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PONTIFICIA OPERA DELLA PROPAGAZIONE DELLA FEDE
CANADA FRANCESE
Cartella di animazione
Riassunto
Presentazione della Giornata Missionaria Mondiale
Foglietto 1
Tema della Giornata Missionaria Mondiale 2014
Foglietto 2
Messaggio del Santo Padre e intenzioni di preghiera per la Evangelizzazione e la
collaborazione missionaria
Foglietto 3
Piste per le omelie
Foglietto 4
Animazioni spirituali per gli adulti
Animazioni spirituali per i giovani
Foglietto 5
Ora di preghiera mondiale
Foglietto 6
Novena missionaria con Santa Teresa del Bambino Gesù e San Francesco Saverio
Foglietto 7
Messa per l’Evangelizzazione dei popoli
Cartella di animazione per la Giornata Missionaria Mondiale 2014, preparato da
René Mailloux, F.M.S., e P. André Gagnon, S.J.
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Presentazione della Giornata Missionaria Mondiale
La Chiesa è “per sua natura missionaria, in quanto è della missione del Figlio e
dalla missione dello Spirito Santo che essa, secondo il piano di Dio Padre, deriva la
propria origine.”1 L’impegno missionario della missio ad gentes (missione verso i
popoli) è fondamentale per la vita delle comunità. Riconoscendo l’urgenza e l’attualità di
quest’impegno, il Papa Giovanni Paolo II indicava in Redemptoris Missio i frutti di
questa missione: “Vedo albeggiare una nuova epoca missionaria, che diventerà giorno
radioso e ricco di frutti, se tutti i cristiani e, in particolare, i missionari e le giovani
chiese risponderanno con generosità e santità agli appelli e sfide del nostro tempo”.2
Ogni anno, la Pontificia Opera della Propagazione della Fede propone un evento
per la Giornata Missionaria Mondiale (GMM). Quest’anno, si terrà domenica 19 ottobre
e noi vi proponiamo il tema seguente per l’animazione spirituale delle comunità
ecclesiastiche: “Amarsi per seminare. Quando seminiamo, ci amiamo!” Questa giornata è
il punto culminante del mese missionario ed è spesso la sola occasione per molti cristiani
di manifestare la propria solidarietà spirituale e materiale verso le chiese più bisognose
del mondo.
La cartella da noi proposta è composta da foglietti di animazioni spirituali quali
l’Ora di preghiera Mondiale, la Novena Missionaria con Santa Teresa del Bambino Gesù
e San Francesco Saverio, la Messa Missionaria e le Piste per le omelie. Questa cartella è
una raccolta di proposte che possono essere adattate secondo i vostri bisogni per aiutarvi
nelle animazioni di un’ora, di una giornata, di una settimana o di una novena e per la
Giornata Missionaria Mondiale (GMM).
In 2013 la questua per il Canada francese ha raggiunto la somma di 631 558,55 $.
Tutti i doni di questa questua costituiscono il “Fondo Universale di Solidarietà” e sono
spediti alle diocesi più bisognose della Chiesa universale per aiutarle a realizzare progetti
per la sanità, per l’educazione e per l’azione di pastorale. Questa questua non può essere
messa a disposizione delle fabbriche e dei comitati economici e nemmeno delle diocesi
del Canada francese per progetti parrocchiali e umanitari delle comunità e delle
parrocchie. Tutta la questua ordinaria, ovvero la questua dell’offertorio, che include le
1 Concilio Vaticano II, Ad Gentes, sezione 2.
2 Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Redemptoris Missio, sezione 92.
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donazioni ricevute per posta (poiché non basta mettere una cesta per le missioni
all’uscita della messa), deve essere mandata all’ufficio della direzione nazionale della
Pontificia Opera della Propagazione della Fede, collocato a Montreal.
Anno dopo anno la generosità della Chiesa cattolica del Canada francese non si
smentisce, insieme a quella di migliaia di missionari che hanno evangelizzato i popoli e
continuano a farlo in Asia, in Oceania, in Africa, in Europa dell’Est, in Sud America e nei
Caraibi. È vero che il modo di vivere la Missione è cambiato, così come sono cambiate le
realtà culturali, economiche e sociali, eppure la Giornata Missionaria Mondiale rimane,
per molti cristiani, l’unica occasione di essere solidali con gli uomini e le donne che
vivono la missio ad gentes e di partecipare alla vita della Chiesa universale.
Buona Giornata Missionaria Mondiale 2014! Grazie per la vostra generosità!
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Foglietto 1
Tema della Giornata Missionaria Mondiale 2014
AMARSI PER SEMINARE. Quando seminiamo, ci amiamo. Mc 4, 1-20
"Il nostro tempo offre nuove occasioni alla chiesa: il crollo di ideologie e di sistemi
politici oppressivi; l'apertura delle frontiere e il formarsi di un mondo più unito grazie
all'incremento delle comunicazioni, l'affermassi tra i popoli di quei valori evangelici, che
Gesù ha incarnato nella sua vita (pace, giustizia, fraternità, dedizione ai più piccoli); un
tipo di sviluppo economico e tecnico senz'anima, che pur sollecita a ricercare la verità su
Dio, sull'uomo, sul significato della vita. Dio apre alla chiesa gli orizzonti di un'umanità
più preparata alla semina evangelica. Sento venuto il momento di impegnare tutte le
forze ecclesiali per la nuova evangelizzazione e per la ‘missione ad gentes’. Nessun
credente in Cristo, nessuna istituzione della chiesa può sottrarsi a questo dovere
supremo: annunziare Cristo a tutti i popoli.” (Redemptoris Missio, sezione 3)
La Giornata Missionaria Mondiale che si terrà domenica 19 ottobre è un evento
annuo fondamentale per la vita delle diocesi più bisognose dell’Africa, dell’Asia,
dell’Oceania, dell’Europa dell’Est e del Sud America. Questo evento permette alla
Chiesa universale di prestare un “rinnovato impegno missionario” (Redemptoris Missio,
sezione 2). Soprattutto è l’occasione per tutti i cattolici di riaccostarsi al progetto
fondamentale che il Cristo ha affidato ai suoi discepoli durante la Pentecoste: “Andate
dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco,
io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". (Mt 28, 19-20)
Noi non ignoriamo le tensioni e le tendenze negative che si vivono nelle chiese di
tradizioni cristiane come quelle del Canada. Per tanti dei nostri fratelli e delle nostre
sorelle, la missio ad gentes non è più una preoccupazione. “La missione specifica ‘ad
gentes’ sembra in fase di rallentamento, non certo in linea con le indicazioni del Concilio
e del Magistero successivo. Difficoltà interne ed esterne hanno indebolito lo slancio
missionario della chiesa verso i non cristiani, ed è un fatto, questo, che deve preoccupare
tutti i credenti in Cristo. Nella storia della Chiesa, infatti, la spinta missionaria è sempre
stata segno di vitalità, come la sua diminuzione è segno di una crisi di fede”.
(Redemptoris Missio, sezione 2)
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La Chiesa è fondamentalmente missionaria
La Chiesa è una comunità di persone radicate in una storia ed una cultura che,
grazie al loro particolare carisma, si impegnano a seguire Cristo e a proclamare il suo
messaggio d’amore. Il Concilio Vaticano II ha ben definito l’identità missionaria della
Chiesa basandosi sul mistero della Trinità. La Chiesa, fondata sull’amore trinitario per
l’umanità e sulla vita di Cristo, continua tutt’oggi a percorrere le nostre strade. Il Cristo
ha reso visibile il mistero, e la Chiesa dei battezzati ne rimane il segno e lo strumento
tutt’ora tangibile. La Chiesa, tanto quella universale che quella locale, è per natura
fondamentalmente missionaria e deve restare fedele all’incarico affidatole dal Signore.
Animata dallo Spirito Santo, la Chiesa non deve limitarsi ad arrivare alle frontiere ma
deve anche vivere dentro le periferie del mondo per vivere con la gente la missione di
Cristo.
La missio ad gentes
Anche in una situazione di povertà e di ristrutturazione, la chiesa locale non può
sottrarsi all’incarico del Signore e nemmeno alla missio ad gentes. “Allarga lo spazio
della tua tenda […] senza risparmio”. (Is 54, 2) Allargare i propri orizzonti e oltrepassare
le proprie frontiere per annunciare e seminare la Parola di Dio suggerisce un movimento
d’apertura verso l’altro. È un movimento interiore, ad intra, e un movimento esteriore, ad
extra, che serve per arrivare ad abitare uno spazio geograficamente o socialmente
diverso. Fare le cose senza risparmio implica uno spostamento culturale che dà origine ad
un nuovo modo di fare e di vivere la comunione.
La missio ad gentes rimanda al Signore che invia i suoi discepoli: “Andate dunque
e fate discepoli tutti i popoli […]”. (Mt 28, 19) La nostra missione è diventare discepoli
missionari in perenne missione, degli umili seminatori della Parola di Dio che amano alla
maniera di Gesù, povero e umile. Questa missione significa entrare in dialogo con i
mondi, le culture e le persone ed accompagnarli a costruire un mondo migliore. Quindi,
la missio ad gentes è principalmente l’opera di un seminatore che “uscì a seminare” e ad
annunciare la Buona Novella. Nella nostra realtà di indifferenza e di ateismo, la missio ad
gentes, che richiede la preghiera e la contemplazione del mondo attuale, esalta questa
perenne missione al cuore del mondo: discepoli mandati verso le nostre sorelle e i nostri
fratelli più bisognosi per annunciare e vivere la Parola di Dio.
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“Ecco, il seminatore uscì a seminare” (Marco 4, 1-20)
Questa parabola è indirizzata alle masse e serve per l’insegnamento ai discepoli.
Gesù è un maestro della parabola. La parabola del seminatore è inserita tra due inviti:
“Ascoltate” (Mc 4, 3) e “Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!”. (Mc 4, 9) Questa storia,
ispirata alla natura e alla vita quotidiana, fa riflettere sulla forza della Parola di Dio. Dopo
tre terreni più o meno buoni, la Parola mostra tutta la sua forza e il terreno rende:
“diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno”.
