Bleriot Ita
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8/13/2019 Bleriot Ita
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Qualche tempo fa Giotto Mazzolini mi invi un bellissimo
Saito 170, motore a 4 tempi stellare a 3 cilindri.
Gli telefonai subito e lui mi disse tranquillamente: quandolho visto ho pensato a te. Giotto, pioniere del telecoman-
do in Italia, fatto cos: una di quelle rare persone che
provano piacere nel far felici gli altri. Inutile dire quanto
rimasi allibito da un regalo cos prezioso e quanto mai
gradito.
Il Saito 170 simile allAnzani da 25 hp montato sui primiBlriot e, guardacaso, nel mio garage avevo appeso da
qualche anno un grande trittico a colori di un Blriot. Ognitanto lo guardavo, pensando a come risolvere questoo quel particolare costruttivo, senza decidermi mai acostruirlo, proprio per mancanza di un motore adeguato.Adesso, grazie a Giotto, non avevo pi scuse: avrei costru-ito un Blriot.
Le BlriotPubblicato su Modellismo
Foto a fianco: avviamento del Blriot prima della traversata della Manica.
Nelle foto di fronte: motore Anzani ds 25 hp e Louis Blriot con Alessandro Anzaniprogettista e costruttore del motore. Il motore della trasvolata era un 3 cilindri a W,in seguito Anzani costru anche motori a 3 cilindri a stella come quello utilizzato sulmodello.
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8/13/2019 Bleriot Ita
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Il Blriot non lo si pu certo definire un bellaereo.La fusoliera quanto di meno aerodinamico si possaimmaginare, lala tozza, il carrello complicatissimoe visto da davanti sembra il telaio di una porta-finestra.Qualcuno ha detto che nellinsieme pi che a un aereo so-miglia a una sedia a rotelle. Come tanti brutti per, ha un
fascino tutto suo e pi lo si guarda, pi se ne viene attratti.Perlomeno a me successo cos.Come tutti sanno, la fama dellaereo era nata il 25 luglio1909, quando Louis Blriot, alla folle media di 62 km/h,comp la prima trasvolata della Manica, vincendo il premiodi 1000 sterline messo in palio dal Daily Mail. Con quel
successo il Blriot si qualific come laereo pi affidabiledel tempo e le commesse piovvero. Il Blriot entr a farparte della nascente aviazione di molte nazioni e venneprodotto su licenza da numerose aziende, al MuseodellAviazione di Vigna di Valle si pu ammirare un Blriot
prodotto dallitaliana SIT. Il Blriot del mio trittico era quellodel Capitano Piazza, difensore alato della citt di Tripolidurante la guerra Italo-Turca del 1911. Naturalmente la
produzione in serie era molto elastica, infatti se si guarda-no le foto depoca non si vede un Blriot uguale allaltro,probabilmente ogni committente ordinava il proprio aereopersonalizzato. Le differenze maggiori si riscontravano,oltre che nelle pi svariate motorizzazioni, nei piani dicoda e nel carrello posteriore. Di piani di coda ce n una
gamma completa che va dal piano tutto mobile, al pianocon profilo concavo-convesso diviso in tre parti (quelloda me adottato), al piano con profilo autostabile diviso indue parti, fino addirittura al piano flessibile tipo Taube. Icarrelli posteriori sono principalmente di tre tipi: con ruotada bicicletta, con pattini incrociati in legno curvato tipo
sedia Tonet, o con pattino in legno ammortizzato (quelloche ho scelto). Praticamente nel progettare il mio modellomi sono comportato come un appassionato di aviazionedellepoca, e me lo sono costruito secondo il mio gustoe esigenze personali. Per la documentazione mi stato
di grande aiuto lamico Roberto Grassi, che mi ha datoun cd pieno di informazioni e disegni originali dai quali horicavato tutta la documentazione necessaria.
