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Anno 2007/08 n° 3 Quale futuro per il nostro mare?” Relatore Prof. Roberto Danovaro Dipartimento Scienze del Mare, Università Politecnica delle Marche 6 Marzo 2008 Dipartimento Scienze I cambiamenti climatici in atto stanno minacciando seriamente la biodiversità ed il funzionamento degli ecosistemi marini anche alle maggiori profondità Sebbene occupi meno dell’1% della superficie degli oceani e il 0.32% del loro volume, il Mar Mediterraneo è una delle aree a maggiore biodiversità del Pianeta blu (contiene oltre il 7.5% delle specie marine conosciute). Molte delle specie che abitano il Mar Mediterraneo sono esclusive di questa regione. I cambiamenti climatici in corso stanno colpendo in modo particolare questo oceano in miniatura per via della sua limitata profondità media che rende il riscaldamento più rapido rispetto a tutti gli altri Oceani. Il forte riscaldamento delle acque del Mediterraneo sta mettendo a rischio l’importante patrimonio di biodiversità, modificando anche la distribuzione della fauna e favorendo la diffusione di specie non indigene. L’aumento delle temperature superficiali ha creato infatti dei “corridoi marini” di acque più calde che hanno favorito la penetrazione di specie tropicali. La lista di animali e piante esotici che hanno invaso il Mediterraneo si allunga ogni giorno. Queste specie dette anche “aliene” in quanto non originarie del Mediterraneo sono entrate principalmente dal Mar Rosso attraverso il Canale di Suez, dall’Oceano Atlantico e Pacifico. Il riscaldamento delle acque liguri, ad esempio, ha favorito la penetrazione di specie tipiche di acque calde che negli ultimi 20 anni vi si sono stabilite dando vita a popolazioni abbondanti e permanenti. L’invasione delle specie aliene ha determinato un spostamento in profondità di alcune specie autoctone, con effetti a cascata sulle reti trofiche. Le anomalie termiche (valori estremamente alti di temperatura delle acque superficiali marine), anche quando di breve durata, hanno avuto conseguenze drastiche sulla diversità della fauna del Mediterraneo. Alcuni episodi recenti hanno causato fenomeni di mortalità massima di organismi bentonici sessili (ovvero che vivono adesi alla roccia). Tra cui i più colpiti annoveriamo spugne e gorgonie variopinte, quali Paramuricea clavata, Eunicella singularis, Lophogorgia ceratophyta, e Eunicella cavolini . I cambiamenti climatici favoriscono anche l’insorgenza di malattie negli organismi marini: infatti molti batteri patogeni crescono meglio alle alte temperature. Alcune morie di massa di gorgonie e spugne sembrano essere scatenate dall’effetto combinato di stress indotto da alte temperature e forte crescita di microrganismi patogeni (inclusi virus, batteri, funghi e protozoi). Alcuni ricercatori stanno anche studiando gli effetti dei cambiamenti climatici sulle esplosioni di meduse, che sempre più frequentemente stanno colpendo le coste del Mediterraneo. Paramuricea clavata

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Anno 2007/08n° 3

“Quale futuro per il nostro mare?”Relatore Prof. Roberto Danovaro

Dipartimento Scienze del Mare, Università Politecnica delle Marche6 Marzo 2008

Dipartimento Scienze

I cambiamenti climatici in atto stanno minacciando seriamente la biodiversità ed il funzionamento degli ecosistemi marini anche alle maggiori profondità

Sebbene occupi meno dell’1% della superficie degli oceani e il 0.32% del loro volume, il Mar Mediterraneo è una delle aree a maggiore biodiversità del Pianeta blu (contiene oltre il 7.5% delle specie marine conosciute). Molte delle specie che abitano il Mar Mediterraneo sono esclusive di questa regione. I cambiamenti climatici in corso stanno colpendo in modo particolare questo oceano in miniatura per via della sua limitata profondità media che rende il riscaldamento più rapido rispetto a tutti gli altri Oceani. Il forte riscaldamento delle acque del Mediterraneo sta mettendo a rischio l’importante patrimonio di biodiversità, modificando anche la distribuzione della fauna e favorendo la diffusione di specie non indigene. L’aumento delle temperature superficiali ha creato infatti dei “corridoi marini” di acque più calde che hanno favorito la penetrazione di specie tropicali. La lista di animali e piante esotici che hanno invaso il Mediterraneo si allunga ogni giorno. Queste specie dette anche “aliene” in quanto non originarie del Mediterraneo sono entrate principalmente dal Mar Rosso attraverso il Canale di Suez, dall’Oceano Atlantico e Pacifico. Il riscaldamento delle acque liguri, ad esempio, ha favorito la penetrazione di specie tipiche di acque calde che negli ultimi 20 anni vi si sono stabilite dando vita a popolazioni abbondanti e permanenti. L’invasione delle specie aliene ha determinato un spostamento in profondità di alcune specie autoctone, con effetti a cascata sulle reti trofiche.

Le anomalie termiche (valori estremamente alti di temperatura delle acque superficiali marine), anche quando di breve durata, hanno avuto conseguenze drastiche sulla diversità della fauna del Mediterraneo. Alcuni episodi recenti hanno causato fenomeni di mortalità massima di organismi bentonici sessili (ovvero che vivono adesi alla roccia). Tra cui i più colpiti annoveriamo spugne e gorgonie variopinte, quali Paramuricea clavata, Eunicella singularis, Lophogorgia ceratophyta, e Eunicella cavolini .

I cambiamenti climatici favoriscono anche l’insorgenza di malattie negli organismi marini: infatti molti batteri patogeni crescono meglio alle alte temperature. Alcune morie di massa di gorgonie e spugne sembrano essere scatenate dall’effetto combinato di stress indotto da alte temperature e forte crescita di microrganismi patogeni (inclusi virus, batteri, funghi e protozoi).

Alcuni ricercatori stanno anche studiando gli effetti dei cambiamenti climatici sulle esplosioni di meduse, che sempre più frequentemente stanno colpendo le coste del Mediterraneo.

Paramuricea clavata

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Tuttavia, questa relazione non è stata ancora dimostrata.I cambiamenti climatici oltre ad avere effetti sulla distribuzione e sopravvivenza di numerose specie marine influenzano anche la frequenza dei fenomeni di anossia (mancanza di ossigeno nelle acque) che sono responsabili di fenomeni di mortalità di massa di specie bentoniche (cannolicchi, vongole, echinodermi).

Un’analisi effettuata sugli ultimi 60 anni (1950-2007) di comparsa di mucillagini ha messo in evidenza una relazione con alcune anomalie climatiche che ne favoriscono l’insorgenza, la durata e l’estensione. In Mare Adriatico alcuni “fiocchi” di mucillagine appaiono generalmente in maggio per poi trasformarsi in vera e propria mucillagine solo in estate, ma negli ultimissimi anni la mucillagine è apparsa molto precocemente (all’inizio della stagione invernale), grazie anche al forte aumento delle temperatura medie invernali.

Studi recenti condotti nell’ambito del programma strategico nazionale VECTOR sugli effetti dei cambiamenti climatici sul Mare Mediterraneo sembrano confermare

che il riscaldamento delle acque non si ferma agli strati più superficiali, ma si spinge in profondità (fino a 3000 m e forse oltre) con conseguenze negative sulla vita delle comunità che abitano gli ambienti batiali ed abissali. La vita negli abissi è estremamente vulnerabile ai cambiamenti di temperatura poiché gli organismi che abitano le maggiori profondità sono abituati a temperature perfettamente costanti da numerosi millenni.

I cambiamenti climatici si manifestano anche con eventi climatici estremi (inverno molto freddi o estate molto calda) alterando così anche la frequenza e l’intensità di formazione di acque dense che si manifestano come cascate d’acqua e sedimenti di dimensioni ciclopiche all’interno del mare. Queste cascate sono in grado di stravolgere la vita fino alle maggiori profondità negli abissi marini. Studi recentissima hanno dimostrato che il disturbo generato da questi eventi estremi condiziona anche le attività di pesca. Ad esempio, il pregiatissimo gambero rosso (Aristeus antennatus) a seguito di tali fenomeni climatici estremi scompare dalle abituali zone di cattura per mesi.

In conclusione, i cambiamenti climatici in atto sembrano essere in grado di modificare radicalmente la biodiversità ed il funzionamento degli ecosistemi marini fino alle maggiori profondità. Questo allarme dagli abissi è solo l’ultimo segnale, ma certamente non il meno importante, della necessità di intervenire al più presto per mitigare l’effetto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi naturali.

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Il ruolo dell’Italia e della NATO in Afghanistan”Relatore Gen.le CDA Ciro Cocozza

14 marzo 2008

Nel corso della conviviale Interclub fra il Rotary di Ancona Conero, Loreto ed Osimo, tenuta venerdì 14 marzo, il Generale di Corpo d' Armata Ciro Cocozza, Consigliere Militare presso la Rappresentanza Italiana alla NATO di Bruxelles, ha tenuto una conferenza sul ruolo dell 'Italia e della Nato in Afganistan. Lo scopo principale della presentazione, dichiarato dal relatore nella sua introduzione, era quello di individuare i motivi che spingono la comunità internazionale, prima fra tutti l' Alleanza Atlantica, ad essere presente in un teatro operativo così distante dall'Europa, geograficamente e culturalmente, accettando un impegno decisamente gravoso in termini di uomini, di risorse finanziarie e, soprattutto, di vite umane. Per meglio capire come si è arrivati all'attuale situazione, il Generale Cocozza, dopo aver effèttuato un breve inquadramento geografico del territorio afgano, specie per sottolineare le difficoltà logistiche che esso presenta, ha illustrato i principali antefatti storici, dalle origini della Nazione afgana all'invasione sovietica, alla presa del potere da parte dei talebani fino alla risoluzione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per l'invio di una missione (ISAF) a sostegno del governo provvisorio di tale Nazione, dopo l'abbattimento del regime talebano da parte di un coalizione a guida USA. Nel prosieguo della presentazione il relatore ha illustrato i principali compiti, e le discendenti attività, che la citata risoluzione affida alle varie organizzazioni internazionali, concentrando .l'attenzione su quelli della Nato, in materia di mantenimento della sicurezza, sostegno allo sviluppo delle istituzioni di governo locale ed all' economia afgana. Di particolare interesse, nella esposizione della minaccia alla sicurezza, la trattazione

del delicato problema del narcotraffico, e delle sue implicazioni finanziarie sia in Afganistan sia nel mondo, in considerazione che nella regione viene prodotto più del 90% dell ' oppio mondiale . Successivamente sono stati forniti una serie di dati e considerazioni che hanno messo in chiara evidenza l'arretratezza socio.-economica del Paese in settori chiave come il sistema scolastico, i servizi sanitari, le infrastrutture vitali relative alla disponibilità di acqua potabile ed energia elettrica. Un particolare esame è stato condotto sul ruolo della donna e sulla necessità che esso venga maggiormente valorizzato non solo a parole, ma nei fatti.

Nel trarre le conclusioni, il relatore ha quindi ricordato come la Nato si trovi in Afganistan per contribuire alla ricostruzione, economica e sociale, di tale Paese e garantire alla sua popolazione, il 45% della quale sotto i quindici anni, un avvenire migliore, secondo i principi che sono alla base di una comunità come quella rotariana che fa della solidarietà e del servizio al prossimo la propria ragione di esistere.

E' seguito un ampio ed articolato dibattito sui principali temi trattati dal Generale Cocozza

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Consegna della carta costitutiva alla Fellowship rotariani diportisti ‘Flotta dell’Adriatico Centrale’ a cura di Mauro Bignami

16 marzo 2008

Domenica 16 marzo, presso l’austera sede del Circolo Stamura, nella settecentesca Mole Vanvitelliana di Ancona, si è svolta la cerimonia di consegna della Carta costitutiva della ‘Flotta dell’Adriatico Centrale’ dell’I.Y.F.R. - International Yachting Fellowship of Rotarians, associazione aderente al Rotary International e costituita nel 1947 a Londra per i rotariani appassionati del mare e praticanti lo yachting. La Carta è stata consegnata dal Commodoro Michael Pooley, Commodoro Internazionale dell’Area Europea 1, in rappresentanza del Commodoro Internazionale Bryam Skinner, al Commodoro Paolo Pauri, alla presenza di numerosi rotariani di tutto il Distretto. La Flotta, pur se appena nata si presenta come una delle più consistenti in Europa.Fanno parte del Board per il biennio 2008-2010: Paolo Pauri (Commodoro) del Rotary Club Ancona Conero, Stefano Orilisi (Vice Commodoro) del Rotary Club Falconara Marittima, e Federico Natella

ControCommodoro) del Rotary Club Ancona Conero.L’iniziativa della costituzione della ‘Flotta dell’Adriatico Centrale’ si deve ad Andrea Tranquilli presidente del Club Ancona Conero, che ha subito ricevuto il supporto del Governatore Massimo Massi Benedetti, che ha visto nella ‘Flotta’ un’iniziativa condivisibile da tutti i Club del Distretto, in particolare quelli delle località che si affacciano sul mare.Lo scopo di questa Fellowship, è quello di sviluppare la conoscenza tra coloro che uniscono gli ideali e lo spirito di servizio solidaristico del Rotary con la passione e la pratica della nautica di tutti i generi, promuovendo la navigazione e gli sport a essa collegati attraverso l’organizzazione di avvenimenti sociali e culturali e a servizi alla comunità che siano d’interesse per coloro che partecipano a sport nautici, alla pesca sportiva, alla canoa, allo sci d’acqua e a ogni altro sport acquatico che comporti l’uso di imbarcazioni di qualsiasi tipo.

