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COMUNE DI MONTEROTONDO Realizzazione edificio Polifunzionale

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1. IMPIANTI ELETTRICI 1.1 Dati di progetto 1.1.1 Condizioni ambientali − Luoghi di installazione

− interno: in generale − esterno: solo per gli impianti nelle aree esterne

− Temperature ambiente

− temperatura massima di progetto: 40° C − temperatura minima di progetto: 0 °C

1.1.2 Caratteristiche del sistema di alimentazione BT . Ente erogatore: ENEL . tensione nominale: 400 V . frequenza nominale: 50 Hz . stato del neutro: TT . corrente disponibile di corto circuito: 15 kA (*) (*) ipotizzati

1.1.3 Caratteristiche del sistema utilizzatore − Potenza massima contemporanea: 80 kW − tensione nominale: 400/230 V − frequenza nominale: 50 Hz − sistema: TT 1.1.4 Cadute di tensione Massima caduta di tensione ammissibile ai morsetti dell'utilizzatore più sfavorito:

− circuiti di illuminazione: 4 % − circuiti di forza motrice: 4 % − allo spunto dei motori: 10 %

1.1.5 Livelli di illuminamento Valori medi mantenuti (ottenuti moltiplicando per 0,75 i valori iniziali):

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− Uffici 500 lx − Ingressi 200 lx − Scale 150 lx − Locali tecnici 100 lx Valori minimi mantenuti per l’illuminazione di sicurezza, da misurarsi dopo 1 ora di funzionamento in mancanza di tensione di rete; per valori minimi si intende che essi devono essere uguagliati o superati anche nei punti più sfavorevoli delle aree interessate: − lungo le vie di fuga 2 lx − in corrispondenza delle porte di uscita di sicurezza e lungo le scale: 5 lx Il grado di uniformità dell’illuminamento deve essere non inferiore a 0,8 nel locale o nella zona del locale dove si svolge un determinato compito visivo. Per i locali dove non si svolga un preciso compito visivo, il valore medio dell’illuminamento non deve essere minore di un terzo del valore medio dell’illuminamento nella zona sede del compito visivo.

1.2 Norme di riferimento . norme CEI . norme UNI . tabelle CEI-Unel . norme IEC . DM 37/08 . Testo unico sulla sicurezza . Prescrizioni e regolamenti Enti locali . Altre norme, leggi e decreti in vigore 1.3 Criteri di scelta e dimensionamento degli impia nti

1.3.1 Individuazione dei tipi di utilizzatori da alimentare Gli utilizzatori da alimentare sono di due tipi: − normali: utilizzatori per i quali è accettabile l'interruzione di alimentazione, anche

prolungata, in caso di mancanza della rete pubblica. Includono parte degli impianti di illuminazione generale, le prese a spina di uso generale, gli ascensori, gli impianti di climatizzazione e degli utilizzatori di cucina. Per questi utilizzatori è prevista la sola alimentazione da rete normale;

- di sicurezza: utilizzatori dei servizi di sicurezza, soggetti a specifiche prescrizioni

normative. Essi includono:

. impianto di illuminazione di sicurezza

. sistemi di rivelazione e allarme incendio.

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L'impianto di illuminazione di sicurezza è in parte costituito da apparecchi uguali a

quelli dell’illuminazione normale, ma alimentati da sistemi di autoalimentazione incorporati con inverter e batterie. Le batterie degli apparecchi autoalimentati hanno un’autonomia minima di 1 ora.

I sistemi di rivelazione e allarme incendio sono alimentati a tensione di rete e sono provvisti al proprio interno di alimentatori e batterie in grado di garantirne il funzionamento per almeno 72 ore in caso di mancanza della rete di alimentazione primaria.

1.3.2 Criteri di protezione contro i contatti dire tti e indiretti Protezione contro i contatti diretti: mediante isolamento delle parti attive (in generale per cavi), o protezione mediante involucri e barriere (in generale per apparecchiature di comando, protezione e manovra, morsettiere, e apparecchi utilizzatori). Protezione contro i contatti indiretti: mediante interruzione automatica del circuito, con riferimento alle prescrizioni della norma CEI 64-8. 1.4 Descrizione degli impianti 1.4.1 Alimentazioni elettriche da ente erogatore Si è ipotizzato che l’ente erogatore di energia elettrica (ENEL) consegni l’energia elettrica all’esterno dell’edifico. Nel punto di consegna dell’ente erogatore è installato un quadro di interfaccia (QE-I), il quale alimenta l’edificio polifunzionale (QE-GBT). Tale quadro è segregato all’interno di un involucro idoneo per posa all’esterno con grado di protezione IP54. Da qui parte una conduttura interrata realizzata da tubazione in PVC flessibile nella quale sono infilati i cavi di alimentazione. 1.4.5 Distribuzione principale e quadri secondari La distribuzione principale ha origine dal quadro QG-I e serve il quadro generale di bassa tensione (QE-GBT), quest’ultimo alimenta i sottoquadri seguenti:

- quadro elettrico Piano Primo, Secondo, Terzo, Quarto, Quinto e Sesto – QE-Px

- quadro elettrico Piano copertura – QE-PC - quadro elettrico Ascensore – QE-ASC (per due ascensori) - quadro elettrico Impianti Meccanici – QE-IM

Tutti i quadri secondari sono di tipo modulare, adatti per posa a pavimento o a parete, con avanportella trasparente, e hanno grado di protezione non inferiore a IP30 per gli interni e IP55 per gli esterni.

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I cavi delle linee di distribuzione principale sono in generale di tipo con guaina in gomma G7, non propagante l'incendio (norme CEI 20-22) e a bassa emissione di gas tossici e corrosivi (norme CEI 20-38) (LS0H: FTG07OM1 o N07G9K); essi sono posati all’interno di canaline perforate.

1.4.6 Distribuzione secondaria e terminale La distribuzione secondaria ha origine dai quadri di zona ed è costituita da: - punti luce normale e di sicurezza autoalimentati: realizzata mediante cavi tipo

OM1, rispondenti alle norme CEI 20-38 (tipo OM1), formazione tipica 3G2,5, se posati su passerelle con derivazioni ai singoli punti luce realizzate mediante cassette e tratto finale in cavo G7, formazione 3G1,5, fino al punto luce (per i punti a soffitto); tratto finale con cavi N07G9-K, 3 conduttori da 1,5 mm2, infilati in tubazione flessibile in PVC nel controsoffitto e incassata a parete fino al punto luce (per i punti a parete);

- punti prese a spina a parete: realizzati analogamente a quanto indicato per i punti luce a parete. Prese in generale di tipo bipasso, serie bTicino Light, con placche da sottoporre all’approvazione della DL;

- punti prese a spina a pavimento: realizzati mediante torrette di tipo a scomparsa incassate nei sottofondi dei pavimenti, alimentate come sopra;

- alimentazione delle utenze degli impianti meccanici (motori e simili): realizzata mediante cavi tipo OM1, rispondenti alle norme CEI 20-38, posati sulle stesse passerelle della distribuzione principale; in prossimità dell’utenza da alimentare il cavo esce dalla passerella e tramite una cassetta in PVC si infila in tubazione in PVC fino ad un sezionatore di sicurezza; da questo all’utenza il cavo (di tipo G7OM1 o N07G9-K) è infilato in guaina tipo “diflex”. Il grado di protezione minimo di tutti gli impianti (elettrici e speciali) nelle centrali, locali assimilabili e all’esterno deve essere IP55. Ogni utilizzatore relativo all’impianto meccanico è dotato di sezionatore con fusibili locale per permettere una manutenzione in sicurezza.

1.4.7 Distribuzione secondaria e terminale – prescr izioni generali di esecuzione Le tubazioni flessibili devono sempre essere fissate alle cassette mediante appositi raccordi. Il diametro minimo delle tubazioni rigide o flessibili da utilizzare è 20 mm e comunque non inferiore al doppio del diametro del fascio di cavi contenuto. Nelle aree accessibili al pubblico, la posizione quotata delle cassette e delle scatole portafrutto incassate e dei punti luce (a soffitto e a parete) è in generale riportata sui disegni architettonici, a cui si rimanda per le relative istruzioni; in ogni caso, prima dell’esecuzione delle tracce, l’appaltatore deve sottoporre all’approvazione esplicita della Direzione lavori il posizionamento di cassette, scatole e punti luce per tutti gli ambienti, riportato su elaborato grafico o mediante tracciamento in cantiere. Le cassette, scatole e/o punti luce posti in posizione non approvata o disallineate (il massimo disallineamento accettabile è quello che può essere compensato dalle

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tolleranze di posa della placca, del coperchio o della base di fissaggio dell’apparecchio illuminante) dovranno essere spostate a cura e spese dell’appaltatore. Le passerelle in acciaio zincato poste all’esterno devono essere provviste di coperchio e devono essere verniciate con vernici adatte per resistere alle condizioni atmosferiche esterne (sole, pioggia, salsedine). I circuiti degli impianti speciali devono essere sempre separati da quelli degli altri circuiti elettrici; se ne è prevista la posa sulle stesse passerelle queste devono essere provvisti di uno o più separatori. 1.4.10 Apparecchi di illuminazione e sistema di dim merizzazione Gli apparecchi di illuminazione delle aree accessibili al pubblico sono di vario tipo e sono contraddistinti da una sigla riportata sui disegni elettrici. Le caratteristiche tecniche sono riportate sugli elaborati grafici. Tutti gli apparecchi devono essere forniti e posati dall’appaltatore.

Gli apparecchi di illuminazione delle aree di servizio sono di tipo con lampade a fluorescenza, compatte o lineari, per montaggio incassato o sporgente, con caratteristiche indicate sui disegni.

I comandi dei circuiti di illuminazione sono realizzati per gruppi, mediante contattori posti sui quadri elettrici di zona, con predisposizione per il comando a distanza tramite pannello comando con semplici pulsanti; i circuiti di illuminazione esterna sono provvisti anche di controllo mediante interruttore crepuscolare; La segnaletica di sicurezza delle vie di fuga è realizzata mediante apparecchi appositi provvisti di pittogramma regolamentare, alimentati dal gruppo di continuità, di tipo normalmente acceso, disposti in corrispondenza delle uscite di sicurezza. Le caratteristiche sono riportate sulle schede tecniche. L’illuminazione di sicurezza nelle aree di servizio è realizzata mediante apparecchi autoalimentati a lampade fluorescenti, di tipo stagno, provvisti o no di pittogramma a seconda della collocazione. 1.4.11 Rete di terra

Il sistema di collegamento a terra dell'impianto è TT.

I conduttori di protezione PE seguono sempre i percorsi dei cavi di distribuzione di energia corrispondenti, e sono in generale costituiti da anime isolate di colore giallo-verde facenti parte dei cavi multipolari di distribuzione di energia o da conduttori separati, sempre con isolamento giallo-verde, nei casi in cui sono impiegati cavi unipolari senza guaina. I conduttori equipotenziali sono costituiti da conduttori isolati tipo N07V-K, con isolamento di colore giallo-verde, per il collegamento all'impianto di terra di tutte le masse estranee.

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Nella distribuzione terminale, le derivazioni dei conduttori PE devono sempre essere realizzate mediante morsetti di tipo a serraggio indiretto. Nel caso di derivazioni costituite da più di tre conduttori devono essere utilizzati morsetti a barretta interna del tipo di quelli in uso per realizzare i nodi equipotenziali. Negli elaborati grafici sono riportati i dispersori di terra orizzontali (corda di rame nuda direttamente interrata) e verticali (picchetti interrati). In fase di realizzazione delle strutture in cemento armato, i ferri di armatura dovranno essere collegati all’mpianto di terra in modo da integrare con le strutture l’impianto di terra con dispersori aggiuntivi.

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3. GENERATORI FOTOVOLTAICI Le opere consistono nella realizzazione di un sistema di produzione di energia elettrica mediante generatori fotovoltaici di tipo interfacciato alla rete dell’ente erogatore (cosiddetti “grid connected”), adatto a beneficiare degli incentivi di legge. L’impianto verrà interconnesso alla rete direttamente tramite contatore in BT separato della fornitura generale. I generatori sono posti sugli schermi frangisole della parete esposta a sud. L’impianto ha una potenza massima di picco di 2,5kWp I condotti portacavi per la realizzazione dei collegamenti tra i moduli fotovoltaici e il quadro di campo lato c.c. e tra gli interruttori lato c.a. degli inverter e il quadro di parallelo e interfaccia sono in comune con gli altri impianti (canalina portatavi con separatore.

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3. IMPIANTI SPECIALI Gli impianti speciali includono: - impianto di rivelazione e allarme incendio - rete di cablaggio strutturato - sistema di supervisione degli impianti

3.1 Impianto rivelazione e allarme incendio

Riferimenti normativi: UNI EN 54 DM 9/4/94

Lo scopo del lavoro del presente appalto nella realizzazione dell’impianto a tutte le aree del complesso. La centrale sarà installata in un luogo sempre presidiato.

Alla centrale fanno capo:

- rivelatori di fumo analogici indirizzabili, di tipo ottico e termovelocimetrico - pulsanti di allarme - segnalatori ottico-acustici di allarme con messaggio di evacuazione

precaricato - magneti per tenuta porte tagliafuoco Le aree protette includono tutte le aree interne, ad eccezione dei servizi igienici, e gli spazi al di sopra dei controsoffitti quando è presente un carico di incendio. Le attuazioni dipendenti dalla centrale di rilevazione fumi sono le seguenti:

− attuazione delle segnalazioni ottiche ed acustiche sulla base di associazioni di gruppi di rivelatori realizzate via software dalla centrale

La rete di collegamento delle apparecchiature è di tipo ad anello chiuso supervisionato; ciò significa in particolare che, salvo che nel punto di uscita dalla centrale, i conduttori di andata e di ritorno di ogni anello seguono percorsi separati, e che per ogni anello è prevista una segnalazione di allarme in centrale per interruzione o corto circuito.

Tutti i conduttori da impiegare nell’impianto sono di tipo certificato dalla casa produttrice delle apparecchiature .

3.2 Sistema di cablaggio strutturato Lo scopo del lavoro del presente appalto riguarda la realizzazione di un sistema di cablaggio strutturato, costituito da: − rete di cablaggio orizzontale dalle prese d’utente fino agli armadi di permutazione,

costituito da cavi a 4 coppie twistate (UTP) in categoria 5e, in grado di supportare velocità di trasmissione fino a 100Mbit/s, e da prese RJ45 a 8 poli;

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− armadio principale di edificio con scorta del 100% di spazio per gli apparati attivi (non forniti nell’appalto).

3.3 Sistema di supervisione degli impianti

Nella struttura è presente un sistema di supervisione degli impianti capace di controllare, monitorare e gestire (sia in locale che in remoto) sia gli impianti elettrici sia gli impianti meccanici. All’architettura del sistema prevede quattro grandi controllori: - il controllo della centrale termica e degli impianti meccanici, - il controllo e la gestione dell’impianto elettrico (contattori e misuratori) - il controllo di tutti gi organi di misura e comando adibiti a sistemi attivi e

passivi legati all’energia solari (fotovoltaico, solare termico). Ad uno dei controllori è aggiunta la funzionalità di Web Server, permettendo così la consultazione di tutti i paramentri e le relative misure anche da remoto tramite un qualsiasi Web Explorer. Sarà possibile accedervi sia tramite modem che tramite rete locale o geografica ethernet. I controllori scambieranno dati tra di loro direttamente tramite la LAN locale utilizzando il protocollo BACnet (standard a livello di Building Automation). Tramite interfaccia Web sarà possibile monitorare tutti i dati energetici, tutte le misure istantanee, e se l’utente dispone di autorizzazioni necessarie potrà anche inviare dei comandi agli organi di controllo. E’ possibile configurare il controllore Web server per l’invio di allarmi direttamente tramite messaggi SMS o via Mail. I contatori di energia termica verranno integrati tramite protocollo standard M-BUS direttamente su modulo di interfaccia a livello di campo. Mentre per le informazioni relative all’impianto fotovoltaico è possibile una integrazione tramite protocollo proprietario o standard (esempio MODBUS) direttamente con l’inverter fotovoltaico dell’ impianto e l’integrazione di multimetri digitali da allocare a valle del contatore di arrivo generale . Di seguito è riportato l’elenco punti del sistema BMS (sistema di supervisione). Nell’offerta è compreso: lo start-up del sistema, le tubazioni, cavi e ogni altro onere per la messa in funzione del sistema.

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DESCRIZIONE

INGRESSI USCITE ELEMENTI

DIGITALI ANALOGICI DIGIT. AN.

st. l/d Allarmi Misure Coma

ndi reg SIGLA Q.EL

n. n. M G P T C T U P X A V W im mn n.

IMPIANTO MECCANICO IM UTA Serranda aria esterna R.M. 1

Serv. serranda

Filtro aria esterna 1 Press. Diff. Prefiltro aria esterna 1 Press. Diff. Valvola batt. pre-risc. 1 Valvola Valvola batt. raffr. 1 Valvola Valvola batt. post-risc. 1 Valvola dP vent. di mandata 1 Press. Diff. Vent. di mandata 1 1 1 Temp. di saturazione 1 Sonda T Temp. aria di mandata 1 Sonda T Centrale termica Sonda temperatura esterna 1 Sonda temp. Di mandata 1 Pompe 11 11 11 11 Centralina gruppo frigo (modbus) 5 Ventilatori di estrazione 3 3 3 3

Tot 16 15 2 1 14 1 4 5 14 3

Tot 49 9 14 3

TOTALE 58 17

Impianto meccanico 75

DESCRIZIONE

INGRESSI USCITE ELEMENTI

DIGITALI ANALOGICI DIGIT. AN.

st. l/d Allarmi Misure Coma

ndi reg. SIGLA Q.EL

n. n. M G P T C T U P X A V W im mn n.

IMPIANTO ELETTRICO

Controllo luci 5 5 5 GBT Multimetro generale arrivo ENEL 10 QI Centralina di controllo interfacciamento rete fotovoltaico (modbus) 10

Inverter (modbus) 5

Tot 5 5 25 5

Tot 10 25 5

TOTALE 35 5

Impianto elettrico 40

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Legenda simboli: st.= stato; l/d= locale/distanza (posizione del selettore che esclude il controllo da parte del sistema) tipi di allarme: M=manutenzione, P= pericolo, G=guasto di qualunque genere, T=intervento protezione termica, C=contab. Energia tipo di misura: T=temperatura, U=umidità relativa, P=pressione, X=posizione, A=corrente, V=tensione, W=potenza attiva, L= Livello im=impulsivi mn=mantenuti reg.=regolazione (uscite analogiche di attuazione di funzioni di regolazione)

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4. PROVE E VERIFICHE SUGLI IMPIANTI ELETTRICI 4.1 Generalità Gli impianti elettrici, in corso di esecuzione e prima della loro messa in funzione, devono essere sottoposti a controlli e prove che ne confermino la perfetta funzionalità e la rispondenza ai dati di progetto. Le prove devono essere condotte in conformità alle prescrizioni delle norme CEI, alle specifiche tecniche di capitolato ed a quanto indicato in dettaglio nei capitoli che seguono. In ogni caso le prove da eseguirsi sono : - verifica qualitativa e quantitativa di conformità con i documenti di capitolato ed

eventuali varianti - resistenza di isolamento - variazione di tensione da vuoto a carico - continuità di terra - resistenza di terra - misura dell'impedenza dell'anello di guasto - sfilabilità dei conduttori - controllo coordinamento delle protezioni - controllo dello squilibrio fra le correnti di fase (max 10%). Durante il corso dei lavori la Direzione Lavori si riserva di effettuare prove e verifiche in particolare per le parti di impianto la cui accessibilità dovesse essere difficoltosa in sede di collaudo finale. Queste prove non possono in nessun caso essere utilizzate come prove di collaudo definitive. Tutte le prove saranno eseguite a cura e spese dell'Appaltatore con strumenti ed apparecchiature di sua proprietà da accettarsi da parte della Direzione Lavori. L'Appaltatore dovrà fornire alla Direzione Lavori le certificazioni di tutte le prove e misure su moduli appositi da sottoporre a preventiva approvazione. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di effettuarne la verifica integrale o per campione. Le prove che comportino la messa in tensione degli impianti devono essere ef-fettuate solo dopo il positivo esito dei controlli preliminari da eseguire su tutte le parti di impianto e dopo che siano stati messi in atto tutti gli accorgimenti per garantire la sicurezza di persone e cose. Le misure che diano risultati del 25% inferiori rispetto alla media dei valori riscontrabili su impianti o apparecchiature similari devono essere sottoposte alla approvazione specifica della Direzione Lavori anche nel caso che esse siano migliori dei valori minimi accettabili. 4.2 Controlli e prove

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4.2.1 Quadri di distribuzione energia elettrica B.T . 4.2.1.1 Controlli Presenza di eventuali danneggiamenti meccanici o inizio di processi di corrosione della struttura e degli accessori. Targa generale del quadro e della sbarra blindata. Targhettatura dei pannelli di alimentazione e dei servizi, congruenza delle diciture con i documenti di progetto. Messa a terra del quadro e della sbarra blindata. Continuità della barra di terra interna al quadro, serraggio dei bulloni relativi, connessioni alla barra di terra, sia fisse sia scorrevoli, per la messa a terra delle parti mobili.

Messa a terra dei secondari dei riduttori di misura e dei trasformatori ausiliari se previsto.

Messa a terra delle armature e degli schermi di tutti i cavi collegati al quadro.

Corretta esecuzione del collegamento a terra del neutro del trasformatore di alimentazione e della barra di terra del quadro.

Funzionamento dell'eventuale impianto riscaldamento anticondensa, dei relativi organi di protezione e comando e dell'eventuale impianto di illuminazione degli scomparti. Impianto alimentazione e distribuzione tensioni per servizi ausiliari di comando, controllo e relativi organi di protezione.

Rispondenza delle fasi. Presenza di polvere o altri materiali estranei all'interno del quadro. Taratura dei relè di protezione e dei fusibili di protezione in base ai documenti di progetto. Rapporti e prestazioni di eventuali riduttori di misura. Serraggio delle bullonature e delle derivazioni. Meccanismi di inserzione ed estrazione dei complessi estraibili e di tutti i relativi sistemi di blocco sia meccanici sia a chiave verificando contemporaneamente lo stato della eventuale lubrificazione e l'allineamento delle relative pinze di contatto. Tenuta degli sportelli di chiusura in accordo con il grado di protezione richiesto.

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Polarità delle connessioni dei secondari dei riduttori nel caso di collegamento a relè di protezione o misura il cui funzionamento sia legato ad un corretto collegamento delle fasi. Collegamenti dei cavi di potenza e di comando dal punto di vista elettrico e meccanico, terminazioni e ancoraggi, contrassegni, qualità e serraggio dei ca-picorda. Etichettatura di tutti i componenti dei circuiti interni ed esterni al quadro. Stato delle connessioni e delle terminazioni dei cavi presso tutti gli organi di comando e supervisione esterni al quadro. 4.2.1.2 Prove e collaudi Misura della resistenza di isolamento della/e linea/e di alimentazione al quadro e dei relativi cavi ausiliari. Misura della resistenza di isolamento delle barre, inclusa quella del neutro. Misura della resistenza di isolamento di tutti i circuiti ausiliari. Misura della resistenza di isolamento degli interruttori di alimentazione. Prova in bianco di tutti i circuiti di comando e segnalazione. Prova dei circuiti di protezione simulando i relativi interventi partendo da ogni organo di protezione per non escludere nessun collegamento del relativo circuito. Controllo del funzionamento (applicando tensione e rilevando i relativi tempi di intervento) di tutti gli eventuali relè a tempo effettuandone la taratura. Controllo della rispondenza della sequenza delle fasi nei quadri a sistemi di barre multipli. Controllo dell'efficienza di tutti i sistemi di segnalazione e misura entrati in servizio. 4.2.2 Rete di terra 4.2.2.1 Controlli Corretto collegamento a terra di tutte le masse e masse estranee. Qualità delle giunzioni o derivazioni dei conduttori di terra. Qualità delle giunzioni e degli ancoraggi della maglia di captazione e delle calate. Serraggio della bulloneria in generale. Presenza di eventuali danneggiamenti meccanici o inizio di eventuali processi di ossidazione. Uscite dal terreno dei conduttori di terra.

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Corretta esecuzione delle protezioni e delle miscelazioni e/o trattamenti anticorrosivi adottati. 4.2.2.2 Prove e collaudi Misura della resistenza di terra di ogni dispersore di terra a puntazza isolato dalla rete. Misura in almeno 3 punti, della resistenza di terra della maglia di terra isolata dai dispersori a puntazza (da eseguire prima di mettere sotto tensione gli impianti). Misura, in almeno tre punti, della resistenza di terra dell'intero sistema di terra completamente connesso. Assistenza al Committente per tutti gli adempimenti di denuncia degli impianti. 4.2.3 Impianti di illuminazione 4.2.3.1 Controlli Corretta installazione su ogni apparecchiatura degli organi di serraggio di coperchi e chiusure e degli organi di ancoraggio e/o sospensione. Presenza di eventuali danneggiamenti meccanici o inizio di processi di corrosione. Qualità delle connessioni elettriche dal punto di vista meccanico ed elettrico. Corretta connessione a terra delle apparecchiature. Perfetto bloccaggio delle connessioni agli apparecchi attuate con presa/spina. Corretta contrassegnatura dei conduttori. Corretta siglatura degli apparecchi illuminanti di sicurezza e di segnaletica. Verifica negli organi di comando unipolari che l'interruzione sia operata sul conduttore di fase. Taratura degli organi di protezione di ogni circuito in base ai documenti di progetto. Verifica del corretto funzionamento del sistema di dimmerizzazione e relativa programmazione. 4.2.3.2 Prove e collaudi Misura della resistenza di isolamento fase-fase e fase-terra di tutti i cavi della rete di distribuzione a monte delle protezioni dei singoli circuiti.

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Misura della resistenza di isolamento fase-fase (valore minimo 2 Mohm) e fase-terra di tutti i cavi della rete distribuzione luce a valle delle protezioni dei singoli circuiti con tutti gli apparecchi illuminanti e i punti luce non collegati. Misura della resistenza di isolamento dell'insieme fasi verso terra (valore minimo 0,5 Mohm), della distribuzione luce a valle dell'interruttore generale del quadro con tutti gli organi di protezione e comando chiusi e con tutti gli apparecchi illuminanti e i punti luce non collegati. Prova in bianco di tutti i circuiti di comando ed ausiliari sia locali sia remoti. Misura, in concomitanza con la misura del valore della tensione di alimentazione a monte, dei valori della corrente di esercizio ed eventualmente di spunto di ogni circuito. Misura nella condizione di pieno carico del valore della tensione in arrivo al quadro di distribuzione locale contestuale con la misura del valore della tensione di rete. Misura del valore della tensione disponibile ai morsetti della lampada più lontana per ogni circuito, in concomitanza con il valore della tensione di rete. Controllo nei sistemi di distribuzione polifasi, dell'equilibrio dei carichi sulle fasi a piena potenza ed eventuale correzione in caso di squilibri. Misura di illuminamento, luminanza e fattore di contrasto nei punti caratteristici dei diversi ambienti. Le prove vanno eseguite in ore notturne con luxmetro elettronico, a circa 1 m di altezza in un punto baricentrico e significativo delle aree analizzate, possibilmente non influenzato da altre sorgenti luminose. Prove funzionali del sistema di dimmerizzazione. 4.2.4 Motori elettrici in c.a. e relative ali mentazioni e comandi 4.2.4.1 Controlli Motori Presenza di eventuali danneggiamenti meccanici o inizio di processi di corrosione. Presenza della targhetta con la sigla del motore. Confronto dei dati della targhetta del motore con quelli riportati sul relativo foglio dati caratteristici, con particolare riferimento alle correnti nominali e di spunto. Messa a terra del motore: sia quella interna alla morsettiera realizzata con il cavo di collegamento, sia quella esterna con connessione diretta alla rete di terra.

