Corso di Economia e Gestione delle Imprese IIUniversità Carlo Cattaneo - LIUCLezione 7 1 LATTIVITA...
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Corso di Economia e Gestione delle Imprese II Università Carlo Cattaneo - LIUCLezione 7
Lezione 7
L’ATTIVITA’ BANCARIA. (seconda parte)
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Leasing
Legge 2/5/1976 n. 183, art. 17, c. 2:
“Per operazioni di locazione finanziaria si intendono le
operazioni di locazione di beni mobili e immobili, acquistati
o fatti costruire dal locatore, su scelta e indicazione del
conduttore, che ne assume tutti i rischi, e con facoltà di
divenire proprietario dei beni locati al termine della
locazione, dietro versamento di un prezzo prestabilito.”
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Leasing: oggetto e definizione
1. DEFINIZIONE
Si tratta della locazione di un bene dietro la corresponsione di un
canone di affitto periodico, di norma per un tempo prestabilito,
al cui termine il locatario si riserva la facoltà di riscattare il bene
stesso ad un prezzo piuttosto contenuto o di rinnovare il relativo
contratto ad un canone decisamente più basso.
2. OGGETTO
Oggetto del leasing possono essere di norma beni di produzione e
beni di consumo durevole, ed in questi casi la durata va
normalmente da 3 a 5 anni, ma anche beni immobili, ed in tal
caso la durata può estendersi da 8-9 anni a 25-29 anni e oltre.
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Leasing: soggetti locatari e opportunità
3. SOGGETTI LOCATARI
Possono essere imprese, enti pubblici e privati, singoli privati.
4. OPPORTUNITA’
Il leasing si presta, sotto il profilo economico, a due opportunità:
sul piano fiscale, quando (a parità di altre condizioni) la quota
ideale di ammortamento del prezzo del bene insita nel canone
annuo è superiore alla quota massima annua di ammortamento
fiscalmente deducibile;
sul piano agevolativo, quando l’investimento benefici di
particolari contribuzioni pubbliche compatibili con tale strumento
finanziario.
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Leasing operativo
5. LEASING OPERATIVO
Il leasing operativo è realizzato da costruttori o distributori di beni
con mercato sufficientemente ampio, diretti a clientela
interessata al loro utilizzo in tempi variabili (in relazione ad
esigenze produttive o di innovazione tecnologica), con
caratteristiche di agevole trasferibilità a soggetti aventi bisogni
differenti rispetto ai precedenti locatari (ad esempio: beni
informatici).
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Leasing finanziario
6. LEASING FINANZIARIO
Il leasing finanziario viene attuato da società finanziarie,
solitamente a controllo bancario, che si rendono acquirenti del
bene destinato all’affitto; esso può riguardare qualsiasi oggetto
di investimento e soggetto finanziario e prevede tempi di durata
e modalità di chiusura predeterminati anche nelle facoltà di
opzione.
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Leasing immobiliare
7. LEASING IMMOBILIARE
Tra le forme di leasing finanziario che stanno assumendo
crescente rilevanza nel nostro paese vi è il leasing immobiliare.
In questo caso è sovente lo stesso utilizzatore finale che
determina l’oggetto dell’operazione ed è la società finanziaria
che lo fa costruire o lo reperisce sul mercato per affittarglielo.
Una variante di qualche interesse è il leasback, in base al quale
il proprietario di un immobile può realizzare liquidità
trasferendone temporaneamente la titolarità al locatore e
riprendendolo in affitto con diritto di riscatto.
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Leasing: validità comparata
8. VALIDITA’ COMPARATA
Come ogni altra operazione di finanza aziendale, anche il leasing
finanziario deve essere, tuttavia, valutato sotto tre diversi
aspetti tra loro congiunti:
quello strettamente finanziario (entità e durata del contratto,
tempi di perfezionamento dello stesso);
quello economico (onere assoluto e convenienza comparata
con fonti alternative attraverso l’attualizzazione di costi e
benefici);
quello strategico (grado di libertà gestionale conseguibile).