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“L’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Anconavista da dentro”

Relatrice: Dott.ssa Donatella Amodio27 marzo 2008

L’Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti” di Ancona rappresenta una delle più grandi Aziende della Regione Marche, se escludiamo l’ASUR (Azienda sanitaria unica regionale) che, comunque, ha mantenuto l’originaria suddivisione in Zone.Donatella Amodio – Dirigente amministrativo dell’Azienda, Direttore della SO Affari generali, struttura complessa in posizione di staff alla Direzione generale - ha “raccontato” la realtà aziendale illustrando alcuni aspetti preponderanti, partendo dalle origini della stessa per descriverne l’attuale assetto organizzativo, le risorse impiegate nonché le attività svolte.L’Azienda è stata istituita con la Legge Regionale n.13 del 20.6.2003 “Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale”, a seguito della quale è stato totalmente modificato l’assetto organizzativo in materia sanitaria della Regione Marche.Prima della Legge 13/2003 il Servizio sanitario regionale era costituito da 18 Aziende:

♦ n. 13 Aziende Sanitarie Territoriali Autonome

♦ n. 4 Aziende Ospedaliere Autonome:- San Salvatore di Pesaro- Umberto I°- Lancisi- Salesi

♦ INRCACon la Legge di cui trattasi lo scenario cambia e le Aziende scendono a 4:

♦ n. 1 Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR)

♦ n. 2 Aziende Ospedaliere Autonome: - San Salvatore di Pesaro- Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti Umberto I°, Salesi, Lancisi

♦ INRCA

Alla base di una così profonda trasformazione diverse motivazioni:

riduzione del numero della ASL che nel panorama nazionale ponevano le Marche quale regione caratterizzata da una troppo elevata articolazione del proprio SSR

razionalizzazione delle risorse, in particolare relativamente a quelle dedicate alle attività amministrative

riduzione dei soggetti deputati alle scelte ed alla esecuzione degli obiettivi pianificati dall’organo politico

omogenizzazione dei percorsi, in primis amministrativi, ma anche sanitari con la finalità di garantire alla popolazione le risposte più qualificate e corrette

contenimento dei costi di gestione (acquisti, appalti,……)

Con la costituzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti Umberto I - G.M. Lancisi - G. Salesi, avvenuta con la data del 1^ gennaio 2004, è iniziato un lungo processo che dalla individualità delle Aziende doveva portare alla integrazione totale; un lungo percorso che ancora in parte sta realizzando.Con un aneddoto, relativo alla scelta del logo aziendale, si rappresenta come fosse sentito, fin dall’inizio, questo obiettivo di integrazione, integrazione sia tra le componenti della stessa Azienda “neo-nata” che tra l’Azienda stessa ed il contesto esterno, in funzione della rilevanza del suo ruolo sia in ambito cittadino che regionale e, per molti versi, anche extraregionale.Per la scelta appunto del logo la Direzione costituì un gruppo di lavoro il cui obiettivo era quello di ideare, progettare e realizzare il logo della nuova Azienda e le cui parole chiave furono così definite:Integrazione tra le partiIntegrazione con la cittàAl termine dei propri lavori il gruppo di lavoro presentò l’idea del pentagono:

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cinque il numero dei lati come cinque gli elementi che costituiscono l’Azienda Ospedaliera:Umberto I, Lancisi, Salesi, Regione Marche e l’Università che appare come U sullo sfondo del pentagono, rispondendo al primo requisito della integrazione tra le parti;

Il pentagono, poi, come integrazione con la città in quanto rappresentazione stilizzata della Mole (Il Lazzaretto), grande opera del Vanvitelli iniziata il 26 luglio 1733, in un secolo in cui già si sentiva forte la necessità di un piano di trasformazione razionale e geometrica della città e il nuovo sviluppo di Ancona verso il mare.

Ed ecco il risultato

Sulla scorta di quanto disposto dalla Legge Regionale, l’azienda nasce dalla fusione per incorporazione nell’Azienda Ospedaliera “Umberto I” delle Aziende Ospedaliere “G.M.Lancisi” e “G.Salesi”, che per effetto della norma stessa diventano Presidi monospecialistici di alta specializzazione, alla cui Direzione è assegnato un Direttore di Presidio.I presidi svolgono funzioni che l’art. 18 della L.R. così individua e affida alla responsabilità dei Direttori:•budget assegnato-negoziato in accordo con il D.G.•valutazione dei costi e dei risultati•nomina dei direttori di dipartimento e attribuzioni degli incarichi•verifiche gestionali relativamente agli obiettivi dei dirigenti•patrimonio

•pianta organica e piani assunzione in accordo con il D.G.L’organizzazione ed il funzionamento dell’ASUR e delle Aziende Ospedaliere sono disciplinati dall’Atto Aziendale, così come previsto dall’art.5 della stessa Legge regionale n.13/2003.L’Atto Aziendale è stato adottato dal Direttore Generale previa delibera di approvazione della Giunta Regionale;l’art.4 – comma 3 – del richiamato atto aziendale ha definito la mission aziendale, definendo nei seguenti punti, alcuni degli aspetti essenziali della stessa e che delineano il percorso intrapreso:

•la centralità della persona in tutte le sue caratteristiche fisiche, psichiche e sociali • la cultura della prevenzione e della tutela della salute• l’appropriatezza delle prestazioni limitandone i tempi di attesa• l’assenza del dolore nelle fasi della cura• l’azione del Volontariato• valorizzazione dei professionisti• accrescimento costante della qualità professionale dei propri operatori• attività di ricerca e di didattica• confronto con gli enti locali, le OO.SS., il Volontariato, l’Università in un percorso comunicato e trasparente

Per descrivere ulteriormente la realtà di una Azienda così complessa, la relatrice ha illustrato nel dettaglio l’organizzazione interna , andando ad esaminare in primo luogo gli organi aziendali con i rispettivi ruoli così come definiti dalle norme di riferimento.La normativa regionale stabilisce che sono organi dell’Azienda:

Il Direttore GeneraleL’Organo di IndirizzoIl Collegio Sindacale

Il Direttore è il Responsabile della gestione dell’AziendaL’ Organo di Indirizzo

- esprime pareri sui piani di investimento, sull’attuazione della programmazione aziendale nonché sulla coerenza tra l’attività svolta ed i compiti istituzionali dell’UniversitàE’ composto da:

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Presidente (nominato di intesa tra Regione e università)

Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia

Direttore del Dipartimento Regionale Servizio alla Persona

Funzionario Regione Marche Funzionario Università Politecnica

delle MarchePartecipano senza diritto di voto il Direttore Generale della Azienda Ospedali Riuniti ed il Presidente della Conferenza Permanente Socio Sanitaria Regionale

Il Collegio Sindacale è composto da 5 membri designati da:•Regione Marche• Ministero della Salute• Università Politecnica delle Marche• Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione EconomicaLa Direzione aziendale degli Ospedali Riuniti è costituita come segue:

Direttore GeneraleDirettore SanitarioDirettore AmministrativoDirettore Presidio di alta spec.ne “G.M.Lancisi”Direttore Presidio di alta spec.ne “G.Salesi”

Sono stati, quindi, descritti gli organismi consultivi e le relative funzioni:

Collegio di DirezioneIl Collegio di Direzione è composto dalla Direzione e dai Direttori di Dipartimento, dal Direttore del Dipartimento delle Professioni Sanitarie, dal Direttore Medico Ospedaliero ed ha la funzione di avanzare proposte e fornire pareri preventivi alle Direzioni per quanto concerne le programmazioni delle attività, l’organizzazione assistenziale e i piani di investimento

Il Consiglio dei sanitari•E’ presieduto dal Direttore Sanitario, in esso sono rappresentati anche gli operatori del comparto• Esprime pareri sui principali atti adottati dalla Direzioni in materia di formazione, investimenti, piano attuativo ospedalieroIl Comitato EticoE’ Organismo indipendenteHa competenza in materia di sperimentazioni farmacologicheFornisce pareri su quesiti bioetici attinenti le attività sanitarie al fine del rispetto della dignità della personaIl modello organizzativo dell’Azienda per la gestione operativa delle attvità assistenziali è quello del Dipartimento ad attività integrata, utilizzato allo scopo di perseguire la ottimale realizzazione del percorso diagnostico terapeutico e riabilitativo e del processo formativo ed esercitare in forma unitaria e coordinata le attività assistenziali.Questo modello organizzativo supera la logica dei reparti ed attua la gestione unitaria delle risorse economiche, umane e strumentali assegnate e garantisce l’integrazione con la didattica e la ricerca quale momento imprescindibile per il miglioramento qualitativo e quantitativo della attività.Il DAI fornisce al cittadino un percorso assistenziale omogeneo nella gestione degli aspetti diagnostici, terapeutici e riabilitativi.

Nella logica della continua ricerca della efficienza ed efficacia il modello dipartimentale è in continua evoluzione, motivo per il quale, la relatrice, nel presentare l’attuale organizzazione dipartimentale, ha evidenziato come la stessa possa subire variazioni nel tempo e come alcune modifiche siano già in corso di formalizzazione.Ed ecco gli aggregati dipartimentali come si presentano alla data di presentazione della relazione

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Materno-Neonatale (Salesi)• Chirurgia Pediatrica e di Specialità (H) • Clinica di Ostetricia e Ginecologia (U)• Neonatologia (H)• Ostetricia e Ginecologia (H)

Dipartimento Pediatrico (Salesi)• Anestesia e Rianimazione (H)• Clinica di Pediatria (U)• Pediatria (H)•Neuropsichiatria Infantile (H)

Specialità Mediche• Clinica di Dermatologia (U) • Clinica di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo (U)• Clinica di Gastroenterologia (U)• Clinica di Malattie Infettive (U)• Dietetica e Nutrizione Clinica (H)• Gastroenterologia (H)• Malattie Infettive (H)• Nefrologia e Dialisi (H)• Virologia (U)

Servizi Generali• Farmacia (H)• Farmacologia Clinica (U)• Fisica Sanitaria (H)• Igiene Ospedaliera (U)• Laboratorio Analisi chimico-cliniche e microbiologia (U)• Medicina Legale (U)• Microscopia Elettronica (U)• Medicina Trasfusionale (H)

Oncologia ed Ematologia• Anatomia Patologica (U• Clinica di Ematologia (U)• Radioterapia (H)• Clinica di Oncologia Medica (U)

Scienze Neurologiche Mediche e Chirurgiche• Chirurgia Maxillo-Facciale (H)• Clinica di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva (U)• Clinica di Neurochirurgia (U)• Clinica di Neurologia (U)• Clinica di Neuroriabilitazione (U)• Clinica di Oculistica (U)• Clinica Odontostomatologica (U)• Medicina del Dolore e Palliativa (H)• Neurochirurgia (H) • Oculistica (H)• Odontostomatologia Chirurgica e Speciale (H)

Scienze Radiologiche (Interpresidio)• Clinica di Neuroradiologia (U)• Clinica di Radiologia (U)• Medicina Nucleare (H)• Radiologia Generale e Pediatrica (H)

Medicina Interna, Malattie Immuno-Allergiche e Respiratorie• Allergologia (H)• Chirurgia Toracica (H) • Clinica Medica (U)• Immunologia Clinica e Tipizzazione Tessutale (U)• Medicina Generale (H)• Medicina Riabilitativa (H)• Otorinolaringoiatria (H)• Pneumologia (H)

Emergenza (Interpresidio)• Anestesia e Rianimazione (H) • Centrale Operativa 118 (H)• Clinica di Anestesia e Rianimazione (U)• Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (H)• Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza Pediatrica (H)

Chirurgia Generale e Specialità Chirurgiche• Chirurgia Generale (H) • Clinica Chirurgica (U) • Clinica di Chirurgia Gen.le e Metodol. Chirurgica (U) • Clinica di Urologia (U) • Clinica di Ortopedia (U)• Ortopedia e Traumatologia (H)

Scienze Cardiovascolari Mediche e Chirurgiche (Interpresidio)• Anestesia e Rianimazione Cardiochirurgia (U)• Cardiochirurgia (U)• Cardiologia (U)• Clinica Medicina Interna (H)• Chirurgia Vascolare (U)• Emodinamica (U)

