Diritto Dell_unione Europea - Strozzi Parte Istituzionale - 1-2.Sbloccato
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CAP 4 IL SISTEMA NORMATIVO
1. I TRATTATI
Il sistema delle fonti del diritto dell'internazionali conclusi dall'Unioneprocedimenti normativi prescritti, da una fonte non scritta di origine giurisprudenziale rappresentata dai principi generali dell'ordinamento dell'Al vertice dell'ordinamento si pongono le norme dei equiparati ai Trattati i ProtocolI Trattati TUE e TFUE sono il punto d'arrivo di un lungo processo evolutivo che ha portato ad integrare e modificare Trattatiadottati con il consenso di tutti costituzionali interne. Si tratta degli atti di adesione dei nuovi Stati, dell'atto unico europeo, del Trattato sull'Unione europea ha rappresentato soltanto una tappaintegrazione, soggetta a sua volta ad ulteriori interventi.Il primato di questi strumenti deriva dall'essere membri che continua a trovarsi a fondamento della costruzione europea.La sfera di applicazione territoriale dei degli stati membri secondo le rispettive norme costituzionali, alle zone di mare e agli spazi territoriali su cui si esercita il potere sovrano degli Stati, ai territormembro abbia la rappresentanza ndi conti di diritto privato costitudell'Unione hanno il potere di emansubordinata rispetto ai primi. I subire modificazioni da parte degli atti emanati dagli organi dell'contrasto con i primi, sono suscettibilida un accordo internazionale concluso dall' 1.1 LE PROCEDURE DI REVISIONE E LA CLAUSOLA DI FLESSIBILIT
Le modifiche ai Trattati istitutivi possono avvenire sulla base La procedura formale di revisione ordinaria, l'iniziativa pu provenire da ogni governo degli stati membri, dal europeo o dalla commissione, che devono sottoporre trasmette al Consiglio europeo e liriguardare l'accrescimento delle competenze dell'il Consiglio europeo si pronuncimodifiche proposte, il presidente delda rappresentanti dei Parlamenti nazionali, dadal Parlamento europeo e damonetario, richiesto anche il parere della progetti, adotta per consenso una raccomandazione trasmessa da un'apposita rappresentanti dei governi degli stati membri che scopo di stabilire di comune accordo le modifiche da apportare
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Per comunicazioni urgenti contattare il seguente numero: 389-9254404 8disponibile dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 18 alle ora NO MESSAGGI )
IL SISTEMA NORMATIVO
l sistema delle fonti del diritto dell'Unione costituito dai Trattati istitutivi, dagli accordi Unione, dal diritto privato emanato dalle istituzioni secondo
prescritti, da una fonte non scritta di origine giurisprudenziale rappresentata dai principi generali dell'ordinamento dell'Unione. Al vertice dell'ordinamento si pongono le norme dei Trattati su cui si fonda l'
Protocolli e gli allegati i quali costituiscono parte integrante.TUE e TFUE sono il punto d'arrivo di un lungo processo evolutivo che ha portato ad
Trattati istitutivi originari a seguito di vari strumenti convenzionali ti con il consenso di tutti gli stati membri e approvati secondo le rispettive procedure
costituzionali interne. Si tratta degli atti di adesione dei nuovi Stati, dell'atto unico europeo, europea ha rappresentato soltanto una tappa
a sua volta ad ulteriori interventi. Il primato di questi strumenti deriva dall'essere frutto della volont congiunta degli stati
e continua a trovarsi a fondamento della costruzione europea. applicazione territoriale dei Trattati si estende fin dove si esercita la giurisdizione
degli stati membri secondo le rispettive norme costituzionali, alle zone di mare e agli spazi territoriali su cui si esercita il potere sovrano degli Stati, ai territori europei di membro abbia la rappresentanza nei rapporti esteri. I Trattati prevedono inoltre un sistema
costituite dagli atti normativi a carattere vincolante hanno il potere di emanare e che si trovano in una posizione gerarchicamente
subordinata rispetto ai primi. I Trattati prevalgono sulle norme derivate e quindi non possono subire modificazioni da parte degli atti emanati dagli organi dell'Unione
suscettibili di annullamento. I Trattati non possono essere derogati da un accordo internazionale concluso dall'Unione.
1.1 LE PROCEDURE DI REVISIONE E LA CLAUSOLA DI FLESSIBILIT
istitutivi possono avvenire sulla base di diverse procedure.La procedura formale di revisione prevista dall'articolo 48 TUE. Secondo la procedura ordinaria, l'iniziativa pu provenire da ogni governo degli stati membri, dal
o dalla commissione, che devono sottoporre i progetti di revisione aeuropeo e li notifica ai parlamenti nazionali. Tali progetti possono
riguardare l'accrescimento delle competenze dell'Unione ma anche la loro riduzione. Qualora pronunci a maggioranza semplice in senso favorevole all'esame delle
modifiche proposte, il presidente del Consiglio europeo convoca una Convenzioneda rappresentanti dei Parlamenti nazionali, dai capi di Stato e di governo degli stati membri,
europeo e dalla commissione. Qualora le modifiche vertano nel campo richiesto anche il parere della BCE. La Convenzione, dopo aver
otta per consenso una raccomandazione trasmessa da un'apposita dei governi degli stati membri che a sua volta svolge la sua attivit con lo
scopo di stabilire di comune accordo le modifiche da apportare ai Trattati
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istitutivi, dagli accordi emanato dalle istituzioni secondo
prescritti, da una fonte non scritta di origine giurisprudenziale
su cui si fonda l'Unione. Sono e gli allegati i quali costituiscono parte integrante.
TUE e TFUE sono il punto d'arrivo di un lungo processo evolutivo che ha portato ad istitutivi originari a seguito di vari strumenti convenzionali
e approvati secondo le rispettive procedure costituzionali interne. Si tratta degli atti di adesione dei nuovi Stati, dell'atto unico europeo,
verso una maggiore
della volont congiunta degli stati
si estende fin dove si esercita la giurisdizione degli stati membri secondo le rispettive norme costituzionali, alle zone di mare e agli spazi
i europei di cui lo Stato prevedono inoltre un sistema
a carattere vincolante che le istituzioni are e che si trovano in una posizione gerarchicamente
prevalgono sulle norme derivate e quindi non possono Unione tanto che se in
non possono essere derogati
di diverse procedure. dall'articolo 48 TUE. Secondo la procedura
ordinaria, l'iniziativa pu provenire da ogni governo degli stati membri, dal Parlamento etti di revisione al Consiglio che li
amenti nazionali. Tali progetti possono ma anche la loro riduzione. Qualora
maggioranza semplice in senso favorevole all'esame delle Convenzione, composta
i governo degli stati membri, lla commissione. Qualora le modifiche vertano nel campo
, dopo aver esaminato i otta per consenso una raccomandazione trasmessa da un'apposita Conferenza dei
a sua volta svolge la sua attivit con lo Trattati.
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Pu succedere che il ConsiglioConvenzione qualora l'entit delle modifiche non lo giustifichi, e di convocare direttamente la Conferenza: questa possibilit potrebbe comportare il rischio di consentire lo scavalcamento dei soggetti rappresentati alla poco rilevanti, rischio solo temperato dalla necessaria approvazione del La Conferenza conclude i suoi lavori con l'adozione di un atto finale contenente il testo di un Trattato nel quale sono recepite le modifiche concordateratifica da parte di ogni Stato membro Nell'ipotesi in cui, trascorsi tre anni dalla firma di un degli stati membri lo abbiano difficolt nelle procedure di ratifL'articolo 48 TUE contempla poi due procedure di revisione semplificata. La prima relativa alla modifica totale o parziale delle disposizioni della parte terza del funzionamento dell'Unione europea, in materia di politiche Consiglio europeo deliberando all'unanimit adotta una decisione che modifica le disposizioin materia, che entrer in vigore solo in seguito all'approvazione degli stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali.in due diverse ipotesi. La prima trova applicazione quando il dell'Unione europea o il titolo V settore o in un caso determinato il europeo pu adottare una decisionesalvo che vengano in rilievo decisionidifesa. La seconda ipotesi comporta la possibilit che il la procedura legislativa ordinaria in luogo difunzionamento dell'Unione europea. In entrambe le procedure descritte, le decisioni sono assunte dal Consiglio all'unanimit previa approvazione del a maggioranza dei membri che lo compongono. La proposta ai Parlamenti nazionali. Nel caso che, entroParlamento nazionale si opponga, la decisione non pu essere adottata. In assenza di opposizione, il Consiglio europeo potr procedere all'adozione della decisione stessa senza necessit di una ratifica da parte degli Stati membri.Oltre a tali procedure, una revisione di talune disposizioni dei esplicite norme attribuiscono al ampliare il loro contenuto. Tali modifiche potranno entrare in vigore solo previa approvazione da parte degli Stati membri.Non potendosi parlare di modifica in senso proprio dei ampliamento o integrazione delle loro disposizioni ricorrendo all'articolo 352 TFUE (clausola di flessibilit) il quale consente alle istituzioni l'esercizio delle cosiddette competenze sussidiarie, quando risultino necessariche siano stati previsti poteri necessari. Ladisposizioni appropriate deliberando all'unanimit la proposta della commissione e previa approvazione del Parlamento europeo.
