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Annuario del Centro Studi Francescani per il Dialogo Interreligioso e le Culture

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In copertina: Logo dell’Onu preparato per la celebrazione del 2016 quale anno internazionale dei legumi.

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Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso

e le Culture

Guida ai Laboratori

2015-2016

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Centro Studi Francescani per il dialogo interreligioso e le cultureCod. fiscale: 93066850616Chiesa S. Francesco d’AssisiVia San Francesco d’Assisi, 11781024 Maddaloni (Ce)Telefax 0823434779; Cell 3472968637E-mail: [email protected]

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IL MONDO COME SACRAMENTOIl linguaggio della fraternità e della bellezza

Il 2016 è stato dichiarato dall’Onu Anno internazionaledei legumi. L’Onu si aspetta che per l’anno 2020 i legumi(fagioli, ceci, lenticchie e piselli secchi) ripresentino il 20% deltotale delle proteine consumate a livello mondiale.

Perché tanto interesse per i legumi? Anzitutto, per il loroalto valore nutritivo. I legumi, infatti, sono uno dei miglioristrumenti per combattere la malnutrizione (denutrizione econsumo eccessivo di calorie) e l’insicurezza alimentare.Inoltre, la loro coltivazione aumenta la produttività e l’effi-cienza dell’uso dell’acqua all’interno dei sistemi di coltura incui crescono. Per di più, le coltivazioni di legumi riducono laquantità di fertilizzanti e le emissioni di gas responsabilidell’“effetto serra” e migliorano la salute del suolo, incremen-tano la biodiversità e forniscono un’opportunità d’adattamen-to al cambio climatico. Per questi e altri motivi, i responsabi-li dell’industria di legumi degli Stati Uniti sono desiderosi dilavorare insieme ai loro colleghi della Spagna, dell’Italia e delresto dei Paesi del Mediterraneo, dove i legumi costituisconouna parte integrante dell’alimentazione tradizionale, pubbli-cizzando i benefici che una produzione e un consumo mag-giori di legumi possono apportare ai singoli consumatori eall’intero Pianeta. Anche l’Expo 2015 di Milano ha dato abba-stanza spazio all’agricoltura, al tema del cibo e dello sviluppoeco-sostenibile.

Ci è sembrato più che opportuno, all’interno dei laborato-ri, delle attività formative e delle iniziative culturali e socio-caritative del Centro Studi Francescani per il 2015-2016, guar-dare con attenzione al problema dell’ambiente, alle risorse delterritorio, al senso del cibo e dell’alimentazione non solo per

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le nostre comunità e famiglie, ma ancor di più per il bene delmondo e il futuro del nostro Pianeta. Gli squilibri geo-politi-ci dei Paesi in via di sviluppo e del Medio Oriente e le proble-matiche legate all’inquinamento, alla crisi ecologica, alla scar-sità dell’acqua, agli sconvolgimenti climatici e alla “terra deifuochi”, come altresì al fenomeno della malnutrizione e dellafame nel mondo, aprono una finestra più grande per un dia-logo sincero e concreto con il mondo, con “nostra madreTerra”, e non solo con i popoli ancora in guerra. C’è bisognodi un dialogo più profondo che tocchi non solo i rapporti trapopoli e comunità, religioni, culture e tradizioni, ma anchetutti gli esseri viventi che vivono sotto il cielo e sopra la terra,nell’immenso cosmo, tra gli astri del cielo e gli abissi marini,affinché la salvaguardia del creato possa garantire un futuro ainostri figli, alle nuove e prossime generazioni che guardanocon più speranza al loro avvenire, proiettati verso la scopertadi nuovi mondi e pianeti.

Molte sollecitazioni e spinte provengono da papaFrancesco e dalla denuncia che egli ha fatto attraverso l’enci-clica Laudato si’ (24-5-2015), sulla cura della Terra come“nostra casa comune”, documento preziosissimo e quasi unvademecum per l’ecologia. “Casa comune”, “sorella” e“madre bella” sono tre immagini con le quali papa Francescopresenta il pianeta Terra nella lettera enciclica Laudato si’.Attingendo a piene mani dal Cantico di frate sole o delle crea-ture di Francesco d’Assisi e dalla stessa spiritualità francesca-na – di cui si fece promotore il dottore serafico Bonaventurada Bagnoregio –, Bergoglio ha accolto il grido di questa sorel-la che protesta per il male che le provochiamo a motivo «del-l’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto inlei» (n. 2). In questa enciclica, egli si propone «di entrare indialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune» (n. 3). E,quasi certamente, la parola “dialogo” è tra i termini che più

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ricorrono in questo documento. Il peccato dell’uomo halasciato dei segni indelebili nell’ambiente che ci circonda, pro-vocando una sorta di malattia cosmica: aria, acqua, suolo,terra ed essere viventi sono in qualche modo contaminati dalmale. Tutta la creazione è in gemito e soffre le doglie delparto e continuerà a gemere sino alla redenzione piena delmondo (cf. Rm 8,22). Eppure, l’umanità intera è chiamata acustodire nel migliore dei modi la natura con la quale è in sim-biosi, riconoscendo la profonda relazione – non solo esisten-ziale e biologica, bensì ontologica – con tutte le creature delnostro Pianeta. Siamo, in qualche modo, per usare un linguag-gio dei nostri tempi, tutti “inter-connessi”, in una relazioneprofonda che mette assieme la vocazione dell’uomo – volutodall’Onnipotente e bon Signore a sua immagine e somiglian-za – e il destino del mondo. Fiori e piante, semi e foglie,uccelli e pesci, animali selvaggi e domestici, alberi e frutti,sabbia e zolle, luce, aria e pietre, stelle e pianeti, fuoco e calo-re, acqua e grandine, polvere e vento, insieme a ogni altroessere vivente (animale, vegetale e minerale), portano i segnidell’amore di Dio e hanno per inciso, nel proprio Dna, il sigil-lo della Trinità.

La natura è il grande codice o libro nel quale Dio ha lascia-to le sue vestigia inconfondibili. Spetta a ciascuno di noiriscoprire la profonda interdipendenza tra tutte le creature ela vera vocazione dell’uomo secondo il progetto di Dio nellacreazione. Perché il mondo «è qualcosa di più che un proble-ma da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamonella letizia e nella lode» (n. 12). Secondo questa prospettiva,per intendere il mondo non è sufficiente guardarlo: è neces-sario entrare in dialogo con il suo autore, lasciandosi stupire,senza pretendere di venire a capo di quel mistero. La respon-sabilità dell’uomo nel mondo influisce non soltanto sullasocietà, ma anche sull’intera creazione.

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La Terra è la nostra casa comune, quell’oikumene che èsintetizzata in noi come microcosmo e che si riflette in ognitraccia visibile e invisibile della materia e del macrocosmo.Adamo è polvere rossa (cf. Gen 2,7) ed è, per sua natura evocazione, un essere vivente della terra e il plenipotenziario diJhwh chiamato a “custodire nel bene” le cose che Dio stessoha creato. La Bibbia offre una visione spazializzata della per-sona umana: guarda alla storia di Adamo e di Eva sempre inun contesto ambientale e sociale ben preciso. La nostra voca-zione è orientata a realizzare, nella libertà, il progetto di Dioe determina (nel bene o nel male), il destino del mondo. C’èil bisogno di realizzare un uso equilibrato e giusto dei benidella terra e di favorire un retto modo d’agire, di pensare, diessere, di produrre. Niente di questo mondo può essere indif-ferente alla nostra vocazione. Il mondo è come un grandesacramento di comunione che permette di sperimentarel’amore e la bontà di Dio per noi e per il prossimo e, per que-sto, rende responsabili ogni persona davanti ai problemiambientali e alla crisi ecologica globale, per il futuro dell’uma-nità e già delle prossime generazioni.

