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Ciclo di seminari Pietre Miliari della ScienzaCiclo di seminari Pietre Miliari della Scienza Dipartimento di InformaticaDipartimento di Informatica
12 ottobre 2005
La ricerca è sviluppo
Giorgio Sirilli
ISSiRFA - [email protected]
ISSiRFA – Consiglio Nazionale delle Ricerche
Cosa è la R&S: l'importanza delle definizioni
Perché tutti ne parlano - a proposito e a sproposito
Il legame tra R&S, crescita economica e benessere - tra razionalità e fede
La R&S italiana nel quadro internazionale: ci dobbiamo preoccupare veramente?
Per una ricerca ‘inutile’
Conclusioni e prospettive
ISSiRFA – Consiglio Nazionale delle Ricerche
Indice della presentazione
Definizione di Ricerca e Sviluppo (ReS)
L'attività di ricerca e sviluppo (ReS) è definita come il complesso di lavori creativi intrapresi in modo sistematico sia per accrescere l'insieme delle conoscenze (ivi compresa la conoscenza dell'uomo, della cultura e della società) sia per utilizzare tali conoscenze per nuove applicazioni (Manuale di Frascati, OECD, 2002).
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Ricerca di base: lavoro sperimentale o teorico intrapreso principalmente per acquisire nuove conoscenze sui fondamenti dei fenomeni e dei fatti suscettibili di osservazione, non finalizzato ad una specifica applicazione o utilizzazione.Ricerca applicata: lavoro originale intrapreso principalmente per acquisire conoscenze e finalizzato anche e principalmente ad una pratica e specifica applicazione o utilizzazione.Sviluppo sperimentale: lavoro sistematico, basato sulle conoscenze esistenti, acquisite attraverso la ricerca e l'esperienza pratica, condotto al fine di completare, sviluppare o migliorare materiali, prodotti e processi produttivi, sistemi e servizi.
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Definizione di Ricerca e Sviluppo (ReS)
Cosa “produce” la scienza?
La scienza produce conoscenza
Conoscenza nelle scienze esatte, fisiche, naturali e dell’ingegneria, e nelle scienze sociali ed umane
Conoscenza a fine a se stessa (fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza)
Conoscenza per fini utilitaristici
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Vi è un generalizzato accordo nell’affermare che l’investimento nella ricerca ha effetti positivi sulla produzione e sul benessere, effetti che sono tuttavia differiti nel tempo
I rendimenti degli investimenti privati sono elevati, ma ad alto rischio
La ricerca pubblica ha rendimenti che vanno dal 20 al 60%
Ma attenzione: queste stime sono discutibili
I rendimenti sociali sono più elevati di quelli privati
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Pactum sceleris tra scienziato e mass media: la ricerca in corso viene comunicata come se il risultato fosse già raggiunto (con conseguente delusione). I casi della “fusione fredda” e Di Bella.
Di fronte ai tagli alla ricerca l’opinione pubblica rimane indifferente. Rimane turbata di fronte alla chiusura di un ospedale o all’aumento del prezzo delle medicine, ma non è sensibile alle stagioni lunghe e costose della ricerca.
Lo stesso vale per la cultura: lo stiamo verificando in questi giorni con i tagli della finanziaria
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Distinzione tra scienza e tecnologia
la tecnologia ti dà tutto e subito
la scienza procede adagio
I mass media confondono l’immagine della scienza con quella della tecnologia.
Quello che della scienza traspare attraverso i mass media è soltanto il suo aspetto magico, quando trapela, e quando trapela è perché promette tecnologia miracolosa, la “pillola che …” (Umberto Eco)
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
La conoscenza come bene pubblico
non rivalità (il consumo di un utente addizionale non comporta costi addizionali – costi di riproduzione nulli)
non escludibilità (il consumo di un individuo non riduce l’ammontare del bene disponibile ed è difficile escludere le persone dal consumo – non appropriabilità)
Conoscenza come bene privato
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Ricerca Sviluppo ProduzioneProgetta-zione
Ingegnerizza-zione
Modello lineare dell’innovazione
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Mercatopotenziale
Invenzione/progettazione analitica
Progettazione dettagliata e test
Riprogettazionee produzione
Distribuzionee mercato
Ricerca
Conoscenze
Modello a catena dell’innovazione
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Rapporto ReS/Pil (%) – anno: 2000 o 1999
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
China 1.31
La spesa per R&S in alcuni paesi dell'OCSE - 2001 Spesa per R&S R&S/Pil
Milioni Quota Incremento Incrementodi Euro dei paesi medio annuo medio annuo
europei in termini in termini(%) reali (%) reali
(1997-2001) (1997-2001)
(%) (%)Svezia 10.459 6,0 8,4 4,3 4,8Finlandia 4.619 2,6 8,5 3,5 5,2Germania 52.873 30,2 3,3 2,5 1,8Francia 33.417 19,1 2,1 2,2 0,4Olanda 8.090 4,6 2,2 1,9 -1,7Regno Unito 30.256 17,3 2,8 1,8 0,3Irlanda 1.339 0,8 6,3 1,2 -2,3Italia 13.572 7,1 2,7 1,1 0,5Spagna 6.227 3,6 8,0 1,0 4,0Portogallo 1.203 0,7 7,3 0,8 4,4Grecia 842 0,5 16,7 0,7 15,3Europa 15 175.116 100,0 4,5 2,0 1,5USA 252.818 - 4,8 2,8 1,8Giappone 143.012 - 2,6 3,1 2,0
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
2000 12.460 1,07 150.066
2001 13.572 1,11 153.905
2002 14.600 1,16 164.023
2003 14.769 1,14 161.828
2004 (prev.) 15.052 1,11 -
2005 (prev.) 15.481 1,13 -
I numeri della ricerca in Italia
Anno Spesa per R&S R&S/Pil Personale (mil. Euro) (%) (equiv. tempo pieno)
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Imprese 6.979 68.000 27.000
Enti pubblici 2.790 35.000 15.000
Università 5.000 59.000 28.000
Totale 14.769 162.000 70.000
Spesa R&S (milioni di Euro)
Personalenumero e.t.p.
