Cosa osservare nel nido e nella scuola dell’infanzia ... · diversi livelli di gravità, implica...
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I segnali precoci
Cosa osservare nel nido e nella
scuola dell’infanzia, quali strumenti
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Cosa sono i segnali predittivi?
Sono manifestazioni di comportamenti/eventi che si possono osservare e indagare per raccogliere informazioni.
Attraverso un monitoraggio delle tappe e precise sequenze di sviluppo (nell’ambito psicomotorio, sensoriale, sociale e comunicativo), al fine di individuare indicatori di rischio dello spettro di autismo.
I segnali predittivi sono segnali d’allarme.
Si possono individuare attraverso il colloquio con la famiglia e con osservazioni mirate.
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
I segnali predittivi
Per essere definiti segnali d’allarme i comportamenti/eventi
devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
• Persistenza
• Qualità
• Frequenza
• Relazione con gli elementi del contesto nel quale lo
specifico comportamento emerge
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Perché è importante riconoscere
i segnali
L’obiettivo del riconoscere e individuare precocemente i
segnali è quello di poter avviare la presa in carico in un
tempo in cui i processi di sviluppo possono essere
modificati e sostenuti con adeguati interventi
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Per poter individuare e riconoscere i segnali è importante:
Conoscere le tappe di sviluppo dei bambini da 0 a 6 anni
per capire quanto lo sviluppo individuale si discosta
Conoscere le caratteristiche dello spettro di autismo che,
pur presentandosi con diverse forme che comportano
diversi livelli di gravità, implica anomalie
• nello sviluppo dell’interazione sociale e affettiva
• nella comunicazione verbale e non
• nel controllo attenzionale
• nella funzionalità sensoriale
• e nella dimensione cognitiva (formazione dei concetti)
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Gli ostacoli al riconoscimento dei segnali
I maggiori ostacoli all’individuazione sono:
Prima esperienza di genitorialità e difficoltà a percepire
comportamenti diversi rispetto allo sviluppo normale
Nuclei familiari chiusi
Difficoltà nella comunicazione per le famiglie straniere
Resistenza psicologica dei genitori e giustificazione e/o
scarsa importanza data a comportamenti bizzarri
Pediatri poco sensibili (bilancio di salute)
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Gli ostacoli al riconoscimento dei segnali
Da parte della scuola :
Mancanza di strumenti (osservativi, normativa)
Difficoltà nella gestione del colloquio con la famiglia
Atteggiamenti attendisti, sottovalutazione di ciò che si vede
Giustificazione dei comportamenti come marcate differenze
caratteriali individuali
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
SIGNIFICATO DI OSSERVARE
osservare è qualcosa di più che vedere o percepire
è guardare e descrivere fedelmente allo scopo di comprendere
il suo significato etimologico dal latino observare significa
guardare, esaminare con cura, e il prefisso os (davanti)
richiama alla posizione dell’osservatore rispetto a ciò che è
osservato
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Osservare
Osservare è raccogliere informazioni sull’oggetto osservato
L’osservazione prevede tre fasi:
1 - focalizzazione della situazione o del soggetto da osservare
2 - la raccolta dati
3 - la lettura e analisi dei dati per attribuire significato
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Come attrezzarsi per raccogliere i segnali
Fase dell’inserimento
Colloquio iniziale con la famiglia: i genitori sono i detentori di
precise informazioni
Viene proposto all’avvio dell’anno scolastico predisponendo uno
spazio «protetto» in cui avviene il colloquio con la famiglia in
presenza del bambino che viene osservato nella interazione con
lo spazio e gli oggetti e bambini
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Come attrezzarsi per raccogliere i segnali
Fase dell’inserimento
Lo strumento utilizzato è di solito una scheda atta a raccogliere
informazioni relative al domicilio, le deleghe; presenta domande
aperte relative ai rapporti con i genitori e altre figure, al
linguaggio, alle autonomie, agli interessi, al rapporto del
bambino con il sonno e il cibo
Un’insegnante osserva il bambino durante il colloquio,
registrando su una scheda il rapporto con lo spazio, gli oggetti e