Il destino di questo mondo dipende dalla riscoperta dellanostra vocazione originaria e dall’uso responsabile dei beni edelle risorse del Pianeta. Siamo interdipendenti in un ecosiste-ma che mal sopporta l’agire sfrenato della tecnica e dellascienza, dei consumi e di un tipo di produzione che impove-risce le risorse del Pianeta. Per dirla con le parole di sanBonaventura, il mondo è come un libro rimasto occultato,ossia morto e cancellato (deletus et cancellatus) che non siamopiù in grado di leggere e d’intendere, inclini a esaltare le trac-ce del progresso – ossia del nostro passaggio – e non i segnidel gesto creativo di Dio. Il creato è diventato solo oggetto diricerca razionale e scientifica, tecnica e utilitaristica, ai finidella sua manipolazione e di uno sfruttamento selvaggio,

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diventato semplicemente il mondo della ragione scientifica etecnologica. Abbiamo dimenticato che tutto il mondo èombra, via, vestigio, ed è il libro scritto di fuori. Vi è in attoun certo oscuramento della nostra intelligenza che non per-mette più di cogliere i segni della bontà di Dio nel creato.Questo oscuramento può essere superato solo immettendo laragione in quel cono di luce che è l’incarnazione del Verbo.Solo attraverso tale evento può avvenire il ristabilimento del-l’ordine originario. La causa dell’alienazione e dello smarri-mento dell’uomo è la perdita dell’amore (charitas) che Cristoha riportato nel mondo. Una visione esclusivamente scienti-sta e tecnicistica del mondo non può salvarci perché non è ingrado di esprimere la verità dell’uomo e di favorire alla suapiena realizzazione!

8 settembre 2015Natività della Beata Vergine Maria

Il DirettoreFra Edoardo Scognamiglio, Ofm Conv.Ministro Provinciale di Napoli e Basilicata

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Nota storica

Sul luogo d’una antica chiesetta con monastero france-scano, la cui fondazione è, dalla tradizione, attribuita alSanto d’Assisi, fu eretta la chiesa attuale e ampliato l’origi-nario convento. Una disamina storica sulla fondazione delconvento ci è fornita sia dagli storici De Sivo e Piscitelli chedagli storici Cirillo Caterino e Cristoforo Bove.

Le varie citazioni fornite da quest’ultimi, confrontatecon le notizie tramandateci dagli storici locali, unitamenteai fatti realmente accaduti nell’antico feudo maddalonese,creano non poche contraddizioni, come quella di LucaWadding che riporta al 1222 la data di fondazione del con-vento da parte di Matalonis nobilis Comitatus gentis Caraffae. Iltutto ci sembra impossibile, in quanto, a quel tempo,Maddaloni era sotto il dominio Svevo e i Carafa preseropossesso del feudo soltanto nel 1464.

È chiaro che si suggerisce una più attenta lettura dei testiantichi, spesso riportati scorrettamente in tempi remoti pervarie ragioni, sia tipografiche che di scientificità inesistente.Interpretando sia la tesi di Wadding che del Piscitelli, cheriportano un antico documento conservato dal notaioOvidio Quintavalle, ma già alla metà del XIX secolo disper-so, possiamo dire che la presenza dei Francescani inMaddaloni si materializzò soltanto dopo l’avvento deldominio della famiglia Carafa e, quindi, nel XV secolo.

La descrizione di un nobile della famiglia dell’Uva, allo-ra Sindaco di Maddaloni, che offrì e dette in possesso al“Santo” una chiesetta da poco edificata, presso cui fu innal-zato un piccolo edificio per i frati, è da intendersi possibile

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negli ultimi anni del 1400, in quanto la famiglia dell’Uvaappare nei documenti notarili proprio in quel periodomolto potente in Maddaloni, e per il “Santo” è da intender-si proprio il Santo e non il frate Francesco che nel 1222non aveva ancora ricevute le stigmate (1224).

La conferma di questa tesi è che le più antiche vestigiaconservate nella chiesa e nel convento appartengonoentrambe al secolo XV. Per il convento ci riferiamo al fram-mento di affresco (in ottime condizioni) del primitivo chio-stro, rappresentante san Francesco che si spoglia dei suoibeni materiali in presenza dei suoi genitori e veste il saiofrancescano; per la chiesa, invece, all’antica tela dellaMadonna delle grazie tra san Francesco e san Giovanni,restaurata da Claudia Raffaelli di Roma sotto la direzione delMinistero dei Beni Culturali.

Tale tela, per il Piscitelli, ha un significato simbolico:vuole cioè rappresentare il possesso del bene chiesa che ilaici presenti conferiscono al “Santo” con le stigmate e lacroce processionale seguito dai monaci. I signori con il cap-pello raffigurano gli eletti o giurati, rappresentanti ilMunicipio o Università; le dame vestite in varie fogge pos-sono intendersi come il popolo accorso.

Resta evidente che, sia per tecnica pittorica e iconogra-fica che dall’analisi delle fogge del vestire, il tutto non puòessere inteso estraneo alla collocazione storica citata.

Il rinnovamento della chiesa primitiva, con relativoconvento, non potè avvenire prima del 1548, (cioè dopo ilConcilio di Trento) in quanto i Francescani di Maddaloni,divenuti da quel momento conventuali, ebbero la liberaamministrazione dei beni loro offerti e, quindi, la possibi-lità di realizzare opere a loro avviso necessarie. Tutto il

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complesso ebbe un arricchimento, ma subì seri danni conil terremoto del 1688. Con questa nostra ipotesi, già ripor-tata in altra sede, i Francescani danno inizio a una ristrut-turazione di tutto il complesso, i cui segni sono riconosci-bili malgrado il grosso degrado che subì dopo l’eversionefrancese del 1807, che si protrasse per oltre un secolo.

Gino Chierici, Architetto restauratore e Soprintendente aiMonumenti dell’epoca, scriveva su diversi quotidiani diRoma e di Napoli per descrivere lo stato precario delle strut-ture murarie, i gravi dissesti e l’abbandono, evidenziando fratanta rovina il bellissimo altare marmoreo settecentesco.

Sollecitato un comitato composto di illustri nomi qualiDomenico Letizia dell’Università di Roma, il canonicoGiuseppe Ventriglia, il canonico Michele Cerreto, il chirur-go Clemente Barletta, con altri noti industriali comeGiuseppe Cortese, Gaetano Cibelli, Nicola Cotugno, siarrivò a reperire quei fondi necessari per il consolidamen-to e per la parte decorativa.

Il progetto fu dell’ingegnere Carlo Pane di Napoli sottola direzione della Soprintendenza ai Monumenti capeggia-to dall’entusiasta Gino Chierici.

Altra triste vicenda l’edificio sacro subì in tempi nonlontani, quando il sisma del novembre 1980 e di poi un ful-mine, dissestarono diverse strutture più fragili a tali even-ti: la volta a botte lunettata che copre tutto il vano eccle-siale, gli archi di sostegno alla cupola e la stessa nel suointradosso ed estradosso.

Il progetto, realizzato dall’architetto Arturo Pozzi diAversa, fu finanziato per la legge 219/81 dal Provveditora-to alle Opere Pubbliche per la Campania e affidato per lasua esecuzione all’impresa di costruzione Giuseppe

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D’Alessio di San Marcellino (NA). Le opere pittoricherestaurate fino a ora sono: la Madonna delle grazie con sanFrancesco e san Giovanni Battista, tela di ignoto del secolo XV;la Madonna col Bambino, san Sebastiano, san Rocco, san Nicola esant’Antonio Abate, tela di ignoto del secolo XVIII; laMadonna di Loreto con santa Rosa da Viterbo e san Sebastiano,tavola di ignoto del XV secolo; L’Immacolata Concezione, teladi ignoto del secolo XVIII, tutte opere restaurate da CarlaRaffaelli di Roma sotto la direzione della Soprintendenzadei Beni Culturali di Caserta e Benevento. Nell’annoDuemila, in seguito ad alcuni lavori eseguiti in una dellesale-deposito del Convento, è stata ritrovata, in condizioniprecarie, e per questo restaurata, una tale raffigurante ilserafico padre san Francesco che riceve le stigmate, oraesposta in una cappella laterale della chiesa.

