COinMcUamN mITinÀ o · 2019. 9. 28. · Vincenzo Lopasso, e del Segreta-rio, Prof. Domenico...

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C OMUNITÀ in cammino PERIODICO DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI MILETO - NICOTERA - TROPEA Aut. Trib. Vibo Valentia n. 16 del 28-1-2009 • Poste Italiane S.p.A. • Spedizione in A. P. • D. L. 353/2003 (conv. in L. 27-2-2004 n. 46), art. 1, comma 1 e 2 • Aut. CBPA-SUD/NA/084/2009 Anno X • Numero 1 Gennaio 2017 GIORNATA PER LA VITA Pagina 5 ELEVAZIONE A BASILICA Pagina 6 CHIUSURA DELLA PORTA SANTA Pagina 6 ALL’INTERNO V V e er rs so o i il l S Si in no od do o C i ha fatto vivere momenti importanti il nostro Comunità in cammino da quando nove anni fa ha iniziato a muo- vere i primi passi grazie a tutti voi ed al Direttore Mons. Gaetano Currà. È umano, comunque, che all’entusia- smo iniziale possano seguire momenti di stanca: un po’ come la crisi del settimo anno, da cui però si riparte rinvigoriti e più motivati di prima. Con questo spirito e con questa voglia Comunità in cammino, facendo tesoro dell’esperienza fatta, vuole ripartire per inter- loquire, come orecchio e voce della nostra Chiesa diocesana, con questo territorio, con i suoi problemi, gli interrogativi e le sfide che continua a lanciare in cerca di speranza e di futuro. Come Chiesa non abbiamo già le risposte pronte e prefabbri- cate da dare, ma certamente lo sforzo di ascoltarci e di cercare insieme può rappresentare senza dubbio un conforto ed un aiuto grande per uscire dalle tentazioni di sfiducia, di rasse- gnazione, di rinuncia alla lotta. Occorre sentirci in frontiera e camminare insieme gli uni a fianco degli altri, soprattutto di chi vive in periferia con ogni tipo di precarietà e di bisogno. È l’appello rivoltoci anche da Papa Francesco a collocarci come “ospedale da campo” in cui curare e lasciarci curare ogni malessere materiale e spirituale. Non si può restare in retrovia a leccarsi le ferite e a raccoglie- re i cocci di un mondo che va per la sua strada, spesso senza uscita. È qui che dobbiamo tutti convincerci che non possiamo disperderci e sprecarci cedendo all’indolenza e ad una suffi- cienza ipocrita, che mortifica la vocazione-missione profetica della Chiesa. Anche un organo di stampa “pizzicoso e provo- catorio” può diventare veramente una forza con valenza co- struttiva e coinvolgente a servizio di una cultura frantumata in un disimpegno che lascia tutti apatici, senza volto e senza mordente. Comunicare, scrive Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali dello scorso anno, “ha il potere di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione, ar- ricchendo così la società. Com’è bello vedere persone impe- gnate a scegliere con cura parole e gesti per superare le incom- prensioni, guarire la memoria ferita e costruire pace e armo- nia. Le parole possono gettare ponti tra le persone, le famiglie, i gruppi sociali, i popoli. E questo sia nell’ambiente fisico sia in quello digitale. Pertanto, parole e azioni siano tali da aiutar- ci ad uscire dai circoli viziosi delle condanne e delle vendette, che continuano ad intrappolare gli individui e le nazioni, e che conducono ad esprimersi con messaggi di odio. La parola del cristiano, invece, si propone di far crescere la comunione e, anche quando deve condannare con fermezza il male, cerca di non spezzare mai la relazione e la comunicazione”. Parole sante del Papa. Su questo fronte e con questo inten- to Comunità in cammino vuole rilanciarsi e muoversi per riu- scire ad essere quella voce vera e stimolante che accompagne- rà anche il nostro cammino sinodale, che, come Chiesa locale, ci stiamo esercitando a vivere: una ricerca condivisa di obiet- tivi e percorsi comuni ci aiuterà ad “uscire” dai campanili per meglio collocarci nel ruolo di una Chiesa “incarnata” nel ter- ritorio, che si identifica nella veste di una mamma inquieta e preoccupata perchè i suoi figli stanno troppo fuori casa e la- sciati a se stessi. Un organo di stampa migliorato non solo nella grafica, meglio curato con una redazione allargata, puntuale, sostenu- to e collaborato anche finanziariamente da tutti, potrà dare senz’altro un apporto certamente significativo alla nostra Chiesa “in cammino sinodale”. Auguro che la ripartenza di Comunità in cammino possa re- stituire l’entusiasmo necessario, di cui tutti abbiamo bisogno in un momento storico importante. Luigi Renzo E D I T O R I A L E L’entusiasmo della ripartenza N ella festa di San Francesco di Sales, Patrono degli operatori della comunica- zione, è stato pubblicato il Messag- gio di Papa Francesco per la pros- sima Giornata Mondiale delle Co- municazioni Sociali 2017 dal titolo Quei fari nel buio del mondo. Quanto scrive il papa stimola ri- flessioni assai contemporanee. “La realtà, in se stessa, non ha un significato univoco. Tutto dipende dallo sguardo con cui viene colta, dagli oc- chiali con cui scegliamo di guardarla”. Così scrive Papa Francesco. Occhiali. Davanti a una va- langa che ingoia decine di vi- te, si può correre sui social o in televisione a sfogare la propria indignazione. Occhi polemici tengono sempre pronta la lista dei ritardi e dei colpevoli da consegnare al ludibrio della piazza. C’è una miopia arro- gante e denigratoria, che non esita a usare le vittime e spe- cula sul dolore, fino a sporcare la neve con il fango della pro- paganda. Poco importa se in questo modo si allarga il fron- te della tragedia, s’aumentano smarrimento e sfiducia, si get- ta il discredito su tutti. Occhiali. Davanti a una va- langa che ingoia decine di vi- te, si può - incuranti delle condizioni proibitive - rim- boccarsi le maniche, mettere mano a una pala, in silenzio, insieme, mossi dalle lacrime e dal coraggio, avvolti dall’ab- braccio di un intero Paese. Il miracolo più grande, forse, sta proprio in questo ricono- scersi parte di un comune de- stino, partecipi di una comu- nità, animata da un desiderio di riscatto e rinascita. Ben ol- tre l’emergenza del momento. Occhiali. Sguardi diversi conducono a diverse risposte, destinate a rimanere distanti. Quanto lontana è l’indifferen- za dal coinvolgimento, l’acci- dia dal servizio, l’accusa dal metterci del proprio. Per il cristiano, lo sguardo sulla realtà nasce dal Vangelo: non sgorga a comando, richie- de umile e paziente fedeltà per leggere ciò che accade con gli occhi e il cuore del Risorto, fino a scorgere nella stagione invernale il grano di domani. È sapienza che nulla ha a che spartire con “un ottimismo in- genuo che non si lascia toccare dallo scandalo del male”; anzi, alla sua luce contraddizioni e responsabilità diventano an- cor più visibili e pesanti. Edu- ca a distinguere, a chiamare per nome le cose, a superare gli stereotipi che impediscono di avvicinarsi agli altri. Non alza muri, costruisce ponti. Non a caso, la comunica- zione immaginata e proposta da Papa Francesco è a servi- zio di una cultura dell’incon- tro. Dice di un andare verso l’altro, ma anche disponibilità a fargli spazio e ad accoglier- ne il mistero. Dice di un dona- re e di un ricevere. Più sem- plicemente, dice reciprocità. Piattaforme e dispositivi digitali ampliano a dismisura la possibilità di ascolto, parola, condivisione. Quanti accettano di uscire dalla quiete del porto e di esporre la vela al vento dello Spirito, pongono le con- dizioni per ritrovarsi “fari nel buio di questo mondo”. Grazie a loro, come oggi nel cuore del Gran Sasso, ogni nuovo dram- ma diventa “scenario di una possibile buona notizia, dal momento che l’amore riesce sempre a trovare la strada del- la prossimità e a suscitare cuo- ri capaci di commuoversi, volti capaci di non abbattersi, mani pronte a costruire”. Ivan Maffeis Messaggio per la 51 a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Quei fari nel buio del mondo

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  • COMUNITÀin camminoPERIODICO DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI MILETO - NICOTERA - TROPEA

    Aut. Trib. Vibo Valentia n. 16 del 28-1-2009 • Poste Italiane S.p.A. • Spedizione in A. P. • D. L. 353/2003 (conv. in L. 27-2-2004 n. 46), art. 1, comma 1 e 2 • Aut. CBPA-SUD/NA/084/2009Anno X • Numero 1 Gennaio 2017

    GIORNATAPER LA VITA

    Pagina 5 �

    ELEVAZIONEA BASILICA

    Pagina 6 �

    CHIUSURA DELLAPORTA SANTA

    Pagina 6 �

    ALL’INTERNO

    VVeerrssoo iill SSiinnooddooCi ha fatto vivere momenti importanti il nostro Comunitàin cammino da quando nove anni fa ha iniziato a muo-vere i primi passi grazie a tutti voi ed al DirettoreMons. Gaetano Currà. È umano, comunque, che all’entusia-smo iniziale possano seguire momenti di stanca: un po’ comela crisi del settimo anno, da cui però si riparte rinvigoriti epiù motivati di prima.

    Con questo spirito e con questa voglia Comunità in cammino,facendo tesoro dell’esperienza fatta, vuole ripartire per inter-loquire, come orecchio e voce della nostra Chiesa diocesana,con questo territorio, con i suoi problemi, gli interrogativi e lesfide che continua a lanciare in cerca di speranza e di futuro.Come Chiesa non abbiamo già le risposte pronte e prefabbri-cate da dare, ma certamente lo sforzo di ascoltarci e di cercareinsieme può rappresentare senza dubbio un conforto ed unaiuto grande per uscire dalle tentazioni di sfiducia, di rasse-gnazione, di rinuncia alla lotta.

    Occorre sentirci in frontiera e camminare insieme gli uni afianco degli altri, soprattutto di chi vive in periferia con ognitipo di precarietà e di bisogno. È l’appello rivoltoci anche daPapa Francesco a collocarci come “ospedale da campo” in cuicurare e lasciarci curare ogni malessere materiale e spirituale.Non si può restare in retrovia a leccarsi le ferite e a raccoglie-re i cocci di un mondo che va per la sua strada, spesso senzauscita.

