DOPO LO SCATTO Dottore in Psicologia del Lavoro e delle ... · conservazione e i criteri di...
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DOPO LO SCATTONOTE DI ARCHIVISTICA, CATALOGAZIONE E MODIFICA DELLE
IMMAGINI DIGITALI CON ADOBE LIGHTROOM
ANDREA MONETI
PARTE 1
Andrea MonetiPerito in Elettronica IndUstriale
Dottore in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni
dal 1983 tecnico presso ENEL - specialista esperto Reti di Telecomunicazioni
dal 1999 tecnico presso WIND Telecomunicazioni
Responsabile del circolo fotografico ARCA FOTO Spazioimmagine
CollaboratoRE DIPARTIMENTO DIDATTICA FIAF 2012
OBIETTIVI DEL CORSO
Nozioni di archivistica
Strategie di backup degli archivi digitali
Catalogazione delle immagini : dati EXIF / METADATI
Introduzione ad Adobe Lightroom :importazione, catalogazione, ricerca delle immagini (modulo Libreria)
Aspetti particolari di interesse (es. Lightroom - moduli Presentazione, Sviluppo), differenze tra le versioni
PERCHÈ ARCHIVISTICA
PERCHÈ ARCHIVISTICA
I principi dell’archivistica sono alla base dei modelli di implementazione dei computer e dell’informatica
PERCHÈ ARCHIVISTICA
Impieghiamo tali principi in maniera spesso inconsapevole
I principi dell’archivistica sono alla base dei modelli di implementazione dei computer e dell’informatica
PERCHÈ ARCHIVISTICA
Impieghiamo tali principi in maniera spesso inconsapevole
Conoscere questi principi può aiutarci a migliorare l’affidabilità e la gestione dei propri archivi digitali
(immagini e dati !)
I principi dell’archivistica sono alla base dei modelli di implementazione dei computer e dell’informatica
PERCHÈ ADOBE LIGHTROOM
PERCHÈ ADOBE LIGHTROOM PERCHÈ ADOBE LIGHTROOM
Fin dalle sue prime versioni questo software si è caratterizzato per alcune caratteristiche,
alcune delle quali peculiari:
PERCHÈ ADOBE LIGHTROOM
Fin dalle sue prime versioni questo software si è caratterizzato per alcune caratteristiche,
alcune delle quali peculiari:
un unico ambiente di lavoro
PERCHÈ ADOBE LIGHTROOM
Fin dalle sue prime versioni questo software si è caratterizzato per alcune caratteristiche,
alcune delle quali peculiari:
un unico ambiente di lavoroin ambiente MAC OsX che PC Windows
PERCHÈ ADOBE LIGHTROOM
Fin dalle sue prime versioni questo software si è caratterizzato per alcune caratteristiche,
alcune delle quali peculiari:
un unico ambiente di lavoroin ambiente MAC OsX che PC Windows
integrazione con ADOBE (Photoshop)
PERCHÈ ADOBE LIGHTROOM
Fin dalle sue prime versioni questo software si è caratterizzato per alcune caratteristiche,
alcune delle quali peculiari:
un unico ambiente di lavoroin ambiente MAC OsX che PC Windows
integrazione con ADOBE (Photoshop)supporto dei files RAW
PERCHÈ ADOBE LIGHTROOM
Fin dalle sue prime versioni questo software si è caratterizzato per alcune caratteristiche,
alcune delle quali peculiari:
un unico ambiente di lavoroin ambiente MAC OsX che PC Windows
integrazione con ADOBE (Photoshop)
editing non distruttivosupporto dei files RAW
PERCHÈ ADOBE LIGHTROOM
Fin dalle sue prime versioni questo software si è caratterizzato per alcune caratteristiche,
alcune delle quali peculiari:
un unico ambiente di lavoroin ambiente MAC OsX che PC Windows
integrazione con ADOBE (Photoshop)
editing non distruttivosupporto dei files RAW
catalogazione e funzionalità di ricerca
METODOLOGIA
Il corso è di tipo TEORICO / PRATICO
I concetti sono applicabili sia per utenti Windows che Mac OsX
I SW presentati durante il corso sono reperibili in versione di prova dai siti dei produttori
e .. una novità recente ... Adobe Lightroom in versione 4 !
OBIETTIVI DEL CORSO
Nozioni di archivisticaCatalogazione delle immagini : dati EXIF / METADATIStrategie di backup degli archivi digitali
PRIMA SERATA
Differenze ed analogie con Adobe Bridge
L’ambiente operativo di LightroomIl Catalogo di Lightroom
Pannelli e Moduli
Installazione di Lightroom: prerequisitiGestione del colore in Lightroom
SECONDA SERATA
OBIETTIVI DEL CORSO
Visualizzazione e modalità dello schermoMuoversi all’interno di Lightroom: scorciatoie da tastiera
Adobe Bridge: punti di forza e utilizzi Importazione di immagini e modelli di metadati e parole chiave
Catalogazione delle immagini e ricercheCopiare i metadati (ma non solo) con strumento “Pittore”
TERZA SERATA
OBIETTIVI DEL CORSO
Impostazioni del programma e anteprime
Pile e Raccolte
Pannello Cartelle
Creazione di un nuovo Catalogo
Differenze con le versioni precedenti (modulo Sviluppo)
QUARTA SERATA
OBIETTIVI DEL CORSO
un cenno ai moduli Sviluppo, Web, Stampa, Presentazione
Argomenti di interesse
Esportare le foto in Photoshop e per la Stampa
Backup del catalogo ... e non solo !
Copie virtuali
Raccolte con BridgeSincronizzare Metadati (Bridge e Lightroom)Vista d’insieme e confronto con Bridge
Pannello Cartelle - una particolarità
PROGRAMMA
Nozioni di archivistica
Strategie di backup degli archivi digitali
Catalogazione delle immagini : dati EXIF / METADATI
Introduzione ad Adobe Lightroom: importazione, ricerca e modifica delle immagini
CHE COS’È L’ARCHIVISTICA CHE COS’È L’ARCHIVISTICA
Archiviare è una necessità del genere umano: tramandare la conoscenza
CHE COS’È L’ARCHIVISTICA
«L'archivistica è il complesso di teorie, norme e nozioni riguardanti la definizione della natura degli archivi, la loro organizzazione, la conservazione e i criteri di creazione e ordinamento dei documenti stessi. A ciò si aggiunge la predisposizione di mezzi di corredo e di strumenti per la ricerca tra i documenti stessi.» fonte: Wikipedia
Archiviare è una necessità del genere umano: tramandare la conoscenza
CHE COS’È L’ARCHIVISTICA
«L'archivistica è il complesso di teorie, norme e nozioni riguardanti la definizione della natura degli archivi, la loro organizzazione, la conservazione e i criteri di creazione e ordinamento dei documenti stessi. A ciò si aggiunge la predisposizione di mezzi di corredo e di strumenti per la ricerca tra i documenti stessi.» fonte: Wikipedia
I principi alla base dell’archivistica si possono applicare a tutte le attività necessarie per la gestione
dei propri archivi informatici.
Nello specifico si parla di ARCHIVISTICA INFORMATICA
Archiviare è una necessità del genere umano: tramandare la conoscenza
QUALCHE NOTIZIA STORICA QUALCHE NOTIZIA STORICA
Nell’antichità tracce di primi archivi sono state trovate nelle civiltà egiziane, babilonesi ed anche la Bibbia nel libro di Esdra attesta che anche il popolo ebreo custodiva all’interno del Tempio, leggi ed altri atti giuridici di particolare rilevanza.Prima che nell’età ellenistica venissero istituiti i primi archivi, in Grecia esistevano i cosiddetti mnemones, che sotto giuramento fornivano notizie sullo stato patrimoniale dei cittadini.La città in cui si organizzarono i primi archivi fu Atene, dove venivano conservati gli atti emanati dalle alte magistrature soprattutto nell’Areopago, e quindi un vero e proprio archivio di Stato presso il tempio di Cibele verso la metà del IV secolo. La sua funzione era di conservare e registrare le leggi, i risultati dei plebisciti e gli atti processuali per difenderli da eventuali alterazioni o manomissioni e consentiva ai cittadini di prenderne visione.Già in quel periodo con il termine arkeion si indicava sia la raccolta degli atti che il luogo in cui essi erano conservati.
ARCHIVIO O RACCOLTA ? / 1 ARCHIVIO O RACCOLTA ? / 1
In archivistica, la caratteristica necessaria e fondamentale che distingue un archivio da una semplice raccolta o collezione è il cosiddetto
“vincolo archivistico”ovvero un nesso che lega tra di loro gli elementi dell’archivio e che presuppone due
caratteristiche fondamentali: la “naturalità” e l’”originarietà”.
ARCHIVIO O RACCOLTA ? / 2 ARCHIVIO O RACCOLTA ? / 2
Naturalità.