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Leasing: caratteristiche innovative
9. CARATTERISTICHE INNOVATIVE
Si possono evidenziare alcune caratteristiche innovative del leasing
rispetto a più tradizionali fonti di finanziamento:
la prima riguarda alla valutazione del rischio, che qui si basa
principalmente sull’analisi tecnica del bene trattato (sua
possibilità di ricollocamento o suo degrado temporale) nonché
sul ritorno economico-finanziario del relativo investimento;
la seconda concerne la semplicità di istruttoria e la rapidità di
decisione e di erogazione;
la terza consiste nella normale assenza di garanzie collaterali
reali, per un finanziamento a medio-lungo termine che può
raggiungere anche l’intero ammontare dell’investimento.
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Factoring
Per factoring si intende un contratto in cui un’impresa
(cedente) trasferisce i suoi crediti commerciali presenti e
futuri, limitatamente nel tempo e a titolo oneroso, ad una
società specializzata (factor), ottenendone in cambio la
gestione, l’incasso e, a seconda dei casi, l’anticipo
parziale o totale.
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I soggetti del contratto di factoring
1. Cedente Impresa creditrice
2. Factor Società che gestisce i crediti
3. Debitore Impresa debitrice
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Principali tipologie di factoring
Pro soluto rischio di insolvenza a carico del factor
Pro solvendo rischio di insolvenza a carico del cedente
Conventional factoring anticipo e gestione dei crediti
Maturity factoring solo gestione
Factoring indiretto l’impresa cliente del factor
è la debitrice
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Funzioni del factor
1. Funzione amministrativa e di gestione del credito
2. Funzione di finanziamento
3. Funzione assicurativa
4. Funzione di consulenza commerciale
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Costi del factoring
Interessi sulle somme anticipate dal factor al cedente
prime rate + spread di circa 1 o 2 punti
Commissione di factoring
variabile tra lo 0,5% e l’1,5% del valore nominale dei crediti, in
funzione della loro qualità e quantità
Rimborso delle spese accessorie: spese di tenuta conto,
spesso a forfait
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Principali vantaggi del factoring
Semplifica la gestione commerciale
Migliora la gestione del capitale circolante
Trasforma costi fissi in costi variabili (esternalizzazione)
Agevola la costituzione di relazioni commerciali anche
internazionali (network del factor)
Migliora la gestione dell’indebitamento presso le banche
Riduce le perdite su crediti per insolvenza (più attenta
valutazione della clientela)
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La valutazione aziendale nella concessione creditizia
A BREVE TERMINE
A MEDIO/LUNGO TERMINE
ELEMENTI COMUNI E DIVERGENTI
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Valutazione dell’impresa
La conoscenza dei criteri e dei metodi valutativi della banca è utile
all’impresa:
per stimolare un processo di autoanalisi
per predisporre gli elementi conoscitivi più adeguati.
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La valutazione a breve termine
1. ELEMENTI CONOSCITIVI “INTERNI”
Rapporto diretto
Centrale Rischi
2. DATI ESTERNI “OGGETTIVI”
Procedure concorsuali/fallimentari
Protesti, decreti ingiuntivi, pignoramenti
Gravami “reali”
3. DATI AZIENDALI
Assetto formale e funzionale
Caratteristiche produttive e commerciali
Andamento economico/patrimoniale/finanziario
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Analisi di bilancio: metodo degli indici
INDICI DI LIQUIDITA’
Grado di liquidità = Crediti e disponibile
primaria Passività a breve
Grado di liquidità = Crediti e disponibile + rimanenze
secondaria Passività a breve
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Analisi di bilancio: metodo dei raffronti
Confronto di dati di sintesi omogenei di stato patrimoniale e di
conto economico, relativi a più esercizi, consuntivi e preventivi.
Ha l’obiettivo di individuare:
incoerenze e straordinarietà
struttura media
tendenze principali
politiche aziendali
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Analisi di bilancio: metodo dei flussi
Consente di valutare la capacità dell’impresa di mantenere o
conseguire l’equilibrio finanziario.
