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Alla riscoperta di luoghi di culto. Discovering the places of worship. UMBRIA LAZIO MOLISE ABRUZZO CALABRIA TRA LA NATURA E L’IMMENSO. 3a edizione

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Alla riscoperta di luoghi di culto. Discovering the places of worship.UMBRIA LAZIO MOLISE ABRUZZO CALABRIA

TRA LA NATURA E L’IMMENSO.

3a edizione

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I Cammini di Fede guidano il visitatore attraverso suggestivi luoghi di culto in cui, ancora oggi, sono evidenti le tracce dell’esperienza spirituale e culturale di san Benedetto e san Francesco, dei loro successori, nonché dei santi del Molise, dell’Abruzzo e della Calabria. Attraverso notevoli insediamenti distribuiti nell’arco di circa 1300 chilometri, tra conventi, chiese e abbazie, si entra in contatto con un patrimonio tra i più significativi del nostro Paese. Attualmente il percorso comprende i seguenti itinerari:La Via di Roma - La Via Francigena di San Francesco, il Cammino di Francesco, la Via Benedicti, la Via dei Santi.

La Via di Roma - La Via Francigena di San Francesco è un itinerario europeo che da Vienna conduce in Italia, percorrendo l’area veneta verso sud fino a Roma, attraversando in terra umbra e laziale luoghi legati al santo d’Assisi. Questo percorso s’innesta sul Cammino di Francesco, che coinvolge numerosi luoghi fondamentali nella vita e nelle opere di san Francesco. La Via Benedicti muove da Norcia, città natale di san Benedetto, e si svolge secondo un percorso che tocca i principali monasteri, legati alla figura del santo e al suo ordine, sorti in territorio umbro, laziale e molisano.

La Via dei Santi in Molise che, utilizzando anche gli antichi percorsi dei tratturi, giunge fino al mare di Termoli; La Via dei Santi in Abruzzo, il cui percorso attraversa luoghi interessati da diversi tipi di culto; La Via dei Santi in Calabria, che riguarda diverse località Mariane e alcune che conservano l’antico legame con la chiesa Ortodossa d’Oriente.

Cammini di Fede è il nome che identifica un’idea nata in seno all’APT di Rieti e sviluppata in sinergia con le regioni Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo e Calabria: un insieme d’itinerari che favoriscono la riscoperta d’importanti siti religiosi, legati alla figura di vari santi, oltre che degli ordini fondati da alcuni di essi.

The Routes of Faith guide visitors on a voyage of discovery between the many extraordinary places of worship that still bear traces of the spiritual and cultural experiences of St. Benedict and St. Francis and their followers, and of the saints of Molise, Abruzzo and Calabria.By visiting these places, which are spread out over a distance of around 1300 kilometres and include convents, churches and abbeys, the visitor is given the opportunity to experience many of this country’s most important heritage sites. The routes currently comprise the following itineraries: The Via di Roma – The Via Francigena of St. Francis, the St. Francis Walk, the Benedictine Way and the Trail of the Saints. The Via di Roma - The Via Francigena of St. Francis is an itinerary that crosses Europe, from Vienna to Italy, passing through the Veneto area and travelling south to Rome across the regions of Umbria and Lazio, visiting many of the sites associated with the saint of Assisi. The trail also joins up with the St. Francis Walk, which links together many of the most important places in the life and work of St. Francis. The Benedictine Way begins in Norcia, the birthplace of St. Benedict, and follows a route between the main monasteries built in Umbria, Lazio and Molise that are connected to the saint and his order.The Trail of the Saints in Molise follows the ancient tratturi, routes used by shepherds moving their flocks, and reaches all the way to the sea at Termoli; The Trail of the Saints in Abruzzo is a route between different places of worship; The Trail of the Saints in Calabria links together a number of places associated with the Virgin Mary and some that still retain ancient ties with the Eastern Orthodox Church.

Strade diverse per un’identica fede DIFFERENT ROUTES FOR THE SAME FAITH

The Routes of Faith is the name of a project conceived by the APT of Rieti and developed in conjunction with the regions of Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo and Calabria: a grouping of itineraries that encourages visitors to explore many important religious sites, linked to the lives of the saints and the orders they founded.

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La Via di Roma - La Via Francigena di San Francesco THE VIA DI ROMA – THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS IN UMBRIA AND LAZIO

Pellegrini lungo il cammino Pilgrims along the route

Per riscoprire il fascinodegli antichi pellegrinaggi, La Via di Roma - La Via Francigena di San Francesco tra Umbria e Lazio e il Cammino di Francesco nella Valle Santa di Rieti sono interamente percorribili a piedi, a cavallo e in mountain-bike.

Visitors wishing to enjoy the charms of the ancient pilgrimage routes such as The Via di Roma - The Via Francigena of St. Francis, in Umbria and Lazio and the St. Francis Walk in the Sacred Valley of Rieti can go on foot, on horseback and by mountain bike.

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LAZIOUMBRIA

Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, viaggiare diventa un’impresa estremamente rischiosa; venuta meno la presenza capillare dell’esercito romano, le strade diventano insicure: i percorsi selciati che avevano reso grande l’Impero sono spesso in disuso e preda dell’incuria; i viaggiatori intraprendono percorsi più lunghi, ma al riparo da eventuali assalti di predoni e ladri. Questa è la situazione che il pellegrino affronta nei suoi viaggi di fede. La tomba di san Giacomo, ritrovata nelle Asturie nel IX sec, la sepoltura di san Pietro a Roma e il sepolcro di Gesù a Gerusalemme, diventano le mete principali di questi coraggiosi viaggiatori che, nonostante le ristrettezze in cui spesso versano, decidono d’intraprendere un cammino lungo e rischioso dal quale, spesso, non fanno ritorno. I percorsi seguiti non corrispondono a vere strade, ma a flussi di spostamento; si cominciano a definire alcune direttrici principali chiamate impropriamente “vie”; i pellegrini che si recavano a Roma, distinguibili da una chiave appesa al bordone (bastone da viaggio), percorrono la Via Romea; quelli intenti ad attraversare i territori franchi (corrispondenti all’attuale Francia e Germania) percorrono la Via Francigena. C’è un vero e proprio resoconto scritto (con l’indicazione delle tratte e dei luoghi attraversati) di un viaggio da Canterbury a Roma, compiuto nel X sec dal vescovo Sigerico, per ricevere dal papa il Pallio (l’investitura vescovile). A questi itinerari si aggiunge la Via Francigena di San Francesco, che verrà seguita dai pellegrini provenienti dall’Austria verso i luoghi umbri e laziali ove era vissuto e aveva operato il santo.

With the fall of the Roman Empire in the West, travel became an increasingly risky activity; without the presence of the Roman army across the country’s network of roads, it became very unsafe to use them: the paved routes that had once helped to expand the empire began to suffer from disuse and neglect; travellers undertook longer and longer journeys, but had to be constantly wary of attacks by robbers and thieves. This is the situation that awaited any pilgrim setting out on a journey of faith at that time. The Tomb of St. James, discovered in the provinceof Asturias in the ninth century, the burial placeof St. Peter in Rome and the Holy Sepulchre of Jesus in Jerusalem, became the main destinations for those brave travellers who, despite the financial straits in which they often found themselves, embarked on these long and risky journeys from which they would often never return. The trails they followed did not always correspond to actual roads, but to the movements of travellers across the land: it soon became possible to identify certain main arterial routes, which were improperly named “via” or road; the pilgrims heading for Rome, who were distinguishable by a key that hung from their staff or walking stick, travelled along the Via Romea; those hoping to cross the Frankish territories (modern day France and Germany) followed the Via Francigena. There is an actual written account of one such journey, between Canterbury and Rome (detailing the different legs of the journey and the places visited), undertaken in the tenth century by Bishop Sigeric on his way to Rome to receive the “pallium” or Episcopal investiture. Another important itinerary was the Via Francigena of St. Francis, which was followed by pilgrims from Austria, who came to Umbria and Lazio to visit the places in which the saint had lived and worked.

