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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 26 luglio 2015

Pagina I

INFRASTRUTTURE

Delrio: «L'Italia riparte anche al Sud»Sole 24 Ore 26/07/15 P. 6 Nino Amadore 1

F2i, corsa di Cina e Corea per investire in ItaliaCorriere Della Sera 26/07/15 P. 29 Daniela Polizzi 2

POLITICA INDUSTRIALE

E l'industria si lancia verso il 4.0Sole 24 Ore - Nova 26/07/15 P. 11 4

MADE IN ITALY

Precisione e flessibilità dell'ingegno made in ItalySole 24 Ore - Nova 26/07/15 P. 10 Riccardo Oldani 5

INGEGNERIA

Ponti mozzafiato e nuovi quartieri. Così Londra cambia ancora pelleStampa 26/07/15 P. 14 Alessandra Rizzo 10

ICT

Il rilancio dell'ecommerce sulla spesa alimentareCorriere Della Sera 26/07/15 P. 24 12

PMI

"Per il Giubileo ci vuole Mr. Pmi"Repubblica Roma 26/07/15 P. I Salvatore Giuffrida 13

FISCO

Meno spesa per meno tasse: la sfida mai vintaSole 24 Ore 26/07/15 P. 3 Dino Pesole 15

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Il ministro a Catania inaugura nuovi cantieri

Deirio: «L'Italiariparte anche al Sud»NinoAmadore

CAI ANIA

«Le cose procedono. C'èun'Italia che riparte, anche nelMezzogiorno». A parlare è il mi-nistro dei Trasporti e delle infra-strutture Graziano Delrio e sem-bra avere buoni motivi per fare leconsiderazioni che fa: a Catania,dove si trova, assiste alla conse-gn adei lavori dellatratta Nesima-Monte Po della metropolitanaappaltati alla Cmc di Ravenna,solo una tappa diunagiornata chelo conduce al porto per inaugura-re la nuova darsena realizzatadal Gruppo Tecnis.

Così Catania diventa, perilmi-nistro, il simbolo di un Sud che«cela può fare» e che sa metterein campo energie per moderniz-zarsi «anticipando quello che an-che le grandi metropoli del Nordvogliono fare»: un sistema di tra-sporto metropolitano adeguato .«Questi progetti chevannoavan-ti sono il segno che i lavori pubbli-ci in Italia si possono fare e che leopere utili si devono fare» dice.Edè solounaspetto diunragiona-mento complessivo che coinvol-ge l'ammodernamento infra-strutturale dell'intera isola: daitrasporti nelle aree metropolita-ne,alleferrovie,aiporti. C'èlaco-scienza che va recuperato il tem-po perduto anche in un altro am-bito: il trasporto ferroviario. «Èvero che c'è tanto da recuperarema dobbiamo anche dire che stia-mo avanzando- dice ilministro-.Non illudiamo i cittadini. Ai sici-liani ricordo che abbiamo oltre4,3 miliardi già stanziati per l'altavelocità. Se mi chiedono se po-tranno prenderla il prossimo an-no, lamia risposta è no, ma siamoimpegnati ad aprire al più presto icantieri».

Altro capitolo è quello dei por-

ti: «Qui a Catania -afferma il mi-nistro - c'è l'esempio di un portodi successo. La Sicilia, ma il Sud inparticolare, deve trovare nei suoiporti una delle risposte al proble-ma dell'occupazione e della ri-presa economica. Qui questo èstato già compreso appieno e an-che ad Augusta, con il commissa-rio, stiamo programmando». Achi gli chiedeva notizie sulle Au-torità portuali, il ministro ha ri-sposto: «Aspettiamo di avere lariforma della governane com-plessiva che faremo nei prossimimesi. Non appena il "Madia" ver-rà approvato definitivamente,partiamo a fare il decreto».

Previsto peri primi di agostol'avvio dei lavoriperla costruzionedella bretella sulla A19Messina-Palermo

Il ministro è tornato poi sullaquestione che riguarda il viadot-to Himera sull'autostrada Paler-mo-Catania, la cui chiusura haspaccatoinduelaSicilia: «SullaA19 abbiamo accelerato i tempi ilpiùpossibiledopoladichiarazio-ne dello stato di emergenza epenso cheiprimidiagostoriusci-remo a cons egnare i lavori dandoil viaallabretella». Non è manca-to,unaccennoallevicendepoliti-che siciliane: «Sulla questionedelle intercettazioni e sulla vi-cenda che ha coinvolto il presi-dente Rosario Crocetta non miesprimo -ha detto Delrio -. Cro-cetta è il presidente della Regio-ne e ha la responsabilità di cam-biarelastoria».

0 RIPRO DD ZIO NE RISERVATA

Infrastrutture Pagina 1

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FI per investireRavanelli: «Raccolti 1,25 miliardi, i140% dall'estero». L'interesse degli stranieri perle nuove infrastruttr u eSi punta su banda larga, energie rinnovabili, aeroporti. II primo fondo chiude i sei mesi con oltre 180 milioni di utili

In tutto sono più di 50o mi-lioni. Capitali da Seul, Pechino,Londra e Parigi, pronti ad arri-vare in Italia. Il focus è su aero-porti, fibra ottica, reti, energierinnovabili e altre infrastruttu-re. Punto d'arrivo il fondo Fai,che ieri con questa provvista dicapitali esteri ha chiuso a 1,25miliardi la raccolta del secondoveicolo d'investimento dedica-to alle infrastrutture. In cabinadi regia di F21 presieduto daBernardo Bini Smaghi, c'è l'am-ministratore delegato RenatoRavanelli, da dieci mesi al verti-ce dopo l'uscita di Vito Gambe-rale. «Abbiamo firmato diecicontratti negli ultimi i5 giorni,dopo un round negoziale dura-to sei mesi. Ma abbiamo supe-rato l'obiettivo di raccolta»,spiega Ravanelli. Tanto ci è vo-luto per preparare l'ingresso,tra gli altri, di China Invest-ment Corporation, fondo so-vrano di Pechino con 700 mi-lioni di asset gestiti, del fondopensione sudcoreano NationalPension Services, del gruppobancario francese Bnp Paribase di Edf investments che fa ca-po al colosso elettrico di Parigi.

operatori che possano fornirequesto contributo, tenuto con-to della volontà espressa dalleAutorità di regolazione che larete sia aperta».

E quindi anche Telecom do-vrebbe rientrare in partita...

«Le porte di Fai sono apertee il dossier è pronto. Ma mancaancora un fattore chiave. Civuole il piano degli incentiviannunciato dal governo, neces-sario per le aree a fallimento dimercato, ossia per le zonecheper densità abitativa e quindidi domanda, non giustificanola spesa per lo sviluppo dellarete».

Come sono i rapporti conCassa depositi e prestiti?

