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«CICLI DI PITTURAZIONE PER INTERNI»
mod.1 – normativa e tecnica
CAGLIARI 18.10.2017
Ing. Valentina Locci – PEI Vincenzo Castiello
CICLI DI PITTURAZIONE PER INTERNI Ing. VALENTINA LOCCI
DAW
BRAND INTERNAZIONALI
ABBIAMO MARCHI IMPORTANTI CHE
SODDISFANO I DIVERSI TARGET DEL
NOSTRO SETTORE
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IL SUCCESSO HA BISOGNO DI PARTNER FORTI
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LET’S TALK ABOUT THE FUTURE
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CHI SIAMO
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L’azienda
CAPAROL fa parte del gruppo DAW
Dr. Ralf Murjahn I Dr. Klaus Murjahn
Dr. Robert MurjahnRobert MurjahnEduard Murjahn, Founder
1895 2012
Deutsche AmphibolinWerke
DAW
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DAW È LA PIÙ GRANDE AZIENDA EUROPEA
CHE PRODUCE RIVESTIMENTI DECORATIVI
• Nº 1 in Austria, Germania e Turchia
• Nº 3 in Europe (dopo Akzo Nobel / ICI e PPG / Sigma Kalon)
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DAW È PRESENTE CON OLTRE
50 PUNTI NEL MONDO
Centri di produzione Logistica
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Capogruppo di tre divisioni:
L’azienda oggi:
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Il nostro Programma
Edilizia e colore
Fissativi e Fondi
Hi-Tech
Sistema completo di isolamento termico a cappotto
Pitture acriliche, minerali e silossaniche per esterni
Rivestimenti murali a spessore
Decorativi
Smalti
Intonaci diffusivi e antisalinità per il risanamento murario
Sistemi per il restauro delle facciate e degli intonaci
Cicli di malte e finiture per la riparazione e protezione del c.a.
Idropitture classiche, speciali, lavabili e minerali per interni
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I nostri servizi
Assistenza tecnica e applicativa
Diagnosi cantieristica e relazione sui cicli applicativi
Assistenza tecnica in fase di progettazione
Supporto costante fino al termine dei lavori
Consulenza e formazione
Documentazione tecnica
Incontri mirati per progettisti, clienti e applicatori
Seminari, workshop, corsi di formazione
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I Centri del Colore Caparol
Oltre 400 distributori fidelizzati distribuiti su tutto il territorio nazionale.
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Centro di formazione per l’edilizia professionale
è il polo di formazione e comunicazione nato conl’obiettivo di diventare punto di riferimento alivello nazionale per trasmettere conoscenza ecultura a tutti gli operatori del settore dell’ediliziaprofessionale.
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AKADEMIE: nata sotto il segno della Cultura DAW
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AKADEMIE E CORSI DI FORMAZIONE
DAW Akademie considera la formazione come attività permanente e strumento privilegiato di apprendimento e di acquisizione di metodologie e strumenti, oltre che come supportomotivazionale per gli operatori del settore. La finalità della formazione è quella di trasmettere una maggior consapevolezza delle competenze e delle strategie legate alla propria professione, attraverso l’adozione di metodi e strumenti di lavoro definiti. La programmazione è strutturata mediante corsi mirati per Applicatori, Rivenditori e Progettisti per formare le figure professionali più ricercate nel mondo dell’edilizia.I corsi per Applicatori del tipo A, per Rivenditori del tipo R, per Progettisti del tipo P ed F per addetti alla Grande Distribuzione sono modulati, comprendono cioè più moduli formativi.
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La nuova proposta Corsi a.a. 2016-2017
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DAW Akademie Classic: la proposta base dei nostri corsi rivolti agli
Applicatori, Rivenditori, Progettisti e Addetti al Fai-da-te
DAW Akademie on Tour: l’Akademie si sposta presso i punti vendita per
fare formazione
DAW Akademie in Meeting: l’Akademie organizza con Enti, Associazioni
e altre Aziende convegni su tutto il territorio nazionale
DAW Akademie in Conference: per trasmettere e condividere con tutti i
progettisti e le imprese edili le proprie conoscenze ed esperienze,
attraverso una serie di convegni e seminari presso gli Ordini
professionali, gli enti e le scuole edili
DAW Akademie on Line: l’Akademie offre la cultura tecnica DAW a
portata di un click
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CALENDARIO CORSI DAW AKADEMIE
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QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE
Albo degli Applicatori specializzati
I partecipanti saranno inseriti nella sezione Applicatori Qualificati
del sito www.dawitalia.it/Akademie
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ALCUNI NOSTRI GRANDI INTERVENTI
Palazzo Reale - Milano Fra i migliori esempi di architettura del ‘700 milanese, Palazzo Reale
sorge a fianco del Duomo nel luogo ove avevano avuto reggia i Visconti
e gli Sforza e dopo di loro i governatori spagnoli e austriaci. Nel
corso dei secoli, illustri artisti hanno celebrato le glorie di re e imperatori
arricchendo il palazzo di opere d’arte, dipinti e arredi.
Oggi Palazzo Reale è sede di mostre d’arte e di eventi internazionali.
Caparol ha collaborato agli
interventi di recupero dell’edificio attraverso i propri cicli applicativi sia
per gli interni (fissativo e pittura traspirante CapaDin) sia per gli
esterni (ciclo ai silicati composto da rasatura, fondo e pittura Sylitol).
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Palazzo Colonna - RomaL’imponente palazzo, che occupa tutto l’isolato compreso tra Piazza
SS.Apostoli, Via Nazionale, Via IV Novembre e Via della Pilotta, è di
proprietà della nobile famiglia Colonna che vi ha risieduto dalle
origini fino ad oggi, portando avanti l’edificazione delle varie ali
dell’edificio per oltre 5 secoli, con un’affascinante sovrapporsi di stili
architettonici.
Caparol ha fornito la propria consulenza tecnica e i propri
prodotti specifici per il restauro delle facciate e il ripristino degli elementi
decorativi (fregi, cornici, capitelli), nonché per la finitura con pittura a
base silossanica (Amphisilan) e velante (GlasklarLasur).