    È qui che dobbiamo tutti convincerci che non possiamodisperderci e sprecarci cedendo all’indolenza e ad una suffi-cienza ipocrita, che mortifica la vocazione-missione profeticadella Chiesa. Anche un organo di stampa “pizzicoso e provo-catorio” può diventare veramente una forza con valenza co-struttiva e coinvolgente a servizio di una cultura frantumatain un disimpegno che lascia tutti apatici, senza volto e senzamordente.

    Comunicare, scrive Papa Francesco nel Messaggio per laGiornata delle Comunicazioni Sociali dello scorso anno, “ha ilpotere di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione, ar-ricchendo così la società. Com’è bello vedere persone impe-gnate a scegliere con cura parole e gesti per superare le incom-prensioni, guarire la memoria ferita e costruire pace e armo-nia. Le parole possono gettare ponti tra le persone, le famiglie,i gruppi sociali, i popoli. E questo sia nell’ambiente fisico siain quello digitale. Pertanto, parole e azioni siano tali da aiutar-ci ad uscire dai circoli viziosi delle condanne e delle vendette,che continuano ad intrappolare gli individui e le nazioni, eche conducono ad esprimersi con messaggi di odio. La paroladel cristiano, invece, si propone di far crescere la comunione e,anche quando deve condannare con fermezza il male, cerca dinon spezzare mai la relazione e la comunicazione”.

    Parole sante del Papa. Su questo fronte e con questo inten-to Comunità in cammino vuole rilanciarsi e muoversi per riu-scire ad essere quella voce vera e stimolante che accompagne-rà anche il nostro cammino sinodale, che, come Chiesa locale,ci stiamo esercitando a vivere: una ricerca condivisa di obiet-tivi e percorsi comuni ci aiuterà ad “uscire” dai campanili permeglio collocarci nel ruolo di una Chiesa “incarnata” nel ter-ritorio, che si identifica nella veste di una mamma inquieta epreoccupata perchè i suoi figli stanno troppo fuori casa e la-sciati a se stessi.

    Un organo di stampa migliorato non solo nella grafica,meglio curato con una redazione allargata, puntuale, sostenu-to e collaborato anche finanziariamente da tutti, potrà daresenz’altro un apporto certamente significativo alla nostraChiesa “in cammino sinodale”.

    Auguro che la ripartenza di Comunità in cammino possa re-stituire l’entusiasmo necessario, di cui tutti abbiamo bisognoin un momento storico importante.

    � Luigi Renzo

    E D I T O R I A L E

    L’entusiasmodella

    ripartenza

    Nella festa di San Francescodi Sales, Patrono deglioperatori della comunica-zione, è stato pubblicato il Messag-gio di Papa Francesco per la pros-sima Giornata Mondiale delle Co-municazioni Sociali 2017 dal titoloQuei fari nel buio del mondo.Quanto scrive il papa stimola ri-flessioni assai contemporanee.

    “La realtà, in se stessa,non ha un significato univoco.Tutto dipende dallo sguardocon cui viene colta, dagli oc-chiali con cui scegliamo diguardarla”. Così scrive PapaFrancesco.

    Occhiali. Davanti a una va-langa che ingoia decine di vi-te, si può correre sui social o intelevisione a sfogare la propriaindignazione. Occhi polemicitengono sempre pronta la listadei ritardi e dei colpevoli daconsegnare al ludibrio dellapiazza. C’è una miopia arro-gante e denigratoria, che nonesita a usare le vittime e spe-cula sul dolore, fino a sporcarela neve con il fango della pro-paganda. Poco importa se inquesto modo si allarga il fron-te della tragedia, s’aumentanosmarrimento e sfiducia, si get-ta il discredito su tutti.

    Occhiali. Davanti a una va-

    langa che ingoia decine di vi-te, si può - incuranti dellecondizioni proibitive - rim-boccarsi le maniche, metteremano a una pala, in silenzio,insieme, mossi dalle lacrime edal coraggio, avvolti dall’ab-braccio di un intero Paese. Ilmiracolo più grande, forse,sta proprio in questo ricono-scersi parte di un comune de-stino, partecipi di una comu-nità, animata da un desideriodi riscatto e rinascita. Ben ol-tre l’emergenza del momento.

    Occhiali. Sguardi diversiconducono a diverse risposte,destinate a rimanere distanti.Quanto lontana è l’indifferen-za dal coinvolgimento, l’acci-dia dal servizio, l’accusa dalmetterci del proprio.

    Per il cristiano, lo sguardosulla realtà nasce dal Vangelo:non sgorga a comando, richie-de umile e paziente fedeltàper leggere ciò che accade congli occhi e il cuore del Risorto,fino a scorgere nella stagioneinvernale il grano di domani.È sapienza che nulla ha a chespartire con “un ottimismo in-genuo che non si lascia toccaredallo scandalo del male”; anzi,alla sua luce contraddizioni eresponsabilità diventano an-

    cor più visibili e pesanti. Edu-ca a distinguere, a chiamareper nome le cose, a superaregli stereotipi che impedisconodi avvicinarsi agli altri. Nonalza muri, costruisce ponti.

    Non a caso, la comunica-zione immaginata e propostada Papa Francesco è a servi-zio di una cultura dell’incon-tro. Dice di un andare versol’altro, ma anche disponibilitàa fargli spazio e ad accoglier-ne il mistero. Dice di un dona-re e di un ricevere. Più sem-plicemente, dice reciprocità.

    Piattaforme e dispositividigitali ampliano a dismisurala possibilità di ascolto, parola,condivisione. Quanti accettanodi uscire dalla quiete del portoe di esporre la vela al ventodello Spirito, pongono le con-dizioni per ritrovarsi “fari nelbuio di questo mondo”. Graziea loro, come oggi nel cuore delGran Sasso, ogni nuovo dram-ma diventa “scenario di unapossibile buona notizia, dalmomento che l’amore riescesempre a trovare la strada del-la prossimità e a suscitare cuo-ri capaci di commuoversi, volticapaci di non abbattersi, manipronte a costruire”.

    Ivan Maffeis

    Messaggio per la 51a Giornata Mondiale delle Comunicazioni

    Quei fari nel buio del mondo

  • 2 || DAL MONDO E DALLA CHIESA

    Anno X - N. 1Registrazione Tribunale

    di Vibo ValentiaN. 16 del 28 gennaio 2009

    Direttore ResponsabileLuigi Renzo

    Direttore EditorialeGaetano Currà

    Segreteria di RedazioneGraziano MaccaroneGaetano MazzarellaFrancesco SicariMario Solano

    AmministratoreAntonio Russo

    EditoreDiocesi di Mileto-Nicotera-Tropea

    Via Episcopio, 1589852 Mileto (VV)

    Grafica e stampaAdhoc Edizioni s.n.c.Via Michele Francica, 189900 Vibo ValentiaTel. 0963 472220

    Contributo Editoriale Annuo€ 30,00

    Nei giorni 16 e 17 gennaio,presso il Seminario arci-vescovile “Pio XI” diReggio Calabria, sotto la presi-denza di Mons. Vincenzo Berto-lone, si è riunita la ConferenzaEpiscopale Calabra per la suaprima seduta dell’anno.

    In apertura i Vescovi hannomanifestato spirituale vicinanzae affetto a Mons. Antonio Canti-sani per la perdita - in pochi gior-ni - del fratello Rocco e di una co-gnata. La CEC si è poi interessatadel Tribunale Ecclesiastico allaluce dei nuovi orientamenti diPapa Francesco. Preso atto del re-cesso dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano dal Tribunale Ecclesia-stico Regionale Calabro con lacostituzione di un proprio tribu-nale ecclesiastico, i Vescovi dellaCEC - ad esclusione dell’Arcive-scovo di Cosenza-Bisignano -hanno ritenuto necessario tra-sformare il Tribunale Ecclesiasti-co Regionale Calabro in Tribuna-le Calabro interdiocesano.

    Mons. Donato Oliverio ha il-lustrato il nuovo motu pro-prio “De concordia inter Codices“,con cui Papa Francesco, nel ri-spetto delle reciproche autono-mie, ha voluto facilitare i rap-porti tra il diritto orientale equello latino soprattutto a ri-guardo dei sacramenti del Batte-simo e del Matrimonio. Questaarmonizzazione dei codici costi-tuisce una vera necessità, vistele recenti migrazioni di massache, implicitamente, fanno regi-strare molti più fedeli di ritoorientale nelle Chiese di rito lati-no. Ha quindi informato la CECche il convegno sull’Ecumeni-smo previsto per lo scorso otto-bre è stato rimandato al prossi-mo mese di marzo.

    La discussione su “Chiesa elavoro: quale futuro per i giova-ni del Sud” ha successivamentecatalizzato l’attenzione dei Ve-scovi in vista del Convegno cheil prossimo 8 e 9 febbraio vedràimpegnate a Napoli le rappre-sentanze di tutte le diocesi delMeridione d’Italia. Sul tema del

    Convegno di Napoli ha lavoratola Commissione Regionale Pro-blemi sociali e pastorale del la-voro, Giustizia e pace e custodiadel creato, che ha presentato allasegreteria del Convegno alcuneesperienze positive nell’ambitodel lavoro corredate da un videoillustrativo. La stessa Commis-sione su richiesta della Segrete-ria del Convegno ha pensato diproporre all’attenzione dei Con-vegnisti come esperienza signifi-cativa della Calabria quella delConsorzio Cooperative delgruppo Goel, che opera nel se-gno del cambiamento e del ri-scatto della Calabria. È stata ac-colta favorevolmente l’idea diun analogo Convegno da tenersipresto anche in Calabria alla lu-ce del dramma della mancanzadi lavoro particolarmente graveper i giovani che vedono allon-tanarsi sempre più la prospetti-va di un’attività lavorativa. LaChiesa non può restare in silen-zio davanti a questa vera e pro-pria tragedia, per cui fa appelloalle istituzioni ed al mondo im-prenditoriale di fare ogni sforzocreando situazioni concrete di

    posti di lavoro per ridare speran-za alle nostre comunità e alle no-stre famiglie. A riguardo del la-voro i Vescovi manifestano pienasolidarietà alle comunità di Reg-gio Calabria e Crotone per leventilate chiusure dei due aero-porti che contribuiranno a pena-lizzare ancora una volta la Cala-bria, sempre più isolata dal restodell’Italia. Esprimono altresì so-lidarietà per la situazione di sof-ferenza in cui versa la Casa dicura Marrelli-Hospital di Croto-ne, come per le altre realtà che sitrovano in situazioni analoghe.

