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anim.04-15 (01-02) copertina:* anim.04-09 (cop.) 21/10/15 10:22 Pagina 1
in questo numero
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Presentazione
Riflessione sul te
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La Cometa di M
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ne d’Avvento
Speciale Giubile
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Animazione GM
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Distribuzione offe
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• TESTI a cura di:
E. Borgia, F. Moschitta, M
. Bellini
• UN PARTICOLARE RING
RAZIAMENTO
p. Serge Tchatche
Periodico trimestraleanno 10, n. 4 (ottobre/dicembre 2015)Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamentopostale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46)art. 1, comma 1 Aut. GIPA/ C / RMDirettore responsabile: Giulio AlbaneseEditore:Fondazione MISSIOVia Aurelia, 796 - 00165 RomaInvio gratuito agli iscrittiTiratura:copie 40.000Progetto grafico:MISSIOFotografie:Archivio MISSIO / AA.VV.Stampa:MEDIAGRAF Spa - Padova, Con approvazione ecclesiasticaFinito di stampare nel mese di OTTOBRE 2015
via aurelia, 796 - 00165 romatelefono 066650261 - fax 0666410314
contatto Skype: Fondazione [email protected]
organismo pastorale della CEI
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presentazionepresentazione“La missione è compito di tutti i cristiani, non solo di alcuni. È compito anche deibambini! Nelle opere missionarie pontificie, i piccoli gesti dei bambinieducano alla missione. La nostra vocazione cristiana ci chiede di essere portatori diquesto spirito missionario perché avvenga una vera “conversione missionaria” di tutta laChiesa, come ho auspicato nella Evangelii Gaudium…… Cari fratelli e sorelle, vi inco-raggio a intensificare lo spirito missionario e l’entusiasmo della missione e a tenere altonel vostro impegno nelle Diocesi, negli Istituti missionari, nelle Comunità, nei Movimentie nelle Associazioni lo spirito della Evangelii Gaudium, senza scoraggiarsi nelle difficol-tà, che non mancano mai e - sottolineo una cosa - cominciando dai bambini.Nella catechesi i bambini devono ricevere una catechesi missionaria”(Papa Francesco ai partecipanti al IV Convegno Missionario Nazionale di Sacrofano).
La Giornata Missionaria dei Ragazzi che tradizionalmente si celebra il giornodell’Epifania o in altra giornata più adatta per la comunità, ci ricorda appunto che: “Lamissione è compito di tutti e anche dei bambini”. Non basta allora celebrare una gior-nata ma è necessario educare i nostri ragazzi attraverso una catechesi missionaria, avivere da discepoli missionari.
Il tema che accompagnerà non solo la GMR ma tutte le proposte per l’anno pastorale2015-2016 è: Poveri come Gesù. Qualcuno potrà giustamente obiettare: cosa signi-fica essere “Poveri come Gesù”? Come proporlo ai ragazzi? Il manifesto per la GMR2016, disegnato da Saverio Penati, che ringraziamo per la sua generosa e fantasiosacollaborazione, raffigura sul mondo un ragazzo che si guarda allo specchio e nellospecchiarsi ritrova l’immagine di Gesù: ognuno sarà libero di interpretare come vuolequesta raffigurazione; io lo leggo così: ogni ragazzo che vive con generosità, allargan-do i confini del proprio cuore non solo a quelli della propria famiglia, agli amici o -come dice Gesù - a coloro che ci fanno del bene o hanno da ricambiare, permette aGesù di continuare a percorrere le strade della nostra umanità facendo del bene.
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Occorre avere sempre davanti a sé gli insegnamenti di Gesù e soprattutto i suoi sentimenti,così come scrive San Paolo alla comunità di Filippi:
Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,il quale, pur essendo di natura divina,non considerò un tesoro gelosola sua uguaglianza con Dio;ma spogliò se stesso,assumendo la condizione di servoe divenendo simile agli uomini;apparso in forma umana,umiliò se stessofacendosi obbediente fino alla mortee alla morte di croce (Fil.2,6-11).
Poveri come Gesù significa condividere la propria vita con tutta l’umanità, a partire daipoveri e dagli ultimi. Gesù sulla croce ci ricorda che la misura di ogni azione, di ogni gesto,deve essere un dono totale e senza riserve per nessuno. Al Ladrone pentito dice infatti: “Oggicon me sarai nel paradiso” (Lc 23,43). Siamo chiamati a scegliere la via della piccolezza enon della grandezza e del potere, ma della mitezza e della misericordia.
