Discussione completa fondativa della rivista per l'ingegnere dell'informazione

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Ciro Fanigliulo • Caro Francesco,mi fa molto piacere che la mia idea di creare una RIvista dell'Ingegnere dell'Informazionesia stata colta positivamente e prontamente recepita e da te avviata la richiesta diadesione di altri interessati.Infatti, è fondamentale ricevere l'adesione e la partecipazione di altri colleghi. Sarebbeauspicabile, inizialmente un gruppetto di almeno di 5 persone per dare avvio alla Rivista.Quindi mi associo volentieri alla tua richiesta e speriamo di andare avanti concretamente.

Chi interessato non deve fare altro che associarsi a questa iniziativa.

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EnricoSmetti di seguire

andreaSmetti di seguire

MassimilianoSmetti di seguire

Roberto Gallerani • A titolo personale provo ad estendere (spero) …

Per quanto emerso dai commenti della discussione di “origine, il “destinatario” trovo chesia meglio identificabile nel mercato e nella società, dove gli ingegneri dell’informazione sipropongono per essere, promuovere e discutere con il “destinatario”, un determinatoruolo.

Poi per evitare che diventi come uno dei tanti “blog settoriali”, ben fatto e multicanale, incui i partecipanti hanno il principale obiettivo di qualificarsi e distinguersi personalmente,penso che sia essenziale il definire e condividere prima visione, missione, valori che sipropongono con la “rivista”, i quali costituiscono il contesto in cui si sviluppano CP, SP,RE, RT, ….: se ad esempio uno dei valori dichiarati fosse anche la “sostenibilità sociale”non si potrebbe accettare come sponsor un produttore di soluzioni sw/hw che operi“sfruttando” manodopera o professionalità in una qualche parte del mondo…. ecc

Concordato ciò ne deriverebbe abbastanza direttamente:

- Linea editoriale: da visione, missione e valori => gruppo di gestione => RE- Attuazione: risorse, strumenti e mezzi => gruppo di gestione => RT- Sostenibilità: “sponsor”, contributi “liberi” o “commissionati”, ecc, promozione tra icolleghi e nel mercato/società => gruppo di gestione SP

Priorità azioni:

- Definire visione, missione, valori => linea editoriale- Creare gruppo SP per la verifica e la ricerca dell’”adesione” di sponsor e del maggiornumero di colleghi (magari preparando un piccolo progetto dello “sviluppo editoriale”pensato)- Creare i gruppi RE, RT per avviare l’attuazione

In questo modo nel tempo e con pazienza, la cosa potrebbe anche diventare concoerenza un “motore” per generare altre iniziative di promozione e confronto del nostroruolo (convegni, dibattiti, tavole rotonde, casi di studio, un “centro studi” dell’ ingegneriadell’informazione in tutte le sue espressioni tecnologiche hw/sw, progettuali,organizzative, normative, , ecc)2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo @Roberto! Hai ben evidenziato le varie dimensionisu cui articolare l'azione. Se poi "adottiamo" un approccio "2.0" con i contenuti creatianche dagli utenti stessi le potenzialità sono alte. Io credo molto nel valore aggiunto datodall'aggregazione di più menti fattive ed entusiaste di lavorare ad un progetto in cuicredono e pertanto la visione e la missione è molto importante per condividereprofondamente le "motivazioni" della nostra azione che per almeno all'inizio non può cheessere su base "volontaria".Affinchè il discorso "decolli" aspettiamo qui altri colleghi desiderosi di contribuire cosicome ben ha detto @Ciro (dai 5 ai 10 elementi) eppoi procediamo con la stesura e ipassi che tu @Roberto hai ben delineato.A prima vista sicuramente trovare subito uno "sponsor" illuminato che ci finanzi lapartenza con i costi vivi e la stampa di un certo numero di copie sarebbe ideale. Dico"illuminato" perchè voglio evitare "sponsor" che poi impongono "redazionali" o "influenze"sui redazionali e sui contenuti che devono assolutamente garantire la massimaindipendenza di giudizio e professionalità. Sia ben inteso, questo non vuol dire che non sipuò pubblicizzare in un redazionale un progetto ben fatto di IBM o di Microsoft o di altri,anzi creare economie di scala e indurre riusi di esperienze di successo è di vantaggio pertutti, sia per i fornitori sia per i clienti. Ma segnalare una nuova tecnologia appena uscitasenza progetti ed esperienze come promettente e da adottare perchà "spinta" da unosponsor guidato da obiettivi di profitto trimestrale e di vendite non è certo un ruoloconsono a questa nostra "voce".2 mesi fa

Enrico Bettini • Ottima idea, complimenti cari colleghi! Da curare e pianificare bene. E'necessario un documento fondativo ben ponderato, lungimirante e che colmi quello chemanca oggi nel settore e che coincide con uno degli aspetti della nostra condizioneprofessionale: la visione complessiva, neutrale ed indipendente, delle problematiche delnostro settore, con l'unico scopo di contribuire a migliorare il sistema Paese sul pianodell'innovazione e della competitività. Quindi una rivista di qualità intrinseca, di alto profiloed autorevole.Ben vengano gli sponsor e la pubblicità, ma senza condizionamenti od imposizioni.Se queste sono le premesse, sono onorato ed orgoglioso di contribuire.2 mesi fa

andrea curti • credo che sarebbe piuttosto interessante, creare una rubrica checonsenta di avvicinare i professionisti ai potenziali clienti, presentare le potenzialità diprodotti e/o tecnologia per migliorare la produttività, o per aprirsi su nuovi mercati che nedite?2 mesi fa

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GianlucaSmetti di seguire

Segui Fabrizio

Roberto

Massimiliano Margarone • Interessante iniziativa: mi piace. Partirei con un piano dimarketing per arrivare a un prodotto che sia vendibile e non sovvenzionato, comequalcuno a ipotizzato. Credo che il nostro settore abbia le potenzialità per "riempire" unprodotto editoriale che che le persone (ingegneri e no) siano disposti a pagare. Aggiungoun paio di esempi ai già citati: Liguria Business Journal, l'Enterpreneur. Vi inviterei acitare altri esempi in modo da cominciare a vedere se la vision sul taglio da dare allarivista è comune :) In caso contrario allora varrebbe la pena "limitarsi" a rafforzare lanostra presenza nei giornalini già esistenti degli ordini (come peraltro qualcuni di noi stagià facendo).2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • @Enrico condivido in pieno la visione e son contento diavere i tuoi contributi. Per il documento fondativo DOC.FON invito tutti e soprattutto te asegnalare i punti essenziali da mettere e quelli da evitare magari con un voto di priorità.Poi io o voi stessi cercherò di formalizzare come negli esempi sotto:DOC.FON 9 + Indipendenza dal fornitore con pluralismo - Segue descrizione di 1 o 2DOC.FON 7 - Autocelebrazione delle proprie abilita - Seguono esempi ecc ecc.....

@Andrea ottimo! Potremmo adottare come format quello delle interviste a committentiche hanno già utilizzato in progetti le nuove soluzioni cercando di evidenziare il valoreaggiunto svolto dal collega sia dirigente responsabile del committente sia del fornitore siaprofessionista.

@Massimiliano...magari! Avere una rivista vendibile magari anche sui nuovi mercati deglibook sarebbe ideale....mmmhh....Lo sforzo di trovare degli sponsor può esser maggioredel risultato stesso in termini di tempo e molte riviste utilizzano la prima pagina per lapubblicità senza proporsi affatto indipendenti. Dipoi il mercato e' già pieno di rivistegratuite che offuscano quelle a pagamento. D'altra parte voglio accettare la tua sfida einvito te e tutti a metter giù delle idee per un piano marketing PIA.MAR che poi provo asintetizzare secondo lo schema suesposto. Sara' importante fare anche una lista e unaanalisi esaustiva delle riviste che già ci sono e che competono all' attenzione del lettore.Alcune ideePIA.MAR 7 + I blog come una delle fonti - Molti di noi hanno già dei blog pieni di articoliinteressanti che possono trovare nella rivista uno spazio di ripubblicazionePIA.MAR 9 + Marketing con crowdsourcing - Dobbiamo sentire la rivista come la Nostrarivista e per quello, ad esempio, metteremo sempre l'indice degli autori che vi hannocontribuito con il numero dei contributi e le aree relative. Potremmo anche mettere sulsuo sito web associato una mappa d Italia con i segnaposto dei colleghi ingegneridell'informazione iscritti a questo gruppo che hanno contribuito alle discussioni con uno opiù post. Ognunocosì deve esser orgoglioso ed entusiasta di proporla a prospect,clienti, colleghi segnalando il link su cui abbonarsi e magari dandola in omaggio (unacopia).Invece non concordo sull'incremento della nostra presenza sui giornalini locali perchéverrebbero drenate le energie a disposizione e soprattutto non si avrebbero i fattori dimoltiplicazione esponenziali tutti per uno uno per tutti che applicati sui socialnetworkpotrebbero far ottenere risultati in crescendo ed insperati....(in airin già c'è unainfrastruttura in livestream per una nostra webtv.... :) ).2 mesi fa

Gianluca Golinelli • Mi associo all'iniziativa, che reputo senz'altro interessante epotenzialmente un utile strumento per la valorizzazione della professionalità dell'ingegneredell'informazione, concordo con le linee di Roberto ed Enrico, complimenti a Francesco eCiro per l'idea.Gianluca2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • @Gianluca ti ringrazio per apprezzare questa iniziativasulla quale conto sul tuo prezioso contributo sia per i contenuti sia per la promozionenella tua rete :)2 mesi fa

Fabrizio Di Maio • Avevo letto con piacere sulla mail l'abstact della discussione, ma lalettura completa è stata decisamente più interessante.Innanzitutto i complimenti a Francesco e Ciro per l'iniziativa, a cui con piacere vorreicontribuire.Concordo con le priorità espresse da Roberto e penso che la redazione di un documentognerale sia il giusto primo passo.La rivista dovrebbe focalizzarsi, nei vari articoli, sul ruolo dell'ingegnere dell'informazionenelle soluzioni innovative messe in atto.Penso infatti che sia buona cosa "auto-promozionarsi", evidenziando le varie fasiprogettuali in cui il contributo di un professionista dell'informazione è determinante.Personalmente, dopo aver partecipato al documento fondativo, mi propongo per il ruoliRE+CPPotremmo provare a definire,come già ipotizzava Francesco, un elenco dei documenti dasviluppare e per ognuno un "sommario" da riempire in ottica 2.0?2 mesi fa

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Smetti di seguire

EnricoSmetti di seguire

Roberto Gallerani • Provo a sviluppare un pochino, dal mio punto di vista e daintegrare/variare ampiamente con il contributo di tutti, la visione/missione/valori da cuipotrebbe nascere la “linea editoriale” alla base della conseguente ”attuazione” del nostronascente progetto (blog, “carta”, rubriche tipo/contenuti, sponsor o meno e di che tipo,ecc, ecc).

VisioneIn un mercato ed in una società sempre più globali, oltre ad una cultura della qualità iniziaa profilarsi la necessità dell’attenzione alla “sostenibilità” in tutte le sue declinazioni:economica, ambientale e sociale. Nel tempo, lo sviluppo di scelte orientate al giustoequilibrio di questi elementi determinerà sempre più il successo di attività e “brand”, in unmercato globalizzato mondiale caratterizzato dalla riduzione delle risorse disponibili edall’aumento della numerosità degli attori e dei fruitori potenziali.

D’altro canto la crescente complessità, in quantità e qualità, delle relazioni umane unita aicontinui sviluppi delle tecnologie impone, ancor più che nel passato, una strettacollaborazione e partecipazione nella concezione, nella realizzazione e nella conduzione diqualsiasi processo di crescita ed innovazione.

La pressione che deriva dalle diverse “tensioni”, economiche e sociali, che si sviluppanodurante questo processo, richiede la presenza di figure e di ruoli chiari volti, ciascuno, agarantire il rispetto dei valori ed il loro equilibrio, durante lo svolgimento a “regola d’arte”del proprio compito.

Missione

§ Promuovere e favorire la presentazione, la discussione ed il valore della figura di uningegnere dell’informazione finalizzata a:

- analizzare e progettare soluzioni soluzioni “sostenibili” ed orientate alla “qualità”- essere in un ruolo di terzietà ed a garanzia del committente (imprese, pubblico, privato)

§ sostenere con esempi concreti e “casi di studio” di progetti o realizzazioni la nostramissione e valori§ orientare la presentazione, al mercato ed alla società, di articoli, proposte ed idee, inlinea con i valori condivisi§ assoluta apertura al dibatttito ed al confronto con ogni espressione del mercato e dellasocietà (imprese, associazioni di categoria, istituzioni, ricerca/Università, ecc)

Valori

§ Qualità e Sostenibilità (economica, ambientale, sociale)§ L’indipendenza ed il “ruolo di garanzia” nei confronti ed a favore del mercato, deicommittenti e della societৠLa collaborazione paritetica ed il far rete fra ingegneri dell’informazione§ La collaborazione ed il fa rete con ogni altra categoria professionale, economica esociale, nel quadro di valori comuni non in conflitto con i nostri§ La valorizzazione dell’essere umano e di tutte le sue espressioni ideali, progettuali erealizzative2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo @Roberto! Con questo post dimostri dicondividere il progetto e di svolgere un ruolo attivo e fattivo! Essendo un nostro progettoe volendo svolgere io solo una funzione di modesto "coordinatore" ed "integratore" ancheperchè non avrei il tempo e le energie per far di più, ogni membro che aderisce alprogetto è invitato a dar il suo contributo nei punti che ritiene per lui più importanti per darl'adesione e sentir propria l'iniziativa.Cerchiamo di fare il punto della situazione sul TEAM per partire poi in modo operativo.I contributi e le manifestazioni di interesse sono al momento le seguenti:

@Enrico per un documento fondativo ben ponderato@Roberto per la visione, missione, valori => linea editoriale@Fabrizio per review sul documento fondativo e RE e CP@Massimiliano per un piano marketing@Ciro per nuove adesioni e review documento fondativo@Andrea per rubriche specifiche e CP@Gianluca per review sul documento fondativo@Io per il coordinamento e per il documento fondativo iniziale

Darei spazio a Roberto (che già in parte l'ha fatto prontamente) e ad Enrico per laproduzione di una "prima lista di punti della prima versione del documento fondativo convalori missione e visione" per poi provvedere alla stesura finale.

Siamo dunque per ora in 8 e abbiamo spazio per almeno altri 2 (pensavo a 10 comenumero iniziale), confermatemi qui in lista la disponibilità e il ruolo e nel caso aggiungeteod integrate (con una frase sintetica massimo) il contributo che potete dare in questafase "fondativa" e nella fase " a regime" e poi vediamo se conviene spostarsi in unambiente "cooperativo" dedicato di condivisone dei documenti e del desktop. Ce ne sonotanti ma prima di "chiuderci" nell'altro ambiente di cooperazione rimaniamo un'altrasettimana qui ad aspettare se ci sono altre disponibilità :)2 mesi fa

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CarloSmetti di seguire

AntonioSmetti di seguire

Enrico Bettini • Ecco il mio contributo per quanto riguarda Premessa, Finalità edObiettivi, ma prendetelo molto con le molle e con tutte le diffidenze del caso: è la primavolta che partecipo alla fondazione di una Rivista ... ;-))

http://www.a3i.it/RIdI/RIdI_DocumentoFondante_bozza_v01.doc2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazie Enrico per la tempestiva risposta che rileva la tuafattiva collaborazione

@Fabrizio riesci a dare un contributo di "review" sul documento di Enrico?@Massimiliano riesci a buttar giù una bozza di marketing?@Ciro riesci a dare un contributo di "review" sul documento di Enrico?@Andrea su quali tematiche pensavi di poter contribuire?@Gianluca riesci a dare un contributo di "review" sul documento di Enrico?

:)2 mesi fa

Carlo Viola • Ciao a tutti, grazie alla segnalazione di Ciro sono arrivato sul thread e, sec'è spazio, vorrei dare il mio contributo.Per questioni di tempo ho letto velocemente i vari contributi e la bozza di documentofondativo.Do la mia prima impressione a caldo e la mia proposta di contributo: l'iniziativa èsicuramente interessante e credo che sia anche il momento giusto per lanciarla perchètutta la società comincia a rendersi conto del contributo e dell'importanza dell'ICT e dellacriticità di progetti strategici per il paese a persone e società sbagliate.

Sarei dell'idea che una delle prime cose da fare sia definire meglio il progetto editorialeovvero cercando di definire come dovrebbe essere composto il "palinsesto" della rivista:quali rubriche fisse inserire, quali settori inserire e così via. Penserei per esempio ad unospazio fisso da dedicare alle associazioni di professionisti anche per aiutarle a farsiconoscere ...coerentemente con quanto affermato mi propongo per i compiti RE e CP seci sono sezioni congeniali alle mie esperienze professionali (pensavo all'ICT nella PA sefosse ritenuto di interesse).

Operativamente parlando, non partirei sa subito con la ricerca di uno sponsor (fattoreche inevitabilmente condiziona e limita) e con una edizione cartacea ma preferirei farmiprima "le ossa" con una edizione solo web che ha costi trascurabili. Mi darei l'obiettivo ditirare fuori il primo numero "fisico" per settembre 2011. Queste perchè sono convinto cheil miglior piano di marketing sia arrivare dagli sponsor potendogli già presentare dei datisul numero di persone che ti seguono e soprattutto su chi ti legge. Per questo pensereiad un accesso con utenza e password alla maggior parte dei contenuti in maniera dapotersi creare una lista di chi ti segue.

@Francesco: tenderei a stare attento all'utilizzo del crowdsourcing perchè diventadifficile ed oneroso verificare la qualità di quello che viene prodotto. Wikipedia ha unostuolo di moderatori in cascata che si occupa di questo ma non credo che tra di noi ci siala possibilità nè la voglia di fare una attività del genere.

In ogni caso, parliamone apertamente.

Carlo2 mesi fa

Antonio Formato • Mi associo all'iniziativa e faccio i miei complimenti a tutti coloro checontribuiranno ad essa; trovo che portare alla luce e valorizzare le proprie esperienzeprofessionali per condividerle sia, tra le altre cose, uno strumento per riconoscere evalorizzare la professionalità dell'ingegnere dell'informazione.Concordo pienamente sulla Missione e sui Valori espressi da Roberto.

A mio avviso, oltre ad interviste ai committenti, potrebbe essere interessante pubblicareinterviste tecniche anche dei fornitori di tecnologia, sottolineando il lavoro e lametodologia dell'ingegnere nello "scouting" di prodotti e soluzioni tecnologicamente validie adatti alle diverse esperienze che di volta in volta saranno pubblicate.

Una volta definito e condiviso nel dettaglio il progetto editoriale mi propongo perdare un contributo per i ruoli CP e RT.

Antonio2 mesi fa

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CiroSmetti di seguire

andreaSmetti di seguire

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo @Carlo e @Antonio! Benvenuti ad entrambi!Abbiamo, con voi, raggiunto la cifra "teorica" di 10 elementi ma son benvenuti anche altricontributi (direi fino a 15 soprattutto per rinforzare eventuali indisponibilità momentaneedei primi 10 ) soprattutto in questa fase prima di "chiudere" il gruppo fondativo ededitoriale e passare ad "altro" ambiente di cooperazione più flessibile e versatile per laproduzione cooperativa di documenti e piani. Aspettiamo cmq i riscontri e le conferme da@Fabrizio @Massimiliano @Ciro @Andrea e @Gianluca come da post precedente.Nel merito degli ultimi interventi:

@Carlo è molto apprezzata la tua offerta nei ruoli RE e CP per la PA vista la tuanotevole esperienza su quel campo. Sulla tempistica e sul marketing aspettiamo il pianomarketing di @Massimiliano e poi magari interveniamo di commento e variazione. Cmqse c'e' alla porta uno sponsor a seguito di un nostro contatto in corso benvenga dasubito! Soprattutto già da subito tutti noi potremmo dire in giro ai potenziali sponsor diquesta opportunità attraverso uno spazio pubblicitario ben definito (senza alcunacommistione fra parte pubblicitaria ed articoli) e questo potrebbe agevolare il "decollo"della stessa in quanto finanzierebbe i costi di promozione, divulgazione, stampa edistrubuzione e potrebbe portare ad un ritorno per il collega che si è adoperato in questoruolo cosi critico. Ricordo che l'UNICEF funziona cosi bene in quanto sembra che dedichiai progetti di fund raising risorse professionali full time che incidono per il 33% dei fondiricavati. Io sto nei Rotary dove ognuno si impegna su base volontaria e le azioni sonomolto più "laboriose" e soggette alle indisponibilità dei membri che pur devono mantenerela famiglia :) Diverso discorso per i CP che ottengono subito un ottimo valore aggiuntosolo con il loro nome sull'articolo.Sui tempi mi piacerebbe prima ma vediamo il piano e sentiamo tutti.

Sul @crowdsourcing mi dici che è "difficile" ed "oneroso" verificare il contenuto di quelloche viene proposto.....mmmhh....beh in questa accezione d'uso per me "crowd" siamo"noi in rete linkedin estesa" . Le nostri reti di Linkedin ci danno contatti strutturati ereferenziati con milioni di professionisti e pertanto se un nostro collega che magari èstimato e conosciuto da colleghi da noi stimati e conosciuti ci sottopone un articolo iotenderei a farlo vedere ad un altro collega del "settore" e se questi mi dice ok fidarmi epubblicarlo. Se poi la versione è elettronica non ho neanche limiti al numero di articoli!

@Antonio proponi di pubblicare interviste tecniche anche dei fornitori di tecnologia,sottolineando il lavoro e la metodologia dell'ingegnere nello "scouting" di prodotti esoluzioni tecnologicamente validi e adatti alle diverse esperienze che di volta in voltasaranno pubblicate. Perchè no? Soprattutto se sono o sono stati anche sponsor dellarivista! Il punto è quello sempre della massima trasparenza dei ruoli e degli attori.Accettiamo volentieri il tuo contributo per i ruoli Cp e RT

Chi altri si propone?@Fabrizio @Massimiliano @Ciro @Andrea e @Gianluca dateci un segno di riscontrocosi procediamo al "varo" :)2 mesi fa

Ciro Fanigliulo • Ciao a tutti,complimenti a Francesco per la proattività e a tutti per la disponibilità e contributo.Noto che abbiamo tutti molto da dire e da raccontare e non vediamo l'ora diconcretizzare.Bene.Ho letto con interesse il documento di Enrico RIdI-v01.Ho fatto una mia considerazione su "Introduzione" e "Finalità" che riporto di seguito:

1 – Premessa

Il Mercato ICT pubblico e privato, e in generale il sistema paese, ha bisogno di capire see come le innovazioni tecnologiche, che vengono proposte dai vari fornitori nazionali emultinazionali, possono essere introdotte e acquisite al fine di ottenere un reale vantaggioeconomico e un reale beneficio e soddisfazione generale.

2 - Finalità

La RIdI ha l’obiettivo ambizioso di essere un punto di riferimento principale per:Professionisti, Istituzioni, Enti, Associazioni, Scuole ed Università, Centri di ricerca,Organismi Internazionali, semplici cittadini, con la finalità di fornire al lettore una visionecritica e obiettiva del mercato ICT e fornire altresì idee e indicazioni utili sulle modalità diutilizzo delle innovazioni tecnologiche in generale.

Le altre parti de documento se ho tempo le faccio nel prossimo week-end.Dobbiamo cominciare a creare un repository dove mettere i documenti?

SalutiCiro FANIGLIULO2 mesi fa

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andrea curti • Eccomi...Sono d'accordo con Federico, riguardo la raccolta di casi aziendali, tuttavia mifocalizzarei maggiormente sulle piccole imprese, che credo rappresentino il potenzialepiù vasto, e al contempo più ignorante in materia.

@Francesco: sono disponibile a contribuire sia a livello organizzativo per la creazionedella rivista, sia per quanto riguarda i contenuti.Non sottovaluterei neanche l'ipotesi di creare la versione digitale della rivista, cheaiuterebbe non poco la diffusione. Per formato digitale intendo: sito internet diriferimento, e versione per iPad e tablet in generale. Anche su questo aspetto possocontribuire benvolentieri.

Credo che potrebbe non esser male buttare giù una roadmap, in modo che ognuno di noisi possa organizzare, e per evitare di dilungarci troppo, che ne dite?2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo @Ciro e @Andrea!Grazie a voi per le osservazioni, la disponibilità e soprattutto l'entusiasmo contaggioso ecoraggioso che anima la vostra azione e che sarà mia cura non disperdere nel tempo...

Nel merito@Ciro concordo pienamente nella valenza di "orientamento" nelle scelte sia con analisiragionate magari fatte da colleghi professionisti sul mercato sia con la condivisione diTIPI di business case significativi magari condotti da colleghi professionisti responsabiliaziendali

@Andrea ti ringrazio a nome di tutti per la tua disponibilità nel contribuire alla versione"digitale"! Averla su IPAD sfogliabile sarebbe un notevole valore aggiunto. Personalmentepiù di un anno fa misi un documento in tale formato http://www.airin.it/centri/?page_id=38ma su IPAD flash non va ed entrare nel "catalogo" con una applicazione tipo e-bookpotrebbe esser vincente (magari passando per Lulu dove Ciro ha pubblicato il suo libro; aproposito come ti sei trovato @Ciro? ).Sul fatto di focalizzarsi sulla "piccola impresa" la trovo una proposta interessante chesicuramente dipenderà dal pubblico che siamo in grado di "raggiungere". Invero pensoche sicuramente ad ogni numero potremmo inserire degli "inserti tematici" doveaffrontiamo problematiche specifiche che possono riguardare MOLTI soggetti mediopiccoli e testare i loro feedback.

Riguardo il prossimo ambiente di cooperazione da usare per la Redazione "online"proponete o date i vostri pareri sulle soluzioni seguenti. Da parte mia segnalo i possibiliseguenti ambienti prevalentemente gratuiti fino ad un certo livello d'uso (formulafreemium) che non sono tutti in competizione ma possono complementarsi per vari tipi diinterazione.1. http://huddle.com/ Voto 9 Ambiente integrato in Linkedin2. http://dimdim.com Voto 7 ambiente integrato con cobrowsing (un po lento?...)3. http://vyew.com Voto: 8- per ambiente integrato real time (prob con java mozilla...?)4. http://mebeam.com Voto: 8 Ottimo per videochat AL VOLO senza requisiti.5. http://tinychat.com Voto: 9 Ottimo per chat in rete al volo senza requisiti.6. http://sharepoint.microsoft.com Voto 7+ Si integra con Office,ho un ambiente in rete(che pago :( ! ).7. http://bubbl.us/ Voto 9 per Brainstorm in rete8. http://www.mindmeister.com/ Voto 9+ per Brainstorm in rete (anche su Ipad...)9. http://www.mindomo.com/ Voto ? Chi lo vede per valutarlo? 8?10. http://www.xmind.net/ Chi lo vede per valutarlo?(6?)11. http://www.twiddla.com/ Chi lo vede per valutarlo? (5?)