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lio europeo decida a maggioranza semplice di non convocare la qualora l'entit delle modifiche non lo giustifichi, e di convocare direttamente la
: questa possibilit potrebbe comportare il rischio di consentire lo scavalcamento dei soggetti rappresentati alla Convenzione per effettuare delle revisioni
rischio solo temperato dalla necessaria approvazione del Parlamentosuoi lavori con l'adozione di un atto finale contenente il testo di un
nel quale sono recepite le modifiche concordate. Il Trattato entrer in vigore dopo la ratifica da parte di ogni Stato membro conformemente alle proprie norme costituzionali. Nell'ipotesi in cui, trascorsi tre anni dalla firma di un Trattato di revisione, i quattro quinti degli stati membri lo abbiano ratificato mentre uno o pi Stati membri abbiano incontrato difficolt nelle procedure di ratifica, la questione viene deferita al ConsiglioL'articolo 48 TUE contempla poi due procedure di revisione semplificata. La prima relativa
totale o parziale delle disposizioni della parte terza del europea, in materia di politiche e azioni interne dell'
europeo deliberando all'unanimit adotta una decisione che modifica le disposizioin materia, che entrer in vigore solo in seguito all'approvazione degli stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali. La procedura semplificata pu aver luogo in due diverse ipotesi. La prima trova applicazione quando il Trattato
europea o il titolo V del Trattato sull'Unione europea prevedano che per un determinato il Consiglio delibera all'unanimit. A tal fine il
europeo pu adottare una decisione che consente al Consiglio di deliberare a maggioranza salvo che vengano in rilievo decisioni con implicazioni militari o che rientrino nel settore della difesa. La seconda ipotesi comporta la possibilit che il Consiglio adotti atti legislativi secondo
dinaria in luogo di quella speciale previstaeuropea. In entrambe le procedure descritte, le decisioni sono
all'unanimit previa approvazione del Parlamento per che si pronuncia a dei membri che lo compongono. La proposta di modifica viene cos trasmessa
ai Parlamenti nazionali. Nel caso che, entro tre mesi dalla data di tale trasmissione, un nazionale si opponga, la decisione non pu essere adottata. In assenza di
europeo potr procedere all'adozione della decisione stessa senza necessit di una ratifica da parte degli Stati membri. Oltre a tali procedure, una revisione di talune disposizioni dei Trattati
buiscono al Consiglio il potere di adottare atti diampliare il loro contenuto. Tali modifiche potranno entrare in vigore solo previa approvazione da parte degli Stati membri. Non potendosi parlare di modifica in senso proprio dei Trattati, possibileampliamento o integrazione delle loro disposizioni ricorrendo all'articolo 352 TFUE (clausola di flessibilit) il quale consente alle istituzioni l'esercizio delle cosiddette competenze sussidiarie, quando risultino necessarie per raggiungere uno degli obiettivi dell'
ati previsti poteri necessari. Larticolo prevede che il disposizioni appropriate deliberando all'unanimit la proposta della commissione e previa
europeo.
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europeo decida a maggioranza semplice di non convocare la qualora l'entit delle modifiche non lo giustifichi, e di convocare direttamente la
: questa possibilit potrebbe comportare il rischio di consentire lo scavalcamento per effettuare delle revisioni solo in apparenza
Parlamento. suoi lavori con l'adozione di un atto finale contenente il testo di un
entrer in vigore dopo la mente alle proprie norme costituzionali.
di revisione, i quattro quinti ratificato mentre uno o pi Stati membri abbiano incontrato
Consiglio europeo. L'articolo 48 TUE contempla poi due procedure di revisione semplificata. La prima relativa
totale o parziale delle disposizioni della parte terza del Trattato sul azioni interne dell'Unione. Il
europeo deliberando all'unanimit adotta una decisione che modifica le disposizioni in materia, che entrer in vigore solo in seguito all'approvazione degli stati membri
La procedura semplificata pu aver luogo tato sul funzionamento
europea prevedano che per un delibera all'unanimit. A tal fine il Consiglio
di deliberare a maggioranza con implicazioni militari o che rientrino nel settore della
adotti atti legislativi secondo quella speciale prevista dal Trattato sul
europea. In entrambe le procedure descritte, le decisioni sono per che si pronuncia
di modifica viene cos trasmessa tre mesi dalla data di tale trasmissione, un
nazionale si opponga, la decisione non pu essere adottata. In assenza di europeo potr procedere all'adozione della decisione stessa senza
Trattati pu aversi quando potere di adottare atti diretti a integrare o
ampliare il loro contenuto. Tali modifiche potranno entrare in vigore solo previa
possibile giungere ad un ampliamento o integrazione delle loro disposizioni ricorrendo all'articolo 352 TFUE (clausola di flessibilit) il quale consente alle istituzioni l'esercizio delle cosiddette competenze
e per raggiungere uno degli obiettivi dell'Unione senza rticolo prevede che il Consiglio adotti le
disposizioni appropriate deliberando all'unanimit la proposta della commissione e previa
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La Corte di giustizia ha evidenziato come esistono dei limiti oggettivi all'utilizzazione di tale articolo. Essa precisava che la comunit potesse disporre unicamente dei poteri attribuiti che nessuna disposizione del dettare norme in materia di diritti dell'uomo o di concludere convenzioni internazionali in tale materia; n si sarebbe potuto fare ricorso a tale articolo in quanto tale disposizione costituendo parte integrante di un pu costituire fondamento per ampliare la sfera dei poteri della comunit al di l dell'ambito generale risultante dal complesso delle disposizioniDopo l'elevazione della solidariet a rsin dal Trattato di Maastricht, il suo rispetto rappresenta l'elemento essenziale necessario per la corretta applicazione dell'articolo 352 TFUE. Quest'ultimo tuttavia pone una condizioni, aggiornate ed ampliateformulate sulla base di tale articolo sono sottoposte dallParlamenti nazionali nel quadro della procedura di controllo del principio di sussecondo luogo, la deliberazione del appropriate in merito, deve ricevere la previa approvazione del luogo, le misure fondate su tale articolo non possono comarmonizzazione delle disposizioni legislative degli stati memescludono; infine l'articolo non pu servire da base per il conseguimento di obiettivi riguardanti la politica estera e di sicurezza comune 40 TUE secondo il quale l'azione delle istituzioni negliimpregiudicata l'applicazione delle procedure e la rispettiva portata delle attribuzioni delle istituzioni previste dai Trattatipolitica estera e di sicurezza comune. 1.2 GLI EFFETTI DIRETTI. LA RESPONSABILIT PATRIMONIALE DELLO STATO MEMBRO
Le norme dei Trattati possono ordinamenti statali quando siano sufficientemente chiare, e incondizionate, ossia non ordinate alla emanazione di atti di diritto interno, e un termine per la sua osservanza. Ci ssingoli posizioni giuridiche soggettive direttamente tutelabili dinanzi a giudici nazionali anche quando impongono obblighi di comportamento solo nei confronti degli istituzioni. L'efficacia diretta rappresenta un utilissimo strumento per rafforzare la tutela degli individui nell'ordinamento integrato dell'dell'Unione da parte degli Stati membriL'aspetto + significativo della giuripossibilit per i privati di far valere le posizioni giuridiche soggettive derivanti direttamente dalla norma dei Trattati non nei confronti dello Stanche nei confronti di altri soggetti privati (cosiddetti effetti orizzontali). Cos, ogni discriminazione in base alla nazionalit pu essere fatto valere anche nei confronti di privati tra cui associazioni ed enti di natura privatistica come fecredito.
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di giustizia ha evidenziato come esistono dei limiti oggettivi all'utilizzazione di tale articolo. Essa precisava che la comunit potesse disporre unicamente dei poteri attribuiti
disposizione del Trattato conferisse alle istituzioni comunitarie il potere di dettare norme in materia di diritti dell'uomo o di concludere convenzioni internazionali in tale materia; n si sarebbe potuto fare ricorso a tale articolo in quanto tale disposizione
di un ordinamento istituzionale basato su pu costituire fondamento per ampliare la sfera dei poteri della comunit al di l dell'ambito
risultante dal complesso delle disposizioni del Trattato. ariet a rango di principio fondamentale e la sua formalizzazione
di Maastricht, il suo rispetto rappresenta l'elemento essenziale necessario per la corretta applicazione dell'articolo 352 TFUE. Quest'ultimo tuttavia pone una
aggiornate ed ampliate dal Trattato di Lisbona: in primo formulate sulla base di tale articolo sono sottoposte dalla commissione all'attenzione dei
nazionali nel quadro della procedura di controllo del principio di sussecondo luogo, la deliberazione del Consiglio con cui adotta all'unanimit le disposizioni appropriate in merito, deve ricevere la previa approvazione del Parlamentoluogo, le misure fondate su tale articolo non possono comunque comportare una armonizzazione delle disposizioni legislative degli stati membri nei casi in cui i
l'articolo non pu servire da base per il conseguimento di obiettivi riguardanti la politica estera e di sicurezza comune e deve rispettare i limiti di 40 TUE secondo il quale l'azione delle istituzioni negli altri settori deve lasciare
giudicata l'applicazione delle procedure e la rispettiva portata delle attribuzioni delle Trattati per l'esercizio delle competenze dell'Unione
politica estera e di sicurezza comune.