Il ragazzo nello specchio non vede se stesso ma Gesù che si identifica con i piccoli; Egli siriferisce non solo ai bambini, bensì alle persone senza importanza nella società, incluso ibambini, e chiede che essi siano al centro delle preoccupazioni della comunità, poiché “il Padre non vuole che nessuno di questi piccoli si perda” (Mt 18,14).
Quest’anno sarà segnato dal dono del Giubileo straordinario della Misericordia: siamo invi-tati a viverlo come proclamato da Gesù nella sinagoga di Nazareth:
“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha man-dato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai cie-chi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore” (Lc 4,18-19).
Un grazie di cuore a quanti accompagnano i ragazzi in questo cammino missionario peressere, tutti insieme, una Chiesa Missionaria.
Don Michele Autuoro
Direttore Nazionale
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Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli
altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più
grande di questo: dare la sua vita per i propri amici (Gv
15, 12-13).
“Paziente e Misericordioso sono i due nomi con cui
spesso viene chiamato Dio. Il Suo essere misericordioso
trova riscontro concreto in tante azioni della storia della
salvezza dove la Sua bontà prevale sulla punizione e sulla
distruzione” (cfr. MV, n.6).
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16dicembre
Su 2,2 miliardi di bambini al mondo circa la metà vive in
povertà. Milioni di bambini sono rachitici a causa della
malnutrizione cronica.
prima che tu nascessi
i poveri esistevano già.
Tu stesso sei nato povero!
Papa Francesco
ci parla spesso di loro,
non per elencare
quello che non hanno,
ma per ricordarci
quello che hanno:
aria, acqua, bellezza,
conoscenze…
che noi usiamo per arricchirci
e che invece dovremmo usare
anche a loro beneficio!
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NOVENA DI NATALE
DEI RAGAZZI MISSIONARI
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All’inizio della sua missione nel Vangelo di Matteo, Gesù presenta la via della felicità: le Beatitudini(Mt 5). Lo scopo della sua venuta è indicare la via della felicità ad ogni uomo e ad ogni donna, edessa è la conseguenza dell’impegno per la costruzione del Regno di Dio su questa terra. Il primopasso su questa via verso la felicità è espresso con: “Beati i poveri in Spirito perché di essi è il regno
dei cieli“ (Mt 5, 3). È la prima e la più importante delle beatitudini, le altre ne sono solo una esplici-tazione. Non è un comandamento, è una constatazione. Gesù dice in fondo: Tu sei nato/a per viverecome povero/a, e se sceglierai la povertà come stile di vita potrai entrare in possesso del Regno diDio che è già dentro di te. Infatti «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nes-
suno dirà: Eccolo qui, o eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!» (Lc 17, 21). Sappiamoche il Regno che è in mezzo è Gesù stesso. Se dunque il Regno arriva in mezzo a noi con Gesù e perereditarlo bisogna vivere come poveri, possiamo dedurre che bisogna imparare da Gesù a viverecome poveri.
Cosa significa essere poveri come Gesù? In che modo Gesù ha vissuto la sua povertà? Di fatto Gesùpoteva vantarsi di avere una tunica cucita tutta d’un pezzo che, come tale, aveva un certo valore (Gv19, 23-24), e anche un mantello (Mc 5, 21-43) e dei sandali (Lc 3, 15-16.21-22). Aveva al suo fian-co i dodici e alcune donne, «Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte
altre, che li assistevano con i loro beni» (Lc 8, 2-3). Non era dunque un indigente per quanto faces-se un mestiere umile: il carpentiere (Mc 6, 3).
La scelta dei poveri appartiene al modo con il quale Dio guarda e ama l’umanità. Ed è questa laBuona Notizia, il Vangelo della Gioia. San Paolo dice che «conoscete infatti la grazia del Signore
nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo
della sua povertà» (2 Cor 8,9). Con questo ci rivela intanto qual è lo stile di Dio. Non si rivela con imezzi della forza o della potenza, o ancora della ricchezza del mondo, ma con quelli della povertà.Iniziando dal luogo dove nasce (Lc 2), dalle prime persone a cui si rivela, - i pastori (Lc 2, 8-12) - edalle sue relazioni: privilegia storpi, pubblicani, donne e bambini, peccatori e peccatrici. Gesù è pove-ro perché con la sua nascita ha accettato di condividere la nostra vita umana, «ha lavorato con mani
d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uo-
mo. Nascendo da Maria Vergine, Egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel
peccato» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. Past. Gaudium et spes, 22). Sceglie di essere povero per amore,generosità, desiderio di prossimità; e ci insegna che amare è condividere in tutto la sorte dell’amato.L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze. E Dio, in Gesù, ha fatto questoper noi. L’amore è vero solo se è povero.