    La CEC ha approvato i bilan-ci consuntivo e preventivo del-l’Istituto Teologico Calabro diCatanzaro ascoltando le rispetti-ve relazioni del Direttore, DonVincenzo Lopasso, e del Segreta-rio, Prof. Domenico Maressa. Haquindi approvato il progetto delConvegno sulla valorizzazionedei beni culturali, artistici ed ar-chitettonici ecclesiastici presen-tato da Mons. Luigi Renzo, Ve-scovo delegato, da tenersi a Co-senza nel mese di maggio pressol’Università della Calabria, incollaborazione tra la Consulta

    dei BB.CC. e l’Ufficio Comuni-cazioni sociali della CEC, l’Ordi-ne regionale dei Giornalisti ed ilDipartimento di scienze dellacomunicazione dell’Unical. Al-tresì è stato approvato l’Itinera-rio di pastorale catechistica peril Sesto Anno formativo del cor-so teologico predisposto dall’Uf-ficio Catechistico regionale,d’intesa col Rettore del Semina-rio “S. Pio X” di Catanzaro. Hadiscusso infine della “XXII Gior-nata della memoria e dell’impe-gno” che si terrà a Locri nelprossimo mese di marzo per ri-cordare le vittime della mafia.La veglia di preghiera sarà pre-sieduta dal Presidente dellaCEC Mons. Bertolone.

    Si è ragionato sull’o.d.g. delprossimo Consiglio Permanentedella CEI fermando l’attenzionesul Sussidio riguardante il rin-novamento del clero, a cui laConferenza pensa di dedicareuna sua seduta di riflessione,unitamente alla “Ratio Funda-mentalis” della Formazione sa-cerdotale emanata lo scorso di-cembre dalla Congregazione delClero. Mons. Francesco Nolè ha

    informato che il 2 giugno pros-simo si terrà la Giornata regio-nale dei Religiosi ed il 22 giu-gno quella dei Sacerdoti pressoil Seminario S. Pio X in Catanza-ro. Ha ascoltato infine il coordi-natore del Progetto Policoro,Don Giuseppe Noce, sul loro“Progetto” di diffondere tra igiovani la cultura del lavoro edell’impresa con la collaborazio-ne delle diocesi.

    Ha provveduto a nominarenel nuovo Collegio dei Revisoridei Conti del CdA del SeminarioS. Pio X di Catanzaro d. AntonioRusso (Mileto-Nicotera-Tropea),d. Nicola Rotundo, Sig. BenitoDe Gaetano (Catanzaro-Squilla-ce). Ha inoltre nominato comenuovi giudici presso il TribunaleInterdiocesano d. Antonio Fode-raro (Reggio-Bova), d. MarcelloFroiio, d. Francesco Brancaccio,d. Stephen Nmeregini Achilihu,d. Francesco Candia (Catanzaro-Squillace), d. Nicola Alessio(Rossano-Cariati), d. Nicola Ver-tolo (Locri-Gerace), d. FrancescoVardè (Mileto-Nicotera-Tropea),p. Emmanuel Kayombo M., D.Michele Munno (Cassano Jonio),d. Massimo Aloia (S. Marco-Sca-lea), d. Aldo Figliuzzi (Lame-zia), d. Alfonso Siniscalco (Cro-tone-S. Severina); il promotoredi giustizia d. Francesco Bran-caccio (Catanzaro-Squillace); co-me Giudice Uditore d. MassimoAloia (S. Marco Argentano - Sca-lea); come difensore del VincoloSostituto avv. Biagio Cozzi; Am-missione all’Albo dei PatroniAbilitati: Avv. Emanuela Barre-ca; Avv. Michele Stranieri; Avv.Angelita Trimboli.

    A conclusione dei lavori, iVescovi hanno partecipato al-l’inaugurazione dell’Anno giu-diziario del Tribunale ecclesia-stico, la cui prolusione è stata te-nuta da Mons. Gianpaolo Mon-tini, Promotore di giustizia dellaSegnatura Apostolica.

    La CEC si è data appunta-mento per la seduta di primave-ra, prevista a Catanzaro per il13-15 marzo.

    REGGIO CALABRIA, 16 e 17 gennaio 2017 �� Comunicato stampa dell’incontro dei Vescovi

    Sessione invernale della CEC

    L’agenzia internazionaleOpen Doors stima chenel 2017 il numero dicristiani perseguitati rad-doppierà rispetto a quanto siè registrato negli anni prece-denti. La cifra indicata susci-ta com’è inevitabile perples-sità e controversie. Si cercadi far notare da più parti co-me quella cristiana non sial’unica fede perseguitata:molti islamici soffrono e pe-riscono per mano di estremi-sti correligionari.

    Un esponente di spiccodella Chiesa Evangelica Te-desca citato nell’articolo fanotare che dove i cristianisoffrono, un simile destinotocca ai credenti in altre fedi.Noi possiamo constatare cheanche questo sia vero nonabbiamo mai cristiani che si

    fanno saltare in aria per ucci-dere altri cristiani o fedeli dialtre religioni.

    Se la situazione dei cri-stiani è particolarmente peg-giorata in paesi quali l’Indiae la Turchia anche nel restodel mondo le cose vanno inmaniera non molto dissimi-le. Nonostante tutti i distin-guo e le cautele, la situazio-ne drammatica dei cristianinel mondo è un fatto ogget-tivo e incontrovertibile.

    Per chi è in cerca di au-torevoli conferme consiglia-mo il The Global War onChristians: Dispatches fromthe Front Lines of Anti-Chri-stian Persecution, 2013 diJohn L. Allen jr. vaticanista,tra le altre cose, di chiara fa-ma nel mondo anglosassonee non solo.

    Il prefetto della Congre-gazione della Fede, Car-dinale Gerhard LudwigMüller, esprime in manierapiana e indubitabile, in unaintervista al Tgcom24, il suoparere riguardo ai dubiaespressi da diversi autorevolicardinali nei confronti dellaEsortazione PostsinodaleAmoris Laetitia di Papa France-sco che tanto sta facendo di-scutere in ambito cattolico. Seda un lato il cardinale Müller

    trova più che legittima l’esi-genza di chiarimento rivoltaal Sommo Pontefice dall’altrotrova che sia la modalità adessere inammissibile. Non sipuò costringere, in poche pa-role, il Santo Padre a rispon-dere con un secco sì o no suqualsivoglia materia. Tantopiù che l’Esortazione non con-traddice il Magistero Perennedella Chiesa, nonostante lecritiche espresse al riguardo.

    A cura diMario Solano

    Cristiani perseguitati nel mondo

    Sempre testimoniA proposito dell’Amoris Laetitia

    Puntualizzazioni

  • INCONTRI DIOCESANI || 3

    Nel sessantesimo del Santuario di Maria SS. della Catena di Dinami, biografia di un parroco incisivo

    Don Zangari: tra pastorale e culturaUn lavoro, questo nuovocontributo della apprez-zata pubblicistica di Mi-chele Furci, fatto con acribia diricercatore e passione di amico ediscepolo, dedicato al parrocodella sua giovinezza: don Ago-stino Zangari.

    Don Agostino Zangari, natoa Cinquefrondi (RC) il 14 otto-bre 1925, studiò nel seminariodiocesano di Mileto, proseguì laformazione ecclesiastica nelPontificio Seminario Campanodi Posillipo, concludendola infi-ne nel Pontificio Seminario Re-gionale di Molfetta. Fu ordinatosacerdote il 22 settembre 1951da Mons. Enrico Nicodemo. Do-po alcuni anni di servizio comevicario cooperatore a Galatro, il15 dicembre 1956 fu chiamato areggere la parrocchia di Dinami(VV), di cui fu amato pastore fi-no al giorno della morte avve-nuta il 16 gennaio 1996.

    Il saggio monografico assu-me in molte parti lo stile affasci-nante del racconto in cui le vi-cende della vita del protagonistasi intrecciano con la ricostruzio-ne della storia civile, sociale, re-ligiosa, nel vissuto locale e na-zionale, dagli anni del dopo-guerra alla fine del secondo mil-

    lennio. Furci, tra la ferialità diuna vita parrocchiale di provin-cia e gli echi dei grandi eventidella storia del mondo contem-poraneo, ci offre spaccati diquelle grandi trasformazioni so-cio-economiche-culturali che, apartire dalla metà del secoloscorso, cambieranno la vita dellepersone e delle famiglie. Il sag-gio parroco di Dinami sa chequesti cambiamenti, per quantoprovvidenziali e materialmentebenefici, a nulla serviranno senon sono accompagnati da quelcambiamento del cuore e dellecoscienze che avviene attraversola conversione evangelica e unapiù radicale fede in Cristo.

    Proprio perché il sacerdote èl’uomo di Dio, nella sua koinoniadel tutto speciale col Suo miste-ro, egli compie un servizio so-ciale, una diakonia vissuta, inquanto uomo per gli altri, servi-tore del Corpo mistico. Il sacer-dote è così prolungamento neltempo di Cristo, alter Christus.Quanto diceva l’arcivescovoMontini a Milano nel 1957, eral’esperienza forte dei sacerdotiche vivevano la loro missione inquello impegnativo e suggestivodecennio postbellico: «Due psi-cologie convivono in noi. Siamo,

    direi, un’arma a due fronti: daun lato rispecchiamo Dio, dal-l’altro il popolo».

    Chierico coraggioso, sacerdo-te entusiasta, parroco delle voca-zioni, liturgo premuroso, predi-catore efficace. Entra con cuoredi pastore nelle consuetudini ra-dicate della popolazione dina-mese e le nobilita, con una riso-luta e lungimirante purificazionedella pietà popolare e rispettosariforma dei riti liturgici. Ascoltail grido dei poveri e, senza met-tere l’altoparlante e senza scrive-re sulla sua fronte che, come pre-

    te, si interessa e deve interessarsidegli indigenti, interviene condiscrezione e con grande sensod’umanità; gli stessi episodi cheFurci racconta, oltre che commo-venti, sono una chiara testimo-nianza di stile sacerdotale.

