Comunicazione e Missione il modo di fare CARITAS · Gesù che si dona agli uomini e coinvolge i ......

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Comunicazione e Missione il modo di fare CARITAS Caritas Diocesana Mazara del Vallo Domenica 14 marzo 2010 a cura di Mario Luppino

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Comunicazione e Missioneil modo di fare CARITAS

Caritas Diocesana Mazara del ValloDomenica 14 marzo 2010a cura di Mario Luppino

La carità viene presentata dal Concilio come “dimensione essenziale, costitutiva della vita della Chiesa,

la quale è istituita per essere una comunità di vita, di verità, di carità”. Una comunità continuamente in ascolto della Parola di Dio, alla luce della quale convertire la propria vita ed è impegnata ad annunciare questa Parola a tutti; una comunità che celebra i sacramenti e loda il Signore; una comunità infine, impegnata a tradurre nella vita quotidiana il comandamento dell’amore.

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La Carità e il Concilio Vaticano II

Ascolto della Parola, Liturgia e CaritàLa chiesa si caratterizza per queste tre attività: ascoltodella parola di Dio, celebrazione, accoglienza dellacarità di Dio nei sacramenti, condivisione di questacarità nella vita di ogni giorno.

….tutto ciò è…l'intima natura della Chiesa. Sonocompiti che si presuppongono a vicenda e nonpossono essere separati l'uno dall'altro. La carità nonè per la Chiesa una specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura, è espressione irrinunciabiledella sua stessa essenza. (DCE, 25)

Quando S. Paolo dice che la carità è pazienza, che la caritàè benigna, dice che…

Dio è paziente, che Dio è benigno, che Dio è carità, è amore grande ed inesauribile.

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L’aver creduto all’amore , l’essersi cibato dell’Amore, l’avere fatto pienamenteESPERIENZA DI DIO, porta … “a comunicare - trasmettere, a nostra volta, quello che abbiamo ricevuto: prendere per condividere, non considerare un tesoro geloso né un privilegio il poter fare la comunione, nutrirsi per mettere in circolo in tutto il corpo la forza e la vitalità del corpo del Risorto. Ed ancora…nel P.P Comunicazione e Missione viene sottolineato che: “ noi riceviamo il corpo di Cristo, noi siamo il corpo di Cristo. Si esprime, in tal modo, il senso vero e pieno del fare la comunione e del diventare, per suo tramite, anche noi corpo Cristo. Tutto questo, però, non può rimanere solo a livello di esperienza personale privata, quasi intimistica, ma deve raggiungere uno spessore pastorale di missionarietà tale da portare a tutta la famiglia umana, fuori dalle mura dell’edificio sacro, il dono ricevuto. Infatti, la comunione piena con il corpo di Cristo introduce alla missione.

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Comunicazione e Missione

Accogliendo il mandato di Cristo, siamo inviati perle strade del mondo come missionari del suo amore, attraverso la testimonianza della nostra vita”

Quando parliamo di aiuto e di servizio da dare ai poveri è importante tenere presente cheI poveri hanno diritto non solo al pane, al companatico, al vestito, alla casa, … ma:- al pane Parola- al pane Eucaristia- al pane Caritàcioè hanno diritto ad incontrare Gesù Cristo in tutta la sua pienezza:

“Il pane della parola di Dio e il pane della carità, come il panedell’eucaristia, non sono pani diversi: sono la stessa persona di

Gesù che si dona agli uomini e coinvolge i discepoli nel suo attodi amore al Padre e ai fratelli” (Evangel.Test.Carità,1).

Compito questo che è richiesto all’intera comunità parrocchiale e non tanto e solo alla Caritas parrocchiale.

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Cristo Pane di Vita

La Caritas parrocchiale

La Caritas è anzitutto organismo pastorale, al servizio della crescita della Chiesa. Nasce dalla volontà di dare alla Chiesa coscienza e consapevolezza in ordine al Vangelo della carità; della Chiesa intende esprimere una dimensione radicale, fondante: quella di comunità di fratelli amati dal Padre e a loro volta testimoni di tale amore non a parole ma attraverso segni, impegni e legami di solidarietà e condivisione, di giustizia e di pace nella prospettiva del Regno di Dio.

