Basi semiotiche 6.-7. Arbitrarietà “verticale” e “iconicità” · 2019. 10. 9. · Basi...
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Basi semiotiche 6.-7. Arbitrarietà “verticale” e “iconicità”
Ripartiamo dalla nostra definizione di segno
Entità bifacciale dove le due facce si rimandano reciprocamente
Significante <-> Significato
Ad esempio / ALBERO / -→ l’insieme delle realizzazioni foniche [albero] in lingua italiana
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“ALBERO” Un albero è una pianta legnosa perenne, capace di svilupparsi in altezza grazie ad un fusto legnoso, detto tronco, che di solito inizia a ramificarsi a qualche metro dal suolo. L’insieme dei sensi di ‘albero’ in lingua italiana
Cfr. /TREE/ /ARBRE/ /BAUM/
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“TREE” “ARBRE” “BAUM”
Significante
Significato
ARBITRARIETA’ “VERTICALE” O “DEBOLE”
L’ASSOCIAZIONE FRA S.TE E S.TO è IMMOTIVATA DA UN PUNTO DI VISTA
- SIA LOGICO (non vi è alcuna ragione logica esplicitabile)
- SIA NATURALE (non vi è alcuna analogia o somiglianza naturale)
S.TE E S.TO SI ASSOCIANO – DUNQUE- SOLO “STORICAMENTE”, GRAZIE ALL’USO
LINGUISTICO; IL LORO LEGAME è SUSCETTIBILE DI SPOSTAMENTI E
TRASFORMAZIONI.
Es. 1
Lat. CAPTIVUS “prigioniero” -> CAPTIVUS DIABOLI -> “prigioniero del demonio” -> CATTIVO
Lat. LIBER “la parte interna della corteccia del tronco che, disseccata, veniva usata come supporto
per scrivere” -> per metonimia -> LIBER-LIBRI -> LIBRO
QUALI VANTAGGI OFFRE L’ARBITRARIETà?
1) LA SUA GENERICITà: CON UNA SOLA FORMA POSSIAMO RIFERIRCI A
(POTENZIALMENTE) INFINITI OGGETTI REALI:
/ALBERO/ “ALBERO” POSSO USARLO PER ‘pioppo’, ‘abete’, ‘quercia’, ‘olivo’….
/PIOPPO/ “PIOPPO” PER TUTTI I [PIOPPO]/’PIOPPO’ CHE POSSO INCONTRARE
2) CONSEGUENTE ECONOMICITÀ: se i segni non fossero arbitrari, dovrebbero essere un
numero ingestibile dalla mente umana; in teoria ogni oggetto o stato di cose dovrebbe avere
il suop nome
3) SIMBOLICITA’: posso USARE LA PAROLA “A DISTANZA”, SENZA BISOGNO DELLA
SUA PRESENZA
ANALOGAMENTE CON I NUMERI: #8# #115# #3.721# SONO VALORI PURAMENTE
SIMBOLICI RIFERIBILI A OGNI GENERE DI QUANTITà (mele, pere, sassi ecc.)
4) Estesa sinonimicità / sostituibilità Ho visto una persona / un ragazzo / un tizio / un giovane
uomo / un giovanotto / un tipo / uno ecc. ecc.
Ma anche: #5# #7-2# #13-8# #2+3# #60:12#
Attenzione: l’arbitrarietà può essere limitata per favorire la
memorizzazione di certi segni e dei loro significati.
Pensiamo nella lingua a parole come: porta-cenere, appendi-
abiti, apri-scatole ….
O ai nomi di numero: diciassette, ventuno, sessantotto,
centotrentacinque ….
La combinazione di parole già note (e di per sé variamente
arbitrarie)
- Ci permette di nominare nuovi oggetti / concetti
- Ci permette di memorizzarli e utilizzarli in maniera più
economica
- Consente una maggiore riconoscibilità e comprensione
Questo tipo di arbitrarietà di formato ridotto è stata chiamato
da F. de Saussure
ARBITRARIETà RELATIVA
ICONICITA’
E’ in linea di principio il contrario della arbitrarietà
Un segno è iconico se la relazione fra s/te e s/to è
MOTIVATA
dal punto di vista logico e/o
dal punto di vista naturale
Significante
Significato
1. iconicità come motivazione logica
Ad es. nella numerazione romana, III / “tre volte l’unità” è motivato
logicamente (iconico)
Nella numerazione araba 3/”tre volte l’unità” (è dunque arbitrario)
Rom. XII / “dodici volte l’unità” include un elemento arbitrario (X)
e un elemento iconico (I-I)
Ma XXX (trenta volte l’unità) è più iconico e meno arbitrario di X
(perché????)
