Aspetti dinamici della disuguaglianza: la mobilità intergenerazionale dei redditi Sauro Mocetti...
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Aspetti dinamici della disuguaglianza:
la mobilitàintergenerazionale
dei redditi
Sauro MocettiIstituto Gramsci, Bologna 23 marzo 2010
La mobilità intergenerazionaledue definizioni preliminari:
• La mobilità assoluta confronta sostanzialmente la condizione dei genitori e dei figli e osserva se i figli occupano una posizione migliore o peggiore di quella di partenza
•La mobilità relativa approssima il grado di apertura di una società: è funzione non delle quantità di opportunità che una società offre ma di come le opportunità sono distribuite
La mobilità intergenerazionalein varie epoche storiche:
• Società preindustriali: la maggior parte degli individui rimane nella posizione sociale della famiglia (mobilità assoluta = scarsa; mobilità relativa = scarsa)
• Società industriali e post-industriali: la mobilità sociale diventa un fenomeno significativo e generalizzato (mobilità assoluta = elevata; mobilità relativa = variabile, in Italia modesta)
• I giovani nell’Italia attuale: (mobilità assoluta = modesta; mobilità relativa = modesta)
Uguaglianza vs.mobilità intergenerazionale
• approccio statico vs. dinamico
• uguaglianza dei risultati vs. delle opportunità
0 100mila
▲ Società con minore disuguaglianza del reddito
▲ Società con maggiore disuguaglianza del reddito
GENERAZIONE DEI FIGLI
GENERAZIONE DEI PADRI
GENERAZIONE DEI FIGLI
GENERAZIONE DEI PADRI
Uguaglianza vs.mobilità intergenerazionale
…quindi:
• società che sono diseguali in termini statici possono essere “uguali” in termini dinamici
• L’uguaglianza delle opportunità ammette le disuguaglianze di risultato: «Equality of opportunity is a political ideal that is opposed to caste hierarchy but not to hierarchy per se» [Stanford Encyclopedia of Philosophy]
Perché occuparsi dimobilità intergenerazionale?
• efficienza
• coesione sociale
• equità / uguaglianza delle opportunità
Resto della presentazione:Resto della presentazione:
►► La mobilità intergenerazionaleLa mobilità intergenerazionalein Italia (confronto internazionale e tra coorti)in Italia (confronto internazionale e tra coorti)
►► Uguaglianza delle opportunità e Uguaglianza delle opportunità e mobilità mobilità intergenerazionaleintergenerazionale
►► Dove e quando si determina l’ereditarietà Dove e quando si determina l’ereditarietà socio-economica e le politiche per limitarlasocio-economica e le politiche per limitarla
Come si misura lamobilità intergenerazionale?
• approccio sociologico- Matrici di transizione per livelli di studio, occupazione, classi sociali
• approccio economico- Correlazione tra i redditi dei figli e quelli dei padri (e/o della famiglia d’origine)
La mobilità sociale (classi sociali)
Fonte: Gabriele e Kostoris Padoa Schioppa (2006)
Mobilità intergenerazionale:LIVELLI DI ISTRUZIONE
Fonte: elaborazioni su dati IBFI (2004-2008)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Fino alle elementari Licenza media Diploma Laurea
Laurea
Almeno il diploma
Probabilità che il figlio consegua:
Titolo di studio del padre
Mobilità intergenerazionale:OCCUPAZIONI
Fonte: elaborazioni su dati IBFI (2004-2008)
0
10
20
30
40
50
60
70
operaio impiegato quadro/dirigente Indipendente
operaio impiegato
quadro/dirigente Indipendente
Occupazione del padre
Probabilità che il figlio diventi:
Mobilità intergenerazionale:ELASTICITÀ DEI REDDITI
• Il coefficiente di elasticità intergenerazionale dei redditi è pari a quasi 0,5, vale a dire circa la metà del vantaggio reddituale dei padri si trasferisce ai figli
• Qualche esempio:
1) Reddito del padre più ricco = 35,000 €; reddito del padre più povero = 6,500 € → il figlio del padre più ricco guadagnerà oltre il 120% in più dell’altro figlio
2) Reddito del padre più ricco = 20,000 €; reddito del padre più povero = 12,000 € → il figlio del padre più ricco guadagnerà circa il 28% in più dell’altro figlio
Mobilità intergenerazionale:PER DIVERSI LIVELLI DI REDDITO
Fonte: elaborazioni su dati IBFI (2004-2008)
Il confronto internazionale: ELASTICITÀ DEI REDDITI
Fonte: Corak (2006); per il Brasile Ferriera e Veloso (2006); per l'Italia Mocetti (2007)
0,0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
DAN NOR FIN CAN SVE GER FRA USA ITA GBR BRA
