“Bambini e ragazzi oppositivi: cosa fare a scuola” · presenza di stress . nell’individuo o...

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“Bambini e ragazzi oppositivi: cosa fare a scuola” Anna La Prova Coordinatrice Gruppo di Lavoro Psicologia Scolastica Ordine Psicologi del Lazio Presidente Centro Studi Forepsy - Roma

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“Bambini e ragazzi oppositivi: cosa fare a scuola”

Anna La Prova

Coordinatrice Gruppo di Lavoro Psicologia Scolastica Ordine Psicologi del Lazio

Presidente Centro Studi Forepsy - Roma

Probabilmente assomigli a lei …

Se hai un classe un alunno oppositivo

Frustrazione Rabbia

Senso di Impotenza Confusione

Senso di fallimento personale

….

Se hai un classe un alunno oppositivo

Immaginavi che non sarebbe stato facile, ma

non fino a questo punto …

Ci sono momenti in cui ti senti davvero scoraggiata e sfiduciata, rispetto alla

possibilità di migliorare la situazione!

Se hai un classe un alunno oppositivo

Ok, Respira, poi fermati e ragiona …Perché la prima regola è COMPRENDERE!

“Chi sono i bambini/ragazzi oppositivi? Un modello di comprensione”

Ti è mai capitato di provare a soccorrere un animale ferito?

Non mollare!

Chi sono e cosa fanno i bambini oppositivi ?

Molti bambini sono disobbedienti, ma Devono essere oggetto di attenzione clinica:

Quei bambini che esibiscono livelli di rabbia persistente ed evolutivamente inappropriata. Quei bambini che manifestano irritabilità, comportamenti provocatori e oppositività, che causano la maggior parte delle volte difficoltà nell’adattamento e nella funzionalità sociale

Prima di cominciare c’è una cosa che devi sapere:

PERCHE’? L’essere umano è un sistema complesso, non esiste mai LA Causa, ma LE cause. Fattori individuali, fattori relazionali, fattori situazionali. La BUONA NOTIZIA: Come insegnante hai più potere di quanto pensi nell’attenuare o esasperare certi comportamenti del tuo alunno

Chi sono e cosa fanno i bambini oppositivi ?

Andando ancora più nello specifico, possiamo descrivere alcuni comportamenti tipici dei bambini oppositivi, comportamenti di evitamento passivo dei comandi, delle richieste genitoriali e delle regole familiari. Alcuni Esempi: • Piagnucola • Si lamenta • Piange o trattiene il respiro • Discute • È sarcastico • Ruba • Mente • Disturba • Ignora le richieste • Interrompe i compiti • Scappa • Ignora le cure personali • Si oppone con resistenza verbale e/o fisica

Chi sono e cosa fanno i bambini oppositivi ?

Nonostante apparenti dissimilarità, tutti questi comportamenti possono essere interpretati e analizzati come una categoria di comportamento più generale che di base ha

l’oppositività e la disobbedienza

Chi sono e cosa fanno i bambini oppositivi ?

In quale categoria diagnostica del DSM -5 è inserito il Disturbo Oppositivo Provocatorio?

Disturbi Dirompenti, degli Impulsi e del

Controllo della Condotta

Disturbo della Condotta DC

Disturbo Esplosivo Intermittente

Disturbo Oppositivo

Provocatorio DOP

Disturbo Antisociale di

Personalità

Piromania Cleptomania

Quando e come si arriva alla diagnosi di DOP ? Criteri diagnostici del DOP DSM – 5

A. Un pattern di UMORE irritabile/arrabbiato, comportamento polemico provocatorio, vendicatività; per un periodo di almeno 6 mesi e con la presenza di almeno 4 sintomi; presente durante l’interazione con almeno una persona diversa dai fratelli

UMORE ARRABBIATO/IRRITABILE 1. Spesso va in collera 2. E’ spesso suscettibile o facilmente irritabile 3. È spesso arrabbiato o rancoroso COMPORTAMENTO OSTILE /PROVOCATORIO 4. Spesso litiga con le figure autoritarie, per bambini e adolescenti con gli adulti 5. Spesso sfida attivamente o rifiuta di seguire le richieste delle figure autoritarie o le regole 6. Spesso Irrita deliberatamente gli altri 7. Spesso accusa gli altri per i suoi errori e per il proprio comportamento VENDICATIVITA’ 8. E’ stato dispettoso e vendicativo almeno 2 volte negli ultimi 6 mesi

Quando e come si arriva alla diagnosi di DOP ? Criteri diagnostici del DOP DSM – 5 La Persistenza e la Frequenza della sintomatologia si utilizzano per distinguere il disturbo dal comportamento ai limiti della norma in relazione alle tappe di sviluppo, genere e cultura. DIFFERENZIAZIONE RISPETTO L’ETA’ Bambini fino a 5 anni: comportamento per la maggior parte dei giorni per un periodo di almeno 6 mesi * Bambini > 5 anni: comportamento dovrebbe avvenire almeno 1 volta a settimana per almeno 6 mesi * * a meno che non venga specificato diversamente (A8-vendicatività)