1.2 GLI EFFETTI DIRETTI. LA RESPONSABILIT PATRIMONIALE DELLO STATO MEMBRO
produrre effetti diretti o avere efficacia diretta all'interno degli ordinamenti statali quando siano sufficientemente chiare, e incondizionate, ossia non ordinate alla emanazione di atti di diritto interno, e lobbligo che ne deriva non sia soggetto a
per la sua osservanza. Ci significa che dette norme possono creare a favore dei posizioni giuridiche soggettive direttamente tutelabili dinanzi a giudici nazionali anche
quando impongono obblighi di comportamento solo nei confronti degli
diretta rappresenta un utilissimo strumento per rafforzare la tutela degli individui nell'ordinamento integrato dell'Unione oltre che un ulteriore mezzo per garantire il diritto
da parte degli Stati membri significativo della giurisprudenza della Corte sugli effetti diretti
possibilit per i privati di far valere le posizioni giuridiche soggettive derivanti direttamente non nei confronti dello Stato e dei suoi organi centrali e
e nei confronti di altri soggetti privati (cosiddetti effetti orizzontali). Cos, ogni discriminazione in base alla nazionalit pu essere fatto valere anche nei confronti di privati tra cui associazioni ed enti di natura privatistica come federazioni sportive e istituti di
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di giustizia ha evidenziato come esistono dei limiti oggettivi all'utilizzazione di tale articolo. Essa precisava che la comunit potesse disporre unicamente dei poteri attribuiti e
le istituzioni comunitarie il potere di dettare norme in materia di diritti dell'uomo o di concludere convenzioni internazionali in tale materia; n si sarebbe potuto fare ricorso a tale articolo in quanto tale disposizione
su poteri attribuiti, non pu costituire fondamento per ampliare la sfera dei poteri della comunit al di l dell'ambito
la sua formalizzazione di Maastricht, il suo rispetto rappresenta l'elemento essenziale necessario per
la corretta applicazione dell'articolo 352 TFUE. Quest'ultimo tuttavia pone una serie di in primo luogo, le proposte
a commissione all'attenzione dei nazionali nel quadro della procedura di controllo del principio di sussidiariet; in
all'unanimit le disposizioni Parlamento europeo; in terzo
unque comportare una bri nei casi in cui i Trattati la
l'articolo non pu servire da base per il conseguimento di obiettivi e deve rispettare i limiti di cui all'articolo
altri settori deve lasciare giudicata l'applicazione delle procedure e la rispettiva portata delle attribuzioni delle
Unione nel quadro della
1.2 GLI EFFETTI DIRETTI. LA RESPONSABILIT PATRIMONIALE DELLO STATO MEMBRO
iretta all'interno degli ordinamenti statali quando siano sufficientemente chiare, e incondizionate, ossia non
che ne deriva non sia soggetto a no creare a favore dei
posizioni giuridiche soggettive direttamente tutelabili dinanzi a giudici nazionali anche quando impongono obblighi di comportamento solo nei confronti degli stati membri o delle
diretta rappresenta un utilissimo strumento per rafforzare la tutela degli individui oltre che un ulteriore mezzo per garantire il diritto
sugli effetti diretti riguarda la possibilit per i privati di far valere le posizioni giuridiche soggettive derivanti direttamente
ato e dei suoi organi centrali e periferici ma e nei confronti di altri soggetti privati (cosiddetti effetti orizzontali). Cos, il divieto di
ogni discriminazione in base alla nazionalit pu essere fatto valere anche nei confronti di derazioni sportive e istituti di
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Il principio delleffetto diretto, che comporta l'attribuzione ai singoli non solo di diritti ma anche di obblighi, contribuisce aprivati di chiedere al giudice nazionale dei Trattati dotati di efficacia diretta.La Corte ha negato in molti casi l'efficacia diretta di una disposizione dei l'obbligo lasci agli stati membri ampi margda parte del giudice nazionale o quando l'applicazione di quella disposizione sia subordinata ad una particolare procedura implicante un certo potere discrezionale da parte di una istituzione dell'Unione. Cos ad esempio la all'articolo 67 CE perch l'obbligo di liberalizzare i movimenti di capitali era allora previsto nella misura necessaria al buon funzionamento del Mercato comune. Tale disposizione non aveva dunque carattere assoluto del Mercato comune, dalla valutazione dei rischi e vantaggi in un dato momento e dal grado di integrazione raggiunto nei settori interessati dai movimenti di capitali.I Trattati non prevedono in modo specifico quali siano le conseguenze per gli derivanti dall'inosservanza degli obblighi imposti dainfrazione finalizzata al suo accertamento. Tuttavia la degli individui al risarcimento del danno submembro, al fine di dare efficacia al diritto dell'singoli che subiscono un pregiudizio dalla violazione diPertanto gli stati membri sono tenuti a risarcire i danni causati diritto dell'Unione imputabili ai primi anche se conseguentinazionali di natura legislativa, in particolare quando il legislatore opera in un settore nel quale disponga di un potere discrezionale in ordine alle scelte normative e anche quando la violazione del diritto dell'Unioneultimo grado, o sia comunque definita.Lo Stato responsabile anche quando la violazione del diritto dell'diritti dei singoli, derivi dall'attivit di interpretazione di norme giuridiche operatdall'organo giurisdizionale di ultimo gradoipotesi di responsabilit del giudice. Il rcomprensivo eventualmente anche del lucrverificatisi prima di una sentenza decontestato. Affinch la responsabilit dello Stato possa essere accertata occorre che si tratti di una violazione sufficientemente caratterizzata, ossia di una violazione manifesta e grave, da parte dello Stato membro, dei limiti che la norma violata sia preordinata causalit tra la violazione dell'obbligo incombente allo Stato e il danno Ricade poi sul giudice nazionale apprezzare il carattere della violazione tenuto conto del grado di chiarezza e di precisione della norma dell'discrezionale dalla stessa attribuito alle autorit nazionalinvolontario della violazione, della scusabilit o meno Spetter poi ai singoli ordinamenti giuridicmodalit attraverso le quali disciplinar
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effetto diretto, che comporta l'attribuzione ai singoli non solo di diritti ma tribuisce a rafforzare l'efficacia del diritto dell'Unione
l giudice nazionale di disapplicare il diritto interno contraridotati di efficacia diretta.
ha negato in molti casi l'efficacia diretta di una disposizione dei membri ampi margini di discrezionalit non suscettibili
da parte del giudice nazionale o quando l'applicazione di quella disposizione sia subordinata ad una particolare procedura implicante un certo potere discrezionale da parte di una
. Cos ad esempio la Corte rifiut di riconoscere effetto diretto all'articolo 67 CE perch l'obbligo di liberalizzare i movimenti di capitali era allora
nella misura necessaria al buon funzionamento del Mercato comune. Tale aveva dunque carattere assoluto e incondizionato dipendendo dalle esigenze
del Mercato comune, dalla valutazione dei rischi e vantaggi in un dato momento e dal grado di integrazione raggiunto nei settori interessati dai movimenti di capitali.
in modo specifico quali siano le conseguenze per gli nza degli obblighi imposti dai Trattati, ma soltanto la procedura di
infrazione finalizzata al suo accertamento. Tuttavia la Corte di giustizia ha affermaidui al risarcimento del danno subito a seguito dell'inadempimento dello Stato
ficacia al diritto dell'Unione e di garantire una tutela giuridica apregiudizio dalla violazione di una norma di derivazione europea.
i stati membri sono tenuti a risarcire i danni causati ai singoliimputabili ai primi anche se conseguenti all'applicazione di provvedimenti
iva, in particolare quando il legislatore opera in un settore nel quale disponga di un potere discrezionale in ordine alle scelte normative e anche quando la
Unione derivi da una decisione di un organo giurisdizionale di sia comunque definita.
responsabile anche quando la violazione del diritto dell'Unionediritti dei singoli, derivi dall'attivit di interpretazione di norme giuridiche operatdall'organo giurisdizionale di ultimo grado anche quando una norma interna
di responsabilit del giudice. Il risarcimento deve essere adeguato al danno comprensivo eventualmente anche del lucro cessante, e pu riguardare anche danni verificatisi prima di una sentenza della Corte di giustizia che abbia accertato
la responsabilit dello Stato possa essere accertata occorre che si tratti di una violazione sufficientemente caratterizzata, ossia di una violazione manifesta e grave, da
te dello Stato membro, dei limiti posti al suo potere discrezionale, e che la norma violata sia preordinata a conferire diritti dei singoli ed esista un nesso di causalit tra la violazione dell'obbligo incombente allo Stato e il danno subito dai singoli.
nazionale apprezzare il carattere della violazione tenuto conto del grado di chiarezza e di precisione della norma dell'Unione, dellampiezzadiscrezionale dalla stessa attribuito alle autorit nazionali, del carattere intenzionale o
della scusabilit o meno di un eventuale errore di diritto.i singoli ordinamenti giuridici nazionali lindividuazione delle forme e delle
modalit attraverso le quali disciplinare in concreto l'azione risarcitoria. Tali
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effetto diretto, che comporta l'attribuzione ai singoli non solo di diritti ma Unione consentendo ai
disapplicare il diritto interno contrario alle norme
ha negato in molti casi l'efficacia diretta di una disposizione dei Trattati qualora suscettibili di sindacato
da parte del giudice nazionale o quando l'applicazione di quella disposizione sia subordinata ad una particolare procedura implicante un certo potere discrezionale da parte di una
rifiut di riconoscere effetto diretto all'articolo 67 CE perch l'obbligo di liberalizzare i movimenti di capitali era allora solo
nella misura necessaria al buon funzionamento del Mercato comune. Tale incondizionato dipendendo dalle esigenze
del Mercato comune, dalla valutazione dei rischi e vantaggi in un dato momento e dal grado di
in modo specifico quali siano le conseguenze per gli stati membri , ma soltanto la procedura di
di giustizia ha affermato il diritto ito a seguito dell'inadempimento dello Stato
arantire una tutela giuridica ai una norma di derivazione europea.
