBPETROL, della compagnia assicurativa INSIG e delle joint venture concluse dallo stato con imprese straniere. Nel 2010 l’economia albanese ha continuato a registrare tassi di crescita positivi anche se in forte rallentamento rispetto agli anni precedenti. Secondo le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale, la crescita reale del Prodotto Interno Lordo per il 2010 è stata del 2.6 %, mentre nell’anno precedente il tasso registrato è stato del 3.3%. Sulla base dei dati del Ministero locale delle Finanze, invece, nel periodo considerato si è registrato una ripresa del tasso di crescita. Infatti, quest’ultimo ha raggiunto il livello del 4.1% contro il 3.3% dell’anno 2009.

Inoltre, per il 2009 i dati della tabella 2 mostrano che “l’agricoltura, la caccia e le foreste” contribuiscono con il 17% alla formazione del PIL, il settore delle costruzioni con il 13%, quello dell’industria con l’8%, mentre la voce “totale servizi” incide con una quota pari al 52% circa.

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Interscambio commerciale con l’Italia L’Italia è il primo partner commerciale dell’Albania, con una quota del 34% dell’interscambio complessivo nel 2010. In questo periodo le importazioni albanesi dall’Italia, pari a 980 milioni di euro contro gli 853 milioni di euro del 2009, hanno rappresentanto il 28% delle importazioni locali, migliorando così la quota con 2 percentuali. L’incremento ha riguardato soprattutto il comporto “minerali, combustibile ed energia”4, seguito dagli altri settori come “tessile e calzature” (+17%), “pelle ed articoli di pelle” (+17%), “alimenti, bevande e tabacco” (+4%) e così via. Le voci “materiali edili e metalli” e “macchinari, attrezzature e pezzi di ricambio” hanno invece registrato una contrazione rispettivamente del 6% e dell’1%.

L’Italia è altresì il principale paese destinatario delle esportazioni albanesi (pari a 596 milioni di euro), con una quota del 51% circa nel 2010. I principali comparti merceologici, in ordine di importanza, dell’export albanese verso l’Italia sono stati: - tessile e calzature (incidenza 56%); - minerali, combustibile ed energia (incidenza (13%); - materiali edili e metalli (12%); - alimenti, bevande e tabacco (5%) e così via.

Negli ultimi anni sono stati avviati diversi parchi industriali tesi a stimolare la riqualificazione di vecchie aree produttive e l’accoglienza di nuove imprese. I parchi industriali possono essere gestiti da società commerciali, istituite ai sensi della legge 9789/2007. La creazione di un parco industriale si basa su un accordo di joint venture tra autorità pubbliche, operatori economici e/o altri partner interessati. Sono stati dichiarati parchi industriali i seguenti:

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Interscambio commerciale con l’Abruzzo