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Una organizzazione così complessa richiede una struttura di supporto altrettanto importante e le cui funzioni garantiscano tutte le attività di carattere amministrativo e gestionale indispensabili per l’Azienda; ecco quindi che nel grafico che segue viene illustrata l’attuale organizzazione delle funzioni amministrative e di supporto alle attività assistenziali

Per completare la descrizione della organizzazione aziendale è da evidenziare la presenza, in ambito aziendale, del Dipartimento regionale di Medicina trasfusionale, e del Dipartimento delle professioni infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica.Per comprendere ancora con più chiarezza la dimensione e la rilevanza dell’Azienda anche come risorsa per la città di Ancona, la relatrice ha portato alcuni numeri di riferimento per descrivere il personale in servizio presso la stessa:

Tipologia Totale

Personale dipendente 3253

Personale universitario 154

Personale titolare di contratto di collaborazione

60

Totale complessivo 3467

Dopo avere illustrato alcuni dati di dettaglio sulle numerosità e specificità delle figure professionali presenti in Azienda sono stai riportate alcune curiosità dalle quali si evideniza, tra l’altro una

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MACROAREA FUNZIONALE

ATTIVITÀ TECNICHE

SO COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E RELAZIONI

CON IL PUBBLICO

STAFF RAPPORTI CON L’UNIVERSITÀ

SO CONTROLLO DI GESTIONE STAFF QUALITÀ, RICERCA,

SVILUPPO E SPERIMENTAZIONI

SO AFFARI GENERALI

STAFF PIANI E PROGRAMMI STRATEGICI

SO AFFARI LEGALI E ASSICURAZIONI

DIREZIONE AZIENDALE

MACROAREA FUNZIONALE PERSONALE

MACROAREA FUNZIONALE ECONOMICO FINANZIARIA

MACROAREA FUNZIONALE

DIREZIONE MEDICA OSPEDALIERA

SO SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

SO ATTIVITÀ TECNICHE E PATRIMONIO

SO PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE

UMANE

SO CONVENZIONI E LIBERA PROFESSIONE

SO GESTIONE DEL PERSONALE

SO GESTIONE ECONOMICO FINANZIARIA

SO ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI

SO DIREZIONE MEDICA

OSPEDALIERA

SO PRESTAZIONI, CASSA, TICKET E

SUPPORTO AMMINISTRATIVO

ALLA DMO

SO SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE

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rilevanza di componente femminile tra il personale, ed una concentrazione di dipendenti nella fascia di età compresa tra i 35 e i 60 anni.Costo complessivo del personale intorno ai 323.000.000 Euro, pari a circa il 53% del Budget totale.L’analisi aziendale ha interessato, quindi, alcuni dati di attività desumibili dalle tabelle che seguono, a fronte delle quali sono stati illustrati alcuni dati di costo, riferiti, in particolare al consumo di beni in quanti strettamente connessi ai dati di attività, anch’essi riportati nelle tabelle che seguono:

INDICATORI DI ATTIVITA’ – ANNO 2007

OSPEDALI RIUNITI

UMBERTO I LANCISI SALESI

Posti letto deg. ordinaria

896 564 124 208

Dimessi 38.444 22.679 4.751 11.014

Posti letto day hospital e d.s.

93 66 2 25

Cicli chiusi d.h. e d.s.

16.345 11.432 675 4.238

Degenza media 6.95 7,79 7,71 4,9Prestazioni per esterni

1.765.807 1.635.171 33.654 96.982

Prestazioni per interni

2.783.379

INDICATORI DI DEGENZA ORDINARIA

OSPEDALI RIUNITI

UMBERTO I LANCISI SALESI

n. ricoveri zona 7 17.755 11.293 1.462 5000

%ricoveri zona 7 46,18 49,79 30,77 45,40

n.ricoveri altre zone Regione Marche

16.340 8.560 2.841 4.939

%ricoveri altre zone Regione Marche

42,5 37,74 59,80 44,84

n. Ricoveri extra Regione

4.349 2.826 448 1.075

%ricoveri extra Regione

11,31 12,46 9,43 9,76

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I INDICATORI DI DAY-HOSPITAL

OSPEDALI RIUNITI

UMBERTO I LANCISI SALESI

n. cicli zona 7 6.660 5.155 227 1.278

%cicli zona 7 40,75 45,09 33,63 30,16

n.cicli altre zone Regione Marche

7.203 4.430 331 2.442

%cicli altre zone Regione Marche

44,07 38,75 49,04 57,62

n. cicli extra Regione

2.482 1.847 117 518

%cicli extra Regione

15,19 16,16 17,33 12,22

A questo punto della relazione la dott.ssa Amodio ha voluto sottolineare l’importanza di essere Azienda integrata con l’università Politecnica delle Marche e come la formazione e la ricerca siano da considerare valore aggiunto sia per l’assistenza sia per il miglioramento professionale di tutti gli operatori dell’Azienda.In chiusura è stata evidenziata la difficoltà ancora presente tra gli operatori dell’Azienda a causa del decentramento di alcune strutture come la sede del Presidio Salesi in Via Corridoni, alcuni uffici amministrativi ancora in Piazza Cappelli, altri ancora in Via Corridoni e in Via Totti presso l’ex sede di Villa Maria.Un immagine finale alla sede di Torrette-Via Conca - come si presenta dopo i recenti lavori alla viabilità effettuati dal Comune di Ancona e che hanno migliorato notevolmente la circolazione in entrata ed in uscita dall’Ospedale.Al termine della relazione è seguito un interessante e, a volte, anche acceso dibattito a dimostrazione dell’interesse suscitato dall’argomento trattato e così sentito da tutti.

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“Gemellaggio con il Club Roma Sud”4 aprile 2008

Il 4 aprile si è celebrato il gemellaggio con il Club Roma Sud, nella cornice unica dell’Ara Pacis; l’occasione è stata molto significativa dal punto di vista rotariano, non solo perché contestualmente l’Ara Pacis ha ospitato la mostra itinerante del nostro Distretto 2090, ma anche perché è stato celebrato un gemellaggio tra Club che un tempo appartenevano allo stesso Distretto –(prima 188 poi 208).Un significato ancora più profondo ed intenso per il nostro Presidente Andrea

Tranquilli che ha ripercorso con grande emozione periodi della sua vita legati all’immagine del padre, anch’egli importante rotariano nella sede appunto romana.

Un importante obiettivo raggiunto e una piacevole occasione di incontro per gli amici rotariani presenti nel’intero percorso della gita a Roma.

Un bel ricordo ….anche nelle foto che seguono….

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L’Ara Pacis

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“Sicurezza sul lavoro e cantieri aperti ad Ancona”Relatore:Ing.Maurizio Ronconi

10 aprile 2008

Nel corso della sua relazione l’ing.Ronconi ha illustrato alcune delle grosse opere realizzate dal Comune di Ancona, negli ultimi anni .In prima analisi è stata evidenziata la realizzazione, avvenuta negli anni ’80 di due importanti impianti di depurazione:

• uno situato nell’area portuale ZIPA di Ancona che attualmente tratta circa 25.000 mc/giorno di reflui;

• l’altro situato nel territorio del comune di Camerano, nei pressi dell’ingresso dell’AA Ancona Sud a servizio dei nuovi quartieri Q2 e Q3 e attualmente tratta circa 5000 mc/giorno di reflui.

E’ stata, quindi, descritta l’azione di purificazione delle acque nel Parco del Conero realizzata dal Comune di Ancona.

A meta’ degli anni ’90 matura l’idea di mettere mano alla realizzazione della rete fognaria a partire dalle frazioni Poggio e Portonovo in quanto sono i due principali centri abitati del parco del Conero, per la parte di pertinenza del Comune di Ancona.

L’amministrazione comunale di Ancona con questa opera ha dato un grande segnale di attenzione per la cura dell’ambiente, area nella quale in genere le amministrazioni pubbliche non investono volentieri in quanto sono opere cosyose e con poca “ visibilità “ (come fognature e impianti di depurazione)e dove, oltretutto, come nel caso che trattiamo, sono presenti notevoli difficoltà tecniche..

Alla base dell’impostazione tecnica del progetto la scelta di non depurare localmente

le acque di Poggio e Portonovo, ma di sopportare il costo della realizzazione di una condotta lunga 10 km per portare i reflui al depuratore “ Ancona Sud”.Tale impostazione è stata dettata da due particolari motivi tecnici: 1) risultava difficile gestire correttamente un impianto di depurazione, con portata acquea estremamente variabile tra estate ed inverno, come avviene a Portonovo, visti anche i controlli e le sanzioni penali previste per scarichi fuori norma, mentre paradossalmente, in assenza di depuratore, nessuna sanzione è prevista. 2) garantire acque di balneazione pulite ed esenti da qualsiasi contaminazionePer realizzare il progetto è stato necessario realizzare nella Baia di Portonovo n. 5 centrali di sollevamento che consentono di superare il dislivello di 100 metri tra il livello del mare e la strada provinciale del Conero e portare poi i reflui al collettore di trasferimento al depuratore situato ad Ancona Sud. Sono state inoltre realizzate n. 3 vasche di accumulo per fronteggiare eventuali guasti al sistema di pompaggio delle acque nere.Per comprendere in pieno la complessità dell’opera basta vedere il tracciato dei collettori da dietro la Capannina e dal laghetto, salendo verso la SP Conero

Un ulteriore sviluppo delle opere, parte dalla SP Conero fino alla SP Cameranense

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Alcuni dati di riferimento: 3.200 numero di abitanti serviti dalla rete fognaria di Portonovo1,5 litri al secondo = portata massima3.500.000 Euro = costo complessivo dell’intera opera3 anni = tempo di realizzazione del progetto (inizio lavori anno 2000 ed ultimati nel 2005)

Dettagli rilevanti del progettoGran parte della rete fognaria è stata costruita sotto il livello del mare. Per questo le vasche in cemento armato di accumulo e sollevamento sono state realizzate fuori opera e installate successivamente con l’intervento di gruOgnuna vasca pesa 45 tonnellate ed ha un volume di 35 metri cubi !Ma, guardando la foto che segue….. ne valeva la pena…… vero?!

Un’ importante ristrutturazione: L’antica Mole VanvitellianaDopo avere tracciato una breve storia della Mole è stata descritta l’opera di ristrutturazione che sta interessando la stessa.Entro l'estate 2008 saranno ultimati i lavori relativi al primo stralcio funzionale,

che hanno interessato circa due terzi dell’immobile.E’ stato ristrutturato il tempietto di San Rocco e alcune sale, destinate ad auditorium (circa 400 posti) e a spazi espositivi, nonché ad ospitare il Museo Omero. L’opera ha comportato in investimento di 10 milioni di euro ed è stata ultimata in soli due anni e mezzo.Resta ora da ristrutturare un'altra ala dello stabile: un terzo del volume totale, il che comporterà un investimento di altri circa 10 milioni di euro.

La rinnovata Mole Vanvitelliana e le sue prospettive di sviluppoL’Amministrazione Comunale di Ancona ha avviato una collaborazione con il mondo imprenditoriale con lo scopo di istituire una sinergia tra attività espositive, servizi ed attività produttive, in grado di avvantaggiarsi reciprocamente per costituire un polo d’attrazione per il turismo della regione e oltre.A tale scopo il Comune ha promosso l’istituzione dell’Associazione “ Fondo Mole Vanvitelliana” , per assistere lo sviluppo della struttura rinnovata.

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Altri lavori di ristrutturazione in corso ad AnconaIl nuovo Corso GaribaldiL’importo dei lavori a base d’asta e di 2.404.630 euro .E’ prevista la realizzazione di una nuova pavimentazione e di nuovi sottoservizi.I lavori sono partiti da piazza Cavour a Febbraio e l’ultimazione è prevista per Dicembre . Il progetto, a cura dell’Ufficio Tecnico del Comune, prevede, in considerazione della pedonalizzazione dell’intera zona di rialzare la quota stradale per portarla a quella dei marciapiedi.La nuova pavimentazione sarà fatta in lastre di trachite, a spina di pesce nella parte centrale per riprendere l’andamento della tessitura originale realizzata appunto a spina di pesce e a correre lungo i marciapiediE’ stata prevista la realizzazione di due cordoli laterali di granito chiaro che ricordano la pietra d’istria bianca utilizzata in origine per i marciapiedi Questa soluzione è stata studiata per evidenziare la struttura originaria suddivisa in tre parti, costituita dai marciapiedi laterali e dalla parte centrale, destinata a tram e carrozze, ma anche per ottenere un cromatismo più vivace della pavimentazione, sottolineando l’effetto prospettico di questa strada - corridoio ottocentesca che taglia la città da Est a Ovest

Sono previsti sette punti di sosta pubblica da piazza Cavour alla fine del Corso Garibaldi, con fioriere e panchine di pietra bianca, con punti di acqua e luce per ospitare eventuali mostre.

