Ascoltare Capire Agire NATALE 2009 - parrocchie.it parrocchiali... · il Padre dice ai tre apostoli...

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“Oggi, nella città di Davide,Oggi, nella città di Davide,Oggi, nella città di Davide,Oggi, nella città di Davide,Oggi, nella città di Davide,è nato per voi un Salvè nato per voi un Salvè nato per voi un Salvè nato per voi un Salvè nato per voi un Salvatoratoratoratoratore,e,e,e,e,

che è Cristo Signorche è Cristo Signorche è Cristo Signorche è Cristo Signorche è Cristo Signore”e”e”e”e”(Luca 2,11)

NATALE 2009

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Fratelli e sorFratelli e sorFratelli e sorFratelli e sorFratelli e sorelle, ascoltate:elle, ascoltate:elle, ascoltate:elle, ascoltate:elle, ascoltate:È Natale!È Natale!È Natale!È Natale!È Natale!

Ascoltare è uno dei due verbi del dialogo. Con tristezza afferma questaverità ogni mamma, quando addolorata esclama: “I miei figli non mi ascolta-no più!”. Parlare e ascoltare sono i due verbi che creano scambio e comunio-ne. Nella Parola di Dio il verbo ascoltare ricorre con frequenza e proclamacon chiarezza la relazione che lega Dio all’uomo e l’uomo a Dio.

La preghiera del pio israelita che veniva recitata due volte al giornoiniziava così: “Ascolta, Israele…” (Dt.6,4). Sul monte della Trasfigurazioneil Padre dice ai tre apostoli presenti e a tutti noi: “Questi è il mio Figlio,l’amato, ascoltatelo” (Mc. 9,7). All’ascolto da parte dell’uomo fa riscontrol’ascoltare da parte di Dio. Nei Salmi in continuazione si prega il Signore diascoltare la preghiera e di accogliere le invocazioni. Il tempio è il luogo in cuil’appello a Dio costituisce una costanza e il senso stesso dell’edificio. Gesù,poi, nella certezza che il Padre ascolta ci invita alla preghiera personale quan-do afferma nel Discorso della Montagna:”…quando tu preghi, entra nella tuacamera, chiudi la porta e prega il Padre tuo…”(Mt. 6,6).

Il verbo “ascoltare” ha per noi una particolare rilevanza, poiché costitu-isce il filo conduttore del piano pastorale diocesano nel presente anno 2009-2010, come viene spiegato più avanti in questo nostro bollettino parrocchiale.E’ proprio avendo a cuore tale progetto che cercherò di rispondere ad unadomanda che mi gira per la testa in questo periodo:

“Cosa significa ascoltare oggi il Natale di Gesù?”

Risponderò a questa domanda non con parole mie, ma tramite i perso-naggi che hanno popolato la nascita di Gesù. Iniziamo senza indugio.

Maria. Io a Natale sono stata il grembo di Dio. Per nove mesi ho porta-to nel mio seno il Figlio dell’Altissimo, l’Emanuele, il Dio con noi. L’ho fattocon molta naturalezza perché me lo ha detto Lui tramite l’arcangelo Gabriele.Si può forse dire no a Dio? Che ne pensi tu? Il mio sì ha spalancato il mondo

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umano al Figlio di Dio, ha preso in me umana carne. Se ogni maternità è undono straordinario di Dio, la mia è stata una cosa unica, di cui vado umana-mente orgogliosa. Quali sono i tuoi sì a Dio?

Trovo veramente doloroso pensare a chi sente unfiglio, che ha occupato il suo ventre, come a qualcosa diestraneo, a qualcosa da estirpare, da eliminare perché ma-lato, perché considerato di troppo. Un figlio è sempre ecomunque una gioia, una vita che sboccia, è un pezzo diparadiso sceso in terra, è un frammento di vita e di amo-re. È un dono che chiede di essere ricevuto a mani aperte.Il Natale del mio Gesù mi ha ripagato di tutte le difficol-tà, di tutte le ansie, di tutte le preoccupazioni che hannoaccompagnato la mia giovane gravidanza. Penso poi aitanti bambini di oggi che muoiono di fame e di stenti intante parti del mondo soprattutto in Africa, accompagnatispesso solamente dalla nostra indifferenza.

Nel mio cuore spesso pregavo così: “Signore mioDio, sei stato molto buono con me, mi hai donato tuoFiglio, hai messo sulla mia strada quello splendido padre che è Giuseppe:come ti rappresenta bene! Come è consapevole del suo compito! E poi, Si-gnore, hai voluto che entrassi a far parte del tuo piano di salvezza, mi hai fattaparte del tuo popolo. Penso ai miei antenati: Abramo, Mosè, Davide, Salomo-ne… di che bella storia faccio parte! Signore mi hai voluto bene, aiutami avolerti bene. Amen”. Poi mettevo il mio velo in testa e mi precipitavo fuoricasa a sorridere a tutti, a far tutti partecipi della mia gioia. Il Natale è gioia peril Figlio di Dio che nasce in questo mondo, se non comunichiamo tale gioia ilNatale è destinato a morire.

Giuseppe. Io spesso sono chiamato da voi l’uomo del silenzio. In tuttoil vangelo neanche una parola. Ma spesso il silenzio, quello autentico, è piùloquace di qualsiasi fiume di parole. Nella mia vita ho passato tante ore dasolo a lavorare. Mentre lavoravo pensavo, mentre pensavo un oceano di sen-timenti invadeva il mio cuore. Io sono stato lavorato dal silenzio. Sì, il silen-zio è armonia e pienezza, è un ricamo che può segnare i vostri giorni.

E voi, uomini e donne d’oggi, che ne avete fatto del silenzio? Perchéavete sempre bisogno di ascoltare qualcosa? Radio, televisione, telefonino,CD, iPod… Sempre con le orecchie occupate, sempre inzuppate di rumore.Quale angoscia vi turba dentro? Quali ansie dovete scacciare? Quali preoccu-

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pazione dovete dimenticare? Quale vuoto volete riempire? Il silenzio vi fapaura? Avete timore a restare soli con voi stessi?

Ebbene, fratelli e sorelle di questo secolo, sappiate che il silenzio èpace interiore, è riposo dello spirito, è serenità del cuore. Non accettate d’es-sere vittime di questa società, fate spazio alla interiorità. Ricordate le grandiesperienze di silenzio, che il deserto c’insegna. È nel silenzio che ho capito ilmio ruolo nella Santa Famiglia. È durante gli spazi di silenzio che si può sca-vare nel pozzo del proprio spirito e far sgorgare l’acqua limpida e perennedalle viscere della nostra vita, nutrita alla Parola di Dio.

Coltivate, dunque, ampi spazi di silenzio e la vostra vita ne trarrà ungrande giovamento. Raccogliendo il mio pensiero in poche parole vi dico:“Ascoltate il silenzio”.

Angeli. Noi, angeli di Dio, suoi messaggeri e inviati sulle strade delmondo, abbiamo avuto una non piccola parte nell’evento del Natale. Vi parepoca cosa essere stati inviati a Nazaret da Maria? Credete che sia poco signi-ficativo aver informato Zaccaria delle futura gravidanza della moglie Elisa-betta, scelta per essere la mamma di Giovanni Battista? E poi essere stati man-dati da Giuseppe per sciogliere i suoi dubbi sulla sua sposa Maria non è statoforse per noi un grande onore? Non è sempre a Lui, che il Signore ci ha inviatiper allontanare Gesù dal mortale pericolo che Erode rappresentava, proponen-dogli la fuga in Egitto?

E poi, soprattutto, perché non dovrebbe riempirci di santo orgoglio l’averpartecipato all’evento del Natale? Non ricordi forse che in quella santa nottenoi abbiamo volato sulle autostrade del cielo, facendo fantastiche piroette,per annunciare a tutti che nella città di Davide era nato il Salvatore delmondo? Non è su quel cielo stellato che nel buio ha cominciato a luccicaremeravigliosamente la stella del Magi?

