Allegato III Monitoraggio dei corpi idrici superficiali, sotterranei e … · 2011-01-17 ·...
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Allegato III - Parte A 1
REGIONE LIGURIA PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Allegato III Monitoraggio dei corpi idrici superficiali,
sotterranei e dell’ambiente marino costiero
Parte A : Acque superficiali e sotterranee: reti di monitoraggio e sintesi risultati programmi di monitoraggio Parte B : Ambiente marino costiero: risultati del monitoraggio effettuato ai sensi del D.Lgs 152/06 e della L.979/82
Appendice 1 : Applicazione pilota dell’indice di funzionalità
fluviale (I.F.F.) nel bacino del Fiume Entella
Testo coordinato
Allegato III - Parte A 2
SOMMARIO ALLEGATO III
Parte A…………………………………………………………………………………. …….pag. 3 Indice Parte A…………………………………………………………………………. …….pag. 4 Parte B…………………………………………………………………………………. …pag. 233 Indice Parte B…………………………………………………………………………. ...pag. 234 Appendice 1…………………………………………………………………………… …pag. 478
Allegato III - Parte A 3
REGIONE LIGURIA
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Allegato III PARTE A
Acque superficiali e sotterranee: reti di monitoraggio
e sintesi risultati programmi di monitoraggio
Testo coordinato
Allegato III - Parte A 4
SOMMARIO ALLEGATO III PARTE A
1 INTRODUZIONE ................................................................................................................................................... 5
1.1 INQUADRAMENTO RETI DI MONITORAGGIO ............................................................................................ 5
1.2 MONITORAGGIO OPCIR: SITUAZIONE PREGRESSA FINO AL 2003.......................................................... 5
1.3 MONITORAGGIO OPCIR: SITUAZIONE AL 2008 E PROGETTAZIONE NUOVO OSSERVATORIO.................. 10
2 ACQUE SUPERFICIALI: RETI DI MONITORAGGIO E SINTESI RISULTATI PROGRAMMI DI
MONITORAGGIO......................................................................................................................................................... 18
2.1 MONITORAGGIO DELLE ACQUE INTERNE SUPERFICIALI : DAL D.LGS. 152/99 AL D.LGS. 152/06............ 18
2.1.1 Dai bacini significativi ai corpi idrici....................................................................................................... 18
2.1.2 Caratterizzazione ai sensi del DM 131/08 ................................................................................................ 20 2.1.2.1 Tipizzazione Fiumi ...........................................................................................................................................21 2.1.2.2 Individuazione corpi idrici fluviali ...................................................................................................................21 2.1.2.3 Attribuzione rischio ..........................................................................................................................................23 2.1.2.4 Tipizzazione Laghi ...........................................................................................................................................23 2.1.2.5 Individuazione corpi idrici lacustri ...................................................................................................................24
2.1.3 Rete di monitoraggio................................................................................................................................. 25 2.1.3.1 Frequenze di monitoraggio e profili analitici....................................................................................................42
2.1.4 Risultati monitoraggio anni 2001-2008.................................................................................................... 50 2.1.4.1 LIM Livello di Inquinamento da Macrodescrittori ...........................................................................................51 2.1.4.2 IBE Indice Biotico Esteso...............................................................................................................................101 2.1.4.3 SECA Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua......................................................................................................110 2.1.4.4 SACA Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua...................................................................................................120 2.1.4.5 SEL (Stato Ecologico dei Laghi) e SAL (Stato Ambientale dei Laghi)..........................................................128 2.1.4.6 Classificazione VP Vita Pesci.........................................................................................................................128
2.1.5 Monitoraggio sostanze pericolose .......................................................................................................... 130 2.1.5.1 Definizione della rete di monitoraggio per le acque superficiali interne.........................................................130 2.1.5.2 Fonti di sostanze pericolose di origine produttiva e definizione dei profili analitici relativi ..........................130 2.1.5.3 Localizzazione delle stazioni e integrazione dei profili analitici ....................................................................137 2.1.5.4 Attività agricole e allevamenti e definizione dei profili analitici relativi ........................................................140 2.1.5.5 Rete di monitoraggio delle sostanze pericolose ..............................................................................................141 2.1.5.6 Revisione delle rete di monitoraggio ..............................................................................................................143
3 ACQUE SOTTERRANEE: RETI DI MONITORAGGIO E SINTESI RISULTATI PROGRAMMI DI
MONITORAGGIO....................................................................................................................................................... 148
3.1.1 Rete di monitoraggio............................................................................................................................... 149 3.1.1.1 Localizzazione dei punti di prelievo ...............................................................................................................151 3.1.1.2 Parametri analizzati ........................................................................................................................................172 3.1.1.3 Frequenze di campionamento .........................................................................................................................174
3.1.2 Risultati conseguiti ................................................................................................................................. 174 3.1.2.1 Stato Chimico Acque Sotterranee...................................................................................................................177 3.1.2.2 Stato Quantitativo Acque Sotterranee.............................................................................................................206
Allegato III - Parte A 5
1 INTRODUZIONE
Nel presente allegato vengono riportate in maniera dettagliata le informazioni relative ai punti di prelievo, ai risultati ottenuti ed alle elaborazioni eseguite per il calcolo degli indicatori e degli indici, riportando anche il trend degli indici utilizzati.
1.1 Inquadramento reti di monitoraggio
Per quanto riguarda le acque interne, il comma 2 dell’art. 8 della L.R. 28 ottobre 2008, n. 39 “Istituzione delle Autorità d’ambito per l’esercizio delle funzioni degli enti locali in materia di risorse idriche e gestione rifiuti ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale)“ ha istituito l’Osservatorio regionale delle risorse idriche (di seguito ORRI) , non sostitutivo dei controlli aziendali dei gestori, che fornisce il supporto per la predisposizione degli atti di programmazione regionale in materia di tutela e gestione delle risorse idriche assicurando efficacia ed omogeneità all’analisi e verifica dei dati. A tal fine, fanno capo all’Osservatorio la rete automatica dell’Osservatorio Permanente dei Corpi Idrici Regionale (OPCIR) già prevista dalla LR 43/95 e ss.mm.ii. e le reti manuali di monitoraggio delle acque interne individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. e del D.Lgs. 30/09 in applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/118/CE, per la definizione dello stato ecologico e chimico delle acque superficiali e dello stato di qualitativo e quantitativo delle acque sotterranee. L’attività dell’ORRI inoltre, come previsto al comma 4 del citato art. 8 della norma regionale si avvale anche dei dati rilevati dall’Osservatorio meteo idrologico della Regione Liguria (CMIRL). Nel corso del 2009, a fronte della situazione di monitoraggio delle acque interne come derivante dall’assetto dell’OPCIR e dal monitoraggio manuale ai sensi della normativa nazionale e comunitaria, nonché delle esigenze di mantenimento, integrazione e completamento di entrambe le reti, è stat formulata la proposta di una “rete ORRI” in accordo a quanto previsto dalla legge regionale istitutiva dell’Osservatorio, la cui realizzazione è prevista gradualmente a partire dal 2010, con completamento al 2012.
1.2 Monitoraggio OPCIR: situazione pregressa fino al 2003
Come accennato, ai sensi della L.R. 43/95 “Norme in materia di valorizzazione delle risorse idriche e di tutela delle acque dall' inquinamento” era stato istituito l’OPCIR quale supporto conoscitivo in materia di tutela e gestione delle acque al fine di disporre di dati per l' esercizio delle funzioni di pianificazione e gestione ambientale delle risorse idriche. La rete era stata realizzata dalla Regione, in collaborazione con le Province, i Comuni, le Autorità di Bacino e i soggetti preposti alla gestione e controllo delle acque. L' OPCIR era costituito inizialmente da una rete di monitoraggio in automatico della qualità delle acque superficiali e sotterranee, con rilevamento in continuo delle portate dei corpi idrici, dei parametri meteorologici e chimico-fisici, al quale avrebbero dovuto confluire i dati trasmessi dai soggetti gestori dei servizi idrici ai sensi dell'articolo 22 comma 2 della L. 36/94. La rete di monitoraggio era costituita inizialmente da 32 centraline di acquisizione dati distribuite sul territorio e configurate in funzione degli obiettivi del monitoraggio: al 2003, erano attive 9 centraline per il controllo delle acque sotterranee e 23 centraline per il controllo delle acque superficiali; alcune di queste erano inoltre adibite al monitoraggio dei parametri meteorologici. Si riporta di seguito l’elenco delle centraline al 2003, complete del loro codice identificativo all’interno del sistema di gestione e delle coordinate geografiche in Gauss-Boaga.
Allegato III - Parte A 6
Tabella 1: dati anagrafici delle stazioni OPCIR al 2003
Codice - Località Tipologia centralina
latitudine Gauss Boaga
longitudine Gauss Boaga
G030001 - S. ALBERTO acqua sup 4920535 1508500
G030002 - PRESA GREZZA ACQUEDOTTO CIVICO acqua sup 4920795 1503903
G100001 – CARASCO acqua sup 4911289 1527701
G130001 – VELVA acqua sup 4902900 1544200
G130002 - CASTIGLIONE CHIAVARESE acqua sup 4902600 1541200
G150001 – CHIAVARI acqua sup 4907711 1527624
G210001 – MORANEGO acqua sup 4925304 1507844
G250055 – PONTEDECIMO acqua sup 4926933 1492404
G250056 - BOLZANETO - PONTE S. FRANCESCO acqua sup 4922975 1491980
G250057 – GAVETTE acqua sup 4920130 1496898
G250058 - PRESA PRATO acqua sup 4922020 1501920
G250073 - POZZO PIAZZA PAOLO DA NOVI acqua sott 4916581 1495979
G250074 - POZZO GIUSTI - VIA DON ORIONE acqua sott 4917589 1496378
G250075 - POZZO GIUSTI - PIAZZA GIUSTI acqua sott 4917100 1495305
G250076 - POZZO GIUSTI - CORSO SARDEGNA acqua sott 4916955 1496250
G250077 - POZZO GIUSTI - VIA DE PAOLI acqua sott 4917155 1496390
G250078 - POZZO GAVETTE acqua sott 4920130 1496898
G250079 - POZZO VIA TREBISONDA acqua sott 4916480 1496285
G270001 – MERETA acqua sup 4945616 1495343
G360001 – GATTORNA acqua sup 4919461 1514686
G400001 - CONSCENTI – CAMINATA acqua sup 4910449 1531411
G570001 – SAVIGNONE acqua sup 4933278 1498284
G590001 - POZZO SARA acqua sott 4901920 1534250
G590002 – MONTEDOMENICO acqua sup 4906700 1534800
G590003 - PONTE SESTRI LEVANTE (PONTE LAPIDE) acqua sup 4902600 1532300
G590004 - POZZO PILA acqua sott 4902300 1533200
G590005 - RIVA PONENTE acqua sup 4901217 1533927
G620001 - PRESA GREZZA BRUGNETO acqua sup 4931492 1516320
S150003 - STRADA CORTEMILIA - CAIRO M. acqua sup 4917085 1441915
S230007 - MONTE ACNA – CENGIO acqua sup 4915650 1436087
S230008 - VALLE ACNA – CENGIO acqua sup 4916388 1434635
S270001 - DEGO acqua sup 4923900 1444800
Allegato III - Parte A 7
Ogni centralina era in grado di acquisire un numero di parametri, variabile a seconda delle esigenze funzionali, individuabili in parametri meteoclimatici e parametri chimico-fisici. Si fornisce di seguito un elenco della totalità dei parametri analizzati dal sistema, suddiviso per tipologia di centralina e tipologia di parametro (Tabella 2).
Tabella 2: Parametri monitorati dall’ OPCIR
Tipologia centralina
Tipologia parametro
Parametro
Acque Sotterranee Chimico-Fisici Ammoniaca Acque Sotterranee Chimico-Fisici Conducibilità Acque Sotterranee Chimico-Fisici Livello /Portata Acque Sotterranee Chimico-Fisici Ossigeno Disciolto Acque Sotterranee Chimico-Fisici pH Acque Sotterranee Chimico-Fisici Solidi Sedimantabili Acque Sotterranee Chimico-Fisici Solidi Sospesi Acque Sotterranee Chimico-Fisici Temperatura H20 Acque Sotterranee Chimico-Fisici TOC Acque Sotterranee Chimico-Fisici Torbidità Acque Sotterranee Meteoclimatici Conducibilità pioggia Acque Sotterranee Meteoclimatici Direzione Vento Acque Sotterranee Meteoclimatici Livello Acque Sotterranee Meteoclimatici pH pioggia Acque Sotterranee Meteoclimatici Potenziale Redox Acque Sotterranee Meteoclimatici Precipitazione Acque Sotterranee Meteoclimatici Pressione atm.ca Acque Sotterranee Meteoclimatici Radiazione solare Acque Sotterranee Meteoclimatici Temperatura Aria Acque Sotterranee Meteoclimatici Umidità Relativa Acque Sotterranee Meteoclimatici Velocità Vento Acque Superficiali Chimico-Fisici Ammoniaca Acque Superficiali Chimico-Fisici Conducibilità Acque Superficiali Chimico-Fisici Fosfati Acque Superficiali Chimico-Fisici Idrocarburi Acque Superficiali Chimico-Fisici Nitrati Acque Superficiali Chimico-Fisici Nitriti Acque Superficiali Chimico-Fisici Ossigeno Disciolto Acque Superficiali Chimico-Fisici pH Acque Superficiali Chimico-Fisici Potenziale Redox Acque Superficiali Chimico-Fisici Solidi Sedimentabili Acque Superficiali Chimico-Fisici Solidi Sospesi Acque Superficiali Chimico-Fisici Temperatura H20 Acque Superficiali Chimico-Fisici TOC Acque Superficiali Meteoclimatici Altezza pioggia Acque Superficiali Meteoclimatici Conducibilità pioggia Acque Superficiali Meteoclimatici Direzione Vento Acque Superficiali Meteoclimatici Livello /Portata Acque Superficiali Meteoclimatici pH pioggia Acque Superficiali Meteoclimatici Precipitazione Acque Superficiali Meteoclimatici Precipitazioni
Allegato III - Parte A 8
Tipologia centralina
Tipologia parametro
Parametro
Acque Superficiali Meteoclimatici Pressione atm.ca Acque Superficiali Meteoclimatici Radiazione solare Acque Superficiali Meteoclimatici Temperatura Aria Acque Superficiali Meteoclimatici Umidità Relativa Acque Superficiali Meteoclimatici Velocità Vento
Ogni parametro aveva una frequenza di campionamento differente in funzione delle peculiarità dello stesso e delle finalità per le quali era stata progettata la relativa centralina. In ogni caso i dati venivano “acquisiti” dal sistema in forma oraria calcolando, laddove necessario, la media oraria dei dati campionati. Il sistema quindi prevedeva l’acquisizione giornaliera di 24 dati per ogni parametro analizzato da ogni centralina. Tali dati, una volta acquisiti venivano trasmessi a un centro elaborazione (situato presso gli uffici dell’allora AMGA S.p.A.) nel quale, attraverso algoritmi semiautomatici, venivano suddivisi in “validi” e “non validi”. Successivamente, sempre in maniera semiautomatica e seguendo ulteriori algoritmi, gli stessi dati venivano “validati” dal gestore del centro. Di seguito si forniscono alcuni grafici relativi alla quantità di dati in allora presenti nel sistema e sulla loro attendibilità.
Totale dati per anno
0
500000
1000000
1500000
2000000
2500000
3000000
3500000
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
anno
n.da
ti Dati Teorici
Dati Rilevati
Dati Validati
Figura 1 Rappresentazione dei dati teorici, rilevat i e valicati.
Nella Figura 1 sono rappresentati i dati teorici (calcolati sulla base delle 24 analisi giornaliere per ogni parametro di ogni centralina), i dati rilevati (ovvero la totalità dei dati presenti sul sistema) e i dati validati (ovvero i dati utilizzabili). La Figura 2 mostra, per singola centralina, la quantità di dati presenti sul sistema, suddivisi per “dati validati” e “dati non validati”.
Allegato III - Parte A 9
Dati presenti per centralina
0
200000
400000
600000
800000
1000000
1200000
1400000
1600000
G0300
01 -
S. ALB
ERTO
G0300
02 -
PRESA GREZZA A
CQUEDOTTO C
IVIC
O
G1000
01 -
CARASCO
G1300
01 -
VELVA
G1300
02 -
CASTIGLI
ONE CHIA
VARESE
G1500
01 -
CHIAVARI
G2100
01 -
MORANEGO
G2500
55 -
PONTEDECIMO
G2500
56 -
BOLZANETO -
PONTE S. F
RANCESCO
G2500
57 -
GAVETTE
G2500
58 -
PRESA PRATO
G2500
73 -
POZZO PIA
ZZA PAOLO D
A NO
VI
G2500
74 -
POZZO GIU
STI - V
IA D
ON ORIO
NE
G2500
75 -
POZZO GIU
STI - P
IAZZA
GIU
STI
G2500
76 -
POZZO GIU
STI - C
ORSO SARDEGNA
G2500
77 -
POZZO GIU
STI - V
IA D
E PAOLI
G2500
78 -
POZZO GAVETTE
G2500
79 -
POZZO VIA
TREBIS
ONDA
G2700
01 -
MERETA
G3600
01 -
GATTORNA
G4000
01 -
CONSCENTI - C
AMIN
ATA
G5700
01 -
SAVIGNO
NE
G5900
01 -
POZZO SARA
G5900
02 -
MONTE
DOMENICO
G5900
03 -
PONTE SESTRI L
EVANTE (PONTE L
APIDE)
G5900
04 -
POZZO PIL
A
G5900
05 -
RIVA P
ONENTE
G6200
01 -
PRESA GREZZA B
RUGNETO
S1500
03 -
STRADA CORTEMIL
IA -
CAIRO M
.
S2300
07 -
MONTE A
CNA - CENG
IO
S2300
08 -
VALLE A
CNA - CENGIO
S2700
01 -
DEGO
Centralina
n.da
ti
Dati Rilevati Dati validati
Figura 2 Dati presenti per centralina
La lieve discrepanza, visibile nel primo grafico, tra i “dati teorici” e i “dati rilevati” era dovuta a temporanee sospensioni del sistema in caso di guasti, aggiornamenti del sistema ecc. Da entrambi i grafici, invece risulta evidente che una grossa quantità di dati, presenti nel sistema, non era in realtà utilizzabile in quanto composta da “non validati”. Tale situazione era principalmente dovuta al sistema di ricezione dati, utilizzato nel centro di raccolta, che prevedeva la “creazione” (allocazione di spazio sul database) del dato anche qualora il dato non pervenisse affatto o fosse del tutto inattendibile a causa di errate determinazioni. La figura seguente, invece, mostra, nel dettaglio, la quantità complessiva di dati validati, suddivisa per singolo parametro.
Allegato III - Parte A 10
Totale dati validati annualmente per singolo parame tro
0
20000
40000
60000
80000
100000
120000
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
anno
n.da
ti
AMMONIACA
CARBONIO ORGANICO TOTALE
CONDUCIBILITA' ACQUA
CONDUCIBILITA' PIOGGIA
DIREZIONE VENTO
FOSFATI
IDROCARBURI
LIVELLO FIUME O FALDA
NITRATI
NITRITI
OSSIGENO DISCIOLTO
PH ACQUA
PH PIOGGIA
POTENZIALE REDOX
PRECIPITAZIONE
PRESSIONE ATMOSFERICA
RADIAZIONE SOLARE TOTALE
SOLIDI SEDIMENTABILI
SOLIDI SOSPESI
TEMPERATURA ACQUA
TEMPERATURA ARIA
TORBIDITA'
UMIDITA' RELATIVA
VELOCITA' MEDIA VENTO
Figura 3 Dati validati annualmente per singolo para metro
Dall’analisi di Figura 1 e Figura 3 risulta evidente un netto calo del numero di dati validati a partire dall’anno 2000.
1.3 Monitoraggio OPCIR: situazione al 2008 e progettazione nuovo
Osservatorio
A partire dall’anno 2003, come previsto dalla normativa regionale, è stato attuato il passaggio di gestione dell’Osservatorio da AMGA S.p.A. ad Arpal, completato negli anni successivi, a seguito del quale sono apparse chiare le molteplici difficoltà di gestione e di manutenzione presentate complessivamente dal sistema. Si è resa pertanto necessaria la progettazione di un oneroso e complesso intervento di aggiornamento e manutenzione dell’Osservatorio al fine di renderlo compatibile e funzionale alle finalità del monitoraggio della risorsa idrica in termini generali, ai fini della tutela della stessa. Si riportano di seguito sinteticamente le valutazioni iniziali, gli interventi progettati (in parte già realizzati) e la strategia di sviluppo contenute nel documento “Proposta Rete Osservatorio regionale delle risorse idriche (ORRI)” predisposto nel 2009. Alla fine dell’anno 2008, il sistema è costituito da 12 centraline, da un Centro di Controllo che gestisce il flusso dei dati orari e verifica il corretto funzionamento delle centraline ad esso collegate, dalla componente SIH2O del SIRA che archivia e rende disponibili i dati orari validati. A questo momento, le criticità della rete sono riconducibili esclusivamente all’obsolescenza delle centraline e del Centro di Controllo, che sono stati acquistati a più riprese tra il 1992 ed il 1995, ed alla mancanza di alcune funzionalità del SIRA. Più in dettaglio: 1. centralina - acquisitore locale (RTU): l’accesso alle funzioni dell’acquisitore avviene con
un programma che può essere installato esclusivamente sui due portatili acquisiti
Allegato III - Parte A 11
contestualmente alla fornitura delle centraline. Tra le funzioni più importanti a cui non si potrebbe più accedere in caso di rottura dei portatili, vi è la calibrazione degli strumenti;
2. supporto fisico per la trasmissione dei dati: oltre a non consentire di fatto la possibilità di collegare nuove centraline, Telecom ha sempre più difficoltà a fornire assistenza per il superamento delle interruzioni di servizio che nel 2008 hanno impedito, a più riprese, a ben 3 centraline di trasmettere correttamente. Inoltre a fronte di un servizio non ottimale e poco affidabile corrispondono elevatissimi costi di abbonamento;
3. Centro di Controllo: l’utilizzo ininterrotto del sistema di controllo della rete da più di 15 anni pone la componente hardware ad un elevato rischio di rottura, ed essendo non più aggiornabile, occorre procedere alla riparazione con interventi di manutenzione straordinaria sempre più difficoltosi ed onerosi. Nel 2008 i malfunzionamenti della componente hardware del sistema si sono tradotti in un fermo della rete di quasi due mesi. La componente software del sistema di controllo è estremamente rigida rendendola non adeguabile alla rinnovate esigenze della rete se non a fronte di un intervento di riscrittura completa del codice. Infine il sistema di archiviazione dei dati orari utilizzato per la loro validazione non viene supportato da un adeguato ed affidabile sistema di backup;
4. componente SIH2O del SIRA: l’importazione dei dati orari può avvenire esclusivamente utilizzando una procedura di caricamento manuale dei file dei dati orari provenienti dal Centro di Controllo. La conseguenza è quella di interrompere il flusso automatico dei dati orari, e di dover prevedere l’intervento manuale da parte di un operatore.
In attesa di poter realizzare una nuova rete di monitoraggio in continuo ed alfine di poter mantenere in esercizio le centraline ancora funzionanti, sono stati previsti per il periodo 2009-2010 alcuni interventi sistemici per poter superare le criticità sopra riportate, relative alle linee di trasmissione dei dati ed al Centro di Controllo e per porre le basi per la soluzione della criticità relativa agli acquisitori locali. Nel dettaglio il sistema progettato è il seguente: 1. acquisitore locale: un apparecchio estrae dall’acquisitore locale già presente in centralina
sia le misure istantanee dei sensori e sia i controlli digitali dei processi gestiti dalla centralina trasmettendoli al Centro di Controllo. L’apparecchio è collegato direttamente all’acquisitore locale e non necessita di cablaggi ad hoc sull’impiantistica esistente;
2. linee di trasmissione dati: viene utilizzato il sistema di comunicazione di tipo GPRS che garantisce, oltre ad una connessione sempre presente, anche una flessibilità nella scelta della localizzazione delle centraline garantendo al tempo stesso una sensibile riduzione del canone annuale per centralina;
3. Centro di Controllo: gestisce il flusso delle misure istantanee e degli allarmi con gli apparecchi collegati agli acquisitori locali. Inoltre calcola i dati orari, supporta le operazioni di calibrazione degli strumenti, genera un file dei dati orari in formato compatibile con il modulo di caricamento su SIRA.
La criticità relativa al SIRA si risolve implementando un modulo di caricamento automatico che preleva da una cartella specifica il file giornaliero delle misure prodotte dalla rete OPCI, generato dal Centro di Controllo, e lo carica in maniera automatica nella banca dati SIH2O. Questa funzione può essere utilizzata anche per il caricamento dei dati provenienti dalla rete freatimetrica e dalla rete di monitoraggio di qualità ambientale. Sono stati previsti poi interventi di sostituzione della sensoristica, definendo anche criteri di priorità. Gli interventi di ripristino e di aggiornamento tecnico sulla sensoristica non funzionante hanno lo scopo di fornire informazioni sempre più complete ed affidabili all’utilizzatore finale. Afine di ottimizzare le risorse economiche, si sono adottati dei criteri di priorità basati sulla necessità di conoscenza del parametro in un determinato punto di misura e sulla sostituzione di quei sensori che non garantiscono un rendimento annuale pari almeno al 70%. Il rendimento annuale è calcolato come rapporto tra il numero dei dati orari validi prodotti annualmente ed il numero dei dati orari validi che si sarebbero dovuti produrre con funzionamento teorico pari al 100%. I sensori sui quali intervenire sono:
• Torbidimetro (rendimento 2008: 20.3%)
Allegato III - Parte A 12
• Ossigeno disciolto (rendimento 2008: 31.0%): si è intervenuti nel corso del 2008 ripristinando completamente la dotazione strumentale delle centraline di monitoraggio della qualità delle acque superficiali.
• Solidi sedimentabili (rendimento 2008: 49.0%): verranno garantiti gli interventi di manutenzione correttiva su tutti gli analizzatori funzionanti.
• Livello (rendimento 2008: 58.1%): è stato previsto prioritariamente la il ripristino della dotazione sensoristica in tutte le centraline di monitoraggio di qualità delle acque superficiali che si intendono mantenere in attività, mentre per le acque sotterranee occorrerà tenere conto anche della necessità di integrazione e completamento con la sensoristica della rete freatimetrica.
Ai fini dell’evoluzione della rete automatica OPCI verso l’integrazione nella rete ORRI, si sono programmati poi a partire dal 2009-2010 i seguenti interventi strutturali: 1. sito di Cairo Montenotte:
• sostituzione del sistema di protezione della pompa di prelievo e del sensore di livello che consenta di effettuare la manutenzione anche in condizioni di alto livello del fiume;
2. sito di Cengio (Acna Valle): • ripristino della scarpata in sponda sinistra della briglia sulla quale sono installati la
pompa di prelievo ed il sensore di livello; • ripristino dell’accesso in alveo in sicurezza;
3. sito di Savignone: • installazione della centralina proveniente dal sito di Chiavari; • allaccio dell’utenza elettrica; • ripristino della sensoristica e della funzionalità della centralina;
4. sito di Isola del Cantone (Mereta): • installazione della centralina proveniente dal sito di Genova Pontedecimo; • allaccio dell’utenza elettrica; • ripristino della sensoristica e della funzionalità della centralina;
5. sito di Dego: • dismissione e rimessa in pristino del vecchio sito; • individuazione del nuovo sito e verifica della fattibilità tecnica; • installazione della centralina proveniente dal sito di Ne; • allaccio dell’utenza elettrica; • verifica della funzionalità della sensoristica e della centralina;
6. sito di Ne (Caminata): • dismissione e rimessa in pristino del vecchio sito;
7. sito di Chiavari: • dismissione e rimessa in pristino del vecchio sito;
8. sito di Genova Pontedecimo: - dismissione e rimessa in pristino del vecchio sito;
9. sito di Genova Bolzaneto: • dismissione e rimessa in pristino del vecchio sito.
Gli interventi di cui sopra sono stati avviati alla fine del 2009 e se ne prevede il completamento nel 2011. Per quanto concerne gli aspetti della classificazione dello stato quantitativo per tutti gli acquiferi sotterranei sottoposti a monitoraggio ambientale, la Regione Liguria, sul piano degli interventi normativi in materia di flusso di dati, ha promosso il “Protocollo d’intesa fra Regione Liguria, Province di Imperia, Savona, Genova e La Spezia e Autorità di Bacino del fiume Magra per la gestione sostenibile dei corpi idrici sotterranei significativi regionali”, assegnando alle Province le risorse per la realizzazione di indagini geognostiche e l’acquisizione di beni nell’ambito della pianificazione di bacino stralcio sul bilancio idrico ai fini dello sviluppo di modelli numerici di flusso di falda sugli acquiferi significativi del F. Roja, T. Quiliano e T. Polcevera (DGR n. 1567/2007 e DGR n. 622 del 6.6.2008). Tra i beni che potranno essere acquisiti sono state
Allegato III - Parte A 13
considerate anche stazioni di monitoraggio in continuo dei livelli di falda con trasmissione remota dei dati. Al momento, sono in fase di realizzazione le attività relative all’acquifero del T. Polcevera. Per quanto concerne implementazione della rete esistente attraverso la messa in opera di una rete automatizzata di monitoraggio in continuo dei livelli di falda con trasmissione remota dei dati ad integrazione della rete automatizzata (OPCI) esistente, è stata progettato una prima rete automatizzata di monitoraggio in continuo dei livelli di falda su diversi acquiferi significativi (vedi tabella allegata), composta da 23 stazioni remote. Attualmente la fornitura e la messa in opera della rete è in corso di aggiudicazione. Per quanto riguarda la strategia di sviluppo della rete ORRI, nell’ambito della progettazione è stata prevista la definizione e la localizzazione di massima di nuovi punti di misura automatici per le acque interne, sulla base dell’assetto della rete di monitoraggio delle stesse come derivante dall’applicazione della normativa, assetto che è descritto nei paragrafi successivi, ai quali quindi si rimanda, riportando di seguito l’ipotesi di sviluppo della rete automatica
Per le acque superficiali la futura distribuzione dei punti di misura, oltre a garantire un completamento ed un’integrazione con le informazioni ottenute dalle reti di monitoraggio manuale di qualità ambientale, deve garantire un adeguato monitoraggio delle caratteristiche qualitative delle acque superficiali dei principali corsi d’acqua il cui bacino imbrifero non rientra completamente nel territorio amministrativo regionale. Per la formulazione proposta, oltre al ripristino o previsione di ripristino di cabine allo stato attuale non funzionanti, si è provveduto a definire nuovi punti distinti tra cabine, sonde ed allestimenti, come riportato in Tabella 3. Per definire tipologia di intervento e localizzazione sono stati utilizzati i seguenti criteri:
• garanzia di monitoraggio delle sezioni di confine dei principali corpi idrici superficiali caratterizzati ai sensi del DM 131/08 con priorità per quelli aventi portata maggiore;
• garanzia di monitoraggio di indagine di quei corpi idrici superficiali che presentano delle criticità ambientali in termini di stato ecologico e stato chimico, per i quali non sono ancora chiare le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale;
• razionalizzazione e implementazione della rete in continuo al fine di garantire una adeguata copertura a scala regionale anche al fine di rispondere ad esigenze conoscitive finalizzate all’implementazione delle direttive europee vigenti quali: Dir. 91/271/CEE e Dir. 91/276/CEE
• monitoraggio di punti particolarmente critici in relazione a pressioni antropiche.
Per quanto riguarda le acque sotterranee, ai fini della costituzione in termini operativi dell’ORRI, occorre prevedere nei prossimi anni un’implementazione per step successivi del numero di stazioni remote da ubicare sul territorio regionale nonchè la necessaria integrazione con le stazioni di misura da acquistarsi attraverso i finanziamenti regionali alle Province di cui sopra, nell’ambito dello specifico protocollo d’intesa. Grazie agli interventi di carattere normativo istituzionale e alle risorse impegnate a livello regionale, si prevede di poter rendere operativa la prima rete di monitoraggio in continuo per la classificazione dello stato quantitativo, a partire dai primi mesi del 2011, delle falde acquifere presenti nei depositi alluvionali vallivi antichi e recenti. Nella successiva tabella 4 sono riportati per ciascun acquifero il numero di stazioni remote necessarie alla realizzazione della prima rete di monitoraggio in continuo della freatimetria e le implementazioni per giungere ad una rete completamente automatizzata per la classificazione dello stato quantitativo sull’intero territorio regionale. La tabella 4 fornisce quindi, per le acque sotterranee, l’assetto a regime della rete ORRI per la valutazione dello stato quantitativo. Per quanto riguarda le caratteristiche sensoristiche, tutti i punti di misura della rete OPCI saranno tutti dotati della sensoristica per la misura dei parametri fisico chimici quali la temperatura, il pH, il potenziale redox, la conducibilità, l’ossigeno disciolto e la torbidità. Nei punti di misura in cui le condizioni ambientali lo richiedessero ovvero per realizzare al meglio la sinergia con le altre componenti dell’ORRI, verranno installate delle cabine di
Allegato III - Parte A 14
monitoraggio al cui interno potranno trovare l’alloggiamento e l’impiantistica di supporto gli analizzatori dei parametri chimici e l’autocampionatore. Le centraline installate nei punti di misura che necessitano esclusivamente della misurazione dei parametri chimico fisici saranno costituite semplicemente da una sonda multiparametrica immersa direttamente nel fiume. I punti in cui potrebbe essere necessario predisporre un monitoraggio anche per limitati periodi temporali, saranno allestiti in modo da ospitare una sonda multiparametrica. L’architettura prevista per la nuova rete, separa di fatto il flusso dei dati orari dalle funzioni di controllo della rete: l’obiettivo è quello di creare un sistema flessibile rendendolo di fatto sia compatibile con le nuove soluzioni tecnologiche e sia rispondente alle possibili variazioni delle esigenze degli utilizzatori finali, provvedendo alla realizzazione di nuovo centro di controllo e delle nuove centraline, indipendentemente dal mantenimento e dalla ricollocazione della rete attuale, anche se occorre tener presente la necessità di procedere alla sostituzione delle vecchie centraline entro un periodo non superiore ai 2 anni in relazione al livello di funzionalità garantito.
Allegato III - Parte A 15
Tabella 3 – implementazione della rete automatica d i monitoraggio delle acque superficiali Bacino Tipologia Strumentazione
Argentina sonda sonda multiparametrica Arrestra sonda sonda multiparametrica Aveto allestimento Bevera allestimento Bisagno cabina Analizzatori
Bormida di Millesimo cabina
Analizzatori, autocampionatore Nutrienti (N tot e P tot) ex tabella 2 allegato 5 parte III D.Lgs.152/06
Bormida di Millesimo cabina Analizzatori
Bormida di Spigno cabina Analizzatori
Bormida di Spigno cabina
Analizzatori, autocampionatore Nutrienti (N tot e P tot) ex tabella 2 allegato 5 parte III D.Lgs.152/06
Centa cabina Analizzatori
Chiaravagna sonda Nutrienti (N tot e P tot) ex tabella 2 allegato 5 parte III D.Lgs.152/06
Entella cabina Analizzatori Erro sonda sonda multiparametrica Graveglia sonda sonda multiparametrica Gromolo sonda sonda multiparametrica Impero cabina Analizzatori, autocampionatore Letimbro sonda sonda multiparametrica Magra cabina Analizzatori, autocampionatore Magra sonda NB: stazione di misura per le acque di transizione Magra allestimento Magra cabina Analizzatori, autocampionatore Marsiglia cabina Analizzatori, autocampionatore Nervia cabina Analizzatori Orba sonda sonda multiparametrica Petronio sonda sonda multiparametrica Polcevera cabina analizzatori Polcevera allestimento Quiliano sonda sonda multiparametrica Roja cabina Analizzatori, autocampionatore Sansobbia allestimento
Scrivia cabina Analizzatori, autocampionatore Nutrienti (N tot e P tot) ex tabella 2 allegato 5 parte III D.Lgs. 152/06
Bacino Tipologia Strumentazione
Scrivia cabina Analizzatori, autocampionatore Nutrienti (N tot e P tot) ex tabella 2 allegato 5 parte III D.Lgs.152/06
Segno sonda sonda multiparametrica
Stura sonda Nutrienti (N tot e P tot) ex tabella 2 allegato 5 parte III D.Lgs.152/06
Sturla sonda sonda multiparametrica
Tanaro sonda Nutrienti (N tot e P tot) ex tabella 2 allegato 5 parte III D.Lgs.152/06
Taro sonda sonda multiparametrica Trebbia cabina Analizzatori, autocampionatore
Allegato III - Parte A 16
Bacino Tipologia Strumentazione Nutrienti (N tot e P tot) ex tabella 2 allegato 5 parte III D.Lgs.152/06
Vallecrosia sonda sonda multiparametrica Vallecrosia allestimento Vara sonda sonda multiparametrica Varenna sonda sonda multiparametrica Vobbia allestimento
Allegato III - Parte A 17
Tabella 4 – Rete automatica per il monitoraggio fre atimetrico delle acque sotterranee
Acquiferi sotterranei monitorati
(D.Lgs.152/06 - Lgs.30/09)
Revisione OPCI
Stazioni in continuo ARPAL
Stazioni su fondi Regionali per lo
sviluppo dei modelli di flusso
Stazioni da installare per completamento
rete quantitativa
Roja 2 3 Nervia 3 Argentina 2 3 Prino 3 Impero 2 T. di S. Lorenzo 2 Bormida Spigno* 2 Centa 6 Quiliano-Segno 3 Letimbro misure gestori Sansobbia 3 T. Merula 3 F. Bormida di Millesimo 2 T. Varatello 2 T. Maremola 1 T. Nimbalto 1 T. Aquila 3 T. Bottassano 1 R. Fiumara 1 T. Crovetto 2 T. Teiro 2 T Sardo 1 Scrivia* 2 Polcevera 3 Bisagno 2 1 Entella 3 Gromolo-Petronio 2 misure gestori T. Cerusa 1 R. Cantarena 1 T. Sori 1 T. Recco 1 T. Boate 1 Vara-Magra 4 T. Castagnola 1 T. Ghiararo 2 TOTALE STAZIONI 23 8 36
Allegato III - Parte A 18
2 ACQUE SUPERFICIALI: RETI DI MONITORAGGIO E
SINTESI RISULTATI PROGRAMMI DI MONITORAGGIO
2.1 Monitoraggio delle acque interne superficiali: dal D.Lgs. 152/99 al D.Lgs. 152/06
2.1.1 Dai bacini significativi ai corpi idrici Ai sensi del D.Lgs. 152/99 dovevano essere censiti, monitorati e classificati tutti quei corpi idrici:
• Identificati come significativi ovvero: • tutti i corsi d’acqua naturali di primo ordine (cioè quelli recapitanti direttamente in
mare) il cui bacino imbrifero abbia una superficie maggiore di 200 km2 ; • tutti i corsi d’acqua naturali di secondo ordine o superiore il cui bacino imbrifero
abbia una superficie maggiore a 400 km2 • tutti i laghi aventi superficie dello specchio liquido, riferita al periodo di massimo
invaso, pari a 0,5 km2 o superiore. • che hanno rilevante interesse ambientale per valori naturalistici e/o paesaggistici o per
particolari utilizzazioni in atto • che per il carico inquinante da essi convogliato, possono avere una influenza negativa
rilevante sui corpi idrici significativi. Regione Liguria ha provveduto all’individuazione dei corpi idrici significativi di cui all’allegato 1 del D. Lgs. 152/99 con DGR 1705/03, avente ad oggetto: “Dlgs. 152/1999 e succ.mod. ed int. Approvazione iter procedurale, contenuti del Piano Regionale di Tutela delle Acque ed elenco dei corpi idrici significativi.” Attraverso il monitoraggio di qualità ambientale si deve verificare che ciascun corpo idrico raggiunga l’obiettivo di buono stato ambientale entro il 2015. Lo stato di qualità ambientale dei corpi idrici superficiali è definito sulla base dello stato ecologico e dello stato chimico del corpo idrico. Lo stato ecologico dei corpi idrici superficiali viene definito come l’espressione della complessità degli ecosistemi acquatici, e della natura fisica e chimica delle acque e dei sedimenti, delle caratteristiche del flusso idrico e della struttura fisica del corpo idrico, considerando comunque prioritario lo stato degli elementi biotici dell’ecosistema. Lo stato chimico viene definito in base alla presenza di sostanze chimiche pericolose. L’emanazione nell’anno 2000 della Direttiva 2000/60/CE comporta l’introduzione di sostanziali modifiche nell’ambito dell’attività di monitoraggio dei corpi idrici che devono essere recepite dal Legislatore italiano. L’obiettivo chiave della Direttiva è prevenire l’ulteriore deterioramento delle acque, proteggere e migliorare le condizioni degli ecosistemi acquatici, delle zone umide che dipendono direttamente da questi e dagli ecosistemi terrestri, in considerazione della loro necessità di acqua. I problemi principali che si pongono in capo agli Stati membri, per il raggiungimento di questo obiettivo, sono due:
1. identificare gli elementi a cui l’obiettivo deve essere associato;
Allegato III - Parte A 19
2. assegnare ad ognuno di questi elementi una specifica tipologia, che definisce le condizioni qualitative di riferimento rispetto alle quali valutare il raggiungimento dell’obiettivo di qualità.
Nel corso dell’iter di approvazione del Piano la disciplina della tutela delle acque subisce quindi notevoli cambiamenti venendo posto in atto il lento processo di recepimento della Direttiva 2000/60/CE, rappresentato dall’abrogazione del D.Lgs. 152/99 da parte del D.Lgs. 152/06 (Norme in materia ambientale) e, a completamento, dall’emanazione dei criteri tecnici relativi alla caratterizzazione, al monitoraggio ed alla trasmissione delle informazioni definiti dai seguenti provvedimenti successivi:
• il D.M. 16 giugno 2008, n. 131 “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni) per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante: «Norme in materia ambientale», predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 4, dello stesso decreto”;
• il D.Lgs. 16 marzo 2009 n. 30 "Attuazione della direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento";
• il DM 14 aprile 2009 n. 56 “Regolamento recante «Criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l'identificazione delle condizioni di riferimento per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del decreto legislativo medesimo»”;
• il DM 17 luglio 2009 “Individuazione delle informazioni territoriali e modalità per la raccolta, lo scambio e l’utilizzazione dei dati necessari alla predisposizione dei rapporti conoscitivi sullo stato di attuazione degli obblighi comunitari e nazionali in materia di acque”.
In sintesi, nell’ambito del mutato contesto del monitoraggio di qualità ambientale, si abbandonano le definizioni di corpo idrico della disciplina precedente, basate su limiti dimensionali, per passare ad una nuova impostazione basata sul concetto di corpo idrico inteso come “unità significativa e discreta di massa d’acqua” risultato di un’analisi del reticolo idrografico effettuata tenendo conto dello stato di qualità, delle principali fonti di pressione qualitative (diffuse, puntuali) e quantitative oltre che dei fattori geologici, fisici ed idromorfologici del bacino di appartenenza. Regione Liguria ha provveduto all’identificazione dei tipi e definizione dei corpi idrici con DGR 430/09 avente ad oggetto: “Tipizzazione delle acque superficiali, individuazione dei corpi idrici ed analisi delle pressioni, ai sensi del DM 16 giugno 2008, n.131”. Come la precedente normativa, tuttavia, anche il D.Lgs. 152/06 prevede la verifica del raggiungimento entro il 2015 dell’obiettivo di buono stato, inteso come la situazione raggiunta da un corpo idrico superficiale qualora il suo stato, tanto sotto il profilo ecologico quanto sotto quello chimico, possa essere definito almeno buono. Lo stato ecologico del corpo idrico è classificato in base alla classe più bassa, risultante dai dati di monitoraggio, relativa agli elementi:
• biologici (fauna macrobentonica, pesci, flora acquatica); • idromorfologici; • chimici e fisico-chimici a sostegno
Il buono stato chimico è attribuito al corpo idrico che soddisfa, per le sostanze dell’elenco di priorità, tutti gli standard di qualità ambientale fissati al punto 2, lettera A.2.6 tabella 1/A, o 2/A del DM 56/09.
Allegato III - Parte A 20
2.1.2 Caratterizzazione ai sensi del DM 131/08 Relativamente alle acque superficiali interne, la procedura di caratterizzazione, come definita dal DM 131/08 “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici per la modifica delle norme tecniche del d.lgs. 152/2006, predisposto ai sensi dell’art. 75, c. 4 dello stesso decreto” è stata approvata da Regione Liguria con DGR 430/09 ed ha portato alla definizione di:
• 15 tipi fluviali • 4 tipi lacustri
ed individuazione di • 467 corpi idrici fluviali • 7 corpi idrici lacustri.
Nei successivi paragrafi vengono rappresentate nel dettaglio la procedura di caratterizzazione applicata ai fiumi ed ai laghi.
Allegato III - Parte A 21
2.1.2.1 Tipizzazione Fiumi La procedura applicata ai corsi d’acqua liguri di primo ordine e superiore aventi un bacino di superficie ≥ 10 km2 può essere così schematizzata e riassunta: 1. Selezione tra i bacini di primo ordine di quelli aventi superficie ≥ 10 km2 2. Selezione sulla base del reticolo idrografico della regione Liguria dei corsi d’acqua di
primo ordine e superiore, aventi una superficie di bacino > 10 km2 3. Posizionamento delle sezioni di separazione tra diverse HER (IdroEcoRegioni) sulle aste 4. Individuazione per ciascuna asta o tratto di asta dello stato idrologico naturale perenne o
temporaneo 5. Posizionamento delle sezioni relative ai 10, 25, 150 km2 e correzione del posizionamento
secondo le discontinuità idrologiche realmente esistenti La procedura ha portato all’individuazione di 15 tipologie fluviali di seguito schematizzate.