    Don Zangari appartiene aduna ultima generazione di clero,modellato secondo criteri bendefiniti dalla spiritualità e dalladisciplina, dalla ricchezza pre-conciliare e dalla positiva novitàdel dopo concilio. Un uomo chepiù che lavorare per la storia, hapreferito operare nella storia,dentro i suoi solchi con la pa-zienza e l’umiltà del seme. Perquesto, oggi, può fare storia!Appartiene dunque a quei mae-stri i quali insegnavano, per dir-la con papa Francesco, le cui pa-role aprono il libro, che quei“piccoli gesti quotidiani”, diven-tano oggi le “grandi strategie”dell’amore sociale.

    Il volume è presentato dal-l’attuale parroco don RoccoSuppa, con prefazione del Ve-scovo della Diocesi Mons. LuigiRenzo. È diviso dall’autore inotto circostanziati capitoli sullavita e il ministero di don Zanga-ri, dedicando il nono capitolo adun profilo storico del culto ma-

    riano e del titolo di Maria SS.della Catena (sottotitolo del li-bro e occasione della pubblica-zione), e il capitolo decimo alleinteressanti e pertinenti testimo-nianze di Romeo Salvatore Bufa-lo, Francesco Fiumara, GaetanoNicolaci, Serafino Avenoso; labibliografia e gli indici onoma-stico e toponomastico completa-no l’attesa e meritoria pubblica-zione, corredata, tra l’altro, daimmagini fotografiche e ripro-duzioni di scritti autografi cheaccompagnano in modo graditolo scorrere di queste pagine.

    Sono certo che la lettura diquesto libro potrà proficuamentegiovare anche alla formazionedel clero giovane e non solo, bi-sognoso di modelli autentici.Dobbiamo essere grati a MicheleFurci del dono di questa sua te-stimonianza che raccoglie, a suavolta, una testimonianza per unaletteratura edificante, dove emer-ge la forza dell’ideale, la passio-ne, il sacrificio, il donarsi consenso del dovere e della respon-sabilità, non in momenti episodi-ci ed occasionali, celebrativi eredditizi, ma nella fedeltà al quo-tidiano, che solo un Amore piùgrande può motivare e sostenere.

    Filippo Ramondino

    Questo libro non pone no-vità, ma spunti di rifles-sione su problematicheattuali, in modo da chiedersi co-me uscire dalla situazione esa-sperata e senza futuro, nichilistache contraddistingue l’uomod’oggi. Il grande nodo è la per-sona che rifiuta la trascendenzae resta chiuso in se stesso, che ri-fiuta di vivere in comunione erespinge la valorizzazione deidiritti umani su temi devastanti,quali ad esempio il diritto allavita e il matrimonio. Oggi piùche mai c’è bisogno di etica, chesi concretizza nelle scelte di vitae diventa morale”.

    Queste le parole con le qualiil Vescovo della Diocesi di Mile-to-Nicotera-Tropea Luigi Renzoha illustrato Un nuovo esodo,opera letteraria del presule eme-rito di Lamezia Terme VincenzoRimedio. Concetti espressi nelcorso dell’incontro di presenta-zione svoltosi nei giorni scorsinella “Sala delle Laudi” dellacittadina normanna.

    All’evento, coordinato dal-l’avvocato Giuseppe Calzone,oltre al prelato miletese eranopresenti lo stesso autore del li-bro e il prof. Filippo D’Andrea.

    “Questo volume - ha aggiun-to nell’occasione Mons. Renzo -invia un messaggio intenso, do-ve ognuno di noi è chiamato areagire e a rivendicare il sensodel luogo e dell’appartenenza,ad incamminarsi verso un “nuo-vo esodo”, in cui il nuovo Mosèè rappresentato da Gesù stesso”.

    Al Vescovo miletese ha fattoseguito il prof. D’Andrea, ilquale dal canto suo ha presenta-to la figura di Mons. Rimedio

    come “Vescovo pensatore checoglie i segni dei tempi e che simette al servizio della vita”, esu un volume che rappresenta“l’ulteriore passo di una serie dipassi di un pastore che ha vis-suto il suo episcopato come eso-do, eternamente insoddisfattodella strada fatta”.

    Ha concluso lo stesso autore,che dopo aver ripercorso “da fi-glio di questa diocesi” il suo lega-me con Mileto ed ha focalizzatol’attenzione sulla necessità fonda-mentale di sentire la Chiesa “co-me il nostro sangue” e di “sentir-si coinvolti e chiamati in un cam-mino in cui Dio ci spinge ad an-dare oltre verso il suo futuro”.

    In questa vita - ha spiegatoMons. Rimedio - non c’è nulla didefinitivo e, quindi, ci si con-fronta con la vita futura. Questaè la nostra fede, nel senso checrediamo in un Dio che non ve-diamo per quello che lui è(L’Uomo-Dio). Ho scritto questolibro perché oggi viviamo in unaschiavitù diffusa, con la ‘ndran-gheta, antivangelo, che dominala Calabria. Il nuovo esodo, quin-di, come cammino per liberarsidalla povertà e dal male che tut-to questo comporta per la socie-tà. Attingendo alla fede, incon-tro personale con il Signore”.

    Cosa occorre per l’Esodo?Il ritorno a Cristo, al suo

    Vangelo di luce per diradare letenebre, alla Chiesa Madre eMaestra, instancabile negli inter-venti umanitari e negli insegna-menti di fede e di morale. Simettano da parte esitazioni, in-certezze: è l’ora dell’audaciadella fede e della ragione.

    Giuseppe Currà

    Sera del 23 gennaio 2017 siè addormentato nel Signo-re, dopo lunga malattia,offerta con spirito sacerdotale,nella Casa di Riposo del Cleroad Aci di Sant’Antonio (Catania)dove era ricoverato e amorevol-mente assistito.

    Nato a Messina il 10 febbraio1935, trascorse la fanciullezza aSan Ferdinando (RC), studiò neiseminari di Mileto, Reggio Cala-bria e Posillipo in Napoli, si li-cenziò in teologia nel 1960 econseguì la laurea in lettere nel1971. Fu ordinato sacerdote aSan Ferdinando il 10 luglio 1960da Mons. Vincenzo De Chiara, ilquale lo chiamò subito in centrodiocesi dove svolse vari e delica-ti uffici: mansionario del Capito-lo, prefetto d’ordine in Semina-rio e vice parroco in cattedrale(1960-1963); docente di letterenelle scuole del seminario (1961-1973); canonico con bolla apo-stolica del 17-12-1963, quindi ar-ciprete parroco dal 1964 al 1990,e amministratore parrocchiale diSan Giovanni di Mileto dal 1984al 1989. Contemporaneamente,

    con diversi mandati, fu padrespirituale e confessore dei semi-naristi, notaio del tribunale ec-clesiastico, membro di diversecommissioni diocesane. Dal1990 al 1998 scelse di servire co-me parroco la comunità di Iona-di insieme a quella di Pizzinni(1990-1996).

    Fu canonico penitenziere dal1993 al 2008, e passò a decanodel capitolo il 1-9-2008. Insiemealla parrocchia, che servì congrande umanità ed edificantespiritualità, la scuola fu altrosuo campo di missione, dedi-candosi con l’insegnamento dilettere presso il liceo classico epoi presso il liceo scientifico inVibo dal 1973 fino al pensiona-mento, anni di docenza che ri-corderà con gratitudine e simpa-tia nel suo libro Ciao Ragazzi.

    Dopo la celebrazione ese-quiale nella Basilica Cattedrale,presieduta dal Vescovo, la salmaè stata tumulata, come era suavolontà testamentaria, nel cimi-tero di San Ferdinando accantoai resti mortali della mamma.

    F. R.

    È morto il decano del capitolo cattedrale

    Don Agostino CeliLa presentazione del volume Un nuovo Esodo

    Recuperare l’etica

  • 4 || CHIESA INSIEME: VERSO IL SINODO

    La Chiesa diocesana di Mi-leto-Nicotera-Tropea si av-via verso il sinodo. Mons. Luigi Renzo Vescovo

    della Diocesi, nella lettera pasto-rale ha anticipato l’indizione delsinodo diocesano.

    Gli ultimi sinodi, prima chela Diocesi venisse unificata, so-no stati: il sinodo della diocesidi Mileto nel 1959; il sinodo del-la diocesi di Nicotera nel 1580-81; il sinodo della diocesi di Tro-pea nel 1702.

    Con l’indizione del sinodo ilVescovo ha deciso di intrapren-dere un percorso che vedrà im-pegnati sacerdoti, diaconi, reli-giosi e fedeli laici della Chiesa.Sono state già iniziate le attivitàpreparatorie, con la nomina del-la commissione sinodale e conl’invio del primo questionarioalle parrocchie.

    Un’attività molto complessache vedrà diversi momenti diconfronto in vista l’appunta-mento conclusivo.

    COMPOSIZIONEE ORGANISMI PER IL SINODO

    La complessità ed articola-zione del Sinodo in tutte le suefasi esige una minuziosa ed arti-colata composizione dei mem-bri, oltre che una precisa distri-buzione dei tempi realizzativi edei ruoli collaborativi.

    Presieduto dal Vescovo, il Si-nodo prevede la partecipazionedi membri di diritto, membri di“nomina episcopale” e membrielettivi in numero da stabiliremediante un Regolamento chedovrà essere predisposto secon-do le indicazioni e sotto la vigi-lanza del Vescovo diocesano.

    Membri di diritto sono quelliprevisti dal can. 463 e quelli inragione dell’ufficio ricoperto indiocesi; i membri elettivi, in ag-giunta ai Sacerdoti e ai rappre-sentanti di Cism e Usmi scelti dairispettivi confratelli o dalle ri-spettive consorelle, devono esse-re laici rappresentativi delle sin-gole zone pastorali che si distin-guono “per fede sicura, buoni co-stumi e prudenza” (can. 512, § 3).

    Al Sinodo, a giudizio del Ve-scovo, in spirito ecumenico, pos-sono essere invitati quali Osser-vatori esterni anche “alcuni mini-stri o membri di Chiese non inpiena comunione con la Chiesacattolica” (can. 463, § 3).