Il vincolo archivistico deve essere "naturale" e non "volontario". Ciò significa che durante la formazione dell'archivio i documenti (o altri oggetti) che lo compongono sono stati raccolti come frutto di un'attività involontaria, non selezionata dal soggetto produttore. L'esempio classico è quello di un carteggio di un ufficio, dove compaiono sia lettere in entrata che in uscita, che non dipendono solo dal soggetto produttore, ma anche da uno o più soggetti esterni.
Il vincolo viene a mancare quando su questi documenti viene fatta una scelta di tipo volontario, ad esempio tenendo solo i carteggi riguardo a un determinato argomento: invece di archivio si parla allora di "raccolta" di carte.Il vincolo "volontario", che è apposto a quello "naturale", è tipico di altri beni culturali, quali le biblioteche, le raccolte dei musei, le collezioni, dove i beni sono stati riuniti in base a precise scelte volontarie, mai casuali.
ARCHIVIO O RACCOLTA ? / 3 ARCHIVIO O RACCOLTA ? / 3
Originarietà.
L'aggettivo "originario" significa che un archivio è nato dotato di vincolo naturale, cioè è nato come raccolta completa e involontaria. In tal caso la perdita del vincolo di naturalità (p. es. per dispersione o distruzione di parte delle carte) quello che ne rimane può sempre definirsi archivio.
ARCHIVIO O RACCOLTA ? / 4 ARCHIVIO O RACCOLTA ? / 4
In base ai principi esposti spesso ci si riferisce al proprio “archivio” che si dovrebbe quindi più spesso correttamente definire “raccolta”, potendo essere una opera di produzione propria e selezionata.
In ogni caso i principi teorici che si applicano agli archivi possono essere applicatiefficacemente alle proprie raccolte !E’ di fondamentale importanza che i documenti siano organizzati in modo omogeneo e funzionale, per rendere più agevole la gestione delle proprie immagini.Una corretta gestione dei supporti ci potrà mettere al sicuro da problemi legati a guasti dei dispositivi elettronici di memorizzazione.
ARCHIVIO O RACCOLTA ? / 4
In base ai principi esposti spesso ci si riferisce al proprio “archivio” che si dovrebbe quindi più spesso correttamente definire “raccolta”, potendo essere una opera di produzione propria e selezionata.
In ogni caso i principi teorici che si applicano agli archivi possono essere applicatiefficacemente alle proprie raccolte !E’ di fondamentale importanza che i documenti siano organizzati in modo omogeneo e funzionale, per rendere più agevole la gestione delle proprie immagini.Una corretta gestione dei supporti ci potrà mettere al sicuro da problemi legati a guasti dei dispositivi elettronici di memorizzazione.
Ai fini del corso ricordiamo che il termine “archivio” si riferisce alla totalità delle immagini, e “raccolta” a una loro selezione
ARCHIVIO - GENERALITÀ
ARCHIVIO - GENERALITÀ
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti di un ente o di un individuo, costituitasi durante lo svolgimento degli scopi politici, giuridici e culturali di quell’ente o individuo» fonte: E.Casanova, Archivistica, 1928
ARCHIVIO - GENERALITÀ
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti di un ente o di un individuo, costituitasi durante lo svolgimento degli scopi politici, giuridici e culturali di quell’ente o individuo» fonte: E.Casanova, Archivistica, 1928
ARCHIVIO - GENERALITÀ
!
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti di un ente o di un individuo, costituitasi durante lo svolgimento degli scopi politici, giuridici e culturali di quell’ente o individuo» fonte: E.Casanova, Archivistica, 1928
TIPOLOGIE DI ARCHIVIO / 1
TIPOLOGIE DI ARCHIVIO / 1
Archivio CORRENTE
E’ la fase di crescita dell’archivio, che contiene tutti documenti delle pratiche aperte.
TIPOLOGIE DI ARCHIVIO / 1
Archivio CORRENTE
E’ la fase di crescita dell’archivio, che contiene tutti documenti delle pratiche aperte.
Archivio di DEPOSITO
I documenti relativi a pratiche che sono state chiuse vengono passate in un archivio di transito, chiamato di deposito,
spostati anche fisicamente in un diverso locale, dove devono risiedere per 40 anni.
TIPOLOGIE DI ARCHIVIO / 2 TIPOLOGIE DI ARCHIVIO / 2
Archivio STORICO
I documenti relativi a pratiche oltre 40 anni vengono trasferiti, dopo una procedura di scarto, negli archivi di Stato dove sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli di carattere riservato relativi alla politica estera o interna dello Stato, che diventano consultabili 50 anni dopo la loro data, e di quelli riservati relativi a situazioni puramente private di persone, che lo diventano dopo 70 anni. I documenti dei processi penali sono consultabili 70 anni dopo la data della conclusione del procedimento.(D.P.R. 1409/1963 art. 30)
ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE
ALCUNE DEFINIZIONI ALCUNE DEFINIZIONI
SERIE: è il raggruppamento dei documenti in cui si articola l’archivio
ALCUNE DEFINIZIONI
SERIE: è il raggruppamento dei documenti in cui si articola l’archivio
FASCICOLO (o pratica o affare) è formato da una serie di DOCUMENTI, in ordine cronologico, conservati in una COPERTINA (camicia)
ALCUNE DEFINIZIONI
SERIE: è il raggruppamento dei documenti in cui si articola l’archivio
FASCICOLO (o pratica o affare) è formato da una serie di DOCUMENTI, in ordine cronologico, conservati in una COPERTINA (camicia)
i fascicoli vengono accorpati in BUSTE (cartelle o faldoni) se in verticale
o SCATOLE se in orizzontale
ALCUNE DEFINIZIONI
SERIE: è il raggruppamento dei documenti in cui si articola l’archivio
FASCICOLO (o pratica o affare) è formato da una serie di DOCUMENTI, in ordine cronologico, conservati in una COPERTINA (camicia)
i fascicoli vengono accorpati in BUSTE (cartelle o faldoni) se in verticale
o SCATOLE se in orizzontale
Se i documenti sono formati da fogli rilegati si chiama VOLUMESe i fogli sono tra di loro cuciti si parla di QUADERNO
ALCUNE DEFINIZIONI
SERIE: è il raggruppamento dei documenti in cui si articola l’archivio
FASCICOLO (o pratica o affare) è formato da una serie di DOCUMENTI, in ordine cronologico, conservati in una COPERTINA (camicia)
i fascicoli vengono accorpati in BUSTE (cartelle o faldoni) se in verticale
o SCATOLE se in orizzontale
Se i documenti sono formati da fogli rilegati si chiama VOLUMESe i fogli sono tra di loro cuciti si parla di QUADERNO
Se il volume contiene registrazioni/trascrizioni/sunti di ATTI prende il nome di REGISTRO
ALCUNE DEFINIZIONI
SERIE: è il raggruppamento dei documenti in cui si articola l’archivio
FASCICOLO (o pratica o affare) è formato da una serie di DOCUMENTI, in ordine cronologico, conservati in una COPERTINA (camicia)
i fascicoli vengono accorpati in BUSTE (cartelle o faldoni) se in verticale
o SCATOLE se in orizzontale
Se i documenti sono formati da fogli rilegati si chiama VOLUMESe i fogli sono tra di loro cuciti si parla di QUADERNO
Se il volume contiene registrazioni/trascrizioni/sunti di ATTI prende il nome di REGISTRO
Se il volume o registro hanno le pagine numerate si definiscono CARTOLATI
ALTRI METODI DI CONSERVAZIONE
ALTRI METODI DI CONSERVAZIONE
FILZE
ALTRI METODI DI CONSERVAZIONE
FILZE
ALTRI METODI DI CONSERVAZIONE
FILZE ROTOLI
DEFINIZIONI
DEFINIZIONI
Le unità archivistiche così definite (buste, scatole, rotoli, volumi, registri, filze) vengono contrassegnate dal cosiddetto numero di corda, che in pratica corrisponde alla
numerazione progressiva a cui si ricorre per collegare tra di loro tutti i pezzi di un archivio.
Questo permette di semplificare operazioni pratiche come p. es. il calcolo della consistenza della documentazione, la rapida e sicura individuazione dei documenti
richiesti in consultazione, l’ordinata tenuta delle unità di ciascuna serie.
DEFINIZIONI
Le unità archivistiche così definite (buste, scatole, rotoli, volumi, registri, filze) vengono contrassegnate dal cosiddetto numero di corda, che in pratica corrisponde alla
numerazione progressiva a cui si ricorre per collegare tra di loro tutti i pezzi di un archivio.
Questo permette di semplificare operazioni pratiche come p. es. il calcolo della consistenza della documentazione, la rapida e sicura individuazione dei documenti
richiesti in consultazione, l’ordinata tenuta delle unità di ciascuna serie.
STRUMENTI DI CORREDO
DEFINIZIONI
Le unità archivistiche così definite (buste, scatole, rotoli, volumi, registri, filze) vengono contrassegnate dal cosiddetto numero di corda, che in pratica corrisponde alla
numerazione progressiva a cui si ricorre per collegare tra di loro tutti i pezzi di un archivio.
