ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO SOFFOCAMENTO CRISI … · di libera scelta del Collaboratore...
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ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO
SOFFOCAMENTO
CRISI CONVULSIVE
FRATTURA E CONTUSIONE
FARMACI SALVAVITA
Il 16 Maggio scorso è stato siglato il CCNL per il comparto scuola, che ha esplicitato l’obbligo dei Collaboratori scolastici a:
vigilare sugli alunni prima e dopo le lezioni
vigilare e prestare assistenza durante la mensa
Si tratta di periodi di breve durata, di solito fino alla mezza ora
(ARRIVO AUTOBUS, ENTRATA IN ANTICIPO)
Anche questo aspetto ha spesso creato disservizi, specie nei confronti degli alunni con disabilità.
Il CCNL precisa che “ l’assistenza necessaria durante le mense spetta ai Collaboratori scolastici. Tale assistenza non comprende anche il cosiddetto “scodellamento”, cioè il servire nei piatti le pietanze.
Come precisato nell’importante Nota ministeriale prot. 3390 del 30 Novembre 2001, è possibile, sulla base di intese o accordi di programma, che gli Enti locali versino alla scuola l’importo di quanto dovuto ai propri dipendenti per questa mansione.
Il CCNL del’99 prevedeva questa mansione come “possibile” e non obbligatoria a carico dei Collaboratori scolastici.
Il CCNL del 2001, concernente gli aspetti economici e la revisione del profilo del Collaboratore scolastico “aveva stabilito che“ deve comunque essere assicurata “l’assistenza personale agli alunni con disabilità; però prevedeva la remunerazione di tale mansione con “le funzioni aggiuntive”, a quelle ordinarie, che però erano di libera scelta del Collaboratore scolastico.
Spesso i Dirigenti scolastici si trovavano impotenti fra due fuochi da un lato il rifiuto di un collaboratore scolastico e dall’altro le denunce dei genitori per omissioni di atti di ufficio, nei casi in cui trovavano i loro figli con disabilità in stato di abbandono igienico.
Finalmente viene risolto questo problema con l’art 47 del CCNL. Infatti in tale norma si precisa che i collaboratori scolastici svolgono , oltre alle mansioni ordinarie, anche “compiti di particolare responsabilità”.
Questi compiti sono quindi ormai obbligatori e vengono assegnati dal Dirigente scolastico”.
Assistenz
a
all’handic
ap
Assistenza di
pronto
soccorso
Assistenz
a alla
persona
Quindi è necessario che nel POF (Piano Offerta
Formativa) sia prevista anche l’accoglienza per gli
alunni con disabilità e che vengano esplicitate nel
“Piano delle attività” . E’ infine necessario che il
Dirigente scolastico provveda all’attribuzione degli
incarichi, curando anche lo svolgimento dei corsi di
formazione di 40 ore annue, previsti e finanziati con la
Nota ministeriale sopracitata.
Seguendo un criterio di buon senso e rispetto della
persona, è giusto assegnare ,in ogni scuola, tali
incarichi almeno ad un collaboratore maschio ed ad una
femmina.
Questi sono aspetti pratici che fanno la qualità
dell’integrazione scolastica.
Per raggiungere l’obiettivo sarà modificata la preparazione degli educatori, partendo dai bisogni del bambino.
Senza dubbio tra i bisogni più importanti vi è quello della tutela della sicurezza del bambino nell’ambiente scolastico.
Per soddisfare ciò è d’obbligo per l’educatore allargare le proprie conoscenze anche nel campo della sicurezza e, principalmente, nella gestione del primo soccorso durante l’attesa dell’intervento qualificato.
L’obiettivo non è quello di formare i collaboratori scolastici nell’ambito della gestione di un’emergenza sanitaria, compito peraltro demandato ad altri operatori specifici, ma di fornire alcune conoscenze di base su che cosa fare e, soprattutto, insegnare che cosa non fare in presenza di un’emergenza sanitaria.
Nell’organizzazione del soccorso le Scuole devono dotarsi almeno di una cassetta di pronto soccorso in ogni plesso, facilmente accessibile e debitamente indicata da opportuna segnaletica,
e da un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il 118 (in pratica di una linea telefonica che non deve passare per il
centralino e che non deve essere soggetta a restrizioni).
Supporto di base alle funzioni vitali in età pediatrica
BLS P: Paediatric Basic Life support
RCP: Rianimazione Cardio Polmonare
Insieme di conoscenze e abilità che permettono di riconoscere una persona in arresto respiratorio o cardio respiratorio favorendo l’inizio tempestivo delle manovre rianimatorie di base.
