Catalogazione e pericolosità del territorio Frane e beni ...
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Catalogazione e pericolosità del territorio
Frane e beni culturali
Alessandro TRIGILA
ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Giornata informativa sulle attività di prevenzione della DG Sicurezza del patrimonio culturale
10-11 dicembre 2020
1
INDICE
Natural hazards world maps
Attività conoscitiva ISPRA
Le frane: caratteristiche, pericolosità e impatti
Tipologie di movimento
Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia
Metodologia di censimento
Piattaforma IdroGEO
Impatti
Casi di studio: frane & beni culturali
Importanza della banca dati delle frane
Pianificazione territoriale
Misure di mitigazione
2
NATURAL HAZARDS
WORLD MAPS http://preview.grid.unep.ch/
3
NATURAL EVENTS WORLD MAPS
http://www.pdc.org/
4
WORLD HERITAGE LIST SITES -
UNESCO http://whc.unesco.org/en/list/
5
6
FINALITÀ ATTIVITÀ CONOSCITIVA
Dati e mappe per una corretta pianificazione e gestione del territorio
Supporto all’attività di programmazione delle misure di mitigazione del rischio e alla valutazione delle politiche ex ante, in intinere, ex post (indicatori, benchmark)
Informare il cittadino
• RACCOLTA DATI
• ELABORAZIONE MAPPE & INDICATORI
• DIFFUSIONE DATI
ISPRA
COSA E’ UNA FRANA?
Movimento di una massa di roccia, terra o detrito lungo un
versante
Cruden D.M. (1991) A simple definition of a landslide. IAEG
Bull., 43, 27-29
7
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
Crollo
Punta Spinosa Comune di Castelsardo (Strada Statale n°134), Regione Sardegna 8
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
Ribaltamento
Fenomeno di ribaltamento in località S. Andrea, Comune di Otranto (LE), Regione Puglia 9
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
Scivolamento
rotazionale
Scivolamento rotazionale, Val di Non (TN) 10
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
Scivolamento
traslativo
Scivolamento planare, Comune di Murazzano (CN), Langhe, novembre 1994 11
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
Colamento lento
Frana in località Covatta, Comune di Ripalimosani (CB), Regione Molise, 12 aprile 1996,
sbarramento del fiume Biferno 12
1 ottobre 2009: Giampilieri, Molino, Altolia, Pezzolo, Scaletta Zanclea (ME),
31 vittime + 6 dispersi
Colata rapida di fango e detrito, Giampilieri (ME)
COLATE RAPIDE
13
Giampilieri (ME), 1 Ottobre 2009 14
LE FRANE SONO ‘PERICOLOSE’ IN UGUAL MODO?
Classe Movimento Danni osservabili Velocità
1
Estremamente
lento
Movimento impercettibile senza strumenti di
monitoraggio. Costruzione di edifici possibile
con precauzioni. 16 mm/a
2 Molto lento Alcune strutture permanenti possono non
essere danneggiate dal movimento. 1,6 m/a
3 Lento
Possibilità di intraprendere lavori di rinforzo e
restauro durante il movimento. 13 m/mese
4 Moderato
Alcune strutture temporanee o poco
danneggiabili possono essere mantenute. 1,8 m/ora
5 Rapido
Evacuazione possibile. Distruzione di strutture,
edifici ed installazioni permanenti. 3 m/min
6 Molto rapido Perdita di alcune vite umane. Velocità troppo
elevata per permettere l’evacuazione
5 m/s
7
Estremamente
rapido
Catastrofe di eccezionale violenza. Edifici
distrutti per l’impatto del materiale spostato.
Molte vittime. Fuga impossibile.
15
16
620.783 frane censite nell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia IFFI
realizzato dall’ISPRA e dalle Regioni e Province Autonome
2/3 delle 900.000 frane europee
FRANE IN ITALIA
PERCHE’ TANTE FRANE?
Assetto morfologico (75% territorio montano-collinare)
Assetto strutturale e caratteristiche geomeccaniche dei litotipi affioranti
17
QUANTE FRANE OGNI ANNO?