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La Caritasparrocchiale

La Caritas, come organismo pastorale, ha un preciso mandato e compito: sollecitare,sensibilizzare,provocare la comunitàaffinchè testimoni costantemente la carità.

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La Caritas parrocchiale cosa non è…

La Caritas parrocchiale non è:

un gruppo di volontariato, i delegati (dal resto della parrocchia)alle azioni caritative, i dirigenti delle azioni altrui.

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CARITAS PARROCCHIALE - GRUPPO CARITATIVO

Un confronto per chiarire

CARITAS PARROCCHIALE GRUPPO CARITATIVO

Identità gruppo Identità gruppo

Organismo pastorale (commissione del Consiglio Pastorale Parrocchiale, gruppo di persone con un mandato del parroco, …)

Gruppo di volontariato, associazione, comitato,…

Compito prevalente Compito prevalente

Animazione - Educazione Servizio ai poveri (ascolto, assistenza, accompagnamento, …)

Ruolo componenti Ruolo componenti

Animatore pastorale Operatore, volontario

Destinatari Destinatari

L’intera comunità parrocchiale Anziani, detenuti, minori in difficoltà, tossicodipendenti, alcolisti, …

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Operatori Caritas: ANIMATORIQuelli che operano in parrocchia al servizio della Caritas sono

ANIMATORI:· pensano al proprio ruolo in termini pedagogici (soggetti capaci di interessare, coinvolgere, educare)

· non si occupano principalmente dei poveri, ma animano la parrocchia e le sue varie componenti perché tutti imparino a occuparsi dei poveri.

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IL MODO DI FARE CARITAS - L’ animatore caritas come il buon Samaritano

ANIMARE significa rispondere alla domanda: chi a questo bisogno può dare risposta?

Lo stile proposto è quello del BUON SAMARITANO

«Il programma del cristiano – il programma del buon Samaritano, il programma di Gesù – è «un cuore che vede». Questo cuore vede dove c'è bisogno di amore eagisce in modo conseguente» (cfr. Deus Caritas est, n. 31 b).

L’agire da prossimo AVVIENE attraverso IL : - vedere- sentire- intervenire- coinvolgere

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L’ animatore caritas…come il buon Samaritano

L’animatore della carità è costantemente in ASCOLTO e in OSSERVAZIONE delle voci-parole e dei volti-storie del territorio.

Vedere: “Gli passò accanto, lo vide...” (Lc. 10,33)- vedere orientato sul territorio, sugli altri- vedere misericordioso-compassionevole, non di giudizio, ma di riconciliazione- vedere amoroso, a “cuore aperto”- vedere profondo, misterioso, dentro l’animo della creatura (non solo in superficie, non solo i bisogni espressi ma anche quelli inespressi, nascosti)L’animatore della carità è chiamato ad essere presente nel territorio per ascoltare e osservare in continuità le voci-le parole-i volti-le storie (cioè a vivere l’essere sentinella nel e del territorio, nella e della comunità).

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L’ animatore caritas…come il buon Samaritano

L’animatore della carità matura una grande COMPASSIONE per le storie di vita che ascolta.

Sentire: “n’ebbe compassione...” (Lc. 10,33)- tutto quanto si vede va collocato nel cuore- fare in modo che la propria vita sia coinvolta nel profondo – entrare in empatia- piangere con chi piange e ridere con chi ride- farsi concretamente carico delle situazioni colte nel territorio- portare i pesi gli uni degli altriL’animatore della carità è chiamato a entrare in profonda relazione con i vissuti e le storie di vita del territorio per vivere ed esprimere la “compassione di Dio” nei confronti dell’umanità martoriata e frantumata (cioè è uno che ha ‘cuore’, che ‘ha attenzione’ che’ama’).

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L’ animatore caritas…come il buon Samaritano

L’animatore della carità costruisce PROSSIMITA’ nell’esserci a prestare-prendersi cura dei poveri.