Tabella 3- Elenco tipologie individuate sul territo rio regionale
COD_TIPIZZ TIPO COD_TIPO
1 HER10-N-PSs-Bgr 10SS4T
2 HER10-N-PSs-Bme 10SS3T
3 HER10-N-PSs-Bmp 10SS1T
4 HER10-N-PSs-Bpi 10SS2T
5 HER10-N-Tin-MA8 10IN8T
6 HER8-D-PSs-Bme 08SS3D
7 HER8-F-PSs-Bme 08SS3F
8 HER8-F-PSs-Bpi 08SS2F
9 HER8-N-PSs-Bmp 08SS1T
10 HER8-N-PSs-Bpi 08SS2T
11 HER9-N-PSr-Bpi 09SR2T
12 HER9-N-PSs-Bme 09SS3T
13 HER9-N-PSs-Bmp 09SS1T
14 HER9-N-PSs-Bpi 09SS2T
15 HER9-N-Tin-MA8 09IN8T
2.1.2.2 Individuazione corpi idrici fluviali Per ciascun corso d’acqua caratterizzato e tipizzato si è provveduto successivamente all’identificazione dei corpi idrici intesi come “elemento significativo e discreto di corso d’acqua…” ai sensi della Dir. 2000/60/CE. Tale individuazione è stata effettuata su base cartografica integrando come richiesto dal DM 131/08 con le informazioni disponibili relative alle pressioni ed impatti esistenti sul territorio ligure. Nello specifico sono stati utilizzati i seguenti livelli cartografici:
• limiti IdroEcoRegioni (HER) • uso del suolo (categorie reti autostradali e ferroviarie, porti, aeroporti, aree diffuse, aree
industriali, aree sature, aree sportive, aree verdi urbane)
Allegato III - Parte A 22
• carta forestale (categorie oliveto coltivato ed altri coltivi) • SIC, ZPS, aree protette • scarichi urbani ed industriali • attività a rischio di incidente rilevante • cave • discariche
Per la definizione dei corpi idrici sono stati altresì utilizzati i limiti di superficie di bacino relativi a 10, 25, 150 km2 ed i limiti di perennità/temporaneità idrologica dei corsi d’acqua. Nel dettaglio sono stati individuati 467 corpi idrici, il cui dettaglio è riportato nell’Appendice 4 della DGR 430/09.
Tabella 4- Elenco tipologie individuate sul territo rio regionale e corrispondente numero di corpi idrici
COD_TIP TIPO N° CI
1 HER10-N-PSs-Bgr 3
2 HER10-N-PSs-Bme 30
3 HER10-N-PSs-Bmp 120
4 HER10-N-PSs-Bpi 96
5 HER10-Tin-MA8 34
6 HER8-D-PSs-Bme 9
7 HER8-F-PSs-Bme 8
8 HER8-F-PSs-Bpi 4
9 HER8-N-PSs-Bmp 6
10 HER8-N-PSs-Bpi 1
11 HER9-N-PSr-Bpi 1
12 HER9-N-PSs-Bme 20
13 HER9-N-PSs-Bmp 44
14 HER9-N-PSs-Bpi 49
15 HER9-Tin-MA8 42
TOTALE 467
Allegato III - Parte A 23
Una volta completata l’individuazione dei corpi idrici è stata applicata una procedura di accorpamento degli stessi, finalizzata all’individuazione di un numero di elementi significativi e discreti di corso d’acqua da sottoporre a monitoraggio. Dal totale di 467 corpi idrici si passa pertanto a 186 corpi idrici accorpati, il cui dettaglio è riportato nell’Appendice 6 della DGR 430/09.
Tabella 5-Elenco tipologie individuate sul territor io regionale e corrispondente numero di corpi idrici accorpati
COD_TIP TIPO N° CI N° CI ACCORPATI
1 HER10-N-PSs-Bgr 3 2
2 HER10-N-PSs-Bme 30 17
3 HER10-N-PSs-Bmp 120 11
4 HER10-N-PSs-Bpi 96 60
5 HER10-Tin-MA8 34 14
6 HER8-D-PSs-Bme 9 4
7 HER8-F-PSs-Bme 8 4
8 HER8-F-PSs-Bpi 4 4
9 HER8-N-PSs-Bmp 6 0
10 HER8-N-PSs-Bpi 1 1
11 HER9-N-PSr-Bpi 1 1
12 HER9-N-PSs-Bme 20 13
13 HER9-N-PSs-Bmp 44 1
14 HER9-N-PSs-Bpi 49 37
15 HER9-Tin-MA8 42 17
TOTALE 467 186
2.1.2.3 Attribuzione rischio Sulla base di quanto indicato nel DM 131/08 “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici…” sezione C: metodologia per l'analisi delle pressioni e degli impatti, per ciascuno dei 186 corpi idrici accorpati è stata effettuata un’analisi di rischio. A conclusione di tale prima analisi di rischio, i corpi idrici sono stati distinti nelle seguenti classi di rischio:
• a rischio • non a rischio
L'attribuzione di categorie di rischio ha lo scopo di individuare un criterio di priorità, basato sul rischio, attraverso il quale orientare i programmi di monitoraggio. L’elenco dei corpi idrici a rischio è riportato nell’Appendice 7 della DGR 430/09.
2.1.2.4 Tipizzazione Laghi La procedura di tipizzazione è stata applicata ai laghi ed invasi aventi superficie > 0.2 km2. La metodologia si basa sull’utilizzo di descrittori abiotici definiti nel sistema B dell’Allegato II della Direttiva 2000/60/CE secondo uno schema metodologico basato su una sequenza successiva di nodi che si sviluppano a cascata a partire dalla distinzione tra laghi salini e laghi
Allegato III - Parte A 24
di acqua dolce, quindi dalla localizzazione geografica, dalla caratterizzazione morfometrica ed infine dalla caratterizzazione geologica prevalente. I dati di base per l’applicazione della suddetta procedura sono i dati di superficie derivati dalla cartografia regionale e, per quanto attiene gli invasi, sono stati derivati dai progetti di gestione. In totale sono state definite 4 tipologie lacustri.
• ME-2: Laghi/invasi mediterranei, poco profondi, calcarei • ME-3: Laghi/invasi mediterranei, poco profondi, silicei • ME-4: Laghi/invasi mediterranei, profondi, calcarei • ME-5: Laghi/invasi mediterranei, profondi, silicei.
2.1.2.5 Individuazione corpi idrici lacustri Considerate le ridotte dimensioni dei laghi/invasi liguri nonché le pressioni ed impatti esistenti sul territorio, ciascun lago/invaso è stato considerato come un unico corpo idrico lacustre. Di seguito viene riportato l’elenco dei corpi idrici lacustri che soddisfano il criterio dimensionale richiesto (superficie > 0.2 km2) a cui si aggiungono Giacopiane e Lame già individuati come corpi idrici significativi ai sensi della DGR 1705/03, e relativa indicazione della tipologia di appartenenza.
Tabella 6- Elenco laghi con superficie > 0.2 km 2
DESCRIZIONE TIPO
Lago Busalletta ME-4
Lago del Brugneto ME-4
Lago Delle Lame ME-3
Lago di Bruno - Gorzente ME-3
Lago di Giacopiane ME-2
Lago di Osiglia ME-5
Lago Lungo - Gorzente ME-3
Allegato III - Parte A 25
2.1.3 Rete di monitoraggio Secondo il D.Lgs 152/99 i corsi d’acqua superficiali possono essere monitorati per definirne:
• la qualità ambientale, • l’idoneità alla vita dei pesci • l’idoneità per la produzione di acque destinate al consumo umano.
La rete di monitoraggio della regione Liguria ai sensi del D.lgs. 152/99 è stata progettata nel 2000, attivata nell’anno 2001 e strutturata secondo un sistema gerarchico organizzato su tre livelli differenti:
• nazionale: stazioni riguardanti i corpi idrici significativi e rilevanti a livello nazionale, necessarie per rispondere alle domande di informazione statale e della U.E;
• regionale: stazioni necessarie per ottemperare alle esigenze conoscitive e di programmazione della Regione, che richiedono un maggiore dettaglio; i corpi idrici prioritari e le analisi relative sono stati definiti in accordo con gli Uffici regionali;
• locale: il dettaglio è massimo per poter rispondere alle necessità particolari degli Enti locali e per acquisire informazioni legate ad esigenze anche limitate nel tempo.
Sono stati considerati “rilevanti” a livello nazionale tutti i tratti/corsi d’acqua già classificati per l’idoneità alla vita dei pesci ed alcuni, sia del versante tirrenico, sia di quello padano, che presentavano significative problematiche ambientali. Non sono invece stati considerati i corsi d’acqua destinati alla produzione di acqua potabile in quanto o assolutamente irrilevanti dal punto di vista idrologico-ambientale (superfici sottese largamente inferiori ai 10 km2), oppure ricadenti in corpi idrici già esaminati, sia pure in altre localizzazioni. In Liguria i laghi costituiti da specchi d’acqua di maggiore superficie sono bacini artificiali. In particolare è stato considerato come rilevante a livello nazionale l’invaso del Brugneto che ha una superficie dell’ordine di un km2. Oltre a questo vengono monitorati i laghi di Giacopiane, anch’essi artificiali, ed il lago delle Lame, di origine naturale. Nel periodo compreso tra il 2001 e 2008 la rete ha subito modifiche ed integrazioni in funzione dei risultati conseguiti attraverso l’attività di monitoraggio nonché al fine di adeguare la rete stessa al mutato contesto normativo. Si passa pertanto da una rete composta da 58 punti di monitoraggio nel biennio 2001-2002 a 74 punti nel 2003, 79 nel 2004, 74 nel 2005, 75 nel 2006, 84 nel 2007 e 36 nel 2008. Nelle tabelle da 5 a 7 vengono riportate nel dettaglio, suddivise per Autorità di Bacino, le 108 stazioni monitorate complessivamente nel corso del periodo 2001-2008 con indicazione di:
• PROV= Provincia di appartenenza • BACINO= Bacino Idrografico di appartenenza • CORSO ACQUA=Corso d'acqua di appartenenza • SIGLA=Sigla stazione • LOCALITA=Località • MONIT_152_99=Indica gli anni in cui la stazione è attiva (es 12=2001,2002;
123=2001,2002,2003;7=2007;…) • FINALITA_152_99=Finalità della stazione ai sensi del D.Lgs 152/99 (QA=Qualità
Ambientale, VP=Vita Pesci, QAVP=Qualità Ambientale e Vita Pesci)
Allegato III - Parte A 26
Tabella 7: Punti di prelievo che ricadono nel terri torio dell’Autorità di Bacino Nazionale del F. Po
PROV BACINO
CORSO
ACQUA SIGLA LOCALITA
MONIT_152_9
9
FINALIT
A_152_9
9
GE Aveto T. Aveto AVAV03
Ponte per
Alpepiana 456789 QA
GE Aveto T. Aveto AVAV130 Noci 1234567 QAVP
GE Aveto
Lago delle
Lame LAME130 Lago delle Lame 1234567 QAVP
GE Orba T. Orba
OROR130
M Badia Tiglieto 123456789 QAVP
GE Scrivia T. Pentemina SCPT01M
A valle di
Vallecalda 89 QA
GE Scrivia T. Scrivia SCSC07M
Il Casello,
Pietrabissara 123456789 QA
GE Scrivia T. Vobbia SCVO130
Casa
Isolarotonda 12345679 QAVP
GE Stura T. Gargassa STGA130
Prati della
Chiesa 123456789 QAVP
GE Stura T. Masca STMC130 Cattori Superiore 1234567 QAVP
GE Stura T. Masone STMS130 A monte di Caice 1234567 QAVP
GE Stura T. Stura STST04
A valle del
depuratore di
Rossiglione 3456789 QA
GE Trebbia
Lago del
Brugneto BRUGNB
Lago del
Brugneto (diga) 1234567 QAVP
GE Trebbia F. Trebbia TRTR05 A valle di Gorreto 3456789 QA
IM Tanaro F. Tanaro TATA01
A monte di Ponte
di Nava 789 QA
IM Tanaro T. Tanarello TATN01 Prato d'Isole 89 QA
SV
Bormida
di
Millesim
o
F. Bormida di
Millesimo BOMI01
A valle di
Acquafredda 123456789 QAVP
SV
Bormida
di
F. Bormida di
Millesimo BOMIAV
Cengio, a valle
ACNA 123456789 QA
Allegato III - Parte A 27
PROV BACINO
CORSO
ACQUA SIGLA LOCALITA
MONIT_152_9
9
FINALIT
A_152_9
9
Millesim
o
SV
Bormida
di
Spigno
F. Bormida di
Mallare BOMA02
Case
Valmeschia, a
valle Ferrania 1234567 QA
SV
Bormida
di
Spigno
F. Bormida di
Pallare BOPA02
S. Giuseppe di
Cairo 1234567 QA
SV
Bormida
di
Spigno
F. Bormida di
Spigno BOSP03M
Mazzucca, a
monte sito 1234567 QA
SV
Bormida
di
Spigno
F. Bormida di
Spigno BOSP10
Cimitero del
Borgo, Piana
Crixia 1234567 QAVP
SV
Bormida
di
Spigno
F. Bormida di
Spigno BOSP11
A valle di Ponte
Vecchio 89 QA
SV Erro T. Erro ERER01 San Lorenzo 89 QA
SV Erro T. Erro ERER130
A monte della
confluenza del R.
Ciua 123456789 QAVP
SV Orba T. Orbarina OROB130 S. Pietro d'Olba 123456789 QAVP
SV Orba T. Orba OROR1130 Pian del Melo 1234567 QAVP
SV Orba T. Orba OROR2130
A monte di S.
Pietro d'Olba 1234567 QAVP
Allegato III - Parte A 28
Tabella 8: Punti di prelievo che ricadono nel terri torio dell’Autorità di Bacino Interregionale del F. Magra
PRO
V
BACIN
O
CORSO
ACQUA SIGLA LOCALITA
MONIT_152_9
9
FINALIT
A_152_9
9
SP Magra T. Borsa MABO01
Ponte Molino
Borsa 34567 QA
SP Magra T. Crovana MACR01 Varese Ligure 34567 QA
SP Magra T. Gottero
MAGO01
V
Fulli, Sesta
Godano 34567 QA
SP Magra F. Magra MAMA01
Santo Stefano
Magra, campo
sportivo 123456789 VP
SP Magra F. Magra MAMA02 Ceparana 1234567899 VP
SP Magra F. Magra MAMA03
Arcola, zona
industriale 12345679 QAVP
SP Magra F. Magra MAMA04
Sarzana, ponte
F.F.S.S. 123456789 QAVP
SP Magra F. Magra MAMA08
Senato - Cant.
Loc. Nautica 123456789 VP
SP Magra T. Malacqua MAML01
A valle di Ponte
di Carrodano 34567 QA
SP Magra T. Mangia MAMN01 A valle di Mangia 34567 QA
SP Magra T. Pignone MAPI01
A valle di
Pignone 34567 QA
SP Magra T. Usurana MAUS01 Ferdana 34567 QA
SP Magra F. Vara MAVA01 Pian di Roma 3456789 QA
SP Magra F. Vara MAVA02
Cooperativa
Casearia Val di
Vara 34567 QA
SP Magra F. Vara MAVA03
Confluenza
Canale dei
Ruteisi 3456789 QA
SP Magra F. Vara MAVA04
A valle di
Nasceto,
Campeggio 34567 QA
Allegato III - Parte A 29
PRO
V
BACIN
O
CORSO
ACQUA SIGLA LOCALITA
MONIT_152_9
9
FINALIT
A_152_9
9
Punto Verde
SP Magra F. Vara MAVA05 Ca' di Vara 123456789 VP
SP Magra F. Vara MAVA06
Stadomelli, ponte
Ramello 123456789 VP
SP Magra F. Vara MAVA07
Cavanella Vara,
Beverino 123456789 VP
SP Magra F. Vara MAVA08 Piana Battolla 123456789 VP
SP Magra F. Vara MAVA09
Bottagna, Campo
Sportivo 123456789 QAVP
Allegato III - Parte A 30
Tabella 9: Punti di prelievo che ricadono nel terri torio dell’Autorità di Bacino Regionale
PRO
V BACINO
CORSO_ACQU
A SIGLA LOCALITA MONIT_152_99
FINALITA
_152_99
GE Arrestra T. Arrestra ARAR01 Mulinetta 1234567 QAVP
GE Bisagno T. Bisagno BIBI03
Ponte della
Paglia 1234 QA
GE Bisagno T. Bisagno BIBI04
Gasometro
AMGA 12 QA
GE Bisagno T. Bisagno BIBI05
Ponte di S.
Agata,
Genova 123456789 QA
GE Boate T. Boate BABA01 Rapallo 7 QA
GE Cerusa T. Cerusa CECE01
A monte di
Fiorino 1234567 QAVP
GE Cerusa T. Cerusa CECE04 Voltri 34567 QA
GE
Chiaravagn
a R. Bianchetta CHBI02 Serra 12 QA
GE
Chiaravagn
a R. Cassinelle CHCA01 Serra 12 QA
GE
Chiaravagn
a T. Chiaravagna CHCH01
Sestri
Ponente 123456789 QA
GE Entella F. Entella ENEN02
Ponte
Maddalena 123456789 QA
GE Entella T. Lavagna ENLA08
Ponte
Birago a
valle di S.
Quirico 123456789 QA
GE Entella R. di Marsiglia ENMR01
Presso
Campo
Martino 8 QA
GE Entella
Lago di
Giacopiane GIACOB
Lago di
Giacopiane 1234567 QAVP
GE Gromolo T. Gromolo GRGR02
A valle di S.
Vittoria di
Libiola 34567 QA
Allegato III - Parte A 31
PRO
V BACINO
CORSO_ACQU
A SIGLA LOCALITA MONIT_152_99
FINALITA
_152_99
GE Gromolo T. Gromolo GRGR02M
S. Vittoria di
Libiola 89 QA
GE Leira T. Leira LELE01 Voltri 34567 QA
GE Lerone T. Lerone LRLR03
Stoppani,
ingresso
stabilimento 123467 QA
GE Lerone T. Lerone LRLR04
Stoppani,
viadotto
Aurelia 4 QA
GE Lerone T. Lerone LRLRCOM
Centro
Commercial
e Val
Lerone 4 QA
GE Lerone T. Lerone
LRLRFOC
E
Stoppani,
foce 23456 QA
GE Lerone T. Lerone
LRLRPOR
T
Viadotto
Lerone 1234 QA
GE Petronio T. Petronio PEPE04
A monte di
Riva Trigoso 34567 QA
GE Polcevera T. Polcevera POPO01 San Quirico 12 QA
GE Polcevera T. Polcevera POPO03 Teglia 12 QA
GE Polcevera T. Polcevera POPO05 Cornigliano 123456789 QA
GE Recco T. Recco RERE03 Recco 7 QA
GE Varenna T. Varenna VAVA03
Pegli -
Multedo 4567 QA
IM Argentina T. Argentina AGAG01M
A monte di
Triora 89 QA
IM Argentina T. Argentina AGAG03
A valle di
Taggia 1234567 QA
IM Argentina T. Argentina AGAG04
Arma di
Taggia 89 QA
IM Armea T. Armea AMAM01
Bussana,
cimitero
Sanremo 1234567 QA
IM Caramagna T. Caramagna CRCR01 Case Bacan 7 QA
Allegato III - Parte A 32
PRO
V BACINO
CORSO_ACQU
A SIGLA LOCALITA MONIT_152_99
FINALITA
_152_99
IM Centa T. Arroscia CTAR02 Ponterotto 123456 QA
IM Cervo T. Cervo CVCV01
San
Bartolomeo
al Mare 7 QA
IM Impero T. Impero IMIM02
A valle di
Pontedassio 1234567 QA
IM Impero T. Impero IMIM03
Imperia,
zona foce 89 QA
IM Nervia T. Nervia NVNV02
A monte di
S. Pietro,
Campoross
o 1234567 QA
IM Nervia T. Nervia NVNV03
A valle di
Campoross
o 89 QA
IM Prino T. Prino PRPR01
A valle di
Piani 1234567 QA
IM Roia F. Roia RORO03 Ventimiglia 123456789 QA
IM
San
Lorenzo T. San Lorenzo LOLO01
A valle del
Frantoio
Dolca 7 QA
IM Vallecrosia T. Vallecrosia VLVL01
Piani di
Vallecrosia 1234567 QA
SP Castagnola T. Castagnola CSCS01 Mirò 1234567 QAVP
SV Centa T. Arroscia CTAR03
Regione
Negiaire 89 QA
SV Centa F. Centa CTCT01 Albenga 1234567 QA
SV Centa F. Centa CTCT02
Via Trento,
Albenga 89 QA
SV Centa T. Neva CTNE01
A valle di
Cisano sul
Neva 12345689 QA
SV Letimbro T. Letimbro LTLT01
A monte di
Lavagnola 7 QA
SV Maremola T. Maremola MRMR01 A monte di 7 QA
Allegato III - Parte A 33
PRO
V BACINO
CORSO_ACQU
A SIGLA LOCALITA MONIT_152_99
FINALITA
_152_99
Pietra
Ligure
SV Merula T. Merula MEME01
San
Bartolomeo 7 QA
SV Porra
T. Porra (Porro o
Pora) PAPA01
Finale
Ligure 7 QA
SV Quiliano
T. Quiliano o
Trexenda QUQU01 Vadoni 4567 QA
SV Sansobbia T. Sansobbia SASA01
A valle di
Ellera 34567 QA
SV Sansobbia T. Sansobbia SASA130
Rive dei
Padri, C.
Praserra 1234567 QAVP
SV Sciusa
T. Sciusa o La
Fiumara SISI01 Calvisio 7 QA
SV Segno T. Segno SESE01 S. Ermete 34567 QA
SV Teiro T. Teiro TETE01
A valle di
Pero 34567 QA
SV Teiro T. Teiro TETE130
A monte di
Alpicella,
confluenza
del R. Tigli 1234567 QAVP
SV Varatello T. Varatello VRVR01 Pattarello 7 QA
Come si evince dalle tabelle sopra riportate è nel corso degli anni 2007 e 2008, a seguito dell’emanazione del D.Lgs 152/06, che la rete ha subito modifiche sostanziali finalizzate all’adeguamento della stessa alle novità introdotte dalla normativa di settore. Nel dettaglio, nel corso del 2007 si è provveduto ad implementare la rete di monitoraggio estendendo le attività a tutti i bacini primari con superficie maggiore di 10 km2. Tra i bacini primari selezionati maggiori di 10 km2 sono stati ricompresi tutti i bacini significativi di cui alla DGR 1705/03 al fine di mantenere comunque una continuità rispetto al monitoraggio precedente ed alle indicazioni fornite nel Piano di Tutela delle Acque. Per quanto riguarda il monitoraggio dei laghi è stata mantenuta la rete di monitoraggio avviata nel 2001. Tra i corsi d’acqua monitorati ex novo nel 2007 rientrano i torrenti Caramagna, Cervo e San Lorenzo ed il fiume Tanaro per la provincia di Imperia, i torrenti Porra, Sciusa, Letimbro, Maremola, Merula e Varatello per la provincia di Savona ed i torrenti Boate e Recco per la provincia di Genova. Nel corso del 2008, a seguito dell’emanazione del DM 131/08 “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici,
Allegato III - Parte A 34
analisi delle pressioni) per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante: «Norme in materia ambientale», predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 4, dello stesso decreto”, sono stati applicati al territorio regionale i criteri della caratterizzazione con conseguente individuazione dei tipi fluviali e lacustri e definizione dei corpi idrici come rappresentato nel paragrafo 2.1.2 e seguenti. È stata altresì avviata una sperimentazione del monitoraggio biologico su alcuni punti della rete, in attesa della definizione di una rete di monitoraggio conforme alla normativa tecnica di settore emanata nel corso del 2009 attraverso il del DM 56/09 “Regolamento recante «Criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l'identificazione delle condizioni di riferimento per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del decreto legislativo medesimo»”. Nella scelta delle stazioni su cui è stata applicata la sperimentazione si è cercato di privilegiare i siti individuati come “possibili” siti di riferimento (riportati in grassetto), in modo da avviare il processo di individuazione delle comunità di riferimento a livello locale. I siti individuati sono quelli sottoposti ad un minor impatto possibile di pressioni nell’ambito delle tipologie presenti sul territorio regionale e da sottoporre al monitoraggio di qualità. Per quanto riguarda invece la scelta degli elementi biologici sono stati sperimentati quelli riportati nel DM 56/09, in allora in bozza, ovvero: macrobenthos, macrofite, diatomee e parametri idromorfologici. Anche per la scelta degli indici sono state seguite le indicazioni e proposte condivise con i Gruppi di lavoro a livello di Autorità di Bacino del Po nonché a livello di ISPRA e di MATTM. Di seguitosi riportano le stazioni di monitoraggio per le quali è stata avviata la sperimentazione nel corso del 2008, continuando poi l’attività di monitoraggio nel 2009.
Tabella 10: Punti di prelievo scelti per sperimenta zione monitoraggio biologico
PROVINCIA BACINO CORPO_IDRICO TIPOLOGIA SIGLA
SAVONA ERRO T. ERRO HER10-N-PSs-Bpi ERER130
GENOVA AVETO T. AVETO HER10-N-PSs-Bme AVAV03
GENOVA ENTELLA T. ENTELLA HER10-N-PSs-Bme ENEN02
GENOVA SCRIVIA T. PENTEMINA HER10-N-PSs-Bmp SCPT01M*
GENOVA STURA T. GARGASSA HER10-N-PSs-Bmp STGA130
GENOVA TREBBIA F. TREBBIA HER10-N-PSs-Bme TRTR05
LA SPEZIA MAGRA F. MAGRA HER10-N-PSs-Bgr MAMA04
LA SPEZIA MAGRA F. VARA HER10-N-PSs-Bme MAVA03
LA SPEZIA MAGRA F. VARA HER10-N-PSs-Bpi MAVA01
Nel corso del 2008, oltre sono state avviate le attività di sperimentazione del monitoraggio biologico mantenendo al contempo l’attività di monitoraggio prevista dal D.Lgs 152/99 pur su una rete più ridotta rispetto a quella del 2007, rappresentata da 36 punti. La riduzione della rete è stata applicata mantenendo le situazioni che nel corso degli anni si sono rivelate più critiche in termini rispetto al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Nel corso del 2009 con l’emanazione del DM 56/09 si è finalmente concluso il processo di caratterizzazione con la ridefinizione della rete di monitoraggio di qualità ambientale. Tale rete è stata definita sulla base dei corpi idrici caratterizzati ed individuati ai sensi del DM 131/08 nonché dell’analisi di rischio, della conoscenza del territorio e dei dati pregressi di monitoraggio. In sintesi il D.Lgs. 152/06 come il precedente D.Lgs. 152/99 prevede che i corsi d’acqua superficiali possano essere monitorati per definirne :
Allegato III - Parte A 35
• la qualità ambientale, • l’idoneità alla vita dei pesci • l’idoneità alla produzione di acque destinate al consumo umano.
Il monitoraggio di qualità ambientale viene distinto in tre differenti tipologie:
• monitoraggio di sorveglianza, finalizzato all’analisi degli inquinamento a lungo termine ed applicato ad un numero sufficiente e rappresentativo di corpi idrici definiti non a rischio di raggiungere l’obiettivo di qualità ambientale al 2015
• monitoraggio operativo, applicato a tutti i corpi idrici considerati a rischio di non raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale al 2015
• monitoraggio di indagine, finalizzato alla verifica di situazioni di peggioramento o per approfondire fenomeni di inquinamento accidentale
I tre diversi tipi di monitoraggio sono indistintamente finalizzati alla definizione di:
• stato ecologico • stato chimico
I punti di qualità ambientale sono stati definiti a partire dai seguenti criteri:
• mantenimento dei punti di prelievo già monitorati ai sensi del previgente D. Lgs. 152/99 che non soddisfano stabilmente gli obiettivi di qualità indicati;
• inserimento dei corsi d’acqua di primo ordine relativi ai bacini con superficie maggiore di 20 km2;
• mantenimento dei punti di prelievo padani localizzati in chiusura di bacino (in relazione al confine piemontese)
In termini numerici la rete di monitoraggio comprensiva anche delle stazioni di monitoraggio di qualità per specifica destinazione-vita pesci risulta costituita da:
• stazioni di monitoraggio dello stato ecologico (n° 91 risultato della procedura di accorpamento e da monitorare nel corso del sessennio 2009-2014)
• stazioni di monitoraggio dello stato chimico (n° 4 2) • stazioni di monitoraggio vita pesci (n° 15)
per un totale di 111 stazioni, riportate in Tabella 11, di cui vengono indicate:
• PROV= Provincia di appartenenza • COD_TIPO= Codice Tipologia (fluviale o lacustre) di appartenenza • COD_CI= Codice Corpo idrico (fluviale o lacustre) • BACINO= Bacino Idrografico di appartenenza • CORSO ACQUA= Corso d'acqua di appartenenza • SIGLA= Sigla stazione • LOCALITA= Località • MONIT_152_99= Se la stazione veniva monitorata ai sensi del D.Lgs 152/99 indica gli
anni in cui la stazione è attiva (es 12=2001,2002; 123=2001,2002,2003;7=2007;…) • TIPIPUNTISIGLA = Finalità della stazione ai sensi del D.Lgs 152/06 (SE = Stato
Ecologico, SC = Stato Chimico ;SESC = Stato Ecologico e Stato Chimico; SEVP = Stato Ecologico e Vita Pesci; SESCVP = Stato Ecologico e Stato Chimico e Vita Pesci; SCVP = Stato Chimico e Vita Pesci; VP = Vita Pesci
• CATEGORIA = Categoria Corpo Idrico (Fiume, Lago)
Allegato III - Parte A 36
Tabella 11 Rete di Monitoraggio di Qualità Ambienta le e Vita Pesci
PROV COD_TIPO COD_CI BACINO CORSO_ACQUA SIGLA LOCALITA MONIT_152 TIPIPUNTISIGLA CATEGORIA
GE 10IN8T 0012li Arrestra T. Arrestra ARAR02 Viadotto Arrestra SE FIUME
GE 10SS3T 2142IR Aveto T. Aveto AVAV03 Ponte per Alpepiana 45678 SE FIUME
GE 10SS2T 2141li Aveto T. Aveto AVAV03M Pian di Carso SE FIUME GE 10SS8T 0563li Bisagno T. Bisagno BIBI04M Giro del Fullo SE FIUME
GE 10IN8T 0565li Bisagno T. Bisagno BIBI05 Ponte di S. Agata, Genova 12345678 SESC FIUME
GE Cerusa T. Cerusa CECE02V A valle della cartiera di Fiorino SC FIUME
GE 10IN8T 0232li Cerusa T. Cerusa CECE04 Voltri 34567 SE FIUME GE 10IN8T 0381li Chiaravagna T. Chiaravagna CHCH01 Sestri Ponente 12345678 SESC FIUME GE 10SS3T 1402li Entella F. Entella ENEN02 Ponte Maddalena 12345678 SESC FIUME GE 10IN8T 1400205li Entella T. Graveglia ENGR03 Graveglia SE FIUME GE 10SS2T 1400204li Entella T. Graveglia ENGR03M Santa Lucia SE FIUME
GE 10SS2T 1400148li Entella T. Lavagna ENLA07 San Pietro di Sturla SE FIUME
GE 10SS3T 1401li Entella T. Lavagna ENLA08 Ponte Birago a valle di S. Quirico 12345678 SC FIUME
GE Entella R. di Marsiglia ENMR01 Presso Campo Martino 8 SC FIUME
GE 10SS2T 1400153li Entella T. Sturla ENSL04 Carasco SE FIUME
GE 10SS1T 1591li Gromolo T. Gromolo GRGR02M S. Vittoria di Libiola 8 SESC FIUME
GE Leira T. Acquasanta LEAC03 Mele Fondocrosa SC FIUME GE 10SS2T 0241li Leira T. Leira LELE01 Voltri 34567 SE FIUME
GE 10SS1T 0091li Lerone T. Lerone LRLR03
Stoppani, ingresso stabilimento 123467 SESC FIUME
GE 10SS2T 1982IR Orba T. Orba OROR130M Badia Tiglieto 12345678 SEVP FIUME
Allegato III - Parte A 37
PROV COD_TIPO COD_CI BACINO CORSO_ACQUA SIGLA LOCALITA MONIT_152 TIPIPUNTISIGLA CATEGORIA
GE 10SS2T 1673li Petronio T. Petronio PEPE04 A monte di Riva Trigoso 34567 SE FIUME
GE 10SS2T 0422li Polcevera T. Polcevera POPO03M Bolzaneto SC FIUME GE 10SS2T 0424li Polcevera T. Polcevera POPO05 Cornigliano 12345678 SESC FIUME GE 10IN8T 0420302li Polcevera T. Secca POSE02 Morigallo SE FIUME
GE 10SS1T 2061031li Scrivia T. Pentemina SCPT01M A valle di Vallecalda 8 SE FIUME
GE 10SS2T 2063li Scrivia T. Scrivia SCSC02 A valle di Casella SE FIUME GE 10SS3T 2065li Scrivia T. Scrivia SCSC04 A valle di Busalla SESC FIUME
GE 10SS3T 2069IR Scrivia T. Scrivia SCSC07M Il Casello, Pietrabissara 12345678 SESC FIUME
GE 10IN8T 2060251li Scrivia T. Vobbia SCVO01 Sotto Costa Castagna SE FIUME
GE 10SS2T 2060252li Scrivia T. Vobbia SCVO130 Casa Isolarotonda 1234567 SE FIUME
GE 10SS1T 1991171li Stura T. Gargassa STGA130 Prati della Chiesa 12345678 SE FIUME
GE 10SS2T 1992IR Stura T. Stura STST04
A valle del depuratore di Rossiglione 345678 SE FIUME
GE 10SS2T 2081li Trebbia F. Trebbia TRTR04
Tra Isola di Rovegno e Gorreto SE FIUME
GE 10SS3T 2082IR Trebbia F. Trebbia TRTR05 A valle di Gorreto 345678 SE FIUME GE 10SS1T 0342li Varenna T. Varenna VAVA03 Pegli - Multedo 4567 SE FIUME
IM 09SS2T 6732li Argentina T. Argentina AGAG01 A monte di Agaggio Inferiore SE FIUME
IM 09SS2T 6731li Argentina T. Argentina AGAG01M A monte di Triora 8 SE FIUME
IM 09SS3T 6733li Argentina T. Argentina AGAG02 A valle di Badalucco SE FIUME
IM 09IN8T 6736li Argentina T. Argentina AGAG04 Arma di Taggia 8 SESC FIUME
IM 09SS2T 6702li Armea T. Armea AMAM01 Bussana, cimitero Sanremo 1234567 SESC FIUME
Allegato III - Parte A 38
PROV COD_TIPO COD_CI BACINO CORSO_ACQUA SIGLA LOCALITA MONIT_152 TIPIPUNTISIGLA CATEGORIA
IM 09SS2T 4550043li Centa T. Arroscia CTAR01 Da definire SE FIUME IM 09SS3T 4550044li Centa T. Arroscia CTAR02M Da definire SC FIUME IM 09SS2T 4550040501li Centa Giare di Rezzo CTGI01 Pieve di Teco SE FIUME
IM 09SS2T 6952li Impero T. Impero IMIM01 A valle di S. Lazzaro Reale SE FIUME
IM 09IN8T 6955li Impero T. Impero IMIM03 Imperia, zona foce 8 SESC FIUME
IM 09SS2T 6341li Nervia T. Nervia NVNV01 Villaggio Mauro SE FIUME
IM 09IN8T 6343li Nervia T. Nervia NVNV02
A monte di S. Pietro, Camporosso 1234567 SE FIUME
IM 09SS3T 6344li Nervia T. Nervia NVNV03 A valle di Camporosso 8 SESC FIUME
IM 09IN8T 6922li Prino T. Prino PRPR01 A valle di Piani 1234567 SESC FIUME IM 09SS2T 6300102li Roia T. Bevera ROBE02 Da definire SESC FIUME IM 09SS3T 6303li Roia F. Roia RORO03 Ventimiglia 12345678 SESC FIUME IM 09IN8T 6881li San Lorenzo T. San Lorenzo LOLO02 Da definire SE FIUME
IM 09SS2T 7191IR Tanaro F. Tanaro TATA01 A monte di Ponte di Nava 78 SE FIUME
IM 09SS2T 7190151li Tanaro T. Tanarello TATN01 Prato d'Isole 8 SE FIUME
IM 09IN8T 6352li Vallecrosia T. Vallecrosia VLVL01 Piani di Vallecrosia 1234567 SESC FIUME
SP 10IN8T 2161li Castagnola T. Castagnola CSCS02 Da definire SE FIUME SP 10SS2T 3630223692li Magra T. Gravegnola MAGR01 Da definire SE FIUME
SP Magra F. Magra MAMA01
Santo Stefano Magra, campo sportivo 12345678 VP FIUME
SP 10SS4T 3631IR Magra F. Magra MAMA02 Ceparana 12345678 VP FIUME
SP 10SS4T 3632li Magra F. Magra MAMA03 Arcola, zona industriale 1234567 SCVP FIUME
SP 10SS4T 3632li Magra F. Magra MAMA03M Da definire SC FIUME
Allegato III - Parte A 39
PROV COD_TIPO COD_CI BACINO CORSO_ACQUA SIGLA LOCALITA MONIT_152 TIPIPUNTISIGLA CATEGORIA
SP 10SS4T 3632li Magra F. Magra MAMA04 Sarzana, ponte F.F.S.S. 12345678 SEVP FIUME
SP 10SS2T 3630221li Magra F. Vara MAVA01 Pian di Roma 345678 SE FIUME
SP 10SS3T 3630222li Magra F. Vara MAVA03
Confluenza Canale dei Ruteisi 345678 SE FIUME
SP 10SS3T 3630223li Magra F. Vara MAVA05 Ca' di Vara 12345678 VP FIUME
SP 10SS3T 3630226li Magra F. Vara MAVA06 Stadomelli, ponte Ramello 12345678 VP FIUME
SP 10SS3T 3630225li Magra F. Vara MAVA06P Da definire SC FIUME
SP 10SS3T 3630227li Magra F. Vara MAVA07 Cavanella Vara, Beverino 12345678 VP FIUME
SP 10SS3T 3630227li Magra F. Vara MAVA08 Piana Battolla 12345678 VP FIUME
SP 10SS3T 3630228li Magra F. Vara MAVA09 Bottagna, Campo Sportivo 12345678 SESCVP FIUME
SP 10SS3T 3630228li Magra F. Vara MAVA09M Da definire SC FIUME SP 10SS2T 3681IR Taro F. Taro TOTO01 Da definire SE FIUME
SV 09SS3T 5886li Bormida di Millesimo
F. Bormida di Millesimo BOMI01
A valle di Acquafredda 12345678 SEVP FIUME
SV 09SS2T 5885li Bormida di Millesimo
F. Bormida di Millesimo BOMI01M Da definire SE FIUME
SV 08SS3F 5888li Bormida di Millesimo
F. Bormida di Millesimo BOMI02 Da definire SC FIUME
SV 08SS3F 5889IR Bormida di Millesimo
F. Bormida di Millesimo BOMIAV
Cengio, a valle ACNA 12345678 SESC FIUME
SV 09SS2T 5810312li Bormida di Spigno
F. Bormida di Mallare BOMA01M Altare SESC FIUME
SV 08SS2F 5810314li Bormida di Spigno
F. Bormida di Mallare BOMA02
Case Valmeschia, a valle Ferrania 1234567 SESC FIUME
SV 09SS2T 5810321li Bormida di Spigno
F. Bormida di Pallare BOPA01
A monte di Carcare SE FIUME
Allegato III - Parte A 40
PROV COD_TIPO COD_CI BACINO CORSO_ACQUA SIGLA LOCALITA MONIT_152 TIPIPUNTISIGLA CATEGORIA
SV 08SS2F 5810322li Bormida di Spigno
F. Bormida di Pallare BOPA02
S. Giuseppe di Cairo 1234567 SE FIUME
SV 08SS2F 5811li Bormida di Spigno
F. Bormida di Spigno BOSP03V
Mazzucca, a valle sito SESC FIUME
SV 08SS3D 5816IR Bormida di Spigno
F. Bormida di Spigno BOSP11
A valle di Ponte Vecchio 8 SESC FIUME
SV 08SS3F 5812li Bormida di Spigno
F. Bormida di Spigno BOSP41
Ponte per Carnovale SESC FIUME
SV 09SS3T 4550046li Centa T. Arroscia CTAR03 Regione Negiaire 8 SC FIUME
SV 09SS3T 4551li Centa F. Centa CTCT02M Regione S. Clemente SESC FIUME
SV 09SS2T 4550040051li Centa T. Lerrone CTLE01 Garlenda SE FIUME SV 09SS2T 4550052li Centa T. Neva CTNE02 Da definire SESC FIUME SV 09SS2T 4550050102li Centa R. Pennavaira CTPE01 Da definire SC FIUME SV 10SS2T 5770121li Erro R. Ciua ERCI01 Da definire SE FIUME SV 10SS2T 5773IR Erro T. Erro ERER01 San Lorenzo 8 SE FIUME
SV 10SS2T 5772li Erro T. Erro ERER130
A monte della confluenza del R. Ciua 12345678 SE FIUME
SV 10IN8T 5382li Letimbro T. Letimbro LTLT02 Da definire SE FIUME SV 09IN8T 4883li Maremola T. Maremola MRMR02 Pietra Ligure SE FIUME
SV 09IN8T 4272li Merula T. Merula MEME02 A monte di S. Lazzaro SE FIUME
SV 10SS1T 1980661li Orba T. Orbarina OROB130 S. Pietro d'Olba 12345678 SEVP FIUME
SV 09IN8T 4931li Porra T. Porra (Porro o Pora) PAPA02 Finale Ligure SE FIUME
SV 09IN8T 5330032li Quiliano T. Quiliano o Trexenda QUQU02 Da definire SE FIUME
SV Sansobbia T. Sansobbia SASA01M Da definire SC FIUME SV 10IN8T 5453li Sansobbia T. Sansobbia SASA02 Da definire SESC FIUME SV 09SS2T 4942li Sciusa T. Sciusa o La SISI03 Da definire SE FIUME
Allegato III - Parte A 41
PROV COD_TIPO COD_CI BACINO CORSO_ACQUA SIGLA LOCALITA MONIT_152 TIPIPUNTISIGLA CATEGORIA
Fiumara SV 09IN8T 5301li Segno T. Segno SESE02 Da definire SESC FIUME SV 10SS2T 5631li Teiro T. Teiro TETE02 Da definire SESC FIUME SV 08SS2T 5801IR Valla T. Valla VVVV01 Da definire SE FIUME
SV 09IN8T 4801li Varatello T. Varatello VRVR02 Borghetto Santo Spirito SE FIUME
GE ME-3 2001li Aveto Lago delle Lame Lago delle Lame Lago delle Lame 12345678 SEVP LAGO
SV ME-5 588021*li Bormida di Millesimo Lago di Osiglia
Lago di Osiglia Da definire SE LAGO
GE ME-2 140015096011018 Entella Lago di Giacopiane
Lago di Giacopiane
Lago di Giacopiane 12345678 SEVP LAGO
GE ME-3 203006*li Gorzente-Orba
Lago di Bruno - Gorzente
Lago di Bruno - Gorzente Da definire SE LAGO
GE ME-3 1001li Gorzente-Orba
Lago Lungo - Gorzente
Lago Lungo - Gorzente Da definire SE LAGO
GE ME-4 206158*li Scrivia Lago Busalletta Lago Busalletta Da definire SE LAGO
GE ME-4 208151*li Trebbia Lago del Brugneto
Lago del Brugneto
Lago del Brugneto 12345678 SEVP LAGO
Allegato III - Parte A 42
Per quanto riguarda le acque destinate al consumo umano: nella tabella sottoriportata vengono elencati i corpi idrici monitorati per le acque destinate al consumo umano ai sensi dell’Allegato 2 Sez. A alla Parte Terza del D. Lgs 152/06. Tale tabella è stata estratta dalla D.G.R. 382 del 2/03/2004 “Acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile. Aggiornamento della classificazione ed elenchi D.D. 2868/02” come aggiornata dal D.D. 353 del 15/2/06 “Acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile”. Si evidenzia che ai sensi della Dir. 2000/60 sarà necessario provvedere ad una reale integrazione di questo monitoraggio con quelli relativi alla qualità ambientale. Provincia A.S.L. Comune Corpo idrico Punto di prelievo Ge A.S.L. 3 Genovese Arenzano Rio Persico Rio Persico Ge A.S.L. 3 Genovese Arenzano Rio Leone Rio Leone Ge A.S.L. 3 Genovese Arenzano Torrente Lerca Torrente Lerca Ge A.S.L. 3 Genovese Arenzano Rio Negrone Rio Negrone Ge A.S.L. 3 Genovese Arenzano Rio Sinsea Rio Sinsea Ge A.S.L. 3 Genovese Arenzano Rio Lerone Rio Lerone Ge A.S.L. 3 Genovese Bargagli Torrente Bisagno Torrente Bisagno Ge A.S.L. 3 Genovese Bargagli Torrente Lavena Torrente Lavena Ge A.S.L. 3 Genovese Busalla Rio Cappe Rio Cappe Ge A.S.L. 3 Genovese Busalla Torrente Scrivia Torrente Scrivia Ge A.S.L. 3 Genovese Busalla Lago Busalletta Lago Busalletta Ge A.S.L. 3 Genovese Campoligure Rio Carnafame Rio Carnafame Ge A.S.L. 3 Genovese Campomorone Rio Riasso Rio Riasso Ge A.S.L. 3 Genovese Campomorone Laghi Gorzente Laghi Gorzente Ge A.S.L. 3 Genovese Casella Rio Ghiacci Rio Ghiacci Ge A.S.L. 3 Genovese Ceranesi Rio Morasso Rio Morasso Ge A.S.L. 3 Genovese Ceranesi Rio Vaccarezza Rio Vaccarezza Ge A.S.L. 3 Genovese Ceranesi Rio Cortinelle Rio Cortinelle Ge A.S.L. 3 Genovese Cicagna Rio Liteglia Rio Liteglia Ge A.S.L. 3 Genovese Cogoleto Rio Carbonea Rio Carbonea Ge A.S.L. 3 Genovese Cogoleto Rio Scaggiun Rio Scaggiun Ge A.S.L. 3 Genovese Cogoleto Torrente Acquabona 1 Torrente Acquabona 1 Ge A.S.L. 3 Genovese Cogoleto Torrente Acquabona 2 Torrente Acquabona 2 Ge A.S.L. 3 Genovese Crocefieschi Rio Moro Rio Moro Ge A.S.L. 3 Genovese Fontanigorda Rio Alberelle Rio Alberelle Ge A.S.L. 3 Genovese Genova Rio Cerusa Rio Madonnetta Ge A.S.L. 3 Genovese Genova Torrente Leira Torrente Leira Ge A.S.L. 3 Genovese Genova Rio Nasche Rio Nasche Ge A.S.L. 3 Genovese Gorreto Rio Cagavelli Rio Cagavelli Ge A.S.L. 3 Genovese Isola Cantone Rio Furné Rio Furné Ge A.S.L. 3 Genovese Isola Cantone Rio San Lazzaro Rio San Lazzaro Ge A.S.L. 3 Genovese Isola Cantone Rio Cagnola Rio Cagnola Ge A.S.L. 3 Genovese Isola Cantone Rio Roccaforte Rio Roccaforte Ge A.S.L. 3 Genovese Lumarzo Rio Lavagnaschello Rio Lavagnaschello Ge A.S.L. 3 Genovese Lumarzo Rio S. Marco d’Urri Rio S. Marco d’Urri Ge A.S.L. 3 Genovese Lumarzo Rio Lavagna Rio Lavagna Ge A.S.L. 3 Genovese Lumarzo Rio dell’Asino Rio dell’Asino Ge A.S.L. 3 Genovese Lumarzo Torrente Urri Torrente Urri Ge A.S.L. 3 Genovese Masone Rio Orlantin Rio Orlantin Ge A.S.L. 3 Genovese Mele Rio Masson Rio Masson Ge A.S.L. 3 Genovese Mezzanego Torrente Mogliana Torrente Mogliana Ge A.S.L. 3 Genovese Mezzanego Torrente Mezzanego Torrente Mezzanego Ge A.S.L. 3 Genovese Mezzanego Torrente Pinello Torrente Pinello Ge A.S.L. 3 Genovese Moconesi Torrente Moconesi Torrente Moconesi Ge A.S.L. 3 Genovese Montoggio Lago Valnoci Lago Valnoci Ge A.S.L. 3 Genovese Montoggio Rio Scaggia Rio Scaggia
Allegato III - Parte A 43
Provincia A.S.L. Comune Corpo idrico Punto di prelievo Ge A.S.L. 3 Genovese Neirone Rio Bassi Rio Bassi Ge A.S.L. 3 Genovese Propata Rio Foglia Rio Foglia Ge A.S.L. 3 Genovese Ronco Scrivia Rio Ladde Rio Ladde Ge A.S.L. 3 Genovese Ronco Scrivia Rio Nave Rio Nave Ge A.S.L. 3 Genovese Rondanina Rio della Servetta Rio della Servetta Ge A.S.L. 3 Genovese Rovegno Torrente Pescia Torrente Pescia Ge A.S.L. 3 Genovese S. Olcese Rio Comago Rio Comago Ge A.S.L. 3 Genovese Savignone Rio Cavageo Rio Cavageo Ge A.S.L. 3 Genovese Savignone Rio Fontanili Rio Fontanili Ge A.S.L. 3 Genovese Savignone Rio Pianbertone Rio Pianbertone Ge A.S.L. 3 Genovese Savignone Rio Canalbolzone Rio Canalbolzone Ge A.S.L. 3 Genovese Serrà Ricco Rio Valleregia Rio Valleregia Ge A.S.L. 3 Genovese Serrà Ricco Rio Pernecco Rio Pernecco Ge A.S.L. 3 Genovese Torriglia Rio Casaito Rio Casaito Ge A.S.L. 3 Genovese Torriglia Lago Brugneto Lago Brugneto Ge A.S.L. 3 Genovese Torriglia Torrente Laccio Torrente Laccio Ge A.S.L. 3 Genovese Torriglia Rio Costalunga Rio Costalunga Ge A.S.L. 3 Genovese Torriglia Torrente Laccetto Torrente Laccetto Ge A.S.L. 3 Genovese Torriglia Rio Donega Rio Donega Ge A.S.L. 3 Genovese Torriglia Rio Teccia Rio Teccia Ge A.S.L. 3 Genovese Torriglia Rio Canivelli Rio Canivelli Ge A.S.L. 3 Genovese Torriglia Rio della Serra Rio della Serra Ge A.S.L. 3 Genovese Torriglia Rio Serrone Rio Serrone SV A.S.L. 2 Savona Altare Torrente Consevola Loc. San Lorenzo SV A.S.L. 2 Savona Dego Rio Pollovero Loc. Eirola SV A.S.L. 2 Savona Giusvalla Rio Rotte Molino delle Rotte SV A.S.L. 2 Savona Millesimo Diga Millesimo Loc. Cummi SV A.S.L. 2 Savona Orco Feglino Rio Fasce Ponte del Passo SV A.S.L. 2 Savona Origlia Rio Marcozzera Loc. Verina SV A.S.L. 2 Savona Pallare Rio Battaglia dx Loc. Surie SV A.S.L. 2 Savona Pallare Rio Battaglia sx Loc. Surie SV A.S.L. 2 Savona Pallare Rio Fornelli dx Sotto Pian Gallo SV A.S.L. 2 Savona Pallare Rio Fornelli sx Loc. Formaggio SV A.S.L. 2 Savona Pallare Fiume Bormida Loc. Nedù SV A.S.L. 2 Savona Quiliano Rio Porcile Rio Porcile SV A.S.L. 2 Savona Quiliano Rio Cornaro Rio Cornaro SV A.S.L. 2 Savona Sassello Rio Veirera Loc. Veirera SV A.S.L. 2 Savona Sassello Rio Cagnoni Loc. Alberola SV A.S.L. 2 Savona Sassello Rio Nido Loc. Pianpaludo SV A.S.L. 2 Savona Stella Acquedotto Celle Pian dell’acqua SV A.S.L. 2 Savona Stella Torrente Sansobbia Pian dell’Acqua SV A.S.L. 2 Savona Urbe Rio Sambù Loc. Marasca SV A.S.L. 2 Savona Varazze Rio Uomo Morto Rio Uomo Morto SV A.S.L. 2 Savona Varazze Rio Serra Loc. Le Paie SV A.S.L. 2 Savona Varazze Rio Ciusa Rio Ciusa SV A.S.L. 2 Savona Varazze Torrente Malanotte Torrente Malanotte IM A.S.L. 1 Imperia Cosio d’Arroscia Torrente Tanarello Cosio d’A. 960 metri IM A.S.L. 1 Imperia Pigna e Triora Diga Tenarda Vallone dei Rii IM A.S.L. 1 Imperia Pigna e Triora Rio Tane Valle Tane SP A.S.L. 5 La Spezia Ortonovo Torrente Parmignola Annunziata SP A.S.L. 5 La Spezia Pignone Torrente Pignone Loc. Puin SP A.S.L. 4 La Spezia Maissana Rio Orbara
Corpi idrici monitorati per le acque destinate al c onsumo umano
Allegato III - Parte A 44
2.1.3.1 Frequenze di monitoraggio e profili analiti ci Ai fini della classificazione della qualità dei corsi d’acqua il D.Lgs 152/99 prevede determinazioni sulla matrice acquosa e sul biota, integrate da indagini sui sedimenti e da test di tossicità, qualora ne ricorra la necessità. Le frequenze di campionamento, i profili eseguiti e la classificazione elaborata dipendono, in generale, dalla tipologia della stazione nonché dalle pressioni antropiche cui è soggetto il corpo idrico. Per quanto riguarda i parametri ricercati, il D. Lgs 152/99 suddivide i parametri in obbligatori ed addizionali. Come suggerisce il termine i primi devono essere obbligatoriamente ricercati, i secondi vengono scelti caso a caso in funzione delle peculiarità dei siti di prelievo:
• presenza nella zona di attività in atto o pregresse che potessero originare le sostanze indicate;
• indicazioni derivanti da precedenti campagne analitiche;
• importanza idrologica ed ambientale del corpo idrico;
• usi delle acque e possibili conseguenze sugli ecosistemi interessati;
• capacità operative dei laboratori dipartimentali;
per quanto riguarda i singoli parametri, si è data maggior priorità alla ricerca delle sostanze persistenti e bioaccumulabili con particolare riguardo alle forme più biodisponibili. Nella Tabella 12 sono elencati i parametri obbligatori previsti per i corsi d’acqua e per i laghi. I parametri sottolineati corrispondono ai parametri “macrodescrittori” che sono utilizzati, come specificato nell’Allegato 1 del D. Lgs 152/99, per l’elaborazione dell’indice di qualità.