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POVERI COME GESÙ
di p. Serge Tchatche, sx
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La prima cosa che impariamo da Gesù è proprio il senso della prima beatitudine: in essa Gesù parladi una povertà assoluta! Si potrebbe dire così: “Beati coloro che sono azzerati nelle loro pretese, nellaloro ansia di prestazione, coloro che non vivono solo per dimostrare agli altri che valgono qualcosa,coloro che continuamente accettano di essere creatura”; in questo senso l’espressione “mi sono fattoda me non è segno di povertà”. Gesù non parla dunque di quelli che sono poveri perché le rudi neces-sità della vita li hanno resi indigenti, ma di coloro che lo sono per un atto lodevole di volontà. Il pove-
ro non è colui che non ha nulla di sé a cui attingere per poter vivere. È invece colui che sa che perpotere arrivare alla fine della giornata, ha bisogno di un altro. Il povero sa che esiste e vive graziea qualcun’altro. Un altro ha costruito la sedia che usa, un altro ha coltivato e raccolto quello che man-gia, prodotto il cellulare che usa, i vestiti che indossa, dei muratori hanno costruito la casa che abita.Possiamo esistere solo grazie agli altri, in tutto. I poveri sono coloro che accettano di riconoscere cheun Altro e altri gli permettono di vivere, e per questo scelgono di rendere grazie perché sanno cheogni cosa è un dono. Vivono per rendere grazie, e questo compie la salvezza.
Si tratta dunque di creare uno spazio dentro di noi in cui l’altro/a ci può fare del bene. Essere
poveri è accettare di fare dei propri limiti il luogo dove gli altri possono farci del bene.
Incontriamo gli altri dove siamo limitati, deboli. Diventiamo fratelli e sorelle dove siamo pove-
ri e non dove siamo ricchi. Inoltre essere poveri è anche accorgersi del bene che gli altri ci fanno
e dirglielo. C’è una povertà da cercare che è sobrietà, dipendenza da Dio, senso e rispetto per il
creato, accettazione di avere bisogno dell’altro; e una povertà da fuggire: la miseria, la schiavi-
tù, l’emarginazione.
È quello che Paolo intende dicendo che Gesù si è fatto povero perché noi diventassimo ricchi permezzo della sua povertà, secondo la “ricetta dello Spirito”: ricchi della sua divinità, della vita stessadi Dio. Gesù non è d’accordo con la povertà ma con i poveri, persone che si affidano a Lui, che silasciano riempire della Sua vita e della Sua Parola, secondo la ricetta dello Spirito.
Poveri in Spirito si potrebbe tradurre con “povero allo Spirito” (un po’ come diciamo “pasta allanorma, all’arrabbiata…”, per dire la pasta cotta secondo il modo della norma, dell’arrabbiata). Ilpovero in spirito sarebbe il povero fatto secondo lo Spirito. Ora lo Spirito è l’amore con il quale ilPadre ama il Figlio e il figlio ama il Padre. Questo amore fa poveri. La povertà secondo lo Spiritoè tutto ciò che lascio andare per amore degli altri, tutto quello che accetto di perdere per stare conquelli che amo, come ha fatto Gesù diventando umano. Allora più amo e più sono povero, più amo
e più scelgo di lasciare andare tutto ciò che mi impedisce di amare. La beatitudine si potrebberiscrivere allora dicendo: “Felice chi sceglie di camminare nella mendicanza dell’amore, gli/le
appartiene il regno dei cieli”, proprio perché è cotto secondo la ricetta dello Spirito.