La chiesa, nel suo impianto architettonico, si presenta anavata unica con cinque cappelle per lato, intersecata da untransetto, tanto da formare la croce latina.

Le profonde cappelle del transetto ospitano due altarimarmorei eguali tra loro, al di sopra dei quali sono due teledi identiche dimensioni, che rappresentano a destral’Apparizione di Gesù Bambino a sant’Antonio di Padova, discuola giordanesca e a sinistra l’Assunzione della Vergine diGiovanni Balducci.

Queste due opere sono state in parte danneggiate, nel2001, in seguito a furti mal riusciti.

Le opere pittoriche sono impreziosite da ricche cornicidi stucco bianco che si ripetono in tutte le altre dieci cap-pelle del vano ccclesiale, ognuna con un piccolo e prege-vole altare marmoreo e un dipinto.

A partire dalla destra dell’entrata principale sono: nella

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prima cappella, la tela del secolo XVIII (restaurata) dellaMadonna con san Sebastiano, san Rocco, san Nicola esant’Antonio Abate; nella seconda, la tavola della fine delsecolo XVI (restaurata), raffigurante la Madonna di Loreto(alla quale, nel 1773, furono aggiunti i due pannelli lateralicon san Bonaventura e santa Rosa di Viterbo, firmati F.A.Ricco); nella terza, la tela della Deposizione che si presentain condizioni di estremo degrado; nella quarta, la tela delBattesimo di Cristo firmata Paolo de Matteis; nella quinta, latela che raffigura la Porziuncola, cioè Cristo, la Vergine, sanFrancesco e santa Chiara di Antonio Sarnelli.

Di fronte a quest’ultima, la quinta cappella di sinistraconserva le vestigia dei privilegi antichi descritti nelle duelapidi a sinistra (1607) e a destra (1753); al di sopra di que-sta, in una nicchia, si conserva una pregevola statua sette-centesca raffigurante la Madonna delle grazie con titoli pari aquello della tela antichissima descritta in precedenza.

Segue, nella cappella successiva, quarta a sinistra, la teladell’Immacolata Concezione (restaurata) con al fianco una nic-chia che custodisce la statua lignea policroma (sec. XVI) disant’Antonio; nella successiva cappella, terza a sinistra, unatela raffigura san Michele; ad essa segue la cappella, secondaa sinistra, del Crocifisso e poi, prima a sinistra, quella dellaNascita di Gesù.

L’Altare maggiore, di pregevolissima fattura, datato1761, ci riporta alla scuola dei marmorari napoletani doveil Sammartino forniva le decorazioni conclusive, quali gliangeli capo altare (vedi, per confronto, l’altare maggioredella chiesa di S. Giovanni Evangelista a S. Felice aCancello e il S. Michele di Anacapri di cui abbiamo trova-to documentazioni di archivio).

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Il coro, con 25 stalli superiori e 14 inferiori di tavole dinoce, ha per chiusura due bassorilievi notevolissimi cheraffigurano sant’Antonio di Padova e san Francesco.

L’organo conclude la visione prospettica di chi entranella chiesa nella sua magnificenza coloristica per la preva-lenza di oro, che comunque disturba la visione unitaria set-tecentesca di tutto lo spazio barocco, dai cui cornicionipresbiteriali s’affacciano le quattro statue (di stucco) dellaFede, della Speranza, della Carità e della Religione, custodiimperiture della presenza del Poverello a Maddaloni.

Prof. Giovanna SarnellaArchitetto

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Segreteria

Responsabile

Iezzi Vienna - Boutros Naaman

Servizio di segreteria

Ore 18 - 20 (ogni mercoledì)

Iscrizione ai Laboratori1

dal 21 settembre al 13 novembre 2015

1I laboratori iniziano il 16 novembre 2015. Il calendario degli incontri è da richiedere insegreteria. I laboratori sono della durata di 60 ore e si concludono entro il 31 maggio2016. È prevista un’erogazione liberale.

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Laboratori

LFL1 Lingua e Letteratura Inglese I-IIStaff

Il presente laboratorio si prefigge l’obiettivo di introdurre ipartecipanti, in modo diretto, al dialogo e alla conversazione.Senza trascurare la parte introduttiva (la conoscenza dell’al-fabeto, dell’articolo, della pronuncia, etc…), nonché lenozioni fondamentali della grammatica della Lingua Inglese(i verbi, gli aggettivi, etc…), particolare attenzione sarà riser-vata alla lettura, alla traduzione di testi, di brani di poesie, allaconversazione, all’ascolto della musica, alla proiezione difilms in lingua originale. Il laboratorio è diviso in due modu-li: il primo, relativo ai fondamenti della Lingua Inglese; ilsecondo, previo test d’ammissione, prevede l’approfondi-mento della Lingua e l’esercizio pratico della conversazione.R. MURPHY, English Grammar in Use. A self-study reference andpractice book for intermediate students, Cambridge UniversityPress, Cambridge 2001; D. CRYSTAL, English as a GlobalLanguage, Cambridge University Press, Cambridge 1997; K.GIBRAN, The Prophet, A.A. Knopf Publisher, New York 2002.

LFL2 Lingua Inglese per bambiniProf. Grazia Di Vico

Attraverso il canto, il disegno e la poesia, sarà tracciato unpercorso di apprendimento per i bambini che, per la primavolta, si avvicinano alla Lingua inglese.

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LFL3 Lingua e Letteratura Araba I-IIProf. Boutros NaamanLa Lingua e la Letteratura Araba sono qui proposte inmisura essenziale, con un semplice metodo d’apprendi-mento che prevede tre operazioni: gli esercizi scritti dicopia, la conversazione elementare diretta, la lettura dibrevi frasi. L’accesso al secondo livello avviene previo testdi verifica sia per la conoscenza della grammatica sia per lacapacità di sostenere un dialogo.L.V. VAGLIERI, Grammatica teorico-pratica della Lingua Araba,I-II, Istituto per l’Oriente, Roma 1989-1993; I. CAMERAD’AFFLITTO, Letteratura Araba Contemporanea. Dalla nahdaha oggi, Carocci, Roma 2004.

LFL4 Lingua e Letteratura Italiana I-IIProf. Augusta Maria RiviezzoIl laboratorio è stato pensato soprattutto per gli stranieri chevivono in Italia. Il metodo d’apprendimento, la verifica dellostudio, la conoscenza della grammatica italiana, saranno ela-borati in rapporto alle conoscenze dei singoli partecipanti. Ilpassaggio dal primo al secondo livello richiede la capacità disaper leggere e scrivere correttamente nella lingua italiana.

LFL5 Lingua e Letteratura Spagnola I-IIProf. Marisa FarinaLa prima parte del Laboratorio ha per obiettivo la cono-scenza base della grammatica e della Lingua Spagnola.Particolare attenzione sarà data alla fonetica, alla morfolo-gia e alle prime traduzioni.

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Il Laboratorio, per chi è già avanzato nella conoscenzadella lingua, mirerà soprattutto al dialogo, alla lettura, alletraduzioni, con la scelta di opere letterarie.LFL6 Lingua e Letteratura Francese I-IIProf. Tommasina CoppolaIl laboratorio è diviso in due parti: nella prima si ponecome obiettivo la conoscenza basilare della grammaticafrancese e degli idiomi fondamentali; la seconda parteapprofondisce la conversazione e gli stili linguistici.