    La Commissione preparatoria.Scelta dal Vescovo “fra sacerdotied altri fedeli che eccellono perla loro prudenza pastorale ecompetenza” tenendo conto an-che della “varietà dei carismi eministeri”, ha il compito di“prestare aiuto al Vescovo prin-cipalmente nell’organizzazionee nell’offerta di sussidi per lapreparazione del Sinodo, nellaelaborazione del relativo Rego-lamento, nella determinazionedelle questioni da proporre alledelibere sinodali e nella desi-gnazione dei sinodali”. È ad es-sa affidato, altresì, il compito dirilevare i dati dei Questionaridell’indagine preliminare, da cuitrarre la formulazione dell’Istru-mentum laboris per i lavori pre-sinodali periferici e zonali. Lesue sedute sono presiedute dalVescovo, o da un delegato in ca-so di suo impedimento.

    Una Segreteria, diretta da unmembro della Commissione

    preparatoria. Ad essa “spetteràdi assistere il Sinodo sottol’aspetto organizzativo: trasmis-sione e archiviazione della do-cumentazione, redazione deiverbali, allestimento dei servizilogistici, tenuta della contabili-tà”. All’interno della Segreteriafunzionerà anche un UfficioStampa, “che assicuri l’adeguatainformazione dei media” conpuntuali “Comunicati” sui lavo-ri sinodali.

    TAPPE DEL SINODO25 ottobre 2016Consegna della Lettera Pastoralecome preliminare alle operazioni

    Dicembre 2016Costituzione Commissione Pre-paratoria - Formulazione Regola-mento del Sinodo - Preparazionedel Questionario del Sinodo

    4 febbraio 2017Consegna del questionario delSinodo per l’indagine prelimina-re in vista dell’instrumentum la-boris;

    Quaresima 2017Assemblee pre-sinodali parroc-chiali e zonali sul Questionario.

    STAZIONI ZONALI 2017

    Incontro dei consigli Pastoralizonali con il Vescovo sul Que-stionario:

    5 marzo - MiletoBasilica Cattedrale

    12 marzo - SorianoSantuario di Dinami

    19 marzo - PizzoSantuario S. Francesco

    26 marzo - Vibo ValentiaParrocchia Sacra Famiglia

    2 aprile - TropeaConcattedrale

    25 ottobre 2017Apertura del pre-sinodo - Costi-tuzione (designazione ed elezio-ne) dei membri sinodali e relati-ve commissioni di lavoro - Con-segna dell’Instrumentum laboris

    Quaresima - Pasqua 2018Assemblee sinodali sui temi del-l’anno - Formulazione delle pri-me propositiones

    Avvento 2018Continuano le assemblee sino-dali zonali

    Quaresima - Pasqua 2019Assemblee sinodali sui temi del-l’anno - Continua la formulazio-ne delle prime propositiones

    25 ottobre 2019Apertura anno celebrativo delSinodo

    25 ottobre 2020Chiusura e consegna del “Librodel Sinodo”

    Sinodo insieme per attingere nuova linfa per la vita ecclesiale

    Le tappe di un camminoQQUUEESSTTIIOONNAARRIIOO PPRREEPPAARRAATTOORRIIOO

    AALL SSIINNOODDOO DDIIOOCCEESSAANNOO

    …l’acqua che io darò… diventerà sorgente…Gv 4, 14

    In continuità con il cammino fatto in questi anni, scanditodalle lettere pastorali e dai Convegni Diocesani celebrati, ar-ricchito dal dono della Visita Pastorale del Vescovo, il percorsosinodale ci fa vivere

    LA CHIESA CHE SIAMO, LA CHIESA CHE VOGLIAMO

    1. Le priorità a livello diocesanoOggi più che mai l’azione della chiesa nel mondo non puòprocedere a “briglie sciolte” né tanto meno in manierasbrigativa, superficiale e senza obiettivi e metodi precisi ecomuni.Su cosa occorre puntare per potenziare le sinergie in tuttigli ambiti della nostra missione ecclesiale?� a livello personale ..........................................................................................� a livello sociale ..................................................................................................� a livello ecclesiale ...........................................................................................

    2. Le priorità a livello parrocchialeAnche per quanto riguarda la parrocchia, con uno sguardodi seria lettura sapienziale della situazione, quali sono glielementi di criticità più rilevanti e le priorità che emergononelle nostre comunità, soprattutto dopo la visita pastoraleeffettuata? Quali gli ostacoli e quali le risorse per l’evangelizzazione alfine di vivere concretamente la Parrocchia “in uscita”?� a livello sociale ..................................................................................................� a livello ecclesiale ..........................................................................................

    3. Nelle nostre realtàChiesa e sinodo sono sinonimi perché la Chiesa non è altro che ilcamminare insieme del gregge di Dio sui sentieri della storia incontroa Cristo Signore (Papa Francesco, Discorso al Convegno Ecclesiale diFirenze).

    Verifichiamo se lo stile della nostra Chiesa è “sinodale”,cioè si sforza di camminare insieme, unita intorno al suoPastore, verso l’obiettivo comune di una Chiesa che svolgela sua missione evangelizzatrice sul territorio.� Elementi negativi su cui agire ...............................................................� Elementi positivi su cui puntare ..........................................................

    4. Ambiti e percorsi pastorali su cui orientarsiCome muoversi nella catechesi, liturgia, carità, famiglia,giovani etc., per essere incisivi e decisivi al fine di un rinno-vamento profondo della vita cristiana nelle nostre realtà?

    5. Comunione ecclesiale: rapporto Vescovo-presbiteri-diaconi-religiosi-religiose-consacrati-laiciLa prima sinodalità da promuovere è la comunione eccle-siale. � Il modo con cui la viviamo, può dirsi soddisfacente? � È fonte di testimonianza?� Quali gli elementi di difficoltà e quali prospettive?

    27 maggioAssemblee zonali conclusive

    30 giugnoConsegna delle relazioniemerse dagli incontri zonali.

    Mons. Domenico MonteleoneVicario Generale

    Mons. Vincenzo VaroneVicario per le Attività Pastorali

    Mons. Gaetano CurràVicario per la Cultura

    Mons. Filippo RamondinoCancelliere

    P. Francesco La RuffaVicario per la Vita Consacrata

    Don Francesco SicariRettore Seminario

    Don Antonio FarinaUfficio Catechistico

    Don Giuseppe La TorreUfficio Liturgico

    Don Graziano MaccaroneSegretario Vescovile

    Don Giuseppe GaglianoConsulta Pastorale Giovanile

    Don Fortunato FiglianoDirettore Caritas

    Don Salvatore MinnitiVicario Zona Pastorale Mileto

    Don Antonio MazzeoVicario Zona Pastorale Pizzo

    Don Giuseppe SergioVicario Zona Pastorale Soriano

    Don Sergio MeligranaVicario Zona Pastorale Tropea

    Don Piero FurciVicario Zona PastoraleVibo Valentia

    Antonio SpinosoSegretarioConsiglio Pastorale Diocesano

    Marisa LabateSegretaria CdAL

    SEGRETARI DI ZONA

    Antonio SpinosoZona Pastorale Mileto

    Francesco MaioZona Pastorale Pizzo

    Giovanna MaioloZona Pastorale Soriano

    Don Antonio Gennaro Zona Pastorale Tropea

    Raffaele CuppariZona Pastorale Vibo Valentia

    Gaetano AurelioMaria Rita SchiavoneConcetta MangialavoriAntonino PaganoMaria BaroneRaffaele BlandinoGiuseppe CultreraSilvana BaroneIvana VenturaPaolo CerasoArmanda Daila MiceliAlessandra Cambriae Carmine Armellino

    Paolo GianniniPresidente Aci

    Coniugi Francoe Antonella PietropaoloCommissione Famiglia

    COMMISSIONE DIOCESANA DEL SINODO

  • CHIESA INSIEME: APPUNTAMENTI DI FEBBRAIO || 5

    Cari fratelli e sorelle, l’11febbraio prossimo sarà ce-lebrata, in tutta la Chiesa ein modo particolare a Lourdes,la XXV Giornata Mondiale delMalato, sul tema: Stupore perquanto Dio compie: «Grandi co-se ha fatto per me l’Onnipoten-te…» (Lc 1, 49). Istituita dal miopredecessore san Giovanni Pao-lo II nel 1992, e celebrata per laprima volta proprio a Lourdesl’11 febbraio 1993, tale Giornatacostituisce un’occasione di atten-zione speciale alla condizionedegli ammalati e, più in genera-le, dei sofferenti...

    Ponendomi fin d’ora spiri-tualmente presso la Grotta diMassabielle, dinanzi all’effigedella Vergine Immacolata, nellaquale l’Onnipotente ha fattograndi cose per la redenzionedell’umanità, desidero esprime-re la mia vicinanza a tutti voi,fratelli e sorelle che vivetel’esperienza della sofferenza, ealle vostre famiglie; come pure ilmio apprezzamento a tutti colo-ro che, nei diversi ruoli e in tuttele strutture sanitarie sparse nelmondo, operano con competen-za, responsabilità e dedizioneper il vostro sollievo, la vostracura e il vostro benessere quoti-diano. Desidero incoraggiarvitutti, malati, sofferenti, medici,infermieri, familiari, volontari, acontemplare in Maria, Salute deimalati, la garante della tenerez-za di Dio per ogni essere umanoe il modello dell’abbandono allasua volontà; e a trovare semprenella fede, nutrita dalla Parola edai Sacramenti, la forza di ama-re Dio e i fratelli anche nel-l’esperienza della malattia.

    A Bernadette Maria dona la

    vocazione di servire i malati e lachiama ad essere Suora della Ca-rità, una missione che lei espri-me in una misura così alta da di-ventare modello a cui ogni ope-ratore sanitario può fare riferi-mento. Chiediamo dunque al-l’Immacolata Concezione la gra-zia di saperci sempre relazionareal malato come ad una personache, certamente, ha bisogno diaiuto, a volta anche per le cosepiù elementari, ma che porta insé il suo dono da condividerecon gli altri.

    Lo sguardo di Maria, Conso-latrice degli afflitti, illumina ilvolto della Chiesa nel suo quoti-diano impegno per i bisognosi ei sofferenti. I frutti preziosi diquesta sollecitudine della Chie-sa per il mondo della sofferenzae della malattia sono motivo diringraziamento al Signore Gesù,il quale si è fatto solidale connoi, in obbedienza alla volontàdel Padre e fino alla morte incroce, perché l’umanità fosse re-denta. La solidarietà di Cristo,Figlio di Dio nato da Maria, èl’espressione dell’onnipotenzamisericordiosa di Dio che si ma-nifesta nella nostra vita - soprat-tutto quando è fragile, ferita,umiliata, emarginata, sofferente- infondendo in essa la forzadella speranza che ci fa rialzaree ci sostiene.