«Molto buoni. Oggi abbiamoun obiettivo comune che è svi-luppare la rete del Paese attra-verso Metroweb».

Ci sarà un terzo fondo nelpercorso di F2i?

«Inizieremo a lavorarci. Eforse questa volta sarà anchededicato a sostenere le aziendeitaliane che vorranno investirenelle infrastrutture all'estero».

Daniela Polizzi

storici di Fzi, Cdp e grandibanche.

«Certo, perché essendo inve-stitori di peso hanno chiesto dipoter anche coinvestire a fian-co di Fai, quindi direttamente.Il che vuol dire che i 500 milio-ni in larga parte dall'Asia pos-sono triplicare fino a mobilita-re 1,5 miliardi. Adesso c'è unacompagine soci più frammen-tata. E questo piace agli investi-tori esteri. Per attirare i capitaliesteri è stata comunque deter-minante anche l'elevata qualitàdei nostri soci e sottoscrittoriitaliani che comprendono ledue principali banche del Pae-se, Unicredit e Intesa Sanpaolo,la Cdp, le nove Fondazioni ban-carie e i principali enti previ-denziali nazionali. Anch'essi cihanno sostenuto in questo per-corso . Poi hanno pesato i risul-tati dei nostri investimenti. So-lo a titolo di esempio, il primofondo lanciato da Fai chiuderàil primo semestre di quest'an-no con un utile superiore a i8omilioni».

Cambia il focus sugli inve-stimenti?

«Continuiamo a puntare adaggregazioni, a dare taglia a re-

fibra otticaLaF2i è aperta acoinvolgere in Metroweboperatori che possanofornire un contributo

Sembra che Cic e Nps ab-biano investito 120 milioni atesta . Come cambiano i pesidegli investitori?

«Oggi circa il 40% della dota-zione del fondo viene dall'este-ro. E dei 5oo milioni arrivatiadesso, il 95%. Siamo riusciti afare di Fai una piattaforma diattrazione di capitali interna-zionali, una sorta di calamitadella liquidità di fondi pensio-ne, sovrani e asset manager in-teressati a investire nelle infra-strutture italiane. Dove di lavo-ro ce n'è. Ha aiutato un ritornodi fiducia verso il Paese, le ri-forme avviate. E questa nuovapercezione è forte nell'areaasiatica».

Cinesi e Coreani sono en-trati anche nella società di ge-stione, a fianco degli sponsor

altà più piccole per trovare si-nergie. Il modello è quanto rea-lizzato con 2i Rete gas, diventa-to il secondo distributore delsettore dopo Italgas. Oppurequanto stiamo facendo nel set-tore delle rinnovabili e in quel-lo aeroportuale».

Con Enel green power restaaperto il progetto di mettere afattor comune le attività nelfotovoltaico?

«Con Egp il dialogo continuada tempo. Sono fiducioso checiò possa portare a qualche ini-ziativa comune».

Il tema più caldo nelle in-frastrutture italiane adesso èil piano per gli investimentinella fibra ottica . Tra le vostrepartecipazioni di controllo c'èMetroweb , al centro del di-battito circa lo sviluppo dellabanda larga in Italia. Quale

ruolo dovrebbe avere?«In questi mesi si è discusso

molto e talora con confusione.Partirei da due punti fermi: ilprimo è che il governo ha mes-so tra le priorità la diffusionedella banda larga ritenendoloun fattore abilitante allo svilup-po. Su questo non c'è discus-sione e da qui occorre partire. Ilsecondo è che Metroweb ha giàcablato Milano e Bologna, siappresta a concludere la cabla-tura a Torino. La rete di Me-troweb è aperta a tutti gli ope-ratori di servizi di telecomuni-cazione. Metroweb ha il soste-gno di soci importanti comeFai e il Fondo Strategico. E'quindi l'operatore che può ac-celerare lo sviluppo richiestodal governo e ancor prima dalleimprese e dai cittadini. Mancasolo una chiarezza circa le realiintenzioni degli operatori di te-lefonia. Dalla velocità con cuisaranno disponibili a trasferirei clienti oggi serviti dalla rete inrame su quella di nuova gene-razione dipenderà la velocitàdello sviluppo infrastrutturale.Fai è aperta al coinvolgimentonel capitale di Metroweb degli © RPRODUZIOfd= RSERVA'A

Infrastrutture Pagina 2

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7,3%

3,4%

t RenatoRavanelli, 50anni, è alvertice di F2i

dall'ottobre2014

È membroindipendentedel ComitatoInvestimentidel fondoInframed, cheopera in NordAfrica e inTurchia

È statodirettoregenerale di Ala

hJatißna9 PensionService China investment Corp. investment6,7°]© 6,7% 8,4%

n arrivo unerzo fondo)er sostenereitaliane che

rivestonoFestero

0,8%----------------

0,8%

d'Arco

Infrastrutture Pagina 3

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Politiche industriali Investimenti Competitività

E l'industria si lancia verso i14.0La Germania ha messoa punto un piano. Anchel'Italia ci sta lavorando

C Una nuova era per l'industria globale, uncambiamneto radicale che sta trasformandoil modo di lavorare unendo il digitale, la con-nessione, la cloud, Big data, il digital manu-facturing, l'automazione industriale. In unaparola sola l'Industria 4.0, così com'è statodefinito il quadro che si va configurando perla quarta rivoluzione industriale.

Il nuovo paradigma della produzione in-dustriale totalmente automatizzatae inter-connessa si fonda su nove tecnologie: cy-bersecurity, Big data, cloud computing, re-altà aumentata, robotica, prototipazionerapida, radio frequency identification andtracking, superconnessione degli impiantie stampa 3D.

A lanciare il sasso è stata la Germania - maanche gli Stati Uniti hanno una loro iniziati-va, nota come Smart Manufacturing Leader-ship Coalition- che quattro annifahaistituitoun gruppo di lavoro dell'industria per elabo-rare un quadro teorico entro cui muoversi emettere a punto una strategia di politica in-dustriale. Sono stati individuati sei principiper aiutare le aziende nell'implementazionedegli scenari dell'Industria 4.0:

- l'interoperabilità: la capacità della Smartfactory, dei sistemi robotici e degli essereumani di connettersi e comunicare tra loroattraverso l'Internet of things;

- lavirtualizzazione: lapossibilitàdi creareuna copia virtuale della Smart factory attra-verso la connessione di sensori con modellivirtuali e simulazioni;

- il decentramento: la capacità dei sistemirobotici e di automazione di prendere deci-sioni autonome all'interno della fabbrica;

- i processi in tempo reale: la capacità diraccogliere e analizzare dati, restituendo im-mediatamente le deduzioni;

- l'orientamento dei servizi: l'offertadi ser-

vizi, sia umani che robotici, attraverso l'Inter-

net of services;

- la modularità: l'adattamento flessibiledelle Smart factory alle esigenze mutevoli at-traverso la sostituzione o l'espansione di mo-duli singoli.