Intervenire: “Gli andò vicino, versò olio e vino sulle sue ferite e gliele fasciò…” (v.34)

- intervenire in modo pronto, immediato- intervenire realisticamente, concretamente “fatti e non parole”- intervenire in modo semplice, povero, con quanto si è e si ha a disposizione (olio, aceto, asino, denari, …)- intervenire cosciente anche dei limiti, della pochezza che ha ogni intervento umano sui bisogni dei fratelli.L’animatore della carità è chiamato concretamente “ad esserci” come colui che è “capace di vedere dove c’è bisogno e di agire in modo conseguente” per servire la gratuità di Cristo, per esprimere concreta prossimità, per prestare cura ai poveri (cioè per mettere “la mente, il cuore, le mani, i piedi” a servizio dei fratelli).

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L’animatore della carità AGISCE per coinvolgere ed animare la comunitàe il territorio.

Coinvolgere: “...lo portò ad una locanda... abbi cura di lui...” (vv.34-35)agire per coinvolgere altri, operare per far operare altri -- dare spazio ai vari colori, alle varie risorse del territorio (albergatore), - agire con la coscienza che sul territorio ci sono altre risorse (della comunità, del pubblico e del privato, …) che vanno interpellate, stimolate, coinvolte continuamente- agire educando a vedere, ad intervenire, a coinvolgere- agire per aiutare ad ampliare sempre più gli interventi- agire per collocare il bisogno nel giusto territorio dove può trovare le opportune e quotidiane relazioni e risposte.L’animatore della carità è chiamato ad esserci per “coinvolgere e animare” la comunità parrocchiale e il territorio nel vivere la testimonianza comunitaria della carità e non ad assumere deleghe

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L’ animatore caritas…come il buon Samaritano

L’ animatore caritas…come il buon Samaritano

L’animatore della carità VERIFICA costantemente il cammino di testimonianza della carità.Verificare: “Abbi cura di lui e anche se spenderai di più, pagherò io

quando ritornerò” (v.35)- l’agire da prossimo richiede un continuo tornare a:- vedere- sentire- intervenire- coinvolgere- l’agire da prossimo comporta un continuo verificare e riprogrammare l’azione di prossimitàL’animatore della carità è chiamato a riprendere ogni giorno il suo cammino di verifica e di animazione alla prossimità nella comunità e nel territorio (cioè è un tornare e ritornare a ripercorre la stessa strada del samaritano)..

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L’ animatore caritas…come il buon Samaritano

Tutta la persona è coinvolta, tutto di noi stessi è coinvolto in questo cammino di prossimità e carità-AMORE:- occhi (vedere)- cuore (sentire)- mani (intervenire)- piedi (coinvolgere)- mente (verificare)Tutto ciò va impastato armonicamente in noi in modo da diventare “segno di quel pane parola, di quel pane eucaristia e di quel pane carità” che Cristo ci dona quotidianamente con abbondanza con il suo “amoregratuito”E di questo AMORE gratuito, se ne siamo ricolmi, se ne abbiamo fatto esperienza, siamo inviati per TESTIMONIARLO e donarlo agliAltri. (rif. P.P Comunicazione Missione)

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La Caritas, come organismo pastorale che anima la carità della

comunità cristiana, individua nel “territorio” il proprio ambito di

competenza; la sua attenzione alle povertà non è, pertanto, selettiva:

tutte le povertà sono di sua competenza e la riguardano.

La Caritas, peraltro, non si limita ad esortare alla carità, ma promuove

nei fatti la prossimità verso tutti “i bisogni” che si incontrano

abitando il territorio: è suo compito “promuovere, coordinare e

valorizzare le molteplici energie, in base alla prevalente finalità

pedagogica, affinché la comunità intera si coinvolga” (Lo riconobbero…

n. 33-35).