Questo permette di semplificare operazioni pratiche come p. es. il calcolo della consistenza della documentazione, la rapida e sicura individuazione dei documenti
richiesti in consultazione, l’ordinata tenuta delle unità di ciascuna serie.
STRUMENTI DI CORREDO
Sono gli strumenti indispensabili in cui è compendiata la descrizione dei «pezzi» archivistici o dei singoli documenti.
Guida, Inventario, Indice, Registri, Repertorio, Elenco, Regesto
STRUMENTI DI CORREDO
STRUMENTI DI CORREDO
REGISTRO DI PROTOCOLLO
STRUMENTI DI CORREDO
REGISTRO DI PROTOCOLLOTipico delle pubbliche amministrazioni, è il libro su cui quotidianamente vengono
registrati i documenti spediti o ricevuti. Per la P.A. la registrazione sul protocollo è un atto pubblico che prova giuridicamente l’esistenza di un documento.
STRUMENTI DI CORREDO
REPERTORIO
REGISTRO DI PROTOCOLLOTipico delle pubbliche amministrazioni, è il libro su cui quotidianamente vengono
registrati i documenti spediti o ricevuti. Per la P.A. la registrazione sul protocollo è un atto pubblico che prova giuridicamente l’esistenza di un documento.
STRUMENTI DI CORREDO
E’ il registro sul quale vengono annotati i fascicoli con una numerazione progressiva e secondo la scansione cronologica con cui si formano nel contesto delle articolazioni
del titolario, di cui il repertorio deve riprodurre le suddivisioni interne.
REPERTORIO
REGISTRO DI PROTOCOLLOTipico delle pubbliche amministrazioni, è il libro su cui quotidianamente vengono
registrati i documenti spediti o ricevuti. Per la P.A. la registrazione sul protocollo è un atto pubblico che prova giuridicamente l’esistenza di un documento.
STRUMENTI DI CORREDO
E’ il registro sul quale vengono annotati i fascicoli con una numerazione progressiva e secondo la scansione cronologica con cui si formano nel contesto delle articolazioni
del titolario, di cui il repertorio deve riprodurre le suddivisioni interne.
REPERTORIO
Oltre a contenere la descrizione dei singoli atti già citati nell’inventario, il repertorio ne specifica anche la natura e il contenuto. Inoltre indica date, persone ed autorità che hanno redatto il documento, sicché risulta di grande aiuto nella ricostruzione delle
carte smarrite e delle serie completamente perdute.
REGISTRO DI PROTOCOLLOTipico delle pubbliche amministrazioni, è il libro su cui quotidianamente vengono
registrati i documenti spediti o ricevuti. Per la P.A. la registrazione sul protocollo è un atto pubblico che prova giuridicamente l’esistenza di un documento.
STRUMENTI DI CORREDO
STRUMENTI DI CORREDO
GUIDA
STRUMENTI DI CORREDO
GUIDAFornisce il primo importante orientamento di massima che descrive il fondo. Utilizzato specialmente negli archivi Storici permette di far conoscere l’archivio e il suo materiali
ai potenziali utenti.
STRUMENTI DI CORREDO
INVENTARIO
GUIDAFornisce il primo importante orientamento di massima che descrive il fondo. Utilizzato specialmente negli archivi Storici permette di far conoscere l’archivio e il suo materiali
ai potenziali utenti.
STRUMENTI DI CORREDO
Contiene la descrizione di tutte le unità che compongono un archivio riordinato. L’inventario deve arrivare a descrivere le singole unità archivistiche, indicando anche
l’unità di conservazione che le contiene.
INVENTARIO
GUIDAFornisce il primo importante orientamento di massima che descrive il fondo. Utilizzato specialmente negli archivi Storici permette di far conoscere l’archivio e il suo materiali
ai potenziali utenti.
STRUMENTI DI CORREDO
Contiene la descrizione di tutte le unità che compongono un archivio riordinato. L’inventario deve arrivare a descrivere le singole unità archivistiche, indicando anche
l’unità di conservazione che le contiene.
INVENTARIO
GUIDAFornisce il primo importante orientamento di massima che descrive il fondo. Utilizzato specialmente negli archivi Storici permette di far conoscere l’archivio e il suo materiali
ai potenziali utenti.
REGESTO
STRUMENTI DI CORREDO
Contiene la descrizione di tutte le unità che compongono un archivio riordinato. L’inventario deve arrivare a descrivere le singole unità archivistiche, indicando anche
l’unità di conservazione che le contiene.
INVENTARIO
Può essere considerato un riassunto di ogni atto che rivesta un’importanza particolare dal punto di vista storico e diplomatico.
GUIDAFornisce il primo importante orientamento di massima che descrive il fondo. Utilizzato specialmente negli archivi Storici permette di far conoscere l’archivio e il suo materiali
ai potenziali utenti.
REGESTO
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti ...»
QUALE ORDINAMENTO ?
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti ...»
QUALE ORDINAMENTO ?
I sistemi organizzativi adottati per la sistemazione dell’archivio sono quasi sempre il risultato di dell’uso o della combinazione di più criteri, scelti in funzione dell’efficienza e
funzionalità dell’archivio
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti ...»
QUALE ORDINAMENTO ?
I sistemi organizzativi adottati per la sistemazione dell’archivio sono quasi sempre il risultato di dell’uso o della combinazione di più criteri, scelti in funzione dell’efficienza e
funzionalità dell’archivio
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti ...»
QUALE ORDINAMENTO ?
metodo ALFABETICO/ONOMASTICO
I sistemi organizzativi adottati per la sistemazione dell’archivio sono quasi sempre il risultato di dell’uso o della combinazione di più criteri, scelti in funzione dell’efficienza e
funzionalità dell’archivio
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti ...»
QUALE ORDINAMENTO ?
metodo ALFABETICO/ONOMASTICO
metodo CRONOLOGICO
I sistemi organizzativi adottati per la sistemazione dell’archivio sono quasi sempre il risultato di dell’uso o della combinazione di più criteri, scelti in funzione dell’efficienza e
funzionalità dell’archivio
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti ...»
QUALE ORDINAMENTO ?
metodo ALFABETICO/ONOMASTICO
metodo per MATERIA
metodo CRONOLOGICO
I sistemi organizzativi adottati per la sistemazione dell’archivio sono quasi sempre il risultato di dell’uso o della combinazione di più criteri, scelti in funzione dell’efficienza e
funzionalità dell’archivio
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti ...»
QUALE ORDINAMENTO ?
metodo ALFABETICO/ONOMASTICO
metodo NUMERICO
metodo per MATERIA
metodo CRONOLOGICO
I sistemi organizzativi adottati per la sistemazione dell’archivio sono quasi sempre il risultato di dell’uso o della combinazione di più criteri, scelti in funzione dell’efficienza e
funzionalità dell’archivio
«L’archivio è la raccolta ordinata degli atti ...»
QUALE ORDINAMENTO ?
metodo ALFABETICO/ONOMASTICO
metodo NUMERICO
metodo per MATERIA
metodo CRONOLOGICO
I sistemi organizzativi adottati per la sistemazione dell’archivio sono quasi sempre il risultato di dell’uso o della combinazione di più criteri, scelti in funzione dell’efficienza e
funzionalità dell’archivio
metodo ALFANUMERICO/DECIMALE
LA CLASSIFICAZIONE LA CLASSIFICAZIONE
E’ l’operazione che consente di inquadrare ciascun documento nell’ambito dell’archivio in base al suo contenuto, creando un legame organico e naturale tra gli atti relativi allo
stesso affare e con gli altri documenti dell’archivio.
LA CLASSIFICAZIONE
TITOLARIO
E’ l’operazione che consente di inquadrare ciascun documento nell’ambito dell’archivio in base al suo contenuto, creando un legame organico e naturale tra gli atti relativi allo
stesso affare e con gli altri documenti dell’archivio.
LA CLASSIFICAZIONE
TITOLARIOCATEGORIE (o Titoli o Classi)
E’ l’operazione che consente di inquadrare ciascun documento nell’ambito dell’archivio in base al suo contenuto, creando un legame organico e naturale tra gli atti relativi allo
stesso affare e con gli altri documenti dell’archivio.
LA CLASSIFICAZIONE
TITOLARIO
sottocategorie, sottotitoli, sottoclassiCATEGORIE (o Titoli o Classi)
E’ l’operazione che consente di inquadrare ciascun documento nell’ambito dell’archivio in base al suo contenuto, creando un legame organico e naturale tra gli atti relativi allo
stesso affare e con gli altri documenti dell’archivio.
LA CLASSIFICAZIONE
E’ l’operazione che consente di inquadrare ciascun documento nell’ambito dell’archivio in base al suo contenuto, creando un legame organico e naturale tra gli atti relativi allo
stesso affare e con gli altri documenti dell’archivio.
LA CLASSIFICAZIONE
E’ l’operazione che consente di inquadrare ciascun documento nell’ambito dell’archivio in base al suo contenuto, creando un legame organico e naturale tra gli atti relativi allo
stesso affare e con gli altri documenti dell’archivio.