Il confronto internazionale:“trappole” di povertà e ricchezza
Fonte: Jannti et al. (2006); per l'Italia elaborazioni su dati IBFI (2004-2008)
20
25
30
35
40
45
Stati Uniti Regno Unito Italia Paesi Scandinavi
Tasso di permanenza nel 1° quintile Tasso di permanenza nel 5° quintile
La mobilità intergenerazionale:un confronto per coorti
Fonte: elaborazioni su dati IBFI (1993-2008)
0
2
4
6
8
10
12
Anni '40 Anni '50 Anni '60 Anni '70
Figli di laureati vs. figli di padri con al massimo la licenza mediaFigli di laureati vs. figli di diplomati
Probabilità di ottenere la laurea:
La mobilità intergenerazionale:un confronto per coorti
Fonte: elaborazioni su dati IBFI (1993-2008)
0,25
0,30
0,35
0,40
0,45
0,50
0,55
0,60
0,65
1945-49 1950-54 1955-59 1960-64 1965-69 1970-75
Mobilità intergenerazionale:UNA SINTESI
• In Italia circa la metà del vantaggio reddituale dei padri si trasferisce ai figli
• Vi è una forte persistenza nelle classi di reddito “estreme” (soprattutto in quella più elevata)
• Nel confronto internazionale, l’Italia è una delle società più immobili
• Non ci sono segnali chiari e significativi che il background familiare conti meno che in passato
Mobilità intergenerazionale eMobilità intergenerazionale euguaglianza delle opportunitàuguaglianza delle opportunità
La mobilità intergenerazionale el’uguaglianza delle opportunità:
Una maggiore immobilità sociale significa necessariamente una minore uguaglianza delle opportunità?
Dipende:
• dai meccanismi sottostanti l’immobilità
• da ciò che consideriamo equo
Un esempio:
Società A Società B
Da cosa dipende l’ereditarietà della condizione socio-economica?
• ereditarietà del patrimonio genetico (abilità cognitive e non, caratteristiche fisiche, ecc.)• effetti legati al reddito e alla ricchezza della famiglia d’origine• ambiente familiare (che influenza scelte, preferenze e comportamenti dei figli)• network sociale
Uguaglianza di che cosa?
Secondo Sen, tutte le maggiori teorie contemplano una forma di uguaglianza, in termini di «qualche variabile focale, anche se le variabili selezionate sono molto spesso diverse da una teoria all’altra. È possibile mostrare che anche quelle teorie solitamente considerate «anti-egualitarie» (e che sono spesso descritte in tal senso dai loro stessi autori) finiscono con l’essere egualitarie in termini di qualche altro punto focale. Il rifiuto dell’eguaglianza in una di queste teorie in termini di certi variabili vocali va di pari passo con l’approvazione dell’eguaglianza nei termini di un altro punto focale»
Uguaglianza di che cosa?Le diverse teorie politico-filosofiche
• Pari opportunità formali (liberalismo classico): la variabile focale è la libertà• Pari opportunità sostanziale: lo stato deve agire come un arbitro che garantisca una gara “equa” tra tutti i membri della società (es. garantire a tutti accesso all’istruzione)
Uguaglianza di che cosa?Le diverse teorie politico-filosofiche
• La giustizia secondo Rawls: «un’eredità ineguale di ricchezza non è intrinsecamente più ingiusta di un’eredità ineguale di intelligenza» • La critica di Sen: non basta uguagliare le risorse iniziali se le persone hanno una diversa capacità di “convertirle”. A parità di risorse può non esservi un’effettiva uguaglianza nella capacità di realizzarsi
Uguaglianza di che cosa?Le diverse teorie politico-filosofiche
• Dworkin (e Roemer) introducono la distinzione tra impegno (per il quale l’individuo è responsabile) e circostanze (che sono fuori dal controllo individuale). Quindi:- compensare le disuguaglianze attribuibili alle circostanze- sono invece eticamente accettabili (principio di responsabilità) le disuguaglianze prodotte dall’impegno individuale
010
,000
20,0
0030
,000
40,0
00re
ddi
ti de
i fig
li
basso medio-basso medio-alto alto Classi di reddito del padre
Approccio di Roemer per misurareuguaglianza delle opportunità
Fonte: elaborazioni su dati IBFI (2004-2008)
8,000
15,600
22,800
L’immobilità viene interiorizzata, influenzando preferenze e incentivi
0
10
20
30
40
50
60
70
Canada Finlandia Francia Germania Giappone Italia RegnoUnito
Spagna Stati Uniti Svezia
1 2 3
Nel lungo periodo, il duro lavoro di solito porta a una vita migliore:
Fonte: World value survey
Quali politicheQuali politicheper limitare l’ereditarietàper limitare l’ereditarietà
socio-economica?socio-economica?