ALCUNI NOSTRI GRANDI INTERVENTI
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Milano - Foro Buonaparte 16
Complesso residenziale di edilizia privata a Milano.Il rivestimento esterno di tutte le facciate è stato realizzato con il sistema termoisolante a
cappotto CAPATECT MINERA LINE in lana roccia con lesene orizzontali, mentre la superficie curva è stata realizzata con pannelli isolanti in EPS.
ALCUNI NOSTRI GRANDI INTERVENTI
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Complesso residenziale “Gli Alberi” - Pesaro
Il complesso residenziale “Gli Alberi”, situato nella località Celletta di Santa
Veneranda nei pressi di Pesaro, è composto da quattro edifici di otto
piani ciascuno collegati a due a due da altre strutture commerciali a due
piani.
Tutte le facciate sono state rivestite con il ciclo applicativo Capatect
TOP LINE, che utilizza pannelli Dalmatiner in polistirene espanso a
doppia composizione (grani bianchi e grani grigi in grafite ad alta resistività
termica) per garantire un sistema di isolamento termico ottimale. La finitura
degli edifici è stata eseguita con intonachini di tipo silossanico e
mattoncini a vista Meldorfer.
ALCUNI NOSTRI GRANDI INTERVENTI
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I PROGETTI INTERNAZIONALI
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Porta di Brandeburgo - Berlino
Sylitol: linea completa Caparol di prodotti minerali per il restauro, la protezione e la finitura di edifici storici.
È il monumento più conosciuto di Berlino e simbolo della ritrovata unità tedesca dopo
la divisione della città durata dal 1961 al 1989. Costruita nel 1788, è alta 26 metri e
larga 65.
I PROGETTI INTERNAZIONALI
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I PROGETTI INTERNAZIONALI
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Stadio Olimpico “Bird’s Nest” - Pechino
Amphibolin: pittura speciale sviluppata da Caparol per lo stadio di Pechino. Particolarmente performante in termini di durabilità, resistenza agli agenti atmosferici,
stabilità di tinta e pulizia delle superfici.
Nuovo simbolo di Pechino, sede dei Giochi Olimpici che si sono svolti dall’8 al 24 Agosto 2008, è stato inserito tra i 10 capolavori architettonici del 2007.
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LAB EDILIZIA OIC
CALENDARIO APPUNTAMENTI
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MOD. 1
«CICLI DI PITTURAZIONE”
CICLI DI PITTURAZIONE INTERNI
NORMATIVA E TECNICA
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LABORATORIO DI EDILIZIA
«SISTEMI E CICLI TECNICI DI RECUPERO DELLE FACCIATE»
DATA TEMA
12 APRILE 2017“SISTEMI DI RESTAURO DELLE FACCIATE_1”
Manutenzione e Ristrutturazione
10 MAGGIO 2017“SISTEMI DI RESTAURO DELLE FACCIATE_2”
Restauro conservativo e monumentale
7 GIUGNO 2017“ETICS_Sistema di isolamento termico a cappotto_1”
Sistema del cappotto base
13 SETTEMBRE 2017“ETICS_Sistema di isolamento termico a cappotto_2”
Sistema del cappotto avanzato
11 OTTOBRE 2017 “Cicli di pitturazione per interni: normativa e tecnica”
15 NOVEMBRE 2017 “Cicli di pitturazione per esterni: normativa e tecnica”
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CORSO TEORICO-PRATICO
“SISTEMI DI PITTURAZIONE – Modulo interni” OBIETTIVI Fornire i concetti di base per l’analisi in cantiere dei supporti, per la corretta individuazione del ciclo di preparazione e lascelta del prodotto di fondo. Far conoscere i diversi tipi di pittura e le loro caratteristiche, introducendo il concetto di ciclo tecnico e ciclo di applicazione. Dare indicazioni sui cicli specifici per i vari tipi di supporto e le soluzioni tecniche per i supporti problematici. Fornire la conoscenza delle diverse tecnologie dei prodotti vernicianti per esterni.
PROGRAMMAParte teorica PITTURE PER INTERNI • composizione dei prodotti vernicianti per interni • caratteristiche delle pitture per interni • traspirabilità e idrorepellenza • compatibilità con i diversi supporti • cicli acrilici, cicli minerali, cicli silossanici, cicli elastici
PREPARAZIONE DEI SUPPORTI • tipi di supporto e loro caratteristiche: prove di verifica in cantiere • preparazioni e trattamenti per interni • utensili/macchinari specifici • tipi di fondo e loro funzioni: individuazione del prodotto di fondo idoneo
Parte pratica • analisi dei supporti: utilizzo di reagenti, verifiche • utilizzo di utensili specifici • applicazione di fondi • applicazione di prodotti: riempitivi, elastici e a spessore • applicazione a pennello, a rullo e a spruzzo
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15.000 a.C. …E’ CAMBIATO QUALCOSA?
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CENNI STORICI
Esse hanno fatto la loro prima comparsa agli albori della civiltà e da allora hanno sempre accompagnato l’uomo in tutte le tappe dell’avventura umana.
Le vernici a base di olio di lino erano note già agli antichi egiziani e fino al 1800 l'olio di lino costituì pressoché l'unico veicolo per pitture e vernici.…
Le pitture/vernici:- mirano alla conservazione di un patrimonio culturale vasto ormai acquisito- agiscono anche nella direzione dello sviluppo e dell’arricchimento di tale
patrimonio
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CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIdefinizioni
Schema:
- Cos’è un prodotto verniciante.
- A che serve un prodotto verniciante
- Vernice o pittura?
- Composizione di vernici e pitture
- Leganti- Pigmenti- Cariche- Solventi- Additivi
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Che cos’è un prodotto verniciante
Secondo la norma EN 1062 un prodotto
verniciante è un prodotto in pasta, liquido o in
polvere che, applicato ad un substrato, forma
un film che possiede proprietà decorative e
protettive o altre specifiche proprietà.
Nel linguaggio comune i prodotti vernicianti
sono definiti "vernici", ma tale definizione è
tecnicamente errata.
Varie sono le categorie di prodotti che vanno
sotto il nome di prodotti vernicianti.
Una prima suddivisione può essere fatta a
seconda che il prodotto verniciante si presenti
trasparente o coprente.
In questo modo possiamo classificare i prodotti
vernicianti in “Vernici” e “Pitture”.