LA CLASSIFICAZIONE
E’ l’operazione che consente di inquadrare ciascun documento nell’ambito dell’archivio in base al suo contenuto, creando un legame organico e naturale tra gli atti relativi allo
stesso affare e con gli altri documenti dell’archivio.
LA CLASSIFICAZIONE
E’ l’operazione che consente di inquadrare ciascun documento nell’ambito dell’archivio in base al suo contenuto, creando un legame organico e naturale tra gli atti relativi allo
stesso affare e con gli altri documenti dell’archivio.
LA CLASSIFICAZIONE
E’ l’operazione che consente di inquadrare ciascun documento nell’ambito dell’archivio in base al suo contenuto, creando un legame organico e naturale tra gli atti relativi allo
stesso affare e con gli altri documenti dell’archivio.
LA CLASSIFICAZIONE
E’ l’operazione che consente di inquadrare ciascun documento nell’ambito dell’archivio in base al suo contenuto, creando un legame organico e naturale tra gli atti relativi allo
stesso affare e con gli altri documenti dell’archivio.
MA IN DEFINITIVA ... COSA CE NE IMPORTA ?
MA IN DEFINITIVA ... COSA CE NE IMPORTA ?
Questi principi sono alla base dei modelli di implementazione dei «files systems» e degli archivi sui computer !
Non ce ne preoccupiamo perché qualcuno li ha già realizzati per noi ... lasciandoci il compito di organizzare i dati ad un livello logico
più elevato
MA IN DEFINITIVA ... COSA CE NE IMPORTA ?
Questi principi sono alla base dei modelli di implementazione dei «files systems» e degli archivi sui computer !
Non ce ne preoccupiamo perché qualcuno li ha già realizzati per noi ... lasciandoci il compito di organizzare i dati ad un livello logico
più elevato
MA IN DEFINITIVA ... COSA CE NE IMPORTA ?
Questi principi sono alla base dei modelli di implementazione dei «files systems» e degli archivi sui computer !
Non ce ne preoccupiamo perché qualcuno li ha già realizzati per noi ... lasciandoci il compito di organizzare i dati ad un livello logico
più elevato
MA IN DEFINITIVA ... COSA CE NE IMPORTA ?
Questi principi sono alla base dei modelli di implementazione dei «files systems» e degli archivi sui computer !
Non ce ne preoccupiamo perché qualcuno li ha già realizzati per noi ... lasciandoci il compito di organizzare i dati ad un livello logico
più elevato
MA IN DEFINITIVA ... COSA CE NE IMPORTA ?
Questi principi sono alla base dei modelli di implementazione dei «files systems» e degli archivi sui computer !
Non ce ne preoccupiamo perché qualcuno li ha già realizzati per noi ... lasciandoci il compito di organizzare i dati ad un livello logico
più elevato
MA IN DEFINITIVA ... COSA CE NE IMPORTA ?
Questi principi sono alla base dei modelli di implementazione dei «files systems» e degli archivi sui computer !
Non ce ne preoccupiamo perché qualcuno li ha già realizzati per noi ... lasciandoci il compito di organizzare i dati ad un livello logico
più elevato
CONCLUDENDO ...
L’ implementazione dei principi di archivistica sui computer ha fornito le basi del modello di organizzazione dei files (documenti) all’interno del file system (struttura fisica dell’archivio).
I Sistemi Operativi tengono traccia della posizione fisica dei files sui supporti di memorizzazione e forniscono delle funzioni di base di ricerca, creazione, copia e spostamento.
CONCLUDENDO ...
L’ implementazione dei principi di archivistica sui computer ha fornito le basi del modello di organizzazione dei files (documenti) all’interno del file system (struttura fisica dell’archivio).
I Sistemi Operativi tengono traccia della posizione fisica dei files sui supporti di memorizzazione e forniscono delle funzioni di base di ricerca, creazione, copia e spostamento.
Rimane compito dell’utente l’organizzazione dei files, e provvedere alle funzioni di salvataggio e backup dei propri
documenti.
PROGRAMMA
Nozioni di archivistica
Strategie di backup degli archivi digitali
Catalogazione delle immagini : dati EXIF / METADATI
Introduzione ad Adobe Lightroom: importazione, ricerca e modifica delle immagini
AFFIDABILITÀ E BACKUP
AFFIDABILITÀ E BACKUP
«Si definisce affidabilità la capacità di rispettare le specifiche tecniche di funzionamento nel tempo.» fonte: Wikipedia
AFFIDABILITÀ E BACKUP
Ogni dispositivo elettronico ha un ciclo di vita, comunque definibile
(MTBF - Mean Time Between Failures)
«Si definisce affidabilità la capacità di rispettare le specifiche tecniche di funzionamento nel tempo.» fonte: Wikipedia
AFFIDABILITÀ E BACKUP
Ogni dispositivo elettronico ha un ciclo di vita, comunque definibile
(MTBF - Mean Time Between Failures)
Senza contare errori e cancellazioni involontarie o non (virus) !
«Si definisce affidabilità la capacità di rispettare le specifiche tecniche di funzionamento nel tempo.» fonte: Wikipedia
COSA SALVARE
COSA SALVARE
Sistema operativo
COSA SALVARE
Sistema operativo
Programmi
COSA SALVARE
Sistema operativo
Programmi
Dati (documenti/immagini)
DOVE SALVARE / 1
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
Soluzioni “tradizionali”
DOVE SALVARE / 1
Supporti ottici
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
Soluzioni “tradizionali”
DOVE SALVARE / 1
Supporti otticiDischi Interni
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
Soluzioni “tradizionali”
DOVE SALVARE / 1
Supporti otticiDischi Interni
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
Dischi Esterni
Soluzioni “tradizionali”
DOVE SALVARE / 1
Supporti otticiDischi Interni
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
Dischi EsterniNAS
Soluzioni “tradizionali”
VERIFICARE LO STATO DEI DISCHI .... S.M.A.R.T. VERIFICARE LO STATO DEI DISCHI .... S.M.A.R.T.
Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology, o S.M.A.R.T., è un sistema di monitoraggio per dischi rigidi, per rilevare e fornire diversi indicatori di affidabilità, nella speranza di anticipare i malfunzionamenti
VERIFICARE LO STATO DEI DISCHI .... S.M.A.R.T.
Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology, o S.M.A.R.T., è un sistema di monitoraggio per dischi rigidi, per rilevare e fornire diversi indicatori di affidabilità, nella speranza di anticipare i malfunzionamenti
1992 - IBM introduce una opzione sul disco SCSI-2 del sistema AS/400 SCSI-2, era un singolo bit con il significato 0 = ok, 1 = in procinto di guastarsi.
1995 - Compaq, Seagate, Quantum e Conner creano Intellisafe, che permettere di misurare diversi parametri di stato su un disco rigido.
VERIFICARE LO STATO DEI DISCHI .... S.M.A.R.T.
Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology, o S.M.A.R.T., è un sistema di monitoraggio per dischi rigidi, per rilevare e fornire diversi indicatori di affidabilità, nella speranza di anticipare i malfunzionamenti
Il monitoraggio di un disco rigido può predire circa il 60% dei possibili malfunzionamenti. S.M.A.R.T. ha lo scopo di avvisare l'utente o l'amministratore di sistema che il disco rigido sta per guastarsi, in modo che questi abbia il tempo di copiare i dati su un altro dispositivo di archiviazione.
VERIFICARE LO STATO DEI DISCHI .... S.M.A.R.T.
Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology, o S.M.A.R.T., è un sistema di monitoraggio per dischi rigidi, per rilevare e fornire diversi indicatori di affidabilità, nella speranza di anticipare i malfunzionamenti
Ogni produttore definisce un insieme di attributi S.M.A.R.T. e imposta i valori di soglia che non dovrebbero essere superati durante un normale funzionamento. La scala di valori che un attributo può assumere varia da 1 a 253 (1 indica il funzionamento peggiore e 253 quello migliore). A seconda del produttore, gli attributi con valore di circa 100 o 200 saranno scelti come valori "normali".
Il monitoraggio di un disco rigido può predire circa il 60% dei possibili malfunzionamenti. S.M.A.R.T. ha lo scopo di avvisare l'utente o l'amministratore di sistema che il disco rigido sta per guastarsi, in modo che questi abbia il tempo di copiare i dati su un altro dispositivo di archiviazione.
VERIFICARE LO STATO DEI DISCHI .... S.M.A.R.T.
Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology, o S.M.A.R.T., è un sistema di monitoraggio per dischi rigidi, per rilevare e fornire diversi indicatori di affidabilità, nella speranza di anticipare i malfunzionamenti
Ogni produttore definisce un insieme di attributi S.M.A.R.T. e imposta i valori di soglia che non dovrebbero essere superati durante un normale funzionamento. La scala di valori che un attributo può assumere varia da 1 a 253 (1 indica il funzionamento peggiore e 253 quello migliore). A seconda del produttore, gli attributi con valore di circa 100 o 200 saranno scelti come valori "normali".
