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Progetto POM A32 “Norme fitosanitarie e commercializzazione delle produzioni vivaistiche” Locorotondo (BA), 4 – 7 dicembre 2001 Sessione VII Attività Divulgativa dei Servizi di Sviluppo Agricolo Relazione dei SSA delle Regioni: Basilicata, Molise, Puglia, Sicilia COORDINATORE P. L. MARTELLI Assessorato all’Agricoltura Regione Puglia, Bari

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Progetto POM A32 “Norme fitosanitarie e commercializzazione delle produzioni vivaistiche” Locorotondo (BA), 4 – 7 dicembre 2001

Sessione VII

Attività Divulgativa dei Servizi di Sviluppo Agricolo Relazione dei SSA delle Regioni: Basilicata, Molise, Puglia, Sicilia

COORDINATORE

P. L. MARTELLI Assessorato all’Agricoltura Regione Puglia, Bari

Progetto POM A32 “Norme fitosanitarie e commercializzazione delle produzioni vivaistiche” Locorotondo (BA), 4 – 7 dicembre 2001

Divulgazione dei risultati del progetto P.O.M. A32 in Basilicata

Caponero A., E. De Stefano, S. Gala

Agenzia Lucana di Sviluppo ed Innovazione in Agricoltura, Basilicata

INTRODUZIONE

Nelle attività del P.O.M. A32, l’unità di divulgazione dell’A.L.S.I.A. (Agenzia lucana di

sviluppo ed innovazione in agricoltura) è subentrata nel 1999 all’Ufficio Sviluppo Agricolo del

Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, avendo l’Agenzia avuto delega in materia di

ricerca, sperimentazione e divulgazione.

ATTIVITÀ

Le attività svolte possono essere riassunte nei seguenti punti:

1) Supporto logistico all’Unità di ricerca del Dipartimento di Biologia, Difesa e Biotecnologie

Agroforestali (DIBIDIBAF) dell’Università degli studi di Potenza nell’individuazione dei vivai e

delle aree omogenee e dei frutteti, su cui condurre le analisi epidemiologiche e la sperimentazione

delle tecniche diagnostiche previste dal P.O.M.

Le analisi hanno interessato vivai e campi di pesco, susino, ciliegio, albicocco, noce ed

agrumi per i relativi virus “da quarantena” e “di qualità”.

I risultati dell’indagine hanno permesso di individuare piante di campi commerciali non infette da

virus di “qualità” o da quarantena da cui prelevare il materiale per gli innesti dei vivaisti lucani, i

quali hanno avuto uno strumento diagnostico ben più affidabile della semplice osservazione

sintomatologica.

La preoccupante frequenza di rinvenimento di virus “di qualità” negli impianti di drupacee ha

suggerito di estendere l’analisi epidemiologica ad un campione più ampio e rappresentativo

(esistono oltre 6.000 Ha di drupacee in Basilicata). Nel corso dell’anno, pertanto, è stato

organizzato e realizzato dall’A.L.S.I.A., in collaborazione con il DIBIDIBAF dell’Università di

Basilicata ed il Servizio Fitosanitario Regionale, il monitoraggio della diffusione di PPV, PDV,

ACLSV, PNRSV, ApMV negli impianti di pesco, susino ed albicocco lucani.

2) Supporto tecnico al Servizio Fitosanitario Regionale per l’applicazione dei DD.MM. del

14/4/1997 in Basilicata e la redazione delle rispettive norme tecniche.

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Tecnici fitopatologi dell’A.L.S.I.A. (supervisionati da un Comitato tecnico-scientifico regionale

costituito, oltre che da funzionari della Regione Basilicata e dell’A.L.S.I.A., da docenti universitari

di Patologia Vegetale, Coltivazioni Orticole e Coltivazioni Arboree e da rappresentanti dei vivaisti)

hanno condotto le seguenti azioni:

- indagine ricognitiva sulla situazione strutturale e di processo dei vivai regionali;

- indagine sulle innovazioni strutturali e tecnologiche nelle produzioni vivaistiche;

- individuazione dei punti critici del processo produttivo;

- definizione delle condizioni strutturali minime dei vivai;

- elaborazione delle norme tecniche adottate dalla Regione Basilicata per l’accreditamento dei

fornitori ai sensi dei DD.MM. del 14/4/1997.