le figure adulte e i bambini a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Lo spazio del colloquio
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Lo spazio del colloquio
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Strumenti per la raccolta dei dati nella
fase dell’inserimento
Osservazione generale iniziale
L’obiettivo è quello di: raccogliere dati per descrivere le
caratteristiche individuali, in altri contesti e momenti della
giornata scolastica, e costruire un rapporto di fiducia con la
famiglia
Si possono utilizzare annotazioni giornaliere, diario di bordo di
accadimenti che si verificano riferiti ai rituali, ai momenti che più
disorientano o innescano crisi, accettazione di modalità di
contenimento, consolazione e interessi
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Strumenti per la raccolta dei dati nella
fase dell’inserimento
Osservazione generale iniziale
I dati possono essere raccolti in una scheda che viene presentata ai
genitori dopo un periodo di osservazione dell’inserimento a scuola
Questionario per i genitori che raccontano attraverso domande
guida come il bambino vive a casa l’inserimento scolastico
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Rilevazione dati su come il bambino
vive l’inserimento a scuola
Obiettivo è condividere con il genitore un momento delicato;
informare ed essere informati. Viene consegnato al genitore
dopo un mese di frequenza
Le informazioni riguardano: come il bambino manifesta il disagio, i
rituali, i momenti della giornata che più lo disorientano,
l’accettazione o meno di modalità di consolazione o auto-
consolazione, eventuali rifiuti del pasto, del sonno, le modalità
adottate dalla scuola per contenere il disagio
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Rilevazione dati su come il bambino
vive l’inserimento a scuola
Ai genitori viene consegnato un questionario per avere
informazioni su come il bambino e la famiglia vivono
l’inserimento
Le domande sono relative a: modalità con cui il bambino
manifesta il disagio e su come la famiglia cerca di risolvere le
situazioni, sulle eventuali preoccupazioni e sull’idea di cosa
potrebbe aiutare il bambino ad inserirsi
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Fase 1 dell’osservazione
la focalizzazione
Prevede:
La scelta della situazione da osservare
Avere chiaro su cosa s’intende avere informazioni
Individuare fenomeni e comportamenti che si ritengono
importanti per ciò che si vuole indagare
Avere chiaro gli obiettivi
E’ necessario farsi un piano osservativo
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Il piano osservativo obiettivo: raccogliere più informazioni riferite a
eventi/episodi che destano allarme
Definizione del problema (dal colloquio con la famiglia e dalle osservazioni generali)
Definizione teorica del problema
Descrizione del comportamento osservato /osservabile
Cosa osservare per raccogliere più informazioni
(declinare i contesti, gli ambiti da osservare, gli strumenti che s’intendono adottare e i tempi)
Cosa si vuol vedere cambiare
Risposte educative e didattiche da attivare
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Fase 2 dell’osservazione
la raccolta dati
È importante:
Predisporre strumenti
Definire le modalità osservative
Definire i tempi delle singole osservazioni e di tutto il percorso osservativo
Fondamentale è la sistematicità
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la raccolta dati sul contesto
L’osservazione del contesto è finalizzata a conoscere e farsi una
mappa delle risorse che possono essere attivate per un intervento
specifico.
Cosa osservare :
• Le interazioni spontanee dei bambini verso il bambino
• I livelli di abilità sociale dei bambini verso il bambino
• L’adeguatezza e fruibilità degli spazi e dei tempi per il bambino
• I contesti che più creano ansia nel bambino
• La tipologia ed efficacia delle diverse relazioni degli adulti verso
il bambino
• Tipi di strumenti e materiali che il bambino predilige manipolare
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Fase 2
la raccolta dati
Dimensione focus Strumenti Contesti esempio
Interazione
sociale
Attenzione
condivisa
Responsività
Condivisione spazi
di gioco
Investimento
oggetti
Modalità
d’interazione
Schede con indicatori
Carta penna
descrizione
Saluto-accoglienza
Richieste – risposte a
richiami
Routines
Attività psicomotorie
Gioco strutturato
Gioco libero
Distacco
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Interazione sociale intersoggettività