Il risultato è una forte "customizzazione"deiprodotti che permette di avere oggettifor-temente personalizzati grazie a un produzio-ne (di massa) altamente flessibile e che vaprogressivamente smaterializzandosi. Inquesto ambito il digital manufacturing rap-presentaun'arma potente, così come larobo-tica avanzata e i sistemi di sensoristica. Ma,per esempio, un recente rapporto di McKin-sey indica che la maggioranza dei manager èconvinta che una maggior efficienza nellaraccolta e nel trattamento dei dati possarisul-tare in un aumento del 25% della produttività.

Anche l'Italia ha messo in campo una taskforce per l'Industria 4.0 che dovrebbe pre-sentare abreve i propri risultati, in vista degliStati generali dell'industria, che dovrebbero

tenersi a settembre. «Per portare la quotamanifatturiera dall'attuale 15%delvalore ag-giunto al 20% entro il 2030 occorrono 8 mi-liardi di euro di investimenti annui aggiunti-vi in piattaforme digitali, software, robotica,gestione dei Big data e sistemi cloud», ha in-dicato Roberto Crapelli, ad di Roland Berger,società di consulenza che ha avuto un ruolocentrale nella task force.

Quattro gli strumenti indicati per avviarela nuova strategia. In primo luogo un bondper finanziare progetti di sviluppo e rilancioaziendale, legati alle logiche e agli obiettividell'Industria 4.0, collocabili presso investi-tori qualificati e, solo in seguito, al pubblicoretail, darendere appetibile mediante agevo-lazioni fiscali. Un secondo strumento sareb-be il conduit, «una società veicolo che integrae organizza un indotto di fornitura, automo-tive o aerospazio per esempio, per rafforzar-ne le capacità di finanziamento», spiega Cra-pelli. Inoltre i consorzi di ricerca raggruppe-rebbero una o più aziende e uno o più organi-smi di ricerca che condividono un progettocertificato. Ultimo tassello, la previdenza in-tegrativa, cui spetterebbe convogliare sultessuto industriale anche risorse a medio-lungo termine.

O R I PRO DUE IO NE RISERVATA

Politica Industriale Pagina 4

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Meccatronica Industria Leadership

Precisionee flessibilitàdell'ingegnomade in Italy

Il settore diventa semprepiù trasversale, toccandonuove tipologie diprodotto. E la ricercagarantisce l'innovazione

novazione e l'abitudine a lavorare in collabora-zione con altre imprese , a essere proattive e apuntare alla soluzione dei problemi posti dalcommittente . Un tratto distintivo della mani-fattura italiana che proviene proprio dalla di-mensione piccola dell 'impresa,obbligata a es-sere competitiva attraverso la qualità».

La meccatronica , dunque , espressione del-l'ingegno italiano? Ne è convinto anche Carlo

di Riccardo Oldani

È difficile fare una stima esattadelle aziendeitaliane impegnate nella meccatronica . Il set-tore è così trasversale coinvolgendo prodotti ditipologie così diverse che la sua dimensionesfugge. Ma una cosa è certa: l'Italia è uno deileader mondiali , con migliaia di imprese con-centrate nel Nord, ma con importanti distrettianche al Sud. Il polo per eccellenza è quello diReggio Emilia , almeno 300 imprese , 6 miliardidi fatturato , 28mila addetti . Ma i numeri rad-doppiano se si guarda a tutto il Nord Italia.

Quale il motivo di questo successo? «La na-scita dei settore - spiega Cesare Fantuzzi, do-cente di Automatica all 'Università di Modena eReggio - si deve in particolare ad aziende delsettore meccanico : sviluppatori di riduttori,componenti, macchinari , che per migliorare laqualità e aggiungere valore hanno iniziato, or-mai qualche decennio fa, a introdurre nei loroprodotti elementi elettronici , in grado di mi-gliorare ilcontrollo dellaqualità , sincronizzarele operazioni , renderle più veloci e precise. Iltessuto imprenditoriale del Reggiano è stori-camente ricco di officine e produttori di mac-chinari perl 'industriae si è dimostrato terrenofertile per questo sviluppo». Aiutato da una ca-ratteristica tipicamente italiana, la dimensio-ne medio-piccola dell'impresa . «Le nostreaziende meccatroniche - spiega Fantuzzi - sidistinguono per una forte propensione all'in-

Marchisio , vicepresidente di Anipla-Milano,associazione che si adopera per la diffusionedella cultura dell'automazione . Marchisio hacurato anche la realizzazione di "AutomationStory", ebook scaricabile gratuitamente, in cuiun ampio capitolo è dedicato alla meccatroni-ca. «Se avessimo avuto un tessuto produttivoimpostato sul modello americano , cioè sugrandi industrie con la forza di imporre il pro-prio prodotto , non avremmo assistito al fioriredella meccatronica italiana. Ma noi abbiamoaziende piccole , che devono trovarsi la loronicchia . Siamo predisposti a realizzare solu-zioniuniche , sumisura. E lameccatronicacon-sente di farlo». Un esempio sono le macchineautomatiche peril confezionamento e l'imbal-laggio: «Un universo di oltre 63o aziende loca-lizzate principalmente in Emilia Romagna, alprimo posto per quota di fatturato e addetti to-

tali, ma anche in Lombardia , Veneto e Piemon-te. Il settore ha tratto vantaggio dall'approcciomeccatronico negli ultimi due decenni. Ma cisono altri ambiti pronti per un percorso simi-le: quello delle macchine per la lavorazionedel legno o delle piastrelle , di cui siamo leadermondiali».

Ma in generale il momento è di forte crescita.Ne è certo Alberto Sicuri , titolare della Egicondi Mirandola, una delle 94 aziende iscritte alClub Meccatronica di Unindustria Reggio Emi-lia, creato una decina di anni fa per riunire leimprese del territorio e ora allargatosi a tuttaItalia: «L'azienda è stata fondatanel 2008 sulla

base di una lunga esperienza in elettronica, enegli ultimi tempi abbiamo avuto una crescitaesponenziale di richieste . Abbiamo stretto ac-cordi con importanti firme nel campo dellavi-sione artificiale e dellarobotica , come CognexeKuka, e iniziato a sviluppare dispositivi em-bedded per il controllo della qualità , delle con-formità e anche per guidare e governare robot.Nell'ultimo anno gli ordini sono praticamenteraddoppiati e si stanno allargando i campi diapplicazione : macchinari per il marmo e lapla-stica, linee produttive per aziende medicali. Cicontattano produttori di elettrodomestici,macchine agricole e aerospaziali per esploraresempre di più l'impiego di robot cooperanti,capaci di lavorare fianco a fianco con l'uomo edi rendere più flessibili i processi produttivi».