Analogamente – in italiano - #portare# e #cenere# sono segni
arbitrari, mentre #portacenere# è solo relativamente arbitrario, è
cioè PIU’ iconico.
Pensate anche a espressioni come: “Sone belle le tue scarpe
nuove?” “Belle? Sono belle belle belle””
E’ più arbitrario “belle belle belle” o “bellissime”?
2. Iconicità come motivazione “naturale”
Gesto per invitare ad avvicinarsi:
la mano (in posizione visibile per l’interlocutore) si piega in
direzione del corpo del mittente, ripetutatamente
Gesto per allontare il ricevente
Il braccio del mittente (in posizione visibile per l’interlocutore) si
distende come per allontarsi dal corpo (sovente in direzione obliqua
rispetto allo stesso); ma mano è anch’essa distesa verso l’esterno
Si badi: s/te e /s.to sono qui vincolati reciprocamente; non posso
sostituirli né scambiarli con altro, pena il far loro cambiare valore
Nei gesti componenti naturali e presupposti culturali si intrecciano.
Pensiamo a questo caso
O a questo:
Perché questi gesti (del linguaggio dei
normoudenti) possono essere considerati iconici
e non arbitrari?
Discutiamo.
Le corna possono indicare
- Che una persona è vittima di
infedeltà da parte del coniuge,
oppure
- Che le stiamo augurando
sfortuna
- Una volta stabilita la
convenzione, funzionano
iconicamente
Si potrebbe a questo proposito discutere
del “rinnovamento” del linguaggio politico,
ma rimandiamo ad altra occasione ……
Il politico come vedete si avvale di un gesto
originariamente iconico che usa
generalizzandone il significato
Altri casi da discutere
Nella celeberrima scena de “I Vitelloni” Alberto Sordi
fa il “gesto dell’ombrello” contemp. a una pernacchia
per intendere beffa + insulto a danno di qualcuno
Gesti altamente codificati
Altri casi di uso di strategie iconiche
Le segnaletiche
Fino a che punto sono “trasparenti”?
Intreccio di elementi iconici e elementi arbitrari/convenzionali
Identifichiamo entrambi
I servizi in un albergo sono a volte indicati in modo
Piuttosto complesso
Le pitture rupestri: “iconiche” ma fino a che punto le capiamo?
Riconosciamo figure e attività umane, tipi di animali, ma non abbiamo idee sicure sul
senso che queste pitture avevano nelle comunità che le espresse: propiziazione della
caccia? O erano davvero rappresentazioni “disinteressate” della realtà in cui vivevano?
Un paesaggio si basa sempre su un “effetto di realtà”
(anche se non ha referente reale)
Anche la fotografia, che apparentemente ritrae in modo “oggettivo”
la realtà, in effetti introduce molti filtri fra di essa e il modo in cui
la “restituiamo” con la fotocamera.
La fotografia può darci effetti di “iperrealtà” giocando con le
opportunità tecniche della fotocamera
Ed ecco che possiamo restituire un effetto di movimento (tanta
gente in giro per la grande città): l’elaborazione dell’iconismo
consente dunque di costruire visivamente concetti assai complessi.
Questi esempi mostrano dunque che l’equazione
iconicità / naturalità
è profondamente riduttiva se non (in molti casi) errata.
Il segno iconico è una strategia di comunicazione culturalmente
situata la cui lettura / interpretazione richiede la mobilitazione del
sapere storico determinato della cultura in cui viviamo.
La rappresentazione artistica del “personaggio” Napoleone
Come illustrano questi ritratti di Napoleone, la dimensione iconica
di base (l’effetto di somiglianza) fra il ritratto e la persona è la base
su cui si sedimentano valori aggiuntivi, conservando però il vincolo
al portatore di tali caratteristiche – una persona storica determinata.
Osservate i ‘connotatori’ del ruolo:
- Il cavallo bello e potente
- Il cappello del comando
- Il gesto rivolto verso avanti
- L’alloro (impero)
- La divisa di generale
Assieme a tratti fisici che ritornano
- Il taglio del volto
- Il ricciolo sulla fronte …
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