LFR1 Storia delle ReligioniProf. Boutros Naaman

La conoscenza delle principali religioni mondiali è quantomai indispensabile oggi che viviamo in un contesto plurali-sta. L’approccio sarà non solo storico ma pure sociologico e,in parte, teologico. Il laboratorio si prefigge d’indagare lerisposte che le grandi religioni, i nuovi movimenti religiosi ele varie sette danno agli interrogativi dell’uomo circa la suaorigine e il suo fine.Il laboratorio si svolgerà presso l’Istituto di Scienze Religiose“San Pietro” di Caserta.A.N. TERRIN, Introduzione allo studio comparato delle religioni,Morcelliana, Brescia 1998; M. INTROVIGNE, Il satanismo,Elle Di Ci, Torino 1997; E. SCOGNAMIGLIO, Il volto di Dionelle religioni. Una indagine storica, filosofica e teologica, PaolineEditoriale Libri, Milano 2001.

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LFR2 Introduzione all’IslamProf. Edoardo Scognamiglio

Il laboratorio intende introdurre i partecipanti alla cono-scenza della storia, della cultura e delle principali dottrinecoraniche e della tradizione islamica, con un interesse par-ticolare per il sufismo. Saranno seguiti quattro approcci:storico-teologico, religioso, socio-culturale e spirituale. Cisaranno riferimenti comparati con la Bibbia.

P. BRANCA, Introduzione all’islam, San Paolo, CiniselloBalsamo 1995; ID., Voci dell’islam moderno, San Paolo,Cinisello Balsamo 1995; G. MANDEL, Storia del sufismo,Rusconi, Milano 1995; G.E. FUSSER - I.O. LESSER, Geopoliticadell’islam. I paesi musulmani, il fondamentalismo, l’occidente,Donzelli, Roma 1996; E. SCOGNAMIGLIO, Il volto di Dio nellereligioni. Una indagine storica, filosofica e teologica, PaolineEditoriale Libri, Milano 2001.

LFR3 Bibbia e CoranoProf. Edoardo ScognamiglioLa comparazione tra il testo sacro della Bibbia e quello delCorano avverrà mediante la ricerca di eventi, fatti, parole epersonaggi che ricorrono in entrambi i Libri. Seguirà unaconsiderazione critica su alcune categorie teologiche: ilconcetto di Rivelazione, di Ispirazione, di Giustizia, diVerità...

C.M. GUZZETTI, Bibbia e Corano. Confronto sinottico, San Paolo,Cinisello Balsamo 1995; U. BONANTE, Bibbia e Corano. I testisacri confrontati, Bollati Boringhieri, Milano 2002.

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LFR4 Introduzione al CristianesimoProf. Giuseppe FalangaA partire dalla Rivelazione di Dio compiutasi in Gesù Cristo,nonché dalla nascita delle prime comunità cristiane, il labo-ratorio intende illustrare – da un punto di vista storico, teo-logico e sociale – gli elementi fondamentali del cristianesimo.Il laboratorio sarà attivato a Portici (Na) nella sede delCovento di S. Antonio.

K. RAHNER, Laboratorio fondamentale sulla fede. Introduzione alconcetto di cristianesimo, San Paolo, Cinisello Balsamo 1990;E. SCOGNAMIGLIO, La Trinità nella passione del mondo.Approccio storico-critico, narrativo e simbolico, Paoline EditorialeLibri, Milano 2000.

LFR5 Antropologia teologicaProf. Pietro De LuciaIl laboratorio considera i dati essenziali della rivelazionebiblica e della tradizione cristiana a proposito del misterodell’uomo quale volto di Dio. Sono presentati gli elementifondamentali circa i valori della persona umana: libertà,coscienza, volontà, identità, etc...Il laboratorio si svolgerà presso la Pontificia FacoltàTeologica di Napoli, Sez. S. Tommaso d’Aquino.

E. SCOGNAMIGLIO, Il volto dell’uomo. Saggio di antropologia trini-taria, I-II, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2006-2008.

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LFR6 CristologiaProf. Edoardo Scognamiglio1. Il volto di Cristo nelle Scritture. 2. Le origini della fede cri-stiana. 3. Dal kerygma al dogma. 4. Volti di Gesù nella storia:tradizione e letteratura. 5. I misteri della vita di Cristo. 6.Ricerca storica su Gesù. 7. Cristologia e religioni.Il laboratorio si svolgerà presso la Pontificia FacoltàTeologica di Napoli, Sez. S. Tommaso d’Aquino.

B. FORTE, Gesù di Nazaret, storia di Dio, Dio della storia, SanPaolo, Cinisello Balsamo (Milano) 1996; M. AMALADOSS, Ilvolto asiatico di Gesù, EDB, Bologna 2007.

LFR7 Dialogo interreligiosoStaffIl laboratorio vuole introdurre alla conoscenza dei principibase del dialogo interreligioso. Sono seguiti gli approcci sto-rici, socio-culturali e teologici del dialogo interreligioso.Sono previste delle escursioni ai luoghi santi delle diversereligioni.

E. SCOGNAMIGLIO, Dia-Logos. Verso una pedagogia del dialogo. I.Prospettive, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2009.

LFP1 Psicologia e Teorie della PersonalitàProf. Maria Rosaria di CrescenzoCon questo laboratorio si vuole introdurre alla conoscenzadella psicologia in una prospettiva interdisciplinare. Si cercadi offrire gli elementi di fondo di una teoria della personali-tà che sia compatibile con l’antropologia cristiana, senza per

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altro tralasciare un dialogo critico e costruttivo con altreimpostazioni.

A. CENCINI - A. MANENTI, Psicologia e formazione. Strutture edinamismi, EDB, Bologna 1985; C.S. HALL - G. LINDZEY,Teorie della personalità, Bollati Boringhieri, Torino 1986; A.M.RAVAGNOLI, Psicologia, Piemme, Casale Monferrato 1992.

LFP2 Pedagogia del dialogoProf. Maria Rosaria di CrescenzoIl laboratorio ha un carattere trasversale: considera, infatti,l’aspetto socio-culturale e pedagogico della formazioneumana e antropologica al dialogo. Seguono le prospettivereligiose, psicologiche, culturali e sociali.Il materiale bibliografico sarà distribuito durante le singole lezioni.

LFM1 Canto e Musica SacraProf. Filomena ScalaIl laboratorio si compone, essenzialmente, di due parti:studio della Teoria della Musica ed esercizi di Solfeggio;educazione al Canto corale liturgico.Le dispense del laboratorio saranno preparate dal docente e i riman-di bibliografici avverranno durante lo svolgimento delle lezioni.

LFF1 Famiglia: istituzione e tutelaProf. Antonella Danese

A partire da una visione cristiana della famiglia (il proget-to di Dio, la vocazione, il dono della vita, la responsabili-tà), saranno presentati gli elementi fondamentali di tale

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istituto, nonché il significato teologico, giuridico e socio-culturale del matrimonio. Il laboratorio prevede dellelezioni frontali e momenti di ascolto per ogni singola cop-pia.

D. TETTAMANZI, Il matrimonio cristiano. Studio storico teologico,[pro manuscripto], Venegono 1980; R. GARCIA DE HARO,Matrimonio e famiglia nei documenti del magistero, Res, Milano 1989.