TUTTI POSSONO ESEGUIRLE = sostenere la respirazione e la circolazione della vittima finchè non riprende le normali funzioni vitali o all’arrivo del personale sanitario specializzato.
Obiettivo principale è quello di evitare il danno ipossico-ischemico a livello dell’encefelo in un pz che:
- è incosciente - non respira - è in arresto cardiaco Anossia cerebrale = produce
lesioni dopo 4-6 minuti ancora reversibili, irreversibili dopo 10 minuti di assenza di circolo
Anche un RCP eseguita non perfettamente può essere utile al bambino rispetto a nessun intervento
Un bambino o lattante hanno caratteristiche fisiologiche,anatomiche e patologiche differenti rispetto all’adulto
Acquisire:
Conoscenze teoriche. Abilità pratica nell’esecuzione delle
tecniche. Schemi di comportamento (sequenze).
VIDEO LEZIONI TEST FINALE
Prevenire i danni cerebrali nel soggetto che:
non è cosciente non respira non ha polso
Il riconoscimento precoce dell’arresto respiratorio e/o cardiaco.
Un allarme tempestivo ed efficace. Il supporto del respiro e del circolo
(RCP). Il riconoscimento ed il trattamento
dell’ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.
Nel bambino l’arresto cardiaco come causa iniziale è un evento
raro
Malattie Convulsioni respiratorie Intossicazioni • Laringite • polmonite • corpo estraneo
Perdite importanti Trauma
di liquidi • emorragia • diarrea • vomito
ARRESTO CARDIACO
Arresto respiratorio Shock
Bradicardia Bradicardia
Lattante: al di sotto di 1anno. (fino a 10Kg - circa 75cm) Bambino: da 1 a 8 anni. (fino a 25Kg - circa 125 cm) Adulto: oltre gli 8 anni. (linee guida dell’adulto)
Rispetto agli adulti l’arresto cardiaco di solito è secondario a una patologia sottostante come una malattia respiratoria, neurologica, circolatoria o da un evento traumatico
1. Sicurezza (verifica la sicurezza) 2. Stimolazione (verifica lo stato di
coscienza 3. Soccorso (gridare per chiedere aiuto)
4. Airway (vie aeree) 5. Brething (respirazione) 6. Circulation (circolazione) 7. Defibrillation (o manovre di RCP)
8. Rivalutazione
Valutazione del rischio ambientale
Cioè se il posto dove si trova il Bambino è sicuro, ad esempi fughe di gas,incendi, fili elettrici vicino A dell’acqua ecc…
SICUREZZA
1) Valutazione dello stato di coscienza (stimolo verbale e doloroso - evitare movimenti bruschi e scuotimenti)
2) Se il paziente è incosciente
1. Chiama aiuto gridando + 118 (senza abbandonare il paziente)
2. Posiziona e scopri la vittima.
A - airway (vie aeree) B - breathing(respiro) C - circulation (circolazione)
La perdita di coscienza determina una rilasciamento muscolare in seguito al quale la mandibola cade all’indietro e la lingua va ad ostruire le prime vie aeree
Estendi il capo e solleva la mandibola(mento) Bambino
Adulto QUESTA MANOVRA
NON è CONSIGLIATA IN CASO DI TRAUMI A COLLO O TESTA
Posizionare una mano sulla fronte e la punta delle dita sotto la punta del mento, sollevandolo verso l’alto
Controllo della cavità orale con rimozione di eventuali corpi estranei (solo se ci sono corpi estranei o secrezioni visibili e raggiungibile)
A
Guardo Ascolto Sento
G:se il torace e l’addome si
muovono (si alza e abbassa)
A:se ci sono rumori
respiratori (sibili,rantolii..)
S:se sulla propria guancia
arriva il flusso dell’aria del bambino
Valutazione
10 secondi
B
Mantieni l’apertura delle vie aeree
Metti in posizione di sicurezza nel bambino
Chiama 118
Azione
Respiro presente
Respiro assente Esegui 5 ventilazioni (almeno 2 efficaci)
B
BAMBINO STABILMENTE POSIZIONATO SU UN FIANCO CONTINUANDO A MANTENERE LA PERVIETà DELLE VIE AEREE.
