CLIMA DI LAVORO del G.L.I.P.
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QUALITA' DELLA CULTURA QUALITA' DELLA CULTURA DELL'INTEGRAZIONE DELL'INTEGRAZIONE
NEI PROCESSI NEI PROCESSI TERRITORIALI INCLUSIVI TERRITORIALI INCLUSIVI
NELLA NELLA PROVINCIA DI COMOPROVINCIA DI COMO
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CLIMA DI LAVOROdel G.L.I.P.
• creare un’area di fiducia
• ridurre eventuali tensioni
• tener conto di ogni contributo
• avere visione d’assieme dei problemi
• identificare le aree di accordo
• vivere una piacevole “atmosfera” produttiva
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raccordi con: Scuole, EE.LL., SERVIZI SANITARI, mondo del lavoro, professioni,
“società civile” per
servizi integrati approcci sistemici e/o a rete
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“fattore H” ha molteplici accezioni: medica, genetica, psicologica,
pedagogica, sociale, che vanno integrate
transitare da una modalità “caritativa-assistenziale” o “terapeutica-riabilitativa”ad un approccio “socio-educativo”
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pensiero pedagogico persona nella sua unità, globalità,
irripetibilità
CENTRALITA’ della “persona che apprende”
con strategie didattiche orientate a rispondere ai bisogni, istanze, desideri del
soggetto
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diritto all’educazione e all’istruzione
DIMENSIONI:
apprendimenticomunicazionerelazionesocializzazione
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aree dello sviluppo:fisico, cognitivo, metacognitivo comunicativo, espressivo, autonomia personale, psicoaffettiva, comportamentale
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costruire un “sistema” con politici-forze produttive-sociali-
culturali• non solo come semplice rapporto di
collaborazione tra mondi “distanti”, ma ricerca di funzionalità tra più soggetti
• attori sociali, individui, gruppi, organizzazioni
perattivare “solide” relazionisviluppare “nuove” professionalità
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RAPPORTARSI ALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO
riprogrammazione territoriale in termini più funzionale, “appetibile”, in grado di evitare sovrapposizioni, vuoti, sprechi di risorse
sostegno ai processi di “negoziazione-condivisione”, individuando la forma consortile più idonea dei servizi
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realizzare reti:dal “chiedere” al “costruire insieme”
• raccogliere “dati” sul dinamismo territoriale• impostare interventi-processi “voluti”• costruire “alleanze” tra servizi, superando
“vecchie” gerarchie ed “inutili” procedure• connettere fonti diverse di “saperi agiti”• considerare utenti non solo “destinatari”,
ma “interlocutori-partner attivi”
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condividere le difficoltà
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approccio sistemico e/o a rete
• vive il territorio come “cantiere aperto” per promuovere cittadinanze attive e raccontare storie di relazioni sociali
• si misura con lo sviluppo sostenibile del territorio e non con la sua “mappa”
• coinvolge i potenziali partecipanti: attori sociali, individui, gruppi, organizzazioni, associazioni, istituzioni
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processo collaborativo• va oltre un semplice scambio di
informazioni
• si avvale di conoscenze, abilità, atteggiamenti,comportamenti, che sono il risultato di interazioni di gruppo
• differenzia i compiti secondo il principio di interdipendenza
• apprezza le diverse competenze ed esperienze
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EDUCATORE DI QUALITA’EDUCATORE DI QUALITA’
• comunicacomunica
• ascoltaascolta
• soppesa le parolesoppesa le parole
• promuove sviluppopromuove sviluppo
• è duttile, concreto, motivanteè duttile, concreto, motivante• apprezza le diverse competenze,
esperienze
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QUALITÀ DELL’INTEGRAZIONE: “PERCHE’ PARLARE DI INCLUSIONE?”
integrazione > INCLUSIONE non possono ridursi alle pratiche amministrative, al solo concetto di risorse, alla fornitura dei servizi educativi
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disabile “troppo limitato” nella possibilità di esprimere un ruolo di
studente in termini di presenza partecipata all’apprendimento in classe
• disabilità viene spogliata della possibilità di avere voce nei processi di integrazione
• “aule di sostegno” non svincolate da un progetto complessivo
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• insieme delle abilità differenti, attraverso le quali “tutti” gli alunni si propongono ai loro compagni e docenti
• innescano così richieste legittime di cambiamento nei confronti dell’intera organizzazione
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nelle abilità differenti non si negano difficoltà,disturbi, deficit, ma questi
vengono assunti non in termini definitori né
classificatori
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spostare l’attenzione sulle
“BARRIERE ALLA PARTECIPAZIONE, ALL’APPRENDIMENTO
DI TUTTI,
DISABILI E NON”
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monitorare i livelli di qualitàlivelli di qualità della Cultura dell’Integrazione
e verificare i processi in atto con i risultati, ad esempio, secondo i
seguenti indicatori
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1 strutturali• formazione delle classi (D.M. 141/99)• criteri di assegnazione dell’Insegnante per il sostegno:
specializzazione (DPR 970/75), alta qualificazione (O.M.169/96 e O.M.782/97)
• formazione degli Insegnanti curricolari• formazione in servizio (nota ministeriale prot.n.4088/02 e
C.M.78/03)• assistenza di base del Personale A.T.A. (nota ministeriale
prot.3390 del 30.11.01 e art.47 CCNL del 24.07.03)• Gruppo di Lavoro di Istituto (art.15, comma 2 L.104/92)• rapporti interistituzionali per il coordinamento ed il supporto
organizzativo-amministrativo (art.13, comma 1, lettera a L.104/92)• stanziamento nel bilancio per acquisto di ausilii e sussidi didattici
specifici (DPR44/01); eliminazione barriere architettoniche e percettive (DPR503/96) per Alunni con deficit motorio/visivo/uditivo; laboratori
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2 “di processo”• accoglienza per valutare i livelli iniziali di
apprendimento (art.16, comma 2 L.104/92)• formulazione del P.E.I/P.E.P. ( art.12 c.5
L.104/92, art.13 c. 1 lett.a L.104/92, art.41 DM 331/98, DM 141/99, nota ministeriale prot.n.4088/02, CM 78/03, art.27c.1, art.27 c.2 lett. b, artt.63-65-86 c.2 lett. c e ultimo CCNL)
• sistema di interazioni interistituzionali per armonizzare gli interventi dei diversi enti (Comune, Provincia, ASL, AO, Ass.Vol.,ecc.)
• lavoro di “rete” per la riuscita del progetto di vita.
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3 “di risultato”• valutazione degli apprendimenti scolastici
realizzati in ciascuna disciplina • valutazione di altri aspetti essenziali:
socializzazione, ecc.• valutazione degli esiti dell’integrazione da
parte del Consiglio di Classe, del Collegio dei Docenti (art.12 c. 6 L.104/92)
• livello di coinvolgimento e collaborazione della famiglia.