18
oltre un migliaio di frane ogni anno
qualche centinaio gli eventi franosi principali
Pomarico (MT) 29 gennaio 2019
Autostrada Torino-Savona Madonna del Monte (SV) 29 novembre 2019
TIPOLOGIA DI MOVIMENTO
19
INVENTARIO DEI FENOMENI FRANOSI IN ITALIA (Progetto IFFI)
Obiettivi
Censire le frane sul territorio nazionale secondo modalità standardizzate e condivise;
Offrire uno strumento conoscitivo di base per la valutazione della pericolosità da frana, per la pianificazione territoriale e per la programmazione degli interventi di difesa del suolo.
Soggetti istituzionali
ISPRA: indirizzo, coordinamento tecnico-scientifico e controllo delle attività, elaborazioni e statistiche nazionali, diffusione dei dati, erogazione Servizi WMS;
Regioni e Province Autonome: raccolta, archiviazione, informatizzazione e validazione dei dati.
Finanziamento
1997 con 4,1 Milioni € dal Comitato dei Ministri per la Difesa del Suolo ex lege 183/89;
2004 con 0,65 Milioni € da APAT (ora in ISPRA).
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Ricerca dei dati storici e d’archivio
Aerofotointerpretazione
Rilevamento di campagna
Scheda Frane
Rappresentazione cartografica standardizzata (1:10.000)
METODOLOGIA E STANDARD DI LAVORO
Banca dati sulle frane più completa e di dettaglio in Italia
Archivio iconografico - Debris flow Bacino di Cetara (SA) Ottobre 1910
Aerofotointerpretazione (Volo GAI 1954) - Bacino di Cetara (SA) - Campania 21
FONTI UTILIZZATE
Progetti nazionali: AVI (Aree Vulnerate Italiane), SCAI (Studio dei Centri Abitati Instabili), CARG (Carta Geologica e Geotematica alla scala 1:50.000)
Carte inventario dei fenomeni franosi realizzate da Regioni, Autorità di Bacino, Università, CNR;
Piani di Assetto Idrogeologico (PAI - L. 267/98 e smi)
Ordinanze di Protezione Civile (L.225/92 e smi)
Biblioteche, Archivi nazionali, regionali, provinciali e locali
Pubblicazioni scientifiche
Rapporti tecnici
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1° Livello: contiene le informazioni di base (ubicazione, tipologia del movimento, stato di attività, metodologia utilizzata per la valutazione del tipo di movimento e dello stato di attività). Deve essere compilato obbligatoriamente per ogni frana censita nell’Inventario;
2° Livello: contiene informazioni ricavate anche da rilevamenti di campagna (morfometria, litologia, litotecnica, assetto strutturale, uso del suolo, cause, data di attivazione);
3° Livello: contiene informazioni sull’idrogeologia, sugli studi e le indagini, sugli interventi di sistemazione e sui segni precursori dell’evento di frana.
SCHEDA FRANE IFFI
23
SCHEDA FRANE
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RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA
Ogni fenomeno franoso censito è rappresentato da un punto georeferenziato denominato PIFF (Punto Identificativo del Fenomeno Franoso) posto, per convenzione, in corrispondenza della quota più elevata del coronamento della frana.
Può essere rappresentato anche da:
un poligono, quando la frana è cartografabile alla scala di rilevamento adottata;
una linea quando i fenomeni franosi sono di forma molto allungata e presentano una larghezza non cartografabile.
La scala di rilevamento adottata varia tra 1:10.000 e 1:25.000.
25
ID-FRANA
Ad ogni fenomeno franoso censito è stato assegnato un codice alfanumerico denominato ID-Frana, che ne consente un'univoca identificazione sull'intero territorio nazionale.
L’ID-Frana costituisce il collegamento tra il database alfanumerico e il database cartografico.
