CASTIGLIALa “monnezza” tecnologica non è puzzolente come i rifiuti urbani, ma può essere...
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IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY
CorriereCorriere ComunicazioniComunicazionidelledelleANNO IV N.2 28 GENNAIO-10 FEBBRAIO 2008 3,50 euro
L’INTERVISTA
Arturo Artom: la visioneè il mio mestiereEcco il Google-video
A PAGINA 11
SATELLITI
Fabrizio Bignami (Asi): Cosmo SkyMed, gol dell’industria italiana
A PAGINA 28
Soffitti di cristalloanche nell’Ict
IL PAGINONE
Aumenta il gender dividefra i manager del settorePoche le aziende virtuose
Il grande balzo avanti del gruppo cinese che ora punta tutto sulla globalizzazione
PAGINA 21
HUAWEI MICROSOFTIl dopo-Bill Gatessarà sotto il segno delle applicazioni per il business
PAGINE 23 E 24
GILDOCAMPESATO
PA e spazzaturaelettronica
Il portale www.italia.it, che doveva essere la vetrina del nostro Paese verso lʼestero è
stato ufficialmente disattivato. In attesa di capire cosa farne. Se buttare definiti-vamente nel cestino i 7,5 milioni di eu-ro inutilmente spesi finora o cercare di riportarlo a nuova (e diversa) vita visto che per lʼiniziativa sono stati stanziati 45 milioni di euro. È evidente il rischio di trovarsi a moltiplicare le perdite piut-tosto che sanare gli errori. Con Internet non si scherza: la punizione degli sbagli è immediata. E visibile.
L̓ amara vicenda di Italia.it è un emblema di come un cattivo uso delle risorse, anche se distribuite con le più buone intenzioni, può provocare spre-chi e risultati disastrosi. La “monnezza” tecnologica non è puzzolente come i rifiuti urbani, ma può essere altrettanto devastante per lʼimmagine di un Paese.
Tuttavia, non ci sono solo esempi cattivi di uso dellʼinnovazione nella pubblica amministrazione. Un rapporto di Cap Gemini, di cui diamo conto nelle pagine interne, mostra che per servizi online alle imprese lʼItalia si colloca nel gruppo di testa in Europa. Un giu-dizio positivo dovuto non soltanto alla quantità, ma anche al livello di “sofisti-cazione” dei servizi disponibili online. Più indietro, invece, siamo sui servizi disponibili ai cittadini. Qui lo sforzo deve riguardare le amministrazioni centrali ma, soprattutto, quelle periferi-che. Ed è proprio su questo terreno, su cui siamo più carenti, che si può vincere la sfida per una burocrazia pubblica al servizio dei cittadini e non di se stessa, più efficiente, meno costosa.
Ma bisognerà stare attenti a non ripetere quello che è stato il peccato originale di Italia.it: essersi messi non dalla parte degli utenti cercando di individuarne le esigenze, ma da quella di chi forniva il servizio. Si tratta, cioè, di rovesciare il punto di vista: dalle lo-giche tutte interne allʼamministrazione alle esigenze di chi i servizi deve fruire. Altrimenti rischia di crescere il livello della spazzatura elettronica pubblica.
Rivoluzione biz intelligenceIn Italia si cresce del 7,9%, ma la strada è in salitaConsolidamento in tre
mosse. Ibm, Sap e Oracle hanno acquisito rispettivamente Cognos, Business Object e Hype-rion, nomi di prima grandezza nel settore dei software e degli appli-cativi di business intelligence. I merger permetteranno di allargare la torta dell’offerta globale che si arricchirà di prodotti capaci di fare analisi dati in real time (Bam). Intanto in Italia le aziende si affacciano sulla BI e il mercato cresce in modo trasversale.
SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3 E 4
Olo avvantaggiati. Se efficientiTariffe di terminazione, le condizioni di Agcom
Riconoscere agli operatori alternativi una tariffa di
terminazione fissa molto più alta di quella di Telecom Italia, ma a patto che dimostrino di essere efficienti e soprattutto sufficien-temente dotati di infrastrutture. È la condizione posta dall’Agcom nel momento in cui ha accettato di derogare ai tetti stabiliti per l’asimmetria delle tariffe di ter-minazione in favore di Fastweb, Tiscali, Bt Italia, e, per un periodo più limitato, anche di Wind.
CASTIGLIA A PAGINA 7
Guerriglia ad alta frequenza Business delle reti. Con lʼaccordo sul digitale in Sardegna si aprono nuove prospettive industriali
L’ACCORDO SULLA RIASSEGNAZIONE delle frequenze in Sarde-gna nell’ambito dello switch off digitale apre in Italia nuove prospettive non solo per il mercato televisivo, ma anche per quello delle Tlc i cui operatori sono affamati di risorse frequenziali. Si gettano le basi per una corretta negoziazione internazionale anche in vista delle prossime decisioni di Bruxelles, ma soprattutto si gettano le fondamenta per uno scenario che vedrà il consolidamento di alcuni grandi poli di attrazione che costituiranno i nuovi operatori di rete.
LIMA, CHITI, STRACQUADANIO ALLE PAGINE 8 E 9