Nell’ultima parte della relazione l’ing.Ronconi ha illustrato alcuni degli aspetti fondamentali in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riferimento alle norme contenute nel Decreto Legislativo n.626/1994, che disegna la mappa dei doveri e delle responsabilità del sistema sicurezza. L’elemento veramente innovativo della norma è costituito dall’obbligo di non accontentarsi più del rispetto delle leggi, ma di ricercare sempre il miglioramento della sicurezza.Il sistema di prevenzione delineato dalla legge prevede che i rischi insiti nell’attività lavorativa possano essere ridotti mediante:

1) L’adozione di procedure di lavoro idonee 2) L’utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuali 3) La formazione dei Lavoratori in materia di sicurezza

Dopo avere evidenziato alcuni dati di riferimento internazionale in ordine agli incidenti sul lavoro, la relazione ha approfondito dettagliatamente le singole disposizioni della norma di riferimento evidenziando l’importanza per il datore di lavoro di garantire la massima sicurezza dei lavoratori in tutti gli ambienti di lavoro con l’utilizzo degli strumento che la stessa normativa ha previsto per tale finalità.

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5° EDIZIONE DEL CORSO DI INFORMATICA PER IPO E NON VEDENTI ORGANIZZATO DAI CLUB ROTARY DELLE MARCHE

Si è svolta nei giorni del 5 e 6 e del 12 e 13 Aprile la quinta edizione del “corso d’informatica per ipo e non-vedenti”, organizzato e promosso dalla Conferenza dei Presidenti dei Rotary Club delle Marche. Il corso, che anche quest’anno è stato ospitato dall’Istituto Tecnico Industriale “Vito Volterra” di Torrette, Ancona, è stato realizzato con la formula week-end per un totale di 32 ore.

Grande è stata l’attesa da parte dei partecipanti. Per coloro che hanno partecipato ai corsi precdenti, infatti, è stata l’occasione per rincontrarsi e per creare nuove amicizie con chi ha frequentato il primo anno. Creare nuove amicizie e offrire la possibilità di dialogare tra loro e con il mondo esterno attraverso l’uso di internet e della posta elettronica, è questo uno dei più importanti valori, che hanno spinto i rotariani a dar vita annualmente al corso, oltre a quello più specifico, che riguarda l’acquisizione delle conoscenze informatiche. E’ questo un modo, un contributo che possiamo dare per aiutare ad uscire da un certo isolamento. Il corso, nello specifico, ha l’obiettivo di istruire e formare chi vive nel mondo ’handicap visivo”, al fine di acquisire una corretta gestione degli applicativi informatici più utilizzati, con particolare attenzione ai sistemi operativi grafici, per poter essere autonomi nello studio, nel lavoro e nella comunicazione.

Agli studenti del livello è stato insegnato l’utilizzo dei principali programmi per Personal Computer Multimediali, senza il ricorso alle periferiche “braille”, ed i principali

programmi di scrittura (Word) e calcolo (Excel), mentre gli esperti sono stati preparati sull’utilizzo di applicativi Internet come Internet Explorer e la Posta Elettronica. Gli studenti hanno avuto a disposizione un’aula di informatica attrezzata con Personal Computer con collegamento ad Internet e periferiche come modem/fax e scanner. Un percorso didattico che ha l’obiettivo di portare i disabili della vista a essere operativi con i principali applicativi dell’Information Technology.

“Siamo soddisfatti di essere riusciti a realizzare questa importante iniziativa per il quinto anno consecutivo” afferma Gesualdo Angelico, Presidente della Conferenza dei Presidenti dei Rotary Club delle Marche. “La si può considerare un tipo di formazione innovativa che consente ai non vedenti di abbattere barriere che sembravano insormontabili. Infatti attraverso Internet possono accedere direttamente da casa a molti servizi, pubblici e non, che vengono offerti in via telematica.

Per il prossimo anno sono già in programma importanti novità tra queste, l’istituzione di un corso specifico per i bambini che frequento la scuola elementare.

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“Muoversi fa bene? I benefici dell’attività fisica nell’età adulta: le evidenze scientifiche”

Relatore: Prof. Vilberto Stocchi(Preside della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Urbino)

17 aprile 2008

Evidenze scientifiche ed attente valutazioni previsionali indicano che nei prossimi 10-30 anni continuerà il trend relativo all'aumento della vita media nei Paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo. Questa tendenza comporterà per tutti i Paesi interessati un aumento della spesa sociale (pensioni) e sanitaria. Gli studi di importanti Istituti economici sottolineano come sia difficile sostenere da un punto di vista finanziario tale trend e quanto sia necessario ed urgente predisporre piani di intervento efficaci finalizzati alla prevenzione delle malattie ed al miglioramento - della qualità della vita, che nel breve e medio termine possano ridurre in modo significativo l'incidenza della spesa sanitaria rendendo così disponibili risorse economiche per favorire lo sviluppo e l'occupazione. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha rilevato che nelle società industrializzate l'obesità ha assunto dimensioni epidemiche collocandola tra le prime 10 emergenze sanitarie mondiali. Negli Stati Uniti il 30% degli adulti risulta obeso mentre il 35% è in sovrappeso e la sedentarietà è considerata uno dei maggiori problemi di ordine socio-sanitario. In Italia, nel periodo 1994-1999, I'ISTAT ha registrato che 16 milioni di italiani erano in soprappeso, mentre gli obesi ammontavano a 4 milioni con un aumento del 25% dei casi di obesità. In questi ultimi anni la situazione si è significativamente aggravata. Inoltre, in queste stesse Società, si è registrata un'aumentata incidenza di malattie croniche quali il diabete mellito di tipo Il, le malattie cardiovascolari, l'ipertensione, i tumori, le alterazioni del sistema immunitario e I'osteoporosi. Va sottolineato che alcune di queste patologie, quali obesità e diabete di tipo Il,

non riguardano esclusivamente la popolazione adulta ma si stanno estendendo anche ai bambini. In Italia nella fascia d' età fra 6 e 17 anni, il 20% dei bambini è in sovrappeso ed il 4% è obeso, mentre se si considera il gruppo d'età fino a 13 anni, i valori salgono rispettivamente al 25% e 5% . Le evidenze scientifiche dimostrano che l'esercizio fisico svolge un ruolo importante nella prevenzione di malattie quali l'obesità, il diabete di tipo Il, le malattie cardiovascolari, l'ipertensione ed i tumori, oltre ad una riduzione significativa dell'incidenza delle malattie che interessano l'apparato neuro- muscolare, e di quelle neuro-degenerative che caratterizzano l'invecchiamento della persona. E' quindi evidente che l'esercizio fisico può portare benefici significativi alla salute, contribuendo allo sviluppo e al mantenimento di un corretto equilibrio psico-fisico in soggetti di ogni età riducendo eventuali stati di depressione ed ansia. In particolare un esercizio fisico aerobico della durata di almeno un'ora, ripetuto 3-4 volte la settimana, dopo 8-12 settimane induce modificazioni metaboliche stabili. In particolare si può osservare a livello del muscolo scheletrico una significativa modificazione della struttura e funzione della cellula del muscolo con un aumento dei mitocondri fino al 100-120%. Questo comporta un aumento della capacità aerobica e un aumento delle copie del DNA mitocondriale la cui integrità correla con lo stato di salute della persona. l benefici indotti dall'esercizio fisico riguardano anche l'attività del cervello con un miglioramento delle capacità cognitive del soggetto. In conclusione, l'esercizio fisico aerobico unito a protocolli di attività motoria finalizzati al miglioramento delle capacità motorie fini influisce significativamente nella prevenzione delle malattie e nel miglioramento della qualità della vita di adulti ed anziani.

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“IL VIAGGIO IN SCOZIA”

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“Fellowship dei rotariani appassionati d’auto d’epoca (Antique, Classic & Historic Automobile World Fellowship of Rotarians)” - 10 MAGGIO 2008

a cura di Luigi Cafasi

Il 10 maggio 2008, sulla Riviera del Conero, è stata costituita ufficialmente la Delegazione per il Distretto 2090 della FELLOWSHIP nazionale dei Rotariani appassionati di auto d'epoca e storiche (ACHAFR.IT).La Delegazione, promossa,organizzata e coordinata da Luigi Cafasi, socio del Club Ancona Conero, è costituita per ora da 20 soci ed è aperta a Rotariani o loro coniugi possessori di auto d'epoca costruite fino al 1975.I Piloti e i loro accompagnatori, provenienti da diversi club del Distretto, si sono dati appuntamento sulla Piazzetta Belvedere di Sirolo e, dopo una visita a Numana e una breve sosta sul Monte Conero per ammirare la Chiesa/Abbazia di San Pietro e lo splendido panorama sulle colline

marchigiane, si sono recati a Portonovo, dove, nella cornice del Fortino

Napoleonico, è stata ufficializzata la nascita della nuova Delegazione.

Sono intervenuti il Governatore del Distretto 2090 Massimo Massi Benedetti, il Presidente Nazionale della Fellowship Italia ACHAFR Francesco Loperfido, il PDG Vincenzo Montalbano Caracci Presidente della Commissione Distrettuale per le Fellowship, i Past Governors Giorgio Rossi e Umberto Lenzi, il Presidente Andrea Tranquilli e alcuni soci del Club padrino Ancona Conero.Le finalità della Fellowship si concretizzano in programmi che prevedono raduni, defilè di eleganza, giri turistici con mete suggestive e culturali in collaborazione con le altre Fellowship, con i Club di Marca, con testate giornalistiche di settore e con vari eventi culturali e turistici, workshop culturali sull'automobilismo storico. Il tutto con finalità di Servizio in pieno spirito Rotariano.

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Donazione a comunità di recupero “Monte Conero”Nella stessa mattinata del 10 maggio ancora un importante evento per il Rotary Club Ancona Conero: la formale consegna delle rinnovate cucine alla comunità di recupero del Monte Conero.Sicuramente la più importante iniziativa sociale dell’anno.Dall’idea di Alessandro Burattini, con l’aiuto di una Sovvenzione Distrettuale Semplificata, con il concorso della Commissioni Progetti (Alberto Bianchelli) e Rotary Foundation (Giuseppe Ricotti) e l’impegno finalizzatore di Federico Natella, siamo riusciti a ristrutturare le cucine che servono un centinaio di pasti al giorno in questa importante realtà di recupero che insiste nel nostro territorio

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I programmi giovanili del Rotary International nella formazione dei professionisti e dirigenti. 40 anni di esperienza.

Conclusioni del Forum: “40 anni di Rotaract: la storia siamo noi.” 10 MAGGIO 2008

Andrea L. TranquilliPresidente RC Ancona Conero

Nel 2008 ricorre il 40° anniversario della fondazione del Rotaract nel mondo. Nato nel 1968 dai “Gruppi Giovani”, il Rotaract si diffuse subito in quegli anni di contestazione e cambiamento e venne immediatamente recepito anche in Italia. Da allora molti giovani si sono avvicendati e formati nelle file del Rotaract, diventando pilastri della società in cui operano. Molti sono divenuti rotariani. E’ per questo motivo che il Club Ancona Conero ha promosso un incontro sul tema del contributo del Rotaract alla formazione dei dirigenti del domani, di cui traccerò una sintesi dei contenuti discussi.Nonostante un’affluenza inferiore alle attese, i partecipanti si sono dimostrati appassionati e coinvolti. Sotto la guida del Governatore Massi Benedetti, hanno relazionato in molti: Carlo Alberto Nicolini, Giulia Ginesi, Luigi Scoponi, Federico Guarnera, Paolo Lovascio, Natalino Zammi, Giulio Bicci, oltre al sottoscritto che aveva coordinato l’evento. I punti che sono emersi sono stati: la validità dell’esperienza nei programmi giovanili, lo status attuale, ed il problema del “passaggio” al Rotary.

- Il valore dell’esperienzaL’elemento che ha accomunato tutti gli interventi è stato il riconoscere alla permanenza nel Rotaract un grande valore formativo. Senza distinzione di età, tutti

hanno citato il periodo del Rotaract come “fra i migliori della propria vita” e il “loro” Rotaract come “il migliore”. L’esperienza è stata considerata positiva, portatrice di valori etici e formativi che hanno poi ispirato la vita di tutti. Nei principi riconducibili alle “quattro domande”. Ciò che faccio, dico, propongo e pratico: 1) Risponde a verità? 2) È giusto per gli interessati? 3) Darà vita a buona volontà e migliori rapporti d'amicizia? 4) Sarà vantaggioso per gli interessati? è racchiusa tutta l’etica professionale. In questi enunciati si può leggere dal contratto privato allo sviluppo sostenibile.

