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Attività fisica in
montagna e malattie
croniche
Bergamo, 26 gennaio 2018
Antonio Prestini - Responsabile ambulatorio Medicina di Montagna
Inattività
fisica In aumento in tutte le
fasce d'età,
soprattutto fra gli
adolescenti
Negli USA, 77%
dei bambini <13
anni non aveva
effettuato nessun
tipo di attività
fisica negli ultimi
7 giorni prima
dell’intervista
Globale
UK
USA
Italia
Evoluzione dell’Homo Sapiens
Le malattie croniche nel mondo I sintomi non si risolvono nel tempo
Lento e progressivo declino delle
funzioni corporee
Nel 2015, 38 milioni di decessi
Più di metà della popolazione Italiana
80% nei Paesi a basso e medio reddito
86% dei decessi in Europa
Aumento previsto nel 2025: +17%
Negli USA, un abitante su 4 soffre di
almeno DUE malattie croniche
Senza considerare le malattie
trasmissibili, infettive, AIDS, etc
Le malattie croniche non-
trasmissibili più frequenti in Europa
Cardiovascolari
Tumori
Neurologiche
Diabete, sangue, endocrinologiche
Respiratorie croniche
Cirrosi epatiche
Abuso di stupefacenti
Sistema muscolare
Institute for Health Metrics and
Evaluation (IHME) is an independent
global health research center at the
University of Washington
obesità
Sovrappeso e obesità sono ormai considerati, in modo particolare nei Paesi occidentali, un problema di sanità pubblica che comporta conseguenze negative a livello sanitario e socioeconomico (Choi et al. 2005; Wyatt et al. 2006; Raymond et al. 2006; WHO 2007).
Sovrappeso
Obesi
Consiglio perdere
peso a persone in
eccesso ponderale
Abruzzo 34.0 10.9 39.5
Basilicata 34.9 9.4 29.1
Calabria 34.0 11.2 44.1
Campania 37.4 13.6 50.7
Emilia Romagna 31.0 11.8 53.3
Friuli Venezia Giulia 31.2 10.5 49.4
Lazio 31.4 9.5 53.7
Liguria 27.0 8.4 49.0
Lombardia 27.9 8.2 52.1
Marche 34.0 8.3 47.2
Molise 34.4 13.4 63.1
Piemonte 28.4 8.0 48.9
Provincia di Bolzano 26.0 7.6 40.9
Provincia di Trento 28.0 7.9 49.6
Puglia 33.2 12.4 39.3
Sardegna 27.5 10.1 59.0
Sicilia 34.8 13.3 47.8
Toscana 28.5 8.2 49.5
Umbria 32.1 10.2 49.9
Valle d'Aosta 26.8 9.6 46.6
Veneto 30.3 9.9 51.1
Italia 31.7 10.5 49.2
Indicatori – PASSI 2013-2016
L'essere in eccesso ponderale è una caratteristica più frequente al
crescere dell'età, fra gli uomini rispetto alle donne, fra le persone con
molte difficoltà economiche e fra le persone con un basso livello di
istruzione.
Il gradiente geografico è chiaro e mostra quote crescenti di persone in
sovrappeso o obese dal Nord al Sud Italia. La Campania continua a
detenere il primato per quota più alta di persone in eccesso ponderale
(1 persona su 2). Seguono Sicilia, Molise e Puglia con valori non molto
distanti. Le analisi temporali non mostrano cambiamenti significativi
nella quota di persone in eccesso ponderale. Tuttavia va considerato
che questo è il risultato di andamenti differenti delle due componenti,
soprappeso e obesità, nelle tre ripartizioni geografiche: la quota di
persone in sovrappeso non si modifica, mentre l'obesità aumenta nel
Sud Italia e si riduce nelle Regioni del Centro.
Le persone in sovrappeso o obese sembrano essere poco
consapevoli del loro stato di eccesso ponderale e non si
percepiscono tali: fra le persone in sovrappeso meno della metà
ritiene troppo alto il proprio peso corporeo; fra le persone obese
c'è maggiore consapevolezza, tuttavia non è trascurabile il numero
di persone (1 su 10) che ritiene il proprio peso non troppo alto.
Generalmente le donne sono più consapevoli del problema
rispetto agli uomini e l'essere coscienti del proprio eccesso
ponderale favorisce l'adozione di comportamenti alimentari
corretti.
Bassa e in riduzione nel tempo sembra essere l'attenzione degli operatori
sanitari al problema: appena la metà degli intervistati in eccesso ponderale
riferisce di aver ricevuto dal proprio medico il consiglio di perdere peso.