IL MODO DI FARE CARITAS

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A questo riguardo la Caritas italiana si è data un metodo di lavoro, che si riassume in queste tre parole:

ascoltareascoltare, osservareosservare ee discernerediscernere perper animareanimare,ascoltare utilizzando anche luoghi e strumenti specifici utilizzando anche luoghi e strumenti specifici per lper l’’ascoltoascolto (il(il CdACdA),),

osservare sul territorio i bisogni che si presentano, le risposte in atto e le risorse giàattive per il servizio ai poveri. L’’osservazioneosservazione attraversoattraverso (l(l’’OPR)OPR)

discernere come promuovere nella comunità l’attenzione, le opere e le capacitànecessarie per rispondere alle esigenze della carità e per dialogare con le istituzioni civili e con tutte le realtà che operano in ambito socio-assistenziale. Il discernimento/animazionediscernimento/animazione attraversoattraverso (il(il LpLp C),C),

IL MODO DI FARE CARITAS

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Lo stile di azione e le finalità dell’intervento della Caritas, sono quindi sintetizzate dalle seguenti espressioni (Lo riconobbero… n. 31-42)

funzione pedagogica: nel senso che “il lavoro prevalente da fare è educare alla carità”, spingendo questo compito fino a giocarsi sui temi di “giustizia, pace e salvaguardia del creato”, educando le coscienze ai fondamentali valori umani, alla riconciliazione, alla pace, al servizio

pedagogia dei fatti: nel senso di risalire dalle opere al loro risvolto educativo e di fare educazione promuovendo la carità nei fatti.

opere segno: nel senso che le opere di aiuto ai poveri devono essere “segno per i poveri che Dio è amore, accoglienza e perdono; segno per i cristiani di come essere fedeli al Vangelo; segno per il mondo di che cosa sta a cuore alla Chiesa”.

progetto: perché la carità non sia soltanto la risposta emotiva ed estemporanea alle emergenze, ma diventi un percorso quotidiano attraverso il quale si costruisce una storia, si dà un volto alla comunità ecclesiale e civile; in questo senso si parla di “sfida di collegare emergenza e quotidianità”

… attraverso la pedagogia dei fatti

La pedagogia dei fatti è quell’attenzione educativa che si pone come obiettivo la crescita di ogni persona e dell’intera comunità cristiana attraverso esperienze concrete, significative, partecipate.

Gesti concreti, impegni personali e familiari, accoglienza ed ospitalità nella propria casa o in ambienti gestiti comunitariamente, messa a disposizione gratuita del proprio tempo e delle proprie capacità, presa in carico da parte della parrocchia di un servizio continuativo, legami durevoli nel tempo con una comunità del Sud del mondo, interventi di solidarietà nelle emergenze

Agire nel quotidiano, sporcarsi le mani con i poveri, progettare insieme le risposte e riflettere sul senso di quello che si fa, di che cosa cambia nella vita degli ultimi e della comunità che li accoglie sono orizzonti che si aprono percorrendo la via della prossimità, del servizio, del dono di sé.

La testimonianza di carità rende capaci del gesto concreto verso chi è nel bisogno, qui e ora; educa a lavorare insieme e a camminare al passo degli ultimi; insegna l’attenzione al povero che è sempre persona, mai riducibile a un numero...

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La Caritas parrocchialeeduca all’essenza dell’essere

CHIESA

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• La carità, non deve significare una cosa in più da fare, ma una mentalità (costume, cultura, attenzione trasversale …) da immettere nella vita della comunitàparrocchiale e di ciascun battezzato;

•Quindi, non una cosa in più da fare, ma unafedeltà alla missione di sempre, attraverso uno strumento pastorale comunitario di carattere educativo e promozionale.

La Caritas parrocchiale non è un gruppo a sé, né un’associazione, né un movimento, ma è l’organismo pastorale che ha l’obiettivo di animare, coordinare e promuovere la testimonianza comunitaria della carità, con particolare attenzione all’aspetto educativo.

Attenzione !!!Far parte della Caritas parrocchiale non potrà mai essere néun’onorificenza né una delega, ma una assunzione di responsabilitàper la crescita della comunità di cui si è parte attiva.

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laboratorio

INCONTRO ASSEMBLEA CARITAS DIOCESANA Mazara del Vallo 14/03/2010

PARROCCHIA____________________________

Esiste la Caritas nella vostra parrocchia? Se sì,come è strutturata? (numero componenti, fornita di statuto, da quanto tempo, etc…)

Quali sono i punti di forza di cui dispone?