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Grado di protezione meccanica in base alle caratteristiche dell'ambiente. Stato delle guarnizioni di tenuta delle scatole di connessione e della relativa bulloneria. Libera rotazione del rotore (se possibile) a motore distaccato dalla macchina comandata e rilevazione di eventuali rumori che possano far pensare a danneg-giamenti dei cuscinetti o ad attrito tra rotore e statore. Qualità delle terminazioni e bloccaggio del/dei cavo/i di connessione dal punto di vista elettrico e meccanico. Connessioni dei singoli conduttori al motore, contrassegni, qualità e serraggio dei capicorda, messa a terra degli schermi e dell'armatura dei cavi. Sistema di lubrificazione dei cuscinetti. Eventuale scaldiglia anticondensa. Stato degli eventuali organi di supervisione e protezione eventualmente installati sulla macchina e delle relative connessioni. Avviatori Confronto della targhetta di riferimento dell'avviatore con i dati dell'utenza collegata. Collegamenti dei cavi di potenza e di comando dal punto di vista elettrico e meccanico, terminazioni e ancoraggio dei cavi, contrassegni, qualità e serraggio dei capicorda. Corretta esecuzione del conduttore di terra dei cavi in presenza di riduttori di corrente toroidali. Contattori e interruttori liberi da blocchi ed in condizioni di lavoro regolari. Taratura dei relè termici e degli altri eventuali relè di protezione, diretti o indiretti. Taratura dei fusibili di potenza e ausiliari. Funzionamento (applicando tensione e rilevando i tempi di intervento) di tutti gli eventuali relè a tempo e relativa taratura. Targhettatura di tutti i componenti dei circuiti interni al quadro. Serraggio dei bulloni sui circuiti di potenza (controllo a campione). Efficienza dei collegamenti di messa a terra. Tenuta degli sportelli di chiusura in accordo con il grado di protezione richiesto.

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Rapporti e prestazioni di eventuali riduttori di misura. Polarità delle connessioni dei secondari dei riduttori nel caso di collegamento a relè di protezione o apparecchi di misura il cui funzionamento è legato ad un corretto collegamento delle fasi. Ausiliari Stato delle connessioni e terminazioni dei cavi presso tutti gli organi di supervisione e comando esterni all'avviatore ed al motore. Stato delle tenute, coperchi di chiusura viti di bloccaggio delle custodie. Contrassegnazione delle apparecchiature di comando e supervisione esterne all'avviatore ed al motore. Stato degli eventuali relè ausiliari installati in quadri esterni relativi ai circuiti facenti parte della macchina oggetto del collaudo. Funzionamento (applicando tensione e rilevando i tempi di intervento) e relativa taratura dei relè a tempo. 4.2.4.2 Prove e collaudi Misura della resistenza d'isolamento dei cavi di potenza e dei cavi di comando ivi compresi eventuali cavi multipolari comuni ad altri servizi. Misura della resistenza d'isolamento degli avvolgimenti dei motori (valore minimo 1 kohm per ogni volt di tensione di esercizio), eventualmente collegati ai relativi cavi di alimentazione. Misura dela resistenza di isolamento dei circuiti di potenza degli avviatori a circuiti chiusi. Prove in bianco di tutti i circuiti di comando. Prova dei circuiti di protezione simulando i relativi interventi. senza escludere cablaggi ed apparecchiature di alcun genere anche se fornite da terzi. Controllo del senso di rotazione dei motori. Rilevazione della corrente di spunto, della corrente a vuoto, della corrente a pieno carico, del valore della tensione di rete e della temperatura dei cuscinetti dopo 30 minuti di funzionamento. Verifica della presenza di eventuali vibrazioni e rumori.

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RE 19 di 130 05/04/2013

4.2.5 Cavi elettrici B.T. 4.2.5.1 Prova di sfilabilità Si prende in esame un tratto di tubo compreso tra due cassette successive e si estrae un cavo in esso contenuto. Si controlla quindi che il cavo si sia potuto estrarre con facilità e che ad estrazione avvenuta non si siano prodotti danni al rivestimento protettivo. Per la prova si dovranno scegliere tratti non rettilinei. Le prove devono essere estese a tratti di tubo di lunghezza totale compresa tra l'1% e il 5% della lunghezza complessiva dell'intera rete. 4.2.5.2 Verifica della resistenza di isolamento Va eseguita : - fra conduttori appartenenti a fasi o polarità diverse - fra ogni conduttore di fase e la terra. - per tutte le parti di impianto comprese fra due organi di sezionamento successivi,

e per quelle poste a valle dell'ultimo organo di sezionamento. Le prove vanno effettuate : - con tensione di circa 125 V per verifiche su parti di impianto con tensione

nominale inferiore o uguale a 50 V; - con tensione di circa 500 V su parti di impianto con tensione nominale superiore a

50 V.

5. PROVE E VERIFICHE SUGLI IMPIANTI SPECIALI 5.1 Generalità Gli impianti speciali, in corso di esecuzione e prima della loro messa in funzione, devono essere sottoposti a controlli e prove che ne confermino la perfetta funzionalità e la rispondenza ai dati di progetto. Le prove devono essere condotte in conformità alle prescrizioni generali riportate di seguito e a quelle di dettaglio riportate sulle specifiche tecniche. Le tipologie di prove da eseguirsi sono: - verifica qualitativa e quantitativa di conformità con i documenti di capitolato, sia

degli apparati sia delle reti

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RE 20 di 130 05/04/2013

- prove funzionali sia sugli apparati di campo sia sulle centrali - verifiche dei software di base ed applicativi, con le relative personalizzazioni - prove e misure per le parti di impianto elettrico di pertinenza degli impianti, in

conformità con le prescrizioni delle relative norme CEI. Durante il corso dei lavori la Direzione Lavori si riserva di effettuare prove e verifiche in particolare per le parti di impianto la cui accessibilità dovesse essere difficoltosa in sede di collaudo finale. Queste prove non possono in nessun caso essere utilizzate come prove di collaudo definitive. Tutte le prove saranno eseguite a cura e spese dell'Appaltatore con strumenti ed apparecchiature di sua proprietà da accettarsi da parte della Direzione Lavori. L'Appaltatore dovrà fornire alla Direzione Lavori le certificazioni di tutte le prove e misure su moduli appositi da sottoporre a preventiva approvazione. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di effettuarne la verifica integrale o per campione.

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RE 21 di 130 05/04/2013

INDICE IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

ELENCO COSTRUTTORI 22

S01 CARPENTERIA PER QUADRI DI B.T. 24

S02 - COMPONENTI PER QUADRI DI B.T. 33

S03 - CAVI PER ENERGIA E SEGNALAZIONE M.T. E B.T. 46

S04 - SETTI TAGLIAFUOCO 53

S05 - CONDOTTI PORTACAVI 55

S06 - CASSETTE DI DERIVAZIONE E MORSETTERIA 59

S07 - APPARECCHI DI COMANDO, PRESE A SPINA E TORRETTE 63

S08 - APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE, LAMPADE E AUSILIARI 68

S09 - ALLACCIAMENTO UTENZE B.T. 82

S10 - CAVI TELEFONICI E SPECIALI - SISTEMI DI CABLAGGIO STRUTTURATO 87

S11 - IMPIANTI DI COMUNICAZIONE INTERNA 92

S12 - IMPIANTI RIVELAZIONE E ALLARME INCENDIO 99

S13 - SISTEMA DI CABLAGGIO STRUTTURATO 111

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RE 22 di 130 05/04/2013

ELENCO COSTRUTTORI Il seguente elenco di Costruttori deve essere opportunamente considerato dalla Ditta; tali costruttori sono ritenuti infatti tecnicamente equivalenti agli effetti del materiale previsto nelle presenti specifiche oltre che di gradimento del Committente. Eventuali altre proposte della Ditta, semprechè tecnicamente e qualitativamente equivalenti, dovranno essere volta per volta precisate a parte e saranno soggetto ad approvazione preventiva. MATERIALI COSTRUTTORI • Quadri media tensione ABB, Schneider, Siemens • Trasformatori Tesar, Elettromeccanica di

Marnate, Schneider • Raddrizzatori per ausiliari Borri, Lemmi • Generatori Diesel Caterpillar, Deutz, Cummins • Carpenteria quadro generale QES, ABB, Schneider, Siemens • Interruttori sezionatori Coet, Siemens, ABB, Schneider, bTicino • Interruttori BT scatolati ABB, Schneider, Siemens • Interruttori modulari ABB, bTicino, Schneider, Siemens • Quadri di sottodistribuzione modulari bTicino, Gewiss, ABB, Schneider, Siemens • Apparecchiature per rifasamento Siemens, Ducati, Lovato, Icar • Condensatori Siemens, Comar, Icar • Prese e comandi stagni bTicino, Gewiss, Palazzoli, Ilme • Prese e comandi civili da incasso bTicino, Vimar, Gewiss • Torrette a pavimento bTicino, ABB • Teleruttori Klockner Moeller, Schneider, ABB, Siemens • Cavi elettrici e telefonici Pirelli, Ceat • Regolatori di intensità luminosa Lutron, Erco • Apparecchi di illuminazione civili per interno Zumtobel, Philips, Disano, 3F • Apparecchi di illuminazione civili per interno

da arredo Erco, Kreon, I Guzzini

MATERIALI COSTRUTTORI • Apparecchi di illuminazione industriali

per interno 3F Filippi, Disano, Philips • Apparecchi di illuminazione per esterno Philips, Disano, Bega • Torri palo Campion, Siderpali, Neri • Barriere tagliafuoco Flamemastic, Multicable, 3M, KSB

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RE 23 di 130 05/04/2013

• Lampade fluorescenti Philips, Osram • Starter Osram, Philips • Reattori Aros, Erc, Osram, Philips • Relè di protezione Fir, Thytronic, Dossena • Passerelle in acciaio Schiavetti, Sati, Carpaneto • Passerelle in PVC Canalplast, Bocchiotti, Carpaneto, • Guaina flessibile ricoperta PVC Teaflex, Cosmec • Guaina in PVC Carpaneto, Sati, Dielectrix • Scatole e cassette stagne Gewiss, bTicino, Palazzoli, Ilme • Fusibili Siemens, Weber, Legrand • Strumentazione Ime, ABB, Schneider, Carlo

Gavazzi • Trasformatori di misura BT Ime, ABB, Siemens, Schneider • Morsetteria Cabur, Weidmuller, Cembre • Tubazioni in plastica Dielectrix, Inset, Gewiss • Tubazioni in acciaio Dalmine, Fit, Cosmec • Gruppi autonomi illuminazione di sicurezza Ova, Beghelli • Imp. messa a terra e scariche atmosferiche Carpaneto, Dehn • Inverter avviamento motori Danfoss, Klockner Moeller • Muffole 3M, Pirelli • Impianti antenna TV Helmann, Fracarro • Impianti di diffusione sonora (EVAC) Philips, Irmel, Dynacord • Impianto rilevazione incendi Notifier, Esser Italia, DEF • Rivelazione volumetrica a doppia tecnologia Racal, CIAS • Contatti magnetici Racal, CIAS • UPS Invertomatic, Silectron, Siel, Online • Impianto di supervisione (BMS) Johnson, Siemens BT, Sauter, Honeywell • TV a circuito chiuso Commerson, Ultrak, Gams • Citofoni Urmet, Elvox • Cavi speciali Cavicel, Pirelli, Pentacavi • Cavi scaldanti Raytech, OPS • Sistemi allarmi e telecomandi Duemmegi, Interel, Siemens • Impianti antintrusione Aritech, Teledata • Cablaggio strutturato (parti passive) Krone, Lucent, Schneider, Mod-Tap MATERIALI COSTRUTTORI • Impianti di controllo accessi Ultrak, Johnson, Cerberus • Impianti di gestione presenze Ultrak, Johnson, Cerberus • Cablaggio strutturato

(apparecchiature attive) Cisco, Lucent, Digicom, Allied, Trecom

• Impianti Pay TV Quadriga, Prodacmedia

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RE 24 di 130 05/04/2013

S01 CARPENTERIA PER QUADRI DI B.T. 1. OGGETTO DELLA SPECIFICA 1.1 Carpenteria per quadri elettrici generali (tipo Power Center) 1.2 Carpenteria per quadri elettrici a cassetti segregati (tipo Motor Control Center) 1.3 Carpenteria per quadri elettrici secondari Il termine carpenteria si intende inclusivo di tutto quanto costituisce il quadro (struttura, involucri, sbarre, cablaggi interni, accessori) ad eccezione degli apparecchi di manovra, protezione, misura e ausiliari. 2. RIFERIMENTO A NORME E SPECIFICHE CEI 17-13/1: Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa

tensione (Quadri B.T.). Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS).

IEC 60439-1 3. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE 3.1 Carpenteria per quadri generali di b.t. (Power Center) Struttura del quadro formata da scomparti di tipo prefabbricato, tra di loro componibili mediante l'impiego di bulloni e viti. Struttura di ciascuno scomparto di tipo autoportante in profilati di lamiera di acciaio dallo spessore minimo di 25/10 mm. Pannelli e porte in lamiera pressopiegata dello spessore minimo di 20/10 mm (15/10 per i setti di separazione tra uno scomparto e l'altro). Grado di protezione a portelle chiuse IP 3X. Struttura metallica trattata e verniciata secondo il seguente ciclo: sgrassatura, decapaggio, bonderizzazione, passivazione, essiccazione, verniciatura a polvere epossidica polimerizzata a forno; spessore minimo della finitura 50 micron. Aspetto delle superfici: semilucido, satinato. Lavorazioni meccaniche sulle lamiere già verniciate non ammesse. Serigrafia dello schema generale sul fronte del quadro. Conformazione del quadro tale da permettere eventuali futuri ampliamenti con l'aggiunta di ulteriori scomparti sui lati estremi.

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RE 25 di 130 05/04/2013

Studio accurato delle canalizzazioni per la circolazione naturale dell'aria, all'interno del quadro, per garantire il raffreddamento delle sbarre, delle connessioni e delle apparecchiature di potenza senza compromettere la compartimentazione delle celle, in particolare in situazione di guasto. Costruzione del quadro del tipo a segregazione totale tale da consentire l'inserimento/ estrazione di un interruttore e il collegamento/scollegamento di un cavo col quadro in esercizio. Ciascun scomparto costituito da celle separate tra loro con lamiere di segregazione che garantiscano un grado di protezione IP 20: - Cella interruttore - Cella sbarre - Cella cavi di potenza - Cella ausiliari 3.1.1 Cella interruttore Cella interruttore, ubicata nella parte frontale del quadro, accessibile tramite portella incernierata apribile solo con attrezzo. Contenuto delle celle: - interruttore di potenza, completo di accessori - attacchi fissi dell'interruttore completi di protezione (grado di protezione IP

20) per garantire l'operatore da contatti verso le parti in tensione, quando la portella della cella è aperta e l'interruttore è asportato

- rinvii per le segnalazioni elettriche relative all'interruttore. Camino di areazione per il raffreddamento dell'interruttore sulle fiancate laterali della cella con sfogo dell'aria calda sul tetto dello scomparto. Feritoie di entrata aria poste nella portella della cella oppure nel pannello di chiusura frontale nella parte bassa dello scomparto. Intercambiabilità fra tutti gli interruttori di pari portata e pari caratteristiche funzionali. 3.1.2 Cella sbarre Cella sbarre, situata nella parte posteriore del quadro, contenente il sistema di sbarre omnibus principali e le sbarre di derivazione e distribuzione agli interruttori di potenza. Accessibilità alle sbarre dal retro dello scomparto, mediante l'asportazione di lamiere, utilizzando adatti attrezzi. Sbarre principali di sezione costante in tutto il quadro equipaggiate con piastre di connessione dimensionate in base alle tabelle UNEL in corrispondenza dei punti di giunzione.

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RE 26 di 130 05/04/2013

Connessioni tra sbarre di derivazione e interruttori segregate metallicamente rispetto all'uscita dell'interruttore. Cunicoli orizzontali e verticali entro i quali corrono le sbarre principali e le sbarre derivate provvisti di feritoie di ventilazione con grado di protezione rispettivamente XXD (orizzontali) e XXB (verticali). 3.1.3 Cella cavi di potenza Cella cavi di potenza ubicata dietro ogni scomparto interruttore, con segregazione indipendente munita di adatte feritoie di ventilazione. Cella dotata di apposito attacco flangiato se la connessione agli interruttori d'arrivo è attuata con condotti sbarre provenienti dall'alto. 3.1.4 Cella ausiliari Cella ausiliaria posta nella parte frontale del quadro, accessibile tramite una portella di accesso indipendente, di tipo incernierato munita di chiusura apribile con attrezzo. Apparecchiature montate all'interno, in accordo con quanto indicato sugli schemi di progetto: - strumenti di misura - commutatori voltmetrici - ausiliari di comando e segnalazione - dispositivi di protezione circuiti ausiliari - morsettiere antiallentanti - relè di protezione Passaggio dei cavi ausiliari di b.t., provenienti dall'esterno nella zona anteriore dello scomparto. 3.1.5 Morsetteria - Morsettiere per l'allacciamento dei cavi di potenza - Morsettiere antiallentanti per l'allacciamento dei cavi ausiliari - Numerazione dei conduttori, dei morsetti e siglatura degli apparecchi

interni al quadro - Calotte isolanti per i morsetti e punti di connessione agli apparecchi che

risultassero in tensione a portelle aperte o con pannelli di chiusura asportati.

3.1.6 Interblocchi e meccanismi

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RE 27 di 130 05/04/2013

Dotazione di tutti gli interblocchi necessari per prevenire errate manovre che possano compromettere, oltre che l'efficienza e l'affidabilità delle apparecchiature, la sicurezza del personale addetto all'esercizio dell'impianto. Indicazione meccanica di posizione degli interruttori principali. 3.1.7 Condotti sbarre Sbarre principali e sbarre derivate in esecuzione tetrapolare - costruite con piatto di rame elettrolitico - non isolate con guaine termorestringenti o simili - protette contro l'ossidazione. Sbarre principali aventi sezione utile e ancoraggi largamente cautelativi in funzione delle correnti nominali e di guasto verificabili sostenute mediante l'impiego di setti reggisbarre in materiale isolante stampato (resina poliestere con fibra di vetro) tali da assicurare una perfetta tenuta agli sforzi elettrodinamici conseguenti ai guasti. Dotazione di apposite marcature per l'identificazione delle fasi. 3.1.8 Conduttori di protezione Sbarra di terra in rame solidamente imbullonata alla struttura metallica (avente sezione minima di 250 mm² nei quadri generali di b.t.) disposta longitudinalmente al quadro, predisposta con fori diiametro 6M. Struttura ed elementi di carpenteria francamente collegati fra loro mediante viti speciali, per garantire un buon contatto elettrico fra le parti. Porte collegate alla struttura metallica tramite trecciole flessibili in rame, aventi sezione minima di 16 mm², o tramite le stesse cerniere purché adatte allo scopo. Messa a terra dell'interruttore, se di tipo aperto, assicurata durante l'estrazione a mezzo di una pinza strisciante su un pattino di rame collegato direttamente alla sbarra di terra. Tutti i componenti principali (quali ad esempio: TA-TV-Relè-Strumenti) collegati alla sbarra di terra. Ciascuna estremità della sbarra di terra provvista di morsetti adatti al collegamento, con cavo, alla rete di terra dell'impianto. Tutti i collegamenti alla sbarra di terra contrassegnati ad entrambe le estremità. 3.1.9 Accessori - Manovelle di carica molle di comando interruttori, chiavi di blocco di ogni

tipo, leve ed utensili per la manovra e la manutenzione, con le relative mensole di supporto da fissare a parete.

- Carrello di traino degli interruttori fuori quadro. - Profilati di base per il montaggio a pavimento e relativi accessori di

fissaggio

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RE 28 di 130 05/04/2013

- Golfari di sollevamento. - Targhe pantografate esterne di identificazione del quadro, degli scomparti,

dei servizi e dei percorsi delle sbarre principali. 3.2 Carpenteria per quadri a cassetti segregati (ti po Motor Control Center) Carpenteria formata da scomparti composti da: - cella sbarre - cella cavi di potenza - cella cavi ausiliari - cassetti modulari segregati fra loro, contenenti ognuno gli organi di

comando e protezione di un motore o di un altro utilizzatore. Cassetti estraibili provvisti di profilati di supporto dei componenti, binari di scorrimento, connessioni di potenza di tipo a innesto sia verso le sbarre sia verso i cavi, connessioni presa-spina per i cavi ausiliari, maniglia di comando con le seguenti posizioni: - posizione di funzionamento: interruttore chiuso e cassetto bloccato - interruttore aperto, circuito di comando sezionato, cassetto bloccato - posizione di prova: interruttore aperto, circuito di comando collegato,

cassetto bloccato - posizione di movimento: interruttore aperto, circuito di comando

sezionato, cassetto sbloccato - posizione di manutenzione: interruttore aperto, circuito di comando

sezionato, cassetto parzialmente estratto e bloccato. Grado di protezione IP30. Tutte le altre caratteristiche come quelle della carpenteria del Power Center di cui al punto precedente. 3.3 Carpenteria per quadri secondari di b.t. 3.3.1 Quadri protetti in lamiera Quadro di tipo protetto, grado di protezione esterna IP 30, in lamiera d'acciaio pressopiegata, spessore 20/10, per posa a pavimento o a parete, suddiviso in più scomparti segregati fra loro. Accessibilità dal solo fronte. Pannello frontale incernierato e apribile solo mediante attrezzo o chiave, a segregazione delle apparecchiature e dei cablaggi interni, su cui sono riportate le manovre degli interruttori, manipolatori, pulsanti di ripristino relè termici, spie luminose, strumenti di misura. Apertura del pannello possibile solo dopo che è stata tolta tensione al quadro.

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RE 29 di 130 05/04/2013

Grado di protezione delle parti che rimangono in tensione a pannello aperto pari a quello del quadro a pannello chiuso con simbolo di pericolo sulla segregazione. Avanportella metallica cieca incernierata, con maniglia e serratura, sovrapposta al pannello frontale del quadro; o, in alternativa, avanportella con cornice metallica e plexiglas trasparente frontale. Interruttori e apparecchi all'interno del quadro in posa fissa, a scatto sui binari tipo DIN o equivalenti, disposti in modo ordinato. Quadro costruito in modo da garantire un'adeguata ventilazione delle apparecchiature in esso contenute in relazione al tipo e all'ambiente di posa. Verniciatura a forno con polveri epossidiche, previo trattamento di lavaggio, decapaggio e passivazione a caldo. Tipo e colore della superficie finale da concordare con il Committente. 3.3.2 Quadri stagni in lamiera Esecuzione come alla voce precedente, ma con grado di protezione minimo IP 54, garantito mediante l'uso di guarnizioni di tenuta sulla portella e di appositi passacavi e/o passatubi su tutti gli ingressi di cavi e tubi nel quadro. 3.3.3 Quadri stagni componibili in cassette in mtateriale isolante Quadri di tipo stagno, grado di protezione minimo IP 55, prova a 2J, costituiti da batterie componibili di cassette di dimensioni modulari in poliestere autoestinguente rinforzato con fibre di vetro, adatte per montaggio sporgente. Ogni cassetta completa di portella cieca o trasparente, piastre frontali con o senza asolature, telaio di fondo con guide DIN. 3.3.4 Caratteristiche costruttive (comuni a tutte le esecuzioni da 3.3.2 a

3.3.3) - Entrate cavi protette con piastre di copertura in materiale isolante, da

forare e attrezzare in opera a garanzia del grado di protezione prescritto - Targhe pantografate esterne d'identificazione del quadro, dei pannelli e

dei servizi - Supporti di base per l'ancoraggio a pavimento o a parete - Chiavi di blocco, leve e utensili per la manutenzione - Barra di terra e connessioni equipotenziali - Golfari di sollevamento (se necessari) - Apposito settore predisposto per il riporto a distanza di comandi, segnali e

misure, attrezzato con schede elettroniche di interfaccia, relè ausiliari,

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RE 30 di 130 05/04/2013

trasduttori e simili come specificato sugli schemi di progetto, e con morsettiere separate per i collegamenti in ingresso e in uscita (eventuale).

3.3.5 Quadretti di appartamento in resina Quadretti da appartamento in resina termoindurente ed autoestinguente con avanportella cieca o trasparente, prova a 2J. Grado di protezione minimo: IP 30 per installazione da incasso, IP 44 per montaggio esterno. Provvisti di guide DIN per il montaggio di apparecchi modulari. 4. PRESCRIZONI DI POSA In generale, conformi alle raccomandazioni dei costruttori. Per installazione a pavimento, posa su superfici perfettamente piane, lisce e pulite. Fissaggio con gli appositi accessori in dotazione. Per installazione su pavimenti rialzati posa su telai in acciaio appoggiati direttamente sulle solette e di altezza pari a quella dell'intercapedine sotto il pavimento rialzato più lo spessore del pavimento. 5. MODALITÀ DI COLLAUDO 5.1 Prove di officina Collaudo da eseguire nello stabilimento di costruzione consistente nelle prove di accettazione previste dalle norme CEI 17-13/1. 5.2 Collaudi dopo la posa in opera Presenza di eventuali danneggiamenti meccanici o inizio di processi di corrosione della struttura e degli accessori. Targa generale del quadro. Targhettatura dei pannelli di alimentazione e dei servizi, congruenza delle diciture con i documenti di progetto. Messa a terra del quadro. Continuità della barra di terra interna al quadro, serraggio dei bulloni relativi, connessioni alla barra di terra, sia fisse sia scorrevoli, per la messa a terra delle parti mobili. Corretta esecuzione del collegamento a terra del neutro del trasformatore di alimentazione e della barra di terra del quadro.

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RE 31 di 130 05/04/2013

Presenza di polvere o altri materiali estranei all'interno del quadro. Serraggio delle bullonature e delle derivazioni. Meccanismi di inserzione ed estrazione dei complessi estraibili e di tutti i relativi sistemi di blocco sia meccanici sia a chiave verificando contemporaneamente lo stato della eventuale lubrificazione e l'allineamento delle relative pinze di contatto. Tenuta degli sportelli di chiusura in accordo con il grado di protezione richiesto. Misura della resistenza di isolamento delle barre, inclusa quella del neutro.

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RE 32 di 130 05/04/2013

6. DOCUMENTAZIONE SPECIFICA DA PRODURRE A completamento della documentazione generale indicata nel Capitolato Generale Tecnico, devono essere consegnati: - Disegni d'assieme e d'installazione - Disegni fronte quadro con ripartizione utenze e servizi - Dichiarazione di conformità delle apparecchiature fornite con i prototipi

che hanno superato le prove di tipo - Certificati delle prove di accettazione - Elenco delle parti di ricambio consigliate per la messa in servizio e per due

anni di esercizio e degli attrezzi specifici per effettuare interventi di riparazione

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RE 33 di 130 05/04/2013

S02 - COMPONENTI PER QUADRI DI B.T. 1. Oggetto della specifica 1.1 Interruttori 1.2 Strumentazione di misura ed apparecchiature ausiliarie 1.3 Sistemi di rifasamento automatico 1.4 Circuiti ausiliari 2. Riferimento a norme e specifiche Il riferimento alle norme è da intendersi sempre all'ultima edizione con le eventuali

varianti.

CEI 17 - 5 : Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2 : Interruttori automatici.

CEI 17 - 11 : Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori-sezionatori

in aria e unità combinate con fusibili per corrente alternata e tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1200 V in corrente continua.

CEI 17 - 13 : Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra

per bassa tensione (quadri BT) CEI 17 - 44 : Apparecchiature a bassa tensione. Parte 1 : Regole

generali. CEI 17 - 45 : Apparecchiature a bassa tensione - Parte 5 : Dispositivi

per circuiti di comando ed elementi di manovra. Sezione Uno - Dispositivi elettromeccanici per circuiti di comando.

CEI 17 - 47 : Apparecchiature a bassa tensione. Parte 6 : Apparecchiature a funzioni multiple. Sezione Uno - Apparecchiature di commutazione automatica.

CEI 17 - 48 : Apparecchiature a bassa tensione. Parte 7 :

Apparecchiature ausiliarie. Sezione Uno - Morsettiere per conduttori di rame.

CEI 17 - 50 : Apparecchiature a bassa tensione. Parte 4 : Contattori e

avviatori elettromeccanici. CEI 23 - 3 : Interruttori automatici per la protezione dalle

sovracorrenti per impianti domestici e similari.

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RE 34 di 130 05/04/2013

CEI 23 - 44 : Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 1: prescrizioni generali.

CEI 23 – 48 : Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse

per usi domestici e similari. Parte 1: prescrizioni generali. CEI 32 - 1 : Fusibili a tensione non superiore a 1000 v per

corrente alternata e a 1500 V per corrente continua. Parte 1 - Prescrizioni generali.

CEI 32 - 4 : Fusibili a tensione non superiore a 1000 v per

corrente alternata e a 1500 V per corrente continua. Parte 2 - Prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone addestrate (fusibili principalmente per applicazioni industriali)

CEI 32 - 5 : Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per

corrente alternata e a 1500 per corrente continua. Parte 2 - Prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone non addestrate (fusibili principalmente per applicazioni domestiche e similari).