26
INFORMAZIONE STORICA
Frana del Monte Falterona, 15 maggio 1335
“Nel detto anno, a dì 15 di Maggio, una falda della montagna di Falterona, dalla parte che discende verso il Dicomano in Mugello, per tremuoto e rovina scoscese più di quattro miglia infino alla villa che si chiama il Castagno, e quella con tutte le case e persone e bestie salvatiche e dimestiche e alberi subissò, e assai di terreno intorno, gittando abbondanza d’acqua ritenuta, oltre all’usato modo torbida come acqua di lavatura di cenere.. la quale torbida acqua discese nel Dicomano, e tinse il fiume della Sieve; e la Sieve tinse l’acqua del fiume d’Arno infino a Pisa; e durò così torbido per più di due mesi per modo, che dell’acqua dell’Arno a neuno servigio si poteva operare, né i cavalli ne volevano bere; e fu ora che i Fiorentini dubitarono forte di non poterla mai guarire...”
Giovanni Villani, Cronica Fiorentina, Manoscritto del XIV sec. (Firenze - Biblioteca Riccardiana)
27
Frana di Maierato (VV) 15 febbraio 2010
Stampa raffigurante una frana che ostruì il fiume Caridi (VV) in occasione del terremoto del 1783 (Schiantarelli e Stile, da Civica raccolta dalle stampe “A. Bertarelli”, Milano)
FONTI ICONOGRAFICHE
28
VALLE DEI TEMPLI - AGRIGENTO
La frana del Tempio di Giunone in una litografia inglese del 1821
Panoramica della frana del Tempio di Giunone. Litologie affioranti: bancone di calcareniti su argille siltoso-marnose
29
FRANA di PIURO (SO)
VALCHIAVENNA, 1618
Era il 4 settembre 1618. Una frana di spaventose dimensioni (6 milioni di m3) si staccò dalle pendici del monte Conto. Quando, infine, la colossale nube di polvere si dissolse, di Piuro non restava più nulla. Si calcolarono allora 1.200 vittime. Tipologia di frana: rock avalanche con sbarramento del fiume Mera e formazione di un lago Fonte iconografia: Itinerarium Italiae Nova Antiqua... di Martin Zeiller pubblicata a Francoforte dal Merian nel 1640
30
Frana della Val Pola (SO), 28 luglio 1987: scivolamento di circa 35 milioni di m3, evoluto rapidamente in valanga di roccia (rock avalanche). La frana determinò un'onda di piena catastrofica che, propagandosi verso monte per 2,7 chilometri, distrusse tre villaggi e causò complessivamente 27 vittime. Tale frana occluse completamente l'alveo dell'Adda formando un lago con volume di 22 milioni di m3
FRANA VAL POLA
(SO), 1987
31
CARTOGRAFIA STORICA, ALMAGIA’ 1907
Almagià R. (1907) Distribuzione delle principali aree franose nell’Appennino Settentrionale. In: Studi geografici sopra le frane in Italia. Società Geografica Italiana 32
Limiti analisi storica:
- Ubicazione imprecisa dell’evento di frana
- Sottostima eventi in zone non abitate
- Scarse informazioni sulla tipologia del movimento
La qualità degli inventari delle frane dipende dalla metodologia utilizzata.
Limiti aerofotointerpretazione:
- Data attivazione
- Individuazione delle frane in aree ricoperte da vegetazione.
QUALITA’ INVENTARIO IFFI
33
LA PIATTAFORMA IDROGEO
34
STANDARD & LINEE GUIDA
35
Codice dell’Amministrazione Digitale CAD (D. Lgs. 82/2005) e Linee Guida AgID su acquisizione e riuso di software per le pubbliche amministrazioni: codice sorgente rilasciato con licenza aperta e reso disponibile al riuso dalle PA;
D.Lgs. 33/2013 (accesso, trasparenza e diffusione dati PA);
Linee guida AgID di design per i servizi digitali della PA;
Web development kit Designers Italia;
Linee Guida Modello di Interoperabilità mediante lo sviluppo di Servizi API (Application Programming Interface).