- La crisi di oggiLa situazione di oggi, invece, è critica. Dai dati inviatici da Filippo Pirisi, si osserva come all’inizio dell’esperienza, attorno all’anno 1970 c’erano in Italia 74 Rotaract Club con 2.292 soci (ed una media di 31 soci/Club) mentre nel 2004-05 348 Rotaract Club con 5.555 soci (con una media di 16 soci/Club). La proliferazione del numero di Club non è coincisa con un aumento proporzionale dei Soci. Questa “crisi di vocazioni” è stata analizzata e discussa da Federico Guarnera che ha individuato in una cattiva informazione all’aspirante socio uno dei problemi. Si entra al Rotaract perché c’è qualche amico, ignorando quali siano le finalità dell’associazione. Se a questo si aggiunge che, speso, manca una “guida” del Rotary

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padrino si comprende come si vengano proprio a perdere quei valori formativi, quell’apprendimeto delle “regole”, che abbiamo sinora enunciato. Giulia Ginesi ha osservato che tutto l’associazionismo giovanile è in crisi. I giovani sono più individualisti e mancano i forti moventi politici che hanno animato gli anni’70, le opportunità di incontro sono molto maggiori e quindi anche una serie di valenze collaterali del Rotaract vengono a mancare. Certo il Rotaract -ed il Rotary prima ancora- devono riconfermarsi istituzioni di grande levatura per essere più attraenti per le persone che vi si accostano e desiderano farne parte.

- Il “passaggio”L’altro elemento ampiamente discusso è cosa fa il rotaractiano a “fine carriera”. Se l’ambizione è quella di poter entrare nel Rotary, non sempre questo è già il momento, ed una fase di distacco può essere necessaria e costruttiva. Il rotaractiano deve sapere che non è un piccolo rotariano, né obbligatoriamente lo diventerà. Peraltro, per il Rotary International “i Rotariani devono reclutare più Rotaractiani”. Fermo restando che non si deve considerare questo passaggio “dovuto”, i Rotary Club

devono essere più sensibili alle potenzialità che escono dal Rotaract.

ConclusioniL’esperienza nel Rotaract è stata utile e formativa nelle testimonianze di dirigenti e professionisti di oggi. L’attuale crisi dell’associazione si inquadra in un cambiamento generazionale ed in una più generale crisi di valori, cui contribuisce talvolta una latitanza del Club padrino. Andrebbero comunque incoraggiate candidature più giovani, evitando la permanenza protratta e mai oltre i 30 anni. Alla fine del percorso, va ricordato che il passaggio al Rotary non è automatico né obbligatorio, ma potrà avvenire sulla leadership raggiunta nella propria classifica professionale negli anni.Ciò nonostante il Rotary deve essere attento sostenitore dei propri giovani e considerare il Rotaract come un importante “vivaio” da osservare e curare per potersi poi rinnovare con l’ingresso di valenze che hanno già un riconosciuto percorso di formazione al servizio rotariano. Tutto ciò sempre più facile con Presidenti e dirigenti di Club che abbiamo militato e ricoperto incarichi nel Rotaract e nell’Interact. E per finire: appuntamento fra 10 anni per il 50°? No, necessità di monitorare la situazione molto più frequentemente. A presto!

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I ROTARACTIANI NEL ROTARYA cura di Giulia Ginesi

Questo articolo rappresenta la sintesi del mio breve interevento nell'ambito del Forum “40 ANNI DI ROTARACT - LA STORIA SIAMO NOI”.

Quando sono stata invitata a parlare, ho chiesto la collaborazione dei Presidenti dei Rotary Club del 2090 Distretto, ma purtroppo ben pochi hanno risposto all'appello, anche per la brevità del termine loro concesso.

Così mi sono arrangiata ed ho cercato di reperire elementi incrociando i dati dell'annuario del Rotary con quelli dei vecchi annuari Rotaract.

Non ho potuto, nel frattempo, approfondire le ricerche, ma visto l'interesse suscitato dall'argomento e dall'importanza di poter conoscere meglio la composizione dei nostri Club, mi riservo di tornare sul tema in modo più approfondito.

Dai dati raccolti risulta che gli ex rotaractiani presenti nel Rotary sono in media il 6,5 % degli associati.

Tale dato non è particolarmente negativo se confrontato con quello pubblicato nel numero di marzo di quest'anno della rivista “Rotary”, e riferito alla Fondazione

Rotary ex Alumni. Sulla base del sondaggio effettuato nel 2006 tra i 105.000 Alumni della Fondazione e dei programmi del Rotary International è risultato che solo il 3% appartiene oggi al Rotary. Sempre dallo stesso sondaggio risulta che i 2/3 degli Alumni sostengono di essere interessati ad associarsi ad un Rotary Club, desiderio condiviso da oltre 8 su 10 partecipanti attuali al programma, ma solo il 20% dei Rotary Club propone agli Alumni l'affiliazione.

Sulla possibilità dei rotaractiani di entrare nel Rotary torneremo tra poco, ma esaminiamo per un momento i dati riferiti al Distretto 2090° disaggregandoli: si va da Club con l'1% di ex rotaractiani a club con il 15%, ma esiste un 10 % di Club che non ha tra i soci alcun ex rotaractiano.

Per quanto riguarda le ex rotaractiane, tema a me naturalmente caro, farei presente che le donne presenti nei Rotary Club esaminati rappresentano circa il 10% del totale dei soci. Anche questo dato non è poi così negativo se rapportato ad un'indagine condotta dal Rotary International nel 2004,

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dalla quale risulta che nella regione Africa/Europa solo il 7% dei soci sono donne.

Consideriamo poi che tra le donne appartenenti ai Rotary del 2090° Distretto ben il 21% è una ex rotaractiana. Quindi posso trarre una prima conclusione: per le donne, (la cui presenza non è certo stata facilmente “digerita” da alcuni clubs), l'appartenenza al Rotaract rappresenta motivo di preferenza.

Ho analizzato, inoltre, il periodo che intercorre tra l'uscita dal Club giovane all'entrata nel Club padrino ed ho verificato che una presenza maggiore di ex rotaractiani si rintraccia nei club di più recente costituzione, forse perché il passaggio è più facile e più naturale. Inoltre a partire dagli anni novanta, come ricavo anche dai dati in mio possesso, si è verificato che chi dei rotaractiani è entrato a far parte del Rotary lo ha fatto nel giro di pochissimo tempo, anche entro lo stesso anno. Quindi con un passaggio senza soluzione di continuità.

Ricordo, a questo proposito, una frase, che mi veniva ripetuta spesso quando facevo parte del Rotaract: “i rotaractiani non diventano automaticamente rotariani”; mentre attualmente ai rotaractiani è consentito chiedere di diventare soci del Rotary Club locale.

Forse tale opportunità viene riconosciuta perché nel Rotary si sta iniziando a far spazio l'idea che è un bene non disperdere le risorse importanti.

Infatti un rotaractiano conosce già in parte i meccanismi associativi ed è certamente facilitato nell'inserimento nel Club, è infatti già dentro a quei rituali, la cui importanza ha sottolineato il nostro Governatore Massimo Massi Benedetti nel numero di aprile 2008 di Rotary. Ciò che ho sempre notato in chi è entrato con me o successivamente, infatti è che, se non già rotaractiano, dopo l'ammissione (durante la quale riceve un mare di carta che forse non leggerà mai) viene un po' abbandonato a se stesso.

Infine, su suggerimento del nostro Governatore, ho verificato quanti degli ex rotaractiani hanno ricoperto cariche all'interno del Club o a livello distrettuale. Il dato, certamente non esaustivo per i limiti già evidenziati del campione esaminato, indica comunque che circa il 20% degli ex “giovani” ha ricoperto cariche nell'ambito del Rotary.

In conclusione, voglio richiamare quanto auspicato dall'attuale Presidente internazionale Wilf Wilkinson relativamente ad un aumento significativo dell'effettivo totale, “perché il Rotary può continuare a servire solamente se la sua crescita è costante. Dato che la popolazione mondiale e i suoi rispettivi bisogni continuano ad aumentare, anche il Rotary si deve adeguare per affrontare la sfida che essi presentano”.

Da più parti si chiede la presenza di soci più giovani, che possono essere facilmente ricercati tra gli ex Rotaractiani, a parità di qualità professionali e morali

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“Come si legge un’opera d’arte”Relatore: Prof.Gaspare De Fiore

15 maggio 2008

Prof.Gaspare De Fiore

Pubblicista dal 1948, laureato in Architettura nel 1950, insegna presso la Facoltà di Architettura dell’Università la Sapienza di Roma "Disegno dal Vero". È stato anche ordinario presso la facoltà di Architettura dell’Università di Palermo e ordinario della cattedra di “Disegno e rilievo”presso le facoltà di Architettura di Genova, dove ha ricoperto anche l’incarico di Presidente del Corso di Diploma Universitario in Disegno Industriale e presso la quale è attualmente Professore Emerito.Nel 1980 ha fondato l`U.I.D., Unione Italiana per il Disegno, contribuendo all`affermazione ed allo sviluppo delle discipline del Disegno e dell`Area della Rappresentazione, con una serie di pubblicazioni e di iniziative sulla storia, sulla teoria e sulla didattica del disegno.

Gaspare De Fiore ci ha regalato una lezione meravigliosa di Storia dell’Arte, passando con agilità da Leonardo a Picasso, attraverso Durer e Piero della Francesca.Nel corso della relazione nel mentre ci incantava si confessava, rivelando aneddoti estremamente significativi della sua lunga vita, da quando ancora in tenera età era portato per mano da Picasso, amico di famiglia, a scoprire le meraviglie di Roma.In alcuni momenti si infervorava fino alla commozione parlando di due opere di Piero della Francesca, strettamente legate tra loro, l’Annunciazione di Perugia e l’Annuncio di Arezzo e la stessa commozione riusciva a trasmettere a noi.De Fiore esprime capacità straordinarie nel disegno dal vero;abituati alle fredde slides lanciate da un proiettore che si susseguono senza lasciare nessuna traccia dietro di loro, rimaniamo incantati di fronte al Prof.De Fiore ed al suo modo di fare “lezione” ai presenti.Con un gessetto colorato in mano il Professore disegna un quadrato su un grande foglio di carta reso disponibile (troppo piccolo per contenere tutte le cose che lui

vorrebbe disegnare e, per questo, utilizzato in ogni suo piccolo angolo) ;poi inizia a tracciare le mediane, divide il quadrato in quattro parti uguali, poi ricava un rettangolo, continua tracciando le diagonali, che si incontrano tutte in un unico punto. E via ancora formando con le linee un soffitto visto in prospettiva e poi disegna un rettangolo in basso, che assomiglia ad una tavola da pranzo…. Nei quattro settori che si sono creati in maniera geometrica rappresenta tre figure e all’incrocio delle diagonali disegna un’altra figura…in totale sono tredici figure….. e non ci siamo neanche accorti ma eccolo lì…è proprio il Cenacolo di Leonardo..Con la stessa grazia descrittiva e l’agilità nell’eseguire i suoi schizzi ecco comparire altre opere d’arte sempre descritte con grande passione e competenza, insieme a preziosi aneddoti della sua vita privata.Una serata bellissima, piena di fascino e di emozioni.Un grande professionista ma soprattutto un uomo con una profonda ricchezza interiore che ringraziamo per averci donato questa piacevole serata.

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“Lo status attuale e le prospettive della nautica da diporto”Relatore: Dott. Lamberto Tacoli, Presidente dei CRN Cantieri di “Costruzioni e Riparazioni Navali”

22 maggio 2008

Il settore della nautica da diporto ed in particolare i megayacht sono stati argomento di ampia e dettagliata relazione da parte del dott. Lamberto Tacoli, Presidente del CRN , Cantieri di Costruzioni e riparazioni navali.Il mercato dei megayacht, che include imbarcazioni superiori agli 80’, è in continua crescita. Nella classifica delle 10 nazioni costruttrici di megayachts l’Italia si colloca al primo posto, seguita con un notevole distacco dagli USA; i maggiori costruttori sono: AZIMUT – Benetti e Ferretti Group (CRN, Custom Line, Ferretti, Pershimg, Riva)L’industria dei megayacht racchiude in sé arte ed artigianato; nella costruzione infatti di ciascun esemplare troviamo la combinazione di varie caratteristiche:

1. Design 2. Tecnologia 3. Artigianato 4. Lusso

E’ intuibile quanta importanza possa avere nella progettazione di un megayacht la parte del design e la professionalità richiesta è in continua evoluzione ed alla costante ricerca di innovazione.Per quanto riguarda la tecnologia l’elenco che segue illustra alcuni dei sistemi ed impianti utilizzati nei megayachts:

• Impianti di propulsione• Generatori• Impianti tecnici• Elettronica di navigazione• Sistema di monitoraggio• Sistema di sicurezza• Sistema satellitare

Anche l’artigianato rappresenta una grossa parte di attività nella costruzione ed in

particolare riguarda Carpenteria, Modellazione, Arredi, DecoriL’INDUSTRIA CANTIERISTICA NELLE MARCHELa cantieristica navale e da diporto sta vivendo un processo di grande evoluzione e crescita, anche grazie a riconversioni industriali che hanno consentito alla cantieristica marchigiana di essere tra i leader mondiali nella produzione di mega-yacht. IL DISTRETTO DEL MARELa Regione Marche, nell’ambito del piano di programmazione delle attività produttive 2007-2013, ha riconosciuto il ruolo trainante della cantieristica da diporto e ha inserito fra le priorità la costituzione del distretto della nautica o meglio del “Distretto del Mare”, inserendo in esso tutto l’insieme delle attività connesse a questo comparto, compresa la pesca, che nella Regione ha una sua forte e storica rappresentanza.Con i suoi 800 milioni di fatturato complessivo, un incremento del 60% negli ultimi 5 anni, il settore della nautica si è rivelato determinante per l’economia dell’intera Regione Marche generando sempre più spesso riflessi positivi anche nei settori economici del turismo e del terziario.(Fonte: Ultimo rapporto Sistar 2005-2006 -Sistema Informativo Statistico della Regione Marche)Nel territorio sono presenti 340 Aziende che generano più di 10.000 posti di lavoro (tra dipendenti ed indotto)Queste aziende sono in grado di offrire lavoro in diversi settori: dalla progettazione tecnico-ingegneristica e di arredo, alla creazione di interni su misura, alla fornitura di servizi portuali e turistici, passando per la manodopera specializzata nella realizzazione degli scafi.