Quali sono le difficoltà che incontra?

Come si fa carico di animare la comunitàparrocchiale?

Agisce all’interno del Consiglio pastorale?

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Scattiamo una fotografia nella nostra realtà parrocchiale

laboratotioProgramma il suo lavoro in sintonia con gli altri gruppi parrocchiali (liturgia,catechesi,associazioni,ecc.)?

Quali sono le povertà che ha riscontrato?

Come ha rilevato le povertà di cui sopra?

Quali risorse ha riscontrato nel territorio parrocchiale?

Si riunisce con frequenza…(settimanale, quindicinale,mensile..)?

Tiene costanti rapporti di collaborazione e consultazione con la Caritas Diocesana? Partecipa agli incontri di formazione e programmazione da Essa proposti?

La parrocchia mette a disposizione gli ambienti e gli strumenti necessari allo svolgimento del servizio Caritas?

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Caritas parrocchiale: compiti

Soggetto di carità è tutta la comunità. La Caritasparrocchiale ha il compito di:

Aiutare l’intera comunità a mettere la carità al centrodella testimonianza cristiana.

Aiutare a superare sia la mentalità assistenziale peraprirsi alla carità evangelica in termini di prossimità e condivisione, sia la tentazione della delega.

Progettare cammini educativi che attuano il passaggio dai gesti occasionali alla scelta di condivisione, mentre cresce la consapevolezza del valore evangelizzante del servizio e della liberazione dei poveri.

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1. Educazione alla testimonianza comunitaria della carità

Caritas parrocchiale: i compiti

2. Conoscenza delle povertà\1

La Caritas parrocchiale, attenta alla vita della gente e radicata in un territorio, ha il compito della conoscenza concreta, puntuale e coraggiosa delle condizioni di difficoltà e di bisogno esistenti all’interno della vita della comunità.

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2. Conoscenza delle povertà\2

L’intento non è un semplice monitoraggio dei bisogni da assistere, ma lo sforzo di comprendere le persone con problemi, l’esame dei fenomeni di emarginazione ed esclusione e le relative cause, le sfide socio-culturali, i meccanismi di insensibilitàed egoismo individuale e collettivo.

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2. Conoscenza delle povertà\3

Con lo sguardo di Cristo che si incarna nella nostra vita e ci rende figli di Dio, la Caritas parrocchiale ha il compito di rileggere le situazioni e il valore della vita delle persone.

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Caritas parrocchiale: funzionamentoConosce il territorio e la vita della gente che in esso abita (problemi, bisogni, aspettative, disponibilità…); individua gli obiettivi a livello di informazione, coinvolgimento comunitario, proposta di attenzioni e impegni rapportati alle varie componenti parrocchiali; collabora con la dimensione catechistica e quella liturgica nella elaborazione di proposte relative ai vari ambiti della pastorale.

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Le peculiaritLe peculiaritàà delladella CaritasCaritas fissate nello Statutofissate nello Statuto1. IDENTITA1. IDENTITA’’ cfrcfr. Statuto . Statuto CaritasCaritas ItalianaItaliana Art.Art. 11

ORGANISMO PASTORALEORGANISMO PASTORALE che opera:che opera:–– per promuovere la testimonianza della caritper promuovere la testimonianza della caritàà della comunitdella comunitàà cristiana, in forme cristiana, in forme

consone ai bisogni,consone ai bisogni,–– in vista dello sviluppo integrale dellin vista dello sviluppo integrale dell’’uomo, della giustizia sociale e della paceuomo, della giustizia sociale e della pace–– con particolare attenzione agli ultimicon particolare attenzione agli ultimi–– con prevalente funzione pedagogica.con prevalente funzione pedagogica.

