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Distretto 2030 - Bollettino del Club N.79 - Gennaio 2007

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Distretto 2030 - Bollettino del Club N.79 - Gennaio 2007

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Programma mese difebbraio 2007

Mercoledì 7 Febbraio 2007Riunione Interclub con il R.C. Genova Ovest - Circolo Artistico Tunnel - Via Garibaldi 5 - 20:00

Relazione dello scrittore Arrigo Petacco sul tema : “Incontro con la storia”

Venerdì 16 Febbraio 2007Riunione Interclub con R.C. Rapallo-Tigullio, R.C. Genova Golfo Paradiso e R.C. Chiavari-Tigullio - Yacht ClubRapallo - Porticciolo Carlo Riva - 20:15

Pesca di beneficienza a favore della Mensa del Povero di Rapallo e Festa di Carnevale.

Mercoledì 21 Febbraio 2007Riunione conviviale - Jolly Hotel Plaza - 20:00

Relazione dei rappresentanti della Fondazione Antiusura Dott. Alberto Montani, Rag. Carla Serra e Dott.Assunta Lanza sul tema :” La Fondazione Antiusura : indebitamento facile, prevenzione dell’usura,microcredito sociale”.

Mercoledì 28 Febbraio 2007Riunione con piccola conviviale - Jolly Hotel Plaza - 20:00

Relazione dei soci Maurizio Bregante, Enrico Maresca, Paola Piana, Rosalba Romeo e Pietro Vassallo sul tema :“Le novità fiscali dal Decreto Bersani alla Finanziaria 2007”.

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LETTERA DELGOVERNATORE

Mese di febbraio 2007

Cari Amici,

“Intesa mondiale” è il tema di questo mese: tema che ci invita ad una serie di riflessioni e considerazioni cheincidono sul nostro modo di essere rotariano.Ho digitato su internet “intesa mondiale” e quasi tutti i messaggi, escludendo quelli incappati erroneamente nelfiltro, quali quelli legati al nome di una nota banca, legano il concetto di intesa mondiale al momento successivoa grandi eventi bellici o gravi tensioni che non sono sfociate in guerra, forse per paura o per intelligenza dialmeno un potenziale belligerante. Quindi, almeno in base a questa indagine, “l’intesa mondiale” è quasi semprepreceduta da un evento bellico (caldo o freddo che sia) ed è il vincitore che ne detta le condizioni: ciò non puòche generare in noi un senso di profondo disagio e magra consolazione.Sempre dalla stessa indagine, gli unici siti che parlano di “intesa mondiale”, senza un collegamento stretto ad unadelle precedenti situazioni, sono quelli collegati al nome del Rotary.Borse di studio, scambio gruppi di studio, sovvenzioni 3H, sovvenzioni paritarie, Polioplus, aiuti in caso dicalamità, la lotta contro l’analfabetismo sono i vari temi del servizio rotariano ricordati anche su internet.L’obiettivo di questi progetti è quello di migliorare le condizioni sanitarie, di combattere la fame, di sviluppare lecondizioni di vita nel mondo e, tramite il raggiungimento di questi scopi, migliorare “l’intesa mondiale” epromuovere la pace nel mondo.Colgo l’occasione del tema di questo mese, per presentarVi il programma del Congresso Distrettuale, congressoche si svolgerà ad Asti il 26 e 27 maggio 2007.L’evento consisterà di tre momenti distinti. Il primo, che occuperà il sabato mattina a carattere filosofico culturaleavrà per titolo: Rotary e coesistenze religiose. Durante la tavola rotonda si dibatterà sulle possibilità che ha ilRotary, in quanto associazione mondiale, di migliorare i rapporti etnico religiosi, così precari in questo momento,ed operare quindi attivamente per la realizzazione di quella pacifica “intesa mondiale” da tutti auspicata.Il secondo momento nel pomeriggio, sarà dedicato ai Club: raggruppati in base agli analoghi service effettuati,ed animati da un conduttore, i Presidenti potranno presentare la loro annata.Terzo momento, la domenica 27 maggio in campagna, con abito sportivo, si svolgerà la festa di chiusura conconsegna dei premi e riconoscimenti.Mi auguro che tutti i Club saranno rappresentati e che potremo così accomiatarci da questa annata in un idealeabbraccio collettivo.Un cordiale saluto. Vostro

Gino Montalcini

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ATTIVITA’DEL CLUBMercoledì 10 gennaio 2007Jolly Hotel Plaza – ore 20:00

Discussione libera : Stato direalizzazione dei programmi approvatie nuove iniziative. Indicazioni alPresidente per la designazione delGovernatore 2009/2010.

PRESENZE SOCI : Amalfitano, Bagnasco, Bellin, Crovari,Dodero, Fresia, Fuselli, Gotelli, Gramatica, Icardi, La Terra,Marrè Brunenghi, Milintenda, Romeo, Tomaselli, Troilo,Vassallo.PERCENTUALE PRESENZE SOCI (16/53) = 30 %

Il Presidente apre la riunione rinnovando ai Soci gli auguri di Buon Anno. Infatti questa è la prima conviviale del2007 e di apertura del secondo semestre dell’anno rotariano. E’ stata orientata all’affiatamento dei Soci dopol’interruzione dovuta alle due riunioni annullate per le festività. Questo ha certo condizionato la percentuale diassiduità che, contrariamente al solito, non è elevata nonostante l’importanza degli argomenti previsti dalprogramma della serata che è stato diramato in Dicembre.

Il primo argomento, la cui trattazione deve avvenire in una regolare riunione del Club, è stato quello di sentirei partecipanti sull’opportunità di candidare un Socio del nostro o di altro Club, o di astenersi da una candidatura,per la posizione di Governatore Distrettuale 2009/2010. Una risoluzione in un senso o nell’altro è necessaria perconsentire al Presidente di rispondere alla lettera che il Governatore gli ha indirizzato, così come a tutti i Presidentidi Club del Distretto, e della quale egli illustra il contenuto unitamente alle considerazioni emerse in recenticonvegni distrettuali o riunioni avute con gli altri Presidenti dei Club genovesi.

