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09/06/2014 1 TRICHINELLOSI Phylum : Nemathelminthes Classe : Nematoda Ordine : Trichocephalida Famiglia : Trichinellidae Trichinella femmina adulta 3mm x 60 micron Trichinella maschio adulto 1.5 mm x 40 micron • i nematodi del genere Trichinella hanno una distribuzione cosmopolita • tuttavia non ci sono dati per 92 (46%) paesi • la maggior parte delle specie (7/12) infetta i suini e di conseguenza l’uomo • a livello mondiale l’incidenza annua è di circa 10,000 casi clinici di trichinellosi con una mortalità dello 0,2% (Pozio, 2011) Tassonomia del genere Trichinella Specie incapsulate T. spiralis T. nativa Trichinella T6 T. britovi Trichinella T8 T. murrelli Trichinella T9 T. nelsoni Trichinella T12 Infettano solo i mammiferi incluso l’uomo Specie non incapsulate T. pseudospiralis T. papuae T. zimbabwensis Infettano i mammiferi incluso l’uomo e: - gli uccelli (T. pseudospiralis) - i rettili (T. papuae; T. zimbabwensis

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TRICHINELLOSI

Phylum : Nemathelminthes Classe : Nematoda Ordine : Trichocephalida Famiglia : Trichinellidae

Trichinella femmina adulta 3mm x 60 micron

Trichinella maschio adulto 1.5 mm x 40 micron

• i nematodi del genere Trichinella hanno una distribuzione cosmopolita

• tuttavia non ci sono dati per 92 (46%) paesi

• la maggior parte delle specie (7/12) infetta i suini e di conseguenza l’uomo

• a livello mondiale – l’incidenza annua è di circa 10,000 casi clinici di trichinellosi con una mortalità dello 0,2% (Pozio, 2011)

Tassonomia del genere Trichinella

• Specie incapsulate – T. spiralis – T. nativa – Trichinella T6 – T. britovi – Trichinella T8 – T. murrelli – Trichinella T9 – T. nelsoni – Trichinella T12

Infettano solo i mammiferi incluso l’uomo

• Specie non incapsulate – T. pseudospiralis – T. papuae – T. zimbabwensis

Infettano i mammiferi incluso l’uomo e: - gli uccelli (T. pseudospiralis) - i rettili (T. papuae; T. zimbabwensis

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Fase intestinale: muscoli striati di animale infestato ingeriti da un altro animale o dall’uomo L1 si liberano nello stomaco, passano 20-30 minuti nell’intestino dove penetrano nell’epitelio intestinale in 30-36 ore le larve subiscono 4 mute passando da L1 – L4 a quello di adulto gli adulti maturano rapidamente e il maschio feconda la femmina dopo 48 h l’infestazione al 5°- 6° gg dall’infestazione, la femmina incomincia a produrre le larve “newborn” che passano direttamente dalla vulva ai capillari linfatici e attraverso questi raggiungono la grande circolazione

Le femmine producono larve per circa 10-12 gg dopo vengono espulse insieme ai maschi in seguito alla risposta immunitaria dell’ospite a livello intestinale

Fase parenterale

Penetrate attivamente si accrescono senza compiere mute e al tempo stesso inducono la cellula muscolare a trasformarsi in cellula nutrice. Alcune specie inducono anche la formazione di una capsula di collagene. Le larve non incapsulate possono muoversi da una cellula muscolare a un’altra contigua

Specie incapsulate Specie non incapsulate

Capsula di collagene Assenza della capsula di collagene

15 giorni fino a 1 mm di lunghezza

Periodo variabile da mesi ad anni

processo di calcificazione

La calcificazione interessa inizialmente la cellula nutrice e successivamente la larva

possibile il passaggio transplacentare

• documentato nell’uomo • sperimentalmente: volpe, furetto, topo, cavia, ma non nel suino

SPECIE G OSPITI DIFFUSIONE

T. spiralis T 1 Mammiferi Cosmopolita

T. nativa T2 Mammiferi Regioni artiche e subartiche dell’America, Europa ed Asia

T. britovi T3 Mammiferi Aree temperate dell’Europa dell’Asia, Africa del nord e occidentale

T.pseudospiralis T4 Mammiferi e uccelli Cosmopolita

T.murrelli T5 Mammiferi Aree temperate del Nord America

Genotipo T6 Mammiferi Regioni artiche e subartiche dell’America

T.nelsoni T7 Mammiferi Africa del Sud e orientale

Genotipo T8 Mammiferi Sudafrica e Namibia

Genotipo T9 Mammiferi Giappone

T.papue T10 Mammiferi e rettili Papua nuova guinea

T. zimbabwensis T11 Mammiferi e rettili

Africa a sud del Sahara

Genotipo T12 Mammiferi e ….. Appena scoperta nel puma in sud America……….

