Deontologia e responsabilità professionali dell’assistente ... · Codice deontologico Come...
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Giornata di studio
“Deontologia e responsabilità professionali dell’assistente sociale”
Ordine degli assistenti sociali della Liguria
Venerdì 2 febbraio 2018
d.ssa Elisabetta Bianchi
Titolo V“Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti
di colleghi ed altri professionisti”Capo I“Rapporti con i colleghi ed altri professionisti“
artt. 41 al 43
Titolo VI“Responsabilità dell’assistente sociale nei confro
nti dell’organizzazione di lavoro”Capo I “L’assistente sociale nei confronti dell’organizzazione
di lavoro”Artt. dal 44 al 51
Quali responsabilità
devono assumere gli assistenti sociali
nella costruzione e nella manutenzionenella costruzione e nella manutenzione
dei processi di collaborazione nei confronti delle organizzazioni ?
ORGANIZZAZIONE ORGANIZZAZIONE
……non è lo sfondo, ma un fattore determinante , influenza i processi , li modella, pur senza condizionarli interamente….è la struttura organizzativa che condiziona
l’agire dei soggetti, e sono i soggetti che interpretano l’organizzazione riproducendola e
modificandola……organizzazione è , dinamica sottoposta a continue perturbazioni
organizzazione in senso processuale organizzazione in senso processuale suggerisce al professionista lsuggerisce al professionista l’’assunzione assunzione
di un approccio proattivo:di un approccio proattivo:
intuire anticipatamente le tendenze e gli eventi che potrebbero verificarsi, individuare gli spazi di cambiamento futuri per pianificare le azioni opportune
• chiedere il rispetto dell’autonomia professionale
• impegnare le proprie competenze per il miglioramento dell’organizzazione
• mantenere un rapporto continuo e costante con la sfera amministrativa, con i luoghi di decisione politica
• conoscere i confini organizzativi per riconoscere la propria collocazione • contribuire alla creazione della cultura organizzativa, attraverso azioni consapevoli • sviluppare la capacità di trasformare l’apprendimento individuale in apprendimento di gruppo e organizzativo.
RESPONSABILITA’/CONSAPEVOLEZZA
Gli assistenti sociali contribuiscono
attraverso un’azione consapevole, alla creazione della cultura organizzativa.
La strutturazione delle attività, nel servizio sociale, èessa stessa azione, orientata nel tempo, basata su tentativi e correzioni volte ad ottenere prodotti finali attraverso azioni scelte, produzione autonoma di regole in un rapporto continuo e reciproco con l’ambiente.
1. Responsabilità dell’AS nei confronti dell’organizzazione: il peso e il condizionamento dell’organizzazione nel lavoro professionale e le possibili conseguenze in ambito disciplinare?
2. Responsabilità dell’AS nei confronti dell’organizzazione, conflitto inevitabile o mediazione possibile?
Quesiti elaborati dal consiglio territoriale di disciplina Ctd CROAS Liguria
ART. 44 L’assistente sociale deve chiedere il rispetto del suo profilo e della sua autonomia professionale, la tutela anche giuridica nell’esercizio delle sue funzioni e la garanzia del rispetto del segreto professionale e del segreto di ufficio.
Codice deontologico
Quesito: Responsabilità dell’AS nei confronti dell’organizzazione: il peso e il condizionamento dell’organizzazione nel lavoro professionale e le possibili conseguenze in ambito disciplinare
Focus: verbo chiedere, chiedere per ottenere
L’assistente sociale chiede, intenzionalmente, con l’obiettivo specifico di giungere ad un riconoscimento del suo profilo.
L’azione del chiedere non è casuale e sporadica bensì accuratamente preparata, prevede una preciso impegno e la consapevolezza di ciò che si vuole ottenere.
L’assistente sociale può affermarsi come professionista e chiedere il rispetto della sua autonomia, sviluppando la capacità di trasformare l’apprendimento individuale in apprendimento di gruppo e organizzativo.
“principalmente intorno alle competenze apprese nel corso del processo per svolgere il lavoro effettivo, controllarne la fluidità e gestire le eventuali perturbazioni”
Codice deontologico
Come salvaguardare la professionalità quando il carico di lavoro è eccessivo
ART. 47L’assistente sociale deve adoperarsi affinché le sue prestazioniprofessionali si compiano nei termini di tempo adeguati a realizzareinterventi qualificati ed efficaci, in un ambiente idoneo a tutelare lariservatezza dell’utente e del cliente.
ART. 48L’assistente sociale deve segnalare alla propria organizzazionel'eccessivo carico di lavoro o evitare nell’esercizio della liberaprofessione cumulo di incarichi e di prestazioni quando questi torninodi pregiudizio all’utente o al cliente.