Il monitoraggio di un disco rigido può predire circa il 60% dei possibili malfunzionamenti. S.M.A.R.T. ha lo scopo di avvisare l'utente o l'amministratore di sistema che il disco rigido sta per guastarsi, in modo che questi abbia il tempo di copiare i dati su un altro dispositivo di archiviazione.
VERIFICARE LO STATO DEI DISCHI .... S.M.A.R.T. VERIFICARE LO STATO DEI DISCHI .... S.M.A.R.T.
VERIFICARE LO STATO DEI DISCHI .... S.M.A.R.T.
Purtroppo però non esiste uno standard per l'interscambio di dati S.M.A.R.T. I produttori potrebbero non concordare sulle definizioni degli attributi e sulle unità di misura.
Il termine S.M.A.R.T. è uno standard praticamente privo di significato, perché molti produttori dichiarano di supportarlo, ma si rifiutano di rivelare quali caratteristiche fisiche sono monitorate. Ciò crea confusione ed impedisce all'utente di confrontare correttamente i diversi prodotti.
VERIFICARE LO STATO DEI DISCHI .... S.M.A.R.T.
Purtroppo però non esiste uno standard per l'interscambio di dati S.M.A.R.T. I produttori potrebbero non concordare sulle definizioni degli attributi e sulle unità di misura.
Il termine S.M.A.R.T. è uno standard praticamente privo di significato, perché molti produttori dichiarano di supportarlo, ma si rifiutano di rivelare quali caratteristiche fisiche sono monitorate. Ciò crea confusione ed impedisce all'utente di confrontare correttamente i diversi prodotti.
Soluzioni innovative
DOVE SALVARE / 2
Soluzioni innovative
DOVE SALVARE / 2
Cloud Computing
Indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente
sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in
Rete.
Soluzioni innovative
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Cloud Computing
Indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente
sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in
Rete.
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Cloud Computing
Indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente
sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in
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DOVE SALVARE / 2
Cloud Computing
Indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente
sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in
Rete.
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DOVE SALVARE / 2
Cloud Computing
Indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente
sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in
Rete.
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DOVE SALVARE / 2
Cloud Computing
Indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente
sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in
Rete.
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DOVE SALVARE / 2
Cloud Computing
Indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente
sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in
Rete.
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Cloud Computing
Indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente
sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in
Rete.
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DOVE SALVARE / 2
Cloud Computing
Indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente
sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU o software) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in
Rete.
Una evoluzione tecnologica della rete Internet o ... una trappola di marketing ?
COME SALVARE COME SALVARE
MIRRORING
COME SALVARE
MIRRORING Eseguire una copia “fisica” del disco
COME SALVARE
SINCRONIZZAZIONEMIRRORING Eseguire una copia “fisica” del disco
COME SALVARE
SINCRONIZZAZIONEMIRRORING Eseguire una copia “fisica” del disco
Copiare i dati tra un dispositivo ad un’altro in modo da salvare porzioni di dati
COME E QUANDO SALVARE
E’ possibile eseguire diversi tipi di salvataggio, con programmi presenti nei vari Sistemi Operativi o tramite programmi esterni. Entrambe le soluzioni utilizzano un attributo (flag
Archivio) presente nelle proprietà di ciascun file.
COME E QUANDO SALVARE
E’ possibile eseguire diversi tipi di salvataggio, con programmi presenti nei vari Sistemi Operativi o tramite programmi esterni. Entrambe le soluzioni utilizzano un attributo (flag
Archivio) presente nelle proprietà di ciascun file.
COME E QUANDO SALVARE
E’ possibile eseguire diversi tipi di salvataggio, con programmi presenti nei vari Sistemi Operativi o tramite programmi esterni. Entrambe le soluzioni utilizzano un attributo (flag
Archivio) presente nelle proprietà di ciascun file.
COME E QUANDO SALVARE
Backup NORMALE esegue la copia di tutti i files togliendo a ciascun file il flag “archivio”.
E’ possibile eseguire diversi tipi di salvataggio, con programmi presenti nei vari Sistemi Operativi o tramite programmi esterni. Entrambe le soluzioni utilizzano un attributo (flag
Archivio) presente nelle proprietà di ciascun file.
COME E QUANDO SALVARE
Backup NORMALE
Copia di Backup
esegue la copia di tutti i files togliendo a ciascun file il flag “archivio”.
come il backup normale, ma non toglie ai file il flag “archivio”
E’ possibile eseguire diversi tipi di salvataggio, con programmi presenti nei vari Sistemi Operativi o tramite programmi esterni. Entrambe le soluzioni utilizzano un attributo (flag
Archivio) presente nelle proprietà di ciascun file.
COME E QUANDO SALVARE
Backup NORMALE
Copia di Backup
Backup Differenziale
esegue la copia di tutti i files togliendo a ciascun file il flag “archivio”.
come il backup normale, ma non toglie ai file il flag “archivio”
copia tutti i files che sono stati modificati dall’ultimo backup normale (flag archivio)
E’ possibile eseguire diversi tipi di salvataggio, con programmi presenti nei vari Sistemi Operativi o tramite programmi esterni. Entrambe le soluzioni utilizzano un attributo (flag
Archivio) presente nelle proprietà di ciascun file.
COME E QUANDO SALVARE
Backup NORMALE
Copia di Backup
Backup Differenziale
Backup Incrementale
esegue la copia di tutti i files togliendo a ciascun file il flag “archivio”.
come il backup normale, ma non toglie ai file il flag “archivio”
copia tutti i files che sono stati modificati dall’ultimo backup normale (flag archivio)
copia i files che sono stati modificati dall’ultimo backup normale e resetta il flag archivio
E’ possibile eseguire diversi tipi di salvataggio, con programmi presenti nei vari Sistemi Operativi o tramite programmi esterni. Entrambe le soluzioni utilizzano un attributo (flag
Archivio) presente nelle proprietà di ciascun file.
COME E QUANDO SALVARE
Backup NORMALE
Copia di Backup
Backup Differenziale
Backup Incrementale
Backup Giornaliero
esegue la copia di tutti i files togliendo a ciascun file il flag “archivio”.
come il backup normale, ma non toglie ai file il flag “archivio”
copia tutti i files che sono stati modificati dall’ultimo backup normale (flag archivio)
copia i files che sono stati modificati dall’ultimo backup normale e resetta il flag archivio
copia solo i files che sono stati modificati il giorno stesso che viene eseguito il backup, senza modificare il flag archivio
E’ possibile eseguire diversi tipi di salvataggio, con programmi presenti nei vari Sistemi Operativi o tramite programmi esterni. Entrambe le soluzioni utilizzano un attributo (flag
Archivio) presente nelle proprietà di ciascun file.
PREDISPORRE UNA STRATEGIA DI BACKUP
PREDISPORRE UNA STRATEGIA DI BACKUP
Stabilire le risorse di backup: “principale” e “secondario”
PREDISPORRE UNA STRATEGIA DI BACKUP
Stabilire le risorse di backup: “principale” e “secondario”
PREDISPORRE UNA STRATEGIA DI BACKUP
Stabilire le risorse di backup: “principale” e “secondario”
PREDISPORRE UNA STRATEGIA DI BACKUP
Stabilire le risorse di backup: “principale” e “secondario”
Pianificare le tempistiche di backup
MODALITÀ DI SALVATAGGIO MODALITÀ DI SALVATAGGIO
Copia “a mano”
MODALITÀ DI SALVATAGGIO
Copia “a mano”
MODALITÀ DI SALVATAGGIO
Copia “a mano”
Programmi di sincronizzazione
dedicati
MODALITÀ DI SALVATAGGIO
Copia “a mano”
Programmi di sincronizzazione
dedicati
TIME MACHINE - IL BACKUP SECONDO APPLE
TIME MACHINE - IL BACKUP SECONDO APPLE TIME MACHINE - IL BACKUP SECONDO APPLE
MA ... QUANTI DISCHI PER IL BACKUP ?
«RAID (Redundant Array of Independent Disks), in italiano insieme ridondante di dischi indipendenti, è un sistema informatico che usa un gruppo di dischi rigidi per condividere o replicare le informazioni. I benefici del RAID rispetto all'uso di un disco singolo, consentono di aumentare :
l’integrità dei dati la tolleranza ai guasti le prestazioni
Nella sua implementazione originaria il fattore chiave era l'abilità di combinare parecchi dischi a basso costo ed obsoleti per rendere il sistema complessivamente migliore di un disco di ultima generazione per capacità, affidabilità e velocità.»
