CUMES 2013 - Lezione 3 Savio

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XIX Corso Multidisciplinare di Educazione allo Sviluppo UNICEF DIRITTI E COOPERAZIONE: CONFINI DI OGGI E PROSPETTIVE DI DOMANI Immigrazione e integrazione” Angela Savio Socio-antropologa Università degli Studi di Milano a[email protected] 22.02.13

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XIX Corso Multidisciplinare di Educazione allo Sviluppo UNICEF

DIRITTI E COOPERAZIONE: CONFINI

DI OGGI E PROSPETTIVE DI DOMANI

“Immigrazione e integrazione”

Angela Savio Socio-antropologa Università degli Studi di Milano [email protected] 22.02.13

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COMPLESSITA’ FENOMENO MIGRATORIO: TERMINOLOGIA

STRANIERO

-Ad un primo livello è legato al criterio della cittadinanza.

E’ straniero chi risiede in un paese ma non possiede la cittadinanza

-Ad un secondo livello è legato a significati emotivi.

E’ straniero chi è diverso, strano, chi ha caratteristiche differenti.

EXTRACOMUNITARIO

-Ad un primo livello si riferisce a chi proviene da paesi esterni alla comunità europea

-Ad un secondo livello è un termine ambiguo, che legittima l’esistenza di due realtà,

l’occidente e il resto del mondo.

Gli extra-comunitari, esistono solo per differenza rispetto a un presunto “noi”. Non

esistono distinzioni, ciò che li definisce è l’essere diversi da ….

IMMIGRATO

-riflette una prospettiva parziale : l’immigrato è definito da chi lo vede arrivare

-non tiene conto del fatto che chi arriva è anche chi parte.

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MIGRANTE L’utilizzo di tale termine permette di cogliere la natura processuale, complessa e

non eccezionale della migrazione.

I migranti non sono persone eccezionali, “altri”. La migrazione è un’esperienza che

riguarda la maggior parte delle persone.

UNICITA’ DI OGNI MIGRANTE

Ognuno ha una sua storia migratoria che presenta delle caratteristiche generali che

accomunano prima di tutto tutti i migranti, in secondo luogo i migranti provenienti da

un determinato paese. Ma esistono poi variabili che fanno capo al singolo e che

rendono ogni storia unica

LA MIGRAZIONE È UN FATTO SOCIALE TOTALE (Marcel Mauss)

Le migrazioni coinvolgono tutti gli ambiti della vita sociale e individuale tanto degli

emigranti e delle società di partenza quanto delle società di arrivo

DOPPIA ASSENZA E DOPPIA PRESENZA DEI MIGRANTI (Sayad)

Immigrazione ed emigrazione sono le due facce indissociabili di una stessa realtà,

non possono essere comprese l’una senza l’altra

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LE MIGRAZIONI

Le migrazioni, anche quelle internazionali non sono un fenomeno nuovo:

costituiscono un processo ricorrente dell’umanità

I flussi migratori non sono statici, variano nel tempo e secondo forme e intensità che

riflettono l’emergere o il consolidarsi di nuove condizioni economiche, demografiche,

sociali e politiche

La molteplicità dei fattori che concorrono a determinare i movimenti migratori impone

un’analisi che tenga in considerazione:

-le dinamiche strutturali a livello sociale (fattori di attrazione e espulsione)

-le dinamiche individuali che generano le partenze (fattori di scelta )

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MOLTEPLICITA’ E COMPLESSITA’ DEI PERCORSI E

PROGETTI MIGRATORI

- Miglioramento delle proprie condizioni economiche

- Miglioramento non solo delle condizioni economiche

ma anche professionali (studio o attività lavorativa)

- Miglioramento delle condizioni sociali e emancipazione

- Miglioramento delle condizioni economiche dei familiari tramite le rimesse

- Ricongiungimenti familiari

- Fuga da situazioni di guerra, persecuzione o eventi naturali

PROGETTI SCELTI O IMPOSTI

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ne e culture INTEGRAZIONE: RICONOSCIMENTO DELLE DIFFERENZE Prospettiva metaculturale:

E’ necessario divenire consapevoli della funzione generica della cultura, e dei tratti

specifici, non universali, di quella a cui apparteniamo, che ci costruisce come quei

particolari esseri umani.

