Audizione Commissione Parlamentare Antimafia 17 marzo 1992 dell'allora ministro dell'Interno...

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Martedì 17 marzo 1992 5 Commissione bicamerale COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari Martedì 17 marzo 1992, ore 11,30 . — Presidenza del Presidente CHIAROMONTE. SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI Il PRESIDENTE dispone che la seduta sia trasmessa mediante impianto audiovi- sivo a circuito chiuso. AUDIZIONE DEL MINISTRO DELL'IN- TERNO SUI RECENTI OMICIDI DI CA- STELLAMMARE DI STABIA E SULL 'OMI- CIDIO DELL 'ONOREVOLE SALVO LIMA Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziato il Ministro dell'interno per aver accolto l'invito della Commissione a riferire sui più recenti fatti criminosi, gli dà la parola. Il ministro SCOTTI ricorda che la set- timana scorsa, tre delitti efferati sono venuti a turbare la situazione della sicu- rezza pubblica in alcune aree del Paese, suscitando preoccupazioni ed allarmi per un possibile aggravarsi delle condizioni di vita delle rispettive popolazioni, di per sé, peraltro, già precarie . L'11 marzo è stato ucciso a Castellammare di Stabia Seba- stiano Corrado, consigliere comunale del PDS e responsabile dell'ufficio economato della USL n . 35 . Il giorno successivo, 12 marzo, è stato assassinato a Palermo l'o- norevole Salvo Lima, rappresentante della DC al Parlamento Europeo . Nella mede- sima giornata è giunta poi al suo triste epilogo la vicenda dell'imprenditore di Rho Luciano Carugo, nella quale, com 'è noto, risultano coinvolti persone e amici legati alla vittima . Si è poi avuto, nella giornata di sabato, l'agguato sull'auto- strada A2 ove sono stati uccisi Alfonso Galeota, Assunta Sarno, moglie di Giu- seppe Missi, e feriti, in modo grave, Giulio Pirozzi e la moglie Rita Casolaro . I pre- detti stavano rientrando a Napoli a bordo di un ' auto, dopo aver partecipato al giu- dizio d'appello, in corso a Firenze, per l'attentato al treno « 904 » del dicembre 1984 . Poco dopo l'uscita del casello Caserta Sud, all'altezza dello svincolo di Afragola, sono stati fatti segno a colpi di arma da fuoco, presumibilmente fucili a pallettoni, da persone a bordo di un'altra auto . Dalle prime indagini si ritiene che l'azione rien-

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Martedì 17 marzo 1992

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Commissione bicamerale

COMMISSIONE PARLAMENTARE

DI INCHIESTA

sul fenomeno della mafiae sulle altre associazioni criminali similari

Martedì 17 marzo 1992, ore 11,30. —Presidenza del Presidente CHIAROMONTE.

SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il PRESIDENTE dispone che la sedutasia trasmessa mediante impianto audiovi-sivo a circuito chiuso.

AUDIZIONE DEL MINISTRO DELL'IN-TERNO SUI RECENTI OMICIDI DI CA-STELLAMMARE DI STABIA E SULL 'OMI-CIDIO DELL 'ONOREVOLE SALVO LIMA

Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziatoil Ministro dell'interno per aver accoltol'invito della Commissione a riferire suipiù recenti fatti criminosi, gli dà la parola.

Il ministro SCOTTI ricorda che la set-timana scorsa, tre delitti efferati sonovenuti a turbare la situazione della sicu-rezza pubblica in alcune aree del Paese,suscitando preoccupazioni ed allarmi perun possibile aggravarsi delle condizioni divita delle rispettive popolazioni, di per sé,

peraltro, già precarie . L'11 marzo è stato

ucciso a Castellammare di Stabia Seba-

stiano Corrado, consigliere comunale delPDS e responsabile dell'ufficio economato

della USL n . 35 . Il giorno successivo, 12

marzo, è stato assassinato a Palermo l'o-norevole Salvo Lima, rappresentante della

DC al Parlamento Europeo . Nella mede-

sima giornata è giunta poi al suo triste

epilogo la vicenda dell'imprenditore diRho Luciano Carugo, nella quale, com 'ènoto, risultano coinvolti persone e amicilegati alla vittima. Si è poi avuto, nellagiornata di sabato, l'agguato sull'auto-strada A2 ove sono stati uccisi AlfonsoGaleota, Assunta Sarno, moglie di Giu-seppe Missi, e feriti, in modo grave, GiulioPirozzi e la moglie Rita Casolaro . I pre-detti stavano rientrando a Napoli a bordodi un'auto, dopo aver partecipato al giu-dizio d'appello, in corso a Firenze, perl'attentato al treno « 904 » del dicembre

1984. Poco dopo l'uscita del casello CasertaSud, all'altezza dello svincolo di Afragola,sono stati fatti segno a colpi di arma dafuoco, presumibilmente fucili a pallettoni,da persone a bordo di un'altra auto . Dalleprime indagini si ritiene che l'azione rien-

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tri nella lotta, da tempo in atto, tra i

gruppi criminali che fanno capo a Missi ea Tolomelli per il predominio nel rione

Sanità.