Il Presidente richiama brevemente i requisiti di un eventuale candidato previsti dal Manuale di Procedura 2004insieme agli altri tassativi elencati nella lettera del Governatore. Aggiunge anche le caratteristiche che dovrebbeavere un candidato e quindi non solo la disponibilità per un incarico così impegnativo ed il gradimento di tuttii PDG, Past District Governor, che formeranno la Commissione di Designazione. Soprattutto è necessario ungrande spirito di servizio per un impegno così coinvolgente, l’attitudine mentale ed i sentimenti di un verorotariano capace di muoversi con lealtà, trasparenza, capacità di governare il Distretto ed operare come membrodi un team non solo in ambito distrettuale e nazionale ma anche in uno scenario internazionale ampio, strutturatoed articolato come quello del Rotary International.

Dopo breve discussione il Club esprime con un applauso la risoluzione circa la candidatura del nostro Socio Ing.Alberto Bagnasco che ha svolto significativa attività rotariana per 31 anni ricoprendo numerose posizioni,prima nel RC Genova Golfo Paradiso e poi come Socio fondatore del nostro Club e nel Distretto oltre ai ruolidi Assistente di tre Governatori Distrettuali, compreso l’incarico che ha ricoperto anche durante lo scorso annorotariano con il Governatore Salvati.

Alberto Bagnasco ringrazia il Club ed accetta la candidatura.

Si passa poi alla prevista discussione sullo stato di realizzazione dei programmi approvati, delle nuove iniziative

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e delle proposte delle Commissioni. Per questione di tempo, i Soci del Club possono solo concentrarsi sullabella ed esaustiva presentazione, con proiezioni, del Socio Ing. Lorenzo La Terra sul viaggio in Sicilia la cuirealizzazione era già stata caldeggiata dal Presidente fin dall’inizio dell’anno rotariano.

Lorenzo La Terra, come Presidente della Commissione Affiatamento ed Assiduità e con i Membri della stessaCommissione, ha poi formalizzato insieme ad altre anche la proposta per questo viaggio.

Il Club, ringraziando calorosamente Lorenzo la Terra, approva entusiasticamente il programma del viaggio che,con successivi affinamenti e varianti, diventerà così una realtà dal 18 al 22 maggio.

Non è possibile includere, per questioni di spazio, tutte le belle immagini proposte ai Soci da Lorenzo nella suapresentazione al Club ma pubblichiamo la versione finale del programma del viaggio in Sicilia. Val la pena disottolineare che alla data di redazione di questo numero del Bollettino il successo di questa attività del Club èassicurato. Vi sono infatti già 32 adesioni tra Soci, Coniugi ed ospiti, come da elenco che la Segreteria del Clubha già diramato a tutti i Soci, e sono previste ulteriori conferme.

La riunione ha termine nei tempi previsti e viene chiusa dal Presidente con il tocco di campana.

GITA NEL BAROCCO PATRIMONIO DELL’UNESCO

DOVE: “ ……un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su unosperone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale tra le due metà, a far da pacieri, e nuvole incielo da un campanile all’altro, trafelate come staffette dei Cavalleggeri del Re…… “

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Da Alpitour World – Welcome Travel: alla c.a . Ing LaTerra Lorenzo

18 maggio Partenza da Genova con volo Air One via Roma alle h 07.00 e arrivo a Catania alle h 10.00 . Arrivoall’aeroporto di Catania e trasferimento a Modica. Sosta lungo il tragitto, nei pressi di Ragusa, alla Rocca delGuerriero, suggestiva antica masseria iblea, costruita nell’area archeologica di Castiglione. Oltre ad informazionituristiche su tutta la provincia di Ragusa si potranno degustare alcuni prodotti tipici come vini e formaggi.

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Proseguimento per Modica e sistemazione nelle camere riservate. Cena in masseria. Rientro in hotel.19 maggio: prima colazione in hotel. Intera giornata visita guidata a Chiaramonte e nel pomeriggio Ragusa Ibla,città barocca inserita nella lista dei patrimoni protetti dall’Unesco. Rientro in serata all’ hotel. Cena di gala pressoVilla Criscione.20 Maggio: prima colazione in hotel. Partenza per Noto, visita guidata della città. Partecipazione alla SantaMessa. Sosta per il pranzo ( libero)Nel primo pomeriggio proseguimento per Siracusa. breve visita guidata.Ingresso al Teatro greco per assistere alle Trachinie.Cena a Siracusa. Rientro in hotel.21 maggio: prima colazione in hotel. Partenza per Scicli, visita guidata della città. Proseguimento per la rivieraiblea, con sosta a Donnalucata, il lungomare di Marinella conosciuto per la fiction del Commissario Montalbano.Sosta a Marina di Ragusa e quindi a Punta Secca, con visitaguidata del Castello di Donnafugata. Rientro aModica per la cena. Pernottamento22 maggio: Prima colazione in hotel. Trasferimento da Modica all’Apt di Catania per ripartenza con il volodiretto Catania Genova h 12.30-14.10

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Mercoledì 17 gennaio 2007Jolly Hotel Plaza ore 20.00Relazione del Comandante Regionaledella Polizia Stradale Stefano Bastreghidal titolo: Le Strade della sicurezza

PRESENZE SOCI : Amalfitano, Bagnasco, Benedetti, Bruni,De Concilio, Dodero, Fuselli, Gazzano, Ghezzi, Giordano,Gotelli, Grimaldi, Gualeni, Iachino, Marrè Brunenghi,Melchiori, Milintenda, Parodi Adriana, Parodi Annamaria,Raucci, Tomaselli, Traversa, Viale, Viano.PERCENTUALE PRESENZE SOCI (24/53) = 45 %CONIUGI : Gina di Mario Viano, Patrizia di Carlo Iachino,Barbara di Massimo Giordano, Mario Floriani di FrancescaMilintendaOSPITI : Col. Stefano Bastreghi ospite del Club, Col. JeanMichel Olivieri ospite di Alberto RaucciVISITATORI ROTARIANI : Ten. Giovanni Cereda del RCChiavari Tigullio, Luciano Ghezzi del RC Genova GolfoParadiso

Il Presidente apre la riunione e dopo il tocco di campana da il benvenuto ai Soci, agli Ospiti ed aiconiugi dei Soci sottolineando come il tema della Sicurezza stradale che verrà trattato durante laconviviale sia di importanza fondamentale e vada inquadrato in una delle quattro vie di azione rotariane,quella di Interesse Pubblico.