(Mc 4,8) Il potere trasformante della Parola di Dio ci invita alla fede e alla speranza.
Questa parabola ci fa interessare a colui che ascolta e sente risuonare la Parola nel suo
cuore. Egli è il terreno che riceve il seme. Il grano, invece, rappresenta il Vangelo, e noi
ci siamo interrogati sul modo che abbiamo di accoglierLo nelle nostre vite. Questa
parabola fa trasparire il cuore di Dio. Quali sono gli ostacoli che ci impediscono di
ascoltarLo?
Una parabola che colpisce
Per annunciare il Vangelo bisogna uscire e andare per il mondo, come ha fatto il
seminatore. Il seminare aprirà delle vie nuove al Vangelo, ravviverà i doni di Dio che
portiamo tutti in noi e permetterà a colui che “ascolta” di diventare testimone e
discepolo, missionario della Parola di Dio, senza aspettare altro che la grazia dell’amore
che dona la vita. Così Dio compie la sua opera. La Parola mette radici e dà frutto “il
trenta, il sessanta, il cento per uno”. È, indubbiamente, una parabola di speranza e di
vita. Illustra che la fede e la speranza nell’amore di Dio agiscono in silenzio per fare
germogliare vita nuova. Questa parabola colpisce le persone più vulnerabili del nostro
mondo. Come ascoltare la Parola di Dio, con quali orecchie?
Riflessioni
La gente ha fame e sete di una parola che la consoli, che le dia coraggio e che le
cambi la vita. La Chiesa è sempre più cattolica, ovvero sempre più universale. È ricca di
uomini e di donne di tutti i continenti e di tutte le culture che la compongono. I primi
discepoli, Pietro, Luca, Matteo, Giovanni e gli altri e le prime comunità di credenti sono
stati mandati per il mondo intero al momento della Pentecoste. Nonostante le
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persecuzioni, le rivolte, i martirii, gli ateismi, gli agnosticismi e tutti gli attacchi politici e
mediatici, annunciare la Parola di Dio ha prodotto il suo frutto. Il mondo non è mai stato
così religioso e così alla ricerca come lo è alla nostra epoca. Il Centre Bell1 e internet
hanno sostituito il Tempio e le strade della Palestina ma Gesù è lo stesso Signore. Ci sono
sempre persone ricettive e pronte a ricevere la Parola che cambia la vita. Seminiamo!
Quale terreno siamo? Quali frutti porteremo e daremo?
“Il seminatore uscì a seminare e ad amare” . Aiutaci, Signore, a diventare terreno
fecondo. Quando seminiamo, ci amiamo!
Buona Giornata Missionaria Mondiale!
1 N.d.T. Grande stadio e anfiteatro di Montreal
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Foglietto 2
Messaggio del Santo Padre per la giornata missionaria mondiale
Cari fratelli e sorelle,
oggi c’è ancora moltissima gente che non conosce Gesù Cristo. Rimane perciò di grande
urgenza la missione ad gentes, a cui tutti i membri della Chiesa sono chiamati a
partecipare, in quanto la Chiesa è per sua natura missionaria: la Chiesa è nata “in uscita”.
La Giornata Missionaria Mondiale è un momento privilegiato in cui i fedeli dei vari
continenti si impegnano con preghiere e gesti concreti di solidarietà a sostegno delle
giovani Chiese nei territori di missione. Si tratta di una celebrazione di grazia e di gioia.
Di grazia, perché lo Spirito Santo, mandato dal Padre, offre saggezza e fortezza a quanti
sono docili alla sua azione. Di gioia, perché Gesù Cristo, Figlio del Padre, inviato per
evangelizzare il mondo, sostiene e accompagna la nostra opera missionaria. Proprio sulla
gioia di Gesù e dei discepoli missionari vorrei offrire un’icona biblica, che troviamo nel
Vangelo di Luca (cfr 10, 21-23).
1. L’evangelista racconta che il Signore inviò i settantadue discepoli, a due a due, nelle
città e nei villaggi, ad annunciare che il Regno di Dio si era fatto vicino e preparando la
gente all’incontro con Gesù. Dopo aver compiuto questa missione di annuncio, i discepoli
tornarono pieni di gioia: la gioia è un tema dominante di questa prima e indimenticabile
esperienza missionaria. Il Maestro divino disse loro: “Non rallegratevi però perché i
demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei
cieli. In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: “Ti rendo lode,
o Padre”. (…) E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: “Beati gli occhi che vedono ciò
che voi vedete” (Lc 10, 20-21.23).
Sono tre le scene presentate da Luca. Innanzitutto Gesù parlò ai discepoli, poi si rivolse al
Padre, e di nuovo riprese a parlare con loro. Gesù volle rendere partecipi i discepoli della
sua gioia, che era diversa e superiore a quella che essi avevano sperimentato.
2. I discepoli erano pieni di gioia, entusiasti del potere di liberare la gente dai demoni.
Gesù, tuttavia, li ammonì a non rallegrarsi tanto per il potere ricevuto, quanto per l'amore
ricevuto: “perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc 10, 20). A loro infatti è stata
donata l’esperienza dell’amore di Dio, e anche la possibilità di condividerlo. E questa
esperienza dei discepoli è motivo di gioiosa gratitudine per il cuore di Gesù. Luca ha
colto questo giubilo in una prospettiva di comunione trinitaria: “Gesù esultò di gioia nello
Spirito Santo” rivolgendosi al Padre e rendendo a Lui lode. Questo momento di intimo
gaudio sgorga dall'amore profondo di Gesù come Figlio verso suo Padre, Signore del
cielo e della terra, il quale ha nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti, e le ha rivelate ai
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piccoli (cfr Lc 10, 21). Dio ha nascosto e rivelato, e in questa preghiera di lode risalta
soprattutto il rivelare. Che cosa ha rivelato e nascosto Dio? I misteri del suo Regno,
l’affermarsi della signoria divina in Gesù e la vittoria su satana.
Dio ha nascosto tutto ciò a coloro che sono troppo pieni di sé e pretendono di sapere già
tutto. Sono come accecati dalla propria presunzione e non lasciano spazio a Dio. Si può
facilmente pensare ad alcuni contemporanei di Gesù che egli ha ammonito più volte, ma
si tratta di un pericolo che esiste sempre, e che riguarda anche noi. Invece, i “piccoli”
sono gli umili, i semplici, i poveri, gli emarginati, quelli senza voce, quelli affaticati e
oppressi, che Gesù ha detto “beati”. Si può facilmente pensare a Maria, a Giuseppe, ai
pescatori di Galilea, e ai discepoli chiamati lungo la strada, nel corso della sua
predicazione.
3. “Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza” (Lc 10, 21). L’espressione
di Gesù va compresa con riferimento alla sua esultanza interiore, dove la benevolenza
indica un piano salvifico e benevolo da parte del Padre verso gli uomini. Nel contesto di
questa bontà divina Gesù ha esultato, perché il Padre ha deciso di amare gli uomini con lo
stesso amore che Egli ha per il Figlio. Inoltre, Luca ci rimanda all’esultanza simile di
Maria, “l’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore”
(Lc 1, 47). Si tratta della buona Notizia che conduce alla salvezza. Maria, portando nel
suo grembo Gesù, l’Evangelizzatore per eccellenza, incontrò Elisabetta ed esultò di gioia
nello Spirito Santo, cantando il Magnificat. Gesù, vedendo il buon esito della missione
dei suoi discepoli e quindi la loro gioia, esultò nello Spirito Santo e si rivolse a suo Padre
in preghiera. In entrambi i casi, si tratta di una gioia per la salvezza in atto, perché
l’amore con cui il Padre ama il Figlio giunge fino a noi, e per l’opera dello Spirito Santo,
ci avvolge, ci fa entrare nella vita trinitaria.
Il Padre è la fonte della gioia. Il Figlio ne è la manifestazione, e lo Spirito Santo
l’animatore. Subito dopo aver lodato il Padre, come dice l’evangelista Matteo, Gesù ci
invita: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il
mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete
ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero” (11, 28-30).
“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con
Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal
vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia” (Esort.
ap. Evangelii gaudium, 1).
Di tale incontro con Gesù, la Vergine Maria ha avuto un’esperienza tutta singolare ed è
diventata “causa nostrae laetitiae”. I discepoli, invece, hanno ricevuto la chiamata a stare
con Gesù e ad essere inviati da Lui ad evangelizzare (cfr Mc 3, 14), e così sono ricolmati
di gioia. Perché non entriamo anche noi in questo fiume di gioia?
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4. “Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di
consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla
ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata” (Esort. ap. Evangelii
gaudium, 2). Pertanto, l’umanità ha grande bisogno di attingere alla salvezza portata da
Cristo. I discepoli sono coloro che si lasciano afferrare sempre più dall'amore di Gesù e
marcare dal fuoco della passione per il Regno di Dio, per essere portatori della gioia del
Vangelo. Tutti i discepoli del Signore sono chiamati ad alimentare la gioia
dell’evangelizzazione. I vescovi, come primi responsabili dell’annuncio, hanno il
compito di favorire l’unità della Chiesa locale nell’impegno missionario, tenendo conto
che la gioia di comunicare Gesù Cristo si esprime tanto nella preoccupazione di
annunciarlo nei luoghi più lontani, quanto in una costante uscita verso le periferie del
proprio territorio, dove vi è più gente povera in attesa.
