Carlo magno
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CARLO MAGNORe dei franchi e imperatore del Sacro romano impero, Carlo Magno è qui rappresentato a cavallo in una statuetta bronzea conservata al Louvre di Parigi. Figlio del re dei franchi Pipino il Breve, Carlo Magno fu incoronato imperatore la notte di Natale dell'anno 800 da papa Leone III.
Impero di Carlo Magno Nei secoli VIII e IX, durante il regno di Pipino il Breve e del figlio Carlo Magno, i franchi conquistarono e unificarono vasti territori dell'Europa occidentale. Nell'800 papa Leone III incoronò Carlo Magno imperatore dell'impero d'Occidente, vasta entità territoriale che assumerà in seguito il nome di Sacro romano impero. La cartina illustra l'estensione dell'impero all'epoca dell'incoronazione di Carlo Magno.
Manzoni: Il viaggio del diacono Martino
Verso la fine dell’VIII secolo i molti principati longobardi sparsi nella penisola italica
vengono riuniti sotto la corona di re Desiderio, divenendo così una potente e pericolosa
minaccia per lo Stato della Chiesa. Il papa, Adriano I, chiede l’intervento di Carlo Magno,
che si appresta ad invadere l’Italia. Ma l’esercito longobardo del principe Adelchi presidia
l’imbocco della Val di Susa e impedisce, grazie alla naturale strettezza del valico, il
passaggio dell’armata dei franchi. Ma la Provvidenza divina vuole che un diacono di
Ravenna, Martino, valicando impervi sentieri di montagna, riesca a giungere al campo dei
franchi e a mostrare così loro un percorso alternativo per aggirare di sorpresa l’esercito
di Adelchi. Questa, in sintesi, la trama della prima parte dell’Adelchi, tragedia di
Alessandro Manzoni. Nella scena II dell’atto II, il racconto in versi del diacono messaggero
è un appassionante crescendo di attese e speranze, che culmina nell’ascolto, prima
lontano e indistinto, poi sempre più prossimo e chiaro, del rumore di genti, fino
all’avvistamento del campo di Carlo Magno. Così Manzoni, secondo la sua visione
provvidenziale degli eventi umani, mostra come il volere divino intervenga a mutare il
corso della storia.
Carlo Magno e Adriano I Devoto cattolico, Carlo Magno mantenne stretti rapporti con il papato durante tutta la sua vita. Nel 772, quando papa Adriano I era minacciato dai longobardi, il re dei franchi scese in Italia per prestargli aiuto (il loro incontro alle porte di Roma è immortalato in questo dipinto), sconfisse il re longobardo Desiderio a Pavia (774) e assicurò al papato i suoi possedimenti.
CARLO MAGNOCARLO MAGNO
ASCESA DEI CAROLINGI
SACRO ROMANO IMPERO
Appoggio aristocrazia franca
Disponibilità di cavalieri armati
In cambio di concessione di terre
Debolezza sovrani Merovingi
Alleanza con il papato in funzione antilongobarda e antibizantina
Utilizza a fini di governorapporti feudo-vassallatici
(conti, marchesi, missi dominici)
Ottiene l’incoronazione dal papa
Realizza grandi conquiste territoriali
Le sue realizzazioni
Il suo declino dopo la morte di Carlo Magno
Stretto legame con i
vescovi e monasteri
dell’impero
Rinascita carolingia nella cultura
Riforma monetaria (denaro d’argento
)
Debolezza economia e
dell’apparato burocratico
Lotte per la successione
Allentamento legami vassallatici (Quercy)
Frantumazione culturale: emergono le lingue volgari e le nazioni europee.
ORGANIZZAZIONE IMPERO CAROLINGIO
IL SOVRANOIL SOVRANO
Governa mediante
Rapporti vassallatici Promulgazione di capitolari e invio di messi dominici che controllanoOmaggio e
fedeltàConcessione non ereditaria di feudi
marchesi
Che esercitano sulla popolazione i poteri di …
reclutamentoRaccolta imposte Banno (costringere, giudicare, vietare punire …)
Vassalli ecclesiasticiconti
Stretti con grandi signori
RAPPORTI TRA IMPERO E CHIESA
Punti di forza
Punti di debolezza
L’Imperatore difende la Chiesa
Il Papa conferisce un sigillo divino all’autorità imperiale
Dai pericoli esterni (pagani, infedeli)
Dai pericoli interni (difesa della dottrina cattolica)
Premesse per la corruzione e la mondanizzazione della Chiesa
Premesse per il conflitto tra impero e papato dei secoli successivi
Capitolari Decreti e leggi regi emanati nella Francia carolingia dell'VIII e IX secolo. Erano scritti in latino e presero il nome dalla loro suddivisione in capitoli (latino capitula). Emanati dopo la consultazione o, successivamente, dopo l'approvazione dell'alta nobiltà, intervenivano nel diritto comune e canonico e, in virtù del potere imperiale, introducevano nuove norme per le questioni spirituali e temporali. I capitolari più noti sono quelli di Carlo Magno. Erano considerati capitolari anche le disposizioni scritte per i missi dominici (messi imperiali), conti e altri funzionari responsabili dell'attuazione delle leggi in tutto l'impero. Carlo Magno utilizzò i capitolari come strumento principale per l'accentramento dell'amministrazione statale.