►► Le disuguaglianze emergono già nell’età Le disuguaglianze emergono già nell’età prescolare e durante la “scuola dell’obbligo”prescolare e durante la “scuola dell’obbligo”
►► Le prime scelte scolastiche (secondaria superiore Le prime scelte scolastiche (secondaria superiore e università) riproducono la stratificazione socialee università) riproducono la stratificazione sociale
►► Funzionamento del mercato del lavoro e ruolo Funzionamento del mercato del lavoro e ruolo della famigliadella famiglia
L’impatto del background familiare si manifesta presto:
Fonte: Cunha e Heckman (2007)
La “selezione” a 15 anni:Competenze degli studenti (PISA)
360
380
400
420
440
460
480
500
Elementare Media Diploma Laurea straniero 1° gener. 2° gener. Italiano
Per titolo di studio del genitore Per cittadinanza
La “selezione” a 15 anni:Il ritardo scolastico e il drop-out
Fonte: elaborazioni su dati RFL (2006-2008)
0
5
10
15
20
25
30
35
40
drop out ritardo
Straniero
Lic. Media
Diploma
Laurea
Quali politiche per limitarel’ereditarietà socio-economica?
• Maggiori investimenti sul welfare per la prima infanzia
• Migliore qualità della scuola dell’obbligo (in particolare la scuola media)
• Aumentare le ore di scuola, sia su base giornaliera (tempo pieno) che su base annuale (minore vacanze estive)
Tracking e background familiare
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Percentualimedie
Genitori con lalaurea
Genitori conlicenza media
Padre operaio Ritardonell'obbligo
Istituti tecnici Istituti professionali Licei e altre
Quali politiche per limitarel’ereditarietà socio-economica?
• Aumentare l’età della separazione degli indirizzi
• Maggiore spazio ai suggerimenti degli insegnanti nell’indirizzare i giovani
• Uso buoni scuola legati alla performance scolastica, al reddito familiare e alla qualità della scuola scelta
• Una dotazione per i giovani sull’esempio del Child Trust Fund
• Più borse di studio universitarie (da finanziare con rette più alte?)
Quali politiche per limitarel’ereditarietà socio-economica?
Alcune considerazioni più generali:
• Maggiore libertà nell’accesso alle professioni e maggiore competizione sui mercati
• Diminuire la dipendenza dalla famigliaL’80% degli italiani dai 18 ai 30 anni vive ancora con la famiglia (Manacorda e Moretti, 2006); il 45% delle coppie sposate vive entro un raggio di 1 km dai genitori (Alesina e Ichino, 2010); la famiglia sta svolgendo un ruolo di ammortizzatore sociale nella crisi attuale
• Assenza di interesse nel dibattito politico
Grazie dell’attenzione
Tassa di successioneTassa di successione
Fonte: Jappelli, Padula e Pica (2010)Fonte: Jappelli, Padula e Pica (2010)
Fonte: D’Addio (2007)Fonte: D’Addio (2007)