CEI 33 - 9 : Condensatori statici di rifasamento di tipo

autorigenerabile per impianti di energia a corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 1000 V. Parte 1.

CEI 33 - 10 : Condensatori statici di rifasamento di tipo autorigenerabile

per impianti di energia a corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 1000 V. Parte 2.

CEI 38 - 1 : Trasformatori di corrente. CEI 38 - 2 : Trasformatori di tensione. CEI 66 - 2 : Apparecchiature elettroniche di misura - Criteri per

esprimere e valutare la qualità di funzionamento. CEI 66 - 5 : Prescrizioni di sicurezza per apparecchi elettrici di

misura, controllo e per utilizzo in laboratorio. CEI 96 – 2 : Trasformatori di isolamento e trasformatori di sicurezza.

Prescrizioni e successive varianti. IEC 60947-1 IEC 60947-2 IEC 60947-3

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RE 35 di 130 05/04/2013

3. Caratteristiche costruttive 3.1 Interruttori 3.1.1 Interruttori modulari Involucro modulare in resina di materiale termoindurente autoestinguente. Tecnica di interruzione : separazione dei contatti molto rapida per effetto di limitazione di corrente e interruzione dell'arco per effetto Dejon con camere spegniarco. Fissaggio dell'apparecchio su profilo DIN. Grado di protezione su tutto l'apparecchio : IP 20. Accessori : . contatti ausiliari : (1 NA + 1 NC) oppure - 2 NA - oppure 2 NC . bobina di apertura : 12-60 V c.a. e c.c. - 110-415 V c.a. - 110 - 250 V c.c. . bobina di minima tensione 12-110 V c.c. - 24-380V c.a. . contatti di segnalazione . interblocco meccanico Tipologie : . interruttori magnetotermici con curve B, C, D . interruttori magnetotermici differenziali per c.a. - Id = 0.03 - 0.5 A . interruttori differenziali per c.a. - Id = 0.01 - 1 A 3.1.2 Interruttori scatolati Categoria di utilizzazione : A Caratteristiche costruttive : . scatola isolante in vetro poliestere con elevata resistenza meccanica ed elettrica

e bassa igroscopicità Principio di interruzione . in aria a celle deionizzanti

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RE 36 di 130 05/04/2013

Individuazione di posizione : . univoca per interruttore aperto-chiuso o per intervento sganciatori Esecuzioni : . fissa con terminali anteriori o posteriori . rimovibile con terminali anteriori o posteriori per portata < 630 A . sezionabile con terminali anteriori o posteriori per portate =/> 630 A Grado di protezione : . IP 20 per l'esecuzione con terminali anteriori Disponibilità di : . sganciatori termomagnetici, magnetici, selettivi o elettronici con la protezione per

guasti verso terra Polo di neutro : . provvisto di sganciatore di massima corrente Interruttori di manovra - sezionatori Caratteristiche generali : . Categorie di utilizzazione : AC - 22B

Apparecchi derivati dagli interruttori automatici corrispondenti privi degli sganciatori automatici termomagnetici ma con le stesse dimensioni,caratteristiche costruttive ed accessori, oppure apparecchi a scatto rapido a molle precaricate. Interruttori differenziali Interruttore differenziale costituito dalla combinazione di un interruttore automatico con un blocco differenziale, completo di trasformatore rivelatore della corrente di dispersione a terra, per montaggio in orizzontale o in verticale. Sganciatore differenziale e di apertura alimentati dalla rete senza bisogno di sorgente ausiliaria. Blocco differenziale sensibile anche alle correnti unidirezionali pulsanti. Pulsante di prova per il blocco differenziale. Segnalazione di intervento dello sganciatore differenziale.

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RE 37 di 130 05/04/2013

Autoprotezione in caso di guasto del differenziale attraverso l'apertura immediata dell'interruttore. Interruttori limitatori Scatola isolante in vetro poliestere con elevata resistenza meccanica, elettrica e bassa igroscopicità. Principio di interruzione: in aria con celle deionizzanti sfruttando l'effetto elettrodinamico di autorepulsione dei contatti ottenendo valori molto alti del potere di interruzione. Elevata limitazione della corrente di guasto e della energia specifica passante, con elevato contenimento degli effetti termici ed elettrodinamici sull'impianto a valle. Esecuzioni particolarmente idonee per la manovra e la protezione dei motori per tensioni sino a 690 V c.a. e 250 V c.c.. Tipologia delle esecuzioni (tutte con terminali anteriori o posteriori): . fissa; . rimovibile; . sezionabile. Individuazione univoca di posizione per interruttore aperto, chiuso o per intervento degli sganciatori. Grado di protezione : IP20 con terminali anteriori. Accessori : . blocco a lucchetti o a chiave in grado di impedire la manovra ad interruttore

aperto e ad interruttore chiuso; . interblocco meccanico fra due interruttori affiancati per qualsiasi tipo di

esecuzione (fissa, rimovibile, sezionabile); . comando a maniglia rotante sull'interruttore o su parte della cella.

3.1.3 Interruttori aperti Sganciatore : elettronico a microprocessore. Unità di protezione in grado di realizzare le seguenti funzioni : . protezione contro il sovraccarico (curva a tempo lungo inverso); . protezione selettiva contro il corto circuito (curva a tempo breve inverso o

indipendente); . protezione istantanea contro il corto circuito; . protezione contro il guasto a terra (curva a tempo breve inverso o indipendente).

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RE 38 di 130 05/04/2013

Visualizzazione delle protezioni intervenute o delle anomalie del microprocessore. Programmazione delle caratteristiche di intervento. Alimentazione attraverso trasformatori di corrente direttamente dalla rete. Prova generale dell'interrutore a mezzo di pulsante. Costruzione metallica di robustezza tale da garantire una lunga vita meccanica ed elettrica. Esecuzione modulare per consentire la massima flessibilità. Tipologie di esecuzione : . fissa con terminali posteriori orizzontali o verticali, oppure con terminali anteriori; . sezionabile con terminali posteriori orizzontali piani o verticali, oppure con

terminali anteriori. Unità di protezione e/o dialogo e/o controllo montata sul fronte dell'interruttore con facile lettura e possibilità di programmazione. Dispositivo di inserzione e sezionamento dell'interruttore con porta della cella chiusa. Gradi di protezione : . IP 20 interruttore in esecuzione fissa o sezionabile, terminali esclusi; . IP 30 parti frontali dell'interruttore. Interblocco meccanico applicabile a due o tre interruttori in posizione verticale. Blocco a chiave dell'interruttore in posizione di aperto. Unità di controllo in grado di : . visualizzare le grandezze elettriche; . conteggiare il numero di manovre; . segnalare l'intervento delle protezioni. Unità di dialogo in grado di : . trasmettere all'unità centrale le informazioni presenti nell'unità di controllo; . comandare a distanza gli apparecchi; . programmare le unità di protezione, . eseguire la trasmissione seriale.

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RE 39 di 130 05/04/2013

3.2 Strumentazione di misura ed apparecchiature aus iliarie Trasformatori di misura, isolamento e sicurezza, strumenti di misura per montaggio incassato con guarnizione di tenuta alla polvere. 3.2.1 Trasformatori di misura Trasformatori di misura del tipo isolato in aria. Polarità dei morsetti degli avvolgimenti primari e secondari chiaramente contraddistinte. Accessori : . coprimorsetti; . piedini o staffe di bloccaggio. 3.2.2 Trasformatori di isolamento e sicurezza Trasformatori provvisti di doppio isolamento e/o schermatura metallica degli avvolgimenti nonché di presa centrale per il controllo dell'isolamento. Accessori : . coprimorsetti; . piedini o staffe di bloccaggio; . centraline di controllo (per i soli trasformatori di isolamento). 3.2.3 Srumenti di misura da quadro Strumenti di misura : . se digitali, con cifre composte da sette segmenti LED di colore rosso; . se analogici, elettromagnetici a bobina mobile oppure elettrodinamici. Contatori del tipo ad induzione. Registratori del tipo potenziometrico. Accessori : . Coprimorsetti; . Dispositivi di azzeramento.

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RE 40 di 130 05/04/2013

3.3 Centraline di rifasamento automatico Regolatore automatico del fattore di potenza provvisto di relé fasometrico elettronico, con possibilità di regolazione della larghezza e della posizione della fascia di insensibilità. Segnale voltmetrico derivato dall'interno del quadro. Segnale amperometrico proveniente da trasformatore di corrente esterno. Voltmetro con commutatore, cosfimetro, lampade di presenza tensione ed altri eventuali segnali riportati sul fronte del quadro. Organi di sezionamento, comando e protezione. Predisposizione a morsettiera delle segnalazioni di allarme e di funzionamento da duplicare sul sistema di supervisione esterno con particolare riferimento a : . sistema modulante inserito; . guasto regolatore fasometrico, . guasto cumulativo; . convertitore di misura di cosfì (eventuale). 3.4 Circuiti ausiliari Tutti i circuiti ausiliari dotati di organi di sezionamento e protezione.

I circuiti di comando e segnalazione realizzati con conduttori flessibili in rame, isolati in materiale termoplastico non propagante l'incendio, tensioni nominali di isolamento Us/U=450/750 V, sezione minima 2.5 mm2 per i quadri generali di bassa tensione e 1.5 mm2 per i quadri secondari. Per i soli circuiti ausiliari degli interruttori è ammessa la sezione di 1 mm2. Circuiti amperometrici di misura e protezione realizzati con conduttori di caratteristiche come sopra ma con sezione minima di 4 mm2. I circuiti ausiliari che attraversano zone in tensione realizzati con conduttori isolati con calza di vetro. Conduttori dei circuiti ausiliari, in corrispondenza delle apparecchiature alle quali si collegano, contrassegnati con i numeri corrispondenti a quelli dei conduttori indicati sugli schemi funzionali. Aggiunta sulle morsettiere dei numeri dei morsetti ai quali i conduttori si collegano.

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RE 41 di 130 05/04/2013

Tutti i conduttori dei circuiti relativi alle apparecchiature contenute nei quadri attestati a morsettiere componibili numerate anch'esse con numerazione corrispondente a quella riportata sui relativi schemi funzionali. Morsetti di consegna dei circuiti amperometrici del tipo cortocircuitabile, muniti di attacchi per l'inserzione temporanea di strumenti di misura. Morsettiere destinate ai collegamenti con cavi esterni ai quadri, dimensionate per consentire il fissaggio di un solo conduttore a ciascun morsetto. Predisposizione di un numero di morsetti supplementari pari al 10 % dei morsetti utilizzati. Segnalazioni luminose relative alla posizione degli organi di manovra principali e alll'intervento delle protezioni non provviste di propria segnalazione. Predisposizione a morsettiera, in cubicolo separato, dei segnali di interfacciamento con il sistema di supervisione. 4. Prescrizioni di posa 4.1 Interruttori Interruttori modulari Montati mediante aggancio su guida simmetrica DIN o a doppio profilo. Interruttori scatolati Installabili in qualsiasi posizione senza nessun declassamento delle proprie caratteristiche tecniche. Rispetto delle distanze prescritte di isolamento per gli interruttori montati affiancati o sovrapposti. Rispetto delle distanze minime verso le pareti isolanti o metalliche, nel caso di inserimento in cella, in conformità a quanto prescritto dai costruttori degli apparecchi. Interruttori aperti Installazione unicamente in posizione verticale. Inserimento di ogni interruttore in una propria cella rispettando le diistanze di isolamento prescritte. Declassamento della portata in relazione al tipo di segregazione nel caso di montaggio di più interruttori sovrapposti. Il declassamento deve essere indicato dal costruttore.

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RE 42 di 130 05/04/2013

4.2 Strumentazione di misura e apparecchiature ausi liarie Trasformatori di misura I trasformatori di corrente devono sempre alimentare il carico, altrimenti devono avere il secondario chiuso in corto circuito. I trasformatori di tensione devono sempre alimentare il carico, altrimenti devono avere il secondario aperto. Strumentazione Strumenti da incasso montabili in posizione orizzontale, verticale o inclinata. Contatori e registratori montati esclusivamente in posizione verticale. 5. Modalità di collaudo 5.1 Prove di officina Collaudi da effettuarsi negli stabilimenti di produzione consistenti nelle prove di accettazione previste dalle norme CEI : . verifica dimensionali dei componenti meccanici ed elettrici; . verifica della classe di precisione per gli strumenti di misura; . verifica del cablaggio; . prove di tensione a frequenza industriale dei circuiti di potenza; . prove di tensione sui circuiti ausiliari; . misura della resistenza di isolamento dei circuiti di potenza ed ausiliari; . prove di funzionamento dei meccanismi; . prove di funzionamento dei dispositivi elettrici di potenza, ausiliari e di protezione, . prove di funzionamento dei convertitori di misura; . verifica del corretto funzionamento e delle caratteristiche dei segnali a

disposizione in morsettiera per l'interfaccia con il sistema di supervisione; . prove di accettazione secondo le norme CEI per le batterie di condensatori; . prove di funzionamento (misura cosfì, inserimento e disinserimento gradini per il

regolatore) per le batterie di condensatori.

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RE 43 di 130 05/04/2013

5.2 Prove sugli interruttori 5.2.1 Interruttori con funzioni di manovra e sezion amento I costruttori devono fornire la documentazione relativamente alle seguenti prove di tipo, raggruppate nella norma IEC 947-3 in sequenze di prova. Sequenza 1 - Caratteristiche generali della prestaz ione . Verifica delle sovratemperature; . Proprietà dielettriche; . Verifica dei poteri di chiusura ed interruzioni nominali; . Verifica della tenuta dielettrica. Sequenza 2 - Caratteristiche di operazione e presta zione relativa . Prestazione operativa; . Verifica della tenuta dielettrica; . Verifica delle sovratemperature: Sequenza 3 - Prestazione di corto circuito . Prova alla corrente di breve durata; . Prova di chiusura in corto circuito, . Verifica della tenuta dielettrica; . Verifica delle sovratemperature. Prove di accettazione finali Sono da eseguire su ciascun esemplare di interruttore facente parte della fornitura . . Prove di funzionamento meccanico; . Prove dielettriche; . Controllo dei blocchi meccanici ed elettrici; . Prova di tenuta alla tensione dei circuiti ausiliari e di comando. 5.2.2 Interruttori automatici di protezione delle l inee B.T. I costruttori devono fornire la documentazione relativa alle seguenti prove di tipo, raggruppate nella norma CEI EN 60947-2 in sequenze di prova. Il numero di esemplari e le condizioni di prova e di regolazione per ciascuno di essi è precisato nella tabella X della norma CEI sopra ricordata. Sequenza 1 - Caratteristiche generali della prestaz ione . Limiti di intervento e caratteristiche; . Proprietà dielettriche, . Operazione meccanica e idoneità alla prestazione operativa; . prestazione di sovraccarico; . Verifica della tenuta dielettrica, . Verifica delle sovratemperature (1);

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RE 44 di 130 05/04/2013

. Verifica degli sganciatori di sovracorrente. Nota. In accordo con quanto specificato nell'Appendice E della norma CEI 60947-2,

la verifica delle sovratemperature su interruttori quadripolari aventi corrente nominale maggiore o uguale a 63 A, relativamente alla sola Sequenza 1, dovrà essere condotta con le seguenti modalità :

. Verifica delle sovratemperature facendo passare la corrente nominale nei tre poli

di fase; . Ulteriore verifica delle sovratemperature alimentando contemporaneamente due

circuiti monofasi indipendenti così realizzati : a) polo neutro in serie al polo della fase più distante; b) le due fasi intermedie collegate in serie.

Nel circuito a) verrà fatta circolare una corrente pari alla corrente termica nominale dello sganciatore termico di neutro, mentre nel circuito b) verrà fatta circolare la corrente termica nominale degli sganciatori di fase. Sequenza 2 - Potere di interruzione nominale di ser vizio in corto circuito . Potere di interruzione nominale di servizio in corto circuito; . Verifica della tenuta dielettrica, . Verifica delle sovratemperature, . Verifica degli sganciatori di sovraccarico. Sequenza 3 - Potere di interruzione nominale estrem o in corto circuito . Verifica degli sganciatori di sovraccarico, . potere di interruzione nominale estremo in corto circuito; . Verifica della tenuta dielettrica, . verifica degli sganciatori di sovraccarico. 6. Documentazione specifica da produrre A complemento della documentazione generale indicata nel Capitolato Generale Tecnico, devono essere consegnati : . Disegni di insieme e di installazione; . Disegni fronte quadro con ripartizione utenze e servizi; . Caratteristiche degli organi di manovra e protezione montati; . Schemi elettrici funzionali, unifilari e fogli dati; . Manuali di esercizio e manutenzione, . Certificati relativi alle prove di tipo eseguite sui prototipi e dichiarazione di

conformità delle apparecchiature fornite con i prototipi; . Certificati delle prove di accettazione; . Elenco delle parti di ricambio consigliate per l'avviamento e la messa in servizio

e per due anni di esercizio, noncé degli attrezzi specifici per effettuare inteventi di manutenzione.

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RE 45 di 130 05/04/2013

I costruttori devono fornire le caratteristiche tempo/corrente e l'energia specifica passante/corrente degli sganciatori sotto forma di curve. I costruttori devono indicare le tolleranze applicabili a queste curve. Inoltre devono essere fornite le curve tempo/corrente a partire sia da apparecchio "freddo" (prima del passaggio della corrente che provoca l'intervento l'apparecchio è in equilibrio termico con l'ambiente) sia "caldo" (prima del passaggio della corrente che provoca l'intervento l'apparecchio è percorso dalla corrente nominale), così come la legge di variazione della corrente termica nominale in funzione della temperatura ambiente

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RE 46 di 130 05/04/2013

S03 - CAVI PER ENERGIA E SEGNALAZIONE M.T. E B.T. 1. Oggetto della specifica 1.1 Cavi per energia di media e bassa tensione - cavi per segnalazione 2. Riferimento a norme e specifiche 2.1 Norme Il riferimento alle norme è da intendersi sempre all'ultima edizione con le eventuali varianti. CEI 20 - 13 : Cavi isolati con gomma butilica con grado di

isolamento superiore a 3 (per sistemi elettrici con tensione nominale da 1 a 20 kV);

CEI 20 - 14 : Cavi isolati con PVC di qualità R2 con grado di

isolamento superiore a 3 (per sistemi elettrici con tensione nominale da 1 a 20 kV);

CEI 20 - 19 : Cavi isolati con gomma con tensione nominale non

superiore a 450/750 V; CEI 20 - 20 : Cavi isolati con PVC con tensione nominale non

superiore a 450/750 V; CEI 20 - 22 : Prova dei cavi non propaganti l'incendio; CEI 20 - 29 : Conduttori per cavi isolati; CEI 20 - 32 : Cavi con neutro concentrico isolati con gomma

etilenpropilenica ad alto modulo, per sistemi a corrente alternata con tensione nominale non superiore a 1 kV;

CEI 20 - 35 : Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco. Parte I:

prova di non propagazione della fiamma sul singolo cavo verticale;

CEI 20 - 36 : Prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici;

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RE 47 di 130 05/04/2013

CEI 20 - 37 : Cavi elettrici. Prove sui gas emessi durante la combustione;

CEI 20 - 38 : Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e

a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Parte I: tensione nominale Uo/U non superiore a 0.6/1 kV;

CEI 20 - 39 : Cavi ad isolamento minerale con tensione

nominale non superiore a 750 V; CEI 64 - 8, cap. VI : Protezione condutture dalle sovracorrenti; CEI 11 - 17 : Impianti di produzione, trasporto e distribuzione

energia elettrica - linee in cavo; IEC 502 : Extruded solid dielectric insulated power cables for rated

voltages from 1 kV to 30 kV e successive varianti Tutte le tabelle UNEL applicabili. 3. Caratteristiche costruttive 3.1 Cavi elettrici Corrispondenti alle norme elencate al punto 2. ed alle relative tabelle UNEL

applicabili. Tutti i conduttori devono essere in rame elettrolitico ricotto. I cavi di potenza devono avere grado di isolamento 4. L'alimentazione dei circuiti di telecomando, telesegnalazione, telemisura e quella

degli asservimenti, ove prevista in corrente continua, deve essere allacciata ad un sistema elettrico a bassissima tensione funzionale.

Criteri di dimensionamento Conformi alle prescrizioni e raccomandazioni delle seguenti norme: . 64.8 cap. V, VI, VII, IX . 11.7 cap. II In ogni caso va tenuto presente quanto segue:

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. la temperatura ambiente di riferimento è 40°C;

. il dimensionamento di ogni cavo va eseguito tenendo conto di una maggiorazione del rispettivo carico del 20%;

. per le sezioni sino a 70 mm2 sono da utilizzare cavi e formazione tripolare o tetrapolare; per le sezioni maggiori sono da utilizzare cavi unipolari e quindi fra di loro in parallelo.

Il dimensionamento va poi verificato in base a: . coordinamento fra cavi e relativi organi di protezione; . protezione contro i contatti indiretti; . tipo di posa; . valori ammissibili delle cadute di tensione (v. cap. 4.3 del Capitolato Generale

Tecnico); . valori minimi ammissibili per le sezioni dei conduttori flessibili: - derivazioni punti luce 1.5 mm² - prese 2x10A+T 1.5 mm² - prese 2 x16A+T 2.5 mm² - prese 3x16A+T 2.5 mm² - prese 3x32A+T 6 mm² - pulsanti sgancio tensione 1.5 mm² 4. Prescrizioni di posa in opera 4.1 Cavi I cavi devono essere posati nei percorsi e nelle posizioni indicate dal progetto. E' raccomandabile, prima della posa, eseguire un esame preliminare dei percorsi per accertare che non vi siano impedimenti, e, nel caso, concordare le eventuali variazioni con la Direzione Lavori. In ogni caso i cavi devono essere posati con la dovuta ricchezza (almeno 1 metro in più di quanto strettamente necessario) per far fronte ad ogni futura eventualità e per consentire il completo rifacimento di giunti e terminazioni. 4.1.1 Posa dei cavi entro tubi Prima dell'infilaggio dei cavi, si deve provvedere con cura alla pulizia delle tubazioni utilizzando i mezzi più opportuni.

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RE 49 di 130 05/04/2013

Per l'infilaggio i cavi sono da tirare in pezzatura unica fra i punti di terminazione e giunzione dopo averli cosparsi con un adatto lubrificante di infilaggio (talco, sapone in polvere o simili). La tensione di tiro va limitata al valore massimo raccomandato dal costruttore. La posa ve effettuata possibilmente con temperatura ambiente non inferiore a =°C. per ciascun cavo ed in corrispondenza di ogni pozzetto o cassetta di infilaggio, sono da montare targhette resistenti alla corrosine riportanti il contrassegno indicato nella tabella cavi. I percorsi interrati vanno segnalati in superficie con segna-percorso disposti ai due lati del percorso se la larghezza dello scavo è maggiore di un metro. In caso contrario i segna-percorso sono da disporre su un lato solo dello scavo. La distanza massima fra due segna-percorso successivi non deve essere superiore a 25 m. 4.1.2 Posa dei cavi in canalette, su passerelle o i n cunicolo I cavi sono da posare in modo tale da ridurre al minimo gli incroci e le sovrapposizioni fra cavi entranti e cavi uscenti, rispettando: . i minimi raggi di curvatura ammessi dal costruttore; . le distanze fra i conduttori imposte in sede di progetto. I cavi sono da tirare applicando un tiro inferiore al valore massimo ammesso dal costruttore, realizzando il perfetto allineamento del fascio di cavi all'interno del cavidotto e limitando al minimo la freccia negli intervalli fra gli eventuali supporti orizzontali. La posa va eseguita preferibilmente con temperatura ambiente non inferiore a =°C. I cavi sono da staffare alle relative passerelle con morsetti tipo Zennaro od equivalenti ad intervalli da stabilire in relazione alla loro sezione ed allo sviluppo orizzontale oppure verticale delle passerelle. La pressione esercitata dai morsetti sui cavi non deve provocare danni al rivestimento esterno. I cavi di alimentazione e di segnalazione e comando relativi ad una singola utenza possono essere staffati con un unico morsetto, se possibile. L'uso di fascette fissacavo è consentito purché di costruzione in materiale non propagante la fiamma. Per ciascun cavo e lungo l'intero percorso, ad un intervallo non superiore a 20 m, nonché in corrispondenza dell'ingresso in ciascuna apparecchiatura o cabina, va riportato il contrassegno indicato sulla tabella cavi. L'intervallo va ridotto a 5 m in caso di posa in cunicolo. Occorre usare l'accortezza di disporre i cavi, con particolare riguardo agli unipolari in modo tale da evitare pericolosi riscaldamenti, per effetto induttivo, di strutture metalliche attraversate od adiacenti. I cavi unipolari sono da staffare con morsetti costruiti con materiale amagnetico.

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RE 50 di 130 05/04/2013

I conduttori relativi alle singole fasi realizzati con cavi unipolari devono essere trasposti al massimo ogni 20 m. 4.1.3 Giunti e terminali per cavi M.T. e B.T. I giunti ed i terminali M.T. e B.T. sono da realizzare in rigorosa conformità alle prescrizioni dei rispettivi costruttori e di quelli dei cavi. Canotti di giunzione e capicorda saranno del tipo a compressione, salvo contraria esplicita richiesta od autorizzazione della Direzione Lavori. Canotti e capicorda a saldare saranno accettati solo se il loro impiego non riduce la resistenza della linea alle sollecitazioni termiche conseguenti a corto circuito. Le giunzioni dei cavi B.T. vanno eseguite unicamente all'interno di cassette accessibili. Canotti di giunzione e capicorda saranno del tipo a compressione per i cavi con conduttori in treccia rigida o flessibile, del tipo a saldare per i cavi a conduttore unico. In quest'ultimo caso, i capicorda possono essere sostituiti solamente da morsetti antiallentanti. I capicorda ed i connettori a compressione devono essere del tipo graffato e devono essere serrati con le apposite pinze corredate di dispositivo di controllo pressione. Nel punto di intestatura non è ammesso ridurre la sezione del cavo, né tanto meno utilizzare capicorda di dimensioni superiori a quelle considerate ottimali per il cavo. L'azione del taglio per l'asportazione del materiale isolante non deve in nessun caso intaccare i conduttori. I cavi, presso il punto di sfioccamento, vanno fissati con staffe, fascette od altri mezzi equivalenti in modo da non essere sostenuti dai conduttori connessi ai morsetti. Le terminazioni vanno preisolate o protette con guaina termorestringente. Il punto di sfioccamento va protetto con guaina termorestringente. Le terminazioni vanno comunque eseguite secondo le prescrizioni dei costruttori. Almeno un terminale per ciascun cavo va realizzato in modo da consentire l'agevole inversione delle fasi durante le prove e la messa in servizio. Nell'esecuzione dei giunti di cavi multipolari, se appena possibile le connessioni vanno eseguite fra conduttori di uguale contrassegno. Nel caso di impiego di cavi tripolari o tetrapolari in parallelo fra di loro, ogni conduttore deve avere il proprio capocorda. Le colorazioni dei diversi conduttori devono essere le seguenti:

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RE 51 di 130 05/04/2013

. conduttori di fase: nero, marrone, grigio . conduttore neutro: blu chiaro (azzurro) . conduttore di protezione: bicolore giallo-verde . ritorni, deviazioni: bianco . ritorni lampade: nero Il conduttore bicolore giallo-verde deve essere impiegato solo come conduttore di protezione. Le fasi del sistema di distribuzione di energia di B.T. devono essere facilmente identificabili sui cavi di collegamento. Pertanto si prescrive che i colori di identificazione sulle teste dei cavi siano gli stessi di quelli assegnati ai morsetti di B.T. dei trasformatori. Tutti i cavi delle distribuzioni a corrente continua porteranno sui terminali la terminazione rossa per il positivo e la terminazione blu per il negativo. Le terminazioni saranno realizzate con boccoline in plastica sino a 6 mm² e con anelli o nastri colorati per sezioni maggiori. I cavi di comando, segnalazione, misura, telefonici dovranno essere numerati. La numerazione avrà luogo applicando, a partire dalla estremità del conduttore, marcafili ad anello recanti nell'ordine i numeri del morsetto e la sigla della morsettiera od apparecchiatura alla quale il conduttore è collegato in partenza od in arrivo. 4.1.4 Cablaggi per quadri I cablaggi vanno eseguiti con cavi in rame unipolare flessibili per tensione minima di prova di 3 kV. I conduttori vanno posati nei quadri di modo da consentire altri eventuali ampliamenti e garantire la rimozione di tutte le apparecchiature. Il percorso dei conduttori sarà il più breve possibile evitando però vie oblique. I conduttori aggiunti per modifiche od ampliamenti di cablaggi esistenti, si affiancheranno ai conduttori esistenti senza compromettere l'estetica. I loro percorsi seguiranno, per quanto possibile, quelli dei conduttori che si attestano a morsetti vicini. 5. Modalità di collaudo 5.1 Prove di collaudo 5.1.1 Prove di officina

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RE 52 di 130 05/04/2013

Prove da effettuare nello stabilimento di produzione, consistenti nelle prove di accettazione previste dalle norme CEI. Cavi M.T. . verifica dimensionale; . prove di alta tensione su tutte le pezzature; . prova delle scariche parziali; . misura dell'angolo di perdita; . misura della resistenza di isolamento; . prova di piegatura. Cavi B.T. . verifica dimensionale; . prove di continuità elettrica dei conduttori; . misura delle resistenze di isolamento fra i conduttori e fra i conduttori e la terra; . misura della rigidità dielettrica degli isolamenti; . misura della resistenza ohmica dei conduttori. 5.1.2 Prove sull'impianto 6. Documentazione specifica da produrre A completamento della documentazione generale indicata nel Capitolato Generale Tecnico, devono essere consegnati: . Tabelle tecniche e dimensionali; . Tabulati con i calcoli per i dimensionamenti; . Cataloghi; . Certificati di prova.