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poveri co anim.04-15 (05-10) riflessione:anim.04-09 (05-06) riflessione 21/10/15 10:25 Pagina 8
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Con la beatitudine dei poveri in Spirito, Gesù inizia a fare un autoritratto e a dire quale sarebbe statala sua linea di azione. Però le altre sette beatitudini sono una spiegazione di questa beatitudine. IlPovero è colui che è puro di cuore; cerca Dio con tutto se stesso, con cuore indiviso e trasparente,tutto orientato in una sola direzione. È quello che non sa vedere la malizia negli altri; però la sua ricer-ca di Dio deve avvenire nella solidarietà con tutti gli uomini e donne, come suggeriscono le altre bea-titudini: la misericordia, la passione per la giustizia, l’impegno per la pace. Povero è il puro di cuoreche è totalmente aperto a Dio e totalmente aperto agli uomini. Il suo stile è inconfondibile, perchérifiuta la violenza e sa pagare il prezzo della persecuzione. Non ricorre a nessuna forma di violen-
za (nemmeno l’insulto o la calunnia) per imporre i suoi progetti, neppure per far prevalere il
regno di Dio (Lc 9, 51-56, Mt 26, 51-54). Confida nella presenza di Dio e questa gli basta. E comedifende gli esclusi, accetta di subire anche lui la loro emarginazione come accadde a Gesù.
Il povero è consapevole che tutto è dono di Dio e per questo ne fa dono a tutti e, se necessario, è pron-to a donare anche la sua vita come Gesù che rivela la sua grande povertà quando afferma: “Perché
io offro la mia vita. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso” (Gv 10, 17.18).
Essere poveri come Gesù significa, in fondo, imparare a dipendere da Dio, che solo può salvarci. Ilpovero in questo senso è colui che ha fede, fiducia e si sa abbandonare (Lc 22, 42; Lc 23, 46; Gv 5,19.30; 8, 42; 12, 49; 14,28). Questo significa ovviamente essere distaccati dai mezzi materiali, per-ché il ricco è facilmente illuso e distratto dai molti beni che possiede e confida in se stesso e nelle suericchezze, nella sua intelligenza, nei suoi mezzi tecnologici e scientifici.
Essere poveri come Gesù significa avere un profondo atteggiamento di giustizia, di rifiuto di ogniprevaricazione. Il ricco è spesso un violento, che deve schiacciare gli altri per difendere i beni chegode da solo o anche la posizione che occupa o le sue idee. Essere poveri come Gesù significa rifiu-tare ogni violenza: «Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23-34); «sono mite
e umile di cuore» (Mt 11,29); beati i miti.
In Gesù si realizzano i tratti del vero povero del Signore: il totale abbandono in Dio, il dono di sé aDio e ai fratelli e sorelle, il rifiuto di ogni violenza, la solidarietà con i più disprezzati fra gli uominie le donne. I veri poveri sono quelli che hanno puntato tutto sulle relazioni, sul mettere ogni cosa
in loro possesso al servizio della fraternità e di un mondo migliore. Non coloro che non possie-dono nulla, ma che pur potendo avere tutto, non tengono nulla per sé e mettono tutto al servizio dellacomunione, fino alla loro vita. Questo ci fa capire come essere materialmente indigenti non fa auto-maticamente di noi dei poveri come Gesù. Il regno dei cieli sarà dei poveri proprio perché Dio stes-so in Gesù, da ricco che era, si è fatto povero affinché diventassimo ricchi della sua vita che è amore,misericordia, gioia, giustizia, pace, purezza di cuore, mitezza, non violenza, accoglienza di tutti per-ché Lui è Padre di tutti.
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torniamo a voi con la proposta missionaria di Avvento, un modo pervivere l’attesa della venuta di Gesù con il cuore aperto al mondo.
Si inseriranno in questo periodo anche le proposte di Missio Ragazziper il Giubileo della Misericordia (vedi pag. 18) e la Novena dei RagazziMissionari.
L’animazione missionaria dei ragazzi ha un momento forte nellaGiornata Missionaria dei Ragazzi del 6 Gennaio, giorno in cui tutta laChiesa unisce alla preghiera la raccolta di offerte per i piccoli del mondoe fa festa con i Ragazzi Missionari (proposta di animazione alle pagi-ne 20-21).
Lo spirito della Pontificia Opera dell’ Infanzia Missionaria è proprioquesto: I bambini aiutano i bambini: perciò sono loro i veri protagoni-sti della Missione.
Carissimi parroci, Carissimi animatori e catechisti dei ragazzi,
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La Cometa di Matìè l’iniziativa che rivolgiamo
ad ogni bambino e ragazzo: vi proponiamo pertanto di richiedere il numero relativo ai bambini che pensate di coinvolgere
affinché ciascuno di loro possa svolgere il proprio cammino di Avvento.