Contesto osservato tempo osservatore Descrizione
ATTENZIONE CONDIVISA Presente Assente Emergente Necessita di
mediazione
Direzionalità sguardo
Alternanza sguardo adulto-oggetto
interessato
Responsività
Direzione del corpo verso persona
oggetto
Reazioni alle manifestazioni dei
compagni es pianto
Uso gesto in risposta o dichiarativo
Uso gesto per dirigere
Uso gesto per chiedere
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Fase 2
la raccolta dati
Linguaggio
verbale
Espressività
Struttura enunciato
Uso pronomi
Lessico
Schede con indicatori
Carta penna descrizione
Routines
Autonomie
Contesti interattivi
Conversazioni
Assemblee
Nelle attività
Linguaggio
non verbale
Gesti
Interessi
Schede con indicatori
Carta penna descrizione
Routines
Autonomie
Attività libere
Attività psicomotorie
Comprensione
Richieste
Situazioni
Conversazioni
Schede con indicatori
Carta penna descrizione
Dimensione focus Strumenti Contesti esempio
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Fase 2
la raccolta dati
Gioco
Rapporto con
oggetti
Modalità di
gioco
Regole
Schede con
indicatori
Carta penna
descrizione
Gioco strutturato e non
Simbolico
Attività di psicomotricità
Sensorialità
Risposte a
stimoli
sensoriali
Funzionalità
percettiva
Schede con
indicatori
Carta penna
descrizione
Giochi strutturati
Attività di modellamento
Giochi non strutturati
Routines
Cibo
Dimensione focus Strumenti Contesti esempio
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Osservare il gioco simbolico Contesto osservato: Descrizione: tempo:
Osservare il gioco simbolico tratto da osservare il gioco di finzione (svalsi)-scala di valutazione delle abilità ludico-simboliche di Bondioli Savio Contesto osservato Descrizione
AREA OGGETTO STRUMENTO Presente Assente Emergente Necessita di
mediazione
Usa l’oggetto per quello che è
Usa oggetto al posto di un altro
Presentifica un oggetto fisicamente
assente
AREA DELL’IDENTITÀ
Il b compie attività fittizie non rivolte
ad altri
Il b attiva identità fittizie a carattere
fantastico o immaginative
tratto da «osservare il gioco di finzione (svalsi) scala di
valutazione delle abilità ludico-simboliche» di Bondioli Savio
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AREA RUOLO Presente Assente Emergente Necessita di
mediazione
Il b finge azioni che terminano sul
proprio corpo
Il b finge azioni che terminano su altri
Il b assume ruoli diversi dal proprio
il b attribuisce ruoli ad altri
Il b rappresenta una singola azione
sconnessa da quelle precedenti
Rappresenta più volte la stessa azione su
oggetti diversi
Rappresenta una sequenza di azioni tra
loro connesse
Il b rappresenta episodi legati
all’esperienza
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COMPETENZA SOCIALE Presente Assente Emergente Necessita di
mediazione
Gioco solitario
Gioco imitativo
Gioco associativo più che
all’esecuzione di attività comuni
Gioco cooperativo di coppia
Gioco cooperativo di gruppo
AREA DELLA VERBALIZZAZIONE NEL
GIOCO
Il b verbalizza all’interno del gioco
rivolgendosi a se stesso
Il b verbalizza sul proprio gioco per
anticipare o chiarire a se stesso
Il b verbalizza in modo adeguato al
gioco rivolto ai compagni
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Fase 2
la raccolta dati
Aspetto
cognitivo
Memoria
Attenzione
Motivazione
Percezione, linguaggio
Ragionamento
Pianificazione
Disponibilità alla
Mediazione
interattività,
responsività, tolleranza
alla frustrazione
Valutazione
dinamica
Schede raccolta
dati
Prove strutturate
Giochi strutturati
Attività curricolari
Attività curricolari
Ascolto breve storia
memoria uditiva
Memoria visiva
Completamento sequenze
Pianificazione
Assunzione di prospettiva
Dimensione focus Strumenti Contesti esempio
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la raccolta dati
SENSORIALITÀ Presente Assente Quali descrizione
Comportamenti insoliti a stimolazioni
sensoriali
Ipersensibilità verso stimoli
ambientali
Non manifestata sensibilità verso
dolore,cadute
Attenzione per particolari su uno
stimolo o parti di esso
Ricerca stimolazioni sensoriali
autodirette
MOTRICITÀ
Movimenti ripetitivi
Rituali esasperati
Scarso coordinamento
Movimento ipercinetico
Movimento ipocinetico
Contesto osservato: Descrizione: tempo:
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Contesto osservato: Descrizione: tempo:
OSSERVARE PROCESSI COGNITIVI DEL CURRICOLO Presente Assente Emergente Necessita di
mediazione
ATTENZIONE
Mantenimento del focus attentivo