singoli dalle violazioni del all'applicazione di provvedimenti
iva, in particolare quando il legislatore opera in un settore nel quale disponga di un potere discrezionale in ordine alle scelte normative e anche quando la
di un organo giurisdizionale di
Unione chepregiudichi i diritti dei singoli, derivi dall'attivit di interpretazione di norme giuridiche operate
a norma interna escluda tale isarcimento deve essere adeguato al danno subito
o cessante, e pu riguardare anche danni abbia accertato linadempimento
la responsabilit dello Stato possa essere accertata occorre che si tratti di una violazione sufficientemente caratterizzata, ossia di una violazione manifesta e grave, da
sempre a condizione diritti dei singoli ed esista un nesso di
subito dai singoli. nazionale apprezzare il carattere della violazione tenuto conto del
dellampiezza del potere i, del carattere intenzionale o
di un eventuale errore di diritto. individuazione delle forme e delle
reto l'azione risarcitoria. Tali modalit non
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dovranno tuttavia essere meno favorevoli rispetto a quelle previste per analoghe azioni contemplate dal diritto interno n rendere eccessivamente risarcitoria. 2. I PRINCIPI DELL'ORDINAMENTO DELL'
I principi dell'ordinamento dell'disposizioni dei Trattati o da una loro interpretazione globale, nel sistema delle fonti possiedono un rango superiore aglistituzioni sia anche degli Stati membri quando questi agiscono nel campo del diritto dell'Unione o adottano misure di applicazione dello stesso, e costituiscono parametri per il giudizio di legittimit sia degli atti normativi derivati sia del comportamento degli Stati membri. Unico organo giudiziario dell'Unionedetiene anche la competenza esclusiva di fornire l'interpretazione autenticdell'Unione, che essa svolge alla luce delle finalit dei autonomia di giudizio nel ricorrere a nozioni o criteri dell'Unione, comunque rilevati: "ogni disposizione del dicontesto e interpretata alla luce dell'finalit, nonch del suo stadio di evoluzione".I principi di diritto rilevati dalla dell'Unione costituiscono ormai parte integrante delle fonti del diritto dell'rappresentano uno dei principali fattori o momenti di avvordinamenti statali. Tanto maggiore sar il valore chemaggiore sar la prospettiva che possa imporsi ed essere riconosciuto in tutti gli ordinamenti statali, e non soltanto con riguardo ai settori d'interesse dell'Possono distinguersi: A. i principi generali di diritto relatividesunti dagli ordinamenti degli stati membri e recepitirappresentano il comune sostrato
principio di legalit, diritto a un equo processo, rispetto dei diritti della difesa, diritto al contraddittorio, che devono essere osservati non solo nei procedimenti amministrativi ma anche nei procedimenti d'inchiesta
diritto alla riservatezza, in particolacliente e avvocato e diritto
certezza del diritto, il quale impone che, degli stati membri, nelle materie disciplinate dal diritto dformulate in modo non equivoco al fine di consentire ai soggetti interessati di conoscere i loro dirittinazionali di garantirne l'osservanza, in particolare quando compofinanziarie. Tale principio comporta altres:
1. non retroattivit delle norme penali, degli atti normativi, a meno di esplicita previsione, e degli atti amministrativi in genere
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dovranno tuttavia essere meno favorevoli rispetto a quelle previste per analoghe azioni contemplate dal diritto interno n rendere eccessivamente difficile o
RINCIPI DELL'ORDINAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA
principi dell'ordinamento dell'Unione europea, talora contenuti o ricavabili da alcune o da una loro interpretazione globale, nel sistema delle fonti
possiedono un rango superiore agli atti normativi. Essi si impongono all'osservanza sia delle egli Stati membri quando questi agiscono nel campo del diritto
o adottano misure di applicazione dello stesso, e costituiscono parametri per il ttimit sia degli atti normativi derivati sia del comportamento degli Stati
Unione, incaricata di assicurare il rispetto del diritto, la detiene anche la competenza esclusiva di fornire l'interpretazione autentic
, che essa svolge alla luce delle finalit dei Trattati, sostenendo una propria autonomia di giudizio nel ricorrere a nozioni o criteri che rivendica come propri del diritto
, comunque rilevati: "ogni disposizione del diritto comunitario va ricollocata nel contesto e interpretata alla luce dell'insieme delle disposizioni del suddetta diritto, delle sue finalit, nonch del suo stadio di evoluzione". I principi di diritto rilevati dalla Corte di giustizia come principi generali dell'ordinamento
costituiscono ormai parte integrante delle fonti del diritto dell'rappresentano uno dei principali fattori o momenti di avvicinamento e di integrazione degliordinamenti statali. Tanto maggiore sar il valore che la Corte attribuisce maggiore sar la prospettiva che possa imporsi ed essere riconosciuto in tutti gli ordinamenti statali, e non soltanto con riguardo ai settori d'interesse dell'Unione, ma in generale.
incipi generali di diritto relativi a ogni sistema giuridico, in particolare quelli comuni ti degli stati membri e recepiti nell'ordinamento sostrato giuridico dell'ordinamento integrato:
cipio di legalit, diritto a un equo processo, rispetto dei diritti della difesa, diritto al contraddittorio, che devono essere osservati non solo nei procedimenti amministrativi ma anche nei procedimenti d'inchiesta
diritto alla riservatezza, in particolare per quanto riguarda la corrispondenza tra cliente e avvocato e diritto a non testimoniare contro se stessi
certezza del diritto, il quale impone che, tanto le norme dell'Unionedegli stati membri, nelle materie disciplinate dal diritto dell'Unioneformulate in modo non equivoco al fine di consentire ai soggetti interessati di conoscere i loro diritti e obblighi modo chiaro, preciso e prevedibile, e ai giudici
e l'osservanza, in particolare quando compofinanziarie. Tale principio comporta altres:
non retroattivit delle norme penali, degli atti normativi, a meno di esplicita previsione, e degli atti amministrativi in genere
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dovranno tuttavia essere meno favorevoli rispetto a quelle previste per analoghe azioni impossibile la tutela
europea, talora contenuti o ricavabili da alcune o da una loro interpretazione globale, nel sistema delle fonti
i impongono all'osservanza sia delle egli Stati membri quando questi agiscono nel campo del diritto
o adottano misure di applicazione dello stesso, e costituiscono parametri per il ttimit sia degli atti normativi derivati sia del comportamento degli Stati
, incaricata di assicurare il rispetto del diritto, la Corte detiene anche la competenza esclusiva di fornire l'interpretazione autentica delle norme
, sostenendo una propria e rivendica come propri del diritto ritto comunitario va ricollocata nel
suddetta diritto, delle sue
erali dell'ordinamento costituiscono ormai parte integrante delle fonti del diritto dell'Unione e
icinamento e di integrazione degli attribuisce a un principio tanto
maggiore sar la prospettiva che possa imporsi ed essere riconosciuto in tutti gli ordinamenti , ma in generale.
a ogni sistema giuridico, in particolare quelli comuni nell'ordinamento dell'Unione, che
cipio di legalit, diritto a un equo processo, rispetto dei diritti della difesa, diritto al contraddittorio, che devono essere osservati non solo nei procedimenti amministrativi
re per quanto riguarda la corrispondenza tra
Unione quanto le norme Unione, devono essere
formulate in modo non equivoco al fine di consentire ai soggetti interessati di prevedibile, e ai giudici
e l'osservanza, in particolare quando comportino conseguenze
non retroattivit delle norme penali, degli atti normativi, a meno di esplicita
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2. rispetto dei diritti quesiti salvo quando si basino su un attosuo ritiro sia avvenuto entro un termine ragionevole
3. legittimo affidamento, secondo cui gli amministrmantenimento della situazione giuridica di fronte a una modifica improvvisa che non potevano ragionevodell'istituzione ha fatto sorgere nell'interessato un'aspettativa ragionevolmente infondata. Esso pu essere invocato anche nei confronti di uno Stato, ma non lo si pu invocare se sia fondato su un errore, non conforme al diritto comunitario, o smanifesto il diritto vigente.
ne bis in idem
Nulla poena sine lege
buona fede, che si impone anche alle istituzioni
arricchimento senza causa
forza maggiore, nel senso di circostanze estranee all'interessato, straordinarie e imprevedibili, le cui conseguenze non avrebbero potuto essere evitate nonostante l'uso della dovuta diligenza
equit. Tali principi sono selezionati per orientare l'interpretazione dCorte di giustizia o per colmare le lacune ed assicurare la coerenza generale del sistema giuridico dell'Unione e di questo con gli ordinamenti nazionali. Hanno carattere strumentale per consentire all'Unione di svolgere Corte ricorre per controllare la legittimit di un atto derivato e spesso li utilizza anche per assicurare la protezione dei diritti dei singoli nel quadro dei procedimenti giurisdizionali dell'Unione. Non necessariamente questi principi devono risultare comuni a tutti gli stati membri, alcuni dei quali possono non contemplarle soluzioni diverse. Di conseguenza potr aversi uncontenuto o il valore di un principio generale a livello dell'Cos, una restrizione potrebbe considerarsi proporzionata per l'ordinamdell'Unione e viceversa: prevarr allora l'interl'esercizio delle competenze. b. Principi generali propri del diritto dell'ricavati cio in modo autonomo del sistema dei regole generali, o desunti dalla stessa natura, struttura e finalit dell'
solidariet, alla base dell'intero sistema dell'ad essi devono uniformare i loro comportamenti
leale cooperazione, cheobblighi derivanti dai Trattatiqueste nell'assolvimento dei loro compiti e di astenersi da qualsiasi misura che possa compromettere la realizzazione degli obiettivi dell'
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rispetto dei diritti quesiti salvo quando si basino su un attosuo ritiro sia avvenuto entro un termine ragionevole
affidamento, secondo cui gli amministratori devono poter contare sulmantenimento della situazione giuridica di fronte a una modifica improvvisa
e non potevano ragionevolmente aspettarsi; quando il comportamento dell'istituzione ha fatto sorgere nell'interessato un'aspettativa ragionevolmente infondata. Esso pu essere invocato anche nei confronti di uno Stato, ma non lo
e se sia fondato su un errore, o rispetto ad rme al diritto comunitario, o se l'impresa abbia infranto in modo
manifesto il diritto vigente.