Allegato III - Parte A 45
Tabella 12: parametri obbligatori previsti in tutti i punti di campionamento
Parametri obbligatori corsi
d’acqua
Parametri obbligatori laghi
Portata (m3/sec)
pH
Solidi sospesi (mg/l)
Temperatura (°C)
Conducibilità (µS/cm (20°C))
Durezza (mg/l di CaCO3)
Azoto totale (N mg/l)
Azoto ammoniacale (N mg/l)
Azoto nitrico (N mg/l)
Ossigeno disciolto (mg/ll)
BOD5 (O2 mg/l)
COD (O2 mg/l)
Ortofosfato (P mg/l)
Fosforo totale (P mg/l)
Cloruri (Cl- mg/l)
Solfati (SO4—mg/l)
Escherichia coli (UFC/100 ml)
Temperatura (°C)
Alcalinità (mg/l Ca(HCO3)2)
Ossigeno disciolto (mg/l)
Clorofilla “a” (µg/l)
Ortofosfato (P µg/l)
Azoto nitrico (N mg/l)
Conducibilità elettrica specifica
(µS/cm (20°C))
pH
Trasparenza (m)
Ossigeno ipolimnico (% di sat)
Fosforo totale (P µg/l)
Azoto nitroso (N µg/l)
Azoto ammoniacale (N mg/l)
Azoto totale (N mg/l)
In tutti i corsi d’acqua è, inoltre, effettuato il rilevamento dell’IBE (Indice Biotico Esteso). I parametri addizionali possono essere ricercati nelle diverse matrici. Per quanto riguarda la matrice acquosa sono stati ricercati, in maniera differenziata:
• metalli pesanti
• solventi
• pesticidi
Per quanto riguarda la matrice sedimento sono stati ricercati, in maniera differenziata:
• metalli pesanti
• PCB
• IPA
• pesticidi
Allegato III - Parte A 46
Per valutare l’eventuale biodisponibilità del sedimento le indagini chimiche sono sempre accompagnate da test di tossicità sulla Daphnia magna e sul Vibrio fischeri. La matrice acquosa viene campionata da 4 a 12 mensilmente a seconda della tipologia di stazione. Il rilevamento dell’IBE viene effettuato da un minimo di due ad un massimo di 4 volte all’anno. L’analisi del sedimento, ove effettuata, viene eseguita annualmente. In considerazione dei risultati della classificazione nel corso degli anni i parametri indagati e le frequenze hanno subito modifiche in termini di riduzione dei prelievi nei punti in cui lo stato di qualità ambientale raggiungeva l’obiettivo buono. Per quanto attiene l’analisi della matrice sedimento dei corsi d’acqua è stata mantenuta fino al 2007 nelle stazioni di monitoraggio più critiche ed è stata poi sostituita dall’analisi delle sostanze pericolose solo sulla matrice acquosa in applicazione a quanto indicato dalla nuova normativa vigente. Con l’emanazione del D.Lgs. 152/06, oltre alle novità introdotte in termini di definizione dei corpi idrici, cambia completamente anche l’impostazione del monitoraggio. Si passa da un approccio quasi esclusivamente chimico ad uno principalmente biologico. Il DM 56/09 prevede, infatti, come sopra già accennato, che per la definizione dello stato ecologico dei fiumi vengano monitorati elementi di qualità biologici, elementi di qualità Idromorfologici ed elementi fisico-chimici e chimici. Nella tabella 13 vengono riportate le frequenze di campionamento per il monitoraggio dello stato ecologico dei fiumi indicato nella tabella 3.6 del DM 56/09.
Allegato III - Parte A 47
Tabella 13 Frequenze campionamento per il monitorag gio dello stato ecologico dei fiumi
SORVEGLIANZA 1 OPERATIVO2
Elementi di qualità biologici
Macrofite 2 volte3 2 volte3
Diatomee 2 volte4
in corrispondenza con il
campionamento dei
macroinvertebrati
2 volte4
in corrispondenza con il
campionamento dei
macroinvertebrati
Macroinvertebrati 3 volte5 3 volte5
Pesci 1 volta6 1 volta6
Elementi di qualità Idromorfologici
Continuità 1 volta 1 volta7
Idrologia continuo8 Continuo8
Alterazione
morfologica
1 volta 1 volta7 Morfologia
Caratterizzazione
degli habitat
prevalenti
1 volta
in corrispondenza con il
campionamento dei
macroinvertebrati
1 volta
in corrispondenza con il
campionamento dei
macroinvertebrati
SORVEGLIANZA 1 OPERATIVO9
Elementi fisico-chimici e chimici
Condizioni termiche
Conducibilità
Stato dei nutrienti
Stato di acidificazione
Altre sostanze non appartenenti
Trimestrale
e comunque in
corrispondenza con il
campionamento dei
macroinvertebrati e/o
Trimestrale
Nell’anno del monitoraggio
biologico i campionamenti
sono effettuati
possibilmente in
1 Il ciclo del monitoraggio di sorveglianza è almeno sessennale fatte salve le eccezioni previste in tabella
per l’idrologia dei fiumi e per i siti della rete nucleo 2 Il monitoraggio operativo degli elementi di qualità biologica, salvo il fitoplancton nei laghi, è effettuato con
cicli non superiori a 3 anni 3 Monitoraggio facoltativo per i fiumi ricadenti nelle idroecoregioni alpine e per i fiumi grandi e molto grandi
così come definiti nella sezione A punto 1.1 dell’Allegato 3 del D.Lgs 152/06 4 La frequenza di campionamento è aumentata a 3 volte per fiumi ad elevata variabilità idrologica naturale
o artificiale e grandi fiumi 5 La frequenza di campionamento è ridotta a 2 volte per i fiumi temporanei mentre è aumentata a 4 volte
per fiumi ad elevata variabilità idrologica naturale o artificiale e grandi fiumi 6 Nel caso di corsi d’acqua temporanei il monitoraggio dei pesci è facoltativo 7 Il monitoraggio operativo è effettuato con cicli non superiori a 6 anni 8 Le misurazioni in continuo sono da prevedersi per i siti idrologicamente significativi della rete, è possibile
utilizzare interpolazioni per gli altri siti 9 Il ciclo del monitoraggio operativo degli elementi fisico-chimici e chimici è annuale
Allegato III - Parte A 48
SORVEGLIANZA 1 OPERATIVO2
all’elenco di priorità delle diatomee corrispondenza con il
campionamento dei
macroinvertebrati e/o delle
diatomee.
Ai fini della verifica del raggiungimento del buono stato complessivo dei corpi idrici, il DM 56/09 prevede, altresì la verifica che gli stessi raggiungano o mantengano il buono stato chimico, attraverso il monitoraggio delle sostanze appartenenti all’elenco di priorità, distinte tra prioritarie (P), pericolose prioritarie (PP) , con conseguente rispetto degli standard di qualità di cui alla tabella 1A del DM 56/09. In Tabella 14 viene riportato l’elenco di tali sostanze.
Tabella 14 Sostanze appartenenti all’elenco di prio rità
N NUMERO CAS TIPO SOSTANZA SOSTANZA
1 15972-60-8 P Alaclor
2 85535-84-8 PP Alcani, C10-C13, cloro
309-00-2 Aldrin
60-57-1 Dieldrin
72-20-8 Endrin 3
465-73-6
E
Isodrin
4 120-12-7 PP Antracene
5 1912-24-9 P Atrazina
6 71-43-2 P Benzene
7 7440-43-9 PP Cadmio e composti
8 470-90-6 P Clorfenvinfos
9 2921-88-2 P Clorpirifos (Clorpirifos etile)
10 E DDT totale
50-29-3 E p.p'-DDT
11 107-06-2 P 1,2-Dicloroetano
12 75-09-2 P Diclorometano
13 117-81-7 P Di(2-etilesilftalato)
14 32534-81-9 PP
Difeniletere bromato (sommatoria congeneri 28, 47, 99,
100, 153 e 154)
15 330-54-1 P Diuron
16 115-29-7 PP Endosulfan
17 118-74-1 PP Esaclorobenzene
18 87-68-3 PP Esaclorobutadiene
19 608-73-1 PP Esaclorocicloesano
Allegato III - Parte A 49
N NUMERO CAS TIPO SOSTANZA SOSTANZA
20 206-44-0 P Fluorantene
21 PP Idrocarburi policiclici aromatici
50-32-8 PP Benzo(a)pirene
205-99-2 PP Benzo(b)fluorantene
207-08-9 PP Benzo(k)fluoranthene
191-24-2 PP Benzo(g,h,i)perylene
193-39-5 PP Indeno(1,2,3-cd)pyrene
22 34123-59-6 P Isoproturon
23 7439-97-6 PP Mercurio e composti
24 91-20-3 P Naftalene
25 7440-02-0 P Nichel e composti
26 84852-15-3 PP 4-Nonilfenolo
27 140-66-9 P Ottilfenolo (4-(1,1',3,3'-tetrametilbutil-fenolo)
28 608-93-5 PP Pentaclorobenzene
29 87-86-5 P Pentaclorofenolo
30 7439-92-1 P Piombo e composti
31 122-34-9 P Simazina
32 56-23-5 E Tetracloruro di carbonio
33 127-18-4 E Tetracloroetilene
33 79-01-6 E Tricloroetilene
34 36643-28-4 PP Tributilstagno composti
35 12002-48-1 P Triclorobenzeni
36 67-66-3 P Triclorometano
37 1582-09-8 P Trifluralin
Allegato III - Parte A 50
2.1.4 Risultati monitoraggio anni 2001-2008 Il modello di classificazione proposta dal D.Lgs. 152/99 si basa su indici che esprimono sinteticamente gli stati di qualità ambientale tramite cinque classi come indicato dal Decreto stesso. Di seguito vengono brevemente descritti tali indici:
• LIM (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) è l’indice sintetico che si ottiene dall’elaborazione dei dati dei sette macrodescrittori chimici e microbiologici.
• Indice Biotico Esteso (IBE) è l’indice biologico che si ottiene attraverso lo studio della comunità macrobentonica del corso d’acqua. Si basa su due principi fondamentali delle comunità animali in presenza di fattori di alterazione: scomparsa dei taxa più sensibili, calo della biodiversità.
• Stato Ecologico del Corso d’Acqua (SECA) si ottiene incrociando i valori di IBE e LIM e considerando la classe di qualità più bassa ottenuta dai valori dei due indici calcolati singolarmente.
• Stato Chimico è definito dalla presenza nelle acque di microinquinanti o sostanze chimiche pericolose (parametri addizionali) in concentrazioni tali che il 75° percentile degli stessi superi significativamente specifici valori soglia.
• Stato Ambientale del corso d’acqua (SACA) deriva dall’incrocio dei valori del SECA con lo stato chimico.
Figura 4 Classificazione dei corpi idrici ai sensi del D.Lgs. 152/99
Nei successivi paragrafi vengono riportati graficamente, per ciascuna stazione di monitoraggio, i risultati degli indici, o elaborazioni degli stessi, ottenuti nel corso del periodo 2001-2008 ed esaminate le principali criticità emerse.
Allegato III - Parte A 51
2.1.4.1 LIM Livello di Inquinamento da Macrodescrit tori Negli istogrammi sotto riportati (da Figura 2 a Figura 50) vengono schematizzati i valori corrispondenti al 75° percentile dei singoli macrod escrittori nei singoli punti di prelievo relativi al biennio 2001-2002 ed agli anni successivi dal 2003 al 2008. Nei singoli istogrammi vengono riportati sottoforma di linea colorata gli obiettivi indicati dalla tabella 7 del D. Lgs. 152/99 per i singoli macrodescrittori. Il colore verde corrisponde alla classe buono, il colore giallo alla classe sufficiente e la linea rossa alla classe pessimo. Dall’analisi dei grafici emerge che i parametri che nel corso degli anni si sono rivelati maggiormente critici sono l’azoto ammoniacale, l’azoto nitrico, il fosforo, il COD ed Escherichia coli. Come è possibile osservare nei grafici relativi all’andamento dello Stato Ecologico (SECA) tali parametri influiscono sul raggiungimento dell’obiettivo buono.
Allegato III - Parte A 52
AZOTO NITRICO (N mg/L) - Biennio 2001-2002
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Figura 5: 75° percentile dell’azoto nitrico nelle s tazioni 152 relative al biennio 2001-2002
Allegato III - Parte A 53
AZOTO NITRICO (N mg/L) - Anno 2003
00,20,40,60,8
11,21,41,61,8
22,22,42,62,8
33,23,43,63,8
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Allegato III - Parte A 54
AZOTO NITRICO (N mg/L) - Anno 2004
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Figura 7: 75° percentile dell’azoto nitrico nelle s tazioni 152 relative all’anno 2004
Allegato III - Parte A 55
AZOTO NITRICO (N mg/L) - Anno 2005
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Figura 8: 75° percentile dell’azoto nitrico nelle s tazioni 152 relative all’anno 2005
Allegato III - Parte A 56
AZOTO NITRICO (N mg/L) - Anno 2006
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Allegato III - Parte A 57
AZOTO NITRICO (N mg/L) - Anno 2007
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Figura 10: 75° percentile dell’azoto nitrico nelle stazioni 152 relative all’anno 2007
Allegato III - Parte A 58
AZOTO NITRICO (N mg/L) - Anno 2008
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75° PERCENTILE Obiettivo SUFFICIENTE Obiettivo BUONO
Figura 11: 75° percentile dell’azoto nitrico nelle stazioni 152 relative all’anno 2008
Allegato III - Parte A 59
AZOTO AMMONIACALE (N mg/L) - Biennio 2001-2002
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Figura 12: 75% percentile dell’azoto ammoniacale ne lle stazioni 152 relative al biennio 2001-2002
Allegato III - Parte A 60
AZOTO AMMONIACALE (N mg/L) - Anno 2003
00,20,40,60,8
11,21,41,61,8
22,22,42,62,8
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Allegato III - Parte A 61
AZOTO AMMONIACALE (N mg/L) - Anno 2004
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Figura 14: 75° percentile dell’azoto ammoniacale ne lle stazioni 152 relative all’anno 2004
Allegato III - Parte A 62
AZOTO AMMONIACALE (N mg/L) - Anno 2005
00,20,40,60,8
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Figura 15: 75° percentile dell’azoto ammoniacale ne lle stazioni 152 relative all’anno 2005
Allegato III - Parte A 63
AZOTO AMMONIACALE (N mg/L) - Anno 2006
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Figura 16: 75° percentile dell’azoto ammoniacale ne lle stazioni 152 relative all’anno 2006
Allegato III - Parte A 64
AZOTO AMMONIACALE (N mg/L) - Anno 2007
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Figura 17: 75° percentile dell’azoto ammoniacale ne lle stazioni 152 relative all’anno 2007
Allegato III - Parte A 65
AZOTO AMMONIACALE (N mg/L) - Anno 2008
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Allegato III - Parte A 66
BOD5 (O2 mg/L) - Biennio 2001-2002
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Figura 19: 75% percentile del BOD5 nelle stazioni 1 52 relative al biennio 2001-2002
Allegato III - Parte A 67
BOD5 (O2 mg/L) - Anno 2003
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Allegato III - Parte A 68
BOD5 (O2 mg/L) - Anno 2004
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Figura 21: 75° percentile di BOD5 nelle stazioni 15 2 relative all’anno 2004
Allegato III - Parte A 69
BOD5 (O2 mg/L) - Anno 2005
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75° PERCENTILE Obiettivo SUFFICIENTE Obiettivo BUONO Obiettivo PESSIMO
Figura 22: 75° percentile di BOD5 nelle stazioni 15 2 relative all’anno 2005
Allegato III - Parte A 70
BOD5 (O2 mg/L) - Anno 2006
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Figura 23: 75° percentile di BOD5 nelle stazioni 15 2 relative all’anno 2006
Allegato III - Parte A 71
BOD5 (O2 mg/L) - Anno 2007
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Allegato III - Parte A 72
BOD5 (O2 mg/L) - Anno 2008
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Figura 25: 75° percentile di BOD5 nelle stazioni 15 2 relative all’anno 2008
Allegato III - Parte A 73
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75° PERCENTILE Obiettivo SUFFICIENTE Obiettivo BUONO
Figura 26: 75% percentile del COD nelle stazioni 15 2 relative al biennio 2001-2002
Allegato III - Parte A 74
COD (O2 mg/L) - Anno 2003
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Allegato III - Parte A 75
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Allegato III - Parte A 76
COD (O2 mg/L) - Anno 2005
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Figura 29: 75° percentile del COD nelle stazioni 15 2 relative all’anno 2005
Allegato III - Parte A 77
COD (O2 mg/L) - Anno 2006
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Figura 30: 75° percentile del COD nelle stazioni 15 2 relative all’anno 2006
Allegato III - Parte A 78
COD (O2 mg/L) - Anno 2007
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Figura 31: 75° percentile del COD nelle stazioni 15 2 relative all’anno 2007
Allegato III - Parte A 79
COD (O2 mg/L) - Anno 2008
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Allegato III - Parte A 80
FOSFORO TOTALE (P mg/L) - Biennio 2001-2002
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Figura 33: 75% percentile del fosforo totale nelle stazioni 152 relative al biennio 2001-2002
Allegato III - Parte A 81
FOSFORO TOTALE (P mg/L) - Anno 2003
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Allegato III - Parte A 82
FOSFORO TOTALE (P mg/L) - Anno 2004
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Figura 35: 75° percentile del fosforo totale nelle stazioni 152 relative all’anno 2004
Allegato III - Parte A 83
FOSFORO TOTALE (P mg/L) - Anno 2005
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Allegato III - Parte A 84
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Figura 37: 75° percentile del fosforo totale nelle stazioni 152 relative all’anno 2006
Allegato III - Parte A 85
FOSFORO TOTALE (P mg/L) - Anno 2007
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Figura 38: 75° percentile del fosforo totale nelle stazioni 152 relative all’anno 2007
Allegato III - Parte A 86
FOSFORO TOTALE (P mg/L) - Anno 2008
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Allegato III - Parte A 87
OSSIGENO DISCIOLTO (O2 mg/L) - Biennio 2001-2002
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Figura 40: 75% percentile dell’ossigeno disciolto n elle stazioni 152 relative al biennio 2001-2002
Allegato III - Parte A 88
OSSIGENO DISCIOLTO (O2 mg/L) - Anno 2003
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Figura 41: 75° percentile dell’ossigeno disciolto n elle stazioni 152 relative all’anno 2003
Allegato III - Parte A 89
OSSIGENO DISCIOLTO (O2 mg/L) - Anno 2004
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Allegato III - Parte A 90
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Allegato III - Parte A 91
OSSIGENO DISCIOLTO (O2 mg/L) - Anno 2006
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Allegato III - Parte A 92
OSSIGENO DISCIOLTO (O2 mg/L) - Anno 2007
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Figura 45: 75° percentile dell’ossigeno disciolto n elle stazioni 152 relative all’anno 2007
Allegato III - Parte A 93
OSSIGENO DISCIOLTO (O2 mg/L) - Anno 2008
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Allegato III - Parte A 94
ESCHERICHIA COLI (UFC/100ml) - Biennio 2001-2002
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75° PERCENTILE Obiettivo SUFFICIENTE Obiettivo BUONO Obiettivo PESSIMO
Figura 47: 75% percentile dell’Escherichia coli nel le stazioni 152 relative al biennio 2001-2002
Allegato III - Parte A 95
ESCHERICHIA COLI (UFC/100ml) - Anno 2003
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Figura 48: 75° percentile dell’Escherichia coli nel le stazioni 152 relative all’anno 2003
Allegato III - Parte A 96
ESCHERICHIA COLI (UFC/100ml) - Anno 2004
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Figura 49: 75° percentile dell’Escherichia coli nel le stazioni 152 relative all’anno 2004
Allegato III - Parte A 97
ESCHERICHIA COLI (UFC/100ml) - Anno 2005
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Allegato III - Parte A 98
ESCHERICHIA COLI (UFC/100ml) - Anno 2006
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Figura 51: 75° percentile dell’Escherichia coli nel le stazioni 152 relative all’anno 2006
Allegato III - Parte A 99
ESCHERICHIA COLI (UFC/100ml) - Anno 2007
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Allegato III - Parte A 100
ESCHERICHIA COLI (UFC/100ml) - Anno 2008
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Figura 53: 75° percentile dell’Escherichia coli nel le stazioni 152 relative all’anno 2008
Allegato III - Parte A 101
2.1.4.2 IBE Indice Biotico Esteso Negli istogrammi sotto riportati (da figura 51 a 58) vengono schematizzati i valori corrispondenti alla media dei valori di IBE rilevati nei singoli punti di prelievo relativi al biennio 2001-2002, agli anni successivi dal 2003 al 2008 ed al periodo 2001-2008. Nei singoli istogrammi vengono riportati sottoforma di linea colorata i corrispondenti limiti delle classi di qualità: il colore verde corrisponde alla classe buono, il colore giallo alla classe sufficiente, la linea arancione alla classe scadente e quella rossa alla classe pessimo. Come si osserva il parametro non risulta particolarmente critico se non in alcuni corsi d’acqua quali T. Chiaravagna, T. Gromolo e T. Cerusa.
Allegato III - Parte A 102
IBE MEDIO - BIENNIO 2001-2002
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Figura 54: media dei valori di IBE nelle stazioni 1 52 relative al biennio 2001-2002
Allegato III - Parte A 103
IBE MEDIO - Anno 2003
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Figura 55: media dei valori di IBE nelle stazioni 1 52 relative all’anno 2003
Allegato III - Parte A 104
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Figura 56: media dei valori di IBE nelle stazioni 1 52 relative all’anno 2004
Allegato III - Parte A 105
IBE MEDIO - Anno 2005
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Figura 57: media dei valori di IBE nelle stazioni 1 52 relative all’anno 2005
Allegato III - Parte A 106
IBE MEDIO - Anno 2006
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Allegato III - Parte A 107
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MEDIA Classe BUONA Classe SUFFICIENTE Classe SCADENTE Classe PESSIMA
Figura 60: media dei valori di IBE nelle stazioni 1 52 relative all’anno 2008
Allegato III - Parte A 109
MEDIE IBE - ANNI 2001-2008
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Figura 61: media dei valori di IBE nelle stazioni 1 52 relative al periodo 2001-2008
Allegato III - Parte A 110
2.1.4.3 SECA Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua Negli istogrammi sotto riportati vengono schematizzati i valori corrispondenti all’indice SECA rilevato nei singoli punti di prelievo relativi al biennio 2001-2002, agli anni successivi dal 2003 al 2008 ed al periodo 2001-2008. Nei singoli istogrammi vengono riportati sottoforma di linea colorata gli obiettivi di qualità: il colore verde corrisponde alla classe buono, il colore giallo alla classe sufficiente, la linea arancione alla classe scadente e quella rossa alla classe pessimo. Come indicato nell’Allegato 1 del D. Lgs 152/99, questo indice si calcola valutando il risultato peggiore tra la classe LIM e quella di IBE. Con riferimento ai territori provinciali, si può sintetizzare quanto segue. Per quanto attiene ai corsi d’acqua della provincia di Imperia, la classificazione risulta piuttosto stabile in tutto il periodo 2001-2006. Nel corso del 2007 si osserva un peggioramento per i torrenti Impero ed Argentina, da imputarsi all’abbassamento della classe di qualità rilevata dall’Indice Biotico IBE. Tra i corsi d’acqua monitorati per la prima volta nel corso 2007 il torrente Caramagna non raggiunge l’obiettivo buono a causa del livello sufficiente di LIM. Anche per quanto riguarda la provincia di Savona la classificazione risulta abbastanza stabile nel tempo. Nel periodo 2001-2007 non raggiungono complessivamente la classe buono le stazioni sul F. Bormida di Millesimo, di Mallare e di Pallare. Nel corso del 2007 per la stazione sul F.Centa viene ottenuto un livello di classificazione sufficiente per il SECA con un abbassamento della classe di qualità, che nel 2006 era buono, dovuto al risultato ottenuto tramite l’applicazione dell’Indice IBE. Tra i corsi d’acqua sottoposti a monitoraggio per la prima volta nel 2007, soltanto il T.Sciusa risulta classificato sufficiente per il SECA, anche in questo caso è il giudizio di qualità dell’Indice IBE, e quindi la sensibilità della componente biotica, che abbassa il giudizio di qualità complessivo. Le stazioni BOSPI3M e BOSPI10 sul F. Bormida di Spigno, pur rientrando nello stato di qualità buono, presentano un punteggio molto basso, molto vicino al limite superiore dello stato sufficiente. I parametri maggiormente critici sono COD ed Escherichia coli oltre all’azoto nitrico che, in diversi casi, non raggiunge l’obiettivo buono. In provincia di Genova, i parametri maggiormente critici sono rappresentati dall’Escherichia coli, dall’azoto ammoniacale, dal fosforo totale e dall’azoto nitrico. Nel periodo 2001-2006 tutti i punti di campionamento raggiungono l’obiettivo buono, tranne i punti di prelievo CHCH01 e POPO05 i cui punteggi di LIM ricadono nella terza classe di qualità. La stazione POPO05 nel corso del 2005 raggiungeva l'obiettivo buono. Pur mantenendo stabilmente lo stato di qualità buono si osserva un peggioramento del punteggio del LIM nelle stazioni AVAV130 e STST04 a causa dei valori elevatissimi di Escherichia coli. Nel corso del 2007 per quanto riguarda il LIM, tutti i punti di campionamento raggiungono l’obiettivo buono, registrando un miglioramento rispetto al 2006 almeno per i punti di prelievo CHCH01 e POPO05 i cui punteggi di LIM ricadevano nella terza classe di qualità. La stazione POPO05 si colloca comunque nello stato scadente con un peggioramento rispetto all’anno precedente riferibile in particolare alla classe di qualità dell’IBE. Si osserva un miglioramento del punteggio del LIM nelle stazioni AVAV130 e STST04 rispetto al 2006, in particolare in merito ai valori di Escherichia coli. Per la stazione CECE04 il livello di classificazione “pessimo” del SECA è dovuta al risultato ottenuto dall’Indice IBE. Risulta confermata la situazione critica sul T. Gromolo. Sul T. Lerone lo stato di qualità in corrispondenza della stazione LRLR03 risulta buono. Oltre alle stazioni già citate i punti di prelievo BIBI05, BOBO01, CHCH01 POPO05 e VAVA03 non raggiungono l'obiettivo buono. Infine per quanto riguarda la provincia di La Spezia la classificazione risulta stabile nel periodo 2001-2008. Il parametro maggiormente critico è rappresentato dall’Escherichia coli. Tutti i punti di prelievo rispettano stabilmente, per quanto riguarda il punteggio del LIM, gli obiettivi di qualità minimi previsti per l’anno 2015. Solo la stazione MAMA08 presenta un punteggio di LIM
Allegato III - Parte A 111
leggermente più basso, sempre comunque stabilmente collocato nello stato BUONO, in relazione a dei punteggi un po’ più bassi di azoto ammoniacale, COD ed Escherichia coli rispetto agli altri punti di stazione sul F.Magra. Si sottolinea che la situazione anomala relativa alla stazione MAMA08 , nella quale vengono riscontrati valori di conducibilità, di durezza, di solfati, di calcio, di Mg molto elevati è da attribuirsi alla sua localizzazione in acqua salmastra. A partire dal 2008 la stazione MAMA08 viene infatti monitorata come acqua di transizione e dal 2010 è stato applicato un programma di monitoraggio per acqua di transizione conforme a quanto richiesto dal DM 56/09.
Allegato III - Parte A 112
STATO ECOLOGICO CORSI D'ACQUA (SECA) - Biennio 2001 -2002
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Allegato III - Parte A 113
STATO ECOLOGICO CORSI D'ACQUA (SECA) - Anno 2003
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Allegato III - Parte A 114
STATO ECOLOGICO CORSI D'ACQUA (SECA) - Anno 2004
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Figura 67: valori di SECA nelle stazioni 152 relati ve all’anno 2007
Allegato III - Parte A 118
STATO ECOLOGICO CORSI D'ACQUA (SECA) - Anno 2008
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Figura 68: valori di SECA nelle stazioni 152 relati ve all’anno 2008
Allegato III - Parte A 119
STATO ECOLOGICO CORSI D'ACQUA (SECA) - MEDIA Anni 2 001-2008
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Figura 69: mevalori di SECA nelle stazioni 152 rela tive al periodo 2001-2008
Allegato III - Parte A 120
2.1.4.4 SACA Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua Negli istogrammi sottoriportati vengono schematizzati i valori corrispondenti all’indice SACA rilevato nei singoli punti di prelievo relativi al biennio 2001-2002, agli anni successivi dal 2003 al 2007 ed al periodo 2001-2007. Nei singoli istogrammi vengono riportati sottoforma di linea colorata gli obiettivi di qualità: il colore verde corrisponde alla classe buono, il colore giallo alla classe sufficiente, la linea arancione alla classe scadente e quella rossa alla classe pessimo. Per quanto riguarda lo stato chimico nel corso del periodo 2001-2007 le situazioni maggiormente critiche si riscontrano in provincia di Imperia, Savona e Genova. Per quanto riguarda la provincia di Imperia i corsi d’acqua che risultano maggiormente critici sono il T. Prino ed il T. Vallecrosia in corrispondenza dei quali sono stati riscontrati valori elevati di metalli pesanti e di IPA. A causa di questi valori di concentrazione elevati i due corsi d’acqua sono stati classificati nello stato scadente. In provincia di Savona le determinazioni effettuate sulla matrice sedimento determinano il declassamento delle stazioni BOSPI3M e BOSPI10 nello stato scadente a causa delle elevate concentrazioni di sostanze pericolose riscontrate. Per quanto attiene infine la provincia di Genova nel corso degli anni 2001-2007 nel sedimento sono stati rilevati valori elevati di metalli pesanti, di IPA, di PCB e di altre sostanze di origine sintetica. Le concentrazioni rilevanti di alcune sostanze e/o il risultato positivo del test di tossicità hanno determinato il declassamento delle stazioni AVAV03, BIBI05, CHCH01, ENEN02, ENLA08, PEPE04, SCSC07M, e VAVA03. Per quanto riguarda le diossine: sono stati riscontrati in diversi casi valori superiori all’LdQ. La stazione maggiormente interessata da questo inquinamento è la CHCH01. Sulla stazione VAVA03 è stata confermata la presenza consistente di diverse sostanze pericolose. I test di tossicità sono risultati positivi in corrispondenza dei punti AVAV03, CHCH01, ENEN02, ENLA08, GRGR02, SCSC07M e STMC130. Nell’ultimo caso la tossicità è da ascriversi, con ogni probabilità, a cause naturali. A questo proposito si sottolinea come il risultato ottenuto con l’indice SACA sui sedimenti risulti fortemente peggiorativo rispetto a quanto rilevato sulla colonna d’acqua tramite gli indici LIM, SECA e anche con l’indice biologico IBE, elaborato singolarmente. Tale indice è basato sull’utilizzo del macrobenthos e quindi di specie indicatrici comunque influenzate dal contatto con il sedimento fluviale. La classificazione ottenuta con l’indice SACA risulta comunque in linea con i risultati degli anni precedenti.
Allegato III - Parte A 121
STATO AMBIENTALE CORSI D'ACQUA (SACA) - Biennio 200 1-2002
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Figura 70: valori di SECA nelle stazioni 152 relati ve al periodo 2001-2002
Allegato III - Parte A 122
STATO AMBIENTALE CORSI D'ACQUA (SACA) - Anno 2003
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Allegato III - Parte A 123
STATO AMBIENTALE CORSI D'ACQUA (SACA) - Anno 2004
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SACA Obiettivo BUONO Obiettivo SUFFICIENTE Obiettivo SCADENTE Obiettivo PESSIMO
Figura 72: valori di SACA nelle stazioni 152 relati ve all’anno 2004
Allegato III - Parte A 124
STATO AMBIENTALE CORSI D'ACQUA (SACA) - Anno 2005
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Figura 73: valori di SACA nelle stazioni 152 relati ve all’anno 2005
Allegato III - Parte A 125
STATO AMBIENTALE CORSI D'ACQUA (SACA) - Anno 2006
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Allegato III - Parte A 126
STATO AMBIENTALE CORSI D'ACQUA (SACA) - Anno 2007
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SACA Obiettivo BUONO Obiettivo SUFFICIENTE Obiettivo SCADENTE Obiettivo PESSIMO
Figura 75: valori di SACA nelle stazioni 152 relati ve all’anno 2007
Allegato III - Parte A 127
STATO AMBIENTALE CORSI D'ACQUA (SACA) - MEDIA Anni 2001-2007
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STAZIONI
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MEDIA SACA Obiettivo BUONO Obiettivo SUFFICIENTE Obiettivo SCADENTE Obiettivo PESSIMO
Figura 76: media valori di SACA nelle stazioni 152 relative al periodo 2001-2007
128
2.1.4.5 SEL (Stato Ecologico dei Laghi) e SAL (Stat o Ambientale dei Laghi)
Per quanto riguarda i laghi i nuovi criteri di classificazione derivanti dal DM 391 del 29 dicembre 2003, che ha portato sostanziali modifiche rispetto alle modalità di classificazione dei laghi operata dal D.Lgs. 152/99, hanno fornito uno scenario nel complesso migliore rispetto a quello conseguito in base ai criteri precedenti. Nel complesso i tre laghi monitorati nel corso del periodo 2001-2008 presentano un miglioramento con passaggio dalla classe sufficiente, rilevata per Brugneto e Giacopiane fino al 2004 e per Lame fino al 2005, alla classe buono. Risultano pertanto raggiunti gli obiettivi di qualità ambientale richiesti dalla normativa.
2.1.4.6 Classificazione VP Vita Pesci La classificazione dei corpi idrici superficiali, per la definizione della qualità delle acque idonee alla vita dei pesci salmonicoli o ciprinicoli, è realizzata in base a quanto stabilito nell’Allegato 2 (criteri per la classificazione dei corpi idrici a destinazione specifica). Le acque designate a tale classificazione vengono considerate conformi quando i valori dei parametri di qualità considerati rientrano nei limiti imperativi definiti dall’All.2 (Tab.1/B) del D.Lgs 152/99, oppure risultino tali in base a quanto stabilito nelle note esplicative presenti in calce della tabella sopra citata; in caso contrario il corpo idrico è stato classificato come non conforme ai sensi del D.Lgs 152/99. Fino all’anno 2007 sono stati sottoposti al monitoraggio in totale 17 corsi d’acqua e 3 laghi ricadenti nei territori provinciali di Savona, Genova e La Spezia. In provincia di Imperia non sono state identificate acque dolci superficiali destinate alla tutela della vita dei pesci. Nel corso del 2008 nell’ambito della revisione della rete di monitoraggio e conseguente adeguamento al D.Lgs 152/06 la rete di monitoraggio per la definizione della qualità delle acque idonee alla vita dei pesci è stata ridotta, attraverso la disattivazione delle stazioni di monitoraggio non più ricadenti all’interno dei confini delle aree parco, criterio questo utilizzato per la designazione della rete nel 1992. Dal 2008 pertanto sono sottoposti al monitoraggio in totale 5 corsi d’acqua e 3 laghi ricadenti nei territori provinciali di Savona, Genova e La Spezia. Nella Tabella 15 viene riportata la classificazione rilevata dal 2000 al 2008.
Tabella 15: Classificazione sintetica vita pesci da ll'anno 2000 all'anno 2008
STAZIONE CLASS 2000
CLASS 2001
CLASS 2002
CLASS 2003
CLASS 2004
CLASS 2005
CLASS 2006
CLASS 2007
CLASS 2008
ARAR01 SAL CIP CIP CIP CIP CIP CIP CIP - AVAV130 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL - BOMI01 NC NC NC NC NC CIP CIP CIP CIP BOSP10 NC NC NC NC NC NC NC NC - BRUGNB SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL CECE01 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL - CSCS01 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL - ERER130 SAL CIP SAL CIP CIP CIP CIP CIP - GIACOB SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL LAME130 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL MAMA01 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL MAMA02 CIP SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL MAMA03 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL MAMA04 CIP SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL MAMA08 CIP CIP CIP CIP CIP CIP CIP CIP CIP MAVA05 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL MAVA06 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL MAVA07 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL MAVA08 CIP SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL
129
STAZIONE CLASS 2000
CLASS 2001
CLASS 2002
CLASS 2003
CLASS 2004
CLASS 2005
CLASS 2006
CLASS 2007
CLASS 2008
MAVA09 SAL SAL SAL SAL SAL SAL CIP CIP SAL OROB130 SAL SAL SAL CIP CIP CIP CIP CIP CIP OROR1130 SAL SAL SAL CIP CIP CIP CIP CIP - OROR130M CIP CIP CIP CIP CIP CIP CIP CIP CIP OROR2130 SAL SAL SAL CIP CIP CIP CIP CIP - SASA130 SAL SAL SAL CIP CIP CIP CIP CIP - SCVO130 SAL CIP CIP CIP CIP CIP CIP CIP - STGA130 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL - STMC130 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL - STMS130 SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL SAL - TETE130 NC SAL SAL CIP CIP CIP CIP CIP -
130
2.1.5 Monitoraggio sostanze pericolose
L’esigenza di un monitoraggio delle sostanze pericolose nasce con l’emanazione del D.M. 367/03, che definiva per le sostanze pericolose, individuate a livello comunitario, standard di qualità nella matrice acquosa, indicando i termini entro i quali le stesse dovevano essere conformi ai valori indicati , assegnando alle Regioni il compito di individuare all’interno del proprio territorio le sostanze pericolose da controllare in funzione della loro presenza potenziale nell’ambiente. Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 152/06 e l’abrogazione del D.Lgs. 152/99 il controllo quali-quantitativo delle sostanze pericolose viene fatto alla luce di quanto riportato dalla nuova normativa. In particolare il monitoraggio delle sostanze pericolose è stato specificato in termini di sostanze prioritarie, limiti di legge, frequenze, requisiti analitici ecc. dal DM 56/09 che ha modificato l’allegato 1 alla parte Terza del D.lgs.152/06.