Il cielo dei vostri astronomi non è forse troppo buio e troppo freddo?Perché non ci mettete un po’ di poesia? Perché non lo arricchite con un po’ difantasia che riscalda le gelide traiettorie spaziali? Perché pensate che il cielosia sempre buio e vuoto? Perché non mettete più degli angioletti che abbelli-scono gli angoli del vostro universo? Perché volete cacciare Dio da quel cieloche lui ha creato dal nulla? Perché pensate solo alle vostre piccole e freddenavicelle spaziali e vi dimenticate di chi ha messo in opera lo spazio? LaParola di Dio non afferma forse che “i cieli narrano la gloria di Dio”? (Ps.18,1).

Ecco! Noi, angeli del Natale, vogliamo aiutarvi a scoprire la faccia na-scosta dell’universo. Vi vogliamo indicare che esiste qualcosa oltre le vostrespettacolari speculazioni scientifiche. Le vostre scoperte non penetrano tutto

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il cosmo: c’è del mistero lassù! Ci siamo anche noi lassù. Non cercateci coni vostri potenti telescopi, perché non sono adatti, vi depistano… Non ascoltatesolo il rumore di fondo del grande Big Bang, ascoltate anche i nostri cori chei vostri iPod sono incapaci di portare alle vostre orecchie. I cieli narrano, par-lano, cantano stupende sinfonie e voi non ve ne accorgete? Perché non mettetein sintonia il vostro cuore con il cuore dell’universo? Ci vuole un unico tic-tac!

Pastori. Noi beatamente addormentati, noi quietamente distesi in mez-zo al gregge, noi forzatamente svegliati da voci angeliche, noi i tirati fuori dalsonno per un evento imprevisto e imprevedibile. Noi abituati a svegliarci perriattizzare il fuoco, per scacciare qualche animale selvatico che infastidiva lenostre greggi, per accogliere nel buio della notte qualche pellegrino ritardata-rio…, ebbene quella notte non fu così. Siamo stati svegliati da canti di angeli

che proclamavano: “…sulla terrapace agli uomini, che egli ama” (Lc.2,14)

La pace, la pace, la pace…quanti potenti si erano riempiti labocca con questa parola, quante pre-potenze erano nascoste in quellepoche lettere. In un baleno quella pa-rola stava acquistando un nuovo si-gnificato: Dio veniva a visitare il suo

popolo, il Signore scendeva a consolare i perduti della terra, l’Altissimo co-minciava a frequentare le grotte dei poveri, evitando i palazzi dei potenti. Beatii poveri…, beati i miti…, beati gli operatori di pace… Ma tutto questo è assur-do, rovescia il mondo, cancella secoli e millenni di storia in cui il tallone delprepotente ha sempre schiacciato il debole.

Per noi, pastori derelitti ai margini del mondo, quella fu una scopertastraordinaria: Qualcuno lassù ci ama, questo Qualcuno si è fatto vicino a noi,anzi uno di noi per insegnarci un nuovo alfabeto, nuove relazioni tra gli uma-ni.

E noi ignari destinatari di tale messaggio, intuito più che capito, siamoandati a vedere e abbiamo trovato un bambino in fasce con Maria, sua madre.Tutto qui? Sì, tutto qui! Ma qualcosa di divino aleggiava lì intorno. Come unfiume di pace usciva da quella mangiatoia e stava per invadere il mondo: unaspecie di luminosa cascata lavica si diffondeva senza possibilità di arrestarla.

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E noi, spettatori privilegiati, tornammo alle nostre abitazioni con il cuore gon-fio di attese, certi ormai che i rapporti tra di noi non erano più come prima.

* * *

Avete ascoltato il messaggio dei personaggi del Natale? Io mi auguro disì! Permettetemi di riassumerlo prima di formulare il mio augurio.

Maria ci ha rivelato che in Gesù il figlio di Dio si è fatto uomo. Dimen-ticare ciò significa cancellare il Natale.

Giuseppe ci ha insegnato il valore del silenzio, come spazio per megliovivere la nostra vita in presenza dell’Eterno.

Gli angeli ci hanno detto che il cielo non è vuoto: vi sono presenzeinvisibili, ma essenziali per capire il significato del nostro esistere.

Infine i pastori ci hanno ricordato che sulla terra Gesù ha portato lapace. Tocca a noi oggi seminare la pace, annunciata dagli angeli, nei solchi delnostro pianeta.

Ma il nostro Natale è ancora quello di Gesù oppure porta in sé i guastidel carrozzone di un Natale consumistico? Il nostro è un Natale taroccato, incui Gesù è il grande assente? Vi scongiuro non sia così, altrimenti potremmoessere condannati per alto tradimento al tribunale del tempo e dell’eternità. IlNatale può essere senza regali, senza spumante, senza panettoni, senza fami-liari, senza… Però non puo esserci Natale senza Gesù in compagnia di Maria,di Giuseppe, degli angeli e dei pastori. E’questo il mio augurio per voi e perme!

Buon Natale in compagnia del Signore Gesù!Auguri vivissimi, issimi, issimi ciao!

Don Guido

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Un cambiamento... un dono.Un cambiamento... un dono.Un cambiamento... un dono.Un cambiamento... un dono.Un cambiamento... un dono.

Nell’ultima assemblea parrocchiale ho detto che “una nuova famiglia”si aggiunge alle famiglie della nostra parrocchia. Una famiglia un po’ partico-lare: la comunità dei sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, conosciuti comedehoniani.

Una “famiglia” composta da sette religiosi di età diverse e con impegnidiversi. Primo impegno della nostra comunità è quello dell’animazione gio-vanile e vocazionale a nome della nostra congregazione religiosa in Italia.Non voglio qui descrivere chi sono i Sacerdoti del sacro Cuore di Gesù. Speroche lentamente ci facciamo conoscere attraverso il vivere quotidiano.

Vorrei solo sottolineare un aspetto particolare. Lo specifico delle con-gregazioni religiose – oltre a una spiritualità specifica – è il fatto di pensare e

agire a partire da una comuni-tà. È la vita fraterna in comuni-tà che ci deve descrivere, oltreche contrassegnare ogni nostraattività pastorale. Questa spe-cificità la vogliamo portaredentro la “comunità parroc-chiale” che noi vediamo comeuna comunità di famiglie. Unacomunità fatta di “diversità”,quindi ricca, vivace, capace di

accogliere chiunque e proprio nella sua diversità e specificità.

Da alcuni anni, come comunità religiosa, siamo presenti e collaboria-mo nelle attività parrocchiali, soprattutto nell’animazione degli adolescentie dei giovani.

La novità di questi ultimi tempi è che abbiamo accolto l’invito ad ani-mare la comunità parrocchiale. Tra qualche mese uno di noi assumerà il ser-vizio di parroco in sostituzione di don Guido.

Una piccola grande novità, per noi come per la parrocchia. Uno di noisarà parroco, lo farà non da solo, ma sostenuto e aiutato dalla comunità. Nonvuol dire che a Villazzano, oltre al parroco ci saranno 6 cappellani… Tutt’al-tro. Vuol dire che il nuovo parroco si muoverà a partire da una comunità. La

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vita di comunità si dovrà incontrare con la vita della comunità parrocchiale.Questo comporterà dei vantaggi, ma anche qualche piccolo aggiustamento…Cambierà, ad esempio la casa del parroco. Non più la canonica, ma la comunitàdehoniana. Questo aprirà altri “spazi”, che possono diventare opportunità nuovee forse impensate fino ad oggi.