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Nel ciclo silvestre sono interessati vari animali selvatici (volpi, cinghiale, orso) e volatili carnivori (corvi, rapaci) che si infestano cibandosi di animali o di carogne infestate e permettono così il perpetuarsi del ciclo. Le larve infatti hanno notevoli capacità di adattamento all’ambiente. Nel ciclo domestico che vede coinvolto anche l’uomo sono invece interessati gli animali domestici (suini, cavalli) che si infestano alimentandosi con rifiuti o con il contatto con carogne contenenti larve: solitamente dal ciclo silvestre avviene un’introduzione del parassita nel ciclo urbano specie quando è agevole il contatto tra animali selvatici e domestici (scorretta gestione della fauna selvatica).

I migliori ospiti del ciclo silvestre • Vertebrati onnivori o carnivori (mammiferi, uccelli o rettili) con le seguenti caratteristiche: – spazzini – abitudini cannibalistiche – un ciclo di vita di alcuni anni – in cima alla catena alimentare

… epidemiologia in Italia

♦ presente solo il ciclo selvatico (T.britovi) ♦ esenti le isole fino al 2005 ♦ serbatoio principale la VOLPE, ma non solo ♦ in genere solo sopra i 500 mslm salvo rari casi ambiente naturale conservato (zone montagnose e parchi naturali)

Tre fattori principali: 1) Attitudine della volpe verso il cannibalismo

2) La sua ampia distribuzione

3) La disponibilità delle carcasse di volpe per la necroscopia

… epidemiologia in Italia

a proposito di reservoir secondo alcuni studi il serbatoio di trichinellosi in Italia in ambiente silvestre non è rappresentato da un singolo animale, ma da una BIOCENOSI complessa che comprende i carnivori (volpe, mustelidi…) e le loro prede (roditori, altri carnivori, suidi….)

Il ciclo domestico Questo ciclo si perpetua dove non vengono rispettate le corrette pratiche di allevamento e i suini sono alimentati con: • avanzi della macellazione contenente carne suina • rifiuti di origine alimentare contenente carne suina • carcasse di suini morti • carcasse di animali selvatici

Il ciclo domestico include anche altre forme di trasmissione: – suini allevati nelle discariche di rifiuti alimentari – suini alimentati con carcasse oggetto di attività venatoria – cavalli alimentati con avanzi della macellazione di suini

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• Il più comune agente eziologico del ciclo domestico è T. spiralis:

– ben adattata al suino – nel quale ha un tasso riproduttivo molto elevato – senza indurre la malattia clinica all’infuori delle infestazioni da milioni di larve • Occasionalmente, T. britovi può essere trasmessa nel ciclo domestico:

– Quando i suini sono alimentati con resti di animali oggetto di attività venatoria o vengono fatti pascolare in discariche dove sono state abbandonate carcasse di animali oggetto di attività venatoria • Trichinella pseudospiralis è stata anche trasmessa a suini domestici e ratti in allevamenti della Russia, Repubblica Slovacca e in Croazia

Trichinella negli equini

• 1975-2004 - 14 focolai umani in Francia (2.296 casi) e in Italia (1.038 casi) per il consumo di carne equina; gli unici due paesi europei dove la carne equina è consumata cruda • 1988-2008 - sono stati identificati alla macellazione 19 cavalli infetti con Trichinella (6 in Francia, 8 in Italia, 1 in Serbia e 4 in Messico) • In Europa, si stima 1 cavallo infetto ogni 250.000 macellati!

Uil.cfs

senzacolonne.it

Infestazione del cavallo • Alimentazione dei cavalli provenienti dall’est europeo con carni di suini o di altri carnivori selvatici nel periodo di ingrasso prima della macellazione • Eliminazione di parassiti adulti con le feci da topi o da altri animali infestati durante la forma enterica che inquinano i foraggi (per enteriti immunoallergiche) • Ingestione di foraggi inquinati da LARVE DI MOSCHE o da insetti adulti contenenti larve trichiniche nel proprio apparato digerente

Trichinellosi nell’uomo

• L’infezione da Trichinella nell’uomo è correlata alle abitudini culturali che includono cibi a base di carne cruda o poco cotta di diversi animali • La presenza del parassita negli animali domestici e/o selvatici non è un rischio sufficiente per il manifestarsi di infestazioni nell’uomo. Per esempio: – in Finlandia dove c’è un’elevata prevalenza di infezione sia negli animali domestici che selvatici, nessuna infestazione è stata documentata nell’uomo perché non vi è l’abitudine a consumare carni crude – in Romania la maggior parte delle infestazioni umane si manifestano tra la popolazione di origine tedesca e non tra la popolazione che vive nelle aree a maggior prevalenza negli animali – i focolai di trichinellosi umana per consumo di carne equina in Italia si sono verificati nelle regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Puglia) dove vi è un’alta percentuale di individui che consuma carne equina cruda secondo le abitudini culinarie francesi