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RE 53 di 130 05/04/2013

S04 - SETTI TAGLIAFUOCO 1. Oggetto della specifica 1.1 Setti tagliafuoco 2. Riferimento a norme e specifiche Prescrizioni e raccomandazioni VV.F. 3. Caratteristiche costruttive Tutti i materiali impiegati, nelle modalità di posa previste, provvisti di certificazione di tenuta REI per la classe stabilita, rilasciata dal Ministero degli Interni, Direzione Generale della Protezione Civile e Servizi Antincendio, o da altro Istituto o Laboratorio nazionale od estero riconosciuto. Materiali da impiegare: . lastre rigide di materiale resistente al fuoco: da impiegare in generale per la

chiusura di passaggi medio grandi di qualunque forma, in cui il rapporto fra sezione totale e sezione occupata dalle condutture è molto superiore a 2;

. lastre o strisce flessibili di materiale resistente al fuoco: da impiegare in generale

per avvolgere le tubazioni non metalliche nel tratto di attraversamento; . stucco sigillante: da impiegare in generale per la sigillatura dei setti realizzati con

i materiali di cui ai punti precedenti e per la chiusura di attraversamenti di piccole dimensioni;

. spugna e schiuma in materiale intumescente per la sigillatura di piccole aperture; . guaine flessibili in materiale intumescente per tubi e simili; . moduli componibili in mescola speciale di gomma resistente al fuoco per il

transito di composizioni diversificate di cavi, completi di telaio modulare flangiato in acciaio;

. materiali accessori quali collari, tasselli, supporti di vario genere, per installazione provvisoria durante la posa oppure per installazione definitiva per la corretta esecuzione dei setti.

In tutti i casi il materiale deve essere tale da garantire la stabilità nel tempo delle caratteristiche tagliafuoco e da permettere, anche a distanza di anni (indicativamente

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RE 54 di 130 05/04/2013

non meno di 10), la possibilità di rimozione, senza danneggiamento, delle condutture esistenti e l'infilaggio e lo sfilaggio di nuove condutture. 4. Prescrizioni di posa in opera Gli attraversamenti predisposti attraverso le strutture murarie devono essere accuratamente puliti prima della posa dei setti rimuovendo le asperità e le irregolarità dei bordi ed eliminando gli eventuali residui di grasso od olio. I setti vanno montati seguendo rigorosamente le prescrizioni dei conduttori. Una copia delle prescrizioni va data alla Direzione Lavori per consentire l'effettuazione dei controlli del caso. Le eventuali osservazioni della Direzione Lavori non sollevano comunque in alcun modo l'Appaltatore dalle proprie responsabilità in ordine alla esecuzione a regola d'arte dei setti. 5. Modalità di collaudo . Verifica qualitativa e quantitativa. . Verifica di corretta posa in opera. 6. Documentazione specifica da produrre A completamento della documentazione generale indicata nel Capitolato Generale Tecnico, devono essere consegnati: . Dichiarazione scritta di garanzia che tutti i setti tagliafuoco posti in opera offrono

la tenuta richiesta.

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RE 55 di 130 05/04/2013

S05 - CONDOTTI PORTACAVI 1. Oggetto della specifica 1.1 Tubazioni e canaline 1.2 Passerelle portacavi 2. Riferimento a norme e specifiche . Norma CEI 23- 8 : "Tubi protettivi rigidi in PVC e accessori" . Norma CEI 23-14 : "Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori" . Norma CEI 23-19 : "Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad

uso battiscopa" . Norma CEI 23-25 : "Tubi per installazioni elettriche. Parte 1a: Prescrizioni Generali" . Norma CEI 23-26 : "Diametri esterni dei tubi per installazioni elettriche e

filettature per tubi e accessori" . Norma CEI 23-28 : "Tubi per installazioni elettriche. Parte 2a: Norme particolari per tubi - Sezione uno - Tubi

metallici" . Norma CEI 23-29 : "Cavi doppi in materiale plastico rigido" . Norma CEI 23-31 : "Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi

e portapparecchi" . Norma CEI 23-32 : "Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro

accessori ad uso portacavi e portapparecchi per soffitto e parete"

. Norma UNI 8863 : "Tubi senza saldatura e saldati di acciaio non legato, filettati

secondo UNI ISO 7/1" . Norma UNI 6125 : "Filettature gas coniche per tubi portacavi e relativi raccordi

per impianti elettrici del tipo a prova di esplosione (AD-PE)"

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RE 56 di 130 05/04/2013

3. Caratteristiche tecniche 3.1 Tubazioni e canaline Tubazioni rigide in PVC: come da norme richiamate al par. 2 Tubo rigido in acciaio zincato leggero: nastro di acciaio zincato, elettrosaldato, curvabile a freddo e non filettabile, da intestare con raccordi autobloccanti (metodo di zincatura Sendzimir) Tubazioni in acciaio zincato, per impianti in esecuzione protetta: come da norme richiamate al par. 2 Tubazioni flessibili in acciaio zincato a semplice graffatura con rivestimento esterno di PVC: intestazione metallica continua, con raccorderia filettata Canaline per posa sottopavimento: chiuse, a sezione rettangolare, in PVC autoestinguente Canaline, con coperchio ad innesto, in PVC autoestinguente (per posa a parete, a plafone o ad uso battiscopa) : come da norme richiamate al par. 2. Canaline destinate a contenere conduttori facenti parte di servizi diversi (energia, telefono, impianti speciali) dotate di setti separatori continui, anche in corrispondenza di cambi di direzione o in presenza di cassette di derivazione o rompitratta. 3.2 Passerelle portacavi 3.2.1 In acciaio Passerelle in lamiera d'acciaio zincata galvanicamente con foratura per la ventilazione dei cavi (metodo di zincatura Sendzimir) Coperchi in lamiera zincata galvanicamente da prevedere nei tratti verticali fino a m 2,5 dal piano di calpestio, nei tratti passaparete e nei percorsi orizzontali dove indicato sulle tavole di progetto 3.2.2 In resina Passerelle in resina di poliestere rinforzata con fibra di vetro, resistente agli acidi, autoestinguente e con basso indice di tossicità dei fumi eventualmente prodotti Coperchi in resina di poliestere fissati con clips in acciaio inox, da prevedere come sopra descritto.

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RE 57 di 130 05/04/2013

4. Prescrizioni di posa 4.1 Tubazioni e canaline Incasso sottotraccia: non ammessi accavallamenti e percorsi obliqui Incasso in massetto: fissaggio e allettamento per una corretta incorporazione nel sottofondo. Percorsi regolari, eventuali accavallamenti (da evitare come regola) eseguiti con gli appositi flessibili Percorsi in vista, da realizzare con gli appositi supporti ad evitare formazioni di anse; supporti fissati alle strutture con tasselli metallici o chiodi a sparo se ammessi Ingresso nelle cassette: eseguito con appositi raccordi e adattatori, realizzando il grado di protezione meccanica previsto Accessori: derivazioni a gomito e a T non ammesse; curve ad ampio raggio realizzate con apposito attrezzo piegatubi Riempimento: area interna mai inferiore a due volte l'area occupata dai conduttori contenuti Filo pilota: infilato in ogni tubazione e canalina non utilizzata. Cavidotti interrati : - profondità di posa: ³ 500 mm dalla generatrice superiore dei cavidotti - rinforzo: in calcestruzzo magro disposto sotto e sull'intorno dei cavidotti - giunzioni: sigillate con apposito mastice a garanzia dell'ermeticità. 4.2 Passerelle portacavi Disposte in vista a parete ed a plafone con percorsi paralleli o complanari. Utilizzo di accessori normalizzati per derivazioni, incroci, riduzioni, curve, staffe, tiges, mensole, ecc. evitando arrangiamenti di cantiere. Ammesso il taglio a misura dei tratti rettilinei con ripristino della zincatura per le passerelle di acciaio. Disposizione cavi su passerelle da prevedere in un solo strato con al più sistemazione ravvicinata. Collegamento alla rete di terra e realizzazione di ponticelli equipotenziali per le passerelle di acciaio.

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RE 58 di 130 05/04/2013

Coperchio sempre da prevedere sulle passerelle riservate ai cavi di Media Tensione. 5. Modalità di collaudo - Verifica conformità alle norme - Verifica dei dati dimensionali. - Verifica delle modalità di posa 6. Oneri addizionali Oltre agli oneri generali previsti nella "NOTA INTRODUTTIVA" si devono intendere incluse e, quindi, compensate dai prezzi unitari, tutte le ulteriori prestazioni e somministrazioni necessarie per dare le apparecchiature in opera complete e montate a regola d'arte. In via indicativa, ma non esaustiva, è a carico dell'Appaltatore la fornitura della seguente documentazione: - Tabelle tecniche e dimensionali - Cataloghi - Certificati di prova - Elenco e caratteristiche dei materiali utilizzati nella costruzione

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RE 59 di 130 05/04/2013

S06 - CASSETTE DI DERIVAZIONE E MORSETTERIA 1. Oggetto della specifica 1.1 Cassette e scatole portafrutto da incasso 1.2 Cassette stagne per montaggio sporgente, in PVC 1.3 Cassette multiservizi 1.4 Cassette portatorrette 1.5 Morsettiere 2. Riferimento a norme e specifiche CEI 23-9 : "Apparecchi di comando non automatici per installazione fissa per

uso domestico e similare: prescrizioni generali" CEI 23-20 : "Dispositivi di connessione (giunzione e/o derivazione) per

installazioni elettriche fisse domestiche o similari Parte 1a: Prescrizioni generali".

CEI 23-21 : "Dispositivi di connessione (giunzione e/o derivazione) per

installazioni elettriche fisse domestiche o similari. Parte 2.2 Prescrizioni particolari. Morsetti a vite per connessione di conduttori di rame.

3. Caratteristiche tecniche 3.1 Cassette e scatole portafrutto da incasso Forma tonda, quadrata o rettangolare. Stampate in PVC antiurto autoestinguente, con bordi rinforzati. Coperchi ciechi colore avorio, in policarbonato fissati con viti. Possibilità di inserimento di separatori, per ottenere scomparti separati per servizi fra loro non compatibili. Imbocchi tondi o rettangolari a frattura. Complete di morsetti antiallentanti in numero e sezione adeguati ai cavi o conduttori che vi fanno capo. 3.2 Cassette stagne per montaggio sporgente, in PV C o policarbonato

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RE 60 di 130 05/04/2013

Forma tonda, quadrata o rettangolare. Grado di protezione minimo IP.55 e comunque in conformità con i dati di progetto. Stampate in materiale antiurto, autoestinguenete con bordi rinforzati. Coperchi ciechi o trasparenti dove richiesto, fissati con viti. Imbocchi attuabili con passacavi a gradino facilmente sostituibili con pressatubi, o pressacavi, o raccordi filettati conformemente al tipo di collegamento e al grado di protezione I.P. richiesto. Accessoriabili, in relazione alle dimensioni, con piastre di fondo fissate con viti. Complete di morsetti antiallentanti, in numero e sezione adeguati ai cavi o conduttori che vi fanno capo e (se richiesto) di morsetto esterno/interno di terra. 3.3 Cassette multiservizi Costruite in lega leggera pressofusa o in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro adatte ad accogliere sui 4 lati le canaline rettangolari o le tubazioni, tramite gli ap-positi accessori. Dotate all'interno di appositi settori di segregazione incrociata di due o tre servizi distinti. Complete di coperchio, bullone di terra passante e di morsetti antiallentanti in relazione alle necessità. 3.4 Cassette porta torrette Costruite in materiale plastico adatte all'alloggiamento di torrette a pavimento, complete di tappo di cantiere di chiusura, adatte ad accogliere su due lati contrapposti le canaline rettangolari o le tubazioni tramite gli appositi accessori e di morsetti antiallentanti in relazione alle necessità. 3.5 Morsetteria Morsetto antiallentante per montaggio su guida. Attacco conduttori a vite in materiale isolante stampato.

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RE 61 di 130 05/04/2013

4. Prescrizioni di posa Utilizzazione delle cassette: ogni volta che deve essere eseguita una derivazione o uno smistamento di conduttori, o che lo richiedano le dimensioni, o la lunghezza di un tratto di tubazione, affinchè i conduttori contenuti nella tubazione siano agevolmente sfilabili. Conduttori all'interno delle cassette: legati e disposti in modo ordinato; se interrotti, essi devono essere collegati alle morsettiere. Cassette per posa sottopavimento sopraelevato fissate alle solette con chiodi a sparo e/o malta; cassette per posa sottopavimento normalmente installate in modo che il coperchio risulti a filo pavimento finito. Tutte le cassette vanno contrassegnate sul coperchio con apposita sigla per individuare il servizio di appartenenza; non è ammesso far transitare dalla stessa cassetta conduttori appartenenti ad impianti o servizi diversi, salvo i casi in cui siano presenti i separatori. 5. Modalità di collaudo Per tutte le cassette deve essere accertata : - la conformità con le norme applicabili e con le prescrizioni di posa - la presenza dei contrassegni prescritti - i dati dimensionali. 6. Oneri addizionali Oltre agli oneri generali previsti nella "NOTA INTRODUTTIVA" si devono intendere incluse e, quindi, compensate dai prezzi unitari, tutte le ulteriori prestazioni e somministrazioni necessarie per dare le apparecchiature in opera complete e montate a regola d'arte. In via indicativa, ma non esaustiva, è a carico dell'Appaltatore la fornitura della seguente documentazione: - Tabelle tecniche e dimensionali - Cataloghi - Certificati di prova - Elenco e caratteristiche dei materiali utilizzati nella costruzione.

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RE 62 di 130 05/04/2013

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RE 63 di 130 05/04/2013

S07 - APPARECCHI DI COMANDO, PRESE A SPINA E TORRETTE 1. Oggetto della specifica 1.1 Apparecchi di comando per uso civile 1.2 Apparecchi di comando per uso industriale 1.3 Prese a spina di sicurezza per uso civile 1.4 Prese a spina CEE 17 per usi industriali 1.5 Apparecchi di protezione per uso civile 1.6 Torrette 1.7 Trasformatori di sicurezza e suonerie 2. Riferimento a norme e specifiche - CEI 23.16 : "Prese a spina di tipi complementari per usi domestici e similari" - CEI 23.9 : "Apparecchi di comando non automatici per installazione fissa per

uso domestico e similare" - CEI 23.12 : "Prese a spina per usi industriali" e successive varianti. 3. Caratteristiche tecniche 3.1 Apparecchi di comando per uso civile Di tipo modulare componibile, da inserire su apposito supporto, fissato con viti a scatola incassata a parete · involucro isolante robusto e autoestinguente · tensione e frequenza nominali: 250 V / 50 Hz · tensione di prova a 50 Hz: 2.000 V per un minuto · resistenza di isolamento provata a 500 V: _ 5 Mohm · grado di protezione meccanica del complesso in opera IP 30 · tipologia apparecchi modulari: interruttore unipolare a bilanciere 16 A interruttore bipolare a bilanciere 16 A interruttore unipolare a tasto luminoso 16 A interruttore unipolare a tirante 16 A deviatore unipolare a bilanciere 16 A

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RE 64 di 130 05/04/2013

deviatore unipolare a tasto luminoso 16 A invertitore unipolare a bilanciere 16 A pulsante a tasto 10 A pulsante a tirante 10 A pulsante a tasto luminoso 10 A · tipo di placca: materiale ... modo di fissaggio ... colore ... 3.2 Apparecchi di comando per uso industriale Apparecchi modulari descritti al punto 3.1 inseriti in scatole di PVC rinforzato per montaggio sporgente a parete. Le scatole vanno dotate di sportelli di chiusura per ottenere il grado di protezione minimo IP.45. Gli imbocchi devono essere filettati per raccordo a tubi oppure provvisti di pressatubi. 3.3 Prese a spina di sicurezza per uso civile Di tipo modulare componibile da inserire su apposito supporto, fissato con viti a scatola incassata a parete o a torretta. · involucro isolante robusto e autoestinguente · alveoli schermati ad accoppiamento reversibile · protezione contro i contatti diretti, grado 2.1 · tensione e frequenza nominali 250 V / 50 Hz · tensione di prova a 50 Hz: 2.000 V per un minuto · resistenza di isolamento provata a 500 V: _ 4 Mohm · grado di protezione meccanica del complesso in opera IP 30 . tipologia apparecchi modulari: presa 2P+T - 10A - interasse 19 mm presa 2P+T - 16A - interasse 26 mm presa 2P+T - 10A - 16A - bipasso presa 2P+T - 10A interbloccata con interruttori automatici bipolari presa 2P+T - 16A interbloccata con interruttori automatici bipolari · tipo di placca: materiale ... modo di fissaggio ... colore ... Prese e spina 2P+T per condutture volanti: in resina, IP minimo 21. 3.4 Prese a spina CEE 17 per usi industriali

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RE 65 di 130 05/04/2013

- involucro in resina di forte resistenza al calore ed agli agenti corrosivi - tipologia apparecchi: . presa interbloccata con interruttore automatico · presa interbloccata con fusibili · presa da incasso · presa sporgente - n° poli: 2P+T / 3P+T / 3P+N+T / 2P - tensione: 220 V / 380 V / 380/220 V / 24 o 50 V - frequenza: 50 Hz / 50 Hz / 50 Hz / 50 Hz o cc. - correnti nominali: 16 A - 32 A - 63 A - colori per le diverse tensioni: 24 V c.a. viola 42 V c.a. bianco 110 V c.a. giallo 220 V c.a. blu 380 V c.a. rosso tutte c.c. bianco - grado di protezione meccanica minimo IP 44 - accessori di installazione · base singola per presa · base doppia per 2 prese · base tripla per 3 prese. 3.5 Apparecchi di protezione per uso civile Di tipo modulare componibile, da inserire su apposito supporto, fissato con viti a scatola incassata a parete . involucro isolante robusto e autoestinguente . tensione e frequenza nominali: 250 V / 50 Hz . tensione di prova a 50 Hz : 2.000 V per un minuto . resistenza di isolamento provata a 500 V: _ 500 Mohm . grado di protezione meccanica del complesso in opera IP 30 . tipologia apparecchi modulari : - portafusibile unipolare completo di fusibile : 16 A - interruttore automatico unipolare : 16 A - interruttore automatico bipolare : 16 A - interruttore automatico bipolare con protezione differenziale 10 mA : 16 A

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RE 66 di 130 05/04/2013

- interruttore automatico bipolare interbloccato con presa 2P + T : 16 A - interruttore automatico bipolare con protezione differenziale 10 mA interbloccato con presa 2P+T : 16 A 3.6 Torrette Torrette bifacciali a uno o due servizi con base in alluminio pressofuso, calotta in acciaio inox e frontali portapparecchi, montaggio sporgente su distribuzione a sottopavimento completa di accessori di montaggio e fissaggio. 3.7 Trasformatori di sicurezza e suoneria Trasformatore di tipo modulare con primario a 220 V - secondario 12 V o 24 V. Suoneria a timpano o a note melodiose; alimentazione 12 V o 24 V. Accessori per l'installazione. 4. Prescrizioni di posa Basette attrezzate con prese o singole prese normalmente fissate a parete a quota 15 cm rispetto al piano calpestio, considerando l'asse degli alveoli. Collegamento, sia dal basso, sia dall'alto, eseguito con tubazioni di acciaio zincato leggero o di PVC rigido pesante, entranti direttamente negli apparecchi a mezzo di speciali raccordi filetatti. Collegamenti alle prese eseguiti attraverso apposita cassetta di giunzione per le basette con più prese che utilizzano la stessa linea di alimentazione. Connessione diretta per le prese alimentate singolarmente. Uso di cavi multipolari o conduttori unipolari del tipo non propagante l'incendio. 5. Modalità di collaudo - verifica qualitativa e quantitativa - prove in tensione e verifica del senso rotazione fasi - controllo degli interblocchi e verifica caratteristiche delle protezioni - controllo sezione del cavo di connessione e del conduttore di terra. 6. Oneri addizionali Oltre agli oneri generali previsti nella "NOTA INTRODUTTIVA" si devono intendere incluse e, quindi, compensate dai prezzi unitari, tutte le ulteriori prestazioni e

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somministrazioni necessarie per dare le apparecchiature in opera complete e montate a regola d'arte. In via indicativa, ma non esaustiva, è a carico dell'Appaltatore la fornitura della seguente documentazione: - Tabelle tecniche e dimensionali - Cataloghi - Certificati di prova - Manuali di esercizio e manutenzione - Elenco e caratteristiche dei materiali utilizzati nella costruzione - Elenco delle parti di ricambio consigliate per due anni di esercizio e per gli

attrezzi occorrenti per gli interventi di manutenzione.

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S08 - APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE, LAMPADE E AUSILIARI 1. Oggetto della specifica 1.1 Apparecchi di illuminazione per interno e per esterno. 1.2 Lampade fluorescenti lineari e relativi ausiliari; 1.3 Lampade fluorescenti compatte; 1.4 Lampade a scarica e relativi ausiliari; 1.5 Lampade ad incandescenza ed alogene; 1.6 Lampade ad infrarossi; 1.7 Lampade di segnalazione per quadri elettrici; 1.8 Accessori di alimentazione, comando e regolazione. 2. Riferimento a norme e specifiche 2.1 Norme 2.1.1 Apparecchi di illuminazione CEI 34 - 21 : Apparecchi di illuminazione. Parte I: Prescrizioni generali

e prove. CEI 34 – 21; V1 : Apparecchi di illuminazione. Parte I: Prescrizioni generali

e prove. CEI 34 - 22 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Apparecchi di

emergenza. CEI 34 - 23 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi fini per uso generale. CEI 34 - 27 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi con trasformatore incorporato per lampade a incandescenza.

CEI 34 – 27; V1 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi con trasformatore incorporato per lampade a incandescenza.

CEI 34 - 28 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi mobili per giardini.

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RE 69 di 130 05/04/2013

CEI 34 - 29 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni particolari. Apparecchi di illuminazione mobili di uso generale.

CEI 34 - 30 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Proiettori. CEI 34 - 31 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi da incasso. CEI 34 – 31; V1 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi da incasso. CEI 34 - 32 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi a circolazione d'aria (prescrizioni di sicurezza)

CEI 34 – 32; V1 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi a circolazione d'aria (prescrizioni di sicurezza)

CEI 34 - 33 : Apparecchi di illuminazione. Parte I: Prescrizioni

particolari. Apparecchi per illuminazione stradale. CEI 34 – 33; V1 : Apparecchi di illuminazione. Parte I: Prescrizioni

particolari. Apparecchi per illuminazione stradale. CEI 34 - 34 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi portatili. CEI 34 - 35 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi per riprese fotografiche e cinematografiche (non professionali).

CEI 34 - 36 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi per piscine e usi similari. CEI 34 - 37 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Requisiti particolari.

Catene luminose. CEI 34 – 37; V1 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Requisiti particolari.

Catene luminose. CEI 34 - 38 : Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni

particolari. Apparecchi per palcoscenici, studi televisivi e cinematografici

CEI 70 - 1 : Gradi di protezione degli involucri (codice IP).

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RE 70 di 130 05/04/2013

CEI CT-31 : In generale per gli apparecchi da installare in atmosfere potenzialmente esplosive.

CEI CT-34 : In generale per le lampade e relative apparecchiature - in

particolare. UNI 10380 : Illuminazione di interni con luce artificiale. - Prescrizioni e raccomandazioni CIE (Commission International de l'Eclairage). - Leggi antinfortunistiche applicabili in vigore. - Tabelle UNEL correlate; - Apparecchi di illuminazione provvisti di marchio IMQ o di contrassegno

equivalente. 2.1.2 Lampade e ausiliari CEI CT - 34 : In generale per le lampade e relative apparecchiature - In

particolare: CEI 34 - 3 : Lampade fluorescenti tubolari; CEI 34 - 5 : Starter per lampade fluorescenti; CEI 34 - 6 : Lampade a vapore di mercurio A.P.; CEI 34 - 11 : Portalampade a vite Edison CEI 34 – 12 : Lampade ad incandescenza; CEI 34 - 14 : Portalampade per lampade fluorescenti tubolari e

portastarter CEI 34 - 15 : Lampade a vapori di sodio B.P.; CEI 34 - 24 : Lampade a vapori di sodio A.P.; CEI 34 - 39 : Trasformatori per lampade a scarica tubolari con

tensione secondaria a voto superiore a 1000 V (trasformatori neon). Prescrizioni generali e di sicurezza.

CEI 34 - 40 : Lampade ad alogeni; CEI 34 - 44 : Portalampade a baionetta; CEI 34 - 46 e 47 : Dispositivi di innesco; CEI 34 - 48 e 49 : Alimentatori per lampade a scarica;

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RE 71 di 130 05/04/2013

CEI 34 - 50 e 51 : Alimentatori elettronici alimentati in correte continua per lampade fluorescenti;

CEI 34 - 52 e 53 : Lampade con alimentatore incorporato; CEI 34 - 54 e 61 : Alimentatori elettronici alimentati in corrente alternata per

lampade fluorescenti tubolari; CEI 34 - 55 : Alimentatori per lampade fluorescenti tubolari.

Prescrizioni di prestazione. CEI 34 - 56 : Lampade fluorescenti monoattacco. Prescrizioni di

sicurezza e di prestazione. CEI 34 - 57 : Alimentatori per lampade fluorescenti lineari; CEI 34 - 58 e 62 : Trasformatori elettronici per lampade a incandescenza; CEI 34 - 63 e 64 : Condensatori per uso in circuiti con lampade fluorescenti

tubolari e altre lampade a scarica; CEI 34 - 72 : Lampade fluorescenti con attacco doppio; CEI 34 - 73 : Lampade fluorescenti con attacco singolo. CEI CT - 34 : In generale per le lampade e relative apparecchiature - In

particolare: Tabelle UNEL classe 6. Si intendono richiamate anche le norme riportate sulle specifiche sotto elencate. 2.2 Specifiche E77a - Pali e supporti. 3. Caratteristiche tecniche e costruttive 3.1 Apparecchi di illuminazione 3.1.1 Corpo dell' apparecchio - In lamiera d' acciaio fosfatata e verniciata a fuoco in bianco, per apparecchi da

interno;

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RE 72 di 130 05/04/2013

- Stampato in resina rinforzata con fibre di vetro, o in policarbonato, resistente agli urti e autoestinguente, per apparecchi da interno e da esterno;

- In alluminio pressofuso od estruso verniciato per apparecchi da esterno e per versioni particolari da interno.