La Via di Roma - La Via Francigena di San Francesco THE VIA DI ROMA – THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS IN UMBRIA AND LAZIO

La Via di Roma La Via Francigena di San Francesco

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The places described here make up the initial stages of the route travelled by Francis as he worked to spread the order he had founded. Just outside Assisi, the visitor is soon immersed in the natural landscape that inspired his Canticle of the Creatures; the trail leads to the Hermitage of the Prisons, the caves in which St. Francis and his fellow monks were known to have “imprisoned” themselves in prayer as far back as 1205; there is also the Tree of the Birds, an ancient holm oak under which the saint would preach to the birds. Continuing on, after the towns of Foligno, Trevi, Poreta and Spoleto, the route crosses the imposing Bridge of Towers and reaches Monteluco, site of the famous sanctuary dedicated to St. Francis and St. Catherine, which still houses monastic cells from 1218 and a stone used by the saint as a pillow. Next, the route visits Ceselli and, just across the valley of the River Nera, the town of Ferentillo, where visitors can admire the fifteenth-century Church of St. Stephen and the Museum of the Mummies. After this we pass through Arrone, location of the Parish Church of St. Mary and the Gothic Church of St. John, before reaching the village of Castel di Lago and the lookout point of the Marmore Waterfalls, with its breathtaking panorama. Continuing on along the provincial road, the route reaches Piediluco and the Gothic Church of St. Francis, built between the end of the thirteenth century and the year 1338 to commemorate the saint’s visit in 1217; the building was nominated a Franciscan Sanctuary in 1999. After Piediluco the visitor enters Lazio, just behind Poggio Bustone.

La Via di Roma - La Via Francigena di San FrancescoTHE VIA DI ROMA - THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS

1 Borgo medievale di Trevi Medieval village of Trevi

2 Eremo delle Carceri, Assisi Hermitage of the Prisons, Assisi

3 Duomo di Spoleto Spoleto Cathedral

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UMBRIA

I luoghi descritti costituiscono le tappe iniziali del percorso compiuto da Francesco per la diffusione dell’ordine da lui fondato. Appena usciti da Assisi, s’incontra l’ambiente naturale che ha ispirato il Cantico delle Creature; si raggiunge l’Eremo delle Carceri, le grotte in cui san Francesco e i suoi confratelli amavano “carcerarsi” in preghiera fin dal 1205; vi è l’albero degli uccelli, un antichissimo leccio sotto il quale il santo predicava ai volatili. Superate le città di Foligno, Trevi, Poreta e Spoleto e attraversato il monumentale Ponte delle Torri, si giunge a Monteluco, ove sorge il famoso santuario dedicato a san Francesco e a santa Caterina che conserva ancora le cellette del 1218 e la pietra utilizzata come giaciglio dal santo.Si arriva quindi a Ceselli e, percorsa la valle del fiume Nera, a Ferentillo, ove si possono visitare la quattrocentesca Chiesa di Santo Stefano e il Museo delle Mummie. Di seguito si attraversa Arrone, dove sorgono la Chiesa parrocchiale di Santa Maria e la Chiesa gotica di San Giovanni. Si raggiunge il borgo di Castel di Lago e, da qui, il belvedere della Cascata delle Marmore con il suo panorama mozzafiato. Proseguendo per la provinciale, si raggiunge Piediluco ove si trova la Chiesa gotica di San Francesco, edificata tra la fine del XIII sec e il 1338 per ricordare la visita del santo avvenuta nel 1217; l’edificio è stato eletto Santuario francescano dal 1999. Da Piediluco si entra in territorio laziale, alla volta di Poggio Bustone.

La Via di Roma - La Via Francigena di San FrancescoTHE VIA DI ROMA - THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS

in Umbria IN UMBRIA

La Via di Roma La Via Francigena di San Francesco

4 Borgo medievale di Arrone Medieval village of Arrone

5 Fiume Nera Ceselli River Nera Ceselli

6 Santuario di San Francesco d’Assisi, Piediluco Sanctuary of St. Francis of Assisi, Piediluco

7 Borgo medievale di Poreta Medieval village of Poreta

8 Foligno

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ASSISI

Foligno

Trevi

Poreta

Spoleto

Ceselli

Arrone

Greccio

RIETI

Fontecolombo

Belmonte in Sabina

Torricella in Sabina

Palombara Sabina

Poggio Moiano

Fara in Sabina

Borgo Quinzio

Poggio San Lorenzo

Toffia Frasso

Nerola

Moricone

Monterotondo

Monte Sacro

Ponte Milvio

ROMA

Montelibretti

La ForestaTerminillo

Piediluco

PoggioBustone

Ponticelliin Scandriglia

MonteleoneSabino

Canneto diFara in Sabina

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ASSISI > RIETI

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La Via di Roma - La Via Francigena di San FrancescoTHE VIA DI ROMA - THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS

Faggio di San Francesco, Rivodutri Beech Tree of St. Francis, Rivodutri

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LAZIO

Dal 2008 il percorso del Cammino di Francesco nella Valle Santa di Rieti è diventato parte integrante de La Via di Roma - La Via Francigena di San Francesco. L’itinerario inizia dal Sacro Speco a Poggio Bustone, ove Francesco si ritirava per pregare. Si può visitare anche il Santuario di San Giacomo fondato tra il 1235 e il 1237.

Sul vicino monte Terminillo si può visitare il Tempio votivo di San Francesco, sorto dopo la consacrazione di Francesco a Santo Patrono d’Italia da parte di Pio XII. Tornando verso Rieti s’incontra il Santuario de La Foresta, costruito sulla chiesina di san Fabiano, ove Francesco compì il miracolo dell’uva; nella grotta attigua la tradizione racconta che il santo compose nel 1224 il Cantico delle Creature.

A Rieti si visita la Chiesa Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, sorta forse nel VI sec insieme al battistero presso l’antico foro. Ricostruita nel 1109 dal Vescovo Beneincasa, fu teatro di saccheggi, santificazioni e incoronazioni regali. Nel 1298 un violento sisma la danneggiò. In una zona allora extraurbana presso un ponte rotto (pons fractus) sul Velino sorsero dal 1245 la Chiesa e il Convento dedicati a san Francesco, che ospitarono nel 1289 il capitolo generale dei francescani.

Fuori Rieti s’incontra il Santuario di Fontecolombo; qui nel 1223 Francesco dettò la Regola bullata a frate Leone.Si giunge infine a Greccio, ove nel 1223 Francesco istituì la tradizione del Presepe in una grotta, poi trasformata in cappella, rievocando la Nascita di Cristo.

Since 2008, the route known as the St. Francis Walk in the Sacred Reatine Valley has become an integral part of The Via di Roma - The Via Francigena of St. Francis. The itinerary begins at the Sacro Speco in Poggio Bustone, where Francis retreated to pray. It is also possible to visit the Sanctuary of St. James, founded between 1235 and 1237.

There is another Votive Temple of St. Francis on nearby Mount Terminillo, which was built after Francis was consecrated Patron Saint of Italy by Pope Pius XII. Turning towards Rieti, the route encounters the Sanctuary of La Foresta, constructed over the small Church of St. Fabian, where Francis performed the miracle of the grapes; in 1224, according to tradition, the saint composed his Canticle of the Creatures in the adjacent cave.

In Rieti visitors can admire the Cathedral Church dedicated to St. Mary of the Assumption, which, along with the baptistery, may have been built near the ancient forum in the sixth century. Reconstructed in 1109 by the Bishop of Beneincasa, it was pillaged on more than one occasion over the years and has been the setting for sanctifications

Valle Santa Reatina SACRED REATINE VALLEY

La Via di Roma La Via Francigena di San Francesco

La figura di san Francesco stabilisce nella povertà il principale veicolo di fede, creando in ciò le premesse per l’affermazione del suo ordine, in un periodo di forti contese e tensioni.

St. Francis believed poverty to be the most important expression of faith and used this as the basis for establishing his order, which he did during a period filled with disputes

and tension.

La Via di Roma - La Via Francigena di San FrancescoTHE VIA DI ROMA - THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS

ASSISI

Foligno

Trevi

Poreta

Spoleto

Ceselli

Arrone

Greccio

RIETI

Fontecolombo

Belmonte in Sabina

Torricella in Sabina

Palombara Sabina

Poggio Moiano

Fara in Sabina

Borgo Quinzio

Poggio San Lorenzo

Toffia Frasso

Nerola

Moricone

Monterotondo

Monte Sacro

Ponte Milvio

ROMA

Montelibretti

La ForestaTerminillo

Piediluco

PoggioBustone

Ponticelliin Scandriglia

MonteleoneSabino

Canneto diFara in Sabina

VALLE SANTA REATINA

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La Via di Roma - La Via Francigena di San FrancescoTHE VIA DI ROMA - THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS

1 Santuario di Poggio Bustone Sanctuary of Poggio Bustone

2 Santuario di Fontecolombo Sanctuary of Fontecolombo

3 Tempio votivo di San Francesco Votive Temple of St. Francis

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and royal coronations. In 1298 it was damaged by a violent earthquake.

In 1245, near the broken bridge (pons fractus) over the River Velino, in an area that once fell outside the city walls, the Church and Convent dedicated to St. Francis were built. Later, in 1289, they played host to the General Chapter of the Franciscans. Outside Rieti stands the Sanctuary of Fontecolombo; it was here in 1223 that Francis dictated his Regula Bullata to Brother Leo. The route finally reaches Greccio, where, in 1223, in a cave that was later transformed into a chapel, Francis began the tradition of the living Nativity scene to commemorate of the Birth of Christ.

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LAZIO

The final stage of this long journey towards the “Eternal City” begins at the bronze statue of St. Francis (1927) in Piazza Vittori in Rieti; leaving the city behind, the route arrives at the Park of the Fonte Cottorella Thermal Baths, renowned since the time of Vespasian. Continuing on along the ancient “Via del Sale” or salt route, we arrive in Belmonte in Sabina, which dates back to the thirteenth century; the route then crosses the Sambuco Roman Bridge and reaches the medieval village of Ornaro, dominated by a thirteenth century castle, before arriving in Torricella in Sabina, with the Church of St. Mary of the Graces and the ancient convent. The next stop is the medieval village of Poggio San Lorenzo, sitting atop a hill overlooking the new Via Salaria (to the west) and the ancient Via del Sale (to the east).Moving onwards towards Monteleone Sabino, but still within Torricella in Sabina, we come to the Old Mill. After Monteleone is the Church of St. Victoria

La Via di Roma - La Via Francigena di San FrancescoTHE VIA DI ROMA - THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS

da Rieti a Roma FROM RIETI TO ROMA

La Via di Roma La Via Francigena di San Francesco

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4 Santuario di Greccio Sanctuary at Greccio

5 Santuario de La Foresta La Foresta Sanctuary

6 Chiesa Cattedrale e Statua di S. Francesco, Rieti

Cathedral Church and Statue of St. Francis, Rieti

ASSISI

Foligno

Trevi

Poreta

Spoleto

Ceselli

Arrone

Greccio

RIETI

Fontecolombo

Belmonte in Sabina

Torricella in Sabina

Palombara Sabina

Poggio Moiano

Fara in Sabina

Borgo Quinzio

Poggio San Lorenzo

Toffia Frasso

Nerola

Moricone

Monterotondo

Monte Sacro

Ponte Milvio

ROMA

Montelibretti

La ForestaTerminillo

Piediluco

PoggioBustone

Ponticelliin Scandriglia

MonteleoneSabino

Canneto diFara in Sabina

RIETI > ROMA

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La Via di Roma - La Via Francigena di San FrancescoTHE VIA DI ROMA - THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS

3 Antica Via del Sale The ancient Via del Sale

2 Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Torricella in Sabina

Church of St. Mary of the Graces, Torricella in Sabina3

Chiesa di Poggio San Lorenzo Church of Poggio San Lorenzo4

Grotta dei Massacci, Frasso Sabino Grotto of the Massacci, Frasso Sabino5

Chiesa di S. Vittoria, Monteleone Sabino Church of St. Victoria, Monteleone Sabino

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L’ultimo tratto di questo lungo percorso di avvicinamento alla “Città Eterna” parte dalla statua bronzea di san Francesco (1927) in piazza Vittori a Rieti; usciti dalla città, s’incontra il parco delle Terme di Fonte Cottorella, rinomate fin dai tempi di Vespasiano. Proseguendo lungo l’antica “Via del Sale” si arriva a Belmonte in Sabina, risalente al XIII sec; superato il Ponte romano del Sambuco, si giunge al borgo medioevale di Ornaro, dominato dal castello del XIII sec, e quindi a Torricella in Sabina con la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e l’antico convento. Si giunge quindi al borgo medievale di Poggio San Lorenzo, sorto a cavallo del colle che domina la nuova via Salaria (a ovest) e l’antica Via del Sale (a est).Muovendosi verso Monteleone Sabino, s’incontra il Vecchio Mulino sempre in località Torricella in Sabina.

Superato Monteleone si trovano la Chiesa di S. Vittoria e l’area archeologica di Trebula Mutuesca, antica e importante città sabina divenuta poi romana, ove si possono visitare l’anfiteatro, gli scavi e il museo.Si arriva a Poggio Moiano, noto già dal 1034; fuori dal paese c’è la chiesa rurale di S. Martino del X sec. Giunti a Ponticelli in Sabina, si può visitare

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LAZIO

La Via di Roma - La Via Francigena di San FrancescoTHE VIA DI ROMA - THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS

La Via di Roma La Via Francigena di San Francesco

and the archaeological site of Trebula Mutuesca, which was once an ancient and important city, first for the Sabines and then for the Romans, where today’s visitors can explore the amphitheatre, the excavations and the museum.The route arrives next at Poggio Moiano, which was already well known by 1034; outside the town is the rural Church of St. Martin, built in the tenth century. In Ponticelli in Sabina, the tenth century Orsini Castle is open to visitors; the next site along the route is the Sanctuary of St. Mary of the Graces, one of the most important sanctuaries in the province of Rieti, and the Orsini Castle in Nerola, which was built between the tenth and eleventh centuries on a rocky outcrop of the Lucretili Mountains. In the historic centre of Montelibretti stands the Barberini Palace, constructed on a square plan with cylindrical towers, rebuilt in the 1600s over the ancient baronial palace. We then continue on towards Moricone, a village restored in the late seventeenth century, with a Baronial Palace and a Castle, which belonged to the Cesarini Sforza family. Leaving Moricone behind, the route follows the via Maremmana Inferiore until it reaches Palombara Sabina, a medieval village with a characteristic concentric road layout; in the beautiful setting of the Regional Park of the

6 Terme di Fonte Cottorella, Rieti Park of the Fonte Cottorella Thermal Baths, Rieti

7 Area archeologica Trebula Mutuesca, Monteleone Archaeological site of Trebula Mutuesca

8 Chiesa di S. Martino, Poggio Moiano Church of St. Martin, Poggio Moiano

9 Santuario di S. Maria delle Grazie, Ponticelli in Sabina Sanctuary of St. Mary of the Graces

10 Palazzo Barberini di Montelibretti Barberini Palace in Montelibretti

11 Castello Orsini di Nerola Orsini Castle in Nerola

il Castello Orsini del X sec; di seguito s’incontrano il Santuario di S. Maria delle Grazie, tra i più importanti della provincia di Rieti, e il Castello Orsini di Nerola, costruito tra il X e l’XI sec su un ripido sperone dei Monti Lucretili. Nel centro storico medievale di Montelibretti si trova il Palazzo Barberini, a pianta quadrata con torri cilindriche, rielaborato nel ‘600 sull’antico palazzo baronale. Si prosegue verso Moricone, dove si può apprezzare il borgo ristrutturato nel tardo Seicento, con il Palazzo Baronale e il Castello appartenuto alle famiglie Cesarini Sforza. Usciti da Moricone, si percorre la via Maremmana Inferiore fino a Palombara Sabina, borgo medievale dal caratteristico andamento concentrico delle strade; nella cornice del Parco Naturale dei Monti Lucretili, sul Colle Castiglione ci sono le antiche mura di un borgo risalente al IX-X sec. Superata Palombara, a circa 3 km dal centro, è da segnalare l’Abbazia romanica di San Giovanni in Argentella, oggi Monumento nazionale, una volta importante monastero prima benedettino poi guglielmita. Percorrendo la via Palombarese fino a Castelchiodato e deviando verso Cretone, si raggiunge la Necropoli di Eretum rinvenuta nei primi anni ’70. Ripresa la Salaria, si arriva a Monterotondo ove si può visitare il sito archeologico dell’antica strada romana da Nomentum a Eretum,

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da Rieti a Roma FROM RIETI TO ROMA

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La Via di Roma - La Via Francigena di San FrancescoTHE VIA DI ROMA - THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS

1 Abbazia di Farfa, Fara Sabina Abbey at Farfa, Fara Sabina

2 Borgo medievale di Toffia Medieval village of Toffia

3 Abbazia di San Giovanni in Argentella, Palombara Sabina

Abbey of St. John in Argentella, Palombara Sabina4

Parco della Marcigliana Park of the Marcigliana

Dopo Poggio Moiano si può deviare verso l’Abbazia di Farfa seguendo un percorso alternativo.A Osteria Nuova si può visitare la grotta dei Massacci in località Frasso Sabino, una monumentale tomba risalente al II sec inglobata in un casale. Proseguendo oltre il borgo medioevale di Toffia, si arriva all’Abbazia di Farfa, tra i più importanti santuari benedettini d’Italia e d’Europa, incluso nella Via Benedicti, itinerario dei Cammini di Fede.

A Fara in Sabina, il Museo del Silenzio, nel Monastero delle Clarisse Eremite, racconta in modo toccante la vita spirituale. Altrettanto “sacro”, in quest’area, è l’albero dell’ulivo, da cui si ricava l’olio extravergine d’oliva Sabina DOP.Nella frazione di Canneto è da vedere l’ulivo secolare più grande d’Europa. Tornando da Fara Sabina sulla Salaria, a Borgo Quinzio, il percorso ritrova quello originario.

After Poggio Moiano can follow a different path towards the Abbey of Farfa. In Osteria Nuova, it is possible to visit the Massacci Cave in Frasso Sabino, a monumental tomb dating back to the second century and now encompassed within a large house. Continuing forward along the trail beyond the medieval village of Toffia, the visitor comes to the Abbey of Farfa, which is amongst the most important Benedictine sanctuaries in Italy and in Europe, and is part of the Benedictine Way, a Routes of Faith itinerary.

At Fara in Sabina, the Museum of Silence in the Monastery of the Poor Clares recounts the experience of spiritual life in a very moving way. Equally “sacred” to this area is the olive tree and, of course, the Sabine DOP extra-virgin olive oil. In the hamlet of Canneto, the largest ancient olive tree in Europe is also worth a visit. Returning from Fara Sabina on the Via Salaria, the original trail can be picked up again at Borgo Quinzio.

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Passando per Farfa Passing through Farfa

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LAZIO

La Via di Roma - La Via Francigena di San FrancescoTHE VIA DI ROMA - THE VIA FRANCIGENA OF ST. FRANCIS

La Via di Roma La Via Francigena di San Francesco

situato nella splendida Riserva Naturale “Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco”. L’area conserva circa 130 metri di strada basolata, il tratto che probabilmente presso Eretum congiungeva l’antica Via Nomentana alla Salaria. Sui colli orientali della valle del Tevere sorge il Palazzo Orsini Barberini, risalente all’XI-XII sec. Ripartendo da Monterotondo alla volta di Roma, si giunge nella zona del Parco della Marcigliana ove è stato scoperto il sito di Crustumerium; tra le città più antiche del Lazio protostorico, sorgeva sulle alture dominanti la pianura del Tevere a controllo della via Salaria. Proseguendo sulla via Nomentana, si raggiunge la Chiesa dei SS. Angeli Custodi, uno degli edifici più caratteristici del quartiere di Monte Sacro grazie al suo spettacolare impianto che chiude la scenografica Piazza Sempione.Superato il Ponte Nomentano si giunge al fiume Aniene costeggiante Villa Ada, nella cui area sorge il Forte di Monte Antenne; si prosegue lungo gli argini del Tevere fino a Ponte Milvio (IV-III sec a. C.) e a Castel Sant’Angelo (costruzione medievale e rinascimentale sovrapposta all’antico Mausoleo di Adriano) con il Ponte omonimo (di origine romana), giungendo infine alla Basilica di San Pietro, sotto il cui altare centrale, poco distante dal luogo in cui sorgeva il Circo di Nerone, è stata ritrovata la Tomba di Pietro, l’apostolo a cui Gesù affidò il compito di guidare la Chiesa.

Lucretili Mountains, on the Castiglione Hill, are the ancient town walls of a village dating back to between the ninth and tenth centuries. Around 3 km from the centre of Palombara, visitors may be interested in seeing the Romanesque Abbey of St. John in Argentella, which was once an important monastery. The abbey was initially Benedictine, but later became Williamite and is now a National Monument. Following the Via Palombarese until Castelchiodato and turning off towards Cretone, we arrive at the Necropolis of Eretum, which was discovered in the early 1970s. Picking up the Via Salaria again, the route arrives in Monterotondo where visitors can explore the archaeological site of the ancient Roman road from Nomentum to Eretum, situated in the splendid “Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco” Nature Reserve. The site has around 130 metres of traditionally paved Roman road, which is probably the stretch that joined the ancient Via Nomentana to the Salaria near Eretum. On the eastern hills of the Tiber valley stands the Orsini Barberini Palace, which dates back to the eleventh and twelfth centuries. Leaving Monterotondo and setting off towards Rome, the route reaches an area known as the Park of the Marcigliana, where the site of Crustumerium was discovered; one of the most ancient cities of proto-historic Lazio, Crustumerium was built on the high ground overlooking the Tiber plain, keeping control of the Via Salaria. Continuing on along the via Nomentana, the route then reaches the Church of the Most Holy Guardian Angels, one of the most distinctive buildings of the Monte Sacro quarter, its impressive structure completing the spectacular Piazza Sempione.After the Nomentano Bridge, we reach the Aniene River, which runs alongside Villa Ada, and the nearby Fortress of Mount Antenne; the route continues along the banks of the Tiber, past the bridge known as Ponte Milvio (IV-III centuries B.C.) and on to Castel Sant’Angelo (a medieval and Renaissance construction, built on top of Hadrian’s Mausoleum) with its bridge of the same name, until it finally reaches St. Peter’s Basilica. Here, under the central altar, just a short distance from where the Circus of Nero once stood, the Tomb of St. Peter was discovered. Peter was the apostle entrusted by Jesus with the task of leading the Church.

5 Palazzo Orsini Barberini, Monterotondo Orsini Barberini Palace, Monterotondo

6 Chiesa dei SS. Angeli Custodi, Monte Sacro Church of the Most Holy Guardian Angels

7 Ponte Milvio, Roma

8 Tomba di Pietro, Roma Tomb of St. Peter, Roma

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da Rieti a Roma FROM RIETI TO ROMA

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La Via Benedicti THE BENEDICTINE WAY

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1 Basilica di San Benedetto, Norcia Basilica of St. Benedict, Norcia

2 Chiesa di Santa Scolastica, Norcia Church of St. Scholastica, Norcia

3 Abbazia di San Pastore, Contigliano Abbey of St. Pastore, Contigliano

4 Monastero di San Benedetto, Rieti Monastery of St. Benedict, Rieti

5 Abbazia di Farfa, Fara Sabina Abbey at Farfa, Fara Sabina

6 Abbazia dei SS. Quirico e Giulitta, Micigliano Abbey of Saint Quiricus and St. Julitta

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La Via Benedicti inizia a Norcia dalla Basilica di San Benedetto e dalla Chiesa di Santa Scolastica, edificata dalla sorella di Benedetto. Giunti a Rieti, si può visitare il Monastero di S. Benedetto sorto presso l’antica Chiesa di Sant’Agata ad Arci, oggi profondamente trasformato. Nelle vicinanze di Rieti, in località Contigliano, c’è il Monastero di S. Matteo de Insula (inizi del XIII sec.), abbandonato nel 1234, in seguito all’insuccesso delle operazioni di bonifica compiute dai monaci, che si trasferirono nel Monastero di S. Pastore edificando l’Abbazia tra il 1255 e il 1264. Lasciata Rieti e percorsa la via Salaria nella valle del Velino, si giunge a Micigliano ove sorge l’Abbazia dei Santi Quirico e Giulitta (inizi del X sec.) fondamentale nell’organizzazione territoriale dell’alta vallata del Velino e nello sfruttamento delle aree marginali in quota, utilizzate come pascoli e in parte terrazzate e ridotte a coltura. Seguendo il corso del fiume Salto in direzione del lago omonimo, si giunge all’Abbazia di S. Salvatore Maggiore a Concerviano (735). Ripresa la via Salaria in direzione sud, si devia verso Fara in Sabina dove sorge l’importante Abbazia di S. Maria di Farfa (VI sec., ricostruita intorno al 680); importante centro di cultura con un famoso scriptorium, contribuì allo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento transumante. Il percorso conduce all’Abbazia di S. Paolo fuori le mura a Roma, sorta con l’omonima basilica fuori dalle mura aureliane. Usciti da Roma seguendo la via Tiburtina, si giunge a Vicovaro ove Benedetto arrivò nel 520; qui si visitano il Convento di S. Cosimato e le Grotte benedettine. Andando in direzione

The Benedictine Way begins in Norcia at the Basilica of St. Benedict and the Church of St. Scholastica, built by the sister of Benedict. On to Rieti, where visitors can explore the Monastery of St. Benedict, next to the ancient Church of St. Agatha at Arci, which has been completely transformed.Near to Rieti, in Contigliano, lies the Monastery of St. Matthew de Insula (early thirteenth century). After the repeated failure of the monks to drain the marshes, the monastery was abandoned in 1234, when the monks moved to the Monastery of St. Pastor and built the Abbey there between 1255 and 1264. Leaving behind Rieti, the Via Salaria guides us through the Velino Valley, until we reach Micigliano, location of the Abbey of Saint Quiricus and St. Julitta (early tenth century). The abbey played a fundamental role in the territorial organisation of the upper valley of the Velino, by using the marginal areas at high altitude for pastureland and creating terraces there to grow crops.

Following the course of the River Salto in the direction of the lake of the same name, the route arrives at the Abbey of St. Salvatore Maggiore in Concerviano (735). Taking the Via Salaria again in a southerly direction, we turn off towards Fara in Sabina, location of the important Abbey of St. Mary of Farfa

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MOLISELAZIOUMBRIA

La Via Benedicti THE BENEDICTINE WAY

Norcia

Rieti

Roma

Farfa

Micigliano

Concerviano

CapranicaPrenestina

Rocchetta al Volturno

Vicovaro

Subiaco

Cassino

Collepardo

Veroli

Contigliano

7 Abbazia di S. Salvatore Maggiore, Concerviano Abbey of St. Salvatore Maggiore

8 Abbazia di S. Paolo fuori le mura, Roma Abbey of St. Paul’s Outside the Walls

9 Convento di S. Cosimato e grotte Benedettine, Vicovaro

Convent of St. Cosimo and the Benedictine Caves, Vicovaro

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(6th century, rebuilt around 680); an important centre of culture with a famous scriptorium, it contributed to the development of agriculture and the rearing of pastoral livestock. The route then leads to the Abbey of St. Paul’s Outside the Walls in Rome, which was built alongside the Basilica just outside the Aurelian walls. Leaving Rome along Via Tiburtina, the route arrives in Vicovaro just as Benedict did in 520; here visitors can explore the Convent of St. Cosimo and the Benedictine Caves. Travelling southwards on the way to Capranica Prenestina, the route turns off towards the Prenestine Mountains, where the Sanctuary of the Mentorella, one of the most ancient sanctuaries in the whole of Italy and Europe (4th sec), rises up at an altitude of 1220 metres. There is also a cave here, in which the saint lived for two years.

Following the course of the River Aniene to the east, the route arrives at Subiaco where it is possible to visit the Monastery of St. Scholastica (the only survivor of the thirteen original monasteries founded by Benedict and one of the most ancient Benedictine monasteries in the world) and the Monastery of St. Benedict of the Sacro Speco (built on the site of a

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cave used by the saint when he withdrew in meditation for three years). After the waterfalls at Fiuggi we cross the pass on the Cimetta hill and reach Collepardo. Nearby, at an altitude of 825 metres in the Hernici Mountains, stands the Carthusian Monastery known as the Certosa di Trisulti (XI century). Continuing on in a southerly direction, we arrive at Veroli and the Abbey of Casamari (1035), which welcomed Cistercian monks from the French abbey in Clairvaux. The route then joins up with the Via Casilina and travels westwards till it reaches Cassino, where visitors can admire the Abbey of Montecassino, the world centre for the Benedictine order and a national monument since 1866. Here, in 529 the saint brought the monastic project he had set down in his new, more complete, Regula, to maturity. The current abbey is a reconstruction of the original, which was destroyed in the bombardments of 1944. Leaving behind Cassino we pick up the Via Cassia once more, then turn off towards Venafro and travel through the Annunziata Lunga Pass into the territory of Molise; in Rocchetta, the Abbey of St. Vincent on the Volturno (early thirteenth century) is open to visitors.

La Via Benedicti THE BENEDICTINE WAY

sud verso Capranica Prenestina, s’incontra la deviazione verso i Monti Prenestini dove, a 1.220 metri di quota, sorge il Santuario della Mentorella, uno tra i più antichi d’Italia e d’Europa (IV sec). Vi è anche la grotta in cui il santo visse per due anni. Percorso verso est il corso del fiume Aniene, si arriva a Subiaco dove si possono visitare i Monasteri di S. Scolastica (l’unico sopravvissuto, dei tredici originari fondati da Benedetto, e uno tra i più antichi monasteri benedettini al mondo) e di S. Benedetto del Sacro Speco (sorto sulla grotta ove il santo si ritirò in meditazione per circa tre anni). Superate le cascate di Fiuggi e valicato il passo sul colle Cimetta si giunge a Collepardo nei cui pressi, a 825 metri di quota sui Monti Ernici, sorge la Certosa di Trisulti (XI sec). Proseguendo in direzione sud si giunge a Veroli con l’Abbazia di Casamari (1035) che in seguito accolse i cistercensi dell’abbazia francese di Clairvaux. Il percorso s’innesta quindi sulla via Casilina in direzione est e giunge a Cassino dove si visita l’Abbazia di Montecassino, centro mondiale dell’ordine benedettino e monumento nazionale dal 1866. Qui nel 529 il santo maturò il progetto monastico racchiuso nella nuova più completa Regula. L’abbazia attuale è una ricostruzione di com’era, prima dei bombardamenti che la distrussero nel 1944. Lasciata Cassino e ripresa la via Cassia, si devia verso Venafro e si percorre il passo dell’Annunziata Lunga, entrando in territorio molisano; giunti a Rocchetta, si visita l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno (inizi del secolo VIII).

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1 Santuario della Mentorella, Capranica Prenestina Sanctuary of the Mentorella

2 Monasteri di S. Scolastica e San Benedetto del Sacro Speco di Subiaco

Monasteries of St. Scholastica and St. Benedict in Subiaco3

Certosa di Trisulti4

Abbazia di Casamari, Veroli Abbey of Casamari, Veroli5

Abbazia di Montecassino, Cassino Abbey of Montecassino, Cassino6

Abbazia di S. Vincenzo al Volturno Abbey of St. Vincent on the Volturno

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CALABRIAABRUZZO MOLISE

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Valicato il passo dell’Annunziata Lunga, oltre alla già citata abbazia benedettina, inizia il percorso in terra molisana che conduce a Venafro con la Chiesa di San Nicandro (XIII sec) costruita sul luogo del ritrovamento del sarcofago con i resti del santo, poi collocato nella cripta. Qui il 16 luglio d’ogni anno sgorga un’acqua ritenuta miracolosa dai fedeli, la Manna di san Nicandro. Giunti a Isernia, si può visitare l’Eremo dei Santi Cosma e Damiano; sorto sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Priapo, fu in seguito dedicato ai due celebri “santi medici”, la cui fama di guaritori si era diffusa tra il popolo in forma di culto. Nel mese di settembre si svolge ancora la festa a essi dedicata. Proseguendo in direzione di Trivento, si devia verso Agnone con la Chiesa di Sant’Emidio; oratorio benedettino fino al XIII sec, fu dedicata al santo dai maestri lanai ascolani, trasferitisi ad Agnone affinché li proteggesse dai terremoti. Una volta entrati nella valle del fiume Trigno, s’incontra Trivento ove si può visitare la Cattedrale dei SS. Nazario, Celso e Vittore (sorta sui resti di un antico tempio di Diana); consacrata in origine al culto di san Casto, fu dedicata nel 1076 ai santi Nazario e Celso. Giunti al mare si percorre la strada litoranea fino a Termoli con la Cattedrale di San Basso (XII - XIII sec), sorta sul luogo dell’antica ecclesia Sancte Mari. Il sarcofago con i resti di san Basso, custodito nella cripta, sarebbe stato trovato da alcuni pescatori. Si ritorna quindi a Isernia

As well as the aforementioned Benedictine abbey, at the other side of the Annunziata Lunga Pass lies the start of the trail through Molise, which leads visitors to Venafro and the Church of St. Nicander (XIII century), built on the site of the discovery of a sarcophagus containing the remains of the saint, which has since been relocated to the crypt. Every year on the 16th June, believers come here to witness the Manna of St. Nicander, when water held to have miraculous properties gushes into a well. Arriving at Isernia, visitors can explore the Hermitage of St. Cosmas and St. Damian; built on the ruins of an ancient pagan temple dedicated to Priapus, the hermitage was subsequently dedicated to the two famous “physician saints”, who were venerated as their fame as healers spread through the population. A festival is still held in their honour in the month of September. Continuing in the direction of Trivento, the route turns towards Agnone and the Church of St. Emidius; a Benedictine oratory until the thirteenth century, the church was dedicated to St. Emidius by the master wool craftsmen of Ascoli Piceno, who had moved to Agnone, so that he might protect them from earthquakes. Entering the valley of the River Trigno, we come across Trivento where the Cathedral of Saints Nazarius, Celsus and Victor (built on the remains of an ancient temple of Diana) is open to visitors; originally consecrated for the worship of St. Castus, it was dedicated to St. Nazarius and St. Celsus in 1076.

1 Eremo dei Santi Cosma e Damiano, Isernia Hermitage of St. Cosmas and St. Damian

2 Basilica di San Nicandro, Venafro Chirch of St. Nicandro, Venafro

3 Chiesa di Sant’Emidio, Agnone Church of St. Emidius, Agnone

La Via dei Santi

THE PATH OF THE SAINTS

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percorrendo la valle del fiume Biferno; deviando verso sud si giunge a Larino con la Cattedrale di San Pardo (XIII sec) che custodisce le spoglie del santo, morto e sepolto a Lucera, di cui il popolo di Larino si era impadronito nell’842. Per ricordare questo avvenimento, in maggio si celebra una delle feste più antiche del Molise.

Giunti a Campobasso, si visita la Chiesa di San Giorgio (X - XI sec) sorta sui resti di un tempio di Ercole e dedicata a san Giorgio, dopo che, durante le lotte tra la città e i centri vicini, il santo invocato dai cittadini sarebbe apparso alla testa di un esercito, mettendo in fuga i nemici. Si arriva quindi a Bojano dove sorge la Chiesa di San Bartolomeo; il documento Regesti Gallucci del 1073 ne attesta la fondazione normanna nell’XI sec.

Da Bojano si devia verso Sepino dove si può visitare la Chiesa di Santa Cristina, consacrata in origine a san Salvatore e dedicata nel 1099 alla santa, allorché le sue reliquie per 60 anni furono affidate agli abitanti del luogo da due pellegrini francesi.

Il percorso si conclude rientrando nuovamente a Isernia.

The route then reaches the sea and follows the coast road to Termoli and the Cathedral of St. Bassus (12th – 13th centuries), built on the site of the ancient ecclesia Sancte Mari. A group of fishermen are believed to have discovered the sarcophagus with the remains of St. Bassus that is now kept in the crypt. We return to Isernia along the valley of the River Biferno; turning southwards, we reach Larino and the Cathedral of St. Pardus (13th century), which houses the mortal remains of the saint, who died and was buried in Lucera and was adopted as patron saint by the people of Larino in 842. The event is commemorated every May with one of the most ancient festivals in Molise. Arriving at Campobasso, visitors can admire the Church of St. George (5th – 6th centuries), built on the ruins of a temple of Hercules and dedicated to St. George. It is said that during a battle between the city and its neighbouring towns, when the citizens called on the saint for help, he appeared at the head of the army, putting the enemy to flight. The route arrives next at Bojano, home of the Church of St. Bartholomew; the document Regesti Gallucci, published in 1073, confirms that the church was founded by the Normans in the eleventh century. From Bojano the route branches off towards Sepino, where visitors can explore the Church of St. Christina. The church was originally consecrated to St. Saviour and then later in 1099 it was dedicated to St. Christina, after two French pilgrims entrusted her remains to the inhabitants of the town for 60 years. The trail finishes back in the town of Isernia.

La Via dei SantiTHE PATH OF THE SAINTS

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1 Cattedrale di San Basso, Termoli Cathedral of St. Bassus

2 Cattedrale dei SS. Nazario, Celso e Vittore Cathedral of Saints Nazarius, Celsus and Victor

3 Chiesa di San Bartolomeo, Bojano Church of St. Bartholomew, Bojano

4 Cattedrale di San Pardo, Larino Cathedral of St. Pardus, Larino

5 Chiesa di San Giorgio, Campobasso Church of St. George, Campobasso

6 Chiesa di Santa Cristina, Sepino Church of St. Christina, Sepino

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CALABRIAMOLISE ABRUZZO

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L’itinerario inizia dal Santuario della Madonna dei Miracoli a Casalbordino, sorto nel 1824 per ricordare l’apparizione della Vergine avvenuta l’11 giugno 1576; la sua effige, dipinta all’epoca dell’evento, è attualmente posta sull’altare maggiore. Si va quindi a Lanciano ove sorge il Santuario del Miracolo Eucaristico; qui un ostensorio ed un’ampolla custodiscono l’ostia e il vino che, nell’VIII secolo, durante la celebrazione della Santa Messa, si trasformarono in Carne e Sangue. Si prosegue fino alla vicina Ortona, nella cui Cattedrale, ricostruita nel 1127, sono custodite le reliquie dell’Apostolo Tommaso, trafugate nel 1258 dall’isola di Chios da Leone Acciaiuoli, cittadino ortonese al seguito della Crociata guidata dal principe Manfredi. Giunti a Bucchianico ci si reca al Santuario di San Camillo de Lellis, fatto edificare dal Santo nel 1648 e a lui dedicato dopo la canonizzazione del 1746. Si raggiunge quindi Manoppello con la Basilica del Volto Santo nel quale i cappuccini custodiscono il velo con l’immagine acheropita del volto di Gesù, portato a Manoppello nel 1506 da un misterioso pellegrino. Autorevoli recenti studi riconoscerebbero nella reliquia la leggendaria Veronica (vera-icona). Una ipotesi che sembra ricevere fondatezza dalla visita di Benedetto XVI avvenuta il 6 settembre 2006.A Capestrano si visitano la chiesa dedicata a San Giovanni ed il convento da lui fondato nel 1447 dopo essere entrato nei Frati Minori Osservanti; fu inoltre promotore, su incarico di papa Callisto III, della crociata per difendere l’Ungheria cristiana contro l’invasione ottomana, nella quale Giovanni da

The itinerary begins at the Sanctuary of Our Lady of the Miracles in Casalbordino, which was built in 1824 to record an apparition of the Virgin Mary that took place on the 11th of June 1576; her portrait, painted at the time of the event, can now be seen on the main altar. From here the trail leads to Lanciano, site of the Sanctuary of the Miracle of the Eucharist; here a monstrance and an ampulla hold the host and wine that turned Flesh and Blood, during a celebration of Mass in the 8th Century. We continue our route to Ortona, where the Cathedral, rebuilt in 1127, houses relics of the Apostle Thomas, stolen in 1258 from the island of Chios by Leone Acciaiuoli, a citizen of Ortona, at the end of a Crusade led by Prince Manfredi. In Bucchianico stands the Sanctuary of St. Camillo de Lellis, which was built on the orders of the Saint in 1648 and dedicated to him after his canonisation in 1746. From here the trail leads to Manoppello and the Basilica of the Holy Face of Jesus, where the Capuchin friars are guardians of a veil bearing an acheropita image of the face of Christ, brought to Manoppello in 1506 by a mysterious pilgrim. Recent influential studies have identified the relic with the legendary Veronica (vera-icona or true image), a hypothesis that was lent credibility by a visit from Pope Benedict XVI on 6th September 2006. In Capestrano visitors can see the church dedicated to St. John Capistran and the monastery founded by him in 1447, after he had joined the Friars Minor of the Observance; at the bidding of Pope Callixtus III, St. John Capistran also became leader of the Crusade to defend Christian Hungary against the Ottoman invasion, in which he met his death (Ilok, 23 October 1456).The trail arrives next in L’Aquila, where the Basilica of St. Mary of Collemaggio was seriously damaged in the recent earthquake. On 6th April 2009 both the cupola and the apsidal part of the building collapsed; as we wait for the rebirth of the basilica, we will describe how it once was. The building was constructed in 1287 by the hermit Pietro del Morrone, who later became

1 Basilica di Santa Maria di Collemaggio, L’Aquila Basilica of St. Mary of Collemaggio

2 Cattedrale di Ortona Cathedral of Ortona

La Via dei Santi

THE PATH OF THE SAINTS

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Capestrano trovò la morte (23 ottobre 1456). Si arriva quindi a L’Aquila e alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio, gravemente danneggiata dal recente sisma del 6 aprile 2009 col crollo della cupola e della parte absidale; in attesa della sua rinascita, la descriviamo com’era. L’edificio fu eretto nel 1287 dall’eremita Pietro del Morrone, poi papa col nome di Celestino V, le cui spoglie riposano in una cappella interna; ricostruito più volte dopo ogni evento sismico, presenta una commistione di stili romanico, gotico e barocco. Numerosi sono i luoghi celestiniani. Tra questi si segnalano soprattutto gli eremi di S. Onofrio nei pressi di Sulmona, di Santo Spirito e di San Bartolomeo a Roccamorice.Si giunge ad Avezzano, dominata dal Monte Salviano ove, a circa 1000 metri di altezza, sorge il Santuario della Madonna di Pietraquaria, edificato in seguito ad un’apparizione della Vergine della quale si conserva un’antica immagine di ispirazione bizantina. Tornati indietro in direzione nord, si arriva a Isola del Gran Sasso d’Italia ove, nei pressi dell’antico convento francescano, fu edificato il Santuario dedicato a San Gabriele, uno dei 15 più frequentati al mondo grazie alle virtù taumaturgiche attribuite al Santo.Il nostro percorso di fede si chiude a Campli presso la Scala Santa, formata da 28 gradini di quercia da percorrere in ginocchio, in segno di penitenza, per ottenere l’indulgenza plenaria, come stabilito da una bolla di Papa Clemente XIV nel 1772.

La Via dei SantiTHE PATH OF THE SAINTS

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1 Basilica del Volto Santo, Manoppello Basilica of the Holy Face of Jesus

2 Santuario di San Gabriele, Isola del Gran Sasso d’Italia Sanctuary of St. Gabriel

3 San Gabriele, Isola del Gran Sasso d’Italia St. Gabriel

4 Santuario del Miracolo Eucaristico, Lanciano Sanctuary of the Miracle of the Eucharist

5 Scala Santa, Campli

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Pope under the name Celestine V and whose remains are housed in the interior chapel; rebuilt time and again after different earthquakes, the basilica is now a mixture of styles including Romanesque, Gothic and Baroque. There are many sites linked to Celestine in this area, including, most importantly, the hermitages of St. Saint Onuphrius near Sulmona, of the Holy Spirit and of St. Bartholomew in Roccamorice.From here the trail leads to Avezzano, which is dominated by Mount Salviano. Here, at around 1000 metres, stands the Sanctuary of Our Lady of Pietraquaria, built following an apparition of the Virgin Mary, who is depicted here in an ancient picture of Byzantine inspiration.

Turning northwards again, we reach the Island of the Gran Sasso d’Italia where the Sanctuary dedicated to St. Gabriel was built in the area around an ancient Franciscan monastery. The Sanctuary is among the 15 most visited in the world, thanks to the miracle-performing powers attributed to the Saint.

The route of faith comes to an end in Campli, near the Scala Santa, or Holy Stairs. Here, as a mark of penitence, pilgrims climb the 28 oak steps on their knees, seeking plenary indulgence, as set down in a Papa bull by Pope Clement XIV in 1772.

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ABRUZZOMOLISE CALABRIA

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Il percorso inizia dal Santuario di Maria Santissima Achiropita a Rossano. La leggenda del ritrovamento dell’immagine della Madonna “non dipinta da mani umane” (del VI - VIII secolo) si lega alle vicende dell’eremita Efrem, fondatore dell’antico Oratorio di cui si possono ammirare i resti.Giunti a Cerchiara di Calabria, si può visitare il Santuario di Santa Maria delle Armi (dal greco ton armon = della grotta) sorto nel 1440 presso la grotta sul Monte Sellaro ove erano state ritrovate alcune antichissime tavolette di epoca bizantina e l’immagine della Vergine dipinta su una pietra.A San Sosti sorge dal 1274 il Santuario di Santa Maria del Pettoruto, il cui nome deriva da “petruto” (pietroso). Vi è custodita una statua della Vergine scolpita nel tufo da un tal Nicola Mairo di Altomonte.Giunti a Paola, si visita la Basilica di San Francesco, un complesso formato dagli edifici creati dallo stesso Santo presso la grotta dove giovanissimo si era ritirato in romitaggio, e dagli ampliamenti del ‘600.Si arriva quindi a Conflenti col Santuario della Madonna della Quercia (1580); all’esterno si erge ancora come un monumento il tronco rinsecchito della quercia presso la quale si sono verificate le numerose apparizioni della Vergine.Entrati nel parco della Sila, si giunge a Petilia Policastro con il Santuario della Santa Spina, la reliquia proveniente dalla Croce di Cristo donata nel 1523 dalla regina Giovanna di Valois al Cardinale Dioniso Sacco, suo

The trail begins at the Sanctuary of Mary Most Holy Achiropita in Rossano. Here, the legend of the discovery of an image of the Virgin Mary that was “not painted by human hand” (from between the 6th and the 8th Century) is linked to events in the life of the hermit Ephrem, founder of an ancient Oratory, the ruins of which can still be admired by visitors.Arriving at Cerchiara di Calabria, it is possible to visit the Sanctuary of St. Mary delle Armi (from the Greek ton armon = of the grotto), which was built in 1440 near a cave on Mount Sellaro, site of the discovery of a number of ancient painted tablets from the Byzantine era and an image of the Virgin Mary painted on stone. In San Sosti stands the Sanctuary of St. Mary del Pettoruto, which was built in 1274 and whose name derives from “petruto” (or pietroso, meaning made of stone). The Sanctuary houses a statue of the Virgin sculpted from tufa stone by a certain Nicola Mairo from Altomonte.In Paola, the trail arrives at the Basilica of St. Francis. At an early age the Saint had retreated to live in a cave here, as a hermit, choosing later to create this complex of buildings nearby. The complex was subsequently extended in the 1600s. From here the route leads us to Conflenti and the Sanctuary of Our Lady of the Oak (1580); outside the sanctuary stands the withered trunk of an oak tree, which was the setting for numerous apparitions by the Virgin Mary.

1 Santuario di Santa Maria del Pettoruto, San Sosti Sanctuary of St. Mary del Pettoruto

2 Santuario di Santa Maria delle Armi, Cerchiara di Calabria Sanctuary of St. Mary delle Armi

3 Santuario di Maria Santissima Achiropita, Rossano Sanctuary of Mary Most Holy Achiropita

La Via dei Santi

THE PATH OF THE SAINTS

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confessore; l’edificio fu ricostruito nel XVII secolo.A Serra San Bruno si può visitare la Certosa eretta nel 1091 da San Bruno, fondatore in Francia dell’ordine certosino. Il culto del Santo venne approvato da papa Leone X nel 1514 dopo i ritrovamenti dei corpi del Santo e del suo successore Lanuino.A 3 km da Bivongi sorge il Santuario greco-ortodosso di San Giovanni Theresti (Mietitore), anacoreta e taumaturgo vissuto nell’XI secolo durante l’epoca normanna. Il monastero, abbandonato nel 1662 causa le razzie dei briganti, dal 1995 è abitato dai monaci provenienti dal Monte Athos.Nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, presso San Luca, sorge il Santuario dedicato a Maria Santissima della Montagna o di Polsi. Varie leggende raccontano come la stessa Vergine abbia indicato il luogo dell’edificazione col ritrovamento di una Croce metallica (conservata in una teca nel Santuario).Si giunge infine a Melito di Porto Salvo ove nel 1679, nel luogo ove era stata miracolosamente ritrovata una tela raffigurante la Vergine col Bambino (opera di un anonimo artista del ‘600), il Marchese Domenico Alberti di Pentedattilo edificò il Santuario dedicato a Maria Santissima.

Entering the Park of the Sila, we arrive next in Petilia Policastro at the Sanctuary of the Holy Splinter, a relic from Christ’s Cross donated in 1523 by Queen Joan of Valois to Cardinal Dioniso Sacco, her confessor; the building was reconstructed in the XVII century.In Serra San Bruno we can visit the Certosa or Charterhouse, built in 1091 by St. Bruno, founder of the Carthusian Order in France. Pope Leo X approved the worship of this St. Bruno in 1514, after the discovery of the bodies of the Saint and his successor Lanuino.Around 3 km from Bivongi stands the Greek Orthodox Sanctuary of the Monastery of St. John Theresti (The Reaper), recluse and performer of miracles, who lived in Norman times, during the 11th century. The monastery was abandoned in 1662, after being attacked by brigands, but since 1995 has been inhabited by monks from Mount Athos.In the National Park of the Aspromonte, near San Luca, is the Sanctuary dedicated to Mary Most Holy of the Mountain or of the Polsi. Different legends recount how the Virgin Mary herself indicated where to build the sanctuary through the discovery of a metallic Cross (now kept in a display case in the Sanctuary). The trail ends in Melito di Porto Salvo where, in 1679, on the site of the miraculous discovery of a painting depicting the Virgin Mary with Child (work by an anonymous artist of the 1600s), the Marchese Domenico Alberti of Pentedattilo built a Sanctuary dedicated to Mary Most Holy.

La Via dei SantiTHE PATH OF THE SAINTS

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1 Basilica di San Francesco, Paola Basilica of St. Francis

2 Santuario della Santa Spina, Petilia Policastro Sanctuary of the Holy Splinter

3 Santuario della Madonna della Quercia, Conflenti Sanctuary of Our Lady of the Oak

4 Certosa, Serra San Bruno

5 Santuario di San Giovanni Theresti, Bivongi Sanctuary of the Monastery of St. John Theresti

6 Santuario di Maria Santissima della Montagna o di Polsi, San Luca

Sanctuary of Mary Most Holy of the Mountain or of the Polsi, San Luca

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UMBRIA LAZIO MOLISE ABRUZZO CALABRIA

Una varietà di paesaggi e ambienti naturali a elevata biodiversità si offre alla vista dei turisti. La presenza dei Parchi Nazionali d’Abruzzo, Lazio e Molise, della Majella, dei Monti Sibillini, del Circeo, della Sila, dell’Aspromonte e del Pollino e le numerose Oasi e Riserve naturali consentono di ritemprarsi con rilassanti passeggiate a piedi, a cavallo o in mountain bike.In terra molisana e abruzzese si possono ripercorrere i tratturi, gli antichi sentieri della transumanza già utilizzati a partire dall’epoca romana.In Umbria, nel Lazio, in Molise, in Abruzzo e in Calabria non sono presenti solo borghi e città della fede, ma anche altre località di prestigio che, per l’impegno dimostrato nella promozione della sostenibilità turistica e nella tutela del patrimonio storico-architettonico, sono segnalate con la Bandiera Arancione o col marchio dei Borghi più belli d’Italia. Aromi e sapori unici nascono in queste terre, frutto d’antiche tradizioni agricole tramandate anche dagli stessi monasteri. Produttori locali qualificati

A wide variety of natural landscapes and environments with high levels of biodiversity are also on offer to visiting tourists. The wonderful National Parks of Abruzzo, Lazio and Molise, of Majella, of the Sybilline Mountains, Circeo, Sila, Aspromonte and Pollino as well as the many Oases and Nature Reserves, are perfect places to recuperate with long walks, treks on horseback and mountain bike rides. In Molise and Abruzzo, walkers can still follow the ancient ‘tratturi’ or sheep tracks, used for moving flocks as far back as Roman times. In Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo and Calabria it is not just the cities, towns and villages of faith that attract visitors. Thanks to the efforts made in promoting sustainable tourism and the protection of our historical and architectural heritage, many other towns and villages have been awarded the Bandiera Arancione (Orange Flag), or have earned the mark of the Most Beautiful Villages in Italy.

Unique flavours and aromas permeate these regions, produced with ancient agricultural methods, some of which even originated in the monasteries themselves.

Un territorio ricco di qualità A TERRITORY RICH IN QUALITY

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Un territorio ricco di qualità A TERRITORY RICH IN QUALITY

Accomplished local producers and gastronomic events offer visitors the opportunity to sample a wide range of high quality locally grown products and to taste traditional regional recipes. Produce that is definitely worth a mention includes white veal from the central Appenine region (IGP), Italian game salami (IGP), Norcia ham (IGP) and Calabrian cured meats (pancetta, soppressata, capocollo, sausage) (DOP). There are also many renowned cheeses to enjoy here, such as the Roman pecorino (DOP), Roman ricotta (DOP), Tuscan pecorino (DOP) and caciocavallo from Silano (DOP). Some of the vegetables and fruits produced here have also received the IGP mark, including the Roman globe artichoke (IGP), the Latina kiwi (IGP) and the Calabrian Clementine, not to forget of course the famous saffron of L’Aquila. Finally we have the regions’ most “ancient” products, such as rustic bread from Genzano Romano (IGP) and the many prized wines (25 DOC wines in Lazio, 2 DOCG and 11 DOC in Umbria, 3 DOC in Molise, 1 DOCG and 3 DOC in Abruzzo and finally 12 DOC wines in Calabria). Many of these same towns and cities are also protected by the mark of Città dell’Olio or City of Oil; here ancient presses are used to produce high quality olive oil, also awarded the DOC mark.

ed eventi gastronomici permettono di conoscere un’ampia varietà di prodotti agroalimentari di qualità, e di degustarli nelle ricette della tradizione locale. Sono certamente da menzionare il vitellone bianco dell’Appennino centrale (IGP), i salamini italiani alla cacciatora (IGP), il prosciutto di Norcia (IGP) e i salumi calabri (pancetta, soppressata, capocollo, salsiccia) (DOP). Tra i formaggi vanno ricordati il pecorino romano (DOP), la ricotta romana (DOP), il pecorino toscano (DOP) e il caciocavallo silano (DOP). Anche prodotti ortofrutticoli hanno ricevuto il marchio IGP, come il carciofo romanesco, il Kiwi Latina e la clementina calabra. Va menzionato anche il famoso zafferano de L’Aquila. Non potevano mancare a questo punto un alimento “antico” come il pane casareccio di Genzano Romano (IGP) e i tanti preziosi vini (25 DOC nel Lazio, 2 DOCG e 11 DOC in Umbria, 3 DOC nel Molise, 1 DOCG e 3 DOC in Abruzzo, 12 DOC in Calabria). Numerose località menzionate sono tutelate dal marchio Città dell’Olio; qui antichi frantoi offrono un prodotto di qualità, cui è stato attribuito il marchio DOP.

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www.camminidifede.itwww.camminodifrancesco.itwww.viafrancigenadisanfrancesco.comwww.viabenedicti.it

Progetto co-finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico a sostegno dei Sistemi Turistici Locali ora Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo

Contenuti, creatività e grafica:

Foto: Steve McCurry, Renato Cerisola, Enrico Ferri, Mauro Panci, Studio Primo Piano, Archivi fotograficici APT Rieti, Regione Umbria, Abruzzo Promozione Turismo, Regione Calabria

Stampato su carta ecologica certificata FSC Mixed Sources

REGIONE CALABRIA

TRA LA NATURA E L’IMMENSO.

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