-Non esiste uomo senza cultura e cultura senza uomini

-Ciascuna è diversa ma hanno la stessa funzione

-La cultura e’ acquisita non e’ innata

-La cultura è un processo in costante movimento che innova ed è innovata dagli uomini

L’acquisizione di una prospettiva metaculturale è facilitata dall’incontro con

l’alterità e dal riconoscimento delle differenze, dell’esistenza di diversi punti di vista

Passaggio da una concezione reificata della cultura a una concezione processuale

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COSA NON E’ INTEGRAZIONE?

ASSIMILAZIONE

Modello che si basa sull’accettazione dell’immigrazione ma all’immigrato è

chiesto di aderire ai modelli di comportamento e ai valori di fondo della nuova

società e di abbandonare la propria cultura.

Cittadinanza versus acquisizione di diritti in nome dell’unicità.

Il migrante aderisce e interiorizza i modelli di comportamento e i valori di fondo

della nuova società

-rifiuta parzialmente o totalmente la propria

-attiva un processo di acculturazione

Rischi

-rifiuto dai membri della cultura maggioritaria

-rifiuto dai membri della cultura di origine

-vuoto di identita’

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COSA NON E’ INTEGRAZIONE? MULTICULTURALISMO

-modello che si basa sull’accettazione della diversità culturale.

Istituzionalizzazione delle "minoranze etniche": puralismo ineguale

-riconoscimento a livello politico delle comunità culturali e creazione di

servizi educativi, luoghi di culto dedicati.

-il migrante rimane legato alla cultura di origine

-evita contatti con persone o gruppi della cultura di arrivo Rischi -la creazione delle minoranze può finire col rafforzarne la segregazione -l'esistenza di canali partecipativi specificamente destinati ai gruppi non tutela il singolo in quanto cittadino e accentua l’isolamento

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INTEGRAZIONE E’... RICONOSCIMENTO E

MEDIAZIONE

Superamento di una concezione emergenziale, temporanea del fenomeno migratorio

scelta/obbligo di adottare una politica di integrazione della popolazione

(immigrata e “autoctona”)

PASSAGGIO DA UNA SOCIETÀ MULTICULTURALE A UNA SOCIETÀ INTECULTURALE

La mediazione è uno strumento delle politiche di integrazione:

-permette ai nuovi cittadini di esercitare i loro diritti

-facilita l'integrazione attraverso la conoscenza e lo scambio reciproci,

cercando di assicurare uguali opportunità nel rispetto della diversità.

Angela Savio 22.02.2013

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ESITO DI UN PROCESSO DI INTEGRAZIONE

-connessioni e legami tra aspetti e elementi delle diverse culture per

ricomporle in una unica in grado di contenerle entrambe.

Implica l’adozione di comportamenti del paese di accoglienza senza

concretizzarsi in una completa conformità culturale.

-senso di appartenere a due culture senza compromettere l’identità complessiva

-scelta di entrambe le culture

La scelta da parte dei migranti di mettere in atto un modello o un altro è

strettamente legato all’orientamento e alle politiche migratorie messe in atto dai

diversi paesi.

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IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE IN ITALIA:

A CHE PUNTO SIAMO?

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CARATTERISTICHE, PECULIARITA’

DEI DIVERSI FLUSSI MIGRATORI IN ITALIA -Presenza di un elevato numero di gruppi culturali

-Presenza contemporanea di primo migranti neo-arrivati, individui o famiglie in

fase di stabilizzazione, e individui e famiglie stabilizzate.