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Le aziende presenti, grazie all’andamento favorevole del settore, in pochi anni sono molto cresciute, ma non sempre tale crescita, che significa nuovi posti di lavoro e redditi erogati sul territorio, ha avuto la giusta attenzione da parte dell’Amministrazione Pubblica.Per questo gli operatori hanno rappresentato più volte le loro istanze focalizzate sui seguenti punti:

• Necessità che le Amministrazioni effettuino in modo razionale e coordinato le scelte nelle infrastrutture in modo da assicurare spazi portuali e spazi produttivi, nonché idonei collegamenti a supporto delle movimentazioni delle imbarcazioni

• Necessità di rivedere la politica portuale mirata alla gestione della manutenzione (dragaggi) ed alla semplificazione delle procedure amministrative all’interno del porto.

• Necessità di un maggior supporto nella formazione delle risorse da impiegare nei cantieri (in tal senso il CNM collabora con l’università di Urbino per la realizzazione del 2^ master in Nautical Business Management )

• Necessità di investimento nell’immagine della nautica marchigiana attraverso la promozione del distretto, incentivi e procedure semplificate per la ricerca e innovazione e la promozione fieristica.

I principali Cantieri Navali presenti nella Regione sono:

GRUPPO FERRETTICRN S.p.A., Pershing, Itama, Custom Line

GRUPPO AZIMUT-BENETTIBenetti

ALTRI CANTIERICNP-Explorer Vessels, Cantieri Raffaelli, Dominator, Wally Europe, ISA Shipyard

IL GRUPPO FERRETTIIl Gruppo Ferretti, con sede a Forlì, è il leader mondiale nella progettazione e costruzione di imbarcazioni di lusso da 14 ad 80 metri di lunghezza.

I marchi evidenziati sono prodotti in CRNSEGMENTI DI PRODUZIONE DEL GRUPPO FERRETTIOVER 120I NUMERI DEL GRUPPO FERRETTIANNO DI INIZIO ATTIVITA’ 1968UNITA’ PRODUTTIVE 22SUPERFICIE TOTALE circa 673.000 mqDIPENDENTI circa 3000 (escluso indotto)

CRN NASCE NEL 1963

NEL 1999 CRN ENTRA A FAR PARTE DEL GRUPPO FERRETTI quando costruiva una barca in acciaio all’anno (dal 1990 al 2000, 8/9 unità consegnate)NEL 2002 CRN ACQUISISCE CUSTOM LINE S.p.A., brand del Gruppo Ferretti specializzato nella costruzione di yacht in composito dai 30 ai 34 metri, portando per la prima volta ad Ancona la produzione di barche in vetroresinaNEL 2003 CRN ACQUISISCE I CANTIERI NAVALI MORINI adiacenti allargando così la sua area e la sua potenzialità produttiva ed acquisendo nuove competenze nella produzione di navi in acciaio.FINO A TUTTO L’ANNO NAUTICO 2004-2005 CRN si occupava della produzione e della vendita di due marchi:CRN e Custom Line (dal 2001 al 2006, 57 unità consegnate)OGGI CRN rafforza il suo ruolo strategico di cantiere multibrand producendo per tre marchi: CRN, Custom Line, Riva

L’attuale area produttiva• Area Ex-Tubimar dove, dal modello

allo stampo, CRN produce gli scafi del CRN 43m (7.800 mq)

• Area VIS dove CRN produce per Custom Line Navetta 33m e Custom Line 112’ (12.000 mq)

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CUSTOM LINE 112#17 next - 2008

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GLI ASSET DI CRNCRN fa parte del Gruppo leader mondiale nella produzione di Megayacht;l’appartenenza al Gruppo Ferretti è garanzia di serietà e coerenza dell’investimentoCRN fa parte del Gruppo leader mondiale nella produzione di Megayacht ed oggi è un’organizzazione complessa e matura rispetto ad un settore ancora in forte evoluzione.Essa, inoltre, può vantare un ufficio tecnico di più di 40 persone dedicate alla progettazione navale ed al design ed è uno dei pochi cantieri che può vantare una produzione

completa che abbraccia diversità di materiali e gradi di personalizzazioneIl prossimo giugno CRN aprirà un ufficio di rappresentanza a Montecarlo, cuore dello yachting mondiale e principale crocevia di molti dei clienti e prospect CRN.L’ufficio si concentrerà principalmente in attività di promozione commerciale, di intelligence di prodotto e mercato e di pubbliche relazioni.

I numeri di CRNNumero dei dipendenti* * (1200 considerando l’indotto)

24 navi attualmente in produzione

GLI ULTIMI GIOIELLI DI CRN

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M/Y ABILITY - CRN 119 - 2006

M/Y GiVi - CRN 120 - 2006

M/Y MARAYA - CRN 1212007

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GLI ULTIMI VARI

CRN 43#02 M/Y HANA29 MARZO 2008

M/Y ROMANCE CRN 12226 APRILE 2008

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CUSTOM LINE 33#02 - 2008

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“Le tipicità gastronomiche del Conero e di Ancona”… Relatore: Franco Frezzotti (Fiduciario Slow Food)31 maggio 2008CONVIVIALE INTERCLUB CON CLUB DI VICENZA

Simpatica e cordiale conviviale con gli amici Vicentini nella splendida Baia di Portonovo anche se non troppo “afosa”,L’incontro-scontro Stoccafisso-Baccalà ha avuto protagonisti accaniti attaccanti ma altrettanto …. difensori; la partita si è sviluppata tra una portata e l’altra del fantasioso Menù radiografando con la

massima determinazione da parte dei Soci le varie possibilità di presentare in tavola il povero MERLUZZO.Possiamo affermare che alla fine si è raggiunto un amichevole pareggio con l’impegno da parte nostra di contraccambiare la visita agli amici Vicentini per assaporare Sua Maestà il Baccalà.

La "vera" storia dello Stoccafisso all'Anconitana ( da "l'Accademia dello Stoccafisso all'Anconitana")

Si narra che, nelle fredde e lontane terre norvegesi, corrente l'anno 1455, Sua Maestà il MERLUZZO, del nobile casato Gadus Morhua, dovendo maritare il suo figliolo prediletto STOCCAFISSO, lo inviò in terre lontane alla ricerca di Principessa di ugual naturale lignaggio. Giunto nella marca d'Ancona, il reale giovane rampollo, presentò le I credenziali al Consiglio dei Saggi all'uopo riunito. Unanime fu la decisione: Degna sposa non poteva che essere colei che non vuole, per crescere, che aria, che sole, che tempo, "Sua Altezza l'Oliva" che, al cospetto del principe si commosse a tal punto da sciogliersi in olio. A testimoni: Madama Patata e Messer Pomodoro. Per il corteo i Paggi: Aglio, Prezzemolo, Sedano, Rosmarino ed Orìgano e le Damigelle: Carota, Cipolla e Maggiorana

A dirigere ed amalgamare la Cerimonia: il Gran Ciambellano Verdicchio In segno di gran giubilo, al Popolo festante il compito del lancio, moderato, di Sale e Pepe. A suggello imperituro di tale felice e prolifica unione, fu chiamato il Fuoco, lento e per ore. Molti insidiarono la regale coppia: i fratelli minori dello sposo; il Merlano nero, l'Eglefino ed il Brosm io, l'olio di sem i e la fretta nella preparazione, ma gli sposi si amavano e vissero per secoli felici e contenti. Il lento incidere del tem po li relegò, purtroppo, nelle fumose bettole del porto e in disadorni e periferici "Vino e Cucina" finche, nel Gennaio de11997, in un noto e prestigioso hotel di Portonovo, alcuni, tra i pochi cultori del piatto, non decisero di prendersene cura fondando

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Il 25 maggio si è svolto a Venezia il 32° Campionato di Primavera dell'Associazione Italiani Rotariani Golfisti: ripetendo l’exploit del 2006 i nostri soci Francesco Tardella e Riccardo Donadio si sono aggiudicati il Trofeo A.I.R.G. (greensome).

A loro vanno i nostri rallegramenti ed il ringraziamento per il prestigio portato al Rotary Club Ancona Conero.

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XXIV CONGRESSO DISTRETTUALE R.I.2090

Nelle giornate dal 6 all’8 giugno 2008 si è tenuto a Norcia il XXIV Congresso Distrettuale Rotary International (Abruzzo, Marche, Milite, Umbria e Albania), con al centro dell’attenzione un convegno sul tema “L’etica del lavoro: dalle radici culturali alla proiezione del futuro”. Numersosa la partecipazione degli amici rotariani nella città di San Benedetto.Il Governatore Distrettuale Massimo Massi Benedetti, alla fine del suo mandato, ha voluto trarre le conclusioni di un anno intenso ma ricco di esperienze.Partendo dal discorso programmatico pronunciato al momento del suo insediamento il Governatore ha ripercorso i temi fondamentali della vita rotariana: rispetto delle regole, condivisione…, i rapporti fra Rotary ed Inner Weel e tra Rotary e Rotaract .

Un apprerezzamento per le due fellowships rotariane entrambe fondate quest’anno (nel nostro Club), quella della Flotta del Medio Adriatico, e quella delle Auto Storiche.Un aspetto fondamentale evidenziato è quello della comunicazione, in tutte le sue forme e ancora una volta è emersa la necessità di utilizzarle al meglio da quella tecnologica a quella tradizionale che rimane sempre un importante veicolo di informazioni.La relazione ha poi evidenziato i Progetti assai numerosi portati a termine nel corso dell’anno e tutte le iniziative utilizzate per la raccolta di fondi.Per finire i ringraziamenti a tutti quanto hanno contribuito a realizzare le attività ricordate e sostenuto il Governatore in questo ruolo di così grande impegno e responsabilità.

1^edizione Challenge Antonio Tranquilli

Golf Club Sirolo – 14 giugno 2008

A cura di Francesco Tardella

Il 14 giugno 2008, nella splendida cornice del Conero Golf Club di Sirolo, si è svolta la prima edizione del "Challenge Antonio Tranquilli", manifestazione golfistica ideata dal nostro Presidente Andrea Tranquilli per onorare la memoria del padre "Tonino", PDG del Distretto 208 del Rotary International.

La competizione, aperta a giocatori sia rotariani che non, ha avuto un indiscutibile successo; hanno infatti preso parte alla stessa oltre 70 giocatori, fra cui rotariani appartenenti ai Club di Ancona Conero, Ancona, Civitanova Marche, Jesi, L'Aquila, Macerata, Osimo, Roma Montemario e Tolentino.

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Amicizia e divertimento l'hanno fatta ancora una volta da padrone, nel rispetto degli scopi delle fellowships rotariane.

Merito anche e soprattutto della più che indovinata formula di gioco.

Oltre a quella individuale, infatti, è stata disputata una gara a squadre che ha visto

cimentarsi in un'avvincente sfida all'ultimo "birdie" i rotariani golfisti del Conero Golf

Club contrapposti a quelli del Golf Club Roma Acquasanta e del San Donato Golf Club dell'Aquila.Questi i risultati della competizione individuale (riservata ai rotariani):

1° CATEGORIA1° Netto BADIALI PAOLO R.C. Macerata

1° Lordo BENEDETTI STEFANO R.C. Ancona

2° Netto TARDELLA FRANCESCO R.C. Ancona Conero

2° CATEGORIA1° Netto TROIANI PIO R.C. L'Aquila

2° Netto DONADIO RICCARDO R.C. Ancona Conero

MOGLI ROTARIANI1° Netto VALENTI GIOVANNA MARIA R.C. Roma Montemario

La gara a squadre ha visto invece il trionfo dei rotariani golfisti del Conero Golf Club, che, con la squadra composta, fra gli altri, dai nostri amici e soci Riccardo Donadio e

Francesco Tardella (già brillantissimi nella gara individuale), hanno davvero sbaragliato il campo, aggiudicandosi l'ambito trofeo.