Oltre al Relatore Col. Stefano Bastreghi, Comandante Regionale della Polizia Stradale, il Club è lieto diannoverare la presenza del Col. Jean Michel Olivieri, ospite del Socio Col. Alberto Raucci, che operanell’area della Sicurezza presso l’Ambasciata Francese a Roma.

Il Presidente, oltre ai consueti annunci sul Programma e sulle attività del Club,fornisce aggiornamenti sui progetti che vengono discussi nelle riunioni mensili dei Presidenti dei Clubgenovesi. Fra questi illustra un’iniziativa presa in supporto al Distretto per rivitalizzare l’Interact Clubdi Genova. A tale scopo i Presidenti hanno costituito un’apposita Commissione presieduta da MicheleTrenti, Presidente eletto del RC Genova Golfo Paradiso. Giorgio Fuselli distribuisce ai Soci presentiuna sintetica scheda predisposta da Michele e finalizzata a raccogliere dati sulleprospettive di sviluppo dell’Interact che riunisce i giovani tra i 14 ed i 18 anni ed è una“palestra”di valori rotariani. Oltre 20 dei nostri Soci, consapevoli dell’importanza che il Rotary attribuisce aigiovani, provvedono al termine della serata a ritornare al Presidente le schede compilate.

Dopo cena il Presidente presenta il relatore Colonnello Stefano Bastreghi,nato ad Arcidosso (GR) nel1950, Dirigente il Compartimento della Polizia Stradale per la Liguria. 1° Dirigente della Poliziadi Stato.

Il Colonnello Bastreghi è entrato nel 1970 nell’Accademia del Corpo delle Guardie di PubblicaSicurezza, allora organizzazione militare, e ha percorso tutte le tappe di una brillante carriera. Inviato inprima nomina a Milano presso il 3° Reparto Celere, poi Comandante di compagnia nelle attivitàantisommossa presso la Questura di Firenze. Nel 1979, dopo un corso di specializzazione a

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Cesena, viene immesso nella Polizia Stradale e con incarichi sempre più importanti viene trasferito inaltre sedi: Cremona, Pistoia, Cosenza, Pesaro, Roma, Cagliari ed infine Genova da settembre 2006.

La relazione del Colonello Bastreghi è avvincente e ricca di dati ufficiali e di fatti che fanno percepire ai presentil’importanza del ruolo della Polizia Stradale che non è di repressione ma soprattutto di prevenzione.

Il Colonnello si sofferma anche sugli aspetti umani del ruolo dei suoi uomini chiamati ogni giorno a confrontarsi,spesso in situazioni ambientali molto difficili, con circostanze talvolta tragiche che richiedono non solo abnegazionema spesso anche l’ausilio di un mirato supporto psicologico per far fronte al cruento impatto dell’infortunisticastradale.

Il relatore intrattiene i presenti anche sulle più sofisticate tecnologie ora in uso che consentono alla PoliziaStradale di monitorare e sanzionare le infrazioni al Codice della Strada, in particolare per quanto riguarda l’eccessodi velocità che è sempre una delle cause principali degli incidenti stradali.

I Soci sono certo coinvolti in questo tema così importante come testimoniano le numerose domande; alcunesembrano improntate ad un atteggiamento critico, che è comunque costruttivo, ed il relatore risponde a tutti gliinterventi in modo efficace, persuasivo e convincente.

Il Presidente ringrazia il Colonello Bastreghi, e per dimostrargli quanto sia sentito da tutti i Soci l’argomentodella sicurezza gli consegna, con i consueti omaggi del Club, anche la cartolina del RC Golfo di Genova per ilprogetto “Sicurezza Stradale” relativa agli spazi di frenata ideata dai nostri soci Prof.Ing. Donatella Mascia con ilsupporto di quello che è ora un nuovo Socio del Club Prof.Ing. Michele Troilo, ed edita e distribuita dal nostroClub.

Con il rituale tocco di campana il Presidente chiude l’interessante serata.

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Giovedì 25 gennaio 2007Jolly Hotel Plaza ore 20.00Relazione del Prof. Maurizio Maresca,Docente di Diritto Internazionale eComunitario all’Università di Udine,dal titolo: Il terzo valico: una premessaper lo sviluppo strategico di Genova

PRESENZE SOCI : Bruni, Cecconi, De Concilio, Fuselli,Gotelli, Gramatica, Grimaldi, La Terra, Manicardi, MarrèBrunenghi, Mascia, Muratori, Parodi Adriana, Piana, Savioli,Troilo, Vassallo, Viale.PERCENTUALE PRESENZE SOCI (18/53) = 34 %OSPITI : Alessandra Scaliti e Davide Maresca ospiti diAdriana ParodiVISITATORI ROTARIANI : Giovanni Cereda del RCChiavari Tigullio

Il nostro Club, invitando come relatore il Prof. Avv. Maurizio Maresca, per una seconda volta in quest’annorotariano ha organizzato un Interclub con il RC Genova Nord Ovest presieduto dal Prof. Marco Gobbi; questaè la ragione dello spostamento della riunione dal mercoledì al giovedì.

Il Presidente del RC Genova Prof. Marco Gobbi dà inizio alla riunione interclub salutando tutti i presenti ecompiacendosi per la buona partecipazione di Soci di entrambi i Club, evidentemente attirati dall’importanzadell’argomento in programma.