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIdefinizioni
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A che serve un prodotto verniciante
- Funzione decorativa
Mettere in risalto l’aspetto cromatico e l’estetica di ogni singola superficie
- Funzione protettiva
Lo sviluppo del sistema industriale nel secolo scorso, ha generato un radicale cambiamento dell’ambiente, il quale è diventato sempre più aggressivo nei confronti dei manufatti esposti all’esterno. Un prodotto verniciante deve non solo colorare, ma proteggere i supporti dalle aggressioni chimiche dell’ambiente.
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIdefinizioni
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a. Vernici
Prodotti costituiti da resine naturali o sintetiche disciolte o disperse in un veicolo, che può essere acqua o solvente.
Si presentano come:
- liquido trasparente (incolore o colorato)
- che attraverso un processo fisico o chimico-fisico una volta applicato su una superficie in uno strato sottile, forma un film che lascia intravedere il supporto senza alterare le sue caratteristiche estetiche.
Il loro campo d’impiego è soprattutto rivolto alla protezione del legno (storicamente chiamate “flatting”), con applicazioni anche su metalli, pietre naturali, laterizi.
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIdefinizioni
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b. Pitture
Le pitture sono prodotti vernicianti che contengono:
- elemento filmogeno (la resina in grado di formare il film)
- pigmenti e cariche che conferiscono al prodotto la proprietà di mascherare il supporto su cui viene applicato, modificandone l’estetica.
Le pitture vengono impiegate principalmente sulle superfici murali, sui serramenti in legno e per la protezione del metallo
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIdefinizioni
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Componenti principali di vernici e pitture:
- Comuni ad entrambi:
- Leganti
- Additivi
- Diluenti (solventi o acqua)
- Pigmenti semitrasparenti
- Pitture: Cariche
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIcomposizione
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I LEGANTI
I leganti sono resine in dispersione acquosa o in soluzione di solventi che da uno stato liquido, passano a quello solido durante il processo di essiccazione.
Un legante (calce, latte, uovo, olio di lino, resine…):
- assicura l’adesione del prodotto verniciante al supporto,
- lega i pigmenti e le cariche,
- conferisce specifiche proprietà al prodotto (es. acrilico, silicatico, silossanico)
- fornisce adeguata durata nel tempo del prodotto verniciante.
In relazione al meccanismo di essiccazione e filmazione i leganti possono essere così suddivisi:- Filmazione fisica- Filmazione ossidativa- Filmazione chimica
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIcomposizione
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Leganti con filmazione fisica
Impiegati nelle idropitture, smalti, impregnanti e fissativi murali all’ acqua ed a solvente.
Se i prodotti sono a base solvente, il processo è di semplice evaporazione del solvente,
senza ulteriori processi chimici o fisici.
Se il prodotto è a base acqua, si innescano due processi chimici:
- l’evaporazione della stessa
- coalescenza (le gocce di un liquido, le bollicine di un aeriforme, o le particelle di un
solido, si uniscono per formare delle entità di dimensioni maggiori).
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIcomposizione
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Leganti con filmazione ossidativa
Impiegati negli smalti alchidici al
solvente o in emulsione acquosa.
(Reazione alchidica: processo chimico
che avviene tra un acido o una sua
anidride e un alcool).
In questo caso il polimero,
caratterizzato da un peso molecolare
non elevato, dopo l'evaporazione del
solvente polimerizza assorbendo
ossigeno dall'ambiente per mezzo di
specifici catalizzatori (essiccativi).
L'aumento del peso molecolare
costituisce la struttura finale del film
che si misura in micron o micromètro
(μm = un milionesimo di metro – Nota:
oggi il micron è sostituito dal
«nanometro»: un micromètro equivale
a 1000 nanometri).
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIcomposizione
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Leganti ad indurimento chimico
Sono usati nei prodotti bicomponenti di
natura poliuretanica ed epossidica.
Sono composti da polimeri sintetici con
funzionalità chimiche che reagiscono a
temperatura ambiente con altri polimeri,
dando come risultato un nuovo polimero ad
alto peso molecolare.
Esistono inoltre leganti speciali come i
termoindurenti, gli UV reticolabili, e altri che
però trovano un’ impiego marginale nel
settore dei prodotti per edilizia.
Un capitolo a parte riguarda i leganti
minerali a base calce e silicati.
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIcomposizione
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In base al legante i prodotti vernicianti si classificano in due categorie:
a) Prodotti a base acqua.
b) Prodotti base solvente.
Prodotti a base acqua
Sono i più utilizzati nel campo dei prodotti vernicianti per superfici murali e il loro
meccanismo di essiccazione è principalmente di tipo fisico.
I vantaggi dei prodotti vernicianti a base acqua sono i seguenti:
- Sono diluibili con acqua
- Consentono una facile pulizia degli utensili
- Essiccano rapidamente
- Sono ininfiammabili
- Sono applicabili su supporti di diversa natura
- Emettono poco odore durante l'essiccazione
- Sono facili da applicare
- Sono molto meno pericolosi per l’uomo e l’ambiente
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Gli svantaggi sono:
• sensibilità alle condizioni ambientali in applicazione (ad es. temperature sotto 5°C o sopra
i 35°C e umidità relativa dell’aria superiore a 80%)
• inferiore potere di penetrazione del supporto rispetto ai prodotti a solvente
• conservazione degli imballi al riparo dal gelo o da agenti atmosferici.
I leganti all’acqua si dividono in due categorie:
Leganti organici
Leganti minerali
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Leganti organici
Sono polimeri o copolimeri in emulsione acquosa.
Essiccano per coalescenza, ossia per fusione delle particelle di polimero conseguente
all’evaporazione dell’acqua.
Le più comuni tipologie di leganti sono:
- Acriliche: Combinazione di esteri dell’acido acrilico e metacrilico con alcoli quali metanolo,
butanolo od alcoli più complessi
- Viniliche: Sono rappresentate dall’omopolimero (acetato di polivinile) o derivanti
dalla combinazione fra l’estere vinilico con monomeri quali il versatico, cloruro o etilene (Vinil-
acetato, Vinil-versatato, Vinil-etileniche)
- Stirolo-acriliche: Derivate dalla combinazione dello stirene con l’acido acrilico
- Silossaniche: Derivanti dalla chimica del silicio, modificate con componenti organiche nella
fase di polimerizzazione
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Leganti minerali
- Idrossido di calcio (Calce)
E’ il più antico legante della storia, che può
essere utilizzato sia in polvere (fiore di calce)
o in pasta (grassello). La reazione chimica
porta alla formazione del carbonato di calcio
- Silicato di potassio
Pitture a base di silicato venivano impiegati
già nella seconda metà dell’ottocento.