2.1.5.1 Definizione della rete di monitoraggio per le acque superficiali interne
Il programma di monitoraggio è stato elaborato nel 2007 e perfezionato una prima volta nel 2008 a partire dalle bozze disponibili del DM poi emanato come DM 56/09. Considerando la realtà produttiva ligure, è stata effettuata una ricognizione sulle attività industriali presenti nel territorio regionale selezionando tra queste i cicli produttivi possibile sorgente delle sostanze pericolose prioritarie come presentate al paragrafo A.2.6 dell’Allegato I alla Parte III del D.Lgs. 152/06. Sulla base poi dei dati di letteratura e delle conoscenze scientifiche e applicative, è stata creata una matrice di correlazione tra le singole sostanze pericolose e i settori di attività ISTAT, associando una causa di correlazione tra le sostanze pericolose e i vari cicli di lavorazione (ovvero tutte le sostanze che possono essere prodotte o utilizzate nelle varie fasi dell’attività produttiva). Si è poi provveduto alla localizzazione sul territorio ligure delle potenziali sorgenti di sostanze pericolose e alla conseguente individuazione dei gruppi di sostanze potenzialmente rilasciate in ciascun bacino/area omogenea. É stato così possibile definire le stazioni di monitoraggio sui corpi idrici superficiali (acque interne e acque marino costiere) e, sulla base delle indicazioni normative, la frequenza di campionamento. Analogamente sono state prese in considerazione le attività agricole e l’allevamento come ulteriore fonte di sostanze pericolose costituite da fertilizzanti e pesticidi.
2.1.5.2 Fonti di sostanze pericolose di origine pro duttiva e definizione dei profili analitici relativi
L’associazione fra sostanza e cicli produttivi è stata ottenuta facendo riferimento a dati di letteratura e a studi analoghi condotti nell’ambito del sistema agenziale. Per fornire un quadro il più possibile esaustivo delle sostanze pericolose potenzialmente presenti nei corpi idrici liguri, si è proceduto anche all’esame dei dati analitici derivanti dalle attività di controllo degli scarichi negli anni 2004-2005. La conclusione dell’elaborazione ha condotto ad indicare quindi altri inquinanti da indagare, oltre a quelli riportati nelle Tab 1/A e Tab 1/B del DM 56/09, comunque indicati nella Tabella 5 dell’Allegato 5 alla Parte III D.Lgs. 152/06. L’individuazione delle attività produttive che costituiscono sorgenti potenziali di sostanze pericolose sul territorio ligure è stata effettuata a partire dal censimento degli scarichi industriali attribuendo i codici ISTAT alle aziende con scarico in acque superficiali; si è poi provveduto a selezionare quelli di interesse, utilizzando i seguenti criteri:
• comparti con numero di addetti ≥100; • comparti con consistente numero attività (almeno sei insediamenti);
è risultato che le potenziali sorgenti di inquinanti pericolosi, fra i comparti produttivi presenti sul territorio, sono quelli riportati nella seguente tabella.
131
codice comparto (ISTAT) descrizione comparti produttivi presenti sul territ orio
17 industria tessile
21 industria cartiera: fabbricaz. pasta-carta, carta e artic. carta
22 altre stampe di arti grafiche
23 fabbricaz.. coke, raff. petrolio, tratt. c. nucl.
24 prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali
25 articoli in gomma e materie plastiche
26 prodotti da lavorazione minerali non metalliferi
27 produzione di metalli e loro leghe
28 fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti
29 macchine ed apparecchi meccanici
35 industria cantieristica [ 35.1- industria cantieristica navale ]
90 smaltimento dei rifiuti solidi, delle acque di scarico e simili
Tabella 42 - potenziali sorgenti di inquinanti peri colosi fra i comparti produttivi presenti sul terri torio
Sulla base dei dati di letteratura per ognuna di tali categorie di attività è stato individuato un profilo analitico significativo, tranne per i comparti ISTAT non presenti su i bacini considerati (nella fattispecie 17 e 35). Di seguito si riporta l’elenco dei diversi profili inizialmente individuati.
132
Elenco dei singoli profili analitici:
SostPer-21 SostPer-22 SostPer-23
Cadmio e composti Benzene Antracene
C10-13-cloroalcani Difenileteri bromati Benzene
1,2-Dicloroetano Cadmio e composti Difenileteri bromati
Diclorometano 1,2-Dicloroetano Cadmio e composti
Esaclorobutadiene Diclorometano Fluorantene
Piombo e composti Esaclorobutadiene Piombo e composti
Mercurio e composti Piombo e composti Mercurio e composti
Nichel e composti Mercurio e composti Naftalene
Nonilfenoli Nichel e composti Nichel e composti
Octilfenoli Composti del tributilstagno Nonilfenoli
Pentaclorofenolo Triclorobenzeni Octilfenoli
Composti del tributilstagno Triclorometano (Cloroformio) Pentaclorofenolo
Tertacloroetilene Tetracloruro di Carbonio Benzo(a)pirene
Tricloroetilene Tertacloroetilene Benzo(b)fluoroantene
Rame Tricloroetilene Benzo(g,h,i)perilene
Zinco Rame Benzo(k)fluoroantene
Selenio Zinco Indeno(1,2,3-cd)pirene
Cromo totale Selenio Composti del tributilstagno
Arsenico e relativi composti Cromo totale Triclorobenzeni
Arsenico e relativi composti Triclorometano (Cloroformio)
Tetracloruro di Carbonio
Rame
Zinco
Selenio
Cromo totale
Arsenico e relativi composti
133
SostPer-24 SostPer-25 SostPer-26
Alaclor Antracene Antracene
Antracene Benzene Cadmio e composti
Atrazina Difenileteri bromati Piombo e composti
Benzene Cadmio e composti Mercurio e composti
Difenileteri bromati C10-13-cloroalcani Nichel e composti
Cadmio e composti 1,2-Dicloroetano Composti del tributilstagno
C10-13-cloroalcani Diclorometano Rame
Clorfenvinfos
Ftalato di bis(2-etilesile)
(DEHP) Zinco
Clorpyrifos Fluorantene Selenio
1,2-Dicloroetano Esaclorobutadiene Cromo totale
Diclorometano Piombo e composti
Arsenico e relativi
composti
Ftalato di bis(2-etilesile)
(DEHP) Mercurio e composti
Diuron Naftalene
Endosulfan Nichel e composti
Fluorantene Nonilfenoli
Esaclorobenzene Octilfenoli
Esaclorobutadiene Pentaclorofenolo
Esaclorocicloesano Benzo(a)pirene
Isoproturon Benzo(b)fluoroantene
Piombo e composti Benzo(g,h,i)perilene
Mercurio e composti Benzo(k)fluoroantene
Naftalene Indeno(1,2,3-cd)pirene
Nichel e composti Composti del tributilstagno
Nonilfenoli Triclorobenzeni
Octilfenoli Triclorometano (Cloroformio)
Pentaclorobenzene Tetracloruro di Carbonio
Pentaclorofenolo Tertacloroetilene
Benzo(a)pirene Tricloroetilene
Benzo(b)fluoroantene Rame
Benzo(g,h,i)perilene Zinco
Benzo(k)fluoroantene Selenio
134
Indeno(1,2,3-cd)pirene Cromo totale
Simazina Arsenico e relativi composti
Composti del tributilstagno
Triclorobenzeni
Triclorometano (Cloroformio)
Trifluralin
Rame
Zinco
Selenio
Cromo totale
Arsenico e relativi composti
135
SostPer-27 SostPer-28 SostPer-29
Antracene Antracene Antracene
Benzene Benzene Benzene
Difenileteri bromati Difenileteri bromati Difenileteri bromati
Cadmio e composti Cadmio e composti Cadmio e composti
C10-13-cloroalcani C10-13-cloroalcani C10-13-cloroalcani
1,2-Dicloroetano 1,2-Dicloroetano 1,2-Dicloroetano
Diclorometano Diclorometano Diclorometano
Fluorantene Fluorantene Fluorantene
Esaclorobutadiene Esaclorobutadiene Esaclorobutadiene
Piombo e composti Piombo e composti Piombo e composti
Mercurio e composti Mercurio e composti Mercurio e composti
Naftalene Naftalene Naftalene
Nichel e composti Nichel e composti Nichel e composti
Benzo(a)pirene Nonilfenoli Nonilfenoli
Benzo(b)fluoroantene Octilfenoli Octilfenoli
Benzo(g,h,i)perilene Pentaclorofenolo Pentaclorofenolo
Benzo(k)fluoroantene Benzo(a)pirene Benzo(a)pirene
Indeno(1,2,3-cd)pirene Benzo(b)fluoroantene Benzo(b)fluoroantene
Composti del tributilstagno Benzo(g,h,i)perilene Benzo(g,h,i)perilene
Triclorobenzeni Benzo(k)fluoroantene Benzo(k)fluoroantene
Triclorometano (Cloroformio) Indeno(1,2,3-cd)pirene Indeno(1,2,3-cd)pirene
Tetracloruro di Carbonio Composti del tributilstagno Composti del tributilstagno
Tertacloroetilene Triclorobenzeni Triclorobenzeni
Tricloroetilene Triclorometano (Cloroformio) Triclorometano (Cloroformio)
Rame Tetracloruro di Carbonio Tetracloruro di Carbonio
Zinco Tertacloroetilene Tertacloroetilene
Selenio Tricloroetilene Tricloroetilene
Cromo totale Rame Rame
Arsenico e relativi composti Zinco Zinco
Selenio Selenio
Cromo totale Cromo totale
Arsenico e relativi composti Arsenico e relativi composti
136
SostPer-90
Alaclor
Antracene
Atrazina
Benzene
Difenileteri bromati
Cadmio e composti
C10-13-cloroalcani
Clorfenvinfos
Clorpyrifos
1,2-Dicloroetano
Diclorometano
Diuron
Endosulfan
Fluorantene
Esaclorobenzene
Esaclorobutadiene
Esaclorocicloesano
Isoproturon
Piombo e composti
Mercurio e composti
Naftalene
Nichel e composti
Nonilfenoli
Octilfenoli
Pentaclorobenzene
Pentaclorofenolo
Benzo(a)pirene
Benzo(b)fluoroantene
Benzo(g,h,i)perilene
Benzo(k)fluoroantene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
Simazina
Composti del tributilstagno
137
Triclorobenzeni
Triclorometano (Cloroformio)
Trifluralin
DDT Totale
Aldrin
Dieldrin
Endrin
Isodrin
Tetracloruro di Carbonio
Tertacloroetilene
Tricloroetilene
Rame
Zinco
Selenio
Cromo totale
Arsenico e relativi composti
2.1.5.3 Localizzazione delle stazioni e integrazion e dei profili analitici A partire dalla localizzazione delle principali pressioni di tipo puntuale presenti sul territorio, sono state analizzate le sostanze potenzialmente presenti nei corpi idrici, individuando in via preliminare un elenco di stazioni sulle quali effettuare il monitoraggio. Ad ogni stazione sono associate le sostanze pericolose correlate ai codici ISTAT delle attività presenti a monte della stessa, dando priorità a quelle appartenenti alla tabella 1/A, riservandosi di integrare i profili analitici in una fase successiva con le sostanze pericolose non prioritarie Si evidenzia in proposito che non a tutte le pressioni individuate è stata associata una stazione di monitoraggio, ritenendo opportuno, al fine di ottimizzare le risorse, accorpare più punti. Per i bacini tirrenici di minori dimensioni, si è scelto inizialmente di non posizionare una stazione in prossimità della foce, ma di usufruire delle risultanze del monitoraggio delle acque marino-costiere per eventualmente valutare in un secondo tempo l’inserimento della stessa, nell’ambito di una integrazione della rete. Dove possibile, sono utilizzate le stesse stazioni individuate per il monitoraggio dello stato ecologico delle acque interne. È stato quindi necessario individuare in alcuni casi profili compositi, risultanti dall’integrazione tra i parametri individuati per più comparti, come di seguito presentati.
138
SostPer-29.35 SostPer-24.28
Antracene Alaclor
Benzene Antracene
Difenileteri bromati Atrazina
Cadmio e composti Benzene
C10-13-cloroalcani Difenileteri bromati
1,2-Dicloroetano Cadmio e composti
Diclorometano C10-13-cloroalcani
Fluorantene Clorfenvinfos
Esaclorobutadiene Clorpyrifos
Piombo e composti 1,2-Dicloroetano
Mercurio e composti Diclorometano
Naftalene Ftalato di bis(2-etilesile) (DEHP)
Nichel e composti Diuron
Nonilfenoli Endosulfan
Octilfenoli Fluorantene
Pentachlorobenzene Esaclorobenzene
Pentaclorofenolo Esaclorobutadiene
Benzo(a)pirene Esaclorocicloesano
Benzo(b)fluoroantene Isoproturon
Benzo(g,h,i)perilene Piombo e composti
Benzo(k)fluoroantene Mercurio e composti
Indeno(1,2,3-cd)pirene Naftalene
Composti del tributilstagno Nichel e composti
Triclorobenzeni Nonilfenoli
Triclorometano (Cloroformio) Octilfenoli
Tetracloruro di Carbonio Pentaclorobenzene
Tertacloroetilene Pentaclorofenolo
Tricloroetilene Benzo(a)pirene
Rame Benzo(b)fluoroantene
Zinco Benzo(g,h,i)perilene
Selenio Benzo(k)fluoroantene
Cromo totale Indeno(1,2,3-cd)pirene
Arsenico e relativi composti Simazina
139
Composti del tributilstagno
Triclorobenzeni
Triclorometano (Cloroformio)
Trifluralin
Tetracloruro di Carbonio
Tertacloroetilene
Tricloroetilene
Rame
Zinco
Selenio
Cromo totale
Arsenico e relativi composti
140
2.1.5.4 Attività agricole e allevamenti e definizio ne dei profili analitici relativi
Le attività agricole e l’allevamento comportano l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi che inevitabilmente sono rilasciati in ambiente e se utilizzati in modo inadeguato possono creare inquinamento delle acque superficiali e sotterranee. Poiché le attività agricole sono diffuse su tutto il territorio regionale, si è deciso preliminarmente di indagare tutti i pesticidi appartenenti all’elenco delle sostanze prioritarie in tutti i bacini nei quali sono indagate le altre sostanze pericolose, aggiungendo a questi anche i pesticidi non appartenenti a tale elenco ma la cui presenza nelle acque è stata rilevata in campagne di monitoraggio pregresse, ovviamente solo nei bacini ove è stato effettuato il rilevamento. Nella definizione dei profili dei pesticidi si è inoltre fatto in modo da non duplicare le sostanze già indagate con i profili SostPer-XY. Sono stati quindi individuati i seguenti profili:
Pest-1 Pest-2 Pest-3 Pest-9
Alaclor Alaclor Alaclor Alaclor
Aldrin Aldrin Aldrin Aldrin
Atrazina Atrazina Atrazina Atrazina
Clorfenvinfos Clorfenvinfos Clorfenvinfos Clorfenvinfos
Clorpirifos Clorpirifos Clorpirifos Clorpirifos
DDT totale DDT totale DDT totale DDT totale
Dieldrin Dieldrin Diuron Dieldrin
Diuron Diuron Endosulfan Diuron
Endosulfan Endosulfan Endrin Endosulfan
Endrin Endrin Esaclorobenzene Endrin
Esaclorobenzene Esaclorobenzene Esaclorocicloesano Eptacloro
Esaclorocicloesano Esaclorocicloesano Isodrin Eptacloro epossido
Isodrin Isodrin Isoproturon Isodrin
Isoproturon Isoproturon Pentaclorofenolo Isoproturon
Pentaclorofenolo Simazina Simazina Metoxiclor
Simazina Trifluralin Trifluralin Pentaclorofenolo
Trifluralin Simazina
Trifluralin
141
Infine, si è ritenuto necessario comunque il rilevamento di alcuni parametri generici di contorno:
Parametri di campo
conducibilità
durezza
ossigeno alla saturazione
ossigeno disciolto
pH
Temperatura acqua
Temperatura aria
2.1.5.5 Rete di monitoraggio delle sostanze pericol ose Di seguito si riporta l’elenco delle stazioni sottoposte al primo monitoraggio delle sostanze pericolose, a partire dal 2008, suddivise per dipartimento
Dipartimento di IMPERIA anno 2008-2009
BACINO DENOM_CORP SIGLA longitudine latitudine
profilo_Sosta
nzePericolos
e profilo_Pesticidi
F. CENTA T. ARROSCIA CTAR02M 1421387 4878861 no Pest-1
F. ROJA F. ROJA RORO03 1387696 4849805 SostPer-90 Pest-5
F. ROJA T. BEVERA ROBE02
1385923 4853138 SostPer-90 Pest-5
T. ARGENTINA T. ARGENTINA AGAG03 1408026 4857136 no Pest-1 e Pest-5
T. ARMEA T. ARMEA AMAM01 1405868 4853363 no Pest-1 e Pest-5
T. IMPERO T. IMPERO IMIM02 1421396 4864015 no Pest-1
T. NERVIA T. NERVIA NVNV03 1389872 4849422 SostPer-90 Pest-5
T. PRINO T. PRINO PRPR01 1418576 4858925 no Pest-1 e Pest-5
T. VALLECROSIA T. VALLECROSIA VLVL01 1390842 4849439 no Pest-1 e Pest-5
Pest-4 Pest-5 Pest-6 Pest-7 Pest-8
Aldrin DDT totale Eptacloro Clorpirifos Dieldrin
DDT totale Diuron Metalaxil DDT totale Diuron
Dieldrin Endosulfan Metidation Diuron Endosulfan
Endrin Eptacloro Metiocarb Endosulfan Isoproturon
Isodrin Esaclorocicloesano Metoxiclor Eptacloro Pentaclorofenolo
Isoproturon Molinate Esaclorocicloesano
Pentaclorofenolo Isoproturon
Metoxiclor
Pentaclorofenolo
142
Dipartimento di SAVONA anno 2008-2009
BACINO DENOM_CORP SIGLA longitudine latitudine
profilo_Sostanz
ePericolose profilo_Pesticidi
F. BORMIDA DI MILLESIMO F. BORMIDA DI MILLESIMO BOMI02 1436031 4913999 SostPer-2428 no
F. BORMIDA DI MILLESIMO F. BORMIDA DI MILLESIMO BOMIAV 1434676 4916266 SostPer-90 no
F. BORMIDA DI SPIGNO F. BORMIDA DI MALLARE BOMA01M 1446245 4910196 SostPer-26 Pest-1
F. BORMIDA DI SPIGNO F. BORMIDA DI MALLARE BOMA02 1445606 4913455 SostPer-24 Pest-3
F. BORMIDA DI SPIGNO F. BORMIDA DI SPIGNO BOSP03V 1442875 4914899 SostPer-90 no
F. BORMIDA DI SPIGNO F. BORMIDA DI SPIGNO BOSP04M 1442664 4916274 SostPer-26 Pest-1
F. BORMIDA DI SPIGNO F. BORMIDA DI SPIGNO BOSP10 1445356 4924885 no Pest-1
F. CENTA T. ARROSCIA CTAR03 1434275 4877990 SostPer-2428 Pest-3
F. CENTA T. NEVA CTNE02 1434661 4878449 SostPer-2428 Pest-3
F. CENTA R. PENNAVAIRA CTPE01 1430177 4882239 SostPer-26 Pest-1
F. CENTA F. CENTA CTCT02 1436793 4877587 SostPer-2428 Pest-3
T. SANSOBBIA T. SANSOBBIA SASA01M 1458955 4915036 SostPer-90 no
T. SANSOBBIA T. SANSOBBIA SASA02 1460793 4908643 SostPer-26 Pest-1
T. SEGNO T. SEGNO SESE02 1455121 4901934 SostPer-2428 Pest-3
T. TEIRO T. TEIRO TETE02 1465324 4913964 SostPer-21 Pest-2
Dipartimento di GENOVA anno 2008-2009
BACINO DENOM_CORP SIGLA longitudine latitudine
profilo_Sostanz
ePericolose profilo_Pesticidi
BISAGNO T. BISAGNO BIBI05 1496206 4917275 SostPer-26 Pest-1
CERUSA T. CERUSA CECE02V 1476596 4923385 SostPer-21 Pest-2
CHIARAVAGNA R. CHIARAVAGNA CHCH01 1488406 4919305 SostPer-90
ENTELLA T. ENTELLA ENEN02 1527446 4907245 SostPer-2428 Pest-3
ENTELLA T. LAVAGNA ENLA08 1528846 4911065 SostPer-2428 Pest-3
ENTELLA R. DI MARSIGLIA ENMR01 1513166 4920035 SostPer-90
GROMOLO T. GROMOLO GRGR02M 1534496 4904825 SostPer-90
LEIRA T. ACQUASANTA LEAC03 1480026 4921075 SostPer-21 Pest-2
LERONE T. LERONE LRLR03 1473316 4915555 SostPer-24
POLCEVERA T. POLCEVERA POPO03M 1491896 4923155 SostPer-2428 Pest-3
POLCEVERA T. POLCEVERA POPO05 1490480 4918093 SostPer-28
SCRIVIA T. SCRIVIA SCSC04 1495286 4937755 SostPer-2428 Pest-3
SCRIVIA T. SCRIVIA SCSC07M 1494346 4945385 SostPer-90
143
Dipartimento di LA SPEZIA anno 2008-2009
BACINO DENOM_CORP SIGLA longitudine latitudine
profilo_Sostanz
ePericolose profilo_Pesticidi
F. MAGRA T. VARA MAVA06P 1558221 4896750 SostPer-90 no
F. MAGRA F. MAGRA MAMA03M 1572541 4887546 SostPer-90 no
F. MAGRA F. MAGRA MAMA03 1574109 4886130 SostPer-24.28 Pest-3+Pest-5
F. MAGRA F. VARA MAVA09M 1569517 4890839 SostPer-24.28 no
F. MAGRA F. VARA MAVA09 1570782 4889272 SostPer-28 Pest-3+Pest-5
F. MAGRA T. VARA MAVA06P 1558221 4896750 SostPer-90 no
F. MAGRA F. MAGRA MAMA03M 1572541 4887546 SostPer-90 no
F. MAGRA F. MAGRA MAMA03 1574109 4886130 SostPer-24.28 Pest-3+Pest-5
DIP RETE 2008
GE 13
IM 9
SP 5
SV 15
TOTALE 42
2.1.5.6 Revisione delle rete di monitoraggio Considerato che, ai sensi del DM 56/09, lo standard di qualità ambientale-massima concentrazione ammissibile (SQA-CMA) rappresenta la concentrazione da non superare mai in ciascun sito di monitoraggio e lo standard di qualità ambientale-media annua (SQA-MA) rappresenta, ai fini della classificazione del buono stato chimico ed ecologico, la concentrazione da rispettare, i dati di monitoraggio sono stati confrontati con gli standard indicati nelle tabelle 1A e 1B del DM 56/09. Si precisa che per i parametri per i quali non fosse disponibile lo SQA-CMA è stato considerato il corrispondente SQA-MA. Si sottolinea altresì che lo SQA-MA è stato confrontato con la media aritmetica delle concentrazioni rilevate nei diversi mesi dell’anno, anche nei casi in cui la frequenza non è stata mensile. Nelle stazioni nelle quali non sono stati rilevati superi di SQA-CMA ed SQA-MA; si è deciso pertanto di sospendere il monitoraggio negli anni 2010 e 2011, per poi proseguirlo nel triennio 2012-2014, al fine di rispettare il rispetto della frequenza indicata per legge per il monitoraggio operativo. Sulla base dei risultati ottenuti dalla classificazione dello stato chimico è stata fatta anche un'analisi dei singoli profili analitici finalizzata all'eliminazione dai profili stessi di quei parametri o gruppi di parametri per i quali non si sono riscontrati superi di SQA-CMA ed SQA-MA, che ha portato alla riduzione e ridefinizione dei profili. Nell’anno 2010 infatti sono attivati 7 nuovi profili, rispetto a quelli utilizzati nel corso del 2008-2009, e di seguito elencati.
144
� IPA (13 stazioni) � IPA+DICLOROMETANO (1 stazione) � IPA+METALLI (10 stazione) � IPA+METALLI+DICLOROMETANO (1 stazione) � OTTILFENOLO (2 stazioni) � OTTILFENOLO+IPA+METALLI (2 stazioni) � OTTILFENOLO+METALLI (2 stazioni)
Di seguito si rappresenta per ciascuna stazione monitorata nel 2010 il profilo applicato.
DIP SIGLA PROFILO OLD PROFILO NEW
GE CECE02V SostPer-21+Pest-2 OTTILFENOLO+METALLI
GE CHCH01 SostPer-90 IPA+METALLI
GE ENEN02 SostPer-2428noTBT+Pest-3 OTTILFENOLO
GE ENLA08 SostPer-2428noTBT+Pest-3 IPA+METALLI
GE ENMR01 SostPer-90noTBT OTTILFENOLO+IPA+METALLI
GE GRGR02M SostPer-90 OTTILFENOLO+METALLI
GE LEAC03 SostPer-21+Pest-2 OTTILFENOLO
GE LRLR03 SostPer-24 IPA+METALLI
GE POPO03M SostPer-2428noTBT+Pest-3 IPA+METALLI
GE POPO05 SostPer-28 IPA+METALLI
GE SCSC04 SostPer-2428noTBT+Pest-3 IPA+METALLI
GE SCSC07M SostPer-90noTBT OTTILFENOLO+IPA+METALLI
IM NVNV03 SostPer-90+Pest-5 IPA+DICLOROMETANO
IM ROBE02 SostPer-90+Pest-5 IPA
IM RORO03 SostPer-90+Pest-5 IPA+METALLI
SP MAMA03 SostPer-2428+Pest-3+Pest-5 IPA
SP MAMA03M SostPer-90noTBT IPA
SP MAVA06P SostPer-90noTBT IPA
SP MAVA09 SostPer-28+Pest-3+Pest-5 IPA+METALLI
SP MAVA09M SostPer-2428 IPA
SV BOMA01M SostPer-26+Pest-1 IPA
SV BOMA02 SostPer-24+Pest-3 IPA+METALLI+DICLOROMETANO
SV BOMI02 SostPer-2428 IPA
SV BOMIAV SostPer-90noTBT IPA
SV BOSP03V SostPer-90noTBT IPA+METALLI
SV BOSP41 SostPer-26+Pest-1 IPA+METALLI
SV CTAR03 SostPer-2428+Pest-3 IPA
SV CTCT02M SostPer-2428noTBT+Pest-3 IPA
SV CTNE02 SostPer-2428noTBT+Pest-3 IPA
SV SASA01M SostPer-90noTBT IPA
SV SESE02 SostPer-2428noTBT+Pest-3 IPA
145
Nel complesso, al momento si sottopongono a monitoraggio 32 stazioni, così suddivise:
DIP n°
GE 12
IM 3
SV 5
SP 11
Determinando i parametri come da profili di seguito riportati:
OTTILFENOLO+IPA+METALLI OTTILFENOLO+METALLI OTTIL FENOLO
pH pH pH
Temperatura aria Temperatura aria Temperatura aria
Temperatura acqua Temperatura acqua Temperatura acqua
Durezza Durezza Durezza
Conducibilità Conducibilità Conducibilità
Ossigeno disciolto Ossigeno disciolto Ossigeno disciolto
Ossigeno alla saturazione Ossigeno alla saturazione Ossigeno alla saturazione
Pentaclorobenzene Pentaclorobenzene Pentaclorobenzene
Pentabromodifeniletere Pentabromodifeniletere Pentabromodifeniletere
4-n-nonilfenolo 4-n-nonilfenolo 4-n-nonilfenolo
4-(1,1',3,3'-tetrametilbutil)fenolo 4-(1,1',3,3'-tetrametilbutil)fenolo 4-(1,1',3,3'-tetrametilbutil)fenolo
Pentaclorofenolo Pentaclorofenolo Pentaclorofenolo
Arsenico Arsenico
Cadmio Cadmio
Cromo totale Cromo totale
Nichel Nichel
Piombo Piombo
Rame Rame
Selenio Selenio
Zinco Zinco
Mercurio Mercurio
Antracene Tributilstagno
Fluorantene
Naftalene
Benzo(a)pirene
Benzo(b)fluorantene
Benzo(k)fluorantene
Sommatoria Benzo(b)fluorantene
Benzo(k)fluorantene
Benzo(g,h,i)perilene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
Sommatoria Benzo(g,h,i)perilene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
146
IPA+METALLI IPA+DICLOROMETANO IPA+METALLI+DICLORO METANO
pH pH pH
Temperatura aria Temperatura aria Temperatura aria
Temperatura acqua Temperatura acqua Temperatura acqua
Durezza Durezza Durezza
Conducibilità Conducibilità Conducibilità
Ossigeno disciolto Ossigeno disciolto Ossigeno disciolto
Ossigeno alla saturazione Ossigeno alla saturazione Ossigeno alla saturazione
Arsenico 1,2-Dicloroetano 1,2-Dicloroetano
Cadmio Diclorometano Diclorometano
Cromo totale Esaclorobutadiene Esaclorobutadiene
Nichel Triclorometano Triclorometano
Piombo Tetracloruro di Carbonio Tetracloruro di Carbonio
Rame Tetracloroetilene Tetracloroetilene
Selenio Tricloroetilene Tricloroetilene
Zinco Benzene Benzene
Mercurio 1,3,5-Triclorobenzene 1,3,5-Triclorobenzene
Antracene 1,2,3-Triclorobenzene 1,2,3-Triclorobenzene
Fluorantene 1,2,4-Triclorobenzene 1,2,4-Triclorobenzene
Naftalene Antracene Arsenico
Benzo(a)pirene Fluorantene Cadmio
Benzo(b)fluorantene Naftalene Cromo totale
Benzo(k)fluorantene Benzo(a)pirene Nichel
Sommatoria Benzo(b)fluorantene
Benzo(k)fluorantene
Benzo(b)fluorantene
Piombo
Benzo(g,h,i)perilene Benzo(k)fluorantene Rame
Indeno(1,2,3-cd)pirene
Sommatoria Benzo(b)fluorantene
Benzo(k)fluorantene
Selenio
Sommatoria Benzo(g,h,i)perilene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
Benzo(g,h,i)perilene
Zinco
Tributilstagno Indeno(1,2,3-cd)pirene Mercurio
Sommatoria Benzo(g,h,i)perilene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
Antracene
Fluorantene
Naftalene
Benzo(a)pirene
Benzo(b)fluorantene
Benzo(k)fluorantene
Sommatoria Benzo(b)fluorantene
Benzo(k)fluorantene
Benzo(g,h,i)perilene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
Sommatoria Benzo(g,h,i)perilene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
147
IPA
pH
Temperatura aria
Temperatura acqua
Durezza
Conducibilità
Ossigeno disciolto
Ossigeno alla saturazione
Antracene
Fluorantene
Naftalene
Benzo(a)pirene
Benzo(b)fluorantene
Benzo(k)fluorantene
Sommatoria Benzo(b)fluorantene
Benzo(k)fluorantene
Benzo(g,h,i)perilene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
Sommatoria Benzo(g,h,i)perilene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
Si rimanda la discussione degli esiti del monitoraggio specifico per le sostanze pericolose nelle acque superficiali interne ad un momento successivo, evidenziando comunque che eventuali criticità rilevate in questo primo periodo sono state prese in considerazione per la definizione dell’eventuale rischio di non raggiungimento dell’obiettivo di qualità buono al 2015 e per la successiva definizione di eventuali monitoraggi di indagine.
148
3 ACQUE SOTTERRANEE: RETI DI MONITORAGGIO E
SINTESI RISULTATI PROGRAMMI DI MONITORAGGIO
I criteri adottati nel presente Piano di Tutela per la classificazione dello stato ambientale10 delle acque sotterranee, così come la stessa rete di monitoraggio, hanno dovuto adeguarsi al susseguirsi degli aggiornamenti normativi. Fino al 2006 è stato in vigore il D.Lgs. 152/99, che dettava chiaramente i criteri per la classificazione dello stato qualitativo, ma lasciava la determinazione dello stato quantitativo ad un giudizio “esperto” soggettivo. Al fine di fornire la classificazione è stata pertanto adottata una metodologia per stimare lo stato quantitativo. Tale metodologia sarà illustrata nei prossimi paragrafi. In tale periodo il monitoraggio è stato eseguito sui più importanti corpi idrici regionali esistenti nei depositi alluvionali vallivi, la cui scelta era stata recepita da Regione Liguria con D.G.R. n. 1705/ 2003, arrivando ad individuare 16 acquiferi “significativi” (secondo i criteri previsti dal D.Lgs 152/99). A conclusione dei monitoraggi relativi al periodo 2001-2006 sono stati classificati i 16 acquiferi significativi, o parti omogenee di essi (oggi “corpi idrici” ai sensi del D. Lgs 30/09). Il biennio seguente, anni 2007 e 2008, è da considerarsi ai fini del monitoraggi ambientali un periodo di transizione. L’abrogazione del D.Lgs. 152/99, operata dal nuovo Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/06), ha di fatto reso impossibile la classificazione degli stati qualitativo e quantitativo, rimandando la definizione dei criteri di classificazione all’emanazione di un decreto attuativo. Tale evenienza si è concretizzata solo nel 2009 con l’emanazione del D. Lgs 30/09: fino a tale momento non erano stati indicati dal D.Lgs. 152/06 i valori soglia di riferimento per i parametri qualitativi e, come nella previgente normativa, non erano state indicate metodologie per lo stato quantitativo. Nel biennio di transizione, ai sensi della nuova normativa, è stato ridotto il numero di parametri qualitativi obbligatori da monitorare, mantenendo però il controllo dei parametri opzionali che avevano causato una classificazione qualitativa scadente. La valutazione dell’aspetto quantitativo è rimasto invariato rispetto al periodo precedente. Per quanto concerne la rete di monitoraggio, dal 2007, secondo quanto previsto dall’ art. 82 del D. Lgs. 152/06, sono stati considerati ulteriori 18 acquiferi sotterranei. Nel presente Piano di Tutela vengono considerati solo gli acquiferi significativi monitorati dal 2001, poiché per gli acquiferi successivamente aggiunti il periodo di osservazione è troppo breve per giungere ad una corretta classificazione. Infine, seppur il Piano di Tutela preveda l’analisi dei dati relativi al periodo 2001-2008, ai fini della classificazione è stato considerato anche il decreto attuativo D.Lgs 30/09, in quanto gli ultimi criteri “disponibili” risalivano al D.Lgs. 152/99, abrogato nel 2006. D'altronde D.Lgs 30/09 porta sostanziali ed importanti innovazioni, avvalendosi di un approccio consequenziale e completo che non poteva essere ignorato nel presente Piano.
10 Lo stato ambientale è il risultato dello stato qualitativo e dello stato quantitativo della risorsa idrica
sotterranea.
149
3.1.1 Rete di monitoraggio La rete di monitoraggio delle acque sotterranee è stata resa operativa ai sensi dell’allegato 1 del D. Lgs 152/99 a partire dall’anno 2001. Nel periodo 2001-2006, come già detto in precedenza, il monitoraggio delle acque sotterranee è proseguito su tutti i 16 acquiferi significativi regionali. Tuttavia, a causa di temporanea o definitiva impossibilità di effettuare i campionamenti previsti, alcune stazioni di monitoraggio sono state dimesse o sostituite in corso d’opera. Le principali motivazioni che hanno portato a variare la rete di monitoraggio nel corso degli anni sono essenzialmente riconducibili a:
• dismissione e/o chiusura definitiva dei pozzi, • temporanea inaccessibilità per lunghi periodi ai pozzi per lavori di manutenzione, • indisponibilità dei proprietari dell’opera di captazione per lunghi periodi, • negato accesso a pozzi siti su suolo privato, • esclusione di alcuni pozzi dalla rete di monitoraggio perché considerati non significativi. a
seguito delle elaborazioni dei dati analitici pregressi disponibili. I nuovi punti di controllo, acquisiti nel corso degli anni, sono stati selezionati in base alle loro caratteristiche tecnico-costruttive e sono stati ubicati, per quanto possibile, in prossimità di quelli dimessi e comunque secondo i criteri e le metodologie adottate per la messa in opera della rete (cfr. prossimo paragrafo). Durante il biennio 2003-2004 sono stati inoltre eseguiti approfondimenti relativi alla problematica dei nitrati nei comuni di Ceriale ed Albenga (acquifero significativo del F. Centa e torrenti minori), secondo quanto previsto dall’Allegato 7 del D. Lgs. 152/99 per l’individuazione delle “zone vulnerabili ai nitrati”. Tali approfondimenti avevano interessato il campionamento di 25 pozzi suppletivi successivamente esclusi dalle attività di monitoraggio a partire dal 2005. Lo studio effettuato ha portato a delimitare la zona vulnerabile così come definita dal DGR 1256 del 5.11.2004. Nel biennio 2007-2008, oltre al monitoraggio degli acquiferi significativi regionali precedentemente individuati, si sono aggiunti gli acquiferi che forniscono in media oltre 100 m3 al giorno di acqua potabile (D. Lgs. 152/06 art.82). In Tabella 16 si riportano tutti gli acquiferi monitorati nel corso del biennio 2007-2008, compresi quelli di nuova acquisizione (evidenziati in azzurro). Nella stessa tabella è indicato per ciascun acquifero il numero di stazioni di monitoraggio e la tipologia delle stesse.
Tabella 16 Acquiferi e pozzi monitorati dal 2007.
N° TOTALE
nel 2006
N° TOTALE
2007-2008
USO
POTABILE
USO
INDUSTRIALE PRIVATI
IMPERIA
ROJA 9 8 4 3 1
NERVIA 8 7 3 1 3
ARGENTINA 12 10 7 3
PRINO 6 6 1 2 3
IMPERO 9 6 3 2 1
T. DI S. LORENZO 4 4
SAVONA
BORMIDA SPIGNO 10 6 4 1 1
150
N° TOTALE
nel 2006
N° TOTALE
2007-2008
USO
POTABILE
USO
INDUSTRIALE PRIVATI
CENTA 19 23 15 2 6
QUILIANO-SEGNO 12 11 7 2 2
LETIMBRO 5 3 3
SANSOBBIA 9 7 4 3
T. MERULA 4 4
F. BORMIDA DI
MILLESIMO 3 3
T. VARATELLO 3 3
T. MAREMOLA 2 2
T. NIMBALTO 1 1
T. AQUILA 4 4
T. BOTTASSANO 2 2
R. SCIUSA (FIUMARA) 2 2
T. CROVETTO 3 3
T. TEIRO 3 3
T SARDO 2 2
GENOVA
SCRIVIA 15 12 7 5
POLCEVERA 9 7 3 4
BISAGNO 8 7 5 2
ENTELLA 14 14 10 4
GROMOLO-PETRONIO 9 8 5 3
T. CERUSA 2 2
R. CANTARENA 1 1
T. SORI 2 2
T. RECCO 1 1
T. BOATE 1 1
LA SPEZIA
VARA-MAGRA 46 35 15 2 18
T. CASTAGNOLA 2 2
T. GHIARARO 3 3
REGIONE LIGURIA
TOTALE 200 215 141 28 46
151
Sulla base delle esperienze maturate negli anni precedenti, durante i quali si è evidenziata la problematica relativa all’accesso dei pozzi ad uso privato, nel 2007 si è razionalizzata la rete di monitoraggio. Tale cambiamento ha portato a ridurre il numero di pozzi ad uso privato, volgendo l’attenzione ad opere di captazione ad uso idropotabile. Infatti i pozzi scelti per monitorare i “nuovi” acquiferi sono stati individuati fra quelli gestiti da società o consorzi acquedottistici. Complessivamente la razionalizzazione della rete ha permesso di contenere il numero totale delle stazioni monitorate, anche a fronte dell’inserimento di 19 nuovi acquiferi. Il numero totale di stazioni, come da tabella sopra riportata, è passato da 200 nel 2006 a 215 nel 2007. La razionalizzazione del numero delle stazioni negli acquiferi monitorati dal 2006 è stata eseguita sulla base dall’osservazione dei dati chimico-qualitativi raccolti nel periodo (2001-2006), avendo cura di evitare perdita di informazioni riconducibile ad una minor densità di campionamento.
3.1.1.1 Localizzazione dei punti di prelievo Nell’ottica di rilevare correttamente le caratteristiche idrochimiche delle acque sotterranee, attraverso la definizione degli indici di qualità previsti dal D.Lgs. 152/99 e dal successivo D.Lgs. 152/06, le stazioni di monitoraggio sono state posizionate avendo riguardo di ottenere una copertura omogenea degli acquiferi monitorati. Il posizionamento dei singoli punti di controllo per ogni acquifero, compatibilmente all’esistenza di opere di captazioni preesistenti idonee al campionamento, è stato effettuato utilizzando i seguenti criteri:
• Distribuzione omogenea a distanze regolari lungo l’asse del corso d’acqua principale, avendo cura di scegliere un punto di monte esente da possibili modificazioni antropiche.
• Monitoraggio del territorio su entrambe le sponde del corso d’acqua principale, per valutare le possibili eterogeneità degli apporti di acque sotterranee di versante, sostanzialmente riconducibili a variazioni pedo-litologiche.
• Posizionamento di una stazione a valle delle confluenze dei maggiori affluenti. • Posizionamento di una stazione in prossimità della linea di costa (bacini di versante
tirrenico) per valutare le eventuali intrusioni del cuneo salino. Come sopra citato le caratteristiche tecniche costruttive dei pozzi e piezometri esistenti sul territorio hanno influenzato la disposizione dei punti di controllo, non permettendo sempre di rispettare tutti i criteri sopra riportati. La scelta di ciascun punto e i cambiamenti apportati durante il biennio della fase conoscitiva (2001-2002) non hanno potuto infatti prescindere dalla verifica delle seguenti caratteristiche:
• Requisiti tecnico costruttivi tali da non influenzare la qualità delle acque prelevate e non alterare la rappresentatività del campione, sono pertanto preferibili opere di nuova costruzione o destinate al prelievo di acque ad uso potabile.
• Facile accesso alla punto di prelievo. • Presenza, per quanto possibile, di misure di protezione o recinzione dell’opera di
captazione. • Ubicazione in aree per le quali non siano ipotizzabili profondi mutamenti a breve termine
(costruzioni imminenti di infrastrutture, zone in forte dissesto geologico, ecc.). • Punti di captazione che permettano preferibilmente la raccolta di informazioni tecniche
(stratigrafie, prove idrauliche, ecc.) sull’opera di captazione stessa e/o sulla zona circostante.
Nelle Tabella 17, Tabella 18 e Tabella 19 vengono elencati i punti di monitoraggio campionati dal 2001 al 2008, considerando anche i pozzi monitorati per periodi di tempo inferiori o per finalità specifiche (pozzi suppletivi per la definizione delle aree vulnerabili – Alberga e Ceriale), con i rispettivi riferimenti anagrafici, organizzate per Autorità di Bacino.