Quando e come si arriva alla diagnosi di DOP ? Criteri diagnostici del DOP DSM – 5 B. L’anomalia del comportamento è associata a una presenza di stress nell’individuo o negli altri nel suo contesto sociale (famiglia, gruppo dei pari, colleghi di lavoro) o impatta negativamente nell’area sociale, scolastica, lavorativa o in altre importanti aree di funzionamento. C. Il funzionamento non si verifica esclusivamente durante il decorso di un Disturbo Psicotico, di Disturbo da Uso di Sostanze, di un Disturbo Depressivo o Disturbo Bipolare. Non devono essere soddisfatti i criteri per Disturbo di Disregolazione emotiva e con Disforia (DMDD)

Quando e come si arriva alla diagnosi di DOP ? Criteri diagnostici del DOP DSM – 5 Specificare la Severità: Lieve: i sintomi sono limitati ad un solo contesto (casa, scuola, lavoro, con i pari) Moderata: alcuni sintomi sono presenti in almeno 2 contesti. Grave: alcuni sintomi sono presenti in almeno 3 o più contesti.

Possibili Interventi

Counseling sul disturbo

Interventi per l’ADHD Farmacoterapia

Interventi psicoeducativi

Training social skills

Centri di recupero per i casi più gravi

Psicoterapia individuale

Psicoterapia familiare Parent Training

Le interazioni

La maggior parte delle vostre interazioni è fortemente associata a disobbedienza, aggressività negatività I bambini oppositivi sperimentano una povertà di relazioni di attaccamento: durante le interazioni con genitori e altri componenti della famiglia manifestano alti livelli di testardaggine, scoppi di collera, aggressioni fisiche e verbali.

Le interazioni

Devi sapere che l’uso imprevedibile delle conseguenze (una volta punire, l’altra no, oppure promettere una conseguenza senza mantenerla), sono comportamenti che tendono a rinforzare inavvertitamente il comportamento oppositivo provocatorio.

Le interazioni

Cosa succede nella relazione Quando i ragazzi non osservano le regole e le richieste agiscono attraverso la collera e si impegnano in aggressioni verbali e/o fisiche, avallando un’attenzione negativa. Tuttavia, a volte, anche ottenere un’attenzione negativa, con conseguenti emozioni forti, può sostenere e incrementare comportamenti oppositivi futuri. In altre occasioni, può capitare che l’educatore sia esausto e tenda a lasciar andare, ad assumere uno stile lassista, che può contribuire alla presenza di sintomi oppositivi durante lo sviluppo, poiché trasmette il messaggio che non ci saranno conseguenze negative a quel comportamento.

Le interazioni

Dinamiche Relazionali A volte può capitare, quando la relazione è piuttosto deteriorata, che anche quando viene premiato il bambino, evidenziandone i comportamenti positivi, questo provochi comunque una reazione negativa.

Questo probabilmente accade, perché il bambino ormai non ci crede più di poter essere considerato “capace di far bene”, è talmente abituato all’attenzione negativa, che non accetta il riconoscimento positivo. In pratica il riconoscimento negativo viene ormai visto come l’unico possibile e non viene accettato altro.

In questi casi in genere la conseguenza è che l’insegnante rinunci a sottolineare il positivo, un atteggiamento del tipo “non toccar il can che dorme”. Il problema è che in questo modo parte un circolo vizioso per cui più il bambino non viene mai premiato, più si convince che le uniche attenzioni che può ricevere sono quando si comporta male. Per interrompere il circolo vizioso, bisogna premiare solo

comportamenti specifici, spiegando chiaramente cosa è stato apprezzato e perché. Questo argina di molto il rischio che il bambino non creda al riconoscimento.

Le interazioni

Le interazioni

Dinamiche Relazionali Un’altra ragione per cui gli insegnanti a volte fanno fatica a premiare o dare riconoscimenti positivi all’alunno, sta nel fatto che essi fanno esperienza di interazioni poco piacevoli con lui: scelgono quindi di evitare di interagire quando possibile. Può capitare anche che la gestione del bambino oppositivo sia così estenuante che gli insegnanti si sentano spesso arrabbiati e rancorosi nei suoi confronti, e che non riescono a mettere da parte questi sentimenti, neanche quando si comporta bene.

Le interazioni

Dinamiche Relazionali Può capitare anche che alcuni insegnanti di bambini oppositivi, specialmente se particolarmente impegnativi e faticosi da gestire, osservino sempre meno le loro attività e sempre meno intervengono sui comportamenti inaccettabili per evitare conflitti e confronti ulteriori, ignorando anche in loro presenza un comportamento negativo. Purtroppo, mollare il controllo sulle attività del bambino/ragazzo è associato generalmente allo sviluppo di alcune delle fasi più serie di un disturbo della condotta che includono comportamenti antisociali come aggressioni fisiche.

Un errore tipico che, involontariamente potresti commettere è quello di essere talmente estenuato, da ritrovarti a punire entrambi i comportamenti sia quelli prosociali che antisociali.

Alcuni esempi di questo modo possono essere: fare spesso complimenti ambigui al bambino per aver fatto finalmente qualcosa in modo corretto, sottolineando sarcasticamente “Ah vedo che sei riuscito a fare i compiti, vedi che quando vuoi ci riesci? Allora è proprio che a volte ti impunti eh!” In questo modo, In pratica, si sottolinea il negativo, anche quando il bambino si è comportato bene.