Dentro ogni cambiamento c’è il “rimpianto” di quanto si lascia perchéconosciuto e un po’ di “timore” per il futuro,proprio perché sconosciuto. Ma iovoglio vedere la novità come una grande “opportunità” che ci è messa tra lemani. Forse potremo arrivare a dire “una grazia di Dio”, una “perla preziosa” dacustodire e far crescere. Un’opportunità per noi dehoniani per entrare ancoradi più nella vita della nostra città e della nostra parrocchia… un’opportunità perla comunità parrocchiale di Villazzano per intraprendere un cammino nuovoche tutti speriamo “affascinante”.

Il Rettorepadre Cattani Oliviero scj

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IL PIANO PIL PIANO PIL PIANO PIL PIANO PIL PIANO PASTASTASTASTASTORALE DIOCESANOORALE DIOCESANOORALE DIOCESANOORALE DIOCESANOORALE DIOCESANO2009 – 20122009 – 20122009 – 20122009 – 20122009 – 2012

VVVVViandanti sulle strade di Emmausiandanti sulle strade di Emmausiandanti sulle strade di Emmausiandanti sulle strade di Emmausiandanti sulle strade di Emmaus

Si tratta del Piano avviato nella recente Assemblea Diocesanadello scorso 19 settembre. Proviamo ad esaminarne i contenuti perpoter trarne suggerimenti volti a rinnovare l’attività pastorale in ambitodecanale e parrocchiale. Il Piano trae spunto dal brano biblico dei di-scepoli di Emmaus (Lc 24,13-35): due discepoli, dopo la morte di Gesù,abbandonano sfiduciati Gerusalemme dirigendosi verso Emmaus,durante il cammino sono affiancati da Gesù, che con grande delica-tezza li accompagna lungo il percorso ma che loro riconoscerannosolo a sera quando spezzerà il pane. L’incontro di Gesù restituirà loroentusiasmo e fiducia tanto che invertiranno il cammino per tornare aGerusalemme.

PRIMA PARTE – Le motivazioni profondeCon la nota frase “Guai a me se non annunciassi il Vangelo”,

l’anno Paolino appena trascorso ci ha immersi in una dimensione mis-sionaria. Con questo piano si intende proseguire in quella direzione.

Non si tratta di un piano dettagliato, ma di una traccia che vuolessere un aiuto a riscoprire in noi stessi la “nostalgia di Dio”, ritrovarein noi stessi la passione per il Signore, perché per orientare l’attivitàpastorale in senso missionario, occorre prima di tutto essere forti den-tro.

Il piano ci invita a uscire da una pastorale abitudinaria, che sipreoccupa prevalentemente degli aspetti di tipo pratico-organizzativo,a volte vissuta quasi con ripetitività ed affanno, per adottare una pasto-rale che ci rinnovi il cuore dal di dentro e ci renda capaci di una nuovaspinta evangelizzatrice, compito imprescindibile in un contesto dove icristiani convinti sono diventati minoranza.

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Innanzitutto, come ben espresso dall’episodio di Emmaus, oc-corre uscire dalla sindrome dello scoraggiamento, della sfiducia, dellalamentela (sempre meno preti, sempre meno gente che frequenta,sempre gli stessi che s’impegnano, il mondo che va a rotoli ….). Sefacciamo la conta delle nostre risorse siamo già fermi. La forza dellaChiesa non sta nelle risorse di cui disponiamo, ma nella presenza del-lo Spirito Santo tra noi.

Occorre rialzare la testa, ritrovare consapevolezza che niente ciè precluso, perché è vero, siamo pochi, siamo limitati, ma abbiamo ilVangelo, abbiamo il Risorto, abbiamo lo Spirito Santo…..noi possiamovolare, e volare alto, e se non voliamo, la responsabilità è nostra, delnostro pessimismo, che è un peccato perché mette in forse il futuro delRegno di Dio.

Allora,- in che modo rafforzarci dentro?- in che modo porgere l’annuncio? in che modo rievangelizzare?- di che tipo di Dio dare testimonianza?A questi interrogativi mira a rispondere il nuovo Piano Pastorale.

SECONDA PARTE – Le fasi del pianoLa durata del piano è di tre anni, idealmente corrispondenti a

tre fasi:- ascoltare: accostarsi alle persone che incontriamo, per ac-

compagnarle nel loro cammino e metterci in relazione con loro;- comprendere: cercare di conoscerne le gioie, i dolori, le spe-

ranze e attese, le potenzialità;- agire: diventare responsabili e pertanto predisporre percorsi

di evangelizzazione.Si tratta naturalmente di uno schema semplificato: non significa

che il primo anno si debba solo ascoltare, ma che nel primo anno ci sisoffermi particolarmente su ciò che significa ascoltare le persone chevivono le situazioni attorno a noi. Questa attenzione alle relazioni vaattuata sia a livello personale che di comunità. Il piano inoltre, racco-

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manda che questo percorso trovi spazio anche in ambito decanale e direti di parrocchie, perché migliore sia la sua efficacia sul territorio.

TERZA PARTE – Accostarsi alle personeNella terza parte si riflette su come debbano essere le modalità di

questo accostarsi alle persone, imparando in particolare dall’episodiodei discepoli di Emmaus. Essi stanno fuggendo dalle loro responsabilitàdi essere annunciatori, si sentono tristi, disorientati, sfiduciati (non è for-se anche la nostra situazione?). Gesù si accosta quasi casualmente e liaccompagna, camminando e conversando con loro. Essi ancora nonsanno che si tratta di lui, ma ciò nondimeno avvertono che la sua presen-za “riscalda loro il cuore”. Occorre fare come lui: accostarsi alle persone,farsi accettare come compagni di viaggio con umiltà e pazienza e, senzaforzare, far “riscaldare loro il cuore” in modo che anche in loro emerga la“nostalgia di Dio”.

QUARTA PARTE – Il primo annoLa quarta parte riguarda il primo dei tre anni, l’anno pastorale 2009-

2010. L’obiettivo dell’anno è quello di guardarsi attorno, dare spazio allerelazioni, osservare con attenzione le situazioni umane con cui abbiamoa che fare nella quotidianità.

Le Parrocchie sono invitate a diventare dei laboratori di ricerca e diascolto, ad avviare un’analisi socio-pastorale del loro territorio. Sono in-vitate inoltre a individuare le realtà che s’impegnano per un servizio al-l’uomo (istituzioni, volontariato, sport, cultura ……), a farne un elenco, astabilire contatti, a cercare alleanze e collaborazioni. In sostanza sonoinvitate a far “entrare” il mondo esterno nella Parrocchia.

Per facilitare questo percorso la Diocesi ha preparato vari aiuti (sus-sidi, incontri, proposte), tra cui delle SCHEDE.

Le schede prendono avvio dalla Nota pastorale dell’Episcopato Ita-liano a seguito del 4° Convegno Ecclesiale Nazionale, là dove si racco-manda un approccio diverso dall’usuale, quello di non parlare di proble-mi ma di persone che con essi devono confrontarsi nella vita, e le perso-ne hanno dei volti e dei nomi. Le schede, infatti, non si riferiscono aproblemi, ma prendono in considerazione delle storie di persone chevivono questi problemi.

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Le schede predisposte sono quindici, ognuna di esse riguarda unvolto particolare: gli immigrati, i giovani, i separati/divorziati, i lontani, chisi sente solo e abbandonato, i musulmani tra noi, le famiglie di fatto, glianziani, il lavoro, i senza lavoro, i bambini, i nuovi poveri, chi si sentefragile, il turista/l’ospite. Ogni comunità è invitata a soffermarsi su uno opiù di essi, quelli che meglio identificano la realtà del suo territorio, o disceglierne altri, se ritiene che siano più rispondenti alla situazione dellapropria comunità.