Infine, sempre sabato, a Padova, nelcorso di una normale operazione di con-trollo, veniva individuata un'auto sospettanella quale viaggiava il pregiudicato Ro-mano che, inseguito, entrava in una casa econ rapidità uccideva i due agenti dipolizia che a loro volta uccidevano Ro-mano, latitante dopo una condanna a seianni per possesso di armi e traffico didroga e posto agli arresti domiciliari.

Insieme al Ministro di grazia e giustiziaha sollevato la questione della concessionedegli arresti domiciliari e il ministro Mar-telli ha avviato un approfondimento per leeventuali iniziative da assumere.

I primi due episodi hanno, in partico-lare, richiamato l'attenzione e le motivateapprensioni di tutti: opinione pubblica,

mezzi di informazione ed organi responsa-bili sul rischio di una connessione deidelitti con la campagna elettorale, inquanto potrebbe intravvedersi nei fatti urntentativo della malavita organizzata dicondizionare negativamente il confrontoelettorale, che non deve essere turbato inalcun modo e restare sereno in ogni caso.Peraltro, questa preoccupazione risulta piùevidente soprattutto nel delitto di Castel-lammare, al centro del quale è rimastovittima un amministratore; omicidio cherichiede un'approfondita indagine sulleforniture e sugli appalti della USL e del-l'ospedale.

Nel delitto Lima, invece, è forse piùevidente l'altro aspetto nuovo, ormai as-sunto dalla criminalità organizzata, quellodi cospargere il terreno della lotta dicadaveri eccellenti, avvalendosi delle tec-

niche raffinate che, a suo tempo, furono giàproprie del brigatismo eversivo.

Il Ministro precisa che sui fatti ha giàriferito, con le scarne notizie disponibili,giovedì 12 marzo scorso, davanti all 'As-semblea della Camera dei deputati . Inquella circostanza ha assunto l'impegno diapprofondire, davanti a questa Commis-sione Parlamentare, le questioni sollevatedai due delitti . In primo luogo, quella

relativa all'individuazione dei responsabili,su cui può fornire solo alcune indicazioni

che il segreto istruttorio consente di poter

riferire.Sottolinea che entrambi i delitti stanno

richiedendo un'intensa attività di indaginisui fatti e sui moventi, che si sviluppano su

tutti i possibili fronti investigativi, nessunoescluso. Le indagini sul'omicidio dell'ono-revole Salvo Lima vengono dirette perso-nalmente dal procuratore della Repubblica

dott. Giammanco, con la partecipazione diotto sostituti che collaborano direttamentecon lui nelle indagini e con l'ausilio degliorgani investigativi territorialmente com-petenti (squadra mobile e nucleo operativocarabinieri) e quelli nazionali (servizio cen-trale operativo della polizia di Stato eraggruppamento operativo speciale dei ca-rabinieri), ed anche l'Alto Commissario e

la Direzione investigativa antimafia.In tale prospettiva, massimo è l 'apporto

di specializzazione e di professionalità cheviene offerto all'autorità giudiziaria com-petente degli organi di polizia, che, inter-venuti subito dopo il delitto, hanno giàproceduto a numerose perquisizioni domi-ciliari, a controlli e ad interrogatori dipersonaggi appartenenti alla malavita or-ganizzata della zona, in cui è avvenutol'omicidio . Particolare attenzione viene ri-volta al luogo del ritrovamento della moto,impiegata per il delitto, dove peraltroesiste l'abitazione di un pericoloso lati-tante appartenente ad un'organizzazione

mafiosa . E stato accertato, in particolare,

che la targa PA 121536, corrispondente alla

Honda con la quale i malviventi si sonoallontanati dopo il delitto, apparteneva ad

altra moto, una Honda 600, rubata aPalermo il 31 agosto 1989, in via Uditore.Il telaio di quella rinvenuta corrispondeva,invece, a quello di una Honda 600, dicolore rosso, targata 130663, rubata nella

stessa giornata del 31 agosto 1989, semprea Palermo in via G . Leopardi.

Ulteriori accertamenti consentivano distabilire, attraverso le dichiarazioni di duepersone intente a conversare, al momentodel delitto, in viale Principessa Mafalda,una traversa di via delle Palme, che, subitodopo le detonazioni dei colpi di arma da

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fuoco, un'autovettura di colore blu scuroera transitata a velocità sostenuta nello

stesso viale, in direzione opposta, allavolta di Palermo. Il procuratore della Re-pubblica ha disposto accertamenti patri-

moniali nei confronti della vittima e deifamiliari; l'esame della documentazione,già acquisita negli studi e nelle abitazionidi Palermo e Roma dell'on . Lima; laduplicazione dei floppy-disk contenuti nelcomputer del parlamentare ; ulteriori inda-gini sulla moto usata dai criminali con-giuntamente all'esame delle contravven-zioni stradali, per verificare le infrazioniche possono avere interessato il moto-mezzo; il controllo dei passeggeri in par-tenza dalle ore 10 del giorno 12 marzo inavanti dall'aeroporto di Punta Raisi; l'e-same di « pentiti » anche fuori del terri-torio nazionale al fine di acquisire even-tuali utili elementi di indagine. Infine,sono stati esaminati vari nominativi le cuiutenze verranno sottoposte ad intercetta-zione telefonica. Nel pomeriggio del 12corrente, alle ore 15,42 è pervenuta sullalinea telefonica « 113 » della questura diPalermo una comunicazione anonima delseguente tenore : « La lista non si ferma aLima ». Alle ore 15,50 dello stesso giorno,presso la redazione romana del quotidiano« Il Messaggero », con un'altra telefonataanonima, è stato segnalato il coinvolgi-mento nel delitto di Pietro Aglieri, chepotrebbe identificarsi nell'omonimo pre-giudicato, latitante perché colpito da ordi-nanze di custodia cautelare emesse dalgiudice delle indagini preliminari di Pa-lermo, rispettivamente, per associazione ditipo mafioso e per concorso nell'omicidiodi Benedetto Grado . La perquisizione ef-fettuata nell'abitazione dell'Aglieri ha datoesito negativo . Le indagini proseguono conil massimo impegno a ritmo serrato.