IMPORT - EXPORT ABRUZZO - PAESI BALCANICI

Valori in Euro

IMPORT EXPORT

PAESE Genn-Sett

2009 Genn-Sett

2010 Genn-Sett

2011 Genn-Sett

2009 Genn-Sett

2010 Genn-Sett

2011

ALBANIA 10.774.629 14.099.461 15.636.813 14.378.056 16.233.916 19.857.831

BOSNIA ERZEGOVINA 5.265.946 4.391.019 4.785.243 4.055.022 6.101.275 5.677.241

CROAZIA 3.929.306 4.402.777 4.751.575 18.939.959 13.076.246 11.339.091

MACEDONIA 630.003 426.726 67.607 2.050.302 1.565.629 2.030.958

MONTENEGRO 238.490 344.826 293.337 1.416.568 1.738.652 2.257.079

SERBIA 7.101.533 7.130.716 4.893.457 9.036.745 9.304.344 16.142.908

SLOVENIA 24.048.246 24.317.347 20.760.745 58.917.582 79.821.072 110.117.826

TOTALE 51.988.153 55.112.872

51.188.777

108.794.234

127.841.134

167.422.934

Fonte: Elaborazione Centro Estero Abruzzo su dati ISTAT

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Prospettive future L'Istituto di Statistica (Instat) ha riferito che nel secondo trimestre del 2011 il PIL ha subito una contrazione del 1,7% rispetto al primo trimestre, con un rallentamento della crescita (dal 3,8% del trimestre precedente si è passati allo 0,5%). Sebbene gli indicatori indiretti, quali tasse e entrate doganali avevano già preannunciato un’ampia regressione economica, i risultati, pubblicati alla fine di dicembre ( con tre mesi di ritardo), sono stati ancor peggiori del previsto. L’Albania ha resistito alla crisi globale meglio dei suoi vicini e nel 2009 è stata tra le poche in Europa a crescere economicamente. Tuttavia, negli ultimi 2 anni, la crescita economica è stata meno brillante, in quanto la recessione globale della zona euro ha colpito duramente anche l’Albania. Tuttavia, la domanda di importazioni di prodotti albanesi è aumentata in maniera rilevante nel 2010 e nel primo trimestre del 2011, in particolar modo attraverso il deprezzamento del lek. La moneta debole dovrebbe sostenere ulteriormente l'espansione delle esportazioni nel corso del 2013. Anche le rimesse dei lavoratori migranti, per le quali nel 2012 è previsto un calo, dovrebbero via via risollevarsi entro la fine del 2013, come lasciano ben sperare le previsioni di ripresa economica della zona euro. La fiducia degli investitori, inoltre, può ricevere un’ importante spinta, se all'Albania viene riconosciuto lo status di candidato UE, che rimane possibile nel 2013. Tuttavia, il rischio di un forte calo permane, specie se la recessione nella zona euro dovesse dimostrarsi più profonda e più lunga del previsto. Nonostante l'Albania dipenda meno degli altri Paesi della Penisola balcanica dal commercio con l'estero, è comunque vulnerabile agli effetti della crescente crisi del debito sovrano nella zona euro, tenendo conto che i paesi più colpiti sono proprio l'Italia e la Grecia, ossia i due maggiori partner commerciali dell’Albania. Questi due paesi sono anche le principali destinazioni dei lavoratori migranti albanesi, e sono fortemente presenti nel settore bancario albanese. L’allentamento fiscale nel 2011, a seguito di un aumento della spesa su progetti infrastrutturali in vista delle elezioni locali di maggio, ha in parte compensato il rallentamento della crescita della domanda nei mercati dell'UE. La crescita dei consumi, in particolare nel 2012, pertanto si ridurrà, sulla scia della crisi greca e italiana, a causa della dipendenza delle famiglie albanesi dalle rimesse dei lavoratori migranti in quei due paesi. Alla luce di una crescita reale del PIL nel primo semestre del 2011 più bassa del previsto e una previsione di recessione per la zona euro nel 2012, è stata rivista al ribasso la stima di crescita del PIL reale all’ 1,6% nel 2011 (dal 2,2%) e le previsioni per il 2012 all'1% (dal 1,9%). E’ attesa una crescita maggiore nel 2013, del 2,8% (rivisto contro il 3,5%), che sarà ancora ben al di sotto della media del 6% negli anni del boom prima del 2009. Dopo aver subito un forte deprezzamento nei confronti sia dell'euro che del dollaro statunitense nel 2009-10, che riflette le preoccupazioni dell'Albania per gli squilibri esterni, Il lek nel 2011 è tornato ad essere più stabile. Nel 2011la moneta si è indebolita dell’ 1,8% nei confronti dell'euro e si è rafforzata del 2,8% rispetto al dollaro USA. Si prevede che il lek nel 2012-13 manterrà una certa stabilità, sostenuto in particolar modo dalle rimesse in valuta estera degli albanesi che lavorano all'estero e dai tassi d’interesse della valuta locale relativamente alti. E’ stato valutato che il disavanzo delle partite correnti nel 2011sia pari a 1,6 miliardi di dollari USA, o all’equivalente del 12,1% del PIL, un po’ di più, in percentuale del PIL , rispetto al 2010 (quando era all’11,9%). Le esportazioni sono aumentate in maniera rilevante nel 2011 (anche se meno nel secondo trimestre), aiutate dal deprezzamento del lek; la crescita delle importazioni è stata più debole, nonostante l'aumento dei prezzi internazionali del petrolio. Si attende una riduzione del deficit nel 2012 a causa del calo dei prezzi internazionali delle materie prime e una politica fiscale più stretta, che limiterà la domanda delle importazioni. Tuttavia, la recessione prevista nella zona euro nel 2012 indebolirà la domanda per le esportazioni albanesi e limiterà i trasferimenti correnti, per lo più sotto forma di rimesse dei lavoratori migranti. L’aumento della domanda dalla zona euro, come ci si attende nel 2013, dovrebbe stimolare le esportazioni e i trasferimenti correnti , ma questi sviluppi potranno essere compensati da una maggiore domanda di importazioni, e da un possibile allentamento della pressione fiscale, prima delle elezioni parlamentari previste per la metà del 2013. Pertanto si prevede un disavanzo delle partite correnti in media del 10,3% del PIL nel 2012-13.