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La fusoliera
E la parte pi impegnati-va, in quanto utilizza unatecnica costruttiva diversada qualsiasi altra. La strut-
tura in legno di cedro(loriginale era i frassino),e si basa su quattro lon-gheroni 8x8 mm e da unaserie di puntoni 8x5 mma sezione ovale (tranneper le estremit, che sonostate lasciate rettangolari).Il tutto tenuto insieme e
irrigidito da una serie dicrociere in filo dacciaio da0,5 mm tese per mezzo dicavallotti filettati in tondino
da 2 mm, che passanoattraverso una fresatura,eseguita alle estremit deipuntoni, e attraverso duefori praticati nel longhero-ne (figura sopra e foto adestra). In realt il Blriotoriginale per tendere i caviutilizzava degli arridatoi,ma dopo averne calcolatola quantit necessaria
e soprattutto dopo averconstatato che gli unici ar-ridatoi in scala acquistabili
sono quelli in ottone, pocoresistenti, per modellismonavale, ho provato a uti-lizzare solo i fili in acciaiobloccati da tubetti di allu-minio. Dopo vari tentativi,
sono riuscito a ottenere unbuon risultato. In pratica,se si fanno i cavi dellagiusta lunghezza, i caval-lotti filettati li tenderannoa dovere senza bisognodegli arridatoi. Tutta lastruttura diventa rigida eindeformabile senza usare
una sola goccia di colla.Limportante curare siala precisione dei fori neilongheroni, sia le lunghez-
ze e i tagli inclinati deipuntoni.Ai nodi di fusoliera che si
vengono a creare vieneapplicato praticamentetutto il resto dellaereo.Le tre capre, due per il
fissaggio dei cavi dellalaed una per il carrelloposteriore, cos come i
montanti del piano di codae i puntoni del carrello,sono avvitati agli stessi ca-vallotti alla fusoliera (fotosopra). Bisogna dare attoalling. Blriot che il suoaereo era studiato conuna razionalit degna deipi moderni ultraleggeri eche, per i materiali repe-
ribili allepoca, meritava apieno diritto tutta la suafama.
Figura 1
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Il carrello
Anche il carrello, quanto aimpegno, non da menodella fusoliera. E sostenu-to dai 4 longheroni della
fusoliera che si prolunganodalla parafiamma oltre ilmotore. La struttura rigida costituita da due travi
orizzontali in tiglio, la travesuperiore fissata ai lon-gheroni dai quali partonodue travi verticali alla basedei quali fissata la traveinferiore. Alle estremit dei
travi orizzontali sono fissatidue piloni verticali in tubosui quali scorrono le boc-cole degli ammortizzatori
a molla, il tutto irrigiditoda abbondanti tiranti. Leforcelle che sostengonole ruote sono incernieratesulle basi dei piloni, mentrealtre due forcelle sono
incernierate alle boccoleche scorrono sui piloni.Lalbero che unisce le due
ruote snodato per mezzodi due giunti cardanici checonsentono il movimentoindipendente delle ruote.Le ruote sono autoco-
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struite, o meglio, sonoricavate da due ruoteda carrozzina che mi haregalato Gabriele Ottaviani,grande specialista in ruotea raggi. Le ruote da carroz-
zina avevano 12 raggi intondino da 3 mm, io ho so-stituito progressivamente i12 raggi da 3 mm con 36raggi da 1 mm fissandolicon saldatura autogena.In questo modo il mozzo sempre rimasto centratonel cerchione della ruota(vedi le foto sotto). Questolavoro stato alquanto
tedioso e ha richiesto unintero fine settimana.
Lala
La struttura simile aquella del vero aereo ed relativamente semplice.Si basa su 2 longheroniprincipali ed altri 5 se-
condari, tutti in cedro. Lecentine sono tagliate conil pantografo Step4 e sonoin compensato di pioppoda 3 mm, tranne quelledi attacco che sono inbetulla da 3 mm. I bordi di
entrata sono in obeche e iterminali (foto sopra) sonoin listelli di cedro da 2 mmlaminati su una sagoma incompensato che ho dovutoopportunamente spes-sorare per dare la giusta
doppia curvatura (fotosotto). Le capstrip sono incompensato di betulla da0,8 mm.Tutta la struttura, pur es-sendo robusta, facilmen-te deformabile per consen-
tire lo svergolamento alare.Il Blriot infatti non usavagli alettoni per il controllodellimbardata, ma aveva leali che si svergolavano unaopposta allaltra per mezzodi un semplice e ingegnoso
sistema di cavi, leve e car-rucole. Le ali sono tenutein posizione da due perni,inseriti nei due longheroniprincipali, che si innesta-no per un paio di cm neifianchi della fusoliera.
