Disabilità intellettiva ...È maggiore in età scolare, con un picco fra i 10 e i 14 anni Aumenta...
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Generalità
Disabilità intellettiva
Criteri diagnostici: dal DSM-IV al DSM-5
1. Funzionamento intellettivo, misurato tramite QI,
significativamente al di sotto della norma
2. Importante compromissione del comportamento
adattivo
3. Esordio prima dei 18 anni
DSM-IV
Fasce di gravità (DSM-IV)
Lieve: QI 50/55-70 (85% dei casi)
Media: QI 35/40-50/55 (10% dei casi)
Grave: QI 20/25-35/40 (3-4% dei casi)
Profonda: QI inferiore a 20/25 (1-2% dei casi)
Il termine ‘ritardo mentale’ è stato ufficialmente sostituito da
‘disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo)’.
Il termine ‘disabilità intellettiva’ è l’equivalente di ‘disturbi dello
sviluppo intellettivo’, adottato nella prima bozza dell’ICD-11
(la versione beta attuale riporta 'disorder of intellectual
development').
I nuovi termini del DSM-5 fanno riferimento ad un disturbo con
insorgenza nell’età evolutiva che include deficit intellettivi e
adattivi negli ambiti della concettualizzazione, della
socializzazione e delle capacità pratiche.
DSM-5
Criteri diagnostici: dal DSM-IV al DSM-5
A. Deficit delle funzioni intellettive, come il ragionamento, la soluzione di problemi, la pianificazione, il pensiero astratto, il giudizio, l’apprendimento scolastico o l’apprendimento dall’esperienza, confermato sia da valutazione clinica che da prove d’intelligenza individualizzate e standardizzate.
B. Deficit del funzionamento adattivo che si manifesti col mancato raggiungimento degli standard di sviluppo e socio-culturali per l’indipendenza personale e la responsabilità sociale.Senza supporto continuativo i deficit adattivi limitano il funzionamento in una o più attività della vita quotidiana, quali la comunicazione, la partecipazione sociale e la vita indipendente, in più ambiti diversi, come la casa, la scuola, il lavoro e la comunità.
C. Insorgenza dei deficit intellettivi e adattivi nell’età evolutiva.
DSM-5
Fasce di gravità (DSM-5)
I vari livelli di gravità sono definiti sulla base del
funzionamento adattivo e non dei punteggi del
Quoziente Intellettivo (QI), perché è il
funzionamento adattivo che determina il livello di
assistenza richiesto.
Inoltre i valori del QI risultano meno validi
all’estremo inferiore della distribuzione del QI
• Lieve • Moderata • Grave • Estrema
In generale…
Problemi cognitivi fin dai primissimi anni
Difficoltà in: ragionamento, pianificazione, pensiero
astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico e
dall’esperienza [valutazioni cliniche e con test formali di
intelligenza]
Difficoltà nel modulare il proprio comportamento al fine di
diventare cittadini indipendenti e socialmente responsabili:
comunicazione, interazione sociale e abilità della vita
quotidiana
Funzionamento adattivo
Ambito concettuale: linguaggio, matematica, lettura, scrittura, ragionamento e memoria
Ambito sociale: empatia, comunicazione, consapevolezza delle esperienze delle altre persone, giudizio sociale e autocontrollo
Ambito pratico: regolazione del comportamento, competenze organizzative, gestione delle finanze, della cura personale e delle attività ricreative
Dipende dalla formazione (scolastica, lavorativa), dalla motivazione, dalla personalità, dal supporto delle altre persone e dal livello intellettivo
Disabilità intellettiva lieve
Lentezza nell’apprendimento, restano indietro rispetto ai compagni di classe, anche se possono raggiungere le competenze di un livello scolastico di secondaria di primo grado
In età adulta le difficoltà di problem solving e di giudizio fanno sì che abbiano bisogno di aiuto in alcuni compiti (pagamento bollette, spesa, gestione di un alloggio, …)
Possono lavorare in modo indipendente ma in attività con scarsa portata cognitiva
Difficoltà nella comprensione di metafore e del pensiero astratto, buone abilità di memoria e di linguaggio
QI compreso fra 50 e 70
Costituiscono l’85% di tutti i pazienti con Disabilità Intellettiva
Disabilità intellettiva moderata
Differenze significative rispetto ai coetanei fin dai primi periodi di vita
Sviluppo del linguaggio lento, esso resta semplice nel corso della vita
I soggetti possono imparare a leggere, a svolgere semplici esercizi di
matematica e a gestire il denaro
Essi hanno bisogno di maggiore aiuto nella cura personale e nelle
attività casalinghe
Istituiscono relazioni interpersonali significative ma non riconoscono
elementi chiave delle stesse
Possono svolgere lavori non impegnativi, come lavori protetti, e hanno
bisogno di assistenza nelle decisioni
Il QI è compreso fra 30 e 50
La tipologia rappresenta il 10% dei pazienti con Disabilità Intellettiva
Disabilità intellettiva grave
I soggetti possono imparare semplici comandi e istruzioni ma le abilità comunicative sono elementari (lessico ridotto a poche parole singole, solo alcune frasi)