..a meno che vogliamo andare sul "social" spinto con soluzioni tipohttp://www.flipboard.com/ !!!

L'idea al momento è quella di usare la soluzione 0. di base e poi in aggiunta altre di voltain volta a seconda delle necessità e tipi di interazioni ma dire pure la vostra....

Rimaniamo in attesa di altri contributi e dichiarazioni di disponibilità direi fino al ....26 c.m.fra cui i riscontri di @Fabrizio @Massimiliano e @Gianluca e poi raggiunte le 10 unitàdefiniamo roadmap, ruoli e piani operativi.2 mesi fa

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RobertoSmetti di seguire

GianlucaSmetti di seguire

Fabrizio Di Maio • Bene, il contributo di Enrico è una ottima base; provo a riempire lesezioni con una breve descrizione. Ovviamente, come dice Ciro, può essere comodo inquesta un repository per i documenti, ma concordo con Francesco..meglio aspettarequalche giorno definire al meglio il gruppo.

Nel frattermpo una piccola integrazione sulle finalità:1. - (a valle) Si propone di dare impulso al ruolo dell’ingegnere dell’informazione,contribuendo a consolidare il riconoscimento di una professionalità e del suo ruolocentrale nelle attività di pianificazione, progettazione, sviluppo, direzione lavori, stima,collaudo e gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e di generazione,trasmissione ed elaborazione delle informazioni.

Sul resto lavorerò nei prossimi giorni.

* modifica: mentre scrivevo ha aggiunto un post Francesco...

Per l'ambiete di collaborazione direi huddel per l'integrazione con linkedin, anche se nellaversione di base non ha il versioning dei documenti...Ottimo tinychat per i videoincontri...(utili!)

Dimenticavo...voto 10+ alla versione ipod/ipad: essenziale! a mio parere entra ormainelle strategie di marketing...

SalutiFabrizio2 mesi fa

Roberto Gallerani • Come ambiente operativo di cooperazione free segnalo anchehttp://wiggio.com che uso con alcune associazioni e gruppi di lavoro a distanza (ancora incondizioni di non spendere denaro), combinazione integrata di:

chat, mail, documenti (gestiti per versione ma senza il blocco in modifica da parte di unutente ... limite questo), calendario/eventi, attività, webmeeting con condivisione desktop,sondaggi, blog/discussione, gestione per workspace.

Oppure si potrebbero usare ovviamente anche i tools Google in SaaS come accountGoogle che condividono tra loro gli spazi ( 1GB max per ognuno, ma soli 5 $/anno per"comprarsi" 20 GB aggiuntivi) .... o come Google Apps avendo un dominio ma qui sidovrebbero iniziare a spendere soldi ...2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • @Roberto grazie della segnalazione! Ho letto che wiggioha avuto un finanziamento all'inizio dell'anno e nel 2011 dovrebbe essere "profittevole" edaver messo a punto la sua politica marketing ma sicuro è una scelta interessante. Inquesta "linea" di prodotti segnalo anche i "leader" a mio avviso che sonohttp://basecamphq.com ehttps://www.yammer.com/ che sono più consolidati sul mercato e probabilmente stabilima chiedono un minimo di costo. Nel merito tendo a preferire le scelte che prevedono unminimo pagamento con una grande economia di scala in quanto spesso si rilevano"vantaggiose" ed affidabili nel tempo ma è anche vero che all'inizio probabilmente perquesto "progetto" non abbiamo tali esigenze e requirement cosi stringenti e può bastarciun ambiente "gratuito".2 mesi fa

Gianluca Golinelli • Cari colleghiho letto con interesse tutti i post inviati ed èstupefacente l'entusiasmo che tutti dimostrano per quest'iniziativa, come è giusto che sia,dato che sarebbe una novità nel panorama italiano, esiste Il Giornale dell'Ingegnere main esso gli articoli sull'ingegneria dell'informazione sono sempre un pò pochini, poi ci sonoi colossi internazionali tra cui le riviste della IEEE. Ecco forse noi potremmo proprioispirarci in prima battuta a questi due modelli al Giornale dell'Ingegnere per quantoriguarda la gestione redazionale, le rubriche, la gestione degli sponsor, etc, ed alle rivistedella IEEE per quanto riguarda l'alta professionalità dei contenuti e delle esposizioni.Penso che più saremo meglio sarà, va bene un nucleo iniziale fondativo, ma poibisognerà comunque continuare a reclutare colleghi che possano contribuire a riempire dicontenuti il giornale, e non chiudersi ad essere solo poche firme a riempire di contenuti glispazi, come purtroppo capita in giornali poco lungimiranti. Penso infatti che il problemamaggiore di giornali e siti web informativi, sia proprio l'uscire sempre con articoliinteressanti, non ripetitivi, inediti, tecnicamente validi e professionali, e per fare questooccorrerà il contributo di tanti professionisti in primo luogo di tanti content provider (CP),quindi mi propongo a collaborare in particolare per questo, ed anche eventualmente perun aiuto nella gestione del sito on-line. Per il documento fondativo direi che quantoabbozzato da enrico ed esposto da roberto nei post siano considerazioni condivisibili,bisognerebbe però prima fare chiarezza su che forma giuridica darci, generalmentedietro ai giornali ci stanno società od associazioni e non mi sembra che su questo sianoemerse proposte o forse mi sono perso qualche post. Comunque per partire direi chepotremmo subito allestire il sito collaborativo, scegliendo uno tra gli strumenti proposti, epoi se l'entusiasmo di tutti rimarrà immutato e contagerà altri colleghi pian piano potremopensare ad maiora, che dite?2 mesi fa

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EnricoSmetti di seguire

CiroSmetti di seguire

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Hai ragione @Gianluca! C'è un entusiasmo palpabile cheda energia e convinzione che tutti insieme possiamo raggiungere risultati ben maggioridella somma di ognuno. Son stato membro del IEEE per molti anni e nei miei tempiuniversitari pubblicai su IEEE TSE (transaction on software engineering): hannosicuramente dei meccanismi di garanzia della qualità che possono ispirarci nei processi direview e concordo con te sul poco spazio che il nostro settore ha sul Giornaledell'ingegnere. Sono due esempi da tener presente per prenderne il " meglio"coniugandolo con un modello "a tendere" di rivista "2.0": non a caso ho parlato dicrowdsourcing e di versione elettronica che ci permette di non dover tagliare "the longtail" (ho messo in inglese il termine lunga coda per evocare le teorie che trovate in retesul tema).Son contento e ti ringrazio per offrirti nel ruolo CP e in parte RT:il tuo punto di vista e'sicuramente prezioso. Inoltre per i contenuti possiamo creare valore anche definendo dei" format" sulle modalità per descrivere i tipi di progetto ed esperienza facilitando cosìanche la loro identificazione e ricerca per un lettore sempre a corto di " attenzione".Nel format, ad esempio, potrebbero esser riportati i dati dimensionali, la tipologia diruolo avuto dal collega, i principali obiettivi e risultati, le lezioni " apprese",le tecnologieimpiegate, i rischi attesi....In questo modo apriamo ad almeno due tipi di articoli: quelli dagli strateghi e quelli dal"campo" entrambi fondamentali, anzi, in necessaria dialettica per una evoluzione ecrescita complessiva :)Per gli aspetti giudici e burocratici lascerei prima germogliare questa pianticella per poipensare ad un solido tronco:nella fase "ad interim", soprattutto verso potenziali sponsor,metto al servizio AIRIN ma se il collega Enrico volesse A3I e' più che benvenuto comealtre associazioni che volessero intervenire. Nella creazione del trust e della fiducia leassociazioni possono dare un notevole contributo.Bene, bene...aspettiamo ancora il feedback degli altri colleghi fin al 26 c.m. eppoifacciamo il punto.2 mesi fa

Enrico Bettini • Per quanto riguarda A3I la cosa sarà sottoposta al prossimo Direttivo,ma non credo che ci siano problemi. Per avere una rivista cartacea immagino che civogliano tanti soldi ed almeno un giornalista iscritto all'ordine che faccia da DirettoreResponsabile. Se non ci sono queste premesse è meglio partire con il solo sito.2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Concordo con @Enrico nell'iniziare a fere la rivistaelettronica che possiamo metter su internet sfogliabile (ultimamente ne ho messa unacome favore ad una associazione che mi aveva messo in copertina... http://bit.ly/marinuzziargos ), accesibile su ipad e pubblicabile come e-book con un sito web disupporto. Riguardo i "tanti" soldi necessari per stamparla non ho numeri precisi ma lenuove tecnologie di stampa digitale e on-demand dovrebbero rendere il tutto piùsemplice. Poi, ovviamente, dobbiamo focalizzare il target dei nostri lettori perchè sescopriamo che per la maggior parte usano e-reader e ipad....mentre se sono medio epiccoli imprenditori allora sicuramente la versione cartacea è un valore aggiunto. Sevedete la formula usata dalla rivista di cui il link sopra hanno un direttore responabile macomunque lasciano ad ogni autore la responsabiltà per ogni articolo non potendoloriscontrare.Giovedì a Milano terrò un evento "riservato" con molti CEO e CIO e se capiteràl'occasione, come nell'ultimo evento a Roma, parlerò della possibilità di collaborare invarie forme ai nostri progetti considerando che stavolta il tema è l'UCC e ci sarà lapossibilità di testare e vedere direttamente anche i sistemi più avanzati di telepresenzaimmersiva, gestione video nei processi ecc.. ecc..2 mesi fa

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RobertoSmetti di seguire

Ciro Fanigliulo • Ho fatto qualche ricerca per il percorso da seguire nel caso di nuovacreazione di una rivista cartacea.

Prima di tutto si deve avere un direttore responsabile che sia iscritto all'ordine deigiornalisti sia anche nel minimo grado e cioè pubblicista oppure giornalista professionista.Poi ci deve essere un direttore editoriale che potrebbe essere uno di noi.Poi si va al tribunale alla sez. stampa ed informazione e si prendono i moduli perl'iscrizione che dovrebbero essere 3.il primo modulo è la dichiarazione firmata ed autenticata del direttore rsponsabile cioè ilgiornalista che si prende la responsabilità di ciò che viene pubblicato.La seconda è del direttore editoriale che imposta la linea ideologica del giornale.Poi ce ne è un terza se l'editore è persona diversa dal proprietario della testata, vacompilata solo in questo caso.Tutte e tre le dichiarazioni vanno fatte autenticare nella firma, in più vanno aggiuntesvariate marche da bollo, poi vanno allegati vari certificati: certificato di godimento deidiritti politici, certificato di residenza e mi sembra anche certificato di non aver commessoreati.Presentato tutto questo al tribunale bisogna attendere che facciano le loro verifiche e poiautorizzino la pubblicazione (circa 1 mese).Una volta ricevuto il numero di iscrizione al tribunale va inserito sempre nella gerenza diredazione a norma di legge.Poi entra in ballo la contabilità ed eventuali sponsor. Per la contabilità è meglio avere uncommercialista ed eventualmente un avvocato specialista in materia ma si puòcominciare anche con molto meno, l'importante rispettare sempre le regole, per evitarediffamazione e querele.Per quanto riguarda i costi è fondamentale trovare gli sponsor giusti e qualcuno deveinteressarsi anche di questo aspetto.

Per quanto riguarda la creazione su Internet, la stada più immediata e meno costosa dafare è sicuramente quella di partire da un blog (gratuito, come alcuni di quelli segnalati daFrancesco, inoltre potremmo valutare anche ISSUU.com un programma che utilizza filePDFe li aggrega in stile libro, stile album, ecc. e permette ai lettori di sfogliare le pagineuna ad una, zoomare, spostare la visuale, ecc. è gratuito e con poche limitazioni).Per quanto riguarda lulu.com, che ho utilizzato per il mio libro "L'Ingegneredell'Informazione" mi sono trovato bene, sono un po alti i costi di spedizione. Inoltre èpossibile scaricare anche una versione PDF.

Un salutoCiro FANIGLIULO2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazi @CIro per il tuo tempismo e per la completezzadelle informazioni. Non mi sembrano ostacoli insormontabili ma sicuramente, a miomodesto parere, è meglio metterli come obiettivi a medio termine per non esseresommersi subito dai costi e dalla burocrazia degli adempimenti. Ma cmq è stato giustoporli da subito per focalizzare gli spazi e necessità: ad esempio la figura iscritta all'ordinedei giornalisti, magari abbiamo un collega stimato che ha i "due" cappelli :).Per issuu.com concordo pienamente e mi fa piacere sapere che con il tuo libro"L'ingegnere dell'informazione" pubblicato con lulu.com ti sei trovato bene. Personalmenteho acquistato la versione elettronica con pagamento carta di credito e tutto è andatoperfettamente: economico, semplice ed immediato! Inoltre se vedete la pagina di venditahttp://bit.ly/fanigliulo ci sono tutti i bottoni "social" per condividere il fatto che ci "piace" nelnostro network Facebook o altri per le preferenze. Posso addirittura prendere il codice dipreview "embedded" e metterlo nel proprio sito...insomma cosi vengono amplificati tutti icanali di promozione delle reti "sociali".Questo è un punto importante per il piano marketing.Ad esempio, invece, su Franco Angeli http://bit.ly/fa-marinuzzi son ancora al bottone"condividi" e non "mi piace" e non c'e' la possibilità dell'"embedded code" che èfondamentale per stare su tutti i blog e siti che tutti noi abbiamo.Facendo una rivista di tutti per tutti che tutti sentono propria, dove i "responsabili" e i"direttore" sono "al servizio" della base creiamo i presupposti per fare in modo che tuttinel loro spazio su web la "accolgano" e la "promuovino". :)

Rileggendo sinteticamente i post rimane il contributo di @Massimiliano sul pianomarketing. Capisco che è un elemento strategico ed importante e pertanto se qualcunovuole affiancarlo o candidarsi per una prima stesura benvenga! :)2 mesi fa

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Segui Fabrizio

CarloSmetti di seguire

CiroSmetti di seguire

Roberto Gallerani • Nell’ottica, per ora, dei valori e della missione emersi, e per iragionamenti/proposte sin qui formulati da tutti noi, ipotizzo una proposta di suddivisionedella “rivista” (intesa in senso ancora generico/generale: web2.0, cartacea ecc….)

<<Approcci, metodologie e tecnologie sostenibili >>Obiettivo: per chiarire, ribadire e rafforzare i nostri valoriContenuti: articoli/interventi finalizzati a trattare, descrivere e approfondire soluzioni inlinea con i concetti di sostenibilità e qualità condivisi come valori evidenziando conobiettività, pro/contro per il committente/mercato/società

<<Norme ed istituzioni>>Obiettivo: per evidenziare il nostro contributo in sinergia con altre categorie professiionaliContenuti: articoli/interventi, anche in collaborazione con altre categorie professionalicome avvocati, commercialisti ecc, finalizzati ad affrontare i diversi aspetti normativi edistituzionali in cui l’ingegneria dell’informazione può e deve offrire il suo apporto (Privacy,dematerializzazione, mediazione/conciliazione, ecc……)

<<Formazione e Ricerca sul campo>>Obiettivo: per proporci e qualificarci come “catena di trasmissione” tra ricerca/università/formazione ed esigenze, sul campo, delle imprese e delle PAContenuti: articoli/interventi, anche condotti con esponenti del mondo Universitario e dellaRicerca, orientati al ruolo dell’ingegnere dell’informazione come elemento partecipe del“trait d’union” tra esigenze del mercato/società e la ricerca/formazione

<<Casi di studio/progetti>>Obiettivo: la forza delle referenze (di categoria)Contenuti: presentazione di progetti e casi di studio in cui l’affrontare con “metodoingegneristico” presenta caratteri di valore ed opportunità strategica (presupponecooperazione con i commitenti per non essere pericolosamente autoreferenziale)

<<La palestra della creatività >>Obiettivo: per mostrare e dimostrare che sappiamo anche essere creativiContenuti: spazio a disposizione degli ingegneri dell’informazione per presentareproposte creative, innovative (coerenti con la linea editoriale) per il mercato e la società

<<Punto di incontro>>Obiettivo: per instaurare un rapporto e un dibattito/confronto con il mondoContenuti: area di discussione (web2.0 e/o “rubrica classica”) in cui proporre:- proposte per il mercato/società per dibattito/confronto (ad esempio derivanti anchedalla “palestra della creatività”)- proposte/richieste provenienti dal mercato/società per dibattito/confronto2 mesi fa

Fabrizio Di Maio • @Roberto...sei prorpio un passo avanti :) L'elenco delle sezioni èutilissimo e la tua analisi la vedo completa.Quanto alla piattaforma di collaborativa, qualche tempo fa ho dovuto utilizzare "planzone"(http://www.planzone.com/); da valutare2 mesi fa

Carlo Viola • Le proposte di Roberto mi sembravano veramente ben fatte e centratesull'obiettivo.L'unica modifica che vorrei proporre è rendere più generale il primo argomentochiamandolo per esempio "osservatorio sulle tecnologie" in cui pubblicare anche studi sudeterminate tecnologie condotti da qualcuno di noi (penso a temi caldi come il cloudcomputing).Questo per dare evidenza del ruolo di terzietà che i professionisti ICT possono garantirenelle scelte tecnologiche affiancato ad una expertise sulla materia.Questa caratteristica distintiva ci consente di proporci come "consulenti" della PA sia inruoli di definizione delle esigenze (penso alla redazione dei capitolati, per esempio) sia inruoli di direzioni lavori in cui occorre contemporaneamente governare la tecnologia esalvaguardare gli interessi generali.

Per il resto ribadisco i complimenti a Roberto.

Carlo2 mesi fa

Ciro Fanigliulo • Roberto, ottimo lavoro.Mi viene in mente inoltre una sezione per gli addetti ai lavori. Cioè, se prevediamo che larivista sarà letta anche da Colleghi (iscritti o non all'OI), forse sarebbe utile dedicareanche una sezione specifica che potremmo intitolare <<La Professione ICT>>.A questo punto, si rende sempre più necessario decidere quale strumento dobbiamoutilizzare e le modalità di utilizzo. Inoltre mi propongo per sviluppare il piano di Marketing,magari insieme a Massimiliano se disponibile, e chiedo a Francesco che credo abbiamolta esperienza in merito, di definire una strategia per l'acquisizione degli sponsor.Per quanto riguarda lo strumento da utlizzare, direi di puntare ad utilizzare strumenti chesiano usufruibili gratis (al momento). Inoltre direi di puntare su 2 tipologie di strumenti(oppure se ne esiste uno che faccia antrambi le due cose):1. uno per la gestione interna del gruppo redazionale2. per la pubblicazione degli articoli, registrazione e invio di news letterChi si propone a fare una cernita e a proporre una scelta definitiva?

SalutiCiro2 mesi fa

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RobertoSmetti di seguire

MassimilianoSmetti di seguire

RobertoSmetti di seguire

MassimilianoSmetti di seguire

Roberto Gallerani • … naturalmente Carlo :-) … la “conferma” dei valori avvieneattraverso la manifestazione delle nostre specifiche esperienze/competenze (comecomunità/categoria) … mentre per le denominazioni delle aree/”rubriche” si tratterà ditrovare, prima della “partenza”, delle forme caratterizzate da un forte ed immediatovalore di comunicazione di ciò che gli attribuiamo (qui ci aiuterà chi è più bravo incomunicazione/marketing).

Sulla <<Professione ICT>> hai ragione Ciro ..…. vale la pena di attribuirgli un’area a se,piuttosto che vederla “diluita” nello sviluppo delle varie altre aree/”rubriche”. L’utilitàpenso che possa essere anche quella di aiutare ad evidenziare un percorso dicondivisione che raccolga non solo liberi professionisti, società di consulenza ecc, maanche dipendenti e collaboratori di imprese e PA, colleghi che fan ricerca e formazione,ecc, insomma ingegneri dell’informazione attori sul campo a vario titolo nel campodell’ICT, come committenti, consulenti, fornitori di servizi/tecnologie.. ecc …, ma tuttiorientati a favorire e promuovere un ruolo strategico dell’ICT nel confronto conimprenditori/imprese, PA …2 mesi fa

Massimiliano Margarone • Confermo la mia disponibilità a contribuire all'iniziativa cheritengo ottima anche come squadra che si è venuta a formare nel corso di questadiscussione. Vista l'ambizione del progetto, proporrei un processo top-down. Mi rendoquindi disponibile a partecipare (non a coordinare) alla realizzazione di un business planche potrà servirci innanzitutto a definire l'idea, in secondo luogo è un documento chepotremmo presentare a potenziale finanziatori/editori. In questo documento potremmotenere conto delle considerazioni fatte fino a questo momento e "simularle". Se sieted'accordo suggerirei quindi a Francesco che ha lanciato l'idea di chiudere il cerchio,creando uno scheletro di business plan derivato da uno schema standard, assegnando inomi che lui ritiene alle sezione che vanno riempite. Si potrebbe utilizzare google docsche consente di collaborare in modo condiviso su uno stesso documento (questo loposso mettere su io). Francesco quando ha lanciato l'idea ha citato "TOP LEGAL",secondo me questa dovrebbe essere la nostra stella polare per il nostro marketing, unriferimento da tenere presente da tutti i punti di vista nel quale incastrare le ottime ipotesidi contenuti che molti di voi hanno già cominciato a elaborare. Vorrei evitare di produrrecloni istituzionali tipo "L'Ingegnere", che non lo critico ma ha un'altra finalità, evitare distressare in modo diretto per esempio tematiche quali quella del ruolo dell'ingegneredell'informazione: questo è un argomento più istituzionale: ci dovranno essere ma tuttodovrà elegantemente emergere da una piacevole lettura e questo compito delicato dovràessere svolto dal redazione. Solo così mi immagino i grandi numeri. Un'ultima nota: ne hoparlato con alcuni colleghi e l'idea di una rivista con un taglio del genere li entusiasma esarebbero in futuro interessati a contribuire con articoli. Definita la rosa, Francesco,potrebbe essere utile una call su skype.2 mesi fa

Roberto Gallerani • Si hai ragione Massimiliano, nessuna "pallosità" istituzionale nelsostenere i valori (spero di non aver dato questa sensazione), ma una "prodotto" chesappia interessare e incuriosire non solo gli "addetti del settore" ma anche tutti gliinterlocutori del mercato e della società e che, pian piano, nel diventare un punto diriferimento dell'ICT anche culturale, faccia emergere naturalmente ciò in cui crediamo (erivisitiamo nel dibattito con il "mondo"): un lavoro tutt'altro che facile, ma entusiasmante.2 mesi fa

Massimiliano Margarone • Esatto Roberto, siamo perfettamente allineati!

2 mesi fa

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CiroSmetti di seguire

RobertoSmetti di seguire

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Benissimo @Massimiliano! a questo punto ci siamo tutti erimangono i posti in "seconda linea" (da non sottovalutare per potenziali indisponibilità ditaluni o necessità di "rinforzi" e dunque chi vuole si faccia vivo entro il 26 c.m.) oltreovviamente a quelli in "platea" e sotto i riflettori per tutti i colleghi (noi compresi) che divolta in volta vogliono sottoporre i contenuti da pubblicare (CP).

@Roberto vedo che hai ottenuto i complimenti direttamente dal campo, mi associo ancheper i commenti ai colleghi!Abbiamo raggiunto il nostro primo obiettivo di 10 elementi.

La squadra è dunque composta da:

@Andrea RT - CP@Antonio RT - CP@Carlo RE - CP@Ciro RE - CP - DF (Documento fondativo)@Enrico CP - DF (Documento fondativo)@Fabrizio RE - CP@Francesco (io) - AC (Attività di coordinatore)@Gianluca CP@Massimiliano AM (Attività Marketing)@Roberto RE - CP

A questo punto si inizia, si levano le tende e si traccia la rotta. Cosi come già dettoaspettiamo fine settimana per gli ultimi arrivi eventuali e per aver tempo per ognuno di noidi far "mente locale" sul suo "contributo" in modo da poterlo proporre già "elaborato" nelprimo momento di confronto. Intanto le figure RT possono riflettere sull'ambiente dicooperazione fra quelli segnalati da tutti qui nella discussione iniziando da quelli "gratuiti"e "già integrati" con linkedin per poi passare ad integrazione con altri più evoluti che cmqpossiamo sempre adottare in un momento successivo.:)2 mesi fa

Ciro Fanigliulo • Da una veloce verifica che ho fatto sui siti proposti e in riferimentoall'utilità che ci serve al momento darei la priorità a:

https://sites.google.com/ (come sito wiki di collaboration da utilizzare solo internamente)

C'è tutto quello che ci serve, a differenza degli altri siti è completamente gratuito.Ho provato già a creare uno spazio che possiamo eventualmente riempiere:

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/

Fate una verifica sui contenuti standard (che potremmo modificare).Al momento ho solo modificato la home page.

Il percorso potrebbe essere:

1. UTILIZZARE IL SUDDETTO SITO PER IL COMITATO DI REDAZIONE, in cuinasceranno le idee, i contributi e ogni articolo da preparare verrà proposto alla comunitàdi redazione

1. una volta che l'articolo avrà ottenuto l'approvazione da parte della comunità

1. possiamo realiizare l'impaginazione in formato PDF (possibilmente mettendo anche glisponsor quando li avremo, spero!)

1. la pubblicazioni la facciamo (per il momento in via sperimentale) con http://issuu.com/

Cosa ne dite?

2.2 mesi fa

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EnricoSmetti di seguire

CiroSmetti di seguire

Roberto Gallerani • Anch'io pensavo che la miglior soluzione per iniziare a collaborare"gratis" fosse "Google". Una volta che ognuno ha il suo "account google" personale,anche senza attivare google apps (su un dominio), si possono usare diversi moduli utili(oltre al sites indicato da Ciro): documenti (per condividere documenti anche lavorandocisopra assieme sui doc e xls), calendar (calendari condivisi), wave per far discussioni athread, gruppi di discussione.

L'unica cosa è che chi condivide con gli altri una o più cartelle nate sul proprio "account"occupa spazio sul suo singolo GB ("gratis") che, esaurito, richiede di essere ingrandito apagamento (5 $/anno credo per 20 GB ...). L'alternativa è definire prima una suddivisionedelle cartelle tra i vari partecipanti al gruppo di lavoro, ognuno dotato del suo GB("gratis"), che poi le condivideranno con gli altri .... Tutto questo salvo cambiamenti diGoogle (assai frequenti) ....

