domenica delle Palme e di Passione anno A 9 aprile...

2
LUNEDI’ 10 Ore 18.30 MARTEDI’11 Ore 18.30 Fam. Pietrobon Orfeo Def. Ongarato Lino MERCOLEDI’ 12 Ore 18.30 Def. Sartoretto Romeo e fam. GIOVEDI’ 13 Ore 17.00 Per i sacerdoti e le suore defunti di Salvarosa Ore 20.30 “IN CENA DOMINI” Per i fanciulli di 1^comunione e familiari VENERDI 14 ore 15.00 AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE ore 20.30 VIA CRUCIS (processione) SABATO 15 ore 21.00 VEGLIA PASQUALE per i cresimandi (1^ media) e familiari Def. Bragagnolo Angelo Def. Didonè Assunta ( Anniv.) DOMENICA 16 PASQUA DI RESURREZIONE ore 7.30 Per la Comunità parrocchiale Per tutti i Defunti della Comunità Ore 8.30 Guidolin Diego e Favarotto Luciana ( anniv. matr.) Def. Brunato Zelo ( anniv.) Def. Basso Pesce Franca Def. Breda Alfredo Def. Basso Massimo Def. Squizzato Luigi Def. Favarotto Steno e Zamin Elda Def. Squizzato Agostino e Elisa Ore 10.30 PER LA COMUNITA’ PARROCCHIALE Def. Dotto Giuseppe Def. Angela, Bruno e Palma Def. Beltrame Francesco Def. Scremin Ida e Ubaldo, Marcon Elisa Def. Sartor Luigi LUNEDI 17 Ore 8.30 Def. Torresan Luigi, Assunta, Pietro, Antonia Def. Basso-Pognan PRO ORGANO CHIESA offerte tot. n.117 Euro tot. 4.723,oo grazie Oggi domenica 9 aprile ore 15.00 I N ORATORIO PROIEZIONE DEL FILM : HOP caramelle pulcini e rock’rol LEGGERE DA CASA IL FOGLIETTO PARROCCHIALE Iclesia è una App gratuita facile da scaricare sia sul computer che sul tuo cellulare. consente di essere sempre aggiornato sulle attività parrocchiali. Prima cosa, digitare: www.iclesia.com Do- po essersi registrati... Cerca: Parrocchia Salvarosa Troverai il Foglietto settimanale sulla vita della Parrocchia e della Collaborazione past. Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo ( 26,14-27,66) Mentre Pilato sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». C Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!». Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tu- multo aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabi- le di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui no- stri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò per- ché fosse crocifisso. Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei». In- sieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo. A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Se sei Figlio di Dio… come nelle tentazioni nel deserto anche sulla Croce è in gioco la filiazione divina di Gesù. Una filiazione negata e svelata, e che proprio per la ragione per cui è negata mostra la sua novità. Tutti, anche coloro che lo negano, riconoscono che Gesù ha preteso una filiazione che si è espressa nella totale consegna alla volontà del Padre, non in concorrenza con essa. Gli stessi sacerdoti dicono, citando il salmo 22: Ha confidato in Dio. Il verbo greco adoperato da Matteo dice l’obbedienza fiduciosa, l’abbandono, l’atteggiamento di chi pone la propria vita nelle mani di un al- tro. Il tempo perfetto dice, poi, la stabilità: Gesù ha sempre, in tutta la sua vita, posto la propria fidu- cia in Dio. Porre la propria vita nelle mani di un altro è la manifestazione più alta della dipendenza. Così Gesù ha espresso la sua coscienza di essere Figlio: non nella ricerca e nell’affermazione di una PARROCCHIA SANT’ANDREA AP. IN SALVAROSA domenica delle Palme e di Passione anno A 9 aprile 2017

Transcript of domenica delle Palme e di Passione anno A 9 aprile...

LUNEDI’ 10 Ore 18.30 —

MARTEDI’11 Ore 18.30 Fam. Pietrobon Orfeo

Def. Ongarato Lino

MERCOLEDI’ 12 Ore 18.30 Def. Sartoretto Romeo e fam.

GIOVEDI’ 13 Ore 17.00 Per i sacerdoti e le suore defunti di Salvarosa

Ore 20.30 “IN CENA DOMINI”

Per i fanciulli di 1^comunione e familiari

VENERDI 14 ore 15.00 AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE

ore 20.30 VIA CRUCIS (processione)

SABATO 15 ore 21.00 VEGLIA PASQUALE

per i cresimandi (1^ media) e familiari

Def. Bragagnolo Angelo

Def. Didonè Assunta ( Anniv.)