3.1.2 Coppe e diffusori - In metacrilato trasparente, rigato o prismatizzato, fissato al corpo con cerniere

a scatto in acciaio inox; - In metacrilato opalino, fissato al corpo con cerniere a scatto in acciaio inox; - In policarbonato infrangibile ed autoestinguente classe V0,V1,V2, come

richiesto, fissato al corpo con cerniere a scatto in acciaio inox; - Elementi tubolari in policarbonato infrangibile ed autoestinguente classe

V0,V1,V2, come richiesto, inseriti in ghiere di tenuta alle estremità; - In cristallo temperato. 3.1.3 Schermi - Ad alveoli parabolici a doppio orientamento, in alluminio purissimo

postanodizzato antiriflesso, antiridescenza e a bassissima luminanza (DARK - LIGHT);

- A lamelle semplici trasversali in Al. anodizzato, satinato, antiriflesso; - Lamellare semplice, antiabbagliamento, in alluminio verniciato. 3.1.4 Riflettori - In lamiera d' acciaio verniciata a fuoco, colore bianco; - In alluminio purissimo speculare anodizzato. 3.1.5 Dotazioni elettriche Fissate su elemento asportabile senza attrezzi, con catenelle anticaduta e con proprio morsetto di terra separato; - Cablaggio eseguito con conduttori in rame, sezione minima 0.75 mm² con

guaina PVC-HT resistente alle alte temperature e non propagante la fiamma, intestati con terminali, ben raccolti e fissati;

3.1.6 Parti meccaniche di sostegno - All' interno - staffe e telai per apparecchi incassati; - tiges, catenelle, distanziatori per apparecchi sospesi e a

plafone;

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RE 73 di 130 05/04/2013

- All' esterno - supporti a parete in acciaio zincato o in alluminio

verniciato; - pali trafilati o saldati in acciaio zincato, verniciato o in

robusto PVC; - supporti o piantane incorporanti l'apparecchio di

illuminazione. 3.2 Lampade e ausiliari 3.2.1 Lampade fluorescenti lineari di tipo normale - Tipo di attacco : G 13; - Diametro del tubo : 26 mm; - Decadimento del flusso luminoso dopo 8000 h. : ≤ 10 %; - Durata media di vita : ≥ 9500 h; - Temperatura ambiente : min 5° C - max 50° C; - Funzionamento con reattore e starter e con reattori elettronici HF convenzionali. 3.2.2 Lampade fluorescenti lineari per reattori HF dimming - Tipo di attacco : G 13; - Diametro del tubo : 26 mm; - Indice di resa cromatica : 85; - Durata media di vita : ≥ 12000 h; - Temperatura ambiente : min 10° C - max 50° C; - Funzionamento con reattori elettronici HF anche regolabili (dimming). 3.2.3 Ausiliari per lampade fluorescenti a) Reattori elettronici HF, rifasati, normali: - Cosfi : ≥ 0.95; - Durata media di vita : ≥ 40.000 h; - Accensione della lampada fino a -15° C; - Con dispositivo di preriscaldo dei catodi; - Con filtro per la soppressione delle armoniche; - Con dispositivo per la disinserzione automatica delle lampade a fine vita; - Con segnalazione di sovratensione ( spegnimento lampade). b) Reattori elettronici HF, rifasati, dimming:

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RE 74 di 130 05/04/2013

- Cosfi : ≥ 0.95; - Durata media di vita : ≥ 40.000 h; - Accensione della lampada fino a 0° C; - Regolazione del flusso luminoso fino al 10 %; - Con dispositivo di preriscaldo dei catodi; - Con filtro per la soppressione delle armoniche; - Con dispositivo di esclusione automatica delle lampade a fine vita; - Con segnalazione di sovratensione ( spegnimento lampade); - Mantenimento del flusso luminoso e della potenza delle lampade,

indipendentemente dalla tensione di rete; - Regolazione attuabile normalmente con potenziometro o automatico con fotocellula. c) Reattori convenzionali, non rifasati, ed accenditori: - Durata media di vita : - Con rifasamento singolo a cosfi > 0.9; - Con fusibile di protezione; - Con dispositivo antiradiodisturbi; Accenditore ed interruttore in bulbo luminescente: - Con dispositivo per l' esclusione delle lampade esaurite; - Pulsante di ripristino; - Resistore NTC e diodo per l' accensione rapida. d) Potenziometri lineari o rotativi: - Caratteristiche tecniche: . Assorbimento : ≤ 50 mA; . Segnale in uscita : 1 ÷ 10 Vcc; - Caratteristiche costruttive: . capacità d' inserire e di escludere il gruppo di lampade regolate per la

potenza massima compatibile; . in esubero di potenza, capacità di comandare un contattore ausiliario. e) Sensore ottico: - Al fotodiodo o fototransistore; - Con filtro per le radiazioni esterne al campo visibile; - Automatico spegnimento del circuito luce controllato con luce diurna

sufficiente confermata; - Con ritardatore di spegnimento, per evitare funzionamenti intermittenti; - Comando accensione immediata. f) Amplificatore:

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RE 75 di 130 05/04/2013

- Capacità di comandare contattori ausiliari; - Capacità di accendere e spegnere un circuito luce regolato. 3.2.4 Lampade fluorescenti compatte 3.2.4.1 Caratteristiche tecniche e costruttive - Tempo di accensione : ≤ 1 sec.; - Reattore elettronico inserito nel corpo lampada (per le lampade integrate) o esterno; - Sistema di disinserzione automatica delle lampade esaurite; - Accensione a caldo della lampada; - Filtro soppressore delle armoniche di corrente verso la rete; - Assenza di fenomeni d' interferenza elettromagnetica. 3.2.5 Lampade a scarica in gas a) Lampade a vapori di mercurio, a bulbo fluorescente, ad alta pressione: ⋅ Tipo di attacco : E. 27 - E. 40; ⋅ Tempo di accensione a freddo / a caldo : ≤ 5' / ≤ 10'. b) Lampada a vapori di sodio, a bulbo ovoidale, oppure tubolare, ad alta

pressione e con accenditore separato: ⋅ Tipo di attacco : E. 27 - E. 40; ⋅ Tempo di accensione a freddo / a caldo : ≤ 6' / ≤ 3'. c) Lampada a vapori di sodio, a bulbo tubolare, ad alta pressione, tipo WHITE SON: ⋅ Tipo di attacco : PG. 12; ⋅ Tempo di accensione a freddo / a caldo : ≤ 6' / ≤ 3'. d) Lampade a vapori di sodio, a bulbo tubolare, a bassa pressione: ⋅ Tipo di attacco : By 22; ⋅ Tempo di accensione a freddo / a caldo : ≤ 10' / ≤ 2'. e) Lampade a joduri metallici, a bulbo tubolare: ⋅ Tipo di attacco : E. 40;

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RE 76 di 130 05/04/2013

⋅ Tempo di accensione a freddo / a caldo : ≤ 3' / ≤ 20'. 3.2.6 Ausiliari per lampade a scarica in gas · 1 Per lampade a vapori di mercurio: a) Reattori in aria, isolamento F; b) Reattori incapsulati, isolamento F; · 2 Per lampade a vapori di sodio, alta pressione: a) Reattori in aria, isolamento F, funzionamento lampada senza

accenditore per potenze fino a 70 W; b) Reattori in aria, isolamento F, funzionamento lampada con accenditore

separato per potenze oltre i 70 W; c) Reattori incapsulati, isolamento F, funzionamento lampada con

accenditore separato per potenze oltre i 70 W; d) Accenditore elettronico: - Con disinserzione automatica della lampada a fine vita. · 3 Per lampade a vapori di sodio, alta pressione tipo WHITE SON: a) Reattori in aria, isolamento F, funzionamento lampada con accenditore; b) Reattori incapsulati, isolamento F, funzionamento lampada con accenditore; c) Accenditore / stabilizzatore elettronico; · 4 Per lampade a vapori di sodio, bassa pressione: a) Alimentatore per circuiti a potenza costante e con vincolo del

condensatore di rifasamento prescritto, funzionamento lampada con accenditore separato;

b) Accenditore elettronico; · 5 Per lampade a joduri metallici: a) Reattori in aria, isolamento F, funzionamento lampada con accenditore

separato; b) Reattori incapsulati, isolamento F, funzionamento lampada con

accenditore separato; c) Accenditore elettronico.

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RE 77 di 130 05/04/2013

3.2.7 Lampade ad incandescenza ed alogene 3.2.7.1 Caratteristiche tecniche generali - Tensione e frequenza nominale : 220 V ± 10 % - 50 Hz ± 2 %; - Tensione di isolamento e di prova frequenza industriale : 500 V / 2500 V; - Tensione per alogene con riflettore dicroico : 12 V. 3.2.7.2 Caratteristiche costruttive a) Lampade ad incandescenza standard, forma sferica oppure a goccia, chiare

oppure smerigliate: ⋅ Tipo di attacco se a goccia : E. 27; ⋅ Tipo di attacco se sferiche : E. 14 oppure E. 27; ⋅ Durata di vita media : ≥ 1000 h; ⋅ Posizione di montaggio : universale. b) Lampade alogene del tipo lineare, chiare, a doppio attacco: ⋅ Tipo di attacco : R7S; ⋅ Durata di vita media : ≥ 2000 h; ⋅ Posizione di montaggio : orizzontale. c) Lampade alogene del tipo a doppio involucro, chiare oppure smerigliate: ⋅ Tipo di attacco : E. 27 (anche E. 14 per 60 W); ⋅ Durata di vita media : ≥ 2000 h; ⋅ Posizione di montaggio : universale. d) Lampade alogene a riflettore spot, in vetro pressato: ⋅ Tipo di attacco : E. 27; ⋅ Durata di vita media : ≥ 2000 h; ⋅ Posizione di montaggio : universale. e) Lampade alogene con riflettore dicroico - chiaro: ⋅ Tipo di attacco : GU5. 3; ⋅ Durata di vita media : ≥ 3000 h; ⋅ Posizione di montaggio : universale. f) Lampade alogene del tipo a doppio involucro, chiare, potenza da 500 a 1000 W:

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RE 78 di 130 05/04/2013

⋅ Tipo di attacco : E. 40; ⋅ Durata di vita media : ≥ 2000 h; ⋅ Posizione di montaggio : universale. 3.2.8 Lampade ad infrarossi a) Lampade ad infrarossi, bulbo a pera in vetro leggero: ⋅ Tipo di attacco : E. 27; ⋅ Durata di vita : 5000 h; ⋅ Montaggio : universale. b) Lampade ad infrarossi di tipo alogeno in tubo contenitore, al quarzo, per uso

industriale: ⋅ Tensione e frequenza nominale : 220 V o 380 V ± 10 % - 50 Hz ± 2 %; ⋅ Tipo di attacco : orizzontale e verticale; ⋅ Durata di vita : 5000 h; 3.2.9 Lampade di segnalazione per quadri elettrici a) A filamento con attacco a baionetta BA 95; b) A filamento con attacco a baionetta BA 15 D: ⋅ Tensione di alimentazione standard : 24 / 48 / 110 / 220 V; ⋅ Tensione nominale lampada : 24-30 / 48-60 / 110-130 / 220-230 V; ⋅ Potenza nominale lampada : 2 - 3 / 2 - 3 / 2 - 3 / 6 W. c) A filamento con attacco a vite: ⋅ Tensione di alimentazione standard : 24 / 48 / 110 / 220 V; ⋅ Tensione nominale lampada : 24 - 30 / 48 - 60 / 110 - 130 / 230 V; ⋅ Potenza nominale lampada : 5 / 5 / 7.5 / 6 W. d) A multiled con attacco a baionetta BA 95: ⋅ Tensione di alimentazione in cc e ca : 24 / 48 V; ⋅ Tensione nominale lampada : 24 / 48 V; ⋅ Assorbimento lampada : 20 / 15 mA; ⋅ Protetta contro le inversioni di polarità; ⋅ Durata di vita : 100.000 h;

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RE 79 di 130 05/04/2013

⋅ Disponibile nei colori : rosso / verde / giallo; 3.3. Accessori di alimentazione, comando e regolazi one 3.3.1 Gruppo autonomo d' emergenza - Da inserire negli apparecchi di illuminazione normali e applicabile ad una sola

lampada. . Resa in emergenza : ≥ 60 %; Ogni gruppo è costituito da: . raddrizzatore caricabatterie per ricarica automatica; . circuito di controllo della soglia minima di tensione e di insezione della

lampada; . accumulatore ermetico al Nichel / Cadmio o al Pb, per una autonomia

minima di 60'; . inverter elettronico (solo in presenza di lampade con reattore

convenzionale); . dispositivo inibizione d' emergenza da comando centralizzato; . fusibile di protezione e spia di presenza tensioni; . possibilità di mantenere due alimentazioni provenienti da reti diverse, per il

gruppo e per la lampada. . gruppo di interfaccia con il sistema di controllo centralizzato. 3.3.2 Interruttore crepuscolare con cellula fotoele ttrica - Per montaggio su guida DIN. - A riarmo automatico. - Possibilità di aprire e chiudere circuito con comando a pulsante. - Cellula fotoelettrica da esterno in custodia IP 55. - Soglia regolabile da 2 a 200 lux. - Portata del contatto 5 A a 250 V. - Possibilità di comandare dei contattori. 3.3.3 Orologio programmatore - Per montaggio su guida DIN. - Riserva di carica : 100 h. - Capacità : 8 programmi giorno / settimana. - Contatti disponibili in commutazioni 10 A, 250 V ⋅ cos. fi 1 con

temporizzazione 60 s. - Possibilità di comandare dei contattori. - Con commutatore: marcia / programma / arresto. - Con tasto Estate / Inverno per cambio ora legale.

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RE 80 di 130 05/04/2013

- Ritorno automatico al programma. 3.3.4 VARIATORE DI LUCE PER LAMPADE AD INCANDESCENZ A ED

ALOGENE, DI PICCOLA E MEDIA POTENZA - Potenza regolata min / max : 100 ÷ 1200 W / 150 ÷ 2000 W; - Potenziometro di regolazione : a rotazione / a cursore / a pulsante monostabile - Possibilità eventuale di duplicare il comando con deviatore; - Con fusibile di protezione; - Montaggio incassato a parete o su quadro. 3.3.5 Variatore di luce per lampade ad incandescenz a ed alogene, di forte

potenza - Potenza regolata : fino a 5000 W; - Tipo di comando : ⋅ con potenziometro, ⋅ con pulsanti (anche a sfioramento), ⋅ con doppio pulsante (aumenta - diminuisce), ⋅ con cellula fotoelettrica, ⋅ con sensore infrarosso; - Con fusibile di protezione; - Con dispositivo antidisturbo; - Montaggio a parete o all' interno dei quadri. 3.3.6 Sensore di presenza all' infrarosso per coman do luce - Assorbimento a riposo: 20 mA; - Rivelatore I.R., sensore piroelettrico e lente Fresnel; - Campo di azione : ≥ 7.5 m; - Sensore crepuscolare regolabile da 10 a 300 lux; - Regolazione del tempo di accensione tra 5 e 150 sec.; - Montaggio incassato o sporgente a parete in apposita custodia. 4. Prescrizioni di posa - Impianti interni: - incassati a filo nei controsoffitti o nelle strutture; - fissati a plafone o a parete o su supporti naturali; - sospesi a plafone o su supporti naturali; - fissati ai condotti sbarre con le apposite staffe;

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RE 81 di 130 05/04/2013

- Impianti esterni: - direttamente a plafone o a parete con elemento di supporto specifico (tasselli, staffe, bracci tubolari o sagomati ecc.);

- direttamente a pavimento tramite dima d' ancoraggio; - su palo, sia di testa sia su bracci; - Collegamenti realizzati mantenendo il grado di protezione dell' apparecchio,

sezione minima 1,5 mm², con conduttore. 5. Modalità di collaudo 5.1 Prove di officina - Da eseguire nello stabilimento di costruzione e consistenti nelle prove

esplicitate dalle Norme CEI applicabili; 5.2 Collaudi dopo la posa in opera · Verifica qualitativa e quantitativa; · Prova in tensione, misura della caduta di tensione; · Misura dei parametri illuminotecnici (illuminamento, uniformità, eventualmente

delle luminanti). 6. Documentazione specifica da produrre - Cataloghi degli apparecchi, delle lampade e degli ausiliari. - Tabelle tecniche e dimensionali, calcoli illuminotecnici. - Eventuali certificati di prova su prototipi. - Istruzioni per l' assiemaggio e la manutenzione. - Elenco delle parti di ricambio consigliate per la messa in servizio e per due

anni di esercizio nonchè degli attrezzi necessari per effettuare interventi di riparazione.

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RE 82 di 130 05/04/2013

S09 - ALLACCIAMENTO UTENZE B.T. 1. Oggetto della specifica Modalità di realizzazione delle connessioni terminali a utenze B.T. quali.: motori normali, utenze F.M. trifasi e monofasi, prese, apparecchi di illuminazione, strumentazione, ecc.. 2. Riferimento a norme e specifiche 2.1 Norme Norme CEI applicabili per ogni tipologia di materiale impiegato negli allacciamenti. CEI 64 - 8 : Impianti elettronici utilizzatori a tensione nominale

non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua

Leggi antinfortunistiche applicabili in vigore. Tabelle UNEL correlate. Si intendono richiamate anche le norme riportate sulle specifiche sotto elencate. 2.2 Specifiche E51a - Cavi per energia e segnalazione M.T. e B.T. E53a - Condotti portacavi

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RE 83 di 130 05/04/2013

3. Caratteristiche tecniche e costruttive 3.1 Allacciamento di utilizzatore fisso (motore o s imile) monofase, trifase o

trifase con neutro, con o senza conduttore di terra - Con cavo multipolare (grado di isolamento 0,6/1 kV) posato in vista. - Con cavo multipolare (grado di isolamento 0,6/1 kV) o con conduttori unipolari

(grado di isolamento 450/750 V) infilati in guaina flessibile di coerente diametro, di uno dei seguenti tipi: - in PVC; - in acciaio zincato con o senza rivestimento in PVC. - Con o senza sezionatore locale di sicurezza di coerente portata. - Grado di protezione minimo IP40 o IP44.

3.2 Allacciamento di apparecchio di illuminazione, presa a spina, comando

luce o apparecchio ausiliario - Con cavo multipolare (grado di isolamento 0,6/1 kV) posato in vista; - Con cavo multipolare (grado di isolamento 0,6/1 kV) o con conduttori unipolari

(grado di isolamento 450/750 V) infilati in condotto portacavi di coerente diametro, di uno dei seguenti tipi: - tubazione rigida in PVC posata in vista; - tubazione flessibile in PVC posata sotto traccia; - guaina flessibile in PVC posata in vista; - tubazione rigida in acciaio zincato elettrosaldato posata in vista; - guaina flessibile in acciaio zincato con o senza rivestimento in PVC;

- Con cavo multipolare, grado di isolamento 450/750 V, posato in vista e terminato con presa di tipo irreversibile (solo per apparecchi illuminanti); - Grado di protezione minimo IP40 o IP44.

4. Prescrizioni di posa - Tubazioni rigide e guaine flessibili dimensionate in modo da consentire un

agevole infilaggio e sfilaggio dei cavi e dei conduttori e sempre provviste di raccordi ed eventuali adattatori in modo da garantire il raggiungimento del grado di protezione richiesto lungo tutto il percorso e in corrispondenza delle connessioni sia lato alimentazione sia lato utenza. Percorsi delle guaine flessibili e dei cavi in vista limitati al minimo necessario per evitare il ripercuotersi di eventuali vibrazioni verso la parte fissa dell'impianto, con curve e anse realizzate in modo da rispettare le prescrizioni sui raggi minimi di curvatura dei cavi contenuti.

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RE 84 di 130 05/04/2013

- Cavi in vista fissati in modo da non far gravare il peso del cavo sulle

connessioni. - Cavi con guaina predisposti in corrispondenza delle connessioni con rimozione

di breve tratto di guaina, nastratura e intestazione dei conduttori con capicorda o puntalini a compressione; conduttori senza guaina intestati con capicorda o puntalini a compressione.

- Allacciamento provvisto di conduttore di protezione per tutte le utenze per le

quali è prescritto il collegamento a terra; derivazione del conduttore di protezione dalla dorsale effettuato senza interrompere la continuità metallica della dorsale; il cavallotto tra morsetti di terra è ammesso solo all'interno della stessa scatola portaprese, tra frutti prese adiacenti.

- Rispetto rigoroso delle norme per quanto riguarda la colorazione dei conduttori

in relazione al servizio; non è ammessa la nastratura dei conduttori per ovviare a colorazioni non corrette.

- Sezionatori locali di sicurezza per motori e analoghe utenze da installare nelle

immediate adiacenze dell'utenza servita, ovunque previsto dal progetto e comunque per tutte le utenze per le quali non è garantita la visibilità diretta dall'organo di sezionamento principale situato su quadro.

- Per ogni ambiente, grado di protezione degli allacciamenti non inferiore a quello

dell'impianto a monte situato nello stesso ambiente. 5. Modalità di collaudo Comprendono verifiche visive, rilievo dei dati, tarature delle protezioni, prove funzionali e misure. 5.1 Verifiche visive - Corretto collegamento della messa a terra; - Precisa installazione degli accessori di sospensione / ancoraggio e del serraggio

dei raccordi; - Corretta scelta del tipo di allacciamento rispetto all' ambiente ed al tipo di utenza

collegata con: verifica del diametro della guaina / tubo, della sua lunghezza, dei raccordi, delle filettature, degli adattatori eventuali, della sezione dei conduttori o del cavo;

- Controllo dell' apparecchio o utenza collegata e del suo stato meccanico ed elettrico, degli imbocchi, della verniciatura;

- Accertamento delle chiusure, delle tenute.

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5.2 Rilievo dei dati - Rilievo dei dati degli apparecchi e delle utenze a cofronto con i dati progettuali;

corretta targhettatura delle utenze, con l' assegnata sigla, dove è previsto, e contrassegnatura dei cavi e conduttori di alimentazione.

5.3 Taratura delle protezioni - Controllo della corrente nominale degli interruttori, contattori, fusibili di potenza e

ausiliari. - Controllo delle caratteristiche dei relè di protezione e verifica della loro coerente

taratura con le caratteristiche elettriche del carico sotteso. 5.4 Prove funzionali e misure - Misura della resistenza d' isolamento dei cavi e conduttori prima del loro

allacciamento: misura della resistenza d' isolamento delle utenze motrici. - Prova dei circuiti ausiliari, con simulazione degli interventi. - Accertamento del senso di rotazione delle fasi sulle prese tri - quadripolari. - Messa in tensione delle apparecchiature e delle utenze con accertamento del

corretto stato di funzionamento (efficienza, senso di rotazione, assenza di rumorosità, vibrazioni, ecc.).

- Misura delle tensioni a vuoto ed a carico, nel punto più lontano di ogni circuito. - Misura delle correnti di spunto e di pieno carico. - Misura dei livelli di illuminamento. - Controllo, nei sistemi di distribuzione polifasi, dell' equilibrio dei carichi a piena

potenza. 6. Documentazione specifica da produrre - Dettagli grafici d' installazione tipici per le diverse tipologie d' allacciamento delle

utenze con tabelle tecniche e dimensionali dei componenti. - Tabelle preformate per la registrazione delle modalità di collaudo in opera.

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S10 - CAVI TELEFONICI E SPECIALI - SISTEMI DI CABLAGGIO STRUTTURATO

1. Oggetto della specifica Cavi per impianti telefonici. Sistemi di cablaggio strutturato per reti integrate fonia- dati di tipo locale. Cavi coassiali per impianti di antenna TV. 2. Riferimento a norme e specifiche Il riferimento a norme è da intendersi sempre all'ultima edizione con le eventuali varianti. 2.1 Cavi per impianti telefonici CEI 46 : Cavi simmetrici e coassiali, cordoni, fili, guide d'onda e

connettori per medio frequenza. CEI 130 - 1 : Impianti telefonici interni (fascicoli da 103-1/1 a

103-1/16) 2.2 Sistemi di cablaggio strutturato EIA/TIA 568 A/b : Commerciali Building Telecommunications Wiring

Standard EIA/TIA TSB 36 : Additional Cable Specifications for Unshielded Twisted

Pair Cables EIA/TIA TSB40 : Additional Trasmission Specification for Unshielded

Twisted-Pair Connecting hardware ISO/IEC 11801 : Generic Cabling for Customer Premises Cabling CENELEC 55022 : EMC-Contabilità Elettromagnetica.

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RE 88 di 130 05/04/2013

2.3 Cavi coassiali CEI 12 - 15 : Antenna - Impianti centralizzati CEI 12 - 43 : Impianti di distribuzione via cavo per segnali

televisivi e sonori. Parte I: prescrizioni di sicurezza. CEI 46 : Cavi simmetrici e coassiali, cordoni, fili, guide d'onda e

connettori per medio frequenza. 2.4 Riferimento a norme relative al comportamento i n caso di incendio CEI 20 - 22 : Prova dei cavi non propaganti l'incendio CEI 20 - 38 : Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e

a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. 3. Caratteristiche tecniche 3.1 Cavi per impianti telefonici Cavi per impianti telefonici interni, costituiti da conduttori in rame, isolante e guaina in materiale termoplastico, eventualmente provvisti di schermatura in nastro di alluminio. Formazione a coppie singole o multicoppie. 3.2 Sistemi di cablaggio strutturato Sistemi di cablaggio strutturato adatti per la distribuzione di fonia e/o dati, costituiti da: - armadi di distribuzione di area - sistema di cablaggio orizzontale - prese telematiche - accessori

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RE 89 di 130 05/04/2013

3.2.1 Armadi di distribuzione di area Armadi modulari in lamiera di acciaio con portella incernierata in plexiglas, provvisti di modulo alimentazione a 220 Vca, blocchi per attestazione cavi terminali e di dorsale, passacavi e predisposti per l'alloggiamento delle apparecchiature di amministrazione e i jack panel. Adatti per la realizzazione di cablaggi di classe 5 (EIA/TIA) o equivalente di classe D (ISO/IEC 11081). 3.2.2 Sistema di cablaggio terminale (anche detto " orizzontale") Rete di collegamento tra armadi di distribuzione e le prese telematiche, con configurazione a stella, costituito da cavi a 4 coppie twistate schermate (FTP) o non schermate (UTP) di categoria 5, in grado di supportare velocità di trasmissione fino a 100 Mbit/s. Ogni cavo è terminato con una presa telematica. 3.2.3 Sistema di cablaggio di dorsale (anche detto "verticale") Rete di collegamento tra gli armadi di distribuzione e l'origine del sistema di telecomunicazione interno; caratteristiche dipendenti dagli apparecchi d'amministrazione utilizzati. Può essere costituito da cavi del tipo di quelli del cablaggio terminale, raccolti in cavi multicoppie (tipicamente a 100 coppie). 3.2.4 Prese telematiche Prese a otto poli RJ 45 montate su scatole a parete o su torrette a pavimento, in scomparti separati da altri servizi (es. prese di forza motrice). 3.2.5 Accessori Cordoni di permutazione per gli armadi di distribuzione, certificati categoria 5. Cordoni per connessione tra prese telematiche e terminali d'utente, certificati categoria 5, caratteristiche: - adattamento ai diversi connettori - adattamento ai differenti tipi di cavo - adattamento d'impedenza dove richiesto - lunghezze speciali dove richiesto.

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4. Prescrizioni di posa in opera 4.1 Cavi I cavi devono essere posati nei percorsi e nelle posizioni indicate dal progetto. E' raccomandabile, prima della posa, eseguire un esame preliminare dei percorsi per accertare che non vi siano impedimenti, e, nel caso, concordare le eventuali variazioni con la Direzione Lavori. In ogni caso i cavi devono essere posati con la dovuta ricchezza (almeno 1 metro in più di quanto strettamente necessario) per far fronte ad ogni futura eventualità e per consentire il completo rifacimento di giunti e terminazioni. 4.1.1 Posa dei cavi entro tubi Prima dell'infilaggio dei cavi, si deve provvedere con cura alla pulizia delle tubazioni utilizzando i mezzi più opportuni. Per l'infilaggio i cavi sono da tirare in pezzatura unica fra i punti di terminazione e giunzione dopo averli cosparsi con un adatto lubrificante di infilaggio (talco, sapone in polvere o simili). La tensione di tiro va limitata al valore massimo raccomandato dal costruttore. 4.1.2 Posa dei cavi in canalette, su passerelle o i n cunicolo I cavi sono da posare in modo tale da ridurre al minimo gli incroci e le sovrapposizioni fra cavi entranti e cavi uscenti, rispettando i minimi raggi di curvatura ammessi dal costruttore. I cavi sono da tirare applicando un tiro inferiore al valore massimo ammesso dal costruttore, realizzando il perfetto allineamento del fascio di cavi all'interno del cavidotto e limitando al minimo la freccia negli intervalli fra gli eventuali supporti orizzontali. Per ciascun cavo e lungo l'intero percorso, ad un intervallo non superiore a 20 m, nonchè in corrispondenza dell'ingresso in ciascuna apparecchiatura o cabina, va riportato il contrassegno indicato sulla tabella cavi.