Per esporre su web "gratis" oltre a Google sites (che non ho mai usato) si potrebbeusare, per ora, sempre "gratis" www.wordpress.com creando "gratis" unrivistainigegnereinformazione.wordpress.com (questo pero è un blog puro e credo cheabbia un max di 10GB poi bisogna iniziare a pagare... sempre se non cambiano lepolitiche commerciali ...) ...

Un "giorno" avendo una nostra macchina (virtuale) in housing, o un servizio di IaaS (tipoAWS) potremo utilizzare open source (ottimi e ben funzionanti) per fare collaboration ecreare un sito con CMS (es. Joomla, Drupal, ...) ed eventualmente social networking(Wordpress+Buddypress,....) ecc.

Chiedo scusa se ho detto cose che già sapete e spero invece che vi sia qualche altro dinoi che abbia il tempo di tirar fuori qualcosa di diverso (non si finisce mai di imparare ...ed è sempre bello ed utile imparare ... )2 mesi fa

Enrico Bettini • Il Direttivo A3I approva e sostiene l'iniziativa, se gradito offregratuitamente spazio web all'interno del proprio dominio www.a3i.it. E' possibile per ifuturi redattori, previa registrazione al sito, inviare articoli che saranno pubblicati inapposite pagine riservate dedicate alla rivista.2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazie @Enrico sono felice che l'A3I approva l'iniziativa.Cosi abbiamo già due associazioni che la promuovono e la possono "sostenere" finchènon diventa autonoma e maggiorenne. Soprattutto per il ruolo SP le associazioni possonofare da punto di riferimento per emettere le fatture agli sponsor. Mi fa piacere inoltrevedere che ognuno vuole offrire un contributo e proprio in quest'ottica per avere il"meglio" da ognuno chiedo ai ruoli RT di fare una disamina di tutti gli ambienti listati nelladiscussione a partire da Huddle che è qui integrato con Linkedin a seguire. Tutti gli altripossono intanto concentrarsi per preparare il loro "ruolo" in modo che la prossimasettimana iniziamo a fare un po di scelte condivise e ragionate a partire dai contributi ditutti. In generale, se dobbiamo legare la rivista ad un dominio mi farebbe piacere che siabreve e "universale" in modo che tutti ci si possano riconoscere senza che appaial'iniziativa di una "parte" di noi. Ma penso che "prima" della registrazione del dominiodobbiamo creare l'ambiente di interazione che è molto importante. Ricordo ancora lamailinlist del CNII alla quale molti di voi sono iscritti e le difficoltà di "costruire"fattivamente dei progetti con quel "tools". Per questo ho creato questo gruppo e questadiscussione e se pensate che tutto quello che abbiamo ideato insieme è stato fatto negliultimi 13 giorni ha del miracoloso! Uno spazio condiviso sentito da tutti come propriofacilmente integrato con l'email alimentato dal vostro entusiasmo è stata la formulavincente.Oggi, in preparazione per un convegno di giovedi, ho fatto delle prove con dei sistemi divideoconferenza HD immersivi: incredibile la qualità con costi contenuti.La disponibiltà della fibra ottica con il crollo del costo dei display LCD sta provocandouna rivoluzione che non si immagina.Comunque ritornando a noi invito tutti gli RT ad analizzare le soluzioni possibili con i pro ei contro per un confronto entro la prossima settimana. Al limite se si può creiamo dellesottodiscussioni tematiche.:)2 mesi fa

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EnricoSmetti di seguire

Ciro Fanigliulo • Bene,prendo spunto dagli ultimi suggerimenti di Massimiliano, Roberto, Enrico e Francesco chesi sono proposti per la selezione e la redazione del nostro sito.Sintetizzando:1. Direi di approfondire:

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/

con il solo scopo iniziale di verificare l'impostazione delle pagine principali. Lo standardWIKI che propone Google è già impostato in modo adeguato e che possiamo riempiregià da subito. Il lavoro che faremo su questo sito (di prova) non andrà perso in quanto cipermetterà di condividere l'impostazione generale.Chiunque vuole collaborare mi deve mandare l'account google e lo registro permodificare il sito. Mel suddetto sito ho già scaricato il Documento FOndativo di Enrico,che se volete potete copiare modificare e scaricare con versione successiva.

1. intanto Enrico, visto che propone il sui sito A3I, dovrebbe dirci come possiamoaccedere per riempire gli spazi (magari da strutturare come il sito wiki di google cheintanto cominciamo ad utilizzare come base).

1. intanto altri che hanno la possibilità dovrebbero testare gli altri siti e fare una sintesiveloce di tutte le altre opportunità. Io ho già fatto un giro di prova di tutti i siti segnalati,secondo me l'unico che potrebbe rispondere alle nostre esigenze è HUDDLE.

Oggi non ho tempo per modificare il sito google, intanto ho autorizzato Massimiliano chemi ha fornito il suo account, se altri mi mandano l'account google li posso autorizzare permodificare il sito.

A prestoCF2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazie @Ciro del tuo contributo! ..e della tuadisponibilità! Proprio su questo tema ho creato appena adesso un "sottogruppo" RT -Strumenti di collaborazione e comunicazione per la Rivista sull'Ingegneredell'Informazione nel quale possiamo discutere, provare, verificare tutte le soluzionipossibili. Il gruppo è ad inviti e ho invitato già i colleghi che si sono candidati al ruolo RT.Se anche altri volessero sono benvenuti. Basta che lo dichiarino qui e gli mando l'invitoalla partecipazione.

L'entusiamo di questa discussione è notevole tanto da poter alimentare questo nuovosottogruppo specifico temporaneo . Una volta, poi, arrivati ad una soluzione condivisa dalgruppo tecnico RT, sarà cura presentarla qui a tutti per una discussione finale e per dareindicazioni di come adottarla.

Per il momento nel sottogruppo sono stati invitati @Andrea e @Antonio....ma ho rimessonel primo post tutti i contributi di tipo RT di tutti (fino al momento di creazione di 1 ora fa).Adesso metto anche ques'ultimo di @Ciro che è ben apprezzato come sempre.2 mesi fa

Enrico Bettini • Per inviare articoli è sufficiente registrarsi solo al sito o come socioosservatore su:

http://www.a3i.it/index.php?option=com_comprofiler&task=registers

Fare il login con l'account di registrazione e cliccare su 'Invia articolo' a dx sotto 'Menuutente'.

Apparirà un semplice editor sul quale incollare e sistemare l'articolo.

Prima di cliccare su Salva, negli appositi menu a tendina, scegliere la sezione e categoriacome segue:

sezione: Rivista "L'Ingegnere dell'Informazione" - numero 0categoria: una tra quelle elencate da Roberto in cui vogliamo sia inserito l'articolo inviato

Sia la sezione, sia la categoria, per adesso, sono accessibili solo agli utenti registrati.2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazie @Enrico per la risposta tempestiva. Prima diregistrarci aspettiamo un minimo "tempo tecnico" per permettere ai nostri colleghi"specialisti" di analizzare le varie ipotesi e poi suggerirci la scelta migliore cosivalorizziamo anche il loro contributo. Magari possiamo dargli dei "criteri" di selezionenella valutazione della soluzione più "vantaggiosa". Ad esempio io stressereil'indipendenza da altri brand, nomi o associazioni per far sentire lo spazio uno spazio ditutti ed evitare potenziali strumentalizzazioni. Dipoi sulla questione economica valutereianche le soluzioni a basso costo ma con grandi economie di scala (google potrebbeesser uno di questi esempi) perchè anche il nostro tempo ha un valore e se l'ambiente cirende più produttivi giustifica il suo costo.Darei spazio a forme di comunicazione anche "real time" per condurre on line delleriunioni ...insomma riporterei tutte le esigenze che avvertiamo prioritarie e lascerei algruppo tecnico RT lo studio delle varie alternative e la loro fattibilità. Ovviamente se tu@Enrico o altri volete far parte anche del gruppo tecnico siete benvenuti!2 mesi fa

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Massimiliano Margarone • Concordo con un'ampia partecipazione di associazioni ebrand, ma giusta indipendenza per mettere in pratica la formula magica (commerciale)che faccia interessare la pancia della gaussiana dei lettori, non le code. Ciao max2 mesi fa

Ciro Fanigliulo • Concordo con quanto scritto da Massimiliano.A mio parere il coinvolgimento del brand delle Associazioni AIRIN e A3I edeventualmente altre suggerirei di tenerle comunque in considerazione, ma in questapreliminare fase di organizzazione direi di essere il più possibile svilcolati.

Direi invece di concentrarci al raggiungimento del primo obiettivo che ci siamo posti inquesta fase preliminare:

1. realizzare un nostro ambiente di lavoro (che un domani potremo trasportare dovevogliamo) - sito: https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/

1. proviamo a realizzare una preliminare impostazione della rivista, utilizzandohttp://issuu.com/

Poi vediamo

Che ne dite?2 mesi fa

Ciro Fanigliulo • Al momento mi hanno chiesto e ho autorizzato a modificare il sitogoogle:

- Carlo- Massimiliano- Enrico- Roberto

Ognuno potrebbe cominciare a mettere la sua foto e la sua breve descrizioneprofessionale.Un'altro passo potrebbe essere quello di cominciare a organizzare le sezioni e riempirleestrapolando i contenuti che ci siamo scritti in questo post e riportarlo con le dovutemodifiche.Le sezioni delle pagine web si potrebbero organizzare rispondenti alle sezioni che haproposto Roberto.

Un'altro lavoro da fare, in parallelo, è quello di completare il DOCUMENTO FONDATIVOe il PIANO DI MARKETING (questo con secondaria priorità).

Buon lavoro.2 mesi fa

Antonio Formato • Concordo con Ciro nell'impostare l'ambientehttps://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/

Per quanto riguarda gli ambienti di collaborazione e comunicazione HUDDLE può fare alcaso nostro, anche se nella versione free ci sono diverse limitazioni; direi che per iniziareè un buon ambiente collaborativo.Ad una prima vista i punti positivi sono diversi, anche se nella versione free c'è un soloWorkspace e solo 100MB per lo storage.Ho attivato un account di test per valutare meglio il prodotto.

Per l'impostazione generale della rivista oltre issuu.com inviterei la "comunità" a valutareun altro prodotto di self-publishing: Paperator.com, simile ma con l'aggiunta di funzioni diprotezione del prodotto editoriale pubblicato.In aggiunta c'è la possibilità di leggere le pubblicazioni di iPhone (già testato); qualcunoha la possibilità di testarlo su iPad?

A prestoAntonio2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo @Antonio! nel tuo ruolo RT stai dando uncontributo importante. Valutiamo le funzioni e i costi iniziali e a regime ma sicuramentepoter essere visibili su IPAD è un asset importante. So che c'e' una versione beta delnuovo IPAD con telecamera ma non penso che supporti flash. Per Huddle occorreverificare che lo "spazio" appaia di tutti e non di uno di noi che "ospita" gli altri....@Andrea che ne pensi?2 mesi fa

Marco Guarnacci • Ciao a tutti! un grande in bocca al lupo per l'importante iniziativa chestate portando avanti. Mi propongo come "seconda linea" CP. Mi permetto di dare unsuggerimento: in un ambiente tecnico-economico ormai globalizzato, quale quello che citroviamo di fronte, secondo me sarebbe importante cercare di valorizzare il nostro ruoloanche in scenari di tipo internazionale; forse la rivista dovrebbe tenere presente anchecontenuti di questo tipo.2 mesi fa

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Mauro Mastroianni • Complimenti a tutti per gli autorevoli commenti. Sarò felice dipartecipare alla rivista con ruolo di CP, in particolare su e-marketing, e-Gov, softwareopen source, microelettronica open source.2 mesi fa

Massimiliano Margarone • La vicenda Adobe-Apple su Flash sembra essersi risolta inun'apertura a Flash, però chi sa quando e come. Tuttavia creare una rivista con Flash èun po' come il classico sparare a una mosca con un cannone :) da tenere d'occhioHTML5 e naturalmente il tool di sviluppo iPhone/iPad. PS: Enterpreneur io lo leggo suiPhone (è per questo che ho perso la vista, non per altri motivi ;) )2 mesi fa

Ciro Fanigliulo • CArissimi,ieri in circa 1 ora di lavoro ho impostato il sito collaborativo, verificate:

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/home

Ovviamente, avendo dato una forma tipo wiki, chiunque autorazzato può modificarlo einserire nuove pagine oppure può modificare il testo già inserito o cambiare le immagini.Il sito tiene traccia delle modifiche. Ho inserito anche il Link a Linkedin che puntadirettamente alla presente discussione. Potete inserire la vostra foto e una brevedescrizione del vostro profilo.Direi che è una base di partenza, non costa molto, e ci permette di avere un ambiente dilavoro da condividere al fine ultimo di realizzare la nostra:

RIdI - RIvista dell'Ingegneria dell'Informazione

Per quanto riguarda ISSUU.com e PREPARATOR.com, sono strumenti che permettonola pubblicazione su Internet partendo da un documento PDF e sono entrambi apagamento.

Il problema che abbiamo però non è la publbicazione, ma come possiamo fare partendoda un documento Word oppure partendo da un Editor (non so quale potrebbe essere)che ci permetta di fare la composizione delle pagine della rivista, con relative immaginietc.., e da questo generare il PDF da dare in pasto a ISSU o PREPARATOR.

Non so come va affrontato questo argomento che mi sembra preliminare a ISSUU oPREPARATOR.

QUalcuno ha esperienza in merito, potete verificare come possiamo fare e che strumentidobbiamo usare? E' possibile utilizzare gli strumenti di Office? Ma chi ci fornisce il Layoutdella Rivista?

Cosa ne pensate su questo argomento?

SAlutiCiro F2 mesi fa

Fabio Mattei • Mi complimento per l'idea della rivista dell'ingegnere dell'informazione chemi sembra ottima, così come condivido l'approccio web imprescindibile per un ingegneredell'informazione.A tale proposito vorrei proporre l'utilizzazione del pacchetto Easy Magazine, un CMSopen source (http://www.easymagazine.org/) che ho fondato proprio per la creazione diriviste on line.Ciò che lo differenzia dagli gli altri CMS è che Easy Magazine è stato pensato per creareriviste per cui tutto è organizzato pensando a numeri della rivista, composti da articoliscritti da un certo numero di giornalisti o autori.Il software è già utilizzato con successo dalla casa editrice nova charta per l'edizione online della sua rivista "Il Curioso" (http://www.novacharta.it/curioso/).Il pacchetto supporta templates, permette l'estensione attraverso i plugins, ha un sistemadi caching per i carichi elevati, supporta l'italiano.Inoltre al suo interno sono previste le figure di "Giornalista" che può scrivere gli articoli, e"Redattore" che monta i numeri e in seguito li pubblica.Il pacchetto permette l'esportazione dei numeri della rivista in formato Epub, in modo chequesta sia godibile su di un qualunque E-reader anche se non si è connessi ad internet.2 mesi fa

andrea curti • @Ciro: puoi cortesemente abilitarmi al sito? cosa devo mandarti a talproposito?@Francesco: Devo ammettere che su questi ambienti di collaborazione non sono troppoinformato, ho dato un'occhiata a issuu.com e non mi è sembrato affatto male. Tuttaviacome sottolineavi, giustamente tu, essendo il prodotto finito in flash, non è visibile suiPad, nè lo sarà sul prossimo, verosimilmente, infatti Apple non ha la benchè minimaintenzione di aprire a Flash, anche se ultimamente è uscito un browser di terze parti checonverte il flash in html5. in ogni caso direi che è opportuno che la versione per il tabletsfrutti le potenzialità dell'hardware. Magari in prima istanza possiamo distribuirla come sefosse un libro vero e proprio, e quindi potremmo sfruttare anche il canale di vendita Apple(iBook), in una seconda fase possiamo pensare di strutturare i contenuti, in modo darealizzare una vera e propria applicazione.2 mesi fa

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Christian Cucculelli • Ciao a tutti, mi presento brevemente: sono Christian Cucculelli emi occupo principalmente di sistemi informativi, tecnologie e architetture middleware,SOA, BPM ed EAI in ambito enterprise.L'iniziativa suscita sicuramente il mio interesse: è un'esperienza che vorrei provare e perla quale dare il mio, seppur modesto, contributo.Nonostante i numerosi suggerimenti già arrivati, vorrei comunicare il mio pensiero ariguardo: vedo in questa proposta l'occasione per dare uno strumento nuovo esignificativo alla categoria, che abbia la capacità aggiunta di aiutare i giovani adaffrontare correttamente il mercato e tutti i suoi meccanismi, uno strumento col quale igiovani professionisti possano crescere e migliorare le proprie qualità professionali.Condivido l'opportunità di prevedere le 'classiche' (ma essenziali) rubriche tecnologiche, odi prodotto (e quant'altro consenta di rimanere ancorati alla tecnologia e al mercato incorso), ma mi piacerebbe una rivista aperta al futuro e alla responsabilità professionale,da cui prender spunto per diventare "professionisti" nel vero senso della parola: personein grado di offrire elevata qualità professionale e con conoscenze sulle nuove tecnologie;persone che imparino a condividere la propria esperienza con altre professionalità peraffrontare in maniera congiunta le sfide del prossimo futuro; professionisti che sappianomantenere tali gli investimenti dei committenti senza tramutarli in costi.Green economy, smart-grid, sostenbilità tecnologica e ambientale, educazione, sviluppoe ricerca sono tematiche di fondamentale importanza per la propria professionalità e perle società di domani...e vorrei che avessero voce in questa iniziativa.Grazie,

Christian Cucculelli2 mesi fa

andrea curti • Ciao Christian, sono perfettamente d'accordo, direi che non sarebbeaffatto male creare varie rubriche tematiche, la nostra mission deve essere quella dicreare uno strumento sia per i professionisti, per creare uno strumento di innovazione,collaborazione, di apprendimento; e per i clienti, affinchè abbiano uno strumento perdistinguere le diverse professionalità e per valutare la differenza di approccio di unprofessionista rispetto a chi si improvvisa informatico.2 mesi fa

Cosimo MAZZOTTA • Ciao a tutti,una rivista tutta nostra? Ottima idea, contate pure su di me.

2 mesi fa

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Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazie @Marco per l'offerta di contributi come CP.Concordo pienamente con la presenza di almeno una parte proiettata negli scenariinternazionali e perchè no anche in inglese. Se hai il tempo e l'entusiasmo di contibuire aquesta parte ci farà molto piacere.

@Mauro gli argomenti che citi sono di sicuro interesse ed i tuoi contributi in qualità di CPsaranno valorizzati :)

@Antonio ho provato ad installare Paperator su IPAD ma non è andato a buon fine :( Hafatto tutta la procedura ma l'icona non è apparsa sul desktop dell'ipad! Sull'ipod comesull'iphone invece funziona.

@Ciro giustamente hai posto l'attenzione sul punto critico che è il "processo dicomposizione e produzione" della rivista la quale poi può essere agilmente salvata in pdf(lo prevede anche word 2007) e poi visualizzata su vari device. Ad esempiohttp://www.magcloud.com/ si pone proprio a valle del PDF. Automatizzare questo"specifico processo" che poi vogliamo fare in modo distribuito con più autori e più revisoridiventa critico per minimizzare le attività di backoffice e garantirci a priori la qualità delrisultato finale.In quest'ottica la proposta di @Fabio va proprio in questa direzione. Nonconoscevo http://www.Easymagazione.org che @Fabio dice "ho fondato proprio per lacreazione di riviste on line".

Certo se @Fabio ha tempo ed entusiasmo per contribuire direttamente la sua soluzionediventa "molto interessante" ed anzi in dialettica con lo sviluppo di questo progetto ilsoftware può seguirci nelle esigenze ed acquisire anche una ottima referenza ma tichiedo @Fabio quanto puoi contribuire? Immagino che non ci siano significative economiedi scala ma se una volta concordato il "template" l'ambiente gestisce la "molteplicità deicontributi e dei ruoli" oltre agli specifici device sarebbe ottimo. Che ne pensi @Fabio?Penso che la strada dei template tipo "wordpress" con i file "php" sia meglio di quella"canonica che ad esempio richiede QuarkXPress o Photoshop o word perl'impaginazione (vedi www.blurb.com).

@Christian parli di..." di aiutare i giovani "..."rivista aperta al futuro e alla responsabilitàprofessionale, da cui prender spunto per diventare "professionisti" nel vero senso dellaparola: persone in grado di offrire elevata qualità professionale e con conoscenze sullenuove tecnologie; persone che imparino a condividere la propria esperienza con altreprofessionalità per affrontare in maniera congiunta le sfide del prossimo futuro;professionisti che sappiano mantenere tali gli investimenti dei committenti senzatramutarli in costi. "...sono tutti obiettivi sacrosanti e mi fa piacere che li ribadisci qui nelgruppo; sappi che per questo molti di noi ci battiamo da anni sia direttamente sia tramitele associazioni tipo A3I e AIRIN: pertanto sei più che benvenuto.

Ottimo @Christian anche per gli argomenti "Green economy, smart-grid, sostenbilitàtecnologica e ambientale, educazione, sviluppo e ricerca sono tematiche di fondamentaleimportanza per la propria professionalità e per le società di domani...e vorrei cheavessero voce in questa iniziativa" !!!

Giusto @Andrea "per valutare la differenza di approccio di un professionista rispetto achi si improvvisa informatico"!!!

Grazie dell'offerta di contributo @Cosimo, più specificatamente in che area e in chetematica ti senti più disponibile e ferrato per dar un contributo? che ne pensi delladiscussione fino ad adesso ? :)2 mesi fa

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CiroSmetti di seguire

CarmeloSmetti di seguire

Ciro Fanigliulo • Chiunque desidera accedere al sito Google, strutturato in formato wiki,per:

* inserire la propria candidatura, con la foto

* scrive l'argomento/i su cui si propone per dare i suoi contributi

* scrivere anche la data di deadeline in cui si impegna a fornire i contributi

* suggerire argomenti nuovi, etc..

* a altro, aggiungendo nuove pagine al sito

mi deve mandare il proprio account GOOGLE.

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/home

Chiunque autorizzato può apportare modifiche al testo già inserito oppure inserire nuovotesto, inserire nuove pagine, strutturare le pagine come si vuole.

Al momento il suddetto sito è a livello sperimentale, però ci permette di STRUTTURAREe CONCRETIZZARE tutto quello che emerge nella presente DISCUSSIONE.

Il sito tiene traccia di tutte le modifiche fatte.

Al momento sono stati autorizzati:@Carlo@Format@Max@Enrico B@Roberto G

Il sito deve essere alimentato, fatelo tranquillamente, è molto semplice non richiedegrande sforzo. Le idee, i suggerimenti trascritte nella presente DISCUSSIONE metteteleanche nel sito in modo STRUTTURATO.

Ciro F2 mesi fa

Ciro Fanigliulo • Carissimi,

alla pagina:

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/to-dos

potete trovare la lista delle "attività da fare" per ognuo, che mi sono permesso dialimentare sulla base delle indicazioni emerse in questa COnversazione.

Ovviamente ognuno di voi può modificare o inserire una nuova attività e la data discadenza.

Al momento tutte le attività ho dato data di scadenza 17/12/2010.

SalutiCiro F2 mesi fa

Carmelo Ungaro • Sono venuto a conoscenza di questa iniziativa grazie ad unatelefonata di Francesco, poichè negli ultimi tempi ho frequentato poco Linkedin.La trovo un'ottima iniziativa e la condivido in pieno.Ho letto di corsa i numerosi commenti pervenuti e spero di non ripetere cose già dette daaltri.Secondo me appena assolti gli adempimenti burocratici è necessario costituire uncomitato editoriale col compito di filtrare e vagliare le proposte che perverranno, fermorestando che la responsabilità del contenuto degli articoli sarà esclusivamente degliautori.Condivido anche la struttura della rivista in rubriche, mi permeto di suggerirne altre due,una a carattere divulgativo che potrebbe chiamarsi "Pillole di ICT" o "L'alfabeto dell'ICT",dedicata di volta in volta ad un argomento diverso, ad esempio:A come Abaco,B come Banda larga,C come Cloud computing,F come Firma digitale,V come Virtualizzazione,ecc,questa rubrica dovrebbe avere un taglio non eccessivamente tecnico e non occupare piùdi mezza pagina,un'altra rubrica utile potrebbe essere quella della posta dei lettori.Per quanto riguarda il mio contributo, se c'è ancora spazio, mi candido come RE (in virtùdell'esperienza maturata con un analogo incarico all'interno della Commissione ICTdell'OIR) e, compatibilmente con i miei impegni, anche come CP.

SalutiCarmelo2 mesi fa

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Roberto Gallerani • Ottimo !!! :-) più esperienze ci sono migliori saranno i risultati emaggiore sarà la crescita (in ogni senso) di ciascuno di noi e di tutti coloro che vorremmoraggiungere.

Per la "posta dei lettori" (come indicata da Carmelo), al di là del nome (io la chiamavo"punto di incontro") occorrerà individuare il "taglio" dei contenuti/gestione (es stabilendola soglia/e tra il fare discussione/confronto, fornire o meno informazioni, rischiare o menodi fare consulenza "gratis", ..... ecc. in funzione di chi/come risponderà).

"Pillole ICT" ha una sua valenza per il coinvolgimento alla RDII in forma semplice/utile,anche dei non addetti ai lavori che, magari, iniziano soddisfando qualche curiosità e poi(forse) ci leggeranno anche per qualcosa di ancora più importante (per noi) su cuiconfrontarsi. In questo senso sarebbe davvero utile l'esercizio di riuscire aintrodurre/spiegare/divulgare con semplicità e poche parole (la mezza pagina che diceCarmelo) concetti complessi .. cosa certo non facile .. ma del resto Einstein diceva "nonhai veramente capito qualcosa se non sei in grado di spiegarlo a tua nonna" (con tutto ilrispetto per le nonne)....2 mesi fa

Fabio Mattei • @Francesco: In effetti nello scrivere Easy Magazine ho preso molte ideeda wordpress. Basterebbe scrivere il css e saremmo subito on line. L'html e il PHP di untemplate skeleton da riempire, per velocizzare l'operazione, sono già presenti on line.Permeglio farvi rendere conto ho messo on line un sito d'esempio:http://www.easymagazine.org/example/Per accedere all'area d'amministrazione in qualità di redattore cliccare su "Login" einserire le credenziali:nome utente: userpassword: pswSe si vuole accedere in qualità di giornalista:nome utente: newuserpassword: pswIl sistema è stabile, ovviamente nessuno è perfetto e in caso di bug sarò contento difixarlo anche perché così miglioro il sistema su cui ho già investito circa tre anni disviluppo.Inoltre è presente un sistema di plug-in che permette di estenderlo a piacimento. Sul sitoho scritto documentazione al riguardo e ovviamente mi offro di scrivere io, tempopermettendo, i plug-in che si rivelassero necessari se per questi la mole di lavoro è entitàragionevole.Ovviamente se Easy Magazine non dovesse essere di vostro gradimento... non faniente... :-)2 mesi fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Benvenuto @Carmelo. Conosco la tua esperienza nelruolo RE e son contento che sei venuto " a bordo". Insieme a @Roberto abbiamo ungrande potenziale!