LFT1 TeatroProf. Karima Angiolina Campanelli

Dopo una breve introduzione alla storia del teatro nell’etàmoderna e contemporanea, si porrà attenzione al teatrocome via pedagogica e culturale, nonché quale forma inte-rattiva di linguaggi diversi: verbale, non verbale, mimico,gestuale, musicale, etc... L’esperienza di teatro non si rife-risce solamente al momento finale della rappresentazione,ma anche e soprattutto all’iter dei processi che conduconoalle forme rappresentative della realtà.L’apprendimento è incentrato sulle tecniche di Stanislavskye la sua pedagogia teatrale: l’attore non imita, ma diventa ilpersonaggio da rappresentare, in una sorta di immedesima-zione, che lo libera dalla finzione, permettendogli di vivereil personaggio che gli è stato affidato. Gli incontri sonoincentrati sulla dinamica del rapporto umano. Saranno ana-lizzate: le tecniche di respirazione e rilassamento; l’espres-sione corporea; l’improvvisazione scenica; la concentrazio-ne, l’osservazione, l’attenzione, etc...

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LFS1 Storia dell’arteProf. Filippo Suppa

L’arte e la bellezza costituiscono una via privilegiata per ildialogo con il mondo e le culture. L’estetica è un’espressionedel Bello e del Vero. Attraverso l’ermeneutica del simbolo edel segno, si tenterà di avviare un percorso di riflessione sullaLuce nella Bibbia, nella Letteratura, nell’Arte cristiana.

Il materiale didattico sarà fornito durante lo svolgimento delle lezio-ni. Sono previste proiezioni di immagini e diapositive.

LFS2 Spiritualità iconografica bizantinaProf. Luciana Siotto

Il laboratorio favorisce la conoscenza dell’icona e dell’artebizantina attraverso approfondimenti tematici e cromatici. Illaboratorio si svolge dal 26 al 28 novembre 2014 dalle ore19.30 alle 22 presso la Sala del Centro Studi.

LFY1 YogaProf. Emanuele Righes

Il laboratorio di Yoga rientra nel progetto di Arte e Stile divita. Si svolge dal 21 al 24 ottobre 2015 dalle ore 19.30 alle22 presso la Sala del Centro Studi.

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SPORTELLO D’ASCOLTO

Responsabile del ServizioDott.ssa Maria Rosaria di Crescenzo

Psicologa Psicoterapeuta

Che cos’è lo “Sportello d’Ascolto”

Lo “Sportello d’Ascolto” è uno spazio di accoglienza, diascolto a cui è possibile rivolgersi per esprimere difficoltàe vissuti problematici esperiti sia a livello personale cheinterpersonale. La definizione “Sportello d’Ascolto” rende implicita laconnotazione del tipo di servizio offerto: uno spazio voltoalla sintonizzazione con situazioni di disagio psicologico esociale ma non finalizzato alla relazione di cura, per cuinon ha una valenza terapeutica. Qualora si presentasseroproblematiche che rimandano all’esigenza di una terapiaspecifica, verrà suggerito il percorso più opportuno tenu-to conto anche dei servizi presenti sul territorio.

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Obiettivi

Gli obiettivi che si intendono perseguire con lo “Sportellod’Ascolto” sono i seguenti:• condividere situazioni di disagio;• soffermarsi su difficoltà specifiche ed evidenziare even-tuali problematiche rilevanti;• inviare, se necessario, verso un intervento più specialisti-co.

Finalità

Il servizio si propone di conseguire le finalità di seguitoriportate:• migliorare la qualità della vita;• educare alla tutela della salute mentale.

A chi è rivolto lo “Sportello d’Ascolto”

Lo “Sportello d’Ascolto” costituisce una risorsa rivolta atutta la comunità, dunque, è rivolto a tutti i cittadini e aquanti vivono sul nostro territorio.

Metodologia

L’incontro con l’esperto rappresenta un’occasione perriflettere con metodo su questioni che si vivono con diffi-coltà. L’utente viene accolto, ascoltato con autentico inte-resse ed empaticamente compreso. Le consulenze sono erogate nell’assoluto rispetto dellepersone che si rivolgono al servizio. Si garantisce la massi-

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ma riservatezza; il contenuto del colloquio è tutelato dalsegreto professionale.Si possono effettuare fino a quattro incontri individuali. Ladurata del singolo colloquio è di circa 50 minuti.

Modalità d’accesso e durata

Il servizio viene offerto a cadenza settimanale per due ore;le persone, in piena autonomia, possono prenotare il col-loquio c/o la segreteria del “Centro Studi per il DialogoInterreligioso e le Culture”.L’inizio dell’attività è previsto a novembre. Si concluderà amaggio.

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Forumsulla CittàAbitare Vivere Mangiare

Il forum permanente sulla città di Maddaloni è rivoltoa tutti i cittadini che intendono conoscere le risorse ele problematiche del nostro territorio. L’obiettivo pri-mario, infatti, è quello di “sentire nostro” lo spazio cheabitiamo e di migliorare la qualità della vita e delle rela-zioni sociali che ogni giorno costruiamo. Il recuperodel senso civico tra i cittadini, l’attenzione all’ambien-te e alle risorse della comunità locale ci permettono divalutare con maggiore oggettività l’impiego dellerisorse economiche, politiche, culturali e sociali dellacittà di Maddaloni. Il forum è di 30 ore e prevedeincontri frontali e approfondimenti personali e labora-tori di ricerca in gruppo.

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NB: Gli incontri si terrano presso la sala del Centro Studi Francescani(Maddaloni) dalle ore 17 alle ore 19.

Gli spazi della nostra città

Sabato, 7 novembre 2015Le risorse della nostra città

Sabato, 14 novembre 2015Economia e crisi nella nostra città

Sabato, 21 novembre 2015Storia e cultura nella nostra citt

Sabato, 28 novembre 2015Emergenza educativa nella nostra città

Sabato, 5 dicembre 2015Curiamo la nostra città

Sabato, 12 dicembre 2015I prodotti delle nostre terre

Sabato, 19 dicembre 2015

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Incontri di Lectio divina 2015-2016

26 novembre 2015“Vegliate in ogni momento pregando” (Lc 21,36)3 dicembre 2015“Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri” (Lc 3,4)10 dicembre 2015“Che cosa dobbiamo fare?” (Lc 3,10)17 dicembre 2015“Beata colei che ha creduto” (Lc 1,48)11 febbraio 2016“Resta con noi, Signore, nell’ora della prova” (Sal 90)18 febbraio 2016“Il Signore è mia luce e mia salvezza” (Sal 26)25 febbraio 2016“Il Signore ha pietà del suo popolo” (Sal 102)3 marzo 2016“Gustate e vedete com’è buono il Signore” (Sal 33)10 marzo 2016“Grandi cose ha fatto il Signore per noi” (Sal 125)17 marzo 2016“Benedetto colui che viene nel nome del Signore” (Mt 21,9)

NB: Gli incontri si terrano presso la sala S. Francesco del Centro Studi a Maddaloni(Ce) alle ore 19.30. La Lectio sarà preparata da p. Edoardo Scognamiglio.

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LABORATORIO PRE-PARTO

Responsabile del ServizioDott.ssa Angela Affinito

Ostetrica

1 INCONTRO:Presentazione, scambio di conoscenze. Aspettative riguardo il corso.Vivendo la gravidanza tra emozioni e sensazioni.Comuni disturbi della gravidanza. Alimentazione, igiene,attività fisica e postura corretta in gravidanza.Respirazione, rilassamento e visualizzazione.

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2 INCONTRO:Presentazione dei papà.Cenni di anatomia e fisiologia della gravidanza.Cosa sa già fare il bambino. L’ascolto del bambino e l’inter-azione con il papà.Respirazione in coppia e rilassamento. Comunicazione conil bambino.

3 INCONTRO:Fase prodromica.Come riconoscere il travaglio e quando andare in ospedale.Come stimolare naturalmente il travaglio in gravidanza pro-tratta. Induzione farmacologica.Che cosa accade durante il travaglio.Ruolo del dolore e come alleviarlo (acqua, massaggi,posizioni).Esercizi di stretching. Rilassamento e visualizzazione.