    Tanta ricchezza di umanità edi fede non deve andare disper-sa, ma piuttosto aiutarci a con-frontarci con le nostre debolezzeumane e, al contempo, con le sfi-de presenti in ambito sanitario etecnologico. In occasione dellaGiornata Mondiale del Malatopossiamo trovare nuovo slancioper contribuire alla diffusione di

    una cultura rispettosa della vita,della salute e dell’ambiente; unrinnovato impulso a lottare peril rispetto dell’integralità e delladignità delle persone, anche at-traverso un corretto approccioalle questioni bioetiche, alla tu-tela dei più deboli e alla curadell’ambiente.

    In occasione della XXV Gior-nata Mondiale del Malato rinno-vo la mia vicinanza di preghierae di incoraggiamento ai medici,agli infermieri, ai volontari e atutti i consacrati e le consacrateimpegnati al servizio dei malatie dei disagiati; alle istituzioni ec-clesiali e civili che operano in

    questo ambito; e alle famiglieche si prendono cura amorevol-mente dei loro congiunti malati.A tutti auguro di essere sempresegni gioiosi della presenza edell’amore di Dio, imitando laluminosa testimonianza di tantiamici e amiche di Dio tra i qualiricordo san Giovanni di Dio esan Camillo de’ Lellis, Patronidegli ospedali e degli operatorisanitari, e santa Madre Teresa diCalcutta, missionaria della tene-rezza di Dio.

    Fratelli e sorelle tutti, malati,operatori sanitari e volontari,eleviamo insieme la nostra pre-ghiera a Maria, affinché la suamaterna intercessione sostengae accompagni la nostra fede e ciottenga da Cristo suo Figlio lasperanza nel cammino dellaguarigione e della salute, il sen-so della fraternità e della re-sponsabilità, l’impegno per losviluppo umano integrale e lagioia della gratitudine ogni vol-ta che ci stupisce con la sua fe-deltà e la sua misericordia.

    O Maria, nostra Madre, che in Cristo

    accogli ognuno di noicome figlio,

    sostieni l’attesa fiduciosadel nostro cuore,

    soccorrici nelle nostre infermitàe sofferenze,

    guidaci verso Cristo tuo figlioe nostro fratello,

    e aiutaci ad affidarci al Padreche compie grandi cose.

    A tutti voi assicuro il mio co-stante ricordo nella preghiera evi imparto di cuore la Benedi-zione Apostolica.

    Francesco

    Messaggio del Santo Padre Francesco per la XXV Giornata Mondiale del Malato

    Stupore per quanto Dio compie

    Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 39a Giornata Nazionale per la Vita

    Nel solco di Madre Teresa di CalcuttaIL CORAGGIODI SOGNARE CON DIO

    Alla scuola di Papa France-sco s’impara a sognare.Spesso nelle udienze fariferimento ai sogni dei bambinie dei giovani, dei malati e deglianziani, delle famiglie e dellecomunità cristiane, delle donnee degli uomini di fronte allescelte importanti della vita.

    Sognare con Dio e con Luiosare e agire!

    Quando il Papa commenta laParola di Dio al mattino o quan-do tiene discorsi nei vari viaggiapostolici, non manca di inco-raggiare a sognare in grande. Ènota la sua devozione a san Giu-seppe, che considera uomo del“sogno” (Cfr. Mt 1,20.24).

    Quando si rivolge alle fami-glie, ricorda loro che il sogno diDio “continua a realizzarsi neisogni di molte coppie che han-no il coraggio di fare della lorovita una famiglia; il coraggio disognare con Lui, il coraggio dicostruire con Lui, il coraggio digiocarci con Lui questa storia,di costruire un mondo dovenessuno si senta solo, nessunosi senta superfluo o senza unposto”.

    I BAMBINI E I NONNIIL FUTURO E LA MEMORIA

    Per Papa Francesco il sognodi Dio si realizza nella storia conla cura dei bambini e dei nonni.I bambini “sono il futuro, sonola forza, quelli che portanoavanti. Sono quelli in cui ripo-niamo la speranza”; i nonni “so-no la memoria della famiglia.Sono quelli che ci hanno tra-smesso la fede. Avere cura deinonni e avere cura dei bambini èla prova di amore più promet-tente della famiglia, perché pro-mette il futuro. Un popolo chenon sa prendersi cura dei bam-bini e dei nonni è un popolosenza futuro, perché non ha laforza e non ha la memoria perandare avanti”.

    Una tale cura esige lo sforzodi resistere alle sirene di un’eco-nomia irresponsabile, che gene-ra guerra e morte.

    Educare alla vita significaentrare in una rivoluzione civileche guarisce dalla cultura delloscarto, dalla logica della denata-lità, dal crollo demografico, fa-vorendo la difesa di ogni perso-na umana dallo sbocciare dellavita fino al suo termine naturale.È ciò che ripete ancora oggi San-

    ta Teresa di Calcutta con il fa-moso discorso pronunciato inoccasione del premio Nobel1979: “Facciamo che ogni singo-lo bambino sia desiderato”; è ciòche continua a cantare con l’in-no alla vita: “La vita è bellezza,ammirala. La vita è un’opportu-nità, coglila. La vita è beatitudi-

    ne, assaporala. La vita è un so-gno, fanne una realtà. … La vitaè la vita, difendila”.

    CON MADRE TERESALa Santa degli ultimi di Cal-

    cutta ci insegna ad accogliere ilgrido di Gesù in croce:

    “Nel suo Ho sete (Gv 19, 28)

    possiamo sentire la voce dei sof-ferenti, il grido nascosto dei pic-coli innocenti cui è preclusa laluce di questo mondo, l’accoratasupplica dei poveri e dei più bi-sognosi di pace”.

    Gesù è l’Agnello immolato evittorioso: da Lui sgorga un“fiume di vita” (Ap 22, 1.2), cuiattingono le storie di donne e uo-mini per la vita nel matrimonio,nel sacerdozio o nella vita con-sacrata religiosa e secolare.

    Com’è bello sognare con lenuove generazioni una Chiesa eun Paese capaci di apprezzare esostenere storie di amore esem-plari e umanissime, aperte aogni vita, accolta come dono sa-cro di Dio anche quando al suotramonto va incontro ad atrocisofferenze; solchi fecondi e ac-coglienti verso tutti, residenti eimmigrati.

    Un tale stile di vita ha un sa-pore mariano, vissuto come “par-tecipazione alla feconda operadi Dio, e ciascuno è per l’altrouna permanente provocazionedello Spirito.

    I due sono tra loro riflessidell’amore divino che confortacon la parola, lo sguardo, l’aiu-to, la carezza, l’abbraccio”.

  • 6 || MOMENTI DIOCESANI

    Èstata grande la partecipa-zione alla cerimonia dichiusura dell’Anno giubi-lare della misericordia, svoltasiil 13 novembre nella basilica cat-tedrale di Mileto. Una celebra-zione densa di significato, cheha visto raccolti intorno a Mons.Luigi Renzo, che ha presiedutola liturgia, il Vescovo emerito diLamezia Terme Vincenzo Rime-dio, fedeli e presbiteri prove-nienti da tutta la diocesi di Mile-to-Nicotera-Tropea.

    Il più suggestivo è stato in-dubbiamente il rito della chiu-sura della Porta Santa. “Machiudere la porta della chiesa -ha spiegato il Vescovo - non si-gnifica chiudere il cuore miseri-cordioso del Padre. Se abbiamo

    vissuto un anno speciale nellamisericordia, da oggi l’esperien-za fatta della sua bellezza e dellasua concretezza dovrà continua-re nella normalità dell’impegnodi ogni giorno. Quella di que-st’anno è stata una esercitazioneintensiva per acquisire una men-talità ed uno stile che, come ca-ratterizza Dio nella sua paterni-tà, dovrà caratterizzare anchenoi come figli suoi e fratelli tradi noi … Una cosa che vale pertutti, ma particolarmente per noipreti, che non siamo mandatinel mondo per fare i primi dellaclasse, i più bravi ed i più buoni,ma per servire, guidare e santifi-care le persone che ci sono affi-date. Forse - ha concluso il pre-sule - come frutto dell’Anno del-

    la misericordia, abbiamo biso-gno di curare maggiormenterapporti umani più congeniali alnostro compito e ad uno stile di

    chiesa, che si pone in ascolto ditutti per raggiungere insieme itraguardi del Vangelo”.

    Gaetano Currà

    Conclusione Diocesana del Giubileo della Misericordia

    Chiusura della Porta Santa

    MILETO, 18 settembre 2016 �� Grande e atteso momento di festa per tutta la Comunità Diocesana

    Elevazione a Basilica della CattedraleL’elevazione a Basilica minoresancisce il legame ancora piùstretto della Cattedrale e dellastessa diocesi con la Chiesa di Ro-ma, anche per quanto riguarda laliturgia e l’arredo sacro. La sua ele-vazione a Basilica minore la investedi grande onore, ma anche di altret-tante enormi responsabilità, visto lospeciale collegamento con il Papa.

    In queste parole del Cardina-le Robert Sarah, Prefetto dellaCongregazione per il Culto Di-vino e i Sacramenti, si condensail significato della elevazione a

    Basilica Minore della Cattedraledi Mileto, sancita dalla solenneliturgia del 18 settembre 2016.

    La cerimonia, molto attesa esentita, era iniziata alle 10.45,davanti ad una folla di fedeli edalle autorità civili e militari, conlo scoprimento dello scudo mar-moreo basilicale, con l’attraver-samento della “Porta Santa dellaMisericordia” e con la letturapubblica, da parte del cancellie-re vescovile Mons. Filippo Ra-mondino, della relativa Bolla inlatino.

    Il Cardinale, che ha presie-duto la Celebrazione Eucaristi-ca, affiancato dal nostro VescovoLuigi Renzo e dal Vescovo eme-rito di Lamezia Terme Mons.Vincenzo Rimedio, insieme atutto il clero diocesano, ha avutoparole di stima e di grande ri-spetto per la nostra diocesi diMileto-Nicotera-Tropea e per lasua chiesa madre. “Questa mae-stosa chiesa - rappresenta unaperla, sia dal punto di vista sto-rico-artistico-architettonico e siaper quanto riguarda l’aspetto

    spirituale. La sprona, indubbia-mente, a fungere da esempio perle altre chiese locali”.