Il Ministro prosegue rilevando che nel-l'ambito delle operazioni è stato tratto inarresto il noto pregiudicato Giovanni LoVerde, destinatario di ordine di carcera-zione per espiare una pena residua perreati associativi di stampo mafioso . L'or-dine è stato emesso in conseguenza dellasentenza della Corte di Cassazione sul noto« maxi-processo ». Dagli elementi istrut-

tori raccolti non è possibile dare indica-zioni attendibili sulle ipotesi investigative

in ordine al movente del crimine e alle

ragioni che l'hanno originato. Si può solo

dire che le indagini vengono orientate in

tutte le direzioni.Per quanto riguarda l'omicidio di Se-

bastiano Corrado, sono state definite, a

seguito di riunioni tecnico-operative, leiniziative per un serrato controllo della

malavita campana orientata verso i gruppi

delinquenziali D'Alessandro e Imparato.Sono stati intensificati, anche con contin-

genti di rinforzo, le battute, le perlustra-

zioni e le perquisizioni con il rinvenimento

di armi e munizioni ed il fermo di alcunipregiudicati, due dei quali, Giacomo Avi-

tabile e Pasquale Afeltra, affiliati al clanImparato, da tempo irreperibili per essersi

sottratti a notifiche di misure di preven-

zione.Sul fronte delle indagini, non si trascu-

rano, tra l'altro, i profili dell'attività diSebastiano Corrado nell'ambito degli ap-palti gestiti dalla USL 35, con riferimentospecifico alle possibili forme di ingerenza edi pressioni esercitate nel settore da espo-nenti della malavita organizzata.

Verso le ore 17,40 dello stesso giornodell'omicidio, perveniva alla redazione del-l'Ansa di Bologna una telefonata anonimarivendicante, a nome della Falange ar-mata, l'omicidio di Sebastiano Corrado.

L'impegno degli organi investigativisotto la direzione dell'autorità giudiziaria,è anche il risultato di chiare disposizioni,da tempo impartite affinché la maggioreincisività del controllo del territorio, che sista realizzando nel Paese, dovesse essereaccompagnata da un livello di attivitàinvestigativa, tale da assicurare risultati

immediati e decisivi . In questo senso, anzi,negli ultimi tre mesi, sono state portate acompimento importanti operazioni dalletre forze di polizia.

Dalla documentazione, elaborata dallaDirezione centrale della polizia criminale edalla Direzione centrale dei servizi anti-droga, emerge con chiarezza come, grazieanche alle direttive impartite, si sia regi-strata una effettiva maggiore incisività

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dell'attività delle forze dell'ordine e unadiminuzione sensibile dell'indice di delit-

tuosità.

La seconda questione, che viene evocata

dai recenti tragici fatti di Palermo e diCastellammare di Stabia, impone una do-verosa riflessione, necessaria per potercompiere serenamente una valutazione at-tenta degli episodi . Questa valutazionerichiede però una premessa: in uno Statodemocratico è indispensabile che la magi-stratura si attenga scrupolosamente allavolontà della legge e ne faccia applicareseveramente le norme senza recare dannoal principio della certezza del diritto . Nellostesso tempo è pregiudiziale che le forze dipolizia applichino con imparzialità e rigorela legge se vogliono impedire che siadistrutta per sempre la credibilità delleistituzioni nella conoscenza dei cittadini.

A giudizio del ministro Scotti, sebbenele indagini siano soltanto all'inizio, nonrisulta difficile scorgere negli episodi unqualche segnale, che è anche un sintomo,un indizio delle mutevoli e perverse sem-bianze oggi assunte dalla criminalità nelsuo disegno nefasto di destabilizzare co-stumi, vita pubblica e privata, moralità edistituzioni.

A questo riguardo si sono recentementeconfrontate, a livello di opinione pubblica,tesi disparate. Da un lato si è infattiosservato che il delitto Lima costituirebbeuna disfatta per la classe politica; da unaltro si è voluto criticare l'affermazionesulla reazione della mafia quando invece, aben vedere, le due tesi finiscono per soste-nere lo stesso principio e cioè che la mafiareagisce in quanto più incisiva è l 'azionedello Stato.