36
Pannello informativo Mappa
Slider Eventi
Legenda
Layers
https://idrogeo.isprambiente.it
37
https://idrogeo.isprambiente.it
Info Frana
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Lavacchio e Mirteto (MS), 31 ottobre 2010 , 3 morti
IMPATTI
39
12 aprile 2010: Laces-Castebello, Merano (BZ), 9 morti, 3 dispersi e 27 feriti
FRANE & INFRASTRUTTURE DI COMUNICAZIONE
40
10 Marzo 2010: Montaguto (AV) - 6 milioni m3 41
2000
Montaguto (AV): Ortofoto Volo IT2000 Montaguto (AV): Ortofoto 2006
2006
Montaguto (AV): Google Earth 2009
2009
DATI EO ED ANALISI MULTITEMPORALE
2010
Montaguto (AV): Google Earth 2010
42
PUNTI DI CRITICITA’ & INFRASTRUTTURE LINEARI
19 luglio 2004 S.S. 51 Cortina (BL)
13 novembre 2004 Fiumelatte, Varenna (LC) 43
PUNTI DI CRITICITA’ PER FRANA
44 Punti criticità oltre 700 Punti criticità circa 2.000
Rete autostradale Rete ferroviaria
FRANE NELLE AREE URBANE
Frana Capolungo – Genova, 19/01/2014
45
ROMA, 13 novembre 2007
ore 11.40: crollo di circa 300-400 m3 versante occidentale monti Parioli viale Tiziano, danneggiate 4 autovetture e 3 feriti
FRANE NELLE AREE URBANE
Le frane in aree densamente antropizzate determinano situazioni di elevato rischio, in quanto fenomeni anche di ridotte dimensioni possono causare vittime e danni ingenti.
46
San Fratello (ME), 14 Febbraio 2010
47
BENI CULTURALI
CASE STUDY: CERTALDO
(FI)
48
DUOMO DI PIENZA (SI)
49
L’area dell’evento era stata interessata da una colata detritica il 19 maggio 1977.
29 maggio 2008: Villar Pellice (TO) - Borgata Garin
50
IMPORTANZA DELL’INVENTARIO
Planimetria della Lama di Corniglio Fonte: Almagià (1907), Studi geografici sopra le frane in Italia
Frana di Corniglio (PR), 1612, 1740, 1902, 1994-2000
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Cartografia Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia. Progetto IFFI, ISPRA
51
Il Marinelli identifica nei toponimi i seguenti termini per le frane : Lama, Lavina, Rovina, Ravina, Lavanga, Motta, Smotta, Sciolle, Diroìta, ecc.
DENOMINAZIONE DEI TOPONIMI
Toponimo La Rovina, Borca di Cadore (BL): frana del 21 aprile 1814, 250 vittime. Distrutti i villaggi di Marceana e Taulèn (dove è stata ricostruita Villanova di Borca),. Sbarrato il corso del T. Boite per due anni.
Cartografia: Olinto Marinelli (1922) Atlante dei tipi geografici desunti dai rilievi al 25000 e al 50000 dell'Istituto Geografico Militare, IGM.
52
Litologie affioranti: dolomie e calcari, detrito di versante Colate detritiche innescate da eventi pluviometrici brevi e intensi
27 luglio 1868: evento più distruttivo in località Cancia con 12 vittime (volume 100.000 m3).
27/07/1868
09/11/1951
27/05/1957
04/11/1966
12/08/1973
30/07/1974
19/07/1987
25/08/1987
04/10/1992
20/07/1993
26/07/1993
04/10/1993
02/07/1994
14/09/1994
18/07/1995
07/08/1996 12/06/1997
13/07/1998
25/07/1998
05/09/1998
18/07/2009
BORCA DI CADORE – FRANA DI CANCIA
53
Villaggio turistico ENI a Borca: Data di costruzione: 1955-1962
1954
Al progettista Arch. Gellner viene proposto di costruire sul versante nord del monte Pelmo, dove c’è un bel bosco ma un clima molto rigido a causa della scarsa insolazione. Gellner sceglie quindi il versante opposto ai piedi dell’Antelao, un’area per lo più arida e ghiaiosa caratterizzata da vegetazione arida e stentata, apparentemente inospitale; a suo favore però un magnifico panorama sulla valle.