Dopo aver individuato il volto o i volti su cui portare l’attenzionedella comunità si è invitati a procedere con il seguente metodo:

- accostarsi alle situazioni, non ai problemi, ma alle persone che livivono;

- arrivare ad una conoscenza delle situazioni che sia approfonditae non superficiale,

- ideare delle iniziative concrete.

INVITO CONCLUSIVOOra si tratta di approfondire e sperimentare, l’iniziativa spetta a

tutti, ma principalmente a chi riveste maggiori responsabilità e tra questicertamente al Consiglio Pastorale, alla Commissione Caritas e ai gruppiparrocchiali. Importante sarà stabilire dei contatti a livello decanale pertracciare un percorso comune tra le parrocchie. Per quanto riguarda lanostra Parrocchia possiamo partire contando sull’attività dell’Osservato-rio dei Bisogni, che è già in grado di offrire una panoramica dei “volti” diVillazzano. Buon lavoro!

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Non solo bambini, ma anche giovani, i separati o divorziati, i lontani, lesituazioni di solitudine o di abbandono, le famiglie di fatto, gli anziani, i nuovi poveri,la fragilità, il lavoro, i senza lavoro e ancora la cittadinanza e la corresponsabilità percostruire il bene comune: sono questi alcuni ambiti cui il nuovo Piano Pastoralediocesano ci invita a volgere l’attenzione per i prossimi mesi.

Gli ambiti sarebbero ancora più ampi, ma, per fare qualche esempio, nellanostra comunità non abbiamo ancora né la presenza di turisti e ospiti, né di immigratio musulmani da accogliere.

L’importante – come era emerso nel corso dell’Assemblea diocesana disettembre – è guardarsi attorno, uscire dal nostro guscio – che significa il teporedella sacristia, le nostre liturgie, la sicurezza degli incontri tra persone che si conosconoda una vita - e ascoltare quanti non incontriamo sulla porta della chiesa o in casaparrocchiale.

Premessa indispensabile, come ricordava anche il vicario don Lauro Tisi, èsmetterla di piangerci addosso, su “come siamo pochi” ecc.: siamo quelli che siamo,allora impegnamoci a lavorare per il Regno di Dio, a meglio convertirci e abbandonarel’ansia del fare a tutti i costi, tanto per gratificarci per come siamo stati bravi.

“Quando ci incontriamo nelle nostre riunioni, elenchiamo molte emergenzee molte più ancora ne portiamo nel cuore, presi dalla paura di affrontare un mondo incontinuo cambiamento. In realtà la vera emergenza con cui dobbiamo fare i conti èl’alienazione del fare, che rischia di rendere l’uomo straniero a se stesso – spiegavadon Lauro - anche il nostro agire pastorale, non raramente dominato dall’ansia delfare, piuttosto che dalla gioia del contemplare la vita bella di Dio consegnataci daGesù Cristo, rischia di nascondere la Chiesa a se stessa, di farla intristire, di portarlaa piangersi addosso, perdendo il tempo in una stucchevole conta dell’esiguità dellerisorse. Non è questo il tempo dei piagnistei, ma piuttosto il tempo della scopertadell’essenziale: l’amicizia del Signore che non abbandona mai la sua Chiesa.

Perché allora temi, Chiesa di Trento? Perché ti spaventi, se il numero deisacerdoti cala o se i fedeli a Messa non sono numerosi come una volta? Chiesa diTrento, prendi di nuovo il largo, nulla ti manca: hai con te il Risorto, possiedi il suoSpirito”.

Ascoltando l’assemblea pastorale dicesana

VVVVViandanti sulle strade di Emmausiandanti sulle strade di Emmausiandanti sulle strade di Emmausiandanti sulle strade di Emmausiandanti sulle strade di Emmaus

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L’invito vale oggi più che mai per ogni comunità della diocesi, compresa,ovviamente, quella nostra di Santo Stefano.

Occorre davvero cambiare finalmente mentalità, se vogliamo metterci incammino come “Viandanti sulle strade di Emmaus” che è il titolo del prossimo triennio.

Se la chiesa, e in particolare ogni comunità, in questo caso parrocchia, èchiamata a farsi missionaria, come missionari sono stati gli Apostoli, Paolo e tutta laChiesa delle origini, non ci è più consentito rimpiangere i tempi passati. Oggi, è oggi,ed è qui che dobbiamo annunciare il Vangelo. E una Buona Notizia, ricorda p. Radcliffe,domenicano, per definizione si annuncia con gioia: altro che lamentele e piagnistei.Chi ci darebbe retta?

“Una chiesa che oggi soffre una limitazionedelle sue potenzialità a causa dell’inarrestabileriduzione del numero del clero e dei religiosi e delconseguente invecchiamento delle loro fila … - vero,ricordava p. Gabriele Ferrari, saveriano, sempre inquella sede - ma questa povertà di risorse umanesarà solo un ostacolo? Non potrebbe essere ancheun’opportunità? La psicologia insegna che ogni «crisi»nella vita è insieme un momento difficile ma ancheun’opportunità. E la storia della chiesa insegna cheDio “non si lascia comprimere nelle formuled’eccellenza, ma piuttosto si rivela nelle formule dellapovertà o, come dice Paolo, “Dio ha scelto quelloche è debole per il mondo per confondere i forti” (1Co1,27)”.

E’ l’eredità missionaria che “l’Anno Paolinoappena concluso lascia anche alla nostra chiesa diTrento, che pure può vantare una lunga tradizioned’impegno missionario ad gentes, e che oggi deve fare i conti con una nuova realtàche le chiede di riprendere oggi il cammino dei suoi evangelizzatori, facendola usciredalle sue comunità per incontrare quei fratelli e sorelle che non vengono piùall’assemblea domenicale o che neppure si sentono parte della comunità, peravvicinarli, ascoltarli e interpellarli, far nascere in loro la nostalgia del Padre e ildesiderio di unirsi a noi, e testimoniare il vangelo della pace per farglielo gustare conla vita vissuta e annunziarlo, appena si offra uno spiraglio alla sua proclamazione”.

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“Ciò che da tempo sentiamo dire di altre chiese e altri paesi è oggi attualeanche qui da noi – continuava p. Ferrari - ormai è passato, e non è il caso di stare asognarlo, il tempo d’oro dell’Azione Cattolica, che raccoglieva e esprimeva la spintaapostolica delle comunità cristiane, quando la parrocchia era il riferimento sicuro dellafede e c’erano tanti preti da poterne dare uno ad ogni gruppo di case. Oggi le nostrechiese stanno diventando troppo grandi e attorno alle nostre assemblee domenicali,composte di cristiani praticanti e consapevoli, di cui possiamo essere ancora fieri,molti altri non sentono più il bisogno di partecipare alla comunità cristiana, non vengonopiù, o solo raramente, all’assemblea domenicale”. “C’è infine anche qui da noi unnumero crescente di non cristiani appartenenti ad altre tradizioni religiose la cuipresenza richiama e riporta la nostra chiesa alla situazione del tempo di Vigilio e deiMartiri Anauniesi, chiedendole di aprire un nuovo fronte di evangelizzazione ad gentesche si aggiunge alla «nuova evangelizzazione» e alla cura pastorale dei cristianipraticanti … Che facciamo per questi fratelli e sorelle? Possiamo starcene tranquilli acelebrare le nostre liturgie, a curare le nostre associazioni, a organizzare i pellegrinaggiparrocchiali, a rifare e abbellire le nostre chiese e gli oratori per la gioventù e a costruirei soggiorni alpini per le famiglie?”.