4 INCONTRO:Il parto.Come affrontare il periodo espulsivo.Sensazione del premito e respirazione.Prevenzione delle lacerazioni perineali.Procedure ospedaliere.Esercizi di Kegel per tonificare i muscoli pelvici.Rilassamento e visualizzazione.

5 INCONTRO:Cosa portare in ospedale. Valigia per mamma e neonato.Accenno a possibili patologie in gravidanza.Necessità del taglio cesareo. Cosa aspettarsi.

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Recupero dall’intervento.Esercizi di stretching. Rilassamento e visualizzazione.

6 INCONTRO:La nascita.Bisogni del nuovo nato. Le sue capacità e competenze.Contatto pelle a pelle.Accenno sull’allattamento al seno: benefici e vantaggi.Abbattimento di tabù e pregiudizi.Rilassamento e visualizzazione.

7 INCONTRO:Attacco e posizioni corrette per l’allattamento.Lavoro e allattamento.Uso del ciuccio: vantaggi e svantaggi.Burocrazia: attestazione nascita e assistenza sanitaria.Esercizi di stretching. Rilassamento e visualizzazione.

8 INCONTRO:Il neonato a casa.Cure al neonato: cordone, coliche, contenimento.Pratica ai papà: cambio pannolino e bagnetto.Dubbi e domande dei genitori.Rilassamento e visualizzazione in coppia.Illustrazione delle manovre di disostruzione delle vie aereenel lattante e nel bambino.

9 INCONTRO (DOPO IL PARTO):Rielaborazione delle esperienze del parto.I nuovi ritmi: la vita con il bambino, l’allattamento.Organizzazione della nuova famiglia.

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OBIETTIVO:informare le donne, aiutarle ad esprimere il loro potenzialee sostenerle nelle loro scelte. Far ri-conoscere la figura del-l’ostetrica (un tempo chiamata levatrice) come profession-ista, il cui compito non è solo quello di far nascere i bam-bini. Ogni incontro è di circa 2 ore.

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STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE

“CENTRO STUDI FRANCESCANI PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO

E LE CULTURE” – Cod. fiscale: 93066850616

I. DENOMINAZIONE – SEDE

ART. 1

È costituita, ai sensi degli artt. 36 e seguenti del CodiceCivile, della Legge quadro 266/1991 e come previsto dallaL.R. n°11/2007 e loro s.m.i., un’associazione di volontaria-to denominata “Centro studi Francescani per il dialogointerreligioso e le culture”.

ART. 2

L’Associazione ha sede in Maddaloni, presso ilConvento S. Francesco, via S. Francesco d’Assisi n. 117,81024 Maddaloni (Ce) e potrà trasferire la sede, nonchéistituire o chiudere sedi secondarie o sezioni in tutto il ter-ritorio nazionale e anche estero, mediante delibera delConsiglio d’Amministrazione.

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II. SCOPO – OGGETTO – DURATA

ART. 3

L’Associazione è apolitica, apartitica, non confessionalee non ha assolutamente fini di lucro diretto o indiretto. Siispira al messaggio di pace tra le nazioni e i popoli diGiovanni Paolo II, nonché allo “Spirito di Assisi”, e aiprincipi di trasparenza, solidarietà e democrazia.

ART. 4

L’Associazione non ha scopo di lucro e si avvale delvolontariato e dell’opera spontanea, volontaria e gratuita deisuoi soci che, a diverso titolo e competenza, ne fanno parte.

ART. 5

L’Associazione ha come scopi:

a) Promuovere, a livello locale, nazionale e inter-nazionale, la ricerca, lo studio e il dialogo tra le religioni ele comunità multietniche secondo lo “Spirito di Assisi”;

b) Educare le giovani generazioni e le comunità allapace, alla giustizia, al rispetto della diversità, alla relazione;

c) Valorizzare operativamente il messaggio francescanodi pace e di giustizia attraverso lo svolgimento di attività disolidarietà sociale, quale la beneficienza a favore di sogget-ti svantaggiati, l’assistenza psicologica, sociale e sanitaria;

d) Promuovere la cultura e la valorizzazione dei luoghiartistici e di culto legati alla tradizione francescana e non,

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lo studio e il recupero degli stessi, in conformità alla leggedel 1° giugno 1939 n. 1089 e successive modificazioni;

e) Favorire la crescita delle persone attraverso attività dipromozione culturale diffusa, operando tramite tutte leforme artistiche ed espressive, promuovendo luoghi espazi per la creazione e la fruizione culturale;

f) Favorire lo sviluppo di una cultura fondata sul rispet-to della convivenza civile, delle pari opportunità, dei dirit-ti, delle differenze culturali, etniche e di genere attraversola progettazione di percorsi individuali e collettivi di cresci-ta nel pieno rispetto del diritto di ogni singola persona allapropria autodeterminazione soprattutto ai soggetti che percondizioni sociali ne siano esclusi;

g) Promuovere forme di prevenzione e di lotta all’esclu-sione, al razzismo, alla xenofobia, all’intolleranza, al disagio,all’emarginazione, alla solitudine, mediante servizi rivolti allacomunità e alle persone che rappresentino nuove opportu-nità di inserimento sociale, di affermazione di diritti, dirisposta ai bisogni che si esprimono nel territorio;

h) Offrire servizi che qualifichino e supportino l’inizia-tiva dei gruppi di volontariato, delle associazioni, degli altrienti e delle istituzioni nei confronti dei soggetti più debolie svantaggiati, attraverso, in particolare, l’informazione, laconsulenza e la formazione;

i) Istituire un centro di documentazione storica e sto-riografica;

j) Istituire una biblioteca, una banca dati e sala multime-diale;

k) Promuovere e realizzare pubblicazioni scientifiche,convegni, seminari, dibattiti, incontri, manifestazioni,favorendo in generale la realizzazione degli scopi sociali, e

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in particolare l’incontro fra le comunità multietniche e inter-religiose;

l) Promuovere l’editoria, l’emittenza radiotelevisiva, leattività radioamatoriali, le nuove tecnologie e la comuni-cazione telematica su temi di interesse sociale e culturale.

ART. 6

Per il perseguimento dei propri fini, l’Associazionepotrà promuovere la raccolta di fondi mediante l’organiz-zazione di spettacoli, convegni e seminari, anche utilizzan-do luoghi di culto, la stampa di periodici e libri.

L’Associazione potrà, infine, in via strettamente stru-mentale all’attività principale, effettuare tutte le operazionimobiliari, immobiliari, commerciali e finanziarie ritenutenecessarie o utili per il perseguimento dello scopo sociale.

L’Associazione si avvale dell’impegno volontario, spon-taneo e gratuito dei soci.

Al volontario possono essere soltanto rimborsate lespese effettivamente sostenute per l’attività prestata, chesiano certe e documentate ed entro limiti preventivamentefissati dall’Assemblea.

ART. 7

L’Associazione ha durata illimitata.

ART. 8

L’Associazione svolge la propria attività sia in Italia cheall’Estero.

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III. ASSOCIATI O SOCI

ART. 9

Sono soci dell’Associazione le persone fisiche e/o lepersone giuridiche, italiane e/o straniere, che hanno sotto-scritto l’Atto costitutivo. Possono, inoltre, acquisire laqualifica di socio coloro che, interessati all’attivitàdell’Associazione e culturalmente qualificati, accetterannola deliberazione di ammissione dell’Assemblea, previa pre-sentazione di apposita domanda o su invito del Consigliod’Amministrazione. Avverso le delibere del Consiglio diAmministrazione gli aspiranti soci non accolti potrannochiedere le motivazioni all’assemblea dei soci.