buona fede, che si impone anche alle istituzioni
arricchimento senza causa
giore, nel senso di circostanze estranee all'interessato, straordinarie e imprevedibili, le cui conseguenze non avrebbero potuto essere evitate nonostante l'uso
Tali principi sono selezionati per orientare l'interpretazione del diritto derivato da parte della di giustizia o per colmare le lacune ed assicurare la coerenza generale del sistema
e di questo con gli ordinamenti nazionali. Hanno carattere strumentale di svolgere le funzioni e di conseguire gli scopi assegnati. Ad essi la
ricorre per controllare la legittimit di un atto derivato e spesso li utilizza anche per assicurare la protezione dei diritti dei singoli nel quadro dei procedimenti giurisdizionali
Non necessariamente questi principi devono risultare comuni a tutti gli stati membri, alcuni dei quali possono non contemplarli espressamente e prevedere diversi criteri di applicazione
Di conseguenza potr aversi un divergente apprezzamento circa il il valore di un principio generale a livello dell'Unione oppure a livello
Cos, una restrizione potrebbe considerarsi proporzionata per l'ordinamviceversa: prevarr allora l'interpretazione rispondente al livello cui spetta
b. Principi generali propri del diritto dell'Unione, attinenti in modo specifico allricavati cio in modo autonomo del sistema dei testi scritti in quanto ritenuti
o desunti dalla stessa natura, struttura e finalit dell'Unione
solidariet, alla base dell'intero sistema dell'Unione e lega anche gli Stati membri ad essi devono uniformare i loro comportamenti
cooperazione, che impone agli Stati membri di assicurare l'esecuziTrattati o conseguenti agli atti delle istituzioni, di facilitare
queste nell'assolvimento dei loro compiti e di astenersi da qualsiasi misura che possa izzazione degli obiettivi dell'Unione
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rispetto dei diritti quesiti salvo quando si basino su un atto illecito e purch il
atori devono poter contare sul mantenimento della situazione giuridica di fronte a una modifica improvvisa
i; quando il comportamento dell'istituzione ha fatto sorgere nell'interessato un'aspettativa ragionevolmente infondata. Esso pu essere invocato anche nei confronti di uno Stato, ma non lo
ad una prassi nazionale e l'impresa abbia infranto in modo
giore, nel senso di circostanze estranee all'interessato, straordinarie e imprevedibili, le cui conseguenze non avrebbero potuto essere evitate nonostante l'uso
el diritto derivato da parte della di giustizia o per colmare le lacune ed assicurare la coerenza generale del sistema
e di questo con gli ordinamenti nazionali. Hanno carattere strumentale di conseguire gli scopi assegnati. Ad essi la
ricorre per controllare la legittimit di un atto derivato e spesso li utilizza anche per assicurare la protezione dei diritti dei singoli nel quadro dei procedimenti giurisdizionali
Non necessariamente questi principi devono risultare comuni a tutti gli stati membri, alcuni diversi criteri di applicazione
apprezzamento circa il oppure a livello interno.
Cos, una restrizione potrebbe considerarsi proporzionata per l'ordinamento statale e non pretazione rispondente al livello cui spetta
, attinenti in modo specifico allordinamento, testi scritti in quanto ritenuti espressioni di
Unione:
e lega anche gli Stati membri che
impone agli Stati membri di assicurare l'esecuzione degli o conseguenti agli atti delle istituzioni, di facilitare
queste nell'assolvimento dei loro compiti e di astenersi da qualsiasi misura che possa
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responsabilit dello Stato membro per danni derivanti daesso imputabile di un obbligo imposto dal diritto dell'
preferenza comunitaria
equilibrio istituzionale considerato garanzia fondamentale sia per gli Stati che per le stesse istituzioni
mutuo riconoscimento, affermatosi nell'ambito del mercato interno per superare le divergenze delle discipline nazionali relativeprodotti in modo da consentire la loro libera circolazione nei paesi membri in assenza di una specifica disciplina di armonizzazione dell'
effetto utile, che impone un'interpretazione dell'atto normativo dell'al raggiungimento delle finalit perseguita
proporzionalit, per il quale gli atti delle istituzioni non devono oltrepassare i limiti di quanto appropriato e necessario per raggiungere lo scopo ricercato e, in caso di misure alternative, dovr essere adottata quella
sussidiariet, destinato a regolare la ripartizionUnione e Stati membri
uguaglianza
libera circolazione delle persone e libero esercizio delle attivit professionali
libera concorrenza e libert di esercizio delle attivit economiche che pu tuttavia trovare limitazioni giustificate dal perseguimento di
parit di trattamento, definito uno dei principi giuridici fondamentali della comuniindipendentemente dalla nazionalit dei cittadini degli stati membri e di ogni forma indiretta o dissimulata di discriminazione anche con riguardo ai dipendenti pubblici
non discriminazione in ragione del sesso o dell'et.Tali principi si impongono all'osservanza anloro condotta, nei limiti in cui si verta su materie rispetto alle quali si eserciti la competenza dell'Unione, in particolare quando I principi del diritto dell'Unioneproprie degli stati membri quando queste incidano su situazioni giuridiche soggettive tutelate dal diritto dell'Unione: per cui dovranno tener conto discriminazione e di non discriminazionedisposizione normativa interna in contrasto con tali principi.Lo stesso giudice interno, chiamatodei principi comunitari in materia senza che un'eventuale divergenza con un principio generale dell'ordinamento interno possa avere rilievo. 3. SEGUE. I PRINCIPI RELATIVI ALLA PROTEZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI
DELLUOMO
Lampiezza e intensit che hanno caratterizzato l'azione comunitaria hanno fatto emergere il problema della sua incidenza particolare quelli relativi ai diritti dell'uomo che non potevano non trovarsi sottoposti a situazioni di interferenza o di contrasto
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to membro per danni derivanti da individui dalla violazione ad esso imputabile di un obbligo imposto dal diritto dell'Unione
preferenza comunitaria che trova applicazione solo nei limiti delle f
istituzionale considerato garanzia fondamentale sia per gli Stati che per le
riconoscimento, affermatosi nell'ambito del mercato interno per superare le divergenze delle discipline nazionali relative alla commercializzazione di determinati prodotti in modo da consentire la loro libera circolazione nei paesi membri in assenza di una specifica disciplina di armonizzazione dell'Unione
impone un'interpretazione dell'atto normativo dell'al raggiungimento delle finalit perseguita
proporzionalit, per il quale gli atti delle istituzioni non devono oltrepassare i limiti di necessario per raggiungere lo scopo ricercato e, in caso di misure
ovr essere adottata quella che impone oneri minori
sussidiariet, destinato a regolare la ripartizione delle competenze concorrenti tr
libera circolazione delle persone e libero esercizio delle attivit professionali
ibera concorrenza e libert di esercizio delle attivit economiche che pu tuttavia trovare limitazioni giustificate dal perseguimento di un interesse generale dell'
parit di trattamento, definito uno dei principi giuridici fondamentali della comuniindipendentemente dalla nazionalit dei cittadini degli stati membri e di ogni forma indiretta o dissimulata di discriminazione anche con riguardo ai dipendenti pubblici
non discriminazione in ragione del sesso o dell'et. 'osservanza anche degli organi nazionali e fun
in cui si verta su materie rispetto alle quali si eserciti la competenza , in particolare quando si tratti di dare attuazione ad una norma derivata.
Unione possono porsi come limite all'esercizio delle competenze proprie degli stati membri quando queste incidano su situazioni giuridiche soggettive tutelate
: per cui dovranno tener conto ad esempio del prindiscriminazione e di non discriminazione in ragione dell'et, disapplicando ogni contraria disposizione normativa interna in contrasto con tali principi.
stesso giudice interno, chiamato ad applicare il diritto dell'Unione, dovr tener contdei principi comunitari in materia senza che un'eventuale divergenza con un principio generale dell'ordinamento interno possa avere rilievo.