Grazie @Fabio per la disponibilità dell'ambiente che sarà considerato dal gruppo RT!1 mese fa

Ciro Fanigliulo • Fabio,ho provato a utilizzare easymagazine.org. Ho caricato una nuova RIvista, con un Articolo-La riforma delle Professioni -.Mi sembra molto facile da usare, sabato quando lo usavo è andato in errore,probabilmente perchè era in manutenzione?Non ho trovato una funzione per la Stampa, per vedere come potrebbe essereimpaginato con varie Immagini, logo di eventuali sponsor, etc....

Sto verificando anche il programma "IN DESIGN CS3" mi è stato consigliato da un mioamico che fa il grafico pubblicitario. In pratica il programma genera un documentoWORD e fornisce una serie di template base già preimpostati che possono esseremodificati. Il documento Word finale può essere stampato in formato PDF, etc ed esseretrasferito su altri portali di publishing su Internet.Nel caso di "IN DESIGN" il grafico pubblicitario fornisce un avlore aggiunto in merito allaimpostazione della rivista, (es. tipo di carattere, impostazione delle colonne,impaginazione, etc.) In pratica è un lavoro tipico di grafico pubblicitario che può cambiaredi volta in volta, partendo comunque dal modello base.Appena pronto un modello standard lo carico sul sito

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/home

così potete verificarne l'impostazione.

SalutiCiro F1 mese fa

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Francesco Marinuzzi, Ph.D. • 29 novembre 2010 ore 12: si salpa e si parte!Invito ognuno a focalizzarsi sul tipo di supporto e contributo per il quale si è proposto e afinalizzare insieme ai colleghi candidati allo stesso ruolo i seguenti documenti nellaversione 1.0

DF - Documento fondativoPRE - Piano della Redazione EditorialePRT - Piano della Redazione TecnicaPM - Piano Marketing

Per stilare questi documenti, almeno nella loro prima versione, non ritengo essenzialeavere un ambiente cooperativo sofisticato in quanto per la maggior parte ci si deveconfrontare con uno o due colleghi. Ad esempio per DF mi aspetto che @Ciro completied integri il documento di base di @Enrico, per il PRE che @Roberto e @Carmelo ed glialtri che qui si son proposti definiscano il piano editoriale, la struttura della rivista, lerubriche, il workflow di autorizzazione ecc... eccc..(non poche cose ma confido nellacompetenza e disponibilità del gruppo). Per il PRT mi aspetto che vengano analizzate levarie soluzioni con pro e contro e non appena il PRE è pronto con la specifica deiprocessi necessari proceda ad identificare le soluzioni tecnologiche più appropriate persupportare tali processi del PRE.Sul PM confido in @Massimiliano e su tutti i suggerimenti che gli son stati dati qui nelladiscussione. Non è facile e sicuramente richiede scelte coraggiose dato il contesto molto"fluido" tipico delle fasi di "crescita" ma preferisco che @Massimiliano sbagli e poicorregga il tiro in corso d'opera piuttosto che si crei una discussione infinita e un po"ossessiva" per "capire bene" quale possa essere la soluzione a "meno rischio",ecc...fino a poi far perdere tutto l'entusiasmo all'azione di tutti noi che è il vero valore chesiamo riusciti qui a creare.

Probabilmente, essendo tutti noi ingegneri e non architetti, potremmo aver dei problemi di"grafica" e di composizione "estetica" nel definire il "layout" della rivista, d'altra parte larivista comunica "anche" tramite la propria veste e sicuramente questo è un elementovitale. Ad esempio i "quaderni" che @Roberto ha messo in rete hanno una ottima vestegrafica almeno per me e spesso con i nuovi ambienti integrati il problema può esserconfinato nella scelta di un "template" che comunque va scelto.

Una volta chiuso il primo giro dei documenti suddetti cercherò di dar un contributo nelvedere le interazioni reciproche (ad esempio mi aspetto che il PM e il DF incida sul PREche a sua volta incida molto sul PRT).al lavoro.....1 mese fa

Fabio Mattei • @Ciro: L'errore di sabato è dovuto al fatto che un mio collega stavafacendo dei lavori sul nostro server, appena ho visto il problema l'ho ripristinato.Ovviamente il server di produzione sarà meno soggetto a problemi di questo tipo.La funzione per la stampa non è prevista nel CMS di per se, quella va prevista in fase dicreazione del template predisponendo un CSS appositamente creato.

InDesign è certamente un software professionale molto ben fatto, come la maggior partedei prodotti Adobe. Sicuramente ottimo se si vuole creare una rivista su carta o un pdfcon una resa grafica più graziosa e fantasiosa di un pdf generato automaticamente.

Si potrebbe valutare forse la possibilità di una rivista cartacea con un corrispettivo webun pochino più scarno. In effetti tutte le più grosse testate, anche all'estero, fanno così.Il web permette un maggior coinvolgimento dei lettori, il cartaceo d'altro canto arriva urbiet orbi.1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • @Fabio ho visto la piattaforma che sicurametne attestaquanto bravo e professionale sei nell'arte della programmazione. Sei sicurametne unarisorsa preziosa. Nel merito della scelta aspetto il documento PRT delle nostri colleghi...ecmq sia potrai dare sempre un valido contributo e se non per noi per molte realtà "piùsemplici" e focalizzate sul territorio questa è una soluzione italiana e validissima.1 mese fa

Enrico Bettini • Ho caricato suhttps://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/la bozza v.2 del documento fondante; il link diretto è il seguente:https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=ZGVmYXVsdGRvbWFpbnxyaXZpc3RhaW5nZWduZXJlaW5mb3JtYXppb25lfGd4OjIzZTUzYzQ5N2MxZjUxMzk1 mese fa

Per una rivista dedicata al professionista ingegegnere dell'informazione... file:///C:/Documents and Settings/FM/Desktop/_riveng/dis32.htm

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Ciro Fanigliulo • Ciao @Enrico ho notato che hai inserito nel sito google la Versione 2del Documento FOndativo. Ho dato una lettura veloce, mi sembra ben fatto e completo,complimenti.Se siete daccordo cambierei il titolo, cioè invece di usare il termine rivista dell'Ingegnereutilizzerei la RIvista di Ingegneria dell'Informazione.

Quindi diventerebbe:

RIdI - Rivista di Ingegneria dell'Informazione

siete daccordo a cambiare il titolo?

Con il documento DF abbiamo raggiunto un altro tassello.RIprendendo quanto previsto da @Francesco, dobbiamo adesso accelerare laproduzione di:PRE - Piano della Redazione Editoriale (processo di elaborazione, revisione eapprovazione degli articoli da pubblicare)PRT - Piano della Redazione Tecnica (processo di produzione della rivista, comprensivodei tool da utilizzare)PM - Piano Marketing (impostazione del modello economico e di diffusione della rivista)

Per quanto riguarda gli impegni su cui ognuno di noi si è proposto a collaborare dovrebbeaggiornare la pagina:

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/to-dos

deve inserire il proprio nome, descrizione dell'attività che vuole svolgere, data dicompletamento della sua attività (la stessa attività può essere svolta da più persone).

SalutiCiro F1 mese fa

Enrico Bettini • Sì, sono d'accordo, il titolo RIdI - Rivista dell'Ingegneriadell'Informazione mi sembra più adatto.

Ne approfitto per segnalare la pubblicazione di una mia intervista sullo sciopero ICT dioggi:http://www.pagina.to.it/index.php?method=section&action=zoom&id=8412

Saluti1 mese fa

Massimiliano Margarone • Conto di inserire una prima bozza del piano di marketingentro fil prossimo we, tenendo buono come termine finale il 17/12. I requisiti perscegliere Il titolo, non il nome definitivo naturalmente, a mio avviso fa parte del piano dimarkting. Rldl se siete d'accordo lo adotterei nome tecnico pre numero zero. Sempre acaldo (senza appunto un piano di mkt sotto mano) mi viene RivEng, che nella pronunciacoincide quasi con Revenge e la dice lunga del periodo storico del III settore in cui larivista nasce... ;)1 mese fa

Roberto Gallerani • Nell'area di collaborazione di gestione documenti:https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/file-cabinet

ho inserito una prima bozza del documento relativo al PRE (ampiamente daverificare/integrare/revisionare, data la mia non ampia esperienza in materia dipubblicazioni/"riviste")

Collegamento diretto al documento nell'area di lavoro:https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/file-cabinet/PRE-PE-StrutturaRIDIV001.doc?attredirects=0&d=1

Un saluto a voi tutti1 mese fa

Enrico Bettini • Roberto, ottimo lavoro, progetto ben strutturato, molto ambizioso edimpegnativo.

Come si dice in Veneto: una cosa, o farla bene, o farla gnanca!

:-))1 mese fa

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Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Bene @Roberto, sulla composizione del gruppo REapprezzo il tuo riportare in ordine "alfabetico" tutti i soggetti che presumo abbiamoofferto qui disponibilità ma suggerisco di creare un gruppo direttivo composto al più di 5persone selezionate fra coloro che hanno apportato significative osservazioni edinnovazioni ed un gruppo "esteso" con tutti coloro che hanno generosamente offerto laloro disponibilità e contribuiscono nelle review dei piani editoriali. Propongo anche che tuci sia di "diritto acquisito sul campo" :) e che coloro che sono in un gruppo direttivo (RE)non possano essere in altri gruppo direttivi (RT) o (SP) o (PM) ma senza problemi neigruppi estesi. Questo per creare una sana dialettica fra i gruppi ed evitare aggregazionidi "potere" in cui qualcuno sta dappertutto!

Per il Piano Marketing ti ringrazio @Massimiliano a volerlo produrre quanto prima almenonella prima versione. La data del 17 dicembre è "molto lontana" almeno a mio avviso edessendo a ridosso delle feste di natale coincide circa con il 15 gennaio prossimo :) (Nonpossiamo pretendere l'attenzione di tutti nel periodo delle feste e non possiamo prenderedecisioni importanti in tale periodo).Di poi se tu produci la prima versione quanto prima gli altri possono incrementarla,emendarla e farla evolvere nello stesso spirito di corpo che deve SEMPREcontraddistinguerci!Vorrei inoltre che lo spirito del fare qui sia mosso dall'entusiasmo e dal piacere dicontribuire piuttosto che dallo "scadere" della "deadline" ed è fisiologico che ognuno dinoi abbia momenti di forte partecipazione e momenti di minore partecipazione:l'importante è che si diverta sempre qui e tragga energie e carica e non imposizioni chegià bastano quelle del lavoro :(!

@Ciro apprezzo lo spazio che hai creato e messo a disposizione e che sta permettendolo scambio delle nuove versioni dei documenti. Suggerisco soltanto di renderlo "privato" enon accessibile a tutti senza password almeno finchè il grupp RE non validi i suoicontenuti ciò anche per tutelare l'immagine di tutta l'iniziativa.Cosi come lo spazio messo a disposizione da Enrico anche questo può esservalidamente d'uso interno prima che il gruppo RT a valle del piano RE ci dicaformalmente gli ambienti e gli strumenti da usare e li crei sencondo il piano previsto.Ad esempio la sezione Chi Siamo https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/the-teamda una immagine non completa dell'iniziativa oltre a non far fare una ottima figura aicolleghi @Enrico e @Carlo che forse non hanno percezione di come li appaiono.......salvo poi suggerire di nuovo di metter sempre nelle liste i nomi in ordine alfabetico per ilprincipio che la rivista è di tutti per tutti.

Per la grafica chi può proporsi? Come vogliamo procedere? Forse potrebbe esservincente iniziare a "collezioanare" siti o template vari in rete di siti e/o riviste per poi fareuna lista dei 100 modelli all'interno dei quali ognuno di noi è chiamato a dare il suo pareree gradimento per l'elezione della forma "migliore". Oppure il piano marketing puòconvincerci che la forma deve essere di un "certo tipo"....chi ha idee in proposito?...1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Francesco ho mdificato l'accesso al sito, possono accedere solo chiè autorizzato.Questo vuol dire che gli altri che hanno interesse ad accedere devono inviarmi l'accountgoogle, altrimenti non riescono a vedere i documenti.Ribadisco che il sito creato e di tipo collaborativo, chiunque autorizzato può modificare icontenuti, aggiungere pagine, etc... e resta comunque una soluzione momentanea.La data del 17 dicembre è una data limite, ovviamente dobbiamo cercare di produrrequanto prima tutto quello che serve in modo da avere un quadro generale e completo.

Per quanto riguarda la Grafica, aspetto non trascurabile del lavoro di produzione, questoweek-end mi vedo con un mio amico grafico pubblicitario che svolge questo lavoro datempo, mi farò consigliare come fare per scegliere il template, magari riesco anche afarmi preparare una preliminare bozza. Ovviamente c'è da definire anche un Logo.SalutiCiro F1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo @Ciro, il tuo tempismo ed impegno sicuramentesono un asset importante di questa impresa :)

1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Per la grafica gli spazi di scelta sono tanti...segnalo per ipatiti delle fonti http://typekit.com che la trovo molto innovativa.

1 mese fa

Roberto Gallerani • Ok per me le indicazioni di Francesco. Grazie a Ciro ed Enrico per illoro "contributo operativo" sin qui svolto. Sono in "fremente" ... :-) ... attesa del contributodi Massimiliano... e degli altri colleghi ...

Un saluto a voi tutti1 mese fa

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Antonio Formato • Concordo sul fatto di utilizzare la piattaforma su googlehttps://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/nella fase iniziale per la condivisione dei primi documenti che ci servono per partireoperativamente; l'ambiente è sufficientemente snello e semplice da usare. In primabattuta non credo serva mettere in piedi ambienti collaborativi troppo elaborati.Redatti tutti i documenti "fondativi" (DF Documento fondativo - PRE Piano dellaRedazione Editoriale - PM Piano Marketing ) il gruppo RT, sulla base delle linee guidache verranno fuori dai documenti redatti e dagli spunti emersi dalla discussione, nella suatotalità, si occuperà di sviluppare il PRT Piano della Redazione Tecnica;successivamente esso sarà discusso e approvato.

Concordo con @Francesco sul fatto che i vari gruppi direttivi non si sovrappongano traloro, seppur agendo secondo un approccio sempre collaborativo e aperto a consigli esuggerimenti di tutti i colleghi che stanno dedicando tempo, impegno e dedizioneall'ambizioso progetto.

SalutiAF1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo @Antonio e di riflesso @Ciro che aveva intuito unambiente adatto per gestire questa fase "in progress".

@Roberto leggo con piacere il tuo "Sono in "fremente" ... :-) ... attesa". Si aspettiamoquesta settimana per la prima versione del Piano Marketing considerando che comunquefaremo degli aggiustamenti strada facendo...1 mese fa

Ciro Fanigliulo • Add a comment...Ottime notizie dal fronte produzione del Template perla Rivista. Prevedo di mandarvi una prima BOZZA entro questo week-end.Il programma utilizzato è IN DESIGN di Adobe, produce un documento finale in PDF,quindi esportabile su un qualsiasi sito di publishing che vogliamo.Imposterò il template con le Sezioni Tematiche proposte da @Roberto e all'interno diogni sezione inserirò un testo di fantasia di articolo. Utilizzerò inoltre immagini di fantasiaper avere una visione "tipo" generale sfogliando le pagine.1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Riflessioni personali ad alta voce...Sul negozio Appstore italiano prima di quello US è apparsa la nuova rivista pensata perIPAD della Virgin....interessante il "concept". Si cerca di tirar fuori il "massimo" dallatecnologia per fare una rivista all'anvanguardia nella forma "tecnologica" (per me misembra perfino troppo e dunque inaffidabile per ora....) ma è interessante il volercatturare l'attenzione (obiettivo marketing) estremizzando l'uso dell'IT nel prodottoclassico della rivista di settore. In pratica, per quel che finora ho visto si usano le "foto" inmodo ambivalente sia come "descrizioni del testo" (approccio classico) sia come "punti dipartenza" di testi o video (nuovo approccio ma già usato da WIRED su IPAD). Adesempio potremmo avere una pagina con una griglia di 70 foto (7 per 10), magari le fotodegli autori o altro, e poi cliccando su ognuna arrivare all'articolo o video associato. Illettore viene stimolato a percorrere modalità nuove di lettura e fruizione. Vi tengoaggiornati....

http://bit.ly/nuovarivistaperipad1 mese fa

Cosimo MAZZOTTA • i post sono tantissimi e molto lunghi, c'è il rischio di non averetempo a sufficienza per leggerli tutti, essere più sintetici sarebbe forse opportuno.La mia proposta riguarda la possibilità di avere una sezione dedicata all'informaticagiuridica e alle novità legislative, se è stata già fatta chiedo scusa e la ritiro.1 mese fa

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Antonio Formato • Ho raccolto informazioni in riferimento al post di Enrico di una decinadi giorni fa sulla necessità che il Direttore Responsabile debba essere un giornalistaiscritto all'ordine solo per la rivista in formato cartaceo.Da quello che ho letto, non esiste una legge sui giornali telematici, tuttavia da variesentenze, interpretazioni e orientamenti giurisprudenziali si evince che è necessarial'iscrizione presso il tribunale e di un giornalista pubblicista."Testate on-line, la registrazione presso i tribunali obbligatoria quando l’editore chiedefinanziamenti pubblici, prevede di conseguire ricavi, rispetta una regolare periodicità eimpiega giornalisti."(Tribunale di Milano, II sezione civile, sentenza 10-16 maggio 2002 n. 6127 in Guida alDiritto n. 47 del 7 dicembre 2002).

"....Nel caso di periodici a carattere scientifico, il direttore responsabile può non essereun giornalista, ma deve comunque essere iscritto nell'elenco speciale dell'ordine".

Dovremmo approfondire anche questi aspetti legali prima di procedere, che ne pensate?

Antonio1 mese fa

Roberto Gallerani • Grazie ad Antonio F. ed Enrico B. per l’indagine sugli aspettiburocratici/”formali”. Anch’io penso sia fondamentale, soprattutto nella prospettiva diricevere in futuro anche critiche, strumentali o meno, a seguito dei futuri risultati dellanostra iniziativa, ed aventi in ogni caso visibilità/effetti sulla futura “web reputation”.1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Cosimo, la sezione inerente l'Informatica GIuridica e le novità sullalegislazione è uno dei nostri obiettivi principali, sicuramente ben venga anche il tuocontributo. Comunque @Roberto che ha già realizzato una prima bozza del documentoPRE potrà verificare dove inserire questa tematica, che va inserita anche nel sitocollaborativo google.1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • @Cosimo hai ragione! La leggibilità inizia a diventardifficile. Adesso creo un pdf che metto cliccabile dal titolo che riassume i primi 90 postper i tanti nuovi arrivi anche sono soprattutto merito tuo per la promozione che hai fattonell'ambito della tua commissione. Un esempio da imitare! Grazie @Antonio delleinformazioni "burocratiche"! Vedevo ieri in un programma tv che "molti" giornalisti nonsono affatto laureati...probabilmente basta aver fatto un "numero minimo" di pubblicazionie qualcosa in più...per accedere ad un primo livello. Nel rimanere in attesa per il pianomarketing e una prima versione del piano tecnico invito tutti i "nuovi" colleghi che hannoraggiunto il gruppo da poco a farsi "vivi" per condividere questa impresa. Ci servono, aquesto punto, molti giovani esperti di tecnologia e programmazione per arricchire ilgruppo tecnico e supportare @Antonio.1 mese fa

Antonio Formato • Il primo livello è l'iscrizione all'albo dei giornalisti pubblicisti.Per iscriversi in questa modalità il candidato deve pubblicare almeno 70 articoli in 2 annie dimostrare che con l'attività giornalistica abbia guadagnato almeno un tot. all'anno.

CiaoAntonio1 mese fa

Roberto Gallerani • Per quanto riguarda il giusto suggerimento di Cosimo ("informaticagiuridica"), io l'avevo previsto nella sezione/rubrica: "Norme ed istituzioni" (vedidocumento https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/file-cabinet/PRE-PE-StrutturaRIDIV001.doc?attredirects=0&d=1 )

Magari per la denominazione si può trovare certamente qualcosa di meglio.1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ho stampato a "pdf" tutti i commenti fino al 90esimo e liho messi qui a disposizione per i nuovi della discussione per avere un punto di riflessionesu tutti i contributi recependo i suggerimenti per una maggiore leggibilità di @Cosimohttp://bit.ly/primi90commenti1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Francesco, suggerisco di utilizzare sempre il sito google comecontenitore di tutti i documenti che ci scambiamo.Lo inserisco nella sezione Documenti.1 mese fa

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Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazie @Ciro per la tua tempestività. Consiglio a tutti dimetter qui "link brevi" (basta crearsi una account su www.bit.ly e si possono anchepersonalizzare) che possiamo scambiarci più facilmente e che puntino "direttamente" aidocumenti che si vuole condividere. Diventa tutto più immediato senza necessità diloggarsi cosi come chiede google per il documento su di Roberto. D'altra parte avere unrepository anche "storico" con tutti i documenti è molto di valore ed apprezzabile. Grazie@Ciro!Nell'ottica di aumentare la partecipazione rendendola anche per tutti noi proficua,divertente ed entusiasmante ho creato una mappa concettuale sulla rivista che stopromuovendo su un mio blog (embedded code che potete tutti voi mettere nei vostri blogrealizzando cosi un effetto moltiplicatore incredibile). Prima però unitevi alla mappa edate il vostro contributo "grafico". Per ora ho invitato @Roberto ma tutti quelli dellasquadra sono invitati e anche gli altri che dovessero dare contributi significativi.Il link di esempio è http://www.airin.it/caffeit/ quello diretto alla mappa èhttp://www.mindmeister.com/maps/show/70984400Questo di fare la mappa a 100 mani tutti insieme lo trovo entusiasmante e dal potenzialeincredibile in forza comunicativa, cooperativa ed effettiva. L'amico Robin Good, adesempio, ha avviato una mappa sugli strumenti di cooperazione applicativa che èdiventata un MAST della rete e questo modello potremmo adottarlo per clienti,discussioni e altro ancora.1 mese fa

andrea curti • @Francesco: per quanto riguarda la versione iPad sono d'accordo con te,nel senso che dobbiamo cercare di sfruttare la tecnologia ma di non esagerare, un buoncompromesso potrebbe essere quello di pulse, se hai la possibilità dagli un'occhita.In ogni caso ciò che riveste una fondamentale importanza è il modello di business chevogliamo adottare per la distribuzione su iPad, perchè condiziona non poco l'architetturadell'applicazione.Mi spiego:- una cosa è distribuire ogni mese una nuova applicazione, una cosa è avereun'applicazione che si aggiorna in automatico;

- una cosa è recuperare i contenuti d feeds, una cosa è doverli strutturare ad hoc.

Direi che dobbiamo iniziare a pensare anche a queste cose.

@Ciro: non ho ancora i privilegi per poter accedere google docs, cosa ti devo mandare?basta la mail?1 mese fa

Fabio Mattei • Per quello che riguarda iPad, le riviste più blasonate hanno creatoapplicazioni ad hoc che aggiornano in contenuti quando ce ne sono di nuovi on line.Ad esempio Applicando, distribuisce la propria rivista con una applicazione iPad che inpratica pensilmente scarica le pagina della rivista sotto forma di immagini ad altarisoluzione. Questo però non permette di sfruttare appieno il dispositivo (es: non si puòcercare una parola sul vocabolario, o cliccare su di un link) e fa venire meno l'idea diintelligenza collettiva che è propria della rete (non si può commentare un articolo).

Io consiglierei, riguardo l'ipad, di percorrere la strada del sole 24 ore creado sul sito uncss ottimizzato ad hoc per le persone che si collegano al sito utilizzando iPad. E questo èrelativamente semplice qualunque sia il CMS alla base del sito.

Scrivere una applicazione in objective C per l'iPad mi sembra una strada troppo onerosadal punto di vista delle risorse richieste. Inoltre anche da parte di chi le risorse le ha (vedile case editrici) non ho ancora visto una soluzione eccellere.1 mese fa

andrea curti • @Fabrizio: fra l'altro avendo sentito parlare di Wordpress per il sito dellarivista, che mi sembra una buona scelta, ci sono già temi e plugin che fanno al casonostro. Nulla toglie poi di distribuire la versione compatibile con iBook per tutti coloro chevogliono leggersela con calma e magari in assenza di connessione.1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Andrea mi dovresti mandare il tuo account [email protected] lo mandi ti registro per poter accedere al sito.

Per il repository dei documenti suggerirei di utilizzare tutti la stessa piattaforma dovenessuno è owner ma siamo tutti owner che è lo spirito di partenza della comunità RIdI.Se dobbiamo decidere di utilizzare una nuova piattaforma deve esserne verificato econtestualizzato l'utilizzo, altrimenti in questa fase si potrebbero creare problemi diframmentazione, se invece pensiamo di sviluppare nuove idee che possano portarebeneficio alla nostra iniziativa ben vengano.1 mese fa

Enrico Bettini • Per il sito web suggerisco di usare Joomla piuttosto che Word Press.