Utilizzano come legante principale il silicato di
potassio in soluzione acquosa.
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Leganti a solvente
- Resine alchidiche e glicero-ftaliche.
Essiccano a seguito dell’evaporazione del solvente (es. acqua ragia) e dalla ossidazione dei
legami insaturi degli acidi grassi.
La percentuale e tipologia di oli determina le caratteristiche delle resine quali: elasticità,
ingiallimento, tempi di essiccazione, resistenza meccanica.
Sono classificate in:
- lungo olio, con la quantità di olii superiore al 55%
- medio olio, con la quantità di olii compresa fra il 45 e il 55%
- corto olio, con la quantità di olii compresa fra il 30 e il 45%
- Resine Acriliche, Stirolo-Acriliche, Viniliche.
Sono resine sciolte in solventi aromatici o alifatici ed essiccano fisicamente per evaporazione
del solvente; vengono impiegate in genere per la preparazione dei fondi consolidanti per
supporti murali.
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I PIGMENTI
Un pigmento è una sostanza utilizzata per modificare
il colore di un materiale.
Ciò che distingue un pigmento da un colorante è
l'incapacità dei pigmenti di sciogliersi sia nei comuni
solventi (acqua/ acquaragia) sia sulla superficie da
colorare. E’ per questo motivo che si dice che i
pigmenti «si disperdono».
L'insieme dei pigmenti di una pittura interagisce con
la luce:
- la luce è riflessa interamente? La pittura è bianca.
- la luce non è riflessa per nulla? La pittura è nera.
Se è riflessa parzialmente la pittura risulta colorata
con tonalità che dipendono dalle radiazioni assorbite.
.
Valore indice di riflessione in %
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I pigmenti, per loro natura, sono:- inorganici (o minerali) - organici
Pigmenti inorganici
Il termine inorganico significa che il pigmento è un minerale, di solito un ossido o un solfuro di uno o più metalli, o di metalli di transizione. - Si trovano in natura (le terre coloranti)- Si possono riprodurre sinteticamente in laboratorio (ossidi metallici come ferro o nichel. Nel
passato i più famosi erano l’ossido di piombo e i sali di cromo esavalente, poi banditi dal mercato per la loro pericolosità nei confronti dell’uomo e dell’ambiente.
I principali pigmenti inorganici utilizzati nelle pitture sono:- Bianchi: ossido di titanio, biacca (carbonato basico di piombo, non più utilizzato)- Neri: ossidi di ferro- Colorati: giallo di nichel/ giallo bismuto vanadato/ blu oltremare …- Terre naturali: ocra, terra di Siena, rosso ossido...(Alle terre naturali appartengono anche alcuni composti chimicamente diversi, come silicati o miscele di ossidi ed idrossidi).
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Pigmenti organici
Il termine organico significa che il pigmento è
una molecola costituita da atomi di Carbonio
in combinazione con atomi di Idrogeno,
Azoto ed Ossigeno e si ottengono per
sintesi chimica.
Rispetto ai pigmenti inorganici hanno toni più
brillanti con una scelta cromatica più ampia,
ma sono meno coprenti, con ridotta
resistenza agli alcali e alla radiazione U.V.
I principali pigmenti organici utilizzati nelle
pitture sono:
- Gialli
- Rossi
- Blu
- Verdi
- Neri
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Oggi si sintetizza in:
Pigmenti naturali
l termine naturale indica che la molecola
di pigmento è estratta da un minerale, da
una pianta o da una sorgente animale
presente in natura. Questi pigmenti sono
particolarmente richiesti nel mondo del
restauro.
Pigmenti sintetici
il termine sintetico indica che la molecola
viene assemblata e anche
significativamente modificata mediante un
processo chimico industriale.
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Le caratteristiche di un pigmento sono definite da un insieme di parametri:
•colore: esprimibile tecnicamente in termini di tinta, chiarezza e saturazione
•intensità del colore: esprime la facilità con cui un pigmento mantiene il suo colore quando è
miscelato ad un altro pigmento
•resistenza al calore: non è un parametro importante per pigmenti usati in campo artistico
•lightfastness: capacità di un pigmento di resistere alla luce
•stabilità al tempo: legata alla lightfastness, esprime la resistenza agli agenti atmosferici
(aerosol marino, fumi da scarichi industriali, umidità o aridità)
•solubilità: un pigmento deve essere insolubile nel mezzo disperdente;
•opacità o potere coprente: capacità di oscurare la superficie di applicazione
•stabilità chimica: il pigmento non deve reagire con altre sostanze, es. vernici o additivi. Il blu
di Prussia o alcuni pigmenti contenenti piombo sono esempi di pigmenti poco inerti
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LE CARICHE
In una pittura le cariche determinano le proprietà:- fisiche- meccaniche- gli spessori- il riempimento- l’aspetto superficiale.
Cariche più impiegate:- Carbonato di calcio.- Barite o solfato di bario. - Talco o silicato di magnesio.- Caolino o silicato di alluminio. (In combinazione con
l’ossido di titanio aumenta il potere coprente nei prodotti vernicianti).
- Ossido di silicio. (Conferisce riempimento e doti di durezza.
- Mica o silicato di alluminio e potassio. (Molto resistente agli agenti atmosferici).
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I SOLVENTI
I solventi sono sostanze organiche volatili, in forma liquida, che hanno la funzione di tenere in soluzione/dispersione/emulsione i vari componenti dei prodotti vernicianti e sono utilizzati in formulazione per facilitare il processo produttivo. Nei prodotti a base acqua, la stessa ha funzioni sia di solvente che di diluente.
I solventi fluidificano i prodotti vernicianti per:- soluzione: la miscela liquido-solido forma una fase omogenea, si ha una vera soluzione della
resina nei solventi prescelti (ad es. silicato di potassio + acqua): man mano che il solvente evapora aumenta la viscosità del prodotto fino alla formazione dello strato indurito.