Precisa di aver voluto dire questo lasettimana scorsa alla Camera quando ha

sostenuto che, di fronte ad una fermareazione dello Stato, all'attuazione di unapiù mirata strategia di intervento delleforze di polizia e della magistratura e allarivolta morale della gente comune, la ma-lavita organizzata avrebbe reagito come hareagito: cioè, con la ferocia spietata dellabelva ferita che vede messe in discussionele sue attività e si sente pressata nella suatana. Eppure questo concetto semplice ed

elementare – che tiene peraltro conto delletrasformazioni da anni in atto nel mondo

del crimine – non è stato ben compreso da

qualche commentatore.Non si è trattato quindi né di ottimi-

smo né di tranquillità . Nessuno può negareche in questa legislatura sia il Parlamentosia il Governo hanno espresso notevolisforzi, i quali hanno consentito di giungereall'approvazione di numerose iniziative le-gislative – che forse non hanno precedentinella storia parlamentare – tendenti adimprimere una stretta severa alla lottacontro la criminalità organizzata . I segni

tangibili di questa ulteriore rinnovata fer-mezza del Governo vanno individuati nelleiniziative per rafforzare la presenza deipresidi di polizia sul territorio e le attivitàinvestigative delle forze dell'ordine equelle mirate a recidere i collegamenti tracriminalità organizzata e mondo della po-litica.

Per quanto riguarda la prima serie dimisure ricorda che ormai è in atto nell'in-tero territorio nazionale l'esperimento deipiani coordinati di controllo, per i quali èprevista una verifica dei risultati e dellivello di efficienza cui subordinare edadeguare progressivamente le modalitàoperative di attuazione dei programmi dipianificazione delle tre forze dell'ordine.Sempre in questa ottica si colloca, poi, lacostituzione, già in atto, della Direzioneinvestigativa antimafia, prevista da unalegge approvata dal Parlamento, e che,dopo il perfezionamento della prima faseorganizzativa, è entrata nella piena opera-tività. Di specifico spessore politico edistituzionale è invece l'impegno che haassunto di garantire trasparenza nei pro-cedimenti elettorali e di impedire chesegmenti inquinanti della criminalitàestendano la loro ramificazione nel mondodella politica.

Per quanto può rilevare ai fini deldibattito odierno, precisa che su richiestadella Commissione antimafia ha disposto,tramite i prefetti, accertamenti sui candi-dati alle elezioni, che consentiranno diavere un quadro sulla situazione dei cari-chi pendenti e del casellario giudiziario dei

candidati di tutti i partiti . A differenza di

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quanto avviene nelle elezioni presso gli

enti locali, non vi è una legge che stabili-

sce obblighi, ma solo un codice di autore-golamentazione che è stato accettato da

quasi tutti i partiti. Desidera altresì pre-

cisare che per questi accertamenti si faràriferimento solo a dati oggettivi, e ciò

perché illazioni e voci non possono assu-mere rilievo in un quadro di legalità

democratica qual è quella del nostro Paese.

Altra questione che è stata posta aproposito delle prossime elezioni politiche

e che è emersa nella seduta del 12 marzo

scorso della Camera dei deputati è quelladi assicurare, in tutti i modi e con tutti i

mezzi disponibili, un sereno e pacifico

svolgimento del confronto elettorale. A talfine, fin dal 14 gennaio scorso, sono state

impartite alle autorità provinciali di pub-blica sicurezza e ai responsabili dei settori

operativi di polizia speciali istruzioni per

contrastare efficacemente ogni possibiletentativo di ingerenza della criminalità

organizzata nelle procedure elettorali ; perprevenire, ai massimi livelli, reati ed insi-

die negli ambiti aeroportuali, ferroviari e

di frontiera, impegnando anche la poliziastradale in una ulteriore intensificazione

dei controlli; per incentivare l'attività in-

formativa, investigativa e di vigilanza, dasviluppare massimamente in caso di even-

tuali intimidazioni o di altri reati controsoggetti interessati a candidature ; per sen-sibilizzare e potenziare, infine, le misure diprotezione individuale nei confronti di

obiettivi esposti.

Il Ministro ribadisce quindi che il di-

scorso pronunciato la settimana scorsadavanti alla Camera dei deputati non eracerto un discorso difensivo e neanche undiscorso giustificativo, ma muoveva dall'e-sigenza ineludibile di dire al Paese tutta laverità; questa esigenza, al contrario, non èstata correttamente valutata ed interpre-tata da alcuni commentatori politici . Per-ché, se è vero che elevati sono l'impegno ela tensione del Governo, come risulta dalleiniziative promosse, non si può neanchesostenere che si stia vincendo la lotta allacriminalità . Né si può sfuggire al problema

coltivando l'illusione di cambiare un Mi-nistro dell'interno per risolvere una que-

stione così difficile e complessa.

Al contrario, controllare la diffusione

della delinquenza, ridurne progressiva-mente e successivamente gli spazi, giun-gere – come è auspicabile – a debellarla,estirpandone le radici, è un obiettivo che sipotrà raggiungere solo se si sarà disposti apagare prezzi a volte anche assai alti.

Non sembra che vi siano altre sceltepossibili, a meno che ci si voglia accon-tentare, anche durante questa campagnaelettorale, di un clima di tranquillità e dinormalità, quello, cioè, della « pax mafio-sa » . Aggiunge anzi che il pericolo rappre-sentato dallo sfaldamento e dalla dissolu-zione morale della società civile, che in talmodo la criminalità otterrebbe, sarebbe digran lunga più grave del prezzo politicoche bisogna essere pronti ad accettare, sevogliamo evitare di spegnere quell'anelitoe quell'ansia di rinnovamento che stannogerminando in strati sempre più vasti dellacomunità e che sono anche in parte all'o-rigine della reazione rabbiosa della mafia.Se la democrazia italiana vuole salvarsi daun condizionamento crescente della crimi-nalità, allora occorre essere tutti pronti adaffrontare un calvario doloroso, fatto anchedi morti eccellenti.