Forse è il caso di riflettere perché il mondo è subito fuori dalla porta dellachiesa e va avanti anche senza di noi. Ma Qualcuno ci ha detto duemila anni fa:“Andate ed evangelizzate”, che è poi il saluto finale al termine di ogni Messa …

Maria Teresa Pontara Pederiva

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In una realtà sociale sempre più complessa, e che vede tra l’altroil contrarsi numerico dei sacerdoti e dei cristiani frequentanti, la par-rocchia del futuro, secondo le riflessioni avvenute a livello diocesano,deve aprirsi alla sperimentazione di nuove modalità di collaborazioneinterparrocchiale, che consentano alle diverse comunità di mettere incomune idee, programmi, iniziative, risorse umane. Si tratta di iniziarea trasformare la parrocchia tradizionalmente autosufficiente in una par-rocchia “integrata”, una parrocchia cioè che faccia “rete” con le par-rocchie vicine e viva insieme a loro, condividendone il cammino in modoche le difficoltà di ognuna siano risolte con il concorso di tutte e che ilprogresso di una possa diventare un dono disponibile per le altre.

Il Decanato di cui fa parte la nostra parrocchia è composto dalleParrocchie di Povo, Villazzano, Cognola, Martignano, San Donà,Montevaccino e Villamontagna. Il Decano è don Cornelio (parroco diPovo), mentre i parroci sono: don Guido (Villazzano), don Romano(Cognola e San Donà), P. Silvio (Villamontagna), don Mario (Martignanoe Montevaccino). Organo del Decanato è il Consiglio PastoraleDecanale, composto dai parroci e dai rappresentanti dei singoli consi-gli pastorali parrocchiali. A livello decanale sono poi attivi altri organi-smi, come il Gruppo interparrocchiale Caritas, e la CommissioneDecanale Catechisti.

La mentalità corrente nelle parrocchie è però ancora quella digestire la pastorale al proprio interno senza un vero lavoro d’insieme.Questa interazione, questo scambio, questo fare “sistema” tra comu-nità dovrebbe invece, in prospettiva, caratterizzare la vita di ogni par-rocchia in modo che, pur conservando e valorizzando la sua identitàspecifica, sia però pronta a donare e a ricevere dalle parrocchie vicine,a beneficio di un’attività pastorale d’insieme più ricca e incisiva sulterritorio.

L’Importanza del DecanatoL’Importanza del DecanatoL’Importanza del DecanatoL’Importanza del DecanatoL’Importanza del Decanato

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L’ASSEMBLEA PL’ASSEMBLEA PL’ASSEMBLEA PL’ASSEMBLEA PL’ASSEMBLEA PARROCCHIALE DEL 23 OARROCCHIALE DEL 23 OARROCCHIALE DEL 23 OARROCCHIALE DEL 23 OARROCCHIALE DEL 23 OTTTTTTTTTTOBREOBREOBREOBREOBRE

Il 23 ottobre, in chiesa, si è tenuta l’Assemblea Parrocchiale che ha trattato i seguen-ti temi:

Lettura biblica introduttiva e relativa riflessioneIl brano biblico scelto per la riflessione è stato quello dei discepoli di Emmaus, lostesso da cui trae spunto il Piano Pastorale Diocesano.Il nuovo Piano Pastorale DiocesanoÈ stato illustrato il nuovo Piano Pastorale, seguendo la traccia già anticipata nelcorso dell’Assemblea Diocesana del 19 settembre e dell’incontro tenuto dalVicario Generale don Lauro Tisi con i Consigli Pastorali Parrocchiali del Decanatoil 29 settembre. Sui contenuti del Piano Pastorale si dà specifico riscontro conseparato articolo nel presente bollettino.L’avvicendamento del parrocoCirca l’avvicendamento del parroco si è formalizzata la notizia che il nostro amatodon Guido lascerà la Parrocchia con la conclusione dell’attuale anno pastorale(maggio-giugno 2010), per trasferirsi nella zona di Lecco, sua terra d’origine.Quale nuovo Parroco subentrerà uno dei padri dehoniani.La copertura con materiale sintetico del piazzale della casa parrocchialePer concludere la sistemazione dello spiazzo della casa parrocchiale sito sullato Villa Mersi, è prevista la sua copertura con un tappeto sintetico funzionaleai giochi dei bambini. La maggior parte della spesa viene affrontata col contribu-to dell’ente pubblico, ma una quota, pur minore, resta a carico della Parrocchia,per cui si rinnova l’invito all’acquisto di uno o più metri quadrati di pavimentazioneper l’importo di 40 euro al metro quadrato. Peraltro, in considerazione dellaattuale situazione economica, non si darà seguito a nuove spese oltre a quelleper cui ci sia un contratto stipulato.La situazione del debito parrocchialeÈ stata sollecitata una maggiore partecipazione dei parrocchiani per abbassareil debito, visto che ultimamente si è in affanno nell’assicurare il regolare versa-mento della quota mensile del mutuo. Si tratta di sollecitare in tutti noi la perce-zione che la casa parrocchiale ci appartiene come luogo di vita e strumentocomune per la crescita e l’aggregazione della comunità.La preghiera finaleL’Assemblea si è poi chiusa con un momento di preghiera comunitaria.

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1. Feste. Con settembre riparte l’avventura del “rimetterci insieme”, dopo ladispersione delle vacanze ed aiutarci ancora a seguire Cristo per annunciarecon una esperienza di vita comunitaria il segno e la speranza della vita nuova:Cristo nel suo Corpo che è la Chiesa. Speriamo e preghiamo il Signore cherinasca in tanti il desiderio, la sete, il bisogno di seguire la strada che lacomunità cristiana di continuo ci propone. “Dio nostro Padre ci chiama ancorauna volta a iniziare un nuovo anno pastorale, perché progredendonell’esperienza di fede, diventiamo veri discepoli di Cristo e testimoni credibilidel suo amore. Il suo Spirito ci accompagni in queste nuove tappe del nostrocammino. Maria, prima discepola e sede della sapienza, sia nostro modello emadre”. Di seguito ricordiamo i nostri primi incontri di comunione econdivisione:

– L’8/09/09 alle ore 18,00 c’è stata la Santa Messa in onore di Maria Bambinapresso l’Istituto delle nostre suore.

– Il 13/09/09 c’è stata la festa della Madonna della Grotta con celebrazionedella santa Messa nel piazzale del santuario, preceduta da un triduo dipreghiera.

– Il 27/09/09 abbiamo festeggiato il nostro santo patrono Stefano, ladedicazione della Chiesa e l’inizio dell’anno pastorale insieme ad altreimportanti ricorrenze, per quest’anno, come i cento anni di presenza sul nostroterritorio delle suore di Maria Bambina ed i 100 anni della scuola dell’infanziadi via Giordano. La festa patronale è caratterizzata da momenti liturgici,culturali e ricreativi molto intensi e partecipati.

– Il 4/10/09 festa della Madonna del Rosario abbiamo celebrato la santa Messain chiesa parrocchiale e poi è seguita la processione con la statua dellaMadonna per le vie del paese.

2. Mese missionario. Il mese di ottobre è contraddistinto dall’impegno dinoi cristiani a riscoprire il nostro essere missionari nel posto dove viviamo ea sostenere le missioni ed i missionari vicini e lontani. Presentiamo alcunedelle iniziative e dei momenti significativi svolti in questo mese:

– dal 28/09 al 4/10/09 è partita l’iniziativa a favore dei missionari trentini inAfrica patrocinata dalla nostra Diocesi e dalla Provincia Autonoma di Trento,con la quale si finanziano i viaggi dei nostri missionari;

– è rientrata in Italia suor Giuseppina Margoni per motivi di salute. Quest’an-no ricorre il 60° della sua professione religiosa.

Estratto verbali 2009Estratto verbali 2009Estratto verbali 2009Estratto verbali 2009Estratto verbali 2009

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3. Assemblea Parrocchiale. Il 23/10/2009 in chiesa parrocchiale si svolgeràl’assemblea.

In Consiglio si sono discusse alcune modalità per affrontare tranquillamenteil problema del debito parrocchiale.