Un solo disco può guastarsi ... Una soluzione può essere implementare un sistema RAID
RAID ... UNA POSSIBILE SOLUZIONE
La soluzione RAID presenta diverse tipologie e conseguenti strategie di implementazione
RAID ... UNA POSSIBILE SOLUZIONE
La soluzione RAID presenta diverse tipologie e conseguenti strategie di implementazione
Numero minimo dischi Capacità Numero max
dischi difettosi
2 C*N 0
STRIPING
RAID ... UNA POSSIBILE SOLUZIONE
La soluzione RAID presenta diverse tipologie e conseguenti strategie di implementazione
Numero minimo dischi Capacità Numero max
dischi difettosi
2 C N-1
MIRRORING
Numero minimo dischi Capacità Numero max
dischi difettosi
2 C*N 0
STRIPING
RAID ... UNA POSSIBILE SOLUZIONE
La soluzione RAID presenta diverse tipologie e conseguenti strategie di implementazione
Numero minimo dischi Capacità Numero max
dischi difettosi
2 C N-1
MIRRORING
Numero minimo dischi Capacità Numero max
dischi difettosi
2 C*N 0
STRIPING
Numero minimo dischi Capacità Numero max
dischi difettosi
3 C*(N-1) 1
RAID ... UNA POSSIBILE SOLUZIONE
La soluzione RAID presenta diverse tipologie e conseguenti strategie di implementazione
RAID ... UNA POSSIBILE SOLUZIONE
La soluzione RAID presenta diverse tipologie e conseguenti strategie di implementazione
Numero minimo dischi Capacità Numero max
dischi difettosi
3 C*(N-1) 1
RAID ... UNA POSSIBILE SOLUZIONE
La soluzione RAID presenta diverse tipologie e conseguenti strategie di implementazione
Numero minimo dischi Capacità Numero max
dischi difettosi
3 C*(N-1) 1
Numero minimo dischi Capacità Numero max
dischi difettosi
4 (C*N)/2 2
IMPLEMENTARE UN SISTEMA RAID
La soluzione RAID basata su HW è più performante, comporta un costo maggiore perché è necessario dotarsi di
apposite schede o di apparati esterni dedicati
In alternativa la soluzione RAID SW è possibile nei vari Sistemi Operativi è più economica anche se meno
prestazionale (RAID 0 ed 1, con Windows XP e 7 anche RAID 5)
SOLUZIONE HARDWARE
SOLUZIONE SOFTWARE
DISASTER RECOVERY
31 MAGGIO 2012
PROGRAMMA
Nozioni di archivistica
Strategie di backup degli archivi digitali
Catalogazione delle immagini : dati EXIF / METADATI
Introduzione ad Adobe Lightroom : importazione, ricerca e modifica delle immagini
EXIF - EXCHANGEABLE IMAGE FILE FORMAT
“Exif” è un formato di registrazione dei files immagine.
Insieme ai dati propri dell’immagine sono memorizzati insieme in una file immagine prodotto da una macchina fotografica digitale vari elementi di informazioni addizionali.
Exif prescrive il formato del file per registrare questi files. E’ uno standard che è stato proposto ed istituito dalla ex Japan Electronic Industries Development Association (JEIDA) (adesso Japan Electronics and Information Technology Industries Association (JEITA) ed adesso è usata, insieme a DCF (un tipo di file system) nella gran parte delle macchine fotografiche digitali.
EXIF - EXCHANGEABLE IMAGE FILE FORMAT
“Exif” è un formato di registrazione dei files immagine.
Insieme ai dati propri dell’immagine sono memorizzati insieme in una file immagine prodotto da una macchina fotografica digitale vari elementi di informazioni addizionali.
Exif prescrive il formato del file per registrare questi files. E’ uno standard che è stato proposto ed istituito dalla ex Japan Electronic Industries Development Association (JEIDA) (adesso Japan Electronics and Information Technology Industries Association (JEITA) ed adesso è usata, insieme a DCF (un tipo di file system) nella gran parte delle macchine fotografiche digitali.
Exif è stato principalmente ideato per assicurare l’interoperabilità dei dati primari dell’immagine tra diverse fotocamere.
EXIF - LE CARATTERISTICHE
EXIF - LE CARATTERISTICHE
La prima caratteristica principale di Exif è la sua capacità di registrare le impostazioni della macchina fotografica nel file immagine quando essa viene memorizzata. Per es. le informazioni di data/ora, nome della macchina fotografica, velocità di scatto, apertura diaframma, lunghezza focale, così come il tipo di compressione, lo spazio colore utilizzato e la profondità di pixel in modo da permettere ai vari programmi di poter leggere correttamente i dati dell’immagine principale.
EXIF - LE CARATTERISTICHE
La prima caratteristica principale di Exif è la sua capacità di registrare le impostazioni della macchina fotografica nel file immagine quando essa viene memorizzata. Per es. le informazioni di data/ora, nome della macchina fotografica, velocità di scatto, apertura diaframma, lunghezza focale, così come il tipo di compressione, lo spazio colore utilizzato e la profondità di pixel in modo da permettere ai vari programmi di poter leggere correttamente i dati dell’immagine principale.
EXIF - LE CARATTERISTICHE
La prima caratteristica principale di Exif è la sua capacità di registrare le impostazioni della macchina fotografica nel file immagine quando essa viene memorizzata. Per es. le informazioni di data/ora, nome della macchina fotografica, velocità di scatto, apertura diaframma, lunghezza focale, così come il tipo di compressione, lo spazio colore utilizzato e la profondità di pixel in modo da permettere ai vari programmi di poter leggere correttamente i dati dell’immagine principale.
EXIF - LE CARATTERISTICHE
La prima caratteristica principale di Exif è la sua capacità di registrare le impostazioni della macchina fotografica nel file immagine quando essa viene memorizzata. Per es. le informazioni di data/ora, nome della macchina fotografica, velocità di scatto, apertura diaframma, lunghezza focale, così come il tipo di compressione, lo spazio colore utilizzato e la profondità di pixel in modo da permettere ai vari programmi di poter leggere correttamente i dati dell’immagine principale.
Questa grande varietà di informazioni è molto utile perché permette ad esempio per una la selezione delle immagini prima della stampa, o in fase di catalogazione in un database. Inoltre i dati Exif, essendo scritti in un formato standard, possono essere usati da sw dedicati per la gestione degli stessi.
EXIF - LE CARATTERISTICHE EXIF - LE CARATTERISTICHE
La seconda caratteristica dello standard Exif è l’inclusione di una miniatura nel file immagine. Le miniature (thumbnails) sono versioni ridotte delle immagini principali, di dimensioni fissate dallo standard DCF 160x120 pixel, e possono essere utilizzate dai sw o applicazioni per visualizzare velocemente una anteprima delle immagini (display LCD della fotocamera, nei file manager, oppure nei software di fotoritocco).
EXIF - LE CARATTERISTICHE
La seconda caratteristica dello standard Exif è l’inclusione di una miniatura nel file immagine. Le miniature (thumbnails) sono versioni ridotte delle immagini principali, di dimensioni fissate dallo standard DCF 160x120 pixel, e possono essere utilizzate dai sw o applicazioni per visualizzare velocemente una anteprima delle immagini (display LCD della fotocamera, nei file manager, oppure nei software di fotoritocco).
I dati Exif possono essere manipolati molto facilmente (da sw !) e quindi, a meno di non essere gli autori di una fotografia, non si può avere la certezza che essi corrispondano effettivamente all'immagine visualizzata.
EXIF - INTEROPERABILITÀ
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
EXIF - INTEROPERABILITÀ
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
2.#Exif#was#primarily#established#to#ensure#the#interchangeability#of#primary#image#data.!
The!Exif!standard!was!established!in!1995.!The!aim!was!to!standardize!the!previously!diverse!range!of!image!formats!and!offer!the!advantages!of!allowing!the!“playback!of!images!on!new!devices”!and!“addiConal!recording!of!photos!taken!with!one!camera!onto!recording!media!of!another.”!Exif!was!subsequently!improved!from!the!original!Ver.!1.0!(primarily!intended!for!the!correct!exchange!and!playback!of!primary!image!data)!to!Ver.!2.0,!with!the!addiCon!of!thumbnail!specificaCons.!Exif!was!further!developed!to!Ver.!2.1!with!the!incorporaCon!of!sRGB!color!space!and!the!capability!of!handling!audio!files.!In!February!2002,!Exif!Ver.!2.2,!which!improves!compaCbility!between!digital!cameras!and!printers,!was!formalized,!simplifying!the!prinCng!of!highQquality!images!captured!by!digital!camera.!Exif!Ver.!2.21!was!established!in!September!2003!as!an!upgrade!following!the!DCF!revision!(DCF!Ver.!2.0).!
Lo standard Exif risale al 1995. Lo scopo era quello di standardizzare i diversi formati presenti e di offrire il vantaggio di “permettere il playback delle immagini su nuovi dispositivi” e “permettere di registrare delle nuove foto fatte da una fotocamera in un suppor to di memorizzazione di un’altra”
EXIF - INTEROPERABILITÀ
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
2.#Exif#was#primarily#established#to#ensure#the#interchangeability#of#primary#image#data.!