-Presenza di uomini, donne sole, famiglie, bambini e anziani

differenti progetti e percorsi migratori portano a differenti

bisogni e richieste

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ALCUNI DATI SULLA PRESENZA DI STRANIERI IN ITALIA (dati Istat e OIM)

I residenti stranieri in Italia al 1 gennaio 2011 sono

oltre 4 milioni e 500 mila, di cui il 51,8% donne

7,5% della popolazione residente in Italia (60.626.442)

La presenza di stranieri è maggiore nelle Regioni del Nord (60%) rispetto al Centro

(circa il 25%) e al Sud (13,5%) con un aumento della presenza nei comuni diversi dai

capoluoghi provinciali.

Le nazionalità prevalenti a livello nazionale sono la romena (circa 1 milione), albanese e

marocchina (circa 500 mila), cinese e ucraina (circa 200 mila)

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ALCUNI DATI SULLA PRESENZA DI STRANIERI IN ITALIA (dati Istat e OIM)

Il 50% delle presenze straniere proviene dall’Europa, il 21% dall’Africa, 16,8%

dall’Asia, l’8,1% dall’America e lo 0,1% dall’Oceania.

A livello regionale le nazionalità prevalenti sono quella romena in Lombardia e Lazio,

quella albanese in Puglia, quella ucraina in Campania, quella tunisina in Sicilia e quella

ecuadoriana in Liguria.

Milano e Roma sono i comuni a più elevata concentrazione di presenza straniera

Milano: 217 mila stranieri; nazionalità prevalenti: filippina e egiziana

Roma: 290 mila stranieri ; nazionalità prevalenti: romena e filippina

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ALCUNI DATI SULLA PRESENZA DI STRANIERI IN ITALIA (dati Istat e OIM)

Nel corso di un decennio gli immigrati sono aumentati di quasi 4 milioni.

In media, un abitante su 13 è di cittadinanza straniera, con un’incidenza

maggiore tra i minori.

-Cresce il numero di bambini nati in Italia e iscritti a scuola

(oltre 700 mila il 7,9% della popolazione scolastica)

-Cresce il numero dei migranti che acquisiscono ogni anno la cittadinanza italiana

-Cresce il numero di studenti stranieri nelle università italiane

(oltre 47 mila iscritti): il doppio rispetto a 10 anni fa

-Cresce il numero di cittadini stranieri titolari di una posizione imprenditoriale

(oltre 400 mila)

-Cresce il numero di lavoratori stranieri ( il 15,5% sul totale)

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L’ITALIA: DA PAESE DI EMIGRAZIONE A PAESE D’IMMIGRAZIONE

-Fino agli anni ’60 l’Italia si considerava un paese non interessato dal fenomeno

dell’immigrazione.

Percezione erronea: presenza femminile invisibile

-Negli anni ’70 l’immigrazione aumenta a seguito della chiusura delle frontiere da parte

degli altri paesi europei e della mancanza di una politica interna: l’Italia continua a non

considerarsi paese di immigrazione.

l'Italia è vista più come paese di transito che di soggiorno definitivo

-Fino alla prima metà degli anni '80, il fenomeno rimane sostanzialmente ignorato,

(nonostante le presenze aumentino e l’immigrazione assuma sempre più carattere stabile

e familiare): assenza di una legislazione specifica

Angela Savio 22.02.2013

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Da allora il fenomeno è stato affrontato per lo più secondo un’ottica emergenziale,

come se si trattasse di una novità imprevista e straordinaria.

-La prima legge arriva, in modo molto parziale, solo nel 1986 (L. Foschi) e in modo più

complesso nel 1990 (L. Martelli).

Bisogna aspettare fino al marzo 1998 (L.Turco-Napolitano) per avere la prima legge

organica sull'immigrazione, poi modificata nel 2002 (L. Bossi-Fini) e nel 2009 con la L.

Maroni (il cosidetto pacchetto sicurezza) con misure sempre più restrittive.

-Nel 2010 viene reso pubblico il piano interministeriale per l’integrazione,

denominato “Identità e incontro”, in cui viene proposto un programma

per l’integrazione, qualificandolo come modello italiano

lontano dall’assimilazionismo e dal multiculturalismo.

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