3. SEGUE. I PRINCIPI RELATIVI ALLA PROTEZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI
he hanno caratterizzato l'azione comunitaria hanno fatto emergere il della sua incidenza su certi principi fondamentali degli ordinamenti interni, in
particolare quelli relativi ai diritti dell'uomo che non potevano non trovarsi sottoposti a zioni di interferenza o di contrasto
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individui dalla violazione ad
e trova applicazione solo nei limiti delle finalit dei Trattati
istituzionale considerato garanzia fondamentale sia per gli Stati che per le
riconoscimento, affermatosi nell'ambito del mercato interno per superare le alla commercializzazione di determinati
prodotti in modo da consentire la loro libera circolazione nei paesi membri in assenza
impone un'interpretazione dell'atto normativo dell'Unione nazionale
proporzionalit, per il quale gli atti delle istituzioni non devono oltrepassare i limiti di necessario per raggiungere lo scopo ricercato e, in caso di misure
e delle competenze concorrenti tra
libera circolazione delle persone e libero esercizio delle attivit professionali
ibera concorrenza e libert di esercizio delle attivit economiche che pu tuttavia interesse generale dell'Unione
parit di trattamento, definito uno dei principi giuridici fondamentali della comunit indipendentemente dalla nazionalit dei cittadini degli stati membri e di ogni forma indiretta o dissimulata di discriminazione anche con riguardo ai dipendenti pubblici
che degli organi nazionali e fungono da limite alla in cui si verta su materie rispetto alle quali si eserciti la competenza
una norma derivata. possono porsi come limite all'esercizio delle competenze
proprie degli stati membri quando queste incidano su situazioni giuridiche soggettive tutelate del principio di non
ragione dell'et, disapplicando ogni contraria
, dovr tener conto anche dei principi comunitari in materia senza che un'eventuale divergenza con un principio
3. SEGUE. I PRINCIPI RELATIVI ALLA PROTEZIONE DEI DIRITTI FONDAMENTALI
he hanno caratterizzato l'azione comunitaria hanno fatto emergere il principi fondamentali degli ordinamenti interni, in
particolare quelli relativi ai diritti dell'uomo che non potevano non trovarsi sottoposti a
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I Trattati istitutivi non contenevano alcuna elencazione dei diritti e delle libert fondamentali, se non le quattro libert attinenti alla realizzazione del mercato interno, che potessero costituire parametri di controllo della legalit degli atti comunitari; essi inoltre non potevano ritenersi sottoposte alle norme costituzionali interne senza compromettere l'autonomia dell'ordinamento comunitario e il principio della sua superiorit, il solo principio che consente di mantenere una uniforme applicazione del diritto dell'ordinamenti statali. In tale situazione, la Corte ha assunto in un escludendo che potesse rientrare tra iposti a tutela degli individui negli ordinamenti interni, ad essa incombendo solo di assicurare il rispetto del diritto nell'interpretazione Successivamente si resa conto dell'impossibinecessit di elaborare nuovi criteri di soluzione. L'evoluzione della giurisprudenza della Linclusione della tutela dei diritti fondamentali tra iattraverso la giurisprudenza della diritti fondamentali dell'uomo tra il'osservanza. Resta tuttavia aperto il problema della loro individuazione edeterminazione della loro rilevanza Nella sentenza NOLD risulta accentuato l'impegno della diritti fondamentali sia perch si considera vincolata ad ispirarsi alle tradizioni costituzionalcomuni sia perch afferma di non poter ammettere provvedimenti che siano incompatibili con i diritti fondamentali riconosciuti Corte introduce per la prima volta iltutela dei diritti dell'uomo, in particolare alla tener conto per la rilevazione dei principi comunitari in materia. La diritti non costituiscono prerogative assstruttura e delle finalit della comunit, con riguardo alla funzione sociale dei beni e delle attivit prodotte, e che possono pertanto subire restrizioni conseguire gli obiettivi di interdei diritti stessi. Tale incorporazione non automatica perch la il loro enforcement alla loro compatibilit con i principi essendell'ordinamento comunitario, manifestando l'intenzione di utilizzare quei principi che le sembrino rispondere meglio alle specifiche esigenze comunitarie.La Corte si riservata la facolt di selezionare i diritti fondamentali chetutelare nell'ordinamento comunitario in ragione della loro armonizzazione con i fondamentali del sistema con il suo corretto funzionamento.La Corte ribadisce l'autonomia dell'ofondamentali da esso tutelati scaturiscono da una fonte di diritto autonomo, cio dai principi generali di quell'ordinamento, che a loro volta traggono il loro valore giuridico dalla loro
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istitutivi non contenevano alcuna elencazione dei diritti e delle libert fondamentali, se non le quattro libert attinenti alla realizzazione del mercato interno, che potessero
llo della legalit degli atti comunitari; essi inoltre non potevano ritenersi sottoposte alle norme costituzionali interne senza compromettere l'autonomia dell'ordinamento comunitario e il principio della sua superiorit, il solo principio che
mantenere una uniforme applicazione del diritto dell'
ha assunto in un primo momento una posizione di astensione udendo che potesse rientrare tra i propri compiti quello di garantire
posti a tutela degli individui negli ordinamenti interni, ad essa incombendo solo di assicurare il rispetto del diritto nell'interpretazione e nell'applicazione del diritto comunitario. Successivamente si resa conto dell'impossibilit di continuare tale atteggiamento e della necessit di elaborare nuovi criteri di soluzione.
L'evoluzione della giurisprudenza della Corte di giustizia ela dei diritti fondamentali tra i compiti dell'Unione
erso la giurisprudenza della Corte la quale giunta proclamare l'incorporazione dei ritti fondamentali dell'uomo tra i principi generali del diritto comunitario di cui essa cura
l'osservanza. Resta tuttavia aperto il problema della loro individuazione edeterminazione della loro rilevanza a livello comunitario. Nella sentenza NOLD risulta accentuato l'impegno della Corte ad assicurare la protezione dei diritti fondamentali sia perch si considera vincolata ad ispirarsi alle tradizioni costituzionalcomuni sia perch afferma di non poter ammettere provvedimenti che siano incompatibili con i diritti fondamentali riconosciuti e garantiti dalle costituzioni degli Stati membri. Inoltre la
introduce per la prima volta il riferimento agli strumenti internazionali relativitutela dei diritti dell'uomo, in particolare alla Convenzione europea, come elementi di cui tener conto per la rilevazione dei principi comunitari in materia. La Cortediritti non costituiscono prerogative assolute e dovranno essere considerati nell'ambito della
delle finalit della comunit, con riguardo alla funzione sociale dei beni e delle attivit prodotte, e che possono pertanto subire restrizioni che siano giustificate per
ttivi di interesse generale della comunit, purch non resti le
Tale incorporazione non automatica perch la Corte ha posto dei limiti precisi il loro enforcement alla loro compatibilit con i principi essenziali dell'ordinamento comunitario, manifestando l'intenzione di utilizzare quei principi che le sembrino rispondere meglio alle specifiche esigenze comunitarie.
si riservata la facolt di selezionare i diritti fondamentali che intende incorporare e tutelare nell'ordinamento comunitario in ragione della loro armonizzazione con i
sistema con il suo corretto funzionamento. ribadisce l'autonomia dell'ordinamento comunitario e precisa che
fondamentali da esso tutelati scaturiscono da una fonte di diritto autonomo, cio dai principi generali di quell'ordinamento, che a loro volta traggono il loro valore giuridico dalla loro
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istitutivi non contenevano alcuna elencazione dei diritti e delle libert fondamentali, se non le quattro libert attinenti alla realizzazione del mercato interno, che potessero
llo della legalit degli atti comunitari; essi inoltre non potevano ritenersi sottoposte alle norme costituzionali interne senza compromettere l'autonomia dell'ordinamento comunitario e il principio della sua superiorit, il solo principio che
mantenere una uniforme applicazione del diritto dell'Unione in tutti gli
o momento una posizione di astensione propri compiti quello di garantire il rispetto dei diritti
posti a tutela degli individui negli ordinamenti interni, ad essa incombendo solo di assicurare ell'applicazione del diritto comunitario.
lit di continuare tale atteggiamento e della
Unione si sviluppata giunta proclamare l'incorporazione dei
principi generali del diritto comunitario di cui essa cura l'osservanza. Resta tuttavia aperto il problema della loro individuazione e della
ad assicurare la protezione dei diritti fondamentali sia perch si considera vincolata ad ispirarsi alle tradizioni costituzionali comuni sia perch afferma di non poter ammettere provvedimenti che siano incompatibili con
garantiti dalle costituzioni degli Stati membri. Inoltre la internazionali relativi alla
europea, come elementi di cui Corte conferma che tali
dovranno essere considerati nell'ambito della delle finalit della comunit, con riguardo alla funzione sociale dei beni e delle
e siano giustificate per esse generale della comunit, purch non resti lesa la sostanza
ha posto dei limiti precisi subordinando ziali e con le finalit
dell'ordinamento comunitario, manifestando l'intenzione di utilizzare quei principi che le
intende incorporare e tutelare nell'ordinamento comunitario in ragione della loro armonizzazione con i diritti
rdinamento comunitario e precisa che i diritti fondamentali da esso tutelati scaturiscono da una fonte di diritto autonomo, cio dai principi generali di quell'ordinamento, che a loro volta traggono il loro valore giuridico dalla loro
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consacrazione nella giurisprudenza della negli ordinamenti interni. Il contrasto di un atto di diritto derivato con i diritti fondamentali pu essere rilevato solo alla luce del diritto dell'Unione tanto pi che il riferimento alle norme costituzionali interne come parametri diretti di legittimit di un atto nelle istituzioni potrebbe danneggiare l'unit e l'efficacia del diritto di matrice europea. Ne consegue che i principi generali che si trovafondamento di quest'ultimo possono risultare non conformi adegli ordinamenti interni, per la specificit dell'ordinamento dell'dalla stessa Corte di giustizia e anche per la dissonanza che caratterizza gli ordinamenti degli stati membri, sia per i significati diversi cnei vari ordinamenti in relazione alle proprie specificit culturali e sociali.La Corte ha riconosciuto i seguenti diritti fondamentali di cui assicura il rispetto dell'ordinamento comunitario, sebbene alle
uguaglianza e non discriminazione, che vieta di trattare in modo diverso situazioni simili o viceversa
libert di religione
libert di espressione e di informazione
libert di circolazione e di associazione
inviolabilit del domicilio
diritto di propriet
rispetto della vita privata familiare e del
diritto ad una tutela giurisdizionale effettiva
diritto a un giusto processo
non retroattivit delle norme penali
rispetto dei diritti della dimantenere il silenzio e di non contribuire alla propria incriminazione.