Il primo è molto più potente, flessibile e scalabile del secondo, ed ha un sacco diestensioni.1 mese fa

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Marco Guarnacci • Concordo assolutamente: Joomla va benissimo per portali, mentreWordpress è più adatto per dei blog

1 mese fa

Roberto Gallerani • Sul/sui CMS lasciando (secondo le indicazioni @Francesco) al"nascente" gruppo RT la scelta finale, mi vien da dire che in molti casi si tende ad usareJoomla per la parte di presentazione/comunicazione monodirezionale verso l'esterno ewordpress+buddypress (che è un suo plugin) per la parte blog/"social" (nel nostro casoad esempio gli articoli come post commentabili classificati in categorie/tag e l'area didiscussione della rubrica "Punto di incontro").... ma naturalmente questa è solo una dellevarie e numerose possibilità offerte da open source e ... "ammenicoli" vari su cui citroviamo tutti ad "armeggiare" ....1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • umili esperienze personali e del collega Carlo Scalzo checura il sito AIRIN dal campo:joomla molto potente ma "macchinoso" nell'uso almeno nativo: per metter una fotooccorre prima averla messa nella libreria multimediale ecceccc Abbiamo il sitowww.airin.it in joomlaworpress molto flessibile e "semplice" nell'uso. Abbiamo tutti i centri di competenzaDico umile esperienza perchè "forse" con adeguati plugins ed estensioni anche joomladiventa agile....ma sarebbe bello avere una interfaccia di piattaforma dove ogni collegariesce ad inserire e formattare un minimo il suo articolo con foto e indentazioni..1 mese fa

andrea curti • Concordo con quanto detto da Francesco, la carta vincente di WP è lasemplicità, e anche qui di plugin non mancano affatto, ci sono diversi portali diecommerce realizzati con wp, tutto sta nella creazione del template opportuno. In ognicaso anche Joomla può andare. Tenderei ad escludere Drupal perchè eccessivamentemacchinoso e sovrdimensionato per le nostre eseigenze1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazie @Andrea per avermi confortato ma dopo averperso 10 minuti per metter un post con una foto su joomla quando su wordpress ci mettocirca 40 secondi mi ero demoralizzato :) oltre a non citare molte incompatibilità di"inserimenti di embedded code" che su wp funzionano alla grande e su joomla no..l'ultimooggi quando volevo inserire un oggetto e sul blog è andato al volo mentre sul sito airinno...D'altra parte la gestione degli utenti con tutte le loro autorizzazioni mi sembracarente in wp ma forse con un plug ins si integra mentre su joomla mi sembra nativa..1 mese fa

Ciro Fanigliulo • A mio avviso bisogna sempre valutare e i pro e i contro, nel caso diWOrd Press:PRO:•Facilità d’utilizzo•Nessuna manutenzione (installazione, update, backup)•Visibilità (attraverso tag, blog of the day, friend surfer)•Stabilità (dovuta all’ottima infrastruttura)•Qualità dei temi•Accesso a nuove funzionalità con la possibilità di dare la propria opinione prima chevengano offerte al pubblico (questa è un’arma a doppio taglio, ma a me piace)CONTRO:•Non è possibile installare plugin•Non è possibile inserire codice JavaScript (il che rende impossibile o difficile l’utilizzo dialcuni servizi offerti da terze parti)•Non è possibile modificare il codice dei temi•La modifica dei CSS è possibile solo a pagamento•Non è possibile inserire oggetti Flash•Si possono caricare solo immagini e documenti in formato doc, pdf e ppt•Non è possibile inserire annunci AdSense1 mese fa

Ciro Fanigliulo • Chi si fa carico di creare un sito di prova con Word Press in modo taleche lo possiamo testare e provare? Si può impostare con le sezioni che sono state giàindicate da @Roberto.1 mese fa

andrea curti • @Ciro: i pro che sottolinei di WP sono veri solo ed esclusivamente secreiamo un blog sui loro server, nel momento in cui ci prendiamo un nostro spazio tutti icontro che hai segnalato vengono meno, così come il pro nessuna manutenzione.1 mese fa

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Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Concordo con @Andrea, tutti i contro vengono meno nonappena abbiamo una versione sul nostro server cosa molto raccomandata. Sullamanutenzione tocca stare solo attenti ad installare i nuovi plugins che talvolta mettonoKO il tutto (buddypress me lo fece!) ma poi con una telefonata al supporto tecnico tilevano l'estensione (poi anche tu farlo via ftp se hai un minimo know how sullaorganizzazione delle cartelle) e poi ritorna tutto a posto!.Se serve un ambiente di prova in cui sbizzarrirsi con temi e altro posso dare le chiavidello spazio www.esperienzeinnovative.org che attualmente non è gestito. Se fosse@Andrea o @Antonio e/o comunque una persona del gruppo RT lo preferisco.1 mese fa

Enrico Bettini • Sempre sulla questione sito web, pur lasciando ovviamente la decisionefinale all'apposito gruppo, mi permetto di insistere: concordo sul fatto che Joomla possaapparire più macchinoso di WP, specialmente al primo impatto, ma è lo scotto chebisogna pagare per avere uno strumento veramente eccezionale e prezioso.

Lo uso da parecchi anni e non c'è stato problema che non abbia avuto soluzione giàpronta e quasi immediata, anzi, più di una soluzione. La comunità è talmente vasta eproduttiva che in certi casi c'era veramente l'imbarazzo della scelta per la soluzione daadottare.

Specialmente per un sito collaborativo, come quello nostro, sarà molto importante edutile la gestione elastica di utenti, sezioni e categorie, sia front-end, sia back-end.

La nostra esperienza costituirà un validissimo modello di riferimento per situazionianaloghe, con una ricaduta tecnologica secondaria, ma pratica, immediata e positiva, delnostro impegno su fronti ben più vasti ed impegnativi.

E tale ricaduta avrà più potere di convincimento di tanti bellissimi articoli sulle frontieredell'Information Technology.

Penso, per esempio, alla gestione degli Ordini, di cui tanto si è discusso senza nullaconcludere, e di comunità simili.

Ricordiamoci che siamo ingegneri, dobbiamo accettare le sfide e vincerle.1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Volevo porre all'attenzione di tutti un nuovo MODELLO diRIVISTA 2.0 che per me sta andando molto bene e che se TOP LEGAL può essere unmodello per i contenuti questa può esserlo per l'organizzazione complessiva. Si chiamahttp://www.nanopress.it/chi-siamo/ L'ho notata perchè ha, a mio avviso, uno dei formatpiù belli sull'IPAD e non penso sia un "caso". E' una rivista profondamente pensata eorganizzata intorno al web 2.0 e non fa l'errore di cercare di "scimmiottare" sul web ciòche faceva su carta. Ci ha messo 10 anni per andare al tribunale a "registrarsi" :) enasce dal Network di BLOG di tuttogratis.it Spa. Il modello è sintetizzabile in

BLOG -> NET Di BLOG -> RIVISTA 2.0 -> IPAD

Il NET di BLOG è fatto ovviamente di BLOGSTAR che son qui riportate

Le loro blogstar sono circa 70, eccone e le ritrovate su http://www.nanopress.it/chi-siamo/

La rivista su IPAD è veremente bella dinamica con tante foto e video e cosi navigabileche rischiamo di andar in carenza di contenuti da far vedere o leggere...

L'archiettura complessiva potrebbe esser quella di avere un "sito della rivista" MASTERche unice più o meno dinamicamente gli RSS e i feed di molti "siti" SLAVE (in wordpresse focalizzati su una area..tipo informatica giuridica..ecc ecc..) ma FOCAL POINT sullaloro tematica. Ognuno di questi blog di area ha un suo referente e fra tutti c'e' unprincipio "uno per tutti tutti per uno" con blogroll ecc. I contenuti verrebbero pubblicati"due volte" ma probabilmente la focalizzazione dei singoli BLOG attirerebbe molti piùlettori e pubblicità che poi potrebbe esser riversata nel sito MASTER. Dipoi potremmopensare anche a sbarcare su IPAD a livello di sito MASTER.La struttura tecnica RT del sito MASTER offre con un minimo "compenso" ai colleghi chevolessero la gestione o messa in "piedi" del BLOG....mmhh....in questo modo sidecentralizza il ""potere" con una soluzione oserei dire tipo "federata" e si prevengono"oligopoli". Molti colleghi hanno già dei blog tematici ricchi di contenuti che aggiornano dicontinuo e che cosi verrebbero "valorizzati". Gli altri potrebbero "orbitare" intorno a deiBLOG che creiamo "ad hoc" per rispettare il Piano Editoriale. La dialettica, di poi, fra sitomaster e siti slave fa si che ambedue siano "stimolati" a crescere per mantenere i loroposizionamenti.Ora mi chiedo se questa organizzazione può essere un modello "a tendere" o un modello"da cui partire". Nei fatti qui non abbiamo già un network di blog "leader" ognuno dellapropria area e l'elemento di forza maggiore, all'inizio, potrebbe essere propriol'autorevolezza del brand e del team e della specificità dell'offerta centrata sulla figuradell'Ingegnere dell'informazione.Pertanto propongo di tener a mente il modello suddetto senza però avvertirlo come "dafare" ma casomai da "permettere" alla futura organizzazione tecnologica :)1 mese fa

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CiroSmetti di seguire

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Condivido @Enrico in pieno! Il nostro agire avrà una suaricaduta a vari livelli. Alla fine la discussione Wordpress vvs Joomla dipende molto da chipoi metterà le mani e dovra intervenire (su base volontaria almeno all'inizio :) !) nel set-upe nella gestione del sito.Su http://www.cmsmatrix.org/ trovate addirittura una comparazione dinamica dei CMSche sono molti di più di quelli che immaginavo! Putroppo non è aggiornato come tantecose su internet ma aiuta ad orientare la scelta e capire che cosa conta. Nell'architetturasuddetta potremmo avere i siti tematici in wordpress e quello MASTER in Joomla oppurepartire con WP e non appena fra noi emerga una figura disponibile h24 (nel senso che secade il sito qualcuno dovrà intervenire con tempismo) entusiasta di Joomla per me è ok:). Mi sembra di capire che su WP molti riescono a metter le mani "al volo" se serveproprio perchè l'ambiente è "semplice" (anche io..) mentre su joomla tocca primastudiare uno o due libri e dunque se fossimo in una "spa" con dipendenti non avrei dubbima in una comunità su base volontaria mi preoccupo :)1 mese fa

Carlo Viola • Ciao a tutti,noto con piacere che il gruppo è partito in quarta con tantissime persone entusiaste.Per motivi personali in questo periodo sono stato impegnato e non sono riuscito a dare ilcontributo che volevo.In parte ho avuto, come altri difficoltà a seguire il flusso dei commenti e, malgrado iltentativo meritorio di Francesco di fare un pdf, non mi ha aiutato il fatto che i commentispaziavano molto, da questioni puramente tecniche a indicazioni sulla linea editoriale adaltre cose come le sponsorship.Questo problema, unitamente al fatto che non mi sembra molto azzeccato l'acronimoscelto per la rivista - scritta in minuscolo si legge "ridi" e mi pare poco opportuno per unarivista "seria" - mi hanno spinto a creare un nuovo gruppo Linkedin che ho denominato"informeng".è una mia modestra proposta per il nome da dare alla rivista.Se venisse accettato, proporrei di suddividere il gruppo in sottogruppi RT, REcoerentemente con quanto fatto finora, in maniera che anche i post fossero distinti perargomento e fosse più facile seguire i vari thread.Dal punto di vista operativo potremmo mettere in condivisione la gestione del gruppocreando più amministratori.Estenderei questa modalità anche al futuro sito: passato il periodo di sperimentazione,per il quale va bene qualsiasi soluzione, direi che sulla Piattaforma dovremmo creare piùamministratori anche per avere un backup in caso di impossibilità ad operare.

Avrei da dire la mia anche sul piano editoriale ma proprio per evitare confusione miastengo.Forse sarebbe conveniente realizzare i documenti in un'area wiki dove ciascuno puòmodificare la bozza di documento come vuole visto che le modifiche sono tracciate.Voi che ne pensate?Carlo1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazie @Carlo del tuo contributo e mi ha fatto veramentesorridere quando hai detto che in minuscolo si legge "ridi" e dunque non sembra "seria" :)Non ricordo come è uscito tale titolo ma probabilmente è stata giusto una abbreviazioneper evocarla più facilmente da parte dei colleghi che si stanno dando da fare di più.

Commenti sull'organizzazione distribuita a tendere per l'esercizio di nanopress?1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Carlo, il sito wiki esiste già e per il momento stiamo utilizzandogoogle, che tiene traccia delle modifiche che possoo fare gli autorizzati e di chi hacaricato il documento, chi ha modificato la pagina, etc..Come giustamente hai segnalato tu questa modalità, in attesa di concretizzare inominativi nel PE, ci permette di tenere traccia dell'owner o degli owner che hannocontribuito.Sono daccordo anche con te per quanto riguarda la suddivisione in sottogruppi, vedròcome poter attivare anche questa esigenza all'interno del sito google. Resta il fattocomunque che il sito google ha un link alla sezione Linkedin, pertanto Linkedin rimane lapiattaforma diretta per la discussione e dal sito google si può accedere direttamente alladiscussione Linkedin. Se attiviamo sezioni di discussione su Linkedin queste possonoessere linkate direttamente dalla corrispondente sezione di google.In definitiva suggerisco al gruppo di continuare a seguire un percorso che ci porta aschedulare e a seguire l'avanzamanto delle attività.Allo stato attuale mi sembra, in linea generale, che le cose principali da seguire sono:1. redazione e approvazione dei documenti (DF, PRT, PRE, PMK)2. individuazione dei gruppi e dei referenti3. definire le modalità di formalizzazione ufficiale (notaio? owners? redattore capo?comunque aspetti da non trascurare)

Oltre queste suddette attività, a mio parere di prioritaria importanza, stiamo sviluppando:- discussione (tramite linkedin)- strutturazione sperimentale del sito (tramite google)- decisione su quale deve essere il sito definitivo (jumpla?, WP?) e come realizzare epubblicare la rivista (issuu?, jumla?, WP?, etc..)

Cosa ne pensate?CiroCiro F1 mese fa

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Enrico Bettini • Mi pare, se vogliamo andare avanti con un certo ordine e ritmo, che cioccorra ormai uno strumento decisionale. Questo potrebbe essere Doodle agganciabiledirettamente con l'account Google che già usiamo per il sito collaborativo creato da Ciro:https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/

Se vi va la proposta, direi che occorre elencare i membri del gruppo fondante checostituiranno anche il GE, Gruppo Editoriale. Per ora il GE potrebbe avere poteredecisionale a maggioranza assoluta su tutti gli argomenti.

Chi meglio di Ciro può elencarne i membri visto che ha già i nostri account? In quantisiamo?

Proporrei inoltre di decidere a maggioranza assoluta (50% + 1 voto) e, nel caso leproposte su cui decidere siano più di due e nessuna di esse raggiunga la maggioranzaassoluta alla prima votazione, di passare al ballottaggio tra le prime due.1 mese fa

Roberto Gallerani • @Francesco: il "modello" di "nanopress" che ci segnalavi sopra(BLOG -> NET Di BLOG -> RIVISTA 2.0 -> IPAD) è qualcosa che a mio modo di vedereva pensato (studiato) con molta calma e da diversi punti di vista. Voglio dire che latendenza che c'è oggi a "linkare" di tutto e di più (spesso anche per questioni di SEO)può non corrispondere affatto ad un risultato di maggior completezza e chiarezza.Frequentemente io trovo in molti di questi "agglomerati" una gran quantità di notizie ediniziative, ma spesso indistricabili con un gran uso di grafica, "effetti speciali" e video datutte le parti, con una difficoltà da parte del "navigatore" di orientarsi a modo ericonoscere la proposta di un chiaro percorso su cui incamminarsi e vedere se puòessere davvero utile ed interessante per lui: l'effetto, alla fine, può essere quello di"dargliela su" stizziti ed andare da un'altra parte.

@Enrico: condivido che si debba preparare anche un' "angolo della decisione", perchèdopo il brainstorming (in corso) le idee si coagulano e si creano delle "opzioni" davalutare e decidere se trasformarle in atti o meno. Doodle (se ci registriamo tutti peravere un miglior tracciamento) anche per me può esserci utile ... e siccome per"definizione" qualcosa di meglio da qualche parte ci sarà sicuro, magari mi aspetto ancheuna qualche altra segnalazione da parte dei colleghi....

Ciao a tutti.1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Francesco,complimenti per la notevole competenza in merito ai siti e alle piattaforme che proponi(nonopress, cmsmatrix, typekit, magcloud, doodle, etc..).A mio parere ognuno di noi che ha interesse a collaborare fattivamente, oltre cheproporre, dovrebbe dedicare un pò del suo tempo per verificare e valutarepreliminarmente la proposta, sapendo qual'è l'obiettivo a cui vorremmo arrivare.Io ho visionato velocemente tutti i siti che hai proposto e sinceramente grazie a te ho unavisione che prima non avevo.Il mio giudizio sui siti visionati mi porta a dire che forse Word Press potrebbe fare al casonostro. Comunque, prima di proporre sarebbe opportuno impostare un modello su WP esottoporlo a votazione della comunità.

@Enrico,grazie per la fiducia che mi hai dato. VI invierò a breve la lista degli iscritti al sito googlee che faranno parte del GE Gruppo Editoriale. Per l'iscrizione era stata data comescadenza il 26 novembre, ho proposto di prorogare fino al 17 dicembre.

@Roberto,sono perfettamente daccordo con il tuo giudizio su nanopres, anche a me pare che i linkpotrebbero creare confusione. Noi vogliamo scrivere articoli professionali non vogliamodiventare giornalisti pubblicisti. Forse sbaglio ma a mio parere in questa prima fasedovremmo evitare di utilizzare piattaforme complesse.Sono daccordo su "angolo della decisione". Su stimolo di @Enrico preparo unadocumento di proposta che inserirò a breve nel sito google a cui potete accedere,leggere e apportare le vostre modifiche, sempre nell'ottica della massima collaborazionee paritetica ownership.Ciro F1 mese fa

Massimiliano Margarone • Rimanendo sul gratuito. Se dovessi consigliare unostrumento di comunicazione di news suggerirei Wordpress, le gestisce a meraviglia epossiede plugin per queste. Se dovessi consigliare un sito sceglierei Joomla, articolato,snodato, flessibile, dicotomico come le grotte del carso. Con 4800 plugin ufficialicorrispondenti a funzioni utili alla realizzazione di siti. Su questa distinzione non ci sonomolti dubbi. Per muoverti su una parete di ghiaccio utilizzo le piccozze per muoverti suuna distesa di ghiaccio utilizzo i pattini. Sempre di ghiaccio si tratta ma utilizzi tooldifferenti. Quindi mi associo al parere di Enrico. C'è una nuova tecnologia blog-social cheoggi tira molto ma ora mi sfugge... Gli altri cosa usano? Wired a occhio usa Wordpress,puntando molto su news di attualità. Non è un sito meraviglioso, ma per una questionegrafica. News o articoli?1 mese fa

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Ciro Fanigliulo • Come promesso ho realizzato con il prodotto IN DESIGN di AdobeCS3 una versione di Prova della RIVISTA. Il prodotto permette di salvare in vari formati:PDF, XML, HTML, XHTML deamweaver, XHTML digital edition).

Ho scaricato la versione PDF sul sito google:

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/file-cabinet

Inoltre ho provato a pubblicare la versione PDF sul sito ISSUU.com:

http://issuu.com/ridi4

Ovviamente tutto da perfezionare.

La suddetta prova descrive la produzione della rivista in modo tradizionale, cioè laproduzione e pubblicazione a cura di un singolo redattore che riceve gli articoli, liimpagina, ne cura la versione grafica e infine ne produce la versione PDF (che puòessere anche esportata in formato e-book) e la pubblica su un sito di publishing. il linkdella pubblicazione può essere inviata a una mailing list. Il lettore può leggeredirettamente oppure effettuare il download.

Il suddetto lavoro presuppone la pubblicazione periodica (es. mensile) l'utilizzo di ungrafico pubblicitario esperto (ovviamente a pagamento, probabilmente 100-200 euro arivista dovrebbe essere il costo del grafico pubblicitario).

L'alternativa sarebbe quella di creare/utilizzare un sito collaborativo, tipo WP, in cuiognuno può inserire il proprio articolo quando vuole.

Sono aperte discussioni e pareri in merito.

SalutiCiro F1 mese fa

Massimiliano Margarone • Ciro, per diletto ho lavorato intorno alla tua idea, con AI :)immagini ovviamente rapite dal web. http://goo.gl/TKhB5 l'arancio nel titolo è un po' piùcaldo, cosa ne pensi?1 mese fa

Ciro Fanigliulo • Ottimo @Massimiliano, è un'ottima impostazione, io non sono bravonella grafica ho dato lo stimolo alla vostra fantasia.Perchè non completi con altre pagine? inventa una impostazione grafica anche per lepagine successive, metti articoli di fantasia, etc. in modo da avere un esempio completo.Non ho capito che strumento hai utilizzato.1 mese fa

Massimiliano Margarone • Ho utilizzato Adobe Illustrator. I professionisti usano perl'impaginazione delle riviste Xpress e InDesign come hai fatto tu. Il limite principale di AI èche non gestisce il multipagina. Io sono un dilettante :)1 mese fa

Enrico Bettini • Apprezzo lo sforzo grafico dei colleghi, ma penso che i soldi perun'impostazione grafica 'figa' siano soldi spesi bene: dobbiamo farci aiutare da unprofessionista, almeno per il primo numero, poi si segue la falsa riga.

La comunicazione è soprattutto immagine, solo in secondo momento contenuto; ma senon c'è la prima non passa il secondo.

Bisogna curare il modo di scrivere: deve essere quello con poche parole, le piùsignificative senza ripetizioni. Scritta una frase è bene rileggerla chiedendosi: le paroleusate sono tutte necessarie, come posso accorciarla?

L'effetto sul lettore sarà efficace se il testo è facile da leggere, carico di significato.

E' bene inoltre chiarire subito, possibilmente già nel titolo, il messaggio che si vuoletrasmettere, analizzando ed approfondendo i contenuti nelle righe successive.1 mese fa

Massimiliano Margarone • Hai fatto bene a chiarire e sono perfettamente d'accordo.Anzi, è ovvio! La nostra categoria è tra quelle in prima linea tra l'altro a credere nellaprofessionalità. L'attività di framing però è oggetto di questa fase e non richiedenecessariamente il coinvolgimento del professionista "definitivo". Anche la sintesi grafica,come risulta scontato sulla parte descrittiva, è importante in fase di brainstorming.1 mese fa

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Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Caro @Enrico, si è ora di iniziare spediti a prender delledecisioni senza perdere lo spirito partecipativo e corale considerando che una minoranza"illuminata" soprattutto in questioni "tecniche" può realizzare l'interesse generale più dellasomma artimetica dei voti di una magggioranza. Ad esempio per la questionewordpress/joomla propongo che i gruppi di sviluppo per le due piattaforme si "faccinoavanti" e inizino a sviluppare delle basi (al netto della grafica che concordo con te èFONDAMENTALE e può esser spesso cambiata con un template nuovo anche in corsod'opera) di sito. Nella logica dell'incastro delle disponibilità/abilità dei membri emergerànel tempo la soluzione più efficace e possiamo sempre l'altro "sito" farlo diventare dizona. Avere ad esempio una "redazione e stampa" di Milano o di Roma o di Bari o diLecce può solo arricchire i contributi e il progetto generale. Mi spiego: se qualcuno di noiè entusiasta di contribuire ed investire del tempo nel progetto usando wordpress ojoomla che lo facci ed è benvenuto coordinandosi con gli altri. Poi tutta la comunitàselezionerà per la veste "nazionale" la soluzione più performante e di qualità. Suicontenuti possono essere facilmente condivisi.Ricordo a tutti che qui siamo su base "volontaria" e un approccio di sviluppo "frattale" edentusiastico è sicuramente più efficace di un approccio a "deadline" con imposizioni e"dover essere". Ovviamente un buon compromesso è ben accetto ma cogliete il sensoche se si forza qualcuno a "fare" qualcosa "entro una data" alla fine il risultato è che siperde la risorsa piuttosto che la si "incastri". Io ad esempio ho dato origine a tutta questadiscussione mosso dal "piacere" e dall'entusiasmo stando ben attento a non importarequi modelli di project managemente adottati sui progetti a commessa con budget.@Roberto condivido il tuo pensiero ma se vedi la versione su IPAD di nanopress fa unaottima impressione senza link e agglomerati e con una navigabilità che ci metterei subitouna firma ad averla noi (su IPAD ripeto..).Ottimo @Ciro, ti ringrazio dei complimenti e per aver investito un minimo di tempo percapire le proposte e i siti che ogni volta riporto, sapere che adesso hai una visione cheprima non avevi mi fa molto piacere perchè qui siamo insieme anche per crescere tuttiinsieme in dialettica. Apprezzo molto il tuo entusiasmo e voglia di "fare" e di passaredelle parole ai "fatti". Apprezzo anche il tuo stile nei commenti teso a cogliere il positivo equanto di buono c'e' in ogni contributo dei colleghi :) Il nostro valore sta nell'unità e nellasinergia e da "ingegneri" siamo troppo spesso allenati a criticare e trovareossessivamente il problema e l'errore piuttosto che apprezzare il collega.@Massimiliano puoi mettere il tuo contributo anche in uno spazio liberamenteaccessibile?Ero rimasto che aspettavamno un Piano di Marketing e una proposta di Piano diRealizzazione. Mi offro per farne una prima versione o aiutare ma non vorrei scavalcarechi già ci sta lavorando. A che punto siamo?A livello di gruppo "fondatore" mi sembra che da questa discussione stiano emergendoper impegno e qualità dei contributi @Ciro, @Enrico e @Roberto (ordine alfabetico) chehanno rispettivamente prodotto le prime versioni di documenti fondanti e/o creatoambienti paralleli di collaborazione: esorto anche altri, che magari mi son fin qui sfuggiti,a produrre "documenti" che condensiono i integrino quelli già prodotti per esseredebitamente valorizzati. Mi sembra anche giusto che nelle decisioni importanti una "cerchiristretta" che con la partecipazione continua testimonai di credere molto nell'iniziativapossa dare il suo parere al servizio di tutti.Infine c'e' posto per tutti considerando le aree della rivista e le varie edizioni locali,iniziate tutti a preparare gli articoli associando delle foto significative che non hanno dirittidi terzi che presto andremo in "rete" :)) !1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Francesco, come sai l'origine dell'idea di creare una nostra RIVISTAl'ho proposta su altro post (Cloud Computing) durante uno scambio di pareri con te e@Roberto ed è fondata sulla opportunità di trovare un canale redazionale e tematico perfar sentire la nostra presenza sul mercato ICT e far emergere la nostra situazioneProfessionale attualmente quasi sconosciuta. L'entusiamo di tanti gli altri colleghi che sisono aggregati all'iniziativa, ci dimostra quanto sia importante e fondamentale tale canaleredazionale.Purtroppo ognuno di noi ha molti altri impegni e probabilmente poco tempo da dedicareper portare avanti l'iniziativa. Dalle prove che abbiamo fatto io e @Massimiliano(produzione della versione PDF) è solo un tentativo per capire come potrebbe essereimpostata la PRODUZIONE.Come giustamente hai sottolineato tu, tutti noi stiamo dando il nostro contributo a scopovolontario. Il fatto che ho indicato delle deadline è dovuto proprio al fatto che tutti noiavendo poco tempo a disposizione, anche seguire tutti questi post è una perdita di tempoe credo che tutti vorremmo capire prima possibile come può essere realizzato il tutto.Io purtroppo non ho esperienza di Joomla o WorPress, nè tantomeno sono un GraficoPubblicitario, quindi mi associo a te ed esorto tutti gli altri che sono fin qui sfuggiti a dareun contributo per produrre la piattaforma di test, in modo tale che la possiamoSPERIMENTARE la redazione, la pubblicazione e la diffusione dei nostri futuri articoli.Ciro F1 mese fa

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Ciro Fanigliulo • Il GE Gruppo Editoriale composto dai membri che si sono registrati adoggi al sito google sono (cognome in ordine alfabetico):

@Enrico B@Chrstian C@Antonio F@Ciro F@Marco G@Roberto G@Fabio M@Fabrizio DM@Massimiliano M@Carmelo U

Sito:https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/home

Hanno fornito un contributo fattivo:@Enrico B - DF Documento Fondativo@Roberto G - PRE Piano Redazionale@Ciro F - sito e test redazione epubblicazione rivista@Massimiliano - test redazione e pubblicazione rivista

Gli altri colleghi che sono interessati a contribuire fattivamente possono inoltrarmirichiesta registrazione.