ISTRUZIONI PER L’USO
Montate ad incastro le mezzelune (A), con la corona-base (B)e la coda della cometa (C), come nell’immagine e infine piegate Matì che sposterete ogni giorno del calendario sulla parte esterna della corona.
Nei giorni corrispondenti al continente, pregate per le situazioni di povertà proposte e per tutte le altre che conoscete.
Al termine della settimana decidete quale stellina donare al continente “visitato” perché, come quando si va in missione, solo dopo aver incontrato, conosciuto e pregato, si è in grado di donare qualcosa.
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ISTRUZIONI PER L’USO
Montate ad incastro le mezzelune (A), con la corona-base (B)e la coda della cometa (C), come nell’immagine e infine piegate Matì che sposterete ogni giorno del calendario sulla parte esterna della corona.
Nei giorni corrispondenti al continente, pregate per le situazioni di povertà proposte e per tutte le altre che conoscete.
Al termine della settimana decidete quale stellina donare al continente “visitato” perché, come quando si va in missione, solo dopo aver incontrato, conosciuto e pregato, si è in grado di donare qualcosa.
A livello parrocchiale la proposta si inserisce nella Celebrazione Eucaristica delle 4 Domeniche di Avvento.
OGNI DOMENICA
• all’inizio della Messa: si legge la monizione proposta (vedischema nelle pagine seguenti) in cui si invitano i ragazzi a pren-dere l’impegno di preghiera e solidarietà per la settimana chesta per iniziare;
• all’offertorio: insieme al pane e al vino, durante la processioneoffertoriale viene portato all’altare un oggetto tipico del conti-nente; se non ne avete disponibili, cercateli andando ad incon-trare le comunità etniche nelle vostre città.
Le domeniche di Avvento sono 4: nel percorso della cometa,l’Europa è inserita nei tre giorni che precedono la prima domenicadi Avvento, per cui invitate i ragazzi a pregare per il continenteeuropeo nei giorni corrispondenti.All’inizio dell’Avvento, insieme a La Cometa di Matì, distribuite ilsalvadanaio GMR invitando i ragazzi a raccogliere i risparmi conl’intenzione del continente relativo alla settimana in corso. I salva-danai vengono portati in chiesa il 6 Gennaio, Giornata Missionariadei Ragazzi.
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celebrazionePer la celebrazione
suggeriamo alcune monizioni, che un/a bambino/a
può leggere all’inizio della Messa,
e alcuni segni da presentare all’offertorio.
I SETTIMANA29 novembre - 5 dicembre
All’inizio della I settimana di Avvento il Vangelo ci invita alla venuta del Signore tenendo il cuoreattento alla carità verso gli altri, rinunciando al nostro egoismo. In questi giorni preghiamo per i bambini poveri dell’Africa.
Offertorio:
viene portato all’altare un djembe, un tamburo tipico africano, oppure un batik, o ancora una scultura africana…
Durante la settimana preghiamo per:
i malati, i bambini che vivono le guerre, che soffrono la fame, tutti coloro che sono statiimpoveriti, privati delle ricchezze materiali…
26-27-28 novembre
Preghiamo per l’Europa: per gli emarginati, i ricchi infelici, gli immigrati, i bambini abbandonati….
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celebrazioneII SETTIMANA6 - 12 dicembre
Nella II settimana di Avvento, prendiamo sul seriol’invito alla conversione che ci viene da Giovanni il Battista, pregando tutti i giorni per le necessità dei nostri coetanei più poveri dell’America.
Offertorio:
viene portato all’altare un sombrero messicano, o un flauto di pan, o ancora una stoffa tipica delle regioni andine…
Durante la settimana preghiamo per:
i bambini sfruttati, i ragazzi costretti a vendere ladroga, coloro che subiscono ingiustizie, che sonovittime di razzismo…
III SETTIMANA13 - 19 dicembre
Con la III settimana di Avvento continuiamo il nostrocammino incontro al Signore che viene, seguendo i consigli del Battista, condividendo cioè ciò che abbiamo, con chi è più povero: preghiamo, ogni giorno, per i bambini sfortunati dell’Asia.
Offertorio:
viene portata all’altare una lanterna cinese, o un vaso cinese oppure una stoffa indiana…
Durante la settimana preghiamo per:
le bambine spose, i bambini lavoratori, i perseguitatiper fede, coloro che fuggono dalle guerre e chesono malnutriti…
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IV SETTIMANA20 - 24 dicembre
A conclusione del tempo di Avvento, in questa IV settimana, ormai prossimi alla nascita di Gesù,anche noi come Maria che corre da Elisabetta,facciamoci prendere dalla gioia di annunciare la venuta del Signore: preghiamo per i bambini e i ragazzi poveri dell’Oceania.