CROAS Piemonte 2016 Parere legale – Avv. Cinzia Alesiani – Carichi di lavoro
Strategie……..reazioni
‐ per poter incidere nei processi decisionali, in particolare sulle dimensioni di specifica competenza in relazione alle
funzioni, attività e ai compiti professionali
ricercare spazi di interlocuzioni e ricercare spazi di interlocuzioni e spiegazione dei motivi e criteri spiegazione dei motivi e criteri
che rendono plausibili le scelte professionaliche rendono plausibili le scelte professionali
diventare interlocutori credibilidiventare interlocutori credibili
– fornire al decisore politico degli elementi solidi su cui fondare le proprie scelte programmatiche,
– riconoscere i livelli decisionali e di conseguenza i propri margini di autonomia
– rimettere ad altri le scelte che non ci competono
Giulia Ghezzi
Conoscere i meccanismi che sottostanno Conoscere i meccanismi che sottostanno al contesto lavorativo, conoscere i al contesto lavorativo, conoscere i dispositivi di sistema e strutturali ciò dispositivi di sistema e strutturali ciò consente lconsente l’’individuazione di strategie individuazione di strategie
Come adempiere alle prescrizioni :
-garantire e definire pratiche organizzative
-chiarire e conoscere le proprie responsabilità, declinate in dimensioni concrete e in indicatori di benessere
- valutare il proprio lavoro per argomentare a terzi i criteri delle proprie valutazioni
-restituire le analisi che portano a formulare i propri giudizi, per legittimarsi nella propria funzione valutativa e ad assumersi responsabilità di giudizio
-riferire, periodicamente, ai propri responsabili, dirigenti e amministratori, a prescindere dalla richiesta di questi, i risultati dell’agire professionale.
riportare dati e informazioni in ordine:
agli interventi rivolti ai singoli casi (numero degli accessi, tipologia delle richieste, interventi e prestazione realizzate, risorse finanziarie utilizzate, risultati ottenuti),
alle politiche sociali intraprese per specifici settori
ai servizi attivati, a favore di gruppi di destinatari
il professionista o il gruppo di assistenti sociali, di ambito, distretto, Ente, individua le modalità e i tempi per rendere conto del proprio operato
in relazione alle caratteristiche dell’organizzazione di appartenenza, della tipologia di utenza, delle condizioni socio‐economiche contingenti.
La periodica e costante rendicontazione del proprio lavoro diventa una strategia per
tutelarsi e tutelare l’utenza, ma allo stesso tempo un modo per riferire costantemente circa i carichi di lavoro del servizio.
Una scelta contraria, a quella indicata, potrebbe generare il rischio di effettuare rendicontazioni a spot e saltuarie connesse solo alle emergenze e alle eccessive pressioni degli stessi amministratori e dei cittadini.
CAPO I Rapporti con i colleghi ed altri professionistiART. 41
L’assistente sociale intrattiene con i colleghi e con gli altriprofessionisti con i quali collabora rapportiimprontati a correttezza, lealtà e spirito dicollaborazione, sostenendo in particolare i colleghiche si trovano all’inizio dell’attività professionale. Siadopera per la soluzione di possibili contrastinell’interesse dell’utente, del cliente e della comunitàProfessionale
. Quesito: Responsabilità dell’AS nei confronti dell’organizzazione, conflitto inevitabile o mediazione possibile?
Quando ti muovi alla velocità della vita scontrarsi è inevitabile dal film, CRASH contatto fisico Paul Haggis, 2005
Il conflitto è ovunque, in noi stessi, innanzitutto, e inoltre nei nostri rapporti con gli altri
Il conflitto è un motore del cambiamento e, in un’ottica creativa e costruttiva, è una preziosa risorsa da utilizzare nella sua potenziale qualità generatrice
I conflitti fanno parte del nostro agire umano non sono ne negativi ne positivi, bensì hanno un potenziale distruttivo così come ne hanno uno creativo.
va trattato come una risorsa perché esplicita visioni multiple della realtà e dei problemi
Guardare al conflitto come• opportunità• campanello di allarme
L’attenzione si sposta dalla ricerca di strumenti per eliminare il conflitto al cercare di comprendere i suoi possibili significati
assistenti socialii professionisti disponibili ad assumere il conflitto che scaturisce dalle relazioni
interpersonali all’interno delle organizzazioni e nelle relazioni di
collaborazione
Dinamiche che più frequentemente generano situazioni di conflitto tra gli operatori.•Identificare i problemi con le persone•Non distinguere tra posizioni e interessi
Posizioni: idee ben strutturate su come dovrebbe essere affrontato un problemaInteressi: obiettivi di cambiamento, i risultati che si intendono ottenere
Trattare esclusivamente dalle proprie posizioni, distoglie dagliinteressi e dai bisogni reali, riduce la possibilità di trovare soluzioni creative ai problemi e non tiene conto della relazione complessiva tra le parti in conflittoNon coincidenza tra ruoli ed aspettativeConflitto quando:•ogni volta che c’è assunzione di ruolo in dissonanza con le proprie aspettative
Quali responsabilità nel rapporto con gli
Amministratori locali ?