Le proposte emerse sono le seguenti:– tre giornate di sensibilizzazione il 20 e 27/09/09 e 4/10/09;– richiesta di un prestito d’onore da restituire senza interessi;– resoconto mensile del debito da annunciare tra gli avvisi nella Messa;– quota da versare mensilmente in banca;– offerta in busta chiusa;– dimostrazione di materassi il 29/10/09 ore 20,30;– cenone di capodanno in casa parrocchiale;– donazione del 5 x 1000 per chi presenta il modello 730.

4. Varie.

– nuova Via Crucis in chiesa ;

– il sig. Marco Camin, presidente dell’Associazione Tre Fontane, chiedeva unasala della casa parrocchiale per espletare alcune attività ludico-formative coni bambini delle elementari e i ragazzi di scuola media. Si decideva di concede-re al Sig. Camin i locali richiesti, previa la stipula di una convenzione tra laParrocchia e l’Associazione;

– il sig. Plotegheri Stefano proponeva di motivare il Consiglio Pastorale nonsolo per una maggiore funzionalità ma come atto di amore alla comunità. Siè deciso, per ciò, di riservare una delle riunioni per riflettere sui compiti delConsiglio Pastorale Parrocchiale;

– incontro del Consiglio Pastorale con i parrocchiani della Grotta.

Il SegretarioRubino Alfredo

NUOVA VIA CRUCIS

La nostra chiesa parrocchiale verrà arricchita da 15 quadri che rappresen-tano le stazioni della Via Crucis. É una bella opera donata da una pittricedi Villazzano alla nostra comunità. Per ora, un grazie di cuore in attesa diuna più ampia spiegazione in occasione della quaresima.

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Il Consiglio Pastorale incontra i parrIl Consiglio Pastorale incontra i parrIl Consiglio Pastorale incontra i parrIl Consiglio Pastorale incontra i parrIl Consiglio Pastorale incontra i parrocchianiocchianiocchianiocchianiocchianidella Grdella Grdella Grdella Grdella Grottaottaottaottaotta

E’ sempre bello incontrarsi, dialogare su temi di comune inte-resse per trovare insieme una idonea soluzione. Nel dialogo serenosono emerse queste riflessioni che illustrerò brevemente,

1. Piano Pastorale diocesano. Nel presente anno la parola guidaè ascoltascoltascoltascoltascoltararararare. e. e. e. e. La serata è stata proprio all’insegna del reciproco con-fronto che è risultato piuttosto piacevole. Vengono comunicate le con-clusioni della recente assemblea parrocchiale. Si sente il bisogno chela comunicazione reciproca sia più costante ed efficace.

2. Piazzale del santuario. Per richiesta dei presenti si decide disistemare una catena che separi la parte del Comune da quelle dellefamiglie Bort e Pasqualini e della parrocchia. Ciò allo scopo di impedirealcuni abusi, fatti emergere dai residenti (posteggio e comportamen-ti poco idonei ad un luogo sacro).Viene pure evidenziata l’importanzache l’illuminazione sia protratta per tutta la notte.

3. Santuario. Per migliorare il riscaldamento risulta molto utilemettere due vetri sulle finestrelle ai lati della porta principale del san-tuario.

4. Celebrazione messa domenicale. Dopo aver messo in eviden-za la difficoltà in un prossimo futuro circa le messa domenicale alsantuario, sono state fatte numerose ipotesi, tante quasi come le per-sone presenti. S. Messa ore 08.30, 11.00 e 18.00. Sospendere la messadomenicale al santuario o quella delle 08.00 in parrocchia. Non si do-veva prendere alcuna decisione, ma parlarne è stato utile al fine di unautentico confronto. La messa comoda non esiste, invece è essenzia-le che si senta il valore di una celebrazione che abbia il sapore parroc-chiale. Prima o poi il Consiglio Pastorale cercherà di prendere in esa-me e vedere se i tempi sono maturi per scelte diverse dalle attuali.

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Pellegrinaggio a PietralbaPellegrinaggio a PietralbaPellegrinaggio a PietralbaPellegrinaggio a PietralbaPellegrinaggio a Pietralba

Domenica 11 ottobre ‘09 la nostra comunità parrocchiale havissuto una significativa esperienza di fede e fraternità grazie alpellegrinaggio in Alto Adige. Nel mese di settembre la festa delnostro santuario della Grotta, poi la processione per la festa dellaMadonna del Santo Rosario e, a conclusione, il pellegrinaggio aPietralba. Un trittico che mi auguro abbia aperto il nostro cuore aDio attraverso l’intercessione della Vergine. Ci ha accolti poco lontani dal santuario un luminoso mattino: apiedi verso la chiesa con la recita del rosario, poi uno spazio per-sonale dedicato alla preghiera , alla riflessione o ad un proficuodialogo. La Santa Messa all’esterno in compagnia di numerosipellegrini. Pranzo al self-service del santuario. Il sole ci ha ac-compagnati nel pomeriggio in una breve passeggiata lì intorno.Quando il sole si è nascosto dietro le nubi e il freddo ha preso ilsopravvento siamo scesi a Bolzano per una breve visita alla cittàe poi diritti a casa. Niente di speciale quindi, ma il tutto vissutocon semplicità e gioia.

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Da ottobre scorso, il “gruppo medie” è diventato il “gruppo pre-adolescenti”! Abbiamo infatti deciso di proporre un percorsocomune ai ragazzi di 2^ media, 3^ media e 1^ superiore, cioè airagazzi che a luglio sono stati con noi in campeggio a Piazzola diRabbi. Questa scelta è stata motivata da diversi fattori, in particolaredal desiderio di proseguire ciò che era iniziato in estate e diascoltare una richiesta dei ragazzi più grandi – “quelli del ’95” –,che volevano continuare a partecipare alla vita di parrocchia conquesta modalità. Anche a noi animatori piaceva l’idea di dare ancoracontinuità al percorso intrapreso con loro e abbiamo quindiaccettato questa nuova sfida.

Così, ad ottobre, abbiamo iniziato i nostri incontri con i ragazzi di3^ media e 1^ superiore, mentre quelli di 2^ media si sono inseritidopo la Cresima del 22 novembre.

Il tema che svilupperemo fino a maggio è quello della CASA.Spesso, i ragazzi di 12-15 anni hanno infatti un rapporto particolarecon la propria casa: da una parte non vedono l’ora di andarsene,dall’altra è il loro rifugio e “schiodarli” da lì è difficile. Noi vogliamocercare di capire insieme a loro cosa c’è dentro questa amata-odiata casa, cosa vivono fra quelle quattro mura, cosa li lega aidiversi ambienti, quale rapporto hanno con la loro stanza e cosìvia. Partendo da fondamenta e pareti, arrivando fino al tetto,

PERCORSO EDUCATIVO

GRUPPO PRE-ADOLESCENTILA CASA… PER ME, PER NOI

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passando per camera, cucina, soggiorno e giardino, intendiamoparlare di valori, diritti, libertà, limiti, paure, amore, affetti e quindi,soprattutto, famiglia. Sono infatti le relazioni con le persone cheabitano con noi a creare la nostra “casa”.

Attraverso testimoni, giochi, canzoni, parola di Dio, disegni,cartelloni, laboratori creativi, preghiere, film, ecc. desideriamo cosìsviluppare un percorso che punti a riscoprire la bellezza el’importanza delle nostre case e delle nostre famiglie.

Come gli anni scorsi, ci sarà un incontro settimanale di circa un’ora(sempre il martedì, dalle 18 alle 19), a volte più a carattereformativo, altre volte più a carattere ricreativo. Prevediamo inoltredi fermarci ogni tanto a mangiare insieme in casa parrocchialedopo l’incontro e di organizzare delle uscite, ad esempio unagiornata sulla neve durante le vacanze di Natale e una gita con lefamiglie in primavera. Appuntamento importante per la sua valenzaformativa sarà il campeggio estivo previsto per il luglio 2010.