Prima di cedere il microfono al Presidente del Golfo di Genova Dott. Giorgio Fuselli, Marco Gobbi si soffermabrevemente a illustrare il calendario delle prossime riunioni del suo Club e anticipa anche le linee principalidell’incontro con il club contatto Saint Laurent-du-Var, che avverrà sabato 31 marzo a Valoria in provinciad’Imperia.

Prende poi la parola il Presidente Fuselli, per presentare il Relatore e per anticipare sinteticamente il calendariodelle riunioni del Golfo di Genova, rimandando quindi ogni altra comunicazione alla seconda parte della serata.

Tuttavia prima della cena i due Presidenti, congiuntamente, rinnovano l’appello ai soci perché compilino leschede relative all’iniziativa per l’Interact e che sono nuovamente distribuite ai presenti come già avvenuto nellariunione del nostro Club del 17 Gennaio; i due Presidenti sottolineano l’utilità delle indicazioni dei Soci,indispensabili per il rilancio di questa organizzazione giovanile del Rotary.

Terminata la cena Giorgio Fuselli presenta il relatore ringraziandolo per aver voluto affrontare per i Soci dei dueClub un tema così importante per Genova come il Terzo valico. Per la cronaca registriamo in questo Bollettinoche la riunione organizzata dal nostro Club non poteva essere più tempestiva in quanto pochi giorni dopol’interessante serata il tema del Terzo Valico è tornato prepotentemente alla ribalta in relazione a nuove normeche imporrebbero di indire gare ex- novo per grandi opere già appaltate ed in fase di realizzazione.

Alla ripresa Giorgio Fuselli sintetizza molto brevemente il curriculum del Prof. Maurizio Maresca, che è cosìcospicuo che se enunciato nella sua pienezza sottrarrebbe il tempo che il Relatore desidera dedicare alla relazione.

Nato a Genova nel 1954, avvocato iscritto all’albo dal 1980 opera nel settore Diritto Civile, Comunitario eInternazionale, con studio in Genova. Professore Associato nell’Università di Genova dal ‘94 al ‘98, Titolaredella cattedra di Diritto Internazionale all’Università di Palermo dal ’97 al ’99, attualmente Ordinario di DirittoInternazionale ed Europeo nell’Università di Udine dal ’99. Maurizio Maresca è autore di numerose pubblicazioniscientifiche e, designato dal Governo Italiano, ha presieduto e partecipato a vari organismi dell’Unione Europeasull’Energia e sullo Sviluppo Sostenibile.Maurizio Maresca

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Nominato dal Governo italiano, ha ricoperto dal 1999 al 2003 la carica di Presidente dell’Autorità Portuale diTrieste, ente pubblico di regolazione ed amministrazione del porto.Il microfono passa al Prof. Maresca che inizia la propria relazione da titolo “Il Terzo Valico: una premessa per losviluppo strategico di Genova” tratteggiando una visione delle attuali problematiche che parte dagli indirizzidell’Unione Europea in tema di infrastrutture, porti e corridoi di grande comunicazione e commenta aspetti didiritto comunitario.

La sua relazione non è priva di accenni a scenari che devono essere ancora completamente esplorati

Qui di seguito si riporta una breve sintesi gentilmente fornita dal Relatore stesso:

“Genova è alla ricerca di una sua definitiva logica di sviluppo.Le scelte europee, particolarmente sui Corridoi, confermano Genova come città capofila-base logistica dialimentazione da Sud. Perché questo sia, occorre tuttavia adottare scelte dure ed impopolari (perché non sarannovalutabili da questa generazione) in materia di infrastrutture (essenzialmente il terzo valico) di organizzazioneportuale e di promozione strategica”

Al termine dell’esposizione e dell’applauso i due Presidenti coordinano i numerosi interventi dei Soci, alcuniassai propositivi come quello di Giovanni Grimaldi che cita lo studio autofinanziato e portato avanti del tuttoautonomamente da un gruppo di imprenditori di cui fa parte per la realizzazione di un “nastro trasportatoreveloce” che consenta di movimentare rapidamente i container e stoccarli in un retro porto oltre Appennino.

Le numerose domande e interventi danno la misura dell’apprezzamento generale per l’interessante e dotta relazionedel prof. Maresca che risponde anche con ampia trattazione ai quesiti posti dai soci rotariani Mascia, Gobbi, LaTerra, Troilo e Lingua.

L’auspicio di tutti i presenti è che anche il Rotary possa contribuire, con quella che è l’Azione di InteressePubblico, a fare leva sul governo nazionale e regionale e sugli enti pubblici affinché vengano adottate soluzionitempestive che non penalizzino lo sviluppo di Genova, in presenza anche delle disponibilità manifestate daiprivati, e che consentano alla città di trarre pieno vantaggio dalla sua posizione geografica.

Al termine della serata i Presidenti Fuselli e Gobbi offrono al Prof. Maresca alcuni oggetti ricordo in segno diriconoscimento dei due Club per il validissimo contributo dato alla riuscita della riunione con una relazione dirilevante interesse ed insieme chiudono la serata impartendo congiuntamente il tocco di campana.

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Mercoledì 31 gennaio 2007Jolly Hotel Plaza ore 20.00

Relazione del Prof. Ferdinando Fasce,Professore Ordinario di StoriaAmericana all’Università di Genovadal titolo : La democrazia americananella città di Mazzini : Woodrow Wilsona Genova, gennaio 1919

PRESENZE SOCI: Amalfitano, Cecconi, Fuselli, Garaventa,Giordano, Gotelli, Gualeni, Iachino, Icardi, La Terra,Marconi, Maresca, Mascia, Milintenda, Natoli, ParodiAdriana, Parodi Annamaria, Sanguinetto, Tomaselli, Troilo,Vassallo, Viale, Viano.PERCENTUALE PRESENZE SOCI (23/53) = 43 %SOCI ONORARI : PistoleseCONIUGI : Patrizia di Carlo Iachino, Antonella di PietroVassalloOSPITI : Prof. Ferruccio Bertini (Past President del RCGenova Nord Ovest) ospite di Carla Viale

Il Presidente apre la serata con un saluto ai Soci ed agli ospiti ed un particolare caloroso benvenuto al SocioOnorario Gen. C.A. Pietro Pistolese che, pur essendo a Genova solo per una breve licenza dal suo comando dellamissione di pace EUBAM (European Union Border Assistance Mission) al varco di Rafah, tra Gaza ed Egitto, havoluto essere presente a questa serata.