2. MANDATO2. MANDATO cfrcfr. Statuto . Statuto CaritasCaritas ItalianaItaliana Art.Art. 33–– tradurretradurre (il senso di carit(il senso di caritàà) in interventi concreti con carattere promozionale in ) in interventi concreti con carattere promozionale in

collaborazione con i Vescovicollaborazione con i Vescovi–– realizzarerealizzare studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le causestudi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le cause–– curarecurare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative di isil coordinamento delle iniziative e delle opere caritative di ispirazionepirazione

cristianacristiana–– promuoverepromuovere il volontariatoil volontariato–– favorirefavorire la formazione degli operatori pastoralila formazione degli operatori pastorali–– indire,indire, organizzare e coordinare interventi di emergenzaorganizzare e coordinare interventi di emergenza–– contribuirecontribuire allo sviluppo umano e sociale dei Paesi in via di sviluppoallo sviluppo umano e sociale dei Paesi in via di sviluppo–– stimolarestimolare ll’’azione delle istituzioni civili ed una adeguata legislazione.azione delle istituzioni civili ed una adeguata legislazione.

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Ciò che Ciò che èè diventato peculiare per la diventato peculiare per la CaritasCaritas3. DESTINATARI3. DESTINATARI: i : i poveripoveri, la , la comunitcomunitàà, il , il territorioterritorio//mondomondo

LaLa CaritasCaritas cerca di tenere sempre presente che:cerca di tenere sempre presente che:–– prima del bisognoprima del bisogno,, delldell’’emergenza,emergenza, ci sono le personeci sono le persone che vivono queste che vivono queste

condizioni ed hanno necessitcondizioni ed hanno necessitàà di essere ascoltate, incontrate, di essere ascoltate, incontrate, considerate ed aiutateconsiderate ed aiutate ((poveripoveri););

–– cc’è’è la comunitla comunitàà che va educatache va educata allall’’attenzione verso chi attenzione verso chi èè in difficoltin difficoltàà,,responsabilizzandola a sentire che lresponsabilizzandola a sentire che l’’altro le appartiene, altro le appartiene, èè parte di sparte di séé((ChiesaChiesa););

–– ci sono precisi contestici sono precisi contesti,, dentro cui le persone vivono, chedentro cui le persone vivono, che richiedonorichiedonodiscernimento e uno sguardo ampio, globalediscernimento e uno sguardo ampio, globale ((territorio/mondoterritorio/mondo).).

PertantoPertanto,, i valori dellai valori della condivisione,condivisione, delldell’’accompagnamentoaccompagnamento,, delladellapartecipazionepartecipazione,, si concretizzano in misura in cui, con una costante si concretizzano in misura in cui, con una costante azione diazione di animazioneanimazione,, la comunitla comunitàà cresce nella consapevolezza di cresce nella consapevolezza di essereessere soggetto di una caritsoggetto di una caritàà testimoniatatestimoniata,, nei riguardi di ogni nei riguardi di ogni persona, vicina e lontana, da vedere con amore gratuito e totalepersona, vicina e lontana, da vedere con amore gratuito e totale..

Tutto ciò evangelizzaTutto ciò evangelizza,, perchperchèè manifesta in modo credibile, con segni manifesta in modo credibile, con segni e fatti dentro la storia, le fatti dentro la storia, l’’amore di Dio per ogni persona.amore di Dio per ogni persona.

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Ciò che Ciò che èè diventato peculiare per la diventato peculiare per la CaritasCaritas3.3. Il MetodoIl Metodo

Nel contesto sociale molto complesso ed in continuo cambiamento,Nel contesto sociale molto complesso ed in continuo cambiamento, ililmetodo pastoralemetodo pastorale delldell’’ascoltareascoltare, osservareosservare ee discernerediscernere perper animareanimare,assunto dalla assunto dalla CaritasCaritas, risulta efficace perch, risulta efficace perchéé, utilizzando anche, utilizzando ancheluoghi e strumentiluoghi e strumenti specifici per lspecifici per l’’ascoltoascolto (il(il CdACdA),), ll’’osservazioneosservazione(l(l’’OPR)OPR) e il e il discernimento/animazionediscernimento/animazione (il(il LpLp C),C), permette dipermette di partirepartiredalla realtdalla realtàà e dare e dare sistematicitsistematicitàà, organicit, organicitàà ee concretezzaconcretezza al lavoro di al lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento delle comunitsensibilizzazione e coinvolgimento delle comunitàà..