    A conclusione della celebra-zione, Mons. Luigi Renzo, haespresso il suo ringraziamento aPapa Francesco e allo stessoCardinale Sarah, tra l’altro sug-gellati dal significativo applausodei fedeli, lo stesso Prefetto hapoi svelato una lastra marmo-rea, situata a destra della portacentrale, che ricorderà l’evento afutura memoria.

    Giuseppe Currà

    Gli esercizi spirituali per isacerdoti della nostradiocesi anche quest’annosi sono tenuti la settimana pre-cedente alla Festa di Cristo Renella sede, ormai collaudata peraccoglienza e funzionalità, delCentro “Presenza” in Barritteridi Seminara (RC), diretto e cura-to da don Silvio Misiti.

    A guidare le meditazioni sultema Testimoni di speranza in unmondo multiculturale è statoMons. Lucio Sembrano, biblistacampano, oggi a servizio dellaSegreteria di Stato Vaticana e As-sistente Europeo del movimento

    Scout, che con stile diretto e sem-plice, ha invitato i presbiteri a ri-prendere in mano e a rispec-chiarsi nel libro degli Atti degliApostoli per “abbeverarsi alle sor-genti dell’avventura cristiana”.

    Le riflessioni che si sono in-centrate sui primi capitoli degliAtti (1-11) hanno così permessouna immersione nella freschez-za delle origini della comunitàecclesiale e di fare una bellaesperienza di spiritualità e difraternità per ripartire, con slan-cio rinnovato, nel cammino del-la nostra Diocesi in preparazio-ne al Sinodo Diocesano.

    Sacerdoti insieme per attingere alle fonti

    Esercizi spirituali

    Anche quest’anno a Miletosi è ripetuto l’atto di ve-nerazione e la successivaofferta floreale alla stele dellaVergine Maria.

    Nella festa dell’ImmacolataConcezione in contemporaneaalla cerimonia presieduta da Pa-pa Francesco in piazza di Spa-gna a Roma, a Mileto il VescovoMons. Luigi Renzo, affiancatoda alcuni Canonici del CapitoloCattedrale e alla presenza dirappresentanti di associazionilaicali e religiose e delle massi-me autorità civili, politiche e mi-

    litari del territorio ha presiedutoil tradizionale appuntamento dipreghiera e di omaggio.

    La collocazione della coronadi fiori, da parte dei Vigili delfuoco della sezione provincialedi Vibo Valentia, ai piedi dellaVergine è stato un momentoparticolarmente toccante, resoancor più suggestivo dalla falcedi luna che nel cielo terso deltramonto ha fatto capolino pro-prio accanto alla venerata statuamarmorea che si erge sulla Piaz-za della Badia.

    Gaetano Currà

    La liturgia pontifica-le, presieduta daMons. Luigi Renzoe animata dal Coro Poli-fonico “Gregorianum” èstata il momento centraledella Festa di San Nicola,Patrono della Diocesi edella Città di Mileto.

    La cerimonia è inizia-ta con l’accensione delcero votivo da parte delSindaco di Mileto, Anto-nio Crupi, accompagnatodai rappresentanti del-l’Amministrazione Co-munale e con l’offertadell’olio della lampadada parte della ComunitàParrocchiale di “ReginaPacis” in Vibo Valentia,guidata dal parrocoMons. Gaetano Currà.

    Durante la celebrazio-ne ha avuto anche luogoil suggestivo Rito di Am-missione ed il conferi-mento dei Ministeri adalcuni Seminaristi dellaDiocesi. Sono stati cosìammessi dal Vescovoall’Ordine Sacro i semi-naristi Davide Moschella,Giuseppe Vallone e LucaDaniele. Ha poi conferitoil Lettorato a FrancescoCondello, Bruno Rizzutoe Vincenzo Nano e l’Ac-colitato a Giuseppe Pileci.

    Il patronodella Diocesi

    Festadi

    SanNicola

    Davanti alla stele in piazza Badia a Mileto

    Omaggio a Maria

  • INCONTRI DIOCESANI || 7

    Bisogna uscire insieme, perdar vita ad una Chiesache si pone in camminosinodale, in comunione e al ser-vizio di Dio per la salvezza delmondo. In questo contesto sonotre i soggetti importanti: il popo-lo di Dio, considerato che qual-siasi battezzato è soggetto attivodi evangelizzazione; i pastori,vescovi e parroci che operano incollaborazione tra loro; l’assem-blea e i vari organismi di parte-cipazione. Il tutto, facendo inmodo che ognuno creda nelcompito che gli viene dato.

    Queste le conclusioni trattedal Vescovo della Diocesi di Mi-leto-Nicotera-Tropea Mons. Lui-gi Renzo, al termine del Conve-gno pastorale diocesano Ministe-

    rialità e sinodalità nella Chiesa lo-cale, svoltosi dal 21 al 23 settem-bre in una Cattedrale “in cui an-cora aleggia la fresca elevazionea Basilica”.

    La tre giorni ha raccolto aMileto quasi tutto il clero e cen-tinaia di delegati dalle varie par-rocchie.

    Obiettivo: fungere da sbocconaturale per il Sinodo diocesanoche prenderà ufficialmente il vianel 2017, per poi concludersi nel2020, “in modo da dar vita adun cammino sinodale, possibilesolo se verranno condivisi finicomuni e se ci sarà voglia diconversione pastorale”.

    Il convegno si è avvalso del-la preziosa collaborazione delVescovo della Diocesi di Tursi-

    Lagonegro, Mons. VincenzoOrofino, il quale ha tenuto duerelazioni sui temi: Una Chiesaministeriale in ascolto e Caratteri-stiche di una Chiesa sinodale.

    “Il nostro obiettivo - ha di-chiarato il primo giorno il presu-le lucano - è la santità. Dio ci

    cerca e noi dobbiamo trovarloattraverso la Chiesa, prolunga-mento di Cristo nello spazio enel tempo. Dallo Spirito Santoderivano i carismi e i ministeri,derivanti dai sacramenti internialla Chiesa, necessari per acqui-sire il discernimento”.

    Nella seconda relazioneMons. Orofino ha, invece, foca-lizzato l’attenzione su quattroaspetti: la Chiesa quale misterodi comunione missionaria; laChiesa in quanto tale diventa si-nodale; i principi fondamentalidi sinodalità della Chiesa; il si-gnificato di sinodalità dellaChiesa nel concreto.

    Tra gli interventi, anchequello del vicario episcopale perl’evangelizzazione e le comuni-

    cazioni Mons. Gaetano Currà, ilquale dal canto suo ha sottoli-neato l’esigenza della Chiesa dicontenere al suo interno i trattidi umiltà, disinteresse e beatitu-dine, “in modo da saper ricono-scere l’azione del Signore nelmondo, nella cultura, nella vitaquotidiana della gente”.

    Il convegno ha dato ampiospazio ai laboratori tematici che,quest’anno, presentati dal retto-re del seminario don FrancescoSicari e coordinati da Tonino Pa-gano e Angela Fortuna, si sonoincentrati su tre direttive fonda-mentali di azione della Chiesa:la catechesi, la liturgia e la cari-tà, “quest’ultima vera anima diogni cammino sinodale”.

    Mario Solano

    Ricordando l’Incontro Interreligioso di Assisi

    Operatori di paceNel XXX anniversariodell’evento religioso vo-luto da San GiovanniPaolo II, che il 27 ottobre 1986 in-vitò ad Assisi i leaders delle reli-gioni mondiali a pregare per lapace, il 26 settembre 2016 si è te-nuta nel Santuario di Santa Rubauna preghiera interreligiosa perla pace. Il momento bello e signi-ficativo ha avuto per tema Sete dipace, religioni e culture in dialogo.

    Insieme al nostro Vescovo vihanno partecipato il dott. Roque

    Pugliese, Ebreo, il dott. JensHansen, Pastore Luterano, e lasig.ra Karima Benkhdija, musul-mana, rappresentata dal marito.Il buddismo doveva essere rap-presentata dalla dott.sa ElisaFranza, impedita dalla malattia.

    Il Vescovo concludendo l’in-contro ha ricordato la ricorrenzaliturgica della memoria di SanNilo, “uomo di pace” ed haesortato ad essere costruttori dipace.

    Gaetano Currà

    Il 28 dicembre 2016 presso ilSantuario Diocesano di S.Ruba si è tenuto l’incontroLa nostra GMG, fortemente volu-to dal Vescovo già subito dopola conclusione del raduno inter-nazionale di Cracovia, perchél’esperienza lì vissuta dalla dele-gazione diocesana fosse “conse-gnata” ai giovani che non vihanno preso parte.

    Nei suggestivi locali dell’ex-convento è stato compiuto unpercorso in tre tappe: Au-schwitz, Cestochowa e Craco-via. Attraverso dei giochi e dellefoto, i partecipanti alla GMGhanno potuto raccontare la pro-pria esperienza di Dio vissuta inPolonia.

    Culmine di tutto l’incontro èstata la catechesi del Vescovo,che ha interagito con uno stilemolto familiare coi giovani, lan-ciando loro l’esperienza delprossimo Sinodo diocesano: una

    delle commissioni sarà propriodedicata a loro e li vedrà coin-volti come protagonisti.

    Un’intensa, ma breve adora-zione silenziosa ha conclusol’incontro. Dopo il taglio della

    torta da parte del Vescovo e unabreve agape fraterna, i giovanihanno fatto ritorno a casa, anco-ra una volta carichi di una forteesperienza di Chiesa.

    Giuseppe Gagliano

    La Pastorale Giovanile consegna l’esperienza di Cracovia 2016

    Dalla GMG al Sinodo

    Ministerialità e sinodalità nella Chiesa locale, i temi degli interventi di Mons. Vincenzo Orofino

    Il Convegno pastorale di settembre

    Siano una cosa sola come noisiamo una cosa sola. Io in lo-ro e tu in me, perché sianoperfetti nell’unità (Gv 17, 22-23).

    Gesù a lungo e con insisten-za ha pregato il Padre nell’ulti-ma cena per l’unità dei cristiani;ma purtroppo siamo divisi.