Le interazioni

Punizioni indiscriminate

Cause multivariate

Modello Teorico dei Quattro Fattori

Gli elementi che contribuiscono all’insorgenza e al mantenimento del comportamento oppositivo/provocatorio nel bambino,

possono essere sintetizzati nel

Il Modello teorico dei Quattro Fattori

Comportamento Oppositivo

Componenti emotive Componenti sociali

Stile Educativo disfunzionale

Caratteristiche del genitore

Contesto sociale

Caratteristiche del bambino

Il Modello teorico dei Quattro Fattori

Comportamento Oppositivo

Componenti emotive Componenti sociali

Stile Educativo disfunzionale

Caratteristiche del genitore

Contesto sociale

Caratteristiche del bambino

Fattore 1: Caratteristiche del Bambino

Ci sono bambini più predisposti di altri a mettere in atto un comportamento dirompente, oppositivo e sfidante?

Inequivocabilmente sì!

I bambini manifestano diversi tratti psicologici, temperamento e caratteristiche personali; alcune di queste sono più influenti di altre nel determinare condotte coercitive o aggressive. Nell’oppositività possiamo riconoscere due dimensioni distinte: Dimensione

emozionale Dimensione

comportamentale

Fattore 1: Caratteristiche del Bambino

Dimensione Emozionale

Irritabilità Impazienza Intolleranza alla frustrazione Velocità ad annoiarsi Ostilità Riduzione della paura Bassa reattività alle punizioni

Fattore 1: Caratteristiche del Bambino

Dimensione Comportamentale

Comportamento provocatorio Testardaggine Conflittualità sociale Rifiuto diretto delle richieste Rifiuto delle regole Tendenza all’ostinazione Iperattività

Questa dimensione è connessa ad una storia precoce di comportamenti impulsivi e iperattivi. Questo spiega perché un’iperattività è spesso un precursore di DOP o di alcune sue componenti. È quindi evidente che un preesistente ADHD o dei suoi precursori temperamentali può contribuire allo strutturarsi anche di un DOP. Non sorprende che un DOP si manifesta 11 volte in più nel contesto ADHD rispetto alla popolazione generale!

Fattore 1: Caratteristiche del Bambino

Quando ci sono altre difficoltà …. Disturbi come l’ADHD o dell’umore che creano maggiori disregolazioni emotive sono tutti fattori predisponenti lo sviluppo di comportamenti oppositivi o di un vero e proprio DOP, avendo in comune problematiche legate alle regolazione emotiva: irritabilità, impazienza, intolleranza alla noia.

Fattore 1: Caratteristiche del Bambino

Approfondimenti

Durante lo sviluppo la dimensione emotiva è significativamente associata al rischio di sviluppare una depressione o disturbi d’ansia in adolescenza.

Rispetto alla dimensione emozionale, la dimensione comportamentale è maggiormente predittiva di un disturbo di condotta (CD) in entrambi i generi. È associata al rifiuto delle regole, all’atteggiamento sfidante nei confronti di figure autoritarie e al conflitto sociale. Benché non possa essere considerata una dimensione del DOP un altro elemento dello sviluppo psicologico del bambino relativo a questa classe di psicopatologie esternalizzanti (ADHD; DOP; CD) è una sorta di impasse emozionale: carenza di empatia, assenza di sentimenti di colpa, assenza di rimorsi, ridotta sensibilità.

Il Modello teorico dei Quattro Fattori

Comportamento Oppositivo

Componenti emotive Componenti sociali

Stile Educativo disfunzionale

Caratteristiche del genitore

Contesto sociale

Caratteristiche del bambino

Quale stile educativo contribuisce a rendere il bambino oppositivo e provocatorio? E come puoi fare per arginarlo?

Fattore 2: Stile Educativo disfunzionale

Dinamiche Coercitive nella relazione genitore-bambino

Uno dei fattori più importanti che contribuisce alla formazione di uno stile comportamentale basato sulla difensiva e sull’aggressività, è stato più volte nelle ricerche identificato e definito con il termine “disrupted parenting”, che nello specifico si riferisce a quei metodi educativi e di gestione inefficaci, inconsistenti e indiscriminati messi in atto, spesso senza volerlo, dai genitori. Quando queste modalità sono poi associate a metodi metodi disciplinari abusivi (come punizioni fisiche, ad es.), l’oppositività aumenta a dismisura.

Fattore 2: Stile Educativo disfunzionale

Dinamiche Coercitive nella relazione genitore-bambino

Altri aspetti che possono aumentare i comportamenti oppositivi e sfidanti, sono la presenza di una povertà di calore familiare e un basso monitoraggio genitoriale sulle attività del figlio, specialmente quelle fuori casa. L’uso di una sorta di coercizione emotiva (ricatti, sfide sullo stesso piano da parte del genitore) porta il bambino ad utilizzare la provocazione, l’oppositività per sfuggire ed evitare compiti spiacevoli noiosi o che richiedono uno sforzo. Questa mutua reciprocità coercitiva è ciò che serve per mantenere comportamenti aggressivi, ostili ed eversivi da parte di ciascuno nei riguardi dell’altro.