The!Exif!standard!was!established!in!1995.!The!aim!was!to!standardize!the!previously!diverse!range!of!image!formats!and!offer!the!advantages!of!allowing!the!“playback!of!images!on!new!devices”!and!“addiConal!recording!of!photos!taken!with!one!camera!onto!recording!media!of!another.”!Exif!was!subsequently!improved!from!the!original!Ver.!1.0!(primarily!intended!for!the!correct!exchange!and!playback!of!primary!image!data)!to!Ver.!2.0,!with!the!addiCon!of!thumbnail!specificaCons.!Exif!was!further!developed!to!Ver.!2.1!with!the!incorporaCon!of!sRGB!color!space!and!the!capability!of!handling!audio!files.!In!February!2002,!Exif!Ver.!2.2,!which!improves!compaCbility!between!digital!cameras!and!printers,!was!formalized,!simplifying!the!prinCng!of!highQquality!images!captured!by!digital!camera.!Exif!Ver.!2.21!was!established!in!September!2003!as!an!upgrade!following!the!DCF!revision!(DCF!Ver.!2.0).!
Lo standard Exif risale al 1995. Lo scopo era quello di standardizzare i diversi formati presenti e di offrire il vantaggio di “permettere il playback delle immagini su nuovi dispositivi” e “permettere di registrare delle nuove foto fatte da una fotocamera in un suppor to di memorizzazione di un’altra” La versione 2.0 aggiunge le specifiche per le anteprime.
EXIF - INTEROPERABILITÀ
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
2.#Exif#was#primarily#established#to#ensure#the#interchangeability#of#primary#image#data.!
The!Exif!standard!was!established!in!1995.!The!aim!was!to!standardize!the!previously!diverse!range!of!image!formats!and!offer!the!advantages!of!allowing!the!“playback!of!images!on!new!devices”!and!“addiConal!recording!of!photos!taken!with!one!camera!onto!recording!media!of!another.”!Exif!was!subsequently!improved!from!the!original!Ver.!1.0!(primarily!intended!for!the!correct!exchange!and!playback!of!primary!image!data)!to!Ver.!2.0,!with!the!addiCon!of!thumbnail!specificaCons.!Exif!was!further!developed!to!Ver.!2.1!with!the!incorporaCon!of!sRGB!color!space!and!the!capability!of!handling!audio!files.!In!February!2002,!Exif!Ver.!2.2,!which!improves!compaCbility!between!digital!cameras!and!printers,!was!formalized,!simplifying!the!prinCng!of!highQquality!images!captured!by!digital!camera.!Exif!Ver.!2.21!was!established!in!September!2003!as!an!upgrade!following!the!DCF!revision!(DCF!Ver.!2.0).!
Lo standard Exif risale al 1995. Lo scopo era quello di standardizzare i diversi formati presenti e di offrire il vantaggio di “permettere il playback delle immagini su nuovi dispositivi” e “permettere di registrare delle nuove foto fatte da una fotocamera in un suppor to di memorizzazione di un’altra” La versione 2.0 aggiunge le specifiche per le anteprime.L a v e r s i o n e 2 . 1 a g g i u n g e l’incorporazione dello spazio colore sRGB e la capacità di gestire i files audio
EXIF - INTEROPERABILITÀ
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
2.#Exif#was#primarily#established#to#ensure#the#interchangeability#of#primary#image#data.!
The!Exif!standard!was!established!in!1995.!The!aim!was!to!standardize!the!previously!diverse!range!of!image!formats!and!offer!the!advantages!of!allowing!the!“playback!of!images!on!new!devices”!and!“addiConal!recording!of!photos!taken!with!one!camera!onto!recording!media!of!another.”!Exif!was!subsequently!improved!from!the!original!Ver.!1.0!(primarily!intended!for!the!correct!exchange!and!playback!of!primary!image!data)!to!Ver.!2.0,!with!the!addiCon!of!thumbnail!specificaCons.!Exif!was!further!developed!to!Ver.!2.1!with!the!incorporaCon!of!sRGB!color!space!and!the!capability!of!handling!audio!files.!In!February!2002,!Exif!Ver.!2.2,!which!improves!compaCbility!between!digital!cameras!and!printers,!was!formalized,!simplifying!the!prinCng!of!highQquality!images!captured!by!digital!camera.!Exif!Ver.!2.21!was!established!in!September!2003!as!an!upgrade!following!the!DCF!revision!(DCF!Ver.!2.0).!
Lo standard Exif risale al 1995. Lo scopo era quello di standardizzare i diversi formati presenti e di offrire il vantaggio di “permettere il playback delle immagini su nuovi dispositivi” e “permettere di registrare delle nuove foto fatte da una fotocamera in un suppor to di memorizzazione di un’altra” La versione 2.0 aggiunge le specifiche per le anteprime.L a v e r s i o n e 2 . 1 a g g i u n g e l’incorporazione dello spazio colore sRGB e la capacità di gestire i files audioNel Febbraio 2002 la versione 2.2 m i g l i o r a l a compa t i b i l i t à t r a fotocamere e stampanti
EXIF - INTEROPERABILITÀ
Senza contare errori e cancellazioni Senza contare errori e cancellazioni
2.#Exif#was#primarily#established#to#ensure#the#interchangeability#of#primary#image#data.!
The!Exif!standard!was!established!in!1995.!The!aim!was!to!standardize!the!previously!diverse!range!of!image!formats!and!offer!the!advantages!of!allowing!the!“playback!of!images!on!new!devices”!and!“addiConal!recording!of!photos!taken!with!one!camera!onto!recording!media!of!another.”!Exif!was!subsequently!improved!from!the!original!Ver.!1.0!(primarily!intended!for!the!correct!exchange!and!playback!of!primary!image!data)!to!Ver.!2.0,!with!the!addiCon!of!thumbnail!specificaCons.!Exif!was!further!developed!to!Ver.!2.1!with!the!incorporaCon!of!sRGB!color!space!and!the!capability!of!handling!audio!files.!In!February!2002,!Exif!Ver.!2.2,!which!improves!compaCbility!between!digital!cameras!and!printers,!was!formalized,!simplifying!the!prinCng!of!highQquality!images!captured!by!digital!camera.!Exif!Ver.!2.21!was!established!in!September!2003!as!an!upgrade!following!the!DCF!revision!(DCF!Ver.!2.0).!
Lo standard Exif risale al 1995. Lo scopo era quello di standardizzare i diversi formati presenti e di offrire il vantaggio di “permettere il playback delle immagini su nuovi dispositivi” e “permettere di registrare delle nuove foto fatte da una fotocamera in un suppor to di memorizzazione di un’altra” La versione 2.0 aggiunge le specifiche per le anteprime.L a v e r s i o n e 2 . 1 a g g i u n g e l’incorporazione dello spazio colore sRGB e la capacità di gestire i files audioNel Febbraio 2002 la versione 2.2 m i g l i o r a l a compa t i b i l i t à t r a fotocamere e stampantiLa versione 2.21 del Settembre 2003 è un aggiornamento dovuto alla rev is ione del lo standard DCF (versione 2.0).
EXIF E DCFExif%and%DCF!
Exif!is!always!used!in!conjunc2on!with!the!term!DCF!(Design!Rule!for!Camera!File!Systems).!DCF!is!a!file!system!standard!designed!to!ensure!compa2bility!for!images!using!recording!media!between!such!devices!as!digital!cameras!and!printers.!This!standard!defines!file!name!formats!and!folder!structures.!Conversely,!Exif!is!a!standard!for!defining!how!to!store!image!data!and!camera!informa2on!in!files,!and!applies!to!the!actual!data!itself.!
DCFFcompa2ble!devices!allow!image!files!to!be!easily!exchanged,!even!between!different!series!of!products!or!the!products!of!different!manufacturers.!!!Example!1:!Images!taken!using!Digital!Camera!A!can!be!viewed!on!the!LCD!monitor!of!Digital!Camera!B.!!!!Example!2:!Addi2onal!images!taken!using!Digital!Camera!C!can!be!recorded!onto!a!recording!media!containing!images!taken!using!Digital!Camera!A.!!!!Example!3:!Images!taken!using!a!DCFFcompa2ble!digital!camera!can!be!printed!out!on!any!DCFFcompa2ble!printer!
EXIF IN AZIONE EXIF IN AZIONE
Free$So'ware:"Shareware"Exif"Viewer"for"Windows"and"Simple"Exif"Viewer"for"OS"X"are"programs"that"provide"full"Exif"data"for"free."Simple"Exif"for"OS"X"in"par=cular"is"useful,"as"OS"X"doesn’t"provide"full"Exif"detail"out"of"the"box."
EXIF IN AZIONE
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EXIF IN AZIONE
Free$So'ware:"Shareware"Exif"Viewer"for"Windows"and"Simple"Exif"Viewer"for"OS"X"are"programs"that"provide"full"Exif"data"for"free."Simple"Exif"for"OS"X"in"par=cular"is"useful,"as"OS"X"doesn’t"provide"full"Exif"detail"out"of"the"box."
EXIF IN AZIONE
Free$So'ware:"Shareware"Exif"Viewer"for"Windows"and"Simple"Exif"Viewer"for"OS"X"are"programs"that"provide"full"Exif"data"for"free."Simple"Exif"for"OS"X"in"par=cular"is"useful,"as"OS"X"doesn’t"provide"full"Exif"detail"out"of"the"box."