In molte regioni scarseggiano le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Spesso
questo è dovuto all’assenza nelle comunità di un fervore apostolico contagioso, per cui
esse sono povere di entusiasmo e non suscitano attrattiva. La gioia del Vangelo scaturisce
dall’incontro con Cristo e dalla condivisione con i poveri. Incoraggio, pertanto le
comunità parrocchiali, le associazioni e i gruppi a vivere un’intensa vita fraterna, fondata
sull’amore a Gesù e attenta ai bisogni dei più disagiati. Dove c’è gioia, fervore, voglia di
portare Cristo agli altri, sorgono vocazioni genuine. Tra queste non vanno dimenticate le
vocazioni laicali alla missione. Ormai è cresciuta la coscienza dell’identità e della
missione dei fedeli laici nella Chiesa, come pure la consapevolezza che essi sono
chiamati ad assumere un ruolo sempre più rilevante nella diffusione del Vangelo. Per
questo è importante una loro adeguata formazione, in vista di un’efficace azione
apostolica.
5. “Dio ama chi dona con gioia” (2 Cor 9, 7). La Giornata Missionaria Mondiale è anche
un momento per ravvivare il desiderio e il dovere morale della partecipazione gioiosa alla
missione ad gentes. Il personale contributo economico è il segno di un'oblazione di se
stessi, prima al Signore e poi ai fratelli, perché la propria offerta materiale diventi
strumento di evangelizzazione di un’umanità che si costruisce sull’amore.
Cari fratelli e sorelle, in questa Giornata Missionaria Mondiale il mio pensiero va a tutte
le Chiese locali. Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione! Vi invito ad
immergervi nella gioia del Vangelo, ed alimentare un amore in grado di illuminare la
vostra vocazione e missione. Vi esorto a fare memoria, come in un pellegrinaggio
interiore, del “primo amore” con cui il Signore Gesù Cristo ha riscaldato il cuore di
ciascuno, non per un sentimento di nostalgia, ma per perseverare nella gioia. Il discepolo
del Signore persevera nella gioia quando sta con Lui, quando fa la sua volontà, quando
condivide la fede, la speranza e la carità evangelica.
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GMM 2014
A Maria, modello di evangelizzazione umile e gioiosa, rivolgiamo la nostra preghiera,
perché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda possibile
la nascita di un nuovo mondo.
Dal Vaticano, 8 giugno 2014, Solennità di Pentecoste
FRANCESCO
© Copyright - Libreria Editrice Vaticana
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Intenzioni di preghiera del Santo Padre
Ottobre 2014 a Dicembre 2015
OTTOBRE 2014: Preghiamo per la Giornata Missionaria Mondiale
Perché la Giornata Missionaria Mondiale risvegli in ogni fedele la passione e lo zelo di
portare a tutto il mondo il Vangelo.
NOVEMBRE 2014: Preghiamo per gli formatori religiosi
Perché i giovani seminaristi, religiosi e religiose abbiano formatori saggi e ben preparati.
DICEMBRE 2014: Preghiamo per i genitori
Perché i genitori siano autentici evangelizzatori, trasmettendo ai figli il prezioso dono
della fede.
GENNAIO 2015: Preghiamo per la Vita consacrata
Perché in questo anno dedicato alla Vita consacrata i religiosi e le religiose ritrovino la
gioia della sequela di Cristo e si adoperino con zelo al servizio dei poveri.
FEBBRAIO 2015: Preghiamo per i coniugi che si sono separati
Perché i coniugi che si sono separati trovino accoglienza e sostegno nella comunità
cristiana.
MARZO 2015: Preghiamo per le donne nella Chiesa
Perché sia sempre più riconosciuto il contributo proprio della donna alla vita della
Chiesa.
APRILE 2015: Preghiamo per i cristiani perseguitati
Perché i cristiani perseguitati sentano la presenza confortante del Signore Risorto e la
solidarietà di tutta la Chiesa.
MAGGIO 2015: Preghiamo per la disponibilità alla missione
Perché l'intercessione di Maria aiuti i cristiani che vivono in contesti secolarizzati a
rendersi disponibili per annunciare Gesù.
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GIUGNO 2015: Preghiamo per le vocazione
Perché l'incontro personale con Gesù susciti in molti giovani il desiderio di offrirgli la
propria esistenza nel sacerdozio o nella vita consacrata.
LUGLIO 2015: Preghiamo per i poveri in America Latina
Perché i cristiani in America Latina, di fronte alle disuguaglianze sociali, possano dare
testimonianza di amore per i poveri e contribuire ad una società più fraterna.
AGOSTO 2015: Preghiamo per andare nelle periferie
Perché uscendo da noi stessi sappiamo farci prossimo di quanti si trovano nelle periferie
delle relazioni umane e sociali.
SETTEMBRE 2015: Preghiamo per i catechisti
Perché i catechisti siano nella propia vita testimoni coherente della fede che annunciano.
OTTOBRE 2015: Preghiamo per la missione in Asia
Perché, con spirito missionario, le comunità cristiane del continente asiatico annuncino il
Vangelo a coloro che ancora lo attendono.
NOVEMBRE 2015: Preghiamo per i pastori della Chiesa
Perché i pastori della Chiesa, amando profondamente il proprio gregge, possano
accompagnarne il cammino e tenere viva la speranza.
DICEMBRE 2015: Preghiamo per la famiglia
Perché le famiglie, in modo particolare quelle che soffrono, trovino nella nascita di Gesù
un segno di sicura speranza.
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Foglietto 3
Piste per le omelie 2014 (per la settimana preparatoria alla Giornata Missionaria
Mondiale)
12 ottobre 28a domenica del tempo ordinario
Mt 22, 1-14 : Il Banchetto Nuziale
Il Vangelo di questa domenica ci mostra, grazie ad una parabola, che molti invitati
non rispondono all’invito. È una cosa che capiamo facilmente ai nostri giorni quando
vediamo le nostre chiese più vuote che piene. La frequentazione dei servizi religiosi non
è l’unica cosa ad essere in calo. Tutto quello che riguarda la religione lo è. È difficile
trovare volontari per insegnare il catechismo e anche trovare i bambini che vogliano
andarci. La parabola ci racconta che il re ha mandato i suoi servi a cercare altri
commensali con cui festeggiare nei dintorni, a caso. Questa gente non aveva niente a che
fare con quella che il re aveva inizialmente fatto invitare alle nozze di suo figlio. In fine
dei conti però, la sala per il banchetto si pienò e nonostante il disagio causato dal
commensale che non si era vestito adeguatamente, le nozze si sono svolte e il banchetto è
stato consumato. La festa era stata celebrata.
Domenica prossima sarà la Giornata Missionaria Mondiale. Noi siamo quei servi
mandati dal padrone a cercare commensali. Le risposte che riceviamo si assomigliano
molto a quelle della parabola. Alcuni si preoccupano per i loro campi e i loro affari, altri
ci deridono pure e si burlano del banchetto che li offriamo al nome del padrone.
Dobbiamo trovare persone diverse. Il Signore ci ha detto di trovargli dei discepoli in tutte
le nazioni. Oggi, noi dobbiamo invitare la gente a diventare cristiani secondo la loro
realtà, possono essere cristiani in un modo diverso dal nostro. Ci dobbiamo ricordare che
alla base del messaggio di Cristo c’è l’amore. Invitiamo al banchetto quelli che sono
capaci d’amare e quelli che hanno bisogno di amore. Quindi, il tema della Giornata
Missionaria Mondiale di quest’anno sarà: AMARSI PER SEMINARE.
13 ottobre Lunedì della feria
Lc 11, 29-32: Il segno di Giona
Gli uditori di Gesù volevano un segno, una specie di trucco da prestigiatore, per
credere che Gesù fosse veramente stato mandato da Dio. La fede non proviene da un
trucco fatto per attirare l’attenzione ma da un incontro intimo con Dio. Ecco perché Gesù
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non promette altro che il segno di Giona. Come Giona, che ha trascorso tre giorni nel
ventre di un mostro marino, Gesù trascorrerà tre giorni nel sepolcro prima di risuscitare.
È meno spettacolare che un qualsiasi segno fatto in cielo, ma il valore profondo è molto
più meraviglioso. Gesù dice che gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa
generazione perché si sono convertiti alla predica di Giona anche se questa predica non
era una meraviglia dell’omiletica.
Giona, nella sua lunga conversazione con Dio, che è raccontata nel quarto e ultimo
capitolo del Libro di Giona, ha identificato la vera causa di questa conversione, il
vero segno che ogni persona che cerca la verità su Dio dovrà trovare:
“Pregò il SIGNORE: ‘SIGNORE, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio
paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio
misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al
male minacciato’.” (Giona 4, 2)
Giona avrebbe voluto predicare un Dio severo, un Dio vendicativo, un Dio che avesse
tutti i difetti umani. E noi diventeremo i missionari che la Chiesa d’oggi necessità
mostrando che Dio è amore, amando Dio e amando con lui gli altri uomini.
14 ottobre Martedì della feria
Lc 11, 37-41 : Abluzioni rituali
Gli Ebrei si scandalizzavano del fatto che Gesù non aveva fatto le abluzioni rituali
abituali prima di mangiare. Gesù ha risposto spiegando che quel che conta non è il rito
esterno ma quello che c’è nel cuore. Alcune persone hanno il cuore pieno d’impurità ma
curano bene la loro apparenza. Quel che conta è il cuore, è l’amore. Non si deve
giudicare dalle apparenze. Come si dice, l’abito non fa il monaco.
Domenica prossima sarà la Giornata Missionaria Mondiale. È, per tutti noi, un
invito a diventare missionari e ad annunciare la Buona Novella, il Vangelo d’amore.
Quando annunciamo il Vangelo, abbiamo forse tendenza ad insistere sui dettagli esterni e
non abbastanza sull’amore, che è la cosa fondamentale. Anche i riti secolari stanno
cedendo il loro posto a cose più semplici, cose che riflettono veramente l’amore, che non
ha bisogno di essere celato da un paravento di riti storici. Come diceva Sant’Agostino,
“Ama e fa ciò che vuoi”.
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15 ottobre Mercoledì, Santa Teresa d’Avila
Lc 11, 42-46: Maledizione contro i farisei
Gesù è molto severo con i legalisti (i fondamentalisti odierni). Un missionario
deve acculturarsi, deve vedere cosa c’è di buono nella mentalità della gente che vuole
evangelizzare. Non deve tentare di imporre i principi e i riti che non sono pertinenti alla
gente alla quale porta il Vangelo.