Fattore 2: Stile Educativo disfunzionale

Troppa severità o troppo lassismo

Fattore 2: Stile Educativo disfunzionale

Uno stile educativo che può aumentare il rischio di oppositività, è quello caratterizzato da strategie educative inconsistenti e disfunzionali, come ad esempio parlare sempre con un tono critico e fare pochi complimenti al bambino, non usare per niente il rinforzo positivo. Altre volte, i genitori possono mettere in atto uno stile rinunciatario o lassista. In questo modo il bambino fa esperienza periodica di successo ogni qualvolta sfugge alle richieste e alle regole familiari. In questo modo il comportamento oppositivo ne risulta rinforzato. Può capitare anche che i genitori si sentano inadeguati, incompetenti e non si stimino abbastanza, oppure hanno difficoltà ad empatizzare con il loro figlio, mostrano un locus of control esterno e inadeguato.

Il Modello teorico dei Quattro Fattori

Comportamento Oppositivo

Componenti emotive Componenti sociali

Stile educativo disfunzionale

Caratteristiche del genitore

Contesto sociale

Caratteristiche del bambino

Il Modello teorico dei Quattro Fattori

Comportamento Oppositivo

Componenti emotive Componenti sociali

Stile educativo disfunzionale

Caratteristiche del genitore

Contesto sociale

Caratteristiche del bambino

Fattore 3: Caratteristiche del Genitore

Ci sono genitori più predisposti di altri a mettere in atto un comportamento coercitivo e aggressivo con i loro figli?

Anche qui, inequivocabilmente sì!

I bambini con DOP specialmente quelli che hanno anche un ADHD possono avere genitori che presentano a loro volta delle difficoltà emotive, possono avere essi stessi un ADHD, depressione, disturbo di personalità antisociale. Genitori impulsivi, o a loro volta ostili hanno maggiori probabilità di avere figli oppositivi e provocatori.

Il Modello teorico dei Quattro Fattori

Comportamento Oppositivo

Componenti emotive Componenti sociali

Stile educativo disfunzionale

Caratteristiche del genitore

Contesto sociale

Caratteristiche del bambino

Il Modello teorico dei Quattro Fattori

Comportamento Oppositivo

Componenti emotive Componenti sociali

Stile educativo disfunzionale

Caratteristiche del genitore

Contesto sociale

Caratteristiche del bambino

Fattore 4: Caratteristiche del Contesto

Naturalmente anche il contesto in cui il bambino nasce e cresce può influire sul suo comportamento. Alcune situazioni che possono aumentare il rischio di comportamenti oppositivi sono: Isolamento sociale materno: se una madre non ha molte relazioni sociali supportive, deve sempre cavarsela da sola, è molto più probabile che metta in atto stili educativi inefficaci. Stato civile dei genitori: le madri single hanno in genere più figli oppositivi, seguite da madri nubili che vivono con altri partner; le madri sposate hanno probabilità più basse di aver figli aggressivi. Queste associazioni risultano lievemente moderate da uno stato socioeconomico alto.

Fattore 4: Caratteristiche del Contesto

La disarmonia coniugale

Il disaccordo genitoriale

Condizioni di svantaggio sociale: stress personale, problemi di salute e finanziari. Se il genitore vive un momento difficile al lavoro o in famiglia, sarà più stanco, provato e farà più fatica a gestire il bambino.

PRIMO

Osservare, Osservare, Osservare

Fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento

Il ruolo delle condizioni antecedenti

Il comportamento problema è sempre preceduto da un qualcosa e soprattutto si colloca all’interno di un contesto. Le condizioni antecedenti influenzano e in qualche modo facilitano l’emissione del comportamento problema.

La scheda ABC

A (Antecedent/Antecedente)

B (Behavior/Comportamento)

C Consequence/Conseguenze)

Cosa succede prima che lui/lei faccia B?

Qual è il comportamento problematico? Descrivilo in maniera concreta ed osservabile

Cosa succede dopo che lui/lei ha fatto B?

La scheda ABC

A (Antecedent/Antecedente)

B (Behavior/Comportamento)

C Consequence/Conseguenze)

Cosa succede prima che lui/lei faccia B? Tutte le volte che la maestra comunica un nuovo compito

Qual è il comportamento problematico? Descrivilo in maniera concreta ed osservabile. Si alza dal banco e pizzica un compagno o prende le cose di un altro.

Cosa succede dopo che lui/lei ha fatto B? La maestra lo punisce, facendolo sedere in un angolo o mettendogli una nota.

Ruolo delle conseguenze : Il rinforzo

L’origine e il mantenimento dei comportamenti problema sta nelle interazioni, nelle comunicazioni, nelle relazioni, nel valore funzionale di un’azione che ne crea l’apprendimento e il mantenimento. Nell’analizzare il ruolo degli effetti sul comportamento dobbiamo tener conto di due semplicissimi meccanismi di apprendimento: Il rinforzo positivo Il rinforzo negativo

Il rinforzo positivo

Al comportamento segue un effetto che la persona vive come positivo per sé, in quanto risponde ad una sua motivazione positiva e a un suo bisogno (attenzione, controllo sull’ambiente, sicurezza, autostima, stimoli piacevoli, ecc.); …. di conseguenza il comportamento che la persona ritiene abbia prodotto quell’effetto si consolida e aumenta la sua probabilità di comparsa.

