debito

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COSA E' IL DEBITO PUBBLICO? In economia per debito pubblico si intende il debito dello Stato nei confronti delle banche di altri soggetti, individui, imprese, o stati esteri, che hanno sottoscritto un credito allo Stato sotto forma di obbligazioni (quali BOT, BTP, CCT ) destinate a coprire il disavanzo del fabbisogno finanziario statale ovvero coprire l'eventuale deficit pubblico nel bilancio dello Stato. I L'HA GENERATO? CHI L'HA GENERATO? Il debito pubblico è stato generato negli anni dai governi che spendevano più di quanto incassassero dalla tassazione. Questo disavanzo è stato coperto emettendo titoli e obbligazioni acquistati poi dalle banche in cambio di ingenti interessi. Le spese che hanno contribuito maggiormente all'accumulazione del debito sono: Le spese militari, i vitalizzi dei parlamentari, gli ingenti finanziamenti al vaticano, le enormi regalie alle banche e agli speculatori. A QUANTO AMMONTA? Il debito pubblico italiano ammonta oggi a 1.911.807 milioni di euro, ovvero a circa 30.000 euro per ogni cittadino. Lo stato paga inoltre su questo debito 70 miliardi di euro all'anno di interessi alle banche detentrici del debito. E'POSSIBILE CONTENERLO? Come dimostra la recente manovra finanziaria varata dal governo, 50 miliardi di tagli a salari e pensioni, è impossibile riuscire a contenere il debito, figuriamoci ad estinguerlo, all'interno di questo sistema economico. ANNULLARE IL DEBITO: UNICA SOLUZIONE! L'unica soluzione possibile, è quindi quella dell'annullamento del debito pubblico ovvero del non pagamento degli interessi e dei crediti verso le banche, così da smettere di pagare interessi da strozzini agli speculatori e da avere molte risorse da investire nel lavoro, nell'istruzione, nelle infrastrutture, nello stato sociale. COSA ACCADREBBE? Accadrebbe semplicemente che molte delle banche detentrici di titoli di stato fallirebbero, e lo stato quindi le dovrebbe nazionalizzare, ponendo le loro attività sotto il controllo vincolante dei lavoratori e dei piccoli risparmiatori. CHI CI RIMETTEREBBE? Nella sostanza questa operazione di annullamento del debito e di nazionalizzazione delle banche non danneggerebbe che un migliaio di capitalisti e speculatori che ogni giorno traggono profitti miliardari sulle spalle dei ceti popolari. Tutti i piccoli investitori, i correntisti e gli impiegati del settore sarebbero tutelati. CHI CI GUADAGNEREBBE? Ci guadagnerebbe la società intera: lavoratori, studenti, precari, disoccupati, poiché oltre alla liberazione di ingenti capitali da investire nel lavoro, nella ricerca, nello sviluppo tecnologico, nella valorizzazione del territorio e dell'ambiente, si creerebbe un sistema economico liberato dalla dittatura del profitto e delle banche al riparo dalle speculazioni e dalle crisi cicliche del capitale. PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI – WWW.PCLAVORATORI.IT WWW.PCLTOSCANA.SPLINDER.COM - [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] STAMPATO IN PRORPIO VIA MARCO AURELIO 7 MILANO

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COSA E' IL DEBITO PUBBLICO?

In economia per debito pubblico si intende il debito dello Stato nei confronti delle banche di altri soggetti, individui, imprese, o stati esteri, che hanno sottoscritto un credito allo Stato sotto forma di obbligazioni (quali BOT, BTP, CCT ) destinate a coprire il disavanzo del fabbisogno finanziario statale ovvero coprire l'eventuale deficit pubblico nel bilancio dello Stato. I

L'HA GENERATO?

CHI L'HA GENERATO?

Il debito pubblico è stato generato negli anni dai governi che spendevano più di quanto incassassero dalla tassazione. Questo disavanzo è stato coperto emettendo titoli e obbligazioni acquistati poi dalle banche in cambio di ingenti interessi. Le spese che hanno contribuito maggiormente all'accumulazione del debito sono: Le spese militari, i vitalizzi dei parlamentari, gli ingenti finanziamenti al vaticano, le enormi regalie alle banche e agli speculatori.

A QUANTO AMMONTA?

Il debito pubblico italiano ammonta oggi a 1.911.807 milioni di euro, ovvero a circa 30.000 euro per ogni cittadino. Lo stato

paga inoltre su questo debito 70 miliardi di euro all'anno di interessi alle banche detentrici del debito.

E'POSSIBILE CONTENERLO?

Come dimostra la recente manovra finanziaria varata dal governo, 50 miliardi di tagli a salari e pensioni, è impossibile riuscire a contenere il debito, figuriamoci ad estinguerlo, all'interno di questo sistema economico.

ANNULLARE IL DEBITO: UNICA SOLUZIONE!

L'unica soluzione possibile, è quindi quella dell'annullamento del debito pubblico ovvero del non pagamento degli interessi e dei crediti verso le banche, così da smettere di pagare interessi da strozzini agli speculatori e da avere molte risorse da investire nel lavoro, nell'istruzione, nelle infrastrutture, nello stato sociale.

COSA ACCADREBBE?

Accadrebbe semplicemente che molte delle banche detentrici di titoli di stato fallirebbero, e lo stato quindi le dovrebbe nazionalizzare, ponendo le loro attività sotto il controllo vincolante dei lavoratori e dei piccoli risparmiatori.

CHI CI RIMETTEREBBE?

Nella sostanza questa operazione di annullamento del debito e di nazionalizzazione delle banche non danneggerebbe che un migliaio di capitalisti e speculatori che ogni giorno traggono profitti miliardari sulle spalle dei ceti popolari. Tutti i piccoli investitori, i correntisti e gli impiegati del settore sarebbero tutelati.

CHI CI GUADAGNEREBBE?

Ci guadagnerebbe la società intera: lavoratori, studenti, precari, disoccupati, poiché oltre alla liberazione di ingenti capitali da investire nel lavoro, nella ricerca, nello sviluppo tecnologico, nella valorizzazione del territorio e dell'ambiente, si creerebbe un sistema economico liberato dalla dittatura del profitto e delle banche al riparo dalle speculazioni e dalle crisi cicliche del capitale.

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