I risultati, anche preliminari, che le diverse unità di ricerca del P.O.M. hanno via via reso

disponibili, sono stati di aiuto per la definizione delle norme tecniche, in particolare per gli aspetti

riguardanti le modalità di controllo e di campionamento oltre che per la definizione dei patogeni da

ricercare mediante analisi.

3) Divulgazione dei DD.MM. del 14/4/1997, delle norme tecniche per l’accreditamento dei

fornitori adottate dalla Regione Basilicata e delle normative sulla certificazione volontaria ai vivai

ed agli operatori agricoli, mediante redazione di opuscoli informativi ed incontri tecnici.

Nel novembre 2000 è stato organizzato un convegno nel Metapontino dal titolo “Qualità e

certificazioni delle produzioni vivaistiche” nel corso del quale sono stati presentati gli aspetti tecnici

e legislativi per le produzioni vivaistiche di qualità; le principali problematiche fitosanitarie del

vivaismo; le innovazioni sulla diagnostica; l’applicazione della normativa C.A.C. in Basilicata;

l’esperienza dell’associazionismo del vivaismo lucano.

Ai partecipanti al convegno ed ai vivaisti lucani è stata distribuita copia delle norme tecniche

della Regione Basilicata.

Nel 2001 sono stati realizzati incontri tecnici con i i vivaisti e con i tecnici del Servizio

fitosanitario lucano.

L’azione di divulgazione è culminata nella realizzazione di:

a) tre corsi rivolti rispettivamente a:

- vivaisti già accreditati ai sensi dei DD.MM. 14/4/97;

- vivaisti non ancora accreditati;

- ispettori fitosanitari del Servizio Fitosanitario della Regione Basilicata.

I corsi, differenziati per partecipanti, hanno riguardato (a diversi livelli) l’approfondimento della

normativa, le misure di controllo dei punti critici dei principali patogeni di qualità, l’informazione

sul sistema di certificazione volontaria, i livelli di certificazione.

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b) un viaggio studio con l’obiettivo di confrontarsi con realtà vivaistiche organizzate sul piano

della certificazione e cogliere spunti per il miglioramento.

c) un opuscolo divulgativo che fornisce informazioni per la gestione tecnica ed amministrativa

dei vivai e schede fitopatologiche per il riconoscimento delle più pericolose malattie “di qualità” per

le colture ortive ed arboree della Basilicata.

CONCLUSIONI

La collaborazione avviata durante la realizzazione dei programmi di ricerca e di

divulgazione del P.O.M. tra i tecnici dell’A.L.S.I.A. e le associazioni vivaistiche lucane (Vi.Co. e

Co.Vi.L.) ha portato alla definizione di una convenzione tra l’Agenzia ed i vivaisti associati per

azioni di assistenza tecnica mirante al miglioramento della qualità e della tracciabilità di prodotto ed

alla realizzazione di un sistema di Certificazione volontaria regionale.

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La divulgazione dei risultati del progetto Pom A32 in Molise, alla luce della realta’

del comparto vivaistico regionale

Cinquina L. 1, N. Mentore2

1 Ente Regionale di Sviluppo Agricolo per il Molise – Sez. di Termoli 2 Ente Regionale di Sviluppo Agricolo per il Molise – Sez. di Larino

Riassunto

Il comparto agricolo della Regione Molise si presenta, in certi settori (frutticolo, orticolo, vitivinicolo, olivicolo, cerealicolo, colture industriali) relativamente sviluppato. Il settore vivaistico, pur presentando alcune tipologie di produzione interessanti per quantità e qualità, è nel complesso poco competitivo nei confronti delle altre regioni tradizionalmente affermate. Ciò è emerso nell’indagine conoscitiva che gli autori hanno esteso a tutto il territorio regionale, elaborando un questionario finalizzato all’approfondimento delle conoscenze sulle strutture, produzioni, mercati e personale impegnato, a vari livelli, nel settore: lo scopo di questa indagine è stato quello di rendere quanto più concreto il trasferimento dei risultati che le diverse unità di ricerca impegnate per il POM A32 hanno prodotto, adattandolo alle effettive esigenze del mondo del vivaismo regionale.