Con semplicità cerchiamo quindi di offrire ai pre-adolescenti lapossibilità di partecipare ad un gruppo in cui confrontarsi su ciòche vivono in casa e in famiglia, in cui sperimentare il rispetto pergli altri e in cui interrogarsi – anche grazie al rapporto con Gesù –sulle proprie ricchezze e sulle proprie fragilità.

Il gruppo è sempre aperto a tutti: vi aspettiamo numerosi, ragazzidel ’95, ’96 e ’97, ogni martedì in casa parrocchiale alle 18!

Elisa, Sara, padre Giorgio

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A conclusione di questa trentunesima mostra sentiamo

vivo il desiderio di esprimere riconoscenza a tutti: a chi si è

impegnato per l’organizzazione, a chi ha lavorato a tutti i

livelli, a chi ha prodotto i manufatti e a chi, con affetto,

costanza e generosità ha visitato la mostra.

Un grazie particolare agli Ospiti di Villa Belfonte che que-

st’anno hanno voluto dare il loro contributo con la presenza

di una bancarella dei loro lavori all’interno della mostra:

tali lavori, veramente graziosi, sono stati molto graditi.

Un grazie, naturalmente, agli animatori ed alle volonta-

rie che con pazienza ed affetto hanno contribuito alla realiz-

zazione dei lavori.

L’incasso totale della mostra

è di € 10.055,00

Ancora grazie a tutti i collaboratori con gli auguri più

sinceri di un Santo Natale e un felice Anno Nuovo da

don Guido,

Gruppo Donne

e Gruppo Missionario.

MOSTRA VENDITMOSTRA VENDITMOSTRA VENDITMOSTRA VENDITMOSTRA VENDITA PRO MISSIONIA PRO MISSIONIA PRO MISSIONIA PRO MISSIONIA PRO MISSIONIE OPERE PE OPERE PE OPERE PE OPERE PE OPERE PARROCCHIALIARROCCHIALIARROCCHIALIARROCCHIALIARROCCHIALI

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UN GRAZIE DI CUORE DELLA COMUNITÀad uno Speciale Gruppo di Persone Generad uno Speciale Gruppo di Persone Generad uno Speciale Gruppo di Persone Generad uno Speciale Gruppo di Persone Generad uno Speciale Gruppo di Persone Generoseoseoseoseose

Chi frequenta la chiesa e le liturgie forse non sa che lo può fareanche perché c’è qualcuno che lo rende possibile con un lavoro umile,silenzioso, a volte nascosto, ma indispensabile. Circa quaranta personedella nostra parrocchia si avvicendano per assicurare un supporto conti-nuo ad una serie di servizi indispensabili per la nostra chiesa. Chi sonoqueste persone? Proviamo a identificarne i ruoli principali:

- chi provvede regolarmente alla pulizia settimanale delle duechiese;

- chi si prende cura dei fiori e delle piante che abbelliscono le duechiese;

- chi lava e stira le tovaglie e i camici usati nelle liturgie;- chi lava e stira le tuniche dei chierichetti e delle prime comunioni;- chi provvede al servizio di apertura della chiesa al mattino e si

preoccupa di verificare che tutto sia in ordine;- chi provvede al servizio di chiusura della chiesa e verifica che

tutto sia a posto;- chi assicura il suono delle campane e si impegna ad essere di

supporto ai funerali;- chi si impegna per i servizi di supporto alle celebrazioni domenicali

per tutti gli aspetti non strettamente liturgici;- chi si impegna nel preparare il materiale e la documentazione che

vengono esposte in chiesa.

A tutte queste persone vogliamo esprimere riconoscenza e diregrazie. Naturalmente siamo sempre felicissimi se altre persone deside-rano aggiungersi arricchendo competenze e gioia.

Don Guido

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Festa delle FamiglieFesta delle FamiglieFesta delle FamiglieFesta delle FamiglieFesta delle FamiglieDomenica 17 gennaio 2010Domenica 17 gennaio 2010Domenica 17 gennaio 2010Domenica 17 gennaio 2010Domenica 17 gennaio 2010

Con il matrimonio cristiano due persone hanno compiuto la scelta divivere in coppia con Dio testimone del loro amore. La nascita e la crescitadei figli pongono di fronte agli sposi-genitorinuove responsabilità circa l’educazione alla fededei figli e la testimonianza della propria famigliaanche nella società civile, ma la prima, e più effi-cace, testimonianza resta quel patto di fedeltà chei due coniugi rinnovano ogni anno nel giorno del-l’anniversario della celebrazione del sacramen-to del matrimonio davanti a Dio e alla Chiesa.

Così nell’immagine di due sposi che cam-minano insieme sulla strada della vita superandol’usura del tempo, tra gioie e difficoltà, passa davvero la realtà dell’amoredi Dio in terra all’interno della vocazione al matrimonio.

Quanti hanno festeggiato il proprio anniversario di matrimonio nelcorso del 2009 possono segnalarlo direttamente al Parroco o all’Ufficiopastorale oppure segnarlo nell’apposito foglio che sarà a disposizione infondo alla chiesa.

Si ritiene importante fare festa con tutta la comunità parrocchiale apartire dagli anniversari più giovani (5-10 anni) e poi 15-20-25-30-35-40-45-50 e oltre.

(messa: domenica ore 10.00 o sabato ore 19.00)

Festa del BattesimoFesta del BattesimoFesta del BattesimoFesta del BattesimoFesta del BattesimoSabato 9 gennaio 2010 ore 17.00

E’ sempre più importante che il sacramento del Battesimo che i genitorichiedono per i loro figli non sia considerato una celebrazione privata,ma una vera festa di tutta la comunità parrocchiale.Per tale motivo anche nella nostra parrocchia sono attivati gli incontri di

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BATTESIMI

Nell’ultimo periodo sono diventati figli di Dio :

Pontalti Beatrice Tomasi Alessandro Chini Leonardo Matteo

Un augurio e una preghiera per questi nuovi fratelli nella fede e per le loro famiglie.

DEFUNTI

Nell’ultimo periodo sono tornati alla casa del Padre:

Margoni Fortunato Margoni Alessandro Guastamacchia Michele

La comunità cristiana si sente vicina con la preghiera ai fratelli colpiti nei loroaffetti.

Pastorale Battesimale per mamme a papà, spesso accompagnati dai lorobimbi, fratellini compresi. La storia di ogni famiglia è già una “storiasacra” perché abitata da Dio, testimone del patto d’amore dei genitorial momento della celebrazione del Matrimonio e dell’ingresso del bim-bo nella famiglia di Dio che è la Chiesa, nel momento del Battesimo.“Chi riceve il Battesimo non è più solo – diceva Papa Benedetto XVI –il Dio che è amore lo custodirà sempre e grazie a questo amore il bim-bo battezzato viene inserito in una compagnia di amici che è la fami-glia di Dio”.Per rinsaldare il clima di famiglia che si è instaurato tra i partecipantiagli incontri pre-battesimali, ci ritroviamo con tutte le famiglie e i bim-bi che hanno ricevuto il Battesimo nel corso dell’anno 2009, ad unincontro di Festa che si terrà sabato 9 gennaio ad ore 17.00 presso laCasa parrocchiale. Sono invitate le famiglie al completo, compresi fra-telli/sorelle, nonni … Perché tutta la comunità parrocchiale fa festa in-sieme alle famiglie quando nasce un bimbo e le accompagna nella cre-scita alla scoperta dell’amore di Dio per ciascuno di noi, con una predi-lezione proprio per i più piccoli.

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Che gioia veder nascerChe gioia veder nascerChe gioia veder nascerChe gioia veder nascerChe gioia veder nascere un pre un pre un pre un pre un presepio!esepio!esepio!esepio!esepio!