152
Tabella 17: Punti di prelievo situati nel territori o dell’Autorità di Bacino Interregionale del F. Mag ra (Distretto idrografico Appennino settentrionale)
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
SPM004 La Spezia
Santo Stefano
Magra Vara-Magra 1574438 4887759 Pozzo Domestico/irriguo
SPM007 La Spezia
Santo Stefano
Magra Vara-Magra 1573607 4889852 Pozzo Domestico/irriguo
SPM008 La Spezia Sarzana Vara-Magra 1581051 4878611 Pozzo Domestico/irriguo
SPM00G La Spezia
Santo Stefano
Magra Vara-Magra 1573598 4889936 Pozzo Domestico/irriguo
SPM010 La Spezia
Vezzano
Ligure Vara-Magra 1572169 4888948 Pozzo Domestico/irriguo
SPM012 La Spezia
Santo Stefano
Magra Vara-Magra 1572195 4889963 Pozzo Domestico/irriguo
SPM017 La Spezia Beverino Vara-Magra 1564233 4894060 Pozzo Potabile
SPM018 La Spezia
Calice Al
Cornoviglio Vara-Magra 1566190 4894196 Pozzo Potabile
SPM019 La Spezia Follo Vara-Magra 1568244 4894022 Pozzo Potabile
SPM020 La Spezia Follo Vara-Magra 1569242 4891038 Pozzo Potabile
SPM021 La Spezia
Vezzano
Ligure Vara-Magra 1570201 4889817 Pozzo Potabile
SPM022 La Spezia
Santo Stefano
Magra Vara-Magra 1572856 4890844 Pozzo Potabile
SPM023 La Spezia Santo Stefano Vara-Magra 1573573 4891038 Pozzo Potabile
153
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
Magra
SPM024 La Spezia
Vezzano
Ligure Vara-Magra 1572740 4887666 Pozzo Potabile
SPM025 La Spezia
Vezzano
Ligure Vara-Magra 1572623 4886910 Pozzo Potabile
SPM026 La Spezia Arcola Vara-Magra 1573399 4885457 Pozzo Potabile
SPM028 La Spezia Arcola Vara-Magra 1575201 4883946 Pozzo Potabile
SPM029 La Spezia
Castelnuovo
Magra Vara-Magra 1580587 4880884 Pozzo Potabile
SPM033 La Spezia Follo Vara-Magra 1569002 4892918 Pozzo Domestico/irriguo
SPM036 La Spezia Follo Vara-Magra 1568412 4891970 Pozzo Domestico/irriguo
SPM042 La Spezia Bolano Vara-Magra 1570000 4891799 Pozzo Domestico/irriguo
SPM046 La Spezia Bolano Vara-Magra 1570748 4890909 Pozzo Domestico/irriguo
SPM053 La Spezia Follo Vara-Magra 1569190 4890047 Pozzo Domestico/irriguo
SPM060 La Spezia Arcola Vara-Magra 1574260 4885374 Pozzo Potabile
SPM061 La Spezia Sarzana Vara-Magra 1576560 4884983 Pozzo Domestico/irriguo
SPM069 La Spezia Sarzana Vara-Magra 1575484 4885659 Pozzo Domestico/irriguo
SPM072 La Spezia
Vezzano
Ligure Vara-Magra 1574184 4886902 Pozzo Domestico/irriguo
SPM077 La Spezia Sarzana Vara-Magra 1577457 4884043 Pozzo Domestico/irriguo
SPM082 La Spezia Arcola Vara-Magra 1575552 4883531 Pozzo Domestico/irriguo
SPM085 La Spezia Arcola Vara-Magra 1573596 4884869 Pozzo Domestico/irriguo
154
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
SPM087 La Spezia Ameglia Vara-Magra 1579110 4878383 Pozzo Domestico/irriguo
SPM091 La Spezia Ameglia Vara-Magra 1579843 4879121 Pozzo Domestico/irriguo
SPM097 La Spezia Ameglia Vara-Magra 1577795 4879859 Pozzo Domestico/irriguo
SPM104 La Spezia Sarzana Vara-Magra 1578761 4880905 Pozzo Industriale
SPM106 La Spezia Lerici Vara-Magra 1576991 4881482 Pozzo Domestico/irriguo
SPM109 La Spezia Sarzana Vara-Magra 1577496 4882184 Pozzo Domestico/irriguo
SPM113 La Spezia Sarzana Vara-Magra 1579446 4881849 Pozzo Domestico/irriguo
SPM119 La Spezia Sarzana Vara-Magra 1577349 4883320 Pozzo Potabile
SPM123 La Spezia Sarzana Vara-Magra 1578543 4882694 Pozzo Industriale
SPM126 La Spezia
Castelnuovo
Magra Vara-Magra 1581376 4882095 Pozzo Domestico/irriguo
SPM128 La Spezia
Castelnuovo
Magra Vara-Magra 1581020 4882575 Pozzo Domestico/irriguo
SPM130 La Spezia Ortonovo Vara-Magra 1582985 4880104 Pozzo Domestico/irriguo
SPM134 La Spezia Ortonovo Vara-Magra 1581420 4880584 Pozzo Domestico/irriguo
SPM138 La Spezia Ortonovo Vara-Magra 1582347 4879369 Pozzo Potabile
SPMFFF La Spezia
Castelnuovo
Magra Vara-Magra 1580861 4880319 Pozzo Domestico/irriguo
SPMWWW La Spezia Follo Vara-Magra 1568958 4890555 Pozzo Domestico/irriguo
SPMXXX La Spezia Vara-Magra 1570730 4890410 Pozzo Domestico/irriguo
SPMYYY La Spezia Ameglia Vara-Magra 1578364 4878772 Pozzo Domestico/irriguo
SPMZZZ La Spezia Bolano Vara-Magra 1570932 4890288 Pozzo Domestico/irriguo
155
Tabella 18: Punti di prelievo situati nel territori o dell’Autorità di Bacino Regionale (Distretto idro grafico Appennino settentrionale)
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
GEB001 Genova Genova Bisagno 1495870 4916296 Pozzo Non in uso
GEB002 Genova Genova Bisagno 1495586 4915930 Pozzo Domestico/irriguo
GEB003 Genova Genova Bisagno 1495588 4916170 Pozzo Industriale
GEB004 Genova Genova Bisagno 1496391 4917156 Pozzo Potabile
GEB005 Genova Genova Bisagno 1496306 4917101 Pozzo Potabile
GEB006 Genova Genova Bisagno 1496126 4917116 Pozzo Potabile
GEB007 Genova Genova Bisagno 1496281 4916480 Pozzo Potabile
GEB008 Genova Genova Bisagno 1495731 4916366 Pozzo Domestico/irriguo
GEB010 Genova Genova Bisagno 1496197 4916854 Pozzo Potabile
GEC001 Genova Arenzano R. Cantarena 1475148 4916984 Pozzo Potabile
GEG001 Genova Sestri Levante
Gromolo-
Petronio 1534200 4901897 Pozzo Potabile
GEG002 Genova Sestri Levante
Gromolo-
Petronio 1534161 4901820 Pozzo Potabile
GEG003 Genova Sestri Levante
Gromolo-
Petronio 1533968 4901907 Pozzo Potabile
GEG004 Genova Sestri Levante
Gromolo-
Petronio 1533965 4901650 Pozzo Potabile
GEG005 Genova Sestri Levante
Gromolo-
Petronio 1532718 4902225 Pozzo Potabile
156
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
GEG006 Genova Sestri Levante
Gromolo-
Petronio 1533495 4901954 Pozzo Domestico/irriguo
GEG007 Genova Sestri Levante
Gromolo-
Petronio 1533825 4903608 Pozzo Domestico/irriguo
GEG008 Genova Sestri Levante
Gromolo-
Petronio 1533851 4903471 Pozzo Domestico/irriguo
GEG009 Genova Sestri Levante
Gromolo-
Petronio 1533346 4902700 Pozzo Domestico/irriguo
GEG010 Genova Casarza Ligure
Gromolo-
Petronio 1535981 4902151 Pozzo Potabile
GEL001 Genova Lavagna Entella 1527735 4907776 Pozzo Potabile
GEL002 Genova Chiavari Entella 1527548 4907676 Pozzo Potabile
GEL003 Genova Chiavari Entella 1527595 4907733 Pozzo Potabile
GEL004 Genova Carasco Entella 1528656 4913495 Pozzo Industriale
GEL005 Genova Carasco Entella 1527755 4910496 Pozzo Potabile
GEL006 Genova Carasco Entella 1527129 4911051 Pozzo Industriale
GEL007 Genova
S. Colombano
Certenoli Entella 1526578 4912036 Pozzo Industriale
GEL008 Genova
S. Colombano
Certenoli Entella 1525191 4912838 Pozzo Potabile
GEL009 Genova
S. Colombano
Certenoli Entella 1522551 4914378 Pozzo Potabile
157
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
GEL010 Genova Coreglia Ligure Entella 1522018 4915122 Pozzo Potabile
GEL011 Genova Lavagna Entella 1527597 4907435 Pozzo Potabile
GEL012 Genova Lavagna Entella 1527438 4907199 Pozzo Non in uso
GEL013 Genova Carasco Entella 1527511 4910332 Pozzo Industriale
GEL014 Genova Cogorno Entella 1528093 4909482 Pozzo Potabile
GEL015 Genova Chiavari Entella 1527309 4907174 Pozzo Potabile
GEP001 Genova Genova Polcevera 1491071 4919406 Pozzo Potabile
GEP002 Genova Genova Polcevera 1491607 4919374 Pozzo Potabile
GEP003 Genova Genova Polcevera 1491377 4920142 Pozzo Potabile
GEP005 Genova Genova Polcevera 1491102 4920257 Pozzo Industriale
GEP006 Genova Genova Polcevera 1491986 4925174 Pozzo Industriale
GEP007 Genova Campomorone Polcevera 1490703 4932312 Pozzo Industriale
GEP009 Genova Serra Ricco Polcevera 1495699 4929398 Pozzo Industriale
GEP010 Genova Genova Polcevera 1491862 4923921 Pozzo Industriale
GEP011 Genova Genova Polcevera 1491877 4925824 Pozzo Non in uso
GER001 Genova Rapallo T. Boate 1517257 4910976 Pozzo Potabile
GEV001 Genova Genova T. Cerusa 1479273 4919989 Pozzo Potabile
GEV002 Genova Genova T. Cerusa 1479086 4920149 Pozzo Potabile
GEX001 Genova Recco T. Recco 1511813 4912741 Pozzo Potabile
IMA001 Imperia Taggia Argentina 1408183 4854966 Pozzo Potabile
IMA002 Imperia Taggia Argentina 1408144 4854739 Pozzo Potabile
IMA003 Imperia Taggia Argentina 1407894 4858780 Pozzo Potabile
158
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
IMA004 Imperia Taggia Argentina 1408155 4854405 Pozzo Potabile
IMA005 Imperia Taggia Argentina 1407873 4858801 Pozzo Potabile
IMA007 Imperia Taggia Argentina 1408073 4858488 Pozzo Potabile
IMA008 Imperia Riva Ligure Argentina 1408858 4854335 Pozzo Domestico/irriguo
IMA009 Imperia Taggia Argentina 1407427 4854909 Pozzo Domestico/irriguo
IMA010 Imperia Taggia Argentina 1407167 4855343 Pozzo Domestico/irriguo
IMA011 Imperia Taggia Argentina 1408113 4856179 Pozzo Domestico/irriguo
IMA012 Imperia Taggia Argentina 1408422 4857136 Pozzo Domestico/irriguo
IMA014 Imperia Taggia Argentina 1408102 4854582 Pozzo Potabile
IMA016 Imperia Riva Ligure Argentina 1408444 4854277 Pozzo Potabile
IMI001 Imperia Chiusavecchia Impero 1419953 4866928 Pozzo Domestico/irriguo
IMI002 Imperia Pontedassio Impero 1420983 4865034 Pozzo Domestico/irriguo
IMI003 Imperia Imperia Impero 1421370 4864067 Pozzo Potabile
IMI004 Imperia Pontedassio Impero 1421252 4864350 Pozzo Potabile
IMI007 Imperia Imperia Impero 1422662 4860511 Pozzo Industriale
IMI008 Imperia Imperia Impero 1422340 4861110 Pozzo Potabile
IMI009 Imperia Imperia Impero 1421888 4862452 Pozzo Industriale
IMI014 Imperia Imperia Impero 1421841 4862610 Pozzo Potabile
IMI016 Imperia Imperia Impero 1421789 4861702 Pozzo Potabile
IMI017 Imperia Imperia Impero 1421822 4861596 Pozzo Potabile
IMN004 Imperia Camporosso Nervia 1389738 4850358 Pozzo
IMN008 Imperia Dolceacqua Nervia 1389564 4855742 Pozzo Potabile
159
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
IMN009 Imperia Dolceacqua Nervia 1389413 4856928 Pozzo Domestico/irriguo
IMN010 Imperia Dolceacqua Nervia 1389470 4856925 Pozzo Potabile
IMN011 Imperia Camporosso Nervia 1389850 4850655 Pozzo Potabile
IMN012 Imperia Camporosso Nervia 1389820 4850959 Pozzo Domestico/irriguo
IMN013 Imperia Camporosso Nervia 1389913 4850508 Pozzo Industriale
IMN014 Imperia Camporosso Nervia 1390009 4848876 Pozzo Domestico/irriguo
IMN015 Imperia Camporosso Nervia 1390248 4848930 Pozzo Domestico/irriguo
IMP001 Imperia Imperia Prino 1419444 4857985 Pozzo Domestico/irriguo
IMP002 Imperia Imperia Prino 1419451 4858136 Pozzo Potabile
IMP003 Imperia Imperia Prino 1418292 4859296 Pozzo Industriale
IMP004 Imperia Imperia Prino 1417741 4859675 Pozzo Domestico/irriguo
IMP007 Imperia Imperia Prino 1418945 4859094 Pozzo Domestico/irriguo
IMP011 Imperia Imperia Prino 1418316 4859131 Pozzo Domestico/irriguo
IMP012 Imperia Imperia Prino 1417915 4859963 Pozzo Domestico/irriguo
IMP013 Imperia Dolcedo Prino 1415932 4861977 Pozzo Domestico/irriguo
IMR001 Imperia Ventimiglia Roia 1386195 4853825 Pozzo Potabile
IMR002 Imperia Ventimiglia Roia 1386146 4854011 Pozzo Potabile
IMR003 Imperia Ventimiglia Roia 1386632 4851783 Pozzo Potabile
IMR004 Imperia Ventimiglia Roia 1386830 4851563 Pozzo Potabile
IMR005 Imperia Ventimiglia Roia 1386390 4853242 Pozzo Industriale
IMR006 Imperia Ventimiglia Roia 1385098 4852934 Pozzo Industriale
IMR007 Imperia Ventimiglia Roia 1386155 4852796 Pozzo Domestico/irriguo
160
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
IMR010 Imperia Ventimiglia Roia 1386923 4850832 Pozzo Industriale
IMR011 Imperia Ventimiglia Roia 1385970 4853500 Pozzo
IMR012 Imperia Ventimiglia Roia 1386471 4852940 Pozzo
IMR013 Imperia Ventimiglia Roia 1388009 4849480 Pozzo Potabile
IMS001 Imperia S. Lorenzo
T. di S.
Lorenzo 1416738 4856229 Pozzo Potabile
IMS002 Imperia S. Lorenzo
T. di S.
Lorenzo 1415934 4857143 Pozzo Potabile
IMS003 Imperia Cipressa
T. di S.
Lorenzo 1415745 4857654 Pozzo Potabile
IMS004 Imperia S. Lorenzo
T. di S.
Lorenzo 1416526 4856431 Pozzo Potabile
SPC001 La Spezia Deiva Marina
T.
Castagnola 1541599 4896270 Pozzo Potabile
SPC002 La Spezia Deiva Marina
T.
Castagnola 1543338 4897020 Pozzo Potabile
SPG001 La Spezia Levanto T. Ghiararo 1549170 4891260 Pozzo Potabile
SPG002 La Spezia Levanto T. Ghiararo 1549470 4891450 Pozzo Potabile
SPG003 La Spezia Levanto T. Ghiararo 1549690 4891610 Pozzo Potabile
SVAQ01 Savona Finale Ligure T Aquila 1447373 4890897 Pozzo Potabile
SVAQ02 Savona Finale Ligure T Aquila 1444847 4892534 Pozzo Potabile
SVAQ03 Savona Finale Ligure T Aquila 1446280 4891873 Pozzo Potabile
161
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
SVAQ04 Savona Finale Ligure T Aquila 1447007 4891003 Pozzo Potabile
SVBT01 Savona Borgio Verezzi
T.
Bottassano 1444094 4890114 Pozzo Potabile
SVBT02 Savona Borgio Verezzi
T.
Bottassano 1444211 4889815 Pozzo Potabile
SVC001 Savona Ortovero
Centa e
minori 1427016 4878188 Pozzo Potabile
SVC002 Savona Ortovero
Centa e
minori 1429317 4878285 Pozzo Potabile
SVC003 Savona
Villanova
Albenga
Centa e
minori 1430057 4876665 Pozzo Potabile
SVC004 Savona Albenga
Centa e
minori 1437212 4876579 Pozzo Domestico/irriguo
SVC005 Savona Albenga
Centa e
minori 1436852 4877748 Pozzo Domestico/irriguo
SVC006 Savona Albenga
Centa e
minori 1437141 4878419 Pozzo Domestico/irriguo
SVC007 Savona Albenga
Centa e
minori 1435882 4879519 Pozzo Domestico/irriguo
SVC009 Savona Ceriale
Centa e
minori 1437794 4881508 Pozzo Domestico/irriguo
SVC010 Savona Ceriale Centa e 1436052 4883165 Pozzo Domestico/irriguo
162
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
minori
SVC011 Savona Albenga
Centa e
minori 1434539 4879353 Pozzo Domestico/irriguo
SVC012 Savona Albenga
Centa e
minori 1434208 4879582 Pozzo Domestico/irriguo
SVC013 Savona Albenga
Centa e
minori 1433887 4878422 Pozzo Domestico/irriguo
SVC014 Savona Albenga
Centa e
minori 1434715 4879801 Pozzo Domestico/irriguo
SVC015 Savona Ceriale
Centa e
minori 1437136 4881446 Pozzo Domestico/irriguo
SVC016 Savona Albenga
Centa e
minori 1437550 4880329 Pozzo Domestico/irriguo
SVC017 Savona Ceriale
Centa e
minori 1437470 4881044 Pozzo Domestico/irriguo
SVC018 Savona Albenga
Centa e
minori 1437042 4881041 Pozzo Domestico/irriguo
SVC019 Savona Albenga
Centa e
minori 1435581 4877564 Pozzo Domestico/irriguo
SVC020 Savona Albenga
Centa e
minori 1436425 4878138 Pozzo Potabile
SVC021 Savona Albenga Centa e 1434718 4878922 Pozzo Domestico/irriguo
163
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
minori
SVC022 Savona Albenga
Centa e
minori 1433967 4878845 Pozzo Domestico/irriguo
SVC023 Savona Albenga
Centa e
minori 1433656 4879605 Pozzo Domestico/irriguo
SVC024 Savona
Cisano Sul
Neva
Centa e
minori 1433387 4880344 Pozzo Domestico/irriguo
SVC025 Savona Albenga
Centa e
minori 1434338 4879810 Pozzo Domestico/irriguo
SVC026 Savona Albenga
Centa e
minori 1435223 4879935 Pozzo Domestico/irriguo
SVC027 Savona Albenga
Centa e
minori 1434581 4880329 Pozzo Agricolo
SVC028 Savona Albenga
Centa e
minori 1437853 4878902 Pozzo Domestico/irriguo
SVC029 Savona Albenga
Centa e
minori 1437522 4879386 Pozzo Domestico/irriguo
SVC030 Savona Albenga
Centa e
minori 1436603 4879571 Pozzo Domestico/irriguo
SVC031 Savona Albenga
Centa e
minori 1437108 4880146 Pozzo Domestico/irriguo
SVC032 Savona Albenga Centa e 1436717 4880318 Pozzo Domestico/irriguo
164
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
minori
SVC033 Savona Albenga
Centa e
minori 1436219 4880469 Pozzo Domestico/irriguo
SVC034 Savona Albenga
Centa e
minori 1435803 4880847 Pozzo Domestico/irriguo
SVC035 Savona Albenga
Centa e
minori 1436550 4880799 Pozzo Agricolo
SVC036 Savona Ceriale
Centa e
minori 1438312 4882503 Pozzo Domestico/irriguo
SVC037 Savona Albenga
Centa e
minori 1436540 4881433 Pozzo Domestico/irriguo
SVC038 Savona Ceriale
Centa e
minori 1437937 4881187 Pozzo Domestico/irriguo
SVC039 Savona Ceriale
Centa e
minori 1437670 4881619 Pozzo Domestico/irriguo
SVC040 Savona Ceriale
Centa e
minori 1436774 4881889 Pozzo Domestico/irriguo
SVC041 Savona Ceriale
Centa e
minori 1436816 4882714 Pozzo Domestico/irriguo
SVC042 Savona Ceriale
Centa e
minori 1437144 4882279 Pozzo Domestico/irriguo
SVC043 Savona Ceriale Centa e 1438167 4881955 Pozzo Domestico/irriguo
165
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
minori
SVC044 Savona Ceriale
Centa e
minori 1438409 4882733 Pozzo Domestico/irriguo
SVC045 Savona Ceriale
Centa e
minori 1437709 4882871 Pozzo Domestico/irriguo
SVC046 Savona Ceriale
Centa e
minori 1437800 4882434 Pozzo Domestico/irriguo
SVC049 Savona Albenga
Centa e
minori 1437492 4877206 Pozzo Potabile
SVC050 Savona Albenga
Centa e
minori 1437003 4878300 Pozzo Potabile
SVC051 Savona Albenga
Centa e
minori 1434198 4877932 Pozzo Potabile
SVC053 Savona Ceriale
Centa e
minori 1437681 4881602 Pozzo Potabile
SVC054 Savona Ceriale
Centa e
minori 1437163 4882152 Pozzo Non in uso
SVCR01 Savona Spotorno T. Crovetto 1453270 4897320 Pozzo Potabile
SVCR03 Savona Spotorno T. Crovetto 1453069 4897042 Pozzo Potabile
SVL001 Savona Savona Letimbro 1458293 4906458 Pozzo Potabile
SVL003 Savona Savona Letimbro 1458180 4906589 Pozzo Potabile
SVL004 Savona Savona Letimbro 1457940 4907095 Pozzo Potabile
166
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
SVL005 Savona Savona Letimbro 1458030 4906913 Pozzo Potabile
SVL006 Savona Savona Letimbro 1457806 4907296 Pozzo Potabile
SVL007 Savona Savona Letimbro 1457566 4907640 Pozzo Potabile
SVL009 Savona Savona Letimbro 1458268 4906581 Pozzo Potabile
SVMA02 Savona Pietra Ligure T. Maremola 1442632 4889643 Pozzo Potabile
SVMA08 Savona Pietra Ligure T. Maremola 1442557 4889909 Pozzo Potabile
SVME01 Savona Andora T. Merula 1431236 4867268 Pozzo Potabile
SVME02 Savona Andora T. Merula 1431098 4867400 Pozzo Potabile
SVME04 Savona Andora T. Merula 1431184 4868029 Pozzo Potabile
SVNI02 Savona Loano T. Nimbalto 1440015 4886981 Pozzo Potabile
SVQ001 Savona Quiliano
Quiliano-
Segno 1453763 4904299 Pozzo Potabile
SVQ004 Savona Quiliano
Quiliano-
Segno 1453647 4904383 Pozzo Potabile
SVQ005 Savona Quiliano
Quiliano-
Segno 1454549 4903910 Pozzo Potabile
SVQ007 Savona Quiliano
Quiliano-
Segno 1454254 4903911 Pozzo Potabile
SVQ008 Savona Quiliano
Quiliano-
Segno 1454443 4903919 Pozzo Potabile
SVQ009 Savona Quiliano
Quiliano-
Segno 1454415 4903780 Pozzo Potabile
167
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
SVQ010 Savona Vado Ligure
Quiliano-
Segno 1454377 4901595 Pozzo Industriale
SVQ013 Savona Quiliano
Quiliano-
Segno 1454779 4903621 Pozzo Potabile
SVQ014 Savona Quiliano
Quiliano-
Segno 1454757 4903591 Pozzo Potabile
SVQ015 Savona Quiliano
Quiliano-
Segno 1455083 4903226 Pozzo Potabile
SVQ016 Savona Vado Ligure
Quiliano-
Segno 1454536 4901717 Pozzo Potabile
SVQ017 Savona Vado Ligure
Quiliano-
Segno 1454300 4901807 Pozzo Domestico/irriguo
SVQ018 Savona Vado Ligure
Quiliano-
Segno 1453001 4900914 Pozzo Industriale
SVQ020 Savona Quiliano
Quiliano-
Segno 1454468 4903823 Pozzo Potabile
SVQ021 Savona Vado Ligure
Quiliano-
Segno 1452174 4900593 Pozzo Domestico/irriguo
SVS001 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1460480 4909737 Pozzo Potabile
SVS002 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1460688 4909231 Pozzo Potabile
168
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
SVS003 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1460298 4909958 Pozzo Potabile
SVS004 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1460402 4909896 Pozzo Potabile
SVS006 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1460656 4909494 Pozzo Potabile
SVS007 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1460726 4909441 Pozzo Potabile
SVS010 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1460744 4909298 Pozzo Potabile
SVS011 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1460536 4909557 Pozzo Potabile
SVS012 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1461286 4908679 Pozzo Domestico/irriguo
SVS013 Savona
Albissola
Marina Sansobbia 1460508 4908967 Pozzo Domestico/irriguo
SVS014 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1460710 4908638 Pozzo Domestico/irriguo
SVS015 Savona
Albisola
Superiore Sansobbia 1456622 4916054 Pozzo Domestico/irriguo
SVSA01 Savona Celle Ligure T. Sardo 1463669 4910306 Pozzo Potabile
SVSA02 Savona Celle Ligure T. Sardo 1463708 4910236 Pozzo Potabile
169
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
SVSC02 Savona Finale Ligure
R. Sciusa
(Fiumara) 1448325 4891622 Pozzo Potabile
SVSC04 Savona Finale Ligure
R. Sciusa
(Fiumara) 1448546 4891246 Pozzo Potabile
SVTE01 Savona Varazze T. Teiro 1466274 4912199 Pozzo Potabile
SVTE02 Savona Varazze T. Teiro 1466195 4912351 Pozzo Potabile
SVTE03 Savona Varazze T. Teiro 1466099 4912508 Pozzo Potabile
SVVA01 Savona Borghetto T. Varatello 1439096 4885045 Pozzo Potabile
SVVA02 Savona Borghetto T. Varatello 1438241 4885475 Pozzo Potabile
SVVA03 Savona Borghetto T. Varatello 1438830 4885047 Pozzo Potabile
Tabella 19: Punti di prelievo che ricadono nel terr itorio dell’Autorità di Bacino Interregionale del F . Po (Distretto idrografico Padano)
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
SVB001 Savona Carcare
Bormida
Spigno 1443162 4912090 Pozzo Potabile
SVB002 Savona
Cairo
Montenotte
Bormida
Spigno 1446041 4912974 Pozzo Industriale
SVB003 Savona
Cairo
Montenotte
Bormida
Spigno 1445898 4913115 Pozzo Industriale
SVB004 Savona
Cairo
Montenotte
Bormida
Spigno 1445859 4913215 Pozzo Industriale
170
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
SVB005 Savona Dego
Bormida
Spigno 1444382 4922860 Pozzo Potabile
SVB006 Savona Dego
Bormida
Spigno 1445166 4920904 Pozzo Domestico/irriguo
SVB007 Savona
Cairo
Montenotte
Bormida
Spigno 1442426 4915181 Pozzo Domestico/irriguo
SVB008 Savona Bormida
Bormida
Spigno 1441174 4904355 Pozzo Potabile
SVB009 Savona
Cairo
Montenotte
Bormida
Spigno 1442747 4915261 Pozzo Domestico/irriguo
SVB010 Savona
Cairo
Montenotte
Bormida
Spigno 1442678 4915258 Pozzo Domestico/irriguo
SVB012 Savona Dego
Bormida
Spigno 1444393 4922826 Pozzo Potabile
SVB013 Savona Dego
Bormida
Spigno 1444370 4922784 Pozzo Potabile
SVB015 Savona Pallare
Bormida
Spigno 1443437 4909311 Pozzo
GES001 Genova Casella Scrivia 1499314 4931125 Pozzo Potabile
GES002 Genova Montoggio Scrivia 1505453 4930406 Pozzo Potabile
GES003 Genova Montoggio Scrivia 1503349 4929164 Pozzo Potabile
GES004 Genova Avosso Scrivia 1501006 4930663 Pozzo Industriale
171
Codice
pozzo
Provincia Comune Acquifero
significativo
Coordinate X
GaussBoaga
Coordinate Y
GaussBoaga
Tipologia
stazione
Utilizzo derivazione
GES005 Genova Casella Scrivia 1499663 4931063 Pozzo Potabile
GES006 Genova Isorelle Scrivia 1498046 4933977 Pozzo Industriale
GES007 Genova Isorelle Scrivia 1496860 4934999 Pozzo Potabile
GES008 Genova Busalla Scrivia 1496033 4935518 Pozzo Industriale
GES009 Genova Busalla Scrivia 1495941 4935519 Pozzo Industriale
GES010 Genova Busalla Scrivia 1495736 4935863 Pozzo Industriale
GES011 Genova Ronco Scrivia Scrivia 1496698 4939831 Pozzo Industriale
GES014 Genova
Isola del
Cantone Scrivia 1496623 4943720 Pozzo Industriale
GES015 Genova Montoggio Scrivia 1503882 4929720 Sorgente Non captata
GES016 Genova Ronco Scrivia Scrivia 1495874 4938036 Sorgente Non captata
GES019 Genova Casella Scrivia 1499244 4931728 Pozzo Industriale
GES020 Genova Ronco Scrivia Scrivia 1495280 4937166 Pozzo Industriale
GES021 Genova Savignone Scrivia 1497192 4932918 Sorgente Non captata
GES023 Genova Casella Scrivia 1498823 4932109 Pozzo Domestico/irriguo
GES024 Genova Montoggio Scrivia 1506601 4928501 Pozzo Potabile
SVBM03 Savona Bardineto
Bormida
Millesimo 1432452 4892420 Pozzo Potabile
SVBM04 Savona Calizzano
Bormida
Millesimo 1430199 4898458 Pozzo Potabile
SVBM06 Savona Millesimo
Bormida
Millesimo 1436248 4912842 Pozzo Potabile
172
3.1.1.2 Parametri analizzati
Durante il periodo 2001-2006 per le acque sotterranee si è mantenuto un unico profilo analitico, comprendente parametri obbligatori macrodescrittori e parametri addizionali, così come previsto dal D. Lgs. 152/99. Nei sei anni di monitoraggio sono stati effettuati, su tutte le stazioni, i parametri macrodescrittori obbligatori, classificativi (Conducibilità, Cl, SO4, NO3, NH4, Fe tot, Mn) e non classificativi (Ca, Mg, Na, K, HCO3 e temperatura) previsti dalla normativa vigente. Inoltre sono stati eseguiti sull’intero territorio un set di parametri addizionali (Al, NO2, Cr tot, As, Ni, Pb, Cu, Zn, Cd, Hg, composti organo alogenati) ed uno di parametri aggiuntivi (pH, Eh, O2 disciolto, SiO2) identici per le quattro province. Infine, in relazione alle pressioni antropiche esistenti, sono stati effettuati alcuni ulteriori parametri a scelta dei singoli dipartimenti. Nel biennio della fase conoscitiva (2001-2002) sono stati determinati gli IPA in tutti gli acquiferi. Negli anni successivi, avendo constatato concentrazioni di queste sostanze sempre inferiori ai valori tabellari (D. Lgs. 152/99 – Tab. 21) sono stati esclusi dal profilo analitico. Solo nell’acquifero del F. Bormida, dove erano state segnalate alcune concentrazioni significative, la determinazione degli IPA è continuata fino al 2009. Durante il 2003 in tutte le stazioni di monitoraggio della provincia di Imperia è stata eseguita l’analisi delle sostanze antiparassitarie o assimilabili, sia come singole sostanze che come sommatoria. Anche in questo caso, dopo aver accertato concentrazioni inferiori al limite di rilevabilità strumentale, la determinazione di tale sostanza è stata abbandonata a partire dall’anno successivo. Analogamente è stato indagato il parametro mercurio per periodi di almeno un anno in tutti i bacini indagati, ma è sempre risultato inferiori ai valori tabellari (D. Lgs. 152/99 – Tab. 21). La continuità nel determinare tutti i parametri classificativi, obbligatori e addizionali, gli sforzi eseguiti per standardizzare le metodiche utilizzate nei diversi dipartimenti e il rispetto dei tempi di campionamento previsti hanno garantito la classificazione dello stato chimico-qualitativo ai sensi del D. Lgs. 152/99, basata su dati omogenei tra loro. Inoltre sulle analisi di ciascun campione sono state avviate procedure di controllo e validazione dati, che hanno previsto la verifica del bilancio di carica effettuato sui maggiori costituenti disciolti (cationi: Ca, Mg, Na e K, anioni: Cl, SO4 e HCO3) imponendo una tolleranza pari a ± 10% di sbilanciamento. A partire dal 2007, anche in relazione all’aumento del numero di acquiferi sotterranei da monitorare, sono state razionalizzate le attività analitiche di laboratorio. E’ stato pertanto adottato un profilo analitico comprendente i 5 parametri obbligatori previsti dal D. Lgs. 152/06 (O2 disciolto, pH, Conducibilità, NO3 e NH4) e i parametri obbligatori classificativi e non classificativi previsti dall’abrogato D. Lgs. 152/99 (Fe, Mn, Ca, Mg, Na, K, Cl, SO4, HCO3). Ciò ha permesso di non vanificare il background conoscitivo acquisito nei precedenti sei anni di monitoraggio, risultato indispensabile durante l’elaborazione e l’interpretazione dei valori di concentrazione dei parametri classificativi. Anche le determinazioni di Eh, temperatura dell’acqua e dell’aria, per quanto parametri non previsti dalla normativa, sono proseguite nel biennio 2007-2008, indispensabili per avere una completezza delle informazioni delle condizioni di sistema per indagare i fenomeni in atto nell’evoluzione del chimismo delle acque. Infine, in relazione alle pressioni antropiche insistenti sul territorio o a superamenti di valori soglia rilevati in passato, sono stati effettuati alcuni ulteriori parametri variabili da acquifero ad acquifero, riportati in Tabella 20. Durante il biennio 2007-2008 si è quindi data continuità nel determinare tutti i parametri obbligatori classificativi e non classificativi previsti da entrambi i decreti, più alcuni parametri addizionali variabili da acquifero e acquifero. Per quanto riguarda le attività di laboratorio si è seguito, per quanto possibile in relazione alla strumentazione presente nei singoli laboratori dipartimentali, il criterio della standardizzazione delle metodiche nei diversi dipartimenti. Le procedure di controllo e validazione dati, basate sulla verifica del bilancio di carica, sono state
173
utilizzate anche nel biennio 2007-2008.
Tabella 20 Parametri addizionali biennio 2007-2008.
Acquiferi significativi IPA
Composti
Alifatici
Alogenati
Cr tot – Cr
VI
Escherichia
coli PCB
IMPERIA
ROJA X
NERVIA X
ARGENTINA X
PRINO X
IMPERO X
SAVONA
BORMIDA SPIGNO X X
CENTA X
QUILIANO-SEGNO X
LETIMBRO X X
SANSOBBIA X
GENOVA
SCRIVIA X
POLCEVERA X
BISAGNO X
ENTELLA X
GROMOLO-PETRONIO X X
LA SPEZIA
VARA-MAGRA X
174
3.1.1.3 Frequenze di campionamento Sia relativamente al periodo 2001-2006 che al biennio 2007-2008, per ogni anno di monitoraggio sono state previste 4 campagne di misura, due per il rilevamento delle freatimetrie, dei parametri chimico-fisici (temperatura, pH, conducibilità, O2 disciolto ed Eh) e per il prelievo dei campioni destinati ai laboratori, due per il solo rilevamento delle freatimetrie e dei parametri chimico-fisici. In Tabella 21 sono riportati i periodi di campionamento previsti.
Tabella 21 Frequenza di campionamento.
ACQUE SOTTERRANEE
TIPO CAMPAGNA PERIODO PREVISTO
1a
campagna Misure parametri chimico-fisici e freatimetrie gennaio-febbraio
2a
campagna
Misure parametri chimico-fisici, freatimetrie
e campionamento marzo-aprile
3a
campagna
Misure parametri chimico-fisici, freatimetrie
e campionamento
luglio-agosto (agosto-
settembre)
4a
campagna Misure parametri chimico-fisici e freatimetrie ottobre-novembre
In tal modo i campioni prelevati nella 2a campagna e nella 3a campagna sono mediamente rappresentativi rispettivamente del periodo di “alto di falda” (massimo innalzamento del livello di falda) e di “basso di falda” (massimo abbassamento), mentre per le freatimetrie e i parametri chimico-fisici si ottiene una cadenza stagionale.
3.1.2 Risultati conseguiti Prima di valutare i risultati conseguiti nel periodo 2001-2008, si sottolinea che le criticità incontrate per la classificazione dello stato qualitativo e quantitativo delle acque sotterranee, sono riconducibili a:
• successivi aggiornamenti normativi; • carenze di indicazioni e precisi criteri per effettuare una classificazione oggettiva; • carenza di dati.
La carenza di dati conoscitivi potrà essere in parte colmata con la revisione dei profili analitici, in adeguamento a quanto previsto dal recente D.Lgs. 30/09. Per quanto concerne l’aspetto quantitativo, dovrebbe essere possibile conseguire un buon livello conoscitivo attraverso le attività avviate:
• messa in opera di una prima rete di monitoraggio in continuo dei livelli freatimetrici, con acquisizione automatizzata in remoto;
• previsione di successivi implementazioni della rete sopraccitata a partire dal 2011; • partecipazione al Protocollo di Intesa interenti, promosso da Regione e già sottoscritto dalle
Province, per la tutela della risorsa idrica sotterranea; • avvio di attività geognostiche ai fini dello sviluppo di modelli matematici di flusso su tre
acquiferi pilota; • acquisizione dei dati freatimetrici ed aliquote emunte presso i gestori;
175
Nel periodo 2001-2006 l’abrogato D. Lgs 152/99 prevedeva la possibilità di dividere un acquifero monitorato in zone omogenee, la normativa vigente utilizza lo stesso concetto definendo le zone omogenee corpi idrici. La suddivisione di un acquifero è essenzialmente eseguita sulla base di omogeneità qualitative delle acque sotterranee, pertanto il numero e la dimensione delle zone omogenee, o corpi idrici, è suscettibile di variazioni nel tempo. Di seguito è riportata la Tabella 22, dove sono indicati i corpi idrici classificati nel presente Piano
Tabella 22 Corpi idrici classificati
COD. REG.
NOME CORPO IDRICO
ACQUIFERO SIGNIFICATIVO
AUTORITÀ DI BACINO
CODICE CORPO IDRICO
CODICE TIPO CORPO IDRICO
NATURA CORPO IDRICO
1 PRINO T. PRINO AdB REGIONALE
CI_AIM04 AV 1.1 naturale
2 IMPERO T. IMPERO AdB REGIONALE
CI_AIM05 AV 1.1 naturale
3 LETIMBRO T. LETIMBRO AdB REGIONALE
CI_ASV05 AV 2.1 naturale
T. POLCEVERA T. POLCEVERA
AdB REGIONALE
CI_AGE01 AV 2.1 naturale
5 ENTELLA F. ENTELLA AdB REGIONALE
CI_AGE04 AV 2.1 naturale
6 GROMOLO-PETRONIO
T. GROMOLO T.PETRONIO
AdB REGIONALE
CI_AGE05 AV 2.1 naturale
7 T.NERVIA T. NERVIA AdB REGIONALE
CI_AIM02 AV 1.1 naturale
8 ROJA F. ROJA AdB REGIONALE
CI_AIM01 AV 1.1 naturale
10 CENTA_zonaB AdB REGIONALE
CI_ASV01B
DET 2.1/AV 1.1 naturale
11 CENTA_zonaA
F. CENTA e T. MINORI AdB
REGIONALE
CI_ASV01A AV 1.1 naturale
12 QUILIANO-SEGNO_zonaA
AdB REGIONALE
CI_ASV02A AV 1.1 naturale
13 QUILIANO-SEGNO_zonaB
T. QUILIANO e T. SEGNO AdB
REGIONALE
CI_ASV02B AV 1.1 naturale
14 SANSOBBIA_zonaA
T. SANSOBBIA AdB REGIONALE
CI_ASV03A AV 2.1 naturale
176
COD. REG.
NOME CORPO IDRICO
ACQUIFERO SIGNIFICATIVO
AUTORITÀ DI BACINO
CODICE CORPO IDRICO
CODICE TIPO CORPO IDRICO
NATURA CORPO IDRICO
15 SANSOBBIA_zonaB
AdB REGIONALE
CI_ASV03B AV 2.1 naturale
16 BISAGNO_zonaA AdB REGIONALE
CI_AGE02A AV 2.1 naturale
17 BISAGNO_zonaB
T. BISAGNO AdB REGIONALE
CI_AGE02B AV 2.1 naturale
18 VARA-MAGRA_zonaB
CI_ASP01B DQ 3.1 naturale
19 VARA-MAGRA_zonaA
CI_ASP01A DQ 3.1 naturale
20 VARA-MAGRA_zonaC
F. VARA e F. MAGRA
AdB MAGRA
CI_ASP01C DQ 3.1 naturale
21 ARGENTINA_zonaB CI_AIM03B AV 1.1 naturale
22 ARGENTINA_zonaA
T. ARGENTINA AdB REGIONALE CI_AIM03A AV 1.1 naturale
23 BORMIDA DI SPIGNO
F. BORMIDA DI SPIGNO AdB PO CI_ASV04 AV 1.1 naturale
24 SCRIVIA F. SCRIVIA AdB PO CI_AGE03 AV 2.1 naturale Infine si sottolinea che per un’ottimale comprensione di quanto riportato relativamente allo stato qualitativo e allo stato quantitativo si deve fare riferimento alla cartografia digitale messa a disposizione sul sito web della Regione Liguria, dove sono desumibili le informazioni geografiche e anagrafiche delle stazioni di monitoraggio e dei corpi acquiferi considerati nel presente Piano di Tutela.
177
3.1.2.1 Stato Chimico Acque Sotterranee Nel presente Piano di Tutela, relativamente alle acque sotterranee, sono considerati solo gli acquiferi significativi monitorati dal 2001, poiché per i “nuovi” acquiferi (individuati ai sensi dell’ art. 82 del D.Lgs 152/06) il periodo di osservazione è troppo breve e il profilo analitico a carattere “transitorio” ricercato durante il 2007 e il 2008 è insufficiente per giungere ad una corretta classificazione. Lo stato chimico attuale per i corpi idrici sotterranei degli acquiferi individuati da Regione Liguria con D.G.R 1705 del 2003, monitorati dal 2001, è basato sulla sovrapposizione:
• della classificazione chimico-qualitativa ai sensi del D.Lgs. 152/99, accorpando però le classi 1, 2 e 3 come stato buono e la classe 4 come scadente;
• dei valori di concentrazione dei parametri monitorati nel biennio 2007-2008, classificati con i criteri di cui al punto precedente (si ricorda che il D.Lgs. 152/06 non riportava alcun criterio classificativo per le acque sotterranee);
• della revisione di tutti i dati relativi al periodo 2001-2008 seguendo i valori soglia riportati alle tabelle 2 e 3 dell’all. 3 del D.Lgs. 30/09 e dai criteri classificativi dello stesso decreto, con particolare riferimento ai trend dei parametri che hanno mostrato criticità.
I criteri di sovrapposizione sono stati i seguenti:
• corpi idrici (acquiferi o porzioni omogenee di essi per la precedente normativa) precedentemente classificati scadenti sulla base dei dati chimici 2001-2006 => stato chimico attuale del corpo idrico scadente, indipendentemente dall’analisi dei dati successivi (biennio 2007-2008);
• corpi idrici precedentemente classificati buoni sulla base dei dati chimici 2001-2006 => stato chimico attuale del corpo idrico buono, se confermato dalle valutazioni dei dati 2007-2008 secondo i punti 2) e 3) dell’elenco sopra riportato;
• corpi idrici precedentemente classificati buoni sulla base dei dati chimici 2001-2006 => stato chimico attuale del corpo idrico scadente, se dall’analisi dei dati 2007-2008 secondo quanto riportato ai precedenti punti 2) e 3) risulta una classificazione scadente del corpo idrico in esame.
Prima di porre l’attenzione sui singoli corpi idrici che hanno variato la classificazione qualitativa negli anni è necessario introdurre due criteri generali che sono stati considerati ai fini della classificazione stessa: 1. il D.Lgs. 152/99 considerava i parametri Mn e Fe fondamentali ai fini classificativi ponendo il
valore soglia di classe 4 (scadente) rispettivamente pari a 50 e 200 µg/l. Molte stazioni erano risultate appartenere a classe 4 pregiudicando la qualità dell’intero acquifero. La normativa successiva non considera questi elementi né come obbligatori né tantomeno come sostanze pericolose ai fini ambientali. Per questo motivo alcune anomalie di Mn e Fe riscontrate nelle stazioni di monitoraggio non sono state considerate nel presente Piano di Tutela e non sono state più monitorate a partire dal 2010 (D.lgs. 30/09). Tuttavia, per completezza di informazione nell’analisi dei singoli acquiferi sono indicati i superamenti di tali parametri per il periodo 2001-2006.
2. prima dell’entrata in vigore del D.lgs. 30/09, la presenza di composti alifatici alogenati nelle acque sotterranee era valutata ai fini classificativi considerando il valore di concentrazione totale della sommatoria delle singole sostanze, escluso il 1,2-dicloroetano per il quale era riportato il valore soglia di 3 µg/l (D.Lgs. 152/99, Allegato 1, tabella 21). L’attuale normativa prevede valori soglia per i composti organo alogenati di maggior rilevanza ambientale (D.lgs. 30/2009, punto 4.2.1 dell'All. 4). Nel presente Piano i superamenti delle singole sostanze possono aver determinato una classificazione scadente per un corpo idrico o un intero
178
acquifero. Di seguito sono analizzati più dettagliatamente i corpi idrici che, a seguito di variazioni qualitative delle acque sotterranee e degli aggiornamenti normativi, hanno registrato un peggioramento qualitativo. Saranno invece relazionati con un minor dettaglio descrittivo gli acquiferi che non hanno mai fatto registrare criticità tali da determinare uno stato qualitativo scadente. AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE (Distretto idrografico Appennino settentrionale) ROJA 2001-2006 L’intero acquifero è contraddistinto da una classe di qualità buona, l’unica particolarità è da riscontrarsi nei valori relativamente alti di solfati, soprattutto nelle stazioni che risentono degli apporti del torrente Bevera. Tale caratteristica è da attribuirsi a fenomeni naturali (processi di interazione acqua-roccia). Tuttavia è opportuno segnalare che se si fossero adottati pedissequamente i criteri classificativi riportati sul D. Lgs. 152/99, l’intero acquifero sarebbe ricaduto in classe scadente. Infatti nel periodo di osservazione un’analisi eseguita sul pozzo IMR007 aveva rilevato una concentrazione massima di Fe pari a 600 �g/l. Calcolando la media di tale elemento sull’intero periodo di osservazione si otterrebbe un valore pari a 205 �g/l che, a fronte di un valore soglia di 200 �g/l, determinerebbe il passaggio della stazione, e quindi dell’intero acquifero in classe 4 (stato chimico qualitativo scadente).