Il rispetto di tali principi fondamentali si impone sia ai giudici nazionali dell'Unione e costituisce un presupposto della legalit degli atti da esse emanati. Tra queste rientra anche l'organo giudiziario. I criteri di rilevazione usati Occorre valutare inoltre l'idoneit o meno dei vari cassicurare a livello dell'Unionealle esigenze degli Stati membri.Il riferimento alle tradizioni costituzionali comuni lascia sussistere un margine notevole di indeterminatezza e comporta un'eccessiva discrezionInnanzitutto tale espressione deve intendersi in senso lato in considerazione del fatto che la tutela dei diritti fondamentali pu essere assicurata daglilegge principi generali non necessariamedi regole non scritte. In secondo luogo tale criterio idubitarsi quando applicato in tale
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urisprudenza della Corte e non o non soltanto dall'essere riconosciuti
Il contrasto di un atto di diritto derivato con i diritti fondamentali pu essere rilevato solo alla tanto pi che il riferimento alle norme costituzionali interne come
tri diretti di legittimit di un atto nelle istituzioni potrebbe danneggiare l'unit e l'efficacia del diritto di matrice europea. Ne consegue che i principi generali che si trova
o possono risultare non conformi a certi princi, per la specificit dell'ordinamento dell'Unione
di giustizia e anche per la dissonanza che caratterizza gli ordinamenti degli stati membri, sia per i significati diversi che un medesimo diritto fondamentale pu assumere nei vari ordinamenti in relazione alle proprie specificit culturali e sociali.
ha riconosciuto i seguenti diritti fondamentali di cui assicura il rispetto dell'ordinamento comunitario, sebbene alle condizioni da essa di volta in volta fissate:
non discriminazione, che vieta di trattare in modo diverso situazioni
libert di espressione e di informazione
libert di circolazione e di associazione
violabilit del domicilio
a vita privata familiare e del segreto professionale
diritto ad una tutela giurisdizionale effettiva
diritto a un giusto processo
non retroattivit delle norme penali
rispetto dei diritti della difesa, incluso il diritto al contraddittorio e il diritto di mantenere il silenzio e di non contribuire alla propria incriminazione.
Il rispetto di tali principi fondamentali si impone sia ai giudici nazionali un presupposto della legalit degli atti da esse emanati. Tra queste
rientra anche l'organo giudiziario.
ccorre valutare inoltre l'idoneit o meno dei vari criteri di rilevazione indicatiUnione una sufficiente tutela dei diritti fondamentali e la conformit
alle esigenze degli Stati membri. Il riferimento alle tradizioni costituzionali comuni lascia sussistere un margine notevole di indeterminatezza e comporta un'eccessiva discrezionalit di apprezzamento.Innanzitutto tale espressione deve intendersi in senso lato in considerazione del fatto che la
entali pu essere assicurata dagli ordinamenti statali anche attraverso ecessariamente formalizzati in norme costituzionali o sulla base
In secondo luogo tale criterio implica una ricerca di tipo comparato sulla cui legittimit pu dubitarsi quando applicato in tale materia e che non appare idoneo a rispondere alle
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dall'essere riconosciuti
Il contrasto di un atto di diritto derivato con i diritti fondamentali pu essere rilevato solo alla tanto pi che il riferimento alle norme costituzionali interne come
tri diretti di legittimit di un atto nelle istituzioni potrebbe danneggiare l'unit e l'efficacia del diritto di matrice europea. Ne consegue che i principi generali che si trovano a
certi principi costituzionali Unione pi volte richiamata
di giustizia e anche per la dissonanza che caratterizza gli ordinamenti degli he un medesimo diritto fondamentale pu assumere
nei vari ordinamenti in relazione alle proprie specificit culturali e sociali. ha riconosciuto i seguenti diritti fondamentali di cui assicura il rispetto
condizioni da essa di volta in volta fissate:
non discriminazione, che vieta di trattare in modo diverso situazioni
fesa, incluso il diritto al contraddittorio e il diritto di mantenere il silenzio e di non contribuire alla propria incriminazione.
Il rispetto di tali principi fondamentali si impone sia ai giudici nazionali che alle istituzioni un presupposto della legalit degli atti da esse emanati. Tra queste
riteri di rilevazione indicati dalla Corte ad una sufficiente tutela dei diritti fondamentali e la conformit
Il riferimento alle tradizioni costituzionali comuni lascia sussistere un margine notevole di alit di apprezzamento.
Innanzitutto tale espressione deve intendersi in senso lato in considerazione del fatto che la ordinamenti statali anche attraverso
norme costituzionali o sulla base
ato sulla cui legittimit pu a rispondere alle esigenze
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di tutela presenti nei vari ordinamenti nazionaliper una corretta e soddisfacenteconcezioni politiche, storiche e Anche il richiamo agli strumenti internazionali, tra un criterio sufficientemente sicudell'esistenza di un diritto fondamentale, liberamente valutabile dalla riguarda la seconda, essa si limitava ad affermare che la indicazioni utili di cui tener conto nell'ambito del diritto comunitario: precedenza esclusa l'esistenza di un vincolo formale al rispetto della Soltanto il Trattato di Maastricht ha affermato la diretta incidenza di tutti i diritti sostanziali sanciti nella Convenzione europea eoltre quelli risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni in quanto principi generali dell'ordinamento dell'Unioneall'apprezzamento della Corterichiamo in grado di assicurare non solo l'immediata rilevanza ma anche che essi siano immuni da ogni condizionamento rispetto alle esigenze Si tratta poi di valutare se le norme della interpretate e aggiustate in funzione delle finalit dell'dell'ordinamento giuridico o debbano trovare applicazione nel loro valore e significato originario e in tale veste prevalere anche nei confronti dall'ordinamento dell'Unione. In questo secondo caso la possibilit di una mancata tutela dei diritti fondamentali dell'uomo destinata a ridursi radicalmente poich potrebbe verificarsi solo in ipotesi sempre pi marginalcostituzioni interne e non siano sanciti neanche nella Lart. 6 TUE attribuisce all'UnioneConvenzione europea dei diritti dell'una qualsiasi modifica delle competenze dell'Consiglio delibera all'unanimit, previa approvazione del sull'adesione dell'Unione alla CEDU e che l'entrata in vigore di tale decisione sia subordinata all'approvazione degli stati membri, conformemente alle rispettive norme costituzionali. La principale delle conseguenze scaturenti da un'eventuale adesione dell'dunque quella dell'inserimento della prima nel sistema degli obblighi convenzionali, dunque l'attribuzione alla un generale potere di controllo avente ad oggetto l'adempimento, da obblighi scaturenti dalla CEDU. 4. LA COMPETENZA DELLA CORTE
STATI MEMBRI ALLA LUCE DEI PRINCIPI GENERALI DELL'ORDINAMENTO DELL'
EUROPEA
Il sindacato della Corte di giustizia aessere esercitato con riguardo agli atti emanati dalle istituzioni.Un diritto fondamentale dell'uomo, una volta recepitoprincipio generali, deve ritenersi vinc
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di tutela presenti nei vari ordinamenti nazionali. Il ricorso a tale criterio apparecorretta e soddisfacente opere di rilevazione in considerazione delle diverse
e culturali che caratterizzano gli ordinamenti degli Stati membri.Anche il richiamo agli strumenti internazionali, tra cui la Convenzione europea, non sembra un criterio sufficientemente sicuro. I primi costituivano solo il riferimento per la rilevazione
ondamentale, liberamente valutabile dalla riguarda la seconda, essa si limitava ad affermare che la Convenzione europea potesse fornire indicazioni utili di cui tener conto nell'ambito del diritto comunitario:
lusa l'esistenza di un vincolo formale al rispetto della Convenzionedi Maastricht ha affermato la diretta incidenza di tutti i diritti sostanziali
europea e un preciso vincolo per gli ordini dell'oltre quelli risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni in quanto principi generali
Unione. Mentre il secondo riferimento rimane sottoposto Corte, lo stesso non pu dirsi per i primi, stante
richiamo in grado di assicurare non solo l'immediata rilevanza ma anche che essi siano immuni da ogni condizionamento rispetto alle esigenze e alle norme dei TrattatiSi tratta poi di valutare se le norme della Convenzione europea possono ainterpretate e aggiustate in funzione delle finalit dell'Unione e dei principi specifici propri dell'ordinamento giuridico o debbano trovare applicazione nel loro valore e significato originario e in tale veste prevalere anche nei confronti di principi fondamentali attinenti
. In questo secondo caso la possibilit di una mancata tutela dei diritti fondamentali dell'uomo destinata a ridursi radicalmente poich potrebbe verificarsi solo in ipotesi sempre pi marginali, ossia quando essi non siano contemplati dalle costituzioni interne e non siano sanciti neanche nella Convenzione europea.
Unione europea la competenza relativa alla formale adesione alla europea dei diritti dell'uomo escludendo che tale eventuale adesione comporta
una qualsiasi modifica delle competenze dell'Unione. L'articolo 218 TFUE prevede che il delibera all'unanimit, previa approvazione del Parlamento europeo per l'accordo
alla CEDU e che l'entrata in vigore di tale decisione sia subordinata all'approvazione degli stati membri, conformemente alle rispettive norme costituzionali. La
scaturenti da un'eventuale adesione dell'Unionedunque quella dell'inserimento della prima nel sistema accentrato di controllo del rispetto degli obblighi convenzionali, dunque l'attribuzione alla Corte europea dei diritti dell'uomo di
generale potere di controllo avente ad oggetto l'adempimento, da parte dell'
CORTE DI GIUSTIZIA A SINDACARE GLI ATTI INTERNI DEGLI
STATI MEMBRI ALLA LUCE DEI PRINCIPI GENERALI DELL'ORDINAMENTO DELL'
di giustizia alla luce dei diritti fondamentali come da essa riessere esercitato con riguardo agli atti emanati dalle istituzioni.
le dell'uomo, una volta recepito nell'ordinamento dell'deve ritenersi vincolante non solo per le istituzioni ma anche per gli organi
9254404 8disponibile dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 18 alle ora
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o appare insufficiente opere di rilevazione in considerazione delle diverse
gli ordinamenti degli Stati membri. europea, non sembra
riferimento per la rilevazione ondamentale, liberamente valutabile dalla Corte; per quanto
europea potesse fornire indicazioni utili di cui tener conto nell'ambito del diritto comunitario: dunque era in
Convenzione. di Maastricht ha affermato la diretta incidenza di tutti i diritti sostanziali
un preciso vincolo per gli ordini dell'Unione di osservarli, oltre quelli risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni in quanto principi generali
. Mentre il secondo riferimento rimane sottoposto dirsi per i primi, stante il loro preciso
richiamo in grado di assicurare non solo l'immediata rilevanza ma anche che essi siano Trattati.