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RE 91 di 130 05/04/2013

5. Modalità di collaudo - Verifica qualitativa e quantitativa. - Prove di isolamento. - Misura eventuale dell'attenuazione. - Verifica della velocità di trasmissione (per sistemi di cablaggio strutturato). 6. Documentazione specifica da produrre A completamento della documentazione generale indicata nel Capitolato Generale Tecnico, devono essere consegnati: - Tabelle tecniche e dimensionali; - Cataloghi; - Certificati di prova - Certificato di collaudo, rilasciato da Ente autorizzato, per sistemi di cablaggio.

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RE 92 di 130 05/04/2013

S11 - IMPIANTI DI COMUNICAZIONE INTERNA 1. Oggetto della specifica Impianti citofonici. Impianti videocitofonici. 2. Riferimento a norme e specifiche - Certificazione UNI EN ISO 9001 - Specifica E51a - Cavi - Specifica E56a - Condotti portacavi - Specifica S01a - Cavi telefonici e speciali - Specifica S61a - Cassette di derivazione - morsettiere 3. Caratteristiche tecniche 3.1 Generalità Cablaggio degli apparecchi dell'impianto con gli appositi cavi speciali coassiali e non, di sezione adatta a contenere le impedenze delle linee nei limiti accettabili in funzione della distanza e della tipologia dei segnali trasmessi. Posa dei cavi di segnale entro condotti ad essi dedicati. Alimentazione di energia elettrica a telecamere, amplificatori, lampade per l'illuminazione della ripresa televisiva ecc. con linee sezionate protette e controllate da apposito quadro di distribuzione. 3.2 Alimentatore citofonico Alimentatore citofonico completo di trasformatore, circuiti elettronici e morsettiera. Trasformatore autoprotetto da cortocircuiti e sovraccarichi sia sul primario sia sul secondario : Morsetti : - comune per alimentazione serratura elettrica, alimentazione fonica, lampade

illuminazione pulsanti, chiamate, circuiti interni relè ausiliari; - alimentazione fonica e circuiti interni relè ausiliari autoprotetta da cortocircuiti e

sovraccarichi;

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- alimentazione autoprotetta da cortocircuiti e sovraccarichi per: lampade illuminazione, serratura, ronzatori o suonerie di servizio; - alimentazione fonica autoprotetta da cortocircuiti e sovraccarichi per impianti di

intercomunicanti non selettivi; - collegamento primario trasformatore alla rete 220V 50/60 Hz. Montaggio a parete con viti e tasselli o su guida DIN 35. 3.2.1 Posto esterno citofonico Pulsantiera di tipo componibile comprendente : - scatole da incasso con placca in profilato di alluminio; - custodie antipioggia da incasso o da cancello; - moduli completi di griglia per unità fonica con 1 o 2 pulsanti; - moduli da 1 a 4 pulsanti ; - moduli copriforo o con targa illuminabile. Morsetti : - Uscita pulsanti; - Alimentazione lampada illuminazione modulo e LED per pulsante; - Comune pulsanti; - Comando relè luce scale e illuminazione temporanea pulsantiera; - Alimentazione lampada illuminazione modulo; Alimentazione LED per pulsante. Installazione: . incassata a parete . su colonnina . a parete fuori muro Distanza della griglia fonica da pavimento : 150 cm 3.2.2 Unità fonica Costituita da :

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RE 94 di 130 05/04/2013

Microfono ed altoparlante amplificati. Morsetti : - alimentazione 8 Vcc; - 2 uscite microfono per regolazione discreta 100%-60% con ponticello; - 2 uscite altoparlante per regolazione discreta 100%-60% con ponticello. 3.2.3 Posto interno citofonico Costituito da : - un pulsante per il comando apriporta in impianti con posto esterno o per la

chiamata centralino; - ronzatore incorporato. Morsetti : - collegamento microfono; - collegamento ricevitore; - comune per circuito fonico, segnale di chiamata e comando apriporta; - ingresso segnale di chiamata dal posto esterno; - comando apriporta. Installazione a parete con viti e tasselli. 3.2.4 Centralino citofonico da portineria Caratteristiche : - conversazione possibile fra: posto esterno/centralino; posto esterno/derivato;

centralino/derivato e viceversa; - indicazione delle chiamate dei derivati tramite ronzatore e LED. Quando un

utente solleva il microtelefono si ha l'indicazione luminosa tramite LED a fianco del tasto corrispondente all'utente chiamante e premendo l'apposito pulsante si ha la chiamata tramite ronzatore. L'indicazione luminosa compare anche se il

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RE 95 di 130 05/04/2013

centralino è già impegnato in una conversazione e permane fino a quando l'u-tente tiene sollevato il microtelefono;

- segreto di conversazione fra centralino e derivati; - due diversi modi di lavoro: GIORNO e NOTTE; - diodi a corredo per derivati. Morsetti : - collegamento microfono; - collegamento ricevitore; - alimentazione lampade illuminazione pulsanti (con centralino in commutazione

NOTTE); - comando apriporta (con centralino in commutazione NOTTE); - comune per alimentazione fonica e circuiti interni centralino; - LED e alimentazione fonica centralino; - entrata 12V AC per comando apriporta, lampade illuminazione pulsantiera,

segnali di chiamata; - alimentazione pulsanti posto esterno (con centralino in commutazione NOTTE); - comune per segnale di chiamata al centralino (in commutazione GIORNO) e

per comando apriporta (in commutazione notte); - collegamento per chiamata al centralino anche in commutazione NOTTE; - collegamento ricevitore centralino; - comune ricevitore e microfono centralino; - collegamento microfono centralino; - collegamenti ricevitori dei citofoni e indicazione luminosa di chiamata (LED) al

centralino; - collegamento microfoni dei citofoni e segnale di chiamata dal centralino al

derivato. 3.2.5 Alimentatore Videocitofonico

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RE 96 di 130 05/04/2013

Alimentatore videocitofonico completo di circuiti elettronici morsetteria e trasformatore autoprotetto contro le sovracorrenti sia su primario che su secondario. Morsetti : - comune c.a. - comune c.c. - alimentazione autoprotetta da corto circuito per: lampade illuminazione pulsantiera, resitenza di riscaldamento, unità fonica,

illuminazione campo ripresa, serratura elettrica; - alimentazione posti interni, derivatori ecc. Installazione su guida DIN 35 o a parete. 3.2.6 Posto esterno videocitofonico Come posto esterno citofonico in versione antivandalo ma con modulo per gruppo fonico e telecamera. 3.2.7 Telecamera Telecamera CCD con obbiettivo 8,5 mm F 1,5 apertura 90°. Caratteristiche : - alimentazione 15÷24V cc; - assorbimento apparecchio accesso ≤150 mA; - standard di scansione 625 linee/50 semiquadri/s; - frequenza orizzontale 15625 Hz; - frequenza verticale 50 Hz; - definizione al centro dell'immagine >380 linee; - illuminazione minima 5 lux; - campo di regolazione automatica della luminosità da 5 lux a 80000 lux; - uscita video 1 Vpp su 75 ohm; - tempo di accensione < 6 s;

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RE 97 di 130 05/04/2013

- temperatura di funzionamento -20° a +50°C. Morsetti : - cavo coassiale: schermo; - cavo coassiale: segnale video; - comune; - alimentazione temporizzata telecamera; - stand-by telecamera; - sincronismi di quadro. 3.2.8 Posto interno videocitofonico Caratteristiche : - autoprotetto da corto circuito e sovraccarico tramite PTC - assorbimento apparecchio acceso ≤ 450 mA - schermo 4" piatto - tempo di accensione 6" circa - ampiezza segnale video in entrata 1 V p.p. videocomposto 50 Hz - standard televisivo 625 linee - inserzione temporizzata 60" circa; azionando la serratura elettrica si provoca lo

spegimento prima della temporizzazione - fonica con segreto di conversazione Morsetti : - alimentazione; - ingresso segnale video polarità positiva; - ingresso segnale video polarità negativa; - uscita segnale video polarità positiva;

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RE 98 di 130 05/04/2013

- uscita segnale video polarità negativa; - ingresso accensione dall'interno; - uscita per 3 monitor in parallelo; - uscita per suoneria supplementare; - uscita per relè luce scale; - inserzione monitor e comando chiamata dal posto esterno; 4. Prescrizioni di posa Incluse nel paragrafo 3. 5. Modalità di collaudo - verifica dei collegamenti - verifica di funzionamento - prove di isolamento 6. Oneri addizionali Oltre agli oneri generali previsti nella "NOTA INTRODUTTIVA" si devono intendere incluse e, quindi, compensate dai prezzi unitari, tutte le ulteriori prestazioni e somministrazioni necessarie per dare le apparecchiature in opera complete e montate a regola d'arte. In via indicativa, ma non esaustiva, è a cario dell'appaltatore la fornitura della seguente documentazione: - disegni d'assieme e di installazione - caratteristiche costruttive e funzionali dei componenti - manuali di esercizio e manutenzione - elenco delle parti di ricambio per due anni di esercizio.

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RE 99 di 130 05/04/2013

S12 - IMPIANTI RIVELAZIONE E ALLARME INCENDIO 1. Oggetto della specifica Apparecchiature e strumenti per la rivelazione della presenza di focolai di incendio e l'attuazione di interventi di spegnimento automatico: - centrale rivelazione ed allarme incendio; - pannelli ripetitori di allarme; - rivelatori di fumo e temperatura; - pulsanti di allarme; - moduli di stato e comando; - rete di collegamento; 2. Riferimenti a norme e specifiche 2.1 Generalità I componenti d'impianto dovranno essere omologati, completi della relativa certificazione rilasciata da Ente Internazionale riconosciuto in ambito Europeo. (VdS, AF, BS). − Legge 46/90 e relativo regolamento di attuazione D.P.R. 447 del 06.12.1991 − D.M. 26/08/1992 Norme antincendio per edifici scolastici − D.M. 09/04/1994 Norme antincendio per attività alberghiere − D.M. 19/08/1996 Norme antincendio per locali di pubblico spettacolo − D.M. 16/02/1982 Attività soggette a certificato di prevenzione incendi. − D.P.R. 418 30/06/95 Norme antincendio edifici interesse storico-artistico − UNI EN.54: "Componenti dei sistemi di rivelazione automatica d'incendio", − UNI 9795: "Sistemi fissi automatici di rivelazione e di

segnalazione manuale d'incendio". − CEI 64-8: "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000Vca 1500Vcc" (Per quanto riguarda i tracciati di posa delle tubazioni, la sfilatura dei cavi, le giunzioni e le derivazioni dei cavi)

− Certificazione UNI EN ISO 9001 − E51a - Cavi − E56a - Condotti portacavi − S26a - Cavi telefonici e speciali

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RE 100 di 130 05/04/2013

3. Caratteristiche tecniche 3.1 Dati tecnici 3.1.1 Centrale di allarme incendio La centralina si compone di: − armadio per il contenimento di tutte le apparecchiature di centrale, realizzato in

carpenteria metallica, verniciato a fuoco, per installazione a parete. Sportello dell'armadio con serratura a chiave ed apertura trasparente per poter vedere dall'esterno tutte le segnalazioni ottiche.

− sezione di alimentazione. Alimentazione esterna 220V/50Hz. Alimentazione

propria incorporata, realizzata con batterie a secco, alimentate da carica batteria; autonomia minima di tutto il sistema garantita in caso di mancanza di alimentazione esterna di 24h (con impianto presidiato) o di 72h altrimenti.

− pannello di servizio competo di display a cristalli liquidi, visualizzatore a LED,

tastiera operativa di programmazione, pulsante di tacitazione; − allarme sonoro incorporato ; − unità di attestazione delle linee di rilevazione in configurazione modularmente

ampliabile mediante l’inserimento di schede aggiuntive: le linee non potranno avere un numero di elementi (sia sensori che moduli accessori) superiore all’80% della capacità massima per linea

− unità di trasmissione dati di tipo seriale, per la connessione della centralina al

Sistema di Supervisione. Protocollo di comunicazione comunque da fornire con la centralina.

− unità pilota, di gestione delle funzioni di centrale, delle comunicazioni tra le unità

di interfaccia con gli elementi in campo e con il Sistema di Supervisione; − unità programmi di gestione e controllo delle operazioni svolte dalla centralina,

immagazzinati su memorie non volatili (EPROM, EEPROM) tali da non essere perduti in caso di disservizio nell'alimentazione primaria o secondaria;

− unità di memoria RAM con propria batteria in tampone per la memorizzazione dei

dati di configurazione dell'impianto e degli eventi, dimensionata per minimo 199 eventi.

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RE 101 di 130 05/04/2013

− relè di attuazione dei comandi di emergenza, cablati in proprio settore, con contatti liberi da potenziale e con dispositivo di supervisione di integrità della bobina.

− unità di segnalazione per combinatore telefonico di telechiamata soccorso; 3.1.2 Pannello remotizzabile per ripetizione allarm i Pannello ripetitore delle segnalazioni di allarme provenienti dalla centrale impiegabile come pannello di servizio remotizzato competo di: display a cristalli liquidi di almeno 80 caratteri su più righe, visualizzatore a LED, segnalazione sonora, tastiera operativa e pulsante di tacitazione. Accesso ai comandi protetto da chiave software, con identica funzionalità del pannello locale di centrale: dalla centrale dovrà essere possibile inibire parte delle funzioni del pannello remoto. Realizzazione in contenitore antiurto ad elevata robustezza di tipo metallico o plastico per posizionamento a parete mediante viti e tasselli o in soluzione da tavolo. 3.1.3 Rivelatori automatici puntiformi 3.1.3.1 Rivelatori di fumo ad effetto fotoelettrico - tolleranza sulla tensione di alimentazione : ± 15 % - ondulazione massima rispetto alla tensione di alimentazione : 5 % - massima velocità dell’aria : 20 m/s 3.1.3.2 Rivelatori di calore a gradiente di tempera tura - tolleranza sulla tensione di alimentazione : ± 15 % - ondulazione massima rispetto alla tensione di alimentazione : 5 % - altezza massima di installazione : 7,5 m 3.1.3.3 Rivelatori di calore a soglia di temperatur a - tolleranza sulla tensione di alimentazione : ± 15% - ondulazione massima rispetto alla tensione di alimentazione : 5% - altezza massima di installazione : 7,5 m - campo di regolazione della temperatura

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RE 102 di 130 05/04/2013

di soglia : +55÷+60°C 3.1.3.4 Rivelatori di fiamma ad ultravioletti - tolleranza sulla tensione di alimentazione : ± 15% - ondulazione massima rispetto alla tensione di alimentazione : 5% - altezza massima di installazione : 20 m - superficie media di protezione in ambienti a spazi aperti, se montati ad una altezza di 9 m : 250 m² - angolo di visione : 90° 3.1.3.5 Rivelatori di fiamma ad infrarossi - tolleranza sulla tensione di alimentazione : ± 15% - ondulazione massima rispetto alla tensione di alimentazione : 5% - altezza massima di installazione : 20 m - superficie media di protezione in ambienti a spazi aperti, se montati ad una altezza di 9 m : 250 m² - angolo di visione : 90° 3.1.4 Rivelatori automatici lineari 3.1.4.1 Rivelatori di calore a cavo termosensibile - corrente in stato di sorveglianza : nulla - corrente in stato di allarme : 0,1 A - tempo di risposta in presenza di fiamma : 5 s 3.1.4.2 Rivelatori di fumo ad infrarossi - tolleranza sulla tensione di alimentazione : ± 15% - ondulazione massima rispetto alla tensione di alimentazione : 5% - distanza di copertura : 10÷100 m 3.1.5 Pulsanti manuali di allarme incendio - tolleranza sulla tensione di alimentazione : ± 15 % - corrente massima in stato di allarme : 30 mA

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RE 103 di 130 05/04/2013

3.1.6 Avvisatori acustici luminosi - tensione di alimentazione : 12÷24 Vcc - colore luce : bianca in interno : arancione in esterno - sorgente luminosa : lampada stroboscopica - intensità luminosa : 2.000 cd - frequenza di lampeggiamento : 60÷180(lampeggi al minuto) - autonomia avvisatori per esterni : 15' - livello acustico a 3 m . per interni : 90 dBA . per esterni : 100 dBA . per avvisatori di servizio e controllo : 70 dBA - frequenza acustica fondamentale : 800÷ 2400 Hz 3.2 Caratteristiche costruttive e funzionali 3.2.1 Centrale di allarme incendio La centrale d'allarme deve essere di tipo modulare per garantire la migliore adattabilità alla configurazione di impianto. A tale scopo le schede elettroniche dei loop saranno alloggiabili in slot della centrale al fine di semplificare le eventuali operazioni di cambio o manutenzione. La struttura modulare dovrà essere in grado di accogliere un certo numero di schede, in funzione delle necessità dell'impianto considerando una disponibilità di slot liberi per espansioni future (20% delle schede installate). Nei medesimi slot sono inseribili delle schede accessorie quali: - Schede relè programmabili - Schede uscite open collector - Schede interfaccia per periferiche - Schede interfaccia per P.C. Tutti i collegamenti tra le schede interne alla centrale devono essere realizzati mediante flat cable e cablaggi a regola d'arte. Ai fini di non appesantire la struttura dell'impianto, le alimentazioni (rete + soccorso) saranno così distribuite: - Alimentazione della centrale: provvede alla alimentazione della centrale stessa

e delle linee di rivelazione - Alimentazione in campo, proveniente da alimentatori locali o da UPS : provvede

alla alimentazione degli avvisatori ottico-acustici, dei rivelatori lineari, dei moduli di interfaccia di comando, dei magneti di serrande e porte tagliafuoco, etc.

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RE 104 di 130 05/04/2013

La centrale dovrà essere basata su tecnologia a microprocessore di ultima generazione e essere adatta alla rivelazione analogica, in grado di identificare individualmente il sensore che ha generato l'allarme. Dovrà avere la capacità di gestire le seguenti funzioni : Gestione delle linee di collegamento: - gestione degli elementi di campo basata sulla loro interrogazione ciclica. Durata

massima consentita di un ciclo di interrogazione: - 2 sec. per ciascuna linea; - 6 sec. per tutto l'impianto controllato dalla centrale;

Gestione degli allarmi: - segnalazioni degli allarmi incendio - memorizzazione cronologica degli aventi - conteggio degli eventi segnalati - attuazione delle sirene d'allarme, trasmissioni a distanza uscite di allarme

generale e guasto. - segnalazione di avvenuta attuazione altri componenti in campo Gestione di guasti - guasti sulle linee di rivelazione (corto, circuito aperto, rimozione di un rivelatore) Guasti interni la centrale, come: - mancanza alimentazione di rete - bassa carica batterie di emergenza - dispersione a terra - alimentazione di servizio utente - hardware interno - software di gestione - guasti sui dispositivi di attuazione della sirena d'allarme generale La centrale dovrà essere munita di display retroilluminato per la visualizzazione in chiaro dei messaggi d'allarme e guasto. Il display dovrà essere di almeno 80 caratteri su più righe. Mediante esso si dovranno visualizzare le seguenti minime informazioni : - tipo di allarme (incendio / tecnico) - N° della zona logica - N° del rivelatore in allarme - testo di allarme in chiaro (es: allarme riv. soffitto - ufficio 12) Inoltre, mediante tastiera dovranno essere visualizzabili le seguenti informazioni: - N° degli allarmi verificatisi - N° di guasti o anomalie presenti - Quanti e quali rivelatori sono prossimi alla manutenzione, con indicazione del

valore - Livello di segnale in uscita Unitamente al display, dovranno essere disponibili delle indicazioni ottiche e acustiche poste sul fronte quadro tra le quali:

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RE 105 di 130 05/04/2013

- Lampada di Allarme generale - Led di guasto generale - Guasto di CPU - Tipo di allarme (diretto/ritardato) Tramite la tasiera dovrà essere possibile: - eseguire sequenze di test sugli elementi in campo mediante apposite funzioni

di prova - libera programmazione della centrale e dei segnali di attuazione con:

- attivazione di interventi diretti (coordinati con un eventuale Sistema di Supervisione) sugli apparati tecnologici;

- azionamento di segnalazioni ottico acustiche; - compartimentazione aree (sgancio porte e serrande tagliafuoco); - attuazioni per sistemi di spegnimento.

- estrazione dello storico degli allarmi e degli eventi gestiti dalla centrale, estraibili in formato dati elaborabile da altro applicativo

3.2.2 Rivelatori automatici puntiformi I rilevatori saranno dotati di base di montaggio completa di circuito di identificazione per elementi in campo ad indirizzo. La base potrà essere del tipo per montaggio incassato nel controsoffitto o per montaggio a vista. L'indirizzamento dovrà essere realizzato tramite dip-switch o essere automatico (autoindirizzante). La soglia di intervento dovrà essere regolabile automaticamente e localmente sui singoli sensori ad intelligenza distribuita o automaticamente e dalla centrale nei sistemi ad intelligenza centralizzata; in questo caso la centrale dovrà essere in grado di effettuare la regolazione individualmente sensore per sensore. Il montaggio dei rivelatori potrà essere a soffitto, all'interno di controsoffitti o di pavimenti sopraelevati, fissati su apposita staffa regolabile in altezza. Dovrà essere inoltre disponibile un convogliatore d’aria, basato sul funzionamento del tubo di Venturi, per il montaggio dei sensori a protezione di condotte d’aria. 3.2.2.1 Zoccolo di montaggio per rivelatori Base di montaggio comune a tutti rivelatori puntiformi, completa di circuito di identificazione (per elementi in campo ad indirizzamento con dip switch). Circuito elettronico protetto con impregnanti idrorepellenti. Possibilità di ospitare al proprio interno accessori quali buzzer, etc. 3.2.2.2 Rivelatori di fumo a ionizzazione

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RE 106 di 130 05/04/2013

Rivelatori a doppia camera di ionizzazione a bassa radiazione per la rivelazione di incendio o principi di incendio ove la combustione delle sostanze presenti è generalmente accompagnata dalla emissione di aerosol e di fumo. Funzionamento basato sulla variazione di conduttività elettrica nella camera principale. Caratteristiche - insensibilità alle variazioni atmosferiche, agli urti, alle vibrazioni ed al

decadimento della radioattività della capsula - indicatore ottico di allarme - condizione di sorveglianza: continua 3.2.2.3 Rivelatori di fumo ad effetto fotoelettrico Rivelatori di tipo fotoelettrico a doppia camera per la rivelazione di fumo emesso da prodotti della combustione di sostanze presenti nell'ambiente. Funzionamento basato sulla deflessione della luce emessa dalla sorgente nella camera principale, dovuta alla presenza in essa di particelle di fumo, e conseguente attivazione di un fotodiodo, posto nella camera secondaria. Caratteristiche : - insensibilità alle variazioni atmosferiche, agli urti, alle vibrazioni - indicatore ottico di allarme 3.2.2.4 Rivelatori a gradiente di temperatura Rivelatori a gradiente di temperatura per la rivelazione degli incrementi repentini di temperatura, causati da incendi in locali solitamente a temperatura piuttosto alta. Forniscono un segnale di allarme sia per aumenti prefissati di temperatura nell'unità di tempo sia per superamento della soglia di massima di temperatura ammissibile. Montaggio del rivelatore a soffitto su basetta e/o apposita staffa. Caratteristiche : - rivelatore di tipo a camera aerotermica o a termistore NTC - sensibilità alla variazione di temperatura in un minuto tarabile fino a 6°C - allarme per massima temperatura di : 58°C - insensibilità alle variazioni di umidità ambientale - indicatore ottico di allarme - condizione di sorveglianza: continua 3.2.2.5 Rivelatori di massima temperatura Rivelatori a lamina bimetallica in grado di reagire nell'istante in cui viene raggiunta una prefissata soglia di temperatura. Caratteristiche : - insensibilità alle variazioni atmosferiche, agli urti, alle vibrazioni

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RE 107 di 130 05/04/2013

- indicatore ottico di allarme 3.2.2.6 Rivelatori di fiamma ad infrarossi Rivelatori sensibili alle radiazioni infrarosse della fiamma. Assenza di reazione alle radiazioni provenienti dagli apparecchi illuminanti e dalle finestre. Caratteristiche : - insensibilità alle variazioni atmosferiche, agli urti, alle vibrazioni - indicatore ottico di allarme 3.2.2.7 Rivelatori di fiamma ad ultravioletti Rivelatori sensibili alle radiazioni ultraviolette della fiamma. Insensibili alle radiazioni provenienti da apparecchi illuminanti e finestre Caratteristiche : - insensibilità alle variazioni atmosferiche, agli urti, alle vibrazioni - indicatore ottico di allarme 3.2.3 Rivelatori automatici lineari 3.2.3.1 A barriera a raggi infrarossi Costituiti da una coppia emettitore-ricevitore di raggi infrarossi. Sono accettate anche soluzioni che impieghino specchi riflettenti. Principio di funzionamento basato sull'attenuazione del raggio infrarosso provocata dal fumo di un focolaio di incendio. Il sistema é dotato di circuito di compensazione per ovviare a i problemi dovuti all'impolveramento e all'invecchiamento. Una completa interruzione del fascio infrarosso produce uno stato di guasto. Se alimentati esternamente al loop di sistema, dovrà essere monitorata la corretta funzionalità dei sensori e dei moduli di allarme oltre alla presenza di alimentazione. - insensibilità alle variazioni atmosferiche, agli urti, alle vibrazioni; - tolleranza sulla tensione di alimentazione : ± 15 % - ondulazione massima rispetto alla tensione di alimentazione : 5 % - distanza tra emettitore e ricevitore : 10..100m - grado di protezione : IP 52 3.2.3.2 Cavo termosensibile Costituito da una coppia di conduttori d'acciaio ricoperti di rame isolati in materiale termoplastico e protetti da una guaina esterna di polipropilene.

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RE 108 di 130 05/04/2013

Conduttori avvolti l'uno sull'altro in senso contrapposto in modo da sviluppare una pressione che ne favorisca l'avvicinamento. Eventuali sovratemperature provocano il rammollimento e fusione dell'isolante e successivo contatto fra i due conduttori. 3.2.4 Rivelatori manuali di incendio Rivelatori sottovetro adatti per montaggio a parete o su palina, con contenitore in materiale plastico antiurto ed antigraffio (o lega pressofusa laccata) rosso e portante sul fronte le seguenti scritte "AVVISATORE DI INCENDIO - ROMPERE IL VETRO - PREMERE IL PULSANTE". - Rottura del vetro per semplice pressione delle dita o mediante martelletto. - Possibilità di ferimento evitata da apposita pellicola. - Riarmo a sostituzione del vetro. - Possibilità di attuare il test senza frangere il vetro o rimuovere il vetro. 3.2.5 Moduli di monitoraggio Moduli in grado di trasmettere alla centrale gli stati di aperto, chiuso e corto circuito di rivelatori digitali, pulsanti di allarme, contatti tecnologici. Muniti di indirizzo d'identificazione programmabile e di un bit di indirizzo interno per differenziare l'indirizzo del modulo da quello dei rivelatori. Completi di indicatore ottico per la segnalazione di normale funzionamento. 3.2.6 Moduli di comando Moduli in grado di comandare l'intervento di avvisatori e attuatori ad essi collegati. Muniti di indirizzo d'identificazione programmabile e di un bit di indirizzo interno per differenziare l'indirizzo del modulo da quello dei rivelatori. 3.2.7 Avvisatori acustico-luminosi Avvisatori da interno dotati di lampeggiatore stroboscopico allo xenon incorporato, con scritta che indichi il pericolo “INCENDIO” Se del tipo elettronici (sirene, cicalini) ad effetto elettromagnetico o piezoelettrico, se elettromeccanici (campane) dotati di timpano in acciaio e corpo verniciato in rosso. 3.2.8 Avvisatori acustico-luminosi autoalimentati

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RE 109 di 130 05/04/2013

Avvisatori da esterno conformi alla norma CEI 79-2. Lampeggiatore stroboscopico allo xenon incorporato. Protezione contro l'inversione di polarità. Circuito elettronico protetto con impregnanti idrorepellenti. Contenitore in acciaio assoggettato a trattamento anticorrosione con doppio coperchio antischiuma. Intervento anche per manomissione, taglio cavi o avaria della centrale con una durata massima di 10 minuti. 3.2.9 Reti di distribuzione Rete di collegamento degli elementi in campo realizzata con cavo a due fili conduttori in configurazione a loop chiuso: scelta dei cavi di connessione e procedura di posa conforme ai criteri del Costruttore degli apparecchi Suddivisione della rete di collegamento in più linee con partenza dalla centralina . Massima lunghezza ammissibile di ogni loop : 2000m Apparecchiature di campo derivate in parallelo; possibili ulteriori derivazioni a stella purchè venga mantenuta autonomia di funzionamento e identificazione singola delle apparecchiature Cavi con percorsi distinti dai cavi di energia, in condotti o passerelle riservati agli impianti speciali che siano fra di loro compatibili. Posa deiloop con percorsi distinti per l'andata ed il ritorno Grado di protezione meccanica degli apparecchi e degli impianti conforme alle caratteristiche d'uso degli ambienti. 4. Prescrizioni di posa Incluse nel paragrafo 3. 5. Modalità di collaudo Tutto il sistema deve essere sottoposto ad un collaudo funzionale, da eseguirsi presso la casa costruttrice. In opera vanno attuate le prove funzionali del sistema dopo aver effettuato le seguenti operazioni : - verifica qualitativa e quantitativa - prove di tensione e di isolamento - verifica delle connessioni.