Un'esigenza diffusa, quella della flessibili-tà, che suscita sempre più interesse verso lameccatronica e bisogno di conoscenza. Conincontri per le imprese, per esempio, come ilForum Meccatronica, evento itinerante idea-to nel2014daMesse Frankfurt Italiae dallafie-ra Sps Ipc Drives Italia di Parma in collabora-zione conAnie Automazione . La seconda edi-zione è in programma a Lazise, sul Lago diGarda, il 29 ottobre.

Ma soprattutto occorre un intenso lavoro diricerca e sviluppo. E l'Italia mostra di esseremolto ben attrezzata . Lo dimostra una ricercadella Fondazione Irso di Milano e del centro di

I°reci.inn

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Made in Italy Pagina 5

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ricerche economiche Antares di Forlì, che ha quello scambio tra ricerca e industria che damappato nel Nordltalial'offertaR&Dperilset- sempre è considerato uno dei talloni d'Achilletore. «Abbiamo individuato - illustra Lorenzo del nostro sistema e sipropone anche in questoCiapetti, uno degli autori dello studio - circa senso come un modello da imitare.30o nodi di ricerca, tra pubblici e privati, di cui La mappatura della ricerca ha consentitoalmeno 52 particolarmente orientati alla mec- agli autori dello studio Irso-Antares di indivi-catronica. Sono strutture moltoben attrezzate, duare i futuri trend di sviluppo della meccatro-con strumentazioni all'avanguardia e molto nica italiana: quelli più caldi, in proiezione divicine alle imprese, con cui collaborano inten- un industria sempre più 4.0, sono l'integrazio-samente. L'unico limite è forse uno sfrutta- ne sempre più spinta tra uomo e macchina, ilmento ancora parziale delle loro potenzialità, monitoraggio continuo e la diagnostica, l'au-troppo localizzatoe pocobasato suun'attivitàa tomazione e robotizzazione dei processi.livello interregionale». La meccatronica sem- ORI P RO DUZICNE RISERVATA

bra però riuscita, almeno in parte, ad attivare

Applicazioni innovative tra meccanica e sensoristica : i cinque candidati al Premio Italiano eccatroicaLA MECCATRONICALa disciplina che studia l'analisi, il progetto, larealizzazione e la manutenzione di dispostivi fisiciin cui esiste una componente meccanica la cuifunzionalità è controllata e/o monitorata da unsistema elettronico attraverso l'uso di sensori,sistemi di attuazione ed elaborazione elettronicadel segnale

DATI ITALIANI

34.000 540.000: 127MIL IARDI

Aziende Dipendenti Fatturato(8,2% delle (14,1% delle aggregatoaziende aziende (14% dellemanifatturiere manifatturiere aziendeitaliane) italiane) manifatturiere)

INTEGRAZIONE DI SETTORI

TecnologiaMeccanica Elettronica

dell'informazione 60MILIARDI 35MILIARDI 41.837

Elementi Teoria Export (20,5% Valore aggiunto Produttività mediaMicroelettronica

meccanici dei sistemi delle aziende (17,6% delle (valore aggiuntomanifatturiere) aziende per addetto

Elettronica manifatturiere) in euro)Macchine Modellizazione

di potenza

Macchine 26.602Sensori Automazione la media (in euro)di precisione

dell'industriamanifatturiera

Attuatori Software

Intelligenzaartificiale LA FRENATA

Confronto meccatronica-manifatturiero,indice fatturato ponderato (base 2010=100)

Automotive Aeronautica

Biomedlcale Trasportoferroviario

Macchinari Energiaindustriali

Robot Agricoltura

........... ................... ........ ................... ................... ...........

Domotica Allevamento

.........................

Elettrodomestici

MECCATRONICA MANIFATTURIERO

2012 192r2 1101,2............. ...... .............. —— ................... ......................... ........................ ..... ................... .........

20141

Made in Italy Pagina 6

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L S LUTIO S GALDI

Soluzioni su misura Dalla latteria di famigliae il robot fa anche la burrata all'imbottigliatrice su misura

LA STORIA

Tradizione non esclude innovazione. Sartoria non escluderobotica. E il principio della Mbl Solutions di Corato (Bari), cheproduce soluzioni meccatroniche "su misura" per vari settori diimpresa: dai pallettizzatori per il packaging ai microonde perladisinfestazione del legno, dallo smistamento delle lenti otticheal confezionamento caseario. L'azienda ha appena compiutodieci anni, ma gli obiettivi sono rimasti quelli delle origini:creare macchine e impianti secondo le esigenze dei clienti,dando una spinta smart all'industria del territorio. Come spiegaLuigi Maldera, cofondatore e amministratore unico dellasocietà, «innovare significa dare strumenti che possono essereutilizzati dal mondo industriale. È interessante creare soluzioniinnovative che rendano tali anche le nostre imprese». Lastrategia? «Fare prodotti a basso costo per poterli aiutare arenderli più competitivi a livello globale».

L'INNOVAZIONELa «sartoria tech» di Mbl riemerge in due tra le novità che

stanno facendo parlare di sé. Da un lato sono annunciate entro

fine anno delle mani bioniche con sensori tattili ultrasensibili,

capaci di intervenire nei processi di manipolazione con la

precisione di un arto umano. Dall'altro, l'ingegneria creativa si

sposa ai sapori della regione: Mbl ha automatizzato il

confezionamento della burrata, con un processo robotico

attento a tutti i dettagli dell'operazione. Dalla forma esatta del

formaggio, richiestissimo all'estero, all'applicazione della foglia

verde decorativa. Come spiega Maldera, la crisi aveva costretto

alcuni produttori a rinunciare all'estetica del formaggio. Contro

la sua natura e la tradizione. Ora, spiega Maldera, «con una

soluzione robotizzata riusciamo a confezionare la burrata nella

sua tipica foglia verde e ad allacciare la rafia, che lega il collo

della burrata). Riducendo i costi del lavoro».

Fatturato 2014 (+30%)

quota di export sul fatturato

LA STORIA

Dalla latteria di famiglia al "tocco invisibile" della produzionemodulare. II ponte? La meccatronica, soluzione innovativa perprocessi tradizionali. Così Antonella Candiotto e FedericoBardini, rispettivamente generai manager ed engineeringdepartment manager, riassumono l'evoluzione di Galdi:l'azienda di Treviso specializzata nella costruzione di macchineriempitrici per latte, prodotti lattiero-caseari e succhi di frutta.La sua nicchia sono i sistemi di confezionamento in cartoncinigoble top, quelli destinati al latte fresco, con l'aggiunta dimacchine per il riempimento di coppette e bottiglie di plastica.Nelle parole di Candiotto, la meccatronica ha accompagnato lacrescita naturale delle società: «La funzione decisiva è stataquella di dare più flessibilità e più performance al cliente. Siamoriusciti a riconfigurare i prodotti. E a migliorarli». Impatti direttisull'ambiente? Più che altro l'impatto è sul cliente: il maggiorgrado di precisione dei macchinari spinge al ribasso il rischio disprechi nell'operazione. «II cliente finale ha meno sprechi.Tutto il prodotto viene immesso nella vaschetta di raccolto,senza sbavature».