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Il longherone anteriore
fisso, irrigidito da duecoppie di cavi fissati allacapra superiore e allabase del carrello. I cavidel longherone posterioreinvece, superiormentescorrono attraverso unacarrucola posta sulla capra(foto sopra) e inferiormentefanno capo a un bilancereincernierato alla capra
inferiore (foto sopra a
destra). Il sistema genera
un discreto svergolamen-to: alle estremit dellalai bordi di uscita hannounescursione di oltre 12cm. Ho utilizzato un profiloconcavo-convesso che ave-vo in computer (disegnosotto), del quale per nonconosco il nome. Lo avevogi impiegato consuccesso su un Albatross
e mi pare che sia un profiloper motomodello da vololibero. Il profilooriginale Eiffel (disegno
sopra), utilizzato da Blriot,con quei bordi di entratacos ricurvi non mi ispiravamolta fiducia.
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I piani di coda
Il direzionale tutto mobile
ed incernierato al tubici-no da 6 mm che fa ancheda puntone terminale dellafusoliera. azionato dacavi e il contorno in ununico pezzo formato da li-stelli di cedro laminati (fotosopra). Il piano orizzontale diviso in tre parti ed di struttura simile allala.La parte centrale fissa
mentre le due parti esternesono mobili, azionate dadue tubi in acciaio inox da9x8,5 mm, che passanoattraverso la parte centralefissa e che fungono sia dabarre di torsione che dalongheroni (foto sotto).I due tubi sono uniti al
centro dello stabilizzatoreper mezzo di un morsettocilindrico al quale saldato
il bilancere di controllo.(foto sotto). Per sicurezza,nei punti di maggior solleci-tazione dei tubi, ho inseritoa forza un pezzo di tubo incarbonio.
Il motore
Come ho gi ricordato, ilmotore uno splendido4 tempi Saito 170 radialea tre cilindri. Quando lhoavviato per la prima volta,pareva che non volessepartire. Quando dopo unpo ho staccato lavviatore,
mi sono accorto che il mo-tore stava gi funzionando:era talmente silenzioso ed
aveva un minimo talmentebasso che non mi ero ac-corto che era gi partito.
Ho avvitato il motore con ilsuo supporto direttamentealla parafiamma ed risul-tato perfettamente distan-ziato. Sopra al supportocera lo spazio per unabatteria la piombo da 2Vper le candele. La batteriaentra in funzione solo quan-do il motore al minimoper mezzo di un microinter-
ruttore azionato dal servostesso del motore. Usoquesto sistema da anni ed molto comodo e sicuro:consente di mettere pesoin punta senza ricorrerea zavorra inutile, e rendeil minimo affidabilissimo.Limportante non dimenti-care inserita la batteria, ioormai mi sono abituato a
disinserirla riportando sem-pre il motore al massimodopo averlo spento.
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Installazioni
Ovviamente la parte piimpegnativa delle installa-zioni quella riguardante losvergolamento alare. Dopo
varie riflessioni e dopo unattento studio dei disegnidepoca, ho concluso cheil sistema pi semplice efunzionale era esattamentequello dellaereo originale(succede spesso).Lunica differenza chementre sul vero aereola cloche azionata dalpilota, nel modello dovevo
farla azionare dai servi.Visto che il Blriot nonha particamente muso,dovevo portare il peso piavanti possibile. Ho quindiescogitato un sistemache alla fine si rivelato
perfetto: ho fatto azionarela cloche da un braccio inacciaio, mosso dal servo
del cabra e passante attra-verso una boccola in nylon,mossa lateralmente da uncircuito di cavi e carrucoleazionato dal servo deglialettoni (foto a sinistra efigura sopra). I servi sono i
potentissimi Hitech da 24kg/cm di trazione e sono aridosso della parafiamma.La cloche costruita se-
condo un disegno depoca(Fig. A) ed formata dauna piramide di tubi bascu-lante sui due assi, dallabase della quale partono icavi che azionano leleva-tore e il bilanciere per lo
svergolamento dellala.Naturalmente non potevamacare un sedile in perfet-to stile depoca (sotto).