• A livello mondiale, la principale fonte di infezione per l’uomo è la carne suina e i prodotti derivati • Tuttavia le carni poco cotte o crude di carnivori e onnivori (mammiferi, rettili e uccelli) rappresentano un ulteriore importante rischio per la trasmissione di questi patogeni all’uomo • Nei paesi dell’Unione Europea, Stati Uniti e Canada, le infezioni umane causate dalla carne suina sono quasi del tutto scomparse per: – miglioramento della produzione suinicola – miglioramento delle tecnologie impiegate presso i macelli • In questi paesi le infezioni occasionali causate da T. spiralis sono dovute al consumo di carni suine da: – suini di piccoli allevamenti familiari – suini allevati allo stato brado

Epidemiologia della trichinellosi nell’UE focolai umani

• Nei primi 15 paesi dell’UE, tra il 1975 e il 1998 sono stati documentati 6.500 casi di cui 5 mortali (0.08%) • I casi di infezione sono stati osservati in Francia, Germania, Italia e Spagna • Negli altri paesi dell’UE sono stati solo documentati casi in individui che: – hanno acquisito l’infezione all’estero – hanno consumato carni infette importate da aree endemiche

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RELAZIONE OSPITE PARASSITA

I carnivori non mostrano alcun segno clinico dell’infestazione

Le larve di tutte le specie sopravvivono per anni nei

muscoli dei carnivori

(T. nativa oltre 20 anni nell’orso polare)

TRICHINELLOSI ???

I sintomi clinici che si osservano nell’uomo sono quasi esclusivamente legati alla

reazione dell’organismo piuttosto che al danno indotto dal parassita stesso

La reazione di tipo allergico che si osserva nell’uomo è quasi o del tutto assente negli

animali

TRICHINELLOSI – Zoonosi Le infezioni nell’UOMO possono essere: •Inapparenti •Lievi •Gravi •Mortali A seconda di: • carica infestante • reattività dell’ospite • ceppo di trichine in causa

Prevenzione e controllo dell’infezione da Trichinella nell’uomo

• Educazione sanitaria dei consumatori – non consumare carne e derivati crudi o poco cotti di origine suina, equina, di animali oggetto di attività venatoria (cinghiale, orso, ecc.) • Controlli veterinari negli allevamenti e nei macelli – suini, cavalli e animali oggetto di attività venatoria • per mezzo della digestione artificiale necessita di personale esperto • Educazione dei cacciatori – i cacciatori devono essere informati che c’è una diretta correlazione tra l’abitudine di macellare le carcasse degli animali sul campo e una elevata prevalenza dell’infezione nella fauna selvatica

Prevenzione e controllo dell’infezione da Trichinella nell’uomo

• Congelamento della carne – devitalizza le larve presenti nei muscoli – tuttavia le larve presenti nei muscoli dei carnivori (per es. orso) possono sopravvivere fino a 5 anni se T. nativa e fino ad 1 anno se T. britovi – le larve diT. britovi possono sopravvivere nei muscoli di suini congelati a -20°fino a 3 settimane • Cottura delle carni – le larve presenti nei muscoli vengono devitalizzate alla temperatura di 70°C per 3 minuti – la cottura della carne nel forno a microonde non è in grado di devitalizzare il 100% delle larve presenti in grossi tagli di carne • Le larve sopravvivono per un lungo periodo di tempo in: – carni o loro derivati conservate sotto vuoto – carni o loro derivati conservati sott’olio o altro grasso (lardo) – prodotti carneei lavorati (salsicce, salami, ecc.)

Temperature di devitalizzazione nella carne suina di larve di Trichinella spiralis

Temperatura (°C)* Tempo

+50 9,5 ore

+54 1 ora

+56 15 min

+70 3 min

-15 20 gg

-23 10 gg

-29 6 gg

*temperatura interna

Distribuzione delle cisti larvali

distretti muscolari più infestati Testa regione cervicale regione dorsale parete toracica diaframma muscoli delle estremità degli arti

distretti muscolari meno infestati spalla coscia pellicciai

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Diagnosi nell’animale In pratica esclusivamente alla Macellazione tramite ricerca delle cisti larvali nei muscoli:

♦ esame per compressione ed osservazione al trichinoscopio o stereomicroscopio sensibilità: 3 larve/grammo

NON PIU’ UTILIZZABILE SECONDO 2075/2005

♦ digestione enzimatica del muscolo sensibilità: 1 larva/grammo:

♦ esame sierologico (IFI o ELISA) sensibilità: 0.1 larva/grammo

Metodo di elezione 2075/2005

Previsto dalla 2075/2005 ma non ancora validato