Inoltre l'attenzione è indirizzata soprattutto alle persone obese, molto meno
alle persone in sovrappeso. Questo aspetto è molto importante perché il
consiglio di mettersi a dieta quando arriva da parte di un medico incoraggia
chi lo riceve a metterlo in pratica. Infatti la quota di persone in eccesso
ponderale che dichiara di seguire una dieta è tre volte maggiore fra coloro
che hanno ricevuto il consiglio medico rispetto a quelli che non lo hanno
ricevuto (38% vs 12%).
Ancora meno frequente è il consiglio medico di praticare attività fisica per
le persone in eccesso ponderale.
Il sovrappeso e l'obesità dei bambini e dei
ragazzi costituiscono fattori predittivi di
patologie in età adulta, ma anche un limite per il
processo di avviamento alla pratica sportiva.
Infatti, le motivazioni al gioco ed allo sport sono
in relazione ai livelli di prestazioni motoria
individuale e alla possibilità di continuare a
praticare con successo uno sport.
Anche se numerosi studi sono stati compiuti al di fuori della Regione europea, recenti evidenze scientifiche riportano che esiste una forte correlazione tra peso corporeo e livelli di attività fisica nell'età evolutiva (Menschik 2008) e che le misure di prevenzione e trattamento più efficaci si confermano essere la riduzione dei comportamenti sedentari e l'aumento dell'attività fisica, associati all'educazione alimentare (Duché 2008). Un lavoro di Nader et al. (2008) evidenzia che esiste un declino preoccupante dei livelli di attività fisica dei bambini e dei ragazzi dai nove ai quindici anni, sia durante i giorni feriali sia nei fine settimana. Se ciò è rilevabile per le attività fisiche quotidiane, è intuibile che l'accesso alla pratica sportiva sia una meta non facilmente raggiungibile.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima
che a livello globale circa 3,4 milioni di adulti
muoiono all’anno per cause correlate all’eccesso
ponderale (sovrappeso e obesità) e che il 44%
dei casi di diabete, il 23% delle malattie
ischemiche del cuore e tra il 7% e il 41% di
alcune forme di cancro sono attribuibili
all’eccesso di peso.
diabete
Il diabete mellito è una malattia metabolica
caratterizzato da un aumento della glicemia nel
sangue a causa di una ridotta o assente quantità
di insulina.
Esistono due tipi di diabete, di tipo I e tipo II
In entrambi i tipi di diabete, l’attività fisica è
essenziale e rappresenta parte integrante della
terapia
ASSOCIAZIONI – GLI
ALPINISTI DI ADIQ DI
NUOVO IN VETTA
A quota 8000 10 anni dopo
Marco Peruffo e i suoi compagni celebrano l’impresa del
Cho Oyu 2002, affrontando la scalata di un altro
gigante montuoso, lo Shisha Pangma, in Tibet.
Un’impresa seguita via web su www.diabete.net
Dieci anni fa Marco Peruffo fu il primo alpinista
diabetico a scalare gli ottomila metri, arrivando su una
delle più alte cime del mondo, il Cho Oyu, la Dea del
turchese, sull’Himalaya. Quale modo migliore per
festeggiare l’anniversario se non ripetere l’impresa?
Proprio mentre scriviamo, Marco è partito, alla volta
dell’Himalaya, per un nuovo ottomila, anzi 8.027:
partenza da Milano, poi Pechino, quindi Lhasa e su,
sopra il Tibet, con l’obiettivo di arrivare sul Shisha
Pangma (chiamato anche Gosainthan), la “Cresta
Nevosa sopra i Prati” a ovest dell’Everest. Una
spedizione della durata di poco più di un mese in tutto.
L’importante è l’autocontrollo
Su www.diabete.net/spedizione-tibet, intervistato da Cinzia
Pozzi, Marco Peruffo spiega così quali sono le principali
problematiche legate al diabete quando ci si trova in montagna
ad alta quota: “Il diabete non influisce sull’acclimatamento, ma
piuttosto sulla capacità di performance. Ad alta quota, essendoci
poco ossigeno, l’attività muscolare è rallentata e si innesca uno
stato di stress che porta alla produzione di ormoni che
contrastano l’azione dell’insulina. Il rischio, per un diabetico, è
l’iperglicemia, cioè avere un alto picco di zuccheri nel sangue. È
per questo che parliamo sempre di autocontrollo, cioè ogni due
ore in attività dovremo misurare la glicemia e capire e dosare
bene il correttivo di insulina, se ce n’è bisogno. Nei sei viaggi
precedenti che ho fatto ad alta quota, mediamente ho aumentato
il mio fabbisogno insulinico tra il 20 e il 25% rispetto a quello
normale a livello del mare”.
Patologie croniche
dell’apparato cardiovascolare
Patologie cronico
degenerative a carico
dell’apparato muscolo
scheletrico
Emicrania in alta quota
Fattore predisponente per l’AMS
Portarsi due farmaci diversi perché
spesso gli attacchi sono più frequenti
e più intensi.