- emulsione: la resina è insolubile nella fase disperdente e si presenta sotto forma di particelle fini estremamente suddivise (ad es. polimero acrilico + acqua). In questo caso il film si forma per coalescenza, ossia con la completa evaporazione del mezzo disperdente le particelle disperse vengono a contatto le une con le altre formando uno strato continuo più o meno poroso; la loro fusione reciproca avviene con l'aiuto del coalescente, il quale abbandona il prodotto per ultimo consentendo l'intimo contatto delle particelle disperse.
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GLI ADDITIVI
Sono generalmente utilizzati in piccole quantità e hanno lo scopo di conferire specifiche prestazioni ai prodotti.
- Agenti addensanti: aumentano la viscosità del prodotto.- Additivi reologici: vengono impiegati per migliorare le proprietà applicative o per conferire
proprietà specifiche come l’antischizzo. - Agenti bagnanti: rendono la superficie delle particelle del pigmento e delle cariche più affine
alla natura del solvente che le deve disperdere; normalmente sono tensioattivi.- Agenti disperdenti: stabilizzano la dispersione ottenuta tenendo separate le parti solide tra loro
con forze repulsive, impediscono così la riagglomerazione di queste.- Agenti antischiuma: agiscono sulla tensione superficiale e abbattono la schiuma che si forma
durante il processo di dispersione.- Antimuffa e antialga: proteggono il film di pittura essiccato dall’aggressione di muffe e alghe.- Agenti idrorepellenti: conferiscono proprietà idrorepellenti al prodotto applicato disponendosi
sulla superficie del film. Sono generalmente paraffine o derivati siliconici. Inibitori di corrosione: impediscono l’ossidazione del supporto ferroso evitando la formazione di ruggine nelle fasi immediatamente successive all’applicazione.
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La nanotecnologia è un ramo
della scienza applicata e
della tecnologia che si occupa del
controllo della materia su scala
dimensionale inferiore
al micrometro (in genere tra 1
e 100 nm) e della progettazione e
realizzazione di dispositivi in tale scala.
La materia viene manipolata a livello
atomico e molecolare.
Nel caso delle pitture/vernici è
impiegata per conferire maggiore
durezza al prodotto e maggiore
«autopulenza».
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIcomposizione
CICLI DI PITTURAZIONE PER INTERNI Ing. VALENTINA LOCCI
CONOSCERE I PRODOTTI VERNICIANTIcomposizione
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NOTA TECNICA: IL PVC
La formulazione di un pittura o smalto viene sviluppata e studiata in relazione delle
caratteristiche e proprietà che lo stesso deve mantenere nel tempo.
Nella correlazione fra proprietà del film e concentrazione dei singoli componenti, i volumi di
questi sono molto più importanti dei loro pesi, a causa delle differenze di densità esistenti tra
loro.
Per esprimere la quantità (in volume) in un pigmento contenuto nel film secco di pittura, è
stato adottato il concetto di concentrazione in volume delle cariche e del pigmento.
L’acronimo è: Pigment Volume Concentration (PVC)
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VOLUME (PIGMENTI+CARICHE)
% PVC= ---------------------------------------------------------------------------------------------------
VOLUME (PIGMENTI+CARICHE+CONTENUTO SECCO DEL LEGANTE)
A PVC abbastanza basso (es. 20%), prevale il polimero e quindi le particelle di pigmento
sono tutte circondate dal legante, formando uno strato continuo e densamente reticolato.
A PVC abbastanza alto diventa più difficile la formazione di una pellicola continua ed
omogenea, perché aumenta il rapporto pigmento/legante per unità di volume.
Generalmente smalti lucidi o satinati, protettivi per calcestruzzo e rivestimenti elastomerici
sono caratterizzati da un valore di PVC basso, mentre pitture per interno, traspiranti, tempere,
cementiti etc. hanno valori di PVC più elevati
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LA NECESSITÀ DI UNA NORMAIntroduzione
Perché la necessità di una norma?
- Avere terminologia e definizioni specifiche di un prodotto per evidenziarecaratteristiche confrontabili.
- In caso di situazioni poco chiare introduzione di normative atte ad identificare emisurare caratteristiche salienti per la verifica di idoneità di un sistema diverniciatura.
- Maggiore trasparenza nei confronti di progettista / applicatore / committente.
- Seguire le norme di riferimento, qualora non indicato da una legge, è un attomeramente volontario a vantaggio dell’intera filiera produttore / progettista /applicatore / committente.
- Avere delle norme è utile per redigere specifiche tecniche, documenti importanti edeterminanti durante l’attività tecnica
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LA NECESSITÀ DI UNA NORMAIntroduzione
La caratterizzazione è utile quindi:
AL PRODUTTORE:- per descrivere il prodotto nelle schede tecniche e nelle etichette;- per collaudare il prodotto prima di immetterlo sul mercato;- per eseguire confronti fra i suoi prodotti e quelli della concorrenza;
AL PROGETTISTA:- per prescrivere un prodotto che soddisfi le aspettative del committente;- per eseguire confronti fra prodotti diversi con un approccio di tipo tecnico
prestazionale;
ALL’APPLICATORE:- per verificare se un prodotto e idoneo ad una determinata applicazione;- per controllare le caratteristiche del prodotto applicato.
AL COMMITTENTE:- per verificare se il prodotto soddisfa i requisiti richiesti o dichiarati;- per eseguire confronti fra prodotti diversi per costo o per natura o per produttore;
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LA NECESSITÀ DI UNA NORMAIntroduzione
Per il settore di impiego delle vernici per l’edilizia esistono gruppi di norme dedicate ai
prodotti utilizzati sia per interno sia per esterno che classificano tali prodotti e specificano i
metodi per la misurazione delle loro caratteristiche facendo riferimento ad altre norme
tecniche.
La norma di riferimento per le pitture ed i Sistemi (cicli) di verniciatura di
opere murarie o di calcestruzzo all’esterno è la UNI EN 1062.
La norma di riferimento che classifica i materiali vernicianti all’acqua per
pareti e soffitti interni è la UNI EN 13300.