Nell'affrontare i problemi della lottaalla criminalità è stato evocato più volte ilparagone ed il rapporto con il terrorismo.Se questo vuole significare riprodurre,nella mutata realtà politica e sociale dioggi, quella coesione volontaria e quellasolidarietà che si realizzò allora non si puònon essere d'accordo.

Ritiene, anzi, che, in questa prospettiva,ci vuole qualcosa di più e cioè quellaspinta morale ulteriore resa necessariadalla consapevolezza che si deve combat-tere un nemico peggiore, e più insidiosoperché esso è subdolo, è insinuante e tendea mimetizzarsi nei meandri legali dellavita ordinaria di tutti i giorni . La maggiorepericolosità del fenomeno criminaleodierno sta infatti nella motivazione diffe-rente che ne è all'origine e che lo alimenta.Nel terrorismo si era davanti ad un gruppodi irriducibili che fu possibile vincere

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anche perché il fenomeno brigatista volevasemplicemente distruggere lo Stato.

Oggi siamo in presenza di un fenomeno

che non mira a distruggere le istituzioni

bensì a piegarne i suoi apparati ai proprifini, che non sono quelli ideologici maquelli del lucro, dell'arricchimento e deldenaro. La pericolosità è divenuta quindimaggiore nel momento in cui la crimina-

lità organizzata, vista l'impossibilità diavvalersi dei metodi tradizionali, ricorrealle tecniche terroristiche, come sempre piùrecentemente avviene.

Il Ministro prosegue ribadendo che lacriminalità organizzata rappresenta unaminaccia assai difficile da individuare edabbattere, che si distingue per l'efferatezzadelle sue aggressioni e che non disdegna diricorrere anche ai metodi che furono pro-pri del terrorismo. In questa battagliabisogna sempre evitare forme di acquie-scenza inconsapevole che, anche per un'in-sufficiente presa di coscienza del fenomenoo per un senso malinteso di garantismo,possono aver concorso, in altri momenti, adare un vantaggio alla criminalità organiz-zata.

Negli ultimi anni il Parlamento e ilGoverno, senza attenuare il livello di lega-lità garantito dalla Costituzione, hannoinvece dimostrato la piena consapevolezzadella gravità della situazione, che ha de-terminato il ricorso a misure più stringentie severe sul piano legislativo e sul pianooperativo.

A suo avviso per sconfiggere la mafiaoccorre una maggiore unità tra tutte leforze politiche . Si tratta di individuarequalcosa di nuovo, che permei la vitanazionale in modo positivo, infondendocoraggio, serenità e fiducia nella prospet-tiva del futuro.

La legislatura, ormai finita, ed il Go-verno, che dopo le elezioni rassegnerà ilproprio mandato, lasciano al nuovo Parla-mento ed al futuro esecutivo una preziosa,anche se difficile, eredità : il bilancio dellecose fatte sinora ed un impegno risoluto ecostante sul fronte della lotta alla crimi-nalità organizzata. Tutto ciò non escludeche il nuovo Parlamento e il nuovo Go-verno possano valutare, nelle rispettive

responsabilità, l'utilità di apprestare ulte-riori misure e strumenti di lotta che sidovessero ritenere praticabili . Tra queste èineludibile affrontare il problema dellacompatibilità del nuovo ordinamento pro-cessuale penale con le esigenze di lotta alcrimine organizzato relativamente alla di-rezione delle indagini e alla formazionedella prova.

Auspica che il Parlamento e il Governoche saranno espressi dalla volontà popo-lare vorranno e sapranno svolgere il pro-prio impegno con la stessa determinazionee fermezza che hanno sorretto lo sforzoprofuso dalle massime istituzioni nelladecima legislatura . Il recupero della lega-lità è un obiettivo prioritario: non tantol'illegalità del delitto ma anche quelladiffusa, la quale, proprio in alcune deter-minate aree del Paese, raggiunge il mas-simo livello di intensità nei rapporti trapolitica e amministrazione. Davanti aduna minaccia così grave per la democraziaè quindi necessario richiamare tutte leforze politiche, tutte le istituzioni demo-cratiche e la società civile intera ad unamaggiore concordia ed unità.

Tutto ciò presuppone però una condi-zione che è quella del rinnovamento dellavita politica e dei partiti, senza la qualequesta lotta non potrà essere combattuta eper la quale il primo segnale è stato offertodal codice di autoregolamentazione deipartiti.

Sulla relazione del Ministro si apre unadiscussione.

Il senatore IMPOSIMATO evidenzia ledifferenze nei presupposti degli omicidiLima e Corrado. In riferimento al primosottolinea come le risultanze dei lavoridella prima Commissione antimafia – tracui una scheda sull'onorevole Lima – nonabbiano portato ad alcuna presa di posi-zione del suo partito. Segnala pertanto ilrischio che il lavoro svolto anche da questaCommissione antimafia non abbia un se-guito, visto che le forze politiche cheavrebbero il dovete di intervenire aiutandol'autorità giudiziaria a raccogliere elementitendono invece a rivalutare le stesse per-

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sone inquisite . Anche per l'omicidio diSebastiano Corrado critica il ritardo concui si agisce, in questo caso in riferimentoalle sue denunce relative ad appalti per laUSL 35 di Castellammare . Conclude sotto-lineando come proprio tale ritardo, e ilconseguente isolamento di Corrado, ab-biano potuto facilitare la criminalità orga-nizzata nell'omicidio.