L'INNOVAZIONEUna tra le (storiche) spinte in avanti di Galdi è stato l'Ultra

Clean System, un sistema di riempimento brevettato nel 2000

dopo quattro annidi studio in collaborazione con l'Università di

Udine. II macchinario permette di riempire e sterilizzare i

contenuti in maniera controllata, dando al prodotto la garanzia

di una "vita sullo scaffale" sempre più estesa. Un ingranaggio

perla marcia in più di Galdi, la personalizzazione: la modularità

della stazione di riempimento permette di impostare gli

impianti a seconda delle necessità specifiche. «Abbiamo fatto

un grande lavoro di standardizzazione e razionalizzazione,

aumentando il livello di qualità del progetto finale».

1, 1 11gi

fatturato 2014

x

quota di export sul fatturato

I

dipendenti dipendenti

Made in Italy Pagina 7

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FI DIA 1 T PULS

software riesce a prevedere Dalle mungitrici per cammellecosa fa la macchina utensile alla stalla intelligente

LA STORIA

Per Fidia, gigante piemontese dei sistemi di fresatura,l'innovazione non è una prospettiva. É una «politica di vitaquotidiana» che spiegala crescita dell'azienda da11974 aoggi: oltre 300 dipendenti, cuore italiano e filiali dal Brasilealla Cina, leadership nei settori di controlli numerici esistemi di fresatura per automotive e aerospaziale.Un'evoluzione trainata proprio dalla meccatronica, «sintesitra meccanica di precisione ed elettronica di consumo» chefiltra l'intero processo di produzione. Come spiega EnricoTamburini, R&D manager della multinazionale,«l'innovazione di prodotto è il pane quotidiano dell'attività,una della strade che ci fa resistere e crescere nella sfidainternazionale. Siamo abituati a lavorare sull'innovazione,sia per i controlli numerici sia per le macchine utensili». Solonegli ultimi anni, Fidia ha incassato 17 progetti di ricercafinanziati dall'Europa. Ma, precisa Tamburini, «la ricercafinanziata è solo una piccola parte di un'attività di ricercapiù complessa. Senza ricerca non esisterebbe Fidia».

L'INNOVAZIONETra gli ultimi progetti c'è ViMill: un software capace disimulare il comportamento futuro della macchina utensile,per evitare collisioni e movimenti inaspettati tra utensile otesta con il pezzo in lavorazione. Il programma si installa suicontrolli numerici di Fidia e dà all'operatore la possibilità diun controllo grafico accurato, sia poco prima di digitare iltasto "start" sia nel vivo della lavorazione: «Così facendo, siaggiustano i parametri in funzione di quello che succederà.È come essere in autostrada, vedere una curva e prepararsi.La previsione dei dati futuri permette ai moderni sistemi dicalcolo di comandare la macchina nel futuro. E, su macchinedi dimensione particolare, impedisce collisioni accidentali».

I Ifatturato 2014

LA STORIA

A volte bastano i numeri: 30 brevetti in cinque anni. Sono isegni dell'evoluzione di InterPuls di Albinea (Reggio Emilia),l'azienda di componenti perla mungitura che ha cambiatopelle con il salto dalla meccanica alla meccatronica. Oggi èpresente in 70 paesi e cinque continenti, insegueun'innovazione sempre più specialistica («Essere riconosciuticome uno dei produttori di componenti e soluzioni perimpianti di mungitur a più specializzati al mondo») eribadisce la sua vocazione green. Come spiega GabrieleNicolini, generai manager, «bisogna essere sostenibili neipropri comportamenti» più che negli intenti programmatici.Qualche esempio? «Stiamo lavorando con le bioplastìche etutte le soluzioni ecocompatibili. Il nostro modello è quello diun allevamento sostenibile, non esagerato».

L'INNOVAZIONEQuella più nota è quella che ha aperto le porte degli "animaliesotici" alla società reggiana: Interpuls adatta alcuni dei suoicomponenti perla mungitura di cammelle a Dubai, in stallehi-tech da più di 600 esemplari. Il latte ricavato è uningrediente per le tavolette di cioccolato di Harrods. E per ilfuturo o, meglio, il presente? Nicolini spiega che la societàlavora ancora sulla traccia di una "stalla intelligente", unospazio iperconnesso dove i sensori forniscono informazionisu fertilità, razioni alimentari e temperature. Come spiegaNìcolini «il controllo è necessario perché parliamo dì aziendeche allevano dai 200 ai 300 animali e investono il 50% dellapropria spesa ìn mangimi: meglio ridurre il più possibile».L'azienda si è appena aggiudicata il premio Best Product allafiera AgroFarm di Mosca con iCalve 101, un sistema chepermette di controllare le mucche in remoto e "avvisare" manmano che si avvicina il parto.

111.

1i

fatturato 2014 (+30% dal 2009)

quota di export sul fatturato quota di export sul fatturato

M

dipendenti dipendenti

Made in Italy Pagina 8

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L'INNOVAZIONE"Integrata" è la colonnetta sterzo, ultima arrivata nella

ia di diComandi di guida centralizzati guida e permette a a uunaa persona didi non distogliere

e maimai loga lo

della guida. «Il volante stesso diventa un sensore e manda leinformazioni necessarie alla centralina. Stiamo parlano dellacabina per i veicoli di ultima generazione, dove l'operatorediventa connesso e usa il suo smartphone come "bridge" perinvio e ricezione di dati». Tutto quello che succede in cabina ègeo-referenziato e connesso via Gps, grazie a unamicroscheda integrata nella colonnetta. «Un elementodecisivo perla telemetria e l'e-service. Il beneficio maggiore èche ricevi tutto questo con quattro viti impiantate nelpavimento e un cellulare».

euroLA STORIA

«L'innovazione fredda produce parole, l'innovazione calda fatturato 2014evoluzione e progresso». Gino Mainardi, ad di Cobo, riassumecosì la sua strategia sul binario, congiunto, di innovazione emeccatronica. Il gruppo bresciano è tra i leader in produzionee progettazione di componenti elettrici per macchineagricole, veicoli industriali, auto e moto. L'obiettivo è scalare il quota di export sul fatturatomercato di soluzioni integrate e forniture per veicoli off-highway. Secondo i quattro punti già fissati in agenda: «IIprimo è fornire valore aggiunto a macchine di qualsiasicilindrata. Il secondo, più che altro un obiettivo, sta nel ridurrecomponenti e aumentare prestazioni: fare di più con meno dipendentirisorse. Il terzo punto è l'hi-tech, inteso come spintatecnologica. Il quarto è lavorare su nuovi sistemi integrati».

il volante diventa un sensore sguardo», spiega Mainardi. Il prodotto farà il suo esordio aLouisville, nel Kentucky, all'Icuee. Due i modelli in fase dilancio: uno a meccanica tradizionale e uno provvisto di "steerby wire", il sistema di controllo automatizzato per il comando

Made in Italy Pagina 9

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I Jr-,r unti mozzatiato e nuovi quartieri

CoSì Londra cambia ancora pe - ffeprogetti che stravolgeranno il paesaggio della capitale

uando un uomo èstanco di Londra, èstanco della vita -

diceva lo scrittore SamuelJohnson -. Qui c'è tutto ciò chela vita può offrire».