Interno di un vivaio orticolo in

Molise

Introduzione

Il progetto POM A32, che ha indirizzato il proprio oggetto di studio verso le produzioni

ortofrutticole in vivaio, approfondendo quegli elementi che rappresentano una esigenza e una

necessità da parte degli operatori agricoli, come la disponibilità di materiale di propagazione “sano”

e di specifica rispondenza varietale, ha trovato presso i vivaisti e tecnici molisani un motivo di

interesse per vari aspetti: la consapevolezza dell’acquisto presso i vivai di piante ortofrutticole in

cui sono assenti patologie che si manifestano successivamente in pieno campo, che comportano la

crescita stentata o nei casi estremi il fallimento economico della coltivazione, è un problema sentito

da tutti gli imprenditori agricoli, siano essi proprietari di grosse aziende ma anche i piccoli

coltivatori.

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L’eterogeneità tecnica e gestionale degli oltre 20 vivai e piccoli produttori contattati

nell’indagine condotta dai tecnici dell’ERSA Molise, ha fatto emergere una precisa strategia

divulgativa: è stata organizzata una giornata divulgativa il giorno 13 luglio 2001, aperta ai vivaisti e

tecnici molisani, alla quale hanno preso parte gli Ispettori del Servizio Fitosanitario Regionale e i

componenti impegnati presso l’unità di ricerca dell’Università del Molise, oltre ai tecnici

divulgatori per il progetto POM A32 dei SSA molisani, ma sono stati scritti anche due opuscoli

divulgativi ed organizzata una visita guidata presso le strutture di produzione ortofrutticola e

laboratori di micropropagazione dell’Emilia Romagna.

Materiali e metodi

L’oggetto della giornata divulgativa è stato l’illustrazione di un percorso, dedicato a tutti

coloro interessati all’apertura di un nuovo vivaio, in cui la “Guida alle autorizzazioni per l’attività

vivaistica” ha rappresentato l’apertura dei lavori e l’importanza dei punti critici nella produzione di

materiale di propagazione, insieme ai sistemi di campionamento delle piante e le metodiche di

analisi di laboratorio “l’essenza” della componente scientifica dei relatori, rappresentati dal prof.

Lima e i suoi collaboratori.

Gli argomenti esposti in sintesi nel corso di questa giornata, opportunamente integrati da foto e

tabelle, sono stato oggetto del primo dei due opuscoli divulgativi, che si è sentita la necessità di

realizzare a seguito dell’indagine conoscitiva sul vivaismo molisano, in cui sono stati posti molti

quesiti, soprattutto dai piccoli produttori e vivaisti delle aree più interne, ai quali si è cercato si dare

una risposta con la stesura del documento divulgativo citato.

Inoltre, in considerazione del lavoro svolto in particolare dall’unità di ricerca scientifica presente sul

territorio molisano, il Dipartimento S.A.V.A. dell’Università del Molise, che ha fatto uno studio

sulle patologie fungine delle piante ortive in vivaio, un approfondimento dei punti critici per la

produzione di materiale di propagazione e le mappe di distribuzione in pieno campo, sempre nel

territorio molisano, dei principali agenti fungini delle piante ortive, si è pensato di realizzare un

opuscolo divulgativo, sicuramente interessante per i produttori locali, utilizzando il lavoro svolto

dal citato gruppo di lavoro.

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Il vivaismo olivicolo ha una buona affermazione e prospettive favorevoli in

Molise Infine, sempre in riferimento agli obiettivi del POM A32, è stata organizzata una visita

guidata di 2 giorni, presso alcuni vivai altamente specializzati in produzioni ortofrutticole e strutture

di micropropagazione della Romagna, che seguono tutto il processo produttivo tenendo presente

l’applicazione dei DD.MM. del 14 aprile 1997, che rappresentano la più recente e aggiornata

normativa in materia di produzioni vivaistiche. Lo scopo della visita guidata è stato quello di poter

osservare le strutture sicuramente all’avanguardia nel settore, considerando che nella Regione

Molise vi sono buone potenzialità per ampliare la gamma dell’offerta, per tipologia e qualità, non

solo delle produzioni ortofrutticole ma anche dell’ornamentale e forestale, per la presenza di

condizioni climatiche sicuramente più favorevoli rispetto alle aree più settentrionali, dove il settore

vivaistico è tradizionalmente affermato.