Le discipline alpinistiche come strumento
terapeutico
in casi di ragazzi con difficoltà caratteriali
e problemi di socializzazione
autismo
Asma bronchiale
Fibrosi cistica
Controindicazioni assolute all’alta quota:
Glaucoma, retinopatia
OSAS
Patologie bollose del polmone (PNX)
Cardiopatia ipertensiva con FEV < 45%
Epilessia
Respira all'aria aperta con la tua Guida Alpina
Progetto partito nel 2014 in collaborazione tra
Lega Italiana Fibrosi Cistica Trentino Onlus,
Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Guide
Alpine Trentine, e Università di Milano.
Primo corso di formazione dedicato alle Guide
Alpine per proporsi come accompagnatori di
malati di patologie croniche, in grado di adottare
linee di condotta adeguate a renderne sicuro e
piacevole l’approccio alla montagna.
Il paziente, seguendo le precise indicazioni che
gli verranno fornite di volta in volta dal proprio
Medico Specialista, ha un approccio
personalizzato con la Guida, adatto come
intensità, durata dello sforzo fisico, esposizione
all’altezza e agenti potenzialmente dannosi.
L’attività fisica quotidiana, praticata in zone
climatiche particolarmente favorevoli, viene
svolta con maggior motivazione, intesa non solo
come aiuto per limitare le complicanze della
malattia, ma anche per raggiungere in sicurezza
mete spesso precluse anche ai coetanei sani.
Aumenta l’autostima e la sicurezza nei propri
mezzi, attraverso la consapevolezza di poter
raggiungere obiettivi che all’inizio sembravano
fuori portata. Viene favorita l’integrazione in
gruppi con miglioramento delle dinamiche
interpersonali e sociali.
Nella delibera del 29 Giungo 2015 N. 1077
dell’Assessorato alla Salute e politiche Sociali
della Provincia Autonoma di Trento
“ Piano provinciale della prevenzione 2015-2018”
è stato inserito il progetto
Guide alpine per guadagnare salute
l’obiettivo è di realizzare iniziative sportive da
svolgere in montagna a favore di persone affette
da malattie croniche degenerative, come la
fibrosi cistica, l’asma, il diabete, il sovrappeso ed
anche pazienti in attesa di trapianto o post-
trapianto, il tutto da svolgersi con la
collaborazione dalle Guide Alpine Trentine e
valorizzando quanto più possibile le risorse
ambientali del territorio.
Questo progetto si configura come una iniziativa
di promozione della salute in quanto “mette in
grado la persona di avere maggiore controllo sulla propria
salute e migliorarla”. (Carta di Ottawa –OMS
1986).
Già nell’estate 2015 sono iniziati quindi corsi di
arrampicata organizzati da Guide Alpine
Trentine a favore di malati affetti da patologie
croniche
in agosto 2015 si è giunti ad un importante
traguardo con l’ideazione della “Prima giornata di
sensibilizzazione su fibrosi cistica, trapianto e sport”,
realizzata in collaborazione con il Centro
Nazionale Trapianti, il Collegio delle guide
Alpine del Trentino, la Lega italiana per la
fibrosi cistica, e l’Accademia di montagna del
Trentino.
La manifestazione si è svolta presso la Rock
master area – Climbing stadium di Arco (Tn), e ha
coinvolto complessivamente 130 persone tra cui
50 pazienti con malattie croniche, provenienti da
numerose regioni d’Italia. 15 pazienti hanno
partecipato alla arrampicata e 35 alla passeggiata
sempre sotto l’attenta supervisione delle Guide
Alpine.
L’esperienza positiva sia dal punto di vista
organizzativo che considerato il grado di
soddisfazione espresso al termine della giornata
dai partecipanti, ha costituito un primo step del
progetto “Guide alpine per guadagnare salute” (PPP
2015-2018).
Si sono create le basi non solo per la
prosecuzione di altri corsi e sviluppo di altre
iniziative, ma anche per iniziare a valutare la
conformità delle azioni previste dal progetto
rispetto agli standard del manuale HPH.
Agosto 2016
Giornata al rifugio Segantini con gli Studenti di
Medicina Trentini
Dicembre 2016
Incontro a Rovereto e coinvolgimento nel
progetto anche di:
Guardia di Finanza Predazzo – Sportabili
Accompagnatori di Media Montagna
Inverno 2017: Inizio di attività in montagna
10 – 11 maggio 2017:
2 Giornate specifiche in aula e sul campo con gli
studenti di Medicina dell’Università di Milano -
Dipartimento di Scienze della Salute all’interno
del modulo dell'attività elettiva "Attività in
montagna e gestione delle malattie croniche",
afferente al Corso di Laurea di Medicina e
Chirurgia dell'Università di Milano
Arrivederci a tutti in montagna!