Quasi tre secoli dopo lacittà è più vitale che mai:quattro progetti per un nuo-vo ponte sul Tamigi, quartie-ri trasformati, decine digrattacieli in cantiere che necambieranno lo skyline. Lon-dra è capace di coniugarel'antico e il moderno comepoche altre capitali. Ma è an-che una città dove la classemedia fatica sempre più adabitare, dove i prezzi delmercato immobiliare, sebbe-ne abbiano rallentato, resta-no altissimi, e il cui centro èdiventato una sorta di parcogiochi per oligarchi e investi-tori. E, secondo il «Times»,anche per criminali stranieriche investono nel mattoneper riciclare denaro.

i' niTanto vale

l'appaltoper la costru-

zionedei nuovo

ponteIl progetto

vincitoreverrà scelto

questa estate

VarcoUno dei dueprogettidello studioOve ArupPartnersarrivati nellarosa finale

PínkLa centrale

di Battersea,con i quattro

piloniimmortalati

in una storicacopertina

dei Pink Floyddiventerà

un complessodi uffici,

appartamentie giardini

14 progetti finalistiI quattro progetti finalisti per ilnuovo ponte, che collega il quar-tiere residenziale di Pimlico -non lontano da Westminster - aNine Elms, sulla riva sud del fiu-me, sono stati selezionati da unalista di 74. Eliminati i più strava-ganti (uno prevedeva cascated'acqua, uno una serra sospe-sa), sono rimasti disegni essen-ziali: piloni snelli come obelischie passerelle che si inerpicanodolcemente dalle rive del fiume.Uno di loro vincerà il contrattoda 40 milioni di sterline che ver-rà assegnato quest'estate, nono-stante le proteste di alcunigruppi di residenti che lamenta-no la perdita di spazi verdi.

Rivoluzione a Nine ElmsPoco importano le critiche. Ilponte, riservato a pedoni e cicli-sti, fa parte di un progetto ambi-zioso: trasformare Nine Elms dacupo distretto industriale, constazioni ferroviarie e un enormecentro di smistamento postaleormai in disuso, a quartiere ul-

tra-borghese. La nuova amba-sciata Usa aprirà entro due anni,in un complesso già sopranno-minato «cubetto di ghiaccio» eprogettato più come una fortez-za che come una sede diplomati-ca. La centrale di Battersea, coni quattro piloni immortalati inuna storica copertina dei PinkFloyd diventerà un complesso diuffici, appartamenti e giardini.Sono previste nuove fermatedella metropolitana e un gratta-cielo di 50 piani con apparta-menti super lusso e interni affi-dati a Versace. Prezzo di parten-za: circa un milione di giuro.

«Gentrification»Nine Elms potrebbe essere pre-so a simbolo della «gentrifica-tion», la «riqualificazione» in sal-sa borghese di intere zone. Il fe-nomeno non è nuovo, ma, con piùdi otto milioni di abitanti, riguar-da un numero crescente di quar-tieri, che diventano così inacces-sibili a chi ci abitava fino a ieri.Brixton, zona di case popolari èoggi affollata di coppie borghesi

che il sabato mattina passeggia-no tra caffè alla moda e ristoran-ti. E sono circa 70 i grattacieli incostruzione e altri 200 messi incantiere, non più concentrati neidistretti finanziari della City eCanary Wharf ma sparsi per lacittà. Lo «Shard» di Renzo Pianoha aperto la strada.

Danno irreversibile?Il gruppo Skyline Campaign so-stiene che molti di questi edificinon tengono conto dell'impattosulla città e rischiano di faredanni irreversibili. In una lette-ra firmata tra gli altri da AnishKapoor e Alain de Botton, chie-de l'istituzione di una commis-sione che possa decidere suiprogetti. La questione non è so-lo estetica, ma anche sociale. ALondra non ci sono abbastanzacase per la classe popolare e ilceto medio e i nuovi apparta-menti avranno costi proibitivi.Intanto, secondo Donald Toondell'Agenzia Nazionale per ilCrimine, le associazioni crimi-nali investono nelle case signo-rili del centro per riciclare de-naro, e così fanno salire i prezzi.

«E una distorsione del merca-to», ha detto al «Times».

Ingegneria Pagina 10

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IL RILANCIO DELL'ECOMMERCESULLA SPESA ALIMENTARE

on bisogna guarda-re all'andamentodelle azioni perchéquando salgono delao ti senti più intel-

ligente del io% ma quandoscendono ti senti proporzio-nalmente più stupido, raccontaspesso Jeff Bezos, fondatore epropietario del gruppo diecommerce Amazon, ai propridipendenti. Durante la scorsasettimana la filosofia di Bezos èstata messa a dura prova: inun'unica seduta il titolo è salitodel 20%. Se gli azionisti non sisaranno sentiti del 20% più in-telligenti perlomeno si saran-no sentiti del 20% più fortunati.Ma a parte la fortuna personaledi Bezos e dei suoi soci in Borsaquello che sta accadendo die-tro le azioni in crescita di Ama-zon riguarda un po' tutti ed è larivoluzione della spesa.

Nonostante la percezionecomune, l'ecommerce, anchenegli Usa, è rimasto fino ad og-gi una bella promessa: solo po-co più del io per cento del com-mercio al dettaglio personaleviene concluso via Internet.Ancora poco. Questa industriaspera di arrivare al 25entro il2022, ma l'unico modo per far-lo è ridurre i tempi di attesa trail clic sullo smartphone e la

consegna del pacco in casa.Con gli ottimi risultati di vendi-ta di Amazon il mercato ha ini-ziato a credere a quella lontanapromessa e non è un caso cheper la prima volta il gruppo diBezos abbia ora superato, co-me capitalizzazione (non certocome fatturato), Wal Mart, lamaggiore catena di vendita aldettaglio degli Stati Uniti.