Come suggerito da @Enrico il GE potrebbe avere potere decisionale a maggioranzaassoluta su tutti gli argomenti. Inoltre concordo con @Enrico di decidere a maggioranzaassoluta (50% + 1 voto) e, nel caso le proposte su cui decidere siano più di due enessuna di esse raggiunga la maggioranza assoluta alla prima votazione, di passare alballottaggio tra le prime due.

Ciro F1 mese fa

Ciro Fanigliulo • Scusate avevo dimenticato di inserire nella lista di registrati al GEGruppo Editoriale google anche:

@Carlo V1 mese fa

Bruno Citarella • Salve a tutti...alla fine ce l'ho fatta! E' stata dura recuperare tutto ilpercorso ma ne è valsa la pena (leggere un mese di post con tutti i percorsi ipertestualiconnessi)!Tralascio i complimenti per l'iniziativa per non dilungarmi, ma sono sbalordito dall'efficaciadel social networking e degli strumenti di collaborazione esistenti.Mi spiace non aver preso parte prima all'iniziativa ma mi associo molto volentieri e restoa disposizione sia come CP che RE ed RT riprendendo le prime indicazioni date daFrancesco.@Ciro ho inviato richiesta di registrazione, spero di riuscire ad allinearmi presto per poterdare un contributo (anche e non solo come ingegnere dell'informazione nella PubblicaAmministrazione in cui opero da un paio d'anni e vi assicuro che ce ne vorrebberoveramente tanti in più...).Un saluto a tutti.Bruno Citarella1 mese fa

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Roberto Gallerani • Riporto qui una prima ipotesi riassuntiva delle “esigenze funzionaliweb” (anche indicate nel documento, in revisione, “PRE-PE-Struttura RIDI” nell’area dilavoro Google site)

*** Sito RIDI / “area social” per punto di incontro (pensando ad un CMS)

>> Area pubblica accessibile in consultazione /visualizzazione senza registrazione

- Pagina presentazione RIDI- Visione, Missione, valori- Eventi proposti ed organizzati (in futuro)- Ricerche e studi (in futuro)- Contatti e modalità di partecipazione/contributi- Archivio delle riviste in formato “pdf” (consultabile,scaricabile,stampabile)- Archivio singoli articoli: per rubrica, N° RIDI, autore, tags/categorie, commentabili

NotaLa modifica delle pagine, l’inserimento di eventi, articoli ecc ammesso solo a utentiautorizzati della redazione o, per gli articoli, ai contributori (vedi politiche di accesso alCMS). L’”archivio” degli articoli e delle “riviste” potrebbe essere implementato attraversol’impiego delle categorie/sottocategorie del CMS, con l’uso di plugin di visualizzazioneraggruppata / raggruppabile per categoria. Gli articoli inseriti come post dall’autoreautorizzato, vengono approvati dalla redazione prima di essere pubblicati (normalifunzioni di workflow di un CMS, per sua natura o attraverso un plugin).

>>Area discussione (“Punto di incontro”)Area pubblica per la consultazione ma con registrazione per l’inserimento diquesiti/risposte

- Discussioni/forum- Aperti da chunque registrato (collaboratore” o meno di RIDI) previa moderazione deicontenuti da parte dei membri del gruppo di redazione

>>Area di collaborazione della redazione (solo ad uso interno / privata)Con finalità di coordinamento interno, discussione,, generazione di idee, valutazioni scelte(es. Google docs + calendar + site + …)1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Benvenuto @Bruno! e grazie dei complimenti edell'apprezzamento che da a tutti noi carica ed entusiasmo. Rinnovo l'invito a tutti icolleghi di segnalare ai loro amici "stimati" questa iniziativa anche per aver il piacere dilavorare con loro. Il link al gruppo è http://www.linkedin.com/groupInvitation?gid=964627

@Roberto Ottimo! Fosse per me ti eleggerei Direttore Editoriale dal..campo :)1 mese fa

Bruno Citarella • @Francesco, sto provvedendo ad allargare il giro e conto dipubblicare a breve (appena avrò accesso alle info aggiornate presenti nell'area dicondivisione) un articolo anche sulla rivista cartacea dell'ordine degli ingegneri di Avellinoin cui proverò a riassumere il senso dell'iniziativa e a pubblicizzarla tra i colleghi(purtroppo pochi) del settore Informazione.Cordiali salutiBruno1 mese fa

Enrico Bettini • Un po' off topic, ma penso che interessi tutti:

http://www.a3i.it/index.php?option=com_content&view=article&id=66:quasi-la-meta-dei-progetti-fallisce1 mese fa

Antonio Formato • Ciao,esprimo qualche personale considerazione sull'organizzazione alla base del nostroprogetto "editoriale".Quando arriverà il momento in cui tutti i documenti saranno stati redatti, il gruppo formatoe strutturato, gli strumenti tecnologici scelti, sarà il caso di pensare anche a quale formagiuridica darci e scegliere al nostro interno un Editore e un Direttore Responsabile.Tutto questo, seppur in prima battuta potrebbe non essere necessario, ci inquadrerebbesin da subito come una nuova entità editoriale. Senza un ordinamento di questo tiporischiamo di diventare solo uno dei tanti blog e/o portali di settore esistenti.

Un altro aspetto da considerare è che, nonostante la partecipazione a titolo gratuito ditutti noi, sarà necessario discutere di come reperire il danaro per acquistare il dominio,l'hosting, l'eventuale aiuto di un grafico, i costi delle pratiche dell'iscrizione al tribunale,ecc....

Ho inserito un breve documento sul sito collaborativo che riassume le praticheburocratiche necessarie per la fondazione di una rivista, sia essa on-line che cartacea (oentrambe).

CiaoAntonio1 mese fa

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Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazie @Antonio! Se i contenuti del documento non sonoriservati (non penso..) metti anche qui un link al documento accessibile immediatamenteda tutti cosi ognuno è più facilitato a dar un parere.Per quanto riguarda invece il discorso dello spazio di collaborazione, vedendo anche altricasi molto autorevoli ("new your times"), mi son convinto che un ambiente sicuramenteutile per favorire la collaborazione di tutti in modo "frattale" e volontario è il wiki. E'entusiasmante adottare questa "forma" di collaborazione ed aggregazione dal "basso"dek know-how ed è un modello sul quale investendo un po' dopo che lo si padroneggia losi può introdurre anche presso i clienti..1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Dalle parole ai fatti: http://www.wikingit.info/ E' unambiente potentissimo e molto riconosciuto in rete. Non nascondo che ha molte opzioni dipersonalizzazione ma può supportarci veramente per grandi imprese. Qui lo vedete"nudo" per nulla personalizzato e proposto come base per la collaborazione in rete e non(almeno per quello che ho visto fino adesso) per esser l'ambiente di erogazione dellarivista online. Quindi le opzioni per i CMS rimangono aperte. Ognuno mantiene la propraemail senza doverne far di nuove e poi ogni volta controllarle e ognuno nel puro stile Wikipuò arricchire e sviluppare una zona senza limiti per il risultato finale :) Ovviamente adisposizione per accedervi. Per il ruolo di "admin" offro ad Antonio, Ciro, Enrico,Massimiliano e Roberto l apossibilità di creare un account (per gli altri fatevi vivi edecidiamo tutti insieme).1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Antonio, ho letto velocemente il documento. E' una sintesi che ineffetti ci aspettavamo e fa capire, a chi non ha mai avuto esperienza editoriale quali sonogli aspetti da affrontare per una pubblicazione in base al DPR 252/2006 e quelli previstidalla legge sul diritto d’autore.Ottimo lavoro, però vorrei sapere se questi vincoli sono obbligatori anche nel caso nostroin cui vogliamo produrre gli articoli solo a livello internet in cui ognuno di noi può scrivereresponsabilmente un suo articolo, ovviamente dietro approvazione del Responsabile.Mi spiego meglio, se decidiamo di rimanere a livello di rivista "digitale" cioè che rimanesolo nel mondo internet non credo che dobbiamo rispettare le suddette leggi! O no?Comunque sono daccordo con te e con @Roberto e @Enrico e con altri che lo hannosegnalato, che è importante comunque darci una organizzazione.Questa organizzazione che si sta formando all'interno del sito collaborativo google (almomento accessibile solo agli iscritti, volendo lo posso aprire anche ai non iscritti soloper consultazione) dovrebbe permettere agli iscritti stessi di definire questaorganizzazione che dovrebbe essere molto semplice: cioè un GE Gruppo Editoriale chenominerà un Responsabile Editoriale e un Responsabile Tecnico della piattaforma e dellaproduzione e Pubblicazione. Il Responsabile Editoriale dovrebbe essere corresponsabileinsieme all'autore dell'articolo che rimane anche nei diritti di autore.In definitiva @Antonio riesci a descrivere un documento per impostare quest'altro tipo diorganizzazione? Puoi verificare quali sono gli obblighi di legge, nel caso in cui rimaniamosolo su internet?Ovviamente, come dice @Francesco, linkedin rimane la piattaforma principale dipubblicità interna e raccolta di adesioni e di scambio informazioni (cerchiamo però diessere più sintetici).Grazie e buon lavoroCiro F1 mese fa

Christian Cucculelli • Mi associo a quanti hanno espresso il loro stupore di fronte atante discussioni e a tanto entusiasmo esploso nei pochi giorni di malanno che mi hannotenuto un po' lontano dal PC. Vorrei complimentarmi con tutti per gli sforzi fatti anche inambito grafico, aspetto tanto importante quanto complesso! Per quanto riguarda lediscussioni relative all'eventuale CMS da utilizzare mi rendo disponibile anche per daresupporto alla parte tecnica in Joomla, che conosco abbastanza bene e ne conosco lepotenzialità: offre sicuramente un plus nel caso in cui si voglia contornare la rivistadigitale di altri contenuti o servizi. WordPress purtroppo non lo conosco altrettanto bene,ma lo vedo un po' più specializzato sui contenuti. In aiuto alla decisione del CMS daadottare, ritengo sia importante ed urgente individuare la linea editoriale, e della rivista edell'eventuale contenitore.Una scelta potrebbe essere quella di scegliere esclusivamente la rivista in tutte le sueforme materiali e giuridiche: in questo caso andrà scelto uno strumento che supportiquesta linea (la rivista al centro di tutto).Diverso è il caso in cui si faccia la scelta di una rivista 'light' che, per un periodoprestabilito, esca solo in pubblicazione on-line, magari solo alle persone registrate,magari solo ogni 3 mesi, o altro: in quest'altro caso la rivista rimarrebbetemporaneamente in secondo piano, consentendo scelte più accurate, ma richiedendo uncontenitore di informazioni a corredo dell'internauta.Concludo, quindi, auspicando una rapida scelta editoriale che possa guidare le sceltesuccessive. Ciao!

Christian C1 mese fa

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CiroSmetti di seguire

BrunoSmetti di seguire

DarioSmetti di seguire

Antonio Formato • Ciao,provvedo a recuperare informazioni più precise, sotto forma di un documento che inserirònel sito, circa tutti i vari obblighi di legge e quello che essi comporterebbero ai fini dellanostra organizzazione interna.Per inciso riporto qui solo la seguente informazione. "La registrazione della testatatelematica è obbligatoria esclusivamente per le attività per le quali i prestatori del serviziointendono avvalersi delle provvidenze pubbliche"

La perplessità sta nel fatto che dovremmo, a mio avviso, dichiarare una qualche formagiuridica qualora l'obiettivo sia quello di raccogliere sponsorizzazioni al fine di mettere inpiedi l'infrastruttura alla base della rivista digitale e quella cartacea. Un'azienda chevolesse investire nella sponsorizzazione non lo farebbe senza la garanzia di interloquirecon un soggetto giuridico riconosciuto, sia ai fini fiscali sia di credibilità.

Il punto è decidere l'obiettivo di questo progetto, se lo scopo è puramentescientifico/divulgativo o se ad esso si aggiunge una qualche forma di "lucro" futuro, intesocome un ricavo/rimborso per le persone che aderiranno a vari livelli all'iniziativa.

CiaoAntonio1 mese fa

Ciro Fanigliulo • Ottimo @Antonio è proprio quello che volevamo sapere.PROVVIDENZE PUBBLICHE si intende se vogliamo avere i finanziamenti pubblici previstiper legge?Per il resto concordo con te che dovremmo fare le cose gradualmente, il nostro obiettivoinziale è di tipo professionale (ricerca/scientifico/divulgativo).Ma se le cose dovessero andare come stiamo facendo fin'ora non è escluso che sipossa decidere il grande passo.Ad ogni modo le prioirità sono:

1. creare il supporto tecnologico2. testare il supporto tecnologico fino ad arrivare a vedere come sarà il risultato finale3. confermare il GE Gruppo Editoriale4. decidere la forma giuridica5. pubblicare6. etc. etc...

Restiamo in attesa dei tuoi successivi approfondimenti.Ciro F1 mese fa

Bruno Citarella • @Francesco, ho appena installato anche io l'ultima versione di tiki, loconoscevo solo superficialmente, ora provo ad approfondirlo, è molto interessante, cosìmagari posso dare un supporto anche lì.Bruno C.1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Son contento @Bruno che anche tu ti stai interessandotia tiki. Per quel che ho visto fino ad ora e' eccezionale e son entusiasta! Ha un numero difunzionalità' e potenzialità che non ho mai visto in un sw opensource. Non mi meraviglioche e' utilizzato anche dal consiglio d Europa con tutte le sue decine di lingue...In rete sotto tiki si trovano molte info ma e' solo usandolo che mi haconquistato...ovviamente l'ambiente http://www.wikingit.info e' una palestra per tutti...

Per le discussioni sulla forma giuridica della rivista e' giusto pensarci e a suo tempo dissiche le associazioni possono coprire l'interim...ma non perdiamo di vista le nostrepassioni, i nostri valori in cui crediamo, le opportunità' che possono moltiplicarsi solounendo e scambiando fra noi le idee piu' brillanti... 1 mese fa

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EnricoSmetti di seguire

Dario Giacomelli • Salve colleghi, e complimenti per l'idea!

Una rivista dove contribuiscono esclusivamente Ingegneri dell'Informazione è un'ideamolto bella e sensata, qualunque sia il taglio finale che prenderà.

Dopo aver letto alcuni vostri post (domani spero di poterli leggere tutti ed allinearmi), hochiesto a mia moglie, che è avvocato, sulle possibili differenze tra una rivista cartacea oesclusivamente web, e mi ha detto, senza cioè consultare nessuna giurisprudenza madiciamo così ad occhio, rispondendo al volo, che non crede ci sia differenza. Se siconfigura come una rivista, ci sono probabilmente gli stessi doveri, responsabilità, ecc,indipendentemente dal supporto su cui viene distribuita e le modalità tecniche. Mi ricordoche alcune volte in vari blog ho visto scritto "questo blog non è da considerarsi unatestata editoriale ... bla bla bla. .." perché mi pare infatti che ci sia stata una qualcheregolamentazione del genere dopo l'esplosione dei blog ...

Non ho poi approfondito di più per il momento :-)

Ah, mi ha detto che comunque Top Legal è realmente una rivista al "top" dove scrivonogli avvocati più famosi ...

Comunque vorrei chiedervi se vi interesserebbe qualcuno che possa curare l'aspettografico. Non dico tanto l'impaginazione tecnica delle pagine, ma parlo piuttosto di quelleimmagini di sfondo agli articoli che di solito si vedono sulle riviste di informatica comuni, eche ne rendono più gradevole la lettura. Anche se sono ingegnere informatico e lavorotutto il giorno sull'erp della ditta, ho la mia vena artistica e creativa, mai venuta menonostante i tomi di matematica universitaria ...Mi piacerebbe prestarmi come illustratore per gli articoli tecnici, che so, scarabocchiarescenari, schizzi, disegni vari, relativi all'articolo tecnico del momento.

Ad esempio m'era venuto in mente, questo per A3I (approfitto per dirlo adesso a Enricodi A3I, i cui posto ormai seguo con crescente interesse), che la galleria dei disastripoteva essere tradotta in immagini, disegni, ecc, che fossero immediati e pungenti. Sonoinfatti d'accordo sulle sue considerazioni sullo stile di scrittura anche ...

Ecco, un contributo di questo tipo mi piacerebbe darlo (come lo chiamo? "illustratoretecnico" ... mmm si abbrebia in IT ... ambiguo eh ...) perchè sarebbe un passatemposerale non faticoso, anzi rilassante ... dopo il lavoro quotidiano di scrittura di codice per ilgestionale erp in ditta ... capirete ...

Io sarei disponibile a prestarmi per disegnare o illustrare in questo senso. Anche curare illayout di manifesti, copertine, o altro tuttosommato. Non conosco Illustrator, però ilsenso "grafico" credo d'averlo, pur non essendo un professionista ovviamente. Strumentiper fare illustrazioni, beh, sono sufficienti Gimp (senza troppa pignoleria sui pantoni...),Sketchup (per modellini 3D velocissimi a farsi di postazioni pc, reti, configurazioni varie,scenari, ecc...), ed lo scanner per importare i disegni eventualmente fatti a lapis. Anchequalche striscia umoristica non sarebbe male ... sul tema dell'articolo, visto che anche ilquotidiano più serio ce l'ha.

Ho fatto richiesta di poter entrare nel sito google, giusto per dare un'occhiata, attendofiducioso :-)

Nei prossimi post sarà più preve, promesso.

Buona serata e buona festa/ponte imminente. :-)1 mese fa

Enrico Bettini • Caro Dario,

il sito di A3I è pronto ad ospitare le tue immagini e i tuoi disegni, diventando così menospoglio e un po' più accattivante.

Se e quando vuoi, manda pure le tue opere a [email protected] segnalando pagina o link cuisono riferite, saranno pubblicate e nel footer sarà citato il tuo nome come autore, segradisci.

Ti ringrazio molto per l'idea e per la collaborazione.

Ciao,Enrico1 mese fa

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RobertoSmetti di seguire

CiroSmetti di seguire

RobertoSmetti di seguire

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo @Dario! Sei il benvenuto per la rivista! Hai coltonel segno, sul web la comunicazione è prevalentemente "visiva" e da "standard"dovremmo prevedere almeno una "foto" o "disegno" per ogni articolo. Se prepari unvideo di 5 minuti in cui illustri anche la "forza" delle immagini te lo metto sulla tvdell'associazione AIRIN che presiedo e in mashup anche altrove cosi ti aiuto apromuovere questo ruoli che per me potrebbe diventare una vera e propriaprofessionalità fra la "comunicazione" e l'informatica.Giusto per dare una idea di quanto "visualizzare un concetto" possa esser utile segnalo ate e tutti dei siti che mi son piaciuti. Mi dai un commento per ogni sito @Dario e chi anchevolesse per capire come li trovate? Io li ho trovati "great"!

S1 Visualizzare la "complessità":http://www.visualcomplexity.com/vc/

S2 Sull'estetica della visualizzazione:http://infosthetics.com/archives/2010/11/what_is_data_visualization.html

S3 Sui tipi di visualizzazionehttp://www.visual-literacy.org/periodic_table/periodic_table.html#

S3 Il mio preferito...http://www.gapminder.org/1 mese fa

Roberto Gallerani • @Dario mi "accodo" al coro di benvenuto, ogni contributo alimentalo spirito di aggregazione contribuendo al "fare rete", dalla "rivista" alla nostraprofessione quotidiana.L'esempio e lo stimolo poi della creatività sono fondamentali per aiutarci tutti ad esserlodi più anche nel lavoro (io infatti sono molto... forse troppo ... metodico e "strutturato") ...oltre che per il buon risultato della "rivista"....1 mese fa

Ciro Fanigliulo • Da una verifica che ho fatto, su alcuni siti che pubblicano articoli degliiscritti, si riscontra in fondo alla home page la seguente dicitura:

Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 3.0 Unported. Alcuni diritti riservati.

Date un'occhiata a:http://creativecommons.org/licenses/by-nd/3.0/deed.ithttp://www.creativecommons.it/cosa-fa-cchttp://creativecommons.org/choose/results-one?license_code=by-nd&jurisdiction=&version=3.0&lang=itTutto questo per tutela dei diritti di autore.In una pagina apposita vengono riportati gli aspetti legali, in cui viene riportato che"L'autore (cioè il titolare del sito) non si assume alcuna responsabilita' per i contenutiinseriti dagli utenti registrati che pubblicano articoli".

Quindi, se vogliamo mantenere lo stesso livello di pubblicazione, noncredo che servonoautorizzazioni speciali, o rispettare una legge particolare come segnalato da @Dario(però non sono un avvocato e forse mi sbaglio?).

Ad ogni modo direi di procedere con la creazione del sito, Joomla (è quello che costameno e che è più facile da gestire) e che dai sondaggi è emerso essere quello piùconsigliato dai membri di questa comunità.

Io purtroppo non esperienza di Joomla, ma @Cristian si è reso disponibile per la partetecnica e @Dario per la parte grafica, fantastico.

Per quanto riguarda la strutturazione delle pagine vi manderò a breve (lo registrerò sulsito google) un documento di come dovrebbero essere impostate le pagine.

Ciro F1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Concordo con quanto scritto da @Ciro dall'iniziare con lascrittura dei diritti Creative Common che sono uno starndard per la rete e dannoflessibilità all'autore di scegliere la formula che più gli piace.1 mese fa

Roberto Gallerani • @Ciro: Dato il tipo di contenuti/obiettivo della "rivista" penso che ilcriterio d'uso Creative Commons migliore per essa possa essere "Attribuzione - Nonopere derivate" ( http://bit.ly/fqgsAg ); io non escluderei l' "uso commerciale" con unalicenza d'uso "Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate" ( http://bit.ly/dFSKfO). Gli articoli degli autori inseriti nel sistema "RiDi" se "approvati" dalla redazione restanoin carico alla "rivista" e possono essere menzionati/riprodotti dai rispettivi blog, dagliautori stessi e non, senza modifiche ma nella forma in cui sono (di articolo del blog e/odella rivista).

Per la creazione del "sito" io suggerirei alla RT di guardare prima a modo il CMS TIKIsegnalato sopra da @Francesco (che non conoscevo ...) e che mi sembra assaiinteressante per il nostro caso (.. e magari anche per un uso sul campo con i propriclienti ... ) ....1 mese fa

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CiroSmetti di seguire

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Ciro Fanigliulo • Ho inserito nel sito google un documento power point che contiene lastrutturazione della Home page e delle pagine delle Sezioni delle Aree Tematiche(l'elenco delle aree tematiche si possono prendere dal documento di @RobertoPRE-Struttura RIDI.Questo documenti base possono servire per strutturare il sito che deve essere creato.Chiunque interessato a registrasi e accedere al sito google, basta che mi manda il suoaccount [email protected] mese fa

Ciro Fanigliulo • In merito agli obbligli di legge per la pubblicazione, ho sentito una miaamica Avv.to esperta di editoria, informatica e diritti di autore.La normativa sull’editoria va obbligatoriamente applicata nel caso di periodicità e nelcaso di dichiarazione di testata editoriale. Se non sussiste alcuna periodicità né lecaratteristiche dell’editorialità, non va effettuata la registrazione. La normativa che tutelasotto l’aspetto contenutistico è la 633/41.Ci sconsiglia di rientrare negli obblighi editoriali, sono costosi ed impegnativi.Quindi se rimaniamo nell'ambito internet mantenendo un contenuto divulgativo, scientificoetc.. non siamo soggetti ad obblighi di legge.1 mese fa

Dario Giacomelli • @Francesco: Grazie per il benvenuto! Ho dato un'occhiata veloce ailinks che mi hai messo. Veramente notevoli a colpo d'occhio, bisonga che li veda peròcon calma nei prossimi giorni (certo lo stile espositivo di quello che ha fatto il gapminderè veramente forte eh ... ). Ricordo che il mio prof. di tesi sosteneva che, ad esempio,nonostante che gli Italiani si sentano tosti nella scrittura/letteratura (per via della culturaumanistica italiana ecc ecc - vedi il discorso di Ciampi alla Nazione dove pareva chel'Italia fosse in verità solo quello escludendo tutto ciò che fosse scienza e tecnologia ...)in realtà - anche se non si sarebbe detto - nelle slides si vede la superiorità americana:gli americani le sanno fare molto meglio, non solo graficamente, ma anche logicamente(mi diceva che a volte nei convegni ha visto slides logicamente sconnesse e poco efficacivisivamente, e mi ribadiva del metodo quadro/muro/chiodo/martello come metodoillustrativo/logico: ho un quadro (problema), che voglio appendere nel muro(luogo dove sisvolge), per cui ho bisogno di un chiodo da piantare (ciò che risolve). Slides finali (via perarrivare alla soluzione) il martello! e spiegava cos'era il martello. Era chiara così lamotivazione del perchè occorreva costruire un martello. Era solo un esempionaturalmente, solo che molte volte nelle slides o presentazioni si vede da subito ilmartello senza capire realmente il perché dobbiamo costruirlo ... Lamentava cioè che avolte la logica dell'illustraizone di un metodo confonde il finale con l'inzio e non dà unaprogressione logica dei metodi, dei perchè ecc. Chiudo la parentesi, vedo i link a brevenei prossimi giorni per darti un parere come mi chiedi, li ho potuti vedere solo ieri sera.Comunque siamo d'accordo: quello dell'illustrazione tecnica è un campo moltoaffascianante, probabilmente mi hai già dato (solo con quei links) uno stimolo che nonavevo, e ti ringrazio veramente :-)

@Ciro: ho fatto richiesta per il sito google :-)

@Enrico: grazie per la disponibilità, penserò allora a qualche illustrazione.