Il rinforzo negativo

Il comportamento problema cresce in forza e probabilità di emissione se riesce a far evitare o fuggire condizioni antecedenti vissute come negative, che creano forte disagio al soggetto. …. di conseguenza il comportamento viene appreso perché è funzionale alla riduzione di uno stato vissuto come negativo.

Esercitazione …

1- Prova a pensare ad un tuo alunno oppositivo. Descrivi brevemente un episodio in cui si è comportato in maniera sfidante o disobbediente. 2 – Tenendo presente la scheda ABC, prova ad identificare alcuni antecedenti 3- Descrivi adesso come hai reagito tu e come ha reagito il contesto (compagni, altri insegnanti … genitori)

Intervento Positivo Sostitutivo La prima regola che va tenuta in considerazione nell’impostare un intervento psicoeducativo è che esso debba essere basato su tre linee guida fondamentali:

• PROATTIVO: Non definisce modalità di risposta ai comportamenti problema, ma li anticipa, prevenendo i comportamenti negativi e crea tutte le condizioni perché il soggetto sviluppi strategie alternative positive.

• POSITIVO: Si intende un intervento che sia ottimistico, fiducioso, valorizzante, sia orientato allo sviluppo di comportamenti positivi, alternativi, antagonisti a quello problematico.

• SOSTITUTIVO: I comportamenti positivi sono strettamente sostitutivi del comportamento problema, nel senso che il soggetto li dovrà usare in alternativa al comportamento problema

Dopo aver osservato, cosa faccio?

Valorizzazione comportamento positivo

L’azione positiva del soggetto dovrà garantirgli una serie di effetti positivi, come abbiamo visto, analoghi a quelli che era in grado di ottenere con il comportamento problema, anzi , se possibile, più potenti dal punto di vista motivazionale.

1- Compliance Training L’acquisizione di un comportamento desiderato o il suo incremento è relativo al numero di opportunità disponibili per rinforzare quel comportamento.

In pratica è una specie di trucchetto, per aumentare la possibilità di dare “carezze psicologiche”, laddove scarseggino i comportamenti positivi. Si tratta di fare piccole richieste al bambino che sicuramente realizzerà per poi dargli un rinforzo positivo. In pratica farai al bambino una serie di richieste semplici come “passami quel libro”, “dai questo quaderno a Marco”, “chiudi la porta”, ecc., per poi reagire con rinforzi verbali e non verbali positivi “Grande! Grazie”. “Perfetto, ti ringrazio”, associati a sorriso, occhiolino, pacca sulla spalla.

Richieste efficaci Punto 1: Quando fai una richiesta al tuo alunno, assicurati che questa sia realmente compresa. Punto 2: La richiesta deve essere espressa come una dichiarazione diretta, non un favore o una domanda. Questo non vuol dire usare un tono di voce negativo o autoritario ma trasmettere in modo chiaro al bambino che l’insegnante è molto serio rispetto al compito richiesto.

E’ importante seguire delle regole per fare delle richieste che risultino efficaci per aumentare l’obbedienza, in particolare:

Richieste efficaci Punto 3: le richieste dovrebbero essere semplici e unitarie, non multiple. Punto 4: Ricorda di mantenere un contatto visivo con il bambino. Devi guardare direttamente il bambino ed essere sicuro che non sia distratto.

Richieste efficaci

Punto 5: Ricordati di ridurre significativamente i “distrattori” presenti prima di fare una richiesta.

Punto 6: Quando necessario chiederai al bambino di ripetere il comando per essere sicuro che sia stato compreso e rinforzare in questo modo anche la memoria.

Richieste efficaci

Ricapitolando…

Punto 1 I comandi devono essere compresi

Punto 2 I comandi sono diretti

Punto 3 I comandi sono semplici

Punto 4 I comandi richiedono un contatto visivo

Punto 5 Ridurre i distrattori

Punto 6 I comandi vanno ripetuti dal bambino

2- Prestare Attenzione POSITIVA

Un altro modo per ridurre i comportamenti oppositivi è far sentire il tuo alunno compreso, dandogli attenzione positiva. Non hai idea dell’importanza che riveste per lui, il ricevere attenzione da te. Ti invito a riflettere su quanto sia importante per te ricevere attenzioni da parte degli altri. In genere per ciascuno di noi, sentirsi considerati è importante e prezioso. La qualità di quest’attenzione influenza notevolmente il nostro desiderio di lavorare e collaborare con gli altri.

Prestare Attenzione POSITIVA

ESERCITAZIONE!

Prova a pensare alla persona peggiore con cui hai lavorato, magari un tuo capo o un supervisore, e prova a descrivere le caratteristiche di quella persona che possono aver provocato questo tuo ricordo di lei. Prendi un foglio, dividilo in 2 parti e descrivi, da una parte, le caratteristiche di questo “peggior capo”.

Nell’altra parte del foglio, invece, prova a descrivere le caratteristiche di una persona con cui ti sei trovato particolarmente bene a lavorare, descrivi il tuo “miglior capo”, prova a descrivere, in particolare 5 aggettivi che lo rappresentano bene e che te lo fanno ricordare in questo modo positivo.

“Bambini oppositivi e provocatori. Come aiutare i genitori” Corso on-line per Psicologi © Edizioni Forepsy 2015. Tutti i diritti riservati

Prestare Attenzione POSITIVA

ESERCITAZIONE!