Il senatore CALVI, ponendo l 'omicidioLima sullo sfondo della campagna eletto-rale, mette in risalto i risultati positividelle recenti azioni di contrasto poste inessere dallo Stato contro la criminalitàorganizzata e la forte ripresa della « cul-tura della legalità », manifestatasi in pri-mis nelle reazioni alle intimidazioni edestorsioni . Non ritiene, però, che la recru-descenza delle azioni mafiose possa esseresemplicisticamente vista come il « colpo dicoda » di una mafia braccata che va coltocome segnale di debolezza ; indica, invece,un progressivo imbarbarimento ed un fe-roce disegno sempre più allarmante chenon va sottovalutato, ad evitare ulteriorispargimenti di sangue.

Invita pertanto ad una revisione di tuttigli strumenti di cui lo Stato dispone,legislativi e repressivi, in funzione di unaefficace lotta ai poteri criminali . Auspicainoltre che leggi, istituzioni e uomini sianomessi in condizione di operare con i mezzinecessari e senza lasciare mai nulla all'im-provvisazione.

Il deputato RIGGIO ritiene che siamolto importante tenere bene distinte levalutazioni politiche dalle indagini giudi-ziarie : purtroppo anche talune dichiara-zioni del ministro Martelli rischiano dialimentare ulteriori e dannose polemiche.Pur confermando la sua fiducia nei con-fronti del procuratore Giammanco – cheha la massima responsabilità nelle inda-gini sul delitto Lima – si chiede come siapossibile che il Consiglio superiore nonabbia ancora eliminato i dubbi sull'affida-bilità di questo magistrato che erano statisollevati alcuni mesi fa.

A suo giudizio occorrerebbe porsi moltedomande sulle motivazioni dell'omicidio -

che non appare riconducibile semplice-mente a fatti locali – tenendo presente che,comunque, esso influirà sullo svolgimentodella consultazione elettorale.

Il deputato VIOLANTE sottolinea laspecificità dell'omicidio Lima, che fa peròrientrare in un quadro generale in cui sicollocano anche l'assassinio del segretariodel PSI in Belgio e l'evasione del boss DiSalvo . Se da un lato plaude alla cattura

dei Vernengo, rimarca che vi sono moltilatitanti pericolosi ancora in libertà.

Sull'omicidio di Salvo Lima manifestaallarme per l'interpretazione del Presi-dente del Consiglio : disegno occulto peruna riforma non democratica ma dittato-riale perché la democrazia sarebbe d'osta-colo all'efficienza . E, ancora, sul rapportotra l'omicidio e l'eventuale candidatura diAndreotti al Quirinale, forma terribile dilotta politica . Invita pertanto il Ministro aconsiderare la possibilità di una matricepolitica, e non mafiosa, dell'omicidio, puressendo la mafia, probabilmente, l'esecu-tore materiale . In tale ipotesi il problema,oltre che di efficacia, è quello di unsistema con elementi di forte degenera-zione al suo interno.

Rileva che l'azione di contrasto delloStato si risolve perlopiù in interventi legi-slativi, senza una visibile ricaduta ammi-

nistrativa ; i provvedimenti sulla DIA, sullaDNA e contro il riciclaggio non sonoancora completamente attuati . Il Ministrodi grazia e giustizia non ha ancora prov-veduto, inoltre, alle modifiche concordateche faciliterebbero la formazione dellaprova . Invita il Ministro dell'interno adintervenire – specie in periodo elettorale –con misure di sostegno, allo scopo dicreare le condizioni per evitare che isottoposti a soggiorno obbligato siano in-viati nelle zone in cui esercitano la loroinfluenza criminale.

Il senatore CORLEONE contesta l'ipo-tesi di un disegno per imprimere unasvolta dittatoriale alla vita politica delPaese, laddove già esistono zone in cui nonsi può parlare di democrazia.

Piuttosto traccia un parallelo tra l'omi-cidio di Salvo Lima e quello di Paolo

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Arena : in una Sicilia in cui il potere dimediazione è stato esercitato per decenni,

oggi le organizzazioni criminali non lo

accettano più e vogliono imporsi comeforza autonoma. Ritiene inoltre che l'ono-revole Lima sia stato colpito per la suacarica simbolica più che per responsabilitàsoggettive, di cui in questo momento nonera portatore.

Si augura che la Commissione, attra-verso il lavoro di informazione sulle can-didature, contribuisca a garantire che leelezioni siano il più possibile trasparenti.

Il senatore CAPPUZZO critica la disat-tenzione per la sicurezza di alcuni espo-nenti politici . Sottolinea, in particolare, lecarenze informative e nelle modalità diintervento delle forze dell'ordine che, purcostantemente potenziate, si riducono aduna presenza passiva, anche perché glistrumenti di cui dispongono sono moltolimitati . Auspica un miglioramento in talsenso.

Considera il soggiorno obbligato unistituto ormai superato in quanto di diffi-cile controllo ed avversato dai cittadini . Inconclusione, quindi, raccomanda di nondeludere la gente se si vuole che atteggia-menti positivi come, la reazione dei com-mercianti di Capo d'Orlando non riman-gano casi isolati.