Il nostro presepionasce da una idea

precisa: Betlemme per noi oggi è Villazzano. É proprio nel contesto del pae-se che viene ralizzata la capanna di Gesù. Realizzatori sono un gruppo diuomini della nostra comunità che tra impegno, risate, scherzi e il tutto ac-compagnato da una torta e da un buon bicchiere alla fine hanno realizzatoalcuni splendidi modelli dei principali edifici della nostra contrada. Comesempre è lo stare insieme che rende le nottate piacevoli e gradite. Un graziedi cuore a questo gruppo spontaneo che dona alla nostra comunità unamodalità nuovae significativa divivere il Natale.

Alcuni componentidel gruppo stannorealizzando l’Asilo divia Giordano perricordare il suocentenario

Qui accantoQui accantoQui accantoQui accantoQui accantomeditano comemeditano comemeditano comemeditano comemeditano come

risolvere il problemarisolvere il problemarisolvere il problemarisolvere il problemarisolvere il problemaacqua della fontana diacqua della fontana diacqua della fontana diacqua della fontana diacqua della fontana di

VVVVVilla de Mersiilla de Mersiilla de Mersiilla de Mersiilla de Mersi

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Situazione al 30 novembre 2009Totale debito Euro 521.391,90Totale raccolto Euro 348.994,64

Rimanenza debito Euro 172.397,26

OFFEROFFEROFFEROFFEROFFERTE PRO DEBITTE PRO DEBITTE PRO DEBITTE PRO DEBITTE PRO DEBITO CO CO CO CO CASA PASA PASA PASA PASA PARROCCHIALEARROCCHIALEARROCCHIALEARROCCHIALEARROCCHIALE

NuoNuoNuoNuoNuovvvvvo sao sao sao sao sagggggrrrrraaaaato:to:to:to:to: belle belle belle belle bellezza e costizza e costizza e costizza e costizza e costiIl nuovo arredo davanti alla chiesa è stato pagato per il

75% dalla Provincia. Il resto insieme al cortile per i ragazzicadrà sulle nostre spalle.La spesa a nostro carico non è ancorastata chiaramente definita per cui non possiamo dare dati certi.Invece è chiaro il preventivo per il tappeto gommato che verràmesso nella parte di cortile riservata ai giochi dei ragazzi(rispettando i tempi proposti dall’Assemblea Parrocchiale) cheè di Euro 10.000.- In particolare per il tappeto gommatochiediamo ad ogni famiglia (senza dimenticare l’impegno dellarata mensile) di farsi carico di un metro quadrato del cortileche ha un costo di euro 40.-

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-L’importo comprende Euro 50.000 quale saldo dei 170000 Euro (suddivisiin tre anni ‘07-’08-2009) dati dalla Chiesa Cattolica 8 x mille tramite laArcidiocesi di Trento.

-La rimanenza debito di 172.397,23 Euro dovrà essere maggiorata men-silmente degli interessi che matureranno, di circa 50000 euro, fino allascadenza del Mutuo presso Cassa Rurale di Trento.

Situazione al 30 novembre 2009

Totale debito Euro 10.000,00

Totale raccolto Euro 2.360,00

Rimanenza debito Euro 7.640,00

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PRPRPRPRPROGRAMMA FESOGRAMMA FESOGRAMMA FESOGRAMMA FESOGRAMMA FESTIVITÀ DI NTIVITÀ DI NTIVITÀ DI NTIVITÀ DI NTIVITÀ DI NAAAAATTTTTALEALEALEALEALE

SS . MESSE SS . MESSE SS . MESSE SS . MESSE SS . MESSE

CHIESA PARROCCHIALE:

• Giovedì 24 dicembre NOTTE DI NATALE

S.MESSA DELLA NOTTE ORE 23.00SARÀ PRECEDUTA DA UNA VEGLIA CON INIZIO ALLE ORE 22,30

SANTUARIO DELLA GROTTA: S. MESSA ALLE ORE 24,00CHIESA PARROCCHIALE:

• Venerdì 25 dicembre Natale del Signore

IN PARROCCHIA S.MESSA ORE 8.00 E ORE 10.00

ALTRI APPUNTAMENTI:•Venerdì 18 Dicembre - Ore 17.00

CELEBRAZIONE DI NATALE con tutti i ragazzi della Catechesi e loro famiglie. Portare il bambinello che verrà benedetto.

•Novena in preparazione al Natale:Mercoledì 16 dopo la messa delle ore 8 novena che sarà

celebrata solo nei giorni feriali fino al 23/12.

ORARI CONFESSIONI NATALE

Sabato 19/12 ore 16.00 IV Elementareore 17.00 I Media

Lunedì 21/12 ore 17.00 V Elementare

Martedì 22/12 ore 18.00 II e III Media e I Superioreore 20.30 Giovani e Adulti

Giovedì 24/12 ore 11.00 - 12.00 per tuttiore 14.30 - 18.00 per tutti

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Tutti i bambini e i ragazzi della Catechesi assieme aigenitori sono invitati alla preghiera e benedizione dei

bambinidelle ore 14,30

Come segno di condivisione con i bambini poveri delmondo, porteranno il salvadanaio, che è stato consegnato la

prima domenica di Avvento, con il frutto delle loro rinunce.

6 gennaio - Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi“L“L“L“L“LAAAAA BUONBUONBUONBUONBUONAAAAA NNNNNOOOOOTIZIATIZIATIZIATIZIATIZIA VIAVIAVIAVIAVIAGGIAGGIAGGIAGGIAGGIA SENZASENZASENZASENZASENZA PPPPPASSASSASSASSASSAPORAPORAPORAPORAPORTTTTTOOOOO”””””

26 dicembre: S. Stefano patrono della nostra parrocchiaS. Messa solenne Ore 10.00

27 dicembre: S. Messa ore 8.00 e ore 10.00

31 dicembre San Silvesto : ore 19.00 S. Messa e Te Deumdi ringraziamento per fine anno civico

1 Gennaio 2009 - Maria SS. Madre di DioIn Parrocchia: S. Messa ore 8.00 e ore 10.00

2 gennaio S. Messa ore 19.00

3 gennaio S. Messa ore 8.00 e ore 10.00

5 gennaio S. Messa di vigilia ore 19.00

6 gennaio - Epifania del SignoreAl Santuario della Grotta: S. Messa ore 8.30In Parrocchia: S. Messa ore 10.00Vespri ore 18.00

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don Guido, mons.Giuseppe, don Renato,don Guido, mons.Giuseppe, don Renato,don Guido, mons.Giuseppe, don Renato,don Guido, mons.Giuseppe, don Renato,don Guido, mons.Giuseppe, don Renato,padri padri padri padri padri Dehoniani,Dehoniani,Dehoniani,Dehoniani,Dehoniani,

Consiglio pastorale parrConsiglio pastorale parrConsiglio pastorale parrConsiglio pastorale parrConsiglio pastorale parrocchiale,occhiale,occhiale,occhiale,occhiale,CommissioniCommissioniCommissioniCommissioniCommissioni

e e e e e Gruppi parrGruppi parrGruppi parrGruppi parrGruppi parrocchialiocchialiocchialiocchialiocchiali

BUON NABUON NABUON NABUON NABUON NATTTTTALEALEALEALEALEe une une une une un

FELICE ANNO NUOFELICE ANNO NUOFELICE ANNO NUOFELICE ANNO NUOFELICE ANNO NUOVVVVVOOOOO

dadadadada

Presepio originale il nostroCome lo scorso anno un gruppo di adulti si è dilettato acostruire un presepio ambientandolo nel contesto del nostropaese. La gioia che loro hanno provato a costruirlo diventeràanche la tua se vorrai visitarci... E’ collocato nella cappella alato della nuova chiesa.

VISITATECI !!!