Nel 1659, la Congregazione de Propaganda Fide (per la propagazione della Fede)
pubblicò la seguente direttiva: “Non c’è niente di più assurdo di voler portare in Cina la
Francia o la Spagna o l’Italia o altra parte d’Europa. Non tutto questo, ma la Fede dovete
portare, Fede che non rigetta né offende il modo di vivere e le consuetudini di nessun
popolo, quando non siano cose prave”.
I missionari dei nostri tempi, e ogni cristiano, hanno il dovere d’essere missionari.
Hanno il dovere di presentare il Vangelo nella sua essenza e non devono opporsi alle
consuetudini e ai modi diversi che hanno certe persone di pregare, d’esprimere la loro
fede e anche, talvolta, di credere in Dio.
16 ottobre Giovedì, Santa Margherita d’Youville
Mt 25, 31-46: Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare
Oggi celebriamo la commemorazione della prima santa ad essere nata in Canada.
Lei fu chiamata Madre della Carità Universale. Quindi, il passaggio del Vangelo che
abbiamo scelto specialmente per la messa d’oggi è quello della carità universale. È con
questo discorso che Gesù ci fa capire chiaramente che quando amiamo i poveri e le
persone bisognose noi diventiamo veramente i suoi servitori e i suoi amici. Margherita è
il perfetto esempio di quest’amore. Attorno a lei, ogni tipo di sofferenza e di povertà
trovava rimedio. Lei seminava amore lì dov’era. Lei era lo strumento che Dio usava per
amare i poveri. Che meraviglioso esempio da accogliere durante la settimana preparatoria
alla Giornata Missionaria Mondiale! Amarsi per seminare, amare i bisognosi per amare
Dio stesso, ecco come la vocazione cristiana e missionaria ci viene presentata. Quando il
suo paese era ancora considerato come un paese di missione, questa Santa ci ha mostrato
cosa fare in tali circostanze. Oggi capiamo che anche il nostro paese è un paese di
missione. Seguiamo l’insegnamento di Santa Margherita e troviamo, come lo ha fatto lei,
il modo di seminare l’amore di Dio attorno a noi ed in tutto il mondo.
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Giovedì del tempo ordinario
Lc 11, 47-54 : Costruire i sepolcri dei profeti che abbiamo ucciso
Gesù prosegue la sua diatriba contro gli scribi e contro i farisei. Lui proclama la
verità. Lui osa attaccare quelli che si presentano come uomini di bene. Proclamare la
verità è spesso cosa ardita e appena Cristo finisce il suo discorso, cercano di trovare
motivi per farlo sparire. Prima, decidono di sbarazzarsi di lui perché metteva in dubbio le
persone importanti della loro società. Poi si sono messi ad analizzare minuziosamente le
sue parole per trovarlo nel torto, proprio come si cercano le pulci nella paglia. Finiranno
con l’ucciderlo.
La Chiesa ha il dovere di annunciare il Vangelo anche se essa è umana e
peccaminosa. Il Vangelo s’interessa a quello che c’è dentro il cuore. Gli ostacoli spesso
vengono eretti dalle persone che si fidano delle apparenze, che scordano le parole dei
profeti ed intanto vanno ad ammirare i loro sepolcri. E, visto che il discepolo non supera
il maestro, il missionario deve aspettarsi d’essere criticato, come lo è stato Gesù. Però
questo non è un motivo sufficiente per smettere di evangelizzare i popoli.
17 ottobre Venerdì , Sant’Ignazio, vescovo di Antiochia
Lc 12, 1-7 : Il lievito dei farisei
Questo passaggio del Vangelo ci parla di verità e di fiducia. Il lievito dei farisei è
furbizia, è tutto quello che fa sollevare l’impasto. Non è cosa veritiera, non è il vero
amore di Dio. È cosa che preserva le apparenze e che, in realtà, è solo finzione. L’uso che
facciamo del lievito per l’amore, ovvero qualsiasi esitazione o timore che avvertiamo
quando vogliamo dimostrare la nostra appartenenza al Signore, devono essere scacciati
dalla nostra fiducia in Dio, che sa che noi valiamo più di qualsiasi passero.
La Giornata Missionaria Mondiale di questa domenica ci incita a seminare
l’amore, ad utilizzare il lievito buono che farà alzare l’impasto del Vangelo e quindi ne
riempirà il mondo. Per fare lievitare il pane non manca che il lievito dell’amore. Per
spargere la Buona Novella, dobbiamo interessarci della sua diffusione, dobbiamo
renderci conto della nostra responsabilità mondiale. La neve si scioglie solo con i caldi
raggi del sole, l’odio e l’errore, invece, spariranno solo quando l’amore inonderà il
mondo.
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GMM 2014
18 ottobre Sabato, San Luca evangelista
Lc 10, 1-9 : Tirocinio missionario dei discepoli
In questo passaggio del Vangelo, sembra che Gesù sta mandando i suoi discepoli
a fare un tirocinio di sperimentazione pratica in loco. Lui non nasconde la difficoltà di ciò
che ha chiesto loro di fare, perciò dice “come agnelli in mezzo a lupi”. Il lavoro da
compiere è immenso, “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!” Lui non dà
un’indicazione precisa del luogo dove si dovrà svolgere l’apostolato, “in qualunque casa
[…] in una città”. Nonostante i problemi che possono sorgere e che sicuramente
sorgeranno, lui dice “sappiate però che il regno di Dio è vicino”.
Gesù manda tutt’oggi i missionari a predicare la Buona Novella. Lui manda
ognuno di noi, come lo faceva ai suoi tempi. Ci sono tanti modi di predicare. Lo si può
fare con la parola ma anche dando il buon esempio o rendendo servizio. Capire che siamo
tutti mandati da Lui è importante. In qualsiasi posto, a casa, in città, nel vicinato o nei
paesi lontani, con i nostri compatrioti o con gli stranieri, noi dobbiamo, nel limite delle
nostre possibilità, decidere di andare e di scomodarci per evangelizzare. Diffondere il
Vangelo è quello che conta.
19 ottobre Domenica, Giornata Missionaria Mondiale
Mt 13, 3-9: Il Seminatore
Solitamente questa parabola è utilizzata per invitarci ad essere un terreno buono,
per chiamarci a far crescere in noi la Parola del Vangelo. Sicuramente questa è un’ottima
interpretazione. Oggi però, noi vorremmo trarne un altro insegnamento. Il seminatore
semina ovunque, non solo sul terreno buono. Chi è questo seminatore? Ovviamente è il
Cristo. E noi, siamo invitati a seguirlo e a seminare come lui. Tutti devono ricevere il
seme, ovvero la Buona Novella del Vangelo. Che seme è e perché va seminato ovunque?
È l’amore. Il tema della Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno è: AMARSI PER
SEMINARE.
Il mondo d’oggi è pieno di persone disfattiste che credono che non serve più a
niente seminare la Parola perché dicono che la gente non ascolta più. Hanno
l’impressione di predicare nel deserto. Può darsi che il vero problema è che seminiamo
parole e invece occorrono i fatti. L’amore non solo consiste in una bella poesia profumata
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all’acqua di rose, ma è soprattutto un atto di devozione, d’abnegazione e di dedizione al
bene altrui. Oggi, per la Giornata Missionaria Mondiale, siamo chiamati ad essere
generosi, a seminare l’amore facendo un dono in soldi a secondo delle nostre possibilità.
Siamo anche chiamati ad interessarci alle nostre sorelle e ai nostri fratelli nei paesi
lontani che si chiamano ancora “paesi di missione”. La preghiera è il dono che tutti
possono fare, è il seme gratuito che produce ottimi frutti quando si ha la Fede.
29a domenica del tempo ordinario (per coloro che desiderano utilizzare la messa del
tempo ordinario)
Mt 22, 15-21: Il tributo a Cesare
“Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”.
Nella prima lettura, Isaia scrisse: “Io sono il Signore e non c'è alcun altro”. San Paolo
scrisse a Timoteo che lui non doveva attaccarsi a discussioni che non rendono veramente
favore al disegno di Dio. È evidente che si devono pagare le tasse se si vuole vivere in
uno stato che funzioni. Detto questo, conta sapere in cosa consiste il disegno di Dio. Lo
Stato possiede delle leggi e un sistema di controllo per assicurarsi che gli paghiamo ciò
che gli dobbiamo. Dio, invece, non esercita nessun potere coercitivo sopra di noi. Lui ci
presenta la sua legge universale, che è l’amore. Poi, Lui ci lascia liberi di accettare o di
ignorare la sua legge. In ogni modo, l’amore non si può imporre, si presenta alla nostra
porta e aspetta che noi andiamo ad aprirgli.
Oggi è la Giornata Missionaria Mondiale. Gesù, il nostro maestro nell’amore, ci
chiede di non scordare il suo ultimo comandamento, l’ultima richiesta che ha fatto ai suoi
discepoli prima della sua ascensione: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli”.
Oggi, dobbiamo pensare ai nostri fratelli che vivono nei paesi più bisognosi. Dobbiamo
essere generosi e aiutare loro e chi è andato a portarli la Buona Novella. L’essere
generosi non significa solamente dare soldi. Sarebbe troppo facile. Potrebbero diventare
doni fatti senz’anima. Noi dobbiamo amare tutti i popoli, accettare gli stranieri che
vengono a vivere vicino a noi e manifestare il nostro amore in tutto, senza scordare la
preghiera.
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GMM 2014
Foglietto 4
Animazione spirituali per gli adulti
AMARSI PER SEMINARE: Quando seminiamo, ci amiamo! (Mc 4, 1-20)
Lo scopo di quest’animazione è di preparare la Giornata Missionaria Mondiale che
sarà celebrata domenica 19 ottobre 2014.
Il tema proposto per questa domenica è: AMARSI PER SEMINARE: Quando
seminiamo, ci amiamo! (Mc 4, 1-20)
Introduzione
È evidente che se non seminiamo, non possiamo sperare di raccogliere. Ogni atto
missionario ha come scopo di fare crescere il Vangelo.