Essi potrebbero svolgere piccoli lavori, ma solo sotto supervisione
Hanno bisogno di aiuto per vestirsi e per l’igiene personale
Sono in grado di mantenere relazioni interpersonali con i genitori e i parenti vicini
Il QI è compreso fra 20 e 30
Questa tipologia rappresenta circa il 5% dei pazienti con Disabilità Intellettiva
Disabilità intellettiva estrema
Il linguaggio è limitato, i soggetti si esprimono principalmente attraverso gesti
Sono presenti abilità elementari di interazione sociale
I soggetti sono completamente dipendenti dalle altre persone per i loro bisogni, comprese le attività della vita quotidiana; possono talvolta essere di aiuto
È di solito associata a un disturbo neurologico, o ad altre disabilità
Il QI è inferiore a 20
Costituisce circa l’1-2% delle persone con Disabilità Intellettiva
Epidemiologia della disabilità intellettiva
L’incidenza è stimata intorno all’1% della popolazione
È maggiore in età scolare, con un picco fra i 10 e i 14 anni
Aumenta all’ingresso in scuola elementare e continua a crescere per tutto il periodo dell’adolescenza (intelligenza logico-deduttiva)
Cala drasticamente in età adulta, riducendosi fino al 50%
È una volta e mezzo più frequente nei maschi che nelle femmine
Etiopatogenesi della disabilità intellettiva
(Vicari et al., 2002)
30-40% senza definizione certa
5% riconducibile ad anomalie genetiche
30% riconducibile ad alterazioni che si verificano durante la gestazione (rosolia, toxoplasmosi, sifilide, citomegalovirus)
10% riconducibile ad alterazioni che si verificano al momento della nascita (prematurità, asfissia)
5% riconducibile ad eventi patologici postnatali (encefalite, meningite, traumi, tumori cerebrali, incidenti cerebrovascolari e avvelenamenti da piombo o altre sostanze)
15-20% riconducibile ad altri fattori (psicosociali, disturbi psichiatrici, malnutrizione, incompatibilità tra sangue materno e fetale)
Definizione delle limitazioni nel
comportamento adattivo (AAIDD)
Le limitazioni significative del comportamento adattivo devono essere stabilite attraverso l’uso di misure standardizzate sulla popolazione generale, che comprenda persone con e senza disabilità.
Viene definita limitazione significativa quella performance che si colloca almeno due deviazioni standard sotto la media:
di uno dei tipi di comportamento adattivo: concettuale, sociale o pratico
di un punteggio complessivo in una misura standardizzata di abilità concettuali, sociali, pratiche
Misure di comportamento adattivo
Vineland Adaptive Behaviour Scales (VABS), 1984
A) Survey form, B) Expanded form, C) Classroom form
AAMR Adaptive Behaviour Scales (ABS), 1993
A) Versione School and Community, B) Versione Residential and Community
Scales of Independent Behaviour, 1991
Contengono ampia gamma di punteggi per la diagnosi e la programmazione dei sostegni.
Domini: interazione sociale, abilità di comunità, vita personale, vita di comunità, abilità motorie
Affronta questioni importanti: disabilità fisica, uso di ausili, metodi di comunicazione alternativa, compiti non appropriati per l’età cronologica, ecc.
Vineland Adaptive Behaviour Scales,
versione italiana
Comunicazione
Abilità quotidiane
Socializzazione
Abilità motorie
540 items
Curatori versione italiana
Giulia Balboni e Luigi
Pedrabissi
2003
Firenze, Giunti OS
Caratteristiche della disabilità intellettiva
La disomogeneità nel funzionamento di singole
funzioni cognitive
E’ tuttavia raro trovare aree di funzionamento
del tutto normali
La descrizione delle singole carenze non spiega
la disabilità intellettiva
Esiste comunque un nucleo comune alle diverse
forme di disabilità intellettiva
Levi e Musatti, 1988
“Il disturbo di sviluppo è in quanto tale un’atipia perché può accentuare le disarmonie cognitive, può favorire una disarticolazione tra i diversi livelli di sviluppo, può alterare l’equilibrio fra le diverse componenti della vita mentale.
Esso riduce la coerenza della struttura cognitiva; o almeno porta la struttura cognitiva ad un delicato e precario equilibrio”
Che cosa soprattutto non funziona nel
soggetto con ID? (1)
Compromissione di meccanismi cognitivi volontari
Funzionamento di processi automatici relativamente
indipendente dall’intelligenza generale,
maggiormente risparmiato
Particolarmente marcata è la compromissione delle
componenti di ordine più elevato (Sternberg e Spear,
1985): la carenza di comportamento strategico
nell’ID è centrale
Che cosa soprattutto non funziona nel
soggetto con ID? (2)
Il soggetto con ID non sa , o usa male quello
che sa
Se è difficile aumentare l’intelligenza, è
ancora più difficile insegnare a usare
l’intelligenza disponibile
È questo l’ambito precipuo della
metacognizione
Alcuni esempi…
www.youtube.com/watch?v=bpuPooxx2
F8
www.youtube.com/watch?v=Ju-
q4OnBtNU
www.youtube.com/watch?v=KQ2BSz9
QNp0
www.youtube.com/watch?v=4CSEMVw
WTEE&t=3001s