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RE 110 di 130 05/04/2013

6. Oneri addizionali Oltre agli oneri generali previsti nella "NOTA INTRODUTTIVA" si devono intendere incluse e, quindi, compensate dai prezzi unitari, tutte le ulteriori prestazioni e somministrazioni necessarie per dare le apparecchiature in opera complete e montate a regola d'arte. In via indicativa, ma non esaustiva, è a carico dell'Appaltatore la fornitura della seguente documentazione: - certificati delle prove di accettazione - certificati relativi alle prove di tipo eseguite sui prototipi e dichiarazione di

conformità delle apparecchiature fornite con i prototipi. - disegni d'assieme - caratteristiche costruttive e funzionali dei componenti - manuali di esercizio e manutenzione - elenco delle parti di ricambio per due anni di esercizio

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RE 111 di 130 05/04/2013

S13 - SISTEMA DI CABLAGGIO STRUTTURATO 1. Oggetto della specifica Sistema strutturato di cablaggio per reti integrate di telecomunicazione di tipo locale (LAN - Local Area Network). 2. Riferimenti a normative internazionali e naziona li Caratteristiche fisiche, topologiche e prestazional i del cablaggio:

ISO/IEC IS 11801

Am. 2, 2nd. Edition 2000

“Generic cabling for customer premises”.

CENELEC EN 50173

2nd. Ed. 2000

“Generic Cabling Standards for Customer Premises".

CENELEC EN 50174-2

“Planning and installation practices”.

TIA/EIA 568A-A1 “Propagation Delay and Delay Skew Specifications for 100 ohm 4-pair Cable”.

TIA/EIA 568A-A2 “Correction and Additions to TIA/EIA-568-A”.

TIA/EIA 568A-A5 “Additional transmission performance specification for enhanced category 5 cabling”.

TIA/EIA 568B1 “Commercial Building Telecommunication Cabling Standard”.

TIA/EIA 568B.2-1 “100 Ohm Twisted Pair Cabling Standard”

TIA/EIA 568B.3 “Optical Fibers Standard”

TIA/EIA 569A “Commercial Building Standards for Telecommunications

Pathways and Spaces”.

TIA/EIA 570A “Residential Telecommunication cabling Standard”

TIA/EIA 606

“Administration Standard for the Infrastructure of Commercial Building”

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RE 112 di 130 05/04/2013

TIA/EIA 607 “Commercial Building Grounding and Bonding Requirements for Telecommunication”

TIA/EIA PN-4292 “Proposed telecommunications systems bulletin TSB-95”.

TIA/EIA TSB19 “Optical Fiber Digital Transmission Systems: Considerations for Users and Suppliers”.

TIA/EIA TSB36

"Additional Cable Specifications for Unshielded Twisted Pair Cables"

TIA/EIA TSB40

"Additional Transmission Specification for Unshielded Twisted-Pair connecting hardware"

TIA/EIA TSB67 “Transmission Performance Specifications for Field Testing of Unshielded Twisted-Pair Cabling Systems”.

TIA/EIA TSB72 “Centralized Optical Fiber Cabling Guidelines”.

TIA/EIA TSB75 “Additional Horizontal Cabling Practices for Open Offices”.

TIA/EIA 455 Series standards

“Fiber Optic Test Procedures”.

IEEE P802.8-1988 “IEEE Recommended Practice for Fiber Optic - Local and Metropolitan Area Network”.

ANSI/TIA-EIA-606 “Administration Standards for the Telecommunications Infrastructure of Commercial Buildings”

Messa a terra : TIA/EIA 607 “Commercial Building Grounding and Bonding Requirements

for Telecommunications”.

Tipologia costruttiva Armadi Rack 19”: IEC 297-1 “Dimensions of Mechanical Structures of the 482.6 mm (19 In)

Series; PART 1: Panels And Rack”.

IEC 297-2

“Dimensions of Mechanical Structures of the 482,6 mm (19 in) Series " p ART 2: Cabinets And Pitches of Rack Structures”.

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RE 113 di 130 05/04/2013

IEC 297-3 Am. 1 “Dimensions of Mechanical Structures of the 482,6 mm (19 in) Series,. PART3: Sub racks And Associated Plug-In Units”.

IEC 297-4 “Mechanical Structures for Electronic Equipment 96 Dimensions of Mechanical Structures of the 482,6 mm (19 in) Series P ART 4: Sub racks and Associated Plug-In Units 96 Additional Dimensions”.

Compatibilità Elettromagnetica: CENELEC EN 50061-1

“Signalling on Low- Voltage Wiring”.

CEI EN 50082-1

(CEI 110-8)

“Compatibilità elettromagnetica –Norma generica sull’immunità – Parte 1: Ambienti residenziali, commerciali e dell’industria leggera”.

CEI EN 55022/A2

(CEI 110-5 VI)

“Limiti e metodi di misura delle caratteristiche di radio disturbo prodotto dagli apparecchi per la tecnologia dell’informazione”.

Norme CEI: CEI 03-1 “Impianti telefonici interni”

CEI 20-22 “Prove d’incendio su cavi elettrici”

CEI 20-35

"Prove su cavi elettrici sottoposti al fuoco.…"

CEI 20-37 I-II-III "Prove sui gas emessi durante la combustione."

CEI 20-38 “Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi”.

CEI 46 1÷10 "Cavi simmetrici e coassiali, cordoni, fili, guide d'onda e connettori per radio frequenza"

CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata…….”

CEI EN 60617/IEC 617 “Segni grafici per schemi”.

CEI EN 61300/IEC 1300

“Dispositivi di interconnessione e componenti passivi per fibre ottiche”.

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RE 114 di 130 05/04/2013

CEI EN 61269/IEC 1269

“Componenti per la terminazione di fibre ottiche”.

CEI UNEL 35375

"Cavi per energia isolati...."

Tecnologie trasmissive, livelli 1 e 2: ISO/IEC 8802-2 (1998) “lnformation technology - Telecommunications and information

exchange between systems - Local and Metropolitan area networks- Specific requirements-Part 2: Logical link control”.

ISO/IEC 8802-3 (1996) “lnformation technology - Telecommunications and information exchange between systems - Local and metropolitan area networks- Specific requirements - Part 3: Carrier sense multiple access with collision detection (CSMA/CD) access method and physical layer specifications”.

IEEE Std 802.3aa-1998

“Standard for Information Technology - Local and Metropolitan Area Networks - Part 3: Carrier Sense Multiple Access with Collision Detection (CSMA/CD) Access Method and Physical Layer Specifications -Maintenance Revision #5 (100 BASE- T) “.

IEEE Std 802.3u-1995 “Local and Metropolitan Area Networks-Supplement -Media Access Control (MAC) Parameters, Physical Layer, Medium Attachment Units and Repeater for 100Mb/s Operation, Type 100BASE-T (Clauses 21-30)”.

IEEE Std 802.3x-1997 “IEEE Standards for Local and Metropolitan Area Networks: Specification for 802.3 Full Duplex Operation”.

IEEE Std 802.3y-1997 “IEEE Standards for Local and Metropolitan Area Networks: Physical Layer Specification for 100 Mb/s Operation on Two Pairs of Category 3 or Better Balanced Twisted Pair Cable (100BASE-T2)”.

IEEE 802.3z-1998 “Media Access Control Parameters, Physical Layers, Repeater and Management Parameters for 1000 Mb/s Operation, Supplement to Information Technology - Local and Metropolitan Area Networks - Part 3: Carrier Sense Multiple Access with Collision Detection (CSMA/CD) Access Method and Physical Layer Specifications”.

IEEE P802.3ab Standard for Information Technology -Telecommunications and information exchange between systems -Local and Metropolitan Area Networks : Part 3: Carrier Sense Multiple Access with Collision Detection (CSMA/CD) Access Method

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RE 115 di 130 05/04/2013

and Physical Layer Specifications - Physical Layer Parameters and Specifications for 1000 Mb/s Operation over 4 pair of Category 5 Balanced Copper Cabling, Type 1000 BASE- T”

ISO/IEC 9314-3 “Information processing systems -Fibre distributed Data Interface (FDDI) - Part 3: Physical Layer Medium Dependent (P .MD) “.

ANSI X.3.263-1995 “Fiber Distributed Data Interface (FDDI) -Token Ring Twisted Pair Physica1 Layer Medium Dependent (TP-PMD)”

Garanzia di Qualità del Fornitore: UNI EN ISO 9001

Riferimenti Legislativi Legge 46/90 e DPR 447/91

DL 109/91

"Nuove disposizioni in materia di allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni "

DM 314/92 “Regolamento recante disposizioni di attuazione della legge 101 del 28/3/1991

3. Requisiti generali del sistema Il sistema offerto dovrà essere in grado di supportare su una piattaforma di cablaggio comune applicazioni di fonia analogiche e digitali, di trasmissione dati, di LAN, per dispositivi video in Banda Base, RGB, Broadband e per dispositivi a bassa tensione dedicati al controllo, gestione e comando degli impianti tecnologici e di sicurezza dell’edificio. Ove non specificato altrimenti, si intende che le caratteristiche tecniche minime delle componenti l'impianto in oggetto e dell'impianto stesso devono rispondere alla normativa internazionale ISO/IEC IS 11801 (Am. 1 e 2 del 1999), Classe D e EIA/TIA 568A-A5 (1999) Categoria 5E.

Qualora venisse invece richiesta la Categoria 6, si intenderà la rispondenza ai draft ISO/IEC IS 11801 (2JJu. Edition - 2000), classe E - categoria 6 o successive emanazioni di norme effettive di pari oggetto

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RE 116 di 130 05/04/2013

Nel presente documento sono elencati alcuni standard trasmissivi e di prestazione che l'impianto in oggetto dovrà supportare: in particolare, sono considerati irrinunciabili il supporto di Ethernet, Fast Ethernet, 1Gigabit Ethernet, FDDI ed ATM fino a 622 Mbps per la distribuzione secondaria e di 10Gigabit Ethernet per le dorsali dati nel caso di Cat. 6 richiesta.

4. Requisiti dell’installatore La società che realizzerà gli impianti oggetto della specifica dovrà essere in possesso almeno dei requisiti sotto elencati, aggiornata alla data della aggiudicazione:

− impiego di personale dipendente − certificazione di "installatore autorizzato" emessa dal produttore dei

componenti scelti per la realizzazione del Sistema di Cablaggio. − possesso di autorizzazione di primo grado da parte del Ministero PP.TT. per

la realizzazione di impianti telefonici e telematici. − conformità con sistema di qualità ISO 900l.

La documentazione attestante il possesso dei requisiti dovrà essere presentata prima della aggiudicazione dell’appalto. 5. CARATTERISTICHE TECNICHE Il sistema di cablaggio da realizzare sarà in generale costituito dai seguenti sottosistemi:

a) Connessioni terminali b) Distribuzione secondaria orizzontale c) Permutazione di piano o di area d) Distribuzione primaria verticale e) Permutazione principale di edificio f) Collegamenti di campus (eventuali)

5.1 Sottosistema "Connessioni Terminali" Il sottosistema Connessioni Terminali è costituito dai cordoni modulari e dagli eventuali adattatori passivi che garantiscono l'interfaccia tra le prese terminali di ogni link ed i punti telematici utente. Qualora eventualmente richiesto dal computo metrico, la Società offerente dovrà fornire e posare i cordoni di collegamento per le apparecchiature terminali in quantità pari a quella indicata nel computo, che richiederà comunque una quotazione separata per tali cordoni.

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RE 117 di 130 05/04/2013

Tutti i cordoni di collegamento lato utente dovranno avere una lunghezza di almeno 3,5 m. Tutti i cordoni di collegamento saranno del tipo a 4 coppie intrecciate non schermate (UTP) costituiti da conduttori cordati di rame stagnato con diametro 24 o 26 della scala AWG, isolati singolarmente e rivestiti da una guaina in PVC non propagante l'incendio. Saranno intestati con una spina RJ-45 a 8 posizioni a ciascuna estremità e avranno l'allacciamento diritto dei fili secondo la configurazione EIA-TIA 568 opzione H. Tutti i cordoni di collegamento dovranno avere requisiti pari o superiori a quelli previsti dalla categoria richiesta dal progetto (Categoria 5E/classe D o Categoria 6/classe E con riferimento alle normative già citate) per i collegamenti dati mentre dovranno rispondere ai requisiti minimi previsti dalla categoria 3 per quelli di fonia. 5.2 Sottosistema "Distribuzione Secondaria " Il sottosistema di Distribuzione Secondaria Orizzontale” realizza le connessioni tra il permutatore di piano o di area e le prese telematiche disposte nelle aree di lavoro. E' costituito dai supporti di trasmissione e dai relativi accessori di collegamento che terminano questi supporti oltre che dalle prese telematiche di postazione utente. 5.2.1 Cablaggio orizzontale La Società offerente fornirà e installerà i cavi per il collegamento di ciascuna presa telematica al relativo sottosistema di permutazione. Ove non diversamente indicato, i cavi da impiegare per la connessione delle aree di lavoro saranno del tipo a 4 coppie intrecciate non schermate (UTP) costituiti da conduttori di rame solido con diametro 24 della scala AWG ed impedenza caratteristica di 100 ±10Ω. I cavi dovranno essere del tipo non propagante l'incendio ed a bassa emissione di gas tossici e corrosivi, in piena rispondenza alle norme di propagazione della fiamma (CEI 20-35, IEC 332.1) e di propagazione dell'incendio (CEI 20-22, IEC 332.3). La Guaina esterna deve essere non propagante la fiamma e a basso contenuto di gas alogeni (LSOH) nel pieno rispetto della normativa a livello nazionale e internazionale (CEI 20-37, IEC 1034, NES 713, IEC 754). Tutti i cavi dovranno essere conformi alla categoria indicata precedentemente per il sistema (categoria 5E oppure 6), con piena rispondenza alle normative di riferimento già citate per tali standard. Tutti i cavi dovranno essere opportunamente contrassegnati per una loro facile identificazione. I cavi UTP saranno disposti, secondo una topologia a stella, dal sottosistema di permutazione di piano o di area ad ogni singola presa telematica. La lunghezza di ogni singola tratta, dal sottosistema di permutazione alla presa telematica, non dovrà superare in nessun caso i 90 m e ogni tratta di cavo tra i permutatori e le prese telematiche dovrà essere senza giunzioni. La suddetta misura si riferisce al percorso completo del cavo comprese salite, discese nonché eventuali scorte nei punti di terminazione: se risultasse impossibile trovare un percorso contenuto nei 90 m, la Società offerente dovrà segnalare alla Direzione Lavori la necessità di modificare la topologia (ulteriore compartimentazione

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RE 118 di 130 05/04/2013

in sotto aree e conseguente aggiunta di nodi di concentrazione secondari) o la tecnologia dei supporti trasmissivi adottati. La Società offerente non collocherà alcun cavo di trasmissione in rame in prossimità di fonti di interferenza elettromagnetica (linee di alimentazione elettrica e apparecchiature elettriche non schermate ), ne condividerà lo stesso condotto, canale o manicotto con conduttori elettrici, se non ad una distanza non inferiore a quella indicata dalle normative vigenti. Durante l'installazione, la Società offerente dovrà osservare i requisiti di raggio di curvatura e forza di trazione specifici del cavo adottato: dovrà inoltre fornire alla Direzione Lavori gli schemi dettagliati dei percorsi dei cavi per consentirne la revisione e l'approvazione. 5.2.2 Punto telematico Costituisce la terminazione dei cavi della distribuzione orizzontale e l'interfaccia verso i terminali utente. La Società offerente fornirà tutti i punti telematici previsti dal progetto come indicato nel computo metrico e nelle tavole del progetto. Tutti i frutti dovranno essere installati su piastrina modulare a più posizioni adattabile su scatola porta apparecchi BTicino 503 o superiore, installata a vista od a incasso, oppure su torrette a pavimento con caratteristiche e modalità di installazione indicate a progetto. Gli accessori in vista, quali le placche di montaggio oppure le torrette, dovranno essere dello stesso tipo indicato dal progetto per la realizzazione degli impianti elettrici: qualora non precedentemente definite dal progetto la Società offerente dovrà indicare nella propria offerta marca e modello da essa proposti, per l’approvazione. Tutte le prese telematiche saranno di tipo RJ-45 a 8 posizioni / 8 conduttori (ISO 8877) con connessione posteriore di tipo IDC e cablate secondo la configurazione EIA/TIA 568 opzione B. Tutte le prese dovranno avere requisiti di categoria pari o superiori a quelli previsti dalla categoria richiesta dal progetto. Ogni presa dovrà essere dotata di apposito contrassegno riportante le informazioni identificative del circuito in accordo con le indicazioni della presente specifica. 5.3 Sottosistema "Permutazione di Piano-Area" Il sottosistema di Permutazione di Piano/Area realizza l'interconnessione tra il sottosistema di distribuzione primaria verticale (costituito dalle dorsali dati e fonia) ed il sottosistema di distribuzione secondaria. E' costituito dai ripartitori per cavi di rame, dai distributori ottici e dai relativi cavi di raccordo utilizzati per creare le connessioni tra i circuiti. 5.3.1 Armadi di permutazione

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RE 119 di 130 05/04/2013

I pannelli di permutazione/distribuzione e gli apparati di trasmissione saranno alloggiati in armadi telematici da fornire in opera: dovranno essere forniti armadi interamente ispezionabili conformi agli standard IEC 297-2 relativi ai rack 19". Gli armadi dovranno essere del tipo a pavimento, con struttura in profilati di acciaio, pannelli perimetrali e tetto in lamiera d'acciaio facilmente asportabili, dotato di portella anteriore trasparente antisfondamento, portella posteriore cieca e zoccolo (H. minima: 100 mm) con flange asportabili per il passaggio dei cavi, ed entrata cavi dal basso. Saranno dotati di tutti gli accessori quali pannelli passacavo, collegamenti di terra, spazi per l'installazione di eventuali filtri di protezione delle linee, quaderno di permutazione e dei supporti per la distribuzione ordinata dei cavi ecc. Tutti gli armadi a pavimento dovranno avere tipicamente le seguenti dimensioni:

− Larghezza 800 mm − Profondità 800mm − Altezza 42 unità minimo

Ogni portella esterna dovrà essere corredata di maniglia di chiusura con serratura di sicurezza (tipo "Yale"): le serrature di tutti gli armadi dovranno essere uguali tra loro e dovranno essere consegnate almeno due chiavi per ogni serratura. Tutti gli armadi trasmissione dati dovranno essere dotati di canalina di alimentazione elettrica a 6 posizioni (minimo) dotata di interruttore luminoso. La canalina di alimentazione dovrà essere di tipo idoneo al fissaggio a rack. Tutti gli armadi dovranno essere realizzati in modo da garantire una adeguata ventilazione e quindi essere dotati di apposita ventola estrattrice; inoltre dovranno avere grado di protezione minimo IP 45. La posa degli armadi dovrà essere concordata ed approvata dalla Direzione Lavori ed eseguita in modo da consentirne l'ispezione frontale e posteriore: nel caso questo non fosse possibile, gli armadi dovranno essere dotati di telaio girevole. Dovrà essere fornito almeno un armadio per ogni piano, salvo ove diversamente indicato sulle tavole di progetto. I pannelli di permutazione saranno realizzati con patch panel in quantitativo sufficiente a permutare un numero di prese pari alle utenze (fonia e dati) previsti nell’edificio, con spazio libero all’interno dell’armadio per ampliamenti futuri pari almeno al 20%. Gli armadi devono essere dimensionalmente predisposti per l'alloggiamento di cassetti di connessione alle dorsali dati in fibra ottica e degli apparati attivi e passivi della rete dati per la gestione di una rete locale. Nel caso di armadio al centro stella di edificio già esistente e da mantenersi per ragioni di operatività, questo dovrà essere affiancato da un altro di nuova fornitura: tale armadio, per necessità estetiche e funzionali, dovrà essere identico a quello esistente ed accoppiato ad esso con apposito kit. Tutte le eventuali operazioni di spostamento dell'armadio esistente per ottenere l' affiancamento sopra menzionato, sono a carico della società appaltatrice. Il posizionamento esatto dei due armadi affiancati dovrà essere concordata ed approvata dai responsabili della Direzione Lavori.

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RE 120 di 130 05/04/2013

5.3.2 Ripartitori per i cavi di rame La Società offerente fornirà i ripartitori dimensionati in misura adeguata alle esigenze del sistema da realizzare. I ripartitori supporteranno gli impieghi appropriati della Categoria 3 e della Cat. 5E o Cat.6 su tutte le combinazioni di coppia e consentiranno la permutazione e l'interconnessione dei circuiti mediante bretelle. I ripartitori del sottosistema di distribuzione secondaria dovranno essere modulari, per la parte orizzontale del tipo a prese RJ-45 frontali e connettori ad inserzione rapida (IDC) posteriore. Costituito da un telaio di elevate caratteristiche di robustezza meccanica in metallo o plastica, sul quale vengono montati i sotto moduli di attestazione cavi in gruppi a modularità costante (a gruppi di 5, di 8 o 12 per fila). Il telaio sarà di tipo modulare ed impilabile al fine di raggiungere il numero di attestazioni adeguato alle esigenze di impianto. Caratteristiche: - sotto moduli di attestazione linee (prese) in grado di supportare un punto di

accesso alla rete (attestazione di un cavo 4cp); - sotto moduli con morsettiere di attestazione cavi del tipo a perforazione di

isolante; - sistema di identificazione delle prese mediante settore porta cartellini

personalizzabile. I permutatori fonia per la connessione alla dorsale saranno di tipo 110 AT&T o equivalente approvato. I moduli di ripartizione dovranno essere assemblati in modo da costituire unità da 19", conformi allo standard EIA RS-310, per il fissaggio in armadi rack. Con i ripartitori, dovranno essere forniti moduli guida permute di dimensioni adeguate e in quantità uguale a quella dei ripartitori. I ripartitori dovranno essere dotati di etichette per l'identificazione dei circuiti. In nessun caso il sistema di etichettatura dovrà interferire con la posa, la traccia o la rimozione delle bretelle. Al momento della consegna dell'impianto, nessuna etichetta dovrà risultare compilata. Le etichette dovranno riportare gli identificativi in accordo con le indicazioni della presente specifica. 5.3.2 Unità di distribuzione per fibre ottiche Per quanto concerne la distribuzione delle fibre ottiche e la gestione dei circuiti, si dovranno utilizzare pannelli di distribuzione standard 19". I dispositivi di distribuzione dovranno contenere le protezione appropriate per l'instradamento delle fibre. La Società offerente fornirà le unità di distribuzione per fibre ottiche complete di accessori in quantità adeguata alle esigenze del sistema da realizzare. I dispositivi di distribuzione ottica dovranno essere dimensionati per la terminazione nelle varie aree o piani di fibre terminate esclusivamente mediante bussole di tipo SC.

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RE 121 di 130 05/04/2013

Con i distributori ottici, dovranno essere forniti in egual misura anche i relativi guida permute di dimensioni adeguate. I dispositivi ottici di distribuzione dovranno essere dotati di targhette di identificazione dei circuiti. Al momento della consegna dell'impianto, nessuna etichetta dovrà risultare manoscritta. 5.3.3 Bretelle di permutazione (patch cord) La Società offerente fornirà le bretelle in rame e in fibra ottica per la permutazione e l'interconnessione delle morsettiere e delle unità di distribuzione ottiche. Le bretelle lato utente e lato permutatore dovranno essere fornite nel numero indicato dal computo metrico. Le bretelle dovranno essere disponibili nelle versioni a 1, 2 e 4 coppie e con lunghezze pari a 500mm, 1000mm, 2000mm. In particolare dovranno essere quotate separatamente e in termini unitari sia le bretelle per l' attivazione dei punti dati (in cat 5E o 6) e quelle per l' attivazione dei punti telefonici (in cat 3 o superiore). Le bretelle destinate ai permutatori rame saranno del tipo a 4 coppie intrecciate non schermate (UTP) costituite da conduttori cordati di rame stagnato con diametro 24 o 26 della scala AWG, isolati singolarmente e rivestiti da una guaina in PVC non propagante l'incendio. Saranno intestati con una spina non schermata adeguata a 8 posizioni a ciascuna estremità e avranno l'allacciamento diritto dei fili secondo la configurazione EIA-TIA 568 opzione H. Avranno requisiti pari o superiori a quelli previsti dalla categoria indicata per il presente progetto. Le bretelle ottiche consisteranno in due fibre di tipo multimodale a indice graduato 50/125 nm singolarmente protette con rivestimento di tipo Tight costituito da filato aramidico e guaina di PVC non propagante l'incendio. Le bretelle a fibre ottiche dovranno essere intestate ad entrambe le estremità con connettori SC. 5.4 Sottosistema "Distribuzione Primaria Verticale " Si intende per “Distribuzione Primaria” l'insieme dei cavi (in fibra ottica e rame) che costituiscono le dorsali di edificio. Questo sottosistema consiste nei collegamenti tra i concentratori e/o i permutatori principali, ubicati nel centro stella di edificio, con i permutatori secondari di piano o di area. La Società offerente fornirà e installerà per la distribuzione principale verticale:

− per la rete di fonia, cavi di rame multicoppia − per le reti di trasmissione dati ad alta velocità, cavi a fibre ottiche oppure, solo

con espressa autorizzazione, in rame disposti con topologia a stella con centro nel centro stella.

5.4.1 Dorsali in rame per fonia Costituiscono la rete primaria in rame dedicata alla fonia, che collegherà in modalità stellare i permutatori di area con il permutatore generale della centrale telefonica. Tale rete sarà costituita da cavi telefonici (tipicamente da 50/100 coppie), in numero tale da collegare il numero di utenze per armadio, maggiorato del 20%.

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RE 122 di 130 05/04/2013

I cavi di dorsale per la rete fonia consisteranno in conduttori di rame solido, del diametro pari a 6/10 di mm in esecuzione a secco, isolati con polietilene e ricoperti da una guaina PVC non propagante l'incendio; essi avranno caratteristiche pari o superiori ai requisiti della Categoria 3 dello standard EIA-TIA 568, TSB-36 e della classe C delle normative ISO/IEC ISl1801 e CENELEC EN50173. Caratteristiche di protezione meccanica garantite da nastro di alluminio avvolto ad elica e da una guaina esterna in materiale plastico caratterizzato da bassa tossicità ed alta estinguenza. I cavi posati all'interno degli edifici saranno di tipo non armato, mentre lo saranno quelli all’esterno. 5.4.2 Dorsali dati in Fibra ottica La giunzione tra il centro stella di edificio ed i vari armadi di distribuzione di area, dovrà essere effettuata mediante fibra ottica di tipo multimodale, 50 ÷ 125 nm, che si attesta a connettori SC all’interno degli armadi di area. Ogni giunzione sarà formata da cavi ottici ad anima multipla del tipo Tight-Buffer (fibre con protezione aderente, riempitivo in Kevlar, guaina esterna in PVC non propagante l'incendio ed autoestinguente LSF-OH.), a fibre multimodali a indice graduato da 50÷ 125 nm dotate di guaina con codice colore del subcanale. Ciascun armadio di permutazione di piano dovrà essere servito da un cavo a 12 fibre. I cavi ottici posati all'interno dell’edificio saranno non armati, mentre lo saranno quelli all’esterno. I cavi a fibre ottiche dovranno essere conformi alle seguenti specifiche: Dimensioni delle fibre:

− anima: 50 nm − mantello: 125 nm − rivestimento primario 250 nm

Raggio di curvatura minimo del cavo:

− Durante l'installazione: 20 volte il diametro del cavo − Dopo l'installazione: 10 volte il diametro del cavo − Intervallo di temperatura di funzionamento: -10/+50 °C

Specifiche ottiche: − Perdita max fibre: 3,5 dB/km a 850 nm

1,0 dB/km a 1300 nm − Larghezza di banda minima: 200 MHz a 850 nm

500 MHz a 1300 nm − Apertura numerica: 0,275

I cavi a fibre ottiche dovranno essere ovunque protetti da una guaina o da un dispositivo appropriato. La Società offerente dovrà fornire inoltre le protezioni meccaniche ed i supporti adatti alla limitazione del carico di punta sulle tratte verticali. I cavi a fibre ottiche termineranno negli armadi appositi in cassetti di distribuzione per fibre ottiche standard 19" dimensionati ed equipaggiati con bussole SC in modo da consentire l'intestazione di tutte le fibre.