Gli associati hanno uguali diritti e uguali obblighi neiconfronti dell’Associazione.

Tutte le cariche associative sono gratuite nel rispettodel principio della pari opportunità tra donne e uomini,salvo il rimborso delle spese documentate ed autorizzatedal Consiglio d’Amministrazione.

ART. 10

I soci si distinguono in quattro categorie:- soci fondatori;- soci ordinari;- soci onorari;- soci corrispondenti.I soci fondatori sono i sottoscrittori dell’atto costitutivo.Soci ordinari sono coloro che hanno accettato tale

qualifica su delibera dell’Assemblea.

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I soci onorari sono nominati dall’Assemblea dei soci inconsiderazione dei loro particolari meriti.

I soci corrispondenti sono nominati anche dall’Assem-blea dei soci in considerazione dell’interesse manifestatoverso gli scopi del Centro.

IV. DIRITTI E OBBLIGHI DEI SOCI

ART. 11

L’adesione all’Associazione comporta, per l’associatomaggiore di età, il diritto di partecipare alla gestionedell’Associazione attraverso l’esercizio del diritto di votonell’Assemblea per l’approvazione e le modifiche dellostatuto e dei regolamenti nonché per la nomina degliorgani direttivi.

Tra i soci vige una disciplina uniforme del rapporto asso-ciativo e delle modalità associative e a tutti spetta l’elettora-to attivo e passivo. È espressamente esclusa ogni limitazionein funzione della partecipazione alla vita associativa. Lapartecipazione avviene a tempo indeterminato ed è espres-samente esclusa la temporaneità della vita associativa.

I soci sono obbligati al versamento delle quote socialieventualmente determinate dal Consiglio d’Amministra-zione e secondo le modalità dallo stesso indicate e a osser-vare le norme dello statuto, dell’eventuale regolamento inter-no e le deliberazioni legalmente adottate dagli organi sociali.

Gli aderenti che prestano attività di volontariato sonoassicurati per malattie, infortunio e per la responsabilitàcivile verso terzi ai sensi dell’art. 4 della L. 266/91.

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V. CESSAZIONE DEL RAPPORTO ASSOCIATIVO

ART. 12

La qualità di socio si perde per decesso, dimissioni e peresclusione; l’esclusione verrà deliberata dall’Assemblea deisoci nei casi di legge e nei confronti di chi:

a) non osserva le disposizioni dello Statuto, del regola-mento interno, nonché le deliberazioni dell’Assemblea odel Consiglio d’Amministrazione legalmente assunte;

b) in qualunque modo danneggia moralmente o mate-rialmente l’Associazione o fomenta dissidi e disordini tragli associati;

c) senza giustificato motivo non adempie gli obblighi aqualsiasi titolo presi nei confronti dell’Associazione.

Il socio che recede resta, tuttavia, responsabile per leobbligazioni da lui eventualmente assunte nei confrontidell’Associazione fino alla data del recesso.

L’associato, che per qualunque motivo cessi d’ap-partenere all’Associazione, non può riprendere i contributiversati, né ha alcun diritto sul patrimonio dell’Associazione.

VI. ORGANI SOCIALI

ART. 13

Sono organi dell’Associazione:a) L’Assemblea dei soci;b) Il Consiglio d’Amministrazione;c) Il Presidente dell’Associazione;

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d) Il Collegio dei Revisori dei conti;e) Il Collegio dei Probiviri.

VII. L’ASSEMBLEA DEI SOCI

ART. 14

L’Assemblea è composta dalla riunione di tutti i sociordinari, onorari e corrispondenti.

Le assemblee, ordinarie e straordinarie, sono tenute diregola presso la sede sociale, salvo diversa determinazionedel Consiglio d’Amministrazione, che può fissare un luogodiverso purché sito nel territorio dello Stato.

L’Assemblea deve essere convocata almeno una voltaall’anno entro il 30 aprile di ciascun anno per l’ap-provazione del Bilancio.

L’Assemblea, sia ordinaria che straordinaria, è convoca-ta oltre che nei casi e per gli oggetti previsti dalla legge,ogniqualvolta il Consiglio d’Amministrazione lo ritengaopportuno. L’Assemblea può anche essere convocata sudomanda firmata da almeno un decimo dei soci a normadell’art. 20 del Codice Civile.

ART. 15

I soci possono farsi rappresentare da altri soci mediantedelega scritta.

Ogni socio non può rappresentare più di due soci.La rappresentanza non può essere conferita agli

amministratori.

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ART. 16

L’Assemblea è convocata a cura dell’organo amminis-trativo o per esso dal suo Presidente non meno di tregiorni prima di quello fissato per l’adunanza mediante unadelle seguenti modalità:

a) comunicazione scritta o a mezzo posta elettronicada inviare a ciascun socio di apposito invito indicante data,ora, luogo, ordine del giorno della riunione;

b) affissione nella sede sociale di apposito invito mede-simo contenuto di cui al punto precedente.

L’avviso deve contenere l’indicazione del giorno, dell’o-ra e del luogo della riunione, nonché l’elenco degli argo-menti da trattare.

Nell’avviso di convocazione può essere fissato il giornoe l’ora per la seconda convocazione.

ART. 17

L’Assemblea è presieduta dal Presidente del Consigliod’Amministrazione, in mancanza, dal Vice Presidente; inassenza di entrambi, l’Assemblea nomina il Presidente.

Le funzioni di Segretario sono svolte dal Segretario del-l’associazione o, in caso di suo impedimento, da personanominata dal Presidente dell’assemblea.

Spetta al Presidente constatare la regolarità delledeleghe e, in genere, del diritto d’intervento all’Assemblea.

I verbali dell’assemblea saranno redatti dal Segretario efirmati dal Presidente e dal Segretario stesso e rimangonodepositati nella sede dell’Associazione a disposizione degliAderenti per la libera consultazione.

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ART. 18

L’Assemblea ordinaria delibera:a) sul Bilancio consuntivo e preventivo;b) sugli indirizzi e sulle direttive generali dell’Associa-

zione;c) sulla nomina del Presidente e dei membri del Consiglio

d’Amministrazione, nonché di uno o più Revisori dei conti;d) su proposta del Consiglio d’Amministrazione, sull’am-

missione di nuovi soci;e) su ogni altro argomento di carattere ordinario, sotto-

posto alle sue deliberazioni, dal Consiglio d’Ammini-strazione.

L’Assemblea straordinaria delibera:a) sulle proposte della modifica dello Statuto;b) sullo scioglimento dell’Associazione e la devoluzione

del Patrimonio;c) su ogni altro argomento di carattere straordinario

sottoposto alla sua approvazione dal Consigliod’Amministrazione.

ART. 19

Le assemblee sono validamente costituite e deliberanocon le maggioranze previste dall’art. 21 del Codice Civile.

Per la modifica dell’Atto costitutivo e dello Statutooccorre sempre la partecipazione di almeno la metà deisoci.

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VIII. CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE

ART. 20

L’Associazione è amministrata da un Consiglio d’Am-ministrazione, composto dal Presidente e da un minimo diquattro a un massimo di otto membri che durano in cari-ca tre anni e sono rieleggibili.

ART. 21

Il Consiglio elegge, tra i suoi membri, il VicePresidente, che sostituisce il Presidente in caso di assenzao impedimento, il Tesoriere e il Segretario.

Il Consiglio d’Amministrazione può nominare uncomitato scientifico che dura in carica non oltre il periododi durata del Consiglio e che può essere rinnovato in tuttoo in parte.