europea possono ancora essere e dei principi specifici propri
dell'ordinamento giuridico o debbano trovare applicazione nel loro valore e significato i principi fondamentali attinenti
. In questo secondo caso la possibilit di una mancata tutela dei diritti fondamentali dell'uomo destinata a ridursi radicalmente poich potrebbe verificarsi
i, ossia quando essi non siano contemplati dalle europea.
europea la competenza relativa alla formale adesione alla uomo escludendo che tale eventuale adesione comporta
. L'articolo 218 TFUE prevede che il europeo per l'accordo
alla CEDU e che l'entrata in vigore di tale decisione sia subordinata all'approvazione degli stati membri, conformemente alle rispettive norme costituzionali. La
Unione alla CEDU sar centrato di controllo del rispetto
pea dei diritti dell'uomo di parte dell'Unione, degli
DI GIUSTIZIA A SINDACARE GLI ATTI INTERNI DEGLI
STATI MEMBRI ALLA LUCE DEI PRINCIPI GENERALI DELL'ORDINAMENTO DELL'UNIONE
itti fondamentali come da essa rilevati pu
nell'ordinamento dell'Unione quale olante non solo per le istituzioni ma anche per gli organi
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nazionali: per cui una misura interna con esso in conflitto, norma dell'Unione, viola comunque il diritto dell'Corte di giustizia in quanto nella comunit (incompatibili con il rispetto dei diritti dell'uomo.Il controllo di conformit di un provvedimento interno rispetto al diritto fondamentale dell'ordinamento dell'Unione previste solo se esiste un collegamento sufficienteuna situazione contemplata dal diriattribuite. Alla luce di ci, possono esaminarsi tra ipotesi principali:1. In primo luogo, la misura interna lesiva di un diritto fondamentale rientra in un settore di esclusiva competenza dell'Unionepotr essere legittimamente svolto dalla attuazione di una norma dell'Unionefondamentali dell'uomo quali riconosciuti dalla principi generali anche se non sanciti in una specifica norma. Lo stesso tratti di una decisione nazionale che si inquadra nell'ambito di un procedimento comunitario e anche per quanto riguarda l'attuazione di direttive ove lampia. Dal momento che gli Stati hanno rmaterie, la loro azione in tale ambito dovr risultare conforme al diritto dell'non pu tollerare che in tali aricontrasto con i principi fodell'ordinamento e perci vincolanti anche le autorit nazionali. Dopo appare logico che la Corte estende l'applicazione di tanel dare esecuzione alle misure prescritte dall'tale da non disconoscere o non compromettere le esigenze derivanti dalla protezione dei diritti e delle libert individuali previsti a livello dell'Tale controllo di conformit legittimoessendo rivolti a dare attuazione a un atto normativo dell'comunque un'area di esclusiva competenza dell'2. In secondo luogo, deve escludersi chedell'ordinamento dell'Unione, tra diritti dell'uomo, possa essere svolto dalla quando la misura statale riguardi materie rimaste nella competenza del legislatore nazionale, anche se venga in rilievo sul piano dell'3. In terzo luogo il collegamento tra competenza statale solo indiretto o eventuale nel senso che l'esercizio delle seconde oggetto delle prime o pi in generale quando si operi nelle zone grigie, ossia nelle materie di competenza concorrente o quando in settori attribuiti alla competenza dell'quanto la prima non abbia provveduto ad emanare una disciplina che copre il settore, osi estende solo ai suoi aspetti. In via di principio sembra potersi affermare che l'osservanza dei principi dell'ordinamento dell'Unione da parte del legislatore interno non si imponga solo per il fatto che la materia
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i una misura interna con esso in conflitto, pur senza violare una specifica , viola comunque il diritto dell'Unione e dunque pu essere censurata dalla
ustizia in quanto nella comunit (Unione) non possono essere consentite misure incompatibili con il rispetto dei diritti dell'uomo. Il controllo di conformit di un provvedimento interno rispetto al diritto fondamentale
pu essere esercitato nell'ambito delle procedure previste solo se esiste un collegamento sufficientemente stretto del diritto in questione con una situazione contemplata dal diritto dell'Unione, ossia con la sfera delle competenze
i ci, possono esaminarsi tra ipotesi principali: luogo, la misura interna lesiva di un diritto fondamentale rientra in un settore di
Unione e dove essa sia gi stata esercitata: allora tale sindacato ttimamente svolto dalla Corte di giustizia. I provvedimenti interni emanati in
Unione o per assicurare l'applicazione, devono rispettare diritti fondamentali dell'uomo quali riconosciuti dalla Corte a seguito della loro inclusiprincipi generali anche se non sanciti in una specifica norma. Lo stesso tratti di una decisione nazionale che si inquadra nell'ambito di un procedimento comunitario e anche per quanto riguarda l'attuazione di direttive ove la discrezionalit degli Stati ampia. Dal momento che gli Stati hanno rinunciato alle loro competenze in
ambito dovr risultare conforme al diritto dell'non pu tollerare che in tali arie i singoli possono essere sottoposti al trattamento in contrasto con i principi fondamentali dell'uomo inclusi tra i
perci vincolanti anche le autorit nazionali. Dopo appare logico che la estende l'applicazione di tali principi ai provvedimenti interni in questione. Pertanto,
nel dare esecuzione alle misure prescritte dall'Unione, gli stati membri debbono farlo in modo tale da non disconoscere o non compromettere le esigenze derivanti dalla protezione dei
lle libert individuali previsti a livello dell'Unione. trollo di conformit legittimo anche quando i provvedimenti
a dare attuazione a un atto normativo dell'Unione, vengono ad incidere iva competenza dell'Unione o in settori gi da questa disciplinati.
do luogo, deve escludersi che simile sindacato di conformit ai principi , tra diritti dell'uomo, possa essere svolto dalla
la misura statale riguardi materie rimaste nella competenza del legislatore nazionale, rilievo sul piano dell'Unione e venga portata all'attenzione della
3. In terzo luogo il collegamento tra competenza statale e competenze dell'solo indiretto o eventuale nel senso che l'esercizio delle seconde pu riflettersi nelle materie
generale quando si operi nelle zone grigie, ossia nelle materie di competenza concorrente o quando operi il principio di sussidiariet; quando, pur in settori attribuiti alla competenza dell'Unione, rimane la competenza degli Stati membri in quanto la prima non abbia provveduto ad emanare una disciplina che copre il settore, o
In via di principio sembra potersi affermare che l'osservanza dei principi dell'ordinamento da parte del legislatore interno non si imponga solo per il fatto che la materia
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senza violare una specifica e dunque pu essere censurata dalla
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Il controllo di conformit di un provvedimento interno rispetto al diritto fondamentale ere esercitato nell'ambito delle procedure da essa
stretto del diritto in questione con era delle competenze
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ambito dovr risultare conforme al diritto dell'Unione: questa ngoli possono essere sottoposti al trattamento in
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tale da non disconoscere o non compromettere le esigenze derivanti dalla protezione dei
anche quando i provvedimenti interni, pur non , vengono ad incidere
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, tra diritti dell'uomo, possa essere svolto dalla Corte di giustizia la misura statale riguardi materie rimaste nella competenza del legislatore nazionale,
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riflettersi nelle materie generale quando si operi nelle zone grigie, ossia nelle materie di
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In via di principio sembra potersi affermare che l'osservanza dei principi dell'ordinamento da parte del legislatore interno non si imponga solo per il fatto che la materia
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rientra nella competenza concorrente dell'nazionale sia diretta precisamente a dare attuazione al diritto dell'orientata ad ammettere la possibilit di estendere l'applicazione dei principi in materia di diritti dell'uomo anche nei confrall'attuazione di specifici atti dell'nel campo di applicazione o riguardaadita in via pregiudiziale, deve fornire tutti gli elementi di interpretazione necessari per la valutazione, da parte dei giudici nazionali, della conformit della normativa interna con i diritti fondamentali di cui la CorteNella sentenza Bond van Adverteeders la esaminare la compatibilit con un diritto fondamentale di una normativa nazionale, ma solo perch incideva in un campo rientrante nell'apprezzamento del legislatore nel caso Steffensen, la Corte afferma che diritto comunitario una normativa interna che lede un diritto fondamentale incondizionato direttamente applicabile garantito da una norma adotnel caso di specie in gioco il rispetto del diritto ad una controperizia garantito dal diritto comunitario, le norme nazionali applicabili in materia di prova rientrano nell'ambito di applicazione; pertanto queste ndiritti fondamentali. Inoltre il giudice nazmezzo di prova al fine di evitare provvedimenti compatibili con il rispetto del diritto fondamentale a un equo processo.Nella Carta dei diritti fondamentali dell'precisazione circa l'ambito entro cui opera per gli Stati membri l'obbligo di rispettare sanciti nella Carta: l'articolo 51 affermastati membri ma esclusivamente nell'attuazione del diritto dell'Carta non estendono in alcun non sembrerebbe pi sufficiente un semplice collegamento tra la disciplina nazionale e la competenza concorrente dell'Unionedi giustizia possa esercitare il suo sindacato sugli atti interni alla luce dei diritti fIn realt l'eccezione o la difesa basata sul rispetto delle sfere di competenza e sulle situazioni puramente interne tende progressivamente a perdere consistenza per due ragioni: si pensi in primo luogo al progredire e all'ampliarsi del procesall'ampliamento del mercato interno in via di costante evoluzione nei suoi molteplici aspetti, agli sforzi tendenti alla creazione di uno spazio giuridico europeo.In secondo luogo, per la recente giurisprudenza dellauna netta tendenza a far emerge