263 chalets, 1 colonia estiva per 600 bambini, 1 wellness center, 1 hotel, 1 chiesa
1960
54
07/08/1996: volume: 40.000 m3, distanza percorsa: 2800 m
Vasca realizzata dal Genio Civile di Belluno
Misure di salvaguardia: DL 180/98 - Sarno Progetto della nuova vasca di accumulo (2000) 55
18/07/2009: colata detritica con tracimazione della vasca esistente (25.000 m3), 2 vittime, colpite alcune case e la SS. 51.
56
Area: 75 km2
più di 140 scivolamenti superficiali evoluti in circa 40 colate rapide di fango e detrito oltre 2 milioni di m3 di detriti mobilizzati distanze percorse dalle colate fino a 4 km
159 vittime 178 case distrutte 450 case danneggiate
SARNO (SA), 5-6 maggio
1998:
ANALISI STORICA & PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
57
Sarno, Siano e Bracigliano (SA) e Quindici (AV) , 5-6 maggio 1998
58
Ubicazione danni eventi prima del 1998*
2
3
4
5
1 6
7
Location Date
16/10/1837
27/05/1884
26/06/1895
26/10/1822
15/05/1871
28-29/10/1882
27/05/1884
26/06/1895
3 S. Maria della Foce 18/10/1823
06/08/1825
24/09/1837
29/10/1839
03/09/1893
26/06/1895
6 V.ne Cortedonica 13/05/1874
24/11/1865
18/10/1874
03/09/1893
26/06/1895
Vescovado
(Vallone Tuoro)1
Pedagnali (Vallone
Trave)2
Petraro (Vallone S.
Lucia)7
Botteghelle/Croce4
Fiorentini (Vallone
S. Marco)5
*Elaborazioni ISPRA (Fonte dati: Mazza G. & Amendola E., 1999. Storia liquida: alluvioni e sistemazione idraulico-montana a Sarno dalla fine del '700 agli inizi del '900)
59
Urbanizzato 1956 (in giallo) e 1998 (in verde) danni eventi precedenti al 1998 (in ciano). Fonte Cartografia IGM, 1:25.000, 1956
60
Comune di Sarno:
Scenario: frane (1998), urbanizzato (1956) 1998 Evento di Sarno urbanizzato (in verde)
1956 1998 D%
Urbanizzato (Km2)
0,875 5,292 505
Urbanizzato interessato da frane -
scenario frane 1998 (Km2) 0,029 0,289 897
61
18 luglio 2001: colata detritica innescata da intense precipitazioni; circa 12.000 m3 di detriti, 10 auto sepolte nel parcheggio Hotel Panorama
LIMONE SUL GARDA (BS)
62
29/08/2003
Colata detritica, abitato di Cucco
MALBORGHETTO-VALBRUNA (UD)
1988 - Lottizzazione “Due Pizzi” (in rosso) Parere geologico negativo perché l’area è alla base di un cono detritico soggetto a potenziali fenomeni di esondazione e di trasporto solido
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Servizio Geologico Regionale
63
Malborghetto Valbruna, Val Canale (UD), 29 agosto 2003 64
25
30
35
40
45
50
55
60
65
1931 1941 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011
Po
po
lazio
ne
(M
il)
0
5
10
15
20
25
30
35
40
Ab
ita
zio
ni
(Mil
)
Popolazione
Abitazioni totali
Prime case
47.515.537
56.996.000
11.410.685
27.291.993
21.653.288
10.756.121
Incremento 1951-2001: 20%
Incremento 1951-2001: 139%
CRESCITA DEMOGRAFICA & URBANIZZAZIONE
65
CONSUMO DI SUOLO E RISCHIO IDROGEOLOGICO
A partire dal secondo dopoguerra si è verificato un forte incremento della pressione antropica sul territorio nazionale
Il suolo consumato è passato dal 2,7% degli anni ’50 al 7,10% del 2019 Rapporto su Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici, SNPA 2020
Tale incremento spesso è avvenuto in assenza di una corretta pianificazione territoriale, di studi dettagliati sulla pericolosità da frana e idraulica, con percentuali di abusivismo che hanno raggiunto anche il 60% nelle regioni dell’Italia meridionale