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LE PRINCIPALI SIGLE CHE CARATTERIZZANO LE NORME SONO:
– UNI: CONTRADDISTINGUE TUTTE LE NORME NAZIONALI ITALIANE E NEL CASO SIAL’UNICA SIGLA PRESENTE SIGNIFICA CHE LA NORMA È STATA ELABORATADIRETTAMENTE DALLE COMMISSIONI UNI O DAGLI ENTI FEDERATI;
– EN: IDENTIFICA LE NORME ELABORATE DAL CEN (COMITÉ EUROPÉEN DENORMALISATION). LE NORME EN DEVONO ESSERE OBBLIGATORIAMENTE RECEPITEDAI PAESI MEMBRI CEN E LA LORO SIGLA DI RIFERIMENTO DIVENTA, NEL CASODELL’ITALIA, UNI EN. QUESTE NORME SERVONO AD UNIFORMARE LA NORMATIVATECNICA IN TUTTA EUROPA, QUINDI NON È CONSENTITA L’ESISTENZA A LIVELLONAZIONALE DI NORME CHE NON SIANO IN ARMONIA CON IL LORO CONTENUTO;
– ISO: INDIVIDUA LE NORME ELABORATE DALL’ISO (INTERNATIONAL ORGANIZATIONFOR STANDARDIZATION). QUESTE NORME SONO UN RIFERIMENTO APPLICABILE INTUTTO IL MONDO. OGNI PAESE PUÒ DECIDERE SE RAFFORZARNE ULTERIORMENTE ILRUOLO ADOTTANDOLE COME PROPRIE NORME NAZIONALI, NEL QUAL CASO IN ITALIA LASIGLA DIVENTA UNI ISO (O UNI EN ISO SE LA NORMA È STATA ADOTTATA ANCHEA LIVELLO EUROPEO).
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UNI 10795
Pitture in emulsione per interno.
Caratteristiche importanti per prove comparative e non.
La norma stabilisce le caratteristiche e i metodi di prova per le pitture murali in
emulsione per interno. Tali caratteristiche sono importanti per l’utilizzo dei
prodotti da parte del consumatore, e per le prove comparative secondo la UNI
CEI 70027.
UNI EN 13300
Prodotti e sistemi di verniciatura all’acqua per pareti e soffitti interni.
Classificazione.
La norma specifica un sistema generale per la classificazione di prodotti e
sistemi di verniciatura all’acqua per la decorazione e protezione di pareti
interne e soffitti, nuovi e vecchi, rivestiti e non rivestiti.
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UNI EN 13300
IN BASE ALL’UTILIZZO FINALE: CLASSIFICAZIONE DESCRITTIVA CHE
INDICA SE IL PRODOTTO UTILIZZATO E’ DESTINATO ALLA
DECORAZIONE O A DEGLI USI PARTICOLARI.
IN BASE ALLA NATURA CHIMICA DEL LEGANTE: CLASSIFICAZIONE
DESCRITTIVA IN CUI DEVE ESSERE INDICATA LA TIPOLOGIA CHIMICA
DEL LEGANTE DECISIVO PER LE PROPRIETA’ DEL PRODOTTO.
IN BASE ALLE CARATTERISTICHE:
RESISTENZA ALL’ABRASIONE ISO 11998
COPRENZA ISO 6504-3
BRILLANTEZZA EN ISO 2813 DICEMBRE 2003
GRANULOMETRIA FINO A 100 µm EN 21524
OLTRE 100 µm ISO 787-7 / 787-18
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Classificazione idropitture per interni.
La classificazione secondo la normativa EN 13300
Questa normativa permette di classificare le prestazioni di una
idropittura per interni prendendo in analisi le seguenti caratteristiche
tecniche:
•Finezza di macinazione
•Grado di brillantezza
•Lavabilità
•Potere coprente
Per ogni caratteristica viene fatta una classificazione mediante classi di
merito. Queste classi sono espresse attraverso numeri o descrizioni
corrispondenti all'effettivo superamento di prove standard di laboratorio.
In questo modo viene abolito l'uso di nomi di fantasia che creano
aspettative molto spesso non corrispondenti ai risultati pratici.
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•RESISTENZA ALL'ABRASIONE UMIDA (Prova secondo ISO 11998)
Per determinare il grado di lavabilità, bisogna far ricorso alla normativa ISO 11998.
Fino a poco tempo fa la lavabilità di una pittura veniva espressa in n° di cicli (3000 cicli, o 4000 cicli).
Tali valori derivavano dallo "SCRUB TEST" che era uno strumento che faceva scorrere una spazzola
avanti e indietro su un cartoncino precedentemente verniciato. Si andava quindi a misurare quanti
colpi di spazzola svenivano effettuati prima di sgretolare la vernice precedentemente applicata. Le
pitture lavabili si collocavano tra 6000-7000 cicli, mentre un silossanico poteva sopportare 20000 cicli
(quindi molto resistente).
Oggi invece dello "SCRUB TEST", viene utilizzata una spugna abrasiva (scotch brite). La valutazione
è quindi fatta andando a misurare lo spessore di prodotto asportato dopo un ben preciso numero di
cicli:
200 per i prodotti più resistenti
40 per i prodotti meno resistenti
La normativa prevede 5 possibili classi:
•Risulta chiaro che le pitture più resistenti all'abrasione umida sono quelle di "Classe 1", mentre quelle
meno resistenti risultano quelle di "Classe 5".
•Quindi la lavabilità di un prodotto è misurabile solamente attraverso delle prove, non basta la
definizione commerciale e una buona pittura lavabile deve essere di classe 1 o 2.
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•COPRENZA (Prova secondo la ISO 6504-3)
Il potere coprente risulta il rapporto di contrasto per il bianco secondo la ISO 6504-3.
La prova si svolge prendendo un cartoncino di colore bianco e nero su cui si va a spalmare la vernice in
questione e poi si va a vedere quanta % di parte nera è stata coperta con una prova. La vernice viene
applicata mediante lo stendi film che è in grado di applicare la corretta quantità di pittura indicata dal
produttore (es due mai).
La vernice "Classe 1" con una sola applicazione copre quasi del tutto il fondo ed è quindi la migliore. La
"Classe 4" è la peggiore.
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•GRADO DI BRILLANTEZZA (Prova secondo EN ISO 2813)
La brillantezza si valuta in "Gloss" (valori di "Gloss" maggiori di 90 identificano il campo dei brillanti).
GLOSSMETRO:STRUMENTO DI MISURA ADEGUATAMENTE CALIBRATO. VIENE PROIETTATO
UN RAGGIO DI LUCE PARALLELO ALLA SUPERFICIE DA MISURARE E UNA FOTOCELLULA
MISURA LA QUANTITA’ DI LUCE SPECULARMENTE RIFLESSA (60° O 85°).