VIDEO 1
2,30 min
Bocca-bocca
bambino
B
Per sostenere la respirazione di un bambino in apnea devono essere inizialmente somministrate 5 ventilazioni di soccorso
1. Mantenere la posizione di pervietà delle vie aeree
2. Inspirare e poi appoggiare la propria bocca sulla bocca
3. Soffiare aria lentamente per 1-2 secondi, controllando che il torace del bambino di espanda
4. Staccare la bocca dal bambino e aspettare che il torace si abbassi completamente
5. Inspirare di nuovo normalmente e ripetere la manovra per 5 volte
Maschera
Pallone-maschera
B
% di Ossigeno più elevata
Insufflazione troppo rapida o brusca
Ipoventilazione
Distensione gastrica
Incompleta aderenza della bocca
Insufficiente apertura delle
vie aeree
B
Valutazione Rileva il polso per 10 secondi
Ricerca polso carotideo
Bambino/ADULTO
C
Azione
Polso presente
Polso assente
Esegui una ventilazione
ogni 3 secondi
Esegui le compressioni toraciche
C
RIVALUTAZIONE FREQUENTE DELL’ATTIVITà CIRCOLATORIA E RESPIRATORIA
Bambino C
Occorre posizionare il palmo della mano sulla metà inferiore dello sterno, le dita devono essere sollevate dal torace del bambino in modo che solo la base del palmo della mano eserciti la pressione sullo sterno.
Tecnica a una mano: Bambino 15:2
C
La spalla del soccorritore deve essere allineata con il gomito e il polso, mantenendo il braccio sempre steso e perpendicolare allo sterno del bambino. Per ridurre al minimo l’affaticamento il soccorritore deve utilizzare il proprio peso corporeo per comprimere lo sterno di circa 5 centimetri
1. Poni la base del palmo di una mano al centro del torace del bambino.
2. Sovrapponi il palmo dell’altra mano alla prima già posizionata
3. Intreccia le dita delle 2 mani
N.B LE COMPRESSIONI DEVONO ESSERE SEMPRE EFFETTUATE SU UN PIANO RIGIDO, NO SUL LETTO
Parametri
Deprimere il torace di circa5 centimetri Rilasciare totalmente la pressione Tempo di compressione/rilasciamento 1:1 Mantenere una frequenza di 100 compressioni al
minuto (una compressione ogni 2 secondi) Il Rapporto compressioni/ventilazione 15:2 BAMBINO Il Rapporto compressioni/ventilazione 30:2 ADULTO
N.B. IN UN BAMBINO PIù GRANDE O SE IL SOCCORRITORE è MINUTO SI Può UTILIZZARE LA TECNICA A 2 MANI
C
Cause più frequenti di compressioni toraciche inefficaci o complicanze
Punto di compressione scorretto (mani troppo alte o troppo basse sullo sterno)
Compressioni troppo intense o brusche
Fratture sternali,costali o lesioni di organi interni (polmoni, fegato, milza)
Compressioni troppo superficiali Circolo insufficiente
C
1. Sicurezza (verifica la sicurezza) 2. Stimolazione (verifica lo stato di
coscienza 3. Soccorso (gridare per chiedere aiuto)
4. Airway (vie aeree) 5. Brething (respirazione) 6. Circulation (circolazione) 7. Defibrillation (o manovre di RCP)
8. Rivalutazione
Sequenza BLS pediatrico
Valutazione rischio ambientale
A: Vie aeree
Valutazione:determinare lo stato di coscienza
(stimolo verbale e doloroso)
SE IL BAMBINO NON RISPONDE
Azione: chiamare aiuto + 118
posizionare la vittima
ASSICURARE la pervietà delle vie aeree
Sequenza BLS pediatrico
B - Respirazione
Valutazione: determinare l’assenza di respiro
(METODO GAS per 10”)
Se il bambino non respira
Azione: 5 ventilazioni di soccorso (lente e progressive)
Sequenza BLS pediatrico
Valutazione: rilevazione di un polso centrale
(carotideo - 10”)
Se il bambino non ha polso
Azione: iniziare RCP Rianimazione Cardio Polmonare
(Rapporto di 15:2)
C: Circolazione
Sequenza BLS pediatrico
VALUTAZIONE - AZIONE
A - B - C
1’ di RCP (20 cicli)
RIVALUTARE
(CHIAMARE AIUTO)
Dopo il primo minuto di RCP. Ogni 3 minuti finchè il polso è assente Se si sostiene solo il respiro, rivalutare il
polso dopo ogni minuto e ogni 3 minuti eseguire una rivalutazione completa (C-B-A)
VIDEO 2
7 minuti