Ad esempio:
Fabbisogni Fonti
Incremento circolante Reinvestimento utili
Incremento investimenti Accantonamenti
Rimborso mutui Accensione mutui
Utilizzo FIFR Emissioni obbligazioni
Incremento indebitamento bancario
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La valutazione a medio/lungo termine
E’ rivolta a valutare le prospettive future. Si basa
sull’individuazione dei valori aziendali che possono conservare
validità nel tempio e contribuire all’equilibrato sviluppo
dell’impresa tenendo conto del contesto in cui opera.
1. CARATTERISTICHE STRUTTURALI AZIENDALI
Qualità imprenditoriale/manageriale
Assetto organizzativo/funzionale
Grado di patrimonializzazione
2. CARATTERISTICHE CAPACITA’ COMPETITIVA
Quota di mercato
Posizione rispetto determinanti costo produzione
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La valutazione a medio/lungo termine (continua)
2. CARATTERISTICHE CAPACITA’ COMPETITIVA (continua)
Posizioni rispetto variabili competitive
Tipologia clientela
3. CARATTERISTICHE DI MERCATO
Tasso di crescita della domanda
Mercato potenziale
Prodotti differenziati o meno
Prodotti in via di sostituzione
Pressioni concorrenziali
Contenuti tecnologici di processo o prodotto
Barriere d’entrata
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Corso di Economia e Gestione delle Imprese II Università Carlo Cattaneo - LIUCLezione 7
La valutazione a medio/lungo termine (continua)
4. POLITICHE GESTIONALI
Sviluppo
Consolidamento o difesa
Recupero capacità concorrenziali
Disimpegno
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Il rapporto impresa/banca: conflittualità
RAGIONI DELLE IMPRESE
Costi elevati
Garanzie eccessive
Incertezza, staticità e inefficienza
RAGIONI DELLE BANCHE
Informazioni inadeguate
Strategie e comportamenti carenti
Capitalizzazione insufficiente
CONSEGUENZE
Frammentazione rapporti bancari
Fidi multipli
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Costo del denaro
FATTORI
Costo raccolta
Costo intermediazione
RIMEDI DELLE BANCHE
Riduzione costi operativi
Selezione investimenti
Razionalizzazioni organizzative
Contenimento rischi - sviluppo servizi remunerativi
RIMEDI DELLE IMPRESE
Qualificazione informazioni
Accrescimento capitalizzazione - selezione fonti
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Corso di Economia e Gestione delle Imprese II Università Carlo Cattaneo - LIUCLezione 7
Inadeguatezza relazionale
Fattori:
carenze di attitudine e disponibilità;
insufficienti modalità e strumenti di comunicazione.
Rimedi delle banche:
miglioramento della conoscenza della controparte;
cambiamento culturale;
adeguamento comunicazione interna ed esterna;
accrescimento servizi.
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Corso di Economia e Gestione delle Imprese II Università Carlo Cattaneo - LIUCLezione 7
Inadeguatezza relazionale (continua)
Rimedi delle imprese:
miglioramento conoscenza della controparte;
consapevolezza delle proprie ragioni e dei propri doveri;
approfondimento della conoscenza delle proprie esigenze e
delle possibili relative soluzioni;
arricchimento informativa esterna.
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Corso di Economia e Gestione delle Imprese II Università Carlo Cattaneo - LIUCLezione 7
Gestione rapporti impresa/banca
1. CONOSCENZA FABBISOGNI, STRUMENTI E FONTI
2. SELEZIONE FONTI
3. INTERLOCUTORE PERSONALIZZATO
4. ATTEGGIAMENTO ATTIVO E COINVOLGENTE
5. CONTINUITA’
6. CORRETTEZZA, TRASPARENZA E COMPLETEZZA
INFORMATIVA
7. COLLEGAMENTO CREDITO-OPERATIVITA’ REALE
8. PROPENSIONE NON SPECULATIVA
9. TEMPESTIVITA’ NELLE EMERGENZE
10. SENSO DEL LIMITE CONTRATTUALE
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Il ruolo delle banche nelle ristrutturazioni aziendali
Consolidamento debiti
Abbuono interessi
Rinuncia crediti capitale (ed eventuale loro trasformazione in
capitale di rischio)
Fornitura nuova finanza
Combinazione operazioni M&A
Partecipazione organi amministrativi e/o di controllo e scelta del
management