Il Presidente rinnova all’amico Pietro Pistolese l’invito, non appena sarà nuovamente in licenza in Italia, a voleronorare il Club con una sua relazione sull’importante ruolo che sta svolgendo in Medio Oriente ed anzi proponedi organizzare una riunione con un altro Club genovese data la rilevanza dell’argomento a la forte personalità delrelatore.

Seguono i consueti annunci sul programma di febbraio e sulle attività che vengono portate avanti dal Club esugli argomenti di carattere distrettuale e discussi nelle periodiche riunioni dei Presidenti dei Club genovesi.

Dopo cena il Presidente presenta il relatore Prof. Ferdinando Fasce e ne sintetizza il brillante curriculumsottolineando tra l’altro la sua fortuna: infatti egli è il partner di Carla Viale, nostro Socio!

Il Presidente commenta il fatto la relazione di questa riunione non ha solo un carattere storico ma è anche inlinea con una della quattro vie d’Azione del Rotary cioè quella Internazionale, volta a promuovere la pace tra ipopoli. Infatti gli spunti che i presenti potranno trarre dalla relazione sono collegati non solo al ruolo dellagrande democrazia americana ma soprattutto al pensiero di due grandi uomini – Mazzini a livello Europeo eWilson in ambito mondiale - che volevano entrambi realizzare uno scenario di pace. La breve visita a Genovadel Presidente Wilson non è quindi che lo spunto per ricordare quanto sia stata grande l’influenza, anche oltreoceano e non solo in Europa, del grande patriota risorgimentale e pensatore genovese.

Ferdinando Fasce (Università di Genova)Riportiamo qui di seguito una breve sintesi che ci ha cortesemente fornito lo stesso Relatore.La democrazia americana nella città di Mazzini. Woodrow Wilson a Genova, gennaio 1919Wilson trascorse a Genova tre sole ore di una fredda e piovosa mattina all’inizio del 1919, sulla via di Parigi, dovel’attendeva l’apertura della Conferenza di Versailles. Eppure, quelle tre ore furono testimoni della fugace, ma

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enorme, popolarità della quale il presidente godette in Europa e in Italia nei primi mesi del dopoguerra.L’entusiasmo col quale fu accolto conferma come egli incarnò la speranza, destinata a rivelarsi ben presto fuggevolee illusoria, in un nuovo e pacifico assetto delle relazioni internazionali.La visita genovese offrì, d’altro canto, al presidente l’opportunità per manifestare una devozione a Mazzini cheeccedeva i rituali dell’occasione e che affondava le sue radici nell’influsso esercitato dall’ “apostolo delle genti”nel mondo anglosassone ottocentesco attraverso figure come il leader abolizionista statunitense Garrison.

Nei due discorsi che Wilson dedicò a Mazzini durante la rapida, ma intensa, visita genovese, echeggia dunque uncosmopolitismo non lontano da quello mazziniano. Esso prende corpo tra Corvetto, Tursi e via Balbi, sullosfondo di quella “città-mondo” genovese che ancora attende di essere restituita, in tutto il respiro internazionaleche la caratterizzò nell’età della prima globalizzazione, a cavallo tra Otto e Novecento, all’attenzione dei suoiabitanti odierni perché ne traggano alimento per vivere l’attuale e ancora più controversa globalizzazione comeuna scelta e non come un destino.

Un caloroso applauso segue la relazione che il Prof. Fasce ha saputo presentare con capcità di grande comunicatorepreciso, arguto e coinvolgente e che lascia tutti entusiasti. Seguono numerosi interventi al quali il relatore rispondecon profondità ed arguzia rendendo la serata, oltre che veramente interessante, anche molto piacevole.

Curriculum Vitae del Prof. Ferdinando Fasce

-Professore ordinario di Storia e Istituzioni delle Americhe, docente di Storia Contemporanea, Università diGenova, Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, dopo lunga docenza Università Bologna-Fac. Sc Polit.- Ha insegnato e tenuto conferenze presso Wayne State University-Detroit, Université de Paris VIII, Ohio StateUniversity, University of New York at Buffalo, Cornell University, University of Cincinnati, Hagley Museumand Library, University of Kentucky-Lexington, Middelburg Center.- Ha beneficiato di borse American Council of Learned Societies, Fulbright, Hagley Museum and Library eCentro Studi Americani-Roma- Membro delle redazioni delle riviste scientifiche “Contemporanea” e “Italian Americana” e corresponding editorper l’Italia del “Journal of American History”.- Membro del comitato scientifico della Fondazione Micheletti di Brescia e del Centro Internazionale Studisull’Emigrazione Italiana di Genova- 1995 Organization of American Historians Foreign-Language Book Prize per il miglior libro di storia USApubblicato in una lingua straniera, Una famiglia a stelle e strisce, Bologna, il Mulino, 1993