EXIF - MA NON SONO TUTTE ROSE ...
Lo standard permette solo i file TIFF oppure JPEG — non ci sono misure per un tipo di file "raw" che possa essere direttamente inviato come dump da un sensore. Questo ha spinto i produttori ad inventare molti formati di file "raw" proprietari ed incompatibili. Per risolvere questo problema, Adobe ha sviluppato il formato DNG (un formato raw TIFF-based), nella speranza che i produttori vogliano standardizzarsi su di un singolo, formato di file raw.
EXIF - MA NON SONO TUTTE ROSE ...
Lo standard permette solo i file TIFF oppure JPEG — non ci sono misure per un tipo di file "raw" che possa essere direttamente inviato come dump da un sensore. Questo ha spinto i produttori ad inventare molti formati di file "raw" proprietari ed incompatibili. Per risolvere questo problema, Adobe ha sviluppato il formato DNG (un formato raw TIFF-based), nella speranza che i produttori vogliano standardizzarsi su di un singolo, formato di file raw.
EXIF - MA NON SONO TUTTE ROSE ...
Lo standard Exif dichiara specificamente che la profondità del colore è sempre di 24 bit (3 canali di 8 bit). Molte macchine fotografiche moderne possono catturare molti più dati di questi (per esempio la Nikon D70 permette 36 bit di colore per il pixel - 3 canali di 12 bit in formato RAW). Poiché i file Exif/DCF non possono rappresentare questa intensità di colore, molti fornitori hanno sviluppato un formato RAW proprietario ed incompatibile.
Lo standard permette solo i file TIFF oppure JPEG — non ci sono misure per un tipo di file "raw" che possa essere direttamente inviato come dump da un sensore. Questo ha spinto i produttori ad inventare molti formati di file "raw" proprietari ed incompatibili. Per risolvere questo problema, Adobe ha sviluppato il formato DNG (un formato raw TIFF-based), nella speranza che i produttori vogliano standardizzarsi su di un singolo, formato di file raw.
EXIF - MA NON SONO TUTTE ROSE ...
Lo standard Exif dichiara specificamente che la profondità del colore è sempre di 24 bit (3 canali di 8 bit). Molte macchine fotografiche moderne possono catturare molti più dati di questi (per esempio la Nikon D70 permette 36 bit di colore per il pixel - 3 canali di 12 bit in formato RAW). Poiché i file Exif/DCF non possono rappresentare questa intensità di colore, molti fornitori hanno sviluppato un formato RAW proprietario ed incompatibile.
La maggior parte delle macchine fotografiche digitali possono anche catturare video - lo standard Exif non è previsto per i file video.
Lo standard definisce un tag MakerNote, che permette al produttore della fotocamera di scrivere metadati in qualsiasi formato personalizzato internamente al file. È utilizzato in maniera sempre più frequente dalle aziende produttrici di macchine fotografiche digitali per memorizzare una miriade di impostazioni non elencate nello standard Exif, come le modalità di scatto, le impostazioni post-processo, il numero seriale, le modalità di focus, ecc. Dal momento che il formato di questo tag è proprietario e specifico per il produttore, può essere molto difficile recuperare queste informazioni da un'immagine (o opportunamente preservarle durante la riscrittura dell'immagine). Alcuni produttori codificano porzioni delle informazioni; per esempio, Nikon cripta i dati di dettaglio delle lenti nelle nuove versioni dei propri dati MakerNote.
EXIF - MA NON SONO TUTTE ROSE ...
Lo standard definisce un tag MakerNote, che permette al produttore della fotocamera di scrivere metadati in qualsiasi formato personalizzato internamente al file. È utilizzato in maniera sempre più frequente dalle aziende produttrici di macchine fotografiche digitali per memorizzare una miriade di impostazioni non elencate nello standard Exif, come le modalità di scatto, le impostazioni post-processo, il numero seriale, le modalità di focus, ecc. Dal momento che il formato di questo tag è proprietario e specifico per il produttore, può essere molto difficile recuperare queste informazioni da un'immagine (o opportunamente preservarle durante la riscrittura dell'immagine). Alcuni produttori codificano porzioni delle informazioni; per esempio, Nikon cripta i dati di dettaglio delle lenti nelle nuove versioni dei propri dati MakerNote.
EXIF - MA NON SONO TUTTE ROSE ... IPTC - INFORMATION INTERCHANGE MODEL
IPTC - INFORMATION INTERCHANGE MODEL IPTC - INFORMATION INTERCHANGE MODEL
IPTC - INFORMATION INTERCHANGE MODEL
IPTC Information Interchange Model (abbreviato IPTC), conosciuto anche come IPTC-NAA-Standard è uno standard, un Modello di interscambio informazioni, cioè una struttura di file e un insieme di attributi di metadati che può essere applicato sui contenuti di immagini (testo, immagini...) in file di immagini.
È stato sviluppato negli anni novanta per accelerare lo scambio internazionale di notizie tra i quotidiani e le agenzie di stampa e comprende una struttura di dati complessi e un insieme di definizioni di metadati.
IPTC - INFORMATION INTERCHANGE MODEL
IPTC Information Interchange Model (abbreviato IPTC), conosciuto anche come IPTC-NAA-Standard è uno standard, un Modello di interscambio informazioni, cioè una struttura di file e un insieme di attributi di metadati che può essere applicato sui contenuti di immagini (testo, immagini...) in file di immagini.
È stato sviluppato negli anni novanta per accelerare lo scambio internazionale di notizie tra i quotidiani e le agenzie di stampa e comprende una struttura di dati complessi e un insieme di definizioni di metadati.
Dopo l’avvento dello standard XML lo sviluppo di IIM è stato congelato nel 1997 alla versione 4.1 dello standard.
IPTC - INFORMATION INTERCHANGE MODEL
IPTC Information Interchange Model (abbreviato IPTC), conosciuto anche come IPTC-NAA-Standard è uno standard, un Modello di interscambio informazioni, cioè una struttura di file e un insieme di attributi di metadati che può essere applicato sui contenuti di immagini (testo, immagini...) in file di immagini.
È stato sviluppato negli anni novanta per accelerare lo scambio internazionale di notizie tra i quotidiani e le agenzie di stampa e comprende una struttura di dati complessi e un insieme di definizioni di metadati.
Dopo l’avvento dello standard XML lo sviluppo di IIM è stato congelato nel 1997 alla versione 4.1 dello standard.
Adobe ha inventato il proprio meccanismo per inserire le strutture di metadati nel files PSD, JPEG e TIFF adottando la struttura dei dati IIM e molte delle definizioni dei suoi metadati, consentendo quindi di poter leggere e scrivere questi dati.
IPTC - INFORMATION INTERCHANGE MODEL
IPTC Information Interchange Model (abbreviato IPTC), conosciuto anche come IPTC-NAA-Standard è uno standard, un Modello di interscambio informazioni, cioè una struttura di file e un insieme di attributi di metadati che può essere applicato sui contenuti di immagini (testo, immagini...) in file di immagini.
È stato sviluppato negli anni novanta per accelerare lo scambio internazionale di notizie tra i quotidiani e le agenzie di stampa e comprende una struttura di dati complessi e un insieme di definizioni di metadati.
Dopo l’avvento dello standard XML lo sviluppo di IIM è stato congelato nel 1997 alla versione 4.1 dello standard.
I metadati definiti in IIM sono conosciuti come “IPTC fields” nell’ “IPTC header” dei files immagine.
Adobe ha inventato il proprio meccanismo per inserire le strutture di metadati nel files PSD, JPEG e TIFF adottando la struttura dei dati IIM e molte delle definizioni dei suoi metadati, consentendo quindi di poter leggere e scrivere questi dati.
Un metadato (dal greco meta- "oltre, dopo" e dal latino datum "informazione" - plurale: data), letteralmente "dato su un (altro) dato", è un’informazione che descrive un insieme di dati.
Un esempio tipico di metadati è costituito dalla scheda del catalogo di una biblioteca, la quale contiene informazioni circa il contenuto e la posizione di un libro, cioè dati riguardanti i dati che si riferiscono al libro. Un altro contenuto tipico dei metadati può essere la fonte o l'autore dell'insieme di dati descritto oppure le modalità d'accesso, con le eventuali limitazioni.
Un tag è una parola chiave o un termine associato a un'informazione (un'immagine, una mappa geografica, un post, un video clip ...), che descrive l'oggetto rendendo possibile la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave.
RIEPILOGANDO .... “TAG” O “METADATO”
I metadati possono essere manipolati da applicazioni informatiche, ad esempio per mostrare delle informazioni non immediatamente deducibili dall'osservazione delle foto, o per fare delle operazioni di ricerca all'interno di archivi di immagini.
Il termine markup (o marcatura) deriva dall'ambiente tipografico dove si usava marcare con annotazioni le parti del testo che andavano evidenziate o corrette, allo scopo di segnalarle al compositore o al dattilografo.