Per fare il salto all'ecommer-ce manca ancora un tassello: laspesa alimentare. La scommes-sa non è solo nella logistica maanche nell'assemblaggio, dovespuntano i robot: Amazon hainvestito quasi un miliardo peracquistare i Diva, i cosiddetti«robot di Babbo Natale», capa-ci di assemblare velocementela busta della spesa acquistatain remoto. Solo così i gruppi diecommerce riusciranno ad es-sere competitivi con lo scomo-do ma efficiente modello deinegozi.

La battaglia del clic controbrick (mattone) non è senzaconseguenze, anche da noi:MediaWorld è in difficoltà enon per il calo dei consumi de-gli italiani che sono stabili, maper la lenta e inesorabile mi-grazione degli acquisti sul web.

Massimo Sideri0 RIPRODUZIONE RISERVATA

ICT Pagina 12

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GLIINDUSTMALI

"Per il Giubileoci vuole Mr. Pmí 95

SALVATORE GIUFFRIDA

I L Giubileo come opportu-nità anche per le piccole

\ e medie imprese, che rap-presentano l'85% dell'econo-mia regionale»: gli industrialipropongono l'Authority per lePmi, una figura per tutelare egarantire l'accesso ai bandi re-gionali anche alla piccola indu-stria. È la proposta di AngeloCamilli, presidente della picco-la industria di Unindustria.

SEGUE A PAGINA XXII

PMI Pagina 13

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GLIINDUS

1Gíub íleo"Un 'Authoìítyper le l'?

11 " `° A DI CRONACASALVATORE GIMMIDA

S

I eviterebbero i subap-palti e le gare al ribasso

\\ e si avrebbe più sicurez-za e rapidità per incassare i cre-diti». Tutto grazie a un Mr. Pini.

Camilli cita l'esempio degli Sta-ti Uniti, dove una figura del ge-nere è attiva da anni. La regio-ne Lazio sarebbe la prima adadottare questo strumento,con cui potrà lavorare su quat-tro direttrici: accesso al credito,competitività, impatto dellanormativa. Ma soprattutto, ga-rantire e tutelare l'accesso del-le piccole imprese al mercato eagli appalti. Non solo per favori-re la concorrenza e scoraggiarei monopoli.

L'Authority potrebbe con-trollare eventuali forme di scar-sa trasparenza già al momentodella scrittura dei bandi e dei re-quisiti; assicurando la lotta allacorruzione.

Secondo Camilli serve una«pianificazione degli interven-ti. L'evento è vicino, si possonofare interventi di pulizia, illumi-nazione, manutenzione».

Le piccole e medie imprese,in questa ottica, possono avereun ruolo strategico e si può la-sciare ai piccoli - spiega anco-ra Camilli- una quota per queibandi dagli importi inferiori al-le soglie stabilite dall'Ue, cheper le forniture sono 200milaeuro, i lavori edili 5 milioni, al-tri servizi 130mila. «Ancoranon sappiamo di interventi pia-nificati, il rischio è di entrare inemergenza. L'augurio è che sidedichi attenzione agli investi-menti» l'appello di Camilli.

@RICROOUZIONE RISERVATO

PMI Pagina 14

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. Tutti i Governi che si sono succeduti lo hanno promesso senza però riuscirci

Meno spesa per meno tasse: la sfida mai vintadi Dino Pesole

agliare le spese per ri-durre le tasse. Non vi è

- stato governo negli ulti-

mi 15 amni che non si sia impe-

gnato all'inizio del mandato afi-

nanziare piani di riduzione del-

la pressione fiscale attraverso

una contestuale cura dima-

grante delle spese delle ammi-

nistrazioni pubbliche. Promes-

se rimaste per gran parte inat-

tuate, a dispetto dei tentativi di

spending review che si sono

susseguiti negli ultimi anni. Ad

affermarsi dal 2008 in poi è sta-

to invece il ricorso citagli linea-

ri. Ora il governo Renzi ciripro-

va con una impegnativo pro-

gramma di revisione selettiva

della spesa che nel 2016 dovrà

garantire risparmi per almeno

io miliardi. Risorse peraltro già

"prenotate" per disinnescare le

clausole di salvaguardia che al-

trimenti scatteranno dal pros-

simo anno sotto forma di au-

menti dell'Iva e delle accise.

Il miraggio delle due ali-quote Irpef. «Signor Presiden-te, signori senatori, è nostra in-tenzione ridurre lapressione fi-scale, esentando i redditi mar-ginali e fermandogradualmente l'aliquota del-l'imposta personale al di sopradi una certa soglia, a un terzodel reddito». È il 18 giugno del2011, e il presidente del Consi-glio, Silvio Berlusconi annun-cia questo impegnativo pro-gramma al Senato nel chiederela fiducia al suo neonato gover-no. È la traduzione program-matica del famoso contrattocon gli italiani, firmato in diret-ta tv l'8 maggio di quello stessoanno: esenzione totale dei red-

diti fino a 22 milioni di lire an-nui, aliquota del 23% fino a 200milioni e del 33% oltre tale so-glia, abolizione della tassa disuccessione e sulle donazioni.Cinque anni dopo, lo slogan"meno tasse per tutti" risultòonorato solo in parte: attraver-so due «moduli» di riforma fi-scale, varati nel 2003 e 2005,l'abolizione della tassa sullesuccessioni e donazioni (deci-sa con la legge dei «cento gior-ni», accanto alla riedizione del-lalegge Tremonti), lariduzionedell'Irpeg al 33% (ora Ires).Sconti per 5,5 miliardi grazie alprimo modulo Irpef e conte-stuale introduzione della «notax area» (7.500 € per i dipen-

Il primo è stato Berlusconicon il suo «Libro bianco», poiProdi che si è concentratosul cuneo fiscalee anche Letta ci ha provato.............................................................................

denti, 7lnila per i pensionati e

4.500 per gli autonomi), mentre

il secondo modulo mise in cam-

Po circa 6,5 miliardi di riduzioni

fiscali aregime. Misure che non

riuscirono a ridurre in modo si-

gnificativo la pressione fiscale,

che Berlusconi avrebbe voluto

abbattere di un punto l'anno, e

che nel 2o05 restava inchiodata

attorno al 41,2% rispetto al

42,2% del 2001. Quanto alla spe-

sa, la cui riduzione avrebbe ga-

rantito il taglio strutturale delle

tasse, il totale delle uscite cor-

renti primarie (al netto degli in-

teressi) registrava nel 2001-

2005 un incremento del 2,1%, at-

testandosi al 38,9% del Pil(39,9%nel 2006).