Iniziamo con l’ascolto del canto tema della Giornata Missionaria Mondiale:
(A scelta)
1- Lettura del Vangelo e scambio
Leggiamo un passaggio del Vangelo di Matteo:
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: "Ecco, il seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono.
Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; germogliò subito,
perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo
radici, seccò. Un'altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un'altra
parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha
orecchi, ascolti". (Mt 13, 3-9)
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Al seguito di ogni fattore esterno, si può lasciare un minuto di riflessione. Se l’uno o
l’altro dei partecipanti desidera condividere brevemente il suo pensiero, è invitato a
farlo.
Riflettiamo insieme ai fattori esterni ai quali è confrontato il seminatore. Poi pensiamo a
quello che lui può fare.
Il seme: È il Vangelo. Dopo 2000 anni, il suo messaggio è sempre d’attualità e molto
valido. Lo si chiama ancora Buona Novella. Si potrebbe difficilmente trovare un seme di
qualità superiore. Se ci sono dei problemi, non sono certamente dovuti alla qualità del
seme.
Il terreno: Il terreno deve essere buono per far crescere e fruttare abbondantemente il
seme. Nel mondo d’oggi, ci sono tanti tipi di terreni. Alcuni sono sassosi, altri sono
ricoperti di rovi e altri ancora presentano diversi tipi di difetti che possono ostacolare la
buona crescita. Ma ci sono anche i terreni buoni. Cosa fare? Bisogna fare come il
maestro, bisogna seminare ovunque e lasciare crescere.
Il tempo: Per far crescere le piante come speriamo, ci vuole una buona quantità ed una
buona alternanza di pioggia e di sole. I cicloni e gli uragani possono nuocere alla crescita.
Il seminatore non ha alcun modo di comandare il tempo. Anche annaffiare artificialmente
le piante non corregge del tutto la mancanza di pioggia.
2- Cosa può fare il seminatore per migliorare la crescita?
Fare come il maestro:
Bisogna seminare senza preoccuparsi dei semi che cadranno sui terreni non propizi. Tutti
sono invitati a seminare. Il Signore si occupa del resto.
Questa volta, leggiamo un passaggio del Vangelo di Marco:
Diceva: "Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o
vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il
terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella
spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la
mietitura". (Mc 4, 26-29)
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Il Papa Francesco ha detto a parole sue la stessa cosa.
Seminare con amore:
Si dice che tutto sta nei modi. Nella Bibbia, il libro dei Proverbi dice che:
È meglio un piatto di verdura con l'amore che un bue grasso con l'odio. (Pr 15, 17)
Seminare gesti d’amore: Ecco alcuni esempi di gesti d’amore che noi possiamo
seminare.
- Sorridere alle persone che incontriamo e salutarle calorosamente.
- Andare a visitare un malato e promettergli di pregare per lui.
- Tenere compagnia ad una persona sola.
- Invitare un estraneo a bere un caffè.
Troviamo altri esempi di gesti d’amore che possiamo seminare intorno a noi.
Per ognuno degli esempi di gesti d’amore, quelli scritti qui sopra oppure quelli trovati
dai partecipanti, chiedere al gruppo di trovare nella loro esperienza di vita delle
occasioni dove loro hanno prodigato o ricevuto tali gesti e invitarli a condividere con il
gruppo.
3- Preghiera finale
Risposta : Fa di noi, Signore, dei missionari del tuo amore.
Signore, tu hai seminato il tuo messaggio d’amore per farlo sentire a tutti e farci
constatare che tu sei un Dio d’amore. R.
Per me il coraggio apostolico è seminare. Seminare la Parola. Renderla a quell'uomo
e a quella donna per i quali è data. Dare loro la bellezza del Vangelo, lo stupore
dell’incontro con Gesù. E lasciare che sia lo Spirito Santo a fare il resto. È il Signore,
dice il Vangelo, che fa germogliare e fruttificare il seme. (Gianni Valente, Francesco, un Papa
dalla fine del mondo, Editrice Missionaria Italiana, p.64)
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Tu vuoi associare le donne e gli uomini di oggi alla proclamazione del tuo amore. R.
Tu ci chiedi di sacrificare il superfluo e, a volte, anche un po’ di più per aiutare e amare
quelli che sono più bisognosi. R.
Tu ci chiedi di seminare amorevolmente il tuo amore e di fidarci dello Spirito per il
resto. R.
Signore, noi vogliamo essere disponibili per seminare i tuoi terreni, sappiamo che le
nostre forze sono limitate ma sappiamo anche che tu puoi fare tanto con il poco che
siamo. R.
Andiamo, di tutte le nazioni facciamo dei discepoli, insegniamoli a fare tutto quello che il
Signore ci ha insegnato. R.
Preghiera mariana
Maria, nostra Buona Madre. Dopo l’Annunciazione, sei partita con premura per andare a
portare la Buona Novella ad Elisabetta. Sei diventata la prima missionaria del Nuovo
Testamento.
Tutta la tua vita, sei stata attenta al tuo Figlio e agli altri. A Cana, il tuo amore per il
prossimo ha anticipato l’ora del primo miracolo del tuo Figlio. Gli hai dato l’occasione di
dimostrare il suo amore per gli uomini.
Al piede della Croce, hai assistito al suo supremo atto d’amore. Nel giorno della
Pentecoste, hai assistito alla nascita della Sua Chiesa.
Ammiriamo la tua costante disponibilità. Hai sempre seguito il cammino dell’amore di
Dio.
Vogliamo fare come te. Intercedi per noi.
Amen.
Animazione spirituali per i giovani
Iniziamo con l’ascolto del canto tema della Giornata Missionaria Mondiale:
(A scelta)
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Introduzione
Il Signore chiama tutti a seminare amore. Anche te! Giovani, meno giovani e anche
anziani, tutti sono invitati ad amare come lui.
Leggi l’invito di Gesù e le risposte dei nostri amici. Commenta ogni risposta e, alla fine,
dai la tua risposta.
DOMANDA: Come puoi rispondere in base alle realtà della tua vita e del tuo ambiente?
Se diversi giovani fanno parte del gruppo, ognuno, a turno, può leggere una nuvoletta
dei diversi personaggi. Dopo la lettura di ciascuna nuvoletta, un altro giovane può dare
la risposta della sua nuvoletta.
Nuvoletta di Gesù
Voi siete i miei amici e sono sicuro che volete aiutarmi a seminare l’amore. È l’unica
cosa che chiedo ai miei servitori. Io assumo esclusivamente seminatori d’amore. Io
voglio che l’amore regni sulla Terra. L’amore è un po’ come un frutto, ad esempio il
mango. Ne esistono centinaia di varietà, che sono tutte leggermente diverse, ma sono
tutte squisite. Tutte sono buonissime per la salute e contengono molte vitamine ed
elementi nutritivi. Ad Haiti, piace la Francine, in Vietnam piace la Combodiana e in
Costa Rica si dice che la Maya sia il miglior mango di tutti.
Anche l’amore ha molte varietà. Provate a nominarne una e spiegate in cosa è una varietà
d’amore. Spiegate anche come vivete la vostra varietà d’amore.
La nuvoletta di David
Io credo che l’aiuto reciproco sia amore. Quando si vede una persona che ha bisogno
d’aiuto, si fa quel che si può per aiutarla. È veramente questo quello che si chiama amore.
La signora anziana che abita al secondo piano, al piano di sopra, non sembra avere tanti
amici. Ho notato che ha molta difficoltà a scendere la sua spazzatura. Mi offro per andare
a buttarla per lei ogni settimana.
La TUA piccola nuvoletta Cosa pensi dell’idea di David?
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La nuvoletta di Evelyne
Io direi che la compassione è una forma d’amore. Se qualcuno è triste, siamo gentili con
lui, gli sorridiamo, gli diciamo che capiamo la sua tristezza e che vogliamo stargli vicino.
Ho una compagna di classe che è sempre triste da quando la sua mamma è morta in un
incidente di macchina. Io l’invito a casa mia e chiedo alla mia mamma di coccolarla
preparandole dolcetti come faceva spesso la sua mamma. Mi ha detto che non vuole
piangere davanti alla gente ma che quando sta con me si sente al suo agio anche se
succede e che dopo si sente meglio.
La TUA piccola nuvoletta Cosa pensi dell’idea di Evelyne?
La nuvoletta di Tommy
La fraternità è sicuramente una forma d’amore. Io penso che bisogna cercare di trattare
tutti come se fossero le nostre sorelle e i nostri fratelli. È facile quando sono delle persone
che ci somigliano. Ci sono anche gli immigrati che non parlano bene la nostra lingua, che
si vestono diversamente da noi, che praticano un’altra religione e che non osano
integrarsi. C’è un ragazzo nella mia classe che si chiama Mohamed. Viene dall’Egitto e
molti ragazzi non si avvicinano a lui. Io l’invito a casa mia e gli parlo di pallacanestro
(dovrebbe essere bravo perché è molto altro per la sua età). Fino ad ora, sembra ancora
abbastanza chiuso ma credo che presto questo cambierà.
La TUA piccola nuvoletta Cosa pensi dell’idea di Tommy?
La nuvoletta di Anne
Secondo me, per dimostrare veramente l’amore, bisogna sorridere a tutti. La mia maestra
di storia non piace molto ai miei compagni di classe. Quando lei entra in classe, la
maggioranza dei miei compagni la salutano facendo una smorfia. Ho suggerito ad alcuni
miei compagni di non farlo e noi la salutiamo con il sorriso. Sembra che da quando ci
comportiamo così, le lezioni sono più interessanti.
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La TUA piccola nuvoletta Cosa pensi dell’idea di Anne?
La nuvoletta di Antoine
Secondo me, amiamo veramente quando siamo pronti a sacrificarci per dare a quelli che
ne hanno bisogno. A volte, mi privo di una caramella oppure non scarico alcune canzoni
per aiutare un’opera di carità o per fare l’elemosina ad un povero.