Allelevatore
Allala
Allala
Fig. A
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Ricopertura
e finituraPer la copertura ho usatoil Dacron da 50 g/mqche avevo recentementesperimentato. Non avevoprevisto per quanto il
Dacron, una volta teso,contribuisse alla rigiditdellala, che nel Blriotdoveva essere invece
facilmente deformabile.Praticamente una voltamontato, il sistema disvergolamento - che avevogi collaudato con suc-cesso prima di rivestirelala - arrivava solo a metcorsa. Ho provato anche
ad accoppiare il servo conun altro, raddoppiando lapotenza, ma il risultato nonera ancora soddisfacente:
lala era troppo rigida. Hoquindi preso la drastica de-cisione di ricoprire di nuo-vo lala con il Solartex,che per esperienza sapevomolto elastico. Recatomial negozio di modellismo alquale avevo telefonato per
assicurarmi che avessei due rotoli di Solartexcolor beige necessari, ebbila sorpresa di non trovare il
Solartex, ma lOratex,materiale che non cono-scevo ma che il negozianteassicurava fosse identicoal Solartex. Probabilmen-te quel negoziante non
aveva mai confrontato idue materiali, e sicuramen-te mi aveva consigliato inbuona fede. Sta di fattoche lOratex un buonis-simo materiale, facile daapplicare, robusto e rigido,che userei volentieri perqualsiasi aereo meno cheper un Blriot o un FokkerEindecker con ali svergo-
lanti. Per farla breve, hodovuto ricoprire per laterza volta le ali, questavolta con il Solartex, etutto ha funzionato a me-raviglia. Per avere un buonancoraggio del tessuto alventre dellala, dopo averapplicato con il ferro dastiro la copertura inferiore,ho fatto colare alcune goc-
ce di cianoacrilato lungo laparte inferiore delle centinefissandole cos al Solar-tex (foto sopra).A parte le varie ferramentache sono dipinte di nero,tutto il modello lasciatonaturale con un paio dimani di vernice trasparenteantimiscela.
Il CollaudoAvevo promesso a Giottoche sarei andato a col-laudare il modello da lui aRoma: era il minimo chepotessi fare per ringraziar-lo del bel regalo. Purtroppoper ho finito il modellotroppo presto, e mentreaspettavo i primi di maggio
per avere qualche bellagiornata a disposizione, ilmodello era l sul banco del
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8/13/2019 Bleriot Ita
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laboratorio, bello e tentatore. Alla finenon ho resistito e ai primi di aprile,con la scusa di mostrarlo agli amici,lho portato in campo ben sapendo(anche se facevo finta del contrario)quello che sarebbe successo.
Sta di fatto che dopo avere avviato ilmotore, con la scusa di fare ancoraun po di rodaggio, ho provato a farrullare il modello. Il rullaggio non erail suo forte, o meglio, non era il suoforte farlo rullare sempre pi veloce etogliere motore allimprovviso per nondecollare.
Questa manovra causava inevitabil-mente una capottata, probabilmentea causa del carrello e del baricentroestremamente avanzati.Le capottate, se non altro, hannodimostrato la robustezza del modello.
Tutti gli amici (sperando di vederlo vo-lare) mi incitavano affinch lo lascias-si correre un po di pi, ed io che nonaspettavo altro ho dato motore... IlBlriot ha decollato, stabile e sicuro,perfettamente controllabile, solo unpo picchiato... Meglio cos: modellopicchiato, modello salvato recita il
noto proverbio.Dopo un pronto trimmaggio a quotadi sicurezza e dopo aver constatatolaffidabilit del volo e lefficacia delleali svergolanti, sono un sceso diquota provando qualche passaggio
basso e lento: era proprio un veroBlriot, sembrava di vedere uno diquei vecchi filmati depoca, in cui uo-mini di grande ingegno e coraggio siavventuravano su quelle meravigliosemacchine volanti...
Durante il ponte del 1 Maggio ho potu-to finalmente provare a fondo il Blriotnel campo volo Ali sul Tevere, dovecon Giotto Mazzolini (in piedi nella foto),e con gli amici aeromodellisti romani,ho passato unindimenticabile bellissimagiornata.Il Blriot stato molto ammirato, il rea-lismo di volo a detta di tutti impressio-nante, labbinamento modello-motore quanto mai riuscito. Latterraggio non semplice, quando il modello quasi fer-mo tende a capottare, ma dopo un paiodi prove per ho imparato a dominarlo
lasciando un po di motore ed atterran-do sullerba anzich sullasfalto.