4.4. Il Lavoro in equipeIl Lavoro in equipePerPer raggiungereraggiungere i destinatarii destinatari ((poveri, chiesa, mondopoveri, chiesa, mondo),),perper promuoverepromuovere ed utilizzare opportunamente ied utilizzare opportunamente i luoghiluoghidelldell’’ascoltoascolto,, delldell’’osservazioneosservazione e dele del discernimentodiscernimentoperper progettare progettare ee realizzarerealizzare percorsi formativi e azionipercorsi formativi e azioni,,sisi èè colto il valore delcolto il valore del lavoro in equipelavoro in equipe che permette:che permette:

–– ilil coinvolgimento di soggetti appartenenti ad ambiti diversi e con coinvolgimento di soggetti appartenenti ad ambiti diversi e con competenze diverse, competenze diverse,

–– ilil raggiungimentoraggiungimento ed il coinvolgimentoed il coinvolgimento della comunitdella comunitàà e dellee delleistituzioni,istituzioni,

–– lala realizzazione di una pastorale progettuale e integratarealizzazione di una pastorale progettuale e integrata,, fornirefornirerisposte, indicazioni e servizi con maggiore efficacia.risposte, indicazioni e servizi con maggiore efficacia.

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Ciò che Ciò che èè diventato peculiare per la diventato peculiare per la CaritasCaritas5.5. Attenzione alla formazioneAttenzione alla formazione

In questi decenni, la In questi decenni, la CaritasCaritas ha tenuto sempre al primo posto la ha tenuto sempre al primo posto la formazione.formazione.PartendoPartendo dal cdal corsoorso pipiùù orientato allaorientato alla trasmissione del saperetrasmissione del sapere èè seguitaseguitall’’esigenza di formare al esigenza di formare al saper faresaper fare per volontari e operatori, e alper volontari e operatori, e al sapersaperessereessere animatori pastorali,animatori pastorali, in modo da muoversi sul territorio con in modo da muoversi sul territorio con sempre maggiore competenza e consapevolezza.sempre maggiore competenza e consapevolezza.

6.6. La pastorale della caritLa pastorale della caritààLL’’attenzioneattenzione ai treai tre destinatari:destinatari: poveri, chiesa, mondopoveri, chiesa, mondoll’’utilizzoutilizzo deldel metodometodo di lavoro con gli appositi luoghi/strumentidi lavoro con gli appositi luoghi/strumenti,,ilil promuoverepromuovere azioniazioni che coniuganoche coniugano emergenzaemergenza ee quotidianitquotidianitàà,,ll’’individuazioneindividuazione didi percorsipercorsi che portino ad unache portino ad una testimonianza della carittestimonianza della caritààassunta responsabilmente dalla comunitassunta responsabilmente dalla comunitàà,, èè pastorale della caritpastorale della caritàà..LL’’obiettivoobiettivo::educareeducare aa condividerecondividere,, aa ripensareripensare stili di vita personali e familiaristili di vita personali e familiari,, aamettere a disposizionemettere a disposizione le proprie risorsele proprie risorse (tempo, competenze, (tempo, competenze, professionaltprofessionaltà…à…)) a vantaggio di chi sperimenta la difficolta vantaggio di chi sperimenta la difficoltàà, per, pertestimoniare un amore solidaletestimoniare un amore solidale,, in modo chein modo che tutti si sentano responsabili tutti si sentano responsabili di tutti.di tutti.