Il deputato Antonino MANNINO, dopoessersi riferito all'omicidio del segretarioprovinciale della DC Michele Reina, pre-cisa di non aver mai voluto indulgere adalcuna criminalizzazione e di aver sempreritenuto quantomeno semplicistica l ' ipotesidell'esistenza di un terzo livello . Tuttavia èbene riaffermare che le forze politichehanno la responsabilità primaria di argi-nare l'invadenza della mafia e di svolgereun compito di salvaguardia delle istitu-zioni . Non si può certo dire che in questabattaglia tutti si siano impegnati allostesso modo.

Per questo ritiene indispensabile unasvolta morale nei comportamenti politiciche debbono essere improntati alla coe-renza e alla linearità .

Il senatore COVI considera poco com-prensibile la distinzione che è stata fatta inquesti giorni tra delitto politico e delittomafioso a proposito dell'omicidio di SalvoLima . Sicuramente quanto è avvenutorientra in una situazione di intrecci tracriminalità organizzata e potere politico:su questo sarebbe opportuno che i partitiintervenissero con maggiore decisione.

A suo giudizio è urgente risolvere ilproblema dell'organizzazione della procuradi Parlermo, che presenta una scoperturadi 14 sostituti e che rischia di restarecompletamente paralizzata . Condivide lecritiche all'istituto del soggiorno obbligato.

Il senatore TRIPODI manifesta delu-sione per la scarna esposizione del Mini-stro in relazione al delitto Lima e contestache si sia trattato di una manifestazione didebolezza della mafia, ma piuttosto di unasfida aperta allo Stato. Se, di regola, lamafia tende a colpire chi la ostacola, sichiede, però, come si possa paragonare ildelitto Lima a quelli di La Torre, Matta-rella, Dalla Chiesa ; in questo modo si creauna confusione in cui la mafia può cre-scere.

Invita poi a non liquidare l'omicidioLima come si è fatto con Ligato, ma adandare fino in fondo . Così come invita a farseguire provvedimenti alle denunce, allecondanne di pubblici amministratori, per-ché la mafia non si può combattere senzacoerenza nell'impegno, senza una volontàpolitica precisa del Governo e dei partiti.

Il senatore FLORINO ritiene che sidebbano evitare strumentalizzazioni pre-

elettorali e sollecitare che le indagini sianosvolte in modo approfondito . Si chiede perquale ragione, dopo i fatti gravissimi che sisono registrati, venga considerata intocca-bile la posizione dei vertici delle forzedell'ordine, ed in particolare del Capodella polizia, responsabili oggettivamentedell'ordine pubblico.

Occorrerebbe pensare – visto il rischioper la tenuta dello Stato – a misure dicarattere eccezionale, come l'interventodell'esercito per il controllo esterno dellecittà e ad una completa revisione dellalegge Gozzini .

Page 9: Audizione Commissione Parlamentare Antimafia 17 marzo 1992 dell'allora ministro dell'Interno Vincenzo Scotti

Martedì 17 marzo 1992

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Commissione bicamerale

Il senatore VETERE richiama alla chia-rezza non solo per le differenti motivazionialla base degli omicidi di Mondello e diCastellammare, ma anche in relazione allacommistione mafia-terrorismo . Non tro-vando evidenti elementi di raffronto tra ilcaso Lima e il caso Moro chiede che, se ilGoverno è in possesso di elementi, lifornisca.

Forse occorrerebbe anche interrogarsisulla destinazione delle 260 mila prefe-renze che si dice Lima controllasse . Sa-rebbe opportuno che le forze di Governoaffermassero che l'omicidio è maturato inuna situazione di intreccio tra mafia epolitica di cui bisognerebbe individuarecon coraggio le responsabilità.

Il senatore CABRAS giudica indispen-sabile, per analizzare quanto sta avve-nendo in questi giorni, valutare i tempi ele modalità in cui si è svolto l'omicidiodell'onorevole Lima. Si è trattato di unatto di sfida alle istituzioni e, al tempostesso, di un segnale di forte presenza dellamafia.

Esprime scetticismo sulle interpreta-zioni politico-istituzionali del delitto e ri-leva che, se non vi è un rapporto direttotra provvedimenti del Governo e fatti cri-minosi di reazione, è plausibile ritenereche il complesso dell'azione dello Statoabbia prodotto un mutamento nel livellodello scontro. Per questo è molto impor-tante che i nuovi istituti entrino presto inpiena funzione e che vi sia coesione tra iministri responsabili . Non sono da apprez-zare, in questo senso, le dichiarazioni ri-lasciate dal Ministro di grazia e giustiziadopo l'omicidio dell'onorevole Lima.

Il deputato LANZINGER, premesso cheuna svolta morale nel comportamento deipartiti e nella stessa coscienza di cittadiniè indispensabile ma non sufficiente, os-serva che l'azione dello Stato appare inef-ficace soprattutto nel campo della preven-zione, se è vero che sia Libero Grassi che,ora, Salvo Lima erano privi di ogni generedi protezione.

A suo avviso occorre migliorare l'effi-cienza delle forze dell'ordine e della ma-

gistratura, ma anche comprendere che lamafia è un'organizzazione che mira alpotere e che, pertanto, può essere sconfittasolo se si eliminano quelle condizioni diillegalità diffusa in cui essa può prospe-rare.