ART. 22

Il Consiglio d’Amministrazione si riunisce tutte le volteche il Presidente lo ritenga necessario o che ne sia fattarichiesta da tre dei suoi membri e, comunque, una voltaall’anno per deliberare in ordine al Consuntivo e alPreventivo; la sua convocazione avverrà nelle forme che ilConsiglio d’Amministrazione riterrà opportuno rispettan-do nei casi ordinari un preavviso di almeno tre giorni; incaso di urgenza potrà essere convocato anche telefonica-mente.

Le sue riunioni sono presiedute dal Presidente; in sua

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assenza, dal Vice Presidente; in mancanza di entrambi, dalConsigliere più anziano.

Per la validità delle deliberazioni, occorre la presenza dialmeno la metà più uno dei membri del Consiglio e il votofavorevole della maggioranza dei presenti. Delle deliberazionidel Consiglio verrà redatto, su apposito libro, il relativo ver-bale, che verrà sottoscritto dal Presidente e dal Segretario.

ART. 23

Il Consiglio è investito dei necessari poteri per la ge-stione ordinaria e straordinaria dell’Associazione, senzalimitazione, fatte salve le competenze espressamenteattribuite all’assemblea.

Il Consiglio d’Amministrazione può delegare le proprieattribuzioni, ad eccezione di quelle non delegabili per legge,a uno o più membri, determinando i limiti della delega.

IX. IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE

ART. 24

La rappresentanza legale e giudiziale dell’Associazionecompete al Presidente dell’Associazione.

ART. 25

Il Presidente dell’Associazione dirige l’attività dell’Asso-ciazione e ne assicura il coordinamento e l’unità d’indirizzo,nei limiti delle linee generali previste dall’Assemblea dei soci.

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È conferita al Presidente dell’Associazione la firma e larappresentanza politica, legale e amministrativa dell’Asso-ciazione di fronte a terzi e a qualsiasi autorità giudiziaria eamministrativa.

ART. 26

Il Presidente dell’Associazione presiede l’Assembleadei soci e il Consiglio.

Dirige, coadiuvato dal Consiglio, tutte le attività neces-sarie e opportune per il raggiungimento degli scopi statu-tari e cura l’esecuzione dei deliberati dell’Assemblea deisoci e del Consiglio.

Il Presidente, inoltre, convoca e presiede le riunioni delConsiglio determinandone, sentiti i consiglieri, l’ordine delgiorno.

ART. 27

Il Presidente è sostituito dal Vice Presidente designatoper le ipotesi di suo temporaneo impedimento; in assenzadi entrambi, soccorre il più anziano di età tra i consiglieri.

ART. 28

Il Presidente, eletto dall’Assemblea dei soci, dura in cari-ca tre anni e può essere rieletto.

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X. IL COLLEGIO DEI REVISORI

ART. 29

I Revisori dei conti, se nominati, durano in carica per unperiodo eguale a quello del Consiglio d’Amministrazione esono rieleggibili; se unico, dovrà essere iscritto nell’apposi-to albo.

L’Assemblea ordinaria dei soci nomina uno o piùRevisori dei conti effettivi ed eventuali supplenti. I Revisoridei conti possono assistere, senza diritto di voto, alle riu-nioni del Consiglio.

Inoltre, vigilano, con ampi poteri ispettivi – esercitabilidisgiuntamente da ciascuno dei suoi componenti –, sulleentrate e uscite di cassa, riscontrano i documenti giustifica-tivi, esaminano preventivamente i progetti di conto eco-nomico preventivo e i rendiconti economici e finanziariconsuntivi e allegano ad essi la propria relazione.

I Revisori dei conti sono nominati per un triennio epossono essere rieletti.

XI. IL SEGRETARIO AMMINISTRATIVO

ART. 30

Il Consiglio può nominare, tra i suoi componenti, ilSegretario amministrativo. Questi coadiuva il Presidentenella gestione finanziaria, contabile e amministrativadell’Associazione e può essere delegato dal medesimo allapredisposizione del rendiconto economico e finanziario.

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XII. IL COLLEGIO DEI PROBIVIRI

ART. 31

L’Assemblea può nominare ogni tre anni il Collegio deiProbiviri, formato da tre membri scelti anche tra i non soci.

Il Collegio nomina al suo interno il Presidente. Nonpossono essere eletti nel Collegio coloro che ricopronoaltre cariche sociali.

Tutte le eventuali controversie che dovessero insorgeretra i soci e tra uno o più soci e l’Associazione e/o i suoiorgani e, comunque, relative al rapporto associativo, saran-no devolute a detti Probiviri, i quali decideranno, dopoaver sentito gli interessati, secondo equità e senza forma-lità di procedura.

XIII. IL PATRIMONIO

ART. 32

Il Patrimonio dell’Associazione è costituito:a) dai beni mobili e immobili che diverranno di sua pro-

prietà;b) da eventuali fondi di riserva costituiti con eccedenze

di Bilancio;c) da eventuali erogazioni, donazioni, lasciti e contribu-

ti pubblici, privati e internazionali;d) dalle quote sociali;e) da ogni altra entrata che concorra a incrementare l’at-

tivo sociale.

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ART. 33

L’esercizio finanziario si chiude il 31 dicembre d’ognianno. Entro centoventi giorni dalla fine d’ogni esercizioverranno predisposti, dal Consiglio d’Amministrazione, ilBilancio consuntivo e quello preventivo del successivoesercizio.

ART. 34

La gestione del patrimonio è curata dal Presidentedell’Associazione assistito dal Segretario amministrativo,con firma libera per le operazioni sui conti bancari epostali e per ogni altra operazione.

Il Presidente, ovvero il Segretario amministrativo sedelegato dalla tesoreria, nella prima riunione del Consiglio– convocata nel corso dell’anno solare –, da tenersi,comunque, entro il mese di febbraio, presenta il rendicon-to economico e finanziario consuntivo dell’esercizioiniziato, entrambi corredati dalla relazione del Collegio deiRevisori dei conti.

Gli utili o gli avanzi di gestione devono essere impiegatiper la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle adesse connesse. È vietata la loro distribuzione in qualsiasiforma, nel rispetto dell’Art. 10 del D.lg. 460/97, a menoche la destinazione o la distribuzione non siano impostiper legge o siano effettuate a favore di altre Onlus che, perlegge, statuto o regolamento, facciano parte della medesi-ma e unitaria struttura.

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ART. 35

In caso di scioglimento, per qualunque causa, l’Asso-ciazione ha l’obbligo di devolvere il suo patrimonio adaltra organizzazione di volontariato operante in analogo oidentico settore, sentito l’organismo di controllo di cuiall’art. 3, comma 190, della L. 23.12.1996 n°662, salvodiversa destinazione imposta dalla legge.

Lo scioglimento dell’Associazione è deliberato dall’As-semblea, con le maggioranze previste per l’Assemblea stra-ordinaria, la quale provvederà alla nomina di uno o più li-quidatori e delibererà in ordine alla devoluzione del patrimo-nio.

ART. 36

Per tutto quanto non espressamente previsto dal pre-sente Statuto, si deve far riferimento alle norme in materiadi enti contenute nel libro I del Codice Civile e, in subor-dine, alle norme contenute nel libro V del Codice Civile ecomunque alla normativa di cui al D.Lgs. 460/97, allalegge quadro del volontariato 266/91 alla L.R. dellaCampania n° 11 del 2007 e successive modificazioni.

Maddaloni, 26 Marzo 2014

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Appunti

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Indice

Presentazione 3

Nota storica 9

Segreteria 15

Laboratori 16

Sportello d’Ascolto 25

Forum sulla città 28

Incontri di Lectio divina 30

Laboratorio Pre-parto 32

Statuto dell’Associazione 37

Appunti 55

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Grafica e stampa a cura di Boutros Naaman.Finito di stampare nel mese di settembre 2015presso la Tipografia La Laurenziana (Napoli).

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