2007-2008 I parametri chimici determinati nel biennio 2007-2008, pur considerando i limiti normativi riportati dal D. Lgs. 30/09, confermano la classificazione ottenuta negli anni precedenti, attribuendo al corpo idrico uno stato chimico-qualitativo buono con un basso livello di incertezza, in quanto il ferro non è considerato dalla normativa vigente. NERVIA: 2001-2006 La qualità delle acque sotterranee appare buona in tutto il territorio indagato: sia nel biennio iniziale sia considerando l’intero periodo di osservazione, l’intero acquifero presenta uno stato chimico qualitativo buono. Tuttavia è opportuno segnalare che se si fossero adottati pedissequamente i criteri classificativi riportati sul D. Lgs. 152/99, l’intero acquifero sarebbe ricaduto in classe scadente. Infatti nel 2005 un’analisi eseguita sul pozzo IMN008 aveva rilevato una concentrazione di Fe pari a 1500 �g/l. Calcolando la media di tale elemento sull’intero periodo di osservazione si otterrebbe un valore pari a 201,6 �g/l che, a fronte di un valore soglia di 200 �g/l, determinerebbe il passaggio della stazione, e quindi dell’intero acquifero in classe 4 (stato chimico qualitativo scadente). 2007-2008 I parametri chimici determinati nel biennio 2007-2008, pur considerando i limiti normativi riportati dal D. Lgs. 30/09, confermano la classificazione ottenuta negli anni precedenti, attribuendo al corpo idrico uno stato chimico-qualitativo buono con un basso livello di incertezza, in quanto il ferro non è considerato dalla normativa vigente. ARGENTINA: 2001-2006 I dati del periodo 2001-2006 hanno permesso di suddividere la zona di studio in due parti qualitativamente omogenee. Anche dal punto di vista idrogeologico le due zone, “a” a nord e “b” a
179
sud, possono essere considerate separatamente. Infatti, come nella maggior parte dei bacini liguri di versante tirrenico, il torrente principale presenta un profilo giovanile in fase erosiva molto incassato fino a pochi chilometri dalla costa, dove invece prevale la sedimentazione e l’accumulo. Nelle zone di monte, il deflusso verso valle delle acque meteoriche è controllato principalmente dal ruscellamento superficiale, limitando l’immagazzinamento delle acque sotterranee nei depositi di sub-alveo, nel suolo o in circuiti esistenti in mezzi fratturati, spesso indipendenti da quelli esistenti nei terreni sciolti (es. microcarsismo e carsismo). La zona “a” dell’acquifero del torrente Argentina, alla luce di quanto sopra riportato, è da considerarsi una falda di sub-alveo dove sono convogliate le acque del bacino idrografico non immagazzinate in mezzi fratturati. Tali acque sotterranee sono il maggior mezzo di ravvenamento della risorsa sotterranea della zona “b” di piana alluvionale. La stato chimico (ancora ai sensi del D.Lgs 152/99) delle acque di sub-alveo della zona “a” è risultato pregiato (classe 1). L’acquifero presente nella parte meridionale del territorio indagato è stato, anche considerando tutti i dati prodotti, classificato interamente in classe scadente a causa di problematiche legate alla presenza di nitrati, che determinano l’attribuzione alla classe scadente di due pozzi (IMA009 e IMA012) e alla classe 3 di altri due (IMA010 e IMA004). Tre di queste stazioni, IMA009, IMA012 e IMA010, si trovano in zone laterali dell’acquifero, dove l’uso del suolo a fini agricoli è molto intenso. Per questo motivo è verosimile che la presenza dei nitrati sia imputabile all’utilizzo di fertilizzanti. Facendo riferimento all’ubicazione delle stazioni della zona “b” si potrebbe ipotizzare che il chimismo delle acque prelevate in prossimità del corso d’acqua principale (IMA001-IMA002-IMA01-IMA016) sia controllato dalle acque di sub alveo, che, come si è precedentemente specificato, mostrano qualità pregiate e con valori di concentrazione di NO3 sempre inferiori a 5 mg/l. A tal proposito si noti come nel diagramma classificativo di Figura 77 i valori relativi ai campioni prelevati dai pozzi sopraccitati unitamente a quelli prelevati dalla zona “a” (acque pregiate di sub-alveo) occupino una medesima porzione del grafico, riquadro blu, mentre quelli relativi ai pozzi delle zone laterali dell’acquifero occupino tutti un altro campo composizionale, individuato dal riquadro rosso.
180
0 25 50
HCO3
50
25
0
Ca
0
25
50
Na
+ K
+ M
g
50 25 0
SO4 + Cl
IMA001IMA001IMA001IMA001IMA001
IMA001IMA001IMA001
IMA001
IMA001IMA001
IMA002
IMA002IMA002IMA002IMA002IMA002
IMA002IMA002
IMA002IMA002
IMA002
IMA003
IMA003IMA003
IMA003
IMA004
IMA004
IMA004
IMA004
IMA004
IMA004
IMA004
IMA005
IMA005IMA005
IMA005
IMA005
IMA005
IMA005
IMA005IMA005IMA006IMA007
IMA007IMA007
IMA007
IMA007
IMA007
IMA007IMA007IMA007IMA007IMA008IMA008
IMA008
IMA008
IMA008
IMA009IMA009IMA009IMA009
IMA009IMA010
IMA010IMA010
IMA010IMA010IMA010IMA010
IMA011IMA011
IMA011IMA011IMA011IMA011
IMA011IMA012IMA012IMA012
IMA012
IMA012IMA012IMA012IMA012
IMA013
IMA014
IMA014IMA014IMA014
IMA014 IMA014
IMA014
IMA014
IMA014IMA014
IMA014
IMA015IMA016
IMA016IMA016
IMA016
Argentina
Figura 77 Diagramma classificativo LL, matrice cati onica %Na+%K +%Mg Vs %Ca di tutti campioni prelevati nell’acquifero del t. Argentina, periodo 2001-2006.
Discorso a parte va fatto per le stazioni IMA004 e IMA014, che, nonostante siano posizionate in prossimità dell’alveo del torrente Argentina, hanno mostrato saltuariamente nel corso degli anni concentrazioni rilevanti di nitrati rivelando in generale un chimismo non caratterizzato da monotonie composizionali. Tale evenienza può essere ricondotta ad eterogeneità locali del corpo alluvionale, a caratteristiche tecnico-costruttive dei pozzi stessi, ad effetti di miscelamento con acque provenienti dalle zone laterali compromesse e, per il pozzo IMA004, a ridotti effetti di intrusione marina. Infatti, sempre in Figura 77, si noti come i campioni del pozzo IMA014 siano “sparsi” all’interno del diagramma, mentre alcuni prelevati in IMA004 si spostino verso composizioni cloruro sodiche tipiche dell’acqua di mare. Il possibile effetto dell’intrusione marina è anche visibile dal grafico di Figura 78, dove tre campioni prelevati in IMA004 si dispongono molto vicini, verso le alte concentrazioni, alla retta di diluizione dell’acqua di mare.
181
0 100 200 300 400 500
Cl (mg/l)
0
100
200
300
Na
(mg/
l)
IMA001IMA001IMA001IMA001IMA001IMA001IMA001IMA001
IMA001
IMA001IMA001IMA002IMA002IMA002IMA002IMA002IMA002IMA002IMA002IMA002IMA002IMA002
IMA003
IMA003IMA003IMA003
IMA004
IMA004
IMA004
IMA004
IMA004
IMA004
IMA004
IMA004
IMA005IMA005IMA005IMA005IMA005IMA005IMA005IMA005IMA005IMA006IMA007IMA007IMA007IMA007IMA007IMA007IMA007IMA007IMA007IMA007IMA008IMA008IMA008
IMA008IMA008
IMA009
IMA009
IMA009IMA009
IMA009IMA009IMA009
IMA010
IMA010IMA010IMA010IMA010
IMA010
IMA010IMA010IMA010
IMA011IMA011IMA011IMA011IMA011IMA011IMA011
IMA012
IMA012IMA012IMA012IMA012IMA012 IMA012IMA012IMA012
IMA013
IMA014
IMA014IMA014IMA014IMA014IMA014
IMA014
IMA014IMA014IMA014
IMA014
IMA015IMA016IMA016IMA016IMA016
Figura 78 Diagramma di correlazione Cl Vs Na.
Per quanto concerne i parametri addizionali si segnala che nel 2006 vi sono stati due superi di Fe e Mn, rispettivamente in IMN010 e IMN008 che determinerebbero, relativamente al solo 2006, l’attribuzione delle due stazioni in classe scadente. Tuttavia tali superi, unitamente a quello di Al, misurato in IMA001 e IMA004 nel 2005, risultano essere isolati nel tempo ed ininfluenti sullo stato chimico qualitativo in confronto al valore di concentrazione mediato sui sei anni di monitoraggio. Sulla base di tutti i dati prodotti si conferma che il problema principale dell’acquifero del torrente Argentina è quindi riconducibile alla presenza di nitrati. Le alte concentrazioni di NO3, visto lo sfruttamento intensivo del territorio per scopi agricoli e l’assenza di altri composti dell’azoto (NH4 e NO2) riconducibili ad altri tipi di impatto, può essere attribuita all’uso di fertilizzanti. Inoltre, per quanto sopra riportato e dettagliatamente spiegato, le aree compromesse corrispondono essenzialmente alle zone marginali dell’acquifero dove sono meno efficaci gli effetti di diluizione operati alla falda di sub-alveo e dove sono più intensi gli usi agricoli del territorio. Approfondimenti di carattere idrogeologico potrebbero portare a ridurre l’area classificata qualitativamente come scadente, sia nel primo biennio che relativamente all’intero periodo di monitoraggio. 2007-2008 I parametri chimici determinati nel biennio 2007-2008, pur considerando i limiti normativi riportati dal D. Lgs. 30/09, confermano la classificazione ottenuta negli anni precedenti, attribuendo al corpo idrico Argentina zona A uno stato chimico-qualitativo buono con un basso livello di incertezza, e al corpo idrico Argentina zona B uno stato chimico-qualitativo scadente con un basso livello di incertezza. Si segnala inoltre il superamento relativo ai parametri triclorometano e tetracloroetilene in entrambi i corpi idrici. PRINO:
182
2001-2006 Il monitoraggio dell’acquifero del torrente Prino risulta critico poiché le caratteristiche costruttive della maggior parte dei pozzi esistenti, utilizzati a scopo irriguo, risultano inadeguate alla classificazione dello stato ambientale delle acque sotterranee. Infatti, già dopo il primo anno di monitoraggio, erano stati esclusi i pozzi IMP006 e IMP008, nei quali era stato osservato un battente d’acqua assai limitato e facilmente esposto alla ricarica diretta da parte delle acque meteoriche o dalle acque di “prima pioggia”. Tali stazioni erano state sostituite nel corso del 2002 dai pozzi IMP011 e IMP012, tuttora sotto osservazione. Anche il pozzo IMP005, scelto esternamente all’acquifero indagato per valutare eventuali interconnessioni tra circolazioni in formazioni rocciose e falda in depositi alluvionali, è stato eliminato dalla rete in quanto i risultati ottenuti non sono state utili allo scopo preposto. Nel 2005, infine, è stato inserito immediatamente a nord dell’acquifero il pozzo IMP013, attraverso il quale monitorare la qualità delle acque di sub-alveo che ricaricano l’acquifero esistente nei depositi alluvionali. In definitiva, pur avendo apportato molteplici cambiamenti, l’acquifero del T. Prino risulta idoneamente coperto ai fini classificativi, potendo disporre di due stazioni nella zona prossima al mare, di una stazione intermedia, di una immediatamente a nord dell’area oggetto di studio e di due pozzi ubicati ad est dell’acquifero per valutare la qualità delle acque di versante. Considerando complessivamente le stazioni utilizzate nei sei anni di monitoraggio l’acquifero mantiene uno stato chimico qualitativo scadente che conferma la classificazione assunta a seguito della fase conoscitiva.
37200 37600 38000 38400 38800 39200
Giorni (6 anni)
0
25
50
75
100
NO
3 (m
g/l)
Limite classe 4
Limite classe 2
36800 37200 37600 38000 38400 38800 39200
Giorni (6 anni)
0.001
0.01
0.1
1
NH
4 (m
g/l)
Limite classe 4
Limite classe 2
Figura 79 Concentrazioni di NH 4 nel periodo 2001-2006.
I parametri che nel corso dei sei anni hanno evidenziato criticità qualitative sono riconducibili alla presenza di NH4 (IMP011) e NO3 (IMP013 e IMP007), per i quali si riporta nei grafici di Figura 79 il loro andamento nel tempo. Nei due grafici non sono stati considerati i campioni prelevati dai pozzi eliminati dalla rete, sebbene anche in questi fossero stati riscontrate alte concentrazioni degli stessi parametri. Per i nitrati si può osservare una costante presenza di campioni con concentrazioni comprese tra 25 e 50 mg/l (classe 3), che delinea una permanente compromissione dello stato chimico qualitativo delle acque sotterranee. La presenza di ione ammonio è invece complessivamente decrescente nel tempo facendo presupporre una situazione di compromissione temporanea in via di superamento.
183
L’andamento generale dello stato chimico qualitativo dopo la fase conoscitiva era stato caratterizzato da un miglioramento negli anni 2003 e 2004. Nel 2005 si era osservato un peggioramento generale, escludendo il parametro NH4 (vedi grafico di destra di Figura 79), in quanto anche per alluminio e zinco si era avuto un supero dei valori soglia di classe 4 rispettivamente in IMP011 e IMP012. Le concentrazioni di questi parametri addizionali sono abbondantemente scese al disotto dei valori soglia nel 2006, anno nel quale si nota un netto miglioramento. Facendo riferimento ai soli dati dell’ultimo anno di monitoraggio, tutti i pozzi risultano classificati in classe 2, tranne IMP007 che è in classe 4 per i NO3. 2007-2008 I parametri chimici determinati nel biennio 2007-2008, pur considerando i limiti normativi riportati dal D. Lgs. 30/09, confermano la classificazione ottenuta negli anni precedenti, attribuendo all’acquifero del T. Prino uno stato chimico-qualitativo scadente con un alto livello di incertezza, determinato da continue variazioni nella struttura della rete di monitoraggio e alle incerte caratteristiche costruttive dei pozzi stessi. IMPERO: 2001-2006 L’intero acquifero è contraddistinto da una classe di qualità buona, tuttavia si segnala che la stazione IMI001 capta acque particolari con elevate concentrazioni di ione ammonio, bicarbonati e sodio ed è stata considerata classificata in classe 0 (chimismo naturale). 2007-2008 I parametri chimici determinati nel biennio 2007-2008, pur considerando i limiti normativi riportati dal D. Lgs. 30/09, confermano la classificazione ottenuta negli anni precedenti, attribuendo all’acquifero (unico corpo idrico) uno stato chimico-qualitativo buono con un basso livello di incertezza. CENTA E MINORI: 2001-2006 L’analisi dei dati relativi all’intero periodo di monitoraggio, come vedremo, conferma la complessità dell’acquifero sotterraneo della “Piana di Albenga”. La piana alluvionale indagata è sede di un acquifero assai produttivo in cui sono presenti diverse tipologie di ricarica, corpi “reservoir” a differenti caratteristiche idrogeologiche idraulicamente interconnessi, problemi di intrusione del cuneo salino, dovuti a sovrasfruttamenti della risorsa, e persistenza di alte concentrazioni di NO3, tali da aver richiesto la delimitazione una zona vulnerabile ai nitrati ai sensi dell’Allegato 7a del D. Lgs. 152/99. Sinteticamente il sistema della Piana di Albenga può essere così descritto: Ricarica delle acque sotterranee
1. Importanti sistemi di ricarica da identificarsi nei deflussi di sub-alveo che giungono dai bacini idrografici dei principali corsi d’acqua, T. Arroscia, T. Lerrone e T. Neva.
2. Ricariche per infiltrazione diretta di acque piovane, ivi comprese le acque di ruscellamento di versante che raggiungono le zone marginali dell’acquifero.
3. Sistemi di ricarica profondi derivanti dalle circolazioni in roccia delle formazioni affioranti nei bacini afferenti alla zona di piana alluvionale. Si cita ad esempio la circolazione carsica esistente a nord dell’acquifero monitorato, intercettata dal pozzo profondo SVC010.
4. La falda immagazzinata nei conglomerati (successivo punto 2) si suppone riceva ricariche essenzialmente dalle acque circolanti nei depositi quaternari (successivo punto 1) e/o da ricariche profonde difficilmente quantificabili.
184
Tipologia di corpi “reservoir” e circolazione idrica. 1. Alluvioni fluviali quaternarie terrazzate (antiche e recenti) con potenze fino a 40 metri circa,
talvolta intercalate a detriti di versante nelle zone marginali pedemontane, dove si trovano coperture detritiche sommitali anche di spessori metrici (zona settentrionale). Lungo il corso dei torrenti principali tali depositi sono interessati da alluvioni mobili “attuali”. In questa tipologia di corpo reservoir, visto nel suo insieme, la circolazione idrica sotterranea avviene principalmente attraverso:
a) Deflussi di sub-alveo lungo i corsi d’acqua principali, T. Arroscia, T. Lerrone e T. Neva, contraddistinti da cospicue portate sotterranee e da sedimenti con alti coefficienti di conducibilità idraulica
b) Deflussi impostati su paleoalvi con caratteristiche idrogeologiche simili alla precedente tipologia , ma stratigraficamente in posizioni più profonde.
c) Circolazioni in strati sedimentari a prevalente granulometria sabbiosa, presenti a varie profondità e contraddistinti da potenze ed estensioni assai variabili, con coefficienti di conducibilità da medio bassi a medio alti.
d) Circolazione idrica sotterranea presente nella zona di Ceriale, completamente separata da quella della piana di Albenga. Le peculiarità “dell’acquifero di Ceriale” e da imputarsi però al sistema di ricarica piuttosto che a particolari situazioni stratigrafico-deposizionali. Ad alimentare tale zona sono infatti solo i sistemi descritti ai punti 2 e 3 soprariportati. Tale situazione favorisce l’ormai noto fenomeno di intrusione delle acque di mare nelle falde presenti nella zona di Ceriale, dovuta anche ai cospicui emungimenti operati e alla particolare conformazione geomorfologica dei piccoli bacini idrografici afferenti a questa porzione di acquifero.
2. Falde immagazzinate nei conglomerati (Formazione di Montevilla) presenti a diverse profondità sulla quasi totalità dell’area studiata, situate in posizioni stratigraficamente inferiori rispetto ai deposi quaternari del punto 1, tuttavia affioranti in ristrette porzioni del territorio (zone nord dell’acquifero monitorato). In alcune zone i conglomerati si trovano in continuità stratigrafica con le argille di Ortovero, che a seconda della granulometria prevalente possono comportarsi da aquicludi o acquitardi.
I diversi circuiti sopradescritti, esclusa la zona di Ceriale, spesso si trovano a contatto tra di loro e formano un unico sistema di circolazione Inoltre, a causa della indiscriminata terebrazione di pozzi, spinti a diverse profondità e fenestrati lungo tutta la loro lunghezza, sono difficilmente discernibili dal punto di vista della qualità chimico-fisica. In definitiva, quindi, le diverse falde risultano irrimediabilmente messe in comunicazione. Questa situazione, unitamente ad un intenso sfruttamento della risorsa e ad un uso del suolo in senso agricolo, espone l’acquifero ad un alto grado di vulnerabilità. Durante gli anni di monitoraggio si è cercato di mantenere i pozzi di controllo adottati durante la fase conoscitiva per continuare a garantire una buona copertura del territorio e l’osservazione delle diverse tipologie di falde descritte. Dei 19 pozzi selezionati, a partire dal 2004 non è stato possibile il mantenimento del punto SVC006, per indisponibilità all’accesso da parte del proprietario. Durante gli anni 2003 e 2004, l’acquifero del fiume Centa e torrenti minori è stato oggetto di approfondimenti sulla presenza di nitrati nelle acque sotterranee. Gli approfondimenti hanno portato a definire “l’area vulnerabile ai nitrati” ai sensi dell’Allegato 7a D. Lgs. 152/99. Inoltre, grazie ad un maggior numero di stazioni si era meglio individuata la porzione di acquifero interessata da ingressione del cuneo salino. Nel 2005, per verificare eventuali evoluzioni avvenute dopo gli approfondimenti erano state create le carte di distribuzione di NO3 e Cl. Le due distribuzioni, seppur elaborate attraverso un minor numero di punti rispetto a quanto fatto in precedenza, confermavano quanto già noto. Anche i monitoraggi del 2006 non fanno che avvalorare la situazione riscontrata precedentemente. La classificazione dello stato chimico qualitativo ai sensi del D.Lgs.152/99 delle singole stazioni per il solo anno 2006, ha determinato l’attribuzione di sei pozzi in classe 4 (scadente), tre in classe 3, nove in classe 2 e uno in classe 1, (da considerarsi accorpate in stato buono).
185
Le sopraccitate eterogeneità dell’acquifero e le problematiche collegate alle pressioni antropiche (intrusione marina e presenza nitrati) sono visibili nel diagramma classificativo di Figura 80. L’accorpamento dei punti tuttavia non può essere fatto considerando singolarmente o la tipologia di circolazione, o il tipo di ricarica prevalente o le sole sovraimposizioni antropiche, infatti per la letture del grafico si consideri quanto segue:
− Rombi verdi. In questo accorpamento, acque bicarbonato calcico-magnesiache, ricadono acque contraddistinte da buona qualità (classe 2) riconducibili ai deflussi di sub-alveo lungo i corsi d’acqua principali (SVC001, SVC002, SVC003 e SVC019) o comunque a zone dove l’influenza delle acque di sub alveo è sufficiente a contrastare l’intrusione delle acque di mare ed il peggioramento della qualità causato da uso di fertilizzanti (SVC005, SVC006, SVC007, SVC020 e SVC021)11. Solo i campioni prelevati nella stazione SVC004, situata a meno di 100 metri dalla costa e profonda pochi metri, denotano ridotti effetti di miscelamento con acqua di mare spostandosi verso composizioni più clorurato sodiche, senza che ciò ne pregiudichi la buona qualità. Il pozzo SVC010 risulta invece essere terebrato in formazioni calcareo marnose ed i suoi campioni mostrano composizioni spiccatamente bicarbonato calcico-magnesiache, angolo in basso a destra.
Infine, in questo raggruppamento, si devono segnalare i campioni prelevati dal pozzo SVC013, per i quali il valore medio di concentrazione di nitrati calcolato su tutti gli anni determina l’attribuzione in classe 3. La presenza di NO3 può essere ricondotta o alla posizione del pozzo che riceve meno afflussi diretti dalle acque di sub-alveo povere in nitrati, o dall’intercettazione di acque più superficiali e maggiormente esposte alle pressioni antropiche (uso fertilizzanti) a causa delle caratteristiche tecnico-costruttive del pozzo stesso. Si rimanda anche a Figura 82, in cui è riportato l’andamento di tale parametro nel tempo (2001-2006)12. − Rombi rossi. I rombi rossi rappresentano i campioni prelevati dai pozzi SVC011, SVC012 e SVC014, tutti classificati in classe 4 rispetto all’intero periodo di monitoraggio per la presenza di alte concentrazioni di nitrati. Rispetto ai precedenti si spostano verso composizioni anioniche solfato dominanti, mentre la composizione cationica non risulta essere modificata. Ciò porta ad escludere intrusioni del cuneo salino, che dovrebbe essere contraddistinta anche da un aumento di sodio. Tutti e tre i pozzi risultano fenestrati unicamente in corrispondenza dei conglomerati pliocenici a profondità superiori ai 40 metri da piano campagna. La presenza di relativamente alte concentrazioni di SO4 potrebbe essere collegata all’uso di fertilizzanti, così come per i NO3. A tal proposito, anche in Figura 81, dove è riportata il diagramma di correlazione nitrati Vs solfati, i rombi rossi risultano ben correlati.
Il fatto che a profondità considerevoli nelle falde presenti nei conglomerati si riscontrino concentrazioni elevate di nitrati e solfati di possibile origine antropica, potrebbe essere spiegato considerando che il rinnovamento delle falde profonde, una volta compromesse, sia più lento e meno influenzato da ricariche di sub-alveo “pulite”, rispetto alla falda più superficiale. Le contaminazioni potrebbero raggiungere la falda profonda o per le ricariche naturalmente provenienti dalle acque circolanti nei depositi quaternari sovrastanti o a causa di terebrazioni indiscriminate che hanno creato vie preferenziali di scambio tra i due sistemi precedentemente descritti.
Inoltre in SVC011 e SVC014 si sono riscontrate sporadicamente negli anni anche alte concentrazioni di zinco e altri metalli che potrebbero essere ricondotte a possibili alterazioni sempre dovute all’utilizzo di fertilizzanti specifici (per esempio AGROZIN 9 L COMPLEX - Zn 9% + Estratti Umici, AGROZIN 32 T - Zn 32% ad applicazione al terreno, ecc.). Si sottolinea che i fertilizzanti sopra riportati, citati casualmente tra quelli in commercio, sono stati riportati unicamente a titolo di esempio e rispondono ai criteri previsti dalle normative vigenti in materia. Concentrazioni apprezzabili, ma sotto il valore soglia di classe 4, sono state registrate anche in
11 Alcuni di questi pozzi sono fenestrati sia in corrispondenza dei depositi quaternari che di quelli pliocenici
stratigraficamente sommitali (conglomerati). 12 Nel 2006 è visibile un miglioramento, infatti considerando solo i due campioni del 2006 la stazione
risulta in classe 2.
186
altri pozzi dell’acquifero indagato. Le situazioni appaiono comunque isolate nello spazio e nel tempo. − Rombi blu. Questi punti rappresentano campioni prelevati dai pozzi SVC009, SVC015, SVC016, SVC017 e SVC018 ubicati nella zona di Ceriale descritta al punto 1.d, tutti contraddistinti da una qualità scadente a causa della presenza di NO3 e Mn relativamente SVC016 e SVC018. La posizione dei rombi blu mostra anche effetti di miscelamento con acque di mare. Infatti la disposizione dei punti, partendo da composizioni intermedie tra rombi rossi e verdi (possibile miscelamento tra le due tipologie e conseguente arricchimento in solfati), presenta un trend evolutivo che si sposta verso composizioni cloruro sodiche caratteristiche dell’acqua di mare. Solo i campioni di SVC016 sembrano risentire maggiormente del cuneo salino rispetto all’arricchimento in solfati dovuto ai fertilizzanti, posizionandosi verso i campioni prelevati in SVC004, per i quali si era ipotizzata solo un lieve miscelamento con acque di mare e nessuna compromissione dovuta a pressioni antropiche.
In analogia a quanto già osservato per i rombi rossi si noti come in Figura 80, anche i rombi blu, appaiano correlati denotando compromissione della qualità dovute all’uso dei fertilizzanti. Da tale trend si discostano solamente i già citati campioni del punto SVC016. − Croci nere. Le croci nere rappresentano i campioni prelevati durante gli approfondimenti del 2003 e nel 2004 relativi alla presenza di nitrati, ai sensi dell’Allegato 7 del D. Lgs. 152/99. I pozzi della rete suppletiva erano stati ubicati in maniera “random” sul territorio con l’intento di “campionare” omogeneamente l’area indagata. Anche le profondità dei setti filtranti sono state scelte in modo casuale con la sola attenzione che interessassero tutte le tipologie di falde e circolazioni precedentemente descritte. Infatti, in Figura 80, si noti come le croci si sovrappongano su tutti i trend composizionali descritti per i rombi verdi, rossi e blu. Relativamente al grafico di correlazione SO4 Vs NO3, le croci nere denotano una correlazione meno marcata rispetto agli altri punti.
La classificazione dello stato chimico-qualitativo dei punti della “Rete nitrati suppletiva” è contraddistinta da un maggior numero di pozzi in classe 4, tuttavia alcuni punti ricadono in classe 3 o addirittura 2. L’ubicazione di questi pozzi, unitamente all’analisi dei dati sull’intero periodo per le restanti stazioni ha portato a riconsiderare la suddivisione in zone qualitativamente omogenee ottenuta alla fine del biennio. Alla fine del biennio l’acquifero era stato cautelativamente suddiviso in due zone, una contraddistinta da una qualità buona e l’altra, molto più ampia, scadente. Ad oggi, a seguito di tutte le azioni di controllo effettuate e dell’osservazione dei trend durante l’intero periodo, la zona classificata in classe 2, contraddistinta da tipologia di ricarica descritta al punto 1) e da circolazione riportata ai punti 1a e 1b, rimane invariata. La restante porzione di acquifero risulta essere suddivisa in una porzione di acquifero in classe 4, coincidente con la zona definita “vulnerabile ai nitrati” con DGR n. 1256 del 05/11/2004 della Regione Liguria, e in una zona in classe 3. La porzione di territorio in classe 4, prossima alla linea di costa, oltre ad essere contraddistinta da alti valori di nitrati è anche interessata da sovrasfruttamenti che, unitamente a sistemi di ricarica naturale ridotti, determinano intrusioni del cuneo salino.
187
0 25 50
HCO3
50
25
0
Ca
+ M
g
0
25
50
Na
+ K
50 25 0
SO4 + Cl
SVC004
SVC004
SVC004
SVC004
SVC004SVC004
SVC004SVC004SVC004
SVC004
SVC004
SVC010SVC010SVC010SVC010SVC010SVC010SVC010SVC010SVC010SVC010
SVC016SVC016
SVC016
SVC016
SVC016SVC016
SVC016
SVC016
SVC016SVC016
SVC016
Figura 80 Diagramma classificativo LL, matrice cati onica %Na+%K Vs %Ca +%Mg di tutti campioni della acquifero del F. Centa e torrenti minori, per iodo 2001-2006.
188
0 100 200 300
SO4 (mg/l)
0
25
50
75
100
125
150
175
200
225
250
275
300
325N
O3
(mg/
l)
Figura 81 Diagramma di correlazione SO 4 Vs NO3.
37200 37600 38000 38400 38800 39200
Giorni (2001-2006)
25
50
NO
3 (m
g/l)
01/29/02
05/22/02
10/16/02
03/11/03
09/17/03
06/21/04
08/26/04
05/26/05
10/04/05
05/10/06
09/18/06
Valore soglia classe 4
Valore soglia classe 3
Figura 82 Andamento nel tempo dei valori di concent razione di NO 3 nel pozzo SVC013.
189
2007-2008 La classificazione relativa all’ acquifero significativo del F. Centa e torrenti minori risulta sostanzialmente invariata confermando, relativamente ad un’ampia area, una situazione di compromissione dovuta alla presenza di nitrati e all’intrusione del cuneo salino. Alla fine del periodo 2001-2006 risultava suddiviso in tre porzioni qualitativamente omogenee, l’accorpamento delle classi 1 (stato pregiato), 2 (stato buono) e 3 (stato sufficiente) ha portato, tenuto conto anche di approfondimenti idrogeologici eseguiti, alla suddivisione dell’acquifero in due corpi idrici. Il trend delle concentrazioni di NO3 (Figura 83), dovuto allo spinto utilizzo agricolo del territorio, e di Cl e conducibilità (Figura 84), indice di intrusione salina, è risultato essere positivo con un aumento delle concentrazioni nel tempo (2001-2008). Di seguito si riportano i trend dei parametri citati relativi al corpo idrico scadente. I valori di concentrazione graficati rappresentano la media calcolata per ogni campagna di campionamento sui valori di tutti i pozzi presenti nel corpo idrico monitorato.
12/5/01 12/5/02 12/5/03 12/4/04 12/4/05 12/4/06 12/4/07 12/3/08
Time
70
80
90
100
110
NO
3 (m
g/l)
Figura 83 Trend nitrati.
190
12/5/01 12/5/02 12/5/03 12/4/04 12/4/05 12/4/06 12/4/07 12/3/08
Time
950
1000
1050
1100
1150
1200
1250
Con
duci
bilit
à (µ
S/c
m)
12/5/01 12/5/02 12/5/03 12/4/04 12/4/05 12/4/06 12/4/07 12/3/08
Time
80
100
120
140
160
180
Cl (
mg/
l)
Figura 84 Trend Cl e conducibilità.
La presenza costante ed ubiquitaria di nitrati nelle acque sotterranee ha portato nel 2004 ad approfondimenti specifici che hanno individuato come causa l’utilizzo di fertilizzanti e hanno portato all’individuazione di un’area vulnerabile ai nitrati, ai sensi dell’allora vigente D.Lgs. 152/99 (Allegato 7). Anche i singoli composti alifatici alogenati triclorometano e tetracloroetilene hanno mostrato valori di concentrazione (soprattutto triclorometano) superiori al valore soglia con un massimo di 12 �g/l, misurato nella stazione SVC042 nel dicembre 2004. Da segnalare anche sporadiche anomalie di arsenico. QUILIANO E SEGNO: 2001-2006 Sebbene i depositi alluvionali dei due torrenti Quiliano e Segno formino un’unica piana alluvionale presente nella fascia orientale dell’acquifero, presente lungo la linea di costa, la qualità delle acque sotterranee risente dei distinti apporti di sub alveo provenienti dai due torrenti sopraccitati. Inoltre si deve sottolineare, per meglio comprendere la classificazione per zone qualitativamente omogenee del corpo idrico, che nella parte nord (depositi T. Quiliano) e nella parte sud (depositi T. Segno) esistono situazioni di antropizzazione differenti: nel primo caso, escludendo la presenza di modesti centri abitati e dei depositi AGIP Petroli in sponda sinistra (sottoposti a procedure di caratterizzazione e bonifica dal 2000), le pressioni capaci di alterare il chimismo delle acque sono modeste. Mentre dal punto di vista quantitativo la risorsa potrebbe subire delle ripercussioni a causa dell’elevato numero di pozzi ad uso potabile esistenti nell’area stessa. Nel secondo caso, oltre all’utilizzo di cospicue aliquote d’acqua destinate ad uso industriale, esiste una situazione estremamente complessa dal punto di vista degli insediamenti produttivi passati e presenti. Lungo le due sponde si trovano infatti sia attività industriali attive che molti siti dismessi sottoposti ad interventi di bonifica e ripristino ambientale. Inoltre su questa parte dell’acquifero insistono nelle zone di versante due discariche attive ed una abusiva in via di caratterizzazione. Tenendo presente quanto sopra riportato e secondo quanto emerge dall’analisi dei dati prodotti nei sei anni di monitoraggio, l’acquifero risulta, come vedremo, diviso in due zone qualitativamente omogenee: una contraddistinta da uno stato chimico qualitativo buono e l’altra scadente.
191
In analogia con quanto già osservato a seguito del biennio iniziale, seppur con qualche cambiamento, si confermano le due zone omogenee contraddistinte una da qualità buona (zona a - depositi T. Quiliano) e l’altra scadente (zona b - depositi T. Segno). Inoltre la parte occidentale (monte idrogeologico) della zona b è stata riclassificata in quanto il pozzo SVQ018 è sempre risultato qualitativamente in classe 2 e la presenza di arsenico in SVQ021, che ne determinava una qualità scadente, è stata considerata di origine naturale. Zona a – In questa area, compresa tra l’abitato di Quiliano e la linea di costa, lo stato chimico-qualitativo è contraddistinto da buone caratteristiche (classe 2); ciò può essere collegato alle aree di ricarica dei bacini dei torrenti Quiliano e del suo affluente principale di sponda sinistra (rio Quazzola), dove l’antropizzazione e l’uso del suolo non influenzano negativamente la qualità delle acque sotterranee. Si fa presente che i pozzi ubicati lungo il torrente Quiliano sono tutti utilizzati per scopo idropotabile ed alternativamente vengono fermati per manutenzioni anche prolungate. Per tale motivo, nel corso degli anni, non è stato possibile effettuare tutti i campionamenti previsti su ciascun pozzo della rete. Tuttavia, esistendo nell’area d’indagine un numero maggiore di pozzi rispetto a quelli scelti per i monitoraggi ambientali, si sono effettuati all’occasione dei campionamenti sostitutivi. Tali campionamenti suppletivi hanno aiutato la determinazione dello stato classificativo, in quanto hanno sempre mostrato uno stato qualitativo coincidente con quello delle stazioni che hanno determinato la classificazione dell’intera zona omogenea. Il proseguimento dei monitoraggi ha permesso di ampliare la zona contraddistinta da stato chimico-qualitativo buono. Infatti il pozzo SVQ013, che rifletteva relativamente al biennio 2001-2002 una qualità scadente per la presenza di Mn, non ha più mostrato problemi qualitativi, come evidenziato nella Figura 85, in cui è riportato l’andamento delle concentrazioni di tale elemento nel tempo. Già nella relazione relativa al biennio 2001-2002, era stata evidenziata la necessità di ampliamento della zona a (classe 2) nel caso la stazione SVQ013 avesse riflettuto una situazione di degrado puntuale.
37200 37600 38000 38400 38800 39200
giorni (2001-2006)
0.1
1
10
100
Mn
(µg/
l)
limite clsse 4
Limite classe 3
Figura 85 Concentrazioni di Mn nel pozzo SVQ013 nel periodo 2001-2006.
192
Zona b – In questa zona affluiscono le acque sotterranee riconducibili al bacino idrografico del torrente Segno e le acque di versante di un bacino minore posizionato tra i due principali (Quiliano e Segno). L’intera area, vista l’esistenza di molteplici pressioni presenti e pregresse, presenta una situazione generale di forte compromissione della risorsa idrica. I parametri che determinano l’attribuzione in classe 4 sono conducibilità, Cl, Mn, Fe e NH4 per il pozzo SVQ016, Mn, Fe e NH4 per SVQ017 e As per il pozzo SVQ010, per il quale, vista la sua ubicazione, non si possono escludere sovraimposizioni antropiche su un valore di fondo relativamente elevato sicuramente presente. Zona c – Parte dell’acquifero essenzialmente influenzata dalle acque di sub-alveo del torrente Segno, provenienti dall’intero bacino idrografico dove non insistono pressioni industriali. In questa zona sono ubicate le stazioni SVQ021 e SVQ018 che, considerando naturale l’As in SVQ021, hanno sempre mostrato uno stato chimico-qualitativo buono. Per quanto concerne la tipologia chimica delle acque campionate sull’intera area di indagine si riporta in Figura 86, il diagramma LL, dove è apprezzabile una differenza fra i campioni raccolti nei depositi del Segno e nei depositi del Quiliano. Le acque sotterranee provenienti dai pozzi lungo il Quiliano (rombi verdi) mostrano un chimismo costante nello spazio e nel tempo, indicando un unico sistema di ricarica e assenza di significative modificazioni antropiche in grado di alterare il chimismo delle acque in questa porzione di acquifero. Invece i restanti campioni (rombi rossi) occupano maggiori porzioni del grafico allargando il campo composizionale precedentemente identificato. Le stazioni maggiormente responsabili di tale dispersione sono SVQ021, SVQ017 e SVQ016. In questi ultimi due pozzi sono state osservate negli anni alte concentrazioni di Mn, Fe e NH4. I fenomeni di contaminazione responsabili delle alte concentrazioni dei costituenti disciolti in traccia sopra menzionati, sono anche la causa dalla variabilità degli ioni maggiori evidenziata nel grafico LL. Ne sono una conferma anche i più alti valori di conducibilità. Difficilmente spiegabile risulta invece la dispersione dei punti rappresentati dai campioni raccolti in SVQ021, per la quale si sono escluse effetti di miscelamento con acque inquinate. Inoltre al variare della composizione cationica, sebbene molto marcata, mostra costantemente nel tempo, alti valori di As. Un’ipotesi, meritevole di approfondimenti, potrebbe essere che il pozzo riceva ricarica in proporzioni variabili nel tempo sia dal substrato roccioso che dai sovrastanti depositi alluvionali. Le acque circolanti nei due circuiti sotterranei verrebbero a contatto durante il loro percorso con fasi solide differenti, ma entrambe contenenti solfuri di arsenico, che spiegherebbero la costante presenza dello stesso elemento disciolto nelle acque. Infatti la composizione anionica presenta contenuti costanti in solfati relativamente elevati rispetto agli altri campioni. Gli alti valori di Na, K e Mg potrebbero derivare da dissoluzione di fasi silicatiche maggiormente presenti o in roccia (feldspati) o nei depositi incoerenti (minerali delle argille).
193
0 25 50
HCO3
50
25
0
Ca
0
25
50
Na
+ K
+ M
g
50 25 0
SO4 + Cl
QuilianoSegno
SVQ016
SVQ016
SVQ016
SVQ016
SVQ016
SVQ016
SVQ016
SVQ017SVQ017
SVQ017
SVQ017
SVQ017SVQ017
SVQ017
SVQ017
SVQ017 SVQ017
SVQ018 SVQ018SVQ018
SVQ018SVQ018SVQ018
SVQ018
SVQ018SVQ018
SVQ018
SVQ021
SVQ021
SVQ021
SVQ021
SVQ021
SVQ021
SVQ021
SVQ021
SVQ021
SVQ010SVQ010SVQ010
SVQ010SVQ010
SVQ010SVQ010SVQ010SVQ010
SVQ010 SVQ011SVQ012
SVQ012SVQ012
Figura 86 Diagramma classificativo LL, matrice cati onica %Na+%K +%Mg Vs %Ca di tutti campioni del periodo 2001-2006. I rombi verdi rappresentano i pozzi lungo il T. Quiliano e i rombi rossi quelli lungo il Segno.
2007-2008 I parametri chimici determinati nel biennio 2007-2008, considerando i limiti normativi riportati dal D. Lgs. 30/09, attribuiscono ad entrambi i corpi idrici presenti nell’acquifero dei T. Quiliano e Segno uno stato chimico-qualitativo scadente. Relativamente al corpo idrico Quiliano-Segno zona B si conferma la presenza di As di origine naturale nella sua porzione di monte e le alte concentrazioni dei parametri che precedentemente avevano determinato una qualità scadente. Inoltre sono stati osservati valori di triclorometano e tetracloroetilene superiori ai limiti normativi. Per il corpo idrico Quiliano-Segno zona A (T. Quiliano) si conferma quanto osservato nel periodo 2001-2006, tuttavia la presenza di triclorometano e tetracloroetilene attribuiscono allo stesso uno stato qualitativo scadente. A tale classificazione è associato un livello di incertezza elevato, a causa del breve periodo nel quale sono state misurati gli superi dei composti organo alogenati soprariportati. LETIMBRO: 2001-2006 Benché la maggior parte del territorio monitorato sia occupato dalla città di Savona, le acque sotterranee presentano uno stato chimico qualitativo, calcolato sull’intero periodo 2001-2006, buono. La marcata monotonia composizionale, associata all’ubicazione dei pozzi lungo l’alveo del T. Letimbro, suggerisce un unico sistema di ricarica principale per questo acquifero (afflussi di sub-alveo) ed assenza di significative modificazioni antropiche in grado di alterare il chimismo delle
194
acque. Anche il fatto che tutti i parametri addizionali determinati non abbiano mai superato i valori limite di classe 4, avvalora il buono stato della risorsa idrica sotterranea. Tuttavia, si fa presente che a causa di inquinamenti rilevati nelle zone settentrionali, in particolare per la presenza di PCB nel sito ex Centrale Enel di Lavagnola, nel biennio 2007-2008, parallelamente ad un progetto regionale di indagini specifiche, a titolo cautelativo sono stati determinati i PCB nelle acque sotterranee campionate dai pozzi della rete, senza comunque rilevare criticità. 2007-2008 I parametri chimici determinati nel biennio 2007-2008, pur considerando i limiti normativi riportati dal D. Lgs. 30/09, confermano la classificazione ottenuta negli anni precedenti, attribuendo al corpo idrico uno stato chimico-qualitativo buono con un basso livello di incertezza, in quanto la media dei valori delle concentrazioni di triclorometano e tetracloroetilene non ha superato i limiti normativi del D. Lgs. 30/09. SANSOBBIA: 2001-2006 La geormofologia del bacino del T. Sansobbia e la forma dell’acquifero significativo nella sua zona settentrionale, suggeriscono che la ricarica del corpo idrico sotterraneo monitorato provenga essenzialmente dalle acque di sub-alveo del torrente principale e del maggiore tributario che confluisce a nord dell’abitato di Albisola Superiore. Pertanto è lecito aspettarsi che la qualità delle acque sia controllata, nella zona nord, essenzialmente dalle acque raccolte dall’intero bacino idrografico che raggiungono la falda sotterranea stessa lungo i depositi recenti dei torrenti sopraccitati, mentre nella zona meridionale, più prossima alla linea di costa, i depositi alluvionali aumentano notevolmente la loro estensione areale, rendendo l’acquifero maggiormente vulnerabile alle acque piovane di infiltrazione diretta o alle acque di prima pioggia delle zone antropizzate. Nel diagramma classificativo riportato in Figura 87 si può notare, secondo quanto sopra riportato, come l’ubicazione delle stazioni di monitoraggio influenzi la qualità delle acque sotterranee. Infatti è ben visibile come tutti i campioni prelevati nella zona settentrionale lungo il torrente Sansobbia (rombi rossi) occupino uno spazio composizionale ristretto e ben definito mostrando una monotonia composizionale stabile nel tempo, contraddistinta da uno stato chimico qualitativo buono, mentre relativamente ai pozzi SVS012, SVS013 e parzialmente SVS014, per i quali è ben visibile uno spostamento dei campioni (rombi blu) verso il campo a cloruro-solfati dominanti, sono ipotizzabili modestissime miscelazioni con acque di mare e compromissione antropiche.