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In Albania attualmente ci sono università di diritto pubblico statali e private che sono nella fase di sviluppo dei curricula accademica per il riconoscimento del titolo di studio con ECTS European Credit Transfer System, con obiettivo l'integrazione nel sistema accademico e universitario dell'Unione Europea, secondo il processo della dichiarazione di Bologna. Molte hanno sedi a Tirana, come l'Università statale di Tirana, il Politecnico statale, l'Università statale Agraria, Accademia statale delle Belle Arti e della Musica, l'Accademia statale dell'Educazione Fisica e per lo Sport (Università dello Sport), l'Università statale degli Studi Militari, l'Accademia statale della Polizia, le due ultime in collaborazione (per la riforma dei curricula accademica) con le strutture di formazione della NATO, PAMECA (missione dell'Unione Europea in Albania), e con specializzazioni nelle accademie dell'Esercito Italiano e Carabinieri in Italia. Altri sedi universitarie pubbliche sono nelle principali città: Scutari, Durazzo, Elbasan, Korca, Valona e Argirocastro. Attualmente ci sono 15 università private come status economico in Società a responsabilità limitata (S.r.l.),di queste (S.r.l.), 10 sono proprietà dei investitori privati albanesi, 1 turco, 2 greco-cipriota, 1 greco-americana, 1 italiana di educazione a distanza (e-learning). L'offerta delle università private in Albania è invece maggiormente concentrata sulle facoltà di economia finanziaria e commercio, giurisprudenza, medicina, odontoiatria, ingegneria elettronica, edile e architettura.

Il servizio sanitario base in Albania viene effettuato dai medici di famiglia, i quali coprono un'unità amministrativa. Questo servizio viene offerto nei cosiddetti ambulatori, che corrispondono ad un unico quartiere. Il medico di famiglia possiede le cartelle mediche con dati sulle malattie e la condizione di salute delle persone di età sopra i quattordici anni, invece i minori vengono seguiti dai pediatri ed anche loro nelle stesse ambulanze. Nei casi particolari in cui i pazienti non possono essere portati in ambulatorio, per motivi di salute, il servizio viene erogato nel loro domicilio. Questo modo di fornire il servizio sanitario pubblico in Albania, tramite il medico di famiglia, è relativamente nuovo ed è cominciato negli anni 90, dopo i cambiamenti democratici nel paese. Il medico di famiglia tratta i cittadini secondo lo schema dettato dall'Istituto delle Assicurazioni della Salute Pubblica, ossia effettua le visite mediche su richiesta del paziente, rilascia ricette mensili per i malati cronici ed inoltre indirizza i pazienti verso gli specialisti se bisognosi di visite più accurate. I medici specialisti sono raggruppati in ambulatori particolari, che coprono 2/3 unità amministrative e non sono ancora stati inclusi nello schema dell'Istituto delle Assicurazioni, infatti vengono pagati dal Ministero della Salute. Il servizio medico, per tutti i cittadini non assicurati, viene effettuato lo stesso dai medici di famiglia, sotto il compenso di circa 1,60 euro per visita medica, che va poi consegnato all'Istituto delle Assicurazioni. Si pensi che ogni medico offre servizi a circa 2000 persone, dei quali solo un certo numero è assicurato e gli altri invece sono disoccupati o sotto l'età minima per lavorare, ed in base al numero di assistiti riceve un aumento insignificante sullo stipendio. Per i pensionati, ed alcune altre categorie, i medicamenti vengono rimborsati al 100%,[senza fonte] questa scelta rischiò di portare negli anni passati al fallimento dello schema dettato dall'Istituto delle Assicurazioni che però si riuscì a salvare grazie all'intervento di numerosi fondi del budget pubblico. Tale schema però funziona a malapena, cosa che tra l'altro viene riflessa anche nella qualità dei servizi offerti agli assicurati e nel bassissimo stipendio dei medici di famiglia, i quali, ad esempio, con 25/30 anni di esperienza, ricevono non più di 250 euro mensili. Attualmente si sta parlando di una riforma totale del servizio base di salute in Albania, che si pensa possa riuscire a portarlo a livelli confrontabili a quelli dei paesi più sviluppati dell'Europa ma fino ad oggi niente di concreto è stato fatto.

Sistema dell’istruzione

Sistema sanitario

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Nota congiunturale febbraio 2011 Albania, a cura dell’Istituto per il Commercio Estero di Tirana Schede Mondoimpresa – Società Consortile del sistema camerale – www.schedeflash.it Business Guide Albania 2011, a cura di Tonucci & Partners Business Atlas 2011 Albania, a cura della Camera di Commercio Italiana in Albania Albania - Manutenzione, innovazione e riforma amministrativa, a cura di CAIMED – Centro per l’innovazione amministrativa nella Regione Euro-Mediterranea Documenti Centro Estero Abruzzo One-Stop Shop Local Licensing (2007-2009), European commission Esperienze di one stop shop (per servizi sociali) in Albania Croazia e Montenegro (2007), Council of Europe (University of Athens) Strategic Planning in Shkodra Region Strategic Planning in Vlora Region

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