Offertorio:
viene portata all’altare una maschera tipica, o un didgeridoo, strumento musicale in bamboo…
Durante la settimana preghiamo per:
i bambini che non possono andare a scuola, che vengono discriminati, i malati e coloro che perdono la terra in cui sono nati…
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donola misericordia
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donola speranza
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ANIMAZIONE PER LA CELEBRAZIONE
DELLA GIORNATA MISSIONARIA
RAGAZZILa celebrazione eucaristica della Giornata Missionaria dei Ragazzi è l’occasione perrendere protagonisti tutti i ragazzi missionari che hanno a cuore la solidarietà e la fra-ternità verso i loro coetanei nelle parti più disparate del mondo. Missio Ragazzi anchequest’anno offre diversi spunti per aiutare gli educatori, i parroci e i ragazzi stessi nellaloro formazione missionaria. L’apice di questo percorso è questa Giornata, che vuoleessere una vera e propria festa. Il modo migliore per realizzarla è una celebrazione amisura di bambino e in stile missionario.
COME UNA FESTA CHE SI RISPETTI VA PREPARATO IL LUOGO
Utilizzate i manifesti per la GMR 2016 per addobbare la chiesa. Non solo!Realizzate un bel cartello o addirittura, se riuscite, uno striscione con loslogan dei ragazzi missionari “i bambini aiutano i bambini” e ponetelo vici-no all’altare con un bel mappamondo di fianco. Fate in modo che chiun-que entri in chiesa per la Messa intuisca subito che c’è qualcosa di“nuovo” nell’aria.
Con l’aiuto del parroco e i responsabili liturgici, preparate l’altare utilizzan-do i colori dei cinque continenti e/o utilizzando dei segni che rimandanoalla mondialità: largo alla fantasia!
Sarebbe un bel colpo d’occhio se tutti i ragazzi missionari indossasseromagliette a tinta unita di colori diversi, in modo da rendere visibilmentegioiosa la Messa.
Questa è la proposta che vi facciamo.
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2AMBIENTALE
Prima di cominciare la celebrazione, il sacerdote introduce la Giornata Missionaria deiRagazzi e si rivolge loro sottolineando l’importanza della chiamata di Dio. Potrà utiliz-zare come esempio quella di Samuele nella Bibbia: anche i piccoli sono Suoi Profeti.
Nella Bibbia si racconta di un bambino che fin dalla nascita ha sentito forte la presen-za di Dio: Samuele. Sua madre Anna non poteva aver figli e tanto pregò Dio per rice-vere da Lui un miracolo. Le sue preghiere furono accolte e nacque Samuele e la madreper rendere grazie di questo miracolo, donò il figlio a Dio e fu così che il bambino creb-be nel tempio col sacerdote Eli. Durante una notte il Signore lo chiamò per ben trevolte, Samuele non rispose perché credette si trattasse di Eli, ma non era così. Il bam-bino allora rispose alla voce: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta” e da alloratutto Israele riconobbe Samuele come profeta del Signore (1Sam,3).
3PRESENTAZIONE DEI DONI
Un ragazzo introduce con queste parole la processione offertoriale.
Signore, noi ragazzi missionari siamo come il ragazzino che diede a Gesù i suoisemplici “5 pani e 2 pesci” che gli permisero di sfamare un’intera folla di per-sone. Ti presentiamo oggi la nostra piccola offerta e ti preghiamo Signore dimoltiplicarla suscitando nell’animo di tutti i tuoi fedeli il desiderio di condivide-re quanto hanno con chi invece ha molto meno di quanto gli spetta.
Dopo la processione offertoriale tutti i ragazzi missionari porteranno all’altare isalvadanai di Missio Ragazzi con le loro offerte e riceveranno dal sacerdote unabenedizione speciale.
5DOPO LA COMUNIONE: PREGHIAMO
Invitiamo l’assemblea a leggere insieme la preghiera sul retro dell’immaginetta.
CANTO FINALE: MATITE MISSIONARIE
Musica, testo e accordi suwww.ragazzi.missioitalia.it
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SUSSIDI DISTRIBUITI nel 2014 dalla
Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria
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$ 19.608.980 ripartiti in base alle richieste provenienti dai cinque continenti
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