Woodrow Wilson

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- Ha collaborato alla progettazione di mostre fra le quali “La via delle Americhe” (Genova, 1989) e “Genova delsaper fare” (Genova, 2004) e ha fornito consulenza per programmi televisivi quali “History Channel”- Ha prestato consulenza presso il Mattatuck Museum, Waterbury, Connecticut.- Ha lavorato come formatore e ricercatore c/o Raggruppamento Ansaldo (1978-81) e Italimpianti (81-84)- E’ stato borsista-consulente Archivio Storico Ansaldo- Collabora a “Il Secolo XIX” dal 1978, all’”Indice” e a “Diario”. Ha scritto fra l’altro:* L’Ansaldo dei Perrone e l’America, in A. Gibelli e P. Rugafiori, (a cura di), La Liguria della Storia d’Italia Einaudi,Torino, Einaudi, 1994, pp. 689-726;* Il mito dell’”italianissima Ansaldo”, in V. Castronovo (a cura di), Storia dell’Ansaldo. 4, Bari-Roma, Laterza,1997, pp. 217-233* La democrazia degli affari. Comunicazione aziendale e discorso pubblico negli Stati Uniti, 1900-1940, Roma,Carocci, 2000;* An American Family. The Great War and Corporate Culture in America, Columbus, Ohio State University Press,2002.* Voglia di automobile. Fiat e pubblicità negli anni del dopoguerra, in “Contemporanea”, 2001, n. 2, pp. 205-223* Politics as Commodity From Eisenhower to Bush Jr. Half a Century of Commercial Communication and ElectionCampaigns in the United States, “RSA Journal”, October 2005* Commercial Communication and Election Campaigns in the US in the Twentieth Century. The Origins of PoliticalMarketing, in T. Pludowski (ed.), American Politics. Media and Elections. Contemporary International Perspectiveson U.S. Presidency, Foreign Policy and Political Communication, Torun, Collegium Civitas, 2005, pp. 216-238;* Viaggiatori italiani alla grande fiera di New York del 1939-40, in “Storia urbana”, n. 109, 2005 (2006), pp. 51-69;* Esportare la democrazia? America’s Town Meeting of the Air alla scoperta del mondo nel secondo dopoguerra, inMassimo Bacigalupo and Gregory Dowling (eds.), Ambassadors. American Studies in a Changing World. Proceedingsof the XVII International AISNA Conference, Busco, Rapallo, 2006, pp. 500-512;* The Study of U.S. History in Italy, in Cornelis A. van Minnen and Sylvia L. Hilton (a cura di), Teaching andStudying U.S. History in Europe: Past, Present, and Future, Amsterdam, VU Press, 2007, pp. 159-173

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NAVE SCUOLA AMERIGO VESPUCCIIL SOGNO DI OGNI MARINAIO

In prosecuzione dell’articolo apparso nel numero precedente inseriamo quanto ricevuto dal Comandante Sergio Santi

Evidentemente io sono uno di quelli veramente fortunati perché, come sto per raccontarvi, questo sogno io l’ho vistorealizzarsi per ben tre volte: la prima da Allievo Ufficiale nel 1962, la seconda da Tenente di Vascello nove anni dopo, e laterza da Capitano di Vascello nel 1988-9 come Comandante. E si, sono uno dei fortunati Ufficiali della Marina Militareche hanno avuto l’onore e la grande soddisfazione professionale di aver prima navigato e poi comandato questa splendidaNave che è il vanto della nostra Marina da oltre settanta anni e Ambasciatore itinerante d’Italia in tutti i mari del mondo.Questa Nave che è conosciuta, ammirata e neanche tanto segretamente invidiata da tutte le Nazioni rivierasche di antichetradizioni navali, ha formato fin dal 1931, anno in cui è stata varata, non solo tutti gli Ufficiali della nostra Marina, maanche tutti gli Ufficiali delle Marine estere che da allora hanno frequentato l’Accademia Navale di Livorno, contribuendocosì a cementare ulteriormente quei vincoli di amicizia, di reciproca comprensione e rispetto che da sempre esistono tra la“gente di mare” e tra coloro che comunque “vanno per mare”.A metà degli anni venti la Regia Marina decise la costruzione di due nuove Navi Scuola: la Cristoforo Colombo nel 1925e l’Amerigo Vespucci nel 1931, per sostituire quelle allora in uso che risalivano alla seconda metà del secolo precedente. Lenuove Unità Navali erano basate sui progetti del Tenente Colonnello del Genio Navale Francesco Rotondi che nel disegnarescafi ed attrezzature si era comunque ispirato ai grandi Vascelli a vela del diciottesimo secolo, dal momento che le capacitàaddestrative iniziali di una nave a vela erano allora ritenute pienamente valide e non suscettibili di varianti.Duecento anni fa le bande bianche laterali alternate a quelle nere, dipinte sulle fiancate, già da lontano davano l’idea dellapotenza di fuoco della nave avvistata, anche perché tutti sapevano che ad ogni banda bianca corrispondeva una lunga filadi cannoni. Le bande bianche non interrotte dai riquadri rossi o neri dei portelli abbassati per mettere in batteria i cannoni,erano sinonimo di navigazione di pace, mentre le bande bianche che improvvisamente mutavano in bianco-nero-bianco,erano segno inequivocabile di problemi in vista. Un Vascello delle dimensioni del Vespucci poteva far fuococontemporaneamente con oltre cinquanta cannoni per ogni fiancata, e normalmente l’apertura dei portelli era il segnaleche precedeva il “fuoco di bordata”.Ma l’Amerigo Vespucci e il Cristoforo Colombo non erano nate come piattaforme per cannoni o per sistemi d’arma più omeno sofisticati; il loro destino è stato fin dall’inizio, quello di avvicinare al mare gli Allievi Ufficiali della Marina MilitareItaliana, (a partire dal 2001, Allievi e Allieve) e di metterli a contatto con gli elementi naturali nella maniera più tradizionale,così come storicamente hanno fatto tutti i naviganti, dai Fenici ai grandi Navigatori: da allora quasi diecimila giovaniAllievi sono stati iniziati alla loro vita sul mare sul Vespucci.Il Colombo, molto simile al Vespucci tanto da farle sembrare gemelle, ha avuto un destino molto meno felice: consegnataalla Russia come risarcimento danni di guerra e malamente utilizzata come nave da carico dopo averla privata della suaattrezzatura velica, è affondata nel porto di Odessa a seguito di un incendio nei primi anni ’60. Del Colombo rimangonola bellissima baleniera che al momento della cessione era in migliori condizioni di quella del Vespucci e pertanto fusostituita con quest’ultima edun quadro del celebre pittore di marina R. Claudus che ora è a Sala Consiglio, sempre sul Vespucci.I miei antenati navigatori e spedizionieri, per i loro traffici che li portavano a metà dell’ottocento fino a Montevideo e