Inibizione di risposta ai distrattori
Durata dell’attenzione
Attenzione ripartita
MEMORIA
Durata a breve termine
A lungo termine
Capacità di memoria di lavoro
Recupero della memoria a lungo termine strategie
PERCEZIONE
Riconoscimento-significato
Identificazione della caratteristica distintiva
STRATEGIE ATTIVATE
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Contesto osservato: Descrizione: tempo:
OSSERVARE PROCESSI COGNITIVI DEL CURRICOLO Presente Assente emergente Necessita di
mediazione
CONFRONTO
LINGUAGGIO
Ricettivo
Espressivo
Funzioni:
Interazione
Chiedere informazioni
Soddisfacimento dei bisogni
Espressione di sé
Reperimento parole
Informare
Commentare
RAGIONAMENTO
Causa -effetto
inferenziale
Analogico
METACOGNIZIONE-PIANIFICAZIONE
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
INPUT Assente Presente Emergente Mediazone
percezione degli stimoli
Costanza percettiva
Mantenimento dell’attenzione
Comprensione del linguaggio nella consegna
Orientamento nel tempo (memoria )
Utilizzo di più fonti d’informazione
Approccio al compito
precisione
ELABORAZIONE
Sa definire il problema
Sa istruire se stesso per la risoluzione del problema
Riesce a utilizzare i dati memorizzati
Spaziali
Temporali
Mette in relazione le informazioni ricavate
Verbalizza le azioni che compie
Confronta i dati
Esprime un pensiero ipotetico
Si serve dell’organizzazione logica di base
Astrae
SCHEDA DI OSSERVAZIONE DELLE OPERAZIONI MENTALI
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
OUTPUT
come comunica i dati Assente Presente Emergente Mediazone
Presenta un blocco emotivo
Impulsività nella risposta
Utilizza la prova per errore
Controlla le risposte
Riconosce l’errore
Si autocorregge
SCHEDA DI OSSERVAZIONE DELLE OPERAZIONI MENTALI
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Osservazione dei comportamenti problema
Si registrano e raccolgono le descrizioni di eventi
comportamentali problema, focalizzando lo
spazio in cui è manifestato, le interazioni che
erano in atto, le richieste dell’adulto, le modalità
in cui si manifesta il disagio, ciò che calma, le
modalità d’intervento dell’adulto
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Fase3
lettura e analisi dei dati
I dati possono essere analizzati
in termini quantitativi, non influenzati dalla soggettività
dell’osservatore perché basata su indici misurabili
in termini qualitativi l’analisi è orientata al significato che il
fenomeno assume in relazione al contesto e al soggetto
osservato; è soggetta al senso che attribuisce chi registra,
e può risultare meno attendibile
E’ necessario avere più punti di vista
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
La lettura e analisi dei dati per attribuire
significato
Dalla lettura dei dati si:
Redige una descrizione del bambino con informazioni sui
diversi ambiti osservati mettendo in risalto le potenzialità, le
risposte alla mediazione.
Il profilo deve essere condiviso con la famiglia
Progetta un intervento mirato con attenzione all’analisi del
compito, ai processi richiesti, alla preparazione di materiali
e sua presentazione, ai facilitatori necessari, alla costruzione
dello spazio di lavoro, del gruppo in cui sarà inserito e alle
modalità di mediazione che si attiveranno
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Il colloquio con la famiglia
Preparare il colloquio significa:
Avere chiaro l’obiettivo che si vuole raggiungere
Curare la comunicazione bilanciando gli aspetti problematici con le
potenzialità emergenti
Dare spazio alle narrazioni dei genitori e alle loro osservazioni
Stringere un patto nel rispetto dei diversi ruoli chiedendo alla famiglia su
cosa è disposta a impegnarsi, e accordarsi sulle modalità di comunicazione
tra scuola e famiglia
Prendersi il tempo dell’ascolto dell’altro
Accogliere la sofferenza del genitore
Prospettare e accompagnare verso l’aiuto (pediatra, sportello ….)
Rendersi disponibili ad accompagnare fornendo il profilo del bambino per
iscritto
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Cose da evitare
Assecondare l’ansia dei genitori ,dimostrare ansia
Avere e manifestare pregiudizi verso la famiglia
Comunicazioni ossessive dei problemi
Evitare di dare la percezione di non avere sotto controllo
la situazione
Sollecitare troppo la famiglia ad interventi
Dare consigli
Sostituirsi a chi è preposto per alla certificazione
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017
Ostacoli alla sua
realizzazione…
a cura di Pezzin Mirella ottobre 2017