Il deputato VIOLANTE ritiene che inrelazione all'esposizione del ministroScotti e agli interventi che hanno svolto icommissari e con riferimento alle dichia-razioni del Presidente del Consiglio, cui siè riferito nel suo intervento, si manifesti lanecessità di svolgere un'audizione del pre-sidente Andreotti.

Il PRESIDENTE dichiara che se i Pre-

sidenti delle Camere lo consentiranno e segli impegni della campagna elettorale larenderanno possibile chiederà al Presidentedel Consiglio l'audizione proposta.

Il ministro SCOTTI, dopo aver ringra-ziato gli intervenuti, precisa di aver fattoriferimento nella sua introduzione ai datidi conoscenza e di analisi in suo possesso.Premette che occorre tenere presenti lecaratteristiche di comportamento dell'or-ganizzazione mafiosa : non della camorra,che è un altro fenomeno, ma della mafia insenso proprio, diversa anche dalla 'ndran-gheta; si tratta di una organizzazione cri-minale che ha il massimo di collegamentiinternazionali, il massimo di potenza e cheopera con una ferrea logica di comporta-menti.

Ribadisce di aver sottolineato comealcuni fatti e, in prospettiva, alcuni prov-vedimenti tocchino equilibri e creino unasorta di anticipazione di reazione e dimonito: in questo senso il delitto Lima èun delitto che ha un risvolto politico . Diquesto occorre tenere conto : non è pensa-bile che tornino impunemente in carcereuna quantità di vertici della organizza-zione mafiosa ; non è immaginabile potercolpire tranquillamente un flusso di rici-claggio di denaro all'interno e all'esterno.Anche alcune indagini in corso, con l'au-silio dei servizi segreti, portano a conclu-sioni molto preoccupanti su collegamentiinternazionali insospettabili .

Page 10: Audizione Commissione Parlamentare Antimafia 17 marzo 1992 dell'allora ministro dell'Interno Vincenzo Scotti

Martedì 17 marzo 1992

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Commissione bicamerale

Ritiene che tutto ciò non possa esserevalutato con un metro di giudizio esternoalla logica dell'organizzazione criminale : ilconflitto politico non deve influenzare l'a-nalisi di un fenomeno che deve esserecontenuto dentro ambiti molto precisi.

Il ministro Scotti rileva che con leazioni in corso si stanno toccando, conconsapevolezza o senza consapevolezza, gliequilibri delicatissimi di un'organizzazionemolto potente . Occorre valutare congrande attenzione l'analisi che gli investi-gatori stanno conducendo, per capire ledirezioni possibili dei movimenti di questaorganizzazione, ma capendoli all'internodella logica della stessa organizzazionemafiosa.

Bisogna prepararsi quindi a un tipo direazione del resto già in atto, che andràfronteggiata in modo adeguato . Non si puòescludere che la mafia tenda ad utilizzareanche tecniche terroristiche . Più approfon-dite indagini potranno consentire di chia-rire se vi sia una connessione interna einternazionale con fatti terroristici . Allostato questa ipotesi non può essere confer-mata, ma neanche scartata.

Considera difficile immaginare che lamafia, per la sua logica interna, si espongadirettamente in una battaglia politica ge-nerale . Certamente la mafia per raggiun-gere le sue finalità ha bisogno del dominiosulla società politica e sulle istituzioni . Masi tratta di un fatto strumentale a cui lamafia ricorre con tecniche di volta in voltadiverse, ora utilizzando terzi, ora entrandodirettamente in campo nei limiti del pos-sibile.

Su questi punti è in corso un ulterioreapprofondimento, anche da parte dellamagistratura : non si tratta infatti di sco-prire solamente gli assassini . A suo avviso,è stato sottovalutato il lavoro compiuto

nell'ambito del « maxi-processo » di Pa-lermo, quando si è tentato di analizzare

l'organizzazione mafiosa e non solamente isuoi delitti . Invita pertanto ad accelerare i

tempi di realizzazione della Direzione na-zionale antimafia e delle procure distret-

tuali: si tratta infatti di strutture fonda-

mentali per le investigazioni che riguar-dano la criminalità organizzata.

Per quanto riguarda la Direzione inve-stigativa antimafia, si è provveduto ormaia definirne la struttura e si sta decidendola dislocazione fisica del personale sulterritorio . I metodi di lavoro sono statiaffinati anche in rapporto con grandi in-terlocutori internazionali, come FBI e laBundeskriminal tedesca.

Considera anche indispensabile che siachiarito il rapporto tra Consiglio superioredella magistratura e Ministro di grazia egiustizia in ordine all'attivazione di deter-minati strumenti e all'intervento nelle spe-cifiche situazioni . Si augura che anchel'Associazione nazionale magistrati com-prenda che sul terreno della lotta allamafia è necessario superare il garantismofine a se stesso e inteso in modo unilate-rale.

Quanto ai problemi sollevati dall'ono-revole Violante, assicura che risponderàspecificamente sulle diverse questioni po-ste, anche con riferimento ai soggetti insoggiorno obbligato.

È in corso un'indagine sulla fuga di Di

Salvo e sui suoi possibili effetti.Con riferimento infine alle affermazioni

del senatore Florino, conferma piena stimae fiducia nei confronti del Capo dellapolizia e degli altri dirigenti delle forzedell'ordine.

La seduta termina alle 14,15.