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Valparaiso, dopo aver superato le calme equatoriali e le tempeste atlantiche, dovevano passare Capo Horn a vela, con navimolto più piccole del Vespucci. Gli attuali Ufficiali di Marina, i futuri Comandandanti di navi portaerei o sottomarini, ifuturi piloti di caccia, aerei da pattugliamento o elicotteri multiruolo, hanno questa base istruzionale in comune con ivecchi marinai dei secoli passati: il mare visto e vissuto a bordo di una nave a vela del tutto simile a quelle che solcavano imari tanto tanto tempo fa. Oggi come allora, la nave a vela, meglio di qualsiasi altro mezzo addestrativo, forma e rinsaldail loro carattere, insegna il rispetto per la natura e gli elementi naturali, insegna a lavorare in gruppo, insegna a far parte diun team, ne cura anche l’aspetto formale nel corso delle numerose feste in porto e inesorabilmente “sconsiglia” a proseguirenella carriera coloro che non possiedono i requisiti di base per poter divenire un buon Ufficiale e un buon Comandante.La vita a bordo del Vespucci non è facile per nessuno: forse per il Comandante e lo Stato Maggiore della Nave, questa è unpo’ più comoda, nel senso che loro hanno a disposizione un po’ di spazio in più e dormono (comunque poco) in cuccette.Gli Allievi e le Allieve che imbarcano i primi di Luglio dopo aver superato gli esami della Prima Classe in Accademia,dormono invece nelle tradizionali brande, (= amache) in tela olona che tutte le sere devono essere tesate agli appositisostegni negli stessi locali dove durante le ore diurne studiano, si riuniscono e prendono i pasti.Lo spazio riservato ad ogni Allievo consiste in uno “stipetto” (= armadietto) delle dimensioni di una valigia media; lì vannoconservati tutti i capi di corredo, e non sono pochi, e gli effetti personali: è quindi necessario imparare ad essere moltoordinati e a saper sfruttare al meglio lo spazio disponibile anche perché uno stipetto in disordine, un paio di pantaloni nonben stirati perché non ben conservati o un capo di corredo lasciato in giro, è motivo di fastidiose ma educative punizioni.Alla sveglia, le brande vanno “rollate”: in altre parole ripiegate per bene, legate e riposte ben in ordine, nei bastingaggi (=specie di riparo coperto lungo le fiancate della Nave).Il primo elemento di selezione è la resistenza alla fatica fisica ed alla concomitante mancanza di sonno. A bordo si riesce arimpiangere la sveglia che in Accademia viene suonata dal trombettiere alle 0630: perlomeno quella è preceduta da almenosette ore e mezzo di sonno filato. A bordo gli Allievi, come il resto dell’Equipaggio, sono divisi su tre Squadre che sialternano nella condotta della Nave. Siccome i turni di guardia notturni sono tre (dalle 2000 alle 2400, dalle 2400 alle0400 e dalle0400 alle 0800) ed essendo la sveglia generale alle 0700, a meno della squadra che è di guardia da mezzanottealle 0400, i più fortunati riescono a dormire quasi sei ore di seguito, solo ogni tre giorni. Gli altri dormono “comodamenteed in fretta” dalle 2230 alle 2345, poi fanno quattro ore di guardia, tornano in branda alle 0410 e alle 0800 ricomincianola giornata. L’ultima possibilità è quella di dormire dalle 2230 alle 0345…. Che non è poi tanto migliore della precedente.Una Nave come il Vespucci, senza nessun ausilio meccanico o elettroidraulico per la manovra dei 15 pennoni, delle 14 velequadre, dei 5 fiocchi, delle 4 vele di strallo, della randa e degli scopamare (= vele che si aggiungono solo sul trinchetto, incaso di andatura in poppa), impiega durante un posto di manovra generale alla vela, circa 250 persone. Bracciare, cioèorientare i pennoni, sempre a forza di braccia, e mollare o serrare una vela dopo l’altra in situazione calma richiede invecel’impegno coordinatodi un centinaio di persone; questo compito viene svolto normalmente dalla sola squadra di guardia.Fortunatamente non viene richiesto alla Nave di partecipate a regate a triangolo e, sempre fortunatamente, in mare apertonon si deve cambiare rotta ogni ora, motivo per il quale ci si riesce anche a riposare un po’ durante il turno di guardiaquando si è destinati alle manovre delle vele.Chi invece è fisicamente meno impegnato durante il proprio turno di guardia e quindi non deve andare su e giù perl’alberatura o manovrare le vele, non ha la possibilità di riposarsi o distrarsi, così come non è possibile pensare ad altroquando si è di guardia o addetti al funzionamento dei vari macchinari di bordo.Quando poi non si è impegnati nel turno di guardia, ci sono innumerevoli incombenze da portare avanti: conferenze,