Ora prova a dire: che tipo di comportamenti da parte tua seguono (o seguivano) le richieste del tuo ”peggior capo”?

Che tipo di comportamenti da parte tua seguono (o seguivano) le richieste del tuo miglior capo?

“Bambini oppositivi e provocatori. Come aiutare i genitori” Corso on-line per Psicologi © Edizioni Forepsy 2015. Tutti i diritti riservati

Prestare Attenzione POSITIVA

L’attenzione qualitativa

Probabilmente avrai riflettuto sul fatto che il modo in cui veniamo trattati condiziona la nostra motivazione a lavorare o meno con certe persone, spesso ne risente anche la qualità del nostro lavoro. Molti insegnanti con estrema onestà riferiscono di sentirsi spesso proprio come dei pessimi supervisori, nella relazione con il proprio alunno.

“Bambini oppositivi e provocatori. Come aiutare i genitori” Corso on-line per Psicologi © Edizioni Forepsy 2015. Tutti i diritti riservati

Prestare Attenzione POSITIVA

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Quando la lode non è sufficiente

I programmi di rinforzo La ricerca scientifica sembra dimostrare che i bambini oppositivi hanno significativi problemi di attenzione sostenuta, impulsività, self-control, che sembrano appartenere ad aspetti temperamentali.

Come risultato essi spesso non mostrano miglioramenti anche se l’insegnante incrementa l’attenzione. Sono necessari pertanto programmi di rinforzo più potenti.

Quando la lode non è sufficiente

I vantaggi del programma a punti/gettoni

1 Permette agli insegnanti di attingere a rinforzi più potenti per la gestione del comportamento del bambino

2 Sono convenienti e usati ogni volta per guadagnare una forma di privilegio o incentivo tangibile

3 Conservano il valore e l’efficacia per tutto il giorno e in diverse situazioni

4 Permettono un approccio più organizzato e sistematico di controllo

5 Incrementa l’attenzione sui comportamenti appropriati

6 Insegna concetti etici: i privilegi e i premi vanno guadagnati attraverso le nostre azioni

Ma come si struttura un programma di rinforzo efficace?

Punto 1: Decidere quale tipo di gettone usare.

Punto 2: Spiegare al bambino il programma.

Punto 3: Preparare un contenitore che servirà come una sorta di “cassa” dove prendere i gettoni guadagnati. (Utilizzare una scatola delle scarpe o una scatola di plastica decorata dal bambino)

Io consiglio agli insegnanti di usare un gettone standard come una fiches o in alternativa gettoni del bingo, bottoni o pedine della dama. E’ utile usare differenti colori che rappresentano un diverso valore.

“Abbiamo deciso di premiare il tuo impegno in classe e i tuoi comportamenti con dei gettoni che tu potrai utilizzare per ottenere dei premi: ogni premio corrisponde ad un numero preciso di gettoni guadagnati”

Quando la lode non è sufficiente

Punto 4: Stilare insieme al bambino una lista di premi.

La lista dovrebbe contenere non meno di 10 premi/privilegi. Approssimativamente un terzo dovrebbe corrispondere a piccoli premi che sono disponibili al bambino ogni giorno e per i quali pagherà un piccolo numero di gettoni. Esempi: 5 minuti in più di ricreazione, fare un gioco, fare delle pause concordate, ecc.. Un altro terzo corrisponde a premi che richiedono un impegno maggiore e quindi più gettoni per ottenerli, esempi: maggior tempo per, un film speciale in tv, scegliere l’amico con cui stare seduto, scegliere la prossima attività della classe, aiutare l’insegnante …. Un ultimo terzo corrisponde a premi ancora più importanti, esempi: una giornata in gita, un weekend senza compiti a casa, fare una festa di classe,ecc..

Quando la lode non è sufficiente Punto 5: Stilare insieme al bambino una lista di “attività” (riordinare gli oggetti sul banco, copiare dalla lavagna,), di responsabilità (compiti di scuola) e di altri comportamenti che l’insegnante desidera migliorare (condivisione con i compagni, aspettare il turno per parlare, ecc.)

Possono essere inclusi anche i comportamenti sociali, come il non urlare, non mentire, non rubare. L’insegnante ad esempio potrebbe dare 3 gettoni al bambino che riuscirà ad obbedire alle richieste in un tempo ben specifico, tra la prima ora e la pausa, altri 3 tra il pranzo e il rientro in classe e infine tra il pomeriggio e l’uscita.

Quando la lode non è sufficiente Punto 6: L’insegnante decide il numero di gettoni da pagare al bambino corrispondenti ad ogni “lavoro” presente nella lista. Punto 7: L’insegnante decide il numero di gettoni che il bambino deve pagare per ogni premio/privilegio della lista.

Punto 8: Il programma dei gettoni viene messo in atto in settimana dopo la costruzione di queste liste.

Quando la lode non è sufficiente Per i bambini da 8 anni in su, si usano i punti come rinforzi. L’insegnante utilizza un notebook che è organizzato come un registro: cinque colonne per annotare data, deposito, comportamento, prelievo, bilancio. Se il bambino deve essere premiato per la compliance, l’insegnante indicherà nel registro la data, una breve descrizione del comportamento che deve essere premiato e il numero di punti che deve essere segnato nella colonna deposito. Quando il bambino utilizza i suoi punti per un premio o privilegio, l’insegnante registra una detrazione di punti nella colonna deposito.