Prodi punta sul cuneo fisca-le. Subentra il governo Prodi,con queste dichiarazioni pro-grammatiche (era il i8 maggiodel 20o6): «Sarà giocoforza in-tervenire sulle tendenze deigrandi capitoli della spesapub-blica centrale e periferica, sta-bilire un serio equilibrio tra po-tere di spesa e responsabilitàdella copertura, modificare lacomposizione della spesa e del-l'entrata per rafforzare la capa-cità dei bilanci pubblici di pro-muovere la crescita». Quantoal fisco, l'impegno è a «ridurresensibilmente, in una misuraquantificabile in cinque puntinel primo anno di legislatura,l'eccessivo carico contributivosul lavoro dipendente. Una ri-duzione che, andando a benefi-cio sia delle imprese che dei la-voratori, sarà capace di aggan-ciarci con maggiore slancio allaripresa europea, di avviare unnuovo ciclo di investimenti, e distimolare una ripresa dei con-sumi». Il 17 dicembre del 2007Prodi conferma in Tv chel'obiettivo prioritario del go-verno è la riduzione delle tassegrazie alla lotta all'evasione. Silavora a un «grande e sostan-ziale calo delle imposte per i la-voratori con reddito mediobasso e per le famiglie con fi-gli». Nei due anni di un governoappeso a una manciata di voti alSenato, si segnala la riduzionedal 20o8 di 5,5 punti di Ires (dal33 al 27,5%) e dell'Irap dal 4,25 al3,9%. Il ministro dell'Econo-mia, Tommaso Padoa-Schiop-pa prova a mettere in campouna prima spending review,sulla base della diagnosi messa

a punto dalla CommissioneMuraro. La fine del governoProdi blocca ogni tentativo or-ganico di revisione della spesa.

Via l'Iei sulla prima casa.TornaBerlusconi, che promet-teunapressione fiscale al di sot-to del4o% del Pil c la totale abo-lizione dell'Ici sulla prima casa(già parzialmente abolita daProdi) che poi verrà reintro-dotta dal governo Monti nellevesti della nuova Imu. Il totaledelle spese correnti al netto de-gli interessi si colloca in quellostesso anno al 42,6% del Pil, conla pressione fiscale inchiodataal 42,5 per cento. Arriva la gran-de crisi, e il ministro dell'Eco-nomia, Giulio Tremonti al bi-sturi dei tagli selettivi sostitui-sce la forbice dei tagli lineari. Iltotale delle spese primarie pas-sa dai 454 miliardi del 20o8 ai448 miliardi del 2011, con lapressione fiscale che si collocanel 2oo9 al 43,2% del Pil, per at-testarsi al 43% nel 2011, l'annodelle tre manovre correttivevarate per spegnere l'incendio(a luglio e agosto ad opera delgoverno Berlusconi, a dicem-bre del governo Monti), per untotale a regime di ben 81,3 mi-liardi, concentrati per due terziin aumenti delle entrate.

Montie labatosta dell'Imu.La vecchia Ici abolita da Berlu-sconi, con inevitabile e affan-nosa rincorsa per coprire il bu-co dibilancio dei Comuni, rina-sce sotto forma della nuovaImu, con questo ragguardevolebottino: nel 2011 il gettito totaledelle tasse sulla casa supera i 32miliardi di curo, per raggiunge-re quota 42 miliardi nel 2014.Con annesso incrocio tra Imu eTasi e l'ultimo pasticcio della

Fisco Pagina 15

Page 18: Centro Studi C.N.I. - 26 luglio 2015€¦ · INFRASTRUTTURE Sole 24 Ore 26/07/15 P. 6 Delrio: «L'Italia riparte anche al Sud» Nino Amadore 1 Corriere Della Sera 26/07/15 P. 29 F2i,

cosiddetta mini-Imu. A fineaprile del 2012 arriva EnricoBondi, nuovo commissario allaspending review e i 6 luglio ilgoverno presenta il suo primopiano per risparmiare 4,5 mi-liardi in quello stesso anno, 1,5miliardi a carico delle ammini-strazioni centrali. Il risultatodella stretta è che la spesa pub-blicaresta sostanzialmente sta-bile tra il 2010 e il 2013 (+o,8% intermini nominali), grazie so-prattutto al contenimento dellaspesa per il personale (-4,6%),al crollo degli investimenti fissilordi (-18,7%) e al taglio dei con-sumi intermedi (-3,7%). A fine2012, poco prima del passaggiodel testimone a Enrico Letta, la

Per pressione fiscale si intendeil rapporto percentuale tra ilprelievo fiscale (che va intesocome la somma di impostedirette, imposte indirette eimposte in conto capitale) eparafiscale (cioè i contributisociali) e il prodotto internolordo. Stando alle stime del Def lapressione fiscale in Italia è attesain aumento nei prossimi anni.Dovrebbe infatti passare dal 43,5per cento sul Pil registrato nel2014 al43,7 per cento del2019,raggiungendo un massimo del44,1 percento negli anni 2016e 2017

pressione fiscale vola al massi-mo storico del 44%, con l'ulti-mo trimestre dell'anno che re-gistra il picco del 52 per cento.

La spending review di Cot-

Numeri a confronto

PRESSIONE FISCALE IN CRESCITA

tarelli. 1129 aprile 2013, Enrico In % del PilLetta espone le sue dichiara-zioni programmatiche in Par-lamento: «La riduzione fiscalesenza indebitamento sarà unobiettivo continuo e a tuttocampo. Anzitutto, quindi, ri-durre le tasse sul lavoro, inpar-ticolare su quello stabile equello per i giovani neo assun-ti». Arriva dal Fmi Carlo Cotta-relli che cominciaascandaglia-re i meandri delle spesapubbli-ca. Un anno dopo lascia in anti-cipo, con un nutrito pacchettodi proposte che dovrebberoconsentire di risparmiare 32miliardi nel triennio. Nel 2015 ilprimo step, con risultati perònon all'altezza delle aspettati-ve e una cura dimagrante chesomiglia molto ai vituperati ta-gli lineari e pesasoprattutto su-gli enti decentrati di spesa peroltre 5,2 miliardi (con annessoil rischio di incremento dellatassazione su base locale).

La "rivoluzione fiscale" diRenzi. E ora la palla passa aRenzi e al commissario allaspending Goran Gutgeld, chedopo la manovra sugli 8o curo,l'abolizione della componentecosto del lavoro dal calcolo del-la base imponibile Irap e la de-contribuzione per i neo assun-ti, annuncia un ambizioso pia-no triennale da45 miliardi inereanni, che vedrà nel 2o16 comeprimo step l'abolizione dellaTasi sulla prima casa, della tas-sa sugli "imbullonati" e del-l'Imu nel settore agricolo. Pia-no da finanziare soprattuttocon i tagli strutturali alla spesa,come prevedeva del resto lastessa "mission" della spen-ding di Cottarelli.

CORI PRO DU'ION E RISERVATA

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13

LA SPESA DELLE AMMINISTRAZIONI NON SI FERMA

In % del Pil

s5 ............................

O

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12

[-Fonte: istai 1

Fisco Pagina 16