Risultati e conclusioni

Pur considerando l’elevata specializzazione dei contenuti e obiettivi dei suoi programmi, il

progetto POM A32 ha sicuramente una validità molto più ampia. In particolare, nel momento in cui

viene sottolineato con forza che l’acquisto di piante sane e di specifica rispondenza varietale, presso

i vivai, è un aspetto di importanza fondamentale per l’andamento tecnico – economico nella

gestione delle aziende, gli operatori del comparto ortofrutticolo trovano una concreta risposta da

parte della ricerca scientifica, alle proprie necessità.

La realizzazione di due documenti divulgativi elaborati in base alle esigenze emerse dopo

una capillare indagine volta a conoscere sia lo stato del vivaismo regionale, che le condizioni

fitosanitarie e le potenzialità del comparto orticolo, rappresenta la possibilità di continuare questa

azione di assistenza tecnica e divulgazione anche dopo la fine del progetto POM.

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Infatti, la presenza di alcuni elementi fa ritenere, a ragione, che l’efficacia di un certo tipo di

strategia divulgativa adottata dal gruppo di tecnici dell’ERSA Molise, farà avvertire in concreto un

positivo riscontro anche nel prossimo futuro, presso tutti coloro che saranno interessati ad avviare la

produzione vivaistica di specie ortofrutticole.

Tuttavia, anche presso gli operatori agricoli gli effetti positivi dell’azione di divulgazione si

avvertono e a maggior ragione si avvertiranno in futuro. Spiegare come spesso i più alti costi di

gestione e produzione, che si riflettono nei maggiori costi unitari dei prodotti venduti, sono indice di

una più attenta e puntuale tecnica di produzione, può essere motivo di garanzia per l’ottenimento di

piante sane, di qualità e per soddisfare una clientela sempre più esigente.

Anche per il recentissimo vivaismo frutticolo

in Molise vi sono buone prospettive di sviluppo

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Le azione divulgative realizzate dai Servizi di Sviluppo Agricolo della

Regione Puglia

Colapietro A. Ispettorato Provinciale per l’Agricoltura

I Programmi Operativi Multiregionali (P.O.M.) nell'ambito della Misura 2 -Innovazioni

tecnologiche e trasferimento dei risultati della ricerca - hanno come obiettivo prioritario finanziare

iniziative di ricerca nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale, garantendo

l'effettivo collegamento tra l'attività di ricerca e la divulgazione dei risultati ottenuti.

Per il raggiungimento dell'obiettivo l'Unione Europea ha previsto la costituzione di un

partenariato tra istituzioni scientifiche e Servizi di Sviluppo Agricolo (S.S.A.).

I S.S.A hanno il duplice ruolo di

- indirizzo sui settori e sugli obiettivi dei progetti;

- trasferimento dei risultati della ricerca ai beneficiari.

Il primo ruolo si esplica nella "fase di progettazione” dei P.O.M., mentre il secondo ruolo

nella "fase di attuazione dei P.O.M.".

Affinché si realizzi l'attuazione dei P.O.M. e, quindi, il trasferimento dei risultati sono

necessarie due fasi:

Fase I : trasferimento dei risultati della ricerca dalle Istituzioni scientifiche agli operatori dei

S.S.A.;

Fase II: trasferimento dei risultati della ricerca dai S.S.A. agli imprenditori agricoli.

Tutte le province della Regione Puglia sono interessate all'attività di divulgazione.