Quando la lode non è sufficiente

Programma dei punti

Quando la lode non è sufficiente

ATTENZIONE!

L’utilizzo del programma descritto è previsto solo per il rinforzo del comportamento positivo per la prima settimana. Quando l’insegnante utilizza il programma per penalizzare i bambini nella prima settimana, questi spesso perdono interesse nel programma. I gettoni vanno dati solo dopo e mai prima che venga messo in atto il comportamento previsto. Quando vengono distribuiti i gettoni bisogna utilizzare un tono di voce piacevole, aver cura di spiegare quale comportamento state premiando. Dopo alcune settimane l’insegnante controlla la lista dei premi e decidono eventuali modifiche

Il Costo della Risposta Una strategia che può essere utilizzata come forma di punizione per un comportamento inaccettabile è quella del costo della risposta, che in pratica hai già a portata di mano, nel momento in cui hai ben strutturato il programma dei gettoni. E’ allo stesso modo efficace come un programma di rinforzo positivo.

Dovrai semplicemente togliere al bambino un certo numero di gettoni o punti come penalità per non aver eseguito un compito, rispettato una regola. Il numero dei gettoni tolti è pari a quello che avrebbe guadagnato se avesse eseguito il lavoretto

Il Costo della Risposta Ti suggerisco di stilare una breve lista di comportamenti negativi punibili con “il costo della risposta”. Alcuni di questi includono aggressione, bugie, furti, forti discussioni. Più è negativo il comportamento più grande sarà la penalità assegnata.

Il Costo della Risposta

Alcune regole Chiarire in anticipo le sanzioni a cui si va incontro se non si rispettano le regole; Accertarsi che ciò che noi crediamo essere un costo non sia in realtà un premio;

Fare in modo che le valorizzazioni siano comunque sempre più numerose delle punizioni;

Il Time Out

La tecnica del Time Out

Quando viene dato un comando dovrai esaminare la sequenza in 3 stadi usando l’analogia del semaforo.

Il Time out è un metodo molto efficace se viene applicato con molta precisione e attenzione! E’ uno strumento in più a tua disposizione quando farai una richiesta al bambino, per mostrare le conseguenze della sua disobbedienza.

Il Time Out

La tecnica del Time Out L’insegnante dà un comando. Il comando deve essere espresso fermamente come un imperativo, seguendo le linee guida dei comandi efficaci. L’insegnante conta all’indietro da 5 a 1 (è preferibile non contare a voce alta).

Il Time Out

La tecnica del Time Out Dopo 5 secondi se il bambino non ha ancora iniziato ad eseguire la richiesta l’insegnante dà un avvertimento, mantenendo un contatto visivo diretto, un livello di voce più alto, una postura più ferma e decisa. Dirà al bambino: “Se non fai quello che ho detto andrai a sederti sulla sedia della riflessione(sedia camomilla, sedia del time-out ecc.)”.

Il Time Out

La tecnica del Time Out Dopo l’avvertimento l’insegnante riconta da 5 a 1. Se il bambino ancora non inizierà ad eseguire la richiesta in quell’intervallo di tempo, l’insegnante dirà: “Non hai fatto quello che ti ho detto, adesso andrai sulla sedia”. L’insegnante accompagna velocemente il bambino sulla sedia del timeout : “Starai qui fino a quando non ti darò il permesso di rialzarti”.

Il Time Out

La tecnica del Time Out

Bisogna fare molta attenzione ed essere certi che la sospensione di un’attività sia veramente spiacevole per il bambino; Una procedura di time out per funzionare deve sottrarre al bambino dei rinforzatori e non permettergli di fuggire da un’attività noiosa, ansiogena o frustrante. Inoltre deve essere: • Immediato • Preannunciato con precisione e concordato con il soggetto • Breve.

Il Time Out

ATTENZIONE! Se utilizzerai il timeout in ogni occasione di disobbedienza, ci sono due rischi: uno che il tuo alunno trascorra la maggior parte del suo giorno di scuola sulla sedia, l’altro è che la tecnica perda di efficacia.

Dovrai utilizzare il timeout solo per uno o due tipi di comportamenti negativi durante la settimana.

Daily school behavior report card Nonostante la responsabilità principale del comportamento a scuola sia degli insegnanti, i genitori possono ugualmente dare il loro contributo. Una delle cose più efficaci da fare, a parte la creazione di un programma di modificazione comportamentale, è quella di introdurre un rinforzo da casa attraverso la costituzione di una card giornaliera per monitorare il comportamento del bambino a scuola.

Daily school report card Questa sorta di school report card individua i comportamenti problema elencati in una colonna accanto ai quali l’insegnante registrerà una valutazione su una scala da 1 a 5. La card deve essere completata ogni giorno e per questo inviata a scuola con il bambino o lasciata all’insegnante in copie multiple. L’insegnante potrà aggiungere informazioni più dettagliate scrivendo sul retro di essa. E’ importante che i genitori visioneranno la card quando il bambino rientrerà da scuola.