ART. 10 CD L’esercizio della professione si basa su fondamenti etici e scientifici, sull’autonomia tecnico‐professionale, sull’indipendenza di giudizio e sulla scienza e coscienza dell’assistente sociale………..
quale comportamento dobbiamo assumere per non incorrere in provvedimenti disciplinari, nécontravvenire alle disposizioni stabilite dall’Ente e al contempo non creare disparità di trattamento della cittadinanza, consapevoli che la valutazione sociale è uno specifico del nostro agire professionale ?
Quesito posto colleghi del Comune di Genova
Rapporti gerarchici e autonomia tecnico-professionale
ART. 50 Il rapporto gerarchico funzionale tra colleghi risponde a due livelli di responsabilità: verso la professione e verso l’organizzazione e deve essere improntato al rispetto reciproco e delle specifiche funzioni. Nel caso in cui non esista un ordine funzionale gerarchico della professione, l’assistente sociale risponde ai responsabili dell’organizzazione di lavoro per gli aspetti amministrativi, salvaguardando la sua autonomia tecnica e di giudizio
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Responsabilità decisionale
E' propria dell'Ente per le decisioni politico-organizzative, di allocazione di risorse e decisioni politico-organizzative, di allocazione di risorse di carattere generale.
Responsabilità esterna, è propria dell'Ente che ha la rappresentanza esterna.
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Responsabilità tecnica
E' propria del professionista assistente sociale e nella conduzione di un caso, riguarda:- aspetti metodologico - procedurali e il percorso operativo;- valutazione tecnico-professionale;-ipotesi progettuale
Autonomia tecnica e di giudizio: l'assistente sociale ha autonomia nel compimento del processo di aiuto, in tutte le sue fasi.Con l’assegnazione di un caso l'assistente sociale assume responsabilità tecnica
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Dirigente/responsabile assistente sociale che riveste, all’interno dell’organizzazione, quel ruolo:
può esercitare sull'operato del dipendente assistente sociale controllo tecnico di merito e di metodo. Il rapporto deve essere basato sul rispetto delle specifiche funzioni e competenze
Art. 50 prevede :Art. 50 prevede :
Dirigente/responsabile con altro profilo professionale:
non può esercitare sull'operato del dipendente assistente sociale controllo tecnico di merito e di metodo. L'assistente sociale dovrà rispondere solo su aspetti amministrativi, su distribuzione risorse, rappresentanza esterna.
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• …….il rapporto gerarchico può sussistere solo in quanto l'organo superiore e quello inferiore condividano una medesima competenza.
• …….non può intercorrere un rapporto gerarchico tra un singolo componente della Giunta e l'organo tecnico, l‘Assessore non assume rilievo e poteri giuridici se non agendo collegialmente nell'ambito della giunta…….
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“gli Amministratori non esercitano il loro potere politico entrando nel merito dei progetti di intervento concordati dal Servizio sociale con la singola famiglia, ma lo esprimono attraverso gli strumenti attribuiti loro dalla legge il PEG piano esecutivo di Gestione e i Regolamenti”
“L’AS esprime una valutazione e un progetto di intervento in una relazione sociale che presenterà al proprio Responsabile di area. Questi verificherà la congruenza dell’intervento sia rispetto ai Regolamenti vigenti che rispetto agli obiettivi e lerisorse stabilite nel PEG; se non avrà nulla da eccepire, lo renderà esecutivo attraverso una determinazione. In presenza di rilievo nel merito, questo viene sollevato dal Responsabile di area senza passaggi dalla Giunta”Bertotti T. (a cura di), 2016, Il servizio sociale in comune, Maggioli Editore
“il Responsabile può chiedere ulteriori approfondimenti / adempimenti istruttori, non è tenuto ad aderire alla lettura del proprio collaboratore tecnico potendo, ad esempio, decidere di non dar corso all’intervento proposto oppure sollevare l’assistente sociale dalla gestione di quel caso per affidarlo ad altri o avocarlo a sé” . Avv. Gioncada
Agli organi di governo spettano solo le funzioni di indirizzo politico
legge n.241/1990 art.12 sentenza n. 1032 del 17 giugno 2005 del TAR Sicilia Tessaro (2013), La redazione degli atti amministrativi del comune, Rimini, Maggioli
Osservare e analizzare i risultati del lavoro, (cosa abbiamo ottenuto ?)
Individuare e identificare gli errori che non si vogliono commettere per valutare quali probabilità ha una certa strategia di aumentare il rischio di produrre errori
Manutenzione continua attraverso formazione, supervisione consulenze legale art 51 CD
Conoscere‐ la catena decisionale ‐ come le responsabilità sono distribuite all’interno dell’organizzazione/amministrazione‐ la mappa formale delle funzioni e degli organi
Buone riflessionigrazie
Elisabetta Bianchi