195
0 25 50
HCO3
50
25
0
Ca
+ M
g
0
25
50
Na
+ K
50 25 0
SO4 + Cl
Figura 87 Diagramma classificativo LL, matrice cati onica %Na+%K Vs %Ca+%Mg di tutti campioni del periodo 2001-2006. I rombi rossi rappresentano i pozzi lungo il T. Sansobbia (zona nord) e i rombi blu quelli nella zona meridionale.
Infatti le stazioni SVS012 e SVS013, a differenza degli altri pozzi contraddistinti da un buono stato chimico-qualitativo, risultano classificate rispettivamente in classe 3 (presenza di NO3) e classe 4 (NO3 e Mn). Ben visibile in Figura 88, dove è riportato l’andamento delle concentrazioni di nitrati nel tempo per tutte le stazioni, la netta separazione dei campioni prelevati nei sopraccitati pozzi, sempre compresi tra i limiti di classe 3 e 4, quale indice di possibile modificazione antropica. Il chimismo dei campioni prelevati alla sorgente Crivezzo, evidenziati in Figura 87 con un cerchietto blu, si pongono in posizioni particolari, riconducibili al controllo litologico operato dalle formazioni dolomitiche presenti in zona. Il chimismo assume infatti composizioni più spiccatamente bicarbonato-alcalino terrose. Dall’analisi di Figura 89, dove è riportato l’andamento delle concentrazioni di Pb di tutte le stazioni nell’intero periodo di osservazione, si può immediatamente dedurre che i superamenti del valore soglia (10 �g/l) durante la fase conoscitiva (2001-2002) erano stati indicativi di una contaminazione ormai non più in atto. Infatti a partire dal 2003 non è mai stata misurata una concentrazione di piombo superiore a 2 �g/l. Anche la media dei valori misurati in sei anni, per le stazioni che avevano mostrato superi del limite normativo, rientra abbondantemente sotto il valore soglia. In particolare per la stazione SVS007, sempre campionata, risulta essere pari a 2,51 �g/l.
196
37200 37600 38000 38400 38800 39200
Giorni (2001-2006)
0
25
50N
O3
(mg/
l)
SVS012
SVS012
SVS012
SVS012
SVS012
SVS012
SVS012
SVS012
SVS012
SVS012
SVS013
SVS013
SVS013
SVS013
SVS013
SVS013
SVS014
SVS014
SVS014
SVS014
SVS014
SVS014SVS014
SVS014
SVS014
Limite classe 4
Limite clase 3
Figura 88 Concentrazioni di NO 3 in tutti i pozzi nel periodo 2001-2006.
Alla luce di quanto sopra riportato, rispetto alla fase conoscitiva (intero acquifero con uno stato chimico-qualitativo scadente determinato dalla temporanea presenza di Pb), è opportuno considerare due porzioni di acquifero qualitativamente omogenee, una settentrionale (zona a – classe 2) contraddistinta da uno stato chimico-qualitativo buono e una meridionale più prossima alla linea di costa caratterizzata da una qualità scadente (zona b - classe 4). Anche le considerazioni di carattere idro-geomorfologico suggeriscono una differenza tra la zona nord e la zona sud dell’acquifero considerato. Rimane da segnalare la presenza negli anni di composti organo alogenati in SVS012 e SVS013, anche se con valor medi al di sotto del valore soglia di tabella 21 Allegato 1 D. Lgs. 152/99, mentre le concentrazioni dei rimanenti parametri considerati nell’intero periodo di monitoraggio non evidenziano nessun’altra situazione anomala per nessuna stazione.
197
37200 37600 38000 38400 38800 39200
Giorni (2001-2006
0
5
10
15P
b (µ
g/l)
Limite classe 4
Figura 89 Concentrazioni di Pb in tutti i pozzi nel periodo 2001-2006.
2007-2008 I parametri chimici determinati nel biennio 2007-2008, considerando i limiti normativi riportati dal D. Lgs. 30/09, confermano la classificazione ottenuta negli anni precedenti, attribuendo al corpo idrico Sansobbia zona A uno stato chimico-qualitativo buono con un basso livello di incertezza, e al corpo idrico Sansobbia zona B uno stato chimico-qualitativo scadente con un basso livello di incertezza. Relativamente al corpo idrico Sansobbia zona B sono stati osservati medie dei valori di concentrazione di tetracloroetilene, tricloroetilene e triclorometano superiori ai limiti normativi, particolarmente elevate per il parametro tetracloroetilene nelle stazioni SVS012 e SVS014. Si segnala inoltre il superamento relativo al parametro triclorometano nel corpo idrico Sansobbia zona A, sebbene la media relativa al biennio 2007-2008 sia inferiore al limite normativo. POLCEVERA: 2001-2006 L’acquifero è stato suddiviso in due zone qualitativamente omogenee: una a nord, zona “a”, classificata in classe 4 e la restante porzione meridionale, zona “b”, ricadente in classe 2. La causa della classificazione della zona a in classe 4 è dovuta alle alte concentrazioni di manganese e ferro rilevate nel pozzo GEP006. Le analisi del sopraccitato pozzo hanno rivelato che le concentrazioni di Fe, a differenza del Mn costantemente oltre i limiti di legge, hanno superato la soglia di classe 4 mediamente una volta l’anno senza alcun apparente legame con le variazioni stagionali.
198
Rimane da segnalare la persistenza di composti organo alogenati, seppur con concentrazioni inferiori al limite normativo, che denotano un segnale di compromissione di sicura derivazione antropica. Viste le numerose attività industriali presenti nella zona indagata, seppur ridimensionate da una recente riconversione del territorio, si suggeriscono degli approfondimenti mirati alla localizzazione di eventuali fonti, attive o relitte, degli inquinanti menzionati. 2007-2008 Diversamente dal periodo 2001-2006, nel quale erano state individuate due zone qualitativamente omogenee, l’acquifero significativo del torrente Polcevera, alla luce delle ultime risultante idrochimiche, è stato accorpato in un unico corpo idrico. L’analisi dei dati chimici riferita al D.lgs. 30/2009, punto 4.2.1 dell'All. 4, ha determinato il passaggio dell’intero acquifero ad uno stato chimico scadente. Ciò è dovuto principalmente alla presenza pressoché ubiquitaria ricorrente nel tempo di tetracloroetilene e triclorometano, con valori di concentrazione spesso sopra il valore soglia normativo. La non continuità dei dati non ha reso possibile la valutazione della tendenza de valori di concentrazione nel tempo Inoltre, in alcuni pozzi sono stati osservati superamenti relativi ai parametri bromodiclorometano, e nichel. BISAGNO 2001-2006 La zona investigata, quantunque intensamente urbanizzata, risulta essere sede di un acquifero discretamente produttivo e sfruttato per scopi idropotabili. L’acquifero trova la propria principale fonte di ravvenamento nella falda di sub-alveo del T. Bisagno, ammettendo possibili ricariche provenienti dal substrato ospitante i sedimenti alluvionali. I punti di campionamento sono concentrati nella zona prossima alla foce del torrente dove i depositi alluvionali raggiungono estensioni areali e potenze decisamente superiori a quelle riscontrabili immediatamente a nord della stazione più settentrionale. L’analisi dei dati relativi all’intero periodo di osservazione ha determinato la suddivisione del corpo idrico in due porzioni qualitativamente omogenee: una zona a di monte in classe 2 ed una zona b presso la foce del T. Bisagno in classe 4. La scelta di attribuire la classe 4 al tratto terminale è stata determinata da frequenti superi nei pozzi GEB001, GEB002 e GEB003 di alcuni elementi: Fe, Mn, Al e Cl. Si fa presente che il pozzo GEB003, per quanto trattato nella presente relazione, non è stato più monitorato a partire dal 2005 per problemi tecnici. Il diagramma Cl Vs Na di Figura 90, elaborato utilizzando i logaritmi dei valori di concentrazione dei due elementi, conferma come i campioni dei punti influenzati dall’intrusione del cuneo salino, in particolare di GEB002, si dispongano lungo la retta ottenuta per diluizione infinita di acque di mare, come tutti gli altri campioni, ma con circa un ordine di grandezza superiore. Si ricorda in tal senso che la costanza del rapporto Cl/Na è dovuta agli effetti degli aerosol marini: microscopici sali, immessi in atmosfera dall’azione combinata del moto ondoso e del vento, divengono i nuclei di condensazione delle gocce di pioggia che riflettono pertanto il chimismo delle acque marine (rimangono costanti i rapporti tra le specie chimiche presenti anche in condizioni di diluizione infinita). Pertanto anche la composizione media delle acque sotterranee delle zone costiere risente di questa particolare situazione. Rimane da segnalare la persistenza di composti organo alogenati, seppur con concentrazioni inferiori al limite normativo, che denotano un segnale di compromissione di sicura derivazione antropica.
199
1 10 100 1000 10000
Cl (mg/l)
1
10
100
1000
10000
Na
(mg/
l)
GEB001GEB001GEB001
GEB001
GEB001
GEB001
GEB001GEB001
GEB001
GEB002
GEB002
GEB002
GEB002
GEB002
GEB002
GEB002GEB002GEB002
GEB002GEB003
GEB003
GEB003
GEB003GEB003
GEB003
GEB004GEB004GEB004GEB004GEB004GEB004GEB004GEB004
GEB004GEB004
GEB005GEB005GEB005GEB005GEB005 GEB005
GEB005GEB005
GEB005
GEB005
GEB006GEB006GEB006GEB006GEB006GEB006
GEB006GEB006
GEB006
GEB007GEB007GEB007GEB007
GEB007GEB007GEB007GEB007
GEB007
GEB008GEB008GEB008GEB008GEB008
GEB008
GEB008
GEB008
GEB008
GEB008GEB010GEB010GEB010GEB010GEB010GEB010GEB010
GEB010
GEB010
Figura 90 Diagrammi di correlazione Cl Vs Na (scala logaritmica).
2007-2008 Analogamente al periodo 2001-2006, nel quale erano state individuate due zone qualitativamente omogenee, l’acquifero significativo del torrente Bisagno risulta essere suddiviso in due corpi idrici. Mentre per il corpo idrico Bisagno zona A si conferma uno stato scadente, l’analisi dei dati chimici riferita al D.lgs. 30/2009, punto 4.2.1 dell'All. 4, ha determinato il passaggio del corpo idrico più settentrionale da stato buono a stato scadente. Ciò è dovuto principalmente alla presenza di tetracloroetilene, con valori di concentrazione spesso sopra il valore soglia in tutti e cinque i pozzi monitorati nel corpo idrico settentrionale. Inoltre, in alcuni pozzi sono state osservate superamenti relativi al parametro triclorometano. La non continuità nel tempo dei dati non ha reso possibile la valutazione della tendenza de valori di concentrazione nel tempo. Si conferma inoltre la moderata influenza del cuneo salino, osservata nel pozzo GEB002. ENTELLA: 2001-2006 Le caratteristiche idrogeologiche dei depositi alluvionali, sede dell’acquifero indagato, possono, allo stato attuale delle conoscenze, essere sintetizzate come segue: nella parte alta del territorio indagato, a monte delle maggiori confluenze (T. Lavagna, T. Sturla e T. Graveglia), data l’esiguità sia in senso orizzontale che in senso verticale dei depositi stessi, si può parlare di falda di sub-alveo ricaricata dal torrente stesso durante i periodi di maggiori precipitazioni e caratterizzata da una alta dinamicità dei fluidi all’interno dei sedimenti. Non appena si apre la piana alluvionale sede dell’abitato di Lavagna, costituita dai sedimenti derivanti dalla detrizione delle diverse litologie presenti nei bacini afferenti, si ha una falda acquifera la cui alimentazione avviene tramite l’infiltrazione efficace delle acque meteoriche, i considerevoli apporti dell’Entella e le non trascurabili ricariche di versante. La buona distribuzione spaziale delle stazioni ha permesso di valutare la qualità delle acque sotterranee lungo l’intera estensione dell’acquifero significativo individuato. L’acquifero risulta suddiviso in tre zone omogenee. La zona a, corrisponde al territorio occupato dai sedimenti alluvionali del torrente Lavagna (stazioni GEL007, GEL008, GEL009 e GEL010) fino alla confluenza con il torrente Sturla, risulta essere contraddistinta dall’appartenenza alla classe 2. La zona b, interessata dagli apporti dello Sturla e del Graveglia, è stata classificata in classe 1, tuttavia all’interno di essa è stata individuata una piccola zona idrogeologicamente omogenea:
200
un’ansa del F. Entella a sud di Carasco confinata tra il versante ed il corso d’acqua. In questa zona è ubicato il pozzo GEL013 dove si è registrato un valore medio delle concentrazioni di Mn pari a 70.3 µg/l, con un trend negativo negli anni in costante peggioramento. Vista l’ubicazione del pozzo all’interno della zona di lavorazione di un sito industriale sembra necessario porre particolare attenzione all’intero ciclo produttivo del sito prestando particolare attenzione alle misure adottate per lo stoccaggio delle materie prime utilizzate e per lo smaltimento degli eventuali scarti di produzione. Nella zona c, più prossima alla linea di costa le stazioni GEL011 e GEL012 non hanno rivelato particolari segni di compromissione. Infatti i limiti normativi del valore di concentrazione dei composti organo alogenati totali (GEL012) e del valore di concentrazione del manganese (GEL011) non sono stati più superati negli anni successivi portando i valori medi di concentrazione entro la classe 2 del D. Lgs. 152/99. Permane invece, per i pozzi ricadenti nella zona a (tranne GEL010), la costante presenza di composti organoalogenati, la cui sommatoria resta comunque sempre al di sotto del limite di legge. In tal senso si continua a porre particolare attenzione al monitoraggio della stazione GEL007, posizionata all’interno di una lavanderia industriale, dove sono state misurate le più alte concentrazioni di tali sostanze. Infine, nel corso del 2006, nella zona di foce si è verificato un attenuamento del già modesto fenomeno di intrusione del cuneo salino. Riassumendo si può quindi asserire che viste le analisi dell’intero arco temporale considerato, le caratteristiche costruttive (profondità di circa 30 m) e la posizione geografica del pozzo GEL012, si ritiene l’opera di presa un’ottima “spia” per l’individuazione dei movimenti di ingressione/regressione del cuneo salino durante i periodi di siccità e/o forti emungimenti lungo la sponda sinistra del F. Entella. Attraverso la lettura dei diagrammi LL si possono inoltre valutare i fenomeni di interazione acqua-roccia e di conseguenza l’influenza esercitata dalle diverse litologie sul chimismo delle acque sotterranee campionate. L’affiancamento dei due grafici LL sottostanti (Figura 91), necessario per valutare il peso del Mg, rivela come i campioni prelevati dai pozzi influenzati dalle acque dei torrenti Sturla e Graveglia (triangolini blu), subiscano complessivamente maggiori spostamenti rispetto agli altri campioni prelevati lungo l’asta del T. Lavagna (triangolini rossi). Una spiegazione plausibile potrebbe derivare dal fatto che i due bacini idrografici sopraccitati sono caratterizzati da litologie ofiolitiche con abbondanti fasi minerali magnesiache, rispetto alle litologie prevalentemente sedimentarie (calcareo-marnose) del bacino del T. Lavagna.
0 25 50
HCO3
50
25
0
Ca
+ M
g
0
25
50
Na
+ K
50 25 0
SO4 + Cl
GEL012
GEL012
GEL012GEL012
GEL012GEL012
GEL012
GEL012GEL012
GEL012GEL012
0 25 50
HCO3
50
25
0C
a
0
25
50
Na
+ K
+ M
g
50 25 0
SO4 + Cl
GEL012
GEL012GEL012GEL012
GEL012
GEL012GEL012
GEL012GEL012 GEL012
Figura 91 Diagrammi Langelier-Ludwig.
201
2007-2008 L’analisi dei dati relativamente al periodo 2001-2008, tenendo presente l’accorpamento delle classi 1, 2 e 3 dell’abrogato 152/99, determina l’individuazione di un unico corpo idrico contraddistinto da uno stato qualitativo buono, confermando sostanzialmente quanto emerso nel periodo 2001-2006. Si sottolinea la necessità di monitorare i valori di conducibilità e il rapporto Cl/Na nel pozzo GEL012 per controllare l’eventuale risalita del cuneo salino. GROMOLO E PETRONIO: 2001-2006 L’acquifero è stato suddiviso in due zone qualitativamente omogenee: zona “a” lungo il torrente Petronio contraddistinta da una classe di qualità 1 e zona “b” lungo il torrente Gromolo contraddistinta da una classe di qualità 2. 2007-2008 L’analisi dei dati relativamente al periodo 2001-2008, tenendo presente l’accorpamento delle classi 1, 2 e 3 dell’abrogato D.Lgs.152/99, determina l’individuazione di un unico corpo idrico. L’analisi dei dati chimici riferita al D.lgs. 30/2009, punto 4.2.1 dell'All. 4, ha evidenziato il passaggio dell’intero acquifero ad uno stato chimico scadente, riconducibile alla presenza di cromo VI, monitorato dal 2007, con valori di concentrazione spesso sopra il valore soglia normativo. AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME MAGRA (Distretto idrog rafico Appennino settentrionale) MAGRA-VARA: 2001-2006 La piana indagata ha una estensione areale paria a circa 66 Km2 ed è sede di un acquifero produttivo utilizzato per gli approvvigionamenti idropotabili di molti Comuni della provincia, oltre che per l’agricoltura e l’industria locale. Riferendosi ai dati acquisiti nel periodo di osservazione 2001-2006, l’acquifero individuato è stato suddiviso in 4 porzioni qualitativamente omogenee: tre zone da nord a sud, rispettivamente classificate nelle classi 1 (zona a), 2 (zona b) e 4 (zona c) più la zona d (classe 4) ubicata in sponda sinistra del fiume Vara, tra la confluenza con il F. Magra e l’abitato di San Bartolomeo. Si riporta di seguito una descrizione particolareggiata zona per zona. La zona “a” presenta caratteristiche chimico-qualitative delle acque sotterranee pregiate sebbene il pozzo SPM018 sia passato in classe 2 a causa della concentrazione media sul lungo periodo del Fe tot. Il grafico di Figura 92 mostra complessivamente un trend crescente nel tempo, per quanto non costante, della concentrazione del Fe con dei massimi che a partire da novembre 2005 superano il limite della classe 4 (linea rossa). In linea generale la sua altalenante presenza nelle acque sotterranee potrebbe essere spiegata attraverso il verificarsi di fenomeni naturali. Il ferro, presente in natura nei sedimenti alluvionali, potrebbe passare dalla fase solida alla fase liquida e viceversa, al variare delle condizioni di sistema in essere, attraverso fenomeni di dissoluzione/precipitazione, reazioni ossido riduttive e fenomeni di adsorbimento/desorbimento: questo ne spiegherebbe l’altalenante presenza nelle acque sotterranee.
202
nov-02 gen-04 feb-05 mar-06
anni
0
25
50
75
100
125
150
175
200
225
250
275
300
325
350F
e (µ
g/l)
11/29/01
04/22/02
09/19/02
06/23/0308/05/03
05/12/04
07/08/04
05/10/05
09/13/05
06/13/06
08/07/06
Figura 92 Diagrammi Andamento Fe tot. nel tempo (20 01-2006) del pozzo SPM018. Linea verde limite classe 2; linea rossa limite classe 4.
La zona “b”, arealmente più estesa delle altre, è caratterizzata da una complessiva buona qualità delle acque sotterranee. Solo i punti SPM004 e SPM007 hanno fatto rilevare nel tempo alcune anomalie rispettivamente per gli elementi Mn, Fe e Ni. La media sul lungo periodo dei sopraccitati elementi ha portato alla classificazione scadente delle due stazioni ma non ha pregiudicato la qualità delle acque sotterranee dell’intera zona. I pozzi in questione, infatti, sono stati esclusi dalla rete di monitoraggio a partire dal 2005 in quanto, per proprie caratteristiche tecnico-costruttive, intercettano acque sotterranee di ricarica di versante piuttosto superficiali e quindi maggiormente esposte a possibili modificazioni antropiche e a processi di mineralizzazione estremamente locali. Tuttavia, prima di essere dismessi, i due pozzi sono stati tenuti sotto controllo fino ad un effettivo rientro dei valori dei tre elementi (Mn, Fe e Ni) entro il limite di classe 2. La zona “c” prossima alla foce, denota un allargamento verso nord a scapito della zona b a seguito degli alti valori di Fe riscontrati nei punti SPM097 e SPM109. Tale zona è stata caratterizzata negli anni da una qualità chimico-fisica delle acque sotterranee scadente essenzialmente per la presenza di alte concentrazioni di Mn, Fe, Cl, Al, NH4 e Ni oltre che per alti valori della conducibilità elettrica. In particolare la qualità delle acque campionate nei pozzi SPM087 e SPM091 è rimasta sensibilmente influenzata dall’intrusione del cuneo salino. Infine si conferma la particolarità della zona di Bolano (zona “d"), sottoposta a progetti specifici di indagine, contraddistinta sia dalla persistenza di composti organoalogenati (in particolare tetracloruro di carbonio e tricloroetilene) sia dalla presenza di concentrazioni di alcuni elementi (Fe, Mn e Al). La zona in questione, a seguito della qualità scadente dei pozzi SPMXXX e SPMZZZ, è stata allargata verso sud estendendosi fino alla confluenza tra il F. Vara ed il F. Magra.
Dal confronto dei due diagrammi classificativi LL riportati in Figura 93, è immediatamente evidente il peso non trascurabile del magnesio ed è ancora più evidente come questo fenomeno sia differenziato a seconda del sito geografico di provenienza dei campione di acque sotterranee, identificando così delle vere e proprie famiglie geochimiche. Più nel dettaglio la tipologia delle acque campionate, dall’esame del grafico riportato nel diagramma (%Ca + %Mg Vs %Na + %K), risulta essere:
• bicarbonatico-alcalino terrosa nella maggioranza dei casi, • solfato cloruro alcalino-terrosa per un certo numero di campioni, • decisamente cloruro-sodica per SPM087 e molto prossima a questo campo composizionale
SPM091, a causa di intrusioni del cuneo salino.
203
I pozzi appartenenti al campo solfato cloruro alcalino-terroso, o prossimi a questo limite composizionale, devono la loro classificazione geochimica all’ubicazione dei punti di prelievo stessi: i pozzi SPM010, SPM012, SPM022, SPM023 si trovano tutti nella zona di influenza degli apporti di acque sotterranee provenienti dal bacino toscano del Magra, dove sono presenti depositi di ambiente lacustre solitamente contraddistinti da depositi evaporitici (ialite, anidride, gesso). A tal proposito si ricorda che le evaporiti sono le rocce maggiormente solubili in acqua per cui anche piccole quantità di roccia, data le elevate cinetiche di reazione, sono sufficienti a saturare le acque di percolazione rispetto a queste fasi minerali. Da notare, in relazione a quanto supposto, che anche i pozzi SPM007 e SPM024, posizionati leggermente a valle della zona sopraccitata, subiscono l’influenza degli apporti del bacino toscano attenuati però dalla miscelazione con le acque sotterranee provenienti dal sub-alveo del bacino ligure del F. Vara. I corrispondenti valori, discostandosi difatti da composizioni solfato cloruro alcalino-terroso per avvicinarsi al campo delle acque spiccatamente bicarbonato alcalino-terrose, si pongono in un campo composizionale intermedio. I pozzi ubicati in zone distali rispetto all’asse del fiume sia in sponda sinistra che destra, sembrano risentire geochimicamente delle ricariche di versante (SPM007, SPM004, SPM077, SPM053, SPM134 ed SPM042). Inoltre alcuni di essi, SPM053 e SPM134, essendo ubicati in corrispondenza dell’immissione nell’asta principale di importanti affluenti, risentono geochimicamente anche degli effetti di miscelazione con acque di sub-alveo peculiari. Tali evenienze fanno sì che i campioni prelevati in stazioni ubicate in queste zone si dispongano sul trend composizionale che va da composizioni spiccatamente bicarbonato alcalino-terrose verso il campo solfato-cloruro alcalino-terroso.
0 25 50
HCO3
50
25
0
Ca
0
25
50
Na
+ K
+ M
g
50 25 0
SO4 + Cl
SPM004
SPM004
SPM004
SPM004
SPM004
SPM004
SPM004
SPM042
SPM042
SPM042
SPM042 SPM042SPM042SPM042
SPM042
SPM042
SPM042
SPM077
SPM077SPM077
SPM077SPM077
SPM077
SPM077
SPM077SPM077
SPM077
SPM077
SPM087 SPM087SPM087SPM087SPM087
SPM087
SPM087SPM087SPM087
SPM091SPM091
SPM091
SPM091
SPM091
SPM091SPM091
SPM091
SPM091
SPM091
SPM087
SPM077
SPM004
0 25 50
HCO3
50
25
0
Ca
+ M
g
0
25
50
Na
+ K
50 25 0
SO4 + Cl
SPM087 SPM087
SPM087SPM087SPM087
SPM087
SPM087SPM087SPM087
SPM087
SPM091
SPM091SPM091
SPM091
SPM091
SPM091
SPM091SPM091
SPM091
SPM091
SPM091
SPM087
Figura 93 Diagrammi Langelier-Ludwig.
Dal diagramma Cl Vs Na di Figura 94 risultano ben visibili i campioni prelevati nei due punti, SPM087 e SPM091, influenzati dall’intrusione del cuneo salino nelle acque di falda. Essi si posizionano sempre sulla retta ottenuta per diluizione infinita di acque marine ma verso concentrazioni superiori di circa un ordine di grandezza rispetto agli altri campioni. Anche tutte le altre stazioni sono contraddistinte da rapporti Na+/Cl- del tutto confrontabili a quelli tipici delle acque di mare a causa della già citata influenza degli aerosol marini sulle acque sotterranee nelle zone costiere. Tuttavia alcuni punti si posizionano inaspettatamente al di sotto della retta, tale evidenza, soprattutto in corrispondenza di SPM109, potrebbe essere spiegata o dalla precipitazione di fasi minerali sodiche o attraverso un inquinamento antropico di cloruri. Si
204
ricorda che la disponibilità di cloro nelle fasi minerali, e quindi un arricchimento naturale della fase acquosa, è sempre molto ridotta. Il posizionamento meno marcato degli altri punti al disotto della retta potrebbe o rientrare nella norma, per il motivo che il rapporto Na+/Cl- utilizzato per la costruzione della retta rispecchia chimismi medi dell’acqua marina calcolati su vasta scala mentre i campioni rispecchiano realtà puntuali, o rappresentano, benché il bilancio di carica rientri nel range di tolleranza, una anomalia analitica.
1 10 100 1000
Cl (mg/l)
1
10
100
1000
Ca
(mg/
l)
SPM087
SPM087
SPM087
SPM087SPM087SPM087
SPM087SPM087
SPM087SPM087
SPM091
SPM091
SPM091
SPM091
SPM091
SPM091
SPM091SPM091
SPM091
SPM091
SPM091
SPM109
Figura 94 Diagramma di correlazione Cl Vs Na (scala logaritmica).
2007-2008 L’analisi dei dati relativamente al periodo 2001-2008, tenendo presente l’accorpamento delle classi 1, 2 e 3 dell’abrogato D.Lgs.152/99, determina l’individuazione di tre corpi idrici, lasciando sostanzialmente invariata la suddivisione in zone omogenee del periodo 2001-2006. Poiché Le zone qualitativamente omogenee A e B, sono state accorpate in un unico corpo idrico (Vara-Magra zona A) in qualità buona. Rimangono in classe scadente: • la porzione di acquifero prossima alla line di costa per l’influenza del cuneo salino,
essenzialmente dovuta alla livello del letto del Magra sotto il livello del mare; • la zona di Bolano, sottoposta a progetti specifici di indagine, contraddistinta sia dalla
persistenza di composti organoalogenati (in particolare tetracloruro di carbonio e tricloroetilene).
Si consideri che, alla luce di quanto previsto dal D. Lgs 30/09, non vengono considerati tutte le criticità legate alla presenza di Fe e Mn, abbondantemente affrontate ai sensi dell’abrogato D. Lgs. 152/99. AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO (Distretto idrograf ico Padano) BORMIDA DI SPIGNO: 2001-2006 L’acquifero è stato suddiviso in tre zone qualitativamente omogenee:
205
Zona “a” e zona “b” entrambe classificate in classe 2 e ripettivamente influenzate dalle acque di ricarica di sub-alveo provenienti dai bacini del F. Bormida di Mallare e F. Bormida di Pallare. Zona “c”, estesa dalla confluenza delle Bormide di Mallare e Pallare fino a nord dell’abitato di Dego, contraddistinta da una classe di qualità scadente. In questa porzione del territorio son da evidenziare alcune situazioni puntuali di alte concentrazioni di Fetot relativamente ai pozzi SVB011, SVB012 e SVB013, di Mn relativamente alla stazione SVB011 e Cl al pozzo SVB012. 2007-2008 Pur non considerando i parametri Fe e Mn, tra i maggiori responsabili delle attribuzioni in classe scadente nel periodo 2001-2006, nel biennio 2007-2008 l’intero acquifero risulta classificato in classe scadente a causa della presenza di tribromometano nella maggior parte dei pozzi monitorati. Lo stato scadente è stato associato ad un alto livello di incertezza, determinato da continue variazioni resesi necessarie nella struttura della rete di monitoraggio e dall’impossibilità di osservare trend marcati relativamente ai parametri critici. Il solo pozzo SVB008 risulta esente da qualsiasi contaminazione, tuttavia la sua ubicazione fuori dalla perimetrazione dell’acquifero non permette di individuare aree qualitativamente buone. SCRIVIA: Prima di analizzare i risultati della classificazione chimico-qualitativa è bene ricordare che il percorso ligure del torrente Scrivia, pur avendo un bacino imbrifero di dimensioni importanti in ambito regionale, si articola attraverso un percorso relativamente breve occupato da zone montuose estremamente incise dal torrente stesso e dai suoi affluenti. Il corso d’acqua è quindi a carattere meandriforme e i depositi incoerenti ospitanti le falde produttive sono interrotti da zone in cui il torrente torna a scorrere sul substrato roccioso. I reservoir si trovano in tal modo ad essere spesso separati e sono contraddistinti da caratteristiche idrochimiche proprie, soprattutto in relazione alle litologie affioranti nelle relative zone di influenza. La divisione in zone omogenee operata durante la fase conoscitiva è stata effettuata tenendo primariamente conto delle omogeneità qualitative delle acque sotterranee e solo secondariamente, per mancanza di conoscenze pregresse, delle caratteristiche idrogeologiche territoriali. 2001-2006 Nel periodo 2001-2006 l’acquifero è stato suddiviso in tre zone omogenee: zona “a” classe 2, zona “b” classe 1, Zona “c” classe 2. Tutte le stazioni, esclusa GES010 (inserita in un contesto industriale particolare), ricadono nelle classi 1 o 2 e il passaggio da classe 1 a 2 è da attribuirsi esclusivamente ai parametri SO4, NO3, Cl e conducibilità. Tutti i punti con caratteristiche qualitative pregiate sono ubicati nella zona di acquifero compresa da Avosso a Canalbolzone. Questa zona divide il restante territorio indagato in due porzioni contraddistinte da qualità buona delle acque sotterranee. L’unica eccezione ad un generale buono stato della risorsa idrica è rappresentata dalla stazione GES010, dove sono state rilevate concentrazioni superiori alla soglia di classe 4 per Fetot e Mn. 2007-2008 Nel biennio 2007-2008, a seguito dell’aggiornamento normativo che ha previsto valori soglia per i composti organo alogenati di maggior rilevanza ambientale, l’intero acquifero è risultato classificato in uno stato qualitativo scadente a causa della presenza di tricloroetilene, bromodiclorometano, dibromoclorometano, tetracloroetilene ed in particolare triclorometano nella maggior parte dei pozzi monitorati. Lo stato scadente è stato associato ad un alto livello di incertezza, determinato da continue variazioni nella struttura della rete di monitoraggio e dall’impossibilità di osservare trend marcati relativamente ai parametri critici.
206
3.1.2.2 Stato Quantitativo Acque Sotterranee Il monitoraggio quantitativo, volto a verificare se la velocità naturale di ravvenamento permetta il raggiungimento di condizioni di equilibrio idrogeologico, è basato essenzialmente sul rilevamento delle freatimetrie, o portate, delle stazioni di controllo e sulla conoscenza (stima) delle aliquote prelevate. I criteri per la classificazione quantitativa, così come riportati dall’abrogato D.Lgs. 152/99, erano inevitabilmente soggetti a valutazioni soggettive ed ammettevano approcci scientifici di studio molto diversi, da semplici a molto complessi. Nessun algoritmo è stato ufficializzato attraverso la normativa vigente per rendere la classificazione oggettiva e riproducibile. Quel che è certo, è che anche avvalendosi di approcci semplificati, per ottenere valutazioni attendibili, si deve fare riferimento ad una grande quantità di dati distribuiti omogeneamente nello spazio e nel tempo e la qualità del dato stesso deve raggiungere livelli di precisione elevati. Attualmente le conoscenze sulle caratteristiche quantitative delle acque sotterranee sono ancora scarse e andranno sviluppate attraverso un costante monitoraggio da parte dei gestori e/o degli enti di controllo relativamente a: aliquote emunte, livelli di falda e, in futuro. portate delle sorgenti. Nel presente Piano di Tutela l’aspetto quantitativo è stato valutato limitatamente agli acquiferi per i quali è stato possibile fare affidamento su dati pregressi precisi oltre che sulle misurazioni ad oggi effettuate per il monitoraggio ambientale. Anche alcune considerazioni idrogeologiche hanno reso possibile tale interpretazione. Per la classificazione dello stato quantitativo attuale si fa riferimento alla stima dello stato quantitativo effettuata per gli acquiferi significativi sulla base dei dati raccolti nel periodo compreso fra il 2001-2006. L’aspetto quantitativo è stato stimato solo per i corpi idrici per i quali si siano valutati sufficienti i dati acquisiti da terzi (gestori), come indispensabile strumento a supporto delle misure effettuate nel periodo 2001-2006. L’approccio dell’aspetto quantitativo è stato basato sull’osservazione di serie temporali riferiti all’intero periodo di osservazione. L’andamento nel tempo dei livelli di falda è stato correlato alle aliquote emunte conosciute e ai dati pluviometrici giornalieri. Per stabilire se la risorsa idrica sotterranea di un acquifero sia sostenibile sul medio lungo periodo si sono seguiti i seguenti principi:
• verifica della stabilità dei livelli di falda durante l’intero periodo di osservazione, attraverso l’analisi del trend medio, a prescindere dalle variazioni giornaliere, plurigiornaliere o stagionali;
• correlazione di eventuali andamenti negativi del livello di falda con particolari periodi siccitosi o emungimenti straordinari;
• confronto, quando possibile, fra dati freatimetrici del periodo di osservazione con massimi e minimi misurati su un periodo di tempo maggiore.
Per i corpi idrici, il cui stato quantitativo non è stato stimato per carenza di dati, si è deciso cautelativamente di classificare lo stato quantitativo attuale come scadente. Relativamente ai bacini di versante tirrenico un segnale di sovrasfruttamento delle falde è sicuramente da individuarsi nell’intrusione delle acque di mare nelle acque dolci immagazzinate nei depositi alluvionali. Eventuali miscelamenti sono immediatamente rilevabili attraverso l’analisi dei dati quantitativi dei parametri conducibilità e dell’indicatore cloruri/sodio nelle acque prelevate nelle stazioni più prossime alla linea di costa. Anche la normativa vigente (D.Lgs. 152/06 e D.Lgs. 30/09) non riporta algoritmi o metodi oggettivi per calcolare lo stato quantitativo, tuttavia vengono introdotti importanti concetti quali: creazione idoneo modello idrogeologico concettuale, interazione con acque superficiali ed ecosistemi terrestri, osservazione delle freatimetrie nel tempo e degli effetti dell’intrusione del cuneo salino
207
per gli acquiferi costieri ed utilizzo di modelli matematici di flusso. Non essendo al momento disponibili dati idrogeologici per formulare idonei modelli concettuali e valutare le interazioni con le acque superficiali, nel presente piano saranno utilizzati i criteri precedentemente adottati (periodo 2001-2006) per la determinazione dello stato quantitativo. Dal momento, tuttavia, che i dati freatimetrici relativi al periodo 2007-2008 non sono continui nel tempo per le stazioni precedentemente osservate, lo stato quantitativo è aggiornato all’anno 2006. Relativamente agli acquiferi che non erano stati classificati a fine 2006, Regione Liguria ha stabilito che in mancanza di dati sperimentali, la classificazione fosse effettuata rifacendosi a quanto riportato sui singoli Piani di Bacino. Inoltre, sempre su decisione di Regione Liguria, nel caso in cui anche i Piani di Bacino non abbiano permesso di valutare lo stato quantitativo per un corpo idrico, allo stesso è stato associato uno stato buono con un alto livello di incertezza. Si fa presente che è stata implementata la frequenza di misurazione dei livelli freatimetrici nei nuovi acquiferi inseriti nei monitoraggi ambientali dal 2007. Tali dati saranno valutati nei prossimi aggiornamenti del Piano di Tutela. Inoltre, in accordo con Regione Liguria, come già indicato al paragrafo 1.2.2 “Risultati conseguiti” sono state intraprese azioni specifiche per colmare la mancanza di dati quantitativi. Di seguito si riportano gli acquiferi per i quali i dati disponibili hanno reso possibile la classificazione dello stato quantitativo. ROJA Nel grafico di Figura 95 sono riportati i livelli di falda riferiti al l.m.m. misurati con cadenza settimanale forniti dal gestore (linea viola), i consumi giornalieri del giorno di misurazione (rombi rossi), le cumulate giornaliere di pioggia (linea blu) e le misurazioni effettuate con cadenza stagionale per gli anni 2005-2006 (linea e rombi neri).
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5-dic-00 5-dic-01 5-dic-02 5-dic-03 4-dic-04 4-dic-05 4-dic-06
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
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Met
ri
500
400
300
200
100
0
m3
0
100
200
Acquifero RojaLivello falda IMR003 (dati acquedotto)Emungimenti IMR003 (dati acquedotto)Soggiacenza falda IMR003 (dati ARPAL)
Figura 95 Misure quantitative effettuate sull’acqui fero F. Roja.
Secondo quanto sopra riportato, attraverso l’analisi di questo grafico è possibile stimare lo stato quantitativo della risorsa sotterranea. Il livello di falda risulta fortemente dipendente dalle quantità di acqua prelevata: i massimi e minimi, rispettivamente corrispondenti ad assenza di pompaggio e ai prelievi più consistenti (prelievo massimo pari a 450 l/sec), raggiungono differenze superiori anche ai 5 metri. Tuttavia osservando l’intero periodo di monitoraggio si nota, a meno delle forti oscillazioni indotte dai pompaggi, una generale stabilità dei livelli di falda sul medio lungo periodo. I valori registrati nel 2000 sono infatti confrontabili a quelli determinati nel 2006. Anche le piogge hanno una forte influenza sul livello di falda, suggerendo tempi di ricarica dell’acquifero molto rapidi (ordine dei giorni). Tale evidenza è particolarmente visibile durante il 2005 dove gli emungimenti sono stati pressoché costanti: a seguito di giorni di pioggia si osservano immediati innalzamenti del livello di falda, mentre a periodi siccitosi corrispondono periodi di basso di falda. Infine dal confronto dei dati settimanali e quelli stagionali si può notare una discreta concordanza per gli anni 2005 e 2006, durante i quali le misurazioni effettuate sul pozzo in questione hanno avuto una cadenza regolare. Per quanto sopra osservato e tenendo cautelativamente presente che:
• non si conoscono gli emungimenti complessivi effettuati sul territorio indagato; • Il pozzo osservato potrebbero rappresentare una situazione puntuale non estensibile a tutto
l’acquifero; • le caratteristiche idrogeologiche del corpo ospitante la falda/e, i parametri ideologici
dell’acquifero e le interazioni quantitative con le acque superficiali non sono sufficientemente conosciute;
209
si stima con un impatto antropico quantitativo ridotto, tale da consentire un uso della risorsa sostenibile sul lungo periodo (classe b del D. Lgs. 152/99). ARGENTINA Nel grafico di Figura 96 sono riportati i livelli di soggiacenza misurati con cadenza giornaliera forniti dal gestore (linea rossa), i consumi giornalieri del giorno di misurazione espressi in l/min (linea nera), le cumulate giornaliere di pioggia (linea blu) e le misurazioni effettuate con cadenza stagionale per gli anni 2004-2005-2006 (rombi viola). Secondo quanto precedentemente descritto, attraverso l’analisi di questo grafico è possibile stimare lo stato quantitativo della risorsa sotterranea. Il livello di falda risulta fortemente dipendente dalle quantità di acqua prelevata. Si noti come nella seconda metà del 2003 la risorsa abbia risentito sia della ripresa degli emungimenti sia del periodo siccitoso registrato fino a settembre. Il conseguente abbassamento degli emungimenti e la ripresa delle intense piogge hanno fatto poi registrare un generale innalzamento del livello di falda fino al raggiungimento del massimo del periodo di osservazione. Tale picco è dovuto alla concomitanza di un massimo di pioggia e un minimo di estrazione. Quest’ultima evidenza e le ulteriori coincidenze perfette tra picchi di soggiacenza e di consumi mostrano una risposta immediata della falda stessa agli effetti indotti dal pompaggio. La differenza tra massimi e minimi non è comunque superiore a 2,5 metri. La regolarizzazione dei prelievi, da metà 2004 a tutto il 2006, permette di osservare le oscillazioni stagionali controllate dal regime delle precipitazioni. I minimi annuali sono sempre registrati a settembre e a periodi di pioggia corrisponde un innalzamento del livello di falda. I tempi di risposta dell’acquifero sono veloci e il livello osservato sull’intero periodo si mostra costante anche a fronte di forti utilizzi. Le misurazioni effettuate nel pozzo IMA009, ubicato in un’altra porzione di acquifero, mostrano una buona correlazione con i dati giornalieri precedentemente osservati. La mancata registrazione di un alto freatimetrico, in corrispondenza dell’interruzione dei prelievi (13 ottobre 2005) mostra come l’acquifero risenta degli emungimenti limitatamente al raggio di influenza del pozzo di emungimenti. Per quanto sopra osservato e tenendo presenti le precauzioni riportate ad inizio paragrafo si stima cautelativamente per l’acquifero della piana alluvionale del T. Argentina un impatto antropico quantitativo ridotto, tale da consentire un uso della risorsa sostenibile sul lungo periodo (classe b del D. Lgs. 152/99).
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5-dic-01 5-dic-02 5-dic-03 4-dic-04 4-dic-05 4-dic-06
6
5
4
3
2
1
0
Sog
giac
enza
da
p.c.
(m
)
13-Oct-05
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
Em
ung.
(L
/min
)
13-Oct-05
10/11/05
Soggiacenze IMA008 (dati acquedotto)Emungimenti IMA008 (dati acquedotto)Soggiacenze IMA009 (dati ARPAL)Pluviometrie (mm/giorno)
0
40
80
120
160
200
Figura 96 Misure quantitative effettuate sull’acqui fero T. Argentina.
CENTA Per la stima dello stato quantitativo della risorsa idrica sotterranea dell’acquifero del F. Centa e torrenti minori, seguendo i principi riportati in premessa, si sono valutate le serie storiche delle misure freatimetriche rilevate, con una costante frequenza temporale, sui punti di campionamento della rete di monitoraggio. I grafici in Figura 97, evidenziano, attraverso i diversi tracciati delle soggiacenze, il comportamento della falda in tre distinte zone dell’acquifero. Il primo grafico, relativo alla zona di Ceriale, evidenzia come l’equilibrio idrogeologico della falda sia scarsamente influenzato dagli eventi piovosi. Tale fenomeno, visti anche i risultati del monitoraggio chimico-qualitativo, è senz’altro attribuibile all’influenza del mare: una minore pressione delle acque dolci di ricarica viene compensata dall’intrusione del cuneo marino, peraltro favorito dai copiosi emungimenti operati nella zona. Il risultato è un deciso inquinamento della falda da parte delle acque salate di mare. Per tale zona, in base ai dati disponibili, si stima cautelativamente un impatto antropico significativo con notevole incidenza dell’uso sulla disponibilità della risorsa, evidenziata da rilevanti modificazioni agli indicatori generali (ex classe c secondo l’abrogato D. Lgs. 152/99).
211
10/6/01 1/4/02 4/4/02 7/3/02 10/1/02 12/30/02 3/30/03 6/28/03 9/26/03 12/25/03 3/24/04 6/22/04 9/20/04 12/19/04 3/19/05 6/17/05 9/15/05 12/14/05 3/14/06 6/12/06 9/10/06 12/9/06 3/9/07
16
14
12
10
8
6
4
2
0S
oggi
acen
za d
a bo
cca
pozz
o (m
)
Graph 1SVC009SVC016SVC017Pluviometrie (mm/giorno)
0
40
80
120
160
10/6/01 1/4/02 4/4/02 7/3/02 10/1/02 12/30/02 3/30/03 6/28/03 9/26/03 12/25/03 3/24/04 6/22/04 9/20/04 12/19/04 3/19/05 6/17/05 9/15/05 12/14/05 3/14/06 6/12/06 9/10/06 12/9/06 3/9/07
16
14
12
10
8
6
4
2
0
Sog
giac
enza
da
bocc
a po
zzo
(m)
SVC003SVC007SVC013Pioggia (mm/giorno)
0
40
80
120
160
12/5/01 12/5/02 12/5/03 12/4/04 12/4/05 12/4/06
16
14
12
10
8
6
4
2
0
Sog
giac
enza
da
bocc
a po
zzo
(m)
SVC001SVC004SVC005Pluviometrie (mm/giorno)
0
100
200
300
Figura 97 Misure quantitative effettuate sull’acqui fero del F. Centa e torrenti minori.