Questi i risultati della gara a squadre:

1^ SQUADRA CLASSIFICATA ROTARIANI CONERO GOLF CLUB 1

BADIALI PAOLO R.C. Macerata

TARDELLA FRANCESCO R.C. Ancona Conero

DONADIO RICCARDO R.C. Ancona Conero

GOBBI STEFANO R.C. Tolentino

2^ SQUADRA CLASSIFICATA ROTARIANI CONERO GOLF CLUB 2

BENEDETTI STEFANO R.C. Ancona

MARTIRI ANTONIO R.C. Osimo

LAZZERI GIOVANNI R.C. Ancona

GENOVESI ROBERTO R.C. Ancona

3^ SQUADRA CLASSIFICATA ROTARIANI SAN DONATO GOLF CLUB

FIORAVANTI MAURIZIO R.C. L'Aquila

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BUCCELLA MASSIMO R.C. L'Aquila

MARTINI ETTORE R.C. L'Aquila

TROIANI PIO R.C. L'Aquila

4^ SQUADRA CLASSIFICATA ROTARIANI CONERO GOLF CLUB 3

MAGAGNINI MARCELLO R.C. Jesi

RICCI COSTANTINO R.C. Jesi

MARINELLI LAMBERTO R.C. Civitanova Marche

5^ SQUADRA CLASSIFICATA ROTARIANI GOLF CLUB ROMA ACQUASANTA

RADICE CARLO R.C. Montemario

VITALI PAOLO R.C. Olgiata

AZZARONE DANIELE R.C. Montemario

VALENTI PRIMO R.C. Montemario

Il prossimo anno la manifestazione si terrà presso il Golf Club Roma Acquasanta, sempre nel mese di giugno, dedicato dal calendario rotariano alle Fellowships.

La squadra che si aggiudicherà per tre volte, anche non consecutive, la gara diventerà definitivamente titolare del trofeo.

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“Io sono perché noi siamo”Incontro con Vittorio VolterraProfessore Emerito in Psichiatria

a cura di Patrizia Vetuli

La conviviale del 14 giugno scorso si è svolta nella meravigliosa cornice del Conero Golf Club, nel cuore della Riviera del Conero a Sirolo. Ha avuto come relatore un maestro della Psichiatria, il Professor Vittorio Volterra che ha tenuto uno speech in uno stile amabilissimo ricco anche di riferimenti autobiografici dal titolo “Io sono perché noi siamo” .

Tutta la nostra esistenza si snoda attraverso l’appartenenza a gruppi: i gruppi sono alla base della nostra vita sociale, e la nostra stessa identità si costruisce in un contesto gruppale. Il gruppo è luogo privilegiato di apprendimento su di sé e sulle relazioni con gli altri. Il gruppo è esperienza profonda di appartenenza e conferma del processo di individuazione: dunque è occasione per definirsi persona.

Questi temi sono stati introdotti dal relatore attraverso la descrizione dei fenomeni più significativi che connotano la vita di gruppo secondo la prospettiva teorica di un maestro della psicoanalisi, Wilfred R.Bion, che ha elaborato una teoria sulle dinamiche inconsce dei gruppi terapeutici e non. In particolare fa riferimento alle “ipotesi di base” enunciate dall’Autore in “Experiences in Groups”, Tavistock Publications, Londra 1961 (Trad. it. Esperienze nei gruppi e altri saggi, Armando, Roma, 1971) in cui vengono descritte tre culture di gruppo, ciascuna pervasa da un presupposto di base non detto: 1) il gruppo dipende dal leader (assunto di base : dipendenza ); 2) il gruppo ha un nemico contro cui combattere o da cui fuggire (assunto di base: lotta/fuga); 3) il gruppo è sul punto di dar vita a un’idea o a una persona messianica (assunto di base: accoppiamento). Bion contrapponeva alle culture fondate sugli assunti di base la cultura del gruppo di lavoro, che è dominata dal compito esplicito e conscio del gruppo. In questo caso il gruppo deve tendere verso il compito del lavoro , e non essere trascinato

indietro verso comportamenti di gruppo primitivi dominati dagli assunti di base.

La relazione del Professor Volterra ha toccato anche altri aspetti del concetto di gruppo in quanto organismo che nasce e si sviluppa secondo precisi processi strutturali e complesse dinamiche interne. Ad esempio, rispetto alla tipologia dei gruppi ha sottolineato la ripartizione in gruppi primari e gruppi secondari. I gruppi primari (la famiglia, il gruppo dei compagni di gioco, ecc.) sono caratterizzati da un’interazione diretta fra i membri fondata sull’affiatamento e sull’identificazione reciproca. I gruppi secondari sono invece caratterizzati da relazioni indirette e formali, prevalentemente di tipo contrattuale.

Dunque il nostro vivere passa attraverso esperienze di appartenenza diretta a gruppi con diverse peculiarità e specificità e nel confronto costante fra le nostre molteplici appartenenze e il bisogno di sentirci esseri unici e irripetibili.

Profilo bio-bibliograficoLaurea con lode in Medicina e Chirurgia nell’Università di Bologna. Specialista e libero docente in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali e in Igiene Mentale. Training di formazione presso la S.I. di Psicoanalisi. Dal 1973 al 1977 incarico di insegnamento di Neuropsicofarmacologia nella Facoltà Medica di Bologna.

Dal 1973 al 1984 Direttore della Clinica Psichiatrica e della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Ancona. Dal 1984 Ordinario di Clinica Psichiatrica presso la Facoltà Medica di Bologna. Docente nella Scuola di Specializzazione in Psichiatria, Geriatria, Igiene e Medicina preventiva, Malattie Nervose e mentali, Neuropsichiatria infantile, Medicina dello Sport, Medicina Interna e Pediatria. Docente di Psichiatria, dal 2002,

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presso l’Università di Ferrara, nel Master di II livello “Psicopatologia e Scienze Forensi” e di Semeiotica Psichiatrica nella Scuola di Specializzazione in Psichiatria di Ancona. E’ stato per due anni membro del Collegio Giudicante del Tribunale di Sorveglianza di Ancona.

Docente in vari Corsi di aggiornamento ECM organizzati da Regioni, Aziende USL, Ordini dei Medici e dei Farmacisti, Società scientifiche, ecc.Curatore e coautore del Trattato Italiano di Psichiatria e del Trattato di “Psichiatria forense, Criminologia ed Etica in Psichiatria” (Masson, Elsevier ed.).Organizzatore e relatore di moltissimi Congressi nazionali ed internazionali anche con “letture magistrali”.E’ presidente di varie Società Scientifiche e della Sezione della S.I. di Psichiatria “Arte, musica, cinema, spettacolo e mass media in psichiatria”.

Vincitore di numerose borse di studio, responsabile di vari progetti finalizzati.Autore di varie monografie e di circa 500 pubblicazioni.

E’ stato “visiting professor” presso i Dipartimenti di Psichiatria in USA della Cornell University di New York (borsa CNR-NATO), della Stanford University,

dell’Università di California e di San Francisco e Los Angeles e presso il Maudsley e Bethlem Hospital e la Tavistock Clinic di Londra e l’Hospital St.Anne e Salpetrière di Parigi (borsa CEE).

Dal 1964 al 1966 Fondatore e Direttore del Servizio di Igiene mentale (per adulti e minori) della Provincia di Forlì e dell’Istituto Psicopedagogico di Acquapartita (Forlì). Per 15 anni consulente neuropsichiatria e responsabile del Servizio EEG dell’Ospedale di Cesena e, per 3 anni, Supervisore del Servizio Neuropsichiatrico della R.di S. Marino.

Ex Vicepresidente del Comitato Regionale Marche e membro del Comitato Regionale Emilia Romagna per la prevenzione delle tossicodipendenze. Dirigente e responsabile per complessivi 15 anni del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) dell’Osoedale Regionale di Ancona e dell’assistenza territoriale di un Settore della città dorica e della Clinica Psichiatrica di Bologna. Perito e Consulente psichiatrico-forense in ambito civile, penale e criminologico.

Rotariano da quasi trent’anni, è stato presidente del Rotare Club Bologna ed è stato insignito del “Paul Harris Fellow”

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Largo Paul Harris19 GIUGNO 2008

Nel piano direttivo del Club era stata prevista una iniziativa per far meglio conoscere ai cittadini la nostra attività intitolando una via al nostro fondatore Paul Harris. Analoga iniziativa ha trovato il beneplacito di molte altre Amministrazioni Comunali, tra cui Caserta, Salerno, Cosenza, Bari e Roma dove, nel gennaio 2007, il Sindaco Veltroni ha intitolato a Paul Harris un largo in pieno Centro Storico e Monumentale, innanzi a Villa Celimontana, vicino a Colle Celio. Il Sindaco Sturani ha accolto la nostra richiesta ed ha concesso di intitolare a Paul Harris il largo prospiciente il monumento ai Caduti del Passetto.Vista la nostra consuetudine di riunirci settimanalmente presso il Ristorante Passetto, è stata una grande soddisfazione riunirci in un luogo dedicato alla memoria del nostro fondatore.L’iniziativa è stata incisiva nel nostro territorio per dare visibilità al Club; la cerimonia di scopertura della targa da parte del Sindaco si è svolta il 19 Giugno alle ore 19, prima della cena del passaggio consegne.Ancora un importante obiettivo raggiunto con ampia soddisfazione di tutti i Soci.

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29 giugno 2008 – Serata conclusiva anno RotarianoSintesi di un anno ricco di emozioni e condiviso con tutti voi

di Andrea Tranquilli

Eccoci qui, alla fine del mandato presidenziale, a sintetizzare in poche righe un anno che è volato via ma che è stato ricchissimo di eventi ed iniziative, che mi piace ricordare insieme a Voi.Quando presi le consegne da Stefano ero ancora impreparato emotivamente ad essere davanti con il compito di guidare il Club, cosicché farfugliai, apparentemente commosso, le tre parole “programmatiche” che avevo messo giù durante la cena: idee, fatti, emozioni. Come spesso accade. L’ispirazione di un momento è meglio di una lunga meditazione e quelle tre parole sono state effettivamente la chiave di interpretazione dell’attività del Club in questo anno. Vediamo come.Il primo punto che volevo sviluppare era il rafforzamento interno del Club. Era il primo anno del cambiamento del nostro nome in Ancona Conero (con o senza il trattino???) e l’occasione era quindi favorevole. Per questo, assieme al Direttivo abbiamo potuto rinnovare il gagliardetto, l’annuarietto (le “faccine”) e creare (tessuta apposta per noi) la cravatta distintiva del Club (ed il foulard), sobria ma personalizzata e che all’inizio era sembrata iniziativa insolita ma che poi abbiamo tutti preso ad indossare con fiero senso di appartenenza. Siamo contenti di essere in questo Club e le numerose iniziative hanno trovato rispondenza con una partecipazione di oltre 2700 presenze nel corso dell’anno. Il bollettino, eredità importante di Gerardo Amodio, ha subito anch’esso un ritocco sostanziale e formale e l’unica risorsa comunicativa ancora da attivare è il nuovo sito web per il quale sono state già accantonate risorse.Un secondo punto era la coerenza delle riunioni con il calendario rotariano, e con i due obiettivi programmatici del rafforzamento dell’immagine e della presenza del Club in città e del tema “fil rouge”: Il mare una risorsa per Ancona" . Ecco, se scorrete con la memoria le riunioni dell’anno troverete che solo saltuariamente si è usciti da questi tre

canali. La città rappresentata dagli incontri con Sindaco, Magnifico Rettore, Presidente della Provincia, Presidente del Tribunale per i Minori, Dirigente Regionale della Polstrada, Donatella Amodio in rappresentanza dell’Azienda ospedaliero-universitaria, il Filosofo Luccarini, Maurizio Ronconi come rappresentante dei LLPP di Ancona. Certo, l’iniziativa di maggiore immagine per il Rotary e per il nostro club è stata l’intitolazione a Paul Harris del largo in cui insiste il monumento ai Caduti, al Passetto. Non poteva esserci sede più bella e significativa, ed il Sindaco, dobbiamo ammetterlo, ci ha fatto davvero un grande regalo.L’Ammiraglio di Ancona, il CdA di Marina Dorica, il Prof. Danovaro, Tacoli, Frezzotti, ed il nostro amico Sandro Cagnoni, oltre alla realizzazione della Fellowship IYFR, hanno concretizzato l’idea del”mare”. All’interno di questa si è sviluppata l’idea della fellowship dei rotariani diportisti, anch’essa concretizzata dalla consegna della Carta di Costituzione della Flotta Rotariana IYFR Medio Adriatico da parte del Vice Commodoro Internazionale Michael Pooley. L’idea delle fellowship ha tratto origine dalla attivissima associazione dei Golfisti (che ci dà grandi soddisfazioni) ed è stata contagiosa, tanto che Gigi Cafasi ha prodotto la sua ACHAFR (Antique, Classic & Historic Automobile World Fellowship of Rotarians). Il Governatore Massi Benedetti ha molto apprezzato l’operosità e le intuizioni del nostro Club, ed ha onorato Gigi e me del PHF per tali attività regalandoci un momento indimenticabile.Le iniziative deliberate nel programma sono state pressoché tutte realizzate, incluse il dibattito sui 40 anni del Rotaract e la realizzazione del gemellaggio con Roma Sud. Quest’ultimo è stato celebrato nella cornice dell’Ara Pacis, sede ricca di significati ed evocazioni.Siamo stati anche molto concreti nei confronti del sociale e della Rotary

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Foundation. Per questa abbiamo contribuito grazie alla restrizione degli omaggi durante la Festa del Governatore, con i proventi della Coppa del Governatore di Golf, con l’iniziativa Rotary al cinema per un totale di 11000 USD ed oltre.Ciò ha permesso di assegnare 10 PHF (Azienda vinicola UMANI RONCHI, Fattoria LE TERRAZZE, Dott.Giacomo REGNICOLO, Dott.Sandro BATTISTELLI, Prof.Antonio LUCCARINI, ed i soci: Modesto MARCELLINI, Emilio MAGISTRELLI, Alessandro BURATTINI, Stefano MARASCA, Giulia GINESI).A questa onorificenza corrisponde una elargizione che il Club ha fatto a loro nome alla Rotary Foundation per incrementare la diffusione del progetto umanitario Polio Plus. Il loro impegno per il Rotary sarà stato quindi di ulteriore beneficio per gli altri.