66
CRESCITA DEMOGRAFICA E SVILUPPO URBANISTICO
Tasso di abusivismo relativo al 2003: fino al 25% nord italia, fino al 60% nel sud Italia (INU, 2005)
Condoni edilizi: 1985, 1994, 2003
67
MITIGAZIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO: LE SOLUZIONI
68
Strategia
mitigazione
rischio
idrogeologico
Attività conoscitiva: es. censimento e mappatura delle frane
(Inventario IFFI), mappatura delle aree inondabili (Direttiva alluvioni)
Manutenzione del territorio e buone pratiche agro-silvo-pastorali
Corretta pianificazione territoriale (Piani di Assetto Idrogeologico)
Comunicazione e diffusione delle informazioni ai cittadini
Reti di monitoraggio e sistemi di allertamento (Early warning
systems)
Piani di Emergenza di Protezione Civile
Interventi strutturali di riduzione del rischio
Valutazione del rischio
Delocalizzazioni
RETI MONITORAGGIO IN SITU
Rete Regionale di Controllo dei Movimenti Franosi (ReRCoMF) - ARPA Piemonte - Regione Piemonte
Centro di Monitoraggio Geologico di Sondrio - ARPA Lombardia - Regione Lombardia
69
Rete di monitoraggio dei fenomeni franosi - Regione Valle d’Aosta
Rete di monitoraggio dei versanti (REMOVER) - Regione Liguria
Rete Monitoraggio Frane - Servizio Geologico Provincia Autonoma di Trento
VEGETAZIONE & STABILITA’ DEL PENDIO
Greenway, 1987
Effetti Idrologici e meccanici
Rapporto lunghezza delle radici e profondità superficie di scivolamento
70
Regione Autonoma Valle d’Aosta, Regione Piemonte (2006) Selvicoltura nelle foreste di protezione - Esperienze e indirizzi gestionali in Piemonte e in Valle d’Aosta.
CROLLI
71
Dorren et al., 2006 – Area di studio: Foret Communale de Vaujany (France)
CROLLI
72
TERRAZZAMENTI AGRICOLI
Fenomeni di dissesto:
crollo degli elementi sommitali
del muro a causa dell’acqua di
ruscellamento superficiale;
“spanciamento” del muro a
causa della spinta del terreno;
collasso del muro.
73
Altolia (ME), 1 ottobre 2009
Crollo del muro con effetto domino sui muri sottostanti
Pezzolo (ME),
1 ottobre 2009
74
Sistema di terrazzamenti dall’anno 1000
120 km di sentieri 2,5 Mil. di visitatori
all'anno
PARCO CINQUE TERRE – PATRIMONIO UNESCO
“Paesaggio culturale di valore eccezionale che rappresenta l'armoniosa interazione stabilitasi tra l'uomo e la natura”
http://www.parconazionale5terre.it Progetto ALPTER – Paesaggi terrazzati dell’arco alpino
Zona geografica
Superficie Totale (km2)
Superficie terrazzata
(km2)
Superficie terrazzata
(%)
Lunghezza muri a
secco (km)
Lunghezza muri a secco/superficie
terrazzata (km/km2)
Regione Liguria
5410 373 6,8% 40.000 107
Regione Liguria (SAU)
626 373 59% - -
Parco Cinque Terre (SP)
38 20 66% 6000 300
Valtellina (SO)
3212 12 0,3% 1000 83
Val Chiavenna (SO) (versante destro)
11,4 4,5 15% - -
Val Chiavenna (Chiavenna, Piuro, Villa di Chiavenna)
129,3 4,5 3,5% 550 122
Val di Cembra (TN)
450 - - 130 -
Canale di Brenta (VI)
60 3,2 5,3% 225 70
Zona geografica
Superficie Totale (km2)
Superficie terrazzata
(km2)
Superficie terrazzata
(%)
Lunghezza muri a
secco (km)
Lunghezza muri a secco/superficie
terrazzata (km/km2)
Regione Liguria
5410 373 6,8% 40.000 107
Regione Liguria (SAU)
626 373 59% - -
Parco Cinque Terre (SP)
38 20 66% 6000 300
Valtellina (SO)
3212 12 0,3% 1000 83
Val Chiavenna (SO) (versante destro)
11,4 4,5 15% - -