La TUA piccola nuvoletta Cosa pensi dell’idea di Antoine?
La nuvoletta di Debby
Amare è perdonare. Quando perdoniamo chi ci ha fatto del male, chi ci ha insultato
davanti agli altri e chi ci ha ignorato, facciamo come Gesù e amiamo i nostri nemici. Un
ragazzo della mia classe ha scritto delle cose cattive nei miei confronti su Facebook e gli
ho risposto che lui non era stato gentile ma che lo perdonavo. Dopo, gli ho detto che lui è
un ragazzo con troppi valori per scrivere quelle brutte cose.
La TUA piccola nuvoletta Cosa pensi dell’idea di Debby?
La nuvoletta di François
Amare è dare agli altri delle buone intenzioni. Molta gente dice che quelli che fanno
delle cose buone e che attuano degli atti generosi hanno sempre tante idee per la testa.
Quando la mia famiglia si riunisce, mio zio Tony suona sempre il piano e fa cantare tutti.
C’è chi dice che lui vuole solo attirare l’attenzione ma io credo che lo fa perché vuole che
tutti siano felici.
La TUA piccola nuvoletta Cosa pensi dell’idea di François?
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La TUA grande nuvoletta
Conosci altre varietà di mango, ovvero altri tipi di amore? (Risposta di qualche riga)
Nuvoletta di Gesù
Io ringrazio tutti i miei amici. Mi hanno dimostrato che conoscono tante varietà di mango
e che conoscono anche tanti modi diversi di seminare l’amore attorno a loro. Per fare di
tutti dei discepoli, si deve seminare l’amore sotto le sue svariate forme davanti a tutti. Se
fate quello che mi avete detto, il mio cuore sarà felice e anche il vostro.
Recitiamo insieme questa preghiera:
Signore, Gesù, noi ti amiamo tanto ma sappiamo che Tu ci ami ancora di più. Come
ha fatto anche Maria, tua madre, noi vogliamo seminare l’amore con Te in tutto il
mondo. Dacci la forza e il coraggio d’amare come ami Tu. Noi vogliamo amarti
come ti ha amato Maria. Amen.
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Foglietto 5
Ora di preghiera mondiale
Ogni anno, in Africa, in Asia, in Sud America in Europa e in Oceania, i cristiani
sono invitati a riunirsi per l’Ora di preghiera mondiale per la missione
d’evangelizzazione. Noi proponiamo che questa Ora di preghiera missionaria diventi
un’occasione, anche per i bambini, i giovani e i meno giovani, per far vivere una
profonda comunione tra i diversi popoli, culture e specialmente con le persone più
vulnerabili nel mondo. In unione con tutti i popoli, pregheremo per far sì che la Parola di
Dio venga seminata nel nostro cuore e ci apra alla fraternità e alla solidarietà con le
chiese dell’Asia, dell’Africa, dell’Oceania, del Sud America e dell’Europa dell’Est.
Materiale
- Manifesto della Giornata Missionaria Mondiale 2014 (per ora disponibile
solo in inglese ed in francese)
- Preghiera della Giornata Missionaria Mondiale 2014. (Potete procurarvelo
comunicando con la Pontificia Opera della Propagazione della fede canadese-
francese, mandando una mail a [email protected] o chiamando il 001-514-
844-1929. Per ora è disponibile solo in inglese ed in francese ma troverete la
versione italiana alla fine di questo documento.)
- Piccole cartoline a forma di seme e matite
- Immagini di santi e sante dei cinque continenti
Introduzione
Insieme prepariamoci davanti al Signore per scoprire i germogli della vita nella
nostra Chiesa e nella nostra vita. In un momento di raccoglimento, preghiamo e
chiediamogli di diventare dei seminatori della Buona Novella.
Lasciamo spazio alla Parola di Dio e ascoltiamo il passaggio di Marco, 4, 1-20.
“Cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme,
tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla
era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo
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insegnamento: ‘Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una
parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un'altra parte cadde
sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non
era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un'altra
parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti
caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il
sessanta, il cento per uno’. E diceva: ‘Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!’.
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo
interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: ‘A voi è stato dato il mistero del regno
di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì,
ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga
loro perdonato ’.
E disse loro: ‘Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le
parabole?
Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene
seminata la Parola, ma, quando l'ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola
seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano
la Parola, subito l'accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti
e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola,
subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno
ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione
della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto.
Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola,
l'accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno’.”
Contemplazione
Meditando alla Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato, prendiamo qualche
minuto, nella fede, e apriamo i nostri sensi interiori per sentire risuonare le parole, gli atti
e le attitudini di Gesù. Entriamo in dialogo con Gesù ora ed adesso.
- Usando la memoria e l’immaginazione, rappresentiamoci i luoghi, i personaggi, i
rumori e le parole scambiate. (Attimo di silenzio)
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- Prendiamo il tempo di immaginare che siamo seduti con i discepoli e stiamo
assistendo alla scena. (Attimo di silenzio)
- Lasciamoci trasportare interiormente dal clima, l’atmosfera e le emozioni che
vivono i personaggi. Risvegliamo il nostro cuore alla presenza di Dio, di Gesù.
(Attimo di silenzio)
- Riflettiamo alla nostra situazione in confronto a quella di Gesù e anche ai
sentimenti che lui ci fa sentire. (Attimo di silenzio)
- Prendiamo qualche minuto per parlare con Dio come parliamo ad un amico.
o Cosa desidero dire a Dio, a Gesù o ad un altro personaggio della scena?
o Dio mi invita ad una relazione di amicizia ed è con tutto quel che sono e
con tutto quel che faccio della mia vita che posso vivere quest’incontro.
o Cerchiamo in cosa e come questa Parola illumina oggi le nostre vite e a
cosa ci invita.
- Offriamo al Signore questi pensieri.
Dopo un momento di silenzio
- Formare piccoli gruppi di 3 o 4 persone e fare condividere loro il frutto
della preghiera (5 minuti).
- Invitare ogni partecipante a scrivere una parola, una frase o una
preghiera sopra una cartolina a forma di seme di grano.
Gesto comunitario
- Andare a deporre le cartoline sull’altare lì dove sono poggiate la Parola
di Dio ed una candela.
Preghiere universali
Per l’intercessione di Santa Giuseppina Bakhita e dei Santi Martiri dell’Uganda,
preghiamo per l’Africa.
Signore, noi vediamo che gli sforzi per la pace e per la giustizia si cercano, ma noi
spesso siamo testimoni impotenti dei drammi, delle violenze e della povertà che si vivono
in Africa. Apri le nostre orecchie, i nostri occhi ed i nostri cuori alle bellezze ed alle
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ricchezze umane e spirituali del continente africano. Che l’Africa sia per noi la
testimone della speranza di un nuovo mondo. Preghiamo il Signore.
R Signore ascoltaci, Signore esaudiscici.
Per l’intercessione di San Giovanni Yi Yun-il (contadino, padre di famiglia,
catechista e martire coreano) e dei Santi Agostino Zhao Rong e i 119 compagni,
preghiamo per l’Asia.
Signore, i cristiani dell’Asia sono chiamati a dialogare nel rispetto con le altre
tradizioni religiose e spirituali e a comunicare la gioia della Buona Novella. In India si
mettono al servizio dei più bisognosi, in Cina ed in Birmania lavorano per far rispettare i
diritti e la dignità umana. Questi testimoni della fede ci danno l’occasione di riscoprire il
posto centrale che occupa la spiritualità nelle nostre vite. Preghiamo il Signore.
R Signore ascoltaci, Signore esaudiscici.
Per l’intercessione dei Santi Benedetto, Cirillo e Metodio, e Santa Caterina da Siena,
preghiamo per l’Europa.
Signore, l’Europa è una sola e molteplice allo stesso tempo. Noi ti preghiamo per
non farle scordare o rigettare la fede cristiana. Fai che, per l’intercessione dei santi
padroni, sia un segno d’unità e di pace per i popoli del continente e del mondo.
Preghiamo il Signore.
R Signore ascoltaci, Signore esaudiscici.
Per l’intercessione di Santo Pietro Chanel, preghiamo per l’Oceania
Signore, noi ti rendiamo grazia per l’opera del tuo Spirito che ha permesso di fare
dell’Oceania una terra dove la fede cristiana è il fondamento della società. Sii benedetto
per la presenza dei missionari che continuano ad annunciare la Parola di Dio nonostante
gli attacchi contro la fede e la Chiesa. Dai ai cristiani di queste terre di missione la fede e
la speranza che servono per il dialogo e per la pace. Preghiamo il Signore.
R Signore ascoltaci, Signore esaudiscici.
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Per l’intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, San Giuseppe e Santa Rosa da
Lima, preghiamo per l’America.
In quest’ora di nuova Evangelizzazione e di missione permanente, preghiamo per
la gente che vive sul continente americano. Signore, sostieni i nostri sforzi per costruire
nella verità, nella giustizia e nell’amore un mondo d’accettazione e di solidarietà.
Preghiamo il Signore.
R Signore ascoltaci, Signore esaudiscici.
Preghiera missionaria
Dio il Padre, ti rendo grazia per la tua Parola seminata nel mio cuore.
Gesù, voglio diventare il tuo inviato.
Fai aumentare in me la fede per fare svoltare il mio sguardo verso i miei fratelli e sorelle i
più bisognosi e fammi scoprire la tua presenza.
Insegnami la tua speranza per farmi seminare attorno i semi del perdono e della gioia,
della felicità e della pace, dell’amicizia e della solidarietà.
Fammi amare come ami Tu, perdonare come perdoni Tu e vivere a secondo del tuo
amore, oggi e sempre. Amen.
Padre Nostro
Benedizione finale
Canto missionario (A scelta)
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Foglietto 6
Novena missionaria con Santa Teresa del Bambino Gesù e San Francesco Saverio
Amarsi per seminare: Quando seminiamo, ci amiamo! (Mc 4, 1-20)
In preparazione della Giornata Missionaria Mondiale
Introduzione
Gesù ha istaurato la vocazione missionaria nel giorno dell’Ascensione quando ha chiesto
ai suoi discepoli di diventare missionari.
“Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro
indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse
loro: ‘A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli
tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,
insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i
giorni, fino alla fine del mondo’.” (Mt 28, 16-20)
La stessa idea è ripresa nel libro degli Atti degli Apostoli.
“Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: ‘Signore, è questo il tempo nel quale
ricostituirai il regno per Israele?’. Ma egli rispose: ‘Non spetta a voi conoscere tempi o
momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo
che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la
Samaria e fino ai confini della terra’.”(At 1, 6-8)
La prima cosa che fecero gli Apostoli dopo aver parlato con Gesù fu di riunirsi in
preghiera con Maria, sua madre, come è stato riportato nel primo capitolo del libro degli
Atti.
Solo più tardi, sotto l’impulso dello Spirito, Pietro e gli altri cominciarono a predicare e
partirono eventualmente a proclamare la Buona Novella ai quattro angoli della Terra
allora conosciuti.
Per ben far capire queste due parti della vocazione missionaria, la Chiesa, nel 1927, ha
dato due patroni che sono degli straordinari modelli in ognuno dei due aspetti della
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vocazione missionaria. Francesco Saverio è partito dall’altra parte del mondo per far
conoscere il Cristo e Teresa del Bambino Gesù ha pregato nel suo monastero per far sì
che l’amore di Dio si spandesse per tutto il mondo.
Durante questa novena, pregheremo e rifletteremo sullo stesso slancio che ha spinto i
nostri copatroni a seminare l’amore di Dio.
Il tema della Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno è l’AMORE. Se si dovesse
definire Dio con una sola parola, bisognerebbe dire che Lui è AMORE. Teresa aveva già
capito che è proprio questa la cosa fondamentale. Citiamo un breve passaggio della sua
biografia: “Il 9 giugno del 1895, nella messa della Santissima Trinità, Teresa si offre
Vittima di olocausto all’amore misericordioso di Dio (e non alla giustizia come si faceva
alla sua epoca) perché lei aveva scoperto gli abissi della misericordia che si abbassano sul
piccolo, il povero e il miserabile. Raggiunge dunque la cima della sua vita spirituale. Lei
proporrà quest’atto alle sue sorelle e alle sue novizie. La Chiesa lo propone a tutti i suoi
battezzati”.
Buona novena!
Giorno 1 L’appello
“Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro,
e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro:
‘Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini’. Ed essi subito lasciarono le reti e lo
seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni
suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li
chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.”(Mt 4, 18-22)
Come i primi apostoli, Francesco e Teresa hanno lasciato tutto per seguire Gesù.
Francesco si è lasciato trasportare dal progetto di Sant’Ignazio di Loyola e si è
impegnato a far conoscere il Cristo tanto lontano quanto le circostanze della sua vita lo
hanno portato.
Teresa, dall’età di 15 anni, è entrata al Carmelo per condurre una vita di preghiera e di
sacrificio. Portava nel suo cuore il desiderio di far conoscere Gesù ovunque nel mondo.
Lei pregava per i missionari ogni giorno.
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Ed io: Che io sia impegnato nelle attività pastorali o che io mi dedichi alla preghiera del
compito svolto o quella contemplativa, devo rispondere all’appello ed essere missionario.
Preghiamo
Padre Nostro / Ave Maria
Gesù, chiamaci alla tua missione.
Maria, mostraci come rispondere all’appello di Cristo.
San Francesco Saverio, prega per noi.
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, prega per noi.
Giorno 2 Rispondere all’appello deve essere la nostra priorità
“Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: ‘Chi è mia madre e chi sono i miei
fratelli?’. Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: ‘Ecco mia madre e i miei
fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello,
sorella e madre’.” (Mt 12, 48-50)
Per essere dei missionari, si deve considerare Gesù come la persona più importante della
nostra vita. Non dobbiamo pertanto abbandonare gli altri ma dobbiamo sapere
distaccarcene per servire il Signore.
Teresa aveva solo 14 anni quando iniziò le sue pratiche per diventare religiosa ed entrare
nel monastero del Carmelo. Lei diceva che non poteva più aspettare. Vi è entrata il
15 aprile 1888 quando non aveva che 15 anni e tre mesi.
Francesco ha risposto a numerosi appelli nella sua vita. Non solo si è unito ad Ignazio ed
agli altri che hanno fondato la Compagnia di Gesù ma, durante la sua vita intera, ha anche
risposto agli appelli successivi che lo hanno portato fino in India ed in Giappone.
Ed io: Dove e come Dio mi chiama? Cosa devo fare per seguire l’appello di Cristo? Cosa
sono per me l’India ed il Giappone?
Preghiamo
Padre Nostro / Ave Maria
Gesù, affrettati di chiamarci al tuo servizio.
Maria, insegnaci a rispondere prontamente all’appello di Cristo.
San Francesco Saverio, prega per noi.
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Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, prega per noi.
Giorno 3 Escludere dalle nostre vite quello che può impedire in noi la crescita
del Vangelo
“Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi
dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno.” (Mt 13, 23)
Per essere un terreno buono bisogna allontanarsi dai rovi e da tutte le cose che possono
impedire il seme del Vangelo di crescere in noi.
In 1549, Francesco Saverio scriveva da Goa ad un suo compagno: “Per primo, sopra
tutte le cose, siate attenti a voi stessi, alle vostre relazioni con Dio e alla vostra coscienza,
perché è da questa che dipende il vostre potere di essere utile al prossimo […]
Preoccupatevi e occupatevi della vostra stessa coscienza più che di quella di qualsiasi
altra persona. Poiché come può colui che non desidera essere buono e santo lui stesso far
diventare tali gli altri?”
La madre di Teresa muore quando sua figlia aveva solo quattro anni e mezzo. La
bambina s’intristisce e si impietosisce per la sua sorte. Per quasi dieci anni, vive nella
tristezza ma, all’improvviso, ritrova la gioia. Lei disse: “La carità entrò nel mio cuore,
dimenticavo me stessa per far piacere agli altri e da quel momento fui felice.”
Io cerco nella mia vita le cose che possono frenare i miei atti d’amore verso Dio ed il mio
prossimo. Mi sforzo di togliere questi freni.
Per essere un buon terreno bisogna allontanarsi dai rovi e da tutte le cose che possono
impedire il seme del Vangelo di crescere in noi.
Preghiamo
Padre Nostro / Ave Maria
Gesù, con il tuo aiuto, voglio sbarazzare il mio cuore da tutti i legami che mi
impediscono di amarti completamente.
Maria, mostraci a desiderare solo la volontà di Dio.
San Francesco Saverio, prega per noi.
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, prega per noi.
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Giorno 4 Coltivare la misericordia, la compassione e la comprensione
“Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete
giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi
sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo,
perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”. (Lc 6, 36-38)
Ogni missionario ha il dovere di essere misericordioso. Deve sapere trovare la sua gioia e
la sua felicità nell’altruismo.
Teresa ha detto che voleva passare il suo cielo a fare del bene sulla Terra. Per lei, amare
Dio significa amare i suoi fratelli e le sue sorelle della Terra.
Sulla nave che lo portava in India, Francesco aveva deciso di alloggiare in infermeria,
dove curava i malati.
Ed io: Come posso mostrare compassione verso quelli che soffrono intorno a me?
Preghiamo
Padre Nostro / Ave Maria
Gesù, con il tuo aiuto, vogliamo essere buoni con gli altri.
Maria, mostraci a dare la risposta che diedi tu all’angelo per farci servire sempre il
Signore.
San Francesco Saverio, prega per noi.
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, prega per noi.
Giorno 5 Essere furbi e semplici
Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e
semplici come le colombe. (Mt 10, 16)
Il missionario deve accettare una vita semplice e, allo stesso tempo, deve essere capace di
sventare le astuzie delle persone di cattiva fede.
Nonostante gli innumerevoli pericoli che esistevano nei paesi dove andava a predicare,
Francesco attirava la simpatia dei popoli grazie alla semplicità della sua vita. Si diceva di
lui: “È quest’uomo che prega Dio con tanta fede che intensità! È quest’uomo che
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condivide la vita di tutti, che dorme sul duro, che si nutre di pesce essiccato e di latte
cagliato. È quest’uomo che si dà, si spossa per il suo padrone.”
Teresa conservò il suo senso dell’umorismo fino al suo ultimo respiro. Durante la sua
ultima malattia, la tubercolosi, le altre suore dicevano: “La salute di Suor Teresa si
degrada. Soffre molto, ma ride di sé stessa. Dice che tossisce più forte di una
locomotiva!”
Ed io: Mi prendo troppo sul serio? Sono alla ricerca delle grandezze o sono una persona
capace di considerarsi una persona ordinaria?
Preghiamo
Padre Nostro / Ave Maria
Gesù, tu sei stato considerato un semplice nazareno. Dacci di accettare di vivere nella
semplicità come lo hai fatto tu.
Maria, mostraci ad accettare ciò che è umile e semplice come lo hai fatto tu quando hai
accettato di partorire in una stalla.
San Francesco Saverio, prega per noi.
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, prega per noi.
Giorno 6 I cristiani ed i missionari hanno il dovere d’essere pagine vive del
Vangelo
“Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha
generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di
Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste
l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono
gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha
vinto il mondo: la nostra fede.” (1 Gv 5, 1-4)
Teresa, dalla semplicità della sua vita, è stata un modello che ha ispirato molta gente. Gli
ortodossi ed i luterani, per esempio, amano la sua maniera di vedere l’amore di Dio, che
considerano come la sorgente della nostra salvezza invece di pensare che sono i nostri
meriti ad esserne la causa.
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Francesco ha incontrato tante difficoltà a Goa, in India, perché i cristiani venuti
dall’Europa vivevano fastosamente e sfruttavano la schiavitù. Come poteva convincere la
gente del posto ad accogliere la fede cristiana se i cristiani europei li sfruttavano
spudoratamente?