AZIENDA VINICOLA UMANI RONCHI CERTIFICATOFATTORIA LE TERRAZZECERTIFICATO Per il generoso e qualificato supporto che da anni offrono al nostro Club

Giacomo REGNICOLO PHFPer la sensibilità ed il generoso personale contributo alla manifestazione Coppa del Governatore di Golf

Sandro BATTISTELLI PHFPer il generoso contributo della Carilo alla manifestazione Coppa del Governatore di Golf

Antonio LUCCARINI PHFDa anni amico e quest’anno guida e consigliere culturale del Club

Modesto MARCELLINI PHFPer la partecipazione assidua e lo spirito sempre giovane nei suoi interventi al Club

Emilio MAGISTRELLI PHFPer l’entusiasmo nel raccogliere l’eredità e la conduzione del nuovo Bollettino

Alessandro BURATTINI PHFPer la promozione ed il contributo personale alla iniziativa della Comunità Massignano

Stefano MARASCA PHFPer l’eccellente servizio reso al Club nel suo anno di presidenza e per la guida ed il supporto in questo anno da Past Presidente

Giulia GINESI PHFQuale simbolo del Direttivo e delle Donne nel Rotary

Giulio FIBBI SOCIO ONORARIOPer l’impegno e l’entusiasmo sempre profuso nelle attività del Club in tutti questi anni

Con il parziale contributo della Sovvenzione distrettuale semplificata abbiamo realizzato le cucine della Comunità di Massignano. Altre inziative sociali sono state l’arredamento della “casa di sgancio” di Casa Lella a Grottammare, il restauro dell’organo di San Domenico, il contributo alla realizzazione dell’Ospedale di Malaika village in Zambia, e il corso di informatica per ipo e non vedenti.Anche l’istituzione di un premio di Laurea per le Scienze del Mare della nostra Università Politecnica, per la quale abbiamo anche accantonato risorse per avviarla e sostenerla negli anni prossimi, rientra nelle attività sociali.Una sottolineatura merita la nostra posizione all’interno del Distretto. Siamo certamente fra i Club di riferimento e la nostra vocazione ad interagire con gli altri, resasi concreta negli interclub (Falconara, Loreto, Osimo, Civitanova, Roma-Sud, Vicenza) non è passata inosservata. Il Governatore Massi Benedetti ha certamente apprezzato il nostro lavoro e non posso negare la soddisfazione e l’emozione provata al Congresso Distrettuale di Norcia quando ha chiamato più volte sul palco il nostro Club per i riconoscimenti (PHF a Mauro Bignami, Gigi Cafasi e me, anche con attestato di presidente efficiente).Un anno di fatti. Ma anche un anno di emozioni. Grande quella dell’essere all’Ara Pacis dove il Club Roma-Sud aveva allestito una mostra sul primo restauro del monumento occorso in occasione dell’8°

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congresso CENAEM del 1970. Allora, fu prorio Papà che, per conto dei Rotary romani, coordinò i lavori tanto da essere nominato conservatore onorario dell’Ara Pacis. Trovarsi lì, circondato dalle numerose foto di Papà, è stato davvero commovente e grato sono al Club di Roma-Sud per averne tanto generosamente onorato la memoria.Emozioni, tante altre. Una grande: la scopertura della targa del Largo Paul Harris, suggello della nostra presenza nella Città. L’ultima, la più grande la presenza di tanti soci che con molto affetto sono voluti essere presente al passaggio del martelletto. Amici, assidui, meno assidui, presenze rare, tutti mi avete dato un calore ed una gioia che non dimenticherò con facilità. Grazie a tutti voi per avermi fatto sentire così apprezzato e sostenuto. Grazie a tutti quelli che hanno contribuito alla mia storia Rotariana. Mino Bolognesi che scommise su di me facendomi entrare nel Roma Sud-Est nel 1982. Se oggi sono qui, la sua scommessa è stata vinta. Grazie Papà un grande Rotariano, ma soprattutto un galantuomo. Ha sempre vissuto facendo del bene agli altri. Venti anni e più dalla sua scomparsa per questo viene ancora ricordato. Il tempo è galantuomo.Grazie a Mario Anderlini che mi fece entrare nel nostro Club: il Club che non è secondo a nessuno. Sono contento che la targa di Paul Harris sia davanti al Monumento e, quindi, all’ingresso di casa sua. Gli sarebbe piaciuto. Grazie a Roberto Barbieri da sempre consigliere ed amico. Fu il primo ad accogliermi ad Ancona. Papà scrisse su un biglietto i nomi dei suoi amici anconetani caratterizzandolo come “giovane e dinamico”. Ancora e sempre così: grazie Roberto!Tutto quanto si realizza non si fa da soli. Grazie al Direttivo che mi ha sempre sostenuto, incondizionatamente. Grazie

ad Aldo Pizzi, cui devo stima, riconoscenza e scuse per tutte le volte che ci siamo scontrati per il solo principio di voler fare andar meglio le cose. Un grande Rotariano. Grazie a Monica, che ha vissuto questo anno intenso e faticoso ma ricco di gioie, interpretando con fattività il vero spirito del Rotary. Rotariana, forse, più lei di alcuni Soci. Rotariana dentro, come le nostre mogli tutte. Volevo che questo mio apprezzamento rimanesse negli anni e non si perdesse: per questo ho fatto sì che divenisse da oggi benefattrice della Rotary Foundation cosicché il suo nome possa rimanere nella storia del Club e del Rotary. Cari amici che avete avuto la bontà di leggermi fin qui, nella mia prima lettera al Club scrissi: “…Sono davvero molto grato ed onorato della fiducia che mi avete concesso, eleggendomi alla più alta carica del Club, e farò di tutto per mantenerla -con impegno e dedizione..” Ed anche: “…volontà di ricambiare al Rotary tutto, al nostro Club ed alla città di Ancona la stima e le opportunità che mi sono state offerte in tutti questi anni. Ecco, questo è lo spirito con cui ho deciso di affrontare questo incarico e questo anno rotariano.” E infine: “… farò di tutto per onorare l’incarico conferito, manifestando con la realizzazione di programmi concreti, la mia gratitudine…”. Spero di avere tenuto fede a questi propositi con le realizzazioni di quest’anno e sono certo che la vostra partecipazione alla sera del passaggio delle consegne sia stata la risposta positiva ed affettuosa a questo mio desiderio di bene fare per il Club. Ma la ruota gira: grazie di avermi dato l’opportunità di far girare per un anno questo splendido ingranaggio…e auguri a Giancarlo!

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In visita PRESSO ALTRI CLUB

MAURO BIGNAMI

* R.C. Fabriano 01.03.08 * R.C. Ancona 15.03.08 * R.C. Jesi 27.03.08* R.C. Cagli 17.04.08* R.C. Fermo 22.04.08* R.C. Termoli 27.04.08* R.C. Camerino, Civitanova M., Macerata, Macerata Matteo Ricci, Tolentino 09.05.08 * R.C. Altavallesina Grottefrasassi 10.05.08* R.C. Falconara M. 10.06.08* R.C. Fermo 20.06.08* R.C. Porto San Giorgio Riviera fermana 21.06.08* R.C. Ancona 24.06.08* R.C. Montegranaro 27.06.08* R.C. San Benedetto del Tronto 28.06.08* R.C. Macerata 30.06.08

GIANCARLO GIOACCHINI

* R.C. Ancona 06.05.08

FABIO MARIANO

* R.C. Osimo 05.06.08

Rotary International 2090° Distretto

Governatore: Dott.Massimo Massi Benedetti Club Ancona Conero

Ammissione al Rotary International 2 Aprile 1971 (effettivo di n. 89 Soci)

Consiglio Direttivo 2007/2008

Presidente Andrea TranquilliVice Presidente Federico NatellaPresidente Incoming Giancarlo GazzanelliPast President Stefano MarascaSegretario Giulia GinesiTesoriere Lamberto Petri

Prefetto Aldo PizziConsigliere Andrea BartoliniConsigliere Federico BarbieriConsigliere Raffaella PagniConsigliere Antonio TerniConsigliere Antonio Triscari

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Amici di Paul HarrisSoci: Gerardo Amodio - Marcello Andelini – Mario Anderlini – Rosario Aniballi - Federico Barbieri - Roberto Barbieri – Ermanno Barca - Giuseppe Baroni – Guido Bartoli - Andrea Bartolini - Massimo Bernetti – Alberto Bianchelli - Mauro Bignami – Franco Brunetti – Alessandro Burattini - Mirko Burattini - Luigi Cafasi – Sandro Cagnoni - Stefano Carotti – Sergio David - Enrico De Nigris - Sidney Maria Domenici – Nicola Michele Esposito - Federico Ferroni - Giulio Fibbi – Gabriele Galvani - Giancarlo Gazzanelli - Gianluigi Gentili – Giulia Ginesi - Giancarlo Gioacchini - Giorgio Grati - Carlo Leonardi – Carlo Lucantoni - Carlo Lucarelli – Emilio Magistrelli - Stefano Marasca – Modesto Marcellini - Fabio Mariano - Giuseppe Maria Mariotti – Nino Masera – Anna Maria Palumbo Mazzola - Rodolfo Mazzola – Ettore Morichi - Federico Natella - Glauco Nori - Enrico Paciaroni - Paolo Pauri - Maurizio Pennazzi – Lamberto Petri – Aldo Pizzi - Mario Polito – Giorgio Rossi - Paolo Russo - Felice Santagata - Luigi Scoponi – Riccardo Strano - Francesco Tardella - Antonio Terni - Aldo Tesei – Andrea L. Tranquilli - Stefano Tucci - Giovanni Venturi – Mario Vetuli – Lionello Villoresi.

Non Soci: Sig. Sandro Battistelli (Direttore Carilo Fil. Ancona)Sig. Alberto Bignami (Rotaract Ancona Riviera del Conero)Prof.Guido Bossi (Rettore pro-tempore Università di Ancona)Prof. Paolo Bruni (Rettore pro-tempore Università di Ancona)Dr. Mauro Cattaneo (Methodos SpA)Gen. Ciro Di Martino (Capo di Stato Maggiore pro-tempore dell’Esercito)Sig. Ivo Fabbri (SPE SpA)Dr.Renato Galeazzi (Sindaco pro-tempore di Ancona)Dr. Luciano Goffi (Banca Popolare di Ancona)Prof. Gian Luca Gregori (Università Politecnica delle Marche)Dr. Andrea Isca (già Prefetto di Ancona)Dr. Antonio Luccarini (già Assessore alla Cultura del Comune di Ancona)Dr. Romano Motta (Presidente AIRG)Dr. Marco Morbidelli (Angelini SpA)Sig. Giuseppe Nanni (Piemme SpA)Dr. Giacomo Regnicolo (Pres. Banca di Credito Coop. di Recanati e Colmurano)Prof.Alfredo Trifogli (Sindaco pro tempore di Ancona)Sig. Julio Sassu Suarez (Presidente Fondazione Aligi Sassu)

Soci benefattoriMauro BignamiMonica Emanuelli

Rotary Club Ancona-ConeroSegreteria: Via Barilari,160122 Ancona Tel e fax: 071/204394Sito:www.rotaryclub-anconarivieradelconero.orge-mail:[email protected]

A cura di:Emilio Magistrelli, Stefano Tucci, Donatella Amodio Pubblicazione quadrimestrale stampata

in proprio, riservata esclusivamente ai soci

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