IL VALORE DI GLOSS è IL RAPPORTO TRA LA QUANTITA’ DI LUCE INCIDENTE E DI LUCE
RIFLESSA.
Gli smalti si dividono in due famiglie:
1.Sintetici (che si diluiscono con appositi diluenti)
2.All'acqua (che si dividono a loro volta in due categorie: smalti per ferro e smalti per muratura)
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•GRANULOMETRIA (Prova secondo ISO 1524 E ISO 787-7/ 787-18)
LA PRIMA NORMA SPECIFICA UN METODO PER DETERMINARE LA FINEZZA DI MACINAZIONE
MEDIANTE UN GRINOMETRO (STRUMENTO GRADUATO IN MICROMETRI) E SI UTILIZZA FINO A
100 µm
LE SECONDE NORME PREVEDONO L’UTILIZZO DI SETACCI CON LA VALUTAZIONE DEL
RESIDUO CAMPIONE.
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UNI 10795
PITTURE IN EMULSIONE PER INTERNO.
CARATTERISTICHE IMPORTANTI PER PROVE COMPARATIVE E NON.
SI TRATTA DI UNA NORMA ITALIANA NATA PER LA UNI-CEI 70027,
RIGUARDANTE IN GENERALE LE PROVE COMPARATIVE SUI PRODOTTI.
NE DERIVA UNA CARATTERIZZAZIONE COMPLETA DI UNA PITTURA IN
EMULSIONE PER INTERNO.
CHE COSA CLASSIFICA?
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UNI 10795
SONO LE CARATTERISTICHE CHE UNA PITTURA DEVE SEMPRE
POSSEDERE
INFORMAZIONI DEL PRODUTTORE (ISTRUZIONI PER LA POSA E
L’IMPIEGO, ATTREZZI, DILUIZIONE), LIMITAZIONI DELL’IMPIEGO,
INDICAZIONI PRESCRITTE DALLA LEGGE.
APPLICABILITA’ E SOVRAPPLICABILITA’ (NORMA UNI 10794)
FILMAZIONE A BASSA TEMPERATURA (NORMA UNI 10793)
ASPETTO DELLA PELLICOLA (NORMA UNI 9389)
RESISTENZA ABRASIONE AD UMIDO (EN 13300 – ISO 1998)
CICLI DI LAVAGGIO (NORMA UNI 10560)
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CARATTERISTICHE NON ESSENZIALI
- PRESA DI SPORCO (UNI 10792);
- POTERE ANTIMUFFA (UNI 9805)
- RESISTENZA AGLI ALCALI (UNI 10795)
- PERMEABILITA’ AL VAPOR D’ACQUA (UNI EN ISO 7783-2).
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- PERMEABILITÀ AL VAPORE ACQUEO (V)SECONDO UNI EN ISO 7783-1, ISO 7783-2:
I prodotti vernicianti possono influenzare lo scambio di vapore tra l’atmosfera ed il supportodove sono applicati.In particolare, maggiore è la permeabilità, e quindi maggiore è la rapidità con cui si giunge adun equilibrio interno/esterno, migliore sarà la preservazione del sistemarivestimento/supporto nei confronti di alcuni tra i più comuni fenomeni di degrado dellefacciate (ad es. sfogliamento, formazione di muffe, efflorescenze).
Sulla base di un test specifico, indicato nella norma UNI EN ISO 7783-2 è possibiledeterminare sperimentalmente il grado di permeabilità al vapore acqueo V espresso comeg/m2d.Dal valore V, attraverso un’equazione, si ricava:
il parametro Sd o spessore di uno strato d’aria che offre la stessa resistenza al passaggio delvapore della pittura in esame.
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Le classi di diffusione del vapore acqueo previste dalla norma:
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Tale grandezza e legata allo spessore della pittura secondo la seguente relazione:
Sd = μ • sp.
Dove:
- sp. e lo spessore del rivestimento (espresso in metri);- μ è l’indice di resistenza alla diffusione del vapore tipico di ogni materiale, un numero
puro (adimensionale) dato dal rapporto fra la resistenza offerta da quel prodotto e laresistenza di un uguale spessore di aria.
Il valore μ, tanto maggiore quanto maggiore e la resistenza del materiale alla diffusione delvapore, è una grandezza interessante, in quanto e una proprietà additiva.Ciò significa che, noto il valore μ dei vari materiali che costituiscono una parete (pittura,intonaci, mattoni, eventuale strato isolante), moltiplicando ogni valore μ per lo spessore(espresso in metri) di quel materiale e sommando i valori ottenuti, si ottiene il valore Sddell’intera parete.
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LE ETICHETTATURE “ECOLOGICHE”
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LE ETICHETTATURE “ECOLOGICHE”
• Finalizzate alla promozione e al consumo di PRODOTTI DI PARTICOLARMENTE BASSO IMPATTO AMBIENTALE • Tali prodotti rappresentano una IMPLEMENTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE GIÀ RICHIESTE DAI REGOLAMENTI E NORME NAZIONALI ED EUROPEE in vigore per tutti i prodotti vernicianti e sono finalizzate in direzione di un ULTERIORE MIGLIORAMENTO DELLE PREROGATIVE “ECOLOGICHE” dei prodotti • Tale impatto concerne non solo le materie prime e la formulazione dei prodotti, ma anche tutto il loro “ciclo di vita” includendovi così anche utilizzo, smaltimento, imballaggi. In generale molta attenzione è riservata, nella formulazione, ai contenuti di pigmenti bianchi, al contenuto di COV, ai conservanti. • Sono SU BASE VOLONTARIA e quindi rappresentano sempre dei costi suppletivi per i produttori sia per la formulazione, la ricerca e lo sviluppo dei prodotti, sia per il fatto che, aderendo al regolamento dell’Ente che gestisce tale etichettatura, esse devono adeguarsi a costanti e periodici controlli di conformità
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LE ETICHETTATURE “ECOLOGICHE”
Costituiscono una ulteriore CERTIFICAZIONE PER I CONSUMATORI in quanto assicurano loro che o i prodotti rispettano i dettami del regolamento dell’Ente che rilascia la etichettatura o che le caratteristiche sono veritiere in quanto costantemente controllate dall’Ente stesso Le etichettature ecologiche ufficiali offrono al consumatore precise assicurazioni riguardo la credibilità delle caratteristiche dei prodotti in quanto certificate da Enti super partes.