Val Chiavenna (Chiavenna, Piuro, Villa di Chiavenna)
129,3 4,5 3,5% 550 122
Val di Cembra (TN)
450 - - 130 -
Canale di Brenta (VI)
60 3,2 5,3% 225 70
75
PARCO CINQUE TERRE – FRANE E TERRAZZAMENTI AGRICOLI
25 ottobre 2011: Cinque Terre Vernazza, ~300 frane; Monterosso, ~170 frane
Danni:
1 vittima a Monterosso, 3 a Vernazza a causa delle colate di fango e detrito;
Strada statale Aurelia interrotta
Circolazione dei treni sospesa tra Levanto e Corniglia .
Vernazza: oltre 2 milioni di metri cubi di detrito hanno sepolto la via centrale del paese, con circa 3 metri di materiale;
580 persone evacuate via mare da Vernazza, Monterosso e Levanto.
Vernazza (SP)
Il progressivo abbandono delle colture agricole in aree terrazzate e l’assenza di una manutenzione costante dei muretti a secco e dei relativi sistemi di drenaggio ha reso i versanti terrazzati più suscettibili all’innesco di fenomeni di dissesto gravitativo. 76
MISURE E INTERVENTI: TERRAZZAMENTI
Manutenzione ordinaria muri a secco (ripulitura vegetazione infestante, inerbimento interfilare e dei ciglioni dei terrazzamenti, ripristino drenaggio, ciglioni, coronamenti, ecc.)
Manutenzione straordinaria muri a secco: ripulitura vegetazione infestante, ritassellatura, ripristino sistemi di drenaggio, ripristino coronamento, spietramento detriti, ricostruzione parziale murature in elevazione a secco degradate
Ricostruzione muri a secco: ricostruzione paramento murario a secco in elevazione ed eventuale costruzione nuova fondazione
77
Alta Versilia, Cardoso 19/06/1996, 400 frane,
14 vittime
INTERVENTI DIFFUSI: MODELLO VERSILIA
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Giugno 2003 (dopo 3 anni)
APAT - Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici
Maggio 1999 (fine lavori) Maggio 2000 (dopo 1 anno)
Interventi sulla frana di Pomezzana
INGEGNERIA NATURALISTICA
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Palificata viva in legname a doppia parete
Consolidamento del versante
INGEGNERIA NATURALISTICA
80
Canaletta in legname per la regimazione delle acque di ruscellamento
INGEGNERIA NATURALISTICA
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Categoria Intervento Intervento
Riprofilatura e operazioni sul versante
Taglio vegetazione instabile
Riprofilatura, scoronamento della frana, gradonatura
Disgaggio massi
Controllo erosione superficiale
Semina, idrosemina, idrosemina con paglia e bitume
Biostuoia, biorete, biofeltro (biodegradabili)
Geostuoia tridimensionale, geocomposito, geocelle, rivestimento vegetativo (sintetici)
Regimazione acque superficiali
Fosso di guardia
Canaletta rinverdita
Canaletta in legname e pietrame
Canaletta in calcestruzzo, in lamiera, cunetta, condotta di smaltimento
Drenaggio subsuperficiale Trincea drenante
Fascinata viva drenante
Dreno suborizzontale
Drenaggio profondo Galleria drenante
Pozzo drenante
Sistemazioni idraulico-forestali (reticolo
idrografico minore)
Briglie in legname e pietrame
Taglio selettivo vegetazione in alveo
Stabilizzazione superficiale
Messa a dimora di talee, specie arbustive ed arboree
Gradonata/cordonata viva, viminata/graticciata viva, palizzata viva
Grata viva
Muretto a secco
Sostegno
Palificata doppia in legname con talee
Gabbionata
Gabbionata rinverdita
Terra rinforzata
Muro a gravità (in pietrame, in cls.)