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RE 123 di 130 05/04/2013

Tutte le fibre ottiche dovranno essere connettorizzate ed intestate con connettore di tipo SC. Si dovrà predisporre una scorta di almeno 3 metri nei punti di terminazione delle tratte di cavo a fibre ottiche. Tutti i cavi a fibre ottiche dovranno essere etichettati in modo da consentirne l'identificazione, secondo le indicazioni della specifica. 5.4.3 Dorsali dati in rame (Cat. 5E o Cat. 6) Qualora specificamente richiesto dal progetto, la distribuzione primaria dati potrà anche essere realizzata in rame, purché vengano impiegati cavi della categoria definita per il progetto, con le seguenti caratteristiche: Cat. 5E – Classe D Cat. 6 – Classe E numero coppie: 25 25 tipo conduttore: rame solido 24AWG rame solido 24AWG tipo guaina: LS0H LS0H temperatura di esercizio: -20°C ÷ +60°C -20°C ÷ +6 0°C colorazione coppie: secondo EIA/TIA o ISO/IEC secondo EIA/TIA o ISO/IEC attenuazione: max 9,2 dB/100m a 20Mhz max 20 dB/100m a 100Mhz* max 25,0 dB/100m a

125Mhz max 33,0 dB/100m a 250Mhz*

diafonia: min. 42 dB/100m a 20Mhz min. xx dB/100m a 100Mhz* min. 32 dB/100m a 125Mhz min. xx dB/100m a 250Mhz* impedenza caratteristica da 1 a 125Mhz:

100 Ohm ± 15 Ohm da 1 a 250Mhz: 100 Ohm ± 18 Ohm*

*I parametri della categoria 6 sono in attesa di definizione da parte del WG che cura la emissione della norma definitiva.

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RE 124 di 130 05/04/2013

5.4.4 Modalità di posa delle dorsali Modalità di posa dei cavi di dorsale: - tratti di dorsale in pezzatura unica; - rispetto dei raggi di curvatura; - identificazione di ciascun cavo, lungo il percorso ed alle estremità, mediante

apposite targhette solidamente fissate sul cavo stesso, riportanti indicazioni atte alla rapida identificazione del cavo all'interno del sistema;

- conduttore di protezione e schermo metallico collegati a terra sul telaio del permutatore.

- posa fissa in tubazioni o passerelle portacavi. 5.4.5 Attestazioni Negli armadi di permutazione i cavi si attesteranno in sequenza, partendo dalla prima coppia in alto da sinistra a destra, dall'alto in basso fino ad esaurimento delle coppie disponibili. Non é ammesso attestare un cavo su due montanti, spezzando la sequenza delle coppie. Le coppie di riserva, attestate ad un solo terminale, e quelle morte cioè non collegate a nessuna delle due estremità dovranno essere isolate tra loro e verso terra ed essere raggruppate con fasciature di separazione. 5.5 Sottosistema di "Permutazione Principale" Questo sottosistema costituisce l'interfaccia tra le portanti delle dorsali di Campus ed il sistema di distribuzione interno. Il sottosistema di distribuzione principale impiega gli stessi componenti, per cavi rame o fibra ottica, del sottosistema di permutazione. La società offerente fornirà in opera cassetti ottici singolarmente dimensionati per il collegamento di 12 o 24 fibre ottiche dotati di bussole SC. La società offerente fornirà in opera ripartitori fonia di edificio di tipo 110 A T &T per il collegamento dei cavi multicoppia diramante si verso i nodi di distribuzione di piano I componenti utilizzati avranno le stesse caratteristiche di quelli impiegati per il nodo di distribuzione di piano o area.

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RE 125 di 130 05/04/2013

5.6 Collegamenti di Campus Per "collegamento alle dorsali di Campus" si intende il collegamento tra il nodo di ogni edificio che appartiene al campus ed il centro stella dati dell'edificio principale. Le opere complementari alla realizzazione delle dorsali del campus in termini di requisiti e rispondenza alle normative, nonché di certificazione e documentazione, devono rispettare le richieste di carattere generale già formulate. 5.6.1 Dorsale dati. La giunzione tra il centro stella di campus ed i vari armadi principali di edificio, dovrà essere effettuata mediante fibra ottica, con diversa caratteristica e composizione in funzione dei servizi da supportare:

− di tipo monomodale − di tipo multimodale, 50 ÷ 125 nm, formata da dodici fibre di tipo loose per

esterno, divise in due gruppi di sei, con guaina interna in polietilene antiumidità e guaina esterna in materiale autoestinguente LSF-OH

che si attesta a connettori SC all’interno degli armadi. 5.6.2 Dorsale fonia. Dovranno essere installati ed utilizzati cavi multicoppia con capacità di 100 coppie che, partendo dal PABX di campus, arrivano ai permutatori di distribuzione principale degli edifici. Nell'armadio riservato alla fonia al centro stella dovranno essere forniti in opera i permutatori (con caratteristiche identiche a quelli richiesti per i nodi di area) dimensionati per l’ingresso complessivo massimo di coppie pari al numero di interni previsti aumentato del 20% ed una uscita verso i piani dimensionata per 800 coppie. La disposizione di tali permutatori all'interno degli armadi verrà decisa in fase operativa con la Direzione Lavori. Dovranno essere fornite in opera, le canalizzazioni necessarie al contenimento dei cavi multicoppia posati dall' ingresso dell' edificio fino all'armadio centro stella e quelle necessarie al raggiungimento dei permutatori fonia di piano. Tali canaline dovranno essere di tipo PVC di dimensione sufficiente al contenimento dei cavi multicoppia. In alcune tratte la canalina potrà essere sostituita da tubazione rigida o flessibile. Le canalizzazioni e/o le tubazioni andranno assicurate alle strutture murarie. 6. Codifica ed etichettatura Le etichette relative agli armadi telematici dovranno riportare gli identificativi sulla base delle strutture di seguito riportate: EDIFICIO PIANO ARMADIO TIPO

PERMUTATORE

PERMUTATORE

NUMERO D’ORDINE PRESA SU PERMUTATORE

3 CARATTERI

3 CARATTERI

1 CARATTERE

1 CARATTERE

1 CARATTERE

2 CARATTERI

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RE 126 di 130 05/04/2013

Codifiche:

Edificio Riportare il numero identificativo da adottato secondo indicazioni della Direzione lavori o dell’ufficio tecnico del Cliente

Piano Riportare il numero di piano (001, 002,003,004 etc.) Armadio Riportare numero esadecimale da 0 (zero) a Z con questo

criterio: “0” è l’armadio centro stella dell’edificio. Nel caso il centro stella sia formato da due armadi separati una per fonia e l’altro per dati il primo sarà identificato con “0” e il secondo con “A”

Tipo di permutatore Inserire “P” per primario “S” per secondario e “T” per telefonico

Permutatore Inserire carattere alfanumerico progressivo (da A a Z) del permutatore

Presa Inserire numero progressivo (da 1 a 99) della presa sul permutatore di appartenenza

La codifica dell’armadio sarà incisa su un etichetta dim. Minima 20x15cm e riporterà i primi 7 caratteri della codifica: EDIFICIO PIANO ARMADIO 3 CARATTERI 3 CARATTERI 1 CARATTERE Es. 0140021 (edificio 014, piano 2°, armadio n°1) Ogni presa utente in campo dovrà essere dotata di apposito contrassegno di quattro caratteri riportante le informazioni identificative del circuito in accordo con la tabella di seguito riportata: ARMADIO PERMUTATORE NUMERO

PROGRESSIVO PRESA SUL PERMUTATORE

1 CARATTERE 1 CARATTERE 2 CARATTERI Es. 1A01 (armadio di permutazione 1, permutatore A, presa n° 01) 8. Modalità generali di posa Conformi alle prescrizioni del costruttore. Con posizionamento delle apparecchiature tale da garantire la completa accessibilità per manutenzione e sostituzione delle stesse e realizzato con accorgimenti tali da

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RE 127 di 130 05/04/2013

evitare mutue influenze (calore, vibrazioni, campi elettromagnetici diversi) in grado di provocare il declassamento delle prestazioni nominali indicati dalle norme. Il posizionamento ed il dimensionamento degli armadi di permutazione dovranno essere definiti e coordinati tenendo conto delle dimensioni fisiche dei vani tecnici e di eventuali altri servizi che condividono lo stesso spazio. 9. Modalità di collaudo Il collaudo finale dovrà certificare, che: a) Sul 100% dei link in rame del sottosistema di distribuzione secondaria siano stati

effettuati collaudi secondo il modello "Permanent Link" oppure, in alternativa, con il modello “Channel Link” (qualora specificamente richiesto dall’Utente e ove sia possibile effettuare il test dopo la definitiva realizzazione delle permutazioni con bretelle). I test da effettuare e da certificare riguarderanno i parametri di :

− WIRE MAP − ATTENUAZIONE − NEXT − POWER SUM NEXT − FEXT − ELFEXT − POWER SUM ELFEXT − RETUM LOSS − ACR − POWER SUM ACR − PROPAGATION DELAY − DELAY SKEW

b) Sul 100% dei cavi in rame del sottosistema di distribuzione primaria fonia (ed eventualmente dati) siano state effettuate verifiche relative alla lunghezza della tratta, eventuali aperture, cortocircuiti, inversioni di polarità, trasposizioni e presenza di tensione.

c) Tutte le portanti in fibra ottica siano state sottoposte a misure di retro diffusione con reflettometro ottico (OTDR) e di attenuazione delle tratte. I test verranno effettuati su ogni singola tratta da un armadio di permutazione all'altro collegando lo strumento sul pannello di attestazione del cavo tramite interposizione di bretella.

Il risultato del collaudo dovrà essere, inferiore alla somma delle seguenti attenuazioni:

Valori a 850 nm Valori a 1330 nm Fibra 3,5 dB/Km 1dB/km Connettori 0,5 dB/coppia 0,5 dB/coppia Giunzioni 0,3 dB/giunzione a fusione 0,3 dB/ giunzione a

fusione I test dovranno essere effettuati prendendo come riferimento le finestre a 850 nm e 1300 nm per i cavi multimodali.

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Tutte le misure e le certifiche dovranno essere eseguite a cura e spese della Società offerente con strumenti e metodi approvati dalla Direzione Lavori. Il livello di accuratezza degli strumenti di test dovrà essere almeno:

− Livello IIe, per un cablaggio in classe D, con apparecchiature di categoria 5E (o eventualmente cat. 5) secondo norma IEC 61935-1

− Livello III, per un cablaggio in classe E, con apparecchiature di categoria 6, secondo norma IEC 61935-1 Rev. 1

La documentazione delle misure per ogni link dovrà comprendere le seguenti informazioni:

− Nome della società e del tecnico che esegue la misura − Data, ora e luogo della misurazione − Standard di riferimento usato per il test − Marca, modello, versione del software e numero di serie degli elementi e/o

strumenti di misura utilizzati − Certificato di taratura ISO 9000 / VISION 2000 degli strumenti indicati − Tipo del cavo impostato per il test − Identificazione univoca del collegamento misurato − Valori con margine peggiore e valori assoluti per le misure di NEXT, PSNEXT,

ELFEXT, PSELFEXT, ACR, PSACR, Retum Loss sia locali che remote I dati risultanti da tutti i test dovranno essere salvati e presentati sia in formato tabellare che grafico. Non verranno accettati test parziali o presentati solamente in formato tabellare. 10. Documentazione degli impianti La Società offerente dovrà aderire a tutte le procedure di progettazione, studio tecnico e installazione raccomandate dal produttore del sistema di cablaggio proposto oltre che dalla legislazione in vigore Dopo l'ultimazione dei lavori, al momento della presa in consegna dell'impianto, La Società offerente fornirà alla Amministrazione appaltante i seguenti documenti aggiornati “as built”: a) Documentazione tecnica, di tutte le apparecchiature e dei prodotti impiegati b) Diagrammi degli Armadi di Distribuzione, (principale e secondari) -

Comprendenti la disposizione schematica del cablaggio (montanti e distribuzione secondaria) e la composizione di tutti gli apparati.

c) Piante del cablaggio delle aree di lavoro - Comprendenti i percorsi dettagliati dei cavi della distribuzione orizzontale.

d) Schema approvato delle etichettature definitive. e) Progetto dell’impianto stesso sottoscritto dal progettista interno della società di

installazione f) Documentazione dei collaudi e delle certificazioni effettuati. g) Dichiarazione di estensione della garanzia per un periodo di almeno 25 anni. h) Dichiarazione di conformità prevista dal D.M. 314/92(allegato 12). La documentazione tecnica dovrà essere prodotta sia in formato cartaceo che in formato riproducibile (con le estensioni file tipiche di fogli elettronici di Microsoft e di Autocad 14). 11. Garanzia

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La soluzione da prevedere e realizzare dovrà essere coperta da una garanzia diretta del costruttore di almeno 25 anni sui prodotti e sulle prestazioni, con relativa certificazione emessa dal fornitore delle apparecchiature. 12. Oneri addizionali Oltre agli oneri generali previsti nella "NOTA INTRODUTTIVA" si devono intendere incluse e, quindi, compensate dai prezzi unitari, tutte le ulteriori prestazioni e somministrazioni necessarie per dare le apparecchiature in opera complete e montate a regola d'arte. In via indicativa, ma non esaustiva, è a carico dell'Appaltatore la fornitura della seguente documentazione: - certificati delle prove di accettazione

- certificati relativi alle prove di tipo eseguite sui prototipi e dichiarazione di

conformità delle apparecchiature fornite con i prototipi.

- disegni d'assieme

− caratteristiche costruttive e funzionali dei componenti

− manuali di esercizio e manutenzione

− elenco delle parti di ricambio per due anni di esercizio.

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ALLEGATO A

CALCOLI ELETTRICI

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ALLEGATO 1

[QE‐I] Interfaccia

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 133,96 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 5 13 1x150 1x95 1x95 464 0,05 0,05 SI ‐ ‐2 Scaricatori 0 FFFN PE 0,05 ‐ ‐ ‐3 Presenza 0 FFFN PE 0,05 ‐ ‐ ‐4 Quadro Generale 133,94 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 40 13 1x150 1x95 1x95 464 0,41 0,46 SI SI SI*

[QE‐GBT] Generale Bassa Tensione

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 133,94 FFFN PE 0,46 ‐ ‐ ‐2 Scaricatori 0 FFFN PE 0,46 ‐ ‐ ‐3 Presenza 0 FFFN PE 0,46 ‐ ‐ ‐4 Multimetro 0 FFFN PE 0,46 ‐ ‐ ‐5 QE‐P1 19 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 15 13 1x25 1x25 1x16 101,52 0,1 0,56 SI SI SI6 QE‐P2 19 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 18 13 1x25 1x25 1x16 101,52 0,13 0,59 SI SI SI7 QE‐P3 19 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 21 13 1x25 1x25 1x16 101,52 0,15 0,61 SI SI SI8 QE‐P4 19 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 24 13 1x25 1x25 1x16 101,52 0,17 0,63 SI SI SI9 QE‐P5 19 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 27 13 1x25 1x25 1x16 101,52 0,19 0,65 SI SI SI10 Riserva 0 FFFN PE11 QE‐PC 6,72 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 33 13 1x25 1x25 1x16 101,52 0,08 0,54 SI SI SI12 QE‐IM 7,43 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x25 1x25 1x16 101,52 0,13 0,59 SI SI SI13 QE‐AS1 30,57 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x16 1x16 1x16 77,04 0,87 1,33 SI SI SI14 QE‐AS2 30,57 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x16 1x16 1x16 77,04 0,87 1,33 SI SI SI15 GF 60 96,23 0,9 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x25 1x25 1x16 141 1,76 2,22 SI SI SI16 L1 0,84 4,06 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 1,43 1,89 SI SI SI17 L2 0,27 1,3 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,46 0,92 SI SI SI18 L3 0,48 2,31 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,81 1,27 SI SI SI19 L4 0,64 3,09 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 1,09 1,55 SI SI SI20 L5 0,54 2,61 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,92 1,38 SI SI SI21 L Sicurezza 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 1,69 2,15 SI SI SI22 IS1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,66 SI SI SI23 FM1 3 4,81 0,9 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 11 1x4 1x4 1x4 45 0,53 0,99 SI SI SI24 Riserva 0 FN PE 0,46 ‐ ‐ ‐25 Riserva 0 FN PE 0,46 ‐ ‐ ‐26 Riserva 0 FN PE 0,46 ‐ ‐ ‐

[QE‐P1] Piano 1

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 19 FFFN PE 0,56 ‐ ‐ ‐2 Presenza 0 FFFN PE 0,56 ‐ ‐ ‐3 L1 0,48 2,31 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,81 1,37 SI SI SI4 L2 0,24 1,17 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,41 0,97 SI SI SI5 L3 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,17 SI SI SI6 L4 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,17 SI SI SI7 L Sicurezza 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 1,69 2,25 SI SI SI8 FMN1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,76 SI SI SI9 FMN2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,76 SI SI SI10 FMN3 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,76 SI SI SI11 FMN4 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,76 SI SI SI12 IMS 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 1,06 1,62 SI SI SI13 IM1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,76 SI SI SI14 UPS 14,49 FFFN PE 0,56 ‐ ‐ ‐15 Generale 14,49 FFFN PE 0,56 ‐ ‐ ‐16 FMU1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,76 SI SI SI17 FMU2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,76 SI SI SI18 Riserva 0 FN PE 0,56 ‐ ‐ ‐19 Riserva 0 FN PE 0,56 ‐ ‐ ‐20 Riserva 0 FN PE 0,56 ‐ ‐ ‐

[QE‐P2] Piano 2

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 19 FFFN PE 0,59 ‐ ‐ ‐2 Presenza 0 FFFN PE 0,59 ‐ ‐ ‐

Calcoli Impianti elettrici 05/04/2013 1 di 4

Comune di MonterotondoEdificio Polifunzionale

ALLEGATO 1

3 L1 0,48 2,31 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,81 1,4 SI SI SI4 L2 0,24 1,17 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,41 1 SI SI SI5 L3 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,2 SI SI SI6 L4 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,2 SI SI SI7 L Sicurezza 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 1,69 2,28 SI SI SI8 FMN1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x6 1x6 1x6 64 2,14 2,73 SI SI SI9 FMN2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,79 SI SI SI10 FMN3 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,79 SI SI SI11 FMN4 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,79 SI SI SI12 IMS 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 1,06 1,65 SI SI SI13 IM1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,79 SI SI SI14 UPS 14,49 FFFN PE 0,59 ‐ ‐ ‐15 Generale 14,49 FFFN PE 0,59 ‐ ‐ ‐16 FMU1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,79 SI SI SI17 FMU2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,79 SI SI SI18 Riserva 0 FN PE 0,59 ‐ ‐ ‐19 Riserva 0 FN PE 0,59 ‐ ‐ ‐20 Riserva 0 FN PE 0,59 ‐ ‐ ‐

[QE‐P3] Piano 3

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 19 FFFN PE 0,61 ‐ ‐ ‐2 Presenza 0 FFFN PE 0,61 ‐ ‐ ‐3 L1 0,48 2,31 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,81 1,42 SI SI SI4 L2 0,24 1,17 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,41 1,02 SI SI SI5 L3 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,22 SI SI SI6 L4 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,22 SI SI SI7 L Sicurezza 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 1,69 2,3 SI SI SI8 FMN1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,81 SI SI SI9 FMN2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,81 SI SI SI10 FMN3 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,81 SI SI SI11 FMN4 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,81 SI SI SI12 IMS 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 1,06 1,67 SI SI SI13 IM1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,81 SI SI SI14 UPS 14,49 FFFN PE 0,61 ‐ ‐ ‐15 Generale 14,49 FFFN PE 0,61 ‐ ‐ ‐16 FMU1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,81 SI SI SI17 FMU2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,81 SI SI SI18 Riserva 0 FN PE 0,61 ‐ ‐ ‐19 Riserva 0 FN PE 0,61 ‐ ‐ ‐20 Riserva 0 FN PE 0,61 ‐ ‐ ‐

[QE‐P4] Piano 4

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 19 FFFN PE 0,63 ‐ ‐ ‐2 Presenza 0 FFFN PE 0,63 ‐ ‐ ‐3 L1 0,48 2,31 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,81 1,44 SI SI SI4 L2 0,24 1,17 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,41 1,04 SI SI SI5 L3 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,24 SI SI SI6 L4 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,24 SI SI SI7 L Sicurezza 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 1,69 2,32 SI SI SI8 FMN1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,83 SI SI SI9 FMN2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,83 SI SI SI10 FMN3 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,83 SI SI SI11 FMN4 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,83 SI SI SI12 IMS 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 1,06 1,69 SI SI SI13 IM1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,83 SI SI SI14 UPS 14,49 FFFN PE 0,63 ‐ ‐ ‐15 Generale 14,49 FFFN PE 0,63 ‐ ‐ ‐16 FMU1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,83 SI SI SI17 FMU2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,83 SI SI SI18 Riserva 0 FN PE 0,63 ‐ ‐ ‐19 Riserva 0 FN PE 0,63 ‐ ‐ ‐20 Riserva 0 FN PE 0,63 ‐ ‐ ‐

[QE‐P5] Piano 5

Calcoli Impianti elettrici 05/04/2013 2 di 4

Comune di MonterotondoEdificio Polifunzionale

ALLEGATO 1

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 19 FFFN PE 0,65 ‐ ‐ ‐2 Presenza 0 FFFN PE 0,65 ‐ ‐ ‐3 L1 0,48 2,31 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,81 1,46 SI SI SI4 L2 0,24 1,17 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,41 1,06 SI SI SI5 L3 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,26 SI SI SI6 L4 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,26 SI SI SI7 L Sicurezza 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 1,69 2,34 SI SI SI8 FMN1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,85 SI SI SI9 FMN2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,85 SI SI SI10 FMN3 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,85 SI SI SI11 FMN4 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,85 SI SI SI12 IMS 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 1,06 1,71 SI SI SI13 IM1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,85 SI SI SI14 UPS 14,49 FFFN PE 0,65 ‐ ‐ ‐15 Generale 14,49 FFFN PE 0,65 ‐ ‐ ‐16 FMU1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,85 SI SI SI17 FMU2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,85 SI SI SI18 Riserva 0 FN PE 0,65 ‐ ‐ ‐19 Riserva 0 FN PE 0,65 ‐ ‐ ‐20 Riserva 0 FN PE 0,65 ‐ ‐ ‐

[QE‐P6] Piano 6

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 19 FFFN PE 0,67 ‐ ‐ ‐2 Presenza 0 FFFN PE 0,67 ‐ ‐ ‐3 L1 0,48 2,31 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,81 1,48 SI SI SI4 L2 0,24 1,17 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,41 1,08 SI SI SI5 L3 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,28 SI SI SI6 L4 0,36 1,73 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,61 1,28 SI SI SI7 L Sicurezza 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 1,69 2,36 SI SI SI8 FMN1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,87 SI SI SI9 FMN2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,87 SI SI SI10 FMN3 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,87 SI SI SI11 FMN4 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,87 SI SI SI12 IMS 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 1,06 1,73 SI SI SI13 IM1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,87 SI SI SI14 UPS 14,49 FFFN PE 0,67 ‐ ‐ ‐15 Generale 14,49 FFFN PE 0,67 ‐ ‐ ‐16 FMU1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,87 SI SI SI17 FMU2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,87 SI SI SI18 Riserva 0 FN PE 0,67 ‐ ‐ ‐19 Riserva 0 FN PE 0,67 ‐ ‐ ‐20 Riserva 0 FN PE 0,67 ‐ ‐ ‐

[QE‐PC] Piano Copertura

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 6,72 FFFN PE 0,54 ‐ ‐ ‐2 Presenza 0 FFFN PE 0,54 ‐ ‐ ‐3 L1 0,48 2,31 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,81 1,35 SI SI SI4 L2 0,24 1,17 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,41 0,95 SI SI SI5 L Sicurezza 1 4,82 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 1,69 2,23 SI SI SI6 FMN1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,74 SI SI SI7 FMN2 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 50 3,2 3,74 SI SI SI8 Riserva 0 FN PE 0,54 ‐ ‐ ‐9 Riserva 0 FN PE 0,54 ‐ ‐ ‐10 Riserva 0 FN PE 0,54 ‐ ‐ ‐

[QE‐AS1] Ascensore 1

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 30,57 FFFN PE 1,33 ‐ ‐ ‐2 Presenza 0 FFFN PE 1,33 ‐ ‐ ‐3 L1 0,5 2,41 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,85 2,18 SI SI SI

Calcoli Impianti elettrici 05/04/2013 3 di 4

Comune di MonterotondoEdificio Polifunzionale

ALLEGATO 1

4 L2 0,5 2,41 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,85 2,18 SI SI SI5 FM1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x4 1x4 1x4 50 1,28 2,61 SI SI SI6 Ascensore 10 16,04 0,9 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 45 1,76 3,09 SI SI SI7 Riserva 0 FN PE 1,33 ‐ ‐ ‐8 Riserva 0 FN PE 1,33 ‐ ‐ ‐

[QE‐AS2] Ascensore 2

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 30,57 FFFN PE 1,33 ‐ ‐ ‐2 Presenza 0 FFFN PE 1,33 ‐ ‐ ‐3 L1 0,5 2,41 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,85 2,18 SI SI SI4 L2 0,5 2,41 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,85 2,18 SI SI SI5 FM1 3 14,49 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x4 1x4 1x4 50 1,28 2,61 SI SI SI6 Ascensore 10 16,04 0,9 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x4 1x4 1x4 45 1,76 3,09 SI SI SI7 Riserva 0 FN PE 1,33 ‐ ‐ ‐8 Riserva 0 FN PE 1,33 ‐ ‐ ‐

[QE‐IM] Impianti Meccanici

Num. DENOMINAZIONE LINEA P [kW] Ib [A] cosFi FFFN tipo cond. Isolante Designazione Lungh. [m] Posa [64‐8] Sezione FaseSezione Neutro

Sezione PE Iz DVcavo DVtotProt. Dal Sovracc.

Prot. Da CortoCirc.

Prot. Per Persone

1 Generale 7,43 FFFN PE 0,59 ‐ ‐ ‐2 Presenza 0 FFFN PE 0,59 ‐ ‐ ‐3 L1 0,48 2,31 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,81 1,4 SI SI SI4 FMN1 3 4,81 0,9 FFFN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 11 1x2,5 1x2,5 1x2,5 33 0,84 1,43 SI SI SI5 Caldaia 0,2 0,97 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,34 0,93 SI SI SI6 Addolcitore 0,2 0,97 0,9 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 50 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,34 0,93 SI SI SI7 UTA1 1,5 2,7 0,8 FFF PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 33 0,17 0,76 SI SI SI8 VE1 1,5 2,7 0,8 FFF PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 33 0,17 0,76 SI SI SI9 EP01 1,1 1,98 0,8 FFF PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 33 0,12 0,71 SI SI SI10 EP02 1,1 1,98 0,8 FFF PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 33 0,12 0,71 SI SI SI11 EP03 0,2 1,23 0,7 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,14 0,73 SI SI SI*12 EP04 0,2 1,23 0,7 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,14 0,73 SI SI SI*13 EP05 0,2 1,23 0,7 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,14 0,73 SI SI SI*14 EP06 0,2 1,23 0,7 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,14 0,73 SI SI SI*15 EP07 0,1 0,61 0,7 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,07 0,66 SI SI SI*16 Pompa Ricircolo 0,1 0,61 0,7 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,07 0,66 SI SI SI*17 Pompa 0,25 1,57 0,7 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,17 0,76 SI SI SI*18 Miscelatore 0,1 0,61 0,7 FN PE Unipolare con guaina EPR FG7OM1 20 13 1x2,5 1x2,5 1x2,5 37 0,07 0,66 SI SI SI*19 Riserva 0 FN PE 0,59 ‐ ‐ ‐20 Riserva 0 FN PE 0,59 ‐ ‐ ‐21 Riserva 0 FN PE 0,59 ‐ ‐ ‐

Calcoli Impianti elettrici 05/04/2013 4 di 4