DOMENICA 16

PASQUA

DI

RESURREZIONE

ore 7.30 Per la Comunità parrocchiale

Per tutti i Defunti della Comunità

Ore 8.30 Guidolin Diego e Favarotto Luciana ( anniv. matr.)

Def. Brunato Zelo ( anniv.)

Def. Basso Pesce Franca

Def. Breda Alfredo

Def. Basso Massimo

Def. Squizzato Luigi

Def. Favarotto Steno e Zamin Elda

Def. Squizzato Agostino e Elisa

Ore 10.30 PER LA COMUNITA’ PARROCCHIALE

Def. Dotto Giuseppe

Def. Angela, Bruno e Palma

Def. Beltrame Francesco

Def. Scremin Ida e Ubaldo, Marcon Elisa

Def. Sartor Luigi

LUNEDI 17 Ore 8.30 Def. Torresan Luigi, Assunta, Pietro, Antonia

Def. Basso-Pognan

PRO ORGANO CHIESA offerte tot. n.117 Euro tot. 4.723,oo grazie

Oggi domenica 9 aprile ore 15.00

I N ORATORIO

PROIEZIONE DEL FILM : HOP caramelle pulcini e rock’rol

LEGGERE DA CASA IL FOGLIETTO PARROCCHIALE

Iclesia è una App gratuita facile da scaricare sia sul computer

che sul tuo cellulare. consente di essere sempre aggiornato sulle

attività parrocchiali. Prima cosa, digitare: www.iclesia.com Do-

po essersi registrati... Cerca: Parrocchia Salvarosa

Troverai il Foglietto settimanale sulla vita della Parrocchia e della Collaborazione past.

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo

( 26,14-27,66)

Mentre Pilato sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io

rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». C Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!». Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tu-multo aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabi-le di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui no-stri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò per-ché fosse crocifisso. Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei». In-sieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo. A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.

Se sei Figlio di Dio… come nelle tentazioni nel deserto anche sulla Croce è in gioco la filiazione

divina di Gesù. Una filiazione negata e svelata, e che proprio per la ragione per cui è negata mostra

la sua novità. Tutti, anche coloro che lo negano, riconoscono che Gesù ha preteso una filiazione che

si è espressa nella totale consegna alla volontà del Padre, non in concorrenza con essa. Gli stessi

sacerdoti dicono, citando il salmo 22: Ha confidato in Dio. Il verbo greco adoperato da Matteo dice

l’obbedienza fiduciosa, l’abbandono, l’atteggiamento di chi pone la propria vita nelle mani di un al-

tro. Il tempo perfetto dice, poi, la stabilità: Gesù ha sempre, in tutta la sua vita, posto la propria fidu-

cia in Dio. Porre la propria vita nelle mani di un altro è la manifestazione più alta della dipendenza.

Così Gesù ha espresso la sua coscienza di essere Figlio: non nella ricerca e nell’affermazione di una

PARROCCHIA SANT’ANDREA AP. IN SALVAROSA

domenica delle Palme e di Passione anno A 9 aprile 2017

grandezza concentrata su se stesso, rivendicata in concorrenza con il Padre, ma in una grandezza

tutta sospesa all’ascolto del Padre, tutta rivolta al Padre. La filiazione di Gesù rinvia al Padre.

I sacerdoti dunque, senza volerlo, manifestano la profonda verità di Gesù. E mostrano profondità

d’intuizione legando insieme la sua fiducia nel Padre e la sua pretesa di essere Figlio. Sbagliano

però il modo di guardare la Croce. Per loro è il momento il cui il Padre deve – se è davvero suo Pa-

dre! – rispondere alla fiducia del Figlio, venendo in suo soccorso. Invece è il momento in cui il Fi-

glio mostra tutta la sua fiducia nel Padre. Il Padre risponderà, ma dopo. Gesù muore sulla Croce

assaporando fino in fondo l’abbandono. Ma appena morto la prospettiva si rovescia. La luce scatu-

risce solo dopo che le tenebre divennero più fitte. Due segni testimoniano che la morte di Gesù è

salvezza. Il primo è il velo del tempio che si lacera, il secondo è il riconoscimento della filiazione

divina da parte dei sodati pagani. Il giudizio dei passanti e dei sacerdoti era, dunque, falso. La lace-

razione del velo del tempio è una risposta alla derisione dei passanti: il tempio è davvero finito e

una prospettiva nuova si apre. E il riconoscimento dei soldati è una risposta alle derisioni dei sacer-

doti. Gesù è davvero il Figlio di Dio – proprio perché è rimasto sulla Croce anziché scendere – e

mentre i giudei lo rifiutano, i pagani lo riconoscono. I pagani vedono ciò che i giudei non vedono.