@Roberto: sul piano legale, non saprei proprio, io a mia moglie avevo detto "ma se unovuole fare una rivista..." e penso abbia inteso rivista a tutti gli effetti ... sicuramente cisono molte vie sulle licenze, da vagliare ... tutti aspetti per cui non sono decisamenteportato, li lascio a voi ...

@tutti: piuttosto, avrei pensato a 2 loghi eventuali. @Roberto, magari fossero frutto diricerca metodologica e strutturale ... mi sentirei più ingegnere ... ma in realtà mi sonovenuti all'istante davanti al foglio. Uno è sul nome RIVENG, che disse @Massimiliano inun post predecente (li ho scorsi tutti ieri), l'altro è su quello che mi pare pensiate di usareattualmente, cioè RIDI. Sarebbe bello tenerli entrambi perchè meritano entrambisecondo me, non so, forse adottandone uno come principale e l'altro come insertointerno, mah, poi ci riflettiamo assieme. Comunque appena ce la faccio vedo di schizzarlimeglio su un foglio e ve li mando. Oppure, se ho tempo, passo subitoall'ingegnerizzazione del logo come si dice in gergo (tranquilli,è solo relax).

Ok, alla prossima con i due loghi pronti (probabile che usi http://inkscape.org/)1 mese fa

Dario Giacomelli • @Francesco: poi chiudo e torno con i loghi ... un'ultima battuta:comunque il problema della comunicazione veloce di molte informazioni, da capire subito,poichè il più possibile autoesplicative, è realmente importante. E' triste solo cheall'università veniamo su con il concetto inverso: i testi sono difficili, le slides idem, cidobbiamo sforzare noi di capire. Entrato nel mondo del lavoro (nel 2001) ho invecetrovato l'opposto: i clienti (segretarie, ragionieri, gente che si occupa della contabilità emette dentro dati oppure fa elaborazioni, statistiche ecc) esigevano chiarezza il piùpossibile, non avevano tempo durante l'orario d'ufficio di seguire dettagliate istruzioniscritte, e anche se gli facevi documentazioni molto dettagliate, non le seguivano. C'è ineffetti, nel mondo del lavoro, l'esigenza di capire subito, e a nulla vale dire al cliente chedovrebbe essere più sveglio e prepato: lui ti paga anche perché lo sia tu al posto tuo ...Per esempio il gestionale della ditta dove lavoro, non ha un manuale cartaceo, ma soloun help in linea. Perché? perché non lo leggerebbe nessuno a conti fatti ... non vi paiatroppo incredibile, è così ...

A presto per i loghi.1 mese fa

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Fabio Mattei • Scusate per la mia assenza negli ultimi giorni.Vorrei fare un proposta:Perché invece di una rivista, cartacea o digitale che sia, non pensiamo ad unPodcast?Secondo me realizzare un podcast, magari a cadenza settimanale, è molto piùsemplice e di effetto che non organizzare una rivista.Tra i pro:1) E' fruibile sul propriolettore mp3, magari al mattino mentre si va al lavoro.2) E' più semplice e naturale darealizzare, in fondo bisogna solo parlare di un argomento che si conosce bene, e si puòanche fare con skype abitando in parti diverse del mondo.3) Ci spoglia di tutti i problemitecnologici: niente CMS, pochissima tecnologia, niente problemi di stampa edistribuzione, tutto quello che bisogna registrare è un MP3.4) Esige meno impegnoeditorialeLo faccio presente perché io sono un consumatore di podcast, ad esempio tuttele mattine mentre vado al lavoro sento "Il ruggito del coniglio" via podcast. Sarebbe bello,magari tutti i lunedì, ascoltare la trasmissione degli ingegneri dell'informazione.1 mese fa

Dario Giacomelli • Ho 5minuti e scrivo ...

@Fabio: senza dubbio un repository di audio.mp3 scaricabili su argomenti informaticitrattati da Ingegneri dell'Informazione sarebbe ottimo, ma la penserei come una cosa daaffiancare all'eventuale centralità della rivista, nella versione digitale in questo caso.

Se però si comunica solo via audio, mi pare si diminuisca tutto il potere comunicativo cheormai la tecnologia consente. Non è mica un caso che in tutte le presentazionitecnologiche ormai ci si avvalga di grandi schermi e ovviamente powerpoint e animazioninon mancano mai: la comunicazione visuale, mi pare irrinunciabile. Non la potevano averei grandi oratori del passato, ma se vivessero oggi, l'userebbero alla grande ...

Seguendo uno del links di @Francesco, ho anche trovato studi che mostrerebbero anchecome perfino nelle sale riunioni del management - e dunque nemmeno si tratta di discorsial pubblico più o meno informato - risulti più efficace l'uso di elaborazione visiva deiconcetti, specie con software ad hoc, proprio come strumento di efficacia dimanagement ...

La visione è centrale per ragionare e capire, che sia carta o pixel. Basarsi solo su audiomi parrebbe non solo fuori tema dell'iniziativa, ma un limitarci al 10% delle reali potezialitàdi comunicazione.

Poi sono anche d'accordo più con l'ottica di @Enrico: essendo ingegneri non vedo lanecessità di evitare complessità tecniche di qualunque tipo, anzi già in partenza, miparebbe un messaggio controproducente ...1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Grazie @Roberto per aver detto "...io suggerirei alla RTdi guardare prima a modo il CMS TIKI segnalato sopra da @Francesco (che nonconoscevo ...). Ho messo su http://www.wikingit.info 2 video in inglese di illustrazione pertutti.

Grazie @Dario per i commenti ai link messi "..Veramente notevoli a colpo d'occhio.." :)Lo sapevo che erano impressive ma mi ha fatto piacere leggere ".. che probabilmente mihai già dato (solo con quei links) uno stimolo che non avevo, e ti ringrazio veramente :-)".Sul discorso della leggibilità condivido in pieno e forse il maggior successo dell'Apple èproprio li: l'IPAD ha 1 solo bottone e loro stanno vendendo milioni e milioni di prodotti(iphone, ipod, ipad..)!

Ottimo @Fabio l'idea dei podcast! Era una mia fissa di anni fa ma era troppo presto inItalia ma adesso il mercato è più pronto e tutti gli smartphone, gli ipod, gli e-book readerpossono esser validi per la fruizione. Lo vedrei in "aggiunta" e come "lettura" deicontenuti presenti nella "nuvola/cloud" della rivista online e come una delle "stampe" dellastessa. Potresti interessarti tu stesso "raccontando" gli articoli e facendo un tipo dirassegna stampa. Se poi riesce ad essere anche divertente ed avere una voce "giusta" èil massimo!1 mese fa

Roberto Gallerani • @Fabio ed ... altri ... anche per me ok il concetto di podcasting(audio ma anche video) un giorno da vedere però come ulteriore "mezzo di espressione",caratterizzato (soprattutto se video) da una vena creativa nellacomunicazione/divulgazione/coinvolgimento (pensate alle "Pillole ICT" proposte a suotempo da @Carmelo come un video di 2-3 min per ogni singolo argomento/voce ... ).

Una domanda/dubbio da ignorante (avendo letto anche gli ultimi contributi sopra di Ciroed altri): supposta la "gestione web" dei contenuti attraverso un CMS, supponendo peròcomunque di generare (ad es. 3 o 4 volte l'anno) anche una versione elettronica benimpaginata da rendere disponibile per RSS o da spedire sottoforma di newsletter adutenti registrati, si configura comunque (o meno) un ruolo di "periodicità/editorialità" taleda doverci considerare come "testata" da "registrare" ... con tutti gli obblighi/burocrazie ?1 mese fa

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Alessandro Greco • devo dire che al di la del forte senso di appartenenza la miaesperienza quando mi sono avvicinato all'ordine degli ingegneri è stato abbastanzadeludente, nessuna opportunità professionale ma nemmeno culturale o di networking, ...insomma mi è stato detto in esplicito l'albo ha senso professionalmente per gli ingegneriedili o elettrici, ... ma per quelli dell'informazione ha poco senso e sicuramente non daalcuna opportunità. Quello ch farò se avrò tempo è di quantomeno creare qualcheopportunità culturale e di networking, ... le regole del mercato certamente non credo siafattibile cambiarle, il lavoro nel nostro settore si fa con le aziende ... non con iprofessionisti!

ciao,1 mese fa

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Enrico Bettini • E' il motivo per il quale quasi la metà dei progetti fallisce e l'Italia è48esima nella graduatoria mondiale ICT: le imprese badano essenzialmente al lorotornaconto, sono interessate ai bassi costi e non alla qualità. Peccato però che la qualitànon sia un costo, ma un investimento: i veri costi sono invece gli effetti della dellanon-qualità.1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Caro @Alessandro, ho sperimentato in prima personaquanto dici e devo dire che c'è molta verità in quello che dici ma e' anche vero quello chedice @Enrico in una discussione appena aperta qui nel gruppo in parallelo a questa. Ede' anche vero che ormai più della meta' degli ingegneri che escono dalle università' sonodel terzo settore e solo a Roma sono quasi 4000 quelli iscritti all'ordine e chissà quantisul mercato. Il vero punto e' che come molti giovani non partecipano attivamente aimeccanismi democratici di costituzione della volontà generale forse perché non cicredono così come te.....invero spesso nelle province maggiori solo il 10% va a votareper i consigli del ordine e spesso sono quelli più consapevoli del' utilità del inscrizione edunque c' e' un circolo vizioso...la maggioranza, pensando che tanto l'ordine non può farnulla non vota e la minoranza credendoci vota e ottiene con i contributi di tuttirappresentanza e spazi di comunicazione, visibilità e lavoro. Questo gruppo, la rivista edaltre iniziative in rete possono aumentare questa coscienza collettiva e diffondere il semedella fiducia e del coraggio: ognuno dovrebbe direttamente o indirettamente iscrivendosialle associazioni di settore (ad esempio A3I, AIRIN, ecc...) dare il suo piccolo contributo,esprimere in rete nei social network le sue preferenze sulle attività che condivide (spessobasta un click sul bottone mi piace di facebook per una iniziativa che si apprezza) equando avremo almeno il 30 40% di partecipazioni alle elezioni allora si che possiamodire di aver raggiunto il nostro risultato.1 mese fa

Massimiliano Margarone • Ciao a tutti, ho aggiunto una prima bozza del pianomarketing, aggiungendo un capitolo a "progetto". Attendo feedback prima di procedere aun maggiore dettaglio.1 mese fa

Massimiliano Margarone • Alessandro, è vero che la resistenza è forte, ma bisognaessere tenaci. Ci sono province nelle quali non esiste neppure una commissionedell'informazione, altre nelle quali invece è tenuta in ottima considerazione e hanno giàconsiglieri nel terzo settore. Insomma... bisogna tenere duro e non demoralizzarsi allaprima porta in faccia: i numeri ci sono, l'aggregazione aumenta (questa discussione ne èun ulteriore prova). E' una battaglia (culturale) che secondo me si vince. Io ci credo.1 mese fa

Enrico Bettini • Bravo Massimiliano, il tuo è l'atteggiamento è quello giusto. Lasensibilità sul problema è in aumento e la convergenza dei dati negativi sull'ICT non ècasuale, non si può continuare così, ne va dell'autonomia del Paese che dipende daenergia e tecnologia. Stiamo attuando ottime politiche sull'approvvigionamentoenergetico, dobbiamo farne anche sulla tecnologia: non bisogna demordere. Anchesecondo me si vince!1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Alessandro è vero quello che dici: "il lavoro nel nostro settore si facon le aziende.... non con i professionisti". Ed è proprio questo che noi vogliamocambiare. Il modello di business attuale, che permette alle aziende di mantenere ilpredominio sul mercato è basato su partnership con i produttori e alleanze con i settoriproduttivi. Questo modello ha creato posti di lavoro di DIPENDENTI e SUBORDINATI.Noi invece dobbiamo ripartire dal Committente cioè dal Cliente cioè da chi paga e dalsettore Privato dove non ci sono regole per poi arrivare al settore Pubblico cambiando leattuali regole.La nostra mission deve essere il PROFESSIONISTA ICT a tutela del Committente,quindi dobbiamo trovare degli spazi, tra Cliente-Fornitore, per esercitare la ProfessioneIntellettuale, ad esempio: Progettazione, Direzione Lavori, Collaudi, Esercizio.Vedrai se faremo la nostra rivista, ne avremo cose da dire....e da fare...

@Massimiliano, ho letto la parte del Piano di Marketing, come prima impostazione vabenissimo, appena ho un pò di tempo aggiungo anche alcune parti da completare.1 mese fa

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Dario Giacomelli • Personalmente, nonostante tutto, mi iscriverò a gennaio all'ordine.Non l'ho fatto fin'ora come tanti miei amici laureati, non vedendone riscontri. Però mi sonoconvinto di farlo nonostante che sia dipendente e subordinato, come @Ciro ben ciricorda, e mettendo in conto nessun tornaconto momentaneo. Solo a lunga duratavedremo qualcosa, ovvio ... ho messo in conto un po' di impegno personale, c'è poco dafare, sennò è inutile lamentarsi.

Nel settore dove lavoro, quello dei gestionali contabili, è tutto un rapporto tra clientefinale e fornitore, cioè software house, o il rivenditore del caso, o il gruppo informaticoinsomma. Ma altre parti esterne non ve ne sono, mentre per fare una tettoia all'uscita diun magazzino, occorre un iter di firme e ovviamente progetti di ingegneri civili ...Anche andrebbe bene il lavoro subordinato e da dipendente, se fosse valutata meglio lalaurea che abbiamo. Comunque il battersi per la professione indipendente è equivalentea quella da dipendente, ci si guadagna tutti, come figura intendo, dipendenti o no.

Se non cambia la percezione che il software è pericoloso anche se non ti crolla addossocome un muro, o non ti brucia come una scossa elettrica ...

Invece ultimamente c'è stato il dibattito closed/open, con qualche caso sul giornale dipubbliche amministrazioni che in qualche caso hanno adottato l'open ... come se ilproblema fosse quello. Un closed è meglio di un open, se fa tutto quanto serve, se ègiusto per il compito, mentre l'open farebbe lievitare lo stesso i costi ... la percezione chel'open sia da solo un grosso fattore di risparmio è sbagliatissima ma è l'unica che gira ...il buon progetto da parte di persone qualificate, riconosciute, ancora non è sentito ...1 mese fa

Dario Giacomelli • Appena mi iscriverò all'ordine, a Firenze, cercherò di informarmi il piùpossibile sulla situazione. E cercherò di essere attivo ... Qualcuno di voi è delle mie parti?1 mese fa

Enrico Bettini • Bravissimo Dario,

sono molto contento e commosso che certe sensibilità e stati d'animo comincino a farsilargo, trasmettiamoli a tutti i colleghi!

Guarda caso a Firenze, il 12 febbraio 2011, ci sarà la riunione del CNII e potròconoscerti di persona. Lì il collega di riferimento è Giuliano Gemma che si è prodigatoper la realizzazione dell'evento insieme al Presidente Paolo Della Queva.

Ad maiora.1 mese fa

Christian Cucculelli • Ciao a tutti, ho predisposto un sito in Joomla al linkhttp://www.ridi.joomlafree.it/ .E' un hosting gratuito per 6 mesi e ho provato a riportare le principali considerazioniemerse sinora. Le sezioni sono state riportate in alto e ho cercato di trovare un filoconduttore anche per i nomi delle sezioni stesse. Nella voce di menu 'Archivio' horiportato entrambe le copertine sinora proposte per avere un'idea di insieme un po' piùcompatta.il template è un template gratuito nella sua forma di base, ma con pochi dollari si riescead avere un prodotto completo: l'hoscelto perché esteticamente non l'ho trovato male edà opportunità per provare diversi componenti Joomla...a questo punto ognisuggerimento è ben accetto! Nel frattempo proverò ad arricchirlo con qualcos'altro....buona giornata a tutti!1 mese fa

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Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo Christian!!! A primo impatto mi è piaciuto molto ese ci puoi garantire la gestione tecnica almeno nel primo periodo almeno fino a Pasquavoto senz'altro per questa soluzione. Se ti serve per provare Christian ho attivo unhosting con un numero infinito di database mysql che mi permette di installare e crearequante copie voglio di ogni ambiente principale di larga diffusione (la lista è cosi lungache ve la risparmio):

Ovviamente sviluppiamo e facciamo tutto in modo tale che poi possiamo facilmente"traslocare" nel nostro dominio.A proposito di dominio dovremmo decideer la URL che è fondamentaleInizio io a proporne 3 che ho viste libere...

ilbit.orgdigitaling.orgingegneredigitale.org

proponetene anche voi una volta visto che sono disponibili o dite la vostra su quelle giàespresse dai colleghi o da me. Entro Natale sarebbe bello avere già il dominio deciso ela struttura fatta. Per i contenuti scaldate TUTTI i motori....riprendete e rinfrescate ivostri articoli più significativi, scrivetene di nuovi su temi di attualità magari annunciando ilfatto e cosi si evitano sovrapposizioni.Chi scrive su wikileaks?Chi scrive su open source?Chi scrive su gestione elettronica dei documenti?Chi scrive su voip?Chi scrive sulla sicurezza?......1 mese fa

Enrico Bettini • Ottimo lavoro Christian, ma il template non mi convince. Preferireiqualcosa con una grafica più attuale, per esempio: http://demo.rockettheme.com/free/quasar/

Ma in rete se ne trovano tantissimi, basta usare Google con le parole joomla e template.

Direi di fare una serie di proposte e poi metterle ai voti.1 mese fa

Christian Cucculelli • @Enrico, la scelta è stata fatta su un campione ridotto ditemplate che ho reputato interessanti: proprio come dici tu stesso sono almeno unamiriade i template Joomla free disponibili on-line e selezionarli non sarà sicuramentefacile: servirà il contributo di tutti!@Francesco, grazie per i complimenti e per la fiducia ;)...in merito alla scelta del CMS,però, così come del template, continuo a ritenere fondamentale la scelta editoriale (secosì si può chiamare). E' solo con quella che si potrà confermare o meno l'uso di unCMS piuttosto che un altro, così come si potrà scegliere un template più funzionale aquello che deve essere il contenuto da ospitare. La grafica è comunicazione ed èimportante, così come la usability del contenitore di informazioni. Questo secondoaspetto, inoltre, dovrebbe effettivamente dare riscontro di quanto sosteniamo: quality,facilità d'uso, comunicazione, competenza...Mi scuso se smorzo un po' gli entusiasmi, ma credo in quello che sto sostenendo: qualesarebbe il valore aggiunto di andare on-line con qualcosa di 'arrangiato' se vogliamopromuovere la professionalità dell'ingegnere dell'informazione? A questo puntoconverrebbe concentrarsi sulla rivista e pensare successivamente ad un contenitore...mipiacerebbe sapere cosa ne pensate...ciao!1 mese fa

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Dario Giacomelli • Rifletto:

1) Secondo me solo una rivista di qualità evidente, subito palpabile all'occhio, dovescrivono SOLO ingegneri dell'informazione, sarebbe una cosa innovativa nel settoreinformatico. Secondo me, giusto per dire la mia, l'idea iniziale della rivista cartacea (diCiro se non sbaglio e proposta da @Francesco in Linkedin se ancora non sbaglio) èquella valida da battere, nonostante le difficoltà iniziali d'organizzazione e l'incertezzalegale. Dico, nello spirito "only the brave" piegare intanto su un sito web per vedere comeva, ho paura diventi uno spreco d'energia, vedo invece meglio accettare un prodotto dipiù lunga gestazione, e pazienza a prodursi, ma di qualità superiore finale.

2) Non sarei dunque d'avviso sull'uso di Joomla o altri motori CMS, giusto così periniziare, ma penserei definitivamente alla versione PDF, che è sia stampabile, sia fruibilesul web come (su quei siti che ti fanno consultare un qualunque pdf come fosse unarivista sfogliabile a mano e che già avete giustamente proposto). Vedo solo nel PDFfinale il supporto definitivo, il contenitore ultimo, inscatolabile poi sia sul web, sia stradafacendo e fondi pemettendo, su carta. Un sito web, dà sempre l'idea di una collezione diarticoli, dà ormai l'idea del blog. Una rivista, con molta grafica oltre ai contenuti, darebbepiù l'idea di un prodotto diversamente curato.

3) A quanto ho capito cercando in rete, nonostante la confusione nel settore editoriale inmerito a blog/riviste, mancando la periodicità delle uscite/aggiornamenti, non sarebbeidentificabile con una testata editoriale. Almeno in un primo momento, cioè il primo anno,o i primi numeri, non credo che nessuno ci denuncerebbe come stampa abusiva, puremantenendo il carattere editoriale del prodotto, che per forza deve esserci. Cioè uninsieme di elementi ma che vanno in un unica direzione, con un taglio unico insomma.Tutte sensazioni che secondo me una rivista, ripeto in PDF, deve dare, per non sembraresolo un blog o collezione di articoli vari.

4) Non mi appoggerei a software che usano generalmente i tipografi, i quali nons'intendono di programmazione, ma farei tutto da noi, per avere un controllo totale suitesti e immagini, riusabili, rielaborabili via batch su più media, e pur avendo alla fine unprodotto PDF. Voglio dire, un grafico, ragiona da grafico... giusto per fare un esempio,usando Inkscape (che non costa) si può fare tutto il template di una rivista. Il filesorgente è editabile, cioè creandosi propri template, si possono poi passare aprocedurine batch, fatte con qualunque liguaggio, che assemblano il tutto, testi eimmagini. Se invece passiamo dalla via tradizionale di chi generalmente usa AdobeIllustrator o altri, rimaniamo ostaggio di tali vie. Un articolo è un insieme di testi eimmagini. Usiamo l'approccio Latex, come stile dico: scriviamo e non ci preoccupiamo diimpaginare fin da subito. La grafica richiede MOLTO più tempo del contenuto, perciò, sevogliamo un prodotto visivamente di qualità, diamo più tempo di definirsi all'aspettografico di questa rivista, e intanto cominciate a scrivere articoli con allegate immagini.Articoli scritti su un notepad vanno bene. E poi immagini allegate. Con poca convenzione,si riprodurrà poi la sequenza testi immagini dell'articolo. Poi inserirla sul template (fattoda noi, non preso free) non è complicata. Vorrei che gli ingegneri dessero l'immagine digente che può far tutto da sé dalla A alla Z, senza sentire il commento - abusato - di nonreinventare la ruota ogni volta. Perchè è il concetto di ruota che non si reinventa, mentrenon è che per avere io una ruota, vado a prendere quella di un altro. Tutto ciò per direche una rivista, fatta dalla A alla Z da ingegneri informatici, dovrebbe avere una genesidiversa da una qualunque altra di altri professionisti,i quali devono per forza usare l'aiutodi grafici, impaginatori, ecc.

Se ho scritto troppo, scusatemi :-)1 mese fa

Dario Giacomelli • A breve certo di dare qualche esempoi concreto per la produzionedella rivista in PDF, senza usare CMS preconfezionati, sennò mi rendo conto che non hamolto senso ciò che ho detto ... :-) putroppo il periodo mi è infelice quanto a tempodisponibile: ho la moglie nell'ultimo mese di gravidanza e con un'altra piccina di 5 anni incasa, capirete che tempi liberi ho. Comunque l'impegno ce lo metterò, giusto perribadire, che credo nel progetto di ridare smalto all'ingegneria informatica in Italia ...Si sente parlare di centrali nuclearei in italia eh ... vengono i brividi a pensare ai softwareche le gestiranno ... e che non so quali testi/collaudi potranno superare ... visto che nonsaranno previsti o saranno previsti da ing. nucleari e non informatici ... tanto per dirneuna!1 mese fa

Bruno Citarella • @Christian, ottimo punto di partenza, Joomla è una garanzia anche seconcordo con te che il contenitore va tarato sulle "scelte editoriali", io sto continuando (unpo' a rilento a dire il vero) a esaminare Tiki wiki. In ogni caso se si scegliesse Joomlapotrei dare una mano anche io e poi una volta online si possono continuare a valutarealtre soluzioni cui adattarsi con flessibilità nel tempo.@Enrico, per il template si può definire una shortlist e poi pubblicare un sondaggio perscegliere quello più interessante a giudizio dei più (non so se google-site da questapossibilità se no si potrebbe usare surveymonkey), discorso simile per il nome a dominio.@Francesco, ma chi registrerebbe il nome? servirebbe un soggetto comune(associazione?), che idea c'è al riguardo?Un altro paio di idee su cui lavorare per il nome a dominio:- i2magazine. (it org eu o net)- infomag. (it net)- ridi. (net - il .it è in GRACE-PERIOD cioè non è stato rinnovato e dopo 15giornidovrebbe tornare disponibile)Cordiali saluti a tutti1 mese fa

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Dario Giacomelli • @Enrico: cercherò di esserci a Febbraio a Firenze, molto volentieri:-)@Chistian: non sminuivo nulla del sito che hai proposto, spero di non avere dato questaimpressione. Il mio era un rispondere al tuo "A questo punto converrebbe concentrarsisulla rivista e pensare successivamente ad un contenitore.." ma mi sono chiesto se sonoapparso con lo spirito che volevo. Comunque cerco di tirare su anche io qualche esempiotempo permettendo, visto che con i CMS te la cavi, puoi pensare bene a che difetti esvantaggi ha la via che ho in mente rispetto ad un CMS già operativo e conosciuto (cheio non conosco). Sai la classica coppia di colonne Vantaggi/Svantaggi ... stamattina lavededo in un cartone animato assieme alla bambina ... che semplice ma ottimo metodoanche per l'informatico più esperto! :-)1 mese fa

Ciro Fanigliulo • La mia idea in merito a questi ultimi vostri contributi sono:- CMS per scrivere gli articoli, definiamo un sistema di "writer contest", si possonoiscrivere come writer solo chi è iscritto all'Ordine- PDF, si selezionano i migliori articoli e si pubblicano sulla rivista cartacea e sidistribuisce via mailing list (evitando la periodicità).

Il CMS deve essere anche una fonte di guadagno: donazioni volontarie tramite paypall ocarta di credito, sponsorship. Bisogna definire anche un modello di distribuzione dei ricaviin base al numero di articoli scritti e in base ai punteggi di gradimento raggiunti delloscrittore.

La rivista cartacea, secondo me non può essere un nostro obiettivo (almeno per ilmomento) in quanto i costi sono elevati e bisogna rispettare le condizioni di legge.