ricercatorinumero e.t.p.
I numeri della ricerca in Italia - 2003
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Distribuzione % della spesa per ReS nei settori di esecuzione – anno: 2000 o 1999
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Il “rendimento” dei ricercatori pubblici italiani è allineato con quelli di altri paesi (pubblicazioni scientifiche)
Il “rendimento” dei ricercatori delle imprese italiane è allineato con quelli di altri paesi (brevetti europei)
La differenza sta nel volume delle risorse
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
I ricercatori italiani sono bravi?
Italia 856 148,9
Francia 576 95,0
Germania 611 143,6
Svezia 865 97,6
Olanda 856 173,1
Stati Uniti 1.428 28,8
Regno Unito 1.046 61,7
Pubblicazioni per 1.000 ricercatori Pubblici (2000)
Domande di brevetto europeo per 1.000 ricercatori industriali (2001)
Le pubblicazioni e brevetti
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Per una ricerca ‘inutile’
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Da vari anni il dibattito sull’intervento pubblico per la R&S è dominato dall’esigenza di dimostrarne la valenza economica. La ricerca si legittima in quanto promotrice dell’innovazione tecnologica, e non tanto per le sue ricadute sui versanti della salute dell’uomo, dell’ambiente, dell’energia, della difesa. I ricercatori pubblici vengono “incoraggiati” ad uscire dalla loro “torre d’avorio” ed a ristrutturare la propria agenda in vista delle necessità dell’industria. I governi hanno orientato le proprie politiche nella direzione della creazione di un sistema di regole teso ad incentivare gli organismi pubblici di ricerca a promuovere collaborazioni con il mondo dell’impresa, il trasferimento delle tecnologie, la brevettazione dei risultati. Dunque l’ordine di scuderia è: impegnarsi nella ricerca “utile” (utile per le imprese).
Per una ricerca ‘inutile’
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Tale “filosofia” va totalmente ripensata. Le università e degli enti di ricerca pubblici già producono un’ampia gamma di output di rilevante valore sociale, il loro coinvolgimento con il mondo della produzione è superiore a quanto di norma si creda, e una virata troppo brusca verso la commercializzazione delle conoscenze imposta dai governi può comprometterne la missione fondamentale e generare gravi distorsioni.
Né a livello teorico, né di esperienze maturate, è possibile dimostrare che i vantaggi dell’appropriazione privata delle conoscenze acquisite nelle università e negli enti pubblici di ricerca siano superiori agli svantaggi.
Per una ricerca ‘inutile’. Che fare?
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
In attesa che si dimostri la “bontà” della strategia ‘utile’:
- va mantenuta l’integrità del sistema di ricerca pubblico,
- va rivista l’impostazione dell’intervento pubblico,
- va spostato il pendolo verso la ricerca “inutile” (utilizzabile, cioè, dalla società nelle sue varie espressioni e senza vincoli di proprietà intellettuale).
L’Europa spende in media l’1,9% del Pil, gli Usa il 2,6%, il Giappone il 3,1% (dati 2003)
L’obiettivo di Barcellona del 3% nel 2010: fallito
L’obiettivo del 3% per l’Italia rappresenta(va) un salto enorme: non raggiungibile perché natura non facit saltus. Si poteva ipotizzare di arrivare all’1,5%
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
La rincorsa europea: un obiettivo mancato
La legittimazione dell’investimento in ReS nella società italiana
Si investe troppo poco in ReS
Il problema italiano della ricerca è prevalentemente quantitativo, non qualitativo (sistema a macchia di leopardo con punte di eccellenza e laboratori da “rottamare”)
Il ritardo dell’industria
L’Europa è in ritardo, e l’Italia è ancora più in ritardo
Ruolo centrale delle risorse umane (brain drain, invecchiamento)
Traino del settore pubblico – anche nel futuro prossimo
Ripensare il rapporto tra scienza, economia e società
Una sfida epocale: mettere la conoscenza al centro dell’agenda politica
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Conclusioni
Ci dobbiamo preoccupare veramente? Sì
Si può recuperare? Sì
Riaffermare i valori della scienza e dell’etica pubblicaIl sistema della ricerca è tra i più efficienti (ed i meno
corrotti) del paeseChe fare?
Resistere, resistere, resistereLavorare, lavorare, lavorare
ISSiRFA– Consiglio Nazionale delle Ricerche
Prospettive