(testo liberamente adattato da un commento di B. Maggioni)

PREPARIAMOCI BENE ALLA PASQUA

1) ADORAZIONE OGGI dom. 9 aprile ore 15.00 apertura 40 ORE fino alle 18.30

LUNEDI’ 10 MARTEDI’ 11 MERCOLEDI’ 12

ore 7.30 apertura dell’Adorazione fino alle 11.30

(prima di andare al lavoro, chi desidera fermarsi un momento, trova la chiesa aperta)

riapertura dalle 14.30 fino alle ore 18.30: Vespri e s. Messa

dopo la celebrazione della messa possibilità della confessione per chi desidera

2) CONFESSIONE

CELEBRAZIONE COMUNITARIA:

martedi 11 ore 20.45 in DUOMO (saranno a disposizione diversi sacerdoti)

Confessioni in Duomo da lunedì santo a sabato santo, dalle 9.00 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 18.30 ci sono sacerdoti a disposizione dei fedeli delle parrocchie della Collaborazione Confessioni in Parrocchia — giovedì 13 dopo la celebrazione della s. Messa ore 17.00

— venerdì 14 dopo la celebrazione della Liturgia della Croce ore 15.00

— sabato 15 Confessore straordinario dalle ore 9.00 alle 11.30 dalle 14.30 alle 18.30

3) PROCESSIONE VENERDI’ SANTO

1° Inizio ore 20.30 sul sagrato della chiesa

2° stazione in Piazza Europa Unita 20.40

3° Proseguiremo come gli altri anni per viale Europa e via Italia

4° Arrivo all’Ospedale attraverso la stradina che costeggia villa Bolasco e l’ospedale

dove le Comunità parrocchiali confluiranno per la preghiera

comune davanti al Crocifisso e bacio della croce.

5° Chi avesse difficoltà Nota bene:

- può unirsi alla processione parcheggiando l’auto sia all’iper (1° tappa), - sia in viale

Italia, prima del vialetto fra villa Bolasco e l’Ospedale

NB. In caso di maltempo: lettura della Passione in chiesa : ore 20.30

GIOVEDI’ SANTO al mattino tutti i preti della Diocesi si ritrovano in Cattedrale

a Treviso con il Vescovo per la Messa del Crisma

- ore 17.00 - s. Messa

- ore 20.30 LA CENA DEL SIGNORE con il Rito della Lavanda dei piedi

- ore 21.30 Adorazione in cappellina

VENERDI’ SANTO ( digiuno e astinenza)

- ore 15.00 Liturgia della Croce

- ore 20.30 VIA CRUCIS dalla chiesa all’Ospedale

SABATO SANTO (invito al digiuno)

Esposizione della Santa Croce dalle ore 9.00 alle 11.30

troviamo un momento per fare una breve visita in chiesa,

sostando in silenzio e preghiera.

Accompagniamo i bambini a dare il bacio alla Croce

VEGLIA PASQUALE

Liturgia della luce ore 21.00

Annuncio della Pasqua

DOMENICA DI PASQUA s. messe ore 7.30 — 8.30 — 10.30 Lunedì dell’Angelo - messa ore 8.30

L’acqua benedetta il sabato santo nella Veglia di Pasqua,

per chi desidera averla in casa,

sarà disponibile accanto al Battistero dopo le messe di Pasqua.

5 X MILLE collabora anche Tu

Scrivi: 900 123 60 260

devolvere il 5 per mille non costa nulla e puoi fare molto con la tua semplice firma

CARITAS CITTADINA - RESOCONTO ANNO 2016 All’ingresso delle chiese della Collaborazione troviamo una dettagliata relazione sulle attività della Caritas Cittadina effettuate nel corso del 2016 e sull’iniziativa “Rifugiato a casa mia”. Viene riproposta l’iniziativa “Adozione a vicinanza”. Il Vescovo ci ricorda che “ la caritas è un organismo pastorale chiamato attraverso la sensibilizzazione e ani-mazione a promuovere in ciascuna Comunità Cristiana l’esercizio della Carità come uno dei suoi elementi di vitalità spirituale insieme alla liturgia e alla catechesi”.