Il secondo grafico, relativo ad una zona mediana dell’acquifero, mette in evidenza almeno due fenomeni: in primo luogo come i minimi livelli di falda corrispondano ai periodi più secchi ed in secondo luogo come si verifichi una “ripresa” repentina della falda alla ripresa delle piogge, indice di una idrodinamica delle acque sotterranee decisamente veloce. Per tale zona, in base ai dati disponibili, si stima cautelativamente un impatto antropico ridotto tale comunque da consentire un uso della risorsa idrica sotterranea sostenibile sul lungo periodo. Il terzo ed ultimo grafico, relativo ad una fascia lungo il F. Centa, mette in evidenza, come per il primo grafico, un equilibrio idrogeologico della falda scarsamente influenzato dagli eventi piovosi. Per questa zona però la compensazione non è data dall’influsso delle acque di mare, ma bensì
212
dagli apporti pressoché costanti di acque sotterranee dalla falda di sub-alveo del fiume stesso. Per tale zona, in base ai dati disponibili, si stima cautelativamente un impatto antropico ridotto tale comunque da consentire un uso della risorsa idrica sotterranea sostenibile sul lungo periodo. QUILIANO-SEGNO Nel grafico di Figura 98 sono riportati le misurazioni di soggiacenza effettuate con cadenza circa stagionale su quattro pozzi (line colorate con rombi in corrispondenza delle misure), i consumi annuali espressi in m3 (barre gialle), le cumulate giornaliere di pioggia (linea blu) e le soggiacenze misurate con cadenza pluri-giornaliera forniti dal gestore (linee tratteggiate). Infine sono indicati il massimo e il minimo storico (linee continue parallele all’asse delle ascisse) misurati in circa 20 anni di controlli (1980-2000) sugli stessi pozzi monitorati. Per la leggibilità del grafico si tenga presente che colori uguali tra valori di min e max e le serie delle soggiacente indicano che le misure sono state eseguite sullo stesso pozzo. Secondo quanto precedentemente descritto, attraverso l’analisi di questo grafico è possibile stimare lo stato quantitativo della risorsa sotterranea. Il dato annuale relativo ai prelievi non ci permette di correlare i livelli di falda con le aliquote estratte. I dati sugli utilizzi della risorsa indicano soltanto che a partire dal 2002 si sono mantenuti, mediamente, emungimenti confrontabili. Le misure di soggiacenza permettono di individuare oscillazione stagionali ben definite e correlate al regime delle piogge, infatti i minimi del periodo di osservazione sono stati registrati in tutti i pozzi tra agosto e settembre 2002, l’anno più siccitoso tra quelli monitorati. Inoltre i periodi di piogge autunnali coincidono sempre con risalite del livello di falda, che annualmente viene ristabilito con valori confrontabili a quelli dell’anno precedente, mantenendo pertanto costante la quantità della risorsa disponibile. La marcata differenza tra i valori massimi e minimi del livello di falda, osservata in ciascun pozzo (circa 15 metri per le stazioni SVQ001 e SVQ004), potrebbe essere determinata, oltre che da minori ricariche naturali, da più cospicui emungimenti durante il periodo estivo. Rimarrebbe da stabilire se tali abbassamenti sono limitati al raggio di influenza del pozzo in emungimenti o se possano interessare l’intero acquifero. Tuttavia anche a fronte di abbassamenti considerevoli della superficie freatimetrica e alla conseguente riduzione delle quantità di acqua immagazzinata la qualità della risorsa sotterranea non ha mai subito peggioramenti in questa porzione di acquifero (zona qualitativamente omogenea a). La correttezza dei valori ottenuti è supportata dai dati di soggiacenza prodotti in alcuni periodi dal gestore con frequenze molto più elevate. Si noti come nel giorno di misura le due tipologie di dato siano praticamente coincidenti (coincidenza tra linee tratteggiate e rombi del medesimo colore). Riferendosi ai valori di minimo e massimo storico si può notare un costante mantenimento della superficie freatimetrica entro questi valori che permette di stimare per il corpo idrico “Quiliano-Segno zona A” un impatto antropico quantitativo ridotto, tale da consentire un uso della risorsa sostenibile sul lungo periodo (classe b del D. Lgs. 152/99). I dati relativi alle restanti aree dell’acquifero non permettono di effettuare una stima dell’aspetto quantitativo del corpo idrico “Quiliano-Segno zona B”.
213
29-nov-01 29-nov-02 29-nov-03 28-nov-04 28-nov-05 28-nov-06
30
25
20
15
10
5
0
SVQ001SVQ004SVQ007SVQ009SVQ013SVQ013_acqSVQ015SVQ015_acqConsumi annuali complessivi (m3)luviometrie (mm/giono)
0
2000000
4000000
6000000
8000000
0
100
200
Figura 98 Misure quantitative effettuate sull’acqui fero del T. Quiliano.
Figura 99 Ubicazione dei pozzi di misura.
Inoltre si sottolinea che relativamente al corpo idrico “Quiliano-Segno zona A” (omogenea anche dal punto di vista qualitativo) si sono riportate le misurazioni effettuate su 6 pozzi omogeneamente distribuiti sul territorio, cosicché risulta più difficile, vista anche la confrontabilità delle diverse serie storiche, ipotizzare situazioni puntuali così come riportato in modo cautelativo ad inizio paragrafo.
214
Ciò rende maggiormente attendibile la stima dell’aspetto quantitativo estesa all’intero acquifero. In Figura 99 sono evidenziate in modo schematico le ubicazioni delle stazioni di misura. LETIMBRO Nel grafico di Figura 100 sono riportati le misurazioni di soggiacenza effettuate con cadenza circa stagionale su quattro pozzi (linee colorate con rombi in corrispondenza delle misure), i consumi annuali espressi in m3 (barre gialle), le cumulate giornaliere di pioggia (linea blu) e le soggiacenze misurati con cadenza pluri-giornaliera forniti dal gestore (linee tratteggiate). Infine sono stati riportati il massimo e il minimo storico (linee continue parallele all’asse delle ascisse) misurati in circa 20 anni di controlli (1980-2000) sugli stessi pozzi monitorati. Per la leggibilità del grafico si tenga presente che colori uguali tra valori di minimo e massimo e le serie delle soggiacenze indicano che le misure sono state eseguite sullo stesso pozzo.
5-dic-01 5-dic-02 5-dic-03 4-dic-04 4-dic-05 4-dic-06
25
20
15
10
5
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Sog
giac
enza
da
bocc
a po
zzo
(m)
Graph 1SVL007SVL006SVL006_acqSVL005SVL001SVL001_acqConsumi annuali complessivi (m3)Pioggia (mm/giorno)
010000002000000300000040000005000000
0
50
100
150
200
Figura 100 Misure quantitative effettuate sull’acqu ifero del T. Letimbro.
Secondo quanto precedentemente descritto, attraverso l’analisi di questo grafico è possibile stimare lo stato quantitativo della risorsa sotterranea. Il consumo annuale non permette di correlare i livelli di falda con le aliquote estratte. I dati sugli utilizzi della risorsa indicano soltanto che durante il periodo di osservazione si sono mantenuti, mediamente, emungimenti confrontabili. Un milione di m3 di differenza tra un anno e l’altro corrisponde a circa 3 l/sec complessivi, da suddividersi tra tutti i pozzi di emungimento. Le misure di soggiacenza permettono di individuare oscillazioni stagionali ben definite e correlate al regime delle piogge, infatti i minimi del periodo di osservazione sono stati registrati in tutti i pozzi tra agosto e settembre 2002, l’anno più siccitoso tra quelli monitorati. Inoltre i periodi di piogge autunnali coincidono sempre con risalite del livello di falda, che annualmente viene ristabilito con valori confrontabili a quelli dell’anno precedente, mantenendo pertanto costante la quantità della risorsa disponibile.
215
La marcata differenza tra i valori massimi e minimi del livello di falda, osservata in ciascun pozzo (addirittura superiore ai 15 metri per la stazione SVL007), potrebbe essere determinata, oltre che da minori ricariche naturali, da più cospicui emungimenti durante il periodo estivo. Rimarrebbe da stabilire se tali abbassamenti sono limitati al raggio di influenza del pozzo in emungimenti o se possano interessare l’intero acquifero. Tuttavia anche a fronte di abbassamenti considerevoli della superficie fretimetrica e alla conseguente riduzione delle quantità di acqua immagazzinata la qualità della risorsa sotterranea non ha mai subito peggioramenti.
Figura 101 Ubicazione dei pozzi di misura.
La correttezza dei valori ottenuti è supportata dai dati di soggiacenza prodotti in alcuni periodi dal gestore con frequenze molto più elevate. Si noti come nel giorno di misura le due tipologie di dato siano praticamente coincidenti Coincidenza tra linee tratteggiate e rombi del medesimo colore). I dati raccolti con maggior frequenza mettono in evidenza una miglio correlazione con le piogge e minimi più bassi non rilevati dalle misure stagionali. Tuttavia riferendosi ai valori di minimo e massimo storico si può notare un costante mantenimento della superficie freatimetrica entro questi valori che permette di stimare per l’acquifero della piana alluvionale del T. Letimbro un impatto antropico quantitativo ridotto, tale da consentire un uso della risorsa sostenibile sul lungo periodo (classe b del D. Lgs. 152/99). In Figura 101 sono evidenziate in modo schematico le ubicazioni delle stazioni di misura. SANSOBBIA Nel grafico di Figura 102 sono riportati le misurazioni di soggiacenza effettuate con cadenza circa stagionale su quattro pozzi (line colorate con rombi in corrispondenza delle misure), i consumi annuali espressi in m3 (barre gialle) e le cumulate giornaliere di pioggia (linea blu). Infine sono stati riportati il massimo e il minimo storico (linee continue parallele all’asse delle ascisse) misurati in circa 20 anni di controlli (1980-2000) sugli stessi pozzi monitorati. Per la leggibilità del grafico si tenga presente che colori uguali tra valori di min e max e le serie delle soggiacente indicano che le misure sono state eseguite sullo stesso pozzo.
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12/5/01 12/5/02 12/5/03 12/4/04 12/4/05 12/4/06
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8
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Sog
giac
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bocc
a po
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0
1000000
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3000000
4000000
5000000
ACQUIFERO SANSOBBIASVS011SVS007SVS004SVS002Emungimenti annuali (m3)Pioggia (mm/giono)
0
200
Figura 102 Misure quantitative effettuate sull’acqu ifero del T. Sansobbia Secondo quanto precedentemente descritto, attraverso l’analisi di questo grafico è possibile stimare lo stato quantitativo della risorsa sotterranea. Il consumo annuale non permette di correlare i livelli di falda con le aliquote estratte. I dati sugli utilizzi della risorsa indicano soltanto che durante il periodo di osservazione si sono mantenuti, mediamente, emungimenti confrontabili. Le misure di soggiacenza permettono di individuare oscillazione stagionali ben definite e correlate al regime delle piogge, infatti i minimi del periodo di osservazione sono stati registrati in tutti i pozzi tra agosto e settembre 2002, l’anno più siccitoso tra quelli monitorati. Inoltre i periodi di piogge autunnali coincidono sempre con risalite del livello di falda, che annualmente viene ristabilito con valori confrontabili a quello dell’anno precedente, mantenendo pertanto costante la quantità di risorsa disponibile. La marcata differenza tra i valori massimi e minimi del livello di falda, osservata in ciascun pozzo (circa 8 metri per la stazione SVS002), potrebbe essere determinata, oltre che da minori ricariche naturali, da più cospicui emungimenti durante il periodo estivo. Con riferimento ai valori di minimo e massimo storico si può notare che a fine estate 2002 nel pozzo SVS007 si è superato il minimo storico. Questa evenienza è sicuramente da imputarsi al particolare e prolungato periodo siccitoso di quell’anno. Anche la soggiacenza misurata nell’estate 2006 in SVS007 ha raggiunto il valore storico minimo, tuttavia le abbondanti piogge di settembre-ottobre hanno determinato un immediato innalzamento del livello di falda, osservabile in tutti i pozzi. Le soggiacenze si sono così attestate a fine 2006 su valori ben superiori a quelli osservati ad inizio monitoraggio a fine 2001. Osservando gli andamenti complessivi delle soggiacente e tenendo in considerazione quanto sopra riportato è lecito stimare per l’acquifero della piana alluvionale del T. Sansobbia un impatto antropico quantitativo ridotto, tale da consentire un uso della risorsa sostenibile sul lungo periodo (classe b secondo l’abrogato D. Lgs. 152/99). Si sottolinea che relativamente a questo acquifero si sono riportate le misurazioni effettuate su 4 pozzi distribuiti abbastanza omogeneamente sul territorio, cosicché risulta più difficile, vista anche la confrontabilità delle diverse serie storiche, ipotizzare situazioni puntuali, così come riportato in modo cautelativo ad inizio del presente paragrafo. Ciò rende maggiormente attendibile la stima dell’aspetto quantitativo estesa all’intero acquifero. L’ubicazione delle stazioni di misura è schematizzata in Figura 101.
217
POLCEVERA Per quanto riguarda una stima dell’indice quantitativo, nel grafico di Figura 103 sono riportate le misure di soggiacenza (da piano campagna) di alcuni pozzi monitorati nell’acquifero del T. Polcevera a partire dal 2001, rapportate al tracciato delle pluviometrie registrate nello stesso arco temporale. I dati di partenza provengono dalle campagne di monitoraggio condotte, dalla banca dati del gestore delle acque potabili De Ferrari-Galliera, e dalla banca dati del Centro Meteo Idrologico della Regione Liguria. Il confronto dei diversi tracciati del grafico mostra, per la parte alta dell’acquifero monitorato, una situazione di equilibrio idrogeologico: i diversi tracciati delle soggiacenze evidenziano come la falda risponda bene alle variazioni stagionali connesse agli eventi piovosi senza deprimersi eccessivamente durante le stagioni secche. L’andamento della linea rossa nella parte bassa del grafico, relativa alle freatimetrie misurate nel pozzo 1 dell’Acquedotto De Ferrari Galliera (A.D.F.G.) in località Campi, evidenzia invece, presso la zona fociva del corso d’acqua, avvisaglie di compromissione quantitativa della risorsa idrica sotterranea. A partire dal 2004 la falda sembra deprimersi in maniera anomala senza ritornare sui valori medi degli anni precedenti. Nella figura successiva, Figura 104, grazie ai dati forniti dall’Acquedotto De Ferrari-Galliera a partire dall’anno 2000, sono state correlate le freatimetrie del pozzo con le pluviometrie giornaliere e gli emungimenti totali effettuati nel campo pozzi di Campi. Il grafico mostra come la falda, a partire dall’estate del 2004, si sia stabilizzata mediamente 4/5 metri più in basso rispetto ai valori misurati negli anni precedenti. E’ inoltre evidente come la falda risponda in maniera decisamente più marcata alle precipitazioni atmosferiche piuttosto che agli emungimenti operati dall’acquedotto: il tracciato degli emungimenti sembra correre quasi parallelamente a quello della soggiacenza, mentre normalmente dovrebbe avere un percorso grosso modo speculare. Per compensare questo fenomeno di depressione della falda la società acquedottistica ha diminuito notevolmente la quantità di acqua prelevata dall’acquifero, senza però sortire alcun effetto apprezzabile. Riportando al livello medio marino le soggiacenze misurate dal piano campagna, si è constatato l’attestamento della falda a circa -5/-6 metri, determinando quindi una prima avvisaglia di allarme. Per l’immediato futuro bisognerà cercare di capire la causa o l’insieme delle cause che hanno determinato tale fenomeno cercando di porre particolare attenzione allo sfruttamento del tratto terminale dell’acquifero in questione per non rischiare di compromettere, oltre che l’aspetto quantitativo, anche l’aspetto chimico-qualitativo della risorsa idrica a seguito di una possibile risalita del cuneo marino. Infine, nel grafico di Figura 103 si riscontrano gli esiti del periodo particolarmente siccitoso del 2003 durante il quale si sono raggiunti i minimi valori misurati di soggiacenza della falda. In conclusione, l’acquifero del T. Polcevera, in base ai dati disponibili, si è dimostrato piuttosto stabile sotto il punto di vista quantitativo, evidenziando buone doti di “ripresa” al cessare delle stagioni secche. Per questo corpo idrico sotterraneo, si può quindi stimare un impatto antropico ridotto ed una moderata condizione di sovrasfruttamento nel tratto terminale tale comunque da consentire un uso oculato della risorsa sostenibile sul lungo periodo (classe b del D. Lgs. 152/99).
218
11/5/01 3/5/02 7/3/02 10/31/02 2/28/03 6/28/03 10/26/03 2/23/04 6/22/04 10/20/04 2/17/05 6/17/05 10/15/05 2/12/06 6/12/06 10/10/06 2/7/07
25
20
15
10
5
0
Fre
atim
etrie
(m
etri
da p
.c.)
Bacino t. PolceveraGEP006GEP005TorbellaCampiPietra 3Pietra 4Pietra 5Pluviometrie
0
40
80
120
160
200
Plu
viom
etrie
(m
m/g
iorn
o)
Figura 103 Misure quantitative effettuate sull’acqu ifero del T. Polcevera.
3/15/00 7/13/00 11/10/00 3/10/01 7/8/01 11/5/01 3/5/02 7/3/02 10/31/02 2/28/03 6/28/03 10/26/03 2/23/04 6/22/04 10/20/04 2/17/05 6/17/05 10/15/05 2/12/06 6/12/06 10/10/06 2/7/07
25
20
15
10
5
Fre
atim
etrie
(m
etri
da p
.c.)
A.D.F.G. CampiFreatimetrie Pozzo 1PluviometrieEmungimenti
0
40
80
120
160
200
Plu
viom
etri
e (m
m/g
iorn
o)
0
1000
2000
3000
4000
Em
ungi
men
ti (m
3 /gi
orno
)
Figura 104 Misure quantitative effettuate sul pozzo 1 A.D.F.G. Campi.
219
BISAGNO In merito alla stima dell’indice quantitativo, si riporta di seguito, in Figura 105, un grafico esplicativo ottenuto con i dati forniti dall’Ente Gestore, relativi alle freatimetrie misurate in tre pozzi inclusi nella rete di monitoraggio, e i dati pluviometrici (a partire dall’anno 2002) forniti dal Centro Meteo Idrologico della Regione Liguria.. Il grafico mostra un andamento ciclico piuttosto regolare delle quote (rispetto al livello medio marino) della tavola d’acqua, dovuto all’avvicendarsi stagionale. Solo tra il 2004 ed il 2005 non si sono registrati massimi di falda in linea con gli altri anni a seguito del perdurare di condizioni meteo climatiche relativamente prive di importanti precipitazioni piovose. L’ampio periodo considerato ha permesso di valutare le buone doti di “ripresa” dell’acquifero alla fine di ogni stagione secca, nonostante il forte utilizzo della risorsa idrica sotterranea a fini idropotabili. In conclusione, in base ai dati disponibili, per l’acquifero del T. Bisagno si stima un impatto antropico ridotto tale da consentire un uso della risorsa idrica sotterranea sostenibile sul lungo periodo (classe b del D. Lgs. 152/99).
1-gen-98 1-gen-99 1-gen-00 31-dic-00 31-dic-01 31-dic-02 31-dic-03 30-dic-04 30-dic-05 30-dic-06
-3
-2
-1
0
1
2
3
4
5
6
Fre
atim
etrie
(m
etri
sul l
.m.m
.)
Pozzi AMGAPozzo GalileiGEB012-Pozzo Da NoviGEB007-Pozzo Trebisondacumulata piogge
l.m.m.
0
400
800
1200
Plu
viom
etrie
(m
m/a
nno)
Figura 105 Misure quantitative effettuate sull’acqu ifero del T. Bisagno.
ENTELLA Per cercare di stimare dal punto di vista quantitativo la risorsa idrica sotterranea, in aggiunta ai dati raccolti ai sensi del D. Lgs. 152/99, si allega alla presente relazione il lavoro di modellizzazione dell’acquifero effettuato per il progetto Interreg Aquamed. Tale modello, sulla base dei dati stratigrafici incamerati da varie fonti e sulla base di una campagna freatimetria specifica condotta nella zona in oggetto, ha permesso in ultima analisi di stimare un volume di sedimenti saturi durante il periodo invernale pari a circa 59'412'351 m3 (in assenza di emungimenti) con un volume d’acqua immagazzinata durante tale periodo, pari a 14'853’088 m3. Una volta valutate le quantità d’acqua contenute nel corpo reservoir, così come per gli altri acquiferi significativi, si sono prese in considerazione le misure freatimetriche raccolte nel lungo periodo. Queste misure, rilevate con frequenza stagionale nei diversi punti di controllo dell’acquifero, sono state inserite insieme ai dati pluviometrici della zona in un grafico cartesiano (Figura 106) e, pur evidenziando un andamento nel tempo non sempre conforme, hanno mostrato su scala annuale come la risorsa idrica non sia
220
mai stata messa particolarmente in crisi durante le stagioni secche, per quanto sottoposta a forti emungimenti ad uso idropotabile. Dal grafico si trae inoltre un’altra conclusione: la frequenza stagionale con cui si sono misurati i livelli d’acqua nei pozzi non ha permesso di valutare la reale risposta dell’acquifero al mutare delle condizioni meteo climatiche. Si fa presente che le ridotte dimensioni degli acquiferi liguri unite alla particolare conformazione geomorfologica - stratigrafica, fanno sì che questi rispondano alle precipitazioni meteorologiche con innalzamenti della falda piuttosto repentini. Si reputa quindi necessaria una organizzazione delle campagne di misura freatimetriche tale da poter permettere, per qualità del dato stesso e per frequenza con cui viene misurato, una corretta stima dei diversi apporti di ricarica del corpo idrico sotterraneo. Ad oggi i dati raccolti e/o misurati, uniti alle elaborazioni modellistiche del progetto Aquamed, hanno permesso di stimare per l’acquifero del F. Entella un impatto antropico ridotto tale da consentire un uso della risorsa idrica sotterranea sostenibile sul lungo periodo (classe b).
10/6/01 1/4/02 4/4/02 7/3/02 10/1/02 12/30/02 3/30/03 6/28/03 9/26/03 12/25/03 3/24/04 6/22/04 9/20/04 12/19/04 3/19/05 6/17/05 9/15/05 12/14/05 3/14/06 6/12/06 9/10/06 12/9/06 3/9/07
8
7
6
5
4
3
2
Sog
giac
enze
(m
etri
da p
.c.)
Acquifero t. EntellaGEL002GEL003GEL004GEL006GEL008GEL009GEL012Pluviometrie
0
20
40
60
80
100
Plu
viom
etrie
(m
m/g
iorn
o)
Figura 106 Misure quantitative effettuate sull’acqu ifero del F. Entella.
GROMOLO-PETRONIO Per la stima dello stato quantitativo delle acque sotterranee, si riportano i risultati conseguiti nell’ambito di progetto di approfondimento portato a termine durante il 2003 con la collaborazione dell’Università degli Studi di Genova – DipTeRis, della geoSARC Studi Associati Ricerche e Consulenze Geologiche e della società acquedottistica S.A.P. s.r.l.. Tramite questo studio di approfondimento delle caratteristiche idrogeologiche della piana terminale dei torrenti Gromolo e Petronio, si è potuto stimare un volume di sedimenti saturi pari a 69'547’141 m3 con un volume d’acqua immagazzinata nel periodo di basso di falda pari a 18'403’188 m3. Una volta stimati i volumi del “serbatoio idrico sotterraneo”, si sono valutate le misure delle soggiacenze effettuate durante tutto il periodo di monitoraggio. Solo due pozzi (GEG006 e GEG007) hanno fornito dati congruenti e continuativi nel tempo. Nonostante misure piuttosto diradate durante i primi anni di monitoraggio, osservando il grafico di pagina seguente, si evince come le soggiacenze misurate nei due pozzi della rete di monitoraggio rispondano bene (a partire dal 2004) alle precipitazioni piovose registrate nella zona. Si può inoltre notare come durante il 2003 ed il 2006, anni particolarmente siccitosi, si siano registrati due minimi assoluti piuttosto importanti che non hanno comunque inciso negativamente sui normali riequilibri idrogeologici dell’acquifero. In conclusione, in base ai dati disponibili ed agli studi specifici effettuati, per l’acquifero dei T. Gromolo e Petronio si stima cautelativamente un impatto antropico ridotto tale comunque da consentire un uso della risorsa idrica sotterranea sostenibile sul lungo periodo (classe b del D. Lgs. 152/99).
221
1/4/02 7/3/02 12/30/02 6/28/03 12/25/03 6/22/04 12/19/04 6/17/05 12/14/05 6/12/06 12/9/06
14
12
10
8
6
4
2
Sog
giac
enze
(m
etri
da b
occa
poz
zo)
Acquifero t. Gromolo e PetronioGEG007GEG006Pluviometrie
0
20
40
60
80
Plu
viom
etrie
(m
m/g
iorn
o)
Figura 107 Misure quantitative effettuate sull’acqu ifero dei T. Gomolo e Petronio.
VARA-MAGRA Dal punto di vista quantitativo, l’acquifero è stato monitorato annualmente attraverso quattro campagne stagionali di misurazione delle freatimetrie su ciascun pozzo della rete. Per problemi tecnici-organizzativi, le misure freatimetriche non sono state eseguite durante il 2004 e parte dell’anno 2005. Queste osservazioni, unite ai risultati del progetto Aquanet condotto dall’ACAM in collaborazione con il Laboratorio di Geochimica dell’Università di Genova e con la Provincia della Spezia, hanno mostrato come l’acquifero del fiume Magra, grazie alle buone doti di ricarica operate dal corso d’acqua, ad oggi non dimostri particolari segni di compromissione qualitativa e quantitativa della risorsa idrica, escludendo la parte prossima alla linea di costa. Tuttavia si pone in evidenza la vulnerabilità di tale sistema, peraltro intensamente sfruttato a scopi idropotabili, a seguito del non elevato spessore della coltre alluvionale, il ridotto spessore della zona insatura e della forte interazione con le acque di sub-alveo, possibile vettore di trasporto di eventuali inquinanti trasportati dal fiume. Si ricorda infine che la zona di foce, pur mostrando negli anni chiari segni di compromissione a seguito dell’intrusione del cuneo salino, palesa al momento una situazione stazionaria raggiunta grazie ad un precario equilibrio tra la spinta delle acque di falda, sottoposte a forti prelievi nella zona di monte idrogeologico, e la pressione delle acque di mare “in risalita”. Per cui in futuro, per non compromettere ulteriormente tale situazione, bisognerà porre particolare attenzione nella concessione di nuove opere di presa se non a seguito di particolari studi di bilancio idrogeologico anche attraverso la realizzazione di modelli matematici di flusso delle acque sotterranee. Nelle tabelle successive è sinteticamente riportata la classificazione di tutti gli acquiferi significativi
222
Autorità di Bacino Regionale
STATO QUALITATIVO
ID
Corp
o
idric
o
Nome Corpo
idrico
Acquifero
significativo
Stato Qualitativo ai
sensi del Dlgs
n.152/99 (2001-
2006)
Parametri di
base critici
(2001-2006)
Parametri
addiziona
li
critici(20
01-2006)
Note
Stato
qualitativo
ai sensi del
Dlgs
n.152/06 e
Dlgs 30/09
(2001-2008)
Livello
Incertezz
a Stato
qualitativ
o Attuale
Parametri critici
(2001-2008) Note
CI_AI
M04 PRINO T. PRINO scadente
ione ammonio e
subordinatament
e nitrati,
comunque in
classe 3
Assenti
Concentrazione NH4
complessivamente
decrescente nel tempo
scadente alto Nitrati
Criticità legate alla
variazione della rete di
monitoraggio e alle
caratteristiche tecnico-
costruttive dei pozzi
CI_AI
M05 IMPERO T. IMPERO buono Assenti Assenti
Stazione IMI001,
classe 0 (chimismo
particolare di origine
naturale)
buono basso Assenti
Si conferma quanto
riportato per il periodo
2001-2006
CI_A
SV05 LETIMBRO T. LETIMBRO buono Assenti Assenti - buono basso Assenti
Concentrazioni
significative di
triclorometano e
tetracloroetilene,
comunque inferiori al
valore soglia
CI_A
GE01 POLCEVERA
T.
POLCEVERA
L'acquifero
Polcevera era
suddiviso in 2 zone
omogenee da monte
Manganese e
ferro Assenti
Concentrazioni
significative di composti
alifatici alogenati,
comunque < al valore
scadente alto
Triclorometano,
tetracloroetilene
e
bromodicloromet
Livello incertezza alto
dovuto al breve periodo
di monitoraggio dei
singoli composti alifatici
223
STATO QUALITATIVO
ID
Corp
o
idric
o
Nome Corpo
idrico
Acquifero
significativo
Stato Qualitativo ai
sensi del Dlgs
n.152/99 (2001-
2006)
Parametri di
base critici
(2001-2006)
Parametri
addiziona
li
critici(20
01-2006)
Note
Stato
qualitativo
ai sensi del
Dlgs
n.152/06 e
Dlgs 30/09
(2001-2008)
Livello
Incertezz
a Stato
qualitativ
o Attuale
Parametri critici
(2001-2008) Note
a valle,
rispettivamente in
classe scadente e
buono
soglia. ano alogenati ed esuberi
puntuali
CI_A
GE04 ENTELLA F. ENTELLA
L'acquifero Entella
era suddiviso in 3
zone omogenee da
monte a valle,
rispettivamente stato
buono, pregiato e
buono
Assenti Assenti
Concentrazioni
significative di composti
alifatici alogenati,
comunque inferiori al
valore soglia.
Modestissime segnali
di intrusione di cuneo
salino
buono alto Assenti
Livello incertezza alto a
causa di isolati esuberi
di bromodiclorometano,
dibromodiclorometano
e tetracloroetilene,
medie comunque
inferiori al valore
soglia. Modestissime
segnali di intrusione di
cuneo salino
CI_A
GE05
GROMOLO-
PETRONIO
T. GROMOLO
T.PETRONIO
L'acquifero era
suddiviso in 2 zone
omogenee, una in
classe buono (zona
omogenea t.
Gromolo) e l'altra
pregiato (zona
omogenea t.
Petronio)
Assenti Assenti - scadente alto Cromo
esavalente
Livello incertezza alto
dovuto al breve periodo
di monitoraggio del
parametro CrVI
224
STATO QUALITATIVO
ID
Corp
o
idric
o
Nome Corpo
idrico
Acquifero
significativo
Stato Qualitativo ai
sensi del Dlgs
n.152/99 (2001-
2006)
Parametri di
base critici
(2001-2006)
Parametri
addiziona
li
critici(20
01-2006)
Note
Stato
qualitativo
ai sensi del
Dlgs
n.152/06 e
Dlgs 30/09
(2001-2008)
Livello
Incertezz
a Stato
qualitativ
o Attuale
Parametri critici
(2001-2008) Note
CI_AI
M02 T.NERVIA T. NERVIA buono Assenti Assenti
Picchi isolati di Fe nel
pozzo IMN008, non
ritenuti significativi
buono basso Assenti
Si conferma quanto
riportato per il periodo
2001-2006
CI_AI
M01 ROIA F. ROJA buono Assenti Assenti
Pozzi IMR006 e
IMR007 classificate
come classe O (zero),
alte concentrazioni di
solfati determinate da
cause naturali. IMR007
media delle
concentrazioni di Fe
pari a 0.205 mg/l.
buono basso Assenti
Si conferma quanto
riportato per il periodo
2001-2006
CI_A
SV01
B
CENTA_zona
B
F. CENTA e
T. MINORI scadente
Nitrati, cloruri,
manganese Assenti
Concentrazioni
significative di composti
alifatici alogenati,
comunque inferiori al
valore soglia
scadente basso
Nitrati, cloruri,
triclorometano e
tetracloroetilene
Tendenze di nitrati,
cloruri e conducibilità
ascendenti
CI_A
SV01
A
CENTA_zona
A
F. CENTA e
T. MINORI
Il Centa zona A era
suddiviso in 2 zone
omogenee, una
lungo il f. Centa
(Arroscia) e una
lungo il t. Neva; per
Assenti Assenti
Concentrazioni
significative di composti
alifatici alogenati,
comunque inferiori al
valore soglia
buono basso Assenti -
225
STATO QUALITATIVO
ID
Corp
o
idric
o
Nome Corpo
idrico
Acquifero
significativo
Stato Qualitativo ai
sensi del Dlgs
n.152/99 (2001-
2006)
Parametri di
base critici
(2001-2006)
Parametri
addiziona
li
critici(20
01-2006)
Note
Stato
qualitativo
ai sensi del
Dlgs
n.152/06 e
Dlgs 30/09
(2001-2008)
Livello
Incertezz
a Stato
qualitativ
o Attuale
Parametri critici
(2001-2008) Note
la prima lo stato
chimico era buono,
per la seconda
sufficiente
CI_A
SV02
A
QUILIANO-
SEGNO_zona
A
T. QUILIANO
e T. SEGNO buono Assenti Assenti - scadente alto
Triclorometano e
tetracloroetilene
Livello incertezza alto
dovuto al breve periodo
di monitoraggio dei
singoli composti alifatici
alogenati
CI_A
SV02
B
QUILIANO-
SEGNO_zona
B
T. QUILIANO
e T. SEGNO
Il Quiliano-Segno
zona B era suddiviso
in 2 zone omogenee,
una di monte ed una
di vale,
rispettivamente in
stato chimico buono
e scadente
Conducibilità,
cloruri,
manganese,
ferro e ione
ammonio (zona
di valle)
Assenti
Presenza di arsenico di
origine naturale nella
zona di monte della
falda
scadente alto
Conducibilità,
cloruri, ione
ammonio,
tetracloroetilene
e triclorometano
Concentrazioni
parametri critici
tendenzialmente
ascendenti. Presenza
di arsenico di origine
naturale nella zona di
monte della falda
CI_A
SV03
A
SANSOBBIA_
zonaA
T.
SANSOBBIA buono Assenti Assenti - buono basso Assenti
Concentrazioni medie
di �rgano alogen
significative, comunque
inferiori al valore soglia
CI_A
SV03
SANSOBBIA_
zonaB
T.
SANSOBBIA scadente
Manganese e
nitrati Assenti
Concentrazioni
significative di composti scadente alto
Triclorometano,
tricloroetilene e -
226
STATO QUALITATIVO
ID
Corp
o
idric
o
Nome Corpo
idrico
Acquifero
significativo
Stato Qualitativo ai
sensi del Dlgs
n.152/99 (2001-
2006)
Parametri di
base critici
(2001-2006)
Parametri
addiziona
li
critici(20
01-2006)
Note
Stato
qualitativo
ai sensi del
Dlgs
n.152/06 e
Dlgs 30/09
(2001-2008)
Livello
Incertezz
a Stato
qualitativ
o Attuale
Parametri critici
(2001-2008) Note
B alifatici alogenati,
comunque inferiori al
valore soglia
tetracloroetilene
CI_A
GE02
A
BISAGNO_zo
naA T. BISAGNO buono Assenti Assenti
Concentrazioni
significative di composti
alifatici alogenati,
comunque inferiori al
valore soglia
scadente basso Tetracloroetilene -
CI_A
GE02
B
BISAGNO_zo
naB T. BISAGNO scadente
Cloruri,
manganese e
ferro
Alluminio
Concentrazioni
significative di composti
alifatici alogenati,
comunque inferiori al
valore soglia. Modesta
intrusione cuneo salino
scadente basso Tetracloroetilene
e cloruri
Modesta intrusione
cuneo salino
CI_AI
M03B
ARGENTINA_
zonaB
T.
ARGENTINA scadente Nitrati Assenti
Nitrati presenti
principalmente nelle
zone laterali
dell'acquifero
scadente basso Nitrati
Esuberi puntuali di
triclorometano e
tetracloroetilene
CI_AI
M03A
ARGENTINA_
zonaA
T.
ARGENTINA pregiato Assenti Assenti - buono basso Assenti
Esuberi puntuali di
triclorometano e
tetracloroetilene
Tabella 25 : Stato qualitativo corpi idrici autorit à di bacino regionale
227
STATO QUANTITATIVO
ID Corpo idrico Nome Corpo idrico Acquifero
significativo
Stato
Quantitativo
attuale
(2001-
2006)
Grado di
incertezza
Motivazioni di
incertezza Elementi critici Note
CI_AIM04 PRINO T. PRINO buono alto Assenza dati - Fonte: Piano di bacino stralcio
per il bilancio idrico
CI_AIM05 IMPERO T. IMPERO buono alto Assenza dati -
Fonte: Piano di bacino
stralcio per il bilancio
idrico
CI_ASV05 LETIMBRO T. LETIMBRO buono basso - Assenti Calcolato su dati
sperimentali - freatimetrie
CI_AGE01 POLCEVERA T. POLCEVERA buono basso - Assenti Calcolato su dati
sperimentali - freatimetrie
CI_AGE04 ENTELLA F. ENTELLA buono basso -
Intrusione salina
(estremamente
modesta)
Calcolato su dati
sperimentali - freatimetrie
CI_AGE05 GROMOLO-
PETRONIO
T. GROMOLO
T.PETRONIO buono basso - Assenti
Calcolato su dati
sperimentali - freatimetrie
CI_AIM02 T.NERVIA T. NERVIA buono alto Assenza dati -
Fonte: Piano di bacino
stralcio per il bilancio
idrico
CI_AIM01 ROIA F. ROJA buono basso - Assenti Calcolato su dati
sperimentali - freatimetrie
CI_ASV01B CENTA_zonaB F. CENTA e T.
MINORI scadente basso - Intrusione salina
Calcolato su dati
sperimentali - freatimetrie
228
STATO QUANTITATIVO
ID Corpo idrico Nome Corpo idrico Acquifero
significativo
Stato
Quantitativo
attuale
(2001-
2006)
Grado di
incertezza
Motivazioni di
incertezza Elementi critici Note
CI_ASV01A CENTA_zonaA F. CENTA e T.
MINORI buono basso - Assenti
Calcolato su dati
sperimentali - freatimetrie
CI_ASV02A QUILIANO-
SEGNO_zonaA
T. QUILIANO e T.
SEGNO buono basso - Assenti
Calcolato su dati
sperimentali - freatimetrie
CI_ASV02B QUILIANO-
SEGNO_zonaB
T. QUILIANO e T.
SEGNO buono alto Assenza dati -
Fonte: Piano di bacino
stralcio per il bilancio
idrico
CI_ASV03A SANSOBBIA_zonaA T. SANSOBBIA buono basso - Assenti Calcolato su dati
sperimentali - freatimetrie
CI_ASV03B SANSOBBIA_zonaB T. SANSOBBIA buono alto Assenza dati -
Fonte: Piano di bacino
stralcio per il bilancio
idrico
CI_AGE02A BISAGNO_zonaA T. BISAGNO buono basso - Assenti Calcolato su dati
sperimentali - freatimetrie
CI_AGE02B BISAGNO_zonaB T. BISAGNO scadente alto - Intrusione salina
(modesta) -
CI_AIM03B ARGENTINA_zonaB T. ARGENTINA buono basso - Assenti -
CI_AIM03A ARGENTINA_zonaA T. ARGENTINA buono basso - Assenti -
Tabella 26 : Stato quantitativo corpi idrici autori tà di bacino regionale
229
Autorità di Bacino del fiume Magra
STATO QUALITATIVO
ID Corpo
idrico
Nome
Corpo idrico
Acquifero
significativo
Stato Qualitativo
ai sensi del Dlgs
n.152/99 (2001-
2006)
Parametri di
base critici
(2001-2006)
Parametri
addizionali
critici(2001-
2006)
Note
Stato
qualitativo
ai sensi del
Dlgs
n.152/06 e
Dlgs 30/09
(2001-2008)
Livello
Incertezza
Stato
qualitativo
Attuale
Parametri critici
(2001-2008) Note
CI_ASP01
B
VARA-
MAGRA_zon
aB
F. VARA e F.
MAGRA scadente
Nitrati, cloruri,
ione ammonio,
ferro,
manganese e
composti
organoalogenati
Nichel
Intrusione salina
luno il corso del f.
Magra
scadente basso
Nitrati, cloruri, ione
ammonio, �rgano
alogen e nichel
Intrusione salina
luno il corso del f.
Magra
CI_ASP01
A
VARA-
MAGRA_zon
aA
F. VARA e F.
MAGRA
Il Magra-Vara zona
A era suddiviso in
due zone
omogenee da
monte a valle
rispettivamente
Classe 1 (pregiato)
e Classe 2 (buono)
Assenti Assenti
Non considerati
significativi ai fini
classificativi
alcuni esuberi a
carattere
puntuale nel
tempo e nello
spazio (Al, Fe,
Mn, Ni e nitrati)
buono alto Assenti
Livello incertezza
alto dovuto alle
variazioni della rete
di monitoraggio
CI_ASP01
C
VARA-
MAGRA_zon
aC
F. VARA e F.
MAGRA scadente
Composti
�rgano
alogenati, ferro e
manganese
Assenti
Zona sottoposta
a progetti
specifici di
carattere
idrogeochimico
scadente basso Triclorometano
Zona sottoposta a
progetti specifici di
carattere
idrogeochimico
Tabella 27 : Stato qualitativo corpi idrici autorit à di bacino fiume Magra
230
STATO QUANTITATIVO
ID Corpo
idrico
Nome Corpo
idrico
Acquifero
significativo
Stato
Quantitativo
attuale
(2001-2006)
Grado di
incertezza
Motivazioni di
incertezza Elementi critici Note
CI_ASP01B VARA-
MAGRA_zonaB
F. VARA e
F. MAGRA scadente basso - Intrusione salina
Calcolato su dati sperimentali qualitativi e
ricerche bibliografiche
CI_ASP01A VARA-
MAGRA_zonaA
F. VARA e
F. MAGRA buono basso - Assenti
Calcolato su dati sperimentali - freatimetrie e
ricerche bibliografiche
CI_ASP01C VARA-
MAGRA_zonaC
F. VARA e
F. MAGRA buono basso - Assenti
Calcolato su dati sperimentali - freatimetrie e
ricerche bibliografiche
Tabella 28 : Stato quantitativo corpi idrici autori tà di bacino fiume Magra
231
Autorità di Bacino del fiume Po
STATO QUALITATIVO
ID Corpo
idrico
Nome Corpo
idrico
Acquifero
significativo
Stato Qualitativo ai sensi del Dlgs
n.152/99 (2001-2006)
Parametr
i di base
critici
(2001-
2006)
Paramet
ri
addizion
ali
critici(20
01-2006)
Note
Stato
qualitativo ai
sensi del
Dlgs n.152/06
e Dlgs 30/09
(2001-2008)
Livello
Incertez
za Stato
qualitati
vo
Attuale
Parametri critici
(2001-2008) Note
CI_ASV0
4
BORMIDA DI
SPIGNO
F. BORMIDA DI
SPIGNO
L'acquifero Bormida di Spigno era
suddiviso in 3 zone omogenee da
monte a valle rispettivamente Classe
2 (buono), Classe 2 (buono) e
Classe 4 (scadente))
Cloruri,
mangane
se e ferro
Assenti
Monitorati gli idrocarburi
policiclici aromatici.
Concentrazioni
significative di composti
alifatici alogenati,
comunque inferiori al
valore soglia
scadente alto Triclorometano
Livello incertezza alto
dovuto alle variazioni
della rete di
monitoraggio
CI_AGE0
3 SCRIVIA F. SCRIVIA
L'acquifero era suddiviso in 4 zone
omogenee da monte a valle
rispettivamente in: Classe 2 (buono),
Classe 1 (pregiato), Classe 2
(buono) e zona non classificabile per
mancanza dati
Assenti Assenti
Non è stato considerata
significativa ai fini
classificativi la stazione
GES010, poiché ubicata
in un sito industriale già
sottoposto MISD
scadente alto
Triclorometano,
tetracloroetilene,
tricloroetilene,
bromodiclorometano
e
dibromodiclorometan
o
Livello incertezza alto
dovuto alle variazioni
della rete di
monitoraggio
CI_ASV0
7B
F. BORMIDA
DI
MILLESIMO_
zonaB
F. BORMIDA DI
MILLESIMO - - - - buono alto Assenti
Livello di incertezza alto
dovuto al breve periodo
di monitoraggio e allo
scarso numero di
stazioni di monitoraggio
CI_ASV0
7A
F. BORMIDA
DI
MILLESIMO_
zonaA
F. BORMIDA DI
MILLESIMO - - - - buono alto Assenti
Livello di incertezza alto
dovuto al breve periodo
di monitoraggio e allo
scarso numero di st. di
monitoraggio
Tabella 29 : Stato qualitativo corpi idrici autorit à di bacino fiume Po
232
STATO QUANTITATIVO
ID Corpo
idrico
Nome Corpo
idrico
Acquifero
significativo
Stato
Quantitativo
attuale
(2001-2006)
Grado di
incertezza
Motivazioni di
incertezza Elementi critici Note
CI_ASV04 BORMIDA DI
SPIGNO
F. BORMIDA
DI SPIGNO buono alto assenza dati
difficoltà nella determinazione dello
stato quantitativo dovuta a
caratteristiche idrogeologiche dello
stesso corpo idrico
Fonte: Piano di bacino stralcio per il
bilancio idrico
CI_AGE03 SCRIVIA F. SCRIVIA buono alto assenza dati
difficoltà nella determinazione dello
stato quantitativo dovuta a
caratteristiche idrogeologiche dello
stesso corpo idrico
Fonte: Piano di bacino stralcio per il
bilancio idrico
CI_ASV07B F. BORMIDA DI
MILLESIMO_zonaB - buono alto assenza dati
difficoltà nella determinazione dello
stato quantitativo dovuta a
caratteristiche idrogeologiche dello
stesso corpo idrico
Fonte: Piano di bacino stralcio per il
bilancio idrico
CI_ASV07A F. BORMIDA DI
MILLESIMO_zonaA - buono alto assenza dati
difficoltà nella determinazione dello
stato quantitativo dovuta a
caratteristiche idrogeologiche dello
stesso corpo idrico
Fonte: Piano di bacino stralcio per il
bilancio idrico
Tabella 30 : Stato quantitativo corpi idrici autori tà di bacino fiume Po