Daily school behavior report card Se i genitori troveranno punteggi buoni (1-2) faranno commenti positivi e/o daranno un premio, inoltre incoraggeranno il bambino a continuare nella stessa direzione. Se i punteggi sono negativi (4-5) possono chiedere al bambino una spiegazione a riguardo (“Come potrai comportarti la prossima volta per migliorare la valutazione?”). I genitori anche in questo caso possono utilizzare il sistema dei gettoni/punti e far corrispondere una certa somma di punti per ogni valutazione positiva (1= +25; 2= +15 ). Se il bambino non riporta la card a casa al rientro da scuola, non gli saranno concesse le attività principali per quel giorno (guardare la tv, giocare,ecc).

Daily school behavior report card

E Le punizioni servono? Ricerche di carattere psicologico e psicoanalitico, svolte per esempio da Bruno Bettelheim, donald Woods Winnicott e Alice Miller, hanno evidenziato la scarsa utilita e persino la nocivita di un approccio educativo basato sulla punizione; come afferma Allendy, “le punizioni incoraggiano l’indisciplina poiche il colpito tende, nella maggior parte dei casi, a non darsi per vinto.” Il rischio di scalata simmetrica”: “Tu alunno hai infranto la regola, io ti punisco - Tu docente mi hai punito, allora io reagisco e ti punisco a mia volta”. Ci siamo giocati la RELAZIONE con l’allievo

Se proprio dobbiamo punire …

• Perche una punizione possa sortire gli effetti desiderati (decrementare cioe il comportamento problema che la precede) è necessario che la stessa sia:

• IMMEDIATA • CONTINUA • SIGNIFICATIVA PER CHI LA SUBISCE ed è necessario essere sereni e calmi quando la si eroga.

Se proprio dobbiamo punire …

• La punizione dovrebbe essere Breve, leggera e sgradevole: al punto tale da motivare gli allievi a cambiare il loro comportamento.

• Associata ad aspettative e regole: far seguire la punizione da richiami che focalizzano su quello che dovrebbero fare gli studenti

Punizione efficace quando …. • E’ associata al rinforzo negativo: comunicare la perdita di un privilegio fino a che il

comportamento non migliorerà abbastanza da garantire la rimozione della punizione (sedere all’ultimo banco a causa di un ritardo, non fare l’intervallo, ecc.).

• Prevede un’interruzione temporanea dalle attività di classe (angolo di raffreddamento o time-out). Ragazzi iperattivi e aggressivi che stanno vivendo giornate negative possono rispondere bene. Deve essere presentata come opportunità di risolvere i propri problemi ed usata con moderazione.

• Prevede di trattenere l’alunno: in caso di rifiuto di lavorare su un compito assegnato sono trattenuti in classe e devono completare il compito assegnato.

• Rende i comportamento auto-sconfiggenti: • parolacce: scriverle ripetutamente fino alla noia; • rottura: sistemazione o restituzione in termini di servizio reso alla scuola.

In sintesi PRIMO: Comprendere cosa c’è alla base dei comportamenti oppostivi SECONDO: Non prenderla sul personale: non ce l’ha con te TERZO: non portare rancore dopo aver espresso disappunto o punito QUARTO: chiedere se vogliono aiuto con un post-it o cmq per iscritto QUINTO: Lavorare sulla relazione e sul rinforzo positivo, ma senza

enfasi altrimenti penserà che stai cercando di fregarlo SESTO: Solo quando hai migliorato la relazione, puoi parlare in privato

del fatto che sei preoccupata per lui, perché lo percepisci spesso annoiato e arrabbiato.

In sintesi SESTO: Cerca di mantenere la calma, comunica il tuo disappunto con

tono possibilmente NEUTRO, MAI CON RABBIA al massimo con dispiacere.

SETTIMO: Cerca di proporre delle alternative comportamentali realistiche

OTTAVO: Non entrare in un braccio di ferro, ma proponi, dando il senso che se lo fa è per sé e se non lo fa non è un problema tuo.

NONO: rispondi con umorismo! DECIMO: Non fare richieste proprio quando è infastidito, magari dare

allo studente uno spazio ulteriore per parlarne dopo.

UNDICI: Non cedere alla tentazione di entrare nei perché DODICI: Rispondi in maniera emotivamente accogliente “Ti capisco,

mi rendo conto …. Dobbiamo trovare un altro modo/Stai usando parole molto forti, mi chiedo quanta rabbia devi avere dentro/Siccome penso che tu sia un bambino in gamba, immagino tu debba essere proprio arrabbiato per comportarti così… magari dopo ne parliamo quando ti sarai calmato” TREDICI: Critica sempre il comportamento e non la persona! “Sei un

ragazzo in gamba, hai fatto però una cosa inaccettabile!”

In sintesi

Esercitazione …

Ripensando al tuo alunno … e agli antecedenti e conseguenze che hai individuato, rispondi alle seguenti domande:

1- Cosa potrei fare subito per migliorare la relazione con il mio allievo? Cosa per ridurre l’impatto delle condizioni antecedenti? 2- Quali comportamenti conseguenti a ciò che fa è bene che io o altri interrompano subito? 3- In generale quali strategie tra quelle proposte, posso applicare sin da subito per migliorare la relazione con il mio alunno?

Contatti

Anna La Prova •www.forepsy.it •E-mail: [email protected]