Per quanto riguarda la creazione del dominio url, dobbiamo decidere a chi deve essereintestato il sito.Secondo me dobbiamo evitare di farlo gestire da una qualsiasi associazione, ne verrebbemeno l'obiettivo indipendente della rivista. In questo caso dobbiamo condividere e creareun gruppo di gestione finalizzato a gestire l'aspetto della editoria (CMS + PDF) el'aspetto dei costi e ricavi. La forma potrebbe essere anche un accordo di fiduciacondiviso dalla comunità e data in carico al GE Gruppo Editoriale registrato sul sitogoogle.

Per quanto riguarda i nomi dell'url la mia proposta è:- RiDI- RivEng- IngInf

SalutiCiro F1 mese fa

Massimiliano Grosso • Ciao a tutti, io sono per la versione solo web. Negli USA (equindi nel mondo :)) c'è la migrazione dal cartaceo alle edizioni on line e noi partiamo peruna rivista dedicata al professionista ingegegnere dell'informazione con un formatocartaceo (con tutti i lati negativi del cartaceo)? Mahhh...1 mese fa

Dario Giacomelli • @Massimiliano: a quali lati negativi di riferisci?

http://www.blaisepascal.eu/

è ad esempio è una rivista tecnica in PDF, collocata dentro un sito web dove ovviamentepuoi mettere ogni tipo di materiale, ma la rivista è centrale. Un PDF è un PDF dai, ètroppo meglio di un CMS finale ...1 mese fa

Roberto Gallerani • Certamente concordo con @Massimiliano G. sul fatto che il"mondo" va verso la "digitalizzazione" (ed il web 2.0/3.0). Tuttavia penso (mi sembra dicapire come @Dario) che si debba anche tener conto dello scenario culturale e diabitudini nazionali di moltissimi imprenditori, manager ... ecc; in tal senso il raccoglierearticoli pubblicati sul blog, dandogli una veste grafica adeguata in un risultato finale PDFo altro, consente anche di raggiungere per via elettronica e, volendo, cartacea una piùampia varietà di interlocutori oltre a quelli normalmente sul web nei blog. Inoltre, ancoraper qualche tempo, la “rivista” appoggiata su di una scrivania (elettronica o “fisica”)potrebbe attrarre l’attenzione almeno al pari di un buon blog …. ed essere forse anche“appetibile” a qualche “sponsor” … oltre ai “pay per click”, “banner” e via dicendo.1 mese fa

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Massimiliano Grosso • @Dario:I lati negativi della cartasono:

-costi di tipografia-costi di distribuzione/spedizione-Impatto ambientale

@Roberto:

guarda che la pubblicità è sempre più orientata verso il web.e poi la carta stampata che sopravvive con i propri mezzi (pubblicità e vendita) è davveropoca.. Molti vivono di sovvenzioni pubbliche (cultura?) e/o sovvenzioni di fondazioni ecc.ecc.1 mese fa

Dario Giacomelli • @Massimiliano: Si diceva del PDF non tanto per andare su carta, maquanto per poter andare ovunque, dal brorser normale, ai siti che fanno leggere i PDFcome sfogliassi una rivista normale di carta, sono ottimi, e per avere i vantaggi di unarivista anche se momentaneamente non lo è e rimane digitale.

@Roberto: quanto dici mi convince, il felling verso un qualcosa di compatto come unPDF, è differente, non solo verso imprenditori e manager, ma anche verso i tecnici. Iostesso quando ho trovato quella rivista del mondo pascal, pur avendo visitato ormai bloge siti di tips a centinaia, ho avuto un impulso positivo e l'ho scaricata subito perleggermela con calma, pensando, se poi qualcosa mi piace, lo stampo e me lo leggo inpoltrona. Se era un blog, era il solito blog.

Poi, all'uinversità, ma quanti articoli in PDF non abbiamo letto, dico almeno per la tesi,no? il mio prof diceva "questo è serio perchè è pubblicato nella rivista tal dei tali" ...magari non aveva neanche la versione cartacea, ma appunto il PDF che ci rigirava.

Poi, prendi una pagina di pubblicità su TOP LEGAL o una normale rivista di Architettura:ti spennano, ma vantando autorevolezza possono spennarti ...naturalmente tutte queste riviste hanno il sito di riferimento, ma è tutto orientato allarivista, con estratti dalla rivista, eventi, pubblicità, e via dicendo. Gli è di corredoinsomma ma centrale è la rivista stessa.1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Cari amici,giusto un contributo di "metodo".Diciamo per Fare, noi in primis, e poi parliamo del "fatto", nostro e alche altrui :).Stabiliamo un periodo da qui fino a pasqua di "prova" e chi sa e può e vuole faccia conuna certa autonomia e cercando la sinergia degli altri: unico vincolo mettere una frase"sito di test informale di parte dell'ambiente per la rivista degli ingegneridell'informazione".Alla fine del periodo parliamo di quello che "è stato fatto" e scegliamo la soluzione piùcondivisa salvo dare "onore" e "gloria" agli altri che si sono impegnati creando uno spazioapposito e, se possibile, riutilizzandoli per versioni locali o settoriali.L'impero romano non è stato fatto "a tavolino" ne in pochi giorni :)Se ognuno da un "piccolo contributo" autonomo la somma è rilevante ed in quest'ottica diaggregazione dei contributi di tutti avevo segnalato tiki.1 mese fa

Dario Giacomelli • Ho caricato nel sito un esempio del logo Riveng, del gruppo editorialeeventuale, tutti assieme in un esempio di copertina. con un esempio di ipotetico primonumero. Tutto fatto in Inkscape (non sarà il top del professionale, ma è open, e non èmalaccio anche se mi si è crashato un paio di volte. Poi in pdf la sfumatura a sx non èvenuta uguale come sul file svg, ma è la prima volta che l'uso, sarà qualche opzione boh,non ho indagato vista l'ora tarda...). Un po' grosso di dimensione, si, ma perché non sonostato a stabilire la risoluzione sufficiente delle immagini incollate credo.

Il logo alternativo (RIDI) non l'ho fatto. Comunuque era un gioco di pronucia,avrei scritto RIDI - Ready[] .. col cursore lampeggiante ... vabbè ...

Per chi non ha accesso al sito:http://dl.dropbox.com/u/11716217/cover-ri%5Bv%5Deng-demo.pdf1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Bene @Dario del lavoro grafico e di composizione che hoapprezzato. Ovviamente sui formati e sui temi ognuno ha la sua opinione :). Hoapprezzato la freschezza e lo stile giovane.Come detto mettiamo sempre la dicitura "sito/copia/rivista di test informale di partedell'ambiente per la rivista degli ingegneri dell'informazione" cosi non rischiamo di farcircolare in rete prodotti che poi da terzi vengono percepiti come "finali".

Sempre rapportandoti a Roberto sviluppa le sezioni previste per il "pdf" e cosi seguiquesta linea propositiva...1 mese fa

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Enrico Bettini • L'approccio grafico di Dario mi piace molto, anche i titoli sono d'effetto,accattivanti e coprono moltissime problematiche d'attualità nel nostro settore:complimenti.

Ma dove te stavi nascosto? Abbiamo scoperto un vero asso!1 mese fa

Roberto Gallerani • Anch'io voglio ringraziarti, Dario, per la tua "copertina". Del resto,come spesso si fa con i nostri clienti, la "prototipizzazione per esempi" (iniziando a"vedere qualcosa") aiuta a sintonizzarci attorno ad un'idea con maggiore chiarezza edentusiasmo. Anche gli argomenti mi paiono stimolanti e ben in sintonia con la stragrandemaggioranza di tutti i nostri interventi sino ad oggi, ed il taglio che si va ipotizzando.Gradualmente, arrivando anche alla definizione dell'indispensabile lato web 2.0 della"rivista", saremo in grado di dare contenuti (che intanto ognuno di noi son certo sta giàpensando), ed avviare sul "campo" la nostra iniziativa.1 mese fa

Dario Giacomelli • @Francesco: grazie per l'incoraggiamento. Ok mi rapporterò conRoberto per definire in che modo si possono sviluppare i contenuti. Si certo, ok per lediciture chiarificanti - per il futuro - che si tratta di prove, me ne sono dimenticato propriosul finire (l'avevo lasciata come ultima cosa da mettere) ... a mia discolpa, l'ora tarda :-)Ok mi rapporterò specialmente con Roberto per la prototipizzazione.

@Enrico: grazie, decisamente troppo buono. Per farla breve, sono un tipo che non risaltaad esempio nei concorsi, nei test scritti, ma diciamo anche negli esami all'università.Bella fregatura eh. Nel fare invece, sono più a mio agio, specie nel lato creativo.Predilogo sempre l'approccio Bottom-Up piuttosto che il Top-Down, anche quanto nonsarebbe il caso putroppo. Sono più bravo nel collegare, che nel sintetizzare,nell'espodere, piuttosto che nel comprimere. Eccomi descritto in poche parole.

Volevo lavorarci un'altra serata a dire la verità sull'esempi del PDF, perchémancherebbero tanti particolari, ma siccome era solo per dare un'idea, mi sono limitatocosì.

@Roberto: grazie. Volentieri, come mi indica @Francesco, mi rapporto con te suicontenuti e sui possibili inserti interni. Ti preparo qualche idea per l'interno della rivista,nella quale secondo me, alcuni articoli andrebbero ripetuti identici sempre ogni numero, ameno di revisioni e aggiornamenti ovviamente, altri invece cambiare volta volta. Ancoranon ho letto i documenti nel sito google, li ho solo aperti velocemente, ma mi documentoin dettaglio e ti faccio sapere. Sono d'accordo per l'indispensavile lato web, è sempre-credo - per l'approccio BottomUp che dicevo a Enrico, tendo a vederlo come ultimoinvece che come primo ...1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Dario complimenti anche da parte mia, hai dato un contributo disostanza, soprattutto sui contenuti che attirano il lettore. DOvremmo seguire la tuaimpostazione. Anzi direi a @Roberto di rivedere il PRE se possibile se e dove inserire icontenuti che hai individuato in questo esempio di rivista.A mio parere rivedrei i colori della grafica li farei un pò più caldi.1 mese fa

Roberto Gallerani • A seguito della visione del documento di Dario G. (cover-ri[v]eng-demo.pdf ) ho rivisto alcune cose nel documento presente nel sito google dicollaborazione PRE-PE-Struttura RIDI#V001.doc (http://bit.ly/fxJj16 per accedereoccorre essere registrati .. chiedere a CIRO F.), sempre intendendo il tutto comeproposte soggette ad una verifica e ad una condivisione.

* sezione precedentemente denominata “Il caso di studio” mi pare meglio denominabilecome “RIVING dossier” (come nell’esempio indicato da Dario), intendendola comeun’area in cui raccogliere contributi non solo di casi di studio ma anche di analisi evalutazioni puntuali di fatti, casi e situazioni riscontrabili nel mercato e nella società

* nella pagina di esempio di Dario il cenno a CNII e A3I (ma potrebbe valere per AIRINed altre iniziative in corso) mi vien da aggiungere una sezione “Spazio Reti eAssociazioni” in cui raccogliere contributi che illustrino esperienze ed esempi dicollaborazione per la valorizzazione degli attori dell’ingegneria dell’informazione(associazioni, comitati, commissioni, ordini che abbiano svolto attività ed esperienze in talsenso ecc), e nel tempo anche tutte le nuove esperienze di business condotte in “rete”(collaborazione tra ingegneri dell’informazione e con altre categorie professionali,Raggruppamenti temporanei di professionisti, nuovi studi o società di ingegneria nate eincentrate sui valori di questo gruppo ecc.)

* l’articolazione e la numerosità attuale delle sezioni ed in funzione della disponibilità dicontributi, non è da escludere che la composizione di un generico numero della rivista(quella in formato ad esempio PDF composta su di un template grafico) possa anchecontenere solo un sottoinsieme delle sezioni attualmente identificabili

- nel documento citato prima (PRE-PE-Struttura RIDI#V001.doc - http://bit.ly/fxJj16), in"Allegato 17 dicembre 2010" sono ipotizzate le relazioni tra le sezioni e gli esempi diarticoli di riferimento del documento menzionato prima di Dario G.1 mese fa

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Christian Cucculelli • Ciao, un breve aggiornamento sulle attività che stavo seguendo eun commento agli ultimi post. Il sito di prova Joomla (http://www.ridi.joomlafree.it) è statoarricchito cercando di riportare grosso modo le varie aree previste nel template propostosul sito google da @Ciro, se non erro...Ho riportato nella sezione "Archivio" anche laproposta di @Dario, così da poter confrontare direttamente le varie opzioni sul layoutgrafico.

Pre quanto riguarda il resto della discussione, volevo solo precisare che la mia volontà diconcentrarsi sulla rivista è dettata dalla volontà di non perdere di vista l'obiettivo con cui èpartita tutta l'iniziativa e, considerando l'attività dei singoli limitatamente alla propriadisponibilità (almeno in questa fase), di non disperdere le energie del gruppo. Detto ciò,trovo la proposta di @Dario interessante per l'organizzazione dei temi: anche il font mipiace: tuttavia ritengo che si possano sicuramente rivedere i colori. Altra osservazione,legata al come io immagino una rivista, la ritengo poco 'copertina' e più pagina diSommario...ciao ciao!

Christian1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo @Christian sincronizzati con il PRE ben fatto edarticolato di @Roberto nella sua ultima versione e andiamo avanti così.

Permettetemi di fare un PUNTO DELLA SITUAZIONE PRENATALIZIO prevedendo unfisiologico rallentamento delle attività durante le feste...:)

Abbiamo raggiunto quasi 200 commenti con validi contributi in circa un mese di tempo esiamo a quasi 400 membri per questo gruppo! Numeri importanti che ci motivano adandare avanti: possiamo raddoppiare semplicemente se ognuno di noi invita almeno 2suoi colleghi ad isciversi a questo gruppo per contribuire alla discussione.

Abbiamo identificato un gruppo base di lavoro e stilato le prime versioni dei documentiche ci proponevamo. Abbiamo più ambienti di prova in rete che si stanno sperimentandoed usando: quello di Ciro su Google, quello di Christian su Joomla, le versioni PDF diDario, l'ambiente della A3I, il tiki mio ed altri vari. Abbiamo una forte motivazione edentusiasmo di conseguire gli obiettivi e i valori che ci siamo proposti nel documentofondativo. Abbiamo almeno due associazioni di supporto molto attive A3I ed AIRIN.Insomma una massa di "energie ed intelligenze" dal grande potenziale che mi impegnopersonalmente a mantenere unito ed anzi in sinergia contro ogni individualismo.

Al ritorno della "pausa natalizia" (ma ovviamente chi vuole può ed è ben accetto apartecipare durante le feste qui!) dovremo fare delle riflessioni su una organizzazione estrutturazione che ci permetta di valorizzare tutti questi asset. Nel frattempo allarghiamola base e cerchiamo di far partecipare al processo più colleghi possibile per far sentire larivista veramente di tutti figlia di un processo condiviso e collegiale.1 mese fa

andrea curti • Ciao Ragazzi,non riesco ad accedere al sito in modifica, inserimento dei contenuti, ho analizzatoquattro diverse possibilità per il publishing, volevo pubblicare un microdocumento, perdiscuterne insieme!1 mese fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Caro @Andrea, in attesa del supporto di Ciro che cural'ambiente, se possibile pubblica qui un link al documento che puoi metter anche in unaarea ftp o in qualunque spazio pubblico: se ti serve mandamelo a [email protected] ci penso io.1 mese fa

Ciro Fanigliulo • Ciao @Andrea, per accedere in modifica mi devi dare il tuo indirizzoe-mail google, questo vale per chiunque ha necessità di accedere in modifica.Ovviamente il sito ufficiale, per il momento, rimane questo

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/

Evitiamo di disperdere i documenti su vari altri siti, rischiamo di disperdere eframmentare la documentazione.Nel periodo natalizio cercherò di arrichhire il sito con i contentuti dei vostri post. Inparticolare creerò una pagina apposita con i link ai vari siti da voi segnalati, in modo taleche tutti abbiamo una mappa generale.Inoltre, vi segnalo che ho inserito Pagina per le Votazioni/Adesioni cliccare >AreaConsensi. In particolare chiunque autorizzato può fornire la sua votazione, oppure inserireun nuovo argomento da sottoporre a votazione.

A proposito, alcuni di voi mi hanno segnalato che riescono a trovare il testo scritto da@Massimiliano sulla proposta Marketing. Non è un documento ma è un testo che trovatecliccando su Progetto>(Sommario punto 6.Piano di Marketing), si arriva molto facilmenteed è abbastanza intuitivo da trovare.A disposizione per qualsiasi ulteriore richiesta.

@Andrea, mandami il tuo indirizzo.GrazieCiro1 mese fa

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Ciro Fanigliulo • Sul sito google, ho inserito un paio di miei articoli:

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/sezioni-per-i-nostri-articoli/laprofessioneict

Questo potrebbero diventare una prima base di partenza per la pubblicazione ufficiale.Chiunque autorizzato può cominciare ad arricchire il sito stesso inserendo qualche suoarticolo che ha già pubblicato o che vorrebbe fosse pubblicato in un prossimo futuro,oppure può inserire una bozza o una Sintesi. Così possiamo cominciare concretamentequesta nuova esperienza editoriale. Dovete cliccare un Titolo di agomento che voletetrattare e all'interno dovete cliccare su "NUOVO POST".

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Ciro1 mese fa

Roberto Gallerani • @CIRO scusami forse sono "instupidito" io, ma anche dopo avereeffettuato l'"accesso google" con il mio account, contrariamente al passato, non possomodificare nulla (es, area consensi, aggiungere un post in area articoli,... ecc) ... vedotutto del "sito collaborativo" anche senza eventuale login (sembra pubblico adesso) ... :-)...

Auguri di Buone Feste a tutti ....1 mese fa

Ciro Fanigliulo • @Ciao ROberto, l'autorizzazione è come era prima non è cambiata.Per usufruire dei diritti alla modifica, devi accedere prima sul sito google con la tua e-maile password. Dopodichè, nella stessa sessione o apri un'altra sessione Internet Expolorervai sul sito

https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione

e vedrai che potrai anche modificare.

Essendo un sito google, l'autorizzazione la ottinieni in automatico se ti Accedi su GoogleAccount.

Metto negli allegati un documento che spiega la procedura per l'accesso in Modifica.

AUGURI A TUTTI.1 mese fa

Per una rivista dedicata al professionista ingegegnere dell'informazione... file:///C:/Documents and Settings/FM/Desktop/_riveng/dis32.htm

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Massimiliano Drudi • Ciao a tutti,sono contento per la vitalita' di questa discussione.Solo adesso ho provato a leggere tuttigli interventi,ed il documento di Enrico...non ho letto tutto,parola per parola.

Vorrei dare un mio contributo,rispondendo alla domanda nel titolo della discussione cheFrancesco ha aperto circa un mese fa...meglio tardi che mai!-Per una rivista dedicata al professionista ingegegnere dell'informazione. Vuoipartecipare? Che idee e contributi puoi dare?-Q) Vuoi partecipare?A) Dipende, ancora non so' rispondere. Intanto senza ombra di dubbio sono sicuro diriuscire a dare un contributo nella/e discussione che avviene/avengono in questo spazio

Q) Che idee e contributi puoi dare?A) Se possibile,saro' ben contento di dare il mio contributo per lo sviluppo della visione

Il fatto e' che sarei sicuramente entusiasta,se finalmente si parlasse di una rivistainquadrata - gia' a partire dalla sua fondazione - su settori come ad esempio :affari,societa',ambiente,emergenza...

Perche'?ci si potrebbe chiedere.Ad esempio per questi motivi:l'imprenditoria ha bisogno diallineamento tra ICT e strategia di business,la societa' ha bisogno dell'ICT percomunicare,l'ambiente ha bisogno dell'ICT per la sua tutela e difesa (applicazioni GIS diogni tipo,tutela degli ecosistemi a seguito di disastri causati dall'uomo),le emergenze(terremoti,maremoti) possono essere gestite tempestivamente con ICT.

Non ho ancora fatto un cenno alla ricerca ed all'universita'.Difatti ho l'impressione che cisiano cosi' tanti canali per diffondere nozioni scientifiche e tecniche,che non mi sento perniente stimolato da una idea del genere.Lavorando in un istituto di ricerca,non trovo perniente entusiasmante l'idea di andare dal mio capo a segnalare un altro canaleinformativo con contenuti scientifici e tecnici.Tuttavia non sto' tagliando fuori la ricerca.Sitrova al centro di tutto, la ricerca e l'universita'.Il fatto e' che la situazione diffusa e' quellain cui tutto intorno a loro si trova il vuoto.

Gia' perche' se un imprenditore scoprisse da una intervista,che un suo collegaimprenditore (ma magari anche piu' di uno) in qualche regione remota ha ottenuto unritorno positivo e quantificabile grazie ad una determinata strategia di governo delletecnologie,magari gli viene la sua buona idea,e magari prova anche a svilupparlapassando per i canali giusti.Insomma,qualcosa di piu' creativo del rispetto della normativasulla privacy,ed della soluzione tecnologica di qualita' al prezzo piu' competitivo.

L'ambiente,uno dei temi piu' hot del momento! Escludendo i soliti adempimenti normativirichiesti per legge,le competenze tecniche/scientifiche degli ingegneri sono quotatissimequando si parla delle osservazioni da satellite.Io sinceramente credo che si puo' faremolto di piu'.

Passando al sociale.Proprio in questo gruppo ho letto un post su un sito web fatto perAsl2 di Torino,intuendo la situazione dai commenti.Due possibili soluzioni:a) diffondere,tecniche e metodi,per avere una maggiore diffuzione della qualita'b) diffondere casi di successo,chiamiamoli anche casi di studio,ma l'importante e' che simostrino i motivi per cui l'investimento si conclude con un "successo";naturalmente iltarget e' chi investeIo sono per la soluzione b

Continuando su questa strada,si alimenta l'auto-induzione della domanda,che trovera'l'offerta (gli outcome di universita' e ricerca),una offerta che gia' oggi esiste,e se ne va unpo' qua' ed un po' la',senza escludere l'estero.

Gia',questo si che mi entusiasmerebbe,che tutto quello situato fuori dai centri di ricerca edall'universita',riuscisse a prendere il piu' possibile di quello che esce fuori daquesti.Facendolo vedere a tutti quanti!!!

Ma non si potrebbe organizzare un convegno dove viene premiato l'imprenditore che harealizzato il progetto ICT piu' bello?Oppure il comune/provincia/regione che ha realizzatoil progetto ICT piu' utile e funzionale?26 giorni fa

Roberto Gallerani • @Massimiliano D.: anche il tuo commento mi pare perfettamente inlinea con quello della stragrande maggioranza (a memoria direi tutti) il che dimostra, nelbene e nel male, che la cosiddetta visione, missione e valori degli ingegneridell’informazione è, ai nostri occhi, assai chiara e condivisa. Ed è quindi di questi elementiche dovrebbe alimentarsi e crescere questa nostra nascente inziativa, dell’attenzione alruolo che anche l’ICT deve avere verso un concetto di sostenibilità che sia l’”intersezione”e l’”ottimizzazione” tra economia (fattori strategici di sviluppo delle attività e dei mercati),sociale (il valore, la valorizzazione e la “difesa” dell’essere umano e delle suecapacità/potenzialità) ed ambientale (coscienza della limitatezza delle risorse enrgetichee naturali)…. e poiché siamo ingegneri e, in generale, non facciamo “ricerca teorica”(pure necessaria … ma svolta da “altri” e con i quali è pure opportuno comunicare), conun forte orientamento ad un pragmatismo del “quotidiano” (analisi di scenari, progetti,applicazioni di strumenti hardware/software, organizzazione e gestione dei sistemi, ecc)orientato all’individuazione ed alla creazione di nuove opportunità nel mercato e nellasocietà in linea con quei valori tanto condivisi e direi anche irrinunciabili per il mondo civile… un impegno “ambizioso” ed impegnativo anche di dibattito e “scontro” forte, per moltiaspetti, con il mercato e la società … e forse proprio per questo assai stimolante edentusiasmante per tutti noi …26 giorni fa

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Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Ottimo Massimiliano, l 'approccio che pensavo e' proprioquello che citi dei casi di successo per area tematica per indurre immedesimazione ecomprensione del valore dei tipi di scelte fatte nel contesto...possiamo anche estenderloai casi non di successo dai quali anche c e' molto da apprendere senza fare il gioco dellacolpa sulle persone ma evidenziando gli errori in se nelle scelte...auguri a tutti che ilnuovo 2011 che sta per arrivare veda realizzati tutti o nostri progetti!25 giorni fa

Francesco Marinuzzi, Ph.D. • Cari colleghi,

dopo la "pausa delle feste natalizie" che spero ci abbia portato riposo e felicità a tutti,riapre la discussione pubblica per una nostra rivista. In questo mese prenderemo delledecisioni "importanti" per varare una struttura organizzativa capace di gestire e portereavanti il tutto

Pertanto invito tutti gli interessati a controllare e partecipare con "tempismo" allediscussioni che si avranno onde evitare a posteriori un laconico "se l'avessi saputoprima...." :)

Intanto invito tutti a dire la loro sulla migliore forma di "governance"..14 giorni fa

Roberto Gallerani • Raccogliendo l'invito di Francesco inizio a "ragionare" sulla"governace" (flessibile) per iniziare a dare attuazione ai nostri intendimenti qui maturati.Appena pronto qualcosa di riportabile/proponibile per iscritto lo sottoporrò alla vostraopinione. .... per discuterlo assieme alle altre proposte.... Ciao13 giorni fa

Roberto Gallerani • In https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione/file-cabinet/PRE-GOV-Proposta-di-governance.doc?attredirects=0&d=1 ho appena inseritouna mia personale “proposta di governance” relativa a questa nostra iniziativa. Anche setra ingegneri non vi sarebbe bisogno, mi preme sottolineare che darci delle regole ed unasia pur semplice struttura organizzativa, è maggiormente essenziale per il fatto chequesta nostra iniziativa è “generosa” e quindi il tempo che tutti noi vi dedichiamo ededicheremo dovrà essere gestito nella forma più efficiente possibile.

Rinnovando da parte mia, a chi non lo avesse ancora fatto, l’invito a richiedere a Ciro ([email protected] ) l’iscrizione all’attuale area di collaborazione https://sites.google.com/site/rivistaingegnereinformazione, chiederei a voi tutti di iniziare la sua discussione che sipotrebbe concludere con un sondaggio web per la sua approvazione nella formaraggiunta attraverso la discussione stessa.

Un saluto a voi tutti5 giorni fa • Rispondi in privato • Elimina

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