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studio di materie professionali, calcolo del punto nave con il sestante (una quarantina di minuti senza l’uso del computer;guarda caso la sera tardi, subito dopo il tramonto oppure a cavallo del mezzogiorno locale o all’alba che, d’estate iniziasempre troppo presto), pulizia della Nave, consumare i pasti, esercitazioni alla ricezione dei segnali, insomma … non c’ètempo per annoiarsi. Con una attività fisica e psichica di questo genere, non esistono né inappetenti né problemi diinsonnia: si impara a nutrirsi bene ed in fretta, riposare in fretta e dovunque. Anche dieci minuti sdraiati sul ponte, con latesta poggiata su un rotolo di cima consentono di riposarsi e ricaricare prontamente le batterie. Si impara a dormire acomando e a passare dal sonno alla più completa lucidità in pochi secondi: non è infrequente trovarsi in piena notte e nelbuio più totale su un pennone a quaranta, cinquanta metri dalla superficie del mare del quale si scorgono solo le crestebianche illuminate dalla luce stellare, a serrare o mollare una vela, dopo essere stati svegliati dall’ordine “guardia a posto!”solo tre minuti prima.Questo è il motivo per il quale chi ha fatto questo tipo di vita, riesce a dormire, riposarsi a comando e svegliarsiimmediatamente, salvo riprendere prontamente il sonno interrotto quando cessa l’esigenza che ha causato il brusco risveglio.Ma il Vespucci non è, evidentemente, solo questo: non per questo viene da chiunque riconosciuta come la “Nave più belladel mondo”. Personalmente una cosa del genere la devo aver pensata quando l’ho vista in porto per la prima volta aCivitavecchia nel lontano 1952, quando avevo appena dieci anni. Mio padre mi raccontava che sono rimasto ad ammirarlaa bocca aperta per qualche minuto, senza dire una parola: deve essere stato il classico colpo di fulmine che poi ha condizionatoil resto della mia vita.Ma la prima volta che effettivamente ho visto o sentito questo apprezzamento è stato nel luglio del ’62 quando la portaereiForrestal, passandoci ad un centinaio di metri di distanza, in pieno Atlantico, ci ha trasmesso a lampi di luce “YOU ARETHE FINEST SHIP IN THE WORLD”. Da allora lo stesso identico e lusinghiero apprezzamento si è ripetuto tante diquelle volte che ne ho perso il conto; con i miei Ufficiali avevamo addirittura stabilito una specie di scommessa: quantotempo intercorreva tra un avvistamento in mare e la comunicazione per radio o a lampi di luce da parte della navesopraggiungente della famosa frase “SIETE LA NAVE PIU’ BELLA DEL MONDO”. Se non succedeva durante il primopassaggio, era segno sicuro che ne era imminente un altro con relativo segnale al termine della manovra. E’ comunque unospettacolo vedere una nave da crociera con migliaia di passeggeri a bordo che fila normalmente ad oltre 20 nodi, cambiarela propria rotta, avvicinarsi al Vespucci che procede a vela ad un quarto di quella velocità, i passeggeri assiepati sullafiancata con tutti i flash delle macchine fotografiche che lampeggiano come in un interminabile e pacifico fuoco dibordata.Quindi, per rispondere alla domanda “è vero che il Vespucci è la Nave più bella del Mondo” che puntualmente i giornalistimi facevano in ogni porto, dirò che non èsicuramente la più grande, né la più lunga né la più veloce; altre Navi Scuola di altre Marine lo sono, ma il Vespucci èsicuramente quella che quando arriva in porto insieme con le altre ha la più lunga coda di visitatori a bordo, questa è unacostante. Ricordo che a Rouen dove eravamo nell’‘89 per le celebrazioni del bicentenario della Rivoluzione Francese,insieme con altre 22 tall ships, abbiamo superato in otto giorni i 48.000 visitatori.Quello che attrae di più chi sale a bordo per la prima volta, oltre all’imponente maestosità dell’alberatura, l’ottone lucidodei corrimano, la passerella di mogano, il perfetto ponte in teak, i 22 Km di cime in canapa che servono ad imbrogliare (=chiudere-serrare) le vele e a bracciare (= orientare) i pennoni, tutte perfettamente tesate e riordinate alla base dei tre alberi,vicino alle impressionanti pazienze in quercia (= rastrelliera dove sono inserite le caviglie che servono per bloccare le cimenella posizione richiesta; antenato dello “strozzascotte”) e ottone lucidato, quello che più stupisce sono i mobili antichi chearredano il quadrato e gli alloggi degli Ufficiali, dagli antichi quadri ad olio della Sala Consiglio, dalle grandi quattro ruote

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del timone a mano, che quando si va a vela, sono manovrate da 8 Allievi. E’ una scoperta continua che lascia il visitatoresenza altre parole che non siano le fatidiche “ è la Nave più bella del mondo”.Questo è quanto la Nave Scuola Amerigo Vespucci, con l’eccezione del periodo bellico, ha fatto negli ultimi settanta annie continuerà a fare per i prossimi decenni per l’Italia e per i giovani Allievi Ufficiali di Marina; portarla in giro per mare,addestrare il futuro della nostra Marina e presentare questo autentico gioiello è un onore ed un privilegio accordato apochi fortunati… appunto: il sogno di ogni vero Marinaio.

Buon compleanno Rotary

Sono passati ormai 102 anni da quel 23 Febbraio, quando ebbe luogo la prima riunione rotariana con iquattro Fondatori, Harris, Loher, Schiele e Shorey.

Il sogno di Paul Harris divenne realtà ed il 23 Febbraio festeggiamo l’anniversario della nascita delRotary.

Ma questo giorno è anche la giornata mondiale della pace e dell’intesa tra i popoli perché proprio ilRotary preparò il terreno a molte organizzazioni internazionali e, fra tutte, l’UNESCO* le cui basi furono postein occasione di un convegno rotariano a Londra nel 1942 che aveva lo scopo di creare un efficiente sistema discambi culturali fra le nazioni.

E interessante è l’analisi di ”intesa mondiale” fatta dal nostro Governatore nella sua lettera di Febbraio:quando si parla di migliorare le condizioni sanitarie, combattere la fame, sviluppare le condizioni di vita nel mondoe, tramite il raggiungimento di questi scopi, migliorare l’intesa mondiale e promuovere la pace nel mondo allorasempre ogni ricerca conduce al Rotary International.

L’Informatore Rotariano

(*) United Nations Educational, Scientific and Cultural OrganizationPaul Harris

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L’IMMAGINEDEL MESE

Notiziario del Rotary Club Golfo di GenovaDistretto 2030 - ItaliaDirettore responsabile Alessandro Savioliwww.rotarygolfodigenova.org

Affresco di anonimo, cm 310x144, nella Loggia delleCarte geografiche, nei Palazzi Vaticani. Derivaprobabilmente da una tela inviata al papa Urbano VIII permostragli le “Mura Nuove” - ossia la cinta eretta intorno al1630, così chiamata per distinguerla dalle “Mura Vecchie”cinquecentesche circostanti il porto - di cui Genova erastata appena munita