IAQ (Indoor Air Quality) In aggiunta alla legislazione europea e al fine di migliorare ulteriormente la qualità dei prodotti nei confronti delle emissioni riferite all’aria interna degli ambienti cui sono applicati, sono state introdotte normative integrative. E’ il caso della IAQ francese dove, dal 25/3/2011, è obbligatoria una nuova etichettatura che classifica, per tutti i materiali da costruzione, incluso pitture e vernici, i prodotti a seconda del loro livello di emissione di COV in ambiente. Tale classificazione prevede quattro gruppi di pitture suddivisi in base a tali emissioni misurate in ambiente dopo 28 giorni dalla applicazione del prodotto (a norma ISO 16000).
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ALCUNE ETICHETTE «ECOLOGICHE»
L'Ecolabel UE (Regolamento CE n. 66/2010) è il marchio dell'Unione europea di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale, che possono così diversificarsi dai concorrenti presenti sul mercato, mantenendo comunque elevati standard prestazionali. Infatti, l'etichetta attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita.Il marchio Ecolabel UE, il cui logo è rappresentato da un fiore, è uno strumento volontario, selettivo e con diffusione a livello europeo.
ridotto impatto ambientalepuò essere usato nei 27 Stati Membri dell'Unione europea così come in Norvegia, Islanda e Liechtensteinbasata su un sistema multicriterio, caratteristico delle etichette di Tipo I (ISO 14024)(LCA - valutazione del ciclo di vita)
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DER BLAUE ENGEL è il più longevo marchio di etichettatura ecologica nato in Germania nel 1978 e rilasciato ancora ora dall’Ente certificatore RAL.
Il marchio viene concesso in uso dall'ente tedesco RAL, controllato dall'agenzia federale germanica per l'ambiente. La documentazione di prodotto include i certificati dei prodotti utilizzati nel processo e la presentazione di certificati di prova annuali rilasciati da laboratori indipendenti riconosciuti dal RAL e accreditati ISO 17025.
ALCUNE ETICHETTE «ECOLOGICHE»
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I CRITERI MINIMI AMBIENTALI
• DECISIONE 2014/312/UE E SUCCESSIVE DEL 2015 E 2016
• ETICHETTE CONFORMI ALLA ISO 14024 (Ecolabel, Nordic White Swan, Blaue Engel, NF Environnement, Stichting Milieukeur, Umweltzeichen Baume , AENOR Medio Ambiente, Canada Environmental Choice, Eco Mark )
• DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI TIPO III CONFORME ALLA UNI EN 15804 (fornisce regole quadro per categoria di prodotto (PCR) per l’elaborazione di dichiarazioni ambientali di tipo III per ogni tipo di prodotto e servizio per le costruzioni) E ISO 14025 (LCA, sottoposte a un controllo come ad esempio, le “Dichiarazioni Ambientali di Prodotto” o EPD EnvironmentalProduct Declaration)
• REGOLAMENTO REACH
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VALUTAZIONE QUALITA’ DELL’ARIA IN INTERNO
15 mc ARIA/GIORNO (15000LITRI EQUIVALENTI)
14 ORE MEDIA IN AMBIENTE CHIUSO (RESIDENZA)
INQUINANTI:TABACCOCHIMICI PER LA PULIZIACOSMETICIARREDAMENTIPRODOTTI GIARDINAGGIOPITTURE E VERNICI
SOSTANZE INQUINANTI:RADONCOCO2
FORMALDEIDECOVALLERGENI
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PROVVEDIMENTO UE (NORMATIVA IAQ – INDDOR AIR QUALITY)
FRANCIA 2011 (DECRETO LEGGE 2011-321)
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TECNICHE DI RESTAURO
E MANUTENZIONE
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TECNICHE DI RESTAURO E MANUTENZIONE
• L’analisi del quadro fessurativo
• L’asportazione delle parti di intonaco decoeso o non ancorato al supporto
• La ricostruzione delle parti asportate
• La rasatura (anche armata) delle superfici
• La protezione delle superfici
INTONACI:
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• L’analisi del degrado da carbonatazione cls e ossidazione dei ferri
• L’asportazione delle parti di calcestruzzo deteriorato
• La pulizia dei ferri di armatura
• La ricostruzione (anche armata) delle parti asportate
• La protezione delle strutture
CALCESTRUZZO:
TECNICHE DI RESTAURO E MANUTENZIONE-
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• L’analisi dell’origine e del livello dell’umidità
• L’asportazione delle parti di intonaco deteriorate, oltre il livello di umidità
• La pulizia delle fughe dei mattoni
• La ricostruzione delle parti asportate con intonaci macroporosi
• La protezione delle strutture
UMIDITÀ DI RISALITA:
TECNICHE DI RESTAURO E MANUTENZIONE
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• L’analisi del degrado
• La pulizia
• Il consolidamento
• La protezione
MATERIALI LAPIDEI:
TECNICHE DI RESTAURO E MANUTENZIONE
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ANALISI DEI SUPPORTI:
• DEGRADO INTONACO• C.A.• MATTONI E PIETRE NATURALI• CARTONGESSO
VERIFICA DEI SUPPORTI:
ADESIONE AL O DEL SUPPORTO;ASSORBIMENTO;RESISTENZE MECCANICHESFARINAMENTOPRESENZA CAVILLATUREPRESENZA DI EFFLORESCENZEMUFFEUMIDITA’ DA RISALITA CAPILLAREOMOGENEITA’ DEL SUPPORTONATURA DELLA FINITURA ESISTENTE
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Verifica del supporto - spolveramento
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Verifica del supporto - spolveramento
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Prova di assorbimento
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Prova della portanza
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Misura dell‘umidità
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Prova di adesione: taglio a croce
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Prova di adesione: taglio a croce
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Prova di adesione: taglio a croce
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Prova di adesione: taglio a reticolo
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Prova di alcalinità con cartina al tornasole
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Prova di alcalinità con fenolftaleina
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Misura della larghezza delle lesioni
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COME SCEGLIERE UNA PITTURA D‘INTERNI?
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GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
CONSULENTE PROMOZIONE TECNICA SARDEGNA
ING. VALENTINA LOCCI
TEL. (+39) 320 7135751MAIL [email protected]