Muro cellulare
Muro in c.a., muro in c.a. fondato su micropali, muro in c.a. rivestito in pietrame
Palificata, palificata tirantata, paratia di micropali, pali, palancole, pannelli in c.a.
Difesa colate rapide (debris flow)
Vasca di accumulo / piazza di deposito
Briglia selettiva, briglia frangicolata a speroni
Rete di ritenuta per colate detritiche
Canale artificiale di diversione
Cuneo di deviazione
Protezione caduta massi
Rete metallica a doppia torsione, pannelli in fune d´acciaio, rinforzi con funi d´acciaio
Barriera paramassi
Galleria paramassi
Vallo / rilevato paramassi
Opere di rinforzo interno e miglioramento del
materiale
Chiodi, bulloni, tiranti, placcaggi, ancoraggi
Spritz-beton con rete metallica e tiranti
Iniezioni e sigillatura/sarcitura fratture
Iniezioni / jet grouting
Trattamento termico, chimico, elettrico
Micropali
Chiodatura dei terreni
In verde opere realizzabili nell’ambito delle
misure agro-forestali e di Ingegneria
Naturalistica; in rosso opere di maggiore
complessità progettuale e realizzativa
SISTEMAZIONE VERSANTI
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INTERVENTI STRUTTURALI
Opere di protezione caduta massi
Rete paramassi, Cetara (SA) Barriera paramassi 83
DELOCALIZZAZIONI
Cavallerizzo, Cerzeto (CS), 7 marzo 2005, 329 evacuati
Dati PS RADARSATPS RADARSAT ascendenti (2004 - 2010) PS RADARSAT discendenti (2003 - 2010)
Ricostruzione del nuovo
centro abitato nella
vicina località di Pianette
(comune di Cerzeto) 84
INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO - REPERTORIO ReNDiS
85 http://www.rendis.isprambiente.it
Sezione MONITORAGGIO
6.063 interventi
6.587 Mln Euro finanziati
Sezione ISTRUTTORIE
7.811 proposte progettuali caricate e
attive
26,6 Mld Euro
Attuazione Misure
PGRA n° 8.348
ReNDiS - Schede
progetto (area istruttorie)
Interventi ReNDiS (sezione monitoraggio)
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REPERTORIO ReNDiS
INTERVENTI PER TIPOLOGIA DI DISSESTO
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Tipologia di dissesto
N.Interventi Importo_finanziato
in € % N.Int % Importo
Alluvione 1936 3.198.256.487 32% 48% Costiero 112 206.386.787 2% 3% Frana 3156 2.260.428.237 52% 35% Incendio 24 15.448.009 <1% <1% Misto 210 327.359.984 3% 5% Non definito 565 535.536.935 10% 8% Valanga 60 45.771.653 1% 1%
Totale complessivo
6063 6.586.188.091 100% 100%
1,936;32%
112; 2%
3,156;52%
24; 0%
210; 4%
565; 9%
60; 1%
Distribuzione numero degli interventi per tipologia di dissesto
Alluvione
Costiero
Frana
Incendio
Misto
Non definito
Valanga
3.198.256.487; 49%
206.386.786; 3%
2.260.428.237; 34%
12.448.009; 0%
327.359.983; 5%
535.536.935; 8%
45.771.653; 1%
Distribuzione importi del finanziamento per tipologia di dissesto
Alluvione
Costiero
Frana
Incendio
Misto
Non definito
Valanga
Contatti:
Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia:
www.progettoiffi.isprambiente.it
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idrogeo.isprambiente.it
Grazie per l’attenzione