Ed io: Quando la gente mi vede agire, hanno l’impressione di vedere una pagina del
Vangelo o devono fare astrazione di me per capire il Vangelo?
Il Vangelo è solo uno degli sviluppi dell’amore, dell’amore di Dio per noi, dell’amore dei
nostri fratelli e delle nostre sorelle per Dio.
Preghiamo
Padre Nostro / Ave Maria
Gesù, noi vogliamo essere delle pagine vive del tuo Vangelo.
Maria, mostraci come vivere il Vangelo al tuo modo affinché quando la gente ci vede
possa essere attirata dal tuo Figlio.
San Francesco Saverio, prega per noi.
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, prega per noi.
Giorno 7 Mettere la mano all’aratro e voltarsi indietro
“Ma Gesù gli rispose: ‘Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto
per il regno di Dio’.” (Lc 9, 62)
È relativamente facile arruolarsi al seguito del Signore in uno slancio di generosità.
Perseverare nonostante le difficoltà incontrate è spesso più difficile.
Testimonianza del cardinale Albino Luciani (poi diventato Giovanni Paolo I) a proposito
di Teresa : “Avevo diciassette anni quando ho letto la tua autobiografia. Essa mi ha fatto
l’effetto di un colpo di tuono. Tu l’avevi chiamata ‘Storia Primaverile di un Piccolo Fiore
Bianco’; a me parve la storia di una sbarra d’acciaio per la forza di volontà, il coraggio e
la decisione che rivelava. A partire dal momento in cui hai scelto la strada della
consacrazione totale a Dio, niente ti ha più arrestata: né la malattia né le opposizioni
esteriori né le nubi e le oscurità interiori.”
A Ternate, in Indonesia, Francesco predicava alla corte del sultano e ottenne la
conversione di qualche nobile. Il sultano stesso ha esitato perché avrebbe dovuto
rinunciare a troppe cose per diventare cristiano.
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Ed io: Sono pronto a lasciare tutto per seguire Cristo? La comodità, la sicurezza e la
tranquillità sono spesso cose che si devono saper lasciare per seguire Cristo. Sono cose
che si devono lasciare indietro. Non si può sempre indietreggiare per recuperarle.
Preghiamo
Padre Nostro / Ave Maria
Gesù, noi vogliamo seguirti fino alla fine senza voltarci indietro.
Maria, mostraci ad essere dei servitori del Signore come lo sei stata tu
dall’Annunciazione fino alla tua assunzione.
San Francesco Saverio, prega per noi.
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, prega per noi.
Giorno 8 Perdono e generosità
“A chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno
ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Dà a chi ti chiede, e
a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.” (Mt 5, 40-42)
Per essere missionari, bisogna sapere perdonare ed essere generosi. Il cristianesimo
proclama l’amore per i nemici.
Don Alvaro, un capitano portoghese, creò molti problemi a Francesco. Prima di lasciare
la città di Malacca, in Indonesia, per rendersi in Cina, Francesco si inginocchiò nella
strada della residenza del capitano e, con le braccia incrociate, pregò per lui.
Al Carmelo di Lisieux, c’era una suora anziana che innervosiva particolarmente Teresa.
Questa suora aveva un brutto carattere. Teresa capiva che amare gli altri è sulla strada che
porta a Gesù. Dunque decise d’amare questa suora e di essere particolarmente gentile nei
suoi confronti. “Farò per questa suora quello che io farei per la persona che più amo!”
Teresa le dirà pure che era contenta di vederla.
Ed io: Prego per le persone che mi fanno del torto e che sono ingiuste con me? Sono
nell’attesa di un’occasione di vendetta o di un’occasione di riconciliazione?
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Preghiamo
Padre Nostro / Ave Maria
Gesù, tu hai perdonato i tuoi assassini, dacci il coraggio di perdonare quelli che ci fanno
del torto.
Maria, al piede della Croce, hai accettato di dare il tuo Figlio. Aiutaci ad accettare tutto
quello che Dio vorrà chiederci.
San Francesco Saverio, prega per noi.
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, prega per noi.
Giorno 9 Quel che conta è l’Amore
“Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come
bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se
conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da
trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo
tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a
nulla mi servirebbe.” (1 Cor 13, 1-3)
Il tema della Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno è: AMARSI PER
SEMINARE: Quando seminiamo, ci amiamo! (Mc 4, 1-20)
Teresa avrebbe voluto essere contemporaneamente prete, profeta, dottore della Chiesa,
missionario, martire… Lei scrisse in Storia di un’Anima: “Capii che l'amore racchiude
tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una
parola che è eterno. Allora, nell'eccesso della mia gioia delirante, esclamai: […] Sì, ho
trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto, Dio mio, me l'avete dato voi! Nel cuore
della Chiesa mia Madre, io sarò l'amore.”
La vita di Francesco non ha alcun senso umano. Lui soffre, vive nella povertà, rifiutà le
ricchezze e affronta la morte diverse volte. Eppure non è lontanamente pazzo. Cosa
potrebbe spiegare questo stile di vita se non l’amore del Cristo e dei suoi fratelli umani?
Ed io: Fino a che punto sono pronto ad investirmi nell’amore? Sono l’amore di Dio e del
mio prossimo che danno un senso alla mia vita?
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Preghiamo
Padre Nostro / Ave Maria
Gesù, Facci vivere nel tuo amore con tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle della Terra.
Marie, mostraci ad amare Gesù come lo ami tu.
San Francesco Saverio, prega per noi.
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, prega per noi.
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Foglietto 7
Messa per l’Evangelizzazione dei popoli
Canto d’entrata: A scelta
Preghiera
Dio, che hai mandato la vera luce a questo mondo dandogli il tuo stesso Figlio, non
cessare di comunicare agli uomini il tuo Spirito, portatore dei semi della verità. Che lui li
sparga nel cuore di ognuno per suscitarci la fede. Che tutti, rinascendo da uno stesso
battesimo, formino un solo popolo nel Cristo, Lui che…
Prima lettura: Isaia 55, 10-11
“Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere
irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi
semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non
ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto
ciò per cui l'ho mandata.”
Salmo 95
R./ Andate a dire al mondo intero le meraviglie di Dio
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore mondo intero;
cantate al Signore e benedite il suo nome! R./
Proclamate il suo saluto di giorno in giorno;
annunciate la sua gloria fra le nazioni,
le sue meraviglie fra tutti i popoli! R./
Date al Signore, famiglia dei popoli,
date al Signore gloria e forza;
date al Signore la gloria del suo nome. R./
Prosternatevi davanti al Signore quando esplode la sua santità;
tremate davanti a Lui, Terra intera.Dite fra le nazioni: “Il Signore è il re” R./
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Seconda lettura : Romani 8, 18-23
“Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria
futura che sarà rivelata in noi.
L'ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.
La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità - non per sua volontà, ma per volontà
di colui che l'ha sottoposta - nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata
dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad
oggi.
Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente
aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.”
Acclamazione del Vangelo
Alleluia, alleluia. Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unico Figlio. Qualsiasi
uomo che crede in Lui possiede la vita eterna.
Vangelo: Marco 4, 1-20
“Cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme,
tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla
era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo
insegnamento: ‘Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono.
Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò
perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo
radici, seccò.
Un'altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto.
Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il
trenta, il sessanta, il cento per uno’.
E diceva: ‘Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!’.
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo
interrogavano sulle parabole.
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Ed egli diceva loro: ‘A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono
fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano,ascoltino, sì,
ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato’.
E disse loro: ‘Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole?
Il seminatore semina la Parola.
Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando
l'ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro.
Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito
l'accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al
sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito
vengono meno.
Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma
sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le
altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto.
Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola,
l'accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno’.”
Omelia
Credo
Preghiere universali
R./ Signore, invia dei seminatori del tuo amore nel mondo intero.
Signore, noi ti preghiamo per i pastori, per il nostro Papa Francesco e tutti quelli con i
quali lui si occupa del tuo gregge affinché gli agnelli sentano l’amore che Tu emani
attraverso loro. Preghiamo. R./
Signore, dacci d’essere dei seminatori d’amore come lo sei stato Tu durante la tua vita,
affinché tutti gli uomini possano ricevere il messaggio del tuo Vangelo. Preghiamo. R./
Signore, guarda quei cristiani che devono nascondersi per praticare la loro religione
evitando le rappresaglie. Che la testimonianza della loro fede e del loro amore per gli altri
diventi una pietra del cambiamento nel loro paese. Preghiamo. R./
46 2014 © Œuvre pontificale de la propagation de la foi
Canada francophone
GMM 2014
Signore, invia il tuo Spirito sui nostri giovani affinché si sveglino ai grandi bisogni della
Chiesa, che diano lo slancio della loro giovinezza al tuo servizio diventando seminatori
d’amore. Preghiamo. R./
Signore, dai ai cristiani il desiderio di entrare in dialogo con coloro che praticano altre
religioni, affinché tutti sappiano che il Dio cristiano è realmente buono. Preghiamo. R./
Preghiera dell’offerta
Guarda, Signore, il volto di Cristo, e ricordati che si è dato per la salvezza di tutti,
in lui che ti ha glorificato fino ad offrire la sua vita, fatti riconoscere come il Dio d’amore
da un estremità del mondo all’altra:
Che tutti i popoli della Terra facciano salire verso di Te la grazia di Gesù, il tuo Figlio, il
nostro salvatore. Lui che…
Antifona alla comunione
Lodate il Signore, tutti i popoli, festeggiatelo in tutti i paesi:
Perché Lui ci ha dimostrato il suo amore e il Signore è sempre fedele.
Preghiera di ringraziamento dopo la comunione
Che questo sacramento, Dio buonissimo, faccia di noi dei santi in una Chiesa sempre più
santa, affinché ogni uomo possa ricevere da essa la salvezza che il tuo Figlio ha aperto
sulla Croce. Lui che…