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Ciò che Ciò che èè diventato peculiare per la diventato peculiare per la CaritasCaritas

7.7. La progettazione pastoraleLa progettazione pastoraleLaa CaritasCaritas ha maturato la convinzione di ha maturato la convinzione di evitare che levitare che l’’intervento di aiuto risulti intervento di aiuto risulti episodico e laepisodico e la promozionepromozione e le l’’animazioneanimazionesianosiano affidate allaffidate all’’improvvisazioneimprovvisazione.La progettazione pastoraleLa progettazione pastorale,, evitando evitando improvvisazione e provvisorietimprovvisazione e provvisorietàà, rende , rende organico, continuativo e fruttuoso quanto si organico, continuativo e fruttuoso quanto si realizza, perchrealizza, perchéé richiede di:richiede di:–– partire da una serie di elementi partire da una serie di elementi

conoscitiviconoscitivi–– fissare gli obiettivifissare gli obiettivi–– prevedere tempi, risorse e soggetti da prevedere tempi, risorse e soggetti da

coinvolgerecoinvolgere–– metodi da utilizzare ed azioni da metodi da utilizzare ed azioni da

promuoverepromuovere–– verifiche periodiche da compiere.verifiche periodiche da compiere.

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IN DIOCESIIN DIOCESI•• LaLa CaritasCaritas diocesana,diocesana,

utilizzautilizza concon progettualitprogettualitàà ilil metodometodoascoltare, osservare, discernere e i ascoltare, osservare, discernere e i relativi luoghirelativi luoghi--strumenti (strumenti (CdACdA,,OPR, LAB. OPR, LAB. PromProm.. CaritasCaritas););

•• promuovepromuove azioniazioni per animare alla per animare alla testimonianzatestimonianza ll’’interaintera ChiesaChiesalocale;locale;

•• collaboracollabora con gli altri Uffici con gli altri Uffici pastorali in vista di una pastorale pastorali in vista di una pastorale unitaria;unitaria;

•• curacura la formazione degli operatori;la formazione degli operatori;

•• èè a servizio delle Parrocchie,a servizio delle Parrocchie,attraversoattraverso ilil laboratorio,laboratorio, perchperchéésorganosorgano o si rafforzinorafforzino le CaritasCaritasparrocchialiparrocchiali, in modo che si crei una si crei una diffusa rete di solidarietdiffusa rete di solidarietàà..

EquipeEquipe CaritasCaritasDiocesanaDiocesana

laboratoriolaboratorio CarCar. Pa.. Pa.CdACdAOPROPR

VescovoVescovo

Uffici di Uffici di curiacuria

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SUL TERRITORIOSUL TERRITORIOLa La CaritasCaritas diocesana,diocesana,•• rileva situazioni di povertrileva situazioni di povertàà ee risorse,risorse,

perper promuove risposte a bisogni promuove risposte a bisogni disattesi;disattesi;

•• dialogadialoga con gli Uffici delle pubbliche con gli Uffici delle pubbliche istituzioni;istituzioni;

•• èè presentepresente nei tavoli dove si nei tavoli dove si progettano le politiche sociali e si progettano le politiche sociali e si redigono i piani sociali di zona;redigono i piani sociali di zona;

•• promuove azionipromuove azioni per animare per animare allaallatestimonianzatestimonianza ll’’interointero territorio;territorio;

•• cura uncura un’’azione di reteazione di rete tra le tra le associazioni caritative e di associazioni caritative e di volontariato;volontariato;

•• svolge, svolge, al momento opportuno,al momento opportuno,unun’’azione di denunciaazione di denuncia di situazioni di di situazioni di ingiustizia e abbandono.ingiustizia e abbandono.

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IN PARROCCHIAIN PARROCCHIALa Caritas parrocchiale, cuore che vede cuore che vede

sul territorio, sul territorio, •• utilizzautilizza con progettualità

ilil metodo ascoltare, osservare, ascoltare, osservare, discernere,discernere,

•• promuovepromuove azioni e percorsiperper animare e formareanimare e formare,,

•• attuaattua la testimonianza della carittestimonianza della caritààdentro la comunitdentro la comunitàà stessa e sul stessa e sul territorio,territorio,proponendoproponendostili di vitastili di vita improntati a sobrietimprontati a sobrietàà,,ll’’accoglienza solidaleaccoglienza solidale,,ll’’apertura alla diversitapertura alla diversitàà,,la relazione gratuitala relazione gratuita,,puntandopuntando ad unaad una comunitcomunitàà TUTTA capace dicapace di annunciare,annunciare, celebrarecelebrare eetestimoniaretestimoniare il Vangelo il Vangelo con parole e con parole e segni credibili.segni credibili.