    Dal 18 al 25 gennaio, comedal 1910, in tutto il mondo catto-lici, ortodossi e protestanti insie-

    me abbiamo pregato per l’unitàdei cristiani; lo abbiamo fatto intutte le parrocchie e in particola-re con tre celebrazioni ecumeni-che a Soriano Cal., Vibo Valentiae Mileto, presiedute dal nostrovescovo (a Soriano ha presiedu-to don Bruno), la partecipazionedel pastore valdese/luteranoJens Hansen (a Mileto anche ilparroco ortodosso Romeno P.;Constantin.

    L’unità dei cristiani è un’esi-genza essenziale della nostra fe-de che nasce dall’essere credentiin Cristo. Abbiamo lo stesso bat-tesimo, la stessa Parola di Dio,siamo uniti nel martirio e nellasolidarietà. In tutti c’è il deside-rio di comunione; gli ultimi in-contri ecumenici di Papa Fran-cesco con il patriarca Bartolo-meo I, con il Patriarca di MoscaKirill, con la chiesa valdese a To-

    rino, la partecipazione in Sveziaper i 500 anni della Riforma, imolteplici convegni e tavole dilavoro son un segno e ci avvici-nano all’unità.

    “L’amore di Cristo ci spingeverso la riconciliazione” è stato iltema delle settimana di preghie-ra. Il materiale preparato dai cri-stiani di Germania ha avuto dueaccenti: la celebrazione dell’amo-re e della grazia di Dio mettendoin rilievo quella giustificazioneper la sola grazia che è stata ed èal centro della teologia dellechiese della Riforma; e l’accentopenitenziale, nel riconoscimentodelle profonde divisioni di cuiha sofferto la chiesa in seguitoall’evento del 1517 con la pro-spettiva di fare ulteriori passiverso la riconciliazione.

    Nella celebrazione ecumeni-ca la costruzione di un muro

    simbolico, il suo abbattimento equegli stessi mattoni posti a for-ma di croce, come segno di spe-ranza, ci hanno dato il coraggiodi chiamare per nome queste ter-ribili divisioni e di superarle conl’aiuto di Dio. Tutti i cristiani ri-badiscono che bisogna passare“dal conflitto alla comunione”.

    Bruno Cannatelli

    MILETO, 25 gennaio 2017 �� Si conclude in Cattedrale la settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani

    Insieme per un cammino comune

  • Nell’Auditorium “Experimentum Mundi”del “Cantiere Musicale Internazionale”, si èsvolta giovedì 26 gennaio un’interessante epiacevole serata culturale, durante la quale è statopresentato l’ultimo libro di Mons. Luigi Renzo,Piccole storie di periferie, in un’atmosfera piacevol-mente arricchita da momenti musicali curati daimaestri del Cantiere Musicale, il soprano M° Cate-rina Francese, il pianista M° Domenico Pizzi, ilviolinista M° Giuseppe Tallarico, il violoncellistaM° Francesco Valenzisi e il violinista Michael Ma-nuli allievo del Cantiere.

    L’incontro è stato organizzato dalla locale asso-ciazione turistica Pro loco, in collaborazione con larealtà musicale cittadina guidata dal maestro Ro-berto Giordano, il quale purtroppo non è potuto es-sere presente per impegni lavorativi, la diocesi mi-letese e i ragazzi del Servizio civile nazionale del-l’Unpli. Al tavolo della presidenza hanno preso po-sto, insieme all’autore c’erano il giornalista Mauri-zio Bonanno e Antonio Cavallaro della Rubbettinoeditore.

    Presenti in sala, i parroci di Mileto, gli assesso-ri del comune Francesco Schimmenti e GiuseppeCupi e Luigi Denardo della Cgil.

    A fare gli onori di casa, Giuseppe Giordano, chedopo i saluti di rito e la presentazione della serataha passato la parola al giornalista Maurizio Bonan-no, il quale ha catturato l’attenzione di tutta la salaraccontando “Piccole storie di periferia” come uninsieme d’istantanee che hanno catalizzato l’atten-zione su «episodi raccontati con una tecnica tipica-mente giornalistica e con una scrittura semplice e li-neare». Sono stati passati così in rassegna i raccontidi Ciccio il ladro e La casa dell’amore di Vibo Valentia.

    «Un’atmosfera - ha spiegato Bonanno - fatta distorie di periferia piene di povertà e dolore, maanche ricche di luce, la luce della speranza, quellaluce che Mons. Luigi Renzo vuol far venir fuori,infatti, il libro nasce da un grido e vuole essereuna risposta per tutti quelli che della Calabria vo-gliono far emergere solo le zone d’ombra».

    Antonio Cavallaro della Rubbettino, ha sottoli-neato come «questo è un libro che vuole fare emer-gere la luce e Luigi Renzo è riuscito a trovarla an-che là dove non si vede chiaramente; l’obiettivo del

    libro è dunque, quello di costituire uno stimolo perun recupero della coscienza civica, il cui filo con-duttore resta un grande amore per la Calabria».

    Ha concluso l’incontro l’intervento di Mons.Renzo con una rassegna degli elementi generaliche hanno ispirato la redazione del volume. Haringraziato poi gli organizzatori e i musicisti peraver allietato la serata con la loro arte.

    Rossella Artusa

    8 || INCONTRI DIOCESANI

    N O T I Z I A R I OPresentato a Mirto Crosia

    il libro del VescovoIl 3 gennaio 2017 presso il Circolo Culturale “Umberto Za-

    notti Bianco” di Mirto-Crosia (CS) è stato presentato il volu-me del “nostro Vescovo” Mons. Luigi Renzo Piccole storie diperiferia (Rubbettino 2016).

    Il Presidente del Circolo Ing. Franco Rizzo, iniziando l’in-contro ha evidenziato che parlare del volume di Mons. Renzosignifica parlare della Calabria, che Umberto Zanotti Biancoha servito e amato con un grande cuore di meridionalista.

    Ha relazionato Don Giuseppe De Simone, che ha osserva-to come Mons. Renzo è un grande amico del circolo ed è statosempre vicino e presente. Inoltre ha scelto alcuni racconti dalcesto del volume (I giovani dell’Affruntata; Monumenti prei-storici a Campana; Questo matrimonio non s’ha da fare) perevidenziare la conoscenza profonda e l’amore che l’autore haper la terra di Calabria.

    Anche il Prof. Francesco Filareto ha sottolineato l’impe-gno per il sociale e per l’educazione della gente che ha carat-terizzato sempre il ministero di Mons. Renzo sia da sacerdotedella Diocesi di Rossano-Cariati che ora da Vescovo di Mile-to-Nicotera-Tropea, una terra non complessa, come altre partidella Calabria.

    Subito dopo è intervenuto anche Mimmo Forciniti, rap-presentante di Italia Nostra (Sezione di Cosenza), il quale haricordato come le bellezze della nostra terra emergono anchedal lavoro di Mons. Renzo.

    Il “viaggio” che l’autore ci invita a fare dal nord al sud del-la Regione è un invito a conoscerla meglio e ad amarla di più.

    Il reliquiariodella Madonna delle Lacrime a PizzoIl 17 gennaio il reliquiario della Madonna delle Lacrime

    da Siracusa ha raggiunto la comunità di Pizzo. Ad attendere,oltre ad un numerosissimo gruppo di fedeli, i parroci delleparrocchie: padre Gaetano Nicolaci, don Pasquale Rosano edon Salvatore Santaguida.

    Il reliquiario accompagnato da due sacerdoti e da una lai-ca siracusani, ha raggiunto piazza della Repubblica in Pizzo,qui è stato ricevuto dai fedeli e dai sacerdoti presenti, è statoaffidato a padre Gaetano, il quale ha iniziato la processioneverso la chiesa parrocchiale di San Rocco, oggi anche santua-rio di San Francesco di Paola. In chiesa è stato accolto con larecita del Santo Rosario, poi vi è stata la concelebrazione dellaSanta Messa, il bacio del reliquiario e quindi la proiezione deldocumentario portato da Siracusa.

    Cosa è accaduto a Siracusa nel 1953?Il 29-30-31 agosto e il 1° settembre del 1953, un quadretto

    di gesso, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, posto co-me capezzale di un letto matrimoniale, nella casa di una gio-vane coppia di sposi, Angelo Iannuso e Antonina Giusto, invia degli Orti di S. Giorgio, n. 11, ha versato lacrime umane.

    Il fenomeno si verificò, ad intervalli più o meno lunghi,sia all’interno che all’esterno della casa.

    Il 1° settembre una Commissione di medici e di analisti,per incarico della Curia Arcivescovile di Siracusa, dopo averprelevato il liquido che sgorgava dagli occhi del quadretto, losottopose ad analisi microscopica. Il responso della scienzafu: “lacrime umane”.

    Terminata l’indagine scientifica il quadretto smise dipiangere. Presente a documentare televisivamente l’eventoTeleRadio Speranza S. G., con il suo tecnico di ripresa PinoCasuscelli.

    Gaetano Mazzarella

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    A P P U N T A M E N T I2 febbraioZONE PASTORALIIncontri zonali del clero

    2 febbraio • Ore 17.00MILETO • Basilica CattedraleGiornata della Vita Consacrata

    4 febbraio • Ore 16.30MILETO • Basilica CattedraleConsegna del questionario preparatorioal Sinodo

    5 febbraioPARROCCHIE39a Giornata per la Vita

    7/8 febbraioNAPOLIConvegno chiese del Sudin preparazione alla Settimana Sociale

    9 febbraio • Ore 10.00MILETO • Palazzo “San Paolo”Consiglio Presbiterale

    11 febbraioFesta della Madonna di Lourdes25a Giornata Mondiale del MalatoCelebrazioni presiedute dal Vescovo16 febbraio • Ore 9.30MILETO • SeminarioIncontro Diocesano del Clero19 febbraio • Ore 16.00BRIATICO • Casa Sacro CuoreRitiro delle Religiose19 febbraioMILETO • SeminarioAssemblea elettiva AC23 febbraio • Ore 9.30MILETO • SeminarioIncontro preti giovani25 febbraio • Ore 17.00MILETO • SeminarioConsulta Diocesana Aggregazioni Laicali25 febbraioSan Gerlando VescovoPrimicerio di Mileto e poi Vescovo di Agrigento

    MILETO �� Il Cantiere Musicale incontra il Vescovo come Autore

    Storie di periferia e di umanità