Le aziende vivaistiche coinvolte nel progetto ricadono tutte nell'intero territorio regionale e

precisamente: n.301 nella provincia di Bari, n.62 nella provincia di Brindisi, n.76 nella provincia di

Foggia, n.231 nella provincia di Lecce e n.167 nella provincia di Taranto (dati forniti

dall'Osservatorio delle Malattie delle Piante di Bari)

L'indirizzo produttivo prevalente delle aziende vivaistiche nell'intera Regione è il seguente:

olivicolo, orticolo, viticolo agrumicolo e frutticolo.

Nel primo anno di attività i Divulgatori Agricoli Polivalenti (D.A.P.) della regione Puglia,

ciascuno per la provincia assegnata, hanno "seguito le azioni" intraprese da alcuni proponenti del

progetto.

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L'azione n. 1, denominata "Analisi di distribuzione di patogeni pregiudizievoli alla qualità

delle specie ortofrutticole", avente l'obiettivo operativo di definire le mappe di distribuzione dei

patogeni, è stata caratterizzata da visite in vivai e aziende private di: olivo, agrumi, drupacee, noce,

vite e ortaggi.

Il lavoro è stato organizzato reperendo inizialmente i dati statistici delle colture (superficie

in ettari e cultivar) presenti nei singoli Comuni delle cinque province della Puglia.

Successivamente, si è proceduto alla scelta dei Comuni in cui le colture interessate dal

progetto erano maggiormente rappresentative.

Selezionati i Comuni, sono stati realizzati dei sopralluoghi nelle aziende individuate per

effettuare dei controlli fitosanitari.

Durante i controlli fitosanitari sono stati effettuati dei prelievi di campioni (terreno e parti di

pianta), i quali sono stati sottoposti ai saggi di laboratorio presso le strutture del Dipartimento di

Protezione delle Piante e Microbiologia Applicata dell'Università degli Studi di Bari e dell'Istituto

Agronomico Mediterraneo di Valenzano.

I controlli fitosanitari sono avvenuti nelle epoche favorevoli alle osservazioni

sintomatologiche e nelle fasi fenologiche delle piante in cui i diversi patogeni sono facilmente

isolabili.

Inoltre, la nostra "Unità di divulgazione" ha seguito il lavoro delle Unità di ricerca

acquisendo in tal modo piena conoscenza del contenuto scientifico del progetto.

Per l'attuazione della fase II il D.A.P. redige il programma di divulgazione previa

definizione dei metodi e dei relativi strumenti.

La scrivente, divulgatore referente della Regione Puglia, e il gruppo di lavoro, impegnati nel

progetto P.O.M. A32, hanno svolto attività divulgativa nell'ambito dell'azione n. 5, denominata

"Trasferimento dei risultati agli imprenditori agricoli (vivaisti) ".

In merito, è stato realizzato il programma di divulgazione nella tabella di seguito riportata.

METODI STRUMENTI

INFORMAZIONE N°5 Incontri divulgativi realizzati nelle province di: Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto Redazione stampa e distribuzione opuscolo divulgativo dal titolo "Protocolli dei punti critici nel processo produttivo dei materiali di categoria C.A.C." Pagine Web

FORMAZIONE N°4 Corsi monotematici realizzati nella provincia di Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto

DIMOSTRAZIONE Visite guidate con prove dimostrative nei campi pilota allestiti.

CONSULENZA In ufficio e in azienda

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Analizzando dettagliatamente la tabella si evince che per ciascuna provincia pugliese sono

stati realizzati incontri divulgativi dal tema "Norme tecniche per la commercializzazione delle

produzioni vivaistiche - Contributo del Progetto POM A32 all'applicazione dei DDMM 14/4/97".

L'obiettivo degli incontri è stato quello di presentare il progetto e i primi risultati ottenuti per

le colture arbore ed ortive.

Nella realizzazione dell'incontro è stato previsto il coinvolgimento dell'Osservatorio delle

Malattie delle Piante di Bari e ai partecipanti è stata distribuita una piccola dispensa contenente:

l'elenco dei Proponenti, le azioni, gli obiettivi e la descrizione delle attività del progetto POM A32.

È stato, inoltre, utilizzato il sito internet "ww.agripuglia.it", già operativo nella Regione

Puglia, per inserimento di una pagina WEB contenente gli obiettivi e la descrizione delle attività del

progetto POM A32.

In base alle diverse realtà territoriali, sono stati organizzati i sotto elencati corsi

monotematici, avvalendosi della collaborazione delle Unità di Ricerca coinvolte nel progetto:

"PUNTI CRITICI NEL VIVAISMO VITICOLO"

Otranto (Lecce) Sala Castello Aragonese Venerdì 8 giugno 2001 ore 9.00

"PUNTI CRITICI NEL VIVAISMO ORTICOLO"

Ortanova (Foggia) Sala palazzo ex-Gesuitico Lunedì 23 luglio 2001 ore 18.00

"INTERVENTI PER LA PREVENZIONE DA VIRUS, FUNGHI, BATTERI E NEMATODI NEI VIVAI ORTICOLI"

Ceglie Messapica (Brindisi) Hotel La Fontanina Venerdì 12 ottobre 2001 ore 18.00

"INTERVENTI PER LA PREVENZIONE DA VIRUS, FUNGHI, BATTERI E NEMATODI NELLE PRODUZIONI VIVAISTICHE"

Massafra (Taranto) Sala Istituto Tecnico Agrario "C. Mondelli" Martedì 16 ottobre ore 18.00

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Attività divulgativa svolta dai Servizi di Sviluppo Agricolo della Regione Sicilia, nell’ambito del progetto POM A32

Costanzo M. Assessorato Agricoltura E Foreste,Regione Siciliana

L’attività dei Servizi allo Sviluppo della Regione Siciliana nell’ambito del progetto è

consistita inizialmente in una serie di riunioni operative realizzate presso l’Università di Bari, il

Vivaio Governativo di Viti Americane di Palermo e l’Assessorato Agricoltura e Foreste di Palermo,

cui hanno partecipato i tecnici dell’Assessorato Agricoltura e Foreste ed i divulgatori agricoli delle

Sezioni Operative coinvolte.

Le Sezioni sono state le seguenti: n.30 Siracusa, n.33 Ispica (RG), n.35 S.Croce Camerina

(RG), n.61 Monreale (PA), n.76 Sciacca (AG), n.77 Menfi (AG), n.78 Castelvetrano (TP), n.81

Mazara del Vallo (TP), n.83 Paceco (TP), b.85 Buseto (TP).

Nel corso degli incontri i divulgatori sono stati messi al corrente da parte delle Unità

Operative dello stato di avanzamento del progetto, partecipando anche ad incontri sul campo, corsi

di aggiornamento e seminari.

Si ricorda a questo proposito: il corso teorico-pratico su “Tecniche di diagnosi

fitopatologiche organizzato da Dipartimento di Protezione delle Piante e Microbiologia Applicata,

Università degli Studi di Bari, nell’ottobre 1999, al quale hanno partecipato 13 divulgatori agricoli

siciliani; il convegno divulgativo tenutosi a Vittoria (RG) nel giugno 2000 (organizzato in

collaborazione con il Vivaio Governativo di Viti Americane di Palermo); la partecipazione ai

convegni di Locorotondo (Febbraio 2000) e Termoli (Marzo 2001). Nel corso del convegno di

Termoli è stato presentato l’opuscolo di progetto realizzato dalla Sezione Operativa di Mazara del

Vallo (TP), riportante la sintesi del progetto A32, la trattazione della problematica della C.A.C. e

del sistema di certificazione ufficiale del materiale di propagazione, oltre all’esperienza della unità

di ricerca siciliana V.G.V.A. di Palermo.

Nel corso del 2001 le Sezioni hanno organizzato incontri con tecnici ed operatori del settore

vivaistico, fornendo diverse consulenze su richiesta ed a sportello.

La Sezione di Monreale si è occupata di effettuare delle riprese video a carattere

informativo-divulgativo su tematiche attinenti al progetto.

Tutte le Sezioni coinvolte, infine, hanno provveduto nel mese di ottobre a stampare in

maniera collegiale un opuscolo divulgativo di progetto, da distribuire agli operatori del settore,

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utilizzando i risultati della ricerca prodotti dalle